Libro Primo Incipit: Proemio e Invocazione Canto le armi e l’eroe che dai lontani lidi di Troia un dì profugo venne, per volontà del Fato, alle lavinie prode d’Italia. Molto egli soffrì e per terre e per mari a lungo spinto da forze ostili di celesti Numi e dall’ira implacabile di Giuno; e molte pene in guerra anche sofferse finché pose le mura e in Lazio, infine portò gli dèi: donde il latino nome i padri d’Alba e Roma e l’alta gloria. Ora le cause tu, Musa, ricordami: per quale offesa al Nume o di qual colpa dolente la regina degli dèi sospinse un uomo di pietà sì grande ad affrontar vicende, affanni e pene? Anche nel ciel, tanto può dunque l’ira? Il poeta Virgilio, nella parte introduttiva che precede la narrazione vera e propria, il proemio* (detto anche protasi) espone l’argomento della sua opera: Canto le armi e l’eroe che dai lontani lidi di Troia un dì profugo venne, alle spiagge del Lazio, per volontà del Fato.
* Cfr Dizionario letterario. Per i personaggi cfr. Dizionario mitologico.
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