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Facciamo un’ipotesi
L’insegnante divide la classe in due squadre, poi sceglie due tessere adatte a formulare un’ipotesi, ad esempio la tessera della sveglia che suona e quella di Nonna Rosa che si sveglia.
Poi invita le due squadre a scrivere una frase ipotetica del primo:
“Se la sveglia suona/suonerà, Nonna Rosa si sveglia/si sveglierà”.
Variante: Ipotesi improbabili, quasi impossibili.
(Variante consigliata per studenti a livello B1-B2)
L’insegnante divide la classe in due squadre e propone agli studenti alcune ipotesi poco probabili. Ogni squadra deve scrivere sul foglio una probabile conseguenza. In questo caso l’insegnante può scegliere di far coniugare agli studenti frasi ipotetiche di primo, secondo o terzo tipo, ad esempio:
“Che cosa succede/succederà se Nonna Rosa non indossa/ indosserà il caschetto per andare sullo skateboard?”
“Che cosa succederebbe se Nonna Rosa bevesse dieci caffè a colazione?”
“Che cosa sarebbe successo se Nonna Rosa avesse inviato alla persona sbagliata la sua email?”
Prima, poi, dopo
L’obiettivo di questo gioco è far utilizzare agli studenti gli avverbi di tempo: prima, poi, dopo, infine, dopo di ciò...
L’insegnante sceglie alcune tessere e le mette sul tavolo, poi invita gli studenti, a turno, a scegliere una tessera e iniziare a raccontare una storia: “Il mattino la sveglia suona alle 8”.
Lo studente accanto sceglie un’altra tessera e continua dicendo: “Poi Nonna Rosa si alza”, lo studente accanto continua: “Dopo fa colazione” e un altro conclude: “Infine esce di casa”. Naturalmente, più tessere ci sono sul tavolo, più lunga diventa la sequenza di azioni da raccontare.
I pappagalli
In questo gioco gli studenti ripetono quello che viene detto dall’insegnante o dal capogruppo come fanno i pappagalli, ma solo se le sue affermazioni sono vere.
Mostrando l’immagine di una tessera l’insegnante dice una frase. Se è vera gli studenti la ripetono, se è falsa devono correggerla. L’insegnante può decidere di focalizzare l’attenzione degli studenti non solo sulla corrispondenza immagine-azione, ma anche sul tempo verbale. Mostrando infatti la tessera in cui Nonna Rosa beve il caffè l’insegnante dice: “Nonna Rosa mangia dei biscotti”. In questo caso i giocatori correggono la frase dal punto di vista lessicale dicendo: “No, Nonna Rosa beve il caffè”.
Oppure, mostrando la tessera in cui Nonna Rosa ascolta la musica, l’insegnante può dire: “Ieri Nonna Rosa ascolta la musica”, gli studenti devono correggere dicendo: “Ieri Nonna Rosa ha ascoltato la musica”.
Il mimo
L’insegnante divide la classe a coppie. Le coppie, a turno, scelgono dal mazzo almeno 4 o 5 tessere in modo da avere delle azioni in sequenza. Una prima coppia mima la sequenza, le altre coppie, dopo aver osservato la scena, devono prenotarsi e raccontarla. La coppia che racconta la scena in modo corretto, sceglie le tessere da mimare ai compagni.