Botanica per tutti
Cipresso di Leyland Il cipresso di Leyland (Cupressocyparis leylandii), conosciuto anche come Leylandii, è una pianta sempreverde della famiglia delle Cupressaceae che ha trovato grande diffusione in tutta Europa. Nato accidentalmente dalla impollinazione incrociata avvenuta nel Galles tra due piante di origine americana, il cipresso di Monterey (Cupressus macrocarpa) e il cipresso dell’Alaska noto come Nootka (Cal litropsis nootkatensis), il cipresso di Leyland è un ibrido sterile riconosciuto come tale nel 1888. Poiché non è in grado di riprodursi, si deve ricorrere al taleaggio prelevando talee dagli esemplari derivati da quelli sorti spontaneamente nel Galles. Gra- Siepe di Leyland zie alle foglioline sempreverdi molto piccole e dense, alla crescita molto veloce, alla compattezza delle fronde e all’aspetto complessivo, è una pianta che costituisce la scelta ideale per chi vuole realizzare una barriera verde ben ordinata e impenetrabile alla vista. La corteccia è di colore marrone e presenta delle caratteristiche fessurazioni longitudinali. Ne esistono selezioni in base alla dimensione, alla forma e al colore della chioma che può variare dal verde intenso al blu. La pianta si mostrò molto robusta e particolarmente adatta a costituire folte siepi e perciò nel suo paese di origine, il Galles, dove ancora vivono alcuni dei primi esemplari, si diede inizio alla sua propagazione. Sono piante particolarmente forti che resistono bene all’inquinamento e all’aria salmastra, ma che, non avendo radici molto profonde, mostrano segni di sofferenza se si presentano lunghi periodi di siccità e perciò è sconsigliabile utilizzarle in zone particolarmente calde e caratterizzate da scarsa piovosità. Se si verificassero tali condizioni di stress potrebbero anche essere attaccate più facilmente da funghi e parassiti. Il primo segno dell’attacco di funghi o di afidi lo dà il cambiamento di colore delle foglie che assumono un colore giallastro, rossiccio o bruno. In tal caso è necessario un attento esame delle parti colpite per appurare se il danno proviene da un fungo o da un insetto, così da attuare gli interventi curativi necessari, usando un prodotto a base di rame se si tratta di un attacco fungino o un insetticida specifico nell’altro caso. Purtroppo in questi ultimi anni si è
verificato un attacco afidico particolarmente grave e diffuso che sta interessando quasi tutte le cupressacee e anche i ginepri e le tuie del nostro territorio. I cipressi in genere e, quindi, anche le siepi realizzate con il cipresso di Leyland mostrano vaste aree di color ruggine, esito dell’attacco massiccio dell’afide Cinara cupressi. A denunciare che non si tratta dei danni causati dal temibile “cancro del cipresso” è il fatto che il colore rossobruno si presenta a chiazze, mentre con il cancro la fitopatia si manifesterebbe a partire dalla cima della pianta. Gli interventi con appositi prodotti aficidi si dovrebbero attuare in primavera quando inizia l’attività dell’insetto. Le piante non eccessivamente danneggiate possono essere salvate perché in grado di ricacciare da gemme avventizie e solo in casi estremi non c’è altra soluzione che l’abbattimento. Se si deve intervenire su una siepe non troppo impegnativa si può ricorrere utilmente a getti ad alta pressione di acqua saponata. Sugli imponenti cipressi storici, come quelli che costeggiano alcuni viali anche a Bassano, si deve ricorrere a interventi endoterapici, iniettando direttamente nel tronco il fitofarmaco. Questo afide vive in colonie sui giovani germogli intorno al cui asse forma un manicotto e si nutre pungendo e succhiando, così che ingenera un deperimento progressivo la pianta. L’insetto, visibile particolarmente in primavera, trova poi rifugio tra le placche della corteccia o nel terreno ai piedi della pianta. La produzione di un’abbondante melata contribuisce ad aumentare i danni favorendo la comparsa della fumaggine causata dall’insediamento di colonie fungine. Da noi è una pianta usata principalmente come siepe poiché, poste a una settantina di centimetri tra loro, le piantine in breve tempo formano un muro impenetrabile che assicura una privacy totale. È essenza particolarmente adatta anche per la costruzione di labirinti dove sostituisce e, direi, supera le possibilità offerte da altre essenze quali il tasso o il bosso, da sempre il vegetale più usato a questo scopo, almeno fino alla casuale nascita del Cipresso di Leyland, che alla velocità di crescita aggiunge la particolare attitudine a essere scolpito in qualunque foggia. (continua)