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Lenticchia di Onano con le salsicce
di Candida De Amicis
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La lenticchia di Onano gode del marchio De.Co, “Denominazione comunale di origine” ed è riconosciuta come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani presidi di Slow Food.
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
• 400 g di salsicce • 200 g di lenticchie di Onano • 200 g di polpa di pomodoro • 1 Carota • 1 Cipolla piccola • 1 costa di sedano • ½ bicchiere di vino bianco • 1 foglia di alloro • 2 spicchi di aglio •q .b. di olio extra vergine di oliva • q.b. di sale e pepe
PREPARAZIONE
1. Lavate accuratamente le lenticchie, mettetele in una pentola bassa e larga, copritele di acqua fredda, aggiungete uno spicchio di aglio e la foglia di alloro. Fatele cuocere per circa 30 minuti a fiamma bassa in modo che l’acqua sobbolla. Durante la cottura aumenteranno quindi dovrete aggiungere acqua bollente per mantenerle sempre coperte di liquido. Salate verso la fine della cottura.
2. Nel frattempo preparate un soffritto con carota, cipolla, sedano tritati e uno spicchio di aglio che poi andrà tolto. Aggiungete le salsicce dopo averle bucherellate, fatele rosolate e poi sfumate con il vino. Quando il vino sarà del tutto evaporato versate il pomodoro, salate, pepate e fate cuocete a fiamma bassa. Dopo un quarto d’ora circa unite le lenticchie lessate e continuate la cottura per 15/20 minuti circa, aggiungendo eventualmente un po’ di liquido di cottura se dovesse servire. Aggiungete i fagioli e le cotiche, mescolate e fate insaporire per circa mezz’ora a fuoco molto lento.
3. Se si dovessero asciugate troppo, aggiungete acqua dei fagioli.
Per avere un piatto più leggero cuocete le salsicce separatamente per far perdere un po’ del loro grasso. Bucherellate le salsicce e mettetele in una padella, versate acqua e vino in parti uguali fino a metà altezza delle salsicce. Fatele cuocere a fiamma moderata fino a far ridurre tutto il liquido, alzate quindi la fiamma e fatele rosolate bene. Unite alle lenticchie una decina di minuti prima della fine della cottura.
E per Capodanno...
La tradizione vuole che il primo giorno dell’anno non manchino sulla tavola perché, come dice Giggi Zanazzo in “Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma”: