di eliminare le profonde differenze esistenti tra le regioni più ricche e quelle meno avvantaggiate. Il policentrismo è visto da parte delle autorità dell’Unione Europea come uno degli strumenti principali per poter raggiungere tale obbiettivo. Il sistema policentrico richiede infatti una complessa organizzazione e una forte cooperazione tra attori che spesso inseguono obbiettivi opposti. La necessità di una forte pianificazione spiega anche l’attuazione della strategia policentrica nei Paesi Bassi. Infatti il piccolo paese nord europeo è caratterizzato da un forte intervento della mano pubblica, che lo rende unico nel mondo. Esso deriva dalla conformazione geografica del paese, che si trova per i 2/3 sotto il livello del mare, situazione che ha spinto gli olandesi sin dal medioevo a cercare, e a volte sperimentare, diverse forme di governance e cooperazione al fine di ostacolare l’avanzare del mare, proteggendo cosi le loro terre. Questa antica forma di cooperazione e governance viene identificato dal termine olandese Poldermodel, che ricorda la lotta degli olandesi contro le impervie del mare. Ciò ha creato nella popolazione locale una forte consapevolezza del valore del territorio, costituendo i presupposti di una forte intervento dell’uomo nella forma del paesaggio. Infatti, un antico proverbio fiammingo racconta: “God created the World, but the Dutch created the Netherlands.” “Dio creò il Mondo, e gli Olandesi hanno creato i Paesi Bassi.”
114
Queste considerazioni rafforzano l’idea che i Paesi Bassi rappresentino un ambito raro, se non unico, in cui l’attuazione dello sviluppo urbano policentrico ha trovato gli strumenti che lo hanno reso possibile. Non si può quindi pensare di estrapolare questo modo di fare, di pensare e di vedere il territorio in altri contesti a prescindere dalle tradizioni che quest’ultimi presentano. Il sistema policentrico adottato nello Randstad Holland è impensabile, addirittura inconcepibile, in contesti in cui manca questa particolare esperienza di pianificazione. Durante l’arco degli ultimi cinquant’anni la Randstad Holland, inteso come strategia di pianificazione, è stato interessato da diverse correnti di pensiero, vedendo cambiare i suoi obbiettivi di Memorandum in Memorandum. Da un lato, ciò indica la complessità della gestione di un’organizzazione simile, e dall’altro suggerisce la fragilità di questo sistema, il quale come affermato in precedenza, senza una forte pianificazione è impossibile da attuare. La Randstad Holland che vediamo oggi è quindi diversa da quella conosciuta da Hall nel 1966. Lo stesso carattere di policentrismo è nei nostri giorni messo in discussione. L’ultimo documento strategico redatto per l’area da parte del governo olandese prevede infatti una distinzione chiara nella regione di due “poli” contrapposti: l’anello Sud (South Ring ) costituito dalle aree metropolitane di Amsterdam e Utrecht e l’anello Nord (Nord Ring), nel quale fanno parte Rotterdam e l’Aia. Questo orientamento è rafforzato dalle conclusioni ottenute dallo studio dei flussi. L’analisi dei flussi riguardanti le imprese che hanno sede nella regione e i flussi del pendolarismo offrono dei risultati
interessanti. Grazie all’analisi della prima tipologia di flussi stato possibile costruire un immagine che rappresenti il grado di connettività di ciascuna città dello Randstad, nella quale le quattro città principali si contraddistinguono in modo eguale nel ambito regionale. A livello internazionale però si può riscontrare una netta superiorità della connettività di Amsterdam rispetto agli altri tre centri urbani olandesi. La superiorità è tale da far si che Amsterdam sia considerata come la porta d’ingresso verso la Randstad nell’ottica internazionale. I flussi che interessano gli uffici dei servizi avanzati alle imprese indicano nella Randstad Holland due realtà parallele della regione: una regione policentrica a livello regionale e una regione monocentrica a livello internazionale. Le analisi dei flussi pendolari dimostrano invece come i collegamenti tra i quattro nuclei urbani di rilievo (Amsterdam, Rotterdam, L’Aia e Utrecht) siano deboli in rapporto ai flussi pendolari che interessano sempre queste quattro città con le rispettive hinterland. La disposizione policentrica non sembra infatti uno sviluppo “naturale”, ma uno sistema “forzato” attraverso una forte pianificazione. I recenti svolgimenti potrebbero quindi essere interpretati come i primi segni di cedimento della pianificazione policentrica olandese verso un sistema orientato maggiormente verso il monocentrismo. I rappresentanti dell’amministrazione olandese sono quindi di fronte ad un bivio, tra l’alternativa di preservare il modello policentrico, garantendo in questo modo un’ottima qualità della vita, e le spinte monocentriche necessarie per costruire una forte competitività internazionale. Le regioni
metropolitane contemporanee sono interessate da dinamiche imprevedibili, difficili da gestire. Secondo Edward W. Soja (Regional Urbanization and the End of the Metropolis Era, 2011) la società e soprattutto le regioni metropolitane odierne sono interessate da nuovi fenomeni territoriali, creando cosi nuove realtà urbane identificate dalla letteratura accademica come postmetropoli o regioni metropolitane postmoderne. Gli enti di pianificazione e gestione del territorio nei Paesi Bassi stanno affrontando queste dinamiche contemporaneo attraverso un atteggiamento attivo, volto all’ascolto e alla partecipazione. Sebbene essi non siano ancora riusciti a definire le risposte adatte al futuro, dimostrano tuttavia di possedere gli strumenti necessari ad affrontarli. Forse il modello policentrico della Randstad Holland non sarà il sistema migliore nell’affrontare le esigenze, variabili ed imprevedibili, espresse da una regione metropolitana. Il confronto con la regione monocentrica di Londra, aggiunta alle considerazioni sul policentrismo regionale l’hanno confermato. Tuttavia è il metodo, il modus operandi, che i Paesi Bassi hanno costruito nel corso della storia al fine di affrontare tali dinamiche, che conferisce piena validità alla predizione di Hall.
115