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Attenzione ad ogni angolo

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Un giardino richiede cura per la creazione di ogni sua componente. Abbiamo così raccolto i consigli degli esperti di Fondazione Minoprio per riscoprire le specie che meglio si prestano alle bordure

a cura del Comitato di redazione di Fondazione Minoprio

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Dall’esperienza di Fondazione

Minoprio, un focus su alcune specie da inserire nei più disparati progetti, ma che si rendono particolarmente adatte

all’utilizzo nelle bordure. Tocchi ricercati ed eleganti, da scegliere in base alle esigenze di ogni intervento, per popolare con maestria anche le zone di delimitazione tra le diverse aree del giardino. Consigli mirati e sapienti che arrivano dopo cinquant’anni nel campo della ricerca e sperimentazione nel mondo del verde. Fondazione

Minoprio rimane, infatti, dopo diversi decenni, un saldo punto di riferimento per il settore

e per i professionisti. Una squadra di esperti, competenti e spinti da curiosità e meticolosità nel rimanere sempre aggiornati su tutte le novità del mondo botanico. Le novità di questo numero arrivano da ogni angolo del Pianeta e, accomunate dalla resa in aiuole e bordure, mantengono però la loro precisa identità, con proposte ben differenziate tra loro: begonietta e Coleo per portamenti più

minuti, fino alla Zinnia o al Giacinto con i loro

fiori colorati.

LA FONDAZIONE

La Fondazione Fondazione Minoprio prende vita a Villa Raimondi, sorta nella seconda metà del ‘700, dove hanno sede oggi gli uffici direzionali. Affreschi e fregi ottocenteschi sono circondati da una tenuta di circa 60 ettari tra parco storico, agricolo e naturalistico. Una vera chicca a 25 chilometri da Milano e 10 da Como, proprietà della Regione Lombardia che le gestisce proprio attraverso la Fondazione. Nella tenuta hanno sede anche il centro scolastico e l’azienda agricola didattico sperimentale con le sue strutture produttive. Il parco botanico misura ben sette ettari, con oltre 300 essenze arboree principali e circa 1600 arbusti e alberi minori. Un tesoro per il mondo verde, insomma, ricco e curato in tutti i suoi dettagli.

Visita il sito per saperne di più!

Deliziare vista e gusto

Piccoli fiorellini a quattro petali, carnosi e dalle tinte bianche, rosa o rosse: le begoniette sono delle vere chicche che fioriscono da metà primavera e ci fanno compagnia fino ai primi freddi. Le foglie si presentano carnose e dalla forma arrotondata, lucide e di un brillante verde o bronzo-rossastro. La particolarità di questi esemplari, e delle foglie in particolare è che queste sono commestibili e possono essere consumate crude in insalata o candite, alla maniera francese. Una succulenta perenne, la begonietta, che rimane di dimensioni ridotte, tra i 25 e i 35 centimetri di altezza, formata da compatti cespuglietti. Preferisce terreni sciolti, soffici, ben drenati e soprattutto ricchi di materia organica. Originaria del Brasile, questa specie può considerarsi a bassissima manutenzione, quasi nulla. Particolarmente adatta per l’utilizzo in bordure o in contenitori.

Tesori dal Medio-Oriente

Il Giacinto si caratterizza per la sua conformazione campanulata, una texture cerosa, ma soprattutto per il suo intenso profumo. In colorazioni tra il blu e il viola che dalla base impallidiscono a contrasto con il bianco della parte superiore, con lobi allargati e ricurvi e racemi eretti, già da inizio primavera, con un massimo di 40 tubulari. Le foglie invece sono lanceolate e scanalate, di un vivido verde e arrivano a 35 centimetri di lunghezza negli esemplari più grandi. Questa bulbosa perenne, originaria delle esotiche terre dalla Turchia alla Siria, passando per il Libano, cresce in ambienti calcarei, rocciosi e dirupi, fino ad altitudini di 2600 metri e si adatta ad aiuole primaverili in una bordatura annuale, mista o erbacea.

Concentrarsi sulle foglie

Della famiglia delle Lamiaceae, i Coleo sono di piccole dimensioni, ma di carattere ultra-vivace. Minuti fiorellini viola, con foglie vistosissime di sgargianti colorazioni, spesso variegate, sui toni del giallo, del rosso o del rosa. Per foglie dai toni accesi, si consiglia un’esposizione ridotta, preferendo una posizione in ombra o semi-ombra. I raggi diretti del sole non ne inficiano la fioritura, ma potrebbero tendere a schiarire le foglie. Si tratta di una specie erbacea perenne, che viene però coltivata come annuale e dal portamento cespuglioso. Richiedono un terreno ricco, sciolto, ben drenato e neutro, o in alternativa sub-alcalino. Fondamentale, per una crescita sana e rigogliosa, un’irrigazione abbondante, evitando di lasciare asciugare il terreno tra un’innaffiatura e l’altra. Il punto debole? Senza dubbio gli afidi, cocciniglie o mosche bianche, dai quali spesso vengono attaccati. Questa specie, che arriva direttamente dall’Africa o dall’Asia, regala un tocco esuberante per progetti decisi, adattandosi sia alle bordure sia alle fioriere.

Il fascino della semplicità

Rispetto alle due precedenti, la Zinnia presenta un portamento un po’ differente, con grandi fiori solitari a forma di margherita, dalla struttura semplice e doppia. Una specie che si adatta a qualsiasi contesto e design, grazie al vastissimo ventaglio di varietà esistenti, in tutte le colorazioni, fatta eccezione per il blu, ma anche bicolori e screziate che vanno dai 30 ai 70 centimetri di dimensione, a seconda delle diverse varietà. La Zinnia, che popola spontaneamente le aree di Messico e America centrale, cresce bene e senza particolari criticità in tutti i terreni, garantendo ottimi risultati anche con una scarsa manutenzione. Anche in questo caso, la specie si presta ad essere utilizzata nelle bordure, o anche nelle aiuole.

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