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Il valore della convivenza

Il valore

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La coesistenza tra alberi e tappeto erboso in ambito urbano è un argomento di grande attualità. E il professionista, con le sue competenze, è come “ago della bilancia” nella gestione dei conflitti

di Riccardo Dal Fiume, in collaborazione con la rivista Arbor*

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semplici “oggetti” da collocare primariamente secondo standard estetici o funzionali, senza particolari approfondimenti sulle loro relazioni o sulla loro eventuale competizione per i fattori di crescita. SPECIALIZZAZIONI TROPPO RIGIDE Gli stessi professionisti del giardino (giardinieri, tecnici, arboricoltori, agronomi) spesso si specializzano per l’una o l’altra entità, trascurando il fatto che entrambe sono indispensabili al F in dagli studi superiori, la scienza descrive le piante in modo asettico e non connesso al mondo che le circonda. I “campi” di interesse, di ricerca e di applicazione sono visti come aree tematiche ben distinte e tra loro poco correlate, e una visione d’insieme delle complessità naturali, delle interazioni tra ambiente, terreno e organismi viventi risulta poco diffusa. Oggi, finalmente, si fa strada una nuova visione del mondo vegetale, ampliata attraverso la riscoperta di fenomeni noti, ma un po’ dimenticati come il ruolo della rizosfera, l’interazione delle piante coi microorganismi, la comunicazione tra piante anche di specie diverse tramite segnali chimici e i fenomeni allelopatici. Ciò consente di avere una visione più veritiera dei comportamenti vegetali, attraverso un approccio multidisciplinare ai fenomeni naturali in cui appaiono evidenti le molteplici e strette interrelazioni tra tutte le componenti, biotiche e abiotiche, che svolgono un ruolo nella vita vegetale. Nel giardinaggio, il rapporto tra alberi e tappeto erboso è un perfetto esempio di questa visione semplificata e “settoriale”, in cui i soggetti (albero e tappeto erboso, in questo caso) per molti sono *Arbor è la rivista della Società Italiana di Arboricoltura www.isaitalia.org

della convivenza

Il professionista tende a “preferire” l’albero o il tappeto erboso, secondo suoi gusti e sue conoscenze, spostando l’equilibrio dei fattori in gioco verso uno dei due elementi vegetali a scapito dell’altro

giardino e, allargando l’orizzonte, all’uomo, soprattutto in contesti urbani. Così facendo, il professionista tende inevitabilmente a “preferire” l’albero o il tappeto erboso, secondo suoi gusti e sue conoscenze, spostando di fatto l’equilibrio dei fattori in gioco (terreno, nutrizione, luce, acqua, ecc.) verso uno dei due elementi vegetali a scapito dell’altro. Si assiste, all’estremo, a una vera e propria contrapposizione di idee tra la fazione “pro alberi” e quella “pro tappeto erboso” con aspre diatribe sui social media, quasi che i due soggetti fossero squadre di calcio o partiti politici. In altri casi, invece, si tende semplicemente a non considerare “l’altra metà del giardino”, specializzandosi solo sugli alberi o solo sul tappeto erboso come se un giardino non contemplasse, nella generalità dei casi, entrambi gli attori. Credo che se da un lato la specializzazione possa essere ritenuta una forma di professionalità molto affidabile, dall’altra essa tenda a trascurare gli aspetti che non ne fanno parte, tutti però presenti in un giardino. In altre parole, è una necessità professionale,

per i tecnici del giardino, non perdere la visione d’insieme dello stesso per fornire una consulenza ampia e completa al cliente. Se non siamo in grado di possedere tutte le conoscenze necessarie, oggi la creazione di forme di collaborazione tra tecnici con diverse specializzazioni rappresenta una valida soluzione al problema.

AUMENTO DEL VALORE ECOSISTEMICO Sul prossimo numero approfondiremo il tema concentrandoci sui principali fattori di competizione tra alberi e tappeti erbosi. Qui invece affermiamo con convinzione che la convivenza competitiva tra albero e tappeto erboso in ambito

È una necessità professionale, per i tecnici del giardino, non perdere la visione d’insieme dello stesso per fornire una consulenza ampia e completa al cliente

urbano è da perseguire perché raddoppia i benefici ambientali della stessa superficie di terreno. Tra i tanti metodi per misurare l’attività vegetale, risulta particolarmente utile, in ambito urbano, la misura del LAI (Leaf Area Index). Si tratta di un rapporto tra superficie fogliare fotosintetizzante (di un albero, di un prato, ecc.) e la superficie di terreno su cui i vegetali insistono. La misura del LAI, sorprendentemente, è quasi sempre superiore a 1 nel verde ornamentale: ciò significa che il verde, in senso lato, valorizza e amplifica le superfici cittadine e ne aumenta il valore ecosistemico. Un LAI pari a 3, per esempio (tipico di molti alberi come abeti, querce e faggi), individua una superficie fotosintetizzante (quindi capace di produrre benefici ecosistemici per l’ambiente in cui si trova) tre volte più ampia rispetto a quella effettivamente occupata dall’albero. Analogamente, un prato ben tenuto e tagliato sopra i 6/8 cm (come si dovrebbe obbligatoriamente fare in ambito pubblico) genera un LAI di 2 per effetto della densità fogliare elevata. La possibile convivenza, sulla stessa superficie urbana, dell’albero e del sottostante prato determina, quindi, la somma dei benefici dell’uno e dell’altro, moltiplicando per 4 o per 5 il valore ecosistemico di quella superficie. Spetta evidentemente ai professionisti del verde conoscere questi comportamenti e creare le condizioni perché ciò avvenga. La convivenza tra alberi e tappeto erboso nello stesso spazio è un argomento di grande attualità, perché supera certe visioni un po’ miopi legate all’uno o all’altro e costringe a uno sforzo cognitivo delle necessità di entrambi: l’obiettivo deve essere quello di ottimizzare i risultati, raddoppiando i servizi ecosistemici della stessa unità di superficie a verde.

PICCOLO VADEMECUM PER LA GESTIONE DEL TAPPETO ERBOSO IN CONTESTI ALBERATI ◗ Il taglio: eseguirlo ad altezze differenziate, in genere più alto e meno frequente sotto gli alberi rispetto al pieno sole. Ciò garantisce maggiore superficie fotosintetizzante al tappeto erboso e minimizza i potenziali danni meccanici sulle radici primarie dell’albero. Utilizzare macchine dotate di sistema “mulching” che lasciano sul posto lo sfalcio, opportunamente ridotto e sfibrato. Questo materiale organico è di grande utilità perché ricco di minerali e di acqua. Il concetto del taglio differenziato può estremizzarsi fino al “non taglio” di queste aree, con valenze paesaggistiche interessanti in quanto alcune specie prative, in particolare il genere Festuca, hanno valenze ornamentali molto apprezzate anche quando non soggette a sfalcio periodico. ◗ L’irrigazione: entro la drip line (che delimita l’area di proiezione della chioma dell’albero) in realtà la competizione radicale tra alberi e tappeto erboso è inferiore rispetto a quella esistente oltre tale linea, in quanto gli apici radicali degli alberi preposti all’assorbimento di acqua e soluti aumentano con l’aumentare della distanza dalla base dell’albero. È quindi opportuno non aumentare gli adacquamenti entro quest’area per non favorire la comparsa di patogeni radicali. ◗ La concimazione: vale lo stesso concetto appena espresso per l’irrigazione; in ogni caso intervenire solo se necessario, scegliendo fertilizzanti a bassa salinità, organici o organominerali. ◗ Gli interricciamenti: in alternativa allo sfalcio differenziato, sottochioma è da perseguire l’applicazione di materiali organici pacciamanti (anche gli scarti di potatura) che mantengono un adeguato drenaggio del terreno evitandone il compattamento, lo arricchiscono grazie alla mineralizzazione della sostanza organica e semplificano le operazioni colturali del taglio. ◗ L’arieggiatura: utilizzare di preferenza sfeltratrici “a molle” rispetto a quelle dotate di “lame”, ovvero con punte provviste di molle alla loro base capaci di flettere in presenza di ostacoli come, appunto, le radici degli alberi. In questo modo, con un semplicissimo accorgimento (sconosciuto ai più!), potremo eseguire un’operazione importante per il tappeto erboso senza danneggiare l’apparato radicale dell’albero.

LA GAMMA PER IL GIARDINAGGIO

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