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ANCHE I CONSUMATORI DICONO LA LORO
A spingere in questa direzione sono anzitutto le normative e le best practice di settore, poiché in un contesto in cui nell’Ue vengono prodotte oltre 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti annui, la stessa Unione Europea si sta attrezzando per promuovere e realizzare quanto prima un’indispensabile transizione all’economia circolare.
In tal senso va la presentazione, nel marzo 2020, del Piano d’Azione per una nuova economia circolare, con proposte che vanno dalla progettazione di prodotti più sostenibili, alla riduzione dei rifiuti e al taglio delle emissioni di Co2. Piano che è stato poi rinnovato e rafforzato dal voto del Parlamento europeo del febbraio di quest’anno, con misure aggiuntive al fine di conseguire un’economia a zero emissioni di carbonio, ambientalmente sostenibile, priva di sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050.
Nello specifico, l’Ue punta entro il 2030 a conseguire il 100% di packaging sostenibile, quale obiettivo di una strategia che va dal Green Deal europeo del 2019, piano che vuol rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero, alle misure inserite nel Pnrr, a beneficio della rivoluzione verde e della transizione ecologica.
Altresì va segnalato, quale ulteriore step per il comparto, come dallo scorso settembre sia entrato in vigore nel nostro Paese il Decreto legislativo n. 116 che recepisce la direttiva Ue 2018/851 sui rifiuti e la direttiva Ue 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio. Provvedimento che ha apportato importanti modifiche, introducendo l’obbligo di etichettatura ambientale per tutti gli imballaggi immessi al consumo in Italia.