Quando si è in vetta da 121 anni si può salire più in alto?
SUCCESSI
Carrefour Italia, nel primo trimestre i ricavi crescono del 5,6%
Carrefour Italia, nel primo trimestre i ricavi crescono del 5,6%
Fino alla fine di giugno potete gustare i nostri formaggi anche sui voli di Air Dolomiti.
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INTERVISTA
Quanto è grande Lidl Italia?
SUCCESSI Carrefour Italia, nel primo trimestre i ricavi crescono del 5,6%
Alta infedeltà: strategie di loyalty per un consumatore errante (e fedifrago)
E’ stata scelta la “ perla dell’Adriatico ” per ospitare la 20° convention del Consorzio Coralis, anniversario che ha coinciso anche con i vent’anni di presidenza di Eleonora Graffione che con passione, visione e determinazione ha guidato, affiancata dal suo Consiglio di Amministrazione, questo Consorzio su cui nessuno aveva scommesso.
Graditi ospiti di questo incontro, alcuni rappresentanti dell’industria di marca da sempre al fianco di Coralis, come Ponti e Saclà ; il management di Crai , Giangiacomo Ibba - AD - e Gregoire Kaufman - Direttore Generale- e Enrico Fattori – Direttore Generale e Consigliere d’Amministrazione di Forum.
La prima ad aprire la sessione di lavori è stata proprio Eleonora Graffione che è riuscita a sintetizzare 20 anni di storia con brevi ma significative frasi come Il coraggio dell’indipendenza per ricordare quanti pochi sostenitori avesse avuto Coralis ai suoi albori ma anche con quanta tenacia i soci fondatori e la Presidente hanno creduto in questo progetto; Coerenza e Consapevolezza per sottolineare il percorso che partendo da Sisa/ Auchan ha portato Coralis a Crai/Forum: la coerenza delle scelte e la consapevolezza delle alleanze; Il territorio e le Comunità per non dimenticare mai che essere negozi di prossimità, La Piccola Distribuzione Organizzata, ha identificato e dato forza sia al Consorzio che agli imprenditori che lo compongono.
A seguire Cristina Lazzati , direttore di GdoWeek e Mark Up, ha approfondito il tema della fiducia. “ La fiducia del cliente è essenziale per formare e promuovere relazioni a lungo termine. Consente ai retailer di offrire esperienze migliori, aumentare la fidelizzazione, fidelizzare più clienti ” ha dichiarato Cristina Lazzati portando come esempi le più importanti insegne italiane ed internazionali.
Infine, ha preso la parola Giorgio di Tullio , filosofo, antropologo e consulente storico del consorzio, che ha puntato sul valore delle persone per dare il proprio nome al futuro: “ La distribuzione deve di nuovo reinventarsi, puntando sul fattore umano e su valori condivisi dalla comunità: significa i clienti ma anche, soprattutto ora, i collaboratori “ ha decretato “ E’ arrivato il momento di investire su piani formativi in cultura d’impresa e dei territori, perché il sentimento di appartenenza a un progetto si alimenta con una missione motivante e dei valori condivisi ”.
3 Editoriale Luci e ombre del sistema fieristico italiano
4 Cover
Alta infedeltà: strategie di loyalty per un consumatore errante (e fedifrago)
14 Intervista
Quanto è grande Lidl Italia?
17 Imprese Pernigotti, al via l’operazione di rilancio dell’azienda
19 Successi
Carrefour Italia, nel primo trimestre i ricavi crescono del 5,6%
20 Mercati
I formaggi a pasta molle e filata puntano su genuinità e territorialità
42 Retail Innovation Twinings – Londra, Gran Bretagna
44 Persone
45 Social&Pr strategies
Digital pr: la scelta del content creator fa parte della strategia
47 Focus
Latte e derivati: scelte sane anche con il caro prezzi
50 Mercati
IV e V gamma: i consumatori premiano innovazione e alto contenuto di servizio
66 Customer Micro trend 2023, retail automation
69 Focus
Aperitivi: è boom di analcolici
70 Real estate
L’equity è un affare privato
72 Digital club/Retail Pensare al contrario per andare avanti nell’innovazione
75 Prodotti
Fileni amplia e rinnova la sua offerta
76 Mercati
Vino e spumanti: gli italiani brindano tutto l’anno
92 Osservatorio Digital
Bollicine: quali sono le etichette più frizzanti del web?
94 Tecnologistica
Forno D’Asolo e NextTech avviano un progetto di automazione delle vendite
Cbre advisor per la vendita e la locazione di un asset logistico in Piemonte
96 News
97 Video e podcast
99 Prossimamente
Con un’inflazione nel Lcc al 15,6%, i consumatori vedono il proprio potere di spesa sempre più eroso: di fronte a una crisi di questa portata, il tradimento nel carrello diventa quasi una strategia di sopravvivenza, più che un’innocente evasione.
DM Magazine
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Il 2022 è stato un anno record per l’agroalimentare, che ha visto l’export italiano crescere del 17% sul 2021, superando i 61 miliardi di euro in valore. In questo scenario di attesa per le prossime evoluzioni, i riflettori sono puntati su Milano e in particolare su Tuttofood 2023, uno degli appuntamenti di riferimento del settore food nel nostro Paese. Si tratta della prima edizione post nozze con Fiere di Parma che, come è ben noto a tutti, hanno avuto un lungo periodo di incubazione conclusasi positivamente il 9 marzo scorso. Dopo essersi fatte una guerra estenuante per anni, le due fiere leader hanno deciso (alla buon’ora) di fare sistema portando a compimento un’operazione di natura industriale, con risvolti inevitabilmente politici, fortemente voluta non solo da tutti i soci ma anche dai diversi soggetti coinvolti nella promozione del made in Italy agroalimentare, ovvero Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero della Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Agenzia ICE. L’obiettivo principale dell’accordo è creare una piattaforma unica dell’agroalimentare italiano in grado di competere a livello internazionale, specializzando le due manifestazioni: Cibus, vetrina immersiva del Made in Italy Alimentare e dei suoi territori, Tuttofood piattaforma globale e innovativa per il food&beverage di tutto il mondo. Peccato che, al momento, segni di questa “specializzazione” non se ne siano visti. Tralasciando la complessità finanziaria (il conferimento di un ramo sotto forma di aumento di capitale “in natura” non si era mai fatto nel settore fieristico), un elemento di cui bisogna tenere conto è il timore degli stakeholder di perdere una leadership difesa con le unghie e con i denti in tutti questi anni. Entrambe le kermesse, stando a quanto esplicitato nell’accordo, saranno in grado di capitalizzare le caratteristiche dei loro quartieri e delle loro città grazie a educational e factory&terroir tour a Parma e un ricco “fuori salone” a Milano. Ma siamo proprio sicuri che questo sarà sufficiente a convincere gli espositori italiani e stranieri a privilegiare il nostro Paese come teatro fieristico rispetto ad altre sedi in Europa e nel mondo ma, soprattutto, a convincerli a presidiare entrambi gli appuntamenti? Infine, ultimo ma non ultimo punto da chiarire: come si concilia questo spirito avveniristico di fare sistema con la decisione di inserire all’interno di Cibus uno spazio dedicato all’ortofrutta fresca a discapito di Macfrut che, peraltro, si svolge quasi in contemporanea? Tirando le somme, al momento all’interno dell’ecosistema fieristico ci sono diversi punti poco chiari o complicati, staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi mesi.
Con un’inflazione nel Largo Consumo
Confezionato al 15,6%, i consumatori vedono il proprio potere di spesa sempre più eroso: di fronte a una crisi di questa portata, il tradimento nel carrello diventa quasi una strategia di sopravvivenza, più che un’innocente evasione.
di Marco UsaiQualche anno fa il Washington Post pubblicava un interessante articolo di politica economica dal titolo “The Economics of Adultery”, commentando la relazione diretta tra diminuzione di stipendio e il numero di visite in un popolare sito di incontri extra-coniugali. Era il 2008 e la crisi dei mutui subprime negli Usa scatenò la sua onda d’urto anche in Europa, in una spirale recessiva che portò alla crisi del debito degli Stati Sovrani Europei. Non si tratterà della scoperta del secolo, indubbiamente, ma la relazione tra infedeltà e crisi economica è tutt’altro che banale e si traduce, nel settore di nostro interesse - che non è di certo quello delle relazioni coniugali - in una lettura diversa della dinamica in atto tra consumatori e insegne della distribuzione moderna. Con un’inflazione nel Largo Consumo Confezionato al 15,6% (dato NielsenIQ di marzo 2023), i consumatori vedono il proprio potere di spesa sempre più eroso: di fronte a una crisi di questa portata, il tradimento nel carrello diventa quasi una strategia di sopravvivenza, più che un’innocente evasione.
Nel gioco dell’infedeltà del consumatore le promozioni rappresentano, senza dubbio alcuno, la principale arma di seduzione utilizzata dalle insegne. Nel 2022, secondo i dati dell’Osservatorio Mediobanca pubblicati lo scorso marzo, la pressione promozionale è scesa al 22,4%, quasi sei punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente: una reazione naturale, da parte delle insegne, alla riduzione della marginalità dovuta al rialzo generalizzato dei listini e a una certa spinta speculativa dell’Industria. La conseguenza naturale della minor disponibilità di occasioni di risparmio è stata una generalizzata caccia alle promo, con il consumatore che, come confermano i dati di una ricerca Circana-Qberg, pianifica sempre meglio dove fare la spesa, visitando più negozi e cercando di ridurre l’ultima riga dello scontrino. Nel 2023 si registra, tuttavia, un’inversione di tendenza, con un sensibile aumento della spinta promozionale
“ COVER DMM
nei primi mesi e l’obiettivo, neanche tanto celato, di recuperare volumi mantenendo fermi i listini base. Prezzi e promozioni, tuttavia, non sono gli unici tentatori in questo momento: gli investimenti pubblicitari e di marketing delle insegne crescono in maniera importante, segno che si punta molto anche sull’appeal del marchio-insegna per conquistare il cuore del consumatore. Non per ultimo il trading-up del livello di servizio, dal delivery al click&collect ai pagamenti digitali: sono tante le leve che i retailer stanno utilizzando per uscire dalla morsa inflazione-listini e per provare a trattenere la maggior share of wallet possibile.
Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma, nel 2023 il 65% delle aziende aumenterà il proprio investimento in fidelizzazione.
Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma, nel 2023 il 65% delle aziende aumenterà il proprio investimento in fidelizzazione, investendo principalmente nel proprio programma fedeltà. Dal panel del Think Thank universitario emerge una tendenza dei programmi loyalty ad offrire più vantaggi legati al comportamento di acquisto, ad aggiungere offerte o vantaggi legati a "valori” e a puntare su gamification e redemption dei punti. Un’azienda su tre, inoltre, migliorerà o lancerà app loyalty, tema molto sentito soprattutto nel retail. Sempre più spazio, infine, alle ricompense e ai cashback, stando ai dati del report Comarch sul mercato globale 2022: accumulo dei punti, coupon e restituzione del denaro serviranno davvero a rafforzare la fedeltà del consumatore all’insegna?n
Come evolveranno i programmi di loyalty
Con Fabrizio Pavone, co-founder e cmo di QBerg, proviamo a capire quale impatto hanno prezzi, promozioni e rotture di stock sulla fedeltà del consumatore.
Più che mai, in tempo d’inflazione, monitorare e adeguare tempestivamente i prezzi alla concorrenza può fare la differenza tra avere clienti fidelizzati o perdere vendite.
Per quello che mi riguarda, non smetterò mai di dirlo: se il dato di venduto è l’obiettivo finale di qualsiasi operatore commerciale, allo stesso tempo rappresenta una misurazione di un evento già accaduto. Il danno o il successo, ovviamente, è fatto e si può solo guardare indietro. È di fondamentale importanza, quindi, l’attività di monitoraggio continuo e di pianificazione di quei driver che contribuiscono in modo determinante al risultato: l’esposizione, nel punto vendita fisico e in quello virtuale, e le attività promozionali come il volantino per l’online e le campagne web o web promo per l’offline. Monitorare significa anche adeguare i propri prezzi in modo da assicurare competitività, ma non solo. Scelte assortimentali, ovvero a cosa dare risalto, cosa spingere con attività promo e come farlo, curare i touchpoint con una vera visione multicanale, sono solo alcuni dei punti fermi su cui occorre concentrarsi. Nessuno però si può nascondere dietro a un dito: il prezzo è stato, è tuttora e sarà sempre un fattore determinante. E all’aumentare della battuta di cassa, come avviene ad esempio nel mondo dell’elettronica o nel mondo del farmaceutico, ciò è tanto più vero. Quale sia la meccanica di vendita, Edlp promo, azioni dirette alla fedeltà, alla fine conta il prezzo che il consumatore vede. Il cliente ha imparato a comparare, a monitorare il mercato poiché oggi possiede molti più strumenti per farlo e anche il retailer si dovrebbe allineare, da qui non si scappa!
Quali sono le conseguenze, in termini di fedeltà del cliente, di un Out of stock ricorrente? Quando si parla di Oos, si nomina una vera e propria “ferita aperta” per il retail. Ed è così da sempre, nel fisico: out-of-stock significa vendita persa. Punto. Di certo, a proposito dell’Oos, si apre tutta un’altra storia quando si parla di e-commerce. Infatti, la caratteristica intrinseca dello “scaffale infinito” che un e-commerce garantisce, fa sì che si stiano verificando sempre di più due tipologie di fenomeno. La prima è quella di tenere un prodotto sempre in vista: con la sua foto, le sue schede tecniche, le recensioni, insomma tutto il corredo associato a un prodotto esposto. Semplicemente, il prodotto non è acquistabile, “Arriverà il…”, “Fai un preordine…”, tanto per citare alcune delle formule caratteristiche con cui l’Oos si manifesta. In pratica, si usa il web come vetrina. Secondo me, dove invece la pratica sconfina oltre i limiti dell’etica, è quando si usano alcuni tra i più noti siti di offerte basati su feed, dove è il seller che pubblica su questi siti che si propongono come “comparatori prezzi” ma che proprio per questo non lo sono, per pubblicare prezzi stracciati su prodotti di particolare appeal. Peccato che, quando il consumatore ci clicca sopra, la landing page mostri un bell’Oos. Ma intanto l’hanno dirottato sull’online, con tutti i suggerimenti di prodotti alternativi del caso. Secondo quanto registrato da noi di QBerg, il fenomeno dell’Oos sui siti di e-commerce è molto basso nel mondo del Food&Grocery: nei primi tre mesi del 2023 si attesta sul 2,1% delle osservazioni, ma cresce fino al 22,2% sui siti dei Wine Specialist per arrivare a dati più alti come il 24,8% dell’elettronica e il 29,5% del Pharma. Se un consumatore fisico, tendenzialmente più fedele, si reca in un punto vendita e non trova il suo prodotto, il livello di insoddisfazione può essere alto ma non altissimo, invece grazie a un volantino “sottocosto”, la customer satisfaction decresce sicuramente ampiamente. Sicuramente se questa dinamica si ripete con frequenza, può portare alla rottura del rapporto di fedeltà. Ma se in un Oos, più o meno malevolo, si imbatte un consumatore digitale, beh, allora questo può voler dire la fine del rapporto prima ancora che lo stesso sia iniziato. Inutile quindi parlare di “Life time value” del consumatore, qui la “life” non esiste nemmeno!
il prodotto a marchio fidelizza, soprattutto per i new needs
Vittorio Amatucci, direttore commerciale de Le Due Sicilie, masterfranchising Coop Alleanza 3.0 in Campania, spiega l’efficacia, in termini di fedeltà, del prodotto a marchio e di un assortimento costruito sui bisogni del consumatore.
In Coop il prodotto a marchio è fortemente legato all’identità e ai valori storici dell’insegna. Ma più delle linee premium e mainstream, a fidelizzare il cliente sono quelle linee che soddisfano i new needs: la sostenibilità ambientale, l’etica, la tracciabilità e soprattutto il benessere. Soprattutto su questo punto registriamo un sempre maggiore approccio nutraceutico allo scaffale e abbiamo il dovere di dare una proposta di valore con la nostra Mdd. Magari provando a cambiare paradigma, passando dal lusso accessibile a tutti, vero e proprio totem degli ultimi vent’anni, al benessere accessibile a tutti.
Allora perché il consumatore è sempre più infedele?
Perché la distribuzione moderna compete troppo sul prezzo e troppo poco sulla costruzione di un rapporto con le persone e le comunità. Ce ne rendiamo conto a ogni nuova apertura: in un territorio molto competitivo, come quello della Campania, stiamo dando continuità a un’insegna che per troppo tempo ha vissuto fasi alterne. E con una presenza forte, con la qualità del prodotto e dei servizi, con la giusta comunicazione dei valori e la necessaria attenzione al cliente si costruisce una comunità, che per definizione è fedele.
Fedeltà e fiducia vanno di pari passo… Ovviamente. Il prodotto a marchio incarna in pieno i valori e la qualità dell’insegna e su questo punto Coop, nell’ultimo anno, sta costruendo una vera e propria rivoluzione dello scaffale.
Anche il discount, lungi dal competere solo sul prezzo, ha le sue strategie di fidelizzazione della clientela. Abbiamo sentito su questo tema Bruno Bianchini, strategic marketing director di Penny Italia
Penny Italia è stata, per molto tempo, l’unica insegna discount a proporre una carta fedeltà. Oggi anche altri competitor ci provano. Come funziona il servizio?
Penny ha una lunga storia per quanto riguarda la carta fedeltà. La Penny Card, amatissima è utilizzata da milioni di clienti, ha fatto il suo ingresso sul mercato nel 2010. All’inizio la carta consentiva sconti su prodotti promozionali, poi sono arrivate le prime raccolte a bollini per collezionare i premi. Nel tempo la carta si è evoluta per stare al passo con i clienti e offrire servizi sempre più personalizzati: oggi la carta è 100% digitale, completamente integrata nella nostra App e ricca di nuovi vantaggi per i clienti.
Il numero dei clienti del discount cresce da anni: oltre la Penny Card, quali sono le strategie di fidelizzazione di Penny Italia?
Il cliente sta vivendo un periodo di forte discontinuità con il passato, che sta influenzando in maniera significativa il suo comportamento d’acquisto. Per questo motivo in Penny abbiamo attivato un “sistema di ascolto” del cliente basato su interviste, panel clienti, analisi carte fedeltà e ricerche ad hoc, per cogliere tutti i segnali del mercato. L’obiettivo è quello di essere vicino ai nostri clienti sviluppando gli assortimenti e le promozioni più ricercate. Lo sviluppo della nostra Mdd sicuramente rappresenta una leva strategica di fidelizzazione, così come le promozioni targettizzate che offriamo ai nostri clienti possessori Penny Card.
Quali sono le strategie di Penny per salvaguardare il potere d’acquisto dei suoi clienti? Penny Italia tutela da sempre il potere d’acquisto delle famiglie e lo sviluppo delle realtà locali e ha mantenuto negli anni un tasso di inflazione inferiore, anche di mezzo punto, rispetto a quello degli altri operatori del mercato retail. Lavorando costantemente sull’efficienza e sulla qualità dei processi, Penny aiuta più di un milione di famiglie a risparmiare, fornendo prodotti di qualità che provengono, in misura sempre maggiore, da produttori regionali e locali, favorendo così anche lo sviluppo delle piccole realtà. Sicuramente l’aumento dei prezzi ha comportato e comporta tuttora, soprattutto nei prodotti a pl di Penny, una maggior reattività della leva prezzo, ma una parte considerevole degli aumenti subìti non sono stati girati al consumatore finale.
Anche per Lidl la fidelizzazione della clientela è un punto strategico: ne discutiamo con Eduardo Tursi, amministratore delegato acquisti e marketing di Lidl Italia
A due anni di distanza dal lancio di Lidl Plus, proviamo a fare un primo bilancio…
“Lidl Plus”, il nostro programma fedeltà in formato app che permette ai clienti di ottenere numerosi vantaggi e servizi aggiuntivi a portata di smartphone, ci ha permesso di arricchire l’esperienza in store e renderla ancora più smart. I nostri consumatori hanno da subito accolto con entusiasmo questo nuovo strumento digitale. Gli utenti, infatti, apprezzano la praticità di una card virtuale e sono incoraggiati a usarla frequentemente per fruire di coupon e promozioni che consentono di risparmiare ulteriormente sulla spesa. Oltre a vantaggi immediati, con attivazioni real time, “Lidl Plus” è particolarmente incentivante perché prevede che al raggiungimento di determinate soglie di spesa mensili si possa accedere a speciali coupon sconto.
“Entri per la convenienza, torni per la qualità”: quali sono le strategie di fidelizzazione di Lidl?
Con il nostro arrivo in Italia nel 1992 abbiamo portato per la prima volta nel Paese il format del discount, un nuovo modello di retail che ha rivoluzionato il mercato. Oggi non siamo più scelti esclusivamente per la promessa di convenienza, il cliente percepisce, infatti, l’evoluzione compiuta nel corso degli anni in termini di qualità, assortimento e servizio e si è fidelizzato alla nostra insegna. Negli anni abbiamo consolidato il nostro percorso di italianità, ciò ci ha permesso di arrivare a una fascia più ampia di consumatori con un’offerta che attualmente si compone per oltre l’80% di prodotti italiani. Il nostro layout e il mix assortimentale sono, senza dubbio, fattori critici di successo perché consentono al cliente di orientarsi facilmente in un’esperienza d’acquisto agile e rapida. La semplicità è, infatti, un valore importante che ci contraddistingue: ci concentriamo su ciò che è essenziale, privilegiando l'efficienza e l'ottimizzazione di ogni nostra attività, senza mai perdere di vista eccellenza, freschezza e accessibilità.
Quali sono le categorie assortimentali più fidelizzanti in Lidl?
Frutta e verdura compaiono tra le categorie più trainanti e fidelizzanti in Lidl Italia. Si tratta di beni che continuano a primeggiare nel carrello dei nostri clienti che ci scelgono per la spesa quotidiana e sono alla ricerca di ortofrutta fresca e proveniente da fornitori selezionati. La nostra offerta si rinnova di stagione in stagione, garantendo sempre un assortimento di grande qualità, tra cui spiccano numerose referenze contraddistinte dal sigillo Igp. Contribuiscono a questa tendenza le nuove abitudini alimentari salutari e la forte attenzione da parte delle persone al tema del benessere. In generale, la freschezza dell’assortimento è un elemento di forte attrazione.
Il re del discount ha programmato, nel 2022-2024, 1,5 miliardi di euro di investimenti per il nostro Paese, che è uno dei suoi pilastri.
Oggi più che mai i discount sono in cima alle preferenze dei consumatori. Nel ristretto salotto dei leader internazionali svetta Lidl che, secondo “Deloitte Global powers of retailing”, è il quarto distributore mondiale, dopo Walmart, Amazon e Costco, e il primo in Europa. Con Alessia Bonifazi, responsabile comunicazione & Csr di Lidl Italia abbiamo fatto il punto sul nostro Paese, dove a giugno 2022 l’insegna tedesca ha presentato un piano di investimento triennale da 1,5 miliardi di euro e che prevede, fra l’altro, 300 nuove aperture nel 2022-2024, con l’assunzione di 6mila nuovi collaboratori.
Quali sono oggi le dimensioni della vostra rete italiana?
Negli ultimi anni abbiamo aperto, mediamente, 50 nuovi punti vendita all’anno. Questo sviluppo ci ha permesso, a oggi, di raggiungere l’importante traguardo di 730 negozi operativi su tutto il territorio nazionale.
E lo sviluppo logistico?
Lo scorso ottobre abbiamo presentato il progetto di realizzazione del nostro primo polo logistico in Sardegna, il dodicesimo in Italia, ad Assemini in provincia di Cagliari. Una struttura all’avanguardia, frutto di un investimento di oltre 70 milioni di euro, che sarà completata nel corso del 2024 e ci consentirà di ottimizzare così la nostra efficienza distributiva sull’Isola. Un progetto di grande rilevanza per il territorio che, oltre a generare un indotto significativo, avrà un importante risvolto occupazionale con la creazione di 140 nuovi posti di lavoro. Per quanto riguarda i piani di sviluppo futuri della nostra rete logistica, è previsto un secondo centro in Sicilia, che andrà ad affiancarsi al nostro polo di Misterbianco, in provincia di Catania, tra i più grandi e avanzati della regione.
Parliamo di assortimenti. Quanto incidono i marchi proprietari rispetto alle marche Idm?
Oggi più dell’80% degli oltre 3.500 articoli presenti in assortimento è costituito da prodotti a marchio proprio, molti dei quali possono fregiarsi di Dop,
Igp, Doc e Docg. Completano l'offerta la gamma dei cosiddetti articoli In&Out, che vengono proposti in occasione di promozioni settimanali dedicate.
Il piano industriale 2022-2024 contiene anche molti obiettivi di sostenibilità. Possiamo riassumerli?
Per quanto riguarda la nostra politica di espansione, l’80% dei nostri interventi immobiliari viene effettuato prediligendo aree dimesse da riqualificare e rigenerare, con l’obiettivo di consumare meno suolo possibile. Nell’ottica di prediligere un’edilizia sempre più sostenibile, inoltre, come primi del settore, già dal 2015 abbiamo scelto di acquistare energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili e, negli anni successivi, abbiamo avviato anche una nostra produzione di energia mediante fotovoltaico, superando i 16 milioni di kWh. A oggi, il 40% dei nostri immobili ha già un proprio impianto e la maggioranza dei nuovi punti vendita e dei centri logistici è in grado di coprire, in modo autonomo, fino al 50% del proprio fabbisogno energetico.
La scelta sostenibile come si riflette sugli assortimenti?
Si traduce in un’ampia offerta di prodotti la cui sostenibilità è garantita e comunicata al consumatore attraverso importanti certificazioni rilasciate da enti riconosciuti e indipendenti. Inoltre, già dal 2017, siamo stati la prima catena della Gdo a pubblicare una strategia completa sulla riduzione di zucchero e sale, nonché sugli obiettivi relativi alla riduzione di residui, agenti contaminanti e additivi nei propri prodotti a marchio. L’agire a favore di una “alimentazione consapevole” per noi di Lidl significa anche l’impegno, a partire dal 2023, a non mostrare più pubblicità indirizzate ai bambini in relazione a prodotti a marchio non salutari. Questo approccio, che promuove la diffusione di una dieta più sana e sostenibile, riguarda anche le attività promozionali comunicate attraverso i packaging, la televisione, la radio, i social media e i volantini. Parallelamente a ciò, entro il 2025, abbiamo l’obiettivo di ampliare la percentuale di fonti proteiche vegetali nella nostra offerta, a beneficio dell’ambiente, della biodiversità e della salute e, sempre entro il 2025, incrementeremo gradualmente la percentuale di cereali integrali all’interno dei prodotti a marchio.n
Colori nitidi e puliti, simbolo di eleganza e genuinità. Lineamenti dolci e femminili, per ricordare la storicità del brand, nato dalle mani di una donna imprenditrice. Matilde Vicenzi si rifà il look ed esalta la classicità del marchio di alta pasticceria industriale.
Il Gruppo Vicenzi ha dato il via ad una rivoluzione. Cambia il design del logo e del packaging del brand più tradizionale, quello che dal 1905 identifica il savoiardo Vicenzovo e le Millefoglie. Si mettono in risalto i valori aziendali per uno stile di comunicazione semplice e leggibile.
“Sentivamo l’esigenza di aggiornarci – afferma il direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Vicenzi Cristian Modolo – dopo l’ultimo rebranding che affidò all’oro sul pack il ruolo di supportare la premiumness. Classicità, il mantra, ricercata tramite una semplicità che veicola cura e attenzione. Inevitabile una riflessione rivolta alle scelte d’acquisto intermediate da smartphone, modalità che impone comprensibilità anche da display”.
Nuovo logo Matilde Vicenzi. La figura femminile viene messa in risalto, posizionata su campo libero e non più all’interno di una coccarda, per
avvicinarla al suo pubblico. Il nome è in corsivo, il profilo addolcito e più femminile, pur rimanendo iconico e rappresentativo di classicità ed eleganza. Inserita la data 1905, anno di fondazione dell’azienda. I colori sono limitati a tre, per trasmettere semplicità e genuinità.
Packaging Vicenzovo e Millefoglie. Cambia il design della confezione, mantenendo tutti i riferimenti alla storicità del prodotto. Il colore arancio per il savoiardo, senza più sfumature: pulito, naturale, chiaro e di impatto. Rimane il dorato delle sfogliatine, per valorizzare il logo su un lato e il prodotto sull’altro con chiari i richiami agli ingredienti, naturali e di alta qualità. www.vicenzi.it
Parte il piano di rilancio della storica azienda dolciaria di Novi Ligure: rinnovo del marchio, nuovi prodotti e sbarco sui mercati internazionali. Le prime referenze nelle nuove confezioni arriveranno a ottobre in tutti i punti vendita della Gdo.
Pernigotti, storica azienda dolciaria di Novi Ligure, recentemente passata sotto il controllo del gruppo Jp Morgan, è pronta a presentare una serie di importanti novità. Partendo dal restyling del logo, che si presenta ora più essenziale e moderno pur mantenendo la continuità con quello precedente, è stata sviluppata una nuovissima linea grafica per le confezioni e gli incarti. Inoltre, sono state rese ancora più esclusive le ricette dei principali prodotti, come il famoso Gianduiotto e le praline e sono state sviluppate nuove specialità a base di cioccolato. «Il nostro piano di rilancio prevede un’importante attività per il riposizionamento in Italia della marca storica Pernigotti, ma anche un forte impegno per conquistare i mercati internazionali con i nostri prodotti unici», dichiara Luigi Leonetti, direttore commerciale di Pernigotti e Walcor. «Una nostra recente ricerca ha dimostrato che la notorietà del brand Pernigotti rimane molto alta tra i consumatori italiani e, in particolare, le nostre referenze al cioccolato gianduia sono ritenute le migliori nel comparto. Anche il mercato internazionale si è rivelato particolarmente interessato ai nostri prodotti». I primi prodotti Pernigotti con il nuovo marchio e le nuove confezioni arriveranno nei punti vendita nel mese di ottobre. Le novità dell’azienda sono state precedute dal successo delle uova di cioccolato con sorpresa che, tornate sugli scaffali per la Pasqua appena conclusa, hanno raddoppiato le vendite, anche grazie a licenze di grande notorietà.n
Leggi anche: “Coati, la produzione riparte con l’obiettivo di tornare al 100% entro giugno”
Il gruppo francese fattura nel mondo 20,2 miliardi. Nel nostro Paese, il primo trimestre ha fatto segnare una crescita dei ricavi di oltre 5 punti percentuale.
di Emanuele ScarciCarrefour Italia chiude il primo trimestre del 2023 con ricavi in crescita, a perimetro costante, del 5,6% a 1,048 miliardi di euro (compresa l’Iva). Molto meglio del 1Q 2022 quando registrò un +0,5% e del 1Q 2021 con -11,3%. Il dato odierno andrebbe ovviamente depurato dall’inflazione nel carrello che lo scorso marzo si attestava al 12,7%. La vera sfida di Carrefour Italia è però sul recupero dei margini dopo la svolta strategica verso il franchising e con la cessione o chiusura delle attività a bassa profittabilità. Nel 2022 le vendite like for like di Carrefour Italia sono cresciute del 4,2%, per un fatturato complessivo di 4,4 miliardi.
L’anno scorso Carrefour Italia contava su una rete di 1.500 punti vendita in 19 regioni, grazie all’espansione dell’affiliazione specie nella prossimità. Le nuove aperture in franchising sono state 83 e oggi sono oltre 1.200 i negozi gestiti da imprenditori. Il retailer transalpino è il primo franchisor della Gdo in Italia. La marca privata ha rappresentato oltre il 30% delle vendite nel food, con oltre 180 nuovi prodotti lanciati soprattutto nelle fasce più convenienti, in particolare Simpl, una linea di prodotti di uso quotidiano con prezzi allineati a quelli dei discount.
Per quest’anno è in corso l’introduzione di oltre 300 nuovi prodotti, tra ortofrutta, pesce, salumi e formaggi, su tutte le fasce di prezzo e con un focus particolare per Filiera Qualità Carrefour. Infine, nel primo trimestre 2023 il gruppo globale Carrefour ha realizzato vendite per 22 miliardi di euro, con una crescita del 12,3%. Rispetto al turnover, 10,2 miliardi sono realizzati in Francia (+7,1%), 6 miliardi in Europa (+8,8%) e 5,8 miliardi (+26%) in America Latina. n
Il comparto si orienta verso prodotti naturali, in linea con il crescente trend salutistico. I consumatori apprezzano soprattutto le proposte 100% italiane, tracciate e legate alla tradizione del territorio.
Il mercato dei formaggi a pasta molle e filata (peso imposto e peso variabile), nell’anno terminante il 26 marzo 2023, ha raggiunto un giro d’affari di oltre 2,2 miliardi di euro con una crescita a valore del 12,4% rispetto all’anno precedente e un calo a volume del 4,3% con 213 milioni di chilogrammi venduti (fonte: NIQ, Totale Italia, Iper+Super grandi+Super piccoli+Liberi servizi).
In particolare, i formaggi a pasta molle hanno registrato un fatturato di oltre 691 milioni di euro con una crescita a valore del 10,2% rispetto all’anno precedente, data soprattutto dall’effetto inflattivo. Calano, invece, in volume del 2,6%. Il trend è trasversale a tutte le aree NIQ, sia a volume sia a valore. «L’area principale per il giro d’affari della categoria
– spiega Federico Scoizzato di NIQ – è l’Area 1: con una sales location value del 39,7%, registra
Fino alla fine di giugno potete gustare i nostri formaggi anche sui voli di Air Dolomiti.
bergader.it airdolomiti.it
+10,7% a valore e -2,4% a volume. Per quanto riguarda il contributo al trend negativo dei volumi movimentati, invece, è l’Area 4 a incidere maggiormente con un decremento dell’8,8%, dato principalmente dalla contrazione dei segmenti crescenza+stracchino (-11,7%) e gorgonzola (-15,4%). Tuttavia, l’aumento del prezzo medio nell’Area 4 (+11,9%) permette al giro d’affari di crescere e arrivare a oltre 78 milioni di euro (+2,1% rispetto al 2022). Seguono per importanza sul fatturato del comparto l’Area 2 (+12,4% a val. e -0,7% a vol.) e l’Area 3 (+11,2% a val. e -2% a vol.)». Tra le categorie, la più importante è crescenza+stracchino, che genera un fatturato di oltre 264 milioni di euro (+9,5%) con
Caseificio Comellini utilizza la comunicazione come veicolo per distinguersi a scaffale non solo attraverso la riconoscibilità del brand, ma anche dei valori che esso rappresenta, come spiega Luca Comellini: «La tradizione, la genuinità, l’origine e il legame con il territorio, insieme alla ricerca e all’innovazione gastronomica, sono tutti elementi peculiari della nostra azienda. Dal mese di maggio sarà attivo un piano di comunicazione che include una pianificazione online, un’iniziativa speciale con “Cucchiaio d’Argento” e un progetto di influencer marketing, search e social paid. A latere, abbiamo investito anche in una campagna tradizionale trade volta a dialogare con il target B2b per raccontare l’azienda e i prodotti a buyer e stakeholder».
Bergader Privatkäserei
GmbH/Bergader
Nome prodotto: Cremosissimo
L’Originale
Caratteristiche: pasta molle che custodisce nel suo tenero cuore cremoso il sapore della montagna. Formaggio naturalmente privo di lattosio e con caglio microbico, racchiuso nell’elegante e pratica confezione a mezzaluna da 175 g.
Caseificio Comellini
Nome prodotto: Squacquerone di Romagna Senza Lattosio
Caratteristiche: squacquerone senza lattosio con caglio vegetale prodotto dal cardo selvatico. Un formaggio vaccino fresco dal colore madreperla, ricco di fermenti lattici autoctoni coltivati autonomamente grazie alle quattro fermentiere del caseificio.
Caseificio Fratelli Castellan
Nome prodotto: Robiola
Caratteristiche: formaggio fresco dalla consistenza molto morbida, spalmabile, prodotto con latte intero vaccino. La referenza ha una texture omogenea, compatta e di colore bianco latte.
Formato da 100 g.
Caseificio Palazzo/Murgella
Nome prodotto: Mozzarella di Gioia del Colle Dop
Caratteristiche: mozzarella preparata secondo una ricetta tradizionale fatta di pochi ingredienti: latte vaccino pastorizzato, siero innesto naturale, sale e caglio, senza conservanti, additivi o coadiuvanti; la sua zona di produzione, di trasformazione del latte e confezionamento è compresa nei territori ricadenti nella Murgia barese, tarantina e parte del comune di Matera.
Dal punto di vista della comunicazione corporate, Inalpi dialoga costantemente con l’esterno. «Un processo puntuale ed efficace – precisa l’azienda – che viene declinato su tutti i canali. L’attenzione è sempre focalizzata sull’individuazione, per ogni prodotto, del più idoneo canale di comunicazione in base all’audience che si vuole raggiungere. Il mondo digitale – Facebook, Instagram, LinkedIn, Tik Tok e Twitter – riveste sicuramente un ruolo essenziale. La comunicazione viene poi veicolata anche attraverso il sito Inalpi e il canale e-commerce, sul quale riserviamo particolare cura soprattutto alla parte di logistica che, per una realtà come la nostra, è fondamentale».
più di 23 milioni di kg movimentati nell’ultimo anno (-4,7%). Le piccole metrature (super piccoli+liberi servizi) rappresentano il canale preferenziale sia in termini di fatturato sia di volumi, sviluppando il 37,9% del giro d’affari e il 35,5% dei volumi totali della categoria. Il trend del canale è allineato a quanto registrato a totale distribuzione moderna, con un calo dei volumi del 7,5% e un aumento del fatturato del 6,5%. Non tutte le categorie, però, registrano un decremento dei volumi nell’ultimo anno: «La stracciatella, infatti, aumenta i volumi movimentati del 25,5% a totale distribuzione moderna (+43,3% a val.)», precisa Federico Scoizzato. «Il suo andamento positivo è trasversale a tutte le aree NIQ, con un apporto maggiore ai volumi dato dall’Area 1 (+33,8% a
Marenchino è una storia di famiglia e di amore per i formaggi, il racconto di chi ha saputo individuare i doni della terra in cui vive realizzando prodotti caseari dal sapore unico e dalla genuinità indiscussa. Questa storia ha origine negli anni Cinquanta in Provincia di Cuneo, in una terra generosa tra i pascoli incontaminati ai piedi delle Alpi e le curve rigogliose delle Langhe. Una terra in cui gli animali donano un latte genuino e nutriente e le tradizioni si tramandano assieme alla passione per le cose buone.
A partire dagli storici stabilimenti di Savigliano, nel tempo l’azienda si è affermata su tutto il territorio nazionale, realizzando acquisizioni importanti che hanno portato il Gruppo Marenchino a una visibilità di scala internazionale mantenendo inalterati gli stessi valori di sempre: Tradizione, Localismo e Qualità Oggi, il Gruppo Marenchino racchiude le realtà Cisalpino e Perla, che si sono contraddistinte per rappresentare le specialità casearie piemontesi in Italia e nel Mondo
Lavoriamo seguendo la filiera corta per tutte le tipologie di latte: vaccino, ovino e caprino. Da sempre collaboriamo direttamente con allevatori locali che conferiscono quotidianamente il latte: fresco e 100% del territorio. Garantiamo così la miglior qualità ai nostri consumatori ed uno sviluppo sostenibile del territorio. La produzione dei nostri formaggi viene fatta in maniera tradizionale, come una volta, la stagionatura è lenta, fatta ancora a mano, forma dopo forma, rigorosamente su assi di legno
www.marenchino.it
Il Gruppo, offre diverse tipologie di packaging al fine di garantire un migliore servizio che garantisca freschezza del prodotto e minor impatto ambientale, creando e sviluppando nuove occasioni ed attitudini al consumo. Il Gruppo Marenchino investe continuamente nella ricerca e nello sviluppo di materiali sempre più sostenibili che siano “green” e funzionali al loro utilizzo.
Attualmente il Gruppo vanta nel proprio assortimento, di produzione propria, 5 DOP: Toma Piemontese, Bra Tenero, Bra Duro, Raschera, Murazzano ed una serie di Specialità a pasta molle realizzate con latte caprino, ovino e vaccino: una cremosa combinazione di tre latti pastorizzati per ottenere formaggi unici, un vero tesoro dal gusto irresistibile e dalla consistenza morbida e scioglievole. Gruppo Marenchino nel segmento a pasta molle ha nel suo assortimento Tomini da Cuocere Vaccini e Caprini, Toma Piemontese DOP, Bra Tenero DOP e Tome Aromatizzate, Fontal Nazionale, Fontal di Capra, Robiole a latte vaccino, a latte caprino e a due latti, con diverse tipologie di formaggi a crosta fiorita.
Gruppo Marenchino, una storia di famiglia! Specialisti dei Formaggi DOP Piemontesi e delle Specialità Casearie Piemontesi.
Eurial sta puntando sia sulle attività di comunicazione sia sul rebranding, come spiega Nathalie Jacquet: «Stiamo lavorando al rilancio del brand Bontà Viva, marchio che incarna valori rilevanti per il consumatore: semplicità, accessibilità e vicinanza. Dal punto di vista della strategia di comunicazione, invece, al momento prevalgono gli investimenti sui nostri canali digital, senza dimenticare le riviste di settore, che rappresentano per noi un canale molto rilevante da presidiare per incrementare la nostra visibilità nei confronti del trade».
vol. e +50,6% a val.), che si conferma la principale della categoria stracciatella con una sales location volume del 34,8%. Seguono per importanza sui volumi movimentati dalla categoria l’Area 3 (+24,7% a vol. e +44,8% a val.), l’Area 2 (+20,7% a vol. e +36,1% a val.) e l’Area 4 (+17,1% a vol. e +35% a val.). L’intensity index price promo volume registra un decremento rispetto all’anno precedente (-3,7 punti), trasversale a tutte le aree NIQ ma con un picco in Area 1 (-4,7 punti)».
I formaggi a pasta filata hanno registrato un giro d’affari di oltre 1,5 miliardi di euro nella distribuzione moderna con una crescita rispetto all’anno precedente dovuta all’effetto inflattivo. Si registra, infatti, un andamento positivo del 13,4% sul fatturato che, però, non corrisponde a un incremento dei volumi movimentati (-4,9%). «Lo stesso trend – sottolinea Federico Scoizzato – si ripete in tutte le aree NIQ, con un maggior apporto all’aumento del valore dato dall’Area 1 (+13,7% a val. e -3,1% a vol.). Tuttavia, è
La strategia di comunicazione di TreValli Cooperlat integra l'offline e l'online per migliorare la fidelizzazione dei clienti. «Questo approccio – spiega Andrea Alfieri – si riflette nei siti web dedicati con un racconto del prodotto a 360 gradi. Inoltre, promuoviamo campagne mirate sui canali social – Facebook, Linkedin, YouTube e Google adv – poiché ci consentono di intercettare pubblici diversi con determinati e differenti obiettivi di marketing. Siamo presenti contemporaneamente nell'offline attraverso la stampa tradizionale: tv, radio, carta stampata di settore e consumer, dove i consumatori possono trovare approfondimenti sui nostri prodotti».
l’Area 4 la più importante per la categoria (sales location volume 29,2%) ed è anche la principale per quanto riguarda la contrazione dei volumi. L’Area 4, infatti, mostra un trend del -8,8% delle vendite a volume e del +11,5% sul fatturato. Seguono, per importanza a volume, l’Area 3 (+14,7% a val. e -3,6% a vol.) e l’Area 2 (+14,2% a val. e -2,6% a vol.)». A livello di segmenti, i trend sono allineati a quelli della categoria. Il principale è la mozzarella, con una quota volume del 74,1%, che guida l’anda -
mento totale, registrando -3,8% a volume e +14,4% a valore. Il secondo segmento è rappresentato dagli stagionati (paste filate+provole+scamorze), che sviluppano il 23,5% dei volumi della categoria, con un trend a volume del -8,4% e del +11% a valore. Chiudono le burrate (2,4% di quota volume) con -1,8% a volume e +11,4% a valore. «A totale distribuzione moderna – conclude Federico Scoizzato – le dinamiche inflattive hanno portato a un incremento del prezzo medio del 19,1%. Anche in questo caso il trend è cross-area, con un picco in Area 4 (+22,2%); al secondo posto l’Area 3 (+19,1%), mentre in chiusura l’Area 1 (+17,4%) e l’Area 2 (+17,3%) con un andamento simile».
Se si considera l’attuale scenario macroeconomico complesso, per Luca Comellini, amministratore delegato di Caseificio Comellini, il comparto mostra un buon andamento: «Il mercato dei formaggi freschi ha evidenziato un sostanziale mantenimento dei volumi di vendita, nonostante la pesante inflazione che ha impattato sul merca -
La comunicazione di Bergader quest’anno prevede di mettere le persone al centro, come spiega Antje Müller De Leo, direttrice amministrazione e comunicazione di Bergader: «Per un’azienda familiare come la nostra, dove la famiglia fondatrice è ancora presente nella gestione del lavoro quotidiano, le competenze e la passione di chi lavora dietro alle quinte sono veramente importanti. Per la prima volta abbiamo presentato il nostro team in un calendario aziendale, nella nostra comunicazione social e in una campagna outdoor nelle principali metropolitane del Paese. Questo è l’anno della rinascita, degli italiani che tornano a viaggiare; proprio per questo abbiamo voluto avvicinarci ai consumatori “mettendoci la faccia” e scendendo nelle metropolitane dove si muovono quotidianamente».
Delizia punta sulle attività di comunicazione per veicolare e valorizzare la qualità dei suoi prodotti genuini e tipici del territorio d’origine. «Continuiamo a investire su tv, radio e riviste di settore – precisa Giovanni D’Ambruoso – per raccontare il nostro territorio. Mettiamo in luce il valore della sostenibilità, il nostro latte pugliese e la nostra manualità, tutti elementi che ci contraddistinguono e che portano il consumatore ad avvicinarsi alle nostre referenze e ad acquistarle».
+10,2% val
-2,6% vol
+43,3% val
+25,5% vol
Il più performante: stracciatella
Nome prodotto: Mozzarella Tradizionale Stg
Caratteristiche: mozzarella Stg (Specialità Tradizionale Garantita), realizzata con latte 100% italiano. Il prodotto, tipico e genuino, è ottenuto secondo un processo di lavorazione tradizionale da latte vaccino intero fresco e l'impiego di un lattoinnesto naturale autoctono, preparato esclusivamente con latte crudo selezionato proveniente dall'area dei Monti Sibillini.
Delizia/Deliziosa
Nome prodotto: Burrata Frozen
Caratteristiche: specialità pugliese composta da un sottile strato di pasta filata fresca e consistente, che racchiude all’interno un morbido cuore di panna con sottilissimi sfilacci di mozzarella. Il suo gusto unico è legato alla scelta di congelare ogni singola burrata subito dopo essere stata modellata per garantire diciotto mesi di qualità e freschezza.
Nome prodotto: Il mio stracchino Bontà Viva
Caratteristiche: stracchino cremoso, tagliato a mano e confezionato con cura, prodotto ai piedi del Monte Grappa con latte 100% italiano. La referenza è proposta nel pratico formato da 165 g.
to. Inoltre, le abitudini di consumo degli italiani, in precedenza stravolte dalla pandemia, si sono lentamente normalizzate». Secondo Inalpi il principale trend del mercato si riscontra genericamente in ogni comparto: «il consumatore – spiega l’azienda – tende ad “alleggerire” il carrello, nel quale però inserisce referenze ad alto contenuto di qualità, tracciate e italiane. La tendenza ad acquistare meno corrisponde anche alla scelta di acquistare meglio. Le referenze che provengono da una filiera corta e controllata raccolgono quindi i consensi da parte dello shopper non solo in relazione al fenomeno inflattivo di questi ultimi mesi, ma anche alla maggior consapevolezza di ciò che por -
Granarolo/Granarolo Benessere
Nome prodotto: Ricotta Granarolo Benessere
High Protein
Caratteristiche: alto contenuto di proteine, 60% di grassi in meno rispetto alla media del mercato e senza lattosio. Formato da 250 g.
A livello di comunicazione, Gruppo Marenchino punta a trasmettere i propri valori. «Siamo sempre più presenti sui principali social network – precisa Stefano Ziliotti – per essere al fianco del consumatore e fargli riscoprire lo storytelling dei formaggi Dop e tipici, la loro qualità e le loro ineguagliabili caratteristiche, mantenendo come comune denominatore la qualità e il rispetto delle tradizioni. Inoltre, ci impegniamo nella tutela del benessere animale: Gruppo Marenchino si è dotato di una policy interna che prevede la richiesta ai nostri conferenti latte del rispetto della certificazione
CReNBA in aggiunta alle attività di controllo della nostra Assicurazione Qualità».
ta in tavola». Per Mauro Frantellizzi, marketing director di Galbani, «il contesto inflattivo ha generato una contrazione delle vendite a volume su tutte le categorie, ad eccezione della categoria dei funzionali, che continua a mostrare forte dinamicità. Al suo interno, il segmento proteico è quello con più elevato tasso di crescita; a totale Italia nel settore Fmcg parliamo di un mercato da 350 milioni di euro, che cresce del 29% rispetto all’anno precedente con più di 7 milioni di consumatori, raddoppiati nell’ultimo anno (fonte Gfk, at P9 2022)».
Ai suoi formaggi freschi tradizionali, il Caseificio Comellini affianca un’offerta senza lattosio, ideale per ogni momento o ricetta e in linea con le ultime tendenze free from
Privi di lattosio, residuo inferiore allo 0,01%.
Con caglio vegetale ottenuto dal cardo selvatico. Adatti a un’alimentazione vegetariana
Stesso gusto dei formaggi tradizionali.
Secondo Granarolo tra le tendenze emerse nel 2023 c’è sicuramente quella del “salutistico e benessere”, in parte già anticipata negli ultimi anni. «Per rispondere a questo trend in forte crescita – fa sapere l’azienda – abbiamo lanciato la linea Granarolo Benessere, dove sono riuniti i prodotti funzionali del Gruppo dedicati a specifici bisogni per tutta la famiglia: Granarolo Benessere Accadì
Alta Digeribilità, Granarolo Benessere Oggi Puoi, Granarolo Benessere Kefir e Granarolo Benessere High Protein; quest’ultima è stata oggetto di un nuovo lancio nello scaffale dei formaggi freschi proprio a marzo 2023 con la ricotta». All’interno del mondo salutistico, il segmento del proteico riscuote grande apprezzamento tra i consumatori anche secondo Nathalie Jacquet, direttrice commerciale di Eurial: «Un trend emergente è sicuramente il proteico che, sebbene in passato abbia rappresentato una piccola nicchia di mercato, sta oggi diventando sempre più mainstream. Inoltre, i prodotti con un contenuto di servizio, come le fette e le referenze pensate per l’aperitivo, stanno mostrando performance molto interessanti». Trovano spazio nel carrello del consumatore anche i formaggi “free from” e “rich in”, come afferma Andrea Alfieri, responsabile marketing di TreValli Cooperlat: «Per quanto riguarda i trend in crescita, i top sono i “free from” – senza lattosio, senza conservanti, a ridotto contenuto di sale e di grassi – e i “rich in”, soprattutto se arricchiti in proteine. In generale, lo shopper è alla ricerca di prodotti che diano sicurezza, dall’origine delle materie prime utilizzate alla qualità stessa».
Secondo Diego Farinazzo, direttore vendite Italia di Bergader, negli ultimi anni si riscontra una crescente richiesta di prodotti genuini, in linea con il costante trend salutistico generale. «La nostra azienda, che l’anno scorso ha celebrato i 120 anni di storia, da sempre garantisce formaggi preparati con il miglior latte d’alta montagna. I consumatori premiano la storicità e la garanzia di qualità del nostro prodotto. Bergader significa “vena di montagna”: nel nome è intrinseca l’origine del latte che arriva da pascoli incontaminati, dove le mucche pascolano libere senza sfruttamenti intensivi, fattore che soddisfa il grande interesse verso la provenienza del formaggio». Genuinità e prodotti tipici del territorio sono elementi fondamentali anche per Giovanni D’Ambruoso, titolare di Delizia: «Uno dei più importanti trend di consumo è l'orientamento verso prodotti tipici, legati alla tradizione del territorio. Cresce anche la richiesta di referenze di qualità: per noi il più trainante è la burrata, sempre più apprezzata in Italia, ma soprattutto all’estero, perché ottima sia in purezza sia come ingrediente per tante preparazioni culinarie».
Secondo Stefano Ziliotti, direttore commerciale e marketing di Gruppo Marenchino, «oggi è possibile identificare tre macro-asset strategici: tradizione,
Groupe Lactalis Italia/Galbani Santa Lucia
Nome prodotto: Mozzarella Santa Lucia
Ricca di Proteine
Caratteristiche: tutto il gusto e la qualità della mozzarella Santa Lucia in un nuovo mix di prodotto senza lattosio, a ridotto contenuto di grassi saturi (-35% rispetto a mozzarella Santa Lucia classica, stessi formati) e ad alto contenuto di proteine (19 g di proteine per 100 g di prodotto). Formato da 100 g.
Gruppo Marenchino/
Marenchino “a tutta Capra”
Nome prodotto: Tomino da Cuocere di Capra
Caratteristiche: tomino di latte 100% caprino, avvolto in una crosta sottile e lievemente fiorita per la breve stagionatura. Disponibile nel formato circolare da 90 g in confezionamento singolo in Bdf sia nella vaschetta in plastica sia in quella in carta completamente riciclabile e biodegradabile.
Inalpi/Latterie Inalpi
Nome prodotto: Fettine Special
Caratteristiche: nuova gamma di fusi in fette presentata al mercato nazionale e internazionale, prodotte con latte e formaggio della filiera corta e controllata Inalpi, prive di polifosfati e conservanti. Tre le proposte disponibili: Mamma Mia al gusto pizza, Wanted al pepe e Tex Mex al chili.
sostenibilità e qualità. La tradizione presuppone la riscoperta delle antiche tradizioni casearie, gli usi e i consumi dei nostri avi, la valorizzazione del territorio e del localismo. A questo si aggiunge la tutela dell’ambiente e dell’ecosostenibilità, due priorità strategiche per la nostra azienda, che si declinano anche in packaging riciclabili per le referenze a libero servizio e banco taglio. Infine, investiamo costantemente nella qualità del prodotto e in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di preservare le caratteristiche organolettiche delle materie prime per ottenere formaggi di alta qualità sempre nel rispetto dei disciplinari di produzione». Per Claudia Palazzo, amministratrice delegata di Caseificio Palazzo, la tendenza verso un consumo responsabile e sostenibile determina sempre di più le abitudini di spesa degli italiani: «La nostra azienda risponde a questa sensibilità garantendo alti standard di qualità dei formaggi e un meticoloso controllo sull’intera filiera. L’innovazione è un altro fattore fondamentale: tutti i formaggi a marchio Murgella, ad eccezione del caciocavallo silano Dop e della mozzarella di Gioia del Colle Dop che seguono un disciplinare di produzione dedicato, sono stati riconosciuti come prodotti vegetariani dall’Associazione Vegetariana Italiana, identificabili con il marchio V-Label in etichetta». La richiesta di prodotti qualitativamente validi e attenti all’ambiente è riscontrata anche da Mihai Mitoiu, responsabile vendite di Caseificio Fratelli Castellan: «I consumatori prediligono la qualità senza trascurare l’accessibilità del prezzo e cercano referenze innovative e sostenibili. I nostri prodotti, tutti realizzati con latte del territorio 100% italiano seguendo le ricette tradizionali e lavorato con metodo artigianale, rispondono proprio a queste richieste di qualità. Inoltre, siamo attenti sul fronte della sostenibilità grazie ai nostri incarti a mano che prevedono l’uso della carta sostenibile». n
Caseificio Fratelli Castellan è molto attivo sul fronte della comunicazione, come racconta Mihai Mitoiu: «Abbiamo implementato un piano che prevede la presenza di news sui media generalisti e di settore, privilegiando quelli a forte vocazione digitale e la partecipazione, anche in forma di sponsorizzazione, ai principali eventi che accrescano la visibilità e la reputazione del caseificio. Sul fronte della pubblicità di prodotto la pianificazione prevede attività di advertising sulla stampa retail, horeca e di comparto».
Quando un concept si modernizza restando fedele al proprio Dna: il negozio di tè più antico coinvolge, spiega, appassiona, lasciando il ricordo di esperienze memorabili.
Area chiave: Engagement in-store
Chiavi complementari:
Storytelling autentico; Edutainment; Multisensorialità; Sostenibilità
Info chiave
Flagship store
1706: prima apertura
2020: ultima ristrutturazione con nuovo concept
80 mq
Il flagship Twinings fu aperto a Londra, nella famosa zona dello Strand, da Thomas Twinings nel 1706: è il negozio di tè più antico di Londra ed è l’unico monobrand aziendale al mondo.
Grazie a una ristrutturazione accattivante e funzionale, riesce a esporre in 80 mq tutto l’ampio assortimento dello storico brand, dalle referenze più popolari e quelle premium (signature) alle edizioni speciali; dai pregiati tè sfusi ai corner per il pick ‘n mix, nati per offrire la possibilità di confezioni personalizzate. L’offerta include anche un piccolo assortimento di caffè
Caso tratto dalla Ricerca Innovations 16 di Kiki Lab-Ebeltoft Groupe cioccolata e accessori come teiere, tazze, porta tè, oltre a una sezione di libri a tema. Il flagship attrae così sia i clienti poco esperti sia gli intenditori oltre, naturalmente, a moltissimi turisti affascinati dallo storytelling e dall’edutainment.
Quattro “tappe di storytelling autentico” segnano il percorso dei clienti, percorso che è obbligato data la pianta rettangolare molto stretta e lunga. In ogni tappa vengono impiegati in modo equilibrato i display, i visual “fisici” e gli schermi digitali interattivi. Si inizia con la storia del brand e la presenza di un responsabile Twinings di decima generazione che la proprietà (non più familiare) tiene a coinvolgere nel team. Un altro focus è sui blenders: i maestri che creano i mix di foglie e aromi. Il personale è ben formato e appassionato, composto da veri brand ambassador, titolo che è indicato anche sul loro biglietto da visita.
Lo storytelling si sviluppa in modo coerente con un alto livello di edutainment. In fondo al negozio, insieme alla cassa, è stata allestita un’area di degustazione circondata da grandi schermi che fanno immergere i clienti nelle belle immagini delle piantagioni dei tè Twinings. Il seminterrato è stato trasformato in una sala corsi e degusta-
zione, molto seguiti nonostante i prezzi non particolarmente popolari. La sala è anche disponibile per eventi privati. I corsi partono sempre dalla storia del tè e da quella della famiglia Twinings, poi la fase sensoriale si sviluppa con la prova di sei diverse tipologie di tè e le esperienze tattili con le foglie, sia umide che secche. L'illuminazione è stata progettata per mettere in risalto i prodotti, facendoli apparire freschi e accessibili. Stretto e angusto, lo spazio ha però il vantaggio di godere della luce naturale dal soffitto che crea ambientazione.
La naturalità dei prodotti è ben raccontata in negozio ed enfatizzata con un approccio di natural design, che sfrutta i lucernai per la luce naturale sui prodotti. La sostenibilità come valore aziendale è inoltre veicolata dal progetto ”Ethical Tea Partnership”, che garantisce condizioni di lavoro dignitose ai partner che coltivano il tè nei Paesi asiatici.
Il flagship Twinings è un bell’esempio di come comunicare un brand storico in modo innovativo, autentico ed equilibrato, fra sensorialità e le “finestre digitali” che ampliano le conoscenze e lo storytelling. Nonostante la superficie piccola e una pianta rettangolare penalizzante, il progetto sorprende e coinvolge.n
Sfida : continuare a mantenere alta l’offerta di prodotti, servizi ed experience complessiva senza cedere ai rischi della “gadgettizzazione” per conquistare più facilmente e velocemente il target dei turisti.
L’assemblea generale del Consorzio Italiano Tutela Mortadella Bologna Igp ha confermato all’unanimità Guido Veroni presidente per il triennio 2023-2026. Nel ringraziare l’assemblea per la rinnovata fiducia accordatagli, il presidente ha colto l’occasione per anticipare quelle che saranno le linee guida strategiche del prossimo triennio, da portare avanti in sinergia con il consiglio d’amministrazione.
Vittorio Cino è stato eletto direttore generale di Centromarca, l’associazione italiana dell’industria di marca, e di Ibc, associazione industrie beni di consumo. Il manager, 54 anni, laureato a Firenze in relazioni internazionali, proviene da Federvini, dove ha ricoperto per due anni la carica di direttore generale. In precedenza, ha trascorso sette anni alla guida della direzione comunicazione e public affairs di Coca-Cola Italia a Milano, ricoprendo allo stesso tempo il ruolo di presidente di Assobibe e vicepresidente di Federalimentare per tre anni. Dopo l’esperienza meneghina, Cino è stato chiamato a Bruxelles in qualità di EU affairs director di Coca-Cola, mantenendo anche la posizione di direttore government relations per l’Europa Centrale e Orientale.
Paglieri, azienda che da oltre 200 anni produce e commercializza prodotti per la cura delle persone e della casa, ha nominato Matteo Tranfaglia nuovo marketing director. Laureato in economia aziendale presso l’Università
Commerciale Luigi Bocconi a Milano, durante il percorso universitario
Tranfaglia ha studiato all’estero – in Svezia e India – entrando in contatto con contesti socioculturali molto peculiari, che hanno segnato e sfidato il suo approccio conoscitivo. Ancora prima di terminare gli studi, inizia il percorso professionale nella divisione marketing del Gruppo Ferrero, presso l’headquarter di Lussemburgo.
A partire dal 3 aprile 2023, Ilaria Lodigiani assume il ruolo di chief marketing officer di Gruppo Barilla. La manager, già vice president global marketing di Barilla brand, guiderà le strategie di marketing e lo sviluppo del business in un contesto di trasformazione digitale. Si focalizzerà sulla gestione dei marchi e sul continuo miglioramento dei prodotti, con l’obiettivo di soddisfare i bisogni in continua evoluzione dei consumatori.
Affidarsi a questa figura professionale consente alle aziende di sviluppare una campagna marketing in modo efficace e spingere al meglio il proprio brand.
La creazione di una nuova campagna pubblicitaria o di un nuovo contenuto è e sarà sempre una “necessaria necessità” per i brand e le imprese. E, nonostante si possano avere internamente team competenti, è importante imparare a “esternalizzare” e affidarsi a dei content creator per differenziare e dare un respiro diverso a una nuova campagna di marketing.
Il mercato dei creatori di contenuto continua a vivere un periodo di forte espansione: questo è dovuto alla loro capacità di parlare un linguaggio “semplice” e familiare per il loro pubblico, che considera i contenuti prodotti autentici, nati da esperienze vissute in prima persona e arricchiti da storie e da una visione personale. Attraverso queste leve si riesce ad amplificare le capacità comunicative e veicolare il messaggio di un brand, accrescendone le probabilità di spingere all’acquisto.
Per le aziende, il primo passo per attivare campagne efficaci di digital pr è individuare il content creator migliore per rispondere alle esigenze del brand e produrre contenuti allineati. Per farlo è necessario partire da un’attenta analisi dei propri obiettivi e della tipologia di contenuto che si vuole proporre. Spunti interessanti sul come muoversi possono arrivare dalla propria community. I clienti, i fan e i partner che la compongono stanno probabilmente già creando contenuti riferiti al marchio, ai prodotti o ai servizi forniti dal brand. Non sfruttarli, contattando direttamente i propri follower e affini, vuol dire voltare le spalle a una grande opportunità. Questi contenuti possono, infatti, essere ri-condivisi vedendo crescere la fedeltà del marchio con il minimo sforzo.
Una cosa da cui non si può prescindere è l’aderenza dei creator ai valori del proprio marchio. Conoscere la storia delle persone con cui si dovrebbe collaborare risulta fondamentale per evitare gaffe, incomprensioni o situazioni di incompatibilità. Ecco perché è importante sapere quali collaborazioni hanno tenuto in passato i creator, con quali partner sono legati, qual è il loro stile e quale il loro modo di pensare e di fare.n
L’anno appena trascorso è stato molto complesso per il comparto del latte e derivati, poiché interessato da un concatenarsi di difficoltà contingenti, come il conflitto russo-ucraino, l’impennata inflattiva e il rincaro delle materie prime: tali eventi hanno inciso sui processi produttivi e sulle dinamiche commerciali, portando a perdite di volumi a doppia cifra anche a causa dell’aumento dei prezzi.
Un 2022 delicato, tra inflazione e rincari, ha causato una flessione dei volumi. I consumatori, però, restano fedeli a uno stile di vita sano, scegliendo prodotti salutari e ad alto contenuto di servizio.
Restano invariate, però, alcune delle tendenze che continuano a contraddistinguere il mondo del food negli ultimi anni, come l’attenzione sempre crescente che i consumatori attribuiscono al benessere e alla sana alimentazione. «La ricerca di prodotti salutistici legati in modo particolare al free from, come quelli senza lattosio – dichiara Giuseppe Mastrolia, vicepresidente di Centrale del Latte d’Italia – continua a conoscere un profondo sviluppo, così come l’attenzione verso il localismo e la provenienza delle materie prime. Allo stesso tempo, gli shopper richiedono referenze ad alto contenuto di servizio, come nel caso del latte a media scadenza piuttosto che fresco nel banco frigo. Trova piede, infine, la spiccata preferenza
consumatori specifici, sia tramite estensioni di gamma, sia introducendo nuove referenze. «L’azienda, inoltre, prosegue nel proprio impegno sostenibile – conclude Mastrolia - e ha recentemente siglato un disciplinare di produzione con gli allevatori toscani che prevede non solo un lavoro per aumentare la qualità del prodotto, ma anche un intervento mirato a garantire il benessere animale. Sul fronte industriale, infine, prosegue il percorso di efficientamento dell’impiego di risorse idriche ed energetiche, nonché di Ornua commercializza referenze lattiero caseari di derivazione irlandese a base di latte da pascolo: l’azienda spinge in particolar modo sui due prodotti di punta, ossia i panetti di burro salato e non salato. «Il burro Kerrygold – comunica Rizo - proviene da vacche che pascolano all’aperto fino a 300 giorno l’anno e questo aspetto dona al burro un colore dorato autentico grazie al beta-carotene naturale presente nell’erba, oltre a conferire una morbi -
Il comparto, in crescita sia a volume sia a valore, gode dell’apprezzamento dei consumatori alla ricerca di prodotti di qualità e freschissimi, caratterizzati da un elevato contenuto di servizio e da una forte componente di innovazione.
Nell’anno terminante il 26 febbraio 2023, il mercato dell’ortofrutta di IV e V gamma in Italia registra una crescita sia a valore (+4,5%) sia a volume (+2,6%). Le vendite complessive raggiungono un fatturato pari a 1,1 miliardi di euro e 171 milioni di chilogrammi venduti (fonte: NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount+Specialisti drug).
La crescita è registrata cross canale, prevalentemente nei supermercati (+3,7% a val. e +1% a vol.), negli ipermercati (+1,7% a val. e +1,8% a vol.) e nei discount (+9,7% a val. e +7% a vol.). I liberi servizi si dimostrano un canale più residuale per la categoria con un incremento a valore pari al 4%, ma un leggero calo a volume (-0,4%). Se consideriamo la segmentazione per aree NIQ, spicca l’Area 2 (+4,8% a val. con 10 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno), seguita da Area 3 (+3,8% a val. con 9 milioni di euro in più), Area 1 e Area 4 (rispettivamente +1,5% e +3,8% a valore, entrambi con un aumento di 5 milioni di euro). A volume si registra la stessa dinamica riscontrata a valore.
A livello di strategie comunicative, La Linea Verde opera secondo una logica multichannel: «I nostri progetti di comunicazione
precisa Andrea Battagliola –vengono portati avanti coerentemente su più canali, dall’adv su varie piattaforme alla gestione dei profili social. Il nostro obiettivo è gestire un racconto di marca con un unico fil rouge che si dipana seguendo percorsi diversi da cui esce rafforzato, in un’ottica di sinergia, integrazione e complementarietà».
La verdura di IV gamma è il segmento più importante per la categoria in termini di fatturato, partecipando all’86,5% del giro d’affari, seguito dalla verdura di V gamma, che genera l’8,6% del fatturato, dalla frutta di IV gamma, che origina il 4,4% del fatturato, e infine dalla frutta di V gamma (0,5% del fatturato). «Le verdure di IV gamma – precisa Simone Tocci di NIQ – registrano un giro d’affari di 976 milioni di euro a totale Italia e sono anche il segmento trainante della crescita del mercato con un aumento del 3,3% a valore (+31 milioni di euro) e del 2,4% a volume (+5 milioni di chilogrammi) rispetto allo scorso anno. Il trend è originato principalmente dai discount, con una crescita di 20 milioni di euro rispetto all’anno passato (+10,2% a val. e +8,8% a vol.). I supermercati sono invece il secondo canale trainante della crescita, con 10 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno (+2,2% a valore e stabile a volume). Negli ipermercati la categoria è stabile (-0,1% a val. e +0,3% a vol.), mentre i liberi servizi crescono di 2 milioni in termini di fatturato (+2,0% a vol. e -1% a vol.). Il prezzo medio (€/kg) del segmento è rimasto praticamente invariato (da 6,62 €/kg a 6,68 €/kg), mentre i supermercati registrano l’aumento di prezzo medio maggiore pari a +3%, passando da 7,80 €/kg a 8,03 €/kg)». Le verdure di V gamma, in -
Bonduelle/Protein Salad
Nome prodotto: Mix ceci e fagioli azuki
Caratteristiche: gamma di referenze inedite nel mercato di IV gamma ad alto contenuto proteico, garantito dalle ricettazioni dei mix vegetali. Disponibili anche le referenze Mix lenticchie e mandorle e Mix ceci bianchi e neri al curry.
Cultiva
Nome prodotto: Radicchio di Chioggia Igp
Caratteristiche: prodotto a marchio Igp con un forte legame con il territorio, un pack accattivante e un nuovo formato.
La Linea Verde/DimmidiSì
Nome prodotto: Piatto Unico Goloso – Parmigiano Reggiano e Noci Lara
Caratteristiche: new entry premium della gamma Golosa. Un mix di insalata, Parmigiano Reggiano
Dop, noci italiane varietà Lara, crostini e salsa con aceto balsamico di Modena Igp.
vece, generano 96,7 milioni di euro di fatturato, crescendo dell’11,9% a valore rispetto al 2022. I canali che trainano la crescita sono i supermercati (+5 milioni di euro rispetto al 2022 con +12,7% a val. e +2,8% a vol.), seguiti dagli ipermercati (+4 milioni di euro rispetto al 2022 con +19,5% a val. e +12% a vol.). Discount e liberi servizi mostrano un incremento più ridotto, rispettivamente di 1 milione di euro e 500 mila euro. «Il prezzo medio (€/kg) del segmento – sottolinea Simone Tocci – è aumentato del 9,2% (da 4,41 €/ kg a 4,82 €/kg) e i canali dove si registra l’aumento di prezzo maggiore sono i supermercati, pari a +9,6% (da 4,96 €/kg a 5,43 €/kg) e gli ipermercati, pari a +6,7% (da 4,52 €/kg a 4,82 €/kg). Infine, la frutta di IV gamma ha generato circa 50 milioni di euro di fatturato, crescendo del 18,8% a valore rispetto al 2022. I supermercati guidano la crescita con +23,5% a valore (+4 milioni rispetto allo scorso anno), mentre il prezzo medio del segmento a totale Italia è aumentato del 5% rispetto al 2022 (da 10,79 €/kg a 11,32 €/kg)».
Il piano di comunicazione di Parma Is si focalizza principalmente sulle Fresche Idee: «Questo brand nel fresco ortofrutta della nostra azienda – spiega Igor Furlotti – significa naturalità, artigianalità e freschezza. Le linee Fresche Idee rappresentano una vera novità per chi ama nutrirsi in serenità, sicuro del cibo che ama. Proprio in quest’ottica, continueremo a investire in attività di comunicazione di sistema per affermare sempre di più il marchio sul mercato».
100% frutta fresca e cruda Frutta naturale non cotta, dal valore nutritivo inalterato
Lavorata e pastorizzata a freddo, con la tecnologia HPP
Un morso di frutta, senza zuccheri aggiunti
PRODOTTI ITALIANI, SICURI E TRACCIATI Di fronte a un mercato in crescita, Federico Boscolo, amministratore delegato di Cultiva, evidenzia la necessità di recuperare la credibilità e l’interesse da parte del trade e dei consumatori: «Si lavora sul “day by day” e non su una strategia di lungo termine, mettendo momentaneamente in sicurezza il margine (quando si riesce), strappando un aumento di listino senza ragionare sulla direzione da dare alla nave. Il consumatore è diviso in due categorie sempre più distinte: c’è chi vuole un prodotto innovativo, sicuro, buono, sempre presente sullo scaffale, ed è quindi disposto a pagare di più, e c’è chi vuole avvicinarsi alle referenze ad alto contenuto di servizio perché ne ha bisogno o perché ne è attratto, ma con una minore capacità di spesa». In questo contesto, lo shopper ricerca un prodotto italiano ed è proprio l’italianità degli ingredienti a essere oggi un tema determinante nell’atto di acquisto: «Il prodotto – afferma Silvia Natta, responsabile
TREND
1,1 mld/€
+2,6%
171 mln/kg
Epta propone un ventaglio di soluzioni tecnologiche e innovative per valorizzare la IV e la V gamma all’interno degli store della Gdo: «Questa food category – sottolinea Elena Cagnoni – ricopre una posizione di rilevanza nel punto vendita, per cui risulta essenziale studiare una disposizione strategica degli spazi e un’esposizione adeguata dei prodotti all’interno degli arredi per renderli facilmente identificabili e favorire l’acquisto d’impulso. È necessario optare per soluzioni refrigeranti concepite per valorizzare la freschezza degli alimenti in favore di una continua rotazione e per assicurare, allo stesso tempo, la loro corretta conservazione a una temperatura costante, così da preservare le caratteristiche organolettiche di queste referenze delicate e deperibili, dalla shelf life limitata».
Nel 2021, il comparto della refrigerazione ha visto entrare in vigore l’Ecodesign (2019/2024) e l’Energy Labelling (2019/2018), due regolamentazioni promosse dall’Unione Europea con l’obiettivo di incoraggiare l’innovazione e la competitività tra i produttori ed escludere progressivamente i prodotti posizionati nelle classi energetiche meno performanti. In un’ottica di miglioramento continuo verso la massima efficienza, Epta – Global player indipendente e leader specializzato nella refrigerazione commerciale – ricarica i punti vendita con prodotti in classe A, B e C, conformi ai requisiti internazionali.
“Consapevole che in un supermercato medio, la refrigerazione rappresenta circa il 40% dei consumi di energia, Epta massimizza le performance delle sue soluzioni grazie ad attente analisi termodinamiche, evaporatori ad alte prestazioni e materiali che consentono un migliore isolamento termico.” Commenta William Pagani, CMO di Epta. “Un accurato studio da combinare con l’implementazione di supporti digitali che permettono di controllare e calibrare da remoto i parametri di funzionamento dei banchi.”
Frutto della Sustainable Innovation di Epta è Tango Ultra, il verticale a marchio Costan che, in specifiche configurazioni, è best in class, assicurando un risparmio energetico di +40% rispetto alla versione precedente. Progettato per arredare il reparto freschi di proximity e convenience store, fino alle grandi superfici dei supermercati, il mobile plasma un’atmosfera in stile urban grazie ad un’illuminazione a LED
che, coniugata con porte a tutto vetro e spalle panoramiche, valorizza la dimensione estetica dell’assortimento. Un concentrato di tecnica, estetica e sostenibilità, conseguito anche tramite l’uso del refrigerante naturale propano R290, in favore di un minore impatto ambientale.
Con Tango Ultra, Epta apre le porte a una nuova generazione di banchi refrigerati, per incoraggiare un cambio di rotta dell’intero settore e accompagnare i Retailer in una transizione energetica ed ecologica
www.eptarefrigeration.com
marketing di Zerbinati – è immediatamente percepito come fresco, sicuro e di alta qualità. Un altro fattore fondamentale è la sostenibilità, soprattutto riguardo la filiera corta, garantita e certificata. Cresce anche l’interesse verso i valori nutrizionali delle referenze: contenuto calorico e proteico, percentuale di sale e tipologia di cottura sono solo alcuni degli aspetti oggi fondamentali».
Gli shopper continuano ad apprezzare l’elevato contenuto di servizio insito nei prodotti della categoria, come spiega Andrea Battagliola, presidente La Linea Verde: «L’aspetto di servizio, considerato un importante valore aggiunto, è uno degli elementi di scelta a scaffale. Piatti pronti freschi e insalatone arricchite trovano in questo un fattore chiave che, insieme
+18,8% val
+13,2% vol
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+11,9% val
+2,5% vol
Verdura V gamma Frutta V gamma Frutta IV gammaLe tematiche di carattere ambientale stanno acquisendo sempre più importanza per i buyer e i consumatori, fortemente interessati ai processi produttivi e all’impatto che essi possono avere sul territorio circostante. Non stupisce, quindi, che la sostenibilità sia un trend di grande rilevanza per tutto il settore del monouso.
Spinte dalla chiara intenzione dei clienti di preferire prodotti monouso sostenibili, diverse realtà aziendali identificano ormai tale elemento come un fattore trainante e competitivo della loro politica. Fra queste, Contital, azienda che si occupa di packaging alimentare da più di trent’anni, si impegna oramai da tempo per ridurre costantemente gli impatti della propria attività e dei propri prodotti sull’ambiente.
Ed è proprio da questa attenzione che è nata la gamma dei piatti monouso in alluminio: riciclabile all’infinito e realizzata con il 100 per cento di alluminio riciclato
L’innovativa linea non è solo eco-friendly: i piatti monouso sono pratici, resistenti e disponili in colorazione bianca oppure silver. Possono, inoltre, essere utilizzati per riscaldare gli alimenti sia nel forno tradizionale che nel forno a microonde e, in caso di cibo avanzato, possono anche essere riposti in freezer o nel frigorifero per ridurre lo spreco alimentare.
In versione quadrata o circolare, la gamma è richiudibile con specifici coperchi in materiale riciclabile per garantire un trasporto sicuro degli alimenti, ed è sigillabile –nella forma quadrata – con appositi film salvaliquidi per fornire un valido supporto al confezionamento professionale di piatti pronti.
Attenzione all’ambiente, da una parte, e ai bisogni di un mercato in continua evoluzione, dall’altra, la sfida che si propone Contital è di offrire agli utenti prodotti che siano sempre responsabili e funzionali. www.contital.com
all’etichetta breve e pulita, all’appetibilità della referenza e alla sua originalità, muove alla decisione di acquisto. Il consumatore premia i brand che considera affidabili e in grado di evolvere come e quanto i suoi gusti e le sue abitudini di consumo». Il trend è rilevato anche da Raffaele Spreafico, amministratore delegato di Spreafico: «I driver costanti nel comportamento dei consumatori restano la ricerca del servizio e l’innovazione di prodotto, elementi a cui noi siamo da sempre orientati. A livello di preferenze, ananas, cocco e macedonia sono ancora le referenze più richieste». Un interesse crescente verso prodotti di ortofrutta con un alto contenuto di servizio è messo in luce anche da Igor Furlotti, direttore commerciale di Parma Is: «Siamo proiettati a sviluppare proposte che vanno nella direzione
La strategia di comunicazione di Bonduelle ha sia l’obiettivo di far crescere i mercati di riferimento dove sono leader sia di raccontare la marca ai consumatori. «Continueremo a investire nel digital – spiega Laura Bettazzoli – con diverse campagne influencer e di comunicazione in tv in base alla stagionalità dei prodotti, in sinergia con le attività sul punto vendita. In particolare, da aprile a luglio, sarà attiva la nuova campagna adv multi-soggetto con due spot tv e digital con protagonisti il mais e le insalate. La creatività interpreta in modo divertente il claim “Bonduelle. Il mondo che ci piace”, attraverso cui esplicitiamo il nostro impegno nell’ispirare il cambiamento verso un’alimentazione a base vegetale, rendendola più gustosa, semplice e sana».
dell’elevato contenuto di servizio offrendo un’ampia gamma che spazia dalle pouch con purea di frutta fresca alle macedonie, dai pesti agli estratti. I prodotti sono accomunati dall’High Pressure Processing, una lavorazione che lascia inalterate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali di frutta e verdura e ne aumenta consistentemente la shelf life, offrendo una referenza fresca anche molti giorni dopo il confezionamento». Secondo Laura Bettazzoli, direttrice marketing di Bonduelle, «la IV gamma coniuga genuinità e aspetti di praticità di consumo, fornendo un alimento che ben risponde alle principali tendenze alimentari in atto: cibi pronti all’uso, proposte plant based e attenzione generale all’alimentazione, che si traduce nella ricerca di prodotti “senza residuo di pesticidi”, 100% italiani, senza conservanti aggiunti e ricchi di proteine o fibre».
Per valorizzare al meglio i prodotti della categoria è fondamentale per la grande distribuzione scegliere attrezzature innovative che garantiscano una corretta conservazione e un’esposizione adeguata. «La famiglia GranVista – dichiara Elena Cagnoni, product and marketing strategy manager di Epta – è la proposta firmata Costan, marchio di Epta, per promuovere la IV e la V gamma. Vetrine concepite per conservare al meglio frutta e verdura, creando un mosaico in cui ogni prodotto viene enfatizzato. Spiccano nel ventaglio GranVista Next, nella variante aperta o chiusa, e GranVista Ultra, connotato da un isolamento ottimale e dalla possibilità di modificare i parametri di funzionamento in virtù delle condizioni esterne. Si tratta di accorgimenti tecnici che, in determinate installazioni, concorrono a posizionare quest’ultimo arredo in classe B in termini di etichettatura energetica per un’efficienza superiore del 26% rispetto alle versioni precedenti. La famiglia GranVista impiega la Co2 come fluido refrigerante, per un perfetto mix tra performance, design e sostenibilità». Tra le attrezzature per il comparto spiccano anche le soluzioni Panama 3 LX di Arneg:
«Mobili refrigerati di nuova concezione della famiglia dei verticali multi-ripiano senza porte, disponibili con ripiani ultra-slim e luci led integrate, che riducono le linee, appiattiscono le forme e aumentano il display frontale per ampliare la visibilità dei prodotti ed esaltare i packaging. Panama 3 LX Q va poi ad ampliare l’offerta: un banco semi-verticale aperto, dall’innovativo design, elevata capienza e una superficie display più ampia. Osaka 3 LX, invece, con porte trasparenti “full vision”, luci led di ultima generazione e piani espositivi ultra slim, è disponibile con ventilatori a basso consumo e con tecnologia Arneg Air System, brevettata per garantire -37% di consumo energetico rispetto all’equivalente modello standard, una temperatura di conservazione costante e niente sbrinamenti. Completa la famiglia Osaka 3 LX Q, banco semi-verticale chiuso con porte battenti trasparenti "full visi on"». n
Parma Is/Fresche Idee
Nome prodotto: Pouch di frutta fresca Frutti Rossi
Caratteristiche: purea cruda naturale, lavorata a freddo, senza zuccheri aggiunti e conservanti. Il prodotto si conserva nel tempo, mantenendo intatte le caratteristiche nutrizionali della frutta fresca grazie alla tecnologia della pastorizzazione a freddo Hpp. Formato da 100 g.
Spreafico/FruEat
Nome prodotto: Macedonia base banana
Caratteristiche: la prima macedonia sul mercato con la banana come ingrediente nella ricettazione.
Disponibile in tre ricette: banana, fragola, mirtillo; banana, nettarina, kiwi; banana, mela, kiwi, uva.
Nome prodotto: Crea&Gusta – Insalata
Fresca per Pokè
Caratteristiche: nuova linea di insalate monoporzione già lavate e pronte al consumo, pensate per l’utilizzo come base per la creazione dei piatti unici più ordinati sulle piattaforme di food delivery oppure come sfiziosi contorni. Il vassoio che le contiene può, all’occorrenza, essere usato per gustare il piatto finito.
Secondo Annamaria Medici, product manager ortofrutta di Multicedi, il contenuto di servizio sempre più percepito dalla clientela offre l’opportunità di ampliare l’offerta nella famiglia delle verdure tagliate e pronte alla cottura e di frutta porzionata pronta al consumo: «Abbiamo intenzione di implementare la proposta dei prodotti Mdd che hanno contribuito sensibilmente alla crescita delle performance della IV e delle V gamma. Intendiamo arricchire l’offerta commerciale con zuppe con prodotti biologici e altri contenuti proteici. Inoltre, abbiamo creato un assortimento di sedici ortaggi di IV gamma e potenziato la proposta di frutta fresca tagliata. Infine, siamo in test nella rete con ‘’L’Orteria’’, un reparto a servizio che offre alla clientela la possibilità di comporre la propria confezione disponendo di insalate e verdure».
Col passare del tempo la tecnologia invaderà sempre di più le attività commerciali, portando a una maggiore automatizzazione delle attività.
Già da tempo è possibile utilizzare le tecnologie disponibili per automatizzare molte attività di vendita al dettaglio. Gli sviluppi dell'intelligenza artificiale e della robotica rafforzeranno questa tendenza all'automazione, che interesserà quasi tutti i settori del retail. Le attività di routine sono solo l'inizio. I vantaggi della vendita al dettaglio online, come la riduzione dei costi e la possibilità di fare acquisti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non solo aumentano la pressione sui rivenditori di negozi, ma modificano anche le aspettative dei clienti. Ciò costringe i rivenditori offline ad automatizzare innanzitutto le attività di routine. A sua volta, ciò consentirà loro di ridurre i costi dei processi coinvolti e di accelerarli prima che processi di vendita al dettaglio ancora più complessi vengano automatizzati grazie alle nuove tecnologie. L'automazione migliora l'esperienza del cliente e genera dati, accelera il percorso degli shopper, ad esempio attraverso le soluzioni di self-checkout, e consente nuovi modelli di business come i negozi offline autonomi o parzialmente autonomi. I cartellini dei prezzi digitali, i carrelli intelligenti e i robot autonomi per l'inventario non solo riducono i costi, ma generano anche dati preziosi sui clienti e sulle scorte. Questi dati vengono utilizzati per nuovi servizi come la visualizzazione delle scorte in tempo reale o i servizi click & collect.
Mega trend---> Seamless commerce
Macro trend -- > Retail Automation
Micro trend -- > Sensei
Un supermercato vetrina presenta la tecnologia per la vendita al dettaglio
Il fornitore portoghese di soluzioni per la vendita al dettaglio automatizzata Sensei ha collaborato con Hewlett Packard Enterprise per aprire un negozio vetrina pensato per i rivenditori. Il "dojo", un negozio di 500 metri quadrati, serve a presentare e testare nuove tecnologie. È dotato di telecamere e sensori alimentati dall'intelligenza artificiale e offre ai visitatori un'esperienza di acquisto completamente automatizzata, anche presso i banchi dei prodotti freschi e i distributori self-service di caffè e succhi di frutta. Tutti gli acquisti sono contactless e i clienti pagano la merce all'uscita, senza app, utilizzando un terminale di pagamento con carta dove vengono visualizzati gli acquisti.
Il sistema robotizzato tiene traccia dell'inventario sugli scaffali
L'azienda statunitense Spacee ha aggiunto alla sua soluzione per l'inventario automatico "Deming" la possibilità di trasmettere video in diretta.
Il sistema robotico, poco invasivo, si muove tra gli scaffali dei prodotti e utilizza la tecnologia di visione computerizzata per tracciare l'inventario e trasferire i dati in tempo reale alla direzione del magazzino o al responsabile del punto vendita. In questo modo è possibile scoprire immediatamente quali prodotti sono sullo scaffale sbagliato e quali scaffali devono essere riforniti. Secondo Spacee, sono sufficienti 30 minuti per installare "Deming". Le possibilità di cattura automatica aiutano a risparmiare tempo e ad alleggerire il personale.n
I due aperitivi analcolici Acqua Azzurra “Spritz Zero” e “Gin Tonica Zero” nella bottiglia in vetro da 27.5 cl sono esclusivamente dedicati al mondo della moderna distribuzione organizzata. Sono gustosi aperitivi realizzati solo con l’acqua minerale delle Piccole Dolomiti e selezionati aromi naturali, senza coloranti artificiali e senza alcool. Con questi due aperitivi l’azienda veneta Fonte Margherita 1845 promuove forme di socialità responsabile, la possibilità cioè di divertirsi e di socializzare bevendo analcolici.
L’acqua oligominerale è quella che sgorga nelle incontaminate Piccole Dolomiti, da un contesto montuoso pieno di rigogliosa vegetazione. Gli aromi naturali
sono frutto di una lunga selezione al fine di rendere sempre più gustosi “Spritz Zero” e “Gin Tonica Zero”. Fonte Margherita 1845 imbottiglia i due aperitivi solo in vetro, in una originale bottiglia con etichette recuperate tra quelle presenti quasi cinquant’anni fa e rivisitata in chiave contemporanea da una brava designer come Francesca Chiani. A scaffale “Spritz Zero” e “Gin Tonica Zero” a marchio Acqua Azzurra hanno un posizionamento che privilegia la qualità e la sicurezza dell’acqua oligominerale delle Piccole Dolomiti, la sostenibilità ambientale, la naturalità degli aromi e la necessaria efficacia della logistica. Inoltre l’originale design delle bottiglie in vetro accentua la distintività nello scaffale.
Fonte Margherita è l’impresa veneta, con origini molto antiche, nel 1845, che oggi ha tre stabilimenti, cinque marchi di storiche acque minerali delle Piccole Dolomiti (Acqua Azzurra, Fonte Margherita, Fonte Regina Staro, Fonte Lonera Staro, Sorgente Alba), due linee di bibite analcoliche ed è presente in Italia e all’estero nel fuoricasa, in alcune insegne della moderna distribuzione organizzata, nella distribuzione automatica e nel porta a porta. Con una grande attenzione all’ambiente e al design imbottiglia esclusivamente in vetro, per lo più a rendere e nel brick in cartone interamente riciclabile. Tra i suoi valori la promozione di uno stile di vita sano, la sostenibilità ambientale e sociale, la non-alcoholic mission e la solidarietà attraverso il sostegno ad una Fondazione onlus di ricerca scientifica pediatrica.
L’emergenza sanitaria ha reso ancora più significativo il momento conviviale dell’aperitivo, il cui comparto è cresciuto soprattutto sulla spinta degli analcolici.
Già a partire dal 2022, lo strascico del post pandemia aveva dato grande impulso al segmento degli aperitivi che, in linea con le mutate abitudini di consumo degli shopper, ha continuato a registrare una crescita sia nel canale moderno sia nell’horeca, ma anche nelle vendite all’estero.
di Federica BartoliLa grande distribuzione non si è mostrata insensibile all’attrattiva che questo mercato ha esercitato in modo sempre più preponderante sui consumatori, fascino testimoniato, come comunicano da Iper La Grande i, da una crescita generale della categoria degli alcolici pari al 20% proprio in periodo post pandemico, con performance interessanti segnate da gin e whisky, complice il successo della mixology. Anche Coop aveva colto la palla al balzo inserendo a scaffale la linea Buoni da Bere, caratterizzata da 14 nuove referenze che uniscono classicità a ricette più innovative, mentre MD aveva lanciato l’aperitivo ufficiale del tour itinerante Jova Beach Party, uno spritz alcolico disponibile in tre bottiglie in edizione limita ta.
Negli ultimi anni è salita la quota degli aperitivi analcolici, anche in risposta alla spinta salutistica che tende a limitare l’uso di alcol. «Oltre alla necessità di diminuire il consumo di alcolici – dichiara Denis Moro, ceo di Fonte Margherita 1845 – si unisce l’interesse degli shopper per la salvaguardia ambientale: a tale scopo i nostri aperitivi sono tutti rigorosamente in vetro, materiale che aiuta inoltre a preservare la qualità e il gusto dei prodotti. A questo si aggiunge l’impiego di aromi naturali selezionati e dell’acqua minerale delle Piccole Dolomiti». n
Fonte Margherita 1845 propone due aperitivi analcolici a marchio Acqua Azzurra, Spritz Zero e Gin Tonica Zero, disponibili in bottiglie di vetro da 27,5 cl. «Si tratta di prodotti realizzati con acqua minerale delle Piccole Dolomiti - afferma Denis Moro – con aromi naturali e senza coloranti artificiali. Le bottiglie di Acqua Azzurra hanno un posizionamento a scaffale che privilegia la qualità e la sicurezza dell’acqua oligominerale, la sostenibilità ambientale e la distintività del design».
Negli ultimi anni, i fondi di investimento hanno dimostrato crescente interesse per il mondo del retail, tanto che le operazioni e gli investimenti sono sensibilmente aumentati.
Cosa hanno in comune Rosso Pomodoro, Old Wild West, Conbipel, Arcaplanet? Si tratta di catene della distribuzione e della ristorazione note per il loro contributo e impulso al mercato immobiliare retail con le loro politiche di sviluppo della rete. Ma non è questo che qui ci interessa quanto piuttosto che si tratta di realtà detenute o controllate da fondi di private equity.
Ifondi di investimento guardano con interesse alle imprese retail, interesse ricambiato da quelle desiderose di aumentare la presenza sul territorio, anche a livello internazionale. La quantità dei deals negli ultimi anni e la massa di denaro movimentata ha richiamato l’attenzione dei media che non cenna a diminuire. A parte le poche grandi operazioni (su tutte quella che ha riguardato l’acquisto, da parte di Wrm in partnership con Conad, di Auchan Retail Italia) chi fa davvero il mercato è un generoso pulviscolo di operazioni più piccole con attenzione sulle catene di negozi e ristoranti.
Si nota che la ristorazione è appunto il settore dominante, seguono abbigliamento e cura persona/servizi, per un totale di fatturato di circa 1 miliardo di euro nel 2022 (fonte: Aifi-Pwc). Sempre secondo Aifi-Pwc, dal 2015 al 2021 sono stati realiz-
zati 165 deals nel retail con un ammontare investito di 1,668 miliardi di euro su un totale di mercato di 2.829 accordi e 56 miliardi di investimento. Di questi, nel 2021, 54 deals hanno riguardato il solo settore retail, secondo Ey, e il 2022 ha raggiunto un record di oltre 440 operazioni, di cui 59 solo nel retail. Sono dati che hanno contribuito anche a sostenere il settore real estate e che inducono gli investitori a considerare le imprese retail come potenziali target di investimento, a cui è necessario fornire capitali e competenze utili a sostenerne lo sviluppo di multicanalità̀ o, ancora, di servizi da integrare alla proposta tradizionale. Cogliere le potenzialità̀ che possono esprimere e sfruttare l’attuale rallentamento dei player dell’online viene interpretato come una leva di business e non come una minaccia.
L’ultima edizione dell’Ipem, che riunisce l’industria del private equity, svoltasi a Cannes a gennaio 2023 racconta l’anno in corso con prudenza e cautela per incertezze dovute al contesto macroeconomico, soprattutto inflativo. Secondo Moretti, fondatore di Thcp, il mercato restituisce per ora un comparto bancario timido per le incertezze macroeconomiche e rende pertanto necessario comprendere come verranno finanziate le operazioni che sono nel mirino degli operatori di private equity. Questo lascia spazio alla finanza strutturata: tutto pur di continuare a fare operazioni a chi è preparato a coglierle, con l’obiettivo di portare ad aziende e manager delle alternative alla finanza tradizionale per finanziare progetti di crescita. Secondo un panel di operatori intervistato da Deloitte, il 71,4% prevede un riallineamento dei multipli di mercato fra lo 0% e il 20% e questa sarà una condizione necessaria per sostenere il mercato nel 2023.
Apparentemente bizzarro che il settore commerciale – e con esso il Cre, da anni oramai protagonisti di una fase di profonda riflessione e mutamenti con consumi stagnanti da più di un decennio e valori sempre più compressi - sia destinatario di così tanta attenzione da parte degli operatori del private equity. Scendendo sotto la superficie si vede invece che è proprio questa debolezza strutturale, ahinoi, una delle principali motivazioni all’interesse degli investitori. Possibilità di acquisizioni con alti margini di miglioramento del valore attraverso un ampliamento della rete di vendita e un approccio manageriale apportato, sono spesso la garanzia per buoni ritorni dell’investimento per capitali di finanziamento che sempre più efficacemente si sostituiscono a un sistema finanziario tradizionale (in primis quello bancario) meno dinamico e non sempre più conveniente. n
Il modo più efficace per innovare può passare anche attraverso l’interscambio di idee e concetti tra applicazioni differenti.
L’innovazione si giova molto della contaminazione di idee fra applicazioni diverse in tutti i settori, compreso quello del commercio. Un concetto può essere riapplicato in un contesto diverso con adattamenti o mescolandolo ad altre idee ancora per creare prodotti, soluzioni o servizi nuovi per differenziarsi dalla concorrenza.
Partiamo da un ristorante di hamburger in Corea del Sud che ha pensato di creare una app per offrire ai propri clienti la possibilità di ordinare il pasto e fino a qui nulla di nuovo. L’applicazione, in realtà, usa i servizi di localizzazione non nella maniera consueta per indicare al cliente come giungere al locale, ma per indicare al ristoratore dove si trova il cliente e fra quanto tempo arriverà. Geo-localizzando l’utente, la cucina può preparare l’hamburger nei tempi giusti per farlo trovare pronto al momento giusto. Se il cliente si ferma o devia dal percorso, anche la preparazione viene messa in attesa e riavviata solo quando nuovamente torna ad avvicinarsi al ristorante. In questo modo offrono al cliente l’hamburger più “al momento” possibile (sia che si tratti di take-away che di consumo in loco).
Una catena della grande distribuzione organizzata, invece, offre la possibilità di consegna della spesa direttamente nel baule della macchina. Una volta completato l’acquisto il cliente inserisce i dati del proprio veicolo e a quel punto usa la app per raggiungere il negozio. Qui viene guidato verso dei parcheggi dedicati al servizio dove può fare il check-in e dove un assistente porta la spesa, verifica gli oggetti e il veicolo, e infine la consegna mettendola direttamente nel baule. Tutto questo viene garantito in meno di cinque minuti e la app ha anche un conto alla rovescia per verificare esattamente il tempo impiegato.
Sono due esempi che potrebbero essere collegati tra loro, ad esempio la presenza nel parcheggio potrebbe essere rilevata automaticamente dalla app, eliminando la necessità di fare il check-in. La cosa significativa, però, è l’approccio diverso ad alcune tecnologie: nel primo caso, infatti, la localizzazione viene usata non per far sapere al cliente il luogo dell’insegna, ma al contrario comunica al negozio dove si trova il cliente; nel secondo caso la consegna avviene sì in uno spazio del cliente (il baule), ma in un luogo dove solitamente questi si reca per ritirare la merce. Si tratta anche di due applicazioni in due contesti diversi, ristorazione nel primo caso, grande distribuzione organizzata nel secondo. Le idee però si possono facilmente contestualizzare in ambiti diversi.
Ad esempio, chiunque faccia un click & collect potrebbe usare la localizzazione dei telefoni per far trovare pronto il prodotto e diminuire i tempi di attesa offrendo un servizio migliore al cliente. Insomma, a volte basta guardare la stessa tecnologia (o idea) da una prospettiva diversa per trovare nuove soluzioni. n
Il quotidiano online del food retail
il nuovo punto di riferimento nell’informazione dedicata agli operatori del food retail.
Ogni giorno, news, interviste e approfondimenti sui protagonisti della ristorazione a catena.
Fileni, azienda specializzata nella produzione di carni avicole biologiche, arricchisce il proprio assortimento con proposte innovative in linea con i trend di consumo attuali: prodotti sfiziosi e golosi, pratici e veloci da gustare. Ne abbiamo parlato con Barbara Saba, direttrice marketing e innovazione di Fileni
di Claudia ScorzaLa gamma Buoni & Bilanciati si è rinnovata. Quali sono le principali novità?
I Buoni & Bilanciati Fileni, lanciati un anno fa, sono la soluzione ideale per una pausa pranzo da consumare in ufficio o per una cena veloce per la quale non si ha tempo di cucinare. Questi piatti pronti sono la scelta perfetta per tutti quei consumatori che si orientano verso referenze capaci di garantire la giusta combinazione di proteine, cereali e verdure, nel segno del benessere. Oggi vogliamo fare un ulteriore passo avanti con una nuova ricetta che utilizza pollo 100% italiano allevato senza l'uso di antibiotici, proposta in un packaging ripensato da zero che, grazie a una vaschetta divisa in scomparti, esalta la resa estetica del prodotto. Pollo alla mediterranea con fagiolini e farro perlato, pollo all’ortolana con melanzane, riso e fagioli e pollo al curry con mix di verdure, riso ribe e nero sono le tre referenze rinnovate per un pasto goloso e pratico.
Anche la gamma Cena da Chef ha una new entry. Di cosa si tratta?
Abbiamo appena lanciato un involtino di petto di pollo con mozzarella e speck. Una novità sfiziosa per preparare un secondo piatto con un tocco gourmet: fettine sottili di petto di pollo arrotolate con un morbido ripieno di carne di pollo, speck e mozzarella, che si mantengono compatte anche senza spago. Privi di glutine, realizzati con pollo 100% italiano e pronti in soli 13 minuti in padella, gli involtini sono perfetti per una cena gustosa che non dimentica la praticità. Anche il packaging di queste referenze è esclusivo, realizzato per il 50% con plastica riciclata e in grado di garantire al prodotto la massima visibilità a scaffale.
Che tipo di consumatore volete intercettare con le nuove proposte?
Il consumatore al quale ci rivolgiamo è particolarmente attento a ciò che sceglie di mettere nel proprio carrello. Da un lato è sensibile alle novità di prodotto e dall’altro è intransigente quando si tratta di qualità. Coniugare un consumo consapevole e attento con la praticità imposta dagli stili di vita contemporanei è un must per tutti coloro che scelgono di portare sulla propria tavola i nostri prodotti.n
Cresce tra i consumatori la tendenza a degustare vino e spumanti in momenti di quotidiana convivialità. Per gli italiani l’acquisto di bollicine si sta sempre più consolidando come consuetudine di consumo, svincolando soprattutto gli spumanti dall’esclusività delle occasioni speciali.
Nell’anno terminante il 26 febbraio 2023, il mercato del vino e degli spumanti raggiunge a totale Italia un giro d’affari pari a 2,3 miliardi di euro, in calo dello 0,7% rispetto all’anno precedente. In forte contrazione i volumi (-6,2%) con oltre 670 milioni di litri venduti, che riflettono gli effetti inflattivi sulle diverse etichette e da qui, in media, +6% prezzo €/litro (fonte: NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount+Specialisti drug).
A livello geografico, la decrescita dei volumi è trainata dal Nord-Ovest (-7,3%) con un peso pari al 32,9% sui volumi totali, seguito dal Centro (-5,1%), che rappresenta circa il 28,6% dei volumi. A seguire, in termini di contributo negativo, il Sud con una flessione pari al 6,4% e un peso del 19,3%, e il Nord Est (-5,9%) che realizza il 19,2% dei volumi del mercato. Tra i canali distributivi, la flessione dei volumi è imputabile in primis al discount (-8,6% e un peso del 30,5% in quanto a sales location), dove si registra l’incremento del prezzo più ampio in termini percentuali (+9,2% prezzo medio). Seguono i super per contributo altrettanto negativo (-5,7%), con una quota del 37,6% a totale vini e spumanti. Gli iper, che sviluppano il 20,4% dei volumi, decrescono del 4,5%. I liberi servizi flettono allo stesso ritmo degli iper (-4,6% volume) con una quota residua dell’11,5%.
«Le vendite in Gdo – dichiara Matilde Ciroldi di NIQ – mostrano una contrazione a volume comune alle varie tipologie di vini. Tra i segmenti, quasi metà del calo è portato dal vino Doc Docg italiano, che flette del 7,9% a volume e rappresenta circa il 34,6% del mercato, seguito dal vino Igp Igt italiano (-7,1%, quota a volume del 27,2%). Analogamente, il vino comune italiano – che contribuisce al restante 27,2% dei
volumi del mercato – registra una flessione a volume meno veloce del mercato (-4,0%) ma di poco meno di 100mila ettolitri. Gli spumanti classici, pur restando una nicchia, con solo l’1,2% in termini di quota a volume, subiscono una ricaduta sui volumi allo stesso ritmo dei vini, con un trend negativo del 7,8%. Tra essi, solo il Millesimato mostra un contributo positivo (+21,8% a vol.) sotto la spinta dell’incremento dell’attività promozionale e a una leggera riduzione del prezzo medio».
Argea promuove la sua offerta con diverse attività in grado di valorizzare la qualità dei prodotti. «In particolare – spiega Enrico Gobino – partecipiamo come sponsor a eventi che abbiano connessione con arte, moda e design. Lavoriamo molto anche sul product placement, trasmettendo dei veri e propri mood, come luxury, premium, lifestyle e fashion. Con le nostre etichette proponiamo un “viaggio in Italia”: otto principali regioni e tanti diversi terroir ad alta vocazione interpretati attraverso grandi vitigni che, grazie a strutturate filiere territoriali, si traducono in una ricca proposta di vini italiani riconosciuti per eccellenza e tipici».
EXTRA DRY MILLESIMATO
Elegante e raffinato vino spumante millesimato ottenuto dalla selezione di vini Riesling di un’unica annata. Eccellente come aperitivo e a tutto pasto per accompagnare ogni momento conviviale quotidiano.
* Fonte CIRCANA, Totale Italia Iper+super+LSP, a volumeFratelli Martini investe molto nella comunicazione online, come spiega Vincenzo Servello: «In un contesto in cui la comunicazione diventa sempre di più digitale, Casa Sant’Orsola ha avviato un progetto di potenziamento anche dei canali social, mantenendo costante l’investimento sulla carta stampata e sulla televisione, che ci vede protagonisti di importanti campagne pubblicitarie sulle principali emittenti nazionali».
Secondo Enrico Gobino, responsabile marketing e comunicazione di Argea, «il comparto mantiene una sostanziale stabilità rispetto ad altre categorie maggiormente sotto pressione. Nel 2022 i consumi hanno avuto la flessione più importante nel canale moderno; noi abbiamo però performato bene con una serie di prodotti a maggior valore». Il contesto attuale ha messo in atto un cambiamento di abitudini da parte del consumatore, che si è trovato a fronteggiare un trasversale aumento del costo della vita. «I consumatori – afferma Tito Campesan, direttore commerciale Cantina Produttori di Valdobbia-
val -7,8% vol
Alivello comunicativo, Farchioni sta curando soprattutto la promozione delle riserve: «Grazie al lavoro del nostro enologo Paolo Romaggioli – sottolinea Tommaso Segoloni – puntiamo sui prodotti caratterizzati da molta pulizia, eleganza e semplicità nella bevuta. Si tratta di referenze di nicchia che presentiamo nei banchi di assaggio degli eventi più importanti. Partecipiamo inoltre alla selezione promossa dalle guide. Le nostre riserve – dal Montefalco bianco al Sagrantino Exubera – possono qualificare molto il valore del nostro brand».
Nasce la nuova linea di vini fermi firmata Valdo, in collaborazione con l’azienda agricola I Magredi. L’incontro di Veneto e Friuli in nome dell’innovazione, dell’esperienza e della qualità che condividiamo sfocia in cinque vini, freschi e fruttati: cinque autentiche espressioni della tipica terra magra dei sassi della Doc Friuli.
VALDO.COM
dene – si difendono dall’inflazione come possono: non comprando o comprando di meno, oppure optando per brand o tipologie di prodotto più economiche. Una terza via è fare stock e approfittare maggiormente delle promozioni. Attualmente stiamo assistendo a un mix delle tre strategie». Per Tommaso Segoloni, direttore vendite di Farchioni, «gli shopper sembrano orientarsi sempre di più sui prodotti di fascia mediobassa, mentre durante l’emergenza sanitaria la scelta era schizzata verso etichette premium. Adesso, invece, in parte per motivi economici e in parte per scelte prese dalla Gdo, il consumatore cerca un ottimo rapporto qualità prezzo con un’attenzione soprattutto ai prodotti in promozione». Secondo Francesco Domini, chief commercial officer de Le Tenute del Leone Alato, «il calo evidenziato dal comparto è sicuramente determinato sia dall’aumento dei prezzi, che ha ridotto la capacità di acquisto dei consumatori nella grande distribuzione
Botter/Brilla
Nome prodotto: Prosecco Doc Rosé
Caratteristiche: colore rosato chiaro, secco, morbido e ben equilibrato al palato, presenta una struttura rotonda e corposa. Bouquet elegante e intenso con note di acacia. Ideale come aperitivo, ma eccellente anche con zuppe di pesce e piatti a base di funghi.
Cantina Produttori ValdoBBiadene/Ca’Val
Nome prodotto: Prosecco Doc Treviso Extra Dry
Caratteristiche: giallo paglierino brillante, al naso sentori di mela verde e pera Williams seguiti da un mix esotico che ne enfatizza freschezza e gioventù. In bocca leggero ed equilibrato, richiama i caratteri vivaci che esprime all’olfatto. Si accompagna a focacce salate, carni bianche e dolci.
CaViro/Vigneti roMio
Nome prodotto: Novebolle Romagna Doc Spumante Bianco Extra Dry
Caratteristiche: giallo vivace e brillante, al naso rivela note di agrumi, frutti esotici e sentori floreali. Al palato è fresco e sapido, mentre il perlage è fine e piacevole. Si abbina ad antipasti di pesce e primi piatti.
Fratelli Martini SeCondo luigi/CaSa
Sant’orSola
Nome prodotto: Prosecco Doc Luxury
Millesimato
Caratteristiche: dalle migliori uve Glera uno spumante di altissima qualità dal sapore secco e piacevolmente fruttato. Di colore giallo paglierino, con il suo fine e persistente perlage è perfetto come vino da aperitivo e anche per accompagnare tutto il pasto.
le tenute leone alato/tenuta Sant’anna
Nome prodotto: Prosecco Doc Millesimato 2022
Brut
Caratteristiche: una bollicina perfetta per l’aperitivo, adatta anche per accompagnare tutto il pasto. Di colore giallo paglierino, spuma persistente, sentori floreali e fruttati. In bocca è vibrante, con acidità e morbidezza equilibrati.
Per Valdo il digitale è diventato sempre più centrale sia per la creazione di valore percepito del brand sia nel “drive to store” per portare gli shopper nei negozi durante periodi promozionali o di attivazioni delle vendite tramite consumer promotion. «Inoltre – sottolinea Matteo D’Agostino – dal campionato 2022-2023, Valdo è diventato official wine supplier di AS Roma e rifornisce con i suoi vini e spumanti le hospitality dell’Olimpico durante le partite in casa della Roma. Stiamo anche per lanciare sul mercato una wine collection per AS Roma firmata Valdo».
organizzata, sia dalla ripresa dei consumi fuori casa. Nonostante il trend negativo perduri anche nel primo trimestre 2023, abbiamo uno sguardo ottimista verso il secondo semestre dell’anno per la flessione inflattiva e una conseguente e auspicata ripresa».
Gli italiani cercano rassicurazione nei brand che trasmettono sicurezza e fiducia. «Mai come in questi ultimi anni – afferma Vincenzo Servello, direttore commerciale di Fratelli Martini –, i consumatori sono sempre più orientati a dare fiducia ai marchi, con la tendenza a bere meno e meglio, privilegiando maggiormente il consumo di bollicine a scapito dei vini, come dimostrano i dati di vendita a volume del primo trimestre 2023». Anche secondo Matteo D’Agostino, marketing manager di Valdo Spumanti, «gli shopper stanno premiando i brand con una consolidata presenza sul mercato e con una forte componente di consumatori fedeli alla marca. Tuttavia, esiste il ritorno della tendenza, in calo negli ultimi anni di prezzi stabili, da parte di alcuni consumatori di proteggere
A fine 2022 Togni ha completato un importante restyling del brand Rocca dei Forti, coinvolgendo l’estetica della bottiglia e rinnovando il concept di comunicazione che ora richiama la convivialità e la celebrazione di ogni momento, riassunto nel claim “star bene insieme”. «Nel 2023 – precisa l’azienda – Rocca dei Forti si presenta in comunicazione in maniera massiva con un piano integrato che coinvolge tutti i mezzi: stampa generalista e di settore, digital e tv. Un investimento economico importante con copertura annuale, che mira a promuovere la destagionalizzazione del prodotto, diversificare il target, suggerire nuove occasioni di consumo e comunicare la varietà della gamma proposta».
https://proseccobrilla.com
il proprio potere d’acquisto, orientandosi verso marchi con un posizionamento più basso per gli acquisti continuativi, riservando alle grandi celebrazioni di Natale e Pasqua i prodotti di fascia premium».
All’interno del comparto, le bollicine stanno vivendo sempre di più una destagionalizzazione dei consumi, come spiega Togni: «Sicuramente la pandemia ha cambiato il modo di consumare, portando molte persone a degustare le bollicine nella quotidianità e a informarsi sulle loro caratteristiche. Si tratta di una categoria da sempre legata alle celebrazioni, ma che sta uscendo dalla classica ricorrenza per entrare nel vivere quotidiano di chi ama mangiare e bere bene ogni giorno». Anche secondo Antonio Ciccarelli, responsabile comunicazione di Piccini 1882, «il grande successo del Prosecco ha finalmente sdoganato il consumo degli spumanti oltre il periodo natalizio. In passato la gran parte delle vendite si concentrava nell’ultimo trimestre ora, invece, oltre al
All’interno di una realtà ampia e diversificata come quella del Consorzio C3, abbiamo raccolto il contributo dei soci Gross Cidac di Aosta e Brendolan Alimentari di Verona. «La nostra realtà di regione di confine con alta tipicità – afferma Emilio Davisod, buyer di Gross Cidac –ci consente di servire anche numerosi turisti stranieri. La tipicità è il nostro punto forte a cui riserviamo un profondo assortimento di vini locali recentemente valorizzati con una scaffalatura in stile secondo la tradizione locale. Pur avendo un assortimento molto ampio anche di vini di altre regioni italiane e di alcune referenze internazionali, il prodotto locale rimane il nostro fiore all’occhiello in continua crescita insieme al Prosecco». Secondo Alberto Luisiani, buyer di Brendolan Alimentari, invece, «le performance migliori nel 2022 sono state registrate dagli spumanti, sia secchi sia dolci, e dalle nuove cuvée. Il comparto registra un incremento di consumo nella fascia medio–alta che va di pari passo con l’evoluzione dei gusti dei consumatori. Stiamo puntando a potenziare il comparto degli spumanti, sempre più destagionalizzato e ricco di novità, e il comparto dei vini di fascia medio alta, dove abbiamo intravisto la possibilità di qualificare lo scaffale e di marginare bene e meglio rispetto allo “stressato” comparto economy».
PiCCini 1882/PiCCini
Nome prodotto: Prosecco Doc
Caratteristiche: un Prosecco Doc esclusivamente da uve Glera, frutta bianca e fiori di campo al naso; in bocca si presenta morbido con una piacevole nota sapida sul finale.
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: MDterre de la CuStodia
Nome prodotto: Euphoria
Caratteristiche: uve Grechetto e Trebbiano. Vendemmia leggermente anticipata per ottenere maggiore freschezza e minore tenore alcolico. Presa di spuma in autoclave, nove mesi sui lieviti.
togni/roCCa dei Forti
Nome prodotto: Ribolla Gialla
Caratteristiche: spumante millesimato che nasce dalle uve del vitigno Ribolla Gialla. Sapido, fresco ed equilibrato, è ideale con arrosti di pesce e insalate di mare.
Bollicine, rosati e localismi trainano le vendite del comparto di MD, a valore e a volume. In particolare, gli spumanti secchi metodo Martinotti registrano ottime performance (+23% rispetto al 2021), con un consumo ormai destagionalizzato e la necessità di avere più profondità assortimentale: non solo Prosecco, che resta campione di vendite, ma anche Pignoletto e Ribolla, tra i preferiti soprattutto dai più giovani. «Stiamo lavorando – spiega l’insegna – per rendere il reparto vini sempre più centrale nel nostro format di “discount evoluto” con l’obiettivo di attrarre e fidelizzare i nuovi clienti che si approcciano alla nostra formula senza più preconcetti. Abbiamo appena lanciato la linea di vini a marchio Enotrium per valorizzare il patrimonio di vitigni autoctoni del nostro Paese: Albana, Zibibbo e Susumaniello sono solo alcune delle varietà di uva da cui si ottengono vini Dop e Igp di ottima qualità. In questi giorni debuttano sugli scaffali anche le nuove referenze bio e senza solfiti aggiunti, che rispondono all’esigenza di avere una proposta anche meno convenzionale».
Valdo/I Magredi-tenute Valdo
Nome prodotto: Linea di vini fermi Valdo
Caratteristiche: nuova linea di vini fermi firmata Valdo, in collaborazione con l’azienda agricola I Magredi. L’incontro di Veneto e Friuli sfocia in cinque vini freschi e fruttati, autentiche espressioni della tipica
terra magra dei sassi della Doc Friuli: Pinot
Grigio Friuli Doc, Sauvignon Blanc Friuli Doc
Ribolla Gialla Venezia Giulia Igt, Cabernet
Sauvignon Friuli Doc e Merlot Friuli Doc.
Zonin
Nome prodotto: Zonin Brut
Caratteristiche: giallo paglierino chiaro luminoso, spuma bianca e fine con perlage molto sottile, dal profumo gradevolmente intenso, molto fruttato, aromatico con ricordo di fiori di glicine e mela renetta. Di grande armonia e gradevolezza al palato con leggerissima nota di mandorla, tipica delle uve Glera.
trend positivo degli aperitivi, lo spumante viene considerato un vino da godere a tutto pasto». La stessa tendenza viene messa in luce da Benedetto Marescotti, direttore marketing di Caviro: «L’orientamento verso un consumo più “disinvolto” dello spumante sta spingendo la categoria delle bollicine in una nuova fase di crescita, soprattutto per le grandi Dop come Prosecco e le fasce premium. La spumantistica sta
gradualmente riuscendo ad affrancarsi dai momenti formali e dalle occasioni speciali, ricoprendo più momenti della quotidianità. Si va nella direzione del "bere meno, ma meglio": una sorta di "moderazione premiumizzata", dovuta anche al periodo economico instabile e all’inflazione». Questo trend sembra affermarsi in modo rilevante anche per Pietro Mattioni, ceo di Gruppo Zonin1821: «Il confronto con gli anni precedenti mostra una crescita nel mercato Italia, segno che l’acquisto di bollicine per il consumatore italiano si sta sempre più consolidando come consuetudine di consumo: non è più un trend fugace o una moda, ma una vera e propria abitudine culturale che continuerà a generare degli effetti positivi per il business nel medio periodo». n
Secondo Franco Mastracca, buyer di Maiorana Maggiorino, i prodotti che hanno evidenziato le migliori performance a volume sono gli spumanti secchi metodo charmat, in cui rientrano il Prosecco e tutte quelle cuvée che vengono maggiormente utilizzate per la miscelazione. «La profondità assortimentale è sicuramente un’opportunità per il comparto: l'ampia offerta sugli scaffali genera fedeltà nei consumatori, grazie anche a un'accortezza particolare per tutto ciò che tende a valorizzare la territorialità. A parte qualche piccola nicchia, come i vini biodinamici o i vini ancestrali, le novità all’interno della categoria riguardano l'ampliamento delle referenze regionali del bacino di competenza del distributore. In tal senso, ci stiamo attivando proprio per incrementare numericamente i vini del nostro territorio, puntando essenzialmente su aziende locali che pongano l'aspetto qualitativo dei loro prodotti come priorità assoluta».
QBerg , istituto di ricerca italiano leader nei servizi di price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e newsletter), ha analizzato l’andamento dell’offerta di vino, champagne e spumante, liquori e birre nel canale e-commerce, i cosiddetti wine specialist.
Cosa c’entra la Gd? È pertinente, in quanto il vino, i liquori, le birre e le bollicine, italiane ed estere, sono da sempre presenti sugli scaffali virtuali dei siti di e-commerce, sia per quanto riguarda la Gd vera e propria, ovvero i siti che hanno alle spalle una catena di ipermarket e/o supermarket, sia per gli operatori “web pure”, come Amazon Fresh e Tulips Market, e gli operatori di Q-Commerce, come Macai e Getir. In questa analisi abbiamo voluto confrontare gli assortimenti dei principali siti della Gd con gli e-commerce dei “Wbs specialist”, per analizzare differenze, sovrapposizioni, indici di prezzo dell’assortimento comune in una singola settimana, dal 20 al 26 febbraio, al fine di fotografare la situazione tipica di un consumatore che si trovasse a dover fare acquisti in un determinato momento dell’anno, relativamente lontano da festività che condizionerebbero pesantemente le offerte in corso.
Il vino: assortimenti non comparabili, ma Gd più conveniente sull’assortimento comune
È quello che ci rivela il primo grafico, da cui emerge chiaramente come l’assortimento dei Wbs, con le sue 23678 referenze uniche (considerando anche le annate delle singole etichette) sovrasti del 557,7% quello della Gd. Le referenze in comune sono solo 116, pari a uno 0,4% del totale e pesano, quindi, il 2,7% sull’assortimento della Gd e solo lo 0,5% su quello dei Wbs. Come ci si aspetterebbe da operatori che sono l’eccellenza del mondo della commercializzazione di vini, su queste 116 referenze in comune, però, la Gd è meno cara in media del 14,2%, essendo l’indice medio di prezzo Gd/Wbs di 85,8 punti.
Mondo liquori: i Wbs marcano stretto Già passando al mondo liquori, in cui gli assortimenti necessariamente non sono così vasti come per i vini, la situazione muta leggermente. Siamo sempre a una stragrande differenza assortimentale tra i Wbs e la Gd, pari al 393% in favore degli specialisti: il tronco comune però è più pesante con 236 referenze, pari al 5,2 del totale, ben il 25,7% rispetto alla Gd e al 6,5% per i Wbs. Per questo, evidenziando una buona attenzione alla competitività dei prezzi da parte dei Wbs, qui l’indice di prezzo è in favore della Gd di soli tre punti e mezzo: gli specialist quindi, sui liquori “marcano stretto” la Gd, offrendo fondamentalmente l’assortimento comune a un prezzo del tutto comparabile.
Le birre: più forte la Gd, ma anche più cara
Sulla categoria birre dobbiamo premettere che, come per il vino, le tipologie di prodotti proposti dai due canali sono sostanzialmente diverse: predilezione per il segmento delle produzioni artigianali ed estere per i Wbs, molto più “commerciale” per la Gd. Quest’ultima, infatti, in questa categoria registra un assortimento pari a 733 referenze uniche, contro le 464 degli specialisti: l’assortimento in comune è di sole 62 referenze, pari al 5,2% del totale. In questo caso, l’indice di prezzo di ciò che è in comune va a favore degli specialisti (anche se di poco) in quanto la Gd costa mediamente il 2,4% in più.
Champagne e spumante: specialisti, attenzione alle referenze con più mercato! Anche nel mondo degli champagne e spumante, così come in quello dei vini, registriamo uno squilibrio enorme degli assortimenti, con i Wbs che sovrastano la Gd del 783,2%. Ma attenzione: in questa categoria, pur potendo parlare di una produzione più “commerciale” rispetto a una di nicchia o addirittura da collezionismo, commerciale non vuol dire di bassa qualità. Non esistono spumanti, né tantomeno champagne, nei brik di tetrapak o nei formati “bagin-box” da tre litri, insomma. In questo segmento, le 107 referenze comuni, pari all’1,6% del totale, al 14,3% dell’assortimento Gd e all’1,8% di quello degli specialisti, sono semplicemente referenze molto diffuse e note, sia italiane che francesi, e costituiscono “lo zoccolo duro” caro a chi acquista questa tipologia di prodotto.
Per questo ci sentiamo di mettere in allerta il mondo degli specialisti: l’indice di prezzo Gd/Wbs è infatti di 87,3 punti, rappresentando quindi un minor costo medio del 12,7% in favore degli e-commerce della Gd. Tenendo presente che non parliamo di battute di cassa di pochi euro e di acquisti occasionali e non di quantità, questa differenza potrebbe rivelarsi evidente all’occhio del consumatore più attento.n
Il mondo delle bollicine, che comprende spumanti e prosecchi, è sempre più social. È quanto emerge dall’Osservatorio Digitale di Soluzione Group che, attraverso le piattaforme di listening Fanpage Karma¹ e Talkwalker², ha analizzato l’attività online delle più rinomate cantine vinicole di tutta Italia, esclusi i vini di Franciacorta.
L’indagine avviata su Fanpage Karma ha analizzato le strategie adottate dai vari player del settore e i loro risultati in termini di numero di fan e di interazioni dei contenuti pubblicati. A guidare la classifica su Facebook è Mionetto Prosecco che raggiunge i 267k fan. Seguono Ferrari
Trento con 172k seguaci e Santa Margherita Vini con 127k. Cambio di scena se si
guardano le interazioni: in cima al podio rimane Mionetto Prosecco (54k), mentre sono new-entry Valdo Spumanti (41k) e Val d’Oca (31k). Un universo spumeggiante popolato da community numerose e attive, con marchi appartenenti perlopiù al mondo del prosecco, fatta eccezione per Ferrari con le bollicine Trento DOC. La dinamicità dei brand si nota anche nella classifica dei Top Post che mostra un’alternanza tra ben 5 cantine: Santa Margherita Vini, Cantine Mascio, Valdo Spumanti, Val d’Oca e Mionetto Prosecco.
Medaglia d’oro per i più seguiti su Instagram va invece a Ferrari Trento con 125k follower, affiancato da Casa Sant’Orsola con 59k e da 958 Santero Wines con 28k. Il quadro cambia parlando di performance della pagina: al primo posto Carpenè-Malvolti (59%), Val d’Oca (49%) e Ruggeri Prosecco Valdobbiadene (48%).
Nel periodo del Vinitaly, l’analisi di Talkwalker ha invece registrato 820 mention all’interno di conversazioni spontanee legate al mercato del vino, coinvolgendo un pubblico di oltre 87M di persone. #prosecco, #proseccotime, #aperitivo, #cocktail sono gli hashtag più utilizzati, a dimostrazione di come un buon bicchiere di bollicine sia sempre sinonimo di convivialità e allegria a tavola. Nonostante #Prosecco risulti come hashtag principale e ottenga ben il 44% di mention ordinate per tipologia di bollicine, a primeggiare tra i brand più citati è Ferrari, Trento DOC di sole uve Chardonnay, che raggiunge però solo il 4% di mention all’interno delle conversazioni online. Infine, tra i prosecchi la denominazione più citata è Conegliano Valdobbiadene, mentre, in relazione al Vinitaly, a trionfare sono ancora una volta Ferrari e Villa Sandi n
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Supportato da NextTech, azienda del competence center customer engagement del Gruppo Impresoft, Forno d’Asolo ha preso parte a un articolato progetto di sales force automation capace di rispondere efficacemente alla sua costante evoluzione.
di Claudia ScorzaForno D’Asolo, storica realtà famigliare che oggi produce e distribuisce prodotti da forno e pasticceria "made in italy” in 40 Paesi nel mondo, ha avviato un importante progetto di sales force automation per sostenere la sua costante evoluzione. A supportare l’azienda in questo percorso è NextTech, società del competence center customer engagement del Gruppo Impresoft. Grazie al sostegno di NextTech e alla sua soluzione “forSales” ideata per la gestione efficiente delle aree commerciali, Forno D’Asolo riesce oggi a coordinare agilmente attività di vendita e di logistica, nonché a processare rapidamente i numerosi ordini che vengono generati giornalmente, garantendo così consegne puntuali a più di 40mila punti vendita serviti. Nello specifico, la collaborazione ha contribuito a efficientare la capacità di elaborazione di massicce quantità di dati con flussi giornalieri generati dagli ordini in mobilità, la gestione delle attrezzature in comodato d’uso attraverso una scrupolosa e aggiornata visibilità inventariale di ogni cliente. Inoltre, ha permesso la realizzazione di dettagliate schede prodotto a supporto dell’attività di vendita con la descrizione generale del prodotto, informazioni commerciali e legate alla logistica e consigli sulla preparazione, oltre all’automatizzazione della gestione del credito attraverso una visione chiara della situazione riassuntiva e delle partite cliente. Infine, il piano ha consentito la gestione dell’incasso anche parziale e soprattutto la tracciabilità dei versamenti incassati dall’agente stesso. Quest’ultimo punto, in particolare, ha portato una riduzione importante dei tempi di gestione interna e un alto livello di produttività, diminuendo al minimo le possibilità di errore. Il progetto gestisce oggi 320 agenti, 280 consegnatari, oltre il portale B2b per i clienti.n
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L’immobile di Capriata d’Orba, in provincia di Alessandria, è stato acquisito dalla società di gestione immobiliare francese Alderan come primo investimento nel mercato logistico italiano.
Cbre, società specializzata nella consulenza immobiliare, ha agito come advisor per la vendita e contestuale locazione di una piattaforma logistica situata in Piemonte, a Capriata d’Orba, in provincia di Alessandria. L’immobile è stato acquisito da Alderan, società di gestione immobiliare francese, come primo investimento nel mercato logistico italiano. Costruito nel 2007, negli anni l’asset è stato oggetto di numerosi lavori di rinnovamento e ampliamento fino a offrire oggi sei unità magazzino, dedicate allo stoccaggio di primari clienti del settore food and beverage. La piattaforma, che si estende su oltre 40mila metri quadrati, riflette i moderni standard adottati dal tenant nella maggior parte dei propri centri di distribuzione europei. Inoltre, la posizione dell’immobile beneficia dell’agglomerato industriale nelle vicinanze, sfruttando allo stesso tempo alcune infrastrutture strategiche, quali lo svincolo autostradale A7-A26 e il Porto di Genova.
«Anche in questo momento caratterizzato da una fase di rallentamento delle attività d'investimento e di repricing, la logistica continua a giocare un ruolo strategico», afferma Silvia Gandellini, head of capital markets & A&T high street di Cbre Italy. «In questo settore di mercato ancora in crescita, per noi è fondamentale essere un partner al fianco di operatori e proprietari per le competenze sia sulla locazione sia sulla compravendita, per raggiungere con successo gli obiettivi dei nostri clienti».n
Todis chiude il 2022 in crescita, superando il traguardo del miliardo di euro di vendite e aprendo 23 nuovi supermercati per un totale di oltre 280 nel Centro-Sud Italia. La società, di proprietà di Igesazienda controllata dalla cooperativa Pac2000A Conad - raggiunge l'importante traguardo grazie a una crescita del 12% rispetto al 2021. Negli ultimi 5 anni (2018-2022), il sell out di Todis, che sviluppa il suo business con la formula franchising con 285 punti vendita, ha registrato un incremento cumulato del fatturato del 37%, mentre il numero dei negozi è cresciuto nello stesso periodo del 21 per cento.
Grupo Consorcio, specialista delle conserve ittiche di fascia alta, entra direttamente in Italia con una propria filiale, che sarà attiva fra otto mesi, a partire da gennaio 2024 e che si occuperà, in proprio, della distribuzione dei prodotti sul territorio nostrano. Negli ultimi 10 anni, il marchio è stato commercializzato da Nostromo, società per azioni del gruppo iberico Calvo, tramite un accordo di distribuzione firmato nel 2013 e che si concluderà, in modo naturale, il 31 dicembre 2023. Questo perché l’Italia ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per il marchio, essendone uno dei migliori acquirenti.
Grandi novità in casa Ovs. Il gruppo, che ha annunciato risultati di bilancio molto positivi, come le vendite nette che, al 31 gennaio 2023, sono salite a 1.513 milioni di euro (+11,3% a pari perimetro), si prepara infatti a varare piuttosto in grande stile una nuova diversificazione, oltre al lancio delle boutiques Piombo all'estero: a New York (a Soho, 149 Spring Street) 15 marzo, a Madrid (Calle Coello 65) il 17 marzo e, a fine maggio a Parigi, al 193 della centralissima Rue St. Honoré. È nata, inoltre, a livello di test Ovs Underwear, non un corner, ma una catena monomarca. Il Cda non fornisce dettagli, ma conferma il progetto.
Si chiama Emilio la prima imbarcazione a impatto zero per il trasporto delle merci della grande distribuzione nella laguna di Venezia. A vararla è Coop Alleanza che, attualmente, ha 19 punti vendita "sull'acqua". Il mezzo è totalmente elettrico ed è stato realizzato da S.ca Trasporti Marittimi Veneziani, che serve già la cooperativa per il trasporto marittimo di 11 supermercati Coop. Emilio partirà da 2 punti vendita, ma il progetto sarà poi esteso a tutti. In grado di espletare ogni funzione di carico, trasporto e scarico merci nei negozi Coop serviti, la nuova imbarcazione è dotata di una batteria che può contare su tre ore di autonomia, durante le quali assicura zero emissioni. Emilio è, inoltre, completamente autoricaricabile.
UNA CRESCITA DEL 9,3%
Penny Italia, realtà del Gruppo Rewe che conta oggi 384mila dipendenti in 21 paesi per oltre 84,8 miliardi di fatturato annuo, ha presentato i propri risultati annuali presso il punto vendita di Gorgonzola alle porte di Milano. Per l’insegna, il 2022 chiude con una crescita del 9,3% rispetto all’anno precedente e un fatturato che sfiora 1,5 miliardi di euro. Ce ne ha parlato Nicola Pierdomenico, ceo dell’insegna.
Sono 140 le aziende che si sono registrate per partecipare alla prima edizione dei PLM Awards, i premi che il magazine digitale PLM ed Edizioni DM hanno ideato per dare un riconoscimento alle imprese italiane fornitrici di prodotti a marca del distributore che presentano caratteristiche ideali per i retailer, selezionate sulla base di oggettivi criteri di eccellenza, produttività e affidabilità. Sono state poi 74 le aziende candidate alla fase finale dei PLM Awards e di queste ne sono state premiate 24, tre per ogni categoria: in 8, infine, hanno vinto il primo premio, trionfando nella propria categoria di appartenenza.
SILVESTRELLI (MAGAZZINI GABRIELLI):
54 PUNTI VENDITA RILEVATI
DA DISTRIBUZIONE ROMA
MD: NEL 2022 RICAVI IN CRESCITA DELL’11%
MD ha chiuso lo scorso anno in crescita, superando i 3,4 miliardi di fatturato. Per il 2023, l’insegna prevede investimenti per oltre 170 milioni destinati all’apertura di 38 nuovi negozi, di cui 28 diretti e 10 in affiliazione. Con il presidente Patrizio Podini abbiamo ripercorso quanto fatto da MD nel 2022, con uno sguardo sulle progettualità future.
Magazzini Gabrielli ha acquisito da Distribuzione Roma
54 punti vendita situati sia nella capitale sia in provincia, che saranno integrati nella rete del retailer a partire dal mese di aprile. Il passaggio avrà l’obiettivo di garantire continuità ai circa 800 collaboratori già impiegati e di trasferire il know how del distributore nella piazza di Roma. Il commento di Luca Silvestrelli, amministratore delegato di Magazzini Gabrielli.
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