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OLIO E ACETO: il mercato accelera su tracciabilità e qualità

Andamento positivo per il comparto nell’anno terminante ad agosto 2020: l’olio mostra un incremento delle vendite del +9,8% a volume e del +5,3% a valore sull’anno precedente, con olio extravergine di oliva e olio di semi che trainano le vendite. Sorride anche il mercato dell’aceto con una crescita sia a volume (+8,7%) che a valore (+2,7%). Prodotti biologici, alta qualità della materia prima 100% italiana, tracciabilità certificata e novità che strizzano l’occhio ai trend salutistici vivacizzano il mercato.

Dopo alcuni anni di difficoltà, il mercato olio e aceto ha mostrato importanti segni di ripresa nel 2019 per poi registrare nel 2020 performance nel complesso positive. In particolare, l’olio mostra un incremento delle vendite del +9,8% a volume e del +5,3% a valore sull’anno precedente (fonte: IRI To-

tale Italia Iper+Super+LSP AT agosto 2020). Al suo interno, l’olio extravergine di oliva registra il trend di crescita maggiore con +10% a volume e +4,4 a valore, seguito dall’olio di semi che segna un incremento pari a +9,9% a volume e +10,4% a valore. L’olio di oliva, invece, registra +7,4% a volume e -1,6% a valore, mentre quello di sansa segna

+2,1% a volume e -12,9% a valore. Il comparto, inoltre, si caratterizza per l’importante peso della private label, che detiene infatti la quota di mercato maggiore. «Se analizziamo il primo semestre del 2020 – dichiara Manuel Sirgio-

vanni, direttore divisione consumer Oleificio Zucchi

–, per quanto riguarda la categoria oliva, vediamo che il biologico continua la sua crescita, anche se in leggero rallentamento rispetto al passato. Dal punto di vista della provenienza, il segmento maggiormente in crescita è il 100% italiano, che registra un aumento di più del 40%, favorito anche da un posizionamento prezzo più competitivo rispetto agli anni scorsi. Sempre in termini di posizionamento prezzo, notiamo che il mercato nei primi sei mesi dell’anno si è polarizzato sugli estremi dell’offerta, favorendo la crescita dei segmenti premium e su-

perpremium da una parte e low price dall’altra, a scapito della fascia mainstream». Bene anche gli oli di semi, che in questa fase di crescita generale, mostrano performance particolarmente brillanti nel segmento arachide e girasole, con il trend positivo del girasole altoleico.

Aree geografiche e canali distributivi Per quanto riguarda l’andamento per aree geografiche, il Nord-ovest risulta in crescita del +26,3% a volume e del +30% a valore, mentre il Nord-est segna +19,4 a volume e +22,2% a valore. L’area Centro+Sardegna segna +26,7% a vol. e +26,8% a val. e il Sud registra +27,7 a vol. e +21% a val. Il canale Supermercato presidia la fetta di mercato più considerevole (+72,5% a volume e +72,4% a valore), staccando di molto Lsp (+16,1%

a volume e +15,3% a valore) e Iper (+11,4% a volume e +12,3% a valore). Oltre al discount, che continua il suo percorso di espansione, anche le vendite online diventano sempre più rilevanti, come conferma Stefano

Checcarelli, brand mana-

ger di Costa d’Oro: «l’ecommerce è stato l’altro grande canale che ha visto crescere in modo netto la sua importanza a causa della limitazione degli spostamenti, ma in questo caso l’aspettativa è di una crescita solida, simile a quella che le vendite digitali hanno avuto nelle altre categorie del non-food».

Italianità e tracciabilità, driver d’acquisto Garanzia d’origine della materia prima e tracciabilità sono due aspetti molto importanti nella fase di acquisto. Proprio per questo i principali player del comparto propongono prodotti di cui è possibile conoscere la provenienza in modo chiaro e trasparente, soprattutto per quanto riguarda il segmento dell’olio extravergine di oliva. All’inizio del 2020 Costa d’Oro ha lanciato i nuovi extra vergine 100% Italiani - Il Grezzo, Il Grezzo Bio e L’Italiano - con un sistema di tracciabilità certificata dell’origine del prodotto. «Costa d’Oro – afferma Stefano Checcarelli – ha sviluppato un sistema unico per il dettaglio delle informazioni che il con-

sumatore è in grado di ottenere autonomamente. Questi oli extravergine sono prodotti secondo lo standard di tracciabilità di prodotto ISO 22005, con qualità garantita dalla Specifica Tecnica di Prodotto 8 Rev.7 di DNV, dove troviamo parametri più restrittivi rispetto a quelli di legge». Nel secondo semestre 2020 è stata lanciata la Selezione Italiana Monini, una prestigiosa selezione di oli extravergine di qualità, ottenuti da olive acquistate e frante esclu-

Farchioni valorizza le Dop italiane

La storica azienda umbra ha confermato anche nel 2019 la posizione di testa nella grande distribuzione italiana già raggiunta nel 2017 e mantenuta nel 2018, registrando numeri da record per il numero di bottiglie vendute: 30milioni in tutto, pari all’11% del volume totale delle vendite di olio evo in Italia nel segmento distribuzione moderna. Oltre ai risultati positivi dell’olio Farchioni Classico e de Il Casolare, numeri soddisfacenti arrivano anche dalla linea delle Dop Italiane. «La superficie degli oliveti aziendali di proprietà – dichiara Giampaolo Farchioni, manager dell’omonima azienda – conta attualmente 450 ettari ripartiti tra Umbria, Lazio, Puglia e Toscana. Questi territori donano olio di grande carattere che offriamo ai nostri clienti anche come Dop locale, nel rispetto delle caratteristiche aromatiche e sensoriali delle cultivar autoctone». La gamma si compone di: Dop Umbria Colli Martani, fruttato medio; Dop Terra di Bari Castel del Monte, fruttato intenso; Dop Riviera Ligure, delicato e dolce; Dop Chianti classico, equilibrato e armonico.

tà (CEQ), un organismo che definisce le regole e le procedure per un olio zionali, gusto e sapore».

etichette delle bottiglie. La gamma comprende tre oli extravergine: 100% italiano, biologico e fruttato. Con il suo marchio Terre Nostre, Montalbano Agricola continua ad investire nel progetto integrato di filiera per sivamente in Italia. «La gamma – afferma Andrea Marchelli, direttore marketing Monini – è sottoposta a tracciabilità per consentire al consumatore di conoscere il luogo di provenienza del prodotto acquistato attraverso un QR code posto in etichetta. In questo modo è possibile offrire referenze di qualità eccellente, controllate e garantite dal Consorzio Extravergine di Qualioli extra vergine di oliva 100% italiani con caratteristiche uniche e garanzie di origine e tracciabilità: attraverso il lotto di produzione sul retro dell’etichetta si può conoscere chi ha coltivato le olive, il frantoio che le ha lavorate e chi ha confezionato l’olio. «L’obiettivo – spiega Viviana Benvenuti, communication e marketing manager di Montalbano Agricola – è valorizzare e salvaguardare l’olivicoltura nazionale, penalizzata in questi anni dal clima e dalle politiche commerciali, preservando la sua biodiversità unica al mondo». Oli di semi sempre più salubri Il segmento degli oli di semi è sempre più interessato da un rinnovo in chiave salutistica e sostenibile extravergine sempre per- PANTALEO PUNTA fetto per proprietà nutri- SULLA TERRITORIALITÀ offrire al consumatore La gamma si compone degli extravergiCon la nuova campagna olearia 2019/20 Pantaleo ha lanciato l’olio extravergine di oliva Igp Olio di Puglia. «L’approvazione del disciplinare è avvenuta il 23 ni GranFruttato dal dicembre 2019 – spiega Nicola Pantaleo, amministratore gusto deciso, Amabi- delegato della Nicola Pantaleo – e siamo stati fra i primi ad le dal gusto morbido e Bios, il Biologico adeguare la produzione e a lanciare il prodotto sul mercato. La Puglia, producendo circa il 60% dell’olio della nostra nazione, non poteva non avere un Igp, potendo contare su pluripremiato. Co- un’enorme eterogeneità di cultivar e quindi di caratteristiche ricelli, inoltre, ha organolettiche, che consentono di ottenere oli equilibrati e di lanciato Casa Coricelli, la nuova linea altissima qualità. Il nostro Igp è prodotto interamente nella nostra azienda agricola Pantaleo Agricoltura, dove sono a dimora 15 diverse cultivar e dove possiamo cadenzare e di prodotti certificati controllare tutte le fasi, dalla raccolta alla molitura fino che racconta il viaggio alla conservazione e quindi al confezionamento, anche dell’olio dal campo in cui vengono raccolte le grazie a un QR-code apposto sull’etichetta del prodotto». Per il 2020 l’azienda ha in programma un olio extravergine biologico e il Rusticano olive fino allo scaffale gra- 100% italiano, un extravergine italiano zie al QR Code posto sulle non filtrato.

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Filippo Berio, brand del Gruppo Salov lanciato in Italia a fine 2019 e già conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, propone quattro oli extravergine di oliva prodotti secondo il Metodo Berio, il percorso di qualità e sicurezza tracciato lungo tutta la filiera che da ora si fregia anche della certificazione di Sgs. Tale metodo utilizza l’applicazione di tecniche di coltivazione e produzione integrata, nel pieno rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema e di scrupolosi controlli durante tutte le fasi del processo produttivo e di selezione, trasporto in frantoio e molitura delle olive. La spremitura si avvale soltanto delle olive migliori e avviene rigorosamente a freddo e nel minor tempo possibile. La gamma comprende: il Classico, la referenza più versatile ed equilibrata della linea; il Bassa Acidità, rotondo e armonico con un’acidità massima naturale di 0,3%; il 100% Italiano, fruttato e vivace, prodotto unicamente con olive di origine italiana; il Biologico, realizzato con sole olive da agricoltura biologica controllando ogni passaggio della produzione secondo la regolamentazione europea dedicata al biologico (codice IT BIO 006).

con l’aggiunta a scaffale di referenze con caratteristiche particolarmente apprezzate da chi è attento ad uno stile di vita sano e alle tematiche riguardanti l’impatto ambientale. Tra le novità spicca l’olio di semi di girasole altoleico 100% Italiano Zucchi, che va a completare la gamma degli oli di semi 100% italiani da filiera tracciata e certificata, lanciata nel 2014. Questo prodotto, grazie alla sua composizione di acidi grassi insaturi e al suo punto di fumo elevato, sta conquistando i consumatori per le fritture e le cotture ad alta

temperatura. Attenzione all’ambiente, invece, per Friol che rinnova il proprio packaging in chiave green. «Friol, brand leader nel segmento degli oli per frittura con il 24% di quota, – afferma Rober-

to Sassoni, direttore generale business unit Italia Carapelli Firenze

– è stato protagonista di un importante rilancio all’insegna dell’ecosostenibilità. Abbiamo infatti introdotto una nuova bottiglia ottenuta con il 14% di plastica in meno, che presto sarà estesa anche al resto della gamma dei semi».

L’importanza della comunicazione Oltre a comunicare con il consumatore finale attraverso i prodotti stessi, le aziende del comparto adottano una strategia di comunicazione che fa un uso bilanciato dei media tradizionali e dei canali digital. Il 2020 vede il ritorno di Carapelli in comunicazione televisiva, con una ricca pianificazione su tutte le principali reti nazionali e sui canali satellitari, oltre a una importante presenza su piattafor-

me digitali e canali social. Il nuovo spot celebra la capacità di un grande olio di ispirare ogni preparazione culinaria, alla stregua di una creazione artistica e racconta una storia di italianità e qualità centenaria, di cui Carapelli è protagonista. Oleificio Zucchi, che quest’anno festeggia i suoi 210 anni, in marzo ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria, dedicata a raccontare il nuovo posizionamento di marca, i valori e la storia dell’azienda, il tutto sintetizzato nel payoff “

La nostra idea di olio”. Partita a inizio anno con il primo spot tv su tutte le principali reti e piattaforme nazionali, con questo progetto l’azienda valorizza l’approccio a 360° al mondo dell’olio puntando su sostenibilità, tracciabilità e arte del blending. Il sito e le pagine Facebook e Instagram restano, invece, gli strumenti più immediati e di forte impatto per far conoscere i propri prodotti ai consumatori. Monini ad

aprile ha invece lanciato una campagna di comunicazione integrata articolata su mezzi offline e online, con spot di diversi formati per raccontare la nuova storia Monini, volta a valorizzare l’immagine della marca e la sua posizione nel mercato italiano e internazionale. Una storia fatta di tradizione, qualità, ma soprattutto di piacere, nonché di condivisione di un valore che Monini fa proprio e di cui si fa portatore: l’italianità.

SPAZIO AGLI OLI BIOLOGICI FUNZIONALI Nel segmento biologico trovano spazio anche referenze con funzioni benefiche per la salute. Gli Oli della linea Biologica Benvolio 1938 nascono proprio dalla prerogativa di trarre il meglio dalla natura, offrendo un prodotto naturale da agricoltura biologica certificata e garantita. «Tutti i nostri prodotti – spiega Martina Manna, global sales marketing manager di Benvolio – fanno parte della grande famiglia degli Oli del Benessere e oltre a possedere caratteristiche organolettiche uniche, nascono come alimenti funzionali al servizio della salute, in grado di aiutare le persone a stare bene partendo dalla tavola e dal mangiare sano. Ognuno è il frutto di una filiera biologica certificata e senza Ogm ed è naturalmente ricco di sostanze preziose per l’organismo. Olio di avocado e olio di zucca sono gli ultimi lanci di completamento per la linea». Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, l’azienda ha anche investito sulla sostenibilità aumentando la tracciabilità dei prodotti e utilizzando per gli oli materiali riciclati e ‘leggeri’. Gli oli della linea Benvolio bio vengono raccontati nel viaggio dal campo allo scaffale in un’ottica di trasparenza verso il consumatore grazie alla presenza di un QR Code e a dati memorizzati in una blockchain.

L’aceto gode di buona salute

Sorride anche il mercato dell’aceto con una crescita sia a volume, pari a +8,7%, che a valore, pari a +2,7% (fonte: IRI Totale Italia Iper+Super+LSP AT agosto 2020). Nello specifi co, l’aceto classico cresce del +6,9% a volume e del +3,3% a valore, mentre l’aceto di mele registra un incremento pari al +6,4% a volume e al +6% a valore. La crescita più vivace è però registrata dai segmenti altri aceti (+47,8% a vol. e +45,2% a val.) e aceto di alcool (+31,5% a vol. e +30,5% a val.). Andamento un po’ meno brillante per l’aceto balsamico, che segna +0,3% a volume e -0,8% a valore. In calo, il segmento aceto speciale, che registra -2% sia a volume che a valore, e la glassa di aceto balsamico con una flessione pari a -4,2% a volume e -5% a valore. I primi tre produttori coprono a valore il 50,9% del mercato (Ponti, Acetificio De Nigris e Monari Federzoni), con la private label che pesa il 29,8%. Andamento per aree geografiche e canali Il Nord Ovest si dimostra l’area più performante, con una crescita del +29,9% a volume e del +30,2% a valore, seguito dal Nord Est con +24,6% a volume e 28,1% a valore, dal Sud con +25% a volume e +20,8% a valore e dal Centro+Sardegna con +20,5% a volume e +20,9% a valore. A livello di canali, il Super stacca tutti mettendo a segno +71,4% a volume e +71,5% a valore, mentre Lsp segna +17% a volume e +15,7% a valore e Iper registra +11,6% a volume e +12,8% a valore.

Monari Federzoni amplia la gamma Gli Artigianali

La storica azienda modenese, produttrice di Aceto Balsamico di Modena Igp, condimenti e bevande, co-leader di mercato in Italia, continua ad arricchire la propria gamma di prodotti con due nuove referenze di alta qualità che entrano a far parte della linea Gli Artigianali. La prima novità è “Forte”, il primo aceto di vino 8° di acidità, la più alta gradazione di aceto di vino attualmente presente sul mercato, nelle varianti Bianco e Rosso. Uve 100% nazionali, un processo produttivo realizzato interamente nella storica sede modenese di Monari Federzoni e affi namento in botti di legno pregiato danno vita a due prodotti che si distinguono per proprietà e caratteristiche organolettiche uniche, gusto deciso e profumi intensi. Sono indicati come condimenti per insalate, per la marinatura di pesce e carni e particolarmente adatti per la realizzazione di salse. La linea Gli Artigianali si amplia anche grazie all’Aceto di Vino Bianco Biologico: una referenza ottenuta da uve 100% italiane certificate biologiche. Senza solfiti, pesticidi, allergeni, coloranti e conservanti, questa proposta, fresca e profumata, è caratterizzata da 6° di acidità risultando ideale per la preparazione di insalate di verdure crude o cotte.

I consumatori apprezzano le proposte healthy Ricerca, sperimentazione e analisi dei trend di consumo hanno dato vita a nuove referenze che soddisfano pienamente le esigenze di chi ama seguire uno stile di vita orientato al benessere. È il caso di Bongiorno Vinegardrink di Monari Federzoni, innovativa gamma di healthy drink bio con Aceto Balsamico di Modena Igp e Aceto di Mele proposta in cinque varianti: arancia, frutti rossi & melograno, limone & zenzero, mela & cannella e miele. I drink Bongiorno - disponibili in bottiglia di vetro 100% riciclabile - hanno un basso contenuto calorico, sono non gassati, non filtrati

e con ‘madre’: sostanza naturale ricca di fibre. Le referenze sono inoltre gluten e OGM free, con solo zuccheri della frutta per un prodotto 100% made in Italy. Inoltre, le bevande Bongiorno sono ideali gustate subito prima della colazione e, se assunte ogni mattina, contribuiscono alla regolare funzione digestiva. Nella stessa direzione va anche De Nigris con gli Aceti del Benessere: tre referenze – MelaMadre, Aceto di Melograno e Aceto di Cocco – fortemente innovative che uniscono le virtù dell’aceto con le proprietà benefiche di mela, melograno e cocco. Tutti e tre non filtrati, non pastorizzati e biologici, i prodotti sono ricavati da aceto madre e sono naturalmente senza glutine. Le referenze sono inoltre molto versatili poiché sono aceti da bere, condimenti e ingredienti preziosi per creare cocktail e bevande. «Il riscontro che hanno ottenuto i nostri Aceti del Benessere – dichiara Armando De Nigris,

presidente del Gruppo

de Nigris – è stato fin da subito positivo: questi aceti si sono posti sul mercato nazionale creando un segmento fino ad allora inesistente. Allo stesso tempo sui mercati internazionali si presentano come prodotti assolutamente in linea con i nuovi trend salutistici». Attenzione alla salute anche per Acetum con il suo aceto di mele Melinda Bio non filtrato. La referenza contiene tutte le proprietà benefiche della madre dell’aceto ed è pienamente in linea con le nuove abitudini di consumo che vanno sempre più nella direzione di prodotti non solo buoni ma anche alleati del benessere.

La sostenibilità al primo posto Per De Nigris la sostenibilità passa attraverso un progetto etico, trasparente e sostenibile intrapreso con Aceto dal Campo, un aceto di vino di Filiera controllata e certificata, nato in seno a Coldiretti. Grazie a questo percorso l’azienda ha cercato di accorciare in maniera importante la filiera ottenendo un prodotto plastic free e 100% Made In Italy, riducendo anche le emissioni di CO2 bypassando circa quattro passaggi della filiera produttiva. Per Monari Federzoni l’attenzione all’ambiente, invece,

si traduce in un sistema articolato e integrato di azioni e misure. Sul fronte del risparmio di risorse energetiche e naturali, l’azienda ha realizzato qualche anno fa un impianto di cogenerazione a oli vegetali che produce 3,2 milioni di KWh di energia da fonti rinnovabili, ha ridotto del 60% il consumo di energia per l’illuminazione grazie all’installazione di lampade a LED e del 36% i consumi d’acqua rispetto al 2018. «Per quanto riguarda il packaging – sottolinea

Matteo Candotto, direttore commerciale Mo-

nari Federzoni – entro il 2020 l’81% di imballi in cartone sarà realizzato in materiale riciclato e certificato FSC, crescerà la quota di bottiglie in vetro riciclato utilizzate, oggi pari al 66%, e saranno eliminati i tappi in pvc per i prodotti bio. Non manca poi l’attenzione alla gestione dei rifiuti, che nel 2020 saranno differenziati all’80%». Acetum considera la sostenibilità una delle proprie mission, perché parte integrante della cultura aziendale. «L’Aceto Balsamico – afferma Cesa-

re Mazzetti, presidente di

Acetum – non esisterebbe senza il suo territorio, per questo Acetum è in prima linea nella riduzione dei consumi, nella produzione di energia pulita, nella depurazione delle acque reflue, nella sostenibilità dei processi produttivi e di confezionamento. Da tempo abbiamo iniziato la strategia di riduzione dei materiali plastici, come l’adozione di inchiostri non tossici per etichette e cartoni. Promuoviamo inoltre il recupero e la raccolta differenziata di tutti i nostri scarti di produzione, produciamo energia elettrica pulita dal nostro impianto fotovoltaico che soddisfa oltre il 40% dell’intero fabbisogno aziendale e abbiamo installato un depuratore a fanghi attivi biologico per la gestione dei reflui industriali».n

Arriva l’Aceto Balsamico di Modena Igp Biologico - Quattro Foglie

Acetum, storica azienda italiana specializzata nella produzione di aceto e, in particolare, nel segmento dell’aceto balsamico di Modena e derivati, ha recentemente lanciato l’Aceto Balsamico di Modena Igp Biologico - Quattro Foglie, ottenuto dalle migliori materie prime biologiche e perfezionato in botte fino a raggiungere una consistenza complessa e fruttata. Per le sue caratteristiche specifiche è un condimento perfetto per le insalate di stagione, le verdure alla griglia e le vinaigrette. Il sistema “foglie” di AIB (Assaggiatori Italiani Balsamico), creato vent’anni fa e a oggi utilizzato da un numero crescente di aziende e su uno stimato di mezzo miliardo di bottiglie in tutto il mondo, è importante per comunicare le differenze qualitative tra le referenze. Si tratta, infatti, dell’unico sistema indipendente di classificazione delle qualità di Aceto Balsamico di Modena: un metodo oggettivo di valutazione che identifica quattro semplici categorie qualitative costruite su parametri chimico-fisici e sensoriali, rappresentate da un numero di foglie crescente, da uno a quattro, che permettono di riconoscere a prima vista il prodotto più adatto ad ogni esigenza.

14esima convention Consorzio Coralis: la TRASFORMAZIONE NECESSARIA

La convention si è svolta in una duplice forma: live per gli ospiti che sono potuti intervenire fisicamente e in remoto per dare la possibilità di partecipare ai soci che non erano presenti.

Eleonora Graffione, presidente del Consorzio, ha aperto i lavori: “E’ stato un periodo difficile ma insieme ce l’abbiamo fatta! In questi mesi il lavoro della centrale non si è fermato”, ci siamo rafforzati migliorando la tecnologia per garantire tutti i servizi e abbiamo valutato nuovi progetti da mettere a disposizione dei soci. Abbiamo migliorato il Servizio Immagino di GS1 e a novembre ci sarà l’evoluzione verso la piattaforma Allineo di GS1 per completare le informazioni di prodotto messe a disposizione dai fornitori, mentre per l’e-commerce abbiamo siglato un accordo con RESTORE per un set di servizi completi con un accesso dedicato ad ogni insegna. E poi continuità dei tavoli commerciali per migliorare la conoscenza dei prodotti e le condizioni contrattuali, e migliori procedure supportate da nuove tecnologie, per la sicurezza ed adattabilità di lavoro dei nostri collaboratori. “Ci siamo sostenuti e abbiamo saputo leggere le reciproche necessità e provvedervi”. Un’apertura che ha parlato di progetti futuri ma che aveva anche il buon sapore di un ringraziamento collettivo.

Ospiti della convention, Cristina Lazzati, direttore di prestigiose testate di settore e Giorgio di Tullio, Identity Innovation Design. Due inter-

venti densi di spunti che, pur partendo la prima da una premessa concreta e tangibile la seconda filosofica e visionaria, sono convertiti su alcune parole chiave per il futuro della GDO: etica, omnicanalità, sostenibilità, prossimità, sicurezza, trasformazione. “Le differenze raccordano” ha dichiarato Giorgio Di Tullio valorizzando in questo modo il dna di Coralis e spingendo i soci ad una sempre maggiore sinergia. Cristina Lazzati ha invece regalato alla platea un’attenta analisi del panorama della GDO domestica e internazionale.

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