Anno III, n°29 - Settembre 2014
Notiziar io de l Santuar io de l Beato Lu ig i Mar ia Monti - Saron no
SOMMARIO Editoriale Parole di Dio e parole al vento
EDITORIALE 1
PER...APPROFONDIRE Luigi M.Monti e dintorni Una partenza per il Paradiso Con Maria, come Maria Tra le braccia di Maria Immacolata Giocando con Dio
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PER...PREGARE Il mio “Grazie“ a Padre Monti Preghiera per le vocazioni Una preghiera per...
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PER...RIFLETTERE Le parole montiane Parole e fuoco Tracce per una lettera da Saronno
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PER...TESTIMONIARE Riconoscere vocazioni Università e missione Emanuele e Bonifacio
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PER...INCONTRARSI Glossolalie Vita di famiglia Lettere alla redazione
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PER...CONOSCERE Forse non sapevate che... La porta aperta
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PER...CONOSCERSI La Giovinezza dei vecchi
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Stagione inadeguata e Santa di Aurelio Mozzetta
L’esperienza di un’estate in grosso ritardo, diciamo pure latitante e ormai pressochè al termine, ci permette di riflettere sulla fragile temporaneità delle stagioni. Nessuna di esse è permanente, nessuna rimane per sempre, ognuna è temporanea e ciclica. Ha un inizio, una durata e una fine. Così è anche la stagione della vita umana. Siamo noi che lo dimentichiamo o facciamo finta che non sia vero: viviamo come se non dovessimo mai morire, confiniamo la vecchiaia in angoli oscuri ed isolati, rendiamo la malattia un tabu minaccioso di cui non si parla o al massimo lo si fa sottovoce. Diciamo pure che come cristiani non ci facciamo una figura granchè bella, visto che anche noi tocchiamo ferro e facciamo le corna ad ogni accenno all’umana finitudine. Dal che si evince quanta più forza
abbiano l’oroscopo, l’occhio sociale o gli atteggiamenti alla moda, su Parola e Fede. Segue a pag 2
QPC nuova veste grafica Da questo numero, Qui ho posto il Cuore (QPC) esce con una veste grafica rinnovata. Per il lancio della nuova edizione di QPC, abbiamo scelto l’8 settembre, FESTA della Natività di Maria e 157° ANNIVERSARIO di Fondazione della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione. Lo dedichiamo alla Madre del Cielo e al Beato Padre Luigi Monti. Auguri a loro e auguri a tutti noi!
Anno III, n° 29 - Settembre 2014 Segue da pag 1 Basti solo considerare come, in mille modi, abbiamo ridotto il Vangelo ad un galateo morale, piccolo e gentile, non troppo esigente, svuotato della Croce; rilegato negli scaffali del salotto, tra i vecchi polverosi ricordi di famiglia; degradato a notizia raffazzonata sui giornali cosidetti laici, che van per la maggiore. È ovvio che poi la gente vada in cerca di manifestazioni viscerali, magiche, luccicanti e meravigliose, che strabiliano i sensi e colmano inesauditi bisogni d’affetto; oppure, al contrario, cose da film horror, piene di lacrime e sangue, che seminano terrore, minacciano castighi e predicono fini del mondo a ripetizione. In ambedue i casi, la qualità è paragonabile a quella dei volgari trucchi da fattucchiere. Ce n’è a frotte di gente che conosce a memoria la vita di mille santi e divora chili di storie miracolose e poi ti condanna se non vai a visitare il tal luogo dove appare la Madonna, la quale - poverina! - continua a mitragliatrice a produrre messaggi, fare dichiarazioni, dispensare rivelazioni… Chi di queste persone avrà mai letto il vangelo? Chi tra esse lo vuole vivere con cristiana serietà?
non-stagione, che ci pone anch’essa domande: cosa mai sta capitando al clima? E tutti più o meno sappiamo dare tentativi di risposte: siamo tutti coscienti che l’intervento distruttore ed inquinante dell’uomo ha un ruolo di primissimo piano nei disastri della natura, ma un’educazione civica ed ecologica è cosa riservata, forse!, solo ai bambini delle elementari; tutti conosciamo la oggettiva pericolosità del mare, della montagna, del vulcano, del vento… ma tutti continuiamo a far finta che non succederà niente e che mai toccherà a noi; non c’è nessuno che non si scandalizzi dell’immondizia buttata per strada o dei fuochi che liberano nell’aria tonnellate di veleni, ma poi ben pochi resistono alla tentazione di buttar carta e cicche e rifiuti e perfino animali, cani e gatti, quando nessuno guarda. Diceva Kierkegaard che “la felicità è una porta che si apre dall’interno;
Gente che fa una pena immensa, ma che comunque è pericolosa e fa fuggire dalla Chiesa frotte altrettanto numerose. Lo sdegno verso tali forme deviate e devianti non è mai abbastanza. Esse, però, pongono domande non innocue né facili sul “di chi è la colpa” e ci rendono coscienti che il loro manifestarsi è solo un sintomo dell’enorme sete di Dio che c’è in giro… Che la Chiesa oggi non sia tanto adeguata a rispondere a questa sete è, in parte, vero: Ecclesia semper reformanda, dicevano gli antichi. Una Chiesa sempre da riformare, un processo costante e continuato. A suo tempo, il cardinal Ratzinger, prima d’essere Papa, aveva denunciato gli “esiti catastrofici” della catechesi odierna. L’estate è stata corta, non è mai veramente esplosa, è una stagione 2
per aprirla bisogna umilmente fare un passo indietro”. Per essere felici, facitori di bene e costruttori di un mondo migliore, non c’è bisogno d’imprese ciclopiche e mirabolanti, dobbiamo solo cominciare dal cuore. Se poi al posto di “felicità” mettiamo altre parole, quali: civiltà, fede, pace, santità, economia, sviluppo, politica… l’affermazione si può ripetere identica e il risultato non cambia. C’è una ecologia della fede di cui noi cristiani dovremmo studiare molto di più significato e contenuti, della quale fare professione ogni giorno e nella quale crescere, senza se e senza ma, costi quel che costi. Questa è la stagione giusta per essere santi. Infatti, esserlo dipende solo da noi, non dalla stagione. Aurelio Mozzetta
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LUIGI M.MONTI E DINTORNI
Dio “Sorrise brevi parole”: torna a Roma Nulla, nulla può fermare il Disegno di Dio
A Roma, nel grande Ospedale di Santo Spirito, Luigi Monti lavora senza tregua con un ritmo che lo porta ad ammalarsi. È pertanto costretto a un forzato ritorno in Lombardia per riprendersi. Per lui ci sono altri momenti da vivere e soffrire. Passo dopo passo siamo giunti nell’anno 1860. L’Italia vive fermenti sempre più intensi di libertà e voglia di Nazione.
I lunghi colloqui intercorsi fra i due convincono il Dossi che Luigi, fatto il possibile, deve rimanere a Bussolengo.
A Roma, nel grande Ospedale di Santo Spirito, Luigi Monti lavora senza tregua con un ritmo che lo porta ad ammalarsi. È pertanto costretto a un forzato ritorno in Lombardia per riprendersi. Un rimpatrio doloroso, lungo e faticoso. Prima per nave, poi in treno ed anche a piedi.
Per Dossi è un grande fallimento. Dei due giovani che aveva inviato a Roma per costituire il nuovo Istituto, uno, il Cipriano Pezzini, è stato allontanato dall’Ospedale Santo Spirito e si è perso irrimediabilmente, l’altro, eccolo qui malato e demoralizzato. Meglio archiviare tutto il progetto e proseguire con l’attività, ormai avviata, di istruzione e cura dei ragazzi bisognosi a Bussolengo.
Tuttavia non è la fatica fisica pesante nelle sue condizioni - a turbarlo, bensì il suo destino. È incerto, teme che quello sin qui fatto non sia in linea con ciò che vuole Dio. Gli sembra che tutti i futili impedimenti dovuti alla lotta per chi possa comandare questo gruppo di giovani, le pastoie della Curia Romana, le ostilità personali da parte delle autorità nei suoi confronti - reo di dire e fare le cose necessarie per la corretta impostazione del novello Istituto - non corrispondano alla sua missione. Don Luigi Dossi, saputo del suo rientro, lo vuole presso i Pavoniani a Bussolengo, al fine di curarsi con la dovuta attenzione. Qui Luigi è accolto con il compito di infermiere e prefetto dei ragazzi. Deve guarire, ma nel frattempo curare anche altri.
Egli sa amaramente che significa dire addio a tutti i loro sogni, ma non appaiono speranze. Luigi Monti non è di questo avviso. Tentenna su cosa fare, e poi deve guarire. Davvero lenta la sconfitta del male: occorreranno ben quattro anni per ristabilirsi completamente. Tuttavia non indosserà l’abito dei Pavoniani - com’era desiderio del Dossi - rimanendo fedele alle promesse fatte ai “Concettini” di cui si sente di appartenere. Sa perfettamente che ritornando a Roma verrà di nuovo emarginato e destinato ai lavori più umili e demotivanti, ma ha sentito forte il richiamo sorridente di Dio e non 3
può restare in questa vita di pace e serenità del convento di Bussolengo. Per lui ci sono altri momenti da vivere e soffrire. Nulla, nulla può fermare il disegno di Dio. Noi uomini, con la nostra pochezza, possiamo tentare di rinviarlo, di spostarlo, di schiacciarlo, ma se Dio ha deciso qualcosa, e questo è sempre per il bene dell’uomo, si realizzerà. Un bene del quale, in questo caso del Monti, ancora oggi molti di noi sono usufruttuari. Luigi ed i suoi figli spirituali hanno curato, guarito, educato e istruito moltissime persone in tutto il mondo. Quanti saranno? A un altro Fondatore, più in là col tempo, Dio promise che sarebbero stati “come le stelle del cielo”. Dio non fa la conta, per nostra fortuna, non è un ragioniere. Non temere. Marco
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PPREGHIERA PER LE VOCAZIONI
Ricordaci Tu, Signore...
Dacci sante vocazioni, Signore! Ricordaci che per ciascuno di noi Tu hai un tuo progetto, ma che scoprirlo e seguirlo con fedeltà è compito nostro. Donaci un cuore aperto e coraggioso, che sappia scoprire la tua Via e trovare in essa piena gioia Ricordaci tu, Signore, che solo in te è la nostra pace.
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Penelope Pitti
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UNA PREGHIERA PER... U “La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti
PER CHI NE HA BISOGNO: - per Salvatore, per Carla, per Gloria. Possano trovare pace. PER I GIOVANI: -- per il piccolo ANDREA, nato all’alba del 20 agosto, bello, grande e sano. Augurio di un cammino felice nei sentieri di questo nostro mondo. - per il giovane Arilson, che in questo mese farà un’esperienza di vita comunitaria per valutare il proprio desiderio di ingresso nella nostra Congregazione come aspirante religioso. PER CHI E’ IN ATTESA: - per Valeria, forte, generosa, capace in ogni circostanza di far germogliare il Bene, e per tutte
le donne che come lei sentono il loro animo smarrirsi, nel timore dell’inadeguatezza di essere madre.
Paolo di Medzek, Akonolinga (Camerun), papà di Nicolas, novizio della Congregazione a Sangmelima.
PER GLI AMMALATI: il beato Monti interceda per loro:
- vicini nel dolore con la preghiera al nostro confratello Fr. Peter Kiloh, per la perdita della mamma JULIA, avvenuta sabato 3 agosto, e poi del papà ANDREW, solo pochi giorni dopo, il 9 agosto.
- per Sandro, Silvano, Luigi e tutti gli anziani ammalati, che sono soli. PER I DEFUNTI: - CLAUDIO, 74 anni, marito di Nadia e papà di GP (Gian Pietro), amico devotissimo del Beato Monti, morto nella notte del 1 agosto all’ospedale di Saronno. Possa il tuo amico Luigi Maria accoglierti e fare festa per te e con te. Ciao, Claudio. - NICOLAS VOUNDI, deceduto il 6 agosto, a 79 anni. Terziario francescano nella parrocchia San
- PALMINA Stablum, nipote del Servo di Dio Fratel Emanuele Stablum, morta il 13 agosto a Terzolas (Tn). - GIOVANNI, morto il 31 agosto, marito della signora Enza, la quale lavora presso la nostra comunità dell’Istituto Padre Monti di Saronno. - LUIGIA, 61 anni, morta per infarto il 1 settembre.
Inviateci le vostre intenzioni di preghiera a: quihopostoilcuore@padremonti.org 4
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CON MARIA, COME MARIA C
L ’Agosto Mariano
Il 15 agosto la Chiesa fa memoria della Teotokos, Maria, che è accolta in Cielo dalla Trinità e posta come Regina dell’intero Creato. Il mese di agosto è sicuramente marcato religiosamente dalla solennità dell’Assunta (o, civilmente detto, Ferragosto), che peraltro segna spesso la fine delle vacanze per alcuni di noi. Più in profondità, questa festa ha un seguito nella memoria liturgica di Maria Regina, celebrata il 22, vale a dire otto giorni dopo l’Assunta.
e proprie del “sensus fidelium” e, dunque, sono pienamente ecclesiali e cattoliche. In particolare, non dimentichiamo che esse costituiscono i due ultimi misteri della gloria di Maria, cantata nella preghiera del Rosario: permettono di esaltare la fine
In una settimana dunque, la Chiesa fa memoria della Teotokos che è accolta in Cielo dalla Trinità e posta come Regina dell’intero Creato. Con questa festa possiamo dare un finale celeste e glorioso alla Lettera ai Galati (4,1-7), quando, per delineare gli attori diretti della storia della salvezza, Paolo parla del PADRE che giudica nella pienezza dei tempi e manda il FIGLIO, il quale obbedisce; dello SPIRITO che parla in noi; e della DONNA da cui nasce il Figlio di Dio, seconda persona della Trinità. Con la memoria della Regina, questa Comunità Salvatrice dell’umanità è riunita in compiutezza: la Trinità e la loro collaboratrice sulla terra, la Donna Maria. Queste due feste non sono direttamente bibliche, perché non si trovano scritte (anche se, con qualche interpretazione allegorica, ci si arriva); esse hanno sorgenti magisteriali, tradizionali, liturgiche, 5
onorifica e gloriosa di una vita di fede piena della Madre di Dio. Infine, le due feste realizzano la profezia pronunziata da Maria stessa nel canto del Magnificat: “tutte le generazioni mi diranno beata”. Beata tu sei Madre di Dio, Beata l’Assunta in Cielo, Beata la Regina del Cielo, Beata Nostra Madre del Cielo, nei secoli dei secoli AMEN! P. Emmanuel Mvomo
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LLE PAROLE MONTIANE
Quando il Signore vorrà Visitarci
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Quando il Signore vorrà visitarci con le infermità, si ricevano dalla sua mano, considerandole come ordinate dalla divina provvidenza per il meglio; si soffrano quindi con allegrezza e rassegnazione per iscontare i debiti che tutti abbiamo con la divina giustizia, e per acquistarci merito per il paradiso. Nelle malattie si ponga tutta la confidenza in Dio, che è padrone della vita e della morte. Con la troppa sollecitudine di se medesimi, si ruba a Dio il già donatogli, rimettendoci in possesso di ciò che non è più nostro… Il primo medico sia Dio, ed il primo rimedio sia il purgare l’anima di ciò che a Dio dispiace, e offrirsi e abbandonarsi in tutto e per tutto nelle di lui mani.
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(BLM - Costituzioni 1900, IV, parte I, cap. 15).
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GLOSSOLALIE: appunti, ricordi e saluti dal mondo G
Kutina Inseguendo un sogno di Vangelo
26 - 31 luglio. Organizzato dai Figli dell’Immacolata Concezione, sede Croazia, si è celebrato a Kutina, il Secondo Incontro Internazionale dei Giovani, sul tema: “Inseguendo un sogno di vangelo. Sulle orme di Ivan, che divenne Bonifacio”. L’iniziativa mirava a promuovere la fama di santità di Fratel Bonifacio Pavletic (Zbjegovaca 1864 - Roma 1897), religioso della Congregazione, nativo di Kutina. Il primo Incontro Internazionale s’era tenuto lo
scorso anno a Saronno. Partecipanti di quest’anno erano giovani provenienti dalla Croazia, paese ospitante, da Italia, Albania, Corea, Polonia, India, Guinea Equatoriale,
Camerun, Filippine... Già dal primo giorno s’avvertiva in tutti il desiderio di conoscere la vita di quell’antico giovane calzolaio, fattosi religioso e poi divenuto eroe silenzioso d’amore nel sacrificio e nella devozione ai più bisognosi. Il primo incontro si è avuto sabato 26, nel villaggio di Misinka, con la messa celebrata da p. Drazen Lauc. L’indomani, domenica, la messa nella Parrocchia Nostra Signora della Neve a Kutina è stata presieduta dal parroco p. Dragutin Papic, il quale, riportando parole del Cardinal Joseph Bozanic, Arcivescovo di Zagabria, ha auspicato che la perla spirituale della santità di Bonifacio possa essere scoperta da molti e sempre più diffusa. I sacerdoti concelebranti provenivano dai diversi Paesi dove opera la Congregazione. Bello e significativo è stato il rito del Battesimo di due giovani gemelli: il celebrante ha sottolineato come l’atto facesse rivivere il segno battesimale di Bonifacio, avvenuto nella stessa chiesa e poi sviluppatosi in una vita cristiana esemplare e santa. Testo e foto: Vesna Košak (originale in lingua croata) 6
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FFORSE NON SAPEVATE CHE... Breviario di curiosità montiane
Certi dell’Eternità:
Storia di un amore dolce e paziente Maxine e Don Simpson, sposati per 62 anni e morti mano nella mano.
Quella che segue è una storia che “forse non tutti sanno”. Si trova in internet… Quando l’ho letta, mi sono detto: questa non è solo un bell’esempio edificante, è infinitamente di più. È una presa d’atto della realtà e, pubblicarla, è un atto di coraggio, un gesto di libertà. Confesso d’essere stanco della tirannia dittatoriale delle cattive notizie, che pretendono imporci una cultura che di cultura non ha neppure il nome… È soltanto una deriva che ci sta portando nel baratro. Quand’è che le voci del bene si fanno sentire? Don e Maxine - lui 90 anni e un’anca fratturata, lei 87 ed affetta da cancro - sono morti a quattro ore di distanza con le mani unite, quasi a voler bussare all’eternità di cui erano certi da sempre. Esiste davvero l’eternità? Per chi crede nella vita dopo la morte sì. Ma c’è anche un’altra via per convincersi che il tempo è destinato a passare; una via a volte evidente e a volte misteriosa, che un’anziana coppia californiana ha saputo incarnare fino all’ultimo, tenendosi per mano come i fidanzati fanno all’inizio, quando tutto comincia e pare impossibile possa finire. A confermare che è proprio così, che la luce di occhi che s’inseguono non può tramontare, c’è la storia di questi due innamorati, che hanno vissuto insieme per 62 anni, e insieme se ne sono andati. Don e Maxine Simpson, 90 e 87 anni, sono morti mano nella mano, a quattro ore di distanza l’uno dall’altra. Per ripetere un abbraccio non basta sentirlo o avere la piacevole percezione di desiderarlo: occorre provarci ogni singolo giorno, occorre muoversi, a volte correre. Occorre volerlo. Don e Maxine l’avevano
capito da subito quando, nel lontano 1952, ancora giovani hanno voluto sposarsi tuffandosi nel futuro assieme, senza freni, senza tentennamenti né convivenze di prova. La loro storia d’amore è stata raccontata dalle foto scattate dalla nipote Melissa Sloan, che hanno commosso la cittadina di Bakersfiled, dove vivevano, ed il mondo intero grazie alla diffusione sui social network. La situazione è precipitata a metà luglio, quando Don si è rotto un femore. Dopo il ricovero, le sue condizioni si sono aggravate e la
famiglia ha preferito curarlo a casa anziché in ospedale. Così Don e Maxine si sono ritrovati in due lettini, uno accanto all’altro. “A un certo punto mia nonna - ha raccontato la nipote Melissa - si è svegliata dallo stato di torpore e ha visto che accanto a lei c’era il nonno. Ha preso la sua mano ed è spirata”. Poche ore dopo è stata la volta di Don. “Non si sono mai separati e nemmeno la morte è riuscita a dividerli. È stata davvero una grande storia d’amore”, hanno commentato i parenti.
... a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere... 7
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VITA DI FAMIGLIA V
GUINEA EQUATORIALE
Opere, Uomini e Giorni Una nuova opera montiana per l’alfabetizzazione di bambini e giovani in stato di bisogno. Inaugurato
il “COLEGIO PADRE MONTI” in Bata (Guinea Ecuatorial), lo scorso 27 luglio 2014.
SANTA FE, ARGENTINA
Un’Opera che dice Grazie 50° del Colegio San Cayetano di Santa Fe, Argentina - 50 años abrazando la sagrada misión de educar ¡Paz en Jesús! Queremos compartir con vos la alegría por los 50 años de vida de nuestra Institución Educativa de Santa Fe y hacerte partícipe de este evento de gracia. Celebraremos
de modo sencillo el día 7 de agosto; el programa prevé un acto conmemorativo, la celebración de la Santa Misa, un ágape fraterno con el personal y un almuerzo con el equipo directivo y visitantes. Si está en tus posibilidades compartir este momento, contamos con
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tu presencia; si no, contamos con tu oración. Un abrazo fraterno y ¡bendiciones! Hno. Leandro Lobato
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SANGMELIMA, CAMERUN
Un’Opera feconda di Buoni Frutti Noviciat Pére Monti, Sangmelima (Camerun). Prima professione dei voti di dieci giovani nuovi figli del Beato Monti (21 settembre 2014): Aker Fabian, Akono Elysée Arthur,
Kivila Alain, Lankwan Eric, Larkey Bernardin, Mbiydzela Gaston, Ngah Cyrille Emmanuel, Ngunza Romain, Ntoh Emile, Voundi Nicolas.
ENUGU, NIGERIA
“Faites ce qu’il vous dira” (Jn 2, 5)
I frutti che maturano
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Ordinazioni a Enugu (Nigeria) il 9 agosto dei Fratelli Moses e Hyginus (diaconi, a sinistra); Valentine e Cyprian (sacerdoti, a destra). La gratitudine a Dio è sempre troppo poca.
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PPAROLE E FUOCO
Sole al mattino presto
Ho aperto la porta al sole.
...con l’impegno di parlare bene e gettare semi di parola fecondi, capaci di donare bellezza e vita; di far risorgere le parole per la relazione; e anche di combattere la marea di grezza volgarità che vorrebbe inondarci a unico beneficio di chi cerca soldi e brama potere ...
Il mattino non è caldo in montagna. E sono lì, a diventare vecchio. Mi crogiolo con il libro in mano, sognando ancora avventure. Lo so, rubo il sole. Lo so, rubo parole. Ma come è dolce, lasciarsi crogiolare, di mattina presto. 9
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I VOSTRI MESSAGGI: e-mail e lettere dal mondo
Lettere alla redazione
Il tuo Editoriale
- La rivista QPC l’ho sempre ricevuta e puntualmente la leggo e rileggo (nelle ore serali) con avidità, Grazie! Il tuo editoriale, densissimo, perchè mi fa stare bene. offre lo spunto per tante riflessioni. Penso che chi intenta processi Un grazie di cuore anche per ad intenzioni e identità personali l’editoriale, che aiuta a fare chiarezza. non sia colui che ha molto da fare (quando può esaurirsi il lavoro per In comunione. Sr M un mondo migliore?), ma solo un Grazie! Ed è proprio vero che le individuo che assume atteggiamenti teste pensanti di solito non hanno maniacali per distogliere l’attenzione dai problemi veri, procurandosi logica! DV un alibi alla propria inattività. In tal modo egli tranquillizza la coscienza Ricevuto, grazie. Ho già letto e si compiace d’essere saggio. Sulla l’editoriale e condivido tutto di ciò questione dell’obbedienza confesso che dici. Poi, con comodo, leggerò di sapere poco, obbediente lo sono in il resto. Come vedi, quando arriva rare occasioni. Mi sembrerebbe che il QPC, con una occhiata globale lo voto d’obbedienza implichi eseguire assumo subito nei miei pensieri e ordini dei capi. Se un subordinato nella mia preghiera. Rimango sempre eseguisse solo ciò che ritiene giusto, colpita perché è fatto benissimo non ci sarebbero capi e finalmente per essere letto online, è leggero, regnerebbe una pura sana anarchia. attraente, di contenuto piacevole e Se non siamo più all’epoca della profondo. Grazie. clava, è perché ogni tanto qualcuno ha smesso d’obbedire, al capo, al padre, alle tradizioni, al “si è sempre fatto così”… Thank you very much for sending
Thank you
- Come sempre, grazie di cuore. me QPC. It is really inspiring to go through those pages. Thanks a lot. don f Bro. SM - Grazie per la puntualità e per il bel lavoro che fate! don p
Camminiamo insieme Caro Padre Aurelio, vorrei ringraziarti per il cammino spirituale che, seppure da laico, percorro ancora con la grande famiglia dei Figli dell’Immacolata Concezione. Questo giornale è una grande opportunità per continuare a partecipare e a vivere, seppure da lontano, il Carisma del Beato Luigi Maria Monti, uno strumento di comunicazione per raggiungere le Comunità più lontane, i fratelli e i laici sparsi nel mondo che possono ritrovarsi in queste pagine, partecipare e gioire insieme leggendo dei frutti che il Signore, seppure attraverso vie a noi ancora ignote, dona ai Figli dell’Immacolata Concezione. Giunga da questo mio breve scritto l’invito ai laici montiani, ai religiosi tutti a camminare sempre insieme superando i quotidiani ostacoli e le tentazioni che cercano di frapporsi tra noi e la missione mariana/montiana per realizzare quella santità cui il nostro Beato Padre Monti ci chiama nel servire i giovani e gli ammalati.
- Un ricordo con grande gioia. Grazie. Noi continuamo con la celebrazione di messe gregoriane... - Grazie, padre. Sentivo la mancanza di questo appuntamento periodico con la Sua Congregazione, che ho sempre ammirato e ammiro molto. Mi benedica. In comunione. - Grazie di cuore. Di un ricordo al Signore ne abbiamo proprio bisogno.
Scriveteci a quihopostoilcuore@padremonti.org 10
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LLA PORTA APERTA: Incontri, ricordi e proposte di montiani vecchi e nuovi
Arrendersi alla vita, non buttarla
Ciao. Mi chiedo con insistenza se ha un qualche significato quello che mi succede: ogni mese vedo uno o due tentati suicidi, mentre muoiono di vecchiaia uno o due pazienti a settimana.
Oggi sono stata chiamata in sala emergenze per un nuovo codice rosso: tentato sucidio con abuso di psicofarmaci. Ore 18.00 di giovedì. Paziente di circa 30 anni. Giovane donna uscita dall´ospedale circa una settimana fa, per motivi di salute che non giustificano questo gesto estremo. Mi chiedo se i medici, oltre a curare, riescano ad entrare in “contatto” con il paziente: una giovane che è disperata e non ha più prospettive deve essere riconosciuta tra mille malati e soccorsa nello spirito. Questa sera, assieme a me, c’erano l’anestesista, il chirurgo e tre infermieri. Tutti chiamati d’ufficio. In più, i tre operatori d’ambulanza e il medico di turno. È toccato a me soccorrere la malata, tutti gli occhi puntati sulla scena. Risa, commenti, immobilità
di un soccorso che io sola facevo attivamente… scena che non potevo, dentro di me, sopportare così. Mi chiedo come possa averla presa l´inferma, semicosciente e con l’ossigeno sulla bocca, che cercava un appiglio per vivere ancora… o per morire, questa volta davvero!
Quelle risa e quei commenti sono stati per me una seconda morte. La morte del rispetto che si deve avere al paziente, anche e soprattutto quando pensi non possa sentire. È questo che ho vissuto. Forse perché ancora non mi sono arresa a vedere tutti i giorni queste scene strazianti. Pregare? Nel mio lavoro non posso solo pregare, devo agire e reagire attivamente, tentando possibilmente di prevenire. Come? Come si può prevenire una situazione del genere? Davvero non lo so. Tu hai un’idea? Prega, fai pregare! Troppa gente perde il senso del vivere: c’è chi vive cercando il suicidio e chi ridendo di queste situazioni.
può trovare.
La giovane donna semicosciente è stata portata in terapia intensiva. Anche lei per il momento è fuori pericolo. Speriamo domani non ci riprovi. Mi chiedo: perché non dovrebbe farlo? Le persone sane riescono a trovare appigli, ma chi è debole, prima o poi ci riprova. E questo è davvero triste. A volte penso di non farcela ad andare avanti così. A volte vorrei cambiare lavoro, per non vedere troppa sofferenza. Poi non ho il coraggio: il male si può trovare ovunque. Bisogna “arrendersi alla vita” che ci è donata. In reparto due miei pazienti stanno morendo di vecchiaia, uno 82 anni, l’altro 91. Per loro il ciclo della vita è quasi terminato, ma questo è un altro tipo di morte. Io ho bisogno di vedere la VITA. BC: un medico in servizio
Il mestiere di medico può arrivare ad un cinismo assurdo; ma chi riparerà da un vissuto quotidiano di sofferenza? Non è perché si sceglie d’esser medici che si sia preparati ad affrontare il male, ma è proprio essendo medici che si cerca di combattere quello che di male si
Tu continua a spargere vita, a difendere la vita. Questo fai e questo ti si chiede. Te lo chiede la tua professione, te lo chiede la tua umanità, te lo chiede la tua fede, te lo chiede Dio. Difendi, cura e promuovi la vita.Il resto sono solo domande da pausa-pranzo, che possono o no avere risposta,ma che non toccano la missione che porti avanti. Credo che l’unica cosa da fare sia quello che già fai. Probabilmente è vero, prima o poi ci riuscirà! Il dramma non è il tentare di farlo, è il “qualcosa” che si è rotto dentro e che nessuno può aggiustare, se non Dio… Oltre al fare, ha enorme valore anche il “non fare”, la debolezza, l’inabilità, l’incapacità: che danno spazio alla preghiera, alla vicinanza silenziosa, alla non pretesa e, soprattutto, danno spazio a Dio. Rimani serena. Se lei lo farà, non è colpa tua; se invece potrai aiutarla, non è tuo merito: siamo tutti poveri ‘strumenti’. 11
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RICONOSCERE VOCAZIONI R
a cura dei Cercatori di Dio
Diacono - marito
la famiglia al servizio di Dio Entrai in seminario a diciott’anni. Poi i superiori mi chiesero di uscire. Senza un perché.... Un giorno venne a lavorare con noi una nuova segretaria, anche lei alla ricerca di Dio. Nell’aiutarla a scoprire la sua vocazione, mi innamorai di lei. Solo il Signore poteva condurre le nostre due vite all’incontro e alla condivisione. Mi chiamo A. Entrai in seminario a diciott’anni. Ho studiato filosofia e teologia e sono diventato Diacono. Poi i superiori mi chiesero di uscire. Senza un perché. Lascai il seminario con la morte nel cuore, dovetti farlo mio malgrado. Quell’anno uscimmo in otto, per diversi motivi. Per me fu una tragedia: essere prete era la decisione del cuore, mi sentivo chiamato, avevo fatto un percorso. Inutile ogni protesta e discussione. Dovetti accettare per obbedienza. Che fare? Un prete amico, conoscendo la mia storia, mi chiese di lavorare con lui ad alcuni progetti universitari. Benché non ancora laureato, accettai. Quel lavoro m’interessava. Riuscii a laurearmi e scrissi un primo libro. Le pubblicazioni si susseguirono ed iniziai a viaggiare… era tutto bello, ma mi mancava qualcosa o qualcuno.
dava fastidio vederla li, poi imparai a conoscerla. Era dolce e carina. Era confusa sulla sua chiamata: pensate, sembra assurdo, ma anche lei avrebbe voluto consacrarsi a Dio e non riusciva a trovare il proprio posto nella Chiesa. Mi proposi d’aiutarla a scoprire la sua vocazione, senza rendermi conto che mi stavo innamorando di lei, così apparentemente indifesa e così decisamente caparbia. Quando il prete non c’era, ne approfittavamo per stare insieme. Dopo cinque anni - il tempo necessario per entrambi per
Mi struggevo dentro, perché volevo ancora essere prete. Chiedere ad altri seminari non me la sentivo. Era come tradire l’obbedienza che stavo osservando… ma non ero ancora felice. Un giorno venne a lavorare con noi una nuova segretaria. All’inizio mi 12
convincerci che non stavamo sbagliando - ci siamo sposati. Abbiamo due splendide bambine. Mia moglie ha lasciato il suo lavoro per aiutarmi nella carriera universitaria e pensare alla crescita delle nostre figlie. Insieme a lei e come diacono oggi lavoro con le famiglie ed ho formato in diocesi un “gruppo di aiuto” di famiglie in difficoltà… In molti mi sono grati per questo. Io non dimentico che volevo essere prete, ma oggi, alla luce di tutto quello che è successo, sono convinto che la scelta fatta sia stata quella giusta. Lasciare il seminario era stato difficile, ma “se Dio chiude una porta, è per aprire un portone”: con mia moglie sono felice, perché condividiamo lo stesso ideale, avendo cercato entrambi lo stesso stile di vita. Solo il Signore poteva condurre le nostre due vite all’incontro e alla condivisione. Dio sia benedetto!
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TRACCE PER UNA LETTERA DA SARONNO: chi scrive a chi T
Un frate per amico
Dopo aver letto l’editoriale di agosto, mi sono chiesto se anch’io potevo rientrare tra coloro che tu giustamente chiami “pacchiani monumenti d’ignoranza”. Monumento non mi sento, un poco ignorante potrebbe anche essere. Ma poi ho riletto il titolo un po’ pretenzioso che ho voluto dare a questo piccolo sfogo: se ti senti amico esponi le tue opinioni.
risposta negativa. Questo è una parte del passato. Ma il presente è ancora peggiore, visto che la nuova e vecchia zizzania si integrano perfettamente: potere, soldi, sopraffazione, insinuazione e falsità sono sempre le stesse.
Sulla vostra pelle avete già vissuto un colpo di genio: alla forzata cessione di un Istituto di Ricerca, dopo pochi giorni si scopre, miracolo!, Seguendo l’omelia del vescovo di una molecola, venduta dalla nuova Roma, Francesco, della XVI domenica proprietà, con buon profitto. del tempo ordinario (20 luglio), mi Voi - inteso come Congregazione sono posto qualche domanda su quanto diceva il vangelo. Dunque, - siete molto capaci con gli ospedali, Gesù Cristo è venuto per annunciare ma oggi i posti letto in una struttura il Regno di Dio, ma secondo quanto altamente specializzata sono un grande dice, quel regno non è il paradiso né business che fa gola a molti. Il potere il cielo. Il Regno di Dio inizia CON LA fa sentire realizzati anche gli incapaci RIVELAZIONE SU QUESTA TERRA. e l’invidia prospera con le nullità. Oggi Sono blasfemo? Non credo. Quindi basta un articolo insinuante su un la parabola della zizzania si riferisce qualsiasi giornale oppure un servizio monco di qualche verità, per riuscire a alla vita in atto sulla terra. scatenare tutti i buoi che, sicuramente, Allora partiamo da quello che sta seguiranno il carro. succedendo alla Congregazione sin Il bene perseguito verso gli altri, dalla sua nascita, poiché la zizzania per 150 anni è subito dimenticato. (che, come hai detto durante la Primavera Montiana, in ebraico ha Comunque, chi ha conosciuto la stessa radice di diavolo) è stata i frati da tempo, ha vissuto tante sempre presente e molto attiva: realtà diverse, uomini votati al bene - i capuccini, per 20 anni, volevano per il prossimo, grandi sacrifici verso i meno fortunati. Certo, ci possono appropriarsi della Congregazione; essere stati errori, ma errori umani - per nove mesi don Bosco non certo voluti. È chiaro che nella (Santo, ma anche i santi sono uomini) curia di Roma avete da sempre grandi propose di fare una fusione con il e potenti mentori che vi ammirano; suo istituto e prendersi così il capitale o che, forse meglio, vi mirano per dato da Pio IX; abbattervi! Sbaglio? Di soprusi - Monsignor Turriccia Ambrogio, e attentati alla Congregazione per altri nove mesi, voleva scacciare potremmo continuare a parlarne il Superiore per divenire il padrone; per molto, e non è il caso. Una delle verità è che le guerre intestine non - alla richiesta di due sacerdoti, da producono mai vittorie, creano solo parte di Padre Monti, per le nuove sconvolgimenti alle istituzioni e poteri case di Saronno e Cantù, ricevono 13
mai costruttivi. Sono vittorie effimere e finiscono per distruggere tutto. La prima volta che ti incontrai ti feci una domanda tendenziosa: “tu pensi che esistano ancora frati impegnati e santi come il Fondatore?”. Dopo un attimo di giusta riflessione, mi rispondesti di sì. Ora ne pongo un’altra: “tu pensi che il carisma di padre Monti si sia perso?”. Ti rispondo io: NO! Allora, per rispetto a questo sì e questo no, non resta che rimboccarsi le maniche e ripartire. Avete dichiarato che esiste un Movimento Montiano: il movimento non si arresta mai! Un altro frate per amico (leggi: Aleandro) nel volumetto “Un Santo in città” così scriveva: “Le notizie che ci date ci ricolmano di gioia. Certo che la differenza che passa tra i romani e i saronnesi è quella che passa tra il giorno e la notte”. Per noi saronnesi siete, al contrario di tutto il mondo, “i nostar Fraa”. Quindi sappiate che il Saronnese vi è sempre molto vicino. Ciao. Questa volta, visto contenuto, ci metto la faccia.
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Giovanni Premoli
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IL MIO “GRAZIE” A PADRE MONTI SECRETARIADO FRATERNO NACIONAL DA JUFRA DO BRASIL Largo São Francisco, 173 – Centro – São Paulo CEP: 01005-010 – SP - Brasil
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Caríssimo Frei Joachim, Paz e Bem ! Sou Alex Bastos, Irmão da Ordem Franciscana Secular, trabalhamos com os jovens da Juventude Franciscana do Brasil e sou membro da Comissão Episcopal para a Juventude da CNBB, acompanhamos grupos de jovens na perspectiva da mística cristã, espiritualidade e projetos de vida. Em visita à uma comunidade Juvenil no estado de Tocantins, em um distrito da cidade de Mateiros, conhecemos um pouco da história do Beato Luis Maria Monti, fundador da Congregação dos Filhos da Imaculada Conceição, a comunidade o adotou por patrono da Obra de Assistência aos enfermos que é um serviço da apostolado da comunidade, na ocasião foi-nos pedido ajuda para conseguir junto à vossa Congregação uma relíquia de primeiro grau (Ex corpore ou Ex ossibus) para ser exposta e venerada na Capela de São Francisco, local onde a comunidade se reúne e reza com o povo, assim como, algum material referente à vida do Beato para maior divulgação entre os fiéis da região. Ficamos felizes pela iniciativa da comunidade e enviamos este pedido destas relíquias, caso seja aprovado em breve retornaremos para visitar a comunidade e seria uma alegria entregar a mesma uma partícula do corpo deste Beato que eles mantem uma particular devoção conscientes também da sintonia na busca do reino de Deus. Fraterno Abraço, Ir. Alex Bastos, OFS Delegado Internacional
NO
Lo sapevate questo? Io credo che i miracoli del Signore sono veramente incredibili. Mi riempie il cuore di tanta gioia, il sapere che una comunità del lontano Tocantins ha scelto Padre Monti come Patrono. Che ne dite? Quanto sarebbe bello poterli conoscere. Sto pensando di tenere i contatti con tutti coloro a cui sto mandando le Reliquie del nostro caro Padre Luigi Monti. Fr. Gioacchino Santoro cfic
SCE RS I
LLA GIOVINEZZA DEI VECCHI
Il corpo dei miei 80 anni Prendermi cura del mio vecchio corpo, senza imbarazzo. Lavarlo, detergerlo, asciugarlo: nessuna fretta, perché il tempo è mio oggi! Un sole di fuoco nasce dal mare laggiù. Oltre il verde del parco punteggiato di fiori nati anzitempo in questo anomalo inverno. La camera e il bagno sono già caldi, nell’accogliente casa dei FateBeneFratelli. Lo specchio, ironicamente discreto, mi rimanda l’immagine segnata dal tempo: involucro caro, noto ormai solo a me e, talvolta, a mani pietose ospedaliere. Non mi rattristano i segni impietosi degli anni sul corpo. Che ancora mi serve, utile a me stessa e anche ad altri, se rispetto i suoi ritmi rallentati e anchilosati, in parte. Lo profumo, prima di coprirlo, spiano le rughe con un velo di crema: non le attenua, ma le nutre e le accarezza. Sono la mamma di me stessa: lontano è il tempo in cui, con delicatezza, mia madre si occupava di me, teneramente, adagio, attenta a non lasciarmi cadere. Avrei potuto farmi male, gracile com’ero. Con la stessa attenzione, lo rivesto con movimenti calcolati per non romperlo e renderlo gradevole a sguardi esterni. Anche perché è pur sempre l’involucro che racchiude l’anima e il Tempio dello Spirito. SIL 14
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GIOCANDO CON DIO G
di Raffaele Greco
Sulle ali del vento
Le domande che sempre ci facciamo ed alle quali non troviamo risposta “Dolce ospite dell’anima”. Quanto è bella questa definizione dello Spirito Santo!
di voi potrà dirmi: mai l’ho visto. Fai attenzione a cosa succede, a cosa ti viene in mente, a cosa ti viene in cuore: cose buone, è lo Spirito che ti invita ad andare per quella strada. Ma, certo, ci vuole docilità allo Spirito Santo”.
Ospite gradito, ospite che riempie il cuore, ospite che riscalda l’anima, ospite che ravviva l’amore… ma sappiamo riconoscerlo, trovarlo, Finalmente! Ecco l’indicazione per nelle nostre anime, nella nostra vita il cammino, per saperlo riconoscere, di tutti i giorni? per non aver paura di quella libertà Una volta mi colpì l’affermazione nello Spirito che ci invita a seguirlo. forte di un sacerdote: “Dovremmo Se è vero che non tutto quello che vedere ciò che fa lo Spirito in noi, ci viene in mente è dallo Spirito, è saperlo riconoscere, ma non ci hanno pur sempre vero che, se corrisponde insegnato a fare questo”. al bene e all’insegnamento di Gesù, È proprio vero! Magari abbiamo viene da Lui… A noi occhi, orecchi, imparato a dire preghiere, a fare cuore, per saper cogliere la sua qualche rinuncia o qualche opera “brezza leggera” e saperla seguire buona, ma chi si è preoccupato di con prontezza. Buon Cammino. insegnarci a riconoscere, ad avere Chiara Paola occhi per quello che lo Spirito fa nella nostra anima? Certo, Egli è così discreto, umile, come la “brezza soave di Elia”, che nella maggior parte dei casi passa quasi inosservato, tranne le poche volte in cui decide di dispiegare la sua forza, di fare irruzione con impeto nella nostra o altrui vita… Eppure c’è. E non solo nelle grandi occasioni, ma tutti i giorni, tutti i momenti, amico fedele, pronto ad accompagnarci nel quotidiano cammino, se lo vogliamo. Proprio qualche tempo fa, Papa Francesco chiedeva ai fedeli della Santa Messa mattutina: “Quanti di noi pregano lo Spirito Santo?”. La sua parola fu davvero illuminante, soprattutto lo scorso 13 maggio, quando affermò: “Qualcuno 15
Una volta mi colpì l’affermazione forte di un sacerdote: “Dovremmo vedere ciò che fa lo Spirito in noi, saperlo riconoscere, ma non ci hanno insegnato a fare questo”.
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EEMANUELE E BONIFACIO
Una pozione di santità al giorno...
Una pozione di santità al giorno fa bene alle coronarie e ridona la voglia di vivere. Parole, pensieri e preghiere in compagnia di Fratel Emanuele STABLUM e Fratel Bonifacio PAVLETIC Settembre, andiamo, è tempo di migrare… Il poeta cantava così, pensando ai tratturi delle montagne, dove pecore e pastori percorrevano la faticosa via del vivere quotidiano.
Anche per noi è tempo di ripartenze, di propositi nuovi e di nuovi orizzonti. Oltre che a Luigi Maria, QPC
guarda da oggi anche ad Emanuele e Bonifacio, altri due “piccoli” giganti della nostra Storia, della Vita Religiosa, della Santità. Ti proponiamo le loro parole e il loro esempio, la loro vita ed i propositi di futuro, il loro impegno e la loro fedeltà. Tu mettili al tuo fianco, prendili per mano, ascoltali, pregali… Fatteli amici: saranno preziosi ed abbelliranno la tua vita.
Non p puoi immaginare come gli ammalati si affezionano a coloro che si prendono cura della loro ssalute e tanto più se vedono che si fa con amore e per amore. Ma quanta responsabilità si sente allorché gli ammalati affidano la loro salute, spesso la loro vita stessa, nelle nostre mani! Biso Bisogna che il Signore mi conceda dei doni particolari per prepararmi bene ed esercitare poi con com competenza. C’è di mezzo la coscienza e l’onore della Congregazione. Fare il medico e per di più lo specialista in una città dove ci sono tanti professoroni, non è cosa facile e da prendere alla leggera, perciò dico che ho bisogno di doni speciali da Dio, di star bene e di poter studiare con profitto. (dalla lettera di Emanuele alla sorella Pia, dopo aver visitato il Sanatorio dell’Immacolata, suo fu futuro campo di lavoro. Roma 15 agosto 1929)
q In quali e quante virtù si segnalasse questo santo Religioso non è mestieri ricordarlo a voi che in lui senza eccezione avvisaste sempre per ogni minima cosa la più accurata aggiustatezza. Qual egli fu nell’orazione, nell’obbedienza, nel silenzio, nella modestia, nell’ufficio nella fraterna dilezione, chi fra noi l’ignora? Tuttavia noi sappiamo che egli ebbe tal purità e rettitudine d’intenzio che mai, per quanto ci consta, trascurò alcuna benché minutissima regola con d’intenzione animo del deliberato (…) Senza far qui menzione della sua mondezza di cuore, sia sufficiente il rir to tornarvi alla al mente quanto egli sapesse ben pregare: eppure, oh sì che negli ultimi mesi di sua ritornarvi face stupire a vederlo, perché a misura che si andò estremando il suo corpo rinvigorissi vita faceva il suo spirito e nell’orazione pareva un Angelo che contemplasse Dio. (… LLa stima concepita a suo riguardo si è di noi di guisa accresciuta che non dubitiamo (…) p ro di proporlo ad esempio di tutti voi, carissimi Figli, sicuri che memoria sì chiara sia per apporttar a bei frutti di religiosa perfezione. apportare Pad Monti ai Fratelli della Congregazione, 4 dicembre 1896, a pochi giorni dalla morte (dalla lettera di Padre Bonifac a io) di Bonifacio)
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LUIGI, MARIA e LA CASA XI FESTA del Beato Luigi Maria Monti AVVISO SACRO
18 settembre - 1 ottobre 2014: PROGRAMMA casa di PREGHIERA Giovedì 18 / Sabato 20 settembre - TRIDUO di preparazione Ore 18,30 Preghiera in santuario
Sabato 20 settembre - CONCERTO spirituale Ore 21.00 Concerto in chiesa
casa della CARITÀ Domenica 21 settembre - I DONATORI DI TEMPO (Giornata delle Associazioni)
Ore 9.00 Santa Messa in onore del Beato Luigi Maria Monti Ore 10.00 Apertura della Giornata delle Associazioni Ore 11.00 Coro “Piccole Stelle” (Scuola Pizzigoni) Ore 12.30 Il “Pane di Padre Monti” Apertura del servizio ristorazione, curato dall’Associazione Marinai di Saronno Ore 15.00 Per i bambini: un pomeriggio con le arti circensi; Laboratorio di Musica (a cura de L’ALBERO MUSICALE); Gonfiabili in campo Ore 19.00 Solenne Concelebrazione Eucaristica
Lunedì 22 settembre - FESTA LITURGICA DEL BEATO
Ore 11.00 Bovisio (città natale di P. Monti): Messa nella Parrocchia S. Pancrazio Ore 18.30 Rosario Meditato: «Sulla scia del Beato Monti» Ore 21.00 Solenne Eucaristia (presiede S.E. Mons. NICOLA DE ANGELIS, cfic, Vescovo emerito di Peterborough, Ontario, Canada). Rinfresco nel chiostro
casa della GIOIA
Domenica 28 settembre - Giornata delle Bande Ore 9.00 Santa Messa Ore 16.30 XVIII Rassegna Musicale Fine Estate Ore 19.00 Santa Messa
Mercoledì 1 ottobre - Giorno di Padre Monti (114° anniversario della morte) CITTA’ DI
SARONNO
Ore 18.30 Preghiera in memoria della morte del Beato Monti (stanza del Beato, Processione e Messa)
Senza titolo-1 1
24/07/2014 09:21:54
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SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI - SARONNO
Nel Cuore della Carità Montiana
Via A.Legnani,4 - 21047 Saronno (VA) - Tel. 02 96702105 - Fax 02 96703437 e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892
ORARIO DELLE CELEBRAZIONI DEL SANTUARIO GIORNI FERIALI 6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta) 7.00 Santa Messa (lunedì in cripta) 9.00 Santa Messa 18.50 Rosario e Vespro
TUTTI I GIOVEDÌ 18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni
DOMENICA E FESTIVI 8.30 Lodi del Mattino 9.00 Santa Messa 19.00 Santa Messa
SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio - P. Roy Puthuvala - P. Elvis Lukong
OFFERTE Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre Monti EUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0 presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA – Filiale di SARONNO Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe
Direzione: Via San Giacomo, 5 - 21047 Saronno (VA) Tel.02 96702105 - Fax 02 96703437 e-mail: quihopostoilcuore@padremonti.org Direttore: Saverio Clementi
sito web: www.padremonti.org
Hanno collaborato per questo numero: Aurelio Mozzetta, Penelope Pitti, Marco Perfetti, P. Emanuel Mvomo, Vesna Košak, Passerini Mariano, Hno Leandro Lobato, Fr. Gioacchino Santoro, Ir. Alex Bastos, Sil, BC medico in servizio, Giovanni Premoli, I cercatori di Dio, Chiara Paola, R., un laico montiano, Davide Bernasconi, Raffaele Mugione.
Redazione: Aurelio Mozzetta Raffaele Mugione
(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)
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