Il Nuovo Club 196

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IL NUOVO CLUB

STRUMENTI DI MANAGEMENT PER CENTRI SPORTIVI E FITNESS CLUB BIMESTRALE ANNO XXXIV EDITRICE IL CAMPO BOLOGNA In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

196 NOVEMBRE

DICEMBRE 2023 EURO 6,50

196 novembre dicembre 2023

ISSN 1120-4931

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IL VALORE DELLO SPORT

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15th International Pool & Spa Expo and Congress


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SOMMARIO

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IL NUOVO CLUB NOVEMBRE DICEMBRE 2023

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In copertina: group fitness in un club della catena iberica VivaGym

11_EDITORIALE / 12_NEWS / 20_FORUM /

IL NUOVO FORUMCLUB XXXL a cura della redazione Dal 14 al 16 febbraio prossimi, nei padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere, si terrà il 25° ForumClub, un’edizione molto speciale concomitante con ForumPiscine e Outex. Un evento extra large sotto ogni punto di vista, con il quale cambia tutto e si apre un nuovo corso.

26_PRIMO PIANO ITALIA /

VIVAGYM, IL VOLTO IBERICO DEL FITNESS a cura di Davide Venturi Lanciato nel 2011 con l’apertura del primo club a Hospitalet, la città più densamente popolata della Spagna, il marchio VivaGym conta oggi 106 club e non nasconde le sue ambizioni per il futuro. La parola al CEO Juan del Río Nieto.

32_NEUROSCIENZE /

VENDERE? TUTTA UNA QUESTIONE DI CERVELLO a cura della redazione Le continue scoperte dei neuroscienziati evidenziano quanto viscerali e “automatici” siano molti dei nostri processi decisionali. Oggi questi automatismi possono essere misurati e monitorati per comprendere più a fondo cosa determina intenzioni e scelte d’acquisto.

38_FOCUS /

IL VALORE DELLO SPORT IN ITALIA a cura di Andrea Muzzarelli Il Rapporto Strategico sulla filiera sportiva italiana, recentemente pubblicato dall’Osservatorio Valore Sport, fotografa una realtà che, nonostante forti squilibri e contraddizioni, mostra un grande potenziale di crescita. Per evitare che il Paese resti un’eccellenza solo a livello agonistico, occorrono nuove risorse, e molta più ambizione.


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48_SCENARI /

UN FUTURO NEUTRALE RISPETTO AL GENERE di David Minton Sono sempre più numerose le persone autentiche verso la propria identità di genere che non si identificano più nelle etichette “maschio” e “femmina”. Come dovrebbe porsi il nostro settore di fronte a questo fenomeno sociale e culturale di grande portata?

56_PROGETTAZIONE /

IL CENTRO WELLNESS E IL SUO GEMELLO DIGITALE di Jorge Vieira St Sidwell’s Point consuma pochissima energia, può resistere a condizioni meteorologiche estreme e assicura un vantaggioso ritornodall’investimento. Tutto questo grazie al suo “doppio” immateriale.

62_SALUTE /

PRESCRIZIONE DELL’ESERCIZIO FISICO: IL DADO È TRATTO a cura della redazione Si è svolto a Roma, presso il Ministero della Salute lo scorso 27 ottobre, il convegno organizzato da ANIF, con il patrocinio dello stesso Ministero, dedicato alla prescrizione dell’esercizio fisico strutturato come farmaco, progetto lanciato nel 2011 che ora sembra finalmente realizzabile grazie alla discesa in campo delle Istituzioni al fianco degli operatori e degli specialisti.

66_NORMATIVE /

IL NUOVO VOLONTARIO SPORTIVO DILETTANTE di Guido Martinelli e Biagio Giancola La riforma del lavoro sportivo finalmente stabilisce che nel settore sport chi percepisce compensi è un lavoratore, chi svolge l’attività con finalità extraeconomiche è un volontario. Un chiarimento che merita alcune puntualizzazioni.

70_AZIENDE E PRODOTTI / 72_APPUNTAMENTI / 76_PERCORSI /


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IL 2024 SI APRE CON UNA GRANDE NOVITÀ l 2023 volge al termine, ci prepariamo ad affrontare un nuovo anno che si annuncia stimolante. Come abbiamo diffusamente scritto negli ultimi numeri, compreso questo, all’orizzonte si intravedono interessanti opportunità di sviluppo per il nostro comparto e il primo e più importante appuntamento del nuovo anno sarà per gli operatori l’occasione perfetta per metterli a fuoco. Mi riferisco a ForumClub, che andrà in scena dal 14 al 16 febbraio 2024, date che segnano il suo ritorno alla storica collocazione stagionale. Un ritorno al passato solo dal punto di vista temporale. Sarà infatti un ForumClub completamente nuovo e molto speciale, che celebrerà il suo 25° anniversario in un contesto extra large sotto ogni punto di vista. Si svolgerà nei padiglioni 25 e il 26 di BolognaFiere in concomitanza con la 15a edizione di ForumPiscine, il salone italiano della piscina, e Outex, il nuovo evento dedicato alla progettazione e all’allestimento di spazi outdoor. Un nuovo format, ad ampio raggio, rivolto a trecentosessanta gradi al mondo del benessere, una grande manifestazione

espositiva e congressuale dedicata a tutto ciò che riguarda fitness, wellness, outdoor design, piscine e Spa. Un cambiamento radicale con il quale rispondiamo alla forte domanda di rinnovamento manifestata dagli operatori del settore, con i quali ci siamo confrontati per raccoglierne le esigenze e far emergere la loro desiderata. Questo triplice evento, unico in Italia e non solo, segna l’inizio di un nuovo corso che coincide con il definitivo superamento del format dell’edizione “ponte” del 2023. Una fiera trasversale che metterà in mostra tutto ciò che serve per realizzare o rinnovare qualsiasi struttura consacrata al fitness, al wellness, allo sport e al leisure, valorizzata da un congresso di altissimo profilo che analizzerà le opportunità che l’attuale scenario offre agli operatori, fornendo loro gli strumenti, innanzitutto culturali, necessari per coglierle. I riflettori di questa edizione XXXL di ForumClub saranno puntati – in ambito sia espositivo (con un’inedita installazione esperienziale), sia congressuale – anche sul fenomeno outdoor, che fitness club, centri sportivi e

piscine possono cavalcare per soddisfare un bisogno sempre più diffuso nella società post pandemica, intercettando nuovi target e conquistando nuove fette di mercato. Vi suggerisco di leggere con attenzione l’articolo che nelle pagine seguenti illustra le tante novità di un’edizione 2024 dell’evento che sono certo supererà le vostre aspettative di rinnovamento. Non mi dilungo oltre sui contenuti di un numero che, come sempre, fornisce tanti spunti su cui riflettere e utili approfondimenti, a partire dal focus dedicato alla prima edizione del Rapporto Strategico pubblicato dall’Osservatorio Valore Sport di The European House - Ambrosetti. Un quadro dettagliato dello status quo dell’universo sport ed esercizio fisico italiano che evidenzia squilibri e contraddizioni, ma anche e soprattutto il grande potenziale di crescita, fornendo suggerimenti chiari e precisi che meritano di entrare nell’agenda politica del Paese. Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

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Roberto Maestrami

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A CURA DELLA REDAZIONE

LONGEVITY: IL GRANDE MERCATO DEL FUTURO

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a tempo si parla della possibilità di estendere la durata della vita umana fino a 120 anni. Ma la vera sfida da raccogliere non è tanto vivere il più a lungo possibile per trascorrere gli ultimi decenni in condizioni critiche, magari con una mobilità ridotta che penalizza o addirittura azzera l’autonomia, affetti da demenza, malattie cardiache, degenerazione maculare e altre patologie croniche. La sfida da raccogliere è allungare il lasso di vita sana, in cui si è efficienti e autonomi, ci si sente bene e, di conseguenza, si assaporare giorno dopo giorno il piacere di vivere. In due parole, invecchiare bene. Si basa su questi presupposti il concetto di longevity,

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ovvero longevità intesa come estensione della vita sana, come capacità di contenere il più possibile gli effetti negativi dell’invecchiamento. L’emergente mercato dell’antiinvecchiamento è in costante crescita a livello mondiale e si stima che entro il 2025 il suo valore raggiungerà i 610 miliardi di dollari. Una vera e propria industria fondata sulla capacità di comprendere in profondità le cause delle malattie, delle lesioni e delle disabilità associate all’avanzare dell’età per rallentare il più possibile questo processo degenerativo, riducendone drasticamente gli effetti negativi sullo stato di salute e benessere. L’invecchiamento, come noto, porta con sé

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il rischio di ammalarsi di Alzheimer, patologia neurodegenerativa che colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo. E una volta superati gli 80 anni, aumentano notevolmente i rischi di ammalarsi di cancro e lo stesso vale per Parkinson, patologie cardiache, fragilità muscolare, artrite, fibrosi tissutale, diabete di tipo 2, obesità e molte altre condizioni patologiche che si manifestano con l’avanzare dell’età. Grazie ai miliardi di dollari elargiti sotto forma di capitale di rischio, dall’industria farmaceutica, da organizzazioni senza scopo di lucro e da magnati – tra i quali figurano, solo per citarne alcuni, Jeff Bezos (Amazon), Sam

Altman (ChatGPT), Larry Page (Google) o Peter Thiel (PayPal) – la ricerca biotecnologica sull’invecchiamento e sulla longevità sta vivendo un’età dell’oro. Questi uomini ricchissimi stanno inoltre finanziando, un po’ sottotraccia, start-up biotech impegnate nella ricerca sulla riprogrammazione cellulare finalizzata al ripristino della salute affinché le persone possano vivere una vita più lunga e più sana. Un fenomeno da tenere in debita considerazione, anche dal settore dei fitness-wellness club che potrebbero giocare un ruolo importante in questo giovanissimo mercato dalle gigantesche potenzialità di sviluppo.


CLUB LEADER IN FORTE RIPRESA

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In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

un incremento del 24% per un totale di oltre 2.400 club. I risultati sono stati importanti anche per Planet Fitness (+7%), Smart Fit (+15%), e Basic-Fit (+18%). L’ascesa del

Vincenzo Romano Spica

STRUMENTI DI MANAGEMENT PER CENTRI SPORTIVI E FITNESS CLUB BIMESTRALE ANNO XXXIV EDITRICE IL CAMPO BOLOGNA

ISSN 1120-4931

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ultima edizione dell’IHRSA Global Report (cfr. Il Nuovo Club n. 195), l’annuale studio con il quale l’associazione nordamericana tasta il polso al settore dei fitness club e dei centri sportivi a livello mondiale, rivela che il 2022 è stato un anno di forte crescita per i club leader del settore. Planet Fitness (USA) ha raggiunto alla fine dello scorso anno la cifra record di 17 milioni di soci, pari a un incremento del 12% sul 2021, mentre Smart Fit (Brasile) si è avvicinato ai 4 milioni di iscritti (+26%). In alcuni paesi europei i tassi di crescita dei soci di cui hanno beneficiato alcune catene sono stati egualmente (se non più) significativi, da Keep Cool (Francia, +43%) a Basic-Fit (Paesi Bassi, +51%), da FitX (Germania, +18%) a The Gym Group (UK, +14%). Risultati simili si sono registrati anche in altri paesi del mondo, dal Giappone (dove Renaissance è cresciuto del 12%) all’Australia, dove Viva Leisure Group ha segnato un +12%. La crescita ha interessato anche il numero di club aperti: mentre Anytime Fitness (USA) ha raggiunto e superato un totale di 5.000 centri a livello internazionale, Xponential Fitness (USA) ha registrato

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EURO 6,50

modello smart gym in Cina ha accelerato nel periodo postpandemia: dal 2019, la catena HiLeFit è passata da 450 a 1.200 centri per un totale di 10 milioni di soci.

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LA SECONDA PALESTRA GOLD’S GYM A MILANO

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NEWS

old’s Gym, il rinomato brand internazionale del fitness acquisito nel 2020 dalla holding RSG Group, ha aperto la sua seconda palestra a Milano lo scorso 23 novembre. Puntando su risparmio energetico, riduzione delle emissioni di CO2 e qualità ecologica degli interni, promuove un approccio sostenibile al benessere. Sviluppato su due piani, il neonato club offre una vasta gamma di servizi, tra i quai figurano bar, lounge e area merchandising, proposti al piano superiore. Al piano inferiore c’è la zona power (450 metri quadrati) dotata di pesi liberi, attrezzi isotonici e saune dedicate a uomini e donne. Un’ampia area cardio, con più di 30 macchine di 8 diverse tipologie, è affiancata da una sala corsi di 200 metri quadrati nella quale si svolgono le tante attività previste dal palinsesto, tra le quali figurano allenamento funzionale, strength, body toning, yoga e pilates. La neonata struttura, che ha sede all’interno dell’edificio firmato dallo studio dell’architetto Renzo Piano situato al civico 91 di via Monterosa, è stata inaugurata con ospiti d’eccezione, ovvero Andrea Presti, bodybuilder di fama internazionale, e Nausicaa Dell’Orto, capitano della nazionale italiana di football americano, che sarà disciplina olimpica ai Giochi di

Los Angeles 2028. «Siamo lieti – ha detto Vito Scavo, amministratore delegato RSG Group Italia – di inaugurare la seconda apertura di Gold’s Gym a Milano, la quinta, considerando le 3 McFIT, e la quarantaquattresima del gruppo RSG in Italia. E guardiamo avanti, pianificando nuove aperture Gold’s Gym nelle principali città italiane nei prossimi anni». «Siamo lieti di far parte di questo ambizioso progetto di riqualificazione architettonica

– ha detto Samuele Frosio, anch’egli amministratore delegato RSG Group Italia – che vede lo studio di Renzo Piano chiamato a dare nuova identità all’immobile “Monterosa 91”. Una soluzione che coniuga le esigenze di un’area per il business con le potenzialità commerciali e relazionali di un luogo d’incontro. Dalla hall principale dell’immobile gli ospiti possono raggiungere il nostro centro fitness che prevede anche uno spazio shop e un’area bar. Il progetto si pone l’obiettivo

del raggiungimento della certificazione LEED livello Platinum attraverso l’utilizzo efficiente delle risorse, con il vantaggio di contenere le emissioni nell’ambiente. Gli spazi dedicati all’attività sportiva sono caratterizzati dalla presenza di essenze arboree e dall’utilizzo di materiali naturali, tra cui il legno e il mattone crudo». Nella foto, da sinistra, Samuele Frosio, Nausicaa Dell’Orto, Andrea Presti e Vito Scavo. https://goldsgym.it

ATTREZZI PER IL FITNESS FIRMATI NIKE

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ike ha ufficialmente fatto il suo ingresso nel mercato delle attrezzature per il fitness, per la precisione dei prodotti per l’allenamento della forza. Il colosso statunitense ha recentemente inaugurato il suo nuovissimo dipartimento Nike Strength dedicato alle attrezzature per l’home fitness, ovvero bilancieri, manubri, dischi, kettlebell, panche e squat rack. E al tempo stesso ha lanciato la sua nuova linea di abbigliamento per il fitness. I nuovi prodotti marchiati

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Nike Strength sono attualmente in vendita online e in selezionati punti vendita delle catene statunitensi di negozi di articoli sportivi DICK’S Sporting Goods e Scheels. Nike accetta inoltre ordini all’ingrosso, fornendo indicazioni per allestire palestre e studi. Lo scorso agosto, come riportato nel numero scorso, l’azienda nota in tutto il mondo per il suo “baffo” ha lanciato il proprio network di boutique dedicate al fitness, aprendo i primi due studi in California.


BOUTIQUE DEL FITNESS ALLA RISCOSSA

I

fitness studio, noti anche come “boutique”, ovvero i centri specializzati e di piccole dimensioni, costituiscono con tutta probabilità il modello di business maggiormente colpito dalla pandemia, mostrando di essere il più vulnerabile alle flessioni del mercato. L’IHRSA – l’Associazione statunitense che rappresenta il settore dei fitness-wellness club e dei centri sportivi del Nord America e attiva in ambito internazionale – ha riferito che negli Stati Uniti circa il 30% di questi operatori nel 2021 ha cessato l’attività a causa dell’emergenza sanitaria e che questo segmento di mercato dal 2019 al 2021 ha perso 9 milioni di iscritti/clienti, registrando un calo del 22%. Fortunatamente – come riportato dall’ultima edizione dell’IHRSA Global Report (cfr. Il Nuovo Club n. 195) – con il passare del tempo le cose sono cambiate e oggi le fitness boutique detengono il 42% di tutti i frequentatori delle strutture dedicate al fitness presenti negli Stati Uniti e hanno registrato una crescita stimata intorno al 17%. È interessante notare che molti clienti delle boutique sono iscritti anche a un fitness club tradizionale e si prevede che nel periodo compreso tra il 2021 e il 2028 questi “mini club” crescano a un tasso

annuo pari al 10,6%. A guidare la forte ripresa degli studi è il marchio Xponential Fitness che nel secondo trimestre 2023 ha registrato una robusta crescita degli utili. «Il numero totale dei nostri iscritti in tutto il Nord America – ha dichiarato Anthony Geisler, CEO di Xponential Fitness – ha fatto registrato, anno dopo anno, una crescita del 29%, raggiungendo, alla fine del secondo trimestre del 2023, quota 697.000. Le visite ai nostri studi, sempre in Nord America, sempre nel secondo trimestre 2023,

sono aumentate del 32% su base annua, raggiungendo un totale di 12,9 milioni. Tutto ciò si è tradotto in vendite record che hanno generato un introito pari a 341 milioni di dollari, che indica un aumento del 37% rispetto a quello registrato nel secondo trimestre del 2022». [solidcore], altro brand di questo segmento in rapida ascesa da un anno a questa parte, propone un allenamento della forza ad alta intensità e basso impatto, svolto su un reformer ispirato a quello del pilates. Sotto la direzione

del CEO Bryan Myers, ha aperto la sua centesima sede e prevede di espandersi a livello internazionale con l’obiettivo di raddoppiare la propria presenza. Anche Orangetheory Fitness – per citare un altro operatore statunitense di boutique – ha continuato a espandersi e oggi conta 1.500 sedi in 24 paesi e prevede di aggiungerne complessivamente altre 100 entro la fine del 2023. Dalla fine del 2021, il numero totale dei suoi iscritti è cresciuto del 56%.

STATI UNITI: INIEZIONI DIMAGRANTI IN PALESTRA

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a catena statunitense Life Time, composta da più di 160 country club, sperimenterà, come rivelato dal suo presidente e COO Jeff Zwiefel, la prescrizione di iniezioni dimagranti per i propri iscritti interessati. I medici dei club, in collaborazione con i medici di base dei soci, gli istruttori e i nutrizionisti dei club, somministreranno farmaci che contrastano l’obesità. Zwiefel ha inoltre rivelato che questo inedito programma, che includerà esami del sangue, rispetterà le linee guida della FDA (Food and

Drug Administration) riguardanti lo svolgimento di una maggiore quantità di attività fisica (criterio richiesto da alcune assicurazioni in relazione alle polizze vita e sanitarie). Negli Stati Uniti, il tasso di obesità è vicino al 50% e il numero di statunitensi adulti interessati a provare Ozempic – farmaco antidiabetico utilizzato in associazione a dieta ed esercizio fisico per trattare adulti affetti da diabete di tipo 2 non controllato in modo soddisfacente – è enorme. E man mano che l’atteggiamento

nei confronti della gestione del peso cambia – con uno spostamento dell’attenzione dal cambiamento comportamentale e dalla forza di volontà alla biologia e all’ambiente – le aziende devono necessariamente adattarsi. La scorsa primavera, WeightWatchers ha acquisito Sequence, piattaforma di telemedicina per la prescrizione di GLP-1, ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina e inibisce la secrezione di glucagone da

parte del pancreas. Rallentando lo svuotamento gastrico, aumenta il senso di sazietà in risposta all’assunzione di cibo, riducendo l’appetito grazie alla sua azione diretta sui centri di regolazione della fame del sistema nervoso centrale. Nonostante il numero di abbonati a WeightWatchers sia diminuito, le sue azioni sono cresciute di circa l’80% in seguito all’acquisizione di Sequence. In uno scenario simile, Life Time vede in questo nuovo servizio un nuovo centro di profitto dalle grandi potenzialità.

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LA NUOVA FRONTIERA DELLA RIABILITAZIONE NEURO-MOTORIA

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NEWS

n occasione della recente presentazione di Athar East to West – la traversata in handbike della penisola dell’Arabia Saudita, dal Golfo Arabico al Mar Rosso, un’impresa sportiva con finalità scientifiche che vedrà protagonista Matteo Parsani, ingegnere con lesione spinale incompleta che percorrerà più di 3.000 chilometri nel deserto – è stata annunciata la nascita di AI4SPORT, startup attiva nell’integrazione di sistemi all’avanguardia per la ricerca e lo sviluppo di servizi innovativi nel settore della riabilitazione neuromotoria. «Nella tradizione dell’attività sportiva, valore fondamentale della nostra organizzazione, abbracciamo la definizione più inclusiva di human functioning, concetto chiave dell’Organizzazione Mondiale della Sanità» ha detto Massimo Caputi (nella foto), noto giornalista sportivo, Ceo & Founder AI4SPORT. AI4SPORT segue con estremo interesse le attività del Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute, diretto dal dottor Franco Molteni, riconosciuto a livello internazionale per il suo impegno sul connubio biologia-tecnologia. Il suo approccio innovativo, che integra sensoristica ambientale,

VARIAZIONI SUL TEMA DEL PILATES

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he cos’è il pilates? Che cos’è questa strana forma di attività fisica nata in uno dei momenti più bui del secolo scorso ed esplosa come “fenomeno pop” a cavallo del nuovo millennio? A queste, e ad altre domande, risponde Roberto Cerini – International Principal Educator per Balanced Body®, formatore, insegnante e presenter di caratura internazionale – nel suo libro Springs - Variazioni sul tema del pilates, un viaggio in prima persona in questa grande avventura collettiva della quale mette a fuoco l’essenza, ovvero la riscoperta di come il corpo

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possa prendersi cura della mente molto meglio di quanto siamo disposti ad ammettere. Più che l’analisi di una tecnica, questo libro è un racconto che prende forma grazie a innumerevoli esperienze vissute praticando, tramandando, arricchendo e modificando il particolare tipo di movimento corporeo che va sotto il nome di Joseph Pilates, il suo ideatore ed eponimo. Non è un libro sul pilates, bensì un libro di pilates, il cui filo conduttore è autobiografico. Da una prospettiva molto soggettiva, e talvolta intima, Cerini narra di come da persona disinteressata

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all’esercizio fisico e allo sport si sia trovato, per una serie di casualità, tra cui alcuni problemi di salute, ad approdare alla pratica del pilates, arrivando a diventare insegnante di questa disciplina e formatore degli istruttori. Il messaggio che trasmette è tanto forte quanto chiaro: tutti possono avvicinarsi al pilates e trarne beneficio. Nessuno deve sentirsi escluso dalla possibilità di innescare, attraverso il movimento consapevole, una trasformazione positiva nella propria vita. Springs è acquistabile, al prezzo di 20 euro, in libreria e negli store online.

wearable e intelligenza artificiale, permette di studiare dati multifattoriali sanitari essenziali per il sostegno e il recupero delle funzioni psico-fisiche. Queste attività si coniugano con l’expertise accademica di livello internazionale del Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco che parteciperà al progetto Athar con i laboratori Human Performance e WeCobot, fornendo l’expertise tecnica e scientifica nell’ambito dello studio della prestazione e dello sviluppo di tecnologie robotiche assistive avanzate. «Il nostro obiettivo congiunto – ha aggiunto Caputi – è integrare il Sistema Sport Italia e dedicare una particolare attenzione all’ambito paralimpico per la gestione dei processi riabilitativi. Il focus sarà su metodologie che permettano l’uso e la conservazione delle capacità psicofisiche, incentivando la pratica dell’attività fisica come vero e proprio stile di vita, migliorando di conseguenza la salute e la qualità della vita degli individui». Partendo da queste premesse, AI4SPORT si impegna a essere un punto di riferimento nel panorama della riabilitazione sportiva e a promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia per il benessere e la salute dell’individuo.


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MARCHE: TERRA DI BENESSERE E REGIONE “ANTI-STRESS”

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niziative finalizzate alla valorizzazione delle Marche come terra del benessere e della qualità della vita” è il titolo della proposta di legge promossa dall’assessore all’agricoltura della Regione Marche Andrea Maria Antonini, basata sulla strategia europea From farm to fork e sul piano d’azione europeo One health che incoraggiano uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente, promuovendo stili di vita sani e consapevoli. La proposta di legge punta a un approccio interdisciplinare, coinvolgendo diversi settori tra cui l’alimentazione, la filiera agroalimentare, la salute, il welfare, l’industria, l’ambiente, il turismo, la cultura, lo sport, l’istruzione e la formazione. «L’obiettivo – ha spiegato l’assessore Antonini nel corso di una recente conferenza stampa – è certificare le Marche come regione anti-stress, dove si vive bene e a lungo, favorendo l’educazione alimentare attraverso la prevenzione nel campo sanitario. Un benessere sia fisico sia psicologico, guardando alla sostenibilità ambientale e alla biodiversità. Questo

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vuole anche essere un passo in avanti importante sotto il profilo turistico. Possiamo imporci a livello internazionale come “Marche Regione di Benessere”. È questo – ha puntualizzato Antonini – il messaggio che dobbiamo veicolare e in questo ci aiuterà l’AMAP con la quale stiamo collaborando anche nell’ambito della nutraceutica e della biodiversità». L’Agenzia Marche Agricoltura Pesca (AMAP) sarà partner nello sviluppo di questa proposta. «Su questa scacchiera progettuale – ha spiegato il presidente AMAP Marco Rotoni – AMAP vuole essere un alfiere accanto alla Regione. Il nostro ruolo di custode delle qualità agrarie, forestali e ittiche del territorio ce lo impone. Starà a noi veicolare e promuovere progetti di filiera in cui contestualizzare i nostri prodotti negli ambienti unici che li caratterizzano: dai parchi alle riserve naturali, passando per le vallate per arrivare alle coste. In questo percorso, suggestivo e immersivo, dovremmo essere in grado di coinvolgere le nostre migliori energie e risorse umane: dagli istituiti agrari a quelli alberghieri, dalle università ai produttori

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in un lavoro di sintesi vivace ed innovativo». Importante anche la biodiversità con la boscoterapia che potrebbe rappresentare una grande attrattiva turistica». «Saranno coinvolti soggetti pubblici e privati – ha spiegato la dirigente del settore agricoltura Francesca Severini –, come ad esempio università, istituti scolastici, categorie produttive ed enti di formazione, definendo, successivamente, una ‘Rete Regionale per la valorizzazione delle Marche come terra del benessere e della qualità della vita’. Coinvolgeremo più settori, compresi quelli della cultura, del turismo, dello sport e del tempo libero». Saranno, inoltre, promosse Giornate del benessere e della qualità della vita per sensibilizzare la popolazione e coinvolgere attivamente i cittadini su questi temi. «I monumenti, le bellezze architettoniche e i paesaggi da sogno – ha concluso Antonini – ci sono in tutt’Italia. Oggi il turista torna dove si è trovato bene e, con questa legge, puntiamo a far sì che quel posto siano le Marche». Come ha scritto David Mariani – direttore di Healthy Habits Academy, membro

dell’Accademia dei Georgofili e promotore di questa legge – nel blog Healthy Habits “questa proposta di legge, votata all’unanimità lo scoro 31 luglio dalla giunta regionale delle Marche, inquadra lo sviluppo economico sociale e turistico attraverso una lente diversa, quella della qualità della vita dei cittadini e il mantenimento degli equilibri con gli ecosistemi. È la prima volta che l’indicatore di riferimento per lo sviluppo non è solo il PIL, bensì un insieme di fattori tra cui il benessere ambientale, il benessere umano e la sostenibilità. La parola chiave del futuro sarà “abitudini”, per questo nella legge viene offerto alle istituzioni, alle aziende e alla popolazione uno strumento concreto per poterle valutare ed eventualmente correggere, nel caso in cui la traiettoria delle stesse fosse negativa. La storia ci insegna che da un esempio può scaturire un grande cambiamento; per questo noi siamo orgogliosi di aver disegnato un progetto di legge innovativo, che punta a un progresso realmente sostenibile e fatto di tante piccole Healthy Habits”.


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FORUM

IL NUOVO XXXL A CURA DELLA REDAZIONE

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orumClub 2024 taglia il prestigioso traguardo della 25a edizione con un nuovo format extralarge, funzionale alla crescita della cultura e del mercato del benessere a trecentosessanta gradi. Una risposta forte a un altrettanto forte domanda di cambiamento manifestata dagli operatori del settore, una svolta che segna l’inizio di un nuovo corso caratterizzato da tre appuntamenti uniti, e sinergici tra loro, in un’unica grande manifestazione, espositiva e congressuale, pensata per dare spazio a tutto ciò che è fitness e

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wellness, outdoor design, piscine e Spa. Il 14, 15 e 16 febbraio prossimi la business community del leisure s’incontrerà a Bologna per partecipare a un evento XXXL che segna l’inizio di un nuovo corso. Il 25° ForumClub - International Congress & Expo si svolgerà in concomitanza con la 15a edizione di ForumPiscine - International Pool & Spa, e Outex - Outdoor & Leisure Experience, il nuovo evento dedicato alla progettazione e all’allestimento di spazi outdoor, nei padiglioni 25 e il 26 di BolognaFiere che ospiteranno un’Expo trasversale ai comparti fitness-wellness, impianti sportivi e outdoor,


Dal 14 al 16 febbraio prossimi, nei padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere, si terrà il 25° ForumClub, un’edizione molto speciale concomitante con ForumPiscine e Outex. Un evento extra large sotto ogni punto di vista, con il quale cambia tutto e si apre un nuovo corso

piscina e spa, valorizzato da un programma congressuale articolato e di altissimo profilo. Un format innovativo che amplifica e rinnova le opportunità di business e di networking per numerose aziende espositrici e migliaia di buyer e operatori profilati. Tre giornate contraddistinte da contenuti formativi e informativi di altissimo livello, ideali per aggiornarsi sull’evoluzione del mercato – visitando gli stand espositivi e la grande novità di questa edizione, ossia le installazioni esperienziali – e sulle strategie per far crescere la propria attività seguendo le sessioni del ForumClub Congress. Tutto questo in uno spazio espositivo che raddoppia la sua estensione, al quale si aggiungono le sale del Centro Servizi del quartiere fieristico bolognese che ospiteranno un’edizione molto speciale del Congresso che taglierà il significativo traguardo del 25° anniversario. Un evento ad ampio raggio di grande appeal per decision maker, buyer, titolari e gestori di fitness-wellness club, centri sportivi, piscine, spa, parchi acquatici e strutture ricettive – come hotel e villaggi turistici –, e rappresentanti degli enti locali. ForumClub allarga dunque il proprio raggio d’azione elevando al tempo stesso il proprio livello sul piano della qualità e della varietà, a par-

tire dai contenuti congressuali, i target di partecipanti raggiunti e gli esperti e stake holder coinvolti.

UN EXPO SENZA PRECEDENTI

La fiera, che si svolgerà nei padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere, presenterà tante novità di un mercato che si rinnova costantemente, tra le quali figurano attrezzi professionali per il fitness, software gestionali, soluzioni tecnologiche all’avanguardia per palestre e centri sportivi, complementi d’arredo, tecnologie per la costruzione, il funzionamento e la gestione della piscina, rivestimenti, attrezzature per l’allenamento in immersione, giochi d’acqua, soluzioni ludiche come i gonfiabili, dispositivi spa e relax... e molto altro ancora. I visitatori troveranno tutte le risposte che cercano per realizzare o rinnovare qualsiasi tipo di struttura dedicata al fitness, al wellness, allo sport e al leisure. Un padiglione sarà dedicato al mondo piscina, l’altro a categorie merceologiche complementari tra loro come attrezzature per il fitness indoor e outdoor, playground, software, complementi d’arredo per spogliatoi, minipiscine e via dicendo.

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FORUM

FENOMENO OUTDOOR E INIZIATIVE SPECIALI

Con Outex questa ampia varietà espositiva si estende alle soluzioni per vivere, allestire e attrezzare gli spazi esterni, intorno alla vasca e non solo, dunque anche nelle aree outdoor e verdi di fitness club e centri sportivi. I riflettori di questo nuovo evento fieristico e congressuale ad ampio raggio saranno dunque puntati anche sull’outdoor, un “movimento” in espansione ed evoluzione in ragione della riscoperta degli spazi aperti e naturali e della rinnovata attenzione delle amministrazioni locali verso la riqualificazione e la valorizzazione degli spazi urbani. Un fenomeno innanzitutto culturale che attribuisce all’attività fisica

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un’importanza primaria per lo sviluppo sociale ed economico, che offre a centri sportivi e fitness-wellness club interessanti opportunità di sviluppo. Da questi presupposti ha preso le mosse uno dei grandi progetti della prossima edizione del triplice evento: la creazione di un’isola esperienziale che renderà ulteriormente attrattiva l’area espositiva. Si tratta di uno spazio attrezzato per l’allenamento, il gioco e il relax all’aperto, rivolto a utenti di ogni età e condizione fisica. Suddiviso in 4 macro aree, fornirà idee concrete a chi desidera realizzare uno spazio esterno (pubblico o privato) dedicato al leisure e all’attività fisica all’aperto. Un modello dimostrativo realizzato con il contributo di esperti del settore al quale gli operatori potranno ispirarsi per creare il proprio spazio outdoor, valorizzato da convegni dedicati a un tema dalle sconfinate possibilità. Dalla collaborazione tra ForumPiscine e AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) è invece scaturita la realizzazione di un’altra inedita iniziativa: La piscina nel paesaggio, ovvero aree scenografiche progettate con la collaborazione di associazioni, progettisti e aziende che arricchiranno l’esperienza degli operatori in visita, portando la loro attenzione sui trend nella progettazione di spazi acqua, benessere e sportivi, pubblici e privati, indoor e outdoor. Le grandi novità di questa sorprendente edizione del triplice evento non finiscono qui. Outdoor wellness è la denominazione


che identifica l’installazione scenografica e culturale dedicata alla declinazione degli spazi wellness indoor e outdoor, con interessanti novità provenienti dal mercato e un focus sull’argomento nell’ambito del programma congressuale. Questo progetto è stato realizzato insieme a Studio Apostoli, prestigioso atelier internazionale di architettura, interior design, ingegneria e design di prodotto. Sarà anche questo un evento nell’evento che coniugherà la componente espositiva a quella congressuale tramite stimolanti tavole rotonde sui temi della sostenibilità idrica ed energetica e della sicurezza nei centri wellness. Ci sono altre importanti novità alle quali, per ovvie ragioni, non possiamo dare spazio in queste pagine. Vi suggeriamo pertanto di leggere le newsletter di ForumClub – iscrivendovi nel sito per riceverle, se non lo avete già fatto – e visitare regolarmente forumclub.it.

EFFICIENZA ENERGETICA ED ECONOMICA

Anche l’ambiente sarà protagonista di questo nuovo evento XXXL: dall’accordo di collaborazione siglato da ForumPiscine con un ente autorevole come FIRE - Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, è nato l’Osservatorio Consumi energetici e idrici in piscina, al quale abbiamo commissionato un sondaggio svolto in collaborazione con CoNGePi, associazione che riunisce 200 gestori di piscine pubbliche in

rappresentanza di oltre 600 impianti. Sarà questo il primo tassello di un utile censimento dello stato dell’arte delle piscine italiane a uso pubblico – tra le quali rientrano a pieno titolo quelle di fitness club e centri sportivi – dal punto di vista energetico e del consumo idrico, indispensabile per la loro crescita, legata a doppio filo al contenimento dei costi, aspetto strategico imprescindibile per impianti notoriamente energivori. I risultati di questa inedita indagine – che proseguirà allargando il proprio raggio d’azione – verranno presentati nel corso di ForumPiscine-ForumClub-Outex 2024. Un appuntamento imperdibile per gli operatori dell’universo leisure che potranno conoscere soluzioni concrete per l’efficientamento energetico e il risparmio (anche e

Il 25° ForumClub ospiterà un’isola esperienziale che renderà ulteriormente attrattiva l’area espositiva, uno spazio attrezzato per l’allenamento, il gioco e il relax all’aperto, rivolto a utenti di ogni età e condizione fisica, suddiviso in 4 macro aree

ALCUNI TEMI DEL CONGRESSO marketing, phygital marketing e comunicazione modelli di business, format replicabili e nuovi target vendita e pricing oggi nuovi sistemi di pagamento e il loro valore strategico customer care e custmer journey: l’approccio che fa la differenza risorse umane: la forza “liberatrice” della delega

gameful thinking: l’approccio strategico dei game designer gestione: numeri sotto controllo per un club redditizio leadership al femminile: donne al comando outdoor leisure: aprirsi a nuove opportunità fitness e salute: il nuovo ecosistema sostenibilità economica e ambientale dell’azienda-club

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TARIFFE FORUM

Approfitta della promo EARLY BIRD, valida fino al 15 gennaio 2024! Iscriviti subito al 25° ForumClub Congress!

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(anziché 200 euro + IVA)

(anziché 250 euro + IVA)

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Entrambe le formule comprendono ingresso alla parte espositiva e coffee break per favorire il networking durante le pause del Congresso. soprattutto economico) che ne deriva. Soluzioni rese oggi possibili dai dispositivi e dai sistemi proposti dal mercato.

IL CONGRESSO SUPER

Il congresso a pagamento, che si terrà mercoledì 14 e giovedì 15 febbraio, sarà di altissimo profilo per celebrare una ricorrenza unica come il venticinquesimo anniversario di questo storico appuntamento diventato un punto di riferimento culturale per gli operatori del settore. Dopo un confronto

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all’interno della segreteria scientifica dell’evento e della redazione de Il Nuovo Club, e con alcuni operatori di alto profilo che ben rappresentano il settore, abbiamo dato forma a un percorso congressuale che affronterà temi di vitale importanza strategica per la crescita, professionale e imprenditoriale, di voi operatori e dei vostri club. Potete fidarvi del nostro impegno e della nostra storia venticinquennale per acquistare l’iscrizione al congresso a scatola chiusa, approfittando delle tariffe scontate della promozione Early Bird (vedi box dedicato). Il 25° ForumClub Congress affronterà temi di grande attualità, la cui comprensione e interpretazione influenzano lo sviluppo delle vostre attività e del comparto nel suo complesso. Le key-note session, tenute da relatori di spicco e dedicate a tematiche di grande respiro dalle quali trarre ispirazione ed energia motivazionale, saranno affiancate da sessioni dedicate a tematiche specifiche per la gestione efficace e redditizia dell’azienda club, nonché da interventi molto concreti che vedranno protagonisti esperti operatori del settore che, con la formula del think tank (molto apprezzata nelle ultime edizioni), condivideranno le loro esperienze di successo, fornendo indicazioni strategiche distillate sul campo che possono rivelarsi molto utili per allargare i propri orizzonti imprenditoriali e rinnovare il proprio approccio strategico.


Il 25° ForumClub Congress porterà l’attenzione su argomenti intramontabili, ma in costante evoluzione, come il marketing e la comunicazione, analizzerà la replicabilità di format e modelli di business di comprovata efficacia, farà il punto sui nuovi sistemi di pagamento che, tramite la digitalizzazione, facilitano e velocizzano questo importante processo che ha ripercussioni altrettanto importanti su strategia commerciale, marketing e redditività. Metterà inoltre al centro dell’attenzione la customer care tramite l’analisi del customer journey, fornirà nozioni e strumenti per gestire efficacemente e motivare le risorse umane, chiarendo come disporre della forza “liberatrice” della delega. Oggi più che mai un team allineato sugli obiettivi, unito intorno ai valori aziendali, capace di superare i conflitti e rendere il flusso comunicativo trasversale gioca un ruolo chiave per la sopravvivenza e la crescita dei club. Solo con una squadra agile e flessibile è possibile cogliere le opportunità che il mercato offre, correggendo il tiro quando necessario, facendo propria la sapienza dell’artigiano. Si parlerà inoltre di gameful thinking per comprendere come trarre i massimi benefici dall’approccio strategico dei game designer, di come tenere sotto controllo i numeri aziendali per contenere i costi e massimizzare il margine di profitto, ma anche di imprenditorialità al femminile, di come posizionarsi con chiarezza per conquistare e fidelizzare gli iscritti, dei principali effetti della riforma del lavoro sportivo sul settore… e di molto altro ancora. Un programma congressuale di altissimo livello per lo spessore dei contenuti e dei relatori, che vedrà protagonisti esperti e operatori sia del settore, sia di altri comparti, italiani e stranieri, che forniranno ai congressisti le nozioni necessarie per affrontare e vincere le sfide di oggi e proseguire il proprio percorso imprenditoriale e professiona-

le sulla via del rinnovamento e della crescita. E non mancherà il consueto convegno nazionale di ANIF, l’intervento di CIWAS e altri importanti momenti dedicati alla cultura di settore ad accesso gratuito.

TRE GIORNI RICCHI DI STIMOLI E OPPORTUNITÀ

Il triplice appuntamento dedicato all’universo leisure richiamerà sotto le Due Torri gli operatori del settore fitness, wellness e sport, così come l’intera filiera della piscina e dell’impiantistica sportiva, generando una convergenza di respiro globale che offre un accesso privilegiato al mercato italiano del fitness, dello sport e delle acque balneabili. A Bologna sarà possibile incontrare, nel corso di tre giornate dense di contenuti e opportunità, proprietari e manager di fitness-wellness club e centri sportivi, gestori di piscine a uso pubblico, costruttori, professionisti, installatori, buyer, distributori e imprenditori del comparto acquatico, provenienti anche dal settore turistico e dell’accoglienza, dal mondo termale e dei parchi. Sarà possibile partecipare a un importante momento di dialogo, confronto e aggiornamento su questioni fondamentali per il futuro del comparto leisure, tra le quali figurano la sostenibilità ambientale ed economica coniugate al risparmio energetico, le ultime tendenze del mercato le novità normative che interessano l’universo sport, fitness e piscine. Non mancano davvero le ragioni per essere a Bologna il 14, 15 e 16 febbraio prossimi, per vivere un evento XXXL, soprattutto sul piano delle opportunità e degli stimoli che offre ai tanti che saranno presenti. Per essere sempre aggiornati sulle anteprime e sulle anticipazioni che riguardano l’edizione 2024 di ForumClub, visita il sito www.forumclub.it e iscriviti alla newsletter.

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VIVAGYM, IL VOLTO IBERICO DEL FITNESS

A CURA DI DAVIDE VENTURI

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Lanciato nel 2011 con l’apertura del primo club a Hospitalet, la città più densamente popolata della Spagna, il marchio VivaGym conta oggi 106 club e non nasconde le sue ambizioni per il futuro. La parola al CEO Juan del Río Nieto

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a nascita del marchio VivaGym coincide con l’acquisizione di una società spagnola di Málaga, risalente al 2010. L’anno successivo, per la precisione a febbraio 2011, è stato aperto il primo fitness club recante questa insegna a Hospitalet, città distan-

te appena 7 chilometri da Barcellona che vanta un primato particolare e indubbiamente degno di nota per chi decide di aprire una struttura in cui si pratica esercizio fisico: è la città più densamente popolata della Spagna, con oltre 20.000 abitanti per chilometro quadrato. Da quel momento questa intraprendente realtà dalle idee molto chiare non ha più smesso di crescere e oggi, non per caso, conta al proprio attivo qualcosa come 106 club. Uno sviluppo attuato con una strategia basata sulla combinazione di acquisizioni – finora sono 44 i centri rilevati – e progetti greenfield, ovvero implementati in assenza di infrastrutture precedenti, dunque costruendo e, al tempo stesso, contribuendo allo sviluppo del territorio circostante. Oggi il grande team che fa funzionare il sodalizio iberico è composto da oltre 2.000 persone, tra le quali figurano i membri del team direttivo, di quello operativo e i personal trainer (collaboratori esterni).

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PRIMO PIANO EUROPA

Juan del Río Nieto, CEO di VivaGym

LA PAROLA AL CEO

«Nel 2018 – esordisce Juan del Río Nieto, CEO di VivaGym dal 2016 – VivaGym ha acquistato 27 club in Portogallo appartenenti al marchio Fitness Hut: un’importante operazione che ha segnato la nascita di VivaGym Group. Successivamente, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, è avvenuta l’acquisizione di 13 club Duet Fit ubicati a Barcellona e 2 club di Maiorca, precedentemente “targati” Happy Gyms. Il capitale iniziale necessario per avviare questa impresa – chiarisce del Río – è stato fornito da Magenta Partners, società di pivate equity di Londra che ha partecipato ai processi di crescita di due grandi catene come The Gym Group e Pure Gym. Nel 2015, Bridges Fund Management, altra società d’investimenti londinese che nel 2008 ha fornito fondi a The Gym Group, è diventata l’azionista di maggioranza di VivaGym Group e lo è tutt’ora, mentre Magenta ed Hermes, fondatori di Fitness Hut, sono i soci di minoranza».

LA STRATEGIA

Ma quali sono le caratteristiche distintive degli oltre cento club identificati da questo effervescente marchio? Quali sono i principali fattori strategici del loro successo? La risposta di del Río, che ha

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maturato importanti esperienze come imprenditore e top manager in altri settori, non si fa attendere: «VivaGym Group, sinteticamente VGG, è da sempre animata dell’ambizione di diventare una delle principali aziende di fitness in Europa. Un’ambizione che si traduce in una strategia chiara, ancorata a due elementi portanti: cultura aziendale/senso dello scopo e crescita. Inoltre, il nostro approccio strategico si concretizza in una proposta di valore unica e in un modello economico forte. Sul fronte della value proposition, VGG gestisce cinque dimensioni: club premium; miglior prezzo; nessuna politica contrattuale; orari di apertura estesi; palinsesto attività di gruppo ampio e vario. Per quanto attiene invece alla sfera prettamente economica, VGG dedica la massima attenzione, e altrettanta energia, all’attività commerciale, avvalendosi di una solida suite tecnologica e di un modello di controllo dei costi specifico. Questi due importanti aspetti strategici sono gestiti dai responsabili regionali e dai club manager, mentre il team operativo ha il controllo e la proprietà totali sulla redditività dei club. La cultura aziendale, basata sulla combinazione di ambizione, passione e umiltà, consente all’organizzazione di prosperare costantemente e puntare a risultati via via migliori».

IL POSIZIONAMENTO

Per quanto concerne il posizionamento, i club VivaGym applicano uno schema tariffario sviluppato su tre livelli, corrispondenti al prezzo d’ingresso, definito Club e proposto a partire da 26,90 euro al mese, al prezzo medio (Zone, a partire da 29,90 euro) e al prezzo superiore (Iberia, a partire da 32,90 euro). Chi si iscrive può così scegliere tra tre livelli di servizio, optando per quello che maggiormente soddisfa le proprie esigenze. Nel club di Hospitalet, ad esempio, l’abbonamento mensile Club, proposto a 28,90 euro, dà accesso illimitato alla struttura, consente la prenotazione, con 24 ore di anticipo, di un’attività gestita da un istruttore e comprende i programmi d’allenamento contenuti nell’app dedicata. L’abbonamento Zone (31,90 euro) dà invece accesso illimitato a più di 30 club del network, consente la prenotazione di due attività gestite da un istruttore con 36 ore di anticipo e comprende, oltre alla app con le schede d’allenamento, l’app


con le lezioni Les Mills e un programma nutrizionale personalizzato e le relative ricette. L’abbonamento Iberia, proposto a 34,90 euro, si differenzia dai due precedenti in quanto dà accesso illimitato a più di 100 club, consente la prenotazione di due attività gestite da un istruttore con 48 ore di anticipo, comprende 90 minuti di parcheggio gratuito e consente, nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, di frequentare il club con un’altra persona a propria scelta. «Al di là di questo schema di massima che caratterizza il nostro listino – puntualizza del Río – crediamo nell’unicità di ogni club e, dunque, nell’applicazione di prezzi ad hoc, basati sulla specificità di ogni struttura, individuata analizzandone attentamente il contesto in cui opera, dunque il suo bacino d’utenza potenziale. Questa attenta analisi consente di assegnare a ogni club la sua ‘matrice di prezzo unica’».

MARKETING E FIDELIZZAZIONE

I 106 club VivaGym, per ora tutti ubicati nella Penisola Iberica, mediamente si sviluppano su una superficie di 1.600 metri quadrati, sufficiente per far vivere agli iscritti un’esperienza olistica, per mettere a loro disposizione tre sale corsi, uno spazio dedicato alle attività ad alta intensità, due ampie aree rispettivamente dedicate agli esercizi per la forza (pesi liberi e attrezzi isotonici) e al’attività cardio. Ma come si promuove una realtà del ge-

nere? Ecco la risposta di del Río: «I club appartenenti al nostro Gruppo vengono promossi con la cartellonistica stradale nell’area circostante e al tempo stesso ogni squadra locale può contare su una forte attività di marketing attuata online, nonché su una strategia commerciale attentamente pianificata e ben strutturata. Analizziamo ogni campagna nel dettaglio, monitoriamo costantemente le performance e studiamo pacchetti commerciali completi, tenendo in debita considerazione il periodo dell’anno al quale sono destinati». Per quanto attiene invece a un altro aspetto strategico fondamentale come la fidelizzazione, l’esperto amministratore delegato del sodalizio iberico sottolinea che la loro scelta di non vincolare i clienti ad alcuna forma contrattuale si traduce in una sfida: «Per creare un legame il

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PRIMO PIANO EUROPA

Team building targato VivaGym

OBIETTIVO 300 CLUB E 1 MILIONE DI ISCRITTI

più forte possibile tra i nostri club e gli iscritti, comunichiamo costantemente con loro per motivarli e al tempo stesso accompagnarli in un percorso il cui fine è soddisfare le loro esigenze e realizzare i loro sogni, qualunque essi siano, come ad esempio progredire sul piano delle prestazioni, aspirare a un aspetto esteriore migliore, rafforzare la propria salute o sentirsi parte di una comunità. Ci impegniamo a individuare i “momenti di verità” per i nostri clienti per farci trovare pronti e rispondere nel modo più efficace possibile».

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Concludiamo la nostra chiacchierata con il timoniere di una realtà che non ha alcuna intenzione di fermarsi sulla rotta dello sviluppo con la fatidica domanda sui progetti per il futuro. Anche in questo caso risponde senza esitare, mostrando di avere le idee molto chiare al riguardo: «A VivaGym Group siamo consapevoli che l’industria del fitness sta diventando sempre più competitiva, ma al tempo stesso riteniamo di essere meglio posizionati rispetto ad altri operatori di club per cogliere le opportunità offerte dalla prevista crescita del tasso di penetrazione nella Penisola Iberica e in Europa. La nostra ambizione fissa un traguardo preciso: 300 club, 1 milione di iscritti e più di 300 milioni di ricavi entro il 2028. Un obiettivo che potrà essere raggiunto solo tramite lo sforzo congiunto di tutti i membri del nostro grande team. Dovremo aprire più di 25 club all’anno nei prossimi 5 anni, anche tramite l’acquisizione di altri operatori. Faremo di tutto per riuscirci».

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VENDERE? TUTTA UNA QUESTIONE DI CERVELLO A CURA DELLA REDAZIONE

Le continue scoperte dei neuroscienziati evidenziano quanto viscerali e “automatici” siano molti dei nostri processi decisionali. Oggi questi automatismi possono essere misurati e monitorati per comprendere più a fondo cosa determina intenzioni e scelte d’acquisto

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L’

ultima edizione di ForumClub Congress si è aperta con un’apprezzatissima general session tenuta da Vincenzo Russo, professore ordinario di Psicologia dei Consumi all’Università Iulm di Milano, tra i più noti esperti di neuromarketing e consulente di celebri brand. Nel corso del suo coinvolgente intervento ha illustrato le più significative scoperte del neuromarketing e del neuroselling che possono essere applicate con successo anche nel nostro settore. Una lezione tanto utile quanto stimolante che riportiamo in queste pagine.

NUOVI STRUMENTI

La conoscenza del cervello, e gli strumenti messi a punto per ampliarla, consentono sempre più di affinare le tecniche di persuasione – non solo negli spot pubblicitari, ma anche nel packaging e nelle relazioni interpersonali. Ciò spiega la crescente popolarità del prefisso “neuro” in diversi ambiti, dalla neuroleadership (per migliorare il coordinamento dei propri collaboratori) al neuroselling (per migliorare le tecniche di vendita), dal neurocoaching al neuromarketing. Le tecniche di visualizzazione e misurazione di certe funzioni cerebrali oggi disponibili sono molto sofisticate ed efficaci. Solo per fare un esempio, la loro applicazione nei punti vendita permette non solo di vedere quello che i consumatori stanno osservando, ma anche di misurare quello che stanno provando: strumenti come i rilevatori del battito cardiaco forniscono importanti informazioni sull’intensità di una certa emozione. Il nostro cervello tende a reagire istintivamente agli stimoli ambientali in appena 13 millisecondi: una volta che questa reazione (positiva o negativa che sia) si è attivata, qualsiasi successivo aggiustamento – come la razionalizzazione di ciò che è accaduto – non può eliminarla del tutto. È importante ricordare che questo approccio nasce originariamente proprio nel mondo sportivo con il biofeedback, una tecnica molto diffusa attraverso la quale è possibile raccogliere dati su quello che prova il corpo ancor prima che la mente ne sia consapevole. L’importanza di controllare le emozioni negli sportivi deriva dalla relazione esistente fra attivazione fisiologica e performance: una maggiore attivazione si traduce in una prestazione migliore solo fino a una certa soglia, superata la quale subentra un progressivo peggioramento. Con il biofeedback è possibile insegnare a controllare più efficacemente i propri stati emotivi, con applicazioni potenzialmente infinite. Un eye-tracker, ad esempio, consente non solo di misurare (in millisecondi) il tempo dedicato alla lettura di un messaggio o alla semplice osservazione di un’immagine, ma anche di ricostruire la sequenza seguita nel compiere queste azioni.

UN CERVELLO CON IL PILOTA AUTOMATICO

L’aspetto più rilevante, comunque, non è rappresentato dalle tecniche applicative in sé, bensì dalla maggiore conoscenza del cervello che ne deriva. Nel caso della grande distribuzione organizzata (GDO) si può capire cosa guardano (e cosa ignorano) gli acquirenti, o quali emozioni provano nei diversi ambienti di un centro commerciale o di un supermercato. Noi oggi sappiamo che se il lobo prefrontale destro si attiva più del sinistro l’emozione provata è negativa, mentre una maggiore attivazione del prefrontale sinistro implica una risposta positiva. Se un certo stato emotivo si attiva, noi possiamo misurarlo (in qualità e intensità) per ottenere un dato oggettivo e indipendente da quello che Vincenzo Russo durante il suo intervento all’ultima edizione di ForumClub

una persona intervistata può dichiarare. Il nostro cervello tende infatti a funzionare con il “pilota automatico” molto più di quanto potessimo immaginare. Secondo le più recenti scoperte, circa il 95% delle nostre decisioni sono guidate da automatismi. Noi ci raccontiamo di essere razionali, ma siamo in realtà qualcosa di diverso: dei razionalizzatori (a posteriori) che si avvalgono estensivamente della sfera emotiva per decidere. Voglio menzionare, in merito, due esempi tratti dalla mia esperienza di ricercatore e consulente. Il primo riguarda il progetto che ho seguito per un importante marchio della GDO: in questo caso, l’obiettivo era migliorare l’estetica e il layout dei punti vendita per rendere più favorevole la reazione emotiva della clientela. Nonostante la riduzione dei prodotti in vendita, la

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NEUROSCIENZE

creazione di un ambiente più piacevole (soprattutto in termini cromatici) ha permesso di aumentare il fatturato: le persone si fermano un po’ di più – e spendono un po’ di più – perché l’ambiente è più attraente e tende a essere associato a una qualità più elevata dei prodotti. Il secondo esempio è uno studio che ho condotto in collaborazione con alcuni ricercatori danesi per capire l’effetto prodotto dai messaggi pubblicitari sul comportamento delle persone nei punti vendita. Opportunamente “cablati” con eye-tracker e altri strumenti per monitorare attività cerebrale e battito cardiaco, i partecipanti al nostro esperimento hanno ricevuto il preciso incarico di entrare in un negozio (l’analogo dei nostri Brico) e comprare il necessario per sistemare la stanza di un bambino. L’obiettivo era scoprire se avrebbero comprato una certa vernice di una certa marca (“prodotto target”). Prima di farli entrare, abbiamo suddiviso i partecipanti in tre gruppi: il primo (gruppo di controllo) ha visto degli spot promozionali nei quali il prodotto target era assente; il secondo (gruppo sperimentale 1) ha visto anche uno spot del prodotto target della durata di 15 secondi; il terzo (gruppo sperimentale 2) ne ha visto uno di 30 secondi. A esperimento concluso, i dati raccolti hanno mostrato quanto influente sia stato lo spot, soprattutto nella versione più lunga. In termini di percezione, i membri di entrambi i gruppi sperimentali hanno guardato più intensamente proprio l’area in cui si trovava il prodotto target. In termini di comportamento d’acquisto, il prodotto target è stato comprato dal 78% del gruppo di controllo, dal 91% del gruppo sperimentale 1, e dal 100% del gruppo sperimentale 2. Quando abbiamo chiesto ai partecipanti inclusi nei due gruppi sperimentali perché avessero comprato proprio

Emozioni e inconscio, ossia la parte immersa dell’iceberg mentale del consumatore, determinano le decisioni d’acquisto

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quella vernice, nessuno ha menzionato lo spot pubblicitario: anche se qualcuno tra gli intervistati potrebbe avere mentito più o meno consapevolmente per non ammettere di essere stato influenzato, questa “dimenticanza” suggerisce quanto potenti possano essere gli automatismi che guidano le nostre decisioni. Ma ci sono altre importanti scoperte che vale la pena ricordare.

NEUROMARKETING: ALCUNI PUNTI CHIAVE

I pilastri del neuromarketing che stanno oggi cambiando il modo di fare formazione e analisi possono essere riassunti nei seguenti punti: la parte razionale del nostro cervello risente molto spesso di un variabile grado di distorsione (bias), come quando si prendono decisioni sulla base di assunti (più o meno consapevoli) che si rivelano erronei; lungi dal rappresentare un fattore di disturbo dei processi decisionali, le emozioni ne rappresentano una componente imprescindibile; i meccanismi reattivi riconducibili al sistema limbico possono essere utilizzati per “indirizzare” le scelte di un potenziale cliente in una direzione invece che in un’altra; il nostro cervello è relazionale: basti pensare che l’esclusione da un gruppo attiva le stesse aree coinvolte nella risposta a un dolore fisico acuto; comunicare qualcosa in modo convincente alla parte razionale del cervello è solitamente più faticoso (e offre minori garanzie di successo) di quando si comunica direttamente alla parte emotiva, che opera in modo estremamente veloce. Una comunicazione focalizzata sulla razionalità è di solito problematica e poco efficace. La rapidità della dimensione emotiva del cervello e la lentezza di quella razionale sono state magistralmente esplorate dallo psicologo Daniel Kahneman, Nobel per l’economia nel 2002 per i suoi contributi pionieristici all’economia comportamentale (consiglio la lettura del suo bellissimo libro Pensieri lenti e veloci); la sfera emotiva del cervello, sempre per ragioni legate alla sopravvivenza, ama la familiarità: la sfida è quindi raccontare al potenziale cliente qualcosa che suoni diverso e familiare allo stesso tempo, perché la sfera razionale potrebbe prediligere la novità. Kahneman ci insegna che dare enfasi ai guadagni (o agli aspetti positivi) invece che alle perdite (o agli aspetti negativi) può fare un’immensa differenza. Dichiarare che su 100 persone che si sottopongono a una certa terapia 90 sono ancora vive dopo 5 anni equivale a dichiarare che di questi 100 individui 10 sono deceduti dopo un quinquennio: eppure, l’effetto sul piano comunicativo è molto diverso; uso il concetto di pre-suasion per sottolineare l’importanza di preparare il terreno per una vendita spostando l’attenzione del cliente su qualcosa di positivo, piacevole: questo aiuta il cervello a produrre dopamina, un neurotrasmettitore associato a stati di benessere che è molto importante per la memoria, l’attenzione e il tono dell’umore;


Oggi si utilizzano vari strumenti per capire quali emozioni provano i consumatori nei diversi ambienti dei centri commerciali e dei supermercati

usare un’àncora quando si propone un prezzo alla potenziale clientela può essere molto efficace nel condizionarne la percezione: mentre un prezzo indicato singolarmente può essere percepito come elevato, lo stesso prezzo comunicato insieme a un’àncora crea un termine di paragone e suggerisce un risparmio di denaro che è, in realtà, puramente ipotetico. Quando presentò al pubblico il primo iPad nel 2010, Steve Jobs usò proprio questa tecnica per far apparire il prezzo di lancio più conveniente di quanto non fosse: invece di 999 dollari – che, dichiarò Jobs, era il prezzo da molti atteso – il prodotto sarebbe stato lanciato a 499 dollari. Il successo, come noto, fu enorme; un’altra interessante tecnica di pricing consiste nel mettere a diretto confronto tre prodotti (o servizi, abbonamenti, ecc.) per spostare le scelte d’acquisto della clientela verso fasce di prezzo più alte: dal momento che la maggior parte delle persone tende a optare per il prezzo intermedio (fra tre marche di birra a 0,5, 1 e 2 euro, i più acquisteranno quella a 1 euro), se si elimina il prodotto o servizio più economico e se ne propone uno più costoso (tre marche a 1, 2 e 3 euro) la scelta si concentrerà su quello che era prima il prodotto più costoso (la birra da 2 euro). Una tecnica simile a questa è stata impiegata qualche anno fa dall’autorevole settimanale britannico The Economist per convincere i propri abbonati a ricevere sia la versione cartacea, sia quella digitale; un errore che i venditori dovrebbero sempre cercare

di evitare è quello delle profezie che si autoavverano. Un tipico esempio è adottare un atteggiamento difensivo/aggressivo con un cliente dal quale ci si aspetta un atteggiamento analogo, scelta che difficilmente porterà al successo, ovvero la chiusura della trattativa con la vendita. Le aspettative possono avere una grande influenza sul comportamento delle persone. In uno studio pionieristico condotto nel 1968, due psicologi americani (Robert Rosenthal e Lenore Jacobson) descrissero quello che è diventato noto come “effetto Pigmalione” o “effetto Rosenthal”: mentre elevate aspettative tendono a tradursi in migliori prestazioni in una determinata area, basse aspettative conducono di solito a prestazioni peggiori. In un’epoca in cui si pensava fosse opportuno tenere conto del quoziente intellettivo (QI) degli scolari per creare classi più omogenee, Rosenthal e Jacobson scoprirono che questo approccio poteva essere controproducente. Selezionarono un gruppo di bambini con QI alquanto diversi, e dissero al corpo insegnante (mentendo) che quel gruppo era composto solo da bambini molto intelligenti. Un secondo gruppo (quello di controllo) fu poi selezionato con la stessa varietà di QI del precedente, ma in questo caso ai docenti fu detta la verità. Alla fine dell’anno scolastico, il gruppo indicato come “molto intelligente” conseguì risultati superiori grazie soprattutto al fatto di essere stato trattato diversamente dagli insegnanti, ad esempio in termini di maggiori attenzioni e incoraggiamento.

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NEUROSCIENZE

La pubblicità continua a influenzare le scelte dei consumatori

SIAMO “MACCHINE EMOTIVE” CHE PENSANO

Nel corso dell’evoluzione umana, è la corteccia a essersi sviluppata maggiormente, contribuendo in modo determinante alla crescita della massa cerebrale che contraddistingue l’homo sapiens sapiens. Altre parti del nostro cervello, invece, sono rimaste pressoché inalterate. Il sistema limbico, ad esempio, è sempre lo stesso: legato agli stati emotivi (rabbia, paura, gioia), include l’ippocampo, che svolge un ruolo chiave nelle funzioni mnemoniche. Questa connessione anatomica e funzionale non dovrebbe sorprendere, dal momento che tutti noi sappiamo bene quanto sia significativa, e spesso profonda, la relazione tra emozioni e ricordi. Ogni volta che si sperimenta un’emozione molto intensa, si crea nel sistema limbico un “marcatore somatico” che lega indissolubilmente un certo stimolo a una certa emozione. Un esempio comune è quello di un prodotto alimentare che non possiamo più mangiare perché ci ha fatto male (spesso durante l’infanzia): può essere sufficiente l’odore di quell’alimento per attivare una reazione di disgusto e, quindi, di rigetto. Lo stesso meccanismo è altrettanto potente nella direzione opposta, quando si associa un’emozione positiva a un certo stimolo. È su questi marcatori somatici positivi che il neuromarketing si focalizza, come mostrato da molte delle tecniche presentate nella sezione prece-

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dente. Joseph LeDoux, un famoso neuroscienziato statunitense, ci ha spiegato che qualsiasi stimolo (visivo, uditivo, tattile, olfattivo) attiva come prima cosa il sistema limbico e, più precisamente, il talamo. Quest’ultimo può essere considerato un po’ come la prima “stazione di servizio” dove arrivano tutti gli stimoli, ma è l’amigdala (una ghiandola implicata nelle risposte emotive) a determinare in una frazione di secondo la risposta fisiologica in termini di frequenza cardiaca, sudorazione, ecc. La reazione – a un volto, a un profumo, a un oggetto, come a una potenziale minaccia – è quindi pressoché istantanea e precede qualsiasi considerazione razionale. Prima ci attiviamo sul piano emotivo, “viscerale”, poi giustifichiamo quello che è successo. Come suggerito da un altro celebre neuroscienziato, Antonio Damasio, più che “macchine pensanti” che si emozionano siamo “macchine emotive” che pensano. Emozioni e automatismi giocano quindi un ruolo determinante in tutte le scelte che facciamo: studi condotti su pazienti nei quali la connessione tra zona prefrontale e sistema limbico è stata danneggiata da malattie neoplastiche mostrano che la razionalità non supportata dalla dimensione emotiva conduce di solito a decisioni sbagliate. Queste conclusioni rappresentano un vero e proprio cambio di paradigma, e offrono nuove chiavi interpretative fondamentali per capire non solo perché certi consumatori fanno certe scelte e altri no, ma anche perché certi venditori hanno successo laddove altri falliscono.


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FOCUS

IL VALORE DELLO SPORT IN ITALIA

A CURA DI ANDREA MUZZARELLI

Il Rapporto Strategico sulla filiera sportiva italiana, recentemente pubblicato dall’Osservatorio Valore Sport, fotografa una realtà che, nonostante forti squilibri e contraddizioni, mostra un grande potenziale di crescita. Per evitare che il Paese resti un’eccellenza solo a livello agonistico, occorrono nuove risorse, e molta più ambizione 38

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L’

Italia è un singolare paese, al contempo molto sportivo e molto sedentario, che conquista allori nelle competizioni internazionali ma si distingue per l’inattività fisica dei propri cittadini. In anni record per lo sport agonistico tricolore (2021-22), il nostro Paese ha conquistato anche un meno invidiabile primato: quarto posto per sedentarietà degli adulti – e primo per sedentarietà dei bambini – all’interno dell’OCSE, l’organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico che comprende 38 nazioni in tre continenti. Le ragioni di questa idiosincrasia sono numerose e complesse, e biasimare gli italiani di indolenza significherebbe banalizzare un problema che deve essere articolato e affrontato a molteplici livelli. Ad esempio, il fatto che gli investimenti nel settore siano inferiori alla media europea, con infrastrutture carenti e spesso inadeguate, suggerisce l’esistenza di un potenziale non ancora valorizzato. Mobilitare maggiori risorse finanziarie non è tuttavia sufficiente se, al contempo, non si promuovono anche le condizioni socioculturali necessarie a rendere lo sport – inteso come attività fisica praticata in modo diffuso e continuativo – una delle priorità dell’agenda politica nazionale. La prima edizione (2023) del Rapporto Strategico pubblicato dall’Osservatorio Valore Sport del think tank The European House - Ambrosetti muove da queste specifiche premesse per (1) misurare l’impatto dello sport sul piano sociosanitario ed economico, (2) stimare la reale accessibilità a una diffusa e regolare pratica sportiva, e (3) fornire delle proposte d’azione per il rilancio e lo sviluppo del settore in Italia. Dopo aver analizzato, nel numero 194 de Il Nuovo Club, le grandi opportunità di sviluppo venutesi a creare per il nostro settore nello scenario post pandemico, in queste pagine proponiamo un corposo estratto di questo interessante quanto inedito Rapporto che mette a fuoco fondamentali elementi strategici sui quali far leva per innescare, intorno all’attività motoria in ogni sua forma, un grande processo di sviluppo sociale, economico e sanitario. Prima di approfondire i punti sopra elencati, è opportuno tracciare i contorni del complesso quadro in cui si colloca l’analisi dell’Osservatorio e le sue raccomandazioni.

della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli”. La Carta, che sottolinea la sostanziale correlazione fra sport amatoriale e agonistico, ha ispirato le linee guida per un’adeguata attività fisica adottate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2020. L’OMS distingue tra “attività” ed “esercizio” (la prima libera e irregolare, il secondo strutturato e ripetitivo) e raccomanda almeno 60 minuti al giorno di attività fisica per bambini e adolescenti fra i 5 e i 17 anni, e almeno 150 minuti alla settimana per gli adulti. Riconoscendo l’innegabile legame tra movimento e salute psicofisica, queste linee guida mettono in chiara evidenza la necessità dello sport in tutte le sue declinazioni. Il grande divario rilevato in Italia fra sedentarietà diffusa ed eccellenza agonistica sembra invece suggerire l’esistenza di due realtà separate. Nella prima c’è un Paese capace di conquistare il secondo posto nel mondo per numero di podi ottenuti (283) in competizioni ufficiali nel 2021; nella seconda, invece, c’è un Paese in cui la percentuale di adulti sedentari (che non seguono le indicazioni dell’OMS) ha sfiorato nel 2019 il 45%, appena meglio di Germania (45,8%), Costa Rica (46,3%) e Portogallo (46,4%) tra i paesi OCSE. La sedentarietà diffusa tra la popolazione italiana è stata di recente confermata anche dall’Eurobarometro Speciale sullo Sport (2022), secondo il quale la percentuale di persone che non pratica mai sport raggiunge il 56% della popolazione totale (11 punti percentuali sopra la media UE-27).

La prescrizione medica dell’esercizio fisico come forma primaria di prevenzione e cura è un obiettivo importante e raggiungibile

LE RAGIONI DI UN PARADOSSO Tra eccellenza agonistica e sedentarietà

Il lavoro condotto dall’Osservatorio Valore Sport nel redigere il suo Rapporto Strategico si fonda sulla definizione fornita dalla Carta Europea dello Sport (1992), secondo la quale “sport” è “qualsiasi forma di attività fisica che (…) abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento

“In Italia, gli investimenti sulle infrastrutture sportive sono inferiori alla media europea. Il potenziale non ancora valorizzato è grande”

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FOCUS

In Italia, il 42% dei bambini fra i 5 e i 9 anni è in sovrappeso o addirittura obeso

Questa tendenza non è però uniformemente distribuita: analizzando i dati 2021 forniti dall’ISTAT e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per area di residenza, età, sesso, fascia di reddito e titolo di studio, l’Osservatorio ha scoperto che i più sedentari tendono a essere donne sopra i 65 anni che vivono al Sud e nelle Isole, che appartengono alla popolazione meno abbiente, e hanno conseguito al massimo la licenza elementare. Considerato che le differenze rispetto a questi parametri possono anche essere nell’ordine dei 30 punti percentuali (come nel caso del titolo di studio), l’importanza del ruolo svolto da educazione e contesto socioculturale è innegabile. Nonostante i livelli non certo incoraggianti di sedentarietà, secondo i dati OCSE (2020) gli adulti in Italia che sono sovrappeso o obesi (46,4%) restano ben al di sotto della media (55,4%). Se su questo piano il nostro Paese è tra i più virtuosi all’interno dell’OCSE (insieme a Francia, Svizzera, Corea del Sud e Giappone), il merito va riconosciuto soprattutto a un’alimentazione più sana ed equilibrata di quella dominante in altre regioni. La situazione, tuttavia, si rovescia drammaticamente se si sposta l’attenzione sulla fascia dei bambini fra i 5 e i 9 anni: sempre tra i paesi OCSE (dati 2019), l’Italia si colloca al secondo posto, dopo gli USA (43%), con il 42% di sovrappeso e obesi. Solo un bambino su 20 svolge almeno un’ora di attività fisica al giorno, mentre le abitudini alimentari sono più squilibrate di quelle degli adulti.

Sportive Nazionali (FSN), Discipline Sportive Associate (DSA), ed Enti di Promozione Sportiva (EPS). Le ricadute economiche sono state molto pesanti, e regioni come la Lombardia (al centro della prima ondata di contagi) hanno registrato un vero e proprio crollo (fino al 75%) delle attività sportive. Il lato positivo di un quadro così sconfortante è che l’emergenza sanitaria innescata dalla pandemia ha anche prodotto una rinnovata attenzione alla salute psicofisica e al movimento come efficace forma di prevenzione. Un’inversione di tendenza è emersa già a fine 2020, quando l’aumento dei praticanti è stato tale da compensare il precedente calo nel numero di tesserati e iscritti a enti organizzati. L’Eurobarometro 2022 ha confermato questa tendenza, con una riduzione dei sedentari di quasi il 10% rispetto al 2017, e ha sottolineato come una salute migliore sia diventata la prima ragione per fare sport. Il campione di rispondenti selezionato dall’Eurobarometro ha identificato il principale ostacolo a una regolare attività fisica nella mancanza di tempo libero, indicata dal 40% dei sedentari: un problema che, rispetto alla media nazionale, interessa soprattutto i lavoratori tra i 40 e i 54 anni e la popolazione appartenente alla fascia più abbiente. Per far piena luce sul paradosso dello sport in Italia, ci sono comunque altri ostacoli da considerare.

LO SHOCK DELLA PANDEMIA E LE SUE CONSEGUENZE

EDUCAZIONE, INVESTIMENTI, INFRASTRUTTURE

Quando la pandemia da Covid-19 ha raggiunto l’Italia nel marzo del 2020, portando in breve tempo al primo lockdown nazionale, il numero dei sedentari nel Paese era già in aumento da alcuni anni. Secondo l’ISS, tra il 2016 e il 2019 questa tendenza si era registrata in 11 regioni su 20 – pari al 72% della popolazione totale – e la pandemia ha notevolmente peggiorato la situazione. Un quarto degli italiani (25,4%) è stato costretto a ridurre i livelli di attività fisica, e la maggiore sedentarietà ha incrementato il rischio di complicazioni: più del doppio in termini di ospedalizzazione, e superiore del 73% in termini di ricorso alla terapia intensiva (stime del British Journal of Sports Medicine). Danni più diretti al settore sportivo sono stati causati dalla chiusura degli impianti su tutto il territorio nazionale, con la perdita nel 2020 di quasi 2 milioni di iscritti a Federazioni

“Con la pandemia un quarto degli italiani ha ridotto i livelli di attività fisica, raddoppiando il rischio di ospedalizzazione e addirittura del 73% quello di ricorso alla terapia intensiva” 40

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I fattori culturali sembrano svolgere un ruolo decisivo nel limitare la diffusione della pratica sportiva. Se la motivazione può essere debole per mancanza di interesse o perché fondata esclusivamente sul miglioramento dell’aspetto fisico, anche una percezione distorta della propria forma fisica o di cosa voglia dire “essere attivi” contribuisce in modo significativo alla sedentarietà. Nel caso di bambini e ragazzi, sembra comunque essere l’ambiente familiare a svolgere un ruolo decisivo: mentre 8 giovani su 10 praticano sport quando entrambi i genitori danno l’esempio, solo 3 su 10 scelgono di essere attivi se entrambi i genitori sono sedentari. Un altro fenomeno degno di nota è la scarsa propensione a praticare una grande varietà di attività sportive da parte non solo della popolazione complessiva, ma anche degli atleti tesserati in enti riconosciuti. Rilevazioni ISTAT (2017) elaborate nel Rapporto Strategico indicano che solo cinque discipline sono praticate da almeno il 10% della popolazione: ginnastica, inclusi aerobica e fitness (25,2%), calcio (23%), nuoto (21,1%), atletica leggera (16,8%) e ciclismo (11,9%). Questa concentrazione, confermata anche dai dati forniti dall’Osservatorio SportClubby, è evidente anche nella tendenza


delle fasce più giovani (3-10 anni) a dedicarsi soprattutto a nuoto (43%), calcio (23,2%) e danza (15,1%). I problemi, tuttavia, non interessano soltanto il lato della domanda. Alcune fondamentali determinanti dell’offerta, come il livello degli investimenti nel settore e lo stato di impianti e infrastrutture, presentano criticità che non possono essere trascurate. Su 27 paesi UE, l’Italia è sedicesima per spesa pubblica pro-capite nel settore sportivo (73,6 euro), e quando si considera l’incidenza di quanto si investe nello sport sulla spesa pubblica complessiva il nostro Paese scende in terz’ultima posizione (0,46%), contro una media UE dello 0,75%. Non sorprende quindi scoprire che il patrimonio infrastrutturale sportivo nazionale sia non solo sottodimensionato, ma anche in larga parte obsoleto e inefficiente. Secondo l’ultimo censimento condotto da Sport e Salute (2022), in Italia esistono in totale 77mila impianti: 131 ogni 100mila abitanti (2,4 volte in meno della Francia, ad esempio). Se il fatto che il 51,8% di questi impianti si trovi al Nord (+35% rispetto al Sud) spiega in parte alcune delle disparità sopra osservate, il fatto che ben il 40% del patrimonio impiantistico abbia più di 40 anni spiega in larga misura disfunzionalità e inefficienza energetica, con un costo annuo stimato dall’Istituto del Credito Sportivo (ICS) in circa 800 milioni di euro (2021). Le carenze infrastrutturali non risparmiano certo il mondo scolastico: 6 edifici su 10 sono privi di un impianto sportivo. Nonostante il recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) abbia stanziato un miliardo di euro per il rilancio del settore, questo importo rappresenta solo lo 0,5% del valore totale del Piano.

L’IMPATTO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

Sono tre i “domini di valutazione di impatto” considerati nella prima edizione del Rapporto Strategico redatto dall’Osservatorio Valore Sport: quello sociosanitario, quello economico, e quello dell’accessibilità.

Il dominio sociosanitario

Nonostante le significative implicazioni per la salute e il benessere individuali, le ricadute di questo dominio sulla collettività sono altrettanto rilevanti. L’invecchiamento della popolazione italiana è un problema innegabile e sempre più pressante. Nel 2021, all’allungamento della vita media (secondo posto nell’UE per longevità) e alla riduzione della natalità si sono accompagnati un crescente sbilanciamento nella composizione demografica verso gli over 65 (23,8% della popolazione totale) e una maggiore diffusione di malattie croniche (4 italiani su 10). In un contesto del genere, aggravato dalla recente pandemia, è

Specifiche agevolazioni fiscali ed economiche dovrebbero essere introdotte per promuovere l’attività fisica di adulti e bambini

“Il patrimonio infrastrutturale sportivo italiano è sottodimensionato e in larga parte obsoleto e inefficiente” inevitabile che la spesa sanitaria continui ad aumentare (127,8 miliardi di euro, pari al 7,2% del PIL nazionale). Ed è proprio qui che entra in gioco il ruolo chiave che può essere svolto dal settore sport/fitness. L’importanza dell’attività fisica per la salute individuale è stata confermata dal Center for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, le cui ricerche identificano nello stile di vita il primo fattore determinante lo stato di salute (50%), seguito da ereditarietà (20%), contesto socioeconomico (20%) e assistenza sanitaria (10%). Unitamente a una dieta bilanciata e a scelte importanti come non fumare e bere alcolici con moderazione, fare movimento con una certa regolarità è essenziale per mantenere un buono stato di salute. Il Rapporto dell’Osservatorio Valore Sport evidenzia che sedentarietà e consumo di carni lavorate sono gli unici fattori di rischio la cui incidenza sulla salute individuale degli italiani è aumentata tra il 1990 e il 2019. Oltre al maggior rischio di gravi patologie, l’inattività fisica è anche responsabile per aver singolarmente incrementato il proprio impatto sulla mortalità più di qualsiasi altro fattore (+14% nel 2019 rispetto al 1990). L’importanza di promuovere stili di vita più attivi diventa ancor più evidente se si considerano le ricadute sul Sistema Sanitario Nazionale e l’economia nel suo complesso. L’Osservatorio stima il costo sanitario della sedentarietà nel 2019 in 3,8 miliardi di euro (1,7% della spesa totale), rappresentati per il 35% da costi indiretti legati alle più generali ricadute sulla società e il mondo del lavoro. Le esternalità positive che si potrebbero generare a livello socioeconomico promuovendo la

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FOCUS

La crescita della pratica sportiva in Italia passa anche attraverso la riqualificazione dei tanti impianti sportivi obsoleti

pratica sportiva consentirebbero di ridurre gli attuali costi sociosanitari liberando risorse per nuovi investimenti. Secondo il Rapporto Strategico, se l’Italia si allineasse alla media dei paesi OCSE in termini di incidenza della sedentarietà sulla popolazione totale (34,7%), si risparmierebbero circa 900 milioni di euro all’anno di spesa sanitaria. Una cifra che raddoppierebbe se l’inattività fosse ridotta ai livelli di paesi come Svezia e Svizzera (23,3%).

IL DOMINIO ECONOMICO

Per stimare il contributo economico e occupazionale del settore sportivo italiano, l’Osservatorio ha considerato le filiere di produzione di beni e servizi coinvolte nella pratica sportiva utilizzando dati ISTAT (2019) rielaborati dall’ICS. In termini di valore aggiunto, la filiera estesa dello sport italiano contribuisce al PIL nazionale nella misura dell’1,37%, pari a 24,5 miliardi di euro. Filiera e valore aggiunto possono essere suddivisi in attività sportive (4,4 mld), attività strettamente connesse (11 mld), e attività connesse in senso lato (9,1 mld). Ma per farsi un’idea più concreta di quanto il settore sia significativo e dinamico è necessaria una maggiore contestualizzazione. Se tra il 2012 e il 2019 la filiera dello sport è cresciuta in media del 2,1% all’anno (contro lo 0,5% del PIL nazionale), nel 2019 il suo valore aggiunto è stato ben superiore a quello di altri importanti settori come l’automobilistico (+9%), il tessile-abbigliamento (+61%) e il farmaceutico (+140%). I tre settori su cui la filiera dello sport incide maggiormente

“Se in Italia l’incidenza della sedentarietà sulla popolazione totale si allineasse alla media dei paesi OCSE (34,7%), si risparmierebbero circa 900 milioni di euro all’anno di spesa sanitaria” 42

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come contributo al valore aggiunto sono quello delle attività creative, artistiche e d’intrattenimento (18,3%), quello della fabbricazione di mezzi di trasporto diversi da autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (8,6%), e quello dell’istruzione (7,7%). Sul piano socioeconomico, uno degli aspetti più importanti da considerare è certamente la creazione di posti di lavoro. Sempre in base ai dati forniti dall’ICS, l’Osservatorio rileva che nel 2019 la filiera estesa dello sport occupava circa 420mila lavoratori, pari all’1,65% del totale nazionale. Contestualizzando questi dati diventa evidente come, anche a livello occupazionale, la filiera sia caratterizzata da una dinamicità superiore alla media nazionale e a quella di altri importanti settori. Tra il 2012 e il 2019, il tasso medio annuo di crescita degli occupati è stato dell’1,1% (contro lo 0,4% nazionale), mentre nel 2019 i lavoratori in questa filiera superavano del 30% quelli del tessile-abbigliamento, del 55% quelli del settore automobilistico, ed erano più di sei volte quelli del settore farmaceutico. Il dominio dell’accessibilità Non è possibile promuovere adeguatamente la pratica sportiva se non si creano le condizioni per una sua più diffusa accessibilità. Quest’ultima è oggi limitata in Italia non solo dai già menzionati problemi infrastrutturali (investimenti pubblici insufficienti), ma anche da ostacoli di natura economica: secondo l’Eurobarometro dello Sport (2022), circa il 10% dei cittadini rinuncia a utilizzare impianti sportivi perché i costi non sarebbero sostenibili. È indicativo il fatto che quasi la metà (47,9%) dei sedentari versi in condizioni di elevata vulnerabilità economica, e che il 30% dei bambini fra i 6 e i 10 anni non pratichi sport a causa dell’indigenza familiare. L’Osservatorio Valore Sport ha messo a punto uno strumento di valutazione e monitoraggio – l’Indice Territoriale di Accessibilità allo Sport – utile per formulare raccomandazioni di policy. Questo indice combina 19 indicatori di prestazione e varia su una scala da 1 a 10: più il valore si avvicina a 10, maggiore è l’accessibilità complessiva. Secondo le stime della prima edizione del Rapporto Strategico, Lombardia (8,2), Toscana (7,6) ed Emilia-Romagna (7,4) emergono come le tre migliori regioni a livello nazionale per accessibilità sportiva, mentre Calabria (3,2), Basilicata (3) e Molise (2,4) si collocano nelle tre ultime posizioni. Considerato che le regioni con i più bassi livelli di accessibilità si trovano tutte al Centro e al Sud, il divario tra Nord e Mezzogiorno è innegabile. La correlazione statistica fra l’indice territoriale e i dati ISTAT sulla sedentarietà per regione è solida (74%), nel senso che al crescere del valore dell’Indice la quota di persone che non praticano alcuna attività sportiva tende a diminuire in modo significativo: un punto in più dell’Indice implica infatti una riduzione più che proporzionale (-5,5%) del livello di sedentarietà. Una correlazione molto simile


è stata individuata anche rispetto alla popolazione in eccesso di peso (-2,2% per ogni punto in più dell’Indice), mentre una correlazione di segno opposto (positiva) sussiste fra l’Indice e la diffusione della pratica sportiva continuativa: un punto in più si traduce in una crescita più che proporzionale del 2,8%.

LE PROPOSTE D’AZIONE PER RILANCIARE IL SETTORE

L’agenda elaborata dall’Osservatorio Valore Sport si articola in un’ambiziosa visione di lungo termine e in cinque macro-proposte corrispondenti ad altrettante priorità strategiche.

Visione di lungo periodo “2050 - Italia in movimento”

Si tratta di una strategia mirata a trasformare l’Italia, entro il 2050, in uno dei paesi con i più alti livelli di attività fisica e partecipazione sportiva. Ciò richiede di creare le condizioni necessarie per garantire e promuovere l’accesso della popolazione allo sport a tutti i livelli attraverso la creazione di una “roadmap” di obiettivi chiave: raggiungere una copertura territoriale di 250 impianti ogni 100mila abitanti (in linea con Germania, Francia, e Spagna); riqualificare l’esistente dotazione impiantistica in media del 5% ogni anno; dotare tutti gli edifici scolastici di una palestra e ammodernarli sempre nella misura del 5% all’anno;

dimezzare la quota attuale di sedentari e rendere attivo il 78-80% della popolazione; triplicare la percentuale corrente di bambini attivi; mantenere l’Italia tra i primi cinque paesi nel medagliere delle competizioni sportive internazionali. Muovendo dalla constatazione che, negli ultimi trent’anni, la gestione del settore sportivo è stata danneggiata da una forte discontinuità politica, l’Osservatorio ha proposto di inserire il riconoscimento (poi avvenuto) dello sport come diritto fondamentale all’Art. 33 della Costituzione, e identifica undici ministeri riconducibili alle politiche di questo settore. Un approccio sistemico per promuovere lo sport nelle agende di tutti i ministeri interessati dovrebbe garantire una sufficiente continuità politico-istituzionale, favorendo al contempo una programmazione più condivisa e coerente. Secondo le stime dell’Osservatorio, conseguire gli obiettivi delineati nella Roadmap permetterebbe non solo di risparmiare 32,5 miliardi di euro in spesa sanitaria, ma anche di generare un PIL aggiuntivo cumulato da parte della filiera sportiva pari a 133,9 miliardi di euro.

Incrementare gli investimenti destinati agli impianti sportivi, al loro efficientamento e all’innovazione

Questa proposta si articola in tre principali raccomandazioni. Occorre rilanciare gli investimenti pubblici per

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L’invecchiamento della popolazione italiana è un problema che va affrontato

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FOCUS

“L’Italia può diventare, entro il 2050, uno dei paesi con i più alti livelli di attività fisica e partecipazione sportiva”. la costruzione e l’ammodernamento di impianti sportivi e palestre scolastiche: in concreto, bisognerebbe realizzare investimenti aggiuntivi cumulati da qui al 2050 per 55,8 miliardi di euro, con un giro d’affari aggiuntivo che potrebbe raggiungere i 122,2 miliardi di euro. La seconda raccomandazione è quella di massimizzare il ritorno sugli investimenti pubblici e privati prestando particolare attenzione all’innovazione infrastrutturale, al multisport (pratica di molteplici discipline negli stessi spazi), e all’intrattenimento sportivo. Sarebbe infine opportuno utilizzare la leva della finanza d’impatto per incrementare l’attrattività e le ricadute sociali degli investimenti. Ciò significherebbe attrarre capitali privati attraverso strumenti finanziari ad alto impatto sociale come i Social Bond, e ottenere una garanzia pubblica a supporto di questi investimenti.

Dotare il Paese di sistemi di rilevazione e monitoraggio della pratica sportiva e della sua filiera allargata

Solo creando un sistema di raccolta dati efficace e coerente al suo interno è possibile prendere decisioni che rispecchino le reali necessità dei territori. Un sistema del genere non

esiste ancora in Italia, così come non esiste un database pubblico degli impianti esistenti. Servono quindi una base di rilevazione e monitoraggio dello sport in tutti i suoi ambiti di impatto che veda il coinvolgimento dell’ISTAT e di altri enti nazionali, e un indirizzo più efficace degli investimenti su tutto il territorio.

Utilizzare la leva fiscale e la semplificazione burocratica per incentivare la domanda/offerta di sport

In un paese in cui i tempi di realizzazione di nuovi impianti sportivi tendono a essere incerti e dilatati per scarsità di risorse economiche e ostacoli burocratici, la prima raccomandazione dell’Osservatorio è quella di ridurre l’IVA sui servizi sportivi dal 22% al 10%. Ciò consentirebbe di liberare risorse (stimate in circa 980 milioni di euro) per nuovi investimenti privati scoraggiando al tempo stesso l’evasione fiscale. In secondo luogo, gli iter autorizzativi per la costruzione di nuovi impianti dovrebbero essere snelliti, e sarebbe necessario garantire più certezza e chiarezza in termini di tempi e regole per gli investimenti. Specifiche agevolazioni fiscali ed economiche dovrebbero infine essere introdotte per promuovere l’attività fisica di adulti e bambini. Nel Rapporto, ad esempio, si suggeriscono: un rimborso IRPEF al 19% per le spese in servizi sportivi degli adulti (con un risparmio per i cittadini di 255 milioni di euro); un adeguamento degli importi di massima detraibilità per i figli a carico all’attuale costo della vita; la riduzione dell’IVA dal 22% al 4% per le biciclette. Tutti questi interventi potrebbero tradursi in più iscrizioni

OBIETTIVO “2050 - ITALIA IN MOVIMENTO” Entro il 2050 l’Italia può diventare uno dei paesi che vanta i più alti livelli di attività fisica e partecipazione sportive se: si raggiunge una copertura territoriale di 250 impianti ogni 100mila abitanti (allineandosi a Germania, Francia, e Spagna); viene riqualificata l’esistente dotazione impiantistica in media del 5% ogni anno; tutti gli edifici scolastici vengono dotati di una palestra e ammodernati sempre nella misura del 5% all’anno; il numero attuale di sedentari viene dimezzato e reso attivo il 78-80% della popolazione; viene triplicata la percentuale attuale di bambini attivi; l’Italia si mantiene tra i primi cinque paesi nel medagliere delle competizioni sportive internazionali.

La pandemia ha causato la chiusura degli impianti su tutto il territorio nazionale causando grandi danni economici

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sportive per un aumento del giro d’affari pari a 80-120 milioni di euro.

Promuovere uno stile di vita più attivo nelle scuole e nei luoghi di lavoro

L’utilizzo delle palestre scolastiche e la gestione dell’educazione fisica potrebbero essere migliorati favorendo una maggiore collaborazione tra mondo scolastico e mondo sportivo: coinvolgere i Comuni, integrare laureati in scienze motorie nelle scuole primarie e reintrodurre i Giochi della Gioventù sarebbe un buon punto di partenza. Nel caso dei luoghi di lavoro, invece, occorrerebbe innanzitutto (a) introdurre maggiori convenzioni e agevolazioni per la pratica sportiva, intesa come parte integrante del welfare aziendale, (b) incentivare la riqualificazione ed evoluzione infrastrutturale degli uffici e degli stabilimenti produttivi.

IMPATTO DELLA FILIERA SPORTIVA dominio sociosanitario

impatto

economico

accessibilità

900 milioni di euro all’anno di minore spesa sanitaria qualora il tasso di sedentarietà della popolazione fosse ridotto al 34,7% (media paesi OCSE).

Valore aggiunto di 24,5 miliardi di euro (1,37% del PIL nazionale).

Secondo l’Indice Territoriale di Accessibilità allo Sport, Lombardia, Toscana ed EmiliaRomagna primeggiano a livello nazionale per accessibilità allo sport.

1.800 milioni di euro all’anno di minore spesa sanitaria qualora il tasso di sedentarietà fosse ridotto al 23,3% (in linea con Svezia e Svizzera).

Tra il 2012 e il 2019 la filiera dello sport è cresciuta in media del 2,1% annuo (contro lo 0,5% del PIL nazionale).

420mila lavoratori occupati (1,65% del totale nazionale).

Questo primato si traduce, in modo statisticamente significativo, in una minore percentuale di persone sedentarie e in sovrappeso.

Attivare una strategia di formazione,sensibilizzazione e comunicazione multilivello sui benefici dello sport

La sensibilizzazione sui benefici della pratica sportiva dovrebbe includere una campagna di comunicazione a livello nazionale, una strategia ad hoc per il sistema scolastico, e un più diretto coinvolgimento dei medici di base con l’obiettivo di rendere l’attività fisica prescrivibile come prevenzione e cura. In questi termini, sarebbe auspicabile arricchire i percorsi educativi di medici, educatori e formatori dello sport con corsi dedicati ai vantaggi psicofisici e alla psicologia dello sport.

L’OSSERVATORIO VALORE SPORT Fondato nel 2022, l’Osservatorio Valore Sport ha l’ambizione di diventare la prima piattaforma multistakeholder in Italia per il posizionamento strategico del settore sportivo. La struttura dell’Osservatorio si articola in cinque principali “cantieri” di lavoro: L’Advisory Board, vera e propria cabina di regia dell’iniziativa, indirizza attività, iniziative e progetti con la collaborazione delle aziende partner e fondatrici dell’iniziativa (CONI, ICS, Sport e Salute, Decathlon, FitActive, Noberasco, Sportium), di un comitato tecnicoscientifico, e del gruppo di lavoro di The European House - Ambrosetti. Il gruppo di lavoro di The European House - Ambrosetti organizza incontri riservati con stakeholder di particolare interesse allo scopo di espandere il network di riferimento e ottenere informazioni utili per migliorare le attività di analisi e ricerca. Il Rapporto Strategico, presentato in queste pagine. Un evento annuale pensato per condividere risultati e proposte con i vertici del Paese e i principali stakeholder del settore. Una strategia di comunicazione sul web messa a punto per massimizzare l’impatto mediatico dell’Osservatorio. www.ambrosetti.eu/think-tank-ambrosetti/osservatorio-valore-sport/

La sensibilizzazione sui benefici dell’esercizio fisico dovrebbe interessare anche il sistema scolastico

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SCENARI

UN FUTURO NEUTRALE RISPETTO AL GENERE DI DAVID MINTON

Sono sempre più numerose le persone autentiche verso la propria identità di genere che non si identificano più nelle etichette “maschio” e “femmina”. Come dovrebbe porsi il nostro settore di fronte a questo fenomeno sociale e culturale di grande portata?

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I

sociologi fanno una distinzione tra sesso e genere. Il sesso si basa su un’idea complessa dei tratti biologici che le società utilizzano per assegnare le persone alle categorie “maschio” o “femmina”. Il genere è più fluido, è determinato da ciò che un individuo sente e fa, il modo in cui comprende la propria identità, ovvero uomo, donna, transgender, intersessuale, queer e altre posizioni di genere. Il termine terzo genere è spesso usato per descrivere le culture che accettano il genere non binario.

LA DISFORIA DI GENERE NON È UNA NOVITÀ

La disforia di genere non è una novità. Nel XVI secolo, il poeta metafisico John Dunn scrisse “Quanto è pericoloso non amare la vita che ci viene mostrata”. E quasi cent’anni fa Virginia Woolf scrisse Orlando, uno dei suoi romanzi più popolari, contenente la frase che allora suonava sismica: “Era una donna”. Orlando è, ed è sempre stato, un inno all’essere se stessi in qualunque forma la percezione di chi si è si presenti. Più o meno nello stesso periodo, Katherine Mansfield scrisse “Non ti piacerebbe provare tutti i tipi di vita?”. L’identità di genere si riferisce al nostro senso di chi siamo e al modo in cui vediamo e descriviamo noi stessi. E la storia della comunità LGBTQ+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer e, indicate con il segno +, tutte le persone che non si sentono pienamente rappresentate dall’etichetta di donna o uomo eterosessuale) risale alla Britannia celtica e romana del I secolo.

UN FENOMENO DI GRANDE PORTATA

Oggi in Gran Bretagna, paese in cui si osserva un’enorme crescita nel numero di persone che esprimono un senso di disagio a causa di una discrepanza tra il loro sesso biologico e la loro identità di genere, il Servizio Sanitario Nazionale mette a disposizione di bambini e giovani fino a 18 anni un servizio per lo sviluppo dell’identità di genere (Gender Identity Development Service, sinteticamente GIDS), mentre gli adulti possono

Il World Boxing Council (WBC) intende istituire una nuova categoria per i combattenti transgender

rivolgersi alle cliniche per la disforia di genere (Gender Dysphoria Clinics - GDC) nelle quali ci si può rivolgere a un medico di famiglia. Nel 2021, più di 5.000 persone (in prevalenza registrate alla nascita come femmine) hanno fruito del Gender Identity Development Servicei, più del doppio rispetto all’anno precedente. Sempre nel Regno Unito, l’ufficio per le statistiche nazionali (Office for National Statistics) ha rivelato che 262.000 persone, lo 0,5% della popolazione del Regno Unito, hanno riferito che la loro identità di genere era diversa dal sesso registrato alla nascita. In Inghilterra e in Galles, circa 1,5 milioni di persone, il 3,2% della popolazione di età pari o superiore a 16 anni, nel censimento del 2021 – il primo a includere l’orientamento sessuale e l’identità di genere – si identificavano come LGBTQ+. L’uso crescente dei pronomi fornisce un contesto che evidenzia l’allontanamento dalle identità binarie di maschio e femmina, modellando il modo in cui percepiamo le persone. Gli individui non binari possono utilizzare termini diversi come agender, genere diverso e genere non conforme per descrivere la propria identità. Ma a prescindere dal pronome che ci identifica, i livelli di salute e forma fisica personali rimangono importanti.

LE REGOLE SONO CAMBIATE

A quanto pare, i governi, le aziende, i dizionari, i concorsi, le istituzioni preposte allo sport e il settore fitness non possono più ignorare il cambiamento delle norme di genere. Nel momento in cui scrivo, il controverso progetto di legge sulla riforma del riconoscimento del genere (Gender Recognition Reform) è stato approvato dal parlamento scozzese, ma Westminster potrebbe utilizzare poteri “rari” per bloccare questa nuova norma che renderebbe più semplice per le persone cambiare legalmente il proprio genere.

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SCENARI

Un numero crescente di persone prova un disagio a causa di una discrepanza tra il proprio sesso biologico e la propria identità di genere

della Camera dei Lord sostiene che questa definizione aggiornata abbia sollevato più domande che risposte e ha espresso la propria preoccupazione per la “politica dell’identità” attuata tramite il modo in cui un dizionario definisce le parole.

UNA QUESTIONE TRASVERSALE

Aziende internazionali – come la statunitense Salesforce, per citarne una, attiva nel settore del cloud computing – hanno annunciato il loro ultimo obiettivo di rappresentanza: raggiungere, a livello globale, il 40% di dipendenti donne e individui non binari entro la fine del 2026. La remunerazione dei dirigenti sarà legata a questi obiettivi di rappresentanza. Il Cambridge Dictionary afferma che una donna, oltre alla definizione “essere umano adulto di sesso femminile”, può essere definita come “adulto che vive e si identifica come donna sebbene si possa dire che abbia un sesso diverso alla nascita”. Un gruppo di deputati

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Un magnate dei media tailandese, una delle persone transgender più ricche al mondo, ha speso 20 milioni di sterline per acquistare il concorso Miss Universo e dal 2012 le donne transgender possono competere. Si stima che 500 milioni di spettatori, in 155 paesi, si siano sintonizzati per seguire la settantunesima edizione del concorso, svoltasi quest’anno a New Orleans. Ovviamente anche lo sport è coinvolto, e in modo importante, nel dibattito e alcuni organismi sportivi britannici sono giunti alla conclusione che le prestazioni dominanti in alcuni sport hanno dimostrato che è impossibile bilanciare la concorrenza leale con l’inclusione delle donne trans nelle discipline sportive femminili. La questione resta controversa e la chiarezza al riguardo pare essere ancora lontana, anche dopo la pubblicazione del Transgender Framework del CIO, risalente al 2022, che raccomanda un approccio basato su dieci principi. Il compito di ogni sport, e del suo organo di governo, sarebbe dunque di rivedere la propria politica transgender in linea con questi “principi” per determinare in che modo un atleta potrebbe avere un vantaggio sproporzionato. Non è un compito facile. Il World Boxing Council (WBC), uno dei primi organi sportivi a lanciare un “appello globale” rivolto agli atleti trans, ha un obiettivo per il 2023: istituire una nuova categoria per i combattenti transgender e un nuovo sistema di registrazione universale. British Triathlon, la federazione britannica del Triathlon, è il primo ente non governativo a includere gli atleti trans in una categoria competitiva aperta, separata dalle categorie maschile e femminile. La partecipazione di transgender alle Olimpiadi di Tokyo è già storia: tre atleti transgender e non binari hanno gareggiato per la prima volta nella storia dei Giochi. Il dibattito sul genere è in atto in tutto il mondo. Si stima, ad esempio, che il numero di millennial statunitensi che si identificano come transgender, o di genere non conforme, nel 2020 sia aumentato considerevolmente rispetto a cinque anni prima, passando dal 3% al 12% del totale. L’Harvard Business Review ha reso noto che, sempre nel 2020, negli Stati Uniti il ​​56% degli individui appartenenti alla Generazione Z conosceva qualcuno che usa un pronome neutro rispetto al genere e che il 59% riteneva che moduli e sondaggi dovreb-


bero includere più opzioni in riferimento al genere. A livello globale, il 25% degli individui appartenenti alla Generazione Z prevede di cambiare la propria identità di genere almeno una volta nella vita.

LE PRIME RISPOSTE DEL NOSTRO SETTORE

Gli operatori del settore fitness che stanno cercando di creare soluzioni in grado di attrarre e soddisfare i sempre più numerosi consumatori che non credono più nelle concezioni tradizionali in relazione al genere hanno a portata di mano un aiuto e una guida: Not Dead Yet (@NDYglobal), che si autodefinisce “la piattaforma che combina la cultura del club con il fitness e il benessere per elevare le persone Queer e Trans”. È stata fondata da Ryan Lanji (hashtag Queerfitness @ ryanlanji), curatore di arte e moda, vincitore del reality The Big Flower Fight trasmesso da Netflix, nonché conduttore dell’edizione 2023 della serie The Big Proud Party Agency, trasmessa dal canale BBC Three. È inoltre il fondatore del movimento queer dell’Asia meridionale HUNGAMA ed è considerato uno degli attivisti LGBTQ politicamente più pionieristici. Ha sviluppato, durante la pandemia, una comunità QPOC (persone queer di colore)/non binaria/trans connessa tramite la salute e il fitness, consentendo a migliaia di persone queer di fare la propria prima “incursione” in palestra, per la precisione in club premium londinesi, sinergicamente con

Dal 2012, le donne transgender possono competere al concorso Miss Universo

le migliori serate queer proposte dai club di East London. Le attività proposte danno priorità all’inclusione di genere e alle comunità di colore emarginate, anche all’Adidas Studio, ubicato al civico 152 di Brick Lane, sempre a East London, tra i quartieri più multiculturali della capitale britannica. Il raggio d’azione di NDY si sta allargando, coinvolgendo altri centri fitness premium ubicati in tutta Londra. Personal trainer e istruttori si liberano dai propri pregiudizi incorporando l’etica in evoluzione di NDY, mentre i club accettano di convertire la segnaletica degli spogliatoi in un formato neutro rispetto al genere per tutta la durata delle prenotazioni effettuate tramite NDY. Ed Stanbury – proprietario di BLOK, marchio che identifica quattro studi londinesi che coniugano il fitness al design e all’arte, fungendo anche da location per servizi fotografici di moda, gallerie d’arte e luoghi di ritrovo alla moda – ha detto che «BLOK è stato fondato per essere una comunità completamente inclusiva, per creare uno spazio sicuro per tutti, a prescindere da etnia, orientamento sessuale o genere. Continuiamo a costruire la nostra comunità su questi principi e ci impegniamo costantemente per imparare e fare meglio. NDY è per noi un partner chiave in questo viaggio». Il mondo del fitness non è poi così distante dall’industria della bellezza, con la quale condivide un bisogno: tenere in considerazione le preoccupazioni dei consumatori per riuscire a essere più attraente. Il cantautore e attore Harry Styles, ad esempio, oltre a essere una potenza della musica è già un’icona della moda. Il suo marchio Pleasing, nel settore beauty, abbatte le barriere con modelli neutrali rispetto al genere. E la London Fashion Week è diventata genderless durante la pandemia, nel momento in cui l’industria della moda l’ha definita

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SCENARI

Gli studi londinesi BLOK sono completamente inclusivi e sicuri per tutti, a prescindere da etnia, orientamento sessuale o genere

“il futuro di tutte le settimane della moda”. Oggi, tutti acclamano i marchi del settore fitness neutrali rispetto al genere. Il marketing inclusivo rispetto al genere non significa abbandonare le immagini preferite (“sane e forti”) che finora, se si considera uno spettro più ampio di consumatori, hanno avuto un fascino limitato, bensì significa utilizzare anche immagini attraenti per una gamma più ampia di utenti. Essendo un fruitore di club senior, in genere non cerco lezioni di HIIT, bensì attività LIIT (Low Intensity Interval Training), finalizzate innanzitutto alla salute e al benessere. Questo per dire che il linguaggio che si utilizza per promuovere il proprio club, e presentarne i servizi, è molto importante. Utilizzare un linguaggio inclusivo e positivo significa incrementare la propria efficacia nell’attrarre uno spettro più ampio di consumatori. Gli operatori del nostro settore devono dunque re-immaginare il modo in cui il genere appare, a tutti i livelli,

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all’interno dei loro club, tenendo in considerazione ricerche di mercato, sondaggi, l’esperienza dei clienti, i prodotti in vendita e le attività proposte. I brand che si mostrano più attenti a questo importante cambiamento, aggiornando il proprio approccio al mercato, hanno maggiori possibilità di veder crescere il proprio business nell’immediato futuro.

DAVID MINTON

Direttore di The Leisure Database Company, società britannica specializzata in ricerche di mercato nel settore del fitness e dell’intrattenimento, è uno dei più stimati conoscitori e analisti di questo mercato a livello mondiale.


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PROGETTAZIONE

IL CENTRO WELLNESS E IL SUO GEMELLO DIGITALE DI JORGE VIEIRA

St Sidwell’s Point consuma pochissima energia, può resistere a condizioni meteorologiche estreme e assicura un vantaggioso ritornodall’investimento. Tutto questo grazie al suo “doppio” immateriale

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nvestigatori della polizia che nelle serie televisivi esplorano edifici in 3D è solo fantascienza? Direi di no. Questo stimolante argomento merita un approfondimento per capire in che direzione stiamo andando per quanto concerne lo sviluppo delle competenze necessarie per farlo nella vita reale di oggi, nella quale la domanda di soluzioni digitali è in costante e rapida crescita e riguarda tutto ciò che ci circonda. Internet of Things (sinteticamente IoT), ad esempio, è un vasto ecosisteNel primo anno di attività, il St Sidwell’s Point ha registrato un milione di utenti

ma che comprende oggetti fisici, dispositivi, veicoli, edifici e altre cose che impiegano sensori (software, connettività di rete) consentendo di raccogliere e scambiare dati con altri dispositivi e sistemi su Internet o altre reti di comunicazione. Un esempio di IoT è il contatore dell’acqua. Se è recente, è molto probabile che sia “intelligente”, ossia in grado di misurare il consumo idrico e fornire dati in tempo reale al fornitore di rete sull’utilizzo di questa utenza. Questi dati possono inoltre essere utilizzati per prevedere la domanda e pianificare le future esigenze di fornitura.

UN EDIFICIO REALE E DIGITALE

Ma tutto ciò come si applica a un edificio in questo mondo sempre più digitalizzato? La riposta è semplice: attraverso un gemello digitale. I gemelli digitali (cfr. Il Nuovo Club n. 194) sono rappresentazioni virtuali di risorse reali impiegabili per monitorare, analizzare e ottimizzare le loro prestazioni. Il concetto di gemello digitale è un’estensione di Internet of Things, nella quale il mondo fisico viene replicato in quello digitale. Sebbene esistano alcune somiglianze tra i gemelli digitali e i modelli di realtà virtuale, si tratta di concetti fondamentalmente diversi, impiegati per scopi diversi. I modelli di realtà virtuale vengono utilizzati per creare esperienze coinvolgenti per gli utenti, mentre i gemelli digitali – che possono fare la stessa cosa – possono andare oltre, rendendo possibile la manipolazione dei dati all’interno dell’ambiente virtuale. Un altro aspetto fondamentale del gemello digitale risiede nel fatto che è associato a un bene realmente esistente: un gemello digitale senza gemello fisico è solo un modello. La creazione di un vero gemello digitale implica che tanto l’entità fisica quanto quella digitale si sviluppino ed evolvano allo stesso tempo, come farebbero due gemelli biologici, identici tra loro. Nel caso di un edificio, si prevede che la sua interazione con un gemello digitale interes-

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PROGETTAZIONE

dati disponibili dell’asset in questione e per un edificio esistente ciò significa raccogliere quanti più dati possibile sul suo stato attuale. Sarebbe opportuno effettuare un’ispezione per acquisire la sua volumetria e raccogliere tutte le informazioni tecniche riguardanti le apparecchiature, i sistemi o gli oggetti che richiederanno di essere monitorati. Una volta effettuata questa importante raccolta di dati, giunge il momento di convertirli e sistemarli in una posizione centrale unificata. Per gli edifici di nuova costruzione, il processo può essere semplificato se il team di progettazione utilizza il BIM (Building Information Modeling) in tutte le fasi di realizzazione del progetto. I modelli BIM contengono già la volumetria, i dati relativi ai sistemi e alle risorse previsti prima della costruzione e sarà l’appaltatore, durante il processo di costruzione, a fornire i dati rimanenti da inserire nel BIM. Una volta portata a termine la costruzione, si avrà così a disposizione un suo gemello digitale che può essere convertito in uno strumento di gestione complessiva della struttura. Il gemello digitale potenzia il tradizionale software di gestione smart con descrizioni digitali altamente accurate di ogni aspetto della struttura, mettendo a disposizione dell’operatore un modello virtuale della stessa, completo e sempre aggiornato, in grado di identificare i guasti in tempo reale, anticipare i rischi e visualizzare i cambiamenti futuri con una precisione senza precedenti.

UN CASE HISTORY EMBLEMATICO

Il centro realizzato dal Comune di Exeter ha bassi costi di gestione che garantiscono profitti crescenti

serà il suo intero ciclo di vita. Sarà pertanto necessaria una strategia che ne definisca scopo e obiettivi ancor prima del suo lancio, ad esempio per stabilire quali dati raccoglierà, quale indicatore chiave di prestazione utilizzerà, quali futuri problemi contribuirà a risolvere, quali requisiti di sicurezza e privacy rispetterà, quali piani di manutenzione prevederà… e qualsiasi altro aspetto al quale si attribuisca un valore. Una volta adottata la strategia, bisogna preparare l’ambiente in cui verrà archiviato il gemello digitale e gli ambienti cloud sono la soluzione più comunemente utilizzata poiché consente di collegare la connettività dei dati da più posizioni a un repository centralizzato a cui è possibile accedere, anche per effettuare aggiornamenti, in tempo reale. Il mercato offre vari strumenti per manipolare questi dati a seconda dello stadio di maturità del gemello digitale. Le fasi iniziali della realizzazione di un gemello digitale comprendono la raccolta di tutti i

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Presentiamo ora, a titolo esemplificativo, un case history interessante in quanto mostra l’applicazione di alcuni dei concetti fin qui descritti finalizzata alla realizzazione del primo centro wellness Passivhaus – termine utilizzato per indicare edifici passivi che consumano pochissimo, realizzati rispettando lo standard edilizio che mette al centro le prestazioni energetiche e il comfort, ndr – da parte dell’amministrazione comunale di Exeter, capoluogo della contea inglese del Devon che conta circa 131.000 abitanti. Si tratta del St Sidwell’s Point. La linea politica di questa amministrazione fissa come obiettivo un futuro sostenibile per Exeter, raggiungibile attraverso un rapporto sinergico e virtuoso tra economia, comunità e ambiente. E la scelta di realizzare questo innovativo centro polifunzionale consacrato al fitness e al wellness nel cuore della città ha molti vantaggi, a partire dal nuovo impulso dato all’economia locale. I fruitori del centro sono infatti anche consumatori che fanno acquisti, mangiano, bevono e in molti casi scelgono di vivere nelle immediate vicinanze. Mettendo in discussione il progetto preliminare dell’architetto, l’amministrazione comunale ha avviato un’ampia consultazione della comunità per assicurarsi che St Sidwell’s Point


venisse progettato e realizzato innanzitutto per soddisfarne pienamente le esigenze, in secondo luogo per rispondere alla propria visione di sviluppo sostenibile a lungo termine. Sostenendo diverse iniziative che promuovono l’attività fisica tra la popolazione – come Get People Active, Exeter Live Better e Move More – questo Comune ha dimostrato di considerare la salute e il benessere dei suoi residenti una priorità. E lo stesso vale per il rispetto dell’ambiente che si concretizza nella pianificazione di uno sviluppo sostenibile. Questa chiara visione ha portato alla realizzazione di St Sidwell’s Point. Già nella fase iniziale del progetto, questa lungimirante amministrazione comunale ha avanzato le sue richieste principali: il centro doveva essere un edificio che funge da porta della città, essere dotato di strutture di ultima generazione per il nuoto e il fitness e soddisfare tre importanti requisiti di natura ambientale, ovvero ridotto consumo di energia e acqua, principi costruttivi funzionali alla salute degli utenti ed essere pronto a raccogliere la sfida della transizione ecologica imposta dal cambiamento climatico.

UNA STRUTTURA SEMPRE SOTTO CONTROLLO

St Sidwell’s Point offre un’ampia gamma di strutture e servizi, tra i quali figurano una grande area fitness dotata di 150 postazioni e alcune sale per le attività di gruppo, tre piscine e una spa collocata sul tetto, dotata di sale per i vari trattamenti. Gli utenti possono così scegliere tra numerose attività e servizi riguardanti l’esercizio fisico e la cura di sé, così come decidere semplicemente di rilassarsi gustandosi la pace che regna in questa innovativa struttura, dotata inoltre di caffetteria, asilo nido e area ludica con giochi morbidi. Un centro in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, a partire da quelle delle famiglie. Dopo aver esaminato il mix di strutture di cui il centro sarebbe stato dotato, il team di Space & Place, al quale appartengo, si è confrontato con gli esperti della società di consulenza Continuum, attiva nel settore leisure, che ha avviato consultazioni rivolte a gruppi sportivi locali e organizzazioni non governative, analizzando al tempo stesso le strutture presenti sul territorio per quantificare la domanda latente. Inoltre, abbiamo ricevuto altri input operativi da un’organizzazione specializzata nella gestione sportiva. Nel corso del processo progettuale, le varie strutture sono state sottoposte a test di mercato, con il coinvolgimento di alcuni operatori, e a una consultazione pubblica. Un’importante attività preliminare necessaria all’amministrazione comunale per valutare tutte le opzioni riguardanti la futura gestione del centro. Per realizzare questo progetto, abbiamo deciso di utilizzare il BIM e questa soluzione ha

fatto sì che tutte le parti coinvolte avessero un maggiore controllo sulla realizzazione di un edificio così complesso, visualizzando in anticipo la sua versione finale, tenendo costantemente sotto controllo aspetti importanti come consegna, coordinamento dei lavori, gestione dei costi e analisi energetica. Tutto ciò ha permesso di soddisfare tutti i requisiti stabiliti dal committente. Durante la fase di costruzione, il modello è stato utilizzato anche per l’ulteriore sviluppo progettuale e il coordinamento di subappaltatori specializzati che hanno inserito i propri dati in un archivio centralizzato. E una volta completata la fase di costruzione, i progettisti ambientali hanno iniziato a raccogliere le informazioni del gemello digitale fornite dai sensori, dalle apparecchiature meccaniche e da quelle elettriche, trasmettendo poi queste informazioni al Passiv Haus Institute – istituto di ricerca indipendente che ha sede in Germania – che a sua volta le ha inserite nel proprio modello di monitoraggio ambientale.

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PROGETTAZIONE

L’acqua delle piscine del St Sidwell’s Point è potabile

UN PASSO VERSO IL FUTURO

Rispettando i criteri del Passiv Haus Institute – in base ai quali gli edifici devono essere progettati secondo standard di ultra-risparmio energetico – il Comune di Exeter ha compiuto un importante passo avanti verso il raggiungimento dell’obiettivo di diventare a zero emissioni nette entro il 2030. I braccialetti digitali forniti ai frequentatori del centro sono impiegati per controllare l’accesso all’edificio e alle varie aree nelle quali è suddiviso, e i dati costantemente raccolti confluiscono

nel gemello digitale. In questo modo si dispone di informazioni sempre aggiornate sull’utilizzo della struttura e sull’affluenza nelle varie aree, così come sull’utilizzo dei suoi dispositivi. St Sidwell’s Point si distingue per numerose soluzioni innovative finalizzate al risparmio energetico, come la pompa di calore ad acqua, utilizzata per riciclare il calore di scarto dell’acqua di contro-lavaggio dei filtri delle piscine da utilizzare per il riscaldamento dell’acqua di balneazione. Grazie all’impiego di materiali e sistemi che soddisfano gli standard fissati dall’

ST SIDWELL’S POINT IN NUMERI Riduzione del 70% dell’energia consumata Risparmio d’acqua pari al 50% Fabbisogno energetico primario annuo pari a 375 Kw/h per m2 Obiettivo energetico del sistema di microfiltrazione: 40Wh/m3 1 milione di utenti il primo anno di attività Rientro dall’investimento previsto in 8-9 anni Costo di realizzazione: 34 milioni di sterline Costo totale: 42 milioni di sterline

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Questo edificio all’avanguardia è resistente agli agenti atmosferici anche estremi e al trascorrere dl tempo

Institute of Building Biology and Sustainability IBN, questa moderna struttura fornisce energia pulita e mette a disposizione di tutti gli utenti un ambiente sano, privo di tossine e inquinanti nocivi che sarebbero altrimenti emessi dal suo tessuto edilizio. Inoltre, la tecnologia di trattamento dell’acqua con microfiltrazione utilizzata per le piscine fa sì che i livelli di cloro siano così contenuti da rendere l’acqua di qualità addirittura potabile, a conferma dell’impegno di questo centro per la salute dei suoi utenti. Questo sistema di microfiltrazione all’avanguardia viene monitorato dal produttore stesso e in caso di problemi, uno specialista ne controlla le prestazioni per valutare se il problema può essere risolto da remoto o se è necessario un intervento sul posto.

nessere degli utenti e durare nel tempo. Tutto ciò implica inoltre un rientro dall’investimento che è addirittura superiore all’investimento stesso. Il centro realizzato dal lungimirante Comune di Exeter andrà lontano anche perché i bassi costi di gestione garantiranno sul lungo periodo profitti crescenti.

SOSTENIBILITÀ ANCHE ECONOMICA

Questa grande attenzione al risparmio energetico si traduce, sul lungo termine, in un significativo risparmio economico, assicurato anche dal fatto che questo impianto è stato realizzato con soluzioni progettuali e costruttive che lo rendono resistente agli agenti atmosferici e al trascorrere del tempo, tanto da risultare resiliente ai cambiamenti climatici previsti da oggi al 2080. Questo edificio “futuristico” – che sa adattarsi a condizioni meteorologiche estreme, purtroppo sempre più frequenti anche nel Regno Unito – dimostra che oggi è possibile realizzare strutture di alta qualità consacrate allo sport, al fitness e al benessere in grado di assicurare bassi consumi energetici, rispettare l’ambiente, massimizzare il be-

Uno scorcio della spa collocata sul tetto

JORGE VIEIRA Architetto specializzato in digital delivery, è entrato nello studio di progettazione Space & Place – che ha sedi a Londra, Manchester, Glasgow e Lisbona – per dirigere l’implementazione, il coordinamento e la formazione del Building Information Modeling (BIM). Si è occupato di numerosi progetti su larga scala migliorandone l’efficienza e come responsabile della strategia digitale di Space & Place ha mantenuto i team al passo con la rapida evoluzione tecnologica che interessa anche il mondo della progettazione.

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SALUTE

PRESCRIZIONE DELL’ESERCIZIO FISICO: IL DADO È TRATTO

A CURA DELLA REDAZIONE

Si è svolto a Roma, presso il Ministero della Salute lo scorso 27 ottobre, il convegno organizzato da ANIF, con il patrocinio dello stesso Ministero, dedicato alla prescrizione dell’esercizio fisico strutturato come farmaco, progetto lanciato nel 2011 che ora sembra finalmente realizzabile grazie alla discesa in campo delle Istituzioni al fianco degli operatori e degli specialisti

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ovimento per la Salute: la prescrizione dell’esercizio fisico strutturato come farmaco è il titolo del convegno organizzato da ANIF, con il patrocinio del Ministero della Salute, andato in scena lo scorso 27 ottobre a Roma, nella Sala Auditorium Cosimo Piccinno del Ministero della Salute. Un punto di partenza fondamentale per la prescrizione dell’esercizio fisico, di cui si parla dal 2011, anno in cui ANIF lanciò il progetto Movimento per la Salute, finalizzato all’istituzionalizzazione della prescrizione del “farmaco esercizio fisico” da parte dei

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medici di base, dei medici sportivi, dei pediatri e degli specialisti. Questo evento costituisce un significativo passo avanti nell’iter che prende le mosse da una nuova concezione dell’esercizio fisico e dello sport, concepiti non più solo come attività ludiche, aggregative e agonistiche, ma anche e soprattutto come straordinario farmaco naturale per tutti, essenziale per il benessere psicofisico e la salute, in chiave tanto preventiva quanto curativa di numerose malattie croniche non trasmissibili. Per la prima volta è stato creato – con questo storico convegno – un tavolo che ha dato luogo al confronto tra le figure professio-


Da sinistra, Giampaolo Duregon e Andrea Abodi

nali che possono attuare questo progetto, ovvero il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Ministro della Salute Orazio Schillaci – rappresentato per l’occasione dal Capo di Gabinetto del Ministero della Salute Marco Mattei –, Guido Rasi, ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica all’università Roma Tor Vergata, il Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana Maurizio Casasco, il responsabile scientifico della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Walter Marrocco, il responsabile sanitario della Scuderia Ferrari e MEDEX - Medicine&Exercise Alessandro Biffi, il presidente CISM (Comitato Italiano Scienze Motorie) Daniele Iacò, Samuele Marcora, professore ordinario del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna, il direttore della Wellness Foundation Federica Alberti, il direttore dell’Osservatorio Valore Sport The European House-Ambrosetti Emiliano Briante, il CEO e co-founder di Show Health Training Club Giorgio Leo e, ovviamente, il presidente ANIF Giampaolo Duregon. In questo primo incontro, al quale Il Nuovo Club non poteva mancare, i relatori poc’anzi citati hanno analizzato gli aspetti legati alla prescrizione dell’esercizio fisico e alla lotta alla sedentarietà, riconoscendo all’unanimità che la promozione dell’esercizio fisico è una priorità per il nostro Paese, evidenziando l’urgenza di attuare un piano d’azione che coinvolga le Istituzioni e i professionisti, che inneschi un processo educativo grazie al quale i cittadini abbiano un nuovo approccio all’attività motoria.

DALLE PAROLE AI FATTI

Giampaolo Duregon ha aperto i lavori ricordando che il progetto Movimento per la Salute era entrato in una fase di stallo nonostante avesse ottenuto, al termine della sperimentazione, ottimi risultati scientifici. Risultati dei quali ha recentemente parlato anche il Ministro Schillaci, riconoscendo il valore di questo importante progetto, tanto da decidere di riattivarlo a livello istituzionale tramite il Ministero che ha gli strumenti e le capacità per implementarlo e svilupparlo. Dopo aver sottolineato che ANIF si è trovata in perfetto accordo con i Ministri Schillaci e Abodi in merito alla diffusione di una nuova cultura della pratica sportiva tra la popolazione, ha concluso il suo intervento con questa pro-

messa: «Entro pochi giorni chiederemo ai due ministri di attivare un tavolo tecnico con la speranza che a settembre 2024 i medici sportivi possano iniziare a prescrivere l’esercizio fisico». La parola è quindi passata al Ministro Andrea Abodi che ha ammantato di concretezza la promessa di Duregon: «Non vogliamo far passare troppo tempo tra l’annuncio di oggi e ciò che deve essere concretizzato. La proposta di ANIF avrà un seguito a breve termine, con l’apertura di un tavolo istituzionale interministeriale». Ha quindi ribadito che lo sport è una difesa immunitaria individuale e sociale, invitando tutti a creare un virtuoso gioco di squadra per affermare il valore di tutti quei fattori che tutelano la vita, sottolineando che lo sport, nell’accezione più ampia e trasversale del termine, è uno di questi fattori, così come tanti altri. «Per questo – ha concluso Abodi – fin dall’inizio del mio mandato stiamo lavorando in sinergia con i ministeri Istruzione e Merito, Salute, Università e Ricerca, Cultura, Ambiente e Sicurezza energetica, Agricoltura, Sovranità Alimentare e foreste per lavorare verso un unico obiettivo». È quindi intervenuto Marco Mattei, con queste parole: «Questo progetto coinvolgerà i medici dello sport che trasmetteranno le competenze necessarie ai medici di base, che avranno poi il compito di dialogare con i pazienti. Vengono così rispettati profili e competenze professionali, in modo che il paziente tragga un beneficio da una catena di attività sinergiche. È necessario che gli attori in campo siano seduti attorno a un tavolo ministeriale per concordare le modalità con le quali arrivare a formulare la prescrizione dell’esercizio fisico come farmaco. Il Ministro Schillaci è entusiasta della proposta del tavolo istituzionale – ha concluso Mattei – e indicherà le modalità per formalizzarlo e per mettere tutto a sistema in modo da arrivare a elaborare il progetto di attuazione nel modo migliore». Il professore Guido Rasi, dopo aver sottolineato che questo convegno rappresenta una tappa fondamentale nel processo di realizzazione del progetto “farmaco esercizio fisico” in quanto svoltosi in una sede istituzionale, con l’appoggio di due ministri, ha evidenziato i quattro futuri effetti dell’attuazione del progetto (effetto farmacologico/preventivo dell’esercizio fisico: attraverso un’attività coordinata, personalizzata, certificata e sempre più misurabile; effetti economici diretti e indiretti; benefici sociali:

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SALUTE

L’intervento di Giorgio Leo (il primo da sinistra)

problemi come solitudine e violenza vengono smorzati grazie alla pratica dell’esercizio fisico; effetto cumulativo di tutti gli aspetti sopra elencati che dovrà essere misurato). «Sono quattro gli “attori” attorno ai quali deve ruotare il progetto: la Federazione Medico Sportiva, che prescrive l’attività di tipo agonistico, e la Federazione dei medici di medicina generale, che dovrà coinvolgere 23 milioni di sedentari nella cura e nella prevenzione attraverso l’attività fisica. Risulta fondamentale la collaborazione tra queste due federazioni per la formazione, la stesura di protocolli e la raccolta dei dati da rivolgere, in seguito, alla comunità scientifica. Gli altri due attori – ha chiarito Rasi – sono gli impianti sportivi, che dovranno avere determinate caratteristiche ben codificate, certificate e garantite, e la figura dei chinesiologi quali professionisti che sappiano interpretare la prescrizione del medico andando a capire come modellarla sul paziente che si troveranno davanti». Il presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, Maurizio Casasco, dopo aver chiarito che la Federazione che rappresenta è l’unica società scientifica di medicina dello sport riconosciuta dal Ministero della Salute, ha detto: «La prescrizione dell’esercizio fisico deve essere equiparata a quella di un farmaco, ossia con la giusta dose, come diceva Ippocrate». Ha quindi sottolineato che tale prescrizione può diventare realtà solo se si fa squadra tra medici dello sport, medici di base, massofisioterapisti, chinesiologi e tutti gli altri specialisti che possono collaborare alla stesura di un protocollo. Questo perché la giusta dose di attività motoria vale tanto come prevenzione quanto come cura. È quindi stata la volta di Walter Marrocco, responsabile scientifico della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), che ha reso noto che all’interno della loro federazione è stato creato un gruppo di lavoro molto nutrito che, da quindici anni, si dedica a diverse questioni legate alla prevenzione, necessaria per il miglioramento della qualità della vita. «I punti cardine sui quali lavoriamo – ha spiegato – sono l’esercizio fisico, che deve essere appropriato, constante e strutturato in base alle esigenze personali, e la corretta alimentazione, indispensabili, unitamente all’esercizio fisico, per mantenere un sano equilibrio psico-fisico». Ha quindi sottolineato che questi due elementi, insieme, contribuiscono ad allungare le aspettative di vita in condizioni di salute e autonomia, ricordando che il manuale che la federazione ha messo a disposizione di tutti i medici di medicina generale contiene un ampio capitolo dedicato all’attività motoria poiché ritenuta fondamentale.

PROGETTI LUNGIMIRANTI

La seconda parte del convegno – dedicata alla presentazione di progetti che stanno ottenendo ottimi risultati nella lotta alla sedentarietà e nella prevenzione e/o cura di varie patologie – è stata aperta da Alessandro Biffi, responsabile sanitario della Scuderia Ferrari e della società medica Med-Ex, che ha esordito sottoline-

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ando la differenza tra sport ed esercizio fisico, chiarendo che ciò che si vuole prescrivere è quest’ultimo in ragione della sua facile prescrivibilità in quanto non sottoposto a regole, diversamente dallo sport, attività strutturata sottoposta a regole ed esposta a rischi maggiori. La figura del chinesiologo, considerata fondamentale anche dal Professor Rasi per la realizzazione del progetto “farmaco esercizio fisico”, è stata rappresentata dal presidente del Comitato Italiano Scienze Motorie, Daniele Iacò, e dal professor Samuele Marcora che hanno manifestato la loro soddisfazione per i risultati finora raggiunti: «Stiamo lavorando per il riconoscimento della figura del chinesiologo come parte del sistema sanitario. E grazie alle Istituzioni preposte che ci stanno sostenendo siamo vicini al raggiungimento di questo importante traguardo». Federica Alberti, direttore di Wellness Foundation, e Giorgio Leo, CEO di Show Health Training Club, hanno illustrato i progetti sviluppati nelle loro regioni, rispettivamente Emilia Romagna e Veneto, evidenziandone gli ottimi risultati che stanno ottenendo. La campagna Chi si muove, si ama, lanciata da Wellness Foundation in collaborazione con gli Ordini dei Medici e gli Ordini dei Farmacisti di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, e con il supporto di AUSL Romagna e di Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano della Prevenzione 2021-2025, è rivolta alle persone che non fanno attività fisica, nello specifico alla popolazione romagnola appartenente alla fascia d’età 40-60 anni. L’obiettivo è promuovere lo svolgimento regolare di attività fisica come strumento per il miglioramento della qualità della vita e la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. Il progetto ShowCare, recentemente lanciato da Show Health Training Club, è partito da una riflessione: in Italia sono 3,5 milioni i malati oncologici, dei quali circa 700mila sopravvivono, ma con effetti collaterali devastanti sulla qualità della vita e sullo stato psico-fisico. «Una volta terminate le terapie – ha sottolineato Leo –, a questi pazienti viene raccomandato di cambiare stile di vita, ma nessuno suggerisce loro di praticare esercizio fisico, nonostante siano numerosissime le evidenze scientifiche che ne dimostrano l’efficacia nella riduzione delle recidive, fino al 40%, soprattutto nei tumori più diffusi, ovvero colon e mammella. Il progetto ShowCare – ha chiarito l’imprenditore padovano – nasce proprio a sostegno di queste persone, con l’obiettivo esplicito di “prendersi cura” di loro». Nel primo centro realizzato a Padova, con il sostegno del Comune, le persone guarite da neoplasie si allenano gratuitamente e l’obiettivo è aprire un centro ShowCare in tutte le città italiane. Giorgio Leo ha colto l’occasione per ricordare inoltre che la sedentarietà è la quarta causa di morte a livello mondiale e che per ogni 10 euro di spesa sanitaria 8 interessano patologie croniche non trasmissibili, dunque causate dallo stile di vita ed efficacemente prevenibili e trattabili con il farmaco esercizio fisico. Emiliano Briante, associate partner di The European House-Ambrosetti, nonché responsabile dell’Osservatorio Valore Sport (che presentiamo in modo approfondito in altra parte della rivista) ha presentato molti dati sulla sedentarietà in Italia e sui danni a essa correlati, ricordando inoltre che The European House-Ambrosetti ha fondato una piattaforma multistakeholder, specifica per lo studio dell’impatto dello sport per il sistema Paese, anche dal punto di vista socio-sanitario. www.movimentoperlasalute.eu

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NORMATIVE

IL NUOVO VOLONTARIO SPORTIVO DILETTANTE DI GUIDO MARTINELLI E BIAGIO GIANCOLA

La riforma del lavoro sportivo finalmente stabilisce che nel settore sport chi percepisce compensi è un lavoratore, chi svolge l’attività con finalità extraeconomiche è un volontario. Un chiarimento che merita alcune puntualizzazioni

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entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo ha finalmente definito un equivoco su cui spesso il mondo dello sport giocava. La circostanza che i compensi sportivi fossero classificati come redditi diversi li escludeva formalmente dal rientrare statisticamente tra i lavoratori e quindi si sono sempre “venduti” numeri di volontari che

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comunque ricevevano compensi, in alcuni casi anche cospicui. Oggi nello sport chi percepisce denari è un lavoratore, chi svolge l’attività con finalità extraeconomiche è un volontario che, pertanto, da detta attività non potrà ricevere alcuna forma di arricchimento. Il volontario può svolgere nello sport qualsiasi forma di attività, affine al servizio della pratica sportiva.


UNA CONTRADDIZIONE SOLO APPARENTE

La figura del volontario sportivo ha trovato compiuta disciplina all’articolo 29, D.Lgs. 36/2021. A prima vista potrebbe sembrare addirittura una contraddizione in termini l’inserimento dei volontari tra “i lavoratori sportivi” in quanto non solo nell’ordinamento giuridico vigente, ma anche nel comune sentimento popolare, sussiste una sorta di presunzione di onerosità in relazione alla prestazione lavorativa. Non per questo, però, può essere a priori esclusa un’attività lavorativa prestata gratuitamente. I motivi che spingono un soggetto a prestare la propria attività lavorativa senza ricevere in cambio alcun compenso possono essere molteplici, comunque riconducibili all’affectionis vel benevolentiae causa, vale a dire la realizzazione di una determinata causa di natura non economica ossia a carattere sociale, culturale, assistenziale o sportiva ritenuta comunque meritevole secondo l’ordinamento giuridico. Va evidenziata una differenza ulteriore tra il concetto di volontariato nella disciplina del codice del terzo settore (“il volontario è una persona che… svolge attività… esclusivamente per fini di solidarietà”, articolo 17, D.Lgs. 117/2017) e in quello di riforma dello sport (“... volontari... esclusivamente con finalità amatoriali”, articolo 2 D.Lgs. 36/2021). Nel primo emerge una visione solidaristica del volontario, nel secondo la soddisfazione di un bisogno egoistico. In primo luogo è indispensabile chiarire che qualora l’attività lavorativa sia prestata a titolo gratuito, quindi per motivazioni che sul piano etico-sociale escludono la sussistenza dell’onerosità della prestazione, viene meno la volontà delle parti di vincolarsi, non sorgendo tra le stesse alcun rapporto obbligatorio giuridicamente rilevante in grado di giustificare l’insorgenza di legittime pretese reciproche tra i contraenti. Conseguentemente, nei casi sopra citati, non sorge il diritto al compenso, né può ipotizzarsi uno dei casi in cui possa essere esperita vittoriosamente l’azione di indebito arricchimento ex articolo 2041, cod. civ. mancandone i richiesti presupposti. Sotto il profilo della mancata previsione di un compenso, quale controprestazione all’attività lavorativa prestata da un soggetto, si deve rilevare come ciò sia giustificato dall’inesistenza di un rapporto di lavoro, sia autonomo, sia, a maggior ragione, subordinato. Come emerge dalla normativa che disciplina i contratti di lavoro, nonché dall’esame della costante giurisprudenza, il rapporto di lavoro si caratterizza per la presenza degli elementi della continuità, della collaborazione nell’altrui impresa, del vincolo di subordinazione nel lavoro dipendente, nonché dell’onerosità della prestazione, elemento che ricorre quando vi sia una corrispettività tra l’attività svolta dal lavoratore e la controprestazione posta a carico del datore di lavoro.

risarcimento dei danni causati e/o derivanti dall’attività da lui gratuitamente prestata. Una dichiarazione di questo tipo può evitare, infatti, un altro pericolo forse più reale rispetto a quello dell’esercizio dell’azione d’indebito arricchimento. Si concretizzerebbe nel caso di specie un contratto di lavoro atipico che consente al lavoratore di rivendicare quanto gli sarebbe spettato in forza dell’attività prestata, così come disposto anche dall’articolo 2126, cod. civ. il quale afferma che “se il lavoro è prestato con violazione di norme poste a tutela del prestatore di lavoro, questi ha in ogni caso diritto alla retribuzione”. A maggior ragione, quindi, si rende opportuna la predisposizione di una dichiarazione del tipo sopra indicato sottoscritta da coloro che si apprestano a fornire gratuitamente, in via continuativa, la propria attività a favore dell’associazione per le ragioni a carattere non economico individuate in precedenza e che giustificano la prestazione di un’attività fornita senza la previsione di alcun compenso.

VOLONTARIATO GRATUITO E FORME DI COLLABORAZIONE

Rientrano, dunque, nell’ambito del volontariato gratuito, tutte quelle forme di collaborazione in cui il prestatore lavora semplicemente per passione, pago delle soddisfazioni che gli provengono dall’aver contribuito alle varie iniziative poste in essere dal sodalizio, senza avere né richiedere alcun tipo di compenso per l’attività prestata. La sola forma di riconoscimento, patrimonialmente valutabile, compatibile con l’instaurazione di un rapporto gratuito, è il rimborso al collaboratore delle sole spese vive documentate da lui/lei anticipate per attività svolta in nome e per conto dell’associazione (c.d. a piè di lista). Per poter sostenere che si tratti di un vero e proprio rimborso spese e non di una retribuzione per l’attività svolta, sarà pertanto necessaria un’apposita delibera da parte dell’associazione per conto della quale il collaboratore deve effettuare le spese, o una lettera di incarico sottoscritta dal legale rappresentante

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LA DICHIARAZIONE DEL COLLABORATORE

In ogni caso, tenuto conto che il contenzioso potrebbe essere intentato dai prestatori di attività gratuita e considerato che il consenso espresso dal collaboratore giustifica il trasferimento di utilità economica priva di controprestazione, al fine di evitare eventuali controversie risulta comunque opportuno acquisire una dichiarazione del collaboratore da lui sottoscritta al momento dell’inizio dell’attività, nella quale risulti specificato che l’attività è prestata volontariamente e gratuitamente per contribuire al raggiungimento delle finalità che l’associazione si propone. Nella dichiarazione stessa sarà, inoltre, preferibile inserire che il collaboratore svolge l’attività sotto la sua personale responsabilità e che quindi, oltre a non rivalersi nei confronti dell’associazione per i danni da lui eventualmente subiti nello svolgimento dell’attività lavorativa e a causa di essa, lascia altresì indenne l’associazione da ogni pretesa, da parte di terzi, di

I volontari sportivi possono essere tesserati anche come atleti

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NORMATIVE

della stessa, specificando la causa delle spese e l’autorizzazione a compierle. È chiaro che, per le prestazioni gratuite, il rimborso spese sarà relativo solo ad attività effettuate su incarico e per conto dell’ente erogante. Si dovrà fare attenzione agli eventuali rimborsi di spese di vitto ed alloggio. Questi potranno essere ammessi solo se relativi a momenti in cui la prestazione viene effettivamente resa (ad esempio in occasione di trasferte) fuori dal Comune di residenza del percettore. Ai volontari sportivi, al contrario di quanto l’articolo 17 del codice del terzo settore prevede per i volontari degli enti iscritti al Runts, potranno essere riconosciuti solo i rimborsi spese autocertificati fino all’ammontare massimo di centocinquanta euro mensili.

VOLONTARI SPORTIVI E ASSICURAZIONE

Gli enti dilettantistici che si avvalgono di volontari devono assicurarli per la responsabilità civile verso i terzi. La copertura dovrà avvenire secondo le modalità previste dal decreto disciplinato dall’articolo 18, comma 2, del codice del terzo settore. A tal fine si dovrà provvedere alla loro identificazione mediante il tesseramento all’ente affiliante, ove questo garantisca detta copertura assicurativa. In caso contrario sarà necessario adottare, come previsto per gli enti del terzo settore dal D.Lgs. 117/2017, un registro apposito e stipulare una polizza dedicata. I volontari non necessariamente sono identificati negli associati. Potremmo, infatti, avere degli associati che non operano all’interno e in favore del sodalizio sportivo di appartenenza. Si ritiene, invece, che un tesserato, ove presti la propria opera a titolo gratuito, necessariamente debba essere considerato un volontario. È auspicabile che la copertura per la responsabilità civile sia inserita tra le garanzie assicurative collegate con il tesseramento a una FSN/DSA/EPS disciplinate dall’articolo 51, L. 289/2002. È ravvisabile la responsabilità degli amministratori in caso di mancata indicazione dei volontari e conseguente mancata loro copertura assicurativa. Ai volontari sportivi tesserati come atleti e tecnici possono essere riconosciuti premi per risultati ottenuti in competizioni sportive

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Una medesima attività può essere riconducibile a prestazione di lavoro, ma può anche essere strumentale ai fini altruistici. È possibile la compresenza di lavoro sportivo e attività sportiva di volontariato laddove il “lavoratore sportivo” presta attività in forza di un contratto a favore di un ente sportivo e, collateralmente, un’attività sportiva di volontariato in favore della Federazione sportiva di appartenenza. I volontari che siano anche pubblici dipendenti ne dovranno dare mera comunicazione alla amministrazione di appartenenza.

VOLONTARI SPORTIVI E PREMI

A tutti i volontari sportivi “tesserati in qualità di atleti e tecnici” potranno essere riconosciuti i premi per i risultati ottenuti nelle competizioni sportive previsti dal comma 6-quater, articolo 36 del decreto. Detti premi, infatti, non rientrano in un programma negoziale, non corrispondono al voluto contrattuale e, quindi, sono altra cosa rispetto a un corrispettivo legato ai risultati ottenuti; essi costituiscono atto unilaterale di erogazione legato all’alea per il raggiungimento di un determinato risultato. Possono essere conferiti anche in occasione di raduni o partecipazioni ad attività di squadre nazionali. Si applica al caso di specie la disciplina di cui all’articolo 30. D.P.R. 600/1973 che prevede una ritenuta a titolo di imposta del 20% a rivalsa facoltativa. Fatto cento il valore del premio (che potrà essere anche in natura e, in tal caso, si farà riferimento al controvalore commerciale del bene) chi lo eroga potrà liberamente determinare se accollarsi la ritenuta dando cento di premio al vincitore e pagando venti all’erario, oppure versare ottanta agli sportivi e venti al fisco. L’importo, ovviamente, essendo tassato alla fonte non si cumula con gli altri redditi del percettore. Le prestazioni sportive di volontariato sono incompatibili con qualsiasi forma di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività sportiva.


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A CURA DELLA REDAZIONE

TRIFORM ROOM: ALLENAMENTI COINVOLGENTI E IMMERSIVI

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riform lancia ufficialmente sul mercato il suo nuovo format: Triform Room, una sala completamente attrezzata con le functional Triform Bench e diverse tipologie di attrezzi cardio (bici e vogatore ad aria, tapis roulant curvo e l’ultimo innesto, skierg), la soluzione completa per lo svolgimento di sessioni d’allenamento funzionale di gruppo. Questa nuova proposta Triform

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è un progetto completo, comprensivo di pavimentazione gommata antitrauma dotata di segni funzionali, tutti gli accessori e gli attrezzi necessari all’allenamento (kettlebell, manubri esagonali, slam ball, power bag, materassini ed elastici) e una consulenza per il design dell’illuminazione per garantire che le sessioni d’allenamento siano ancor più immersive.

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La grande novità risiede nel sistema software aggiuntivo, fornito dall’azienda partner Uptivo, grazie al quale durante le sessioni d’allenamento vengono monitorati e visualizzati i dati di biotelemetria dell’utente (battito cardiaco, livello di affaticamento, ecc.) e tutti i parametri relativi agli esercizi in fase di esecuzione (video-esercizio, tempo di lavoro, recupero, livello di difficoltà, numero di giri, ecc.), così come la visualizzazione della corretta esecuzione degli esercizi filmati sulla Triform Bench. L’obiettivo è fornire all’utente

una “realtà aumentata” durante l’allenamento e, al tempo stesso, mettere a disposizione dei club e dei trainer un valido strumento per proporre lezioni sempre nuove e stimolanti. Luci a led, video-esercizi e suoni ritmati garantiscono l’immersione totale nell’allenamento. E grazie a trainer formati direttamente da Triform, attrezzature e software di ultima generazione, l’esperienza dell’utente risulta più intensa e più coinvolgente. PER INFORMAZIONI: www.triform.it


PERFORMANCE E RISULTATI: L’IMPORTANZA DEI DATI

L

a raccolta e il monitoraggio costante dei dati di composizione corporea sono fondamentali nel percorso di miglioramento delle prestazioni sportive, sia per gli atleti professionisti, sia per gli appassionati del mondo delle palestre. Monitorare attentamente l’evoluzione della condizione fisica nel tempo, attraverso la misurazione accurata di parametri chiave come la massa muscolare e la percentuale di grasso corporeo, rivela dettagli preziosi per gli atleti e per i loro allenatori. Questo approccio fornisce una panoramica dettagliata delle caratteristiche fisiche, permettendo di identificare in modo chiaro i punti di forza e le aree di miglioramento. La raccolta sistematica di dati di composizione corporea

crea una base solida per adottare strategie mirate al perfezionamento delle prestazioni sportive. Gli impedenziometri InBody aiutano a massimizzare i benefici di quest’approccio. Questi strumenti avanzati consentono una misurazione accurata della composizione

corporea, includendo dati chiave come la massa muscolare e l’analisi segmentale della massa magra e grassa, ma anche – nei modelli di punta – la distribuzione dell’acqua corporea e la quantificazione della ritenzione idrica. Integrando InBody nel processo

di monitoraggio, i fitness club possono offrire un servizio più completo ai propri clienti, consentendo loro di tracciare con precisone i progressi nel tempo e ottimizzare il percorso verso i loro obiettivi di fitness.

LA SCELTA STRATEGICA PER IL BUSINESS DEL CLUB

realmente efficaci sul mercato è necessario innovare sempre, Cofidis continua a investire nella ricerca per offrire ai propri partner servizi che consentano loro di aumentare conversion rate e ticket medio di vendita, supportando concretamente la realizzazione dei loro business e offrendo ai loro clienti servizi che garantiscano una customer experience d’eccellenza. Come funziona PagoDIL by Cofidis? Grazie allo SmartPOS di cui si avvale, è uno strumento unico con tanti vantaggi: accetta le più diffuse carte di debito, è dotato di fotocamera integrata che acquisisce i documenti dei clienti semplicemente scattando una foto ed è 100% digital, permettendo di gestire la transazione senza fotocopie o scontrini cartacei da conservare. E garantisce al cliente finale sicurezza e trasparenza in quanto non accede ad alcun dato personale del conto corrente in quanto può registrare esclusivamente il codice IBAN necessario per l’addebito delle rate, non intaccando il plafond mensile. Cofidis si rivolge a tutte le generazioni, garantendo

sempre velocità, immediatezza, fiducia e sostenibilità del credito. Tutti i servizi di credito al consumo vengono emessi dopo un’analisi del merito creditizio del cliente, ma sempre in real time grazie a una strategia decisionale frutto di anni di esperienza nel settore.

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agoDIL è la soluzione di pagamento omnicanale che, grazie all’accordo con Cofidis, consente di offrire ai propri clienti la dilazione dell’importo degli acquisti in rate mensili, senza costi e interessi. una soluzione che può essere offerta dal centro fitness, con un innovativo SmartPOS wireless. PagoDIL non è invasivo sulla privacy del cliente e ha il vantaggio di ridurre la

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APP UNTA MENTI

A CURA DELLA REDAZIONE

L’IHRSA CONVENTION NELLA CITTÀ DEGLI ANGELI

L’

edizione 2024 dell’annuale Convention IHRSA si terrà a Los Angeles nelle

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tre giornate del 6, 7 e 8 marzo prossimo. Più di 350 aziende del settore presenteranno le loro novità nell’ampio spazio adibito a Trade Show (più di 32.000 metri quadrati) e circa 8.000 operatori di fitness club, centri sportivi e studi confluiranno nella Città degli Angeli per visitarlo e seguire le numerose sessioni proposte dal Congresso che vedrà salire in cattedra più di 150 speaker – provenienti anche da altri settori – che racconteranno storie reali di successo e illustreranno strategie di comprovata efficacia per aiutare gli operatori a

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migliorare il rendimento delle proprie attività. I key-note speakers, ovvero i relatori di spicco che saranno protagonisti delle general session, saranno Mariana Atencio (nella foto in basso a sinistra), giornalista pluripremiata e autrice del best seller Perfectly You: Abbracciare il potere di essere reali, Mark S. Mastrov (nella foto in alto a sinistra), pioniere, innovatore e visionario di fama mondiale nel settore della salute e del fitness, e Will Guidara (nella foto in basso a destra), ristoratore e autore del best-seller intitolato Ospitalità irragionevole, con il quale ha raccontato le lezioni che ha imparato nel corso della sua brillante carriera nel difficile settore della ristorazione, riguardanti due aspetti di vitale importanza come il servizio e la leadership. Come di consueto, il trade show sarà accessibile la seconda giornata (giovedì 7 marzo,

dalle 10 alle 18) e la terza (venerdì 8 marzo, dalle 10 alle 16) e l’Associazione di Boston assicura che sarà l’occasione per conoscere almeno un prodotto o un servizio presentato in anteprima assoluta. E non mancheranno le reception, importanti momenti conviviali dedicati al networking. Dopo un’edizione 2023 che ha finalmente segnato, per questo evento internazionale di riferimento per il settore, il ritorno ai numeri e all’energia degli anni che hanno preceduto la crisi pandemica, le tre giornate californiane saranno un’importante occasione per confrontarsi con altri operatori ed esperti provenienti da tutto il mondo, aggiornarsi sulle novità del mercato, accrescere il proprio bagaglio di conoscenze, ispirarsi e incamerare tanta energia motivazionale per abbracciare l’innovazione. https://hub.ihrsa.org/ihrsa-2024


FORUMCLUB: UNA 25A EDIZIONE RIVOLUZIONARIA

C

on l’edizione 2024 di ForumClub inizia un nuovo corso per l’appuntamento di riferimento per gli operatori italiani, segnato dal debutto di un nuovo format fieristico valorizzato da un congresso di altissimo livello e iniziative speciali. Nelle tre giornate del 14, 15 e 16 febbraio 2024, nei padiglioni 25 e il 26 e nelle sale del Centro Servizi di BolognaFiere, in un unico grande contenitore andranno in scena il 25°

ForumClub - International Congress & Expo, la 15a edizione di ForumPiscine - International Pool & Spa Expo and Congress, e Outex - Outdoor & Leisure Experience, dedicata alla progettazione e all’allestimento di spazi outdoor. Un evento extra large, rivolto all’universo leisure, con il quale cambia tutto per offrire nuove grandi opportunità a tutti gli stake holder. A inizio rivista lo presentiamo in modo molto approfondito.

LA SCIENZA DEL FITNESS E DELLA SALUTE A CHICAGO

A

merican College of Sports Medicine, sinteticamente noto come ACSM, e IDEA Health & Fitness Association, note organizzazioni professionali statunitensi con profonde radici nel settore del fitness e del benessere, hanno organizzato, in partnership, l’edizione 2024 di IDEA & ACSM Health & Fitness Summit, che si terrà dal 22 al 25 febbraio prossimi a Chicago, all’interno dell’hotel Hilton Chicago. Rivolto ai professionisti del fitness e della salute, personal trainer, studenti, proprietari e gestori di club, professionisti del settore sanitario, fisiologi e formatori, l’evento propone un articolato programma congressuale il cui obiettivo è trasformare le più recenti scoperte scientifiche nel campo della medicina dello sport, dell’esercizio fisico e della nutrizione in nozioni che gli

imprenditori e i professionisti della salute e del fitness possono applicare con successo.

Tutto questo attraverso sessioni formative di alta qualità, lezioni pratiche e

dimostrazioni all’avanguardia. www.acsm.org/acsm-summit

A LONDRA PER CRESCERE

L’

edizione 2024 di PerformX, evento rivolto al settore del fitness, del benessere e delle prestazioni umane, si terrà nelle giornare del 21, 22, 23 e 24 marzo prossimo all’interno del Tobacco Dock di Londra, prevedendo la partecipazione di oltre 5.000 operatori tra i quali figurano proprietari e manager di fitness club e catene, personal trainer, fisioterapisti e altri professionisti dell’universo esercizio fisico e salute del Regno Unito.

Quattro intense giornate per seguire le sessioni congressuali e i workshop, per provare nuovi allenamenti, scoprire le novità delle aziende espositrici e fare networking con altri operatori ed esperti. Quattro giornate dedicate a chi desidera imparare, far crescere la propria attività e sperimentare il futuro. www.performxlive.com Guarda il video

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APPUNTAMENTI

L’IHRSA “EUROPEA” RIPARTE DA LISBONA

L’

IHRSA European Congress ha celebrato il suo ventesimo anniversario dal 17 al 19 ottobre scorsi scegliendo Lisbona per la prima edizione dal vivo dopo quella del 2019, svoltasi a Dublino. In questa fase di ripartenza è riuscita ad attrarre 350 operatori del settore che, come di consueto, hanno seguito le sessioni congressuale e vissuto diversi momenti conviviali e di networking. «Il Congresso Europeo – ha detto Liz Clark, presidente e CEO dell’IHRSA – non ha offerto solo opportunità formative e di networking: è anche stato

il luogo perfetto per incontri di lavoro e accordi tra i nostri 15 sponsor e i 350 manager del settore salute e fitness che hanno partecipato, in rappresentanza di 33 paesi. Il Portogallo è stata la scelta perfetta per il ritorno del Congresso in presenza e la celebrazione del nostro importante anniversario. Tutti erano entusiasti di tornare in questo Paese e gran parte del successo dell’evento è dovuto al nostro partner, Portugal Activo, che ha collaborato con noi per garantire che le sessioni formative fossero rilevanti per gli operatori europei, in particolare su questioni come l’imposta

sul valore aggiunto, ChatGPT e tendenze del fitness in Europa. Li ringraziamo per tutti i loro sforzi». Questa la dichiarazione a caldo di Jose Reis, presidente di Portugal Activo: «Ci è piaciuto lavorare con IHRSA per creare un evento che offrisse non solo prospettive dall’interno del settore del fitness, ma anche dall’esterno. Era importante avere anche una visione più ampia, in particolare per quanto concerne la tecnologia poiché l’intelligenza artificiale sta svolgendo un ruolo sempre più importante nelle attività di fitness club e studi». Nel corso del suo coinvolgente intervento, il performance coach e autore Pete Cohen ha spiegato come sia possibile trasformarsi in diverse cose indipendentemente dai propri talenti innati, potendo addirittura raggiungere i livelli “eccellente” e “eccezionale”. Ha testualmente detto: «La cosa più grande che farai mai sarà essere quello che sei». Michelle King, tra i key-note speaker dell’evento previsti dal programma, è stata impossibilitata a partecipare all’ultimo momento ed è stata sostituita da un relatore molto noto agli operatori – anche in Italia per le sue partecipazioni a ForumClub – e molto apprezzato per la sua abilità espositiva e

informativa: l’irlandese Alan Leach, CEO dei West Wood Clubs. Ancora una volta è stato protagonista di un intervento tanto concreto quanto stimolante e coinvolgente, dedicato a un tema sempre attuale come il prezzo e il listino, spiegando perché e come gli operatori di club dovrebbero far spendere di più ai propri clienti, portando numerosi esempi chiarificatori. Manuel Dias, membro del consiglio di amministrazione di Microsoft Portugal, ha invece dato una dimostrazione pratica su intelligenza artificiale e ChatGPT, ribadendo che non sarà l’intelligenza artificiale a rubare il lavoro alle persone, bensì altre persone che sanno utilizzare questi potenti strumenti. Juan del Río Nieto, CEO del Gruppo Vivagym – al quale dedichiamo un approfondito articolo in altra parte della rivista – ha offerto alla platea spunti interessanti su come affinare la propria leadership e le capacità di team building per creare una forte cultura aziendale, unita verso l’obiettivo condiviso di creare un mondo più sano. La ventesima edizione dell’IHRSA European Congress si è conclusa venerdì 20 ottobre con la visita a quattro tra i migliori fitnesswellness club di Lisbona: GO fit, Holmes Place, Joaquim Chaves Fitness e The Code.

IL GRANDE MERCATO CINESE

L’

eedizione 2024 di IWF Shanghai si terrà nel nuovo centro espositivo internazionale di Shanghai dal 29 febbraio al 2 marzo prossimi. L’ampio spazio espositivo, suddiviso in dodici aree, metterà in vetrina un’ampia gamma di prodotti e servizi, tra i quali figurano, solo per citarne alcuni, attrezzature professionali per

il fitness e pilates, strutture di supporto per i club, soluzioni per la costruzione di stadi, tavoli da biliardo, scarpe e abbigliamento sportivo. Fiera di riferimento in Asia rivolta anche al settore del fitness, dello sport e del benessere, nel corso degli anni IWF Shanghai è cresciuta e si è sviluppata insieme all’industria del fitness cinese, divenendo

una piattaforma commerciale tanto per le aziende nazionali, quanto per i marchi stranieri già presenti o che intendono entrare nel mercato cinese.

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PE RCO RSI AREA MANAGERIALE WELLINK ACADEMY Academy Pro: percorsi di formazione da svolgere in modalità totalmente online o ibrida. Prossimi appuntamenti: Club Manager PRO: corso di formazione con test d’ingresso e certificazione delle competenze. Durata annuale con inizio il 26 gennaio. Whats App Marketing: formazione online sull’utilizzo strategico dell’instant message, inizio 9 febbraio. DOCENTI: Team Wellink SEDE: online CONTATTI: www.wellink.it/insegniamoformazione-academy info@wellink.it tel. 0362.1543510 REX ROUNDTABLES FOR EXECUTIVES Il REX Roundtables è rivolto a titolari qualificati e general manager di fitness club. È un rivoluzionario metodo di formazione che si sviluppa con periodiche riunioni intensive di approfondimento strategico/ operativo del mercato e con confronti strutturati tra un numero ristretto di colleghi con esperti internazionali del fitness e di altri settori. Prossimi incontri: REXInternational 30th gathering, 30 gennaio - 1 febbraio, Svizzera. DOCENTI: vari SEDI: varie CONTATTI: Rex Roundtables Europe Fausto Di Giulio, Tortoreto (TE) cell. 335.817.35.30 www.rexroundtables.eu rex@rexroundtables.eu CORSI, SEMINARI E MASTER FIT ONE PROMOTION Da sabato 10 febbraio avrà inizio la sessione invernale di attività formative, online e in

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In queste pagine, una panoramica sui corsi di formazione e di aggiornamento in programma per i prossimi mesi. Distinti nelle due aree gestionale e tecnica, questi corsi si rivolgono a manager, preparatori, istruttori e, in generale, a tutti gli operatori del settore fitness, sport e benessere. Per conoscere con esattezza date e sedi, e avere l’elenco completo dei corsi offerti, contattare gli enti organizzatori agli indirizzi indicati. Mesi di riferimento: gennaio, febbraio, marzo A CURA DELLA REDAZIONE

presenza, con corsi di formazione e master di specializzazione ed aggiornamento nell’area gestionale. Tra i corsi offerti: Corso base ed avanzato per consulenti di vendita; Corso per responsabile tecnico di un fitness club, Corso per fitness manager, Master di gestione tecnica degli impianti natatori. DOCENTI: vari SEDE: Milano CONTATTI: tel. 02.21.11.96.76 info@fitpromos.it www.fitpromos.it CORSI COACHING PNL & TRAINING l Licensed PNL Practitioner è il primo livello di certificazione internazionale in PNL. I corsi sono organizzati dalla Scuola di Formazione “Coaching PNL & Training” di Savino Tupputi. Prossimi appuntamenti: Comunicazione non verbale: 9-10-11 febbraio. Mindset: 9 marzo. Team Coaching Way: 1415-16-17 marzo. SEDE: The Coaching Way di Terni DOCENTE: Savino Tupputi CONTATTI: www.thecoachingway.it savino@thecoachingway.it tel. 80020264 ACADEMY TRIFORM TRIFORM propone corsi e seminari di formazione tecnica e manageriale studiati per aiutare gli operatori a ottimizzare i risultati del proprio centro fitness, potenziando l’area funzionale con l’installazione delle TRIFORM Station. Sono coordinati da Personal Trainer di livello nazionale e sono incentrati sia sul management, sia sulla preparazione del personale tecnico. La partecipazione ai corsi è certificata da attestato ufficiale riconosciuto dal CONI. Principali temi degli incontri: perfezionamento tecniche di allenamento; motivazione utenti; incremento classi personal training; ottimizzazione spazio e

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tempo; marketing esperienziale; aspetti nutrizionali: nutrizione e fitness. Per maggiori informazioni, contattare TRIFORM Academy ai recapiti sottostanti DOCENTI: vari SEDE: varie/online CONTATTI: www.triform.it/corsi-formazionetecnica-manageriale-triformfunctional-station tel. 0381310133 CORSO DI ALTA FORMAZIONE EUROPEAN CLUB MANAGER Finanziato al 100% attraverso il Fondo Sociale Europeo della Regione Lombardia, è strutturato secondo gli standard EQF della Comunità Europea e riservato a partite Iva e a titolari di centri fitness e wellness che operano in Lombardia. Al termine del corso, che dura 25 ore, si svolge online e inizia a metà gennaio, con una frequenza di almeno il 70% del totale del monte ore si ottiene l’attestato di partecipazione. I moduli del percorso sono: I 10 errori più diffusi (e nefasti) del fitness attuale (Adriano Guizzetti); Phigital Marketing (Paolo Grosso); Intelligenza artificiale al servizio del club (Vincenzo Lardinelli); Welfare: un’opportunità importante per i club (Damiano Rossi). SEDI: online DOCENTI: Adriano Guizzetti, Paolo Grosso, Vincenzo Lardinelli, Damiano Rossi CONTATTI: Fabio Spanti spanti.fabio@gmail.com cell. 3429333881

AREA TECNICA FORMAZIONE CONCEPT2 - FIC Il percorso formativo Concept2 (riconosciuto dal CONI) è stato sviluppato per creare istruttori con conoscenze e competenze che vadano al di là del background di atleta o praticante, al fine di proporre allenamenti sicuri e lezioni di gruppo coinvolgenti e motivanti, gestire eventi e competizioni, avere la preparazione anche a livello scientifico e la metodologia per approntare piani di allenamento con l’utilizzo degli attrezzi Concept2, (RowErg, SkiErg e BikeErg), sfruttando appieno la loro straordinaria potenzialità. Si studia ogni aspetto che contraddistingue il mondo Concept2. Essenziale sia per la preparazione del principiante sia dell’atleta élite che per lavorare con clienti di ogni età. I livelli di formazione sono 3, dopo il terzo livello è possibile (con tutti i necessari prerequisiti), accedere al 4° livello Europeo. Prossimi appuntamenti: Half Marathon - Erg Cup 2024, 22-28 gennaio 2024. SEDI: varie DOCENTI: vari CONTATTI: info@concept2.it www.ergevents.it tel. 0690160034 cell. 3205313530

CORSI REFORMER, MATWORK E PILATES BALANCED BODY Balanced Body offre un percorso di formazione Pilates completo con corsi Matwork, Reformer e Comprehensive. Rilascia una certificazione riconosciuta a livello internazionale. I corsi si svolgono nelle principali città italiane e sono tenuti dai nostri Educator Balanced Body. Trovi il calendario completo sul sito https://www.balancedbody.it/formazione/calendario-corsi/ Sei un fitness club? Abbiamo una formazione esclusiva per i tuoi trainer Reformer. Contatta la nostra tutor Fanny Zanin: info@balancedbody.it +39 388 178 8406 - https://www.balancedbody.it


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CORSI HEALTHY HABITS ACADEMY La sesta edizione della Healthy Habits Academy ®, solitamente riservata agli specialisti della salute (medici, psicologi, scienze motorie, infermieri, nutrizionisti e fisioterapisti), sarà aperta anche ai laureati a indirizzo economico, sociale o figure specializzate nella formazione aziendale e del benessere organizzativo. Il percorso formativo licenzierà la nuove figure di Healthy Habits Trainer®, Specialist® e Manager®. La formazione avrà la durata di 2 mesi divisa in 2 fine settimana full immersion (13-14 aprile e 11-12 maggio). DOCENTI: Paolo Galli, Assunta Dierna d’Antiochia, Fiorella Belpoggi, Fabrizio Benedetti, Ettore Bergamini, David Mariani, Rosalinda Passarello, Angelo Sacco, Sabrina Lucchetti, Stefano Bianchi, Ezio Del Gottardo, Nicola Ciannamea, Paola Giordano Sciacca, Alessandro Capitanini, Raffaele Picco, Francesca Bragli, Andrea Guerri. SEDI: Heathy Habits Academy, Montecatini Terme - Hotel Adua (viale Manzoni) CONTATTI: letizia@healthyhabits.it tel. 348 3132507 www.healthyhabits.it/ programma-academy

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CORSO DI FITNESS TRAINER DI 1° LIVELLO E PERSONAL TRAINER Questi corsi, organizzati da AL (Innovazione Apprendimento Lavoro) di Brescia in collaborazione con il CSI, previo superamento dell’esame finale e la frequenza di almeno l’80% del totale del monte ore rilasciano i rispettivi diplomi. Si tengono nei week end, sono teorici/pratici e forniscono gli strumenti per operare nell’attuale mondo del fitness. SEDE: Brescia DOCENTI: vari CONTATTI: tel: 0302893811 sede.brescia@ialombardia.it CORSI TECNICI FIT ONE PROMOTION Da sabato 10 febbraio avrà inizio la sessione invernale di attività formative, online e in presenza, con corsi di formazione e master di specializzazione ed aggiornamento nelle cinque aree tematiche previste: fitness & body building, fitness musicali & indoor cycling, pilates matwork, attività acquatiche, riabilitazione sportiva & massaggio. Tra i corsi offerti: Corso di formazione per istruttori di fitness e body building; Corso

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di formazione per personal trainer; Corso di formazione per istruttori di discipline musicali e tonificazione; Corso di formazione per istruttori di indoor cycling. DOCENTI: vari. SEDI: Milano. CONTATTI: tel. 02.21.11.96.76 info@fitpromos.it www.fitpromos.it CORSI TECNICI SPORTHUB ASIVITATTIVA Tutti i corsi di formazione sono riconosciuti da ASI-CONI. Prossimi appuntamenti: Pilates - Corso Polestar Pilates PF: Principi Fondamentali: 10-11 febbraio, Roma/Online; corso Polestar Pilates Matwork Livello 1: 24-25 febbraio, Roma e/o Milano e/o online; Matwork Livello 2: 16-17 marzo, Roma e/o Milano e/o online; Corso Polestar Pilates Comprehensive Studio Fase Uno - Comprehensive Studio Livello 2: 9-10 marzo, Roma e/o Milano e/o online; Comprehensive Studio Livello 3: 13-14 gennaio, Roma e/o Milano e/o online; Corso Polestar Pilates Reformer Reformer Livello 2: 20-21 gennaio, Roma e/o Milano e/o online; Reformer Livello 3: 2-3 marzo, Roma e/o Milano e/o online. Corsi Fitness Vitattiva - Corso tecnico 1° livello per cardio fitness e cardio posturale: 13-14 gennaio, Roma e/o on line; Corso Club Senior fitness: 27-28 gennaio e 23-24 marzo: Roma e/o online; Corso Pole Dance - Pole Dance corso di 26 ore con inizio 9 marzo, Roma e/o online; Corso introduttivo Pole Dance: 1314 gennaio, Roma e/o online. Corso Pickleball - Pickleball Tecnico 1° livello corso di 26 ore con inizio 10 febbraio. Corso Ginnastica Artistica Ginnastica Artistica Tecnico 1° livello corso di 32 ore con inizio 17 febbraio. SEDI: tutta Italia DOCENTI: vari CONTATTI: tel. 06 4957871 segreteria@vitattiva.it www.vitattiva.it

COVATECH® PILATES® SCHOOL (STUDIO PILATES) La formazione completa per diventare CovaTech® Pilates® Teacher prevede circa 450 ore di studio e osservazione, soddisfacendo le linee guida della PMA (Pilates Method Alliance), e comprende il materiale didattico, l’esame finale e l’attestato di competenza. Prossimi appuntamenti: Corso Introduttivo (primo step formativo del percorso CovaTech®, durata 7 ore, tenuto da Anna Maria Cova e dal Team Formazione della CovaTech® Pilates® School): 27 gennaio. SEDI: Milano DOCENTI: vari CONTATTI: tel. 02.78.26.93 www.covatechpilates.com/it info@covatechpilates.com CORSI THE STUDIO® DI CLAUDIA FINK Corso Bosu® Next Generation Balance Training, Level 1: 14 gennaio, Milano. Corso Bosu® Mindful Movement & Mobility, Level 2: 14 gennaio, Milano. Corso Total Barre® Foundation: 21 gennaio, Milano. Corso Stott Pilates® Intensivo Reformer: 26, 27, 28 gennaio e 2, 3, 4, 10, 11 febbraio, Milano. Corso Stott Pilates® Intensivo Matwork Plus™: 26, 27, 28 gennaio e 2, 3, 4 febbraio, Milano. Corso Stott Pilates® Intensivo Stability Chair™: 9, 10, 11 febbraio, Milano. Corso Stott Pilates® Intensivo Cadillac: 17, 18, 24, 25 febbraio, Milano. Corso Stott Pilates® Intensivo Barrels: 24, 25 febbraio, Milano. Corso Stott Pilates® Intensivo Matwork Plus™: 8, 9, 10, 15, 16, 17 marzo, Milano. Corso Stott Pilates® Intensivo Reformer: 8, 9, 10, 15, 16, 17, 23, 24 marzo, Milano. Corso Core™ Foundation: 10 marzo, online. SEDE: Milano DOCENTI: vari CONTATTI: tel. 02.973.828.04 info@thestudiopilates.it www.thestudiopilates.it


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indice inserzionisti 54, 55, 76

BALANCED BODY - GENESI

Strumenti di Management per Centri Sportivi e Fitness Club IL NUOVO CLUB Anno XXXIV - n. 196/6 novembre dicembre 2023 Direttore responsabile: Roberto Maestrami

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BYTEWARE

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CONCEPT2

Responsabile di redazione: Davide Venturi

EUROFIT COMPANY

Redazione: Davide Venturi Rita Cesarini

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FISPIN

per contattare la redazione: ilnuovoclub@ilcampo.it

9

Fitness Trend

ufficio traffico: Maurizia Manici mmanici@ilcampo.it

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ForumClub

Comitato tecnico-scientifico: Avv. Guido Martinelli - Docente alla Scuola Centrale dello Sport - CONI - Roma, Avv. Marilisa Rogolino

III cop.

HENOTO

II cop.

Hanno collaborato: Biagio Giancola, David Minton, Andrea Muzzarelli, Jorge Vieira

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Igiene in Piscina

Impaginazione e prestampa: Nico Ambrosino

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JOHNSON HEALTH TECH - MATRIX

Immagini: archivio Editrice Il Campo, Shutterstock, Fotolia, Pixabay, Freepik, Unsplash

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La Motivazione all’Esercizio Fisico

Stampa: MIG Moderna Industrie Grafiche - Bologna

1

LACERTOSUS

Editrice Il Campo Srl fondata da Franco Maestrami

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LIFE FITNESS - AQQUATIX

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MAD DOGG ATHLETICS

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Pianificazione e Controllo di Gestione

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REX ROUNDTABLES FOR EXECUTIVES

13

Shop online Editrice il Campo

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SILIGROUP

IV cop.

TECHNOGYM

10

TRIFORM FUNCTIONAL STATIONS

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Videocorsi Editrice Il Campo

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XXX Leisure ForumClub ForumPiscine Outex ZSE

Direzione editoriale: Federico Maestrami, Roberto Maestrami Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Editrice il Campo Via G. Amendola, 9 40121 Bologna Tel. 051.25.55.44 - 25.58.14 info@ilcampo.it www.fitnesstrend.com www.sportindustry.com www.ilnuovoclub.it www.piscineoggi.it www.forumclub.it www.forumpiscine.it

Registrazione presso il Tribunale di Bologna n. 5796 del 16-10-1989. Sped. abb. pt. comma 26-art. 2 L. 549-28/12/1995

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