Rapporto di Sostenibiltà 2012 - Edison Spa

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Rapporto di sostenibilità Edison 2012

Un approccio sistematico alla biodiversità Edison ha finalizzato nel corso del 2012 la valutazione della vulnerabilità in termini di biodiversità delle aree circostanti i propri impianti. Si è scelto di basare l’approccio metodologico, sviluppato su scala nazionale, su tre tipologie di dati: uso del suolo, aree protette e distribuzione delle specie di vertebrati. Le tre tipologie di informazioni, basate su database ufficiali e pubblicazioni scientifiche, sono state organizzate all’interno di una banca dati geografica contenente anche la localizzazione dei siti operativi. La banca dati così ottenuta ha permesso di classificare i siti operativi in funzione della sensibilità in termini di biodiversità delle aree circostanti, attraverso l’applicazione di un processo costituito dalle seguenti fasi: 1. definizione di due aree di studio all’interno delle quali analizzare le tre tipologie di dati raccolte (con un raggio di 1km e 2 km); 2. calcolo dei valori, per ciascuna area di studio e per ciascun sito, di tre diversi indicatori chiave: a. uso del suolo: tipologia d’uso del suolo nell’area di studio e relativa percentuale; b. specie di vertebrati: individuazione delle specie presenti all’interno di ciascuna area di studio e ottenimento di un indice totale rappresentante l’interesse alla conservazione delle specie di vertebrati, dato dalla somma

degli indici di conservazione di ciascuna specie presente; c. aree protette: percentuale di aree protette presenti all’interno dell’area di studio. 3. Sintesi in un unico indicatore della sensibilità in termini di biodiversità di ciascun sito. Per ciascun sito, valutato sulla base dei suddetti indicatori, è stata predisposta una scheda riassuntiva che riporta le risultanze dell’analisi e i valori degli indicatori. È interessante notare come le aree a maggior sensibilità siano concentrate principalmente in tre macro-aree; tale distribuzione costituisce uno spunto interessante per ottimizzare gli interventi specifici sui siti. Il progetto sopra descritto, di mappatura della vulnerabilità delle aree circostanti gli impianti, rappresenta un passo importante nella strategia di tutela della biodiversità intrapreso da Edison; in particolare costituisce il primo approccio sistematico adottato dall’azienda relativamente al tema della biodiversità. Nel 2013 sarà avviato, in uno di questi siti, un progetto di valutazione della flora e fauna esistente a monte ed a valle di corsi d’acqua utilizzati negli impianti idroelettrici per la produzione di energia. Per quanto riguarda il settore eolico e fotovoltaico, le autorizzazioni alla realizzazione di nuovi impianti prevedono sempre attività di monitoraggio della biodiversità in particolare per l’avifauna, i chirotteri e la flora in genere (considerato come habitat). Inoltre, è in corso la revisione di tutte le concessioni per il deflusso minimo vitale negli impianti idroelettrici, per assicurare la salvaguardia dell’ecosistema a valle dei siti produttivi Edison.

La tutela della biodiversità nel settore eolico e fotovoltaico •

Impianto eolico di Montemignaio. Situato nell’area nota come “Pascoli montani e cespuglietti del Pratomagno”, con habitat e specie di interesse prioritario, nel 2012 non ha richiesto nessun intervento di monitoraggio. Impianto eolico di Melissa-Strongoli. L’area su cui ricade l’impianto è individuata come zona agricola pedemontana e interessa, in modo marginale, una zona a protezione speciale (ZPS) denominata “Alto Marchesato foce dei fiumi Neto e Tacina”. Per tale impianto è stato richiesto il monitoraggio dell’avifauna con predisposizione di carnaio per i rapaci. Impianto eolico di Melissa-Parco eolico San Francesco. L’area su cui ricade l’impianto è individuata come zona agricola pedemontana ed interessa, in modo marginale, una zona a protezione speciale (ZPS) denominata “Alto Marchesato foce dei fiumi Neto e Tacina”. Per tale impianto è stato richiesto il monitoraggio dell’avifauna e dell’habitat. Impianto eolico di San Benedetto Val di Sambro. L’impianto non ricade in aree sensibili, la nuova autorizzazione però prevede che venga svolto un monitoraggio dell’avifauna e dei chirotteri da svolgere dall’apertura del cantiere e per i successivi 3 dal termine dei lavori. Inoltre, sono stati dismessi 10 aerogeneratori monopala da 0,35 MW esistenti ed installati 4 nuovi aerogeneratori da 0,85 MW per 3,4 MW totali di potenza. Le piazzole ove erano presenti le vecchie macchine sono state ripristinate a verde con terreno locale e pronte per la successiva piantumazione che verrà svolta nella primavera 2013. Impianto eolico di San Giorgio la Molara (BN), sono stati dismessi 20 aerogeneratori da 0,5 MW esistenti e installati 18 nuovi aerogeneratori da 3 MW cad per complessivi 54 MW. Impianti fotovoltaici di Oviglio e Cascine Bianche. Gli impianti non ricadono in aree sensibili ma le autorizzazioni prevedono ugualmente che vengano svolti con periodicità stabilita dalle linee guida regionali (dopo 1-35-10-15-20 anni di vita dell’impianto) indagini agronomiche sulle caratteristiche pedologiche del terreno.

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