TERZA PAGINA REGOLAMENTO BIOCIDI
biocidi, c’è il regolamento. ma a che punto siamo veramente? di Umberto Marchi
14 luglio 2017
Il Regolamento biocidi è ormai una realtà consolidata, eppure c’è chi lamenta la sua scarsa applicazione e, soprattutto, la scarsa cultura o la superficialità dell’industria agroalimentare su queste tematiche. Facciamo il punto con Anid e Assocasa, che siedono al tavolo ministeriale per l’applicazione delle nuove normative. Anche se ci sono precise leggi, a partire da una Direttiva ormai diventata Regolamento Biocidi (528/12), molto spesso le operazioni di disinfestazione vengono svolte con eccessiva superficialità, mettendo a repentaglio la nostra sicurezza. L’allarme viene dalle stesse imprese di disinfestazione, che denunciano ancora che da parte di clienti, utilizzatori finali e imprese stesse c’è ancora un’eccessiva superficialità.
L’allarme
Emilio Gravina, titolare di Biodis, un’impresa specializzata di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, da 20 anni porta avanti una battaglia culturale contro la superficialità nell’utilizzo di prodotti altamente tossici: “Nella pratica comune la disinfestazione mira ad eliminare l’infestante senza tenere però in debito conto l’esigenza di evitare impatti negativi sull’ambiente circostante e sugli altri esseri viventi. […] Perché, diciamolo senza mezzi termini: se utilizzi un certo tipo di sanificazioni e disinfestazioni, scegli di mettere te stesso, i tuoi spazi e i tuoi clienti ad alto rischio di avvelenamenti e contaminazioni. Anche se molte aziende continuano a ignorare l’elevata pericolosità di questi prodotti chimici, i clienti sono sempre più consapevoli dell’alto rischio di intossicazioni e reazioni cutanee e non sono più disposti ad accettare compromessi in merito. Per questo in Biodis abbiamo ideato il distintivo
“Bioprotetti”, che consente ai consumatori di riconoscere subito le aziende che hanno scelto la disinfestazione biologica per tutelare la salute delle persone e dell’ambiente”.
Nell’industria ancora troppa superficialità”
Ben venga, dunque, il Regolamento Biocidi. “Certo, iniziative di questo genere sono davvero ottime, perché mirano alla professionalizzazione dell’intero settore e al rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Se dovessi trovare una criticità, però, direi che il Regolamento ha sì eliminato dal commercio sostanze disinfestanti estremamente nocive per l’ambiente, ma a mio parere non sta davvero spingendo verso l’educazione alla prevenzione l’industria agroalimentare. Questo fa sì che l’atteggiamento generale sia tuttora sempre quello di intervenire in modo invasivo solo al momento dell’infestazione avvenuta, andando a ledere l’ambiente circostante in modo violento. Capirà che quindi un cibo biologico poi confezionato in un’industria infestata e dopo “avvelenata”, non è più tanto biologico. A mio parere ben vengano direttive e regolamenti, ma quello che si dovrebbe davvero fare nella prassi di tutti giorni, innanzitutto, è educare agronomi, esperti della gestione qualità, ristoratori, ma anche il consumatore finale, all’utilizzo cosciente di suddette sostanze”.
La voce dell’Anid
Un’associazione che, da sempre, ha a cuore problemi come questi è senza dubbio l’Anid, il cui impegno ormai ultraventennale per la professionaliz-