GSA 12/2014

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GESTIONE PRODOTTI ETNICI

cibi etnici, una guida per vederci più chiaro e non rischiare di Simone Finotti

Durante la decima edizione di Sicura 2014 tenuta a Bologna l’11 novembre scorso è stato presentato un manuale sul controllo ufficiale che focalizza l’attenzione sui prodotti venduti nei negozi etnici. Cinquanta pagine di indicazioni e suggerimenti per evitare i rischi. 20 DICEMBRE 2014

Sarà la voglia di qualcosa di diverso, sarà il fascino dell’esotico, sarà la solita esterofilia che ormai non ci abbandona più nemmeno a tavola, fatto sta che negli ultimi anni il volume d’affari riconducibile ai cosiddetti prodotti etnici è in decisa crescita. Con conseguenze a volte nefaste sulla nostra sicurezza, soprattutto se non siamo in grado di capire dove si annida il rischio. A questo punto non resta cha affidarsi a esperti.

Una guida completa e molto interessante E’ stata presentata, per “I quaderni di Sicura”, la guida “Il controllo ufficiale nelle

rivendite di prodotti etnici. Suggerimenti per ispezioni annonarie”, di Luigi Piscitelli (Dipartimento veterinario - Asl Milano), un manuale completo su come svolgere accuratamente le ispezioni sui cibi etnici, che spesso arrivano in Italia sprovvisti degli elementari requisiti di trasparenza e sicurezza. Un problema ormai molto diffuso e sentito in un’Europa che, come abbiamo spesso testimoniato in queste pagine, si è mossa negli ultimi anni proprio in direzione della tracciabilità, della chiarezza nelle etichette, in una parola della massima sicurezza alimentare.

Cambiano anche le abitudini alimentari L’allerta è molto chiaro già nella premessa del manuale: “Nei negozi, nei laboratori e nei ristoranti giungono nel nostro Paese, sempre più prodotti alimentari pressoché da ogni parte del mondo, anche con ingredienti inusuali, in confezioni e con etichette originali scritte nelle lingue più disparate. Ciò pone nuove sfide a chi deve garantire la sicurezza alimentare e la tutela degli inte-

ressi del consumatore, con nuovi contenuti e nuovi metodi di approccio delle attività ispettive. Il cosiddetto cibo etnico costituisce una categoria estremamente generica e multiforme dove ingredienti di origine animale e vegetale, già noti al consumatore locale ma preparati secondo usanze esotiche o assolutamente nuove, riflettono ad un tempo sia gli interessi di cittadini stranieri ospiti del nostro Paese sia la curiosità e l’evoluzione del gusto di un consumatore nazionale sempre più attento al recupero dei gusti e dei sapori tradizionali ma anche curioso ed aperto alle proposte della globalizzazione”. E se fino a non molto tempo fa ciò non era nemmeno immaginabile, oggi è normale, ad esempio, che sul mercato di Milano giungano prodotti ittici freschi dall’Australia che dopo frazionamento e incassettamento sono ridestinati al mercato di Hong Kong. “Nell’arco temporale di pochi anni – è sempre la guida a parlare- c’è stato uno stravolgimento del ventaglio di cibo disponibile per il consumatore grazie a trasporti che stanno rendendo sempre più piccolo il mon-


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