1.4 Lo stato dell’arte delle azioni mirate alla conservazione della biodiversità frutticola* Da molti anni in Calabria si stanno facendo ricerche e studi per la salvaguardia della varietà di frutti che stiamo dimenticando, ma non sono esaustivi nè definitivi. L’opera principale continua a essere svolta dai piccoli agricoltori, i veri custodi dei tesori dell’agrobiodiversità. Nella maggior parte dei casi le varietà sono conservate solo per il consumo familiare come ingredienti preziosi di antiche ricette tipiche. Le varietà sono poco note anche a livello locale, vengono annoverate tra le tipicità del territorio dalle pro-loco, dalle comunità montane, dagli istituti tecnici, dalle associazioni e a volte dalle amministrazioni locali. Alcuni istituti scolastici contribuiscono alla divulgazione delle conoscenze sui frutti rari e alcune scuole li custodiscono anche negli orti. Fortunatamente in Calabria sono presenti collezioni e orti sperimentali e amatoriali. Diverse varietà calabresi sono custodite nel Conservatorio botanico a Cisternino (Br) gestito dall’Associazione Pomona onlus. Anche l’Associazione Patriarchi della Natura, che si occupa di censire gli alberi monumentali antichi compresi quelli da frutto, ha svolto indagini in Calabria tramite i suoi volontari. La prima mostra sui Patriarchi della Natura in Italia, tenutasi a Palazzo Valentini nella sede della provincia di Roma, nel settembre 2010, ha visto rappresentata la Calabria con i vitigni dalla Locride, che i Greci impiantarono oltre duemila anni fa. Si cerca di valorizzare i frutti antichi con mostre pomologiche e iniziative culturali. Si sono costituite anche delle associazioni specifiche per la tutela delle varietà perdute, che svolgono l’opera meritoria di divulgare con mostre, fiere ed eventi vari la conoscenza delle differenti cultivar. Degna di nota è l’Associazione Culturale Horto Medioevale nata nel 2003 a Serrastretta (CZ) con lo scopo di promuovere il territorio e le sue risorse, prestando una particolare attenzione alle forme di biodiversità presenti e al turismo rurale. L’associazione ha creato un orto botanico aperto ai visitatori, che custodisce molte varietà pomologiche rare insieme a piante aromatiche e cultivar di olivo. Vengono organizzate importanti mostre pomologiche a livello regionale e l’associazione partecipa spesso a mostre nazionali ed europee. Nella Regione, la tutela dei frutti rari passa anche attraverso l’operato di molti vivaisti: alcuni di essi, in collaborazione con l’Università di Reggio Calabria e l’Agenzia Regionale per i Servizi e lo Sviluppo in Agricoltura (ARSSA) e sulla base dei saperi locali, recuperano e commercializzano diverse varietà di frutti rari. A San Giovanni in Fiore (CS), località Bonolegno nel cuore della Sila, si trova
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