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La governance interna della strategia in Emilia-Romagna

LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, PER GARANTIRE UN APPROCCIO INTERSETTORIALE NELL’ELABORAZIONE DELLA STRATEGIA DI SVILUPPO SOSTENIBILE, HA ISTITUITO UN GRUPPO DI LAVORO TECNICO TRASVERSALE E ATTIVATO DIVERSE COLLABORAZIONI. L’IMPIANTO METODOLOGICO PREVEDE SET DI INDICATORI COMPARABILI ANCHE A LIVELLO NAZIONALE.

La Giunta regionale, nella costruzione della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna, ha indicato la necessità di un approccio intersettoriale per declinare gli Sdg a livello regionale, nell’accezione multidimensionale e integrata prevista dalle Nazioni unite, con l’obiettivo di promuovere il raggiungimento e la piena diffusione degli obiettivi 2030 attraverso le politiche regionali e il sistema di governance territoriale, nonché costruire un innovativo e trasparente sistema di monitoraggio sui progressi per ciascun obiettivo. A tal fine, già nel 2018 è stato individuato, quale strumento di governance interna, un gruppo di lavoro tecnico interdirezionale per integrare la definizione della Strategia di sviluppo sostenibile nelle diverse policy regionali e la Giunta ha voluto affidarne il coordinamento alla struttura del Gabinetto del presidente della Giunta, in ragione delle prerogative trasversali finalizzate al coordinamento, monitoraggio e progettazione delle politiche regionali di governance e internazionali e al controllo strategico. Nel gruppo operano oltre 40 referenti di tutte le direzioni generali (Risorse, Europa, istituzioni, innovazione; Agricoltura, caccia e pesca; Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa; Cura del territorio e dell’ambiente; Cura della persona, salute e welfare; Politiche finanziarie) ciascuna per le proprie specifiche competenze settoriali sulle tematiche afferenti all’Agenda 2030, per garantire una lettura trasversale degli interventi di competenza. Al gruppo partecipano inoltre i referenti di Arpae e della società in house Art-Er. Un ruolo significativo è svolto dal Servizio statistico regionale per quanto riguarda il tema degli indicatori. Il gruppo di lavoro opera con il supporto di una cabina di coordinamento operativa composta da dirigenti e funzionari del Gabinetto del presidente della Giunta e della Direzione generale Risorse, Europa, istituzioni, innovazione per il necessario allineamento con il Documento di economia e finanza regionale (Defr) e del Servizio statistico regionale. Le attività del gruppo si sono integrate con quelle previste negli accordi di collaborazione promossi dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (oggi Ministero per la Transizione ecologica, Mite) per il supporto alle strategie regionali di sviluppo sostenibile: un primo accordo sottoscritto a dicembre 2018 e un secondo a marzo 2020, dedicati in particolare al percorso relativo all’integrazione delle politiche, alla costruzione degli indicatori di posizionamento e di monitoraggio, alla formazione ed educazione alla sostenibilità e alla costruzione di sinergie nel territorio.

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Con Arpae sono state impostate le metodologie per la costruzione di indici integrati e di disaccoppiamento delle pressioni ambientali dalla crescita economica e sono state progettate le azioni di formazione ed educazione alla sostenibilità da attuarsi sul territorio attraverso sinergie con enti territoriali, Ceas, istituzioni scolastiche e associazioni. Con il supporto di Art-Er sono state gestite le iniziative di coinvolgimento degli stakeholder e di comunicazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e sono stati sistematizzati i contributi emersi in diverse sedi partecipative o esperienze settoriali.

Un lavoro trasversale all’ente, funzionale a generare quell’integrazione delle dimensioni chiave della sostenibilità in tutte le politiche regionali indispensabile per raggiungere gli obiettivi. Importante è stato anche il supporto dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), con la quale sono state approfondite le analisi di posizionamento della regione rispetto ai goal dell’Agenda 2030 e quelle funzionali all’individuazione di target quantitativi al 2025 e al 2030.

Altra collaborazione importante è stata quella stretta con la rete degli atenei regionali riuniti in Emilia-Lab, con la quale è stata verificata l’impostazione della Strategia regionale e sono stati approfonditi aspetti quali l’impatto delle politiche e la territorializzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Progressivamente sono state realizzate diverse attività, in particolare: - la rassegna delle politiche regionali in atto e dei relativi strumenti nell’ottica degli obiettivi 2030 - l’analisi del posizionamento della regione sulla base di un sistema di indicatori - lo sviluppo di un forum regionale basato su un sistema “a rete” di cui sono parte i principali percorsi partecipativi regionali relativi ad aree tematiche significative per lo sviluppo sostenibile, e iniziative di comunicazione e informazione connesse - l’individuazione di obiettivi strategici di sviluppo sostenibile, correlati agli obiettivi compresi nel Patto per il lavoro e il clima - l’individuazione di un sistema per la misurazione dell’impatto delle politiche e il monitoraggio dei relativi risultati.

Il percorso è stato guidato da alcuni criteri principali, in particolare: - l’esigenza di evitare la moltiplicazione di strutture o strumenti, puntando piuttosto sulla valorizzazione e integrazione di quelli esistenti nell’ottica degli obiettivi 2030 - la necessità di intendere la complessiva strategia di sviluppo sostenibile non come ulteriore apparato documentale, ma soprattutto come modello di interrelazione delle politiche e degli indici di misurazione delle stesse.

L’approfondita analisi degli indicatori Sdg Istat-Sistan ai fini della selezione di quelli rilevanti per la dimensione regionale, in collaborazione con Asvis e con il supporto di Art-Er, ha definito un set di indicatori regionali sintetizzabili in due tipologie: - indicatori fondamentali (core), che permettono la confrontabilità con tutte le regioni italiane - indicatori non del tutto confrontabili con le altre regioni o con la situazione italiana, che consentono di valutare l’impatto di specifiche politiche regionali. Si tratta principalmente di indicatori prodotti da Eurostat e da Istat, o da altri organismi del sistema statistico nazionale per i quali è certificata quindi la qualità statistica e la loro confrontabilità a livello nazionale e internazionale, compresi quelli finora ufficializzati dal tavolo nazionale per il monitoraggio della Strategia nazionale. Il tema degli indicatori è risultato finora quello più critico, a causa di vari fattori, in particolare il progressivo aggiornamento dei dati ufficiali Istat, in parte con valori risalenti e l’inidoneità di alcuni indicatori ufficiali a misurare effettivamente il livello di azione regionale. Il lavoro svolto vuole costituire quindi la base anche per un confronto con le autorità statistiche nazionali al fine di potere discutere proposte per il miglioramento delle misure statistiche per il monitoraggio dell’attuazione degli Sdg. In conclusione, la governance interna ed esterna e la metodologia di misurazione delle politiche rappresentano due aspetti qualificanti di questo importante lavoro: - una formula innovativa di lavoro multidisciplinare per perseguire il metodo di rilancio del lavoro pubblico, con un approccio volto ad accrescere il livello di fiducia interno e l’efficacia dell’azione verso cittadini e imprese, che insieme all’integrazione delle politiche, consente di rispondere alle attuali sfide globali e a favorire un approccio sistemico funzionale a una visione complessiva di sviluppo sostenibile - la misurazione dell’impatto delle diverse politiche legate ai 17 goal con indicatori comparabili a livello regionale e nazionale, ma anche con target quantitativi che potranno costituire un importante riferimento per il monitoraggio delle policy e per il controllo strategico.

Andrea Orlando

Capo di Gabinetto del presidente della Giunta, Regione Emilia-Romagna

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