NaturaSì Magazine | MAGGIO 2017 | NUMERO 13

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dall’orto con amore

la pesca “Fiori rosa, fiori di pesco”, cantava Lucio Battisti in una celebre canzone, delicata proprio come i fiori di questa pianta che, sbocciando, anticipano l’arrivo della primavera. Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il Prunus Persico è un albero originario della Cina, dove veniva considerato un simbolo di immortalità; da lì, si è poi diffuso in Persia, come testimonia il nome latino persicum, fino ad arrivare in Grecia e, poi, in tutta l’area mediterranea. Per alcuni, il merito della diffusione sarebbe da attribuire ad Alessandro Magno, che lo avrebbe portato da una delle sue spedizioni contro i Persiani; per altri a favorirne la diffusione sarebbero stati gli Egizi. Proprio in Egitto, era considerato il frutto caro al dio Arpocrate, divinità 10

dell’infanzia e dei bambini, le cui guance, rosee, morbide e piene, richiamano proprio le pesche. Oggi i suoi fiori colorano il paesaggio sin dalla primavera, mentre i suoi frutti arrivano sulle nostre tavole quando ormai è giunta l’estate. Un solo frutto. Tante diverse varietà Esistono differenti varietà, che si distinguono per il colore della polpa, che può essere bianca oppure gialla, per la forma, tonda o piatta come nella pesca tabacchiera, dall’intenso profumo di rosa, e per la consistenza della buccia che può essere glabra, come nella popolare nettarina o pesca noce, oppure ricoperta da una sottile peluria, come nelle pesche comuni.

Coltivazione Il pesco raggiunge, al massimo, i 6 metri d’altezza e ha radici piuttosto superficiali. Se ne può avviare una nuova coltivazione partendo dal seme, attraverso l’innesto oppure trapiantando giovani piante a radici scoperte. Pur adattandosi a diversi tipi di clima, predilige quelli caldi e teme le gelate improvvise; se viene trapiantato in aree soggette a questa problematica, sarà opportuno scegliere le zone del frutteto che possano offrirgli un riparo dal gelo. Teme anche gli eccessi di pioggia e di umidità che possono portare alla propagazione di fitopatie come la bolla del pesco, un fungo che attacca le foglie determinandone la caduta. Preferisce terreni sciolti e profondi, ben concimati e non argillosi; sono certamen-


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