Rapporto mercato lavoro 2017

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L’occupazione indipendente alla luce di fonti integrate: eterogeneita’, dinamica e trasformazioni

Tavola 5.4

Occupati 15 anni e più per posizione professionale. Anni 2008, 2013, 2016 (valori assoluti e variazioni assolute in migliaia, variazioni percentuali) 2016

OCCUPAZIONE

Dipendenti

2008-2013

Valori assoluti

Variazioni assolute

2013-2016

Variazioni %

Variazioni assolute

2008-2016

Variazioni %

Variazioni assolute

Variazioni %

17.310

-531

-3,1

628

3,8

97

0,6

Indipendenti

5.447

-369

-6,3

-61

-1,1

-430

-7,3

Indipendenti senza dipendenti

3.973

-306

-7,2

0

0,0

-307

-7,2

307

-78

-17,1

-70

-18,7

-149

-32,6 -21,0

Collaboratori Soci di cooperativa e coadiuvanti Freelance Liberi professionisti Lavoratori in proprio Indipendenti con dipendenti Imprenditori Altri autonomi con dipendenti Liberi professionisti Lavoratori in proprio Totale

340

-76

-17,8

-14

-3,9

-90

3.327

-152

-4,5

84

2,6

-68

-2,0

1.164

121

12,8

97

9,0

218

23,0 -11,7

2.163

-273

-11,1

-13

-0,6

-286

1.474

-63

-3,9

-60

-3,9

-123

-7,7

235

-31

-11,0

-17

-6,6

-48

-16,9

1.239

-32

-2,4

-44

-3,4

-75

-5,7

220

8

4,0

1

0,6

10

4,6

1.019

-40

-3,6

-45

-4,2

-85

-7,7

22.758

-900

-3,9

567

2,6

-333

-1,4

Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro

Tra i freelance, nel complesso, cresce in particolare la componente femminile e quella con più elevati livelli di formazione (un terzo in più di laureati rispetto al 2008)15. Sono segmenti che registrano dinamiche virtuose soprattutto nei settori della sanità e dei servizi alle imprese, con segni di recupero tra il 2013 e il 2016 anche nell’agricoltura e nel commercio. In particolare, l’incremento dei liberi professionisti trova corrispondenza soprattutto nel forte sviluppo delle professioni intellettuali16 e nella recente accelerazione di quelle tecniche. Per contro, la crescita delle professioni esecutive nel commercio e nei servizi si ridimensiona negli ultimi tre anni rispetto al periodo precedente, pur mantenendo un saldo positivo dal 2008. Le professioni operaie hanno invece conosciuto una netta contrazione, più intensa nei primi anni di crisi e proseguita comunque anche negli ultimi tre anni, con un saldo negativo di 113 mila unità a fine periodo.17 È inoltre da sotttolineare che negli ultimi tre anni cresca soprattutto la consistenza in queste categorie degli autonomi cosiddetti “puri”, che vantano cioè più committenti18 (+8,1%; a fronte di una riduzione del 15,2% dei monocommittenti) e che dichiarano di non avere vincoli organizzativi. Fra i datori di lavoro, tra il 2008 e il 2016 la riduzione percentualmente più vistosa si registra tra gli imprenditori19 ed è concentrata essenzialmente nei primi anni della crisi. Più attenuata È peraltro verosimile che il titolo di studio e la competenza professionale rappresentino un fattore protettivo determinate sul mercato del lavoro: le scarse opportunità di un’occupazione dipendente altamente qualificata nel settore pubblico e privato possono aver determinato una sorta di “fuga dal lavoro dipendente”, che ha risentito solo in minima parte degli effetti della crisi (Reyneri 2017). 16 Cresciute del 27,8% tra il 2008 e il 2016, +164 mila unità. 17 Scendendo a un maggior dettaglio (quattro digit), le professioni con gli aumenti più rilevanti tra il 2013 e il 2016 sono i procuratori legali e gli avvocati (nel 2016 rappresentavano il 5,1% dei freelance), gli psicologi, i venditori ambulanti, i meccanici e gommisti, gli architetti. Contrazioni più rilevanti, anche negli ultimi tre anni, si registrano in alcune professioni dell’edilizia (falegnami, elettricisti e geometri) e in altre professioni tra cui i medici generici, gli allevatori e gli acconciatori. 18 Nella Rilevazione sulle forze di lavoro a tutti gli autonomi senza dipendenti viene chiesto se lavorano per uno o più clienti/committenti. Non è precisato alcun riferimento temporale. 19 Nella Rilevazione sulle forze di lavoro, per imprenditore si intende colui che gestisce un’impresa svolgendo un ruolo prevalente di organizzazione, gestione e direzione dell’attività; per lavoratore in proprio colui che gestisce un’azienda ed è coinvolto materialmente nel processo produttivo tale che questa attività sia prevalente rispetto a quella di gestione (ad esempio il commerciante o l’artigiano). 15


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