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Il credito fiscale si recupera col welfare

Con un forte impatto sui dipendenti, zero costi ed effetto positivo sulla compliance Esg, la soluzione sviluppata da Influence Bonuses risolve la questione della cessione dei bonus in modo creativo ed efficace

di Rosario Maccarrone

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Nella nostra costante ricerca di nuove opportunità, ci permettiamo di riportare quanto ci ha riferito il dott. Marco Ghelli, ideatore del Metodo SmartBonus e dello strumento del welfare dipendenti by Influence Bonuses. Premialità, lealtà e fidelizzazione sono obiettivi ormai imprescindibili per le aziende in un momento in cui la volontà di cambiare lavoro è elevata. D’altra parte, la questione dei beneficiari del bonus fiscale che hanno esaurito la capacità impositiva delle banche per assorbire i bonus e cercano spazio altrove, sembra essere un’opportunità da cogliere al volo.

In questo intreccio di esigenze si può trovare l’interessante possibilità di utilizzare la finanza acquistando bonus fiscali. Tale occasione è tuttavia limitata nelle aziende dalla sfiducia nell’origine del bonus, dalla difficoltà di interpretazione della legge, dalla velocità dei suoi cambiamenti e dalla reputazione del cedente. Ignorare tale opportunità andrebbe a costituire un’occasione persa a discapito dell’azienda, in quanto comporterebbe un’incongruenza con le politiche Esg nella trasformazione del patrimonio edilizio. Un quesito importante da porsi è dunque quello sull’eventuale presenza di uno spazio in grado di consentire un approccio diverso e innovativo da quello meramente negazionista presente oggi. In linea con quanto sopracitato, abbiamo deciso di approfondire questo argomento con il dott. Marco Ghelli, commercialista, fiscalista ed esperto conoscitore della tematica dei bonus, che ha sviluppato il Metodo SmartBonus utilizzando i relativi software per gestire la fase amministrativa dei bonus .

Ciò che sorge spontaneo domandarci è la motivazione per la quale le società faticano ad investire sui bonus.

La causa principale è dettata dal timore di acquistare bonus non validamente generati. In realtà l’evoluzione normativa va nella giusta direzione, chiarendo che acquirente e venditore sono responsabili solo in caso di dolo o colpa grave. L’agenzia cita anche casi di colpa grave dove la negligenza non è grave ma gravissima e rasenta l'inspiegabile. Tuttavia in questo contesto incoraggiante va segnalata la posizione giudiziaria in merito alla sequestrabilità dei bonus derivanti da attività criminose. In questo contesto va precisato che si tratta di condanne scaturite da determinati eventi come ad esempio casi di colossali truffe plurimilionari, realizzate su bonus diversi dal superbonus 110, bonus che costituivano reato, senza analisi di congruità dei prezzi e soprattutto maturati solo su acconti senza opere, carta su carta. Il rapidissimo sviluppo del diritto e della giurisprudenza ha completamente sostituito questi scenari.

In questo nuovo quadro di responsabilità per il cessionario l’elemento chiave diventa la conoscenza del cedente, inoltre è necessaria una procedura di controllo amplificata per evitare gravi negligenze. Aggiungiamo infine che i prezzi di acquisto devono sempre essere prezzi di mercato e che le imprese non possono svolgere attività finanziarie con il pubblico. Dai tanti bonifici che abbiamo osservato, abbiamo riscontrato che un buon donatore per un'azienda, magari con formula pro-soluto, è un proprio dipendente, ed è meglio se tutto è impacchettato nell'ambito di un'operazione welfare, in questo modo si inserisce l’idea welfare sul bonus dei dipendenti.

L’idea si articola in tal maniera: l’impresa mette a disposizione un certo plafond, e si rende solo garante in ultima istanza dell’acquisto di bonus maturati sugli interventi realizzati sulle abitazioni dei dipendenti, collaboratori continuativi, amministratori e ,se del caso, anche soci. A questo punto il socio che sa di necessitare della cessione dei bonus in quanto fiscalmente incapiente, inizia serenamente la sua operazione immobiliare e genera il bonus che poi cercherà di vendere al meglio sul mercato. Al momento per i privati, chiuse banche e poste... Continua

N.B.: questo articolo sarà pubblicato anche sul prossimo numero di “Lettera Aiti”

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