Economy Agosto 2018

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E POI IL PIACERE...

LENTI PER GLI OCCHIALI DA SOLE

bonus da oltre 2.000 euro elargito a ogni dipendente, ha avuto il via libera definitivo alla fusione con Essilor da Commissione Europea e Federal Trade Commission statunitense per dare vita a un gigante da quasi 17 miliardi di euro di fatturato. L’azienda di Leonardo Del Vecchio è già oggi leader mondiale nella pro-

NeomadeinItaly, ecco l’occhiale con una storia da raccontare

duzione di lenti e montature. Le imprese del Bellunese sono specializzate in tutte le produzioni che riguardano l’occhiale: montature da vista, occhiali da sole, minuterie, astucci e, in misura minore, lenti, oltre che macchinari per il settore. Ma accanto ai colossi lavorano anche Pmi concentrate sulla produzione del prodotto, di parti componenti o lavorazioni specifiche, che cedono a committenti, aziende licenziatarie e con marchi propri oppure distributori. Queste ultime, non potendo contare su grandi numeri e ingenti capitali, hanno fatto dell’artigianalità, dell’attenzione alla qualità e dell’innovazione i loro punti di forza, arrivando ad eccellere nel design e nella ricerca. Abbinando magari materiali quali il polimero stampato in 3D al metallo e ideando così lenti sempre più all’avangurdia. «Nel 2017 abbiamo avuto una crescita delle esportazioni del 2,6% per gli occhiali da sole e del 3,9 delle montature da vista – dettaglia Giovanni Vitaloni, presidente dell’Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici, e di Mido, la fiera del settore più importante a livello internazionale – paradossalmente in un momento economico che pare aver superato la crisi, l’occhialeria italiana cresce meno rispetto ad altri settori. In realtà, abbiamo reagi-

to meglio e prima alla crisi negli anni scorsi». Ma prima di arrivare al momento della svolta del comparto, che coincide con la “bolla” mondiale” del 2008, è interessante capire com’è cambiato il mondo dell’occhiale, che da pura protesi medico-oculistica è diventato un vero e proprio accessorio di moda andando incontro a un boom economico. È a De Rigo che viene riconosciuto il merito di aver reinventato l’occhiale da sole come icona fashion: «È vero - racconta Barbara De Rigo, figlia del fondatore Ennio e oggi direttore marketing della holding bellunese - nel canale ottico il business dell’occhiale da sole rappresentava una nicchia, poi, nel 1983 lanciammo il marchio Police e divenne una moda. Ci lasciammo ispirare da Sting e dai Chips, i poliziotti americani che giravano in moto, con gli occhiali da sole a specchio. In quello stesso anno acquisimmo Lozza, il marchio dell’occhialeria più antico d’Italia, nato nel 1878, che quest’anno compie 140 anni». Attualmente De Rigo produce occhiali con tre marchi suoi - Police, Sting e Lozza, appunto - e diverse licenze, tra cui Furla, Blumarine, Chopard, Nina Ricci, Trussardi, Carolina Herrera NY, Converse, FILA . È quando l’occhiale è entrato nell’orbita del fashion, che l’ha sdoganato dalla funzione

una delle prime dipendenti di Luxottica, ad avviare un laboratorio artigianale dopo essere uscita dalla multinazionale di Del Vecchio. «Ci siamo specializzati nella produzione di occhiali in titanio, che prevede macchinari particolari e manodopera molto specializzata», spiega Nicola. Prima il know-how dell’impresa era al servizio di altre aziende: «in quanto terzisti – aggiunge – dovevamo accettare

È fra le poche aziende a produrre occhiali

le condizioni imposte dal committente. Da

Del Din, «lo story-telling diventa così un

in titanio in Europa, e cresce a doppia

qui la decisione di convergere le nostre

valore aggiunto. Così i Blackfin, occhiali

cifra ogni anno. Nel 2017 ha superato

competenze in Blackfin». Nel 2010 Pramaor

in titanio di alta qualità, sono diventati

i 10 milioni. La Pramaor è proprietaria

interrompe così l’attività di terzista e dal

anche

del marchio d’avanguardia Blackfin, ed è

2012 inizia un altro percorso scandito da

azienda hanno coniato così un neologismo:

guidata da Nicola Del Din, figlio di Maria

un proprio brand awareness. «Non basta

“neomadeinitaly” «vuol dire disegnare e

Luisa Pramaor, fondatrice dell’omonima

avere un ottimo prodotto, bisogna avere

produrre realmente e rigorosamente in

azienda. È stata proprio Maria Luisa,

anche una storia da raccontare» conclude

Italia. Fra le Dolomiti».

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un

percorso

emozionale».

In


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