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Il Generale di brigata Antonio Bettelli, nuovo comandante della Brigata Aeromobile “Friuli”, primo emiliano al vertice dell’Unità, è nato a Modena il 31 dicembre 1961 e ha frequentato il 163° Corso dell’Accademia Militare di Modena, nel biennio 81-83 e la Scuola di Applicazione a Torino, dove è stato nominato tenente di Fanteria degli Alpini nel 1985, laureandosi poi in Scienze Strategiche presso l’Università di Torino. Comandante di Plotone e di Compagnia presso il Battaglione Alpini “Feltre”, nell’omonima città, il Battaglione Alpini “Tirano” di Malles Venosta, e la compagnia mortai presso il Battaglione Alpini “Morbegno” di Vipiteno, ha frequentato il corso di perfezionamento sciistico presso la Scuola Militare Alpina e il 32° Corso Piloti di Elicottero dell’Esercito di Viterbo. In veste di pilota ha prestato servizio al 54° Gruppo Squadroni AVES “Cefeo” di Bolzano. Nel 1996 - conseguito il brevetto di “paracadutista militare” - all’atto della costituzione del Battaglione Alpini Paracadutisti “Monte Cervino”, per elevazione di rango della preesistente compagnia, gli è stato affidato il comando della nuova unità quale primo comandante. Ha frequentato, inoltre, corsi di Stato Maggiore e di Stato Maggiore Interforze, conseguendo il titolo ISSMI (Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze) nel 1998. Quale Ufficiale di Stato Maggiore ha rappresentato l’Esercito Italiano presso l’US Army Aviation Center di Fort Rucker in Alabama (USA), frequentando l’Air Assault Course presso la 101a Airborne Division di Fort Campbell nel Kentucky (USA). Impegnato all’estero quale Ufficiale Pianificatore/Collegamento per l’Operazione “Enduring Freedom” al Coalition Coordination Center di US CENTCOM di Tampa in Florida (USA), nel 2003 ha assunto l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Brigata Aeromobile “Friuli” a Bologna e nel 2004 ha ricoperto l’incarico di “Chief of Staff “dell’”Italian Joint Task Force Iraq” a Nassiryah nell’ambito dell’Operazione “Antica Babilonia”.
Gli stemmi araldici della “Friuli”. In alto, al centro, quello della Brigata Aeromobile Friuli. Da sinistra: lo scudetto del Reparto Comando e Supporti Tattici della Grande Unità, il Reggimento “Savoia Cavalleria” di Grosseto, il 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” di Forlì, il 5° Reggimento Aves Rigel di Casarsa della Delizia (Pordenone) e il 7° Reggimento Aves Vega di Rimini
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a Brigata nasce a Milano nel lontano 1884, come 20a Divisione Friuli. Dopo aver operato, durante questi 130 anni, vari cambiamenti e riconfigurazioni, dal 1° maggio 2000 ha assunto l’attuale denominazione di Brigata Aeromobile “Friuli”, con sede del Reparto Comando Brigata e supporti tattici presso la Caserma “Mameli” di Bologna. Dalla Brigata dipendono quattro Reparti, il Reggimento “Savoia Cavalleria” di Grosseto, il 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” di Forlì, il 5° Reggimento Aves Rigel a Casarsa della Delizia (Pordenone) e il 7° Reggimento Aves Vega a Rimini. In totale il personale in servizio assomma a circa 3200 militari, di cui 249 donne. La Brigata rappresenta oggi una Grande Unità Operativa dell’Esercito Italiano, unica nel suo genere, che combina elicotteri da combattimento A129 Mangusta, elicotteri di supporto al combattimento, fanteria leggera e mezzi da
combattimento su cingoli e gomme, ed è in grado di svolgere, operazioni diverse dalla guerra, tra cui il mantenimento della pace ed evacuazione di civili e combattenti. Di recente il 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” e il 5° Reggimento Aves Rigel, sono rientrati: il primo dall’operazione ISAF dove ha operato all’interno di un settore di competenza designato come Task Force Centre in Afghanistan, impiegando 500 pattuglie su oltre 700 attività operative che hanno permesso il ritrovamento di 3200 ordigni inesplosi e munizionamento, oltre a 50 attività di cooperazione a favore di 32 villaggi e 500 operazioni di prevenzione anti-mine; il secondo, dall’operazione ISAF Regional Command West su base Task Force Fenice, con all’attivo 650 missioni per quasi 2mila ore di volo destinate al trasporto di circa 6500 passeggeri e 700 tonnellate di materiale, reparto tuttora presente in parte in Afghanistan con 10 elicotteri da operazione e scorta Mangusta e 80 militari.
EdP
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