I percorsi della grande guerra in E-BIKE

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1914-2014

Centenario prima guerra mondiale Percorsi della grande guerra percorso P2

ÂŤLa grande guerra sul MontelloÂť


1914 - 2014 CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE CARTINA PERCORSO P2 – “LA GRANDE GUERRA SUL MONTELLO”


LA GRANDE GUERRA SUL MONTELLO Montebelluna, Santa Maria, Giavera, Nervesa, S. Croce, Montebelluna partenza parcheggio difficoltà caratteristiche tempi di percorrenza lunghezza dislivello quota massima salita più dura pendenza massima quando attrezzatura richiesta mezzo richiesto

Ciclofactory a Montebelluna piazzale fronte negozio oppure al vicino Duomo di Montebelluna media (salite brevi ma frequenti) percorso collinare al 95% su fondo asfaltato 5 ore ( 3,45 circa senza soste ) 45 chilometri 630 mt 357 mt Santa Maria della Vittoria via Medaglie d’Oro XV 14% tutto l’anno casco, occhiali, guanti, pompa e camera d’aria mountain bike, trekking bike

Breve descrizione del percorso Percorso collinare adatto a persone mediamente allenate considerato il dislivello e il fondo stradale e quasi completamente asfaltato tranne un breve tratto. Il giro prevede l’ascesa del Montello da Biadene, prosegue sulla strada “Dorsale”, passando da Santa Maria della Vittoria, a fianco alla Valle dei Morti a Santi Angeli, scende a Giavera del Montello, per giungere a Nervesa della Battaglia. Lungo il percorso ci sarà la possibilità di vedere i luoghi più suggestivi dei combattimenti avvenuti in occasione della battaglia del Solstizio, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Il ritorno a Montebelluna sarà su strada pianeggiante costeggiando la sponda meridionale del fiume Piave.


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CENNI STORICI PERCORSO

“LA GRANDE GUERRA SUL MONTELLO” VILLA PISANI: l’edifico situato a ridosso del Montello a Biadene risale alla seconda metà del XVII secolo, è stato costruito da Angelo Correr, procuratore di San Marco. Il corpo centrale della villa è arretrato in mezzo a due ali perpendicolari ai lati che portano nella testata gli stemmi a fresco dei Correr e Pisani. All’interno della cappella della villa è presente “l’Assunta” celebre dipinto attribuito al giovane Gianbattista Tiepolo. Durante le due guerre mondiali e nel periodo intermedio fu ospedale militare e asilo antimalarico. A partire da 1979 Villa Pisani passa sotto la proprietà del comune di Montebelluna per diventare sede di diverse associazioni nonché teatro di numerose manifestazioni di carattere artistico, culturale e ricreativo. OSSARIO DI SANTA LUCIA: Si trova sulla presa XX partendo da Biadene poco prima del ristorante Osti-nati. Una breve ma ripida salita asfaltata ci porta al parcheggio della chiesetta di Santa Lucia e all’omonimo monumento. Secondo alcune testimonianze si tratta del più piccolo ossario italiano delle prima guerra mondiale. Eretto nel 1925 in ricordo dei montebellunesi caduti in guerra ospita internamente una cella dove hanno trovato sepoltura 36 cittadini, 14 dei quali originari di Biadene. FONTANA MILITARE: si trova in prossimità di pederiva sulla strada dorsale una volta nota come “Strada militare”, è stata costruita dal Genio Militare e ripristinata dagli “Amici Bosco Montello”; serviva per abbeverare truppe e salmerie che alimentavano il fronte durante la battaglia del solstizio (15-23 giugno 1918 ). Allora la Strada Militare raccordava solo le ultime 13 prese, mancava il tratto presa VIII – Nervesa. Durante i primi giorni della Battaglia del Solstizio, per la mancanza di una strada dorsale, gli Austro-ungarici si trovarono in difficoltà nel rifornire armi, munizioni e viveri alle truppe combattenti. OSSERVATORIO DEL RE E COLONNA ROMANA: l’osservatorio si trova nei sottosuolo di una casa rurale in via Medaglie d’Oro ( presa XV ), dalle sue lunghe feritoie il Re Vittorio Emanuele II controllava il corso del fiume e l’intero campo d’azione della XXII Corpo d’Armata. A pochi metri di distanza è stata collocata un’antica colonna romana a ricordo dei caduti. SANTA MARIA DELLA VITTORIA: posizionata sulla dorsale del Montello nella zona più elevata a 371 m s.m.l, si tratta di un semplice nucleo abitativo costituito da una manciata di costruzioni raccolte attorno alla chiesa dove all’indomani della fine del conflitto è stato costruito un piccolo monumento celebrativo ( da qui il nome ). VALLE DEI MORTI E MONUMENTO A GIUSEPPE PENNELLA: a pochi chilometri da Santa Maria della Vittoria proseguendo sulla strada dorsale in direzione est, troviamo la Valle dei morti che per la sua posizione strategica di crocevia, fu uno dei luoghi nei quali la Battaglia del Solstizio fu più cruenta e sanguinosa. In particola venne impegnata la Brigata Udine (95° e 96° reggimento fanteria). Per commemorare le migliaia di soldati di tutte le nazionalità ( italiani, austriaci, ungheresi, cechi, sloveni, serbi, croati ecc ) dispersi nel corso dei combattimenti che infuriarono sul Montello, in particolare nelle drammatiche giornate della Battaglia del Solstizio ( 15-23 giugno 1918 ) e per i quali non ci fu il conforto di una degna sepoltura, è stato istituito il “memoriale dei dispersi sul Montello” dove ogni caduto sarà ricordato con una formella in ceramica che riporterà il nome e cognome, la città di provenienza, la nazionalità, l’età al momento della scomparsa e, se presenti, ulteriori informazioni relative alla vita personale del soldato ( lavoro,famiglia, passioni ). Le formelle occuperanno via via le pareti del Sacello, a partire da quelle esterne. All’ingresso si può inoltre vedere il tronco di un castagno risalente all’epoca dei combattimenti squarciato dalle raffiche di mitragliatrici. Adiacente al Sacello si trova il monumento al generale Giuseppe Pennella che nel 1918 fu al comando dell’VII Armata del Montello partecipando all’offensiva del Piave e distinguendosi nelle battaglie di Vittorio Veneto, del Solstizio e contribuendo alla liberazione di Giavera del Montello. Si spense a Firenze del 1925. CIMITERO INGLESE: Costruito vicino alla chiesa di Giavera, il cimitero Britannico accoglie le salme di 416 soldati britannici morti in Italia nel corso della Prima Guerra Mondiale. Le truppe


britanniche giunsero in Italia nei primi giorni del mese di Dicembre del 1917 e, insieme a quelle francesi, dovevano aiutare l’esercito italiano a riprendersi dopo la disfatta di Caporetto. Inizialmente dislocati nella zona di Asiago e nel Montello, furono poi impiegati nella decisiva battaglia di Vittorio Veneto. I cimiteri di guerra britannici sono caratterizzati da uno strettissimo legame con l’ambiente che li circonda, e assumono le caratteristiche di un curatissimo giardino. Ogni soldato è ricordato da una lapide in pietra bianca riportante il nome, l’età al momento della morte, il grado, il simbolo del reggimento di appartenenza e l’orientamento religioso distino in stella di David per gli ebrei e la croce per i cristiani. CIPPO LANCIERI DI FIRENZE: Collocato nella piazza antistante la trattoria “da Agnoletti” ricorda l’episodio della carica del reggimento dei lancieri di Firenze il 15 giugno 1918 che con coraggio riuscì a cacciare il nemico dall’abitato di Giavera. VILLA WASSERMAN: edificio situato a ridosso della trattoria “da Agnoletti” attorniato da un maestoso parco, oggi sede del Museo Emotivo della Grande Guerra. All’interno della villa un’installazione artistica rappresenta il monumento funebre del generale boemo Heinrich Bolzano Edler von Kronstatt, impazzito nel corso della battaglia del solstizio il 19 giugno 1918 e che, abbandonato le proprie linee raggiunse quelle italiane disarmato. Venne catturato dal nostro esercito ma le modalità della sua morte non furono mai state chiarite. MONUMENTO FRANCESCO BARACCA: l’opera si trova sul Montello lato sud tra la presa I e la presa II e ricorda il principale asso dell’aviazione italiana e medaglia d’oro al valor militare nella prima guerra mondiale al quale vengono attribuite 34 vittorie. Nato nel 1888 da una famiglia ricca scelse la vita militare e, dopo l’accademia, venne assegnato al 2° reggimento cavalleria “Piemonte Reale”. Solo in un secondo momento passò in aviazione conseguendo numerose vittorie in battaglia e riconoscimenti. Baracca, noto per la sua lealtà e il suo rispetto per l’avversario, sosteneva di sparare all’apparecchio e non all’uomo che lo pilotava. Il 19 giungo del 1918 durante un’azione di mitragliamento a volo radente sopra le linee nemiche situate a Colle Val dell’Acqua, fu colpito dal nemico e si schiantò al suolo; ci sono però altre ipotesi sulla sua morte, una su tutte quella del suicidio per evitare di essere catturato vivo da nemico. Il suo corpo fu ritrovato solo il 23 giugno in località “Busa delle Rane”. Le esequie si svolsero il 26 giugno a Quinto di Treviso e l’elogio funebre venne pronunciato da Gabriele d’Annunzio suo grande ammiratore. Sul suo aereo, in onore all’ Arma di appartenenza, Baracca dipinse il cavallino nero rampante destinato a diventare una delle insegne più cara agli italiani. Alcuni anni dopo infatti la madre di Baracca consegnò quel simbolo a Enzo Ferrari auspicando che gli avrebbe portato fortuna. OSSARIO CADUTI DI NERVESA: è uno dei tanti esempi di commemorazione della Grande Guerra sorti durante il fascismo. Il monumento fu inaugurato il 19 giugno del 1938 in occasione del ventennale della Battaglia del Solstizio. La struttura si compone di una torre alta 25 metri che si appoggia su un basamento di cemento armato visibile anche da lontano in quanto è stata costruita sul Colesei delle Zorle a 166 mt s.l.m. All’interno trovano sistemazione 6.099 loculi oltre a delle grandi tombe dove sono stati riposti i resti di 3.226 soldati non identificati. Nel piano sottostante sono esposti i reperti bellici rinvenuti durante lo scavo per le fondamenta mentre al piano superiore è possibile uscire tramite le balconate e ammirare il panorama circostante. In particolare è visibile il corso del Piave che, nel 1918, fu trasformato in un gigantesco campo di battaglia.




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