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www.gazzetta.it martedì 8 maggio 2012 1,20 € ITALIA

QUI MILAN Ibra deluso: «C’è ancora un grande progetto?»

Mal di pancia dello svedese... Galliani: «Lo consolerò io» Troppi infortuni: rivoluzioni in vista nella preparazione BOCCI, DELLA VALLE, PASOTTO PAGINE 12­13

3 Zlatan Ibrahimovic, 30 anni ANSA

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

n 108 anno 116 ­ Numero Anno

QUI INTER Moratti: «Tengo Strama» Lavezzi ora è più vicino

«Ha coraggio ed esperienza». Pronto un triennale più bonus E ieri il presidente a Milano ha incontrato De Laurentiis 3 Ezequiel Lavezzi, 27 anni INSIDE

DALLA VITE, ELEFANTE, TAIDELLI PAGINE 14­15

ESCLUSIVO INTERVISTE A BONIPERTI E PLATINI

ORGOGLIO JUVE

Il presidentissimo: leOpinioni «Andrea, Conte, i giocatori: IL DIRITTO tutti hanno dato il massimo». DI FAR FESTA Il n.1 Uefa: «Nessuno può impedirmi di LUIGI GARLANDO all’ultimo scudetto del Milan e di essere felice» Pensi rivedi Boateng che «cammina sulla luna» in un cono di luce, San Siro ubriaco di gioia. L’imbattibile Juve di Conte merita una scena forte del genere, una festa degna dell’impresa per stordirsi allegramente di felicità.

Agnelli: «Una sorpresa sulle maglie. Il processo ha detto che gli scudetti non furono alterati, quindi sono 30» Del Piero: «Titoli conquistati sul IL SUCCESSO campo, ma le sentenze vanno rispettate» DEL TOP TEAM L’ARTICOLO A PAGINA 2

BREGA, CALVI, GRAZIANO, IARIA, LAUDISA, LICARI, OLIVERO, SPERONI DA PAG. 2 A PAG. 11

di WALTER VELTRONI

pag. 10

UNA SQUADRA DA IMITARE di ARRIGO SACCHI

pag 5

IL ROMPI PALLONE

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di GENE GNOCCHI

EUFORIA La gioia di Antonio Conte, 42 anni A lato la grande festa dei tifosi

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Gala tricolore nel pomeriggio Europa e salvezza tutti di sera MAURO A PAGINA 11

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INIZIATIVE GAZZETTA

GIRO CADE CAVENDISH, VINCE GOSS GIÙ PURE PHINNEY, MA RESTA ROSA Addio alla Danimarca con un brivido: nella volata di Horsens, Ferrari sbanda e provoca una maxi­caduta (declassato). Oggi il riposo GHISALBERTI, GIALANELLA, PASTONESI E SCOGNAMIGLIO DA PAG. 28 A 35

Album Panini: in edicola a 1 € Trionfo Juve: in arrivo il libro

Allegri: «Berlusconi mi ha rinnovato la sua fiducia». Emilio Fede: «A me ha detto la stessa cosa due mesi fa».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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JUVE E’ TUO! LA CARICA

Skyline Colpo d’occhio su Piazza San Carlo, a Torino: la festa bianconera nella notte scudetto MINOZZI FUSCO

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Il commento

HANNO DETTO

di LUIGI GARLANDO

Il diritto alla festa lasciateli ballare Pensi all’ultimo scudetto del Milan e rivedi Boateng che «cammina sulla luna» in un cono di luce, San Siro ubriaco di gioia. L’imbattibile Juve di Conte merita una scena forte del genere, una festa degna dell’impresa per stordirsi di felicità. Solo felicità. E invece la paura è che su questi giorni di gloria possa calare una nebbiolina polemica a intossicare le emozioni. Chi ama la Juve, come Marcello Lippi, ha colto subito il rischio. «La terza stella? La risposta bella l’ha data Conte dicendo che questo è il suo scudetto numero 1. La Juve si goda i complimenti di tutto il mondo senza pensare al resto», ha consigliato l’ex maestro di Conte e Del Piero. Anche l’ex presidente Cobolli Gigli, cui è toccato lo scomodo ruolo di Caronte, sottolinea le sagge parole di Conte e aggiunge: «Non voglio guardare troppo indietro». A guardare troppo indietro Orfeo perse la sua Signora. Un retropassaggio stava per costare il titolo. Anche i nemici fanno eco. In due parole: «Juve, goditelo». Galliani, Berlusconi, perfino Moratti. Tutti riconoscono a un avversario di valore il diritto alla festa. Un diritto che lo spogliatoio ha rivendicato con garbo nelle prime ore del trionfo, a cominciare dal quel «primo scudetto» di Conte che annunciava idealmente una nuova era. «Contano le stelle che hai nel cuore», insegnava il buon Chiellini, prescindendo da quelle da rammendare polemicamente sulla maglia. Buffon ha lasciato intravedere la stanchezza per una polemica trascinata nel tempo come una palla al piede: «Quanti scudetti sono? Non ne voglio più parlare». Del Piero ha ricordato significativamente che «le sentenze vanno rispettate» e ha riassunto in modo definitivo, con impeto da capitano, il sentimento della squadra: «Questa è la nostra festa, conquistata fino all'ultima goccia di sudore. E' la festa di tutti quelli che ci hanno sempre creduto». A cominciare dai compagni scesi in B, che Ale ha voluto citare uno per uno, da Balzaretti a Zebina, in una sorta di Spoon River di Calciopoli. Ha ragione Del Piero: questa è la loro festa, conquistata con sudore, dopo anni di amarezze e un campionato da imbattuti. Le sconfitte servono per ricaricare le motivazioni. La Juve non ne ha avuto bisogno. Per questo il suo campionato è prima di tutto un capolavoro etico. Ha corso e giocato più di tutti. Per questo ora merita una festa limpida, senza nubi tossiche. La vittoria è un fine da celebrare, non un mezzo da impugnare. Ognuno ha diritto a sostenere le proprie rivendicazioni. Ma come insegna l’Ecclesiaste: ogni cosa a suo tempo. Per i formidabili ragazzi di Conte questo è il tempo della gioia. Lasciate loro tutto il palcoscenico, accendete i fari. La Signora danzi sulla luna.

S Cobolli Gigli «La miglior risposta l'ha data Conte quando ha detto che questo è il suo primo scudetto. Anche il passato così è stato appagato»

S Dino Zoff «Io mi considero un istituzionale, rispetto le regole. Quindi mi attengo a quanto deciso dagli organi preposti. La Juve è tornata ai livelli di sempre»

S Marco Tardelli «La giustizia sportiva ha preso delle decisioni e penso che la Juventus abbia ora la possibilità di riprendersi sul campo gli scudetti revocati»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Guerre

stellari Agnelli promette «Una sorpresa sulla maglia Juve» «A Napoli hanno detto che gli scudetti non furono alterati: sono trenta. Del Piero? Sarà un’apoteosi se vince la Coppa Italia» MIRKO GRAZIANO MILANO

Andrea Agnelli presidente è rintracciabile sei giorni su sette, solitamente negli uffici di corso Galileo Ferraris. Quando invece si gioca, o meglio quando scende in campo la sua Juve, allora entra in scena il tifoso Andrea. Solo il tifoso Andrea. Panni che non si è tolto nemmeno nella notte dello scudetto. Giusto un messaggio su twitter, per esultare col suo popolo, quindi in pasto ai media ci sono andati gli altri: Marotta e Nedved al suo posto, poi i protagonisti del campo: Conte, i Capitani storici e il resto della truppa.

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Che bello vedere domenica in tv la nostra festa che dilagava a Torino, Milano e Roma ANDREA AGNELLI Presidente Juventus

mente. Dal presidente appunto, fino all’ultimo dei magazzinieri. In rosa, per esempio, rispetto alla precedente gestione sono infatti rimasti solo Buffon, Chiellini, Marchisio, Del Piero e De Ceglie. «E’ stato un percorso tortuoso, parecchio difficile, con un azionista che però ci è stato molto vicino — continua Agnelli —. Si è chiuso il cerchio, siamo tornati a vincere. E domenica sera è stato bello restare a casa davanti alla tv e vedere cosa succedeva a Torino, a Roma e Milano. Che feste! Antonio Conte è stato l’acceleratore di tutto, ha trasmesso alla squadra il messaggio che io gli trasmettevo in sede». La terza stella Subito dopo la ga-

ra, nello spogliatoio bianconero sono comparse bottiglie di champagne etichettate col numero 30, «gli scudetti vinti sul campo», ha detto l’a.d. Marotta. La questione è aperta da tempo, la terza stella, «che noi metteremo sulle maglie», spiega sempre Marotta. E Agnelli argomenta: «Gli scudetti sono trenta sul campo. Da Napoli hanno detto che la

Orgoglio ritrovato Ieri, però, è

stato il giorno del Presidente. Il tempo di arrivare a Milano, in Lega, ed ecco le prime sensazioni: «E’ un momento di estremo orgoglio per tutti gli juventini, un orgoglio ritrovato. C’è stata tanta emozione, abbiamo raccolto i frutti di due anni di lavoro, durante i quali la società è stata rinnovata». Total-

stagione 2004-2005 non fu alterata e quella successiva non è stata indagata. La terza stella? Sulla maglia i tifosi troveranno una bella sorpresa». Difficile capire quale, anche perché la Nike avrebbe già pronte da tempo le nuove divise e non sarebbero previste variazioni particolari. Ma gira voce che sia allo studio una stilizzazione grafica, che rappresenti una stellina per nulla simile a quella canoni-

IL RETROSCENA SU RICHIESTA DI UMBERTO AGNELLI, IL CONSIGLIO FEDERALE DELIBERÒ L’ISTITUZIONE DI UN DISTINTIVO DA APPLICARE SULLE MAGLIE

Una stella ogni 10 scudetti: la norma c’è, risale al ’58 Abete: «La Figc rispetta le regole» Sul tema esiste pure una specifica delibera di Lega MARCO IARIA

Giancarlo Abete ha ripetuto ieri ciò che aveva detto qualche giorno fa: «Con grande serenità, qualora venisse posto il problema, sarà data risposta da una federazione che ha grande rispetto per la storia di tutti i club e per le regole del mondo del calcio». Il problema

è la terza stella che la Juventus aspira a cucirsi sulle maglie della prossima stagione, incurante delle sentenze sportive passate in giudicato per Calciopoli e di quei due titoli tolti: alla fine, il calcolo ufficiale dice 28 e non 30 scudetti. Abete non si spinge oltre perché aspetta che Andrea Agnelli passi dalle parole ai fatti, ma la Federcalcio sarà risoluta nel far rispettare un principio basilare per il sistema sportivo: l’accettazione delle decisioni della giustizia domestica, compresa la condizione che il risultato del campo (ciò vale per ogni singola partita) sia sempre soggetto al responso del giudice. Nelle divise di gioco della Juve — secondo la

Figc — non dovrà esserci alcun riferimento ai trenta scudetti, perché una cosa è la dialettica di questo o quel dirigente, un’altra l’«abito» ufficiale con cui si gioca nelle competizioni regolate dalla Federazione. E in un’ipotetica battaglia istituzionale l’organismo di via Allegri avrebbe l’appoggio dell’Uefa che, al di là delle dichiarazioni di rito di Platini, è attenta ad assecondare le istanze federali, in virtù del vincolo associativo. Precedente A differenza della

stessa Uefa, che disciplina rigorosamente l’utilizzo delle maglie per le coppe europee, il regolamento della Lega non codi-

Giancarlo Abete, 61 anni ANSA

fica il ricorso alla stella. Qualcuno potrebbe pensare che ciò consenta alla Juventus d’insinuarsi in una falla normativa. Spulciando negli archivi, tuttavia, si scopre che sia la Figc sia

la Lega si sono già pronunciate in materia, con atti ufficiali. Anno 1958: proprio la Signora conquista il decimo scudetto e a Umberto Agnelli, padre di Andrea, viene in mente l’idea di celebrarlo sulla maglia. Come racconta Mario Pennacchia nel libro Il calcio in Italia, esiste un comunicato Figc del 3 maggio 1958 che recita così: «Il Consiglio Federale, su proposta del presidente della Lega Nazionale, delibera l’istituzione di un particolare distintivo di cui possono e potranno fregiarsi le società che abbiano vinto 10 campionati di Divisione Nazionale Serie A». Ai primi di luglio il Direttivo della Lega precisa: «Per la conquista di 10 campionati

di Serie A viene istituito uno speciale distintivo costituito da una stella d’oro a cinque punte. È stato espresso al Consiglio Federale il parere che la Juventus, fregiatasi appunto di 10 scudetti, applichi sulle proprie maglie anche tale distintivo». Quest’ultima frase ci fa capire che la richiesta della stella deve essere autorizzata dalla Figc. E infatti la storia si ripete nel 1982: ventesimo titolo e Federcalcio che accoglie la richiesta della Juve di cucirsi addosso una seconda stella. Non si capisce perché la Lega non abbia mai recepito quei provvedimenti nel suo regolamento. Ma la storia parla chiaro. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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BACI E ABBRACCI 1

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ca. L’altra ipotesi è che la stilizzazione in questione vada a richiamare il numero 30 su sfondo tricolore. Staremo a vedere. Pare invece certo che nel risvolto interno del colletto venga «incisa» la storica frase di Boniperti: «Alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta». Il saluto a Del Piero? Ironia della

sorte, è stata l’Inter ad aprire le

porte dello scudetto alla Juve, e vedere il pubblico bianconero esultare a un gol dei «nemici» ha fatto sorridere, in un certo senso. «Un segnale di distensione? Il grande segnale è che abbiamo giocato 37 partite senza perderne una, con la miglior difesa. Noi ripartiamo guardando a noi stessi, siamo tornati a vincere e siamo dove vogliamo essere. Tutte le squadre impegnate in campionato hanno gio-

Buffon e Del Piero si abbracciano: c’è il loro marchio sull’ultima vittoria bianconera LAPRESSE

cato per ottenere il risultato, e devo fare i complimenti anche al Cagliari. Ha avuto un’intensità che raramente gli ho visto quest’anno». Infine, inevitabile, il capitolo Del Piero: «Potrei parlare anche 25 minuti di quanto ha dato alla società e di quanto ha vinto con questa maglia. Ale ha qualità che riconosco nella storia bianconera a lui e solo ad altri due: Boniperti e Platini. Riconoscenza e gratitudine nei suoi confronti ci saranno per sempre. Siamo tutti felici dei risultati raggiunti, ma sicuramente siamo altrettanto concentrati sulla finale di Coppa Italia. E se Del Piero dovesse uscire dalla sua avventura juventina con due trofei sarebbe l’apoteosi. Una sorpresa per il suo futuro? Aver meditato un’apoteosi mi sembra già qualcosa di importante». Insomma, siamo ai titoli di coda. E Marotta conferma a Radio Rai: «Del Piero? La società si è già espressa in sede di rinnovo di contratto con un accordo in scadenza al 30 giugno 2012. Su questo anche il presidente Andrea Agnelli è stato chiaro, più volte». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CAPITANI CAMPIONI DAL 2006 AD OGGI

Del Piero: «Titoli 6 vinti sul campo, ma le sentenze vanno rispettate»

I NUMERI

gli scudetti vinti da Del Piero con la maglia della Juve. Contando i due titoli revocati, il capitano eguagliarebbe il record di Furino (8)

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Delirio scudetto nel dopo gara: 1 Ale Del Piero con Angelo Alessio, vice allenatore ANSA 2 La gioia incontrollabile di Conte e Marotta dopo il fischio finale LAPRESSE

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i gol subiti da Gigi Buffon in 35 gare di campionato: è già record nei tornei a 20 squadre. Battuto Abbiati che un anno fa aveva subito 19 reti nello stesso numero di partite

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le trasferte senza sconfitte, nuovo primato Juve in attesa dell’ultima di campionato che potrebbe sancire anche l’imbattibilità assoluta in 38 giornate

«Scudetto che sento molto mio». Buffon: «Discorso chiuso, adesso la Coppa Italia» MATTEO BREGA G.B. OLIVERO

Giocatori. Capitani. Soprattutto uomini. Per Alessandro Del Piero e Gigi Buffon lo scudetto della Juve ha un gusto speciale. Hanno cominciato ad assaporarlo nel 2006, scendendo in serie B da campioni del mondo. Un sacrificio meraviglioso nel nome della Juve. Domenica sera hanno avuto la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di aver fatto la cosa giusta. Il capitano Ieri mattina Buffon e Del Piero si sono svegliati presto: «Sono andato a dormire — scherza Ale —, ma non mi sono ancora svegliato». Il portiere è andato a Milano per la riunione dell’Assocalciatori che l’ha eletto vicepresidente, mentre l’attaccante si è presentato puntuale all’appuntamento con il torneo di golf organizzato dalla Fondazione Vialli e Mauro. Un paio d’ore di sonno e poi sul green: uno sforzo premiato dall’accoppiamento con Matteo Manassero sulle 18 buche del Royal Park «I Roveri». In pratica il giovane talento del golf italiano gli ha fatto da maestro. Del Piero ha giocato per quattro ore e mezza: un bell’allenamento dopo la lunga notte dei festeggiamenti che ha lasciato uno splendido sapore in bocca. Di prima mattina Del Piero ha postato sul sito un pensiero dedicato a chi c’era anche nei momenti difficili del 2006 e poi ha ripercorso le emozioni del trionfo: «Solo dopo la Coppa Intercontinentale avevo visto tanta gen-

DÜSSELDORF (WEEZE)

DÜSSELDORF WEEZE: NON PERDERE FLORIADE 2012

Floriade è la famosa Esposizione Mondiale Orticola, che ha luogo ogni dieci anni in Olanda. Quest’anno, vi dà il benvenuto dal 5 aprile al 7 ottobre a Venlo, nel Sud-Est dell’Olanda, che è parte della regione del basso Reno. Il festival sarà il più entusiasmante di sempre, con meravigliosi giardini e padiglioni, e un programma giornaliero che include musica, balli e arti visive da tutto il mondo. Non perdere questo evento unico e godi del più elegante teatro della natura! www.coolbreaks.com/floriade

te all’aeroporto. Realizzeremo giorno dopo giorno quello che abbiamo fatto. L’esplosione di felicità della gente è un motivo di grande soddisfazione. Questo è lo scudetto dell’orgoglio e lo sento molto mio: non sono i gol segnati a fare la differenza nel tuo cuore». Le domande si susseguono come i ricordi: «Già in estate avevo percepito una voglia di sentirci diversi e soprattutto di fare un campionato diverso dagli ultimi. E a ogni risultato positivo incrementavamo la nostra forza». E la forza, per Ale, è da sempre la capacità di non concentrarsi sul futuro fino a quando non diventa presente: «Per adesso penso alla finale di Coppa Italia e a null’altro». Nemmeno al numero degli scudetti: «La stella è nel nostro cuore ed è sul campo perché sul campo abbiamo vinto gli scudetti. Poi non sta a noi andare oltre, bisogna rispettare le sentenze». Il portiere Anche a Buffon l’argomento Calciopoli non interessa più: «Non ne voglio più parlare». Meglio concentrarsi su altro: «Da sei anni aspettavo questo momento. Il primo pensiero domenica è stata la felicità di essere ripagato per certe scelte. Quando le ho fatte ero convinto, poi in certi momenti ho creduto di aver sbagliato. E invece alla fine ho avuto ragione. Adesso non penso alla Champions, ma a fare un passo alla volta senza voli pindarici». La gioia di Gigi ti conquista perché è serena: «Sono contentissimo per questo scudetto che al 50-60% è merito di Conte. Ma vivo il momento con equilibrio. La mia felicità è interiore, l’orgoglio non lo esibisci urlando. E adesso attendo la finale di Coppa Italia per aiutare Del Piero a chiudere con l’apoteosi». Giocatori. Capitani. Soprattutto uomini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012


MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

JUVE E’ TUO IL MERCATO

L’OSSERVATORE ROMANO

«Juve, la rinascita esempio per l’Italia» «Una vittoria come questa, che avviene dopo sei anni di durissime sconfitte, figlie delle vicende di Calciopoli, può

di ARRIGO SACCHI

Questa Juve va imitata per il bene del calcio Il trionfo è arrivato grazie al gioco collettivo, armonioso e di chiaro stampo internazionale

ed estenuante braccio di ferro con il fortissimo Milan. Onore a tutti da Andrea Agnelli a Marotta, da Conte ai giocatori: tutti hanno contribuito per realizzare un’impresa difficilmente pronosticabile all’inizio del campionato. A risultato ottenuto, come capita spesso, c’è l’accalcarsi per salire sul carro dei vincitori ma quanti oggi degli addetti ai lavori parlerebbero bene se il risultato fosse stato inverso? Quanti hanno realmente capito il progetto e le strategie realizzate per raggiungere questo straordinario obiettivo? Mi auguro molti per il bene del nostro calcio. La vittoria ha i caratteri dell’eccezionalità non solo per i risultati (niente sconfitte) ma per il modo in cui la si è ottenuta: la vittoria rimane negli almanacchi mentre la varietà dello spettacolo e la sua bellezza sono emozioni che rimangono nella mente per sempre. Per il bene che voglio al calcio italiano ringrazio la Juventus per avere aperto una porta importante per un ampliamento ed aggiornamento delle nostre conoscenze. Il progetto è iniziato con la costruzione di uno stadio proprio per continuare con l’ assunzione di un dirigente illuminato come Marotta e poi proseguire con l’ingaggio di un allenatore come Conte, ricco di idee, capacità didattiche e di temperamento. Come proseguire? Con un occhio al bilancio (e qui è auspicabile un pareggio tra entrate e uscite) e l’altro all’ingaggio di giocatori adatti al progetto tecnico di Antonio.

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Andrea Agnelli, 36 anni ANSA

Caccia grossa

Sopra la panca

a Juventus vince meritatamente il L campionato dopo un lungo

rappresentare un messaggio positivo per il Paese alle prese con una difficile opera di risanamento economico. Il successo della Juve può essere interpretato come una metafora dell’Italia attuale che può superare gli errori del passato e uscire dalla crisi». Lo ha scritto ieri l’Osservatore Romano.

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Uomini pieni di temperamento, di generosità e voglia di rivincita, un gruppo granitico e coeso, sospinto da un ambiente positivo e da una professionalità a prova di bomba. La vecchia Signora è andata oltre seminando un gioco moderno, collettivo, armonioso, di stampo internazionale trasformandosi così in una ragazza moderna, affascinante e coinvolgente anche per chi non è tifoso juventino. Ha esaltato i concetti di un calcio collettivo, ha pensato che il calcio nascesse dalla mente. Ha vinto un campionato senza avere giocatori che marcassero più di 15 gol. E questo nella patria del calcio individualistico e specialistico. La Juve ha quasi sempre cercato di imporre il proprio gioco (quando ha tentato di gestire ha avuto problemi). I giocatori hanno capito che essere protagonisti crea entusiasmo e convinzioni diverse, amplia la fantasia e la personalità. I bianconeri volevano sempre essere padroni del campo e del gioco e ciò ha permesso a tutti di crescere ed ampliare le proprie sicurezze e qualità. Pirlo ha giocato a livelli mondiali, Bonucci è apparso un calciatore diverso da quello che si ricordava e così un po’ tutti gli altri. Il club e Conte sanno benissimo quali sono stati valori e propellenti di questo piccolo miracolo e cercheranno di completare la pianificazione con alcuni calciatori ancora più funzionali. Per prima cosa sarà importante non disperdere quei valori che hanno caratterizzato questa impensabile cavalcata.

Higuain o Suarez il colpo Peluso e Ramirez, flirt Non c’è solo la corsa all’attaccante. A centrocampo Marotta stringe per Nainggolan, l’alternativa è l’udinese Asamoah CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

Gaston Ramirez, 21 anni ANSA

Il nuovo grande attaccante bianconero sarà il fiore all’occhiello del Conte-bis. Ma la campagna di rafforzamento bianconera non si ferma al top player tanto reclamizzato. Ingolosiscono i nomi di Gonzalo Higuain, Luis Suarez, Leandro Damiao o addirittura Carlitos Tevez. Ma c’è dell’altro. L’idea è di puntellare la rosa con innesti mirati nei tre reparti. Beppe Marotta e Fabio Paratici sono già all’opera per varie trattative. E ci riferiamo a Peluso dell’Atalanta, Nainggolan del Cagliari, Asamoah dell’Udinese e Ramirez del Bologna. Mentre è quasi fatta per Pogba dello United e Verratti del Pescara. Il summit La prossima settimana

Federico Peluso, 28 anni LAPRESSE

GIOVANILI

Dal Bassano arriva Braghin A breve un nuovo arrivo nella dirigenza bianconera: Stefano Braghin, 45 anni, dg del Bassano: ricoprirà il ruolo di direttore organizzativo delle giovanili, lavorando insieme a Giovanni Rossi che continuerà a occuparsi dell’area tecnica. L’accordo dovrebbe essere ratificato appena terminerà la stagione del Bassano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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è in programma un vertice interno per concordare le mosse nel dettaglio. E definire la vicenda dell’allenatore leccese. Conte ha parlato a grandi linee del nuovo contratto che dovrebbe salire a 3 milioni di euro, ma il tecnico aspetta pure garanzie sui rinforzi. L’attaccante Su questo fronte la Juve deve necessariamente cadenzare i suoi passi, legati a quelli dei maggiori club europei. E non paga uscire subito allo scoperto. Ad esempio il Real Madrid sta provando a trattenere Gonzalo Higuain. E l’argentino è tormentato, anche perché ha offerte dalla Premier League. Così Marotta e Paratici non trascurano l’opzione-Suarez, l’uruguaiano che il Liverpool è disposto a vendere. E poi c’è il discorso-Tevez. Lo sprint

Gonzalo Higuain, 24 anni, 22 gol nella Liga con il Real Madrid REUTERS

per il titolo con il City lo ha rigenerato, ma i rapporti con Mancini restano freddini. Soprattutto se Mansour dovesse assicurarsi davvero Van Persie dall’Arsenal. In questa partita scacchi c’è sempre Leandro Damiao, stella dell’Internacional di Porto Alegre. E non a caso proprio ieri il suo agente ha mandato messaggi d’apertura ai bianconeri. Difesa Con l’adozione del modu-

lo a tre è chiara l’esigenza di assicurarsi un’alternativa di qualità. Peluso ha fatto un’ottima stagione nell’Atalanta e Conte lo apprezza molto. Ma su di lui ci sono anche Inter e Napoli. Così si riparla di Bocchetti, ora al Rubin Kazan. Centrocampo A gennaio la Juve

s’è esposta con il Cagliari per Radja Nainggolan. L’intenzione è di offrire 8-9 milioni più la

seconda metà di Ekdal e uno a scelta tra Pasquato e Giandonato. Il Cagliari nicchia anche perché ha un’offerta da 16 milioni dello Zenit San Pietroburgo. Il belga dà la priorità ai bianconeri, ma in corso Galileo Ferraris devono fare i conti col pressing di Spalletti. Frattanto la Juve dialoga con l’Udinese per il ghanese Asamoah: anche lui valutato 15 milioni e i Pozzo non vogliono contropartite tecniche. La freccia Un discorso a parte

merita Gaston Ramirez, l’uruguaiano del Bologna che ha il talento per giostrare tra le linee in attacco. E potrebbe garantire le giocate sinora chieste al solo Vucinic. Ovviamente il suo acquisto può essere finanziato dalle partenze di Elia e Krasic, gli unici buchi neri di quest’annata trionfale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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JUVE E’ TUO! L’ALLENATORE

La terza stella? La risposta bella è di Conte che dice che è il suo scudetto numero 1 MARCELLO LIPPI 1 ex tecnico della Juventus

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

Alle 6 del mattino la piccola Vittoria dormiva. E probabilmente sognava. Ai suoi occhi la parola scudetto ha un significato dolcissimo: il sorriso di papà Antonio. Lontanissima ovviamente da ogni logica calcistica, la figlia di Antonio Conte ha capito in fretta una cosa basilare: il papà è più allegro quando vince. Ha questo difettuccio l’allenatore della Juve: non tollera la sconfitta e di sicuro una stagione da imbattibile non favorisce la risoluzione del problema. Questione d’allenamento, anche in questo caso: se non perdi mai, difficile che ti abitui ad assorbire bene la sconfitta.

Con questo scudetto si è chiuso il cerchio per chi era andato in serie B MARCELLO LIPPI 2 ex c.t. della Nazionale

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I conti di Conte

I NUMERI

L’alba felice dello scudetto: «Prima volta da invincibile» Festa fino alle 6 del mattino e poi con la famiglia: «Abbiamo fatto la storia»

Fioretto e riposo Nella notte

La festa Juve a Trieste dopo la vittoria col Cagliari. In primo piano Quagliarella e Caceres SYNC

del trionfo Conte ha brindato e non si sa se abbia interrotto definitivamente il fioretto iniziato in Quaresima (niente vino, dolci e caffè) o se, come pare, abbia deciso di tirare dritto fino alla finale di Coppa Italia. Intanto ieri l’allenatore era atteso al Royal Park I Roveri dove la Fondazione Vialli e Mauro aveva organizzato il tradizionale torneo benefico. Sarebbe dovuto arrivare intorno alle 19, ma Antonio non se l’è sentita di muoversi dal centro per raggiungere la Mandria: la quarantina di minuti di tragitto non c’entra. Antonio ha preferito restare con la moglie Betta e la figlia Vittoria per dedicarsi a loro e per recuperare le energie perse domenica. Quando l’adrenalina cala, la stanchezza diventa imbattibile e anche Conte si è dovuto arrendere.

Numero uno Antonio Conte ha

aperto la porta di casa mentre fuori albeggiava. E nonostante la stanchezza è stato difficile prendere sonno: troppe emozioni, troppi pensieri, troppe sensazioni. Aveva provato a raccontarle qualche ora prima: «Ai tifosi dico di festeggiare, di godersela, di essere felici di essere juventini. Sono davvero contento di essere stato io a guidare la squadra al primo successo dopo Calciopoli. Che numero è questo scudetto? Il numero uno, perché è il primo che ho vinto da allenatore. Questa gioia ci ripaga di un anno molto faticoso sotto tutti i punti di vista. Mi rendo conto che abbiamo fatto qualcosa di storico. Questa squadra era appena

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nata e nessuno è riuscita a batterla».

Felicità Oggi la Juve non si allena, il ritrovo a Vinovo è fissato per domani pomeriggio e naturalmente sarà difficile far finta che nulla sia successo. I ritmi saranno un po’ meno intensi, ma solo per il primo giorno, perché Conte vuole chiudere il campionato senza sconfitte (anzi, battendo l’Atalanta) e la stagione con la vittoria nella Coppa Italia. La Juve, insomma, non può staccare la spina. Ma in fondo nessuno vorrebbe davvero farlo: chi ha appena scoperto quanto bello sia vincere ha fretta di provarlo di nuovo. E sotto questo punto di vista Conte è la migliore garanzia. Lui vive per vincere. Domenica sera, prima di abbandonare lo stadio di Trieste, ha stretto mille mani, firmato tanti autografi. Ha sorriso continuamente. Ha fatto foto. E poi ha sussurrato: «Hai visto? Ce l’abbiamo fatta». L’immagine della felicità.

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I titoli vinti da Conte con la Juve da giocatore: 1 Champions, 1 Intercontinentale, 5 scudetti, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa Europea e 4 italiane, 1 Coppa Italia e 1 Intertoto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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E OMMEN S

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le squadre che Conte ha allenato prima di approdare alla Juve: Siena, Arezzo, Bari, Atalanta e ancora Siena

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

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CON LA GAZZETTA

Conte in figurina si rivede in edicola Antonio Conte arrivò alla Juventus nel 1991 (dal Lecce), ed esordì a novembre con la squadra bianconera

diventandone un pilastro a lungo insostituibile. Era un ragazzo di 22 anni e lo si può vedere nell’immagine a fianco, una delle figurine Panini dell’epoca. Da ieri e per le prossime settimane si potrà ricostruire la storia e la carriera del tecnico juventino anche attraverso

l’ultima e completa raccolta di album delle figurine, in edicola con La Gazzetta. Una collezione dedicata agli appassionati del calcio e della sua storia per tornare bambini o scoprire volti e miti del passato attraverso gli almanacchi, riprodotti fedelmente e in ogni dettaglio

Antonio Conte è nato il 31 luglio 1969 a Lecce. Allena la Juventus dalla scorsa stagione

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TRIESTE

Ma quale integralista L’11 luglio, il tecnico leccese indica il modello da seguire: «Se guardo il Barcellona, vedo che sulla carta sette giocatori su undici non sanno difendere, eppure vincono, stravincono e subiscono pochissimi gol. Così, chi dice che il mio «4-2-4» sia troppo spregiudicato non tiene conto

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partite della Juve di Conte senza perdere. Vale a dire che i bianconeri sono imbattuti dall’inizio del campionato e domenica possono chiudere in bellezza

reti subite dalla Juve in campionato dopo 37 gare. È la squadra che ha preso meno gol. Anche qui, dietro c’è il Milan, che però ne ha subiti ben 32

Integralista chi? Così Antonio ha ribaltato la Juve

LAPRESSE

Spiccioli di Delneri. La Juve perde malamente a Parma, scappa anche l’ultimo treno per l’Europa League. E’ il 15 maggio 2011, Agnelli s’infuria (più con la squadra, ma a pagare non può che essere il tecnico) e proprio quel pomeriggio dà il via libera ad Antonio Conte. Pochi giorni prima è sfumata la pista Villas Boas. Il popolo bianconero corona un sogno, riabbracciare «AntonioConteCapitano», che dice: «Ho sempre giocato con il «4-2-4», e così farò alla Juve». Si va a Bardonecchia, ritiro estivo. Ancora non c’è Vidal, l’uomo che di fatto esalterà la genialità tecnica di Conte.

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Vide Vidal e disse: «Ciao 4-2-4». Le tre punte e poi l’approdo all’invulnerabile «3-5-2» dei dati: con Bari e Siena ho sempre avuto difese poco battute. Non importa il modulo, ma come lo interpreti in campo. Io voglio che la mia squadra comandi il gioco e attui un pressing furibondo per rientrare subito in possesso di palla». La Conte-filosofia accompagnerà tutta la stagione bianconera, il «4-2-4» no. Dura anzi poche gare, il tempo di completare l’inserimento di Vidal. Il cileno parte dalla panchina contro Parma, Siena e Bologna. A Catania (Vucinic squalificato), Conte passa al 4-2-3-1: Pirlo e Marchisio davanti alla difesa, Krasic, appunto Vidal ed Elia a ridosso di Matri. La settimana successiva c’è Juve-Milan, varato il «4-1-4-1»: Pirlo regista basso, poi linea a quattro con Pepe e Vucinic larghi, Vidal-Marchisio in mezzo, Matri unica punta. Di lì a poco va fuori Krasic,

irrompe Pepe ed è un attimo arrivare al 4-3-3: Marchisio e Vidal si abbassano leggermente, mentre Pepe e Vucinic agiscono quasi in linea con la prima punta. La Juve decolla, ma dal cantiere-Conte esce una nuova idea. A Napoli, 29 novembre 2011, ecco il «3-5-2», finisce 3-3. E Conte commenta: «E’ il sistema che meglio esalta le caratteristiche dei miei giocatori». E’ di fatto la tesi di laurea del tecnico salentino: partito con il manuale del «4-2-4» e approdato al «3-5-2» attraverso tutta la gamma dei sistemi di gioco conosciuti. Sbriciolata l’etichetta di integralista, Conte indossa i panni del tecnico emergente più convincente, del miglior talento italiano della panchina. Le gare chiave L’11 settembre

il loro esordio in campionato nel nuovo stadio. Il Parma non oppone la minima resistenza e viene spazzato via con un netto 4-1. Tecnicamente è la seconda giornata di campionato, ma la prima non si è giocata per lo sciopero dei calciatori. I bianconeri avrebbero dovuto fare visita all’Udinese, e magari l’inizio non sarebbe stato così in discesa: forse, il primo segnale positivo lanciato degli dei del pallone. La quinta tappa vede il Milan allo «Juventus Stadium»: Marchisio ne fa due nel finale, rossoneri al tappeto, il popolo

Subito battute le milanesi, e dopo il 3-3 di Napoli la certezza: «Siamo da scudetto...»

bianconero comincia a sognare. Il 30 ottobre la Juve sbanca la Milano nerazzurra, e in classifica, dopo dieci giornate, si trova in testa assieme solo al Milan. Ha inizio il duello a due che caratterizzerà tutto il campionato. Fra il 26 e il 29 novembre, arrivano due trasferte-bomba consecutive: Pepe firma i tre punti nella tana dela Lazio; Matri, Estigarribia e ancora Pepe vanificano a Napoli la doppietta di Pandev e il gol di Hamsik. La critica non ha più dubbi: «La Juve è da scudetto». Marchisio sentenzia: «Siamo maturi». Lo scatto decisivo Il 21 gennaio

arriva il «titolo d’inverno». Lichtsteiner e Giaccherini stendono l’Atalanta a Bergamo e tengono a distanza il Milan: 41 punti per i bianconeri, uno in meno per i ragazzi di Allegri. Lo scontro diretto del 25 febbraio, a Milano, finisce 1-1: è il giorno delle grandi polemiche, del gol di Muntari «ignorato» dal guardalinee. Ma a cavallo del big match, la Juve rischia di perdere contatto con lo scudetto per colpa dei pareggi con Siena, Parma, Bologna e Genoa. Dopo lo 0-0 coi rossoblu (a Marassi) la Juve si scopre a quattro punti dal Milan e malata ufficialmente di pareggite: 14 su 27 partite. La giornata successiva scende in campo, a Firenze, a -7 dalla vetta: il Milan ha infatti appena battuto il Parma 2-0. I bianconeri vincono però 5-0, e da quel momento inizia la spettacolare cavalcata-tricolore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la Juve e Antonio Conte fanno

LE TAPPE DELLA JUVE CAMPIONE 1

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1. Al debutto in campionato la Juve batte il Parma 2. A Catania con Vidal si cambia modulo 3. Marchisio firma Il 2-0 al Milan 4. La rimonta di Napoli: da 1-3 a 3-3 5. Dal 5-0 di Firenze parte il rush finale LAPRESSE-ANSA-AP

PERSONAGGI DALLA PUGLIA ALLA CONQUISTA DEL MONDO

Causio, Brio, Bruno: se il titolo passa da Lecce Conte e la storia dei salentini doc che hanno fatto grande la Juventus GIUSEPPE CALVI

Per la Signora, rappresentano la «Lecce bene». Con la Juventus, si sono esaltati, sulla strada di straordinari successi. Prima di Antonio Conte, erano partiti dal capoluogo salentino alla volta di Torino anche Franco Causio, Sergio Brio e Pasquale Bruno. E in bianconero, soprattutto il «Barone» e il gigante, hanno conquistato il mondo. Ora i tre salentini celebrano il conterraneo, capace, da allenatore, di riportare la Juventus in vetta al calcio italiano. Causio e quel ragazzino Vive a

Udine però a Lecce ha lasciato radici profonde: la mamma Anna e la sorella Mirella. Causio rende onore a Conte. «Il Salen-

to dovrebbe essere orgoglioso per i suoi conterranei prim’attori nella Juventus e nel calcio italiano - dice il «Barone» -. Da ragazzini del Sud, arrivammo a Torino con la fame e l’entusiasmo di chi è pronto a giocarsi una chance unica. Spero proprio che Antonio possa aprire uno straordinario ciclo. Magari ci voleva proprio un leccese per far risorgere la Juventus». Causio l’ha visto sbocciare nel vivaio giallorosso, nell’unica stagione giocata nella prima squadra della sua città. «Fascetti lo fece esordire in A, giovanissimo. Educato e determinato, Conte si faceva notare per il suo dinamismo e per la sua voglia di lottare. Da allenatore, il suo calcio è un cocktail esplosivo, creato anche grazie alle ricette rubate ai suoi maestri Fascetti, Mazzone, Trapattoni e Lippi. Conte è intelligente, ha modellato l’originario 4-2-4; trovatisi Pirlo e Vidal, che non si aspettava, ha adattato il progetto ai singoli. Ha sorpreso nella gestione dello spogliatoio, soprattutto con Del Piero e

colare. Antonio è stato umile, abbandonando il 4-2-4 per adattarsi alle caratteristiche dei calciatori. Sembra un duro nei rapporti, eppure è amato anche da chi soffre spesso in panchina, come Borriello. Quanto mi piace sentirlo parlare con la cadenza salentina!».

Buffon. E sul piano atletico ha portato Pirlo, migliore al mondo nel ruolo, e Vucinic su livelli incredibili». Brio, lezioni supplementari Brio

lo andò a vedere in Brescia-Lecce e si convinse subito che Antonio avrebbe fatto comodo alla Juve. «Facevo il "vice" di Trapattoni e il presidente Boniperti mi mandò a visionare Conte, che brillava nel Lecce di Bigon afferma Brio, che vive a Roma e nella città natìa ha le sorelle Anna Grazia e Mirella -. Mi conquistò per dinamismo e senso tattico e a novembre Antonio passò alla Juve. Perfezionista, restava ad allenarsi con Trapattoni e me anche un’ora oltre il lavoro di gruppo. Leader da giocatore, ha avuto il coraggio, da allenatore, di stravolgere il calcio. Non era facile gestire campioni come Del Piero e Buffon. Lui come Guardiola? Antonio è sulla buona strada, ma ancora non si è fatto conoscere sino in fondo: alla Juve è imbattuto e nessuno immagina come reagirà alle sconfitte...».

In alto a sinistra, Franco Causio: con la Juve ha vinto 6 scudetti, 1 Uefa e 1 coppa Italia. Sopra, Sergio Brio: in bianconero Ha vinto tutto, Coppa Campioni e Intercontinentale compresi. A fianco, Pasquale Bruno: 1 Uefa e 1 coppa Italia per lui. Bruno e la playstation Un’avven-

tura alla Juve, poi l’amore per il Toro. Bruno, «Animale», è nato a San Donato, come Fabrizio Miccoli (in bianconero, per l’attaccante 25 gettoni e 8 reti); l’ex difensore, nelle sue frequenti escursioni a Torino, in-

contra spesso Conte. «Per strada, la gente scatta foto e chiede autografi ad Antonio e ai giocatori - evidenzia Bruno -. Ai miei tempi, pur vincendo qualcosa, non ci filava nessuno. Il suo calcio è da playstation, tanto è perfetto e spetta-

Juventus, lungo godimento Idealmente lo trattengono, spronandolo a lasciare anche da tecnico una traccia indelebile in casa Juve. I tre ex calciatori trasmettono a Conte messaggi in dialetto leccese. Causio gli manda a dire: «Anto’, cce furtuna a utu cu alleni la Juve, dopo quiddhru ca i fattu de calciatore» (traduzione: «che fortuna hai avuto ad allenare la Juve, dopo quello che avevi fatto da calciatore»). Questo l’sms di Brio: «Si lu cchiu forte de tutti!» («Sei il piu’ forte di tutti»). E l’incoraggiamento di Bruno: «Addu a scire? Ma de ce sta’ parlamu?» («Dove devi andare? Ma di che cosa stiamo parlando?»). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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JUVE E’ TUO! LA FESTA

Conte è sulla strada per diventare un grande allenatore come Mourinho ALESSIO TACCHINARDI Ex centrocampista Juve

Boniperti «Questa vittoria è un capolavoro» «Agnelli, la squadra, Conte: tutti hanno dato il massimo. E ora la voglia di vincere aumenta» ENRICA SPERONI

Stanare Giampiero Boniperti non è mai facile, ma la Juve campione d'Italia fa miracoli. Il presidentissimo è in forma smagliante. Gli anni (83) non lo hanno reso più docile: se dribbla una domanda non pensiate di sorprenderlo riproponendola vestita con altre parole; se qualche risposta appare sconclusionata non vi vengano dubbi, ha capito benissimo e sta svicolando. L'amore per la Juventus (che lui non chiama mai Juve) è totale e viscerale, piuttosto che dire una parola che potrebbe suonare come indebita interferenza si farebbe picchiare a sangue. Come si sente dopo aver vinto lo scudetto?

Ride. «La soddisfazione è sempre grande, le emozioni sono come quelle della prima volta. Lo sto gustando... sto proprio bene». Domenica sera ha visto Cagliari-Juve o il derby?

Era solo?

«No, c'era mio figlio Alessandro». Ha fatto qualcosa per festeggiare?

ti e risate. Riattacca e torna da noi. «Era un amico che vive in Messico, in questi giorni è in Italia. Mi ha chiamato dalla barca, felice per lo scudetto».

«Non me lo chieda...».

Ha avuto paura dopo il pareggio col Lecce?

A partite finite immaginiamo telefoni caldi...

«Insomma... La squadra era unita, motivata e con una gran fame, ma nel calcio fino al fischio finale non si può mai dire».

«Immagina bene. Più che farle ne ho ricevute tante: amici, conoscenti, tifosi. Tutti con la stessa gioia e con lo stesso bisogno di esprimerla. Anche oggi, senza tregua». In questo campionato quando ha cominciato a pensare allo scudetto?

«La squadra non ha mai perso, dopo un po’ mi sono detto: vuoi vedere che questa è la volta buona?». Suona il telefono: complimen-

«La soddisfazione è sempre grande, le emozioni sono come quelle della prima volta. Lo sto gustando, sto proprio bene»

«Tutte e due. Saltabeccavo».

Stavolta la Juve deve ringraziare le storiche rivali. Il Milan le ha dato Pirlo, l'Inter ha stravinto il derby e spedito lo scudetto a Torino. Dica la verità: aumenta il godimento...

«I derby sono derby, partite diverse dalle altre, strane e imprevedibili».

«

Scudetto meritato al 100%, bravi! Conte psico-allenatore numero 1 EROS RAMAZZOTTI Cantante e tifoso juventino

«

Chapeau alla Juventus, hanno avuto una mentalità diversa dalla nostra RINO GATTUSO Centrocampista Milan

to gioco, motivazioni, orgoglio...

«Conte ha trasmesso l’entusiasmo, la voglia di vincere che aveva da giocatore, l’orgoglio di indossare questa maglia. È stato bravo come allenatore anche nelle altre società, ma il capolavoro l’ha fatto quest’anno alla Juventus». Lei di scudetti juventini se ne intende visto che, tra giocatore e presidente, ne ha vinti 14 su 28. Questo che cos'ha di speciale?

«Il numero non sazia mai. Aumenta sempre la voglia di vincere, è una soddisfazione che cresce, ma stavolta la gioia è diversa, speciale: più sentita, più diffusa. È come se i tifosi juventini di tutta Italia fossero risorti». Scelga tre giocatori simbolo di questo scudetto

«Tutti e 18, 20 o quanti sono. È la vittoria di un gruppo fantastico, unito, che ha lavorato tanto e ha dato tutto». Il giocatore rivelazione?

«Tutti sono stati una rivelazione. Tranne qualcuno dalle penne grigie, sono ragazzi che avevano grande fame di vittorie ma non sapevano come si faceva, non si erano mai seduti a tavola». Lei avrebbe accettato di vivere un campionato da riserva, come ha fatto Del Piero?

«Non so più come dirle che non parlo di singoli giocatori».

E la cessione di Pirlo?

«Pirlo? Chieda a loro».

Sarà allo stadio per Juve-Atalanta?

Di chi sono i meriti maggiori per questo successo?

«Vediamo». Il vediamo indica che la pazienza è finita. E anche l'intervista. Osiamo.

«Tutti hanno dato il massimo: società, tecnico e squadra. Agnelli, bravo nella scelta dell' allenatore. Conte ha fatto un gran lavoro. Il gruppo dei ragazzi è stato fantastico». Se lo aspettava un Conte così capace su tutti i fronti? Ha da-

Cosa farà se la Juve batte il Napoli e vince anche la coppa Italia?

Silenzio. Poi un sospiro. «Che Dio l’ascolti».

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Gazzetta.it Gazza

scudetti vinti da Michel Platini con la Juventus, entrambi con Giampiero Boniperti presidente. Il quale, in tutto, ha vinto il titolo 9 volte da massimo dirigente

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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EVENTO BENEFICO CON VIALLI E MAURO SUL GREEN VINCE IL CECO. DEL PIERO GUIDATO DAI CONSIGLI DI MANASSERO

Cruijff: «Giocano bene come il Barcellona» Nedved trova un altro fuoriclasse: «È Conte, spero resti per sempre. Stiamo aprendo un ciclo» ALBERTO MAURO TORINO

Sul green del Royal Park «I Roveri» passeggiano piedi buoni. Quelli dei padroni di casa Vialli e Mauro che hanno organizzato la «IX Pro Am», evento benefico di golf per sostenere la lotta alla Sla, sotto un cielo estivo, a poche ore dalla vittoria dello scudetto juventino, ma anche quelli di leggende di oggi (Alessandro Del Piero), di ieri (Pavel Nedved) e dell’altro ieri (Johan Cruijff). Un coro unito di elogi per una Juventus ritrovata, e uno scudetto targato Antonio Conte. Gioia «A inizio stagione non sapevamo quanto fosse preparato Conte — ammette Pavel Nedved vincitore sul green insieme al Pro Marc Warren —, ha dimostrato di essere un vero fuoriclasse. Spero rimanga qui con noi per tutta la sua carriera. Mi è quasi sembrato di aver vinto insieme ai giocatori sul campo, è stato uno scudetto meritato, la Juventus ha

Giorgio Chiellini, 27 anni AFP

GIORNATE DA ZEBRA ORGOGLIO CHIELLINI VIALLI ELOGIA CONTE Momento di grande festa per tutto il mondo bianconero. Ed ecco che arriva da Gianluca Vialli uno dei più bei complimenti a Conte: «Sulla strada di Lippi». Chiellini accende l’orgoglio juventino. E poi tantissime interviste e tutti i gol della cavalcata scudetto.

Johan Cruijff, 65 anni, si è presentato in forma sul green IPP

espresso il calcio più bello della A. Credevamo di non essere ancora pronti per vincere, ma la squadra è stata sorprendente. Questo gruppo ha un futuro, sa cosa vuol dire vincere e può contare su giovani interessanti. Le stelle? Sono tre, i conti sono giusti. Stiamo aprendo un ciclo. E possiamo dire la nostra in Europa. Agnelli sogna la Champions League, vogliamo avverare il suo sogno».

Dall’Olanda con classe Si parla di calcio, ma si gioca a golf. Palla in buca e tocca a Johan Cruijff, uno che di pallone se ne intende. «Lo scudetto è meritato perché la Juventus ha sempre giocato un bel calcio, offensivo, e divertente. Non conta solo vincere, se la gente non si diverte, cosa fai? Sono stati decisivi i campioni, come Buffon e Del Piero, ma uno su tutti. Andrea Pirlo, uno che potrebbe tranquillamente gioca-

Stili a confronto: Matteo Manassero, 19 anni, e Alessandro Del Piero, 37 ANSA

re con la maglia del Barcellona: è fortissimo, la palla fa quello che vuole lui. Non so se la Juventus sia già pronta per vincere la Champions League, ma di sicuro gioca un bel calcio, come il Barcellona. L’addio di Del Piero a fine stagione? Ha giocato in serie B insieme a Buffon, ha la Juventus dentro, difficile spiegare quello che rappresenta per il club. Guardiola? Ha deciso di lasciare il Barcellona, magari un

giorno allenerà in Italia». Amici A fine giornata Del Piero consola il compagno di squadra Matteo Manassero, tifoso milanista, e ascolta i suoi consigli golfistici. «Alessandro deve migliorare leggermente nelle traiettorie del drive — spiega il pro —, mentre sulla breve distanza, con il putt, è già bravo. Lui gioca a golf meglio di quanto io giochi a calcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ECCO EXTRATIME IN VIDEO LO SHOW INTERNAZIONALE C’è la nostra abituale rubrica video «ExtraTime», curata da Stefano Cantalupi. Dall’impresa dell’ivoriano Yaya Touré con il City alle interviste con le stelle protagoniste della finale di Europa League: Falcao e Llorente. E ancora: parla il c.t. tedesco Loew.


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L’INIZIATIVA

Un libro e la maglia per rivivere le magie dello scudetto

In allegato alla Gazzetta potrete avere la maglia 100% cotone con raffigurata la prima pagina del giornale che celebra lo scudetto della Juventus disponibile nella versione bianca (nella foto a sinistra) e in quella nera. Si può comprarla anche online a soli 19,99 euro su

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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gazzatown.it. E poi, per rivere tutte le emozioni della cavalcata bianconera ecco il libro con le foto più belle, le analisi tattiche, le statistiche e il racconto fotografico del campionato. Il libro (a destra), di oltre 180 pagine, è in edicola da venerdì a soli 7,99 euro.

«Io tifoso, ma la Champions non riuscirò a darvela...» Platini «Nessuno può impedirmi di essere felice. Ma in Europa la Juve deve crescere e non manderò arbitri per farla vincere» FABIO LICARI

Soltanto una cosa può dare fastidio a Michel Platini: «Che confondano il mio cuore con il mio ruolo politico. Sono presidente dell’Uefa, sono neutrale, ma sono un uomo. E un uomo ha un cuore: non potete impedirmi di essere felice per la Juve. Beckenbauer sarebbe felice per il Bayern, se fosse lui il numero uno dell’Uefa». Platini risponde dalla Moldova. Ma domenica, prima di partire, ha seguito in tv il campionato italiano. E sorriso. Perché «il successo è meritato».

suo erede…

Il presidente Uefa tra gioia e realtà: «Non penso che i bianconeri possano arrivare già domani alla coppa» le sofferenze post-calciopoli.

«La Juve ha pagato, è andata in B, s’è ricostruita, ha ricominciato. Non è facile ripartire ma io lo dicevo che, prima o poi, ce l’avrebbe fatta a tornare in alto. È bello per il campionato, per i tifosi, per la famiglia».

Vista la Juve?

«Sì. E anche il Milan. Alla tv francese c’era il duplex per seguire il finale di campionato». Giampiero Boniperti, 83 anni, a sinistra, e Michel Platini, 58 anni NEWPRESS

Divertito dalla Juve?

«Partita dura, anche bella, giocate interessanti. Un bel riscatto dopo qualche anno difficile. Complimenti». Trionfo mai così atteso, dopo

Lei era il giocatore preferito di Gianni Agnelli: ai suoi tempi Andrea era un bambino, anche se tifoso speciale.

«L’ho conosciuto meglio. È attaccato alla Juve e si è impegnato anche per il futuro. La persona giusta». Un giorno magari Andrea telefonerà alle sei di mattina al

«Si, ma quando l’ho conosciuto l’Avvocato aveva 60 anni, Andrea è più giovane…».

re. Quest’anno, senza coppe, è stato più facile concentrarsi su un solo traguardo». La cosa più bella della Juve?

E adesso qualcuno farà battute sulla sua juventinità.

«Ma per un ex calciatore è fantastico vedere la sua squadra vincere ancora. Solo che questo non significa che, da presidente, sceglierò un arbitro per farla vincere. È solo una questione di cuore: il cuore non tiene conto dell’obiettività, poi bisogna essere obiettivi». Un’altra sua battuta non è stata presa bene in giro per l’Europa: «Ho fatto il presidente per consegnare la Champions alla Juve». Comunque da qui al 2014 potrebbe essere difficile mantenere la promessa.

«Forse non farò in tempo…».

«Pirlo. L’ho visto anche a Novara. Davvero grande. Regista arretrato, molto arretrato». L’avesse avuto lei alle spalle?

«Embè? Io avevo Bonini, che non aveva gli stessi piedi, e ho vinto lo stesso. Comunque tutti i grandi possono giocare assieme». È stato anche lo scudetto di Conte.

«Sì, ma non mi chieda un’analisi tecnico-tattica: la Juve l’ho vista poco. Quello che dico è più frutto dell’emozione». Se le chiederanno qualcosa sulle tre stelle…

«No, sono problemi italiani». In che senso?

«Che vincere in Europa non è lo stesso che in campionato. Sinceramente non penso che la Juve possa arrivare domani alla Champions, deve cresce-

E’ la prima intervista che fa sulla Juve senza una battuta.

«Perché ha vinto. Non mi viene». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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dai retta allo zio di BEPPE BERGOMI

a conferma di Stramaccioni sulla panchiL na nerazzurra, certificata ieri dal presidente Moratti, mi fa venire in mente solo valutazioni positive. Certo, a memoria non ricordo un allenatore dell’Inter così giovane, però si tratta di un giovane che ha già dimostrato di avere personalità e idee. E poi i casi Guardiola, Zola, Di Matteo e da noi Montella, Allegri, Conte dimostrano quanto possa rivelarsi proficua la scelta di affidare una squadra di grandi ambizioni a un tecnico debuttante o comunque non avvezzo ai livelli d’eccellenza. Lo stesso Roberto Mancini, che è mio coetaneo, quando è approdato all’Inter non aveva compiuto i 40 anni. Stramaccioni ha entusiasmo, ambizione, vo-

tifosoSpeciale

Ho scoperto con entusiasmo l’orchestra Juve

INTER, GIUSTO CONFERMARE STRAMA MA ORA CI VOGLIONO TRE CAMPIONI glia di sfondare: li ha trasmessi ai giocatori, riuscendo a ricompattarli. Peccato lo scivolone di Parma, riscattato da questo derby esaltante. Bisogna dire, per correttezza cronistica, che pure Ranieri nel girone di andata era riuscito a infilare un filotto positivo in queste stesse partite. Però trovo giuste le motivazioni che inducono Moratti a imboccare questa strada. Trovato il tecnico, però, adesso bisogna fare la squadra. Sarebbe sbagliatissimo pensare che i Lucio, i Chivu eccetera possano reggere cinquanta partite. Si tratta di veterani che magari si renderanno utili, visto che la società gli ha rinnovato il contratto, ma la rosa va comunque rinforzata

ilSondaggione

con arrivi di qualità. Ci vogliono almeno tre top player, direi uno per reparto. Anch’io pensavo che Ranocchia avrebbe trovato più spazio, specie in vista dell’Europeo, ma non puoi continuare con la coppia fissa Lucio-Samuel. In mezzo al campo credevo che Stramaccioni concedesse minuti importanti a Poli e Obi, in ogni caso Guarin è da riscattare e deve arrivare un elemento non di secondo piano. Così come non si può sperare che Milito sia inossidabile: serve una punta del suo stesso livello. Senza questi ritocchi, anche Stramaccioni è destinato a soffrire parecchio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’opinione dei lettori Gazzetta sui grandi temi dello sport

di ANDREA SCHIANCHI

Uno scudetto meritato Risultato corretto per l’88%, ininfluente il gol fantasma di Muntari

di WALTER VELTRONI

lla fine della campagna acquisti ci si dolse del fatto che non fosse arrivato un top A player. Non Aguero, non Van Persie. Ma la Juventus quest’anno ha dimostrato che al calcio si può vincere anche in un altro modo, con il Top Team. È più difficile, certo. Avere in squadra Messi significa che in ogni momento il talento di uno può risolvere il destino di tutti. La Juve ha scelto un percorso più complesso ma per me la chiave dell’incredibile serie di risultati positivi sta proprio nel fatto che è stato un miracoloso collettivo. E, in un tempo di individualismo egoistico diffuso, l’idea che sia l’armonia di un’orchestra e non lo straripante estro di un solista a fare risultato è per me rassicurante e persino entusiasmante.

opo anni di sofferenze la Juve domenica sera è tornata a vincere, festeggiando uno scuD detto forse inatteso ma pienamente meritato. È

I RISULTATI DA ALLEGRI A STRAMACCIONI: QUOTAZIONI IN SALITA

l’opinione dell’88% dei lettori della Gazzetta. Anche il gol non dato a Muntari, spesso evocato dai milanisti, secondo due terzi degli intervistati è stato alla fine ininfluente. Quella bianconera è stata una vittoria collettiva, di tutta la squadra, spinta dalla bravura dell’allenatore. Ed è proprio Conte, secondo gli intervistati, il simbolo dell’annata juventina, seguito da quel gruppo che ha contribuito a creare. Se proprio bisogna individuare un giocatore che, più degli altri, simboleggia questo scudetto la scelta ricade su Pirlo. Se a Torino si festeggia, a Milano, sponda rossonera, si cerca di metabolizzare la sconfitta e di programmare la prossima stagione. Nonostante abbia perso lo scudetto la fiducia dei lettori della rosea in Allegri è elevata: quasi 8 su 10 lo confermerebbero alla guida del Milan, percentuale in aumento rispetto alla scorsa settimana. La colpa della stagione senza vittorie del Diavolo non è infatti da attribuirsi all’allenatore ma ai giocatori e, soprattutto, ai troppi infortuni. Mentre la lotta scudetto è conclusa, ancora aperta è la corsa per il terzo posto. Però sono poco meno di tre quarti gli intervistati che ritengono l’Udinese favorita al posto che garantisce la Champions. Se non dovessero farcela, uguali (scarse) possibilità hanno Inter e Napoli, mentre sembra ormai tagliata fuori la Lazio. Comunque vada a finire la rincorsa alla Champions, vincendo il derby Stramaccioni ha convinto gli appassionati: la percentuale di chi ritiene che debba continuare ad allenare l’Inter sale infatti dal 58% di sette giorni fa all’80%. Un altro allenatore in bilico è Luis Enrique che, criticato dalla piazza, sta incassando il sostegno dei giocatori, e in particolare, di capitan Totti. Sarà forse per questo che anche le quotazioni dello spagnolo si rialzano, e dopo l’indecisione di settimana scorsa gli intervistati iniziano a pensare che meriti un’altra chance sulla panchina giallorossa. In fondo alla classifica sembrano appese ad un filo le speranze del Lecce, che deve battere il Chievo e sperare in un capitombolo del Genoa. Secondo gli intervistati, tuttavia, l’esito della lotta salvezza è meno scontato di quanto possa sembrare: è ben il 40% a pensare che i salentini possano riuscire a restare aggrappati alla A condannando il Grifone alla B.

Nessuno ha fatto più di dieci gol, ma tutti ne hanno fatti. Ognuno ha avuto la sua occasione e se l’ha sprecata è solo colpa sua. L’assist di Marrone è stato importante come l’ultima rete di Vucinic. Mai una polemica, mai un muso di traverso. Conte al momento opportuno ha parlato ai ragazzi come Al Pacino in «Ogni maledetta domenica» e gli ha dato la carica giusta. In panchina esultavano e si abbracciavano come fossero tifosi che si fossero aggiudicati un posto privilegiato. Conte sembrava voler vincere perché quella era la sua missione, perché quello è il suo carattere. Però forse soprattutto perché è juventino. Ha mostrato di essere un grande allenatore, cambiando schema, facendo giocare tutti ma reinventando anche la nozione di formazione titolare. Come quelle che si declinavano in metrica da bambini, come la «Cavalla storna»: Sarti, Burgnich, Facchetti… o Zoff, Gentile, Cabrini. L'anno scorso la Juve sembrava un lebbrosario. Si era persino discusso di radere al suolo la fatal Vinovo considerata responsabile di tutti gli infortuni che, come in «Dieci piccoli indiani» abbattevano ad uno ad uno i giocatori. Quest’anno tutti in piedi, sempre. Eugenio Danese, vecchio vate del giornalismo sportivo , diceva sempre «Portiere para, grande squadra». E Buffon ha parato quasi tutto quello che si poteva parare. Ma la difesa faceva passare poco. Con un Barzagli monumentale, che ha ricordato il magnifico Roberto Rosato. Ma la Juve, quest’anno, ha dimostrato che non le singole partite ma i campionati si vincono dove più si pensa, come quasi tutto nella vita. Si vincono in mezzo al campo. Non c’è Messi senza Xavi, si potrebbe dire. Come non c’era Altafini senza Dino Sani o Rivera. E la Juve ha avuto quest’anno il Monet del calcio moderno, Andrea Pirlo. Mondiali 2006, Milan dello scudetto e della Champions, Juve tornata grande. E se fosse lui il fattore che fa la differenza? Ogni volta che tocca palla è una meraviglia. Ma anche lui da solo non ce l’avrebbe fatta. Marchisio e Vidal gli hanno consentito di ragionare e inventare e gli esterni gli hanno dato l’opportunità di trovare sempre qualcuno libero. Ed è bello ricordare che in quel ruolo, lì dietro, lo portò un meraviglioso e geniale artigiano del calcio: Carlo Mazzone. Top Team. E grande società. Lo Juventus Stadium è stato un fattore decisivo, un salto nella modernità. Come la sensazione che il ritorno degli Agnelli, con Andrea, aprisse un nuovo ciclo. Marotta, Paratici conoscono il calcio. Insomma: la Juve è tornata. È stata all’inferno, ha imparato dall’umiltà dei suoi campioni, a cominciare da Del Piero, che si vince solo soffrendo. E solo insieme. E ha vinto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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x Fairplay milanista: «Complimenti però non dovevamo regalargli Pirlo» di JACOPO GERNA

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a Juventus è tornata. Lo scudetto conquiL stato sul neutro di Trieste segna la rinascita dell’orgoglio bianconero. Sei anni dopo Cal-

è stato punito lievemente, qualcuno è prescritto, qualcuno ha chinato la testa e con il duro lavoro è imbattuto dopo 37 giornate»

ciopoli, argomento che non smette di provocare travasi di bile tra i tifosi della Juve. Subito dopo la fine delle partite i commenti dei tifosi hanno invaso il sito. A migliaia hanno rivendicato la terza stella, polemizzando coi tifosi di Inter e Milan. Ma non sono mancati spunti più approfonditi e meno polemici, con diversi tifosi rossoneri che hanno riconosciuto la superiorità della Juve.

Grazie Conte Al4J «Semplicemente grande squadra, grande società, grandi dirigenti ma sopratutto grande Antonio Conte! Forza e grazie Juve per questa gioia» Luigino 8 «Scudetto meritatissimo, troppo forti per tutti! Grazie Juve, grazie Conte» Kikkino83 «Quanta gente che sperava di essersi liberata definitivamente di noi! Siamo andati in B e siamo tornati vincendo di nuovo. Qualcuno

Fair Play rossonero Ganso 10 «Complimenti sinceri alla Juventus. Quest’anno ha dimostrato di essere tornata grande. Fa male dirlo, ma Andrea Pirlo è stato l’uomo in più. Spero che Galliani e Berlusconi comprino qualche giocatore forte a centrocampo, perché con gente come Van Bommel, Nocerino e Muntari non si va da nessuna parte». Crimson «Il Milan ha grosse colpe, tipo regalare Pirlo alla Juventus e applicare solamente lo schema palla a Ibra e speriamo che inventi qualcosa» Constanthunger «Il Milan aveva molte possibilità di consolidare il primato ed è andato a perdere come peggio non poteva. D’altra parte la Juventus ha resistito e ha piazzato il sorpasso decisivo senza perdere mai: scudetto sacrosanto. Complimenti da un milanista». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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JUVE E’ TUO! LA FESTA

La Juve ha meritato per perseveranza, imbattibilità e gioco svolto SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE DEL MILAN

Pirlo: «Io, numero uno e sapevo di esserlo» Juventus-Atalanta anticipata a domenica pomeriggio alle 15 ALBERTO MAURO TORINO

E' ufficiale, Juve-Atalanta si giocherà domenica alle 15. Lo Juventus Stadium sarà ancora una volta tutto esaurito, pronto per accogliere la sua prima festa scudetto. I bianconeri puntano a chiudere la stagione imbattuti, per poi godersi i festeggiamenti ufficiali, dopo l’antipasto di domenica sera con l’arrivo all’aeroporto di Caselle (preso d'assalto dai tifosi) alle 4 del mattino. Il rituale Scontato il rituale, con la consegna del trofeo del campionato, gli applausi, i giri di campo e le coreografie celebrative. Poi la festa si scatenerà per le vie di Torino con la sfila-

Taccuino GIUDICE SPORTIVO

Squalificati Julio Cesar e Vidal Giudice sportivo: 2 turni a Dzemaili (Napoli), Morleo (Bolo gna), Palacio (Genoa, respinto il ri corso del club rossoblù) e Stendar do (Atalanta); 1 turno a Abate (Mi lan), Aronica e Cavani (Napoli) Cos su (Cagliari), Delvecchio e Miglioni co (Lecce), Lodi (Catania), Masca ra (Novara), Pisano (Cagliari), Silve stre (Palermo), Julio Cesar (Inter), Taddei (Roma), Vidal (Juve) e Kucka (Genoa). 20 mila euro all'In ter per cori razzisti, 10 mila al Milan.

FESTA SCUDETTO

Danni al «Rocco» Pagherà il Cagliari TRIESTE Stimati in 50 mila euro circa i danni causati dai tifosi juventini al Rocco dopo l'invasione di campo per festeggiare lo scudet to. I danni verranno pagati dal Ca gliari: tra l’altro asportati anche 30 metri quadrati di zolle del terreno.

A BERGAMO

Tifoso Juve picchiato da ultras Atalanta BERGAMO Preso a cinghia te sul volto da un gruppo di ultras atalantini perché non ha voluto con segnare la sciarpa della Juve. È ac caduto domenica a un 41enne di Dalmine tifoso Juve che era in cen tro per festeggiare lo scudetto.

L’AUTOBIOGRAFIA

C’è Nagatomo in libreria E’ in libreria da oggi, edito da Add Editore, «Yuto Nagatomo Un ragazzo giapponese», autobiogra fia che ripercorre la carriera fino al l’approdo in Italia e a una maglia (spesso da titolare) dell’Inter.

SKY: ASCOLTI RECORD

La serata scudetto supera «Titanic» Ascolti record per Sky. I ma tch in onda su Sky Sport e Calcio (derby Inter Milan, Cagliari Juve e Diretta Gol) hanno registrato un ascolto medio di 3.140.056 spetta tori, superando «Titanic, nascita di una leggenda», 3 milioni 52 mila spettatori medi su Rai 1.

ta di trionfo sul pullman scoperto, pioggia permettendo. Ma è vietato esagerare perché il 20 maggio c’è la finale di Coppa Italia contro il Napoli, e Conte ci tiene in maniera particolare. L’ultimo traguardo di una stagione eccezionale, con Pirlo pronto a conquistarsi anche Roma. «E' uno scudetto meritato e voluto fin dall’inizio — le parole del centrocampista bianconero a Sky Sport —. Nes-

suna rivincita per me. E’ un risultato che tutto il gruppo si è guadagnato sul campo. Io ho sempre fatto il mio, fisicamente non ho mai avuto problemi, avevo voglia di vincere e ci sono riuscito. Sono andato via dal Milan perché avevo bisogno di trovare altre motivazioni, ho scelto la Juve e ho creduto in un progetto ambizioso per vincere, e ci sono riuscito subito. Ero convinto di essere

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Complimenti alla Juve: ha vinto il duello con una grande squadra come il Milan ANTONIO DI NATALE ATTACCANTE DELL’UDINESE

ancora il numero uno e credo di averlo dimostrato. Spero di poter giocare ancora tanti anni, continuo a divertirmi». Fame Chiellini Dalla voglia di Pirlo alla fame di Giorgio Chiellini. «Sono orgoglioso di questa vittoria — dice a Milano il nuovo testimonial di M&M's Italia —, ci ripaga di tanti giramenti di scatole, anche perché gli ultimi due anni sono stati i più brutti della storia recente juventina. Gli scudetti non sono quelli che hai sul petto o sulla carta, ma quelli che hai nel cuore. Io ne ho vinti due, sono dentro di me, e la Juve sul campo ne ha vinti trenta. Questa Juve sarà decisiva anche per la Nazionale: l’ossatura è italiana, basterebbero 3-4 innesti, per l’Europeo sarà un bel vantaggio».

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L’Inter? Non li devo ringraziare Fossi al loro posto, mi darebbe fastidio GIORGIO CHIELLINI DIFENSORE DELLA JUVE

L’ULTIMA GIORNATA

In serata le sfide per il terzo posto e la salvezza Ultimo turno di A diviso in blocchi. Domenica alle 15, oltre a Juve Atalanta, ci sarà Milan Novara; alle 18 Cesena Roma e Parma Bologna. Le sfide per il terzo posto e la salvezza sono alle 20.45: Catania Udinese, Chievo Lecce, Genoa Palermo, Lazio Inter e Napoli Siena. Anche Fiorentina Cagliari era stata programmata in serata, ma oggi la Lega la sposterà alle 15 per evitare sovrapposizioni col concerto di Biagio Antonacci.

Andrea Pirlo, 32, il leader FORTE


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IL PROBLEMA

Dejà vu I mal di pancia famosi di un campione errante

Con la Juventus Non volle andare in B Ibrahimovic è stato alla Juve due stagioni, poi se n’è andato dopo la retrocessione in Serie B DIPAG

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I NUMERI

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le squadre con cui Ibrahimovic avrà vinto la classifica marcatori se manterrà il primato anche domenica prossima (lo svedese è a +5 su Milito e Cavani): l’Inter nel 2008-09 e il Milan quest’anno. Nella storia della Serie A non ci è mai riuscito nessuno.

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i gol stagionali della svedese (28 in campionato), record in carriera. Nella storia milanista Zlatan ha recentemente superato prima Van Basten e con la doppietta nel derby anche Shevchenko

Con l’Inter Dal sogno all’addio «Ho sempre sognato di giocare nell’Inter»: questo l’avvio, ma dopo 3 anni scelse il Barcellona LIVERANI

Mal

di Milan

Ibra: «Un fallimento 6,63 Devono dirmi se esiste ancora un progetto» la media voto in campionato. E’ il migliore della rosa per rendimento

La sua stagione migliore, senza vincere: «Sono deluso». E tornano a galla le telefonate di Mou. Ma Galliani lo rassicura ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO

S Con il Barcellona Fallì la Champions «Vado a vincere la Champions»: così si congedò dai compagni nerazzurri: ma non ci riuscì REUTERS

Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, è al Milan dall’estate 2010 e ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana LAPRESSE/REUTERS

il retroscena

FABIANA DELLA VALLE MILANO

Se c’è un difetto che Ibrahimovic non ha è la mancanza di sincerità. Zlatan è sempre schietto e diretto e non ha problemi a dire in faccia a chiunque ciò che pensa. L’ha fatto anche in questa stagione (e in più di un’occasione), manifestando le sue perplessità sui tanti problemi muscolari. Tutta colpa degli infortuni

Ibrahimovic è convinto che lo scudetto abbia preso la via di Torino perché il Milan ha avuto troppi assenti nei momenti decisivi. Ma la colpa, più che

Scene di inquietudine in un interno, e anche in esterno: Zlatan Ibrahimovic che si scoccia quando le cose non vanno come aveva creduto. Roba già vista, a Milano. E’ successo anni fa all’Inter, che gli provocava ogni tanto il noto mal di pancia e a un certo punto il male si fece così forte da convincerlo ad andare a guarire altrove. Così viaggiò verso la Catalogna, destinazione Barça, la

squadra più forte del mondo. Ma non si è fermato neppure lì, l’Amleto del calcio. E’ tornato indietro, perché l’Italia è un po’ la sua casa. Solo che i cancelli di Milanello sono diventati come le mura di Elsinore. «Restare o non restare?», questo è il problema. Ricominciamo? Immaginarsi Ibra che passeggia e compone sentenze esistenziali fra un allenamento e l’altro è eccessivo, ma il monologo recitato l’altra notte in zona mista dopo il derby ha lasciato stupefatti i colleghi svedesi, abituati al-

«

Voglio rispettare il mio contratto, ma non sono abituato a non vincere nulla ZLATAN IBRAHIMOVIC SUL SUO FUTURO

la melassa del suo periodo milanista: Ibra sta bene, i bambini sono felici, la famiglia soddisfatta, al Milan lo amano, al Milan chiuderà la sua carriera. Poi, un crescendo di insofferenza. Prima le scelte tattiche di Londra, poi i troppi infortuni, poi ancora lo scudetto buttato via. Stilettate qua e là, che a fine corsa sono state riassunte in un: «Voglio rispettare il mio contratto, ma il Milan deve dirci che cosa vuole fare». Dire a chi? A lui e agli altri giocatori importanti, ovvio. Fallimento «C’era un grande progetto Milan, vediamo se lo

Quelle liti con lo staff atletico per i troppi k.o. Così adesso Zlatan ha chiesto aiuto a Silvio dell’allenatore, sarebbe dei metodi di allenamento imposti da MilanLab. Troppi carichi, troppo lavoro sulla forza. Per questo nel corso della stagione ha avuto diversi scontri violenti con Daniele Tognaccini, responsabile dei preparatori atletici (l’ultimo qualche giorno fa, dopo la gara con il Genoa). «Per colpa di tutti questi problemi muscolari abbiamo perso lo scudetto», gli avrebbe rinfacciato lo svedese. Ibra l’anno scorso era arrivato a fine estate e non aveva fatto la preparazione con il Milan, quest’anno invece ha lavorato a Milanello durante l’estate e, guarda caso, ha avuto un problema all’adduttore a inizio settembre, che

rio, ed erano state lasciate a casa cinque persone (due medici, un chiropratico e due fisioterapisti). Stavolta per Zlatan i responsabili vanno cercati nello staff atletico: nell’ultima stagione i motivi di contrasto tra Allegri e Ibra sono stati soprattutto su questo. Così ora anche l’allenatore sta valutando l’ipotesi di promuovere Simone Folletti, un suo uomo, a capo dei preparatori. Il vertice dei prossimi giorni ci dirà se ci saranno delle novità. Di sicuro, se Ibra rimarrà, cambierà (più di) qualcosa nei metodi di allenamento. Perché Zlatan non vuole correre il rischio di perdere un altro scudetto.

l’ha costretto a saltare il Barcellona. Lì ha cominciato a capire che qualcosa non andava e, dopo l’infortunio di Thiago Silva (che dopo più di un mese e mezzo non è ancora rientrato perché si è stirato di nuovo, nonostante ora stia lavorando con un preparatore brasiliano di sua fiducia) è esploso. La sponda del presidente Ne ha

parlato con Silvio Berlusconi, che l’ha subito assecondato e adesso pretende che qualcosa cambi. Ma non come a fine stagione scorsa, quando gli infortunati erano stati comunque tanti, e dopo una riunione in via Turati la colpa era stata scaricata tutta sullo staff sanita-

Christian Abbiati, 34 anni, uscito nel derby per un infortunio muscolare ANSA

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4 Summit sugli infortuni

QUANTI GUAI Quella che si sta per chiudere, oltre alla stagione dello scudetto perso in malo modo in casa rossonera sarà ricordata anche come la stagione degli innumerevoli infortuni. Ecco i casi più eclatanti

dal prossimo anno nuova preparazione In settimana Galliani incontrerà tecnico, medico e preparatore atletico. Pronto un dossier su tutta la rosa

PATO Si è infortunato 5 volte: distrazione bicipite coscia destra, stiramento bicipite femorale sinistro, stiramento coscia destra con ricaduta, e ricaduta al bicipite femorale sinistro

porteranno avanti. Sono molto deluso, non sono abituato a non vincere niente. E’ stato un grande fallimento». Ibra ce l’ha con i metodi di preparazione atletica, si rammarica da tempo del numero incredibile di infortuni. «Non voglio essere troppo critico, ma c’è qualcosa che non va. E quando le cose non vanno bisogna cambiarle». E’ una fronda che non sembra infastidire Galliani. «Ibra è deluso? Lo consolerò io». Già ieri l’amministratore delegato l’ha rassicurato con una telefonata, così come ha fatto con Thiago Silva, che dall’estate scorsa è inseguito dal Barcellona: il Milan non smetterà di pensare in grande. Rendimento Ibrahimovic, si dirà, è troppo prezioso per essere rimproverato: segna gol in quantità. Con 35 reti ha superato il record stagionale di Shevchenko (34). Nordahl però ha il record assoluto con 38: Zlatan potrebbe raggiungerlo nella partita di domenica con il Novara, ma questi primati non fanno che peggiorare il suo umore. «E’ stata la mia annata migliore e non ho vinto niente». Finora i segnali mandati da lui e dal suo entourage sono stati positivi: Ibrahimovic può essere stato critico con il Milan ,ma è sempre sembra-

to deciso a restare e a chiudere qui. «Ho imparato che bisogna restare dove ci si sente felici». Telefono amico Ma è ancora fe-

lice? Quello dell’altra sera potrebbe essere stato uno sfogo dopo una serata stressante, oppure un tentativo di mandare segnali alla proprietà, perché Ibra non ha gradito la campagna di austerità annunciata da Berlusconi. D’altra parte, con un ingaggio di 12 milioni netti è difficile trovargli un altro club. Ibra ha già giocato in tante grandi squadre, gli manca il campionato inglese, ma neppure in Premier si possono più spendere certe cifre, soprattutto per un giocatore che ha già compiuto i trent’anni. Resta il rapporto granitico con José Mourinho, che spesso telefona o invia messaggi all’attaccante. Che abbia davvero intenzione di chiedere un regalo a Florentino Perez per festeggiare il titolo della Liga conquistato con il Real Madrid? Per ora lo scenario con i suoi allegati (Kakà in cambio, o magari Higuain) sembra fantascientifico. Saranno pure arrivati messaggi a Ibra, ma nessuno ha chiamato Galliani. Eppure se Amleto comincia a rimuginare ogni monologo diventa un problema.

BOATENG Fuori 4 volte: stiramento muscolo obliquo costato, lesione flessore coscia sinistra con ricaduta, pubalgia THIAGO S. Due stop: contusione coscia sinistra e stiramento bicipite femorale destro

MARCO PASOTTO MILANO

Adesso che la Juve è fuggita definitivamente, il Milan può già iniziare la programmazione per la prossima stagione. L’ultima settimana di campo servirà soltanto per gli almanacchi: la vera partita d’ora in avanti si giocherà fuori. Su due fronti, in particolare: i rinnovi contrattuali e il faldone infortunati, con quest’ultimo che ha rap-

Le schede sui giocatori conterranno dati e guai di tutta la stagione Da luglio cambierà la filosofia dei metodi di allenamento Galliani avrà l’ultima parola sui nuovi programmi ed eventuali cambi negli staff

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presentato la vera spina nel cuore del Milan di quest’anno. Galliani lo ripete da circa un mese: «Appena finirà il campionato affronteremo la questione relativa ai tantissimi infortuni patiti in questi mesi. E’ l’argomento che avrà la massima priorità». Tutti a rapporto Ci siamo quasi.

Quasi certamente già questa settimana si svolgerà — in via Turati piuttosto che a Milanello — il summit in cui si discuterà dei numerosi problemi e si cercheranno le relative soluzioni. Galliani convocherà tre persone: allenatore, medico e preparatore atletico. Allegri, Tavana e Tognaccini dovranno relazionare all’a.d. rossonero dati e metodologie di lavoro, ognuno per la propria area di competenza. A Galliani verrà consegnato anche un approfondito dossier, con una scheda per ogni giocatore che conterrà l’andamento di tutta la stagione. E quindi: i giorni di attività persi a causa degli infortuni (che in pratica non hanno risparmiato nessun calciatore della rosa), la relativa tipologia ed eventuali recidive. Dopo di che, momento di confronto fra tutte le parti in causa cui seguiranno eventuali decisioni da parte di Galliani. La netta sensazione, al di là dei nomi che comporranno lo staff medi-

S Kevin Prince Boateng, 25 anni, Pato, 22 e Thiago Silva, 27. Un tris d’assi di cui il Milan quest’anno è stato costretto spesso a fare a meno per vari infortuni muscolari FORTE/ RAMELLA/ NEWPRESS

co e atletico della prossima stagione, è quella di una piccola grande rivoluzione nelle metodologie della preparazione. Un’organizzazione diversa come filosofia di base, da applicare al quotidiano, in cui cambieranno le modalità con le quali si interverrà sugli atleti. Straordinari per molti Lo scopo

ovviamente è uno solo: evitare di ripetere una stagione drammatica sotto l’aspetto degli infortuni come quella che sta finendo (ma pure quella scorsa era stata bella tosta). Perché il Milan ha perso punti stupidi per strada contro avversari superabili, e ha dovuto fare i conti con i gol fantasma, ma difficilmente si sarebbe fatto sfuggire lo scudetto se Allegri avesse potuto contare su una rosa al completo. Molte settimane hanno registrato fra i dieci e i quattordici assenti per malanni vari e questo, oltre a togliere di scena giocatori importanti, ha costretto agli straordinari tutti gli altri. Ci sono state partite in cui Allegri avrebbe gradito dare un turno di riposo a qualcuno, ma non gli è stato possibile, perché per un giocatore che rientrava se ne fermavano due. Da luglio si cambierà sistema: Milanello non può più diventare un ospedale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PRESIDENTE CONFERMA IL TECNICO «HA UN CONTRATTO, NON CAPISCO TUTTE QUESTE DISCUSSIONI»

Berlusconi, fiducia ad Allegri con frecciata «Lo scudetto lo abbiamo buttato via noi». Da oggi si discutono i rinnovi di contratto MILANO

Massimiliano Allegri era talmente inviperito che si è rigirato nel letto tutta la notte. Non per il pensiero del gol di Muntari, o per il derby perso. In generale gli bruciava l’idea dello scudetto buttato via, dei sei punti persi con l’Inter, degli scontri diretti favorevoli.

Nel dormiveglia gli sono tornate in mente le immagini di quel che avrebbe potuto essere e non è stato. La mattina dopo gli incubi si sono trovati riassunti sulla bacheca Facebook di Silvio Berlusconi: «Abbiamo perso il campionato perché siamo stati noi a gettarlo al vento, è colpa nostra. La Juve però lo ha meritato per perseveranza, imbattibilità e per il gioco che ha mostrato: complimenti veramente sentiti». Allegri ok Poi sono arrivate al-

tre parole a tranquillizzarlo: «Allegri ha un contratto di due anni, non vedo perché debbano esserci tutte queste discussioni», ha detto il presidente

Massimiliano Allegri, 44 anni REUTERS

Silvio Berlusconi, 75 anni FORTE

in viaggio a Mosca dall’amico Putin. «Torneremo a vincere, siamo qui per questo, sono tornato addirittura a fare il presidente. Il Milan continuerà nella sua missione di essere protagonista». Allegri incassa ancora la fiducia della famiglia proprietaria del Milan: Berlusconi imputa errori al tecnico, ma non ha intenzione di cercare e pagare un altro allenatore (Allegri ha un contratto fino al 2014). Dunque, Allegri resta perché i sogni sono desideri (Guardiola), e gli assegni da staccare per un allenatore top molto concreti, come le attenuanti riconosciute a Max. Intanto Galliani si associa all’azione di supporto: «Non sia-

mo felici di essere arrivati secondi, ma in due anni con Allegri siamo arrivati primi o secondi, quindi sempre in alto». Galliani ha aperto anche la sessione di discussioni per i rinnovi di contratto: l’idea è di dare l’arrivederci a tanti protagonisti degli ultimi anni. Potrebbe essere fatta un’offerta a Ambrosini e Gattuso, ma il rinnovamento sarà molto evidente, perché così vuole Berlusconi. E si tratterà caso per caso: da oggi, come ha detto Galliani, le porte sono aperte. al.bo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Presidente Onorario Silvio Berlusconi, i Vice Presidenti Adriano Galliani e Paolo Berlusconi, il Consiglio di Amministrazione, i tecnici, i calciatori e il personale tutto di A.C. Milan, a tredici anni dalla scomparsa, ricordano con immutato affetto l'indimenticabile

Rina Ercoli segretaria generale della società. - Milano, 8 maggio 2012.


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SERIE A MERCATO

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Moratti tra Strama 17

I NUMERI

i punti conquistati dall’Inter di Stramaccioni in otto gare. Meglio hanno fatto soltanto Juve (22) e Parma (21)

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derby vinti dai nerazzurri, che in campionato non facevano l’en plein dai tempi di Mourinho, stagione 2009-10. Resta però il k.o. in Supercoppa, il 6 agosto a Pechino

«Certo che confermo il tecnico!» Pronto un triennale con bonus

«Sabato mi aveva anticipato il derby visto domenica. Lui ha coraggio ed esperienza, anche se fatta con le giovanili. Il rigore contro? C’era una sorta di determinazione...»

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i trofei conquistati da Moratti da quando nel ’95 ha rilevato l’Inter: 1 Mondiale per club, 1 Champions League, 1 coppa Uefa, 5 scudetti, 4 coppe Italia e 4 Supercoppe italiane

«

LUCA TAIDELLI MILANO

C’è il Moratti più abbottonato e istituzionale che davanti alla telecamere sulla conferma di Stramaccioni usa frasi sfumate tipo «penso proprio di sì» o «se fosse per me, sì». Ma prima c’era stato il Moratti di pancia, quello che non filtra e intercettato domenica notte mentre lascia San Siro dopo il poker al Milan - aveva dribblato così i dubbi che una cosa sia prendere l’Inter in corsa e vivere sull’adrenalina di nove gare e un’altra affidare a un tecnico bravo, ma inevitabilmente inesperto, l’impostazione di un’intera stagione, col rischio (appena vissuto) di dover trovare una nuova guida tecnica già a settembre: «Cosa devo fare per tenerlo, fargli giocare altri due derby e vincerli? Certo che lo tengo!». Idea triennale Il presidente ne-

S Massimo Moratti 66 anni, presidente dell’Inter, che ha acquistato nel febbraio del 1995 IPP

razzurro è così. A volte spende spiccioli di prudenza sia perché manca pur sempre la sfida con la Lazio di domenica sera e bisogna tenere tutti sulla corda sia perché con Strama si dovrà ridefinire un contratto in scadenza nel 2014 e tarato su una «dimensione Primavera». Non a caso è pronto un triennale in cui dai 150mila euro annuali si passerà a una cifra almeno tripla, con tanto di bonus legati ai risultati. Derby già visto La stima per il 36enne romano del resto non è mai stata in discussione. Figuriamoci ora, dopo un derby «gestito con grande coraggio. Sabato sera, quando ero andato a cena ad Appiano, mi aveva spiegato come l’Inter avrebbe impostato la partita e domenica ho visto in campo esattamente quello che mi aveva detto. Lui va benissimo. Ha dimostrato di avere coraggio ed esperienza, anche se, a diffe-

il retroscena

ANDREA ELEFANTE

Molto si può spiegare con un verbo: vincere. E molto ancora è stato in una sostituzione decisa nel derby: fuori Alvarez, ma dentro Pazzini. La sera in cui prese la decisione definitiva di dare a lui la panchina dell’Inter, Moratti a Stramaccioni chiese anzitutto una cosa: vincere, il più possibile. E domenica sera, anche nel decidere la formazione e poi come cambiarla, Strama ha confermato anzitutto una cosa: è un allenatore che gioca sempre per vincere. C’è 4-4-2 e 4-4-2 Dice: ma si è

giocato il derby proprio con

«Titolo Juve strameritato. La terza stella? Non ho complessi, ma basta polemiche»

SULLO SCUDETTO BASTA RECRIMINARE

renza di altri, questa esperienza l’ha maturata nelle giovanili. Poi è stato bravo perché ha saputo valorizzare i giocatori che avevamo in rosa, che evidentemente non erano poi così male come qualcuno diceva. Il che mi farà risparmiare molto in sede di mercato. Stramaccioni l’abbiamo preso in un ge-

Gazzetta.it OLTRE L’87% DEI TIFOSI VUOLE CONTINUARE CON STRAMACCIONI Il popolo nerazzurro vota compatto per Andrea Stramaccioni. Oltre l’87% dei lettori di Gazzetta.it che hanno partecipato al sondaggio sull’allenatore romano che in poco più di un mese ha rivitalizzato l’Inter si è infatti schierato per una conferma. Un messaggio ben preciso al presidente Massimo Moratti, di cui sul nostro sito potete vedere l’intervista rilasciata ieri dopo la vittoria nel derby di domenica sera.

sto che lui considera folle, ma che in realtà era una soluzione, per conto mio, intelligente, anche perché lui è intelligente e quindi credo (e qui siamo tornati alla versione da telecamera, ndr.) si possa continuare con lui». Rigori e determinazione A Strama nello spogliatoio Moratti aveva detto «bravo, non hai sbagliato niente!». Tanto da essere più forte della serata no di Rizzoli, che nel primo tempo lui solo - ha visto un rigore (l’11˚ stagionale contro i nerazzurri, un record), con annessa squalifica di Julio Cesar: «Quel rigore è stato inventato sbotta il presidente -. Una serata assolutamente negativa per l’arbitro. Quell’errore avrebbe potuto falsare il risultato e innervosire la squadra dopo un primo tempo ben giocato con corsa, qualità e determinazione. Fortunatamente siamo riusciti ugualmente a far girare la partita nella ripresa. E tra l’altro c’era un rigore incredibile su Samuel... Il gol fantasma? Quelli sono episodi che possono capitare, sono altre le occasioni in cui non siamo stati... fortunati in questa stagione. E nel derby c’è stata proprio una sorta di determinazione...». Nessun complesso Resta il fatto

che il k.o. di Parma (o tutto quello che è successo prima dell’arrivo di Strama) rende un Everest la Champions. «Europa League? Prendiamo quello che arriva», ha abbozzato Moratti. Che sul fatto di aver indirettamente contribuito allo scudetto bianconero spiega: «Marotta e Agnelli parlano di tre stelle? Io non ho di questi complessi. È normale che ora festeggino, hanno strameritato. Faccio veramente i complimenti a loro, al presidente, a tutta la società perché hanno fatto un campionato splendido. Spero però che non continuino con le loro polemiche».

S Andrea Stramaccioni 36 anni, allena la prima squadra dal 26 marzo. Prima guidava la Primavera INSIDEFOTO

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E Strama disse: «Dentro Pazzini» Quel cambio voce del verbo vincere

IL SALUTO

quel 4-4-2 che aveva detto non sarebbe mai stato suo. Vero, ma c’è 4-4-2 e 4-4-2: dipende da cosa si chiede al medesimo, dalla sua flessibilità, dalla libertà lasciata ad Alvarez di trasformarlo anche in un 4-3-3 che a quel punto, là davanti, non offriva più al Milan punti di riferimento sicuri. E quando poi si è trattato di cambiare, al posto di quel centrocampista offensivo il tecnico ha scelto un attaccante puro, non un centrocampista difensivo.

Chiudere la stagione vincendo il derby 4 2 è il massimo per i tifosi, che però potranno dare un ultimo abbraccio ai propri idoli venerdì pomeriggio. Come comunicano il tecnico Andrea Stramaccioni e il capitano Javier Zanetti attraverso il sito nerazzurro, il centro sportivo Angelo Moratti di Appiano Gentile verrà infatti aperto per il penultimo allenamento dell’anno, che venerdì avrà inizio alle 16 sul campo della «tribunetta». I cancelli per i tifosi verranno aperti alle 15.30 e la seduta verrà trasmessa in diretta su Inter Channel.

In gioco il suo credo Non è da cer-

ti particolari — una sola mossa — che si giudica un allenatore. Ma in quel momento Stramaccioni si giocava tanto, molto

più che l’incertezza dell’esito di una sostituzione: il risultato era 2-2, mandare in campo Pazzini oppure Palombo in fondo era anche una scelta filosofica. Era giocarsi il proprio credo: accontentarsi di non perdere quel derby oppure provare a vincerlo, pur sapendo di correre anche il rischio di perderlo. Ed è vero che non dal risultato del derby sarebbe stato giudicato (e confermato) Stramaccioni, ma è anche vero che certi risultati lasciano un segno a prescindere e in certi casi capita che venga il braccino, con annessa tentazione: scegliere di pensare al male minore, piuttosto che provare a immaginare il bene maggiore.

Giampaolo Pazzini, 27 anni FORTE

Benedetto coraggio Strama ci ha pensato su un po’, il tempo di concedere spazio all’istinto e all’intuito più che alla prudenza, poi si è girato verso la panchina e ha ordinato: «Pazzini». E proprio quella girata di testa del Pazzo, schizzata sul braccio di Nesta, è diventata l’inizio della fine del Milan, oltre che la benedizione data dal campo al suo coraggio. E’ stata la conferma non solo delle voglie non appassite del centravanti, ma anche del fatto che Stramaccioni ha trovato la chiave giusta per distillare il meglio da ognuno, anche da chi gioca meno. E da questi particolari sì, che Moratti giudica un allenatore.

Allenamento aperto ai tifosi venerdì dalle 16


MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

ccioni e Lavezzi A Vertice con De Laurentiis

NEL MIRINO

S Nigel De Jong, 27 anni, interno del Manchester City AFP

S Mattia Destro 21 anni, bomber a metà fra Siena e Genoa ANSA

S Fredy Guarin, 25 anni, verrà riscattato LAPRESSE

Il Pocho verso l’Inter La trattativa nasce tra i due presidenti in centro a Milano Oltre a Pandev, il Napoli torna a chiedere Ranocchia MATTEO DALLA VITE MILANO

Olé, il valzer del Pocho è cominciato. E pure in grande stile. L’interruttore è stato azionato ieri mattina da Massimo Moratti e Aurelio De Laurentiis negli uffici degli avvocati legati al presidente interista. Un affarone possibile, per il quale sono scesi in campo i numeri uno e sul quale ne sapremo di più nel giro di 15 giorni. «Sono qui per fare shopping, e Lavezzi non lo vendo» ha sorriso - smascherato da Sky - il presidente del Napoli. In verità DeLa e Moratti hanno intavolato la trattativa-Pocho sulla base dell’arcinota clausola di 30,8 milioni di euro. Opzioni De Laurentiis avrebbe

chiesto più soldi rispetto ai 15 offerti dall’Inter (con Pandev e Faraoni), ma sul tavolo sarebbe apparsa anche l’idea legata alla metà del cartellino di

Gli azzurri, come nel gennaio scorso, puntano il centrale interista seguito dal City Vanno avanti altre due piste: Destro e De Jong Mentre Guarin dice: «Resto»

troppo importante per il futuro dell’Inter, ed è per questo che - pur tenendo presente Faraoni e parlando anche di Dossena -, De Laurentiis ha voluto riattivare l’offensiva-Ranocchia. E diciamo «riattivare» perché il Napoli si era informato sul difensore già a gennaio. Sia chiaro, l’ex genoano è ritenuto incedibile dall’Inter, ma la sua volontà di giocare (sempre più in pericolo, viste le conferme di Lucio e Samuel) potrebbe portarlo altrove. Ma occhio a Carlò Occhio però

Ranocchia da aggiungere al macedone stesso e a un gruzzolo di euro inferiore ai 15 proposti. «Non sapevo che De Laurentiis fosse qui» ha detto Moratti verso mezzogiorno. Un depistaggio di chi invece si era incontrato col numero uno partenopeo verso le 10,30.

al Psg di Carlo Ancelotti che già in passato aveva avviato contatti con l’entourage del giocatore tramite Leonardo, altro personaggio che ballonzola attorno al nome-Inter. Psg, Zenit e City (ma anche Napoli, sia chiaro) sono concorrenti forti con la Champions in più.

L’ago è Ranocchia? In tutto que-

Il Pazzo e Destro In questo in-

sto, DeLa e Moratti hanno escluso Obi dalla trattativa:

treccio, spunta anche il nome di Pazzini: ne avrebbe parlato

De Laurentiis stesso, ma anche il Psg da tempo. Insomma, un intrigo, in cui si inserisce sullo sfondo anche Mattia Destro: l’Inter starebbe accelerando i tempi per riprendersi un giocatore anche in odore di pre-convocazione azzurra. Guarin e De Jong Chiosa per Ni-

gel de Jong: arrivano conferme sull’interesse interista per il centrocampista del Manchester City che, a sua volta, avrebbe fatto un’offerta più che discreta per avere Ranocchia. E Fredy Guarin fa: «Io voglio restare all’Inter». Il riscatto che ora si attesta sui 13,5 milioni si abbasserà a circa 10. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

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le reti di Ezequiel Lavezzi nel campionato attuale (uno è stato realizzato su rigore)

30,8 i milioni della clausola rescissoria del Pocho

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i gol del Napoli nella corrente serie A: è il terzo miglior attacco dopo Milan e Juventus


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SERIE A LA VOLATA PER L’EUROPA

Di Natale Con l’Udinese e in Nazionale Totò insegue l’Europa doppia «Penso solo al Catania, dobbiamo fare questo punto». Ma lo sponsor tecnico gli ha già realizzato la scarpa per l’Europeo FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Toccata e fuga a Milano. Tanto dovere e un po’ di piacere, prima di cominciare la settimana lavorativa più importante della stagione. Totò Di Natale è legato all’Associazione Italiana Calciatori e ieri si è sentito in dovere di partecipare all’assemblea. Oggi Damiano Tommasi e Gianni Grazioli, presidente e segretario, saranno proprio a Udine per mostrare ai calciatori bianconeri il fil-

mato sulle scommesse che stanno portando in tutti i club. Il piacere è il regalo che Dario Zanotto di Asics ha portato al suo testimonial. La nuova scarpa con la scritta Euro Totò. E’ il segno che Di Natale all’Europeo di giugno ci sarà con la maglia azzurra e col sostegno della moglie Ylenia (ormai portafortuna casalinga a Quelli che..) che vedrà sicuramente la sfida con la Spagna. «A quel punto, dopo la Nazionale mi siederò a tavolino con la famiglia Pozzo e parlerò del mio futuro. Che non ho mai detto

che deve essere lontano da Udine, perché io ho ancora un anno di contratto e sapete quanto sto bene qui. Per questo ora penso solo a domenica e al Catania». Solo che?

«Qualche offerta dall’estero c’è, ma non è questo il problema». Ci pensa davvero ad anda-

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I NUMERI

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gol realizzati da Di Natale in serie A, 134 li ha segnati con la maglia dell’Udinese, 18 con quella dell’Empoli.

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re dal suo amico Cannavaro?

«Come ho già detto in questo periodo, i ritmi così alti, con partite ogni tre giorni mi fanno riflettere. Ne avrò giocate 50, sono tantissime. Anche Serse Cosmi ha parlato di questo, non sono l’unico». Ma sarà allettato dall’idea di giocare l’Europeo e poi, forse, la Champions League?

«Ripeto che devo pensare a prendere un punto domenica. Poi penserò a tutto il resto». Lei ora come sta?

«Sto bene, ho giocato troppo, tre partite negli ultimi 10 giorni, ma devo essere pronto per questo sprint. E’ una finale».

gol quelli segnati da Totò in casa in campionato. E’ rimasto a secco solo con Juventus, Cagliari, Atalanta e Inter. In trasferta ha colpito sei volte i rigori trasformati sono quattro.

Magari il suo amico Montella un regalo ve lo fa...

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«Qualcosa di straordinario. E sa di chi è il merito principale? Del tecnico Guidolin. Lui ci ha dato tantissimo. Arrivare al traguardo del preliminare di Champions sarebbe il coronamento di due anni di grande lavoro. Udine è una citta importante e merita per la seconda volta la grande Europa».

le gare giocate in serie A da Di Natale.

«Non se ne parla proprio. Non è il tipo e questa settimana neppure lo sentirò. Il Catania gioca bene e ha dimostrato grande serietà». L’Udinese a un punto dalla Champions, ma al terzo posto rispetto al quarto conquistato nel torneo scorso. Nessuno l’avrebbe immaginato. Ad agosto non vi inserivano neppure tra le prime sei.

In che cosa è stato bravo?

«Nel gestire il gruppo nell’emergenza. Abbiamo avuto tanti infortuni, a la Coppa d’Africa, le squalifiche, e dei momenti difficili. Lui ha anche saputo lanciare dei ragaz-

zi che ora tutti ci invidiano». L’ultimo è Roberto Pereyra...

«Da subito, dalla scorsa estate, avevo capito che questo era un giocatore vero. Aveva soltanto bisogno di integrarsi, di conoscere un po’ la lingua, di capire che aveva fatto un incredibile cambio di vita. Ora è importante». Il prossimo è Muriel. L’ha visto? Le piace?

«Muriel fa parte del futuro, io sono concentrato sul presente. Comunque l’ho visto un po’ di volte. E’ molto forte, come lo è Quadrado che è già stato da noi». Parliamo del presente allora. Sembra che con Fabbrini lei abbia trovato un’intesa perfetta, poi entra Floro e fa gol...

«Guidolin ha sempre saputo fare buone scelte, anche quando ha schierato Torje. Domenica col Genoa Floro ha dimostrato ancora una volta il potenziale che ha nono solo per il gol segnato. Se sta tranquillo fa grandi cose. E spero che resti a Udine perché è un attaccante di alto livello. Ma credo che quest’anno nella nostra squadra tutti quanti abbiano davvero dato qualcosa in più». © RIPRODUZIONE RISERVATA

« «

Il merito della nostra stagione è soprattutto della gestione di Guidolin Pereyra è un giocatore vero e Floro Flores se sta tranquillo farà grandi cose


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Domenica i 30 convocati

Ansie Prandelli: attacco anemico e finale di Coppa Domenica i 30 convocati Si co-

MASSIMO CECCHINI ANDREA ELEFANTE

C’erano giorni in cui si poteva peccare per abbondanza. Balotelli sembrava il trascinatore del City, Cassano era il partner ideale di Ibra, Pazzini guidava la rimonta dell’Inter di Ranieri, Matri era la punta dell’attacco della Juve, Osvaldo e Borini trascinavano la Roma verso l’Europa. Altri tempi. Adesso Prandelli deve fare i conti con la crisi psicofisica di gran parte degli azzurri d’attacco ed anche con una serie di problemi che la finale di Coppa Italia prevista per il 20 si porta dietro.

mincia da qui, cioè dalla decisione del c.t. di concedere al (grande) blocco juventino-napoletano quasi una settimana di vacanze. Perciò per loro il ritiro comincerà il 26 maggio e non il 21, come per gli altri. Anche per questo domenica Prandelli farà 30 convocazioni (che saranno ridotte a 23 il 29 maggio), con innesti utili quantomeno al lavoro quotidiano. I nomi dei possibili rinforzi (non dalla B)? In porta Viviano o Marchetti, in difesa Silvestre e Astori, a centrocampo Diamanti, Aquilani o Ledesma, in attacco Borini e Destro, ma meglio non escludere ulteriori ritorni o volti nuovi. Postilla d’obbligo: il lavoro

di gruppo prima dell’esordio non potrà essere enorme. Problemi attacco Detto che il 14 e 15 tutti e 30 gli azzurri faranno i test medici, le spine del c.t. però sono proprio nel reparto avanzato. Tutti i giocatori che abbiamo citato all’inizio o non giocano, oppure hanno annacquato le loro medie realizzative. E allora? Si farà di necessità virtù, sperando almeno che gli «intoccabili» crescano di forma. I sicuri infatti paiono essere Balotelli, Cassano, Di Natale e Giovinco, l’unico in controtendenza del gruppo Nazionale. Per gli altri posti — tre al raduno, due a regime — lottano Osvaldo, Pazzini (in vantaggio), Matri, Borini e la sorpresa Destro. Titoli di coda sul passato. Insieme ai giocatori di Prandelli «lavoreranno» a Coverciano anche 8 azzurri ex campioni del Mondo: Cannavaro, Gattuso, Grosso, Inzaghi, Materazzi, Oddo, Zaccardo e Zambrotta. Il gruppo condenserà in un’unica occasione (dal 14 maggio all’8 giugno) due corsi allenatori, del Settore Tecnico Figc, che danno diritto al patentino di Terza e Seconda Categoria. Auspici? Che la loro presenza porti fortuna a Prandelli.

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LA SITUAZIONE DEI CONFRONTI DIRETTI Tre partite da disputare, 27 combinazioni possibili. All’Udinese basta un punto per il terzo posto. Le altre devono vincere e sperare. UDINESE In Champions se vince o pareggia, e anche se perde ma non vince il Napoli e Lazio-Inter finisce in parità: 20 possibilità su 27. In vantaggio con la Lazio (2-2, 2-0). In svantaggio con il Napoli (0-2, 2-2) e l’Inter (1-0, 1-3). LAZIO In Champions se batte l’Inter e l’Udinese perde: 3 possibilità su 27. In vantaggio col Napoli (0-0, 3-1). In svantaggio con l’Udinese (2-2, 0-2). Con l’Inter ha perso 2-1 a San Siro e la attende all’ultima partita. NAPOLI In Champions se vince, l’Udi-

nese perde e la Lazio non vince: 2 possibilità su 27. In caso di arrivo a pari punti con l’Udinese, il Napoli è in vantaggio negli scontri diretti. A pari punti con l’Udinese e l’Inter, i partenopei sono primi nella classifica avulsa. In svantaggio con la Lazio (0-0, 1-3). INTER In Champions se vince, l’Udinese perde e il Napoli non vince: 2 possibilità su 27. Se arriva a pari punti con l’Udinese a quota 61 è in vantaggio negli scontri diretti (0-1, 3-1). In svantaggio invece col Napoli (0-3, 0-1). All’andata ha battuto la Lazio (2-1). EUROPA LEAGUE Se il Napoli chiude terzo in campionato, vanno in Europa League le tre inseguitrici. Se il Napoli scivola in classifica, va in Europa League (come finalista di Coppa Italia) e le altre due fanno i preliminari.

90 MINUTI DA GIOCARE LE 27 POSSIBILI COMBINAZIONI

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LE ALTRE PUNTE IN BALLO 1

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Ecco gli altri probabili attaccanti della Nazionale per l’Europeo che partirà l’8 giugno in Polonia e Ucraina. 1 Mario Balotelli, 21 anni, del Manchester City ANSA 2 Antonio Cassano, 29 anni, del Milan FORTE 3 Sebastian Giovinco, 25 anni, del Parma (ma in comproprietà con la Juventus) LAPRESSE 4 Pablo Osvaldo, 26 anni della Roma LAPRESSE 5 il c.t. azzurro Cesare Prandelli, 54 anni ANSA

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D’ARCO

LA STORIA SI RIPETE

IL CLUB AZZURRO AL BIVIO

Come nel 2011 Ma stavolta Reja è sicuro di farcela Dodici mesi dopo i biancocelesti si giocano ancora la Champions con i friulani. E c’è pure la variabile ricorso STEFANO CIERI ROMA

Tra sogno e realtà. Tra speranze di farcela in extremis e timori che i giochi siano ormai fatti, con tanto di catena di rimpianti lunga chilometri. Non è facile definire lo stato d’animo di una Lazio che è tornata in lizza per il terzo posto, ma che rischia concretamente di vedersi soffiare sul filo di lana la Champions da quella stessa Udinese che già gliela portò via un anno fa. Lo sprint di Reja Ma c’è qualcu-

Edy Reja, 66 anni LAPRESSE

no che crede ancora nel lieto fine. Edy Reja, in effetti, ha tanti motivi per farlo. Dalla qualificazione alla Champions dipende anche la sua permanenza sulla panchina biancoceleste. E poi, a prescindere dal futuro, il tecnico goriziano vuole centrare quello che sarebbe il traguardo più prestigioso di una carriera lunga e difficile. Come un anno fa, all’ultima giornata la sua Lazio dovrà vincere e

l’Udinese dovrà perdere. L’atto conclusivo dello scorso campionato vedeva i friulani giocare in casa contro il Milan già scudettato, quest’anno invece avranno l’insidiosa trasferta di Catania. Motivi per sperare, insomma, ce ne sono, anche se la Lazio dovrà comunque battere un’Inter che è in corsa pure lei per il terzo posto. L’allenatore, tuttavia, sembra crederci più adesso di un mese fa quando la sua Lazio era ancora da sola al terzo posto. E il paradosso è presto spiegato. Adesso Reja ha un Klose in più. La presenza del tedesco (che ieri è stato inserito dal c.t. Low nella lista dei convocati della Germania per l’Europeo) ha ridato sicurezza e sprint all’intera squadra. Pur essendo solo al 50 per cento. Ma non è stato solo il recupero di Klose a ridare il sorriso a Reja. Il tecnico ora ha anche un Lulic in più. E domenica sera potrebbe ritrovarsi anche con un Hernanes in più.

Attesa Napoli Il progetto ruota intorno al terzo posto Senza l’approdo in Champions alla società mancheranno 30 milioni Da definire anche il futuro di Mazzarri MIMMO MALFITANO NAPOLI

Resta soltanto una flebile speranza per il Napoli. Quei novanta minuti che il calendario mette a disposizione sono gli ultimi per tutte le protagoniste. Tra queste c’è la squadra di Walter Mazzarri che si è complicata la vita perdendo a Bologna. Una sconfitta che potrebbe modificare, irrimediabilmente, il prossimo futuro. Senza la Champions League verrà messo in discussione l’intero progetto tecnico, cambieranno anche i programmi per avviare la prossima stagione. Insomma, da queste parti nessuno avrebbe immaginato che Bologna potesse rappresentare uno scoglio insuperabile come poi si è rivelato. Lo stesso Mazzarri l’ha ammesso nel dopo partita, dichiarando che un risultato del genere non l’aveva nemmeno preso in considerazione.

La variabile ricorso Il tecnico

spera, la società pure. Ma in questo secondo caso le speranze non riguardano solo il campo. In settimana infatti dovrebbe essere discusso il ricorso presentato dal club di Lotito contro l’omologazione del risultato di Udinese-Lazio. La società romana ha chiesto la vittoria a tavolino o la ripetizione della gara per errore tecnico. Il motivo è il famoso falso fischio finale che trasse in inganno i giocatori biancocelesti e consentì a Pereyra di firmare il 2-0 pochi attimi prima del fischio finale (vero). Il ricorso si basa sulla circostanza che quel fischio falso arrivò non dalle tribune, ma da bordo campo, non si sa però quali prove la Lazio abbia allegato per dimostrare ciò. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Walter Mazzarri, 50 anni LAPRESSE

Prova sciagurata Invece, il suo Napoli ha sbandato di brutto,

persino i talenti hanno deluso. Si, proprio coloro che avrebbero dovuto garantire la differenza sono venuti meno con una prestazione da censurare. Adesso, Cavani e gli altri non possono più decidere il proprio destino, dovranno puntare sulle sciagure altrui per conquistare il terzo posto e per accedere ai preliminari di Champions. Basterà un punto, però, all’Udinese impegnato a Catania, per garantirsi il terzo posto. E se così fosse il Napoli dovrebbe arrivare quarto per evitare i preliminari di Europa League, a meno di conquista della coppa Italia. A quel punto sarebbe qualificato di diritto alla fase a giorni che comincerà il 20 settembre prossimo. Insomma, la situazione è davvero critica, perché la cosiddetta «coppetta», come De Laurentiis l’ha definita, non interessa a nessuno. «Manderò in campo la formazione Primavera», ha detto qualche settimana fa il presidente a proposito dell’eventuale partecipazione all’Europa League. Meno introiti Una prima stima

sulla mancata partecipazione alla Champions indica una perdita di oltre 30 milioni di euro tra sponsor, premi, incassi e diritti tv. Un vero colpo per il padrone del Napoli che, con o senza Champions, dovrà rinforzare l’organico con giocatori di primo piano: sarà questa la condizione che porrà Mazzarri per continuare il progetto che ha condiviso firmando un contratto che lo lega al Napoli fino a giugno 2013. Accordo che verrà ridiscusso soltanto se all’allenatore verranno date garanzie concrete. Diversamente, il rapporto tra le parti verrebbe messo seriamente in discussione. Da subito. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A LO SPRINT SALVEZZA

Genoa, un punto in due mosse Fattore Gilardino e Ferraris L’attaccante è rimasto a riposo per la sfida col Palermo, che si giocherà a Marassi ALESSIO DA RONCH GENOVA

Il Ferraris, il calore dei tifosi e Gilardino. Le tre speranze di un Genoa che non trema, anche se fino all’ultimo istante di un campionato difficile, dovrà sudare e soffrire. In fondo ci è abituato storicamente. Palacio no De Canio domenica

sera non avrà Palacio, espulso come Kucka a Udine, ma solo per un equivoco con l’arbitro. La società ha provato a difenderlo, ha fatto ricorso, ricordando che l’insulto dell’attaccante era rivolto a un compagno, ha

portato pure prove televisive, ma queste ultime sono ammissibili solo in presenza di fatti di violenza o di espressioni blasfeme. Quindi niente da fare, ricorso respinto e stagione finita per il Trenza. Ferraris si La buona notizia arriva dal consiglio di Lega e da quanto filtra sulle decisioni del questore: la sfida al Palermo è fissata per domenica sera alle 20.45 al Ferraris, il Genoa giocherà a porte chiuse, ma a meno di ripensamenti, potrà farlo nello stadio di casa, dove ha costruito tante imprese. A sorpresa, nonostante i provvedimenti presi dopo i fatti di Genoa-Sie-

DE CANIO, BASTA 1 PUNTO 38ª

Giornata

GENOA 39

Palermo

LECCE

CHIEVO

36

In MAIUSCOLO le partite in trasferta GDS

Nonostante la sconfitta di Udine, al Genoa (che ha 3 punti più del Lecce) basterà conquistarne uno domenica contro il Palermo per salvarsi. I liguri sarebbero salvi anche nel caso in cui il Lecce non vincesse col Chievo a Verona. I salentini hanno solo una possibilità di salvarsi: battere il Chievo e sperare nel k.o. del Genoa, che andrebbe in B per una peggior differenza reti generale.

na, i tifosi cercheranno di farsi sentire vicini ai propri beniamini, correranno a Marassi e seguiranno la partita nel piazzale antistante lo stadio, incoraggiando la squadra. Sono allo studio altre iniziative particolari: colorare di rossoblù le strade che portano al Ferraris, con bandiere e striscioni, accompagnare il pullman della squadra con una sorta di corteo e, se possibile, far ricevere Rossi e compagni in corso De Stefanis, all’ingresso degli spogliatoi, da un folto gruppo di ragazzini, per donare al capitano una simbolica maglia rossoblù. Il riposo del guerriero Il Genoa

non resterà solo nel momento più importante. La squadra di De Canio deve conquistare l’ultimo punto necessario per la salvezza e, anche se si considera bersagliata dalla sfortuna per le sviste arbitrali che le avrebbero tolto due rigori fondamentali contro Milan e Bologna e la privano adesso di Palacio, non perde la fiducia. Oggi riprenderanno gli allenamenti al centro Signorini di Pegli, ancora a porte chiuse, e lì De Canio preparerà l’ultimo assalto, quello per cui ha già cominciato a lavorare durante il secondo tempo di Udine. Granqvist, che è diffidato, è stato sostituito proprio per evitare guai, se Kaladze effettuerà un recupero super la difesa potrà reggere l’urto. Sculli, e soprattutto, Gilardino, sono rimasti in panchina per l’intero match al Friuli proprio per conservare energie, fisiche e mentali, per la sfida finale. Il centravanti ha legato il suo futuro al Genoa con un lungo contratto, ora il tecnico punta su di lui per far sì che sia ancora Serie A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI LECCE

Cosmi aggrappato a Muriel e Cuadrado MARCO ERRICO LECCE

Messi in discussione, criticati, eppure indispensabili. Scontata la squalifica, Luis Muriel e Juan Guillermo Cuadrado tornano in pista per l’ultima di campionato in casa del Chievo. Croce e delizia nella stagione del Lecce, il tandem colombiano proverà a trascinare i giallorossi nell’ultimo, disperato sprint verso una salvezza che sembra quasi compromessa, dopo l’ennesimo scivolone casalingo con la Fiorentina (terzo consecutivo). Flessione Grandi protagonisti

nella rimonta targata Cosmi (da -9 a -1, prima della Juve), Muriel e Cuadrado si sono piantati proprio sul più bello. L’attaccante, 7 centri in campionato, è fermo alla doppietta nel 4-2 con la Roma (8 aprile). Ed è incappato in un’involuzione quasi inspiegabile. Stesso discorso per Cuadrado (3 gol), che non segna dal 19 febbraio e non riesce più a incidere con le sue ripartenze. Tanto da indurre Cosmi a dichiarare che «il ragazzo è stato determinante nella nostra rimonta, ma ha rischiato di essere decisivo anche nell’affossarci nelle ultime settimane». Ultima chiamata Eppure, senza gli sprazzi di classe dei due, il Lecce in fase offensiva (Di Michele a parte) è davvero poca roba. Contro la Fiorentina, i giallorossi sono apparso quasi impotenti. Per questo le ultime, residue speranze di salvezza sono legate al genio e alla sregolatezza di Muriel e Cuadrado. Destinati a rientrare a Udine (fine prestito), i due giovani sono comunque al capolinea della loro avventura con il Lecce. Forse è troppo tardi per lasciare un segno importante. Ma Cosmi confida nei suoi gioiellini, per riaccendere un sogno che sembra già spento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Classifica SQUADRE

PT

JUVENTUS MILAN UDINESE LAZIO NAPOLI INTER ROMA PARMA BOLOGNA CATANIA ATALANTA * CHIEVO FIORENTINA SIENA PALERMO CAGLIARI GENOA LECCE NOVARA CESENA

81 77 61 59 58 58 53 53 51 48 46 46 45 44 43 42 39 36 32 22

PARTITE

RETI

G

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N

P

F

S

37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37

22 23 17 17 15 17 15 14 13 11 13 11 11 11 11 10 10 8 7 4

15 8 10 8 13 7 8 11 12 15 13 13 12 11 10 12 9 12 11 10

0 6 10 12 9 13 14 12 12 11 11 13 14 15 16 15 18 17 19 23

65 72 50 53 64 57 57 53 41 47 40 34 37 44 52 37 48 40 34 22

19 32 35 46 45 52 52 53 42 50 40 45 43 43 60 46 69 55 63 57

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE Juventus Campione d’Italia. Cesena e Novara retrocesse in Serie B. La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione a

38 Giornata Domenica 13 maggio, ore 20.45 JUVENTUS-ATALANTA (ore 15) MILAN-NOVARA (ore 15) CESENA-ROMA (ore 18) PARMA-BOLOGNA (ore 18) FIORENTINA-CAGLIARI LAZIO-INTER CHIEVO-LECCE GENOA-PALERMO NAPOLI-SIENA CATANIA-UDINESE

(2-0) (3-0) (1-5) (0-0) (0-0 (1-2) (2-2) (3-5) (1-1) (1-2)


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PARMA

Dopo il gran finale c’è il rebus Giovinco da risolvere SANDRO PIOVANI PARMA

Catania FRANCESCO CARUSO CATANIA

Montella blindato Pulvirenti: «Rimane» Il presidente: «L’Udinese? Voglio vincere». Il neo d.s. sarà Salerno Al Catania rimane da battere l’ultimo primato, la conquista dei 50 punti (in questo caso 51). In attesa dell’ultimo atto del campionato, il presidente Nino Pulvirenti è già proiettato sulla prossima stagione, la prima del dopo Lo Monaco, sostituito da Sergio Gasparin. La prossima mossa sarà quella della conferma dell’allenatore. Montella fin qui ha dichiarato il suo desiderio di rimanere ai piedi dell’Etna rispettando il contratto che scadrà fra un anno. Ma in un’occasione ha anche aggiunto «Nel calcio mai dire mai». Ma per Pulvirenti non ci saranno sorprese: «Il prossimo anno continuerá il progetto del Catania con Montella in panchina. Cercheremo di migliorare la posizione di classifica, a tempo debito dirò anche chi sará il nuovo direttore sportivo». In realtà il nome del prossimo diesse rossazzurro, come abbiamo anticipato 3 giorni fa, è già noto e si tratta di Nicola Salerno, attualmente al Grosseto in B. «Fa piacere sapere che alcuni giocatori del Napoli — prosegue Pulvirenti — vengano accostati alla nostra squadra. Vargas o Insigne al Catania? Non rispondo, ma il cileno ha bisogno di fare esperienza in Italia, e a Napoli ha poche possibilità». Sibillino Il presidente del Catania, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, ha parlato anche del prossimo e ultimo impegno della sua squadra: «Il Catania domenica contro l'Udinese giocherá al meglio per vincere. È la nostra ultima partita in casa e vogliamo fare bella figura davanti al nostro pubblico». Intanto ieri Montella, vincitore del Premio Prisco a Chieti, superando al fotofinish l’allenatore del Pescara Zeman a cui ha fatto i complimenti per quello che sta facendo col Pescara, sul suo futuro è stato alquanto sibillino: «È presto per parlarne. Devo rispettare in primis la società e i dirigenti con cui c’è un grande feeling. Al momento non posso aggiungere altro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Siena ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Mezzaroma, ora arrivano le grane Area tecnica da reinventare: Pradé in lizza come uomo mercato Salvezza acquisita, ma il Siena non ha troppo tempo per festeggiare il suo «scudetto»: c’è da programmare il futuro e il presidente Massimo Mezzaroma ha diverse questioni sul tavolo. La prima riguarda i rapporti con il main sponsor, il Monte dei Paschi di Siena. Nei prossimi giorni il presidente ha in programma un giro di colloqui con i nuovi vertici della banca e con le istituzioni cittadine. C'è poi da capire chi sostituirà Giorgio Perinetti, che dopo la gara col Parma ha annunciato l’addio (andrà al Palermo): sul taccuino di Mezzaroma ci sono i nomi di Daniele Pradè e Stefano Capozucca, visto che la dirigenza è a caccia di una figura che si occupi anche del livello amministrativo, improbabile anche la permanenza di Daniele Faggiano. Intanto Massimo Mirabelli probabilmente sarà il capo degli osservatori. Infine, Sannino. Il tecnico ha un altro anno di contratto, ma sarà dura vederlo ancora in bianconero. «Dopo Napoli – ha detto Sannino – mi troverò con Mezzaroma, i programmi si fanno in due. Il presidente vuole prolungarmi il contratto, ma io voglio parlare bene di quello che si deve fare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Quindici gol, quasi tutti d'autore. E una serie importante di assist. La crescita di Sebastian Giovinco va di pari passo con quella del Parma. Che ha festeggiato il record di vittorie consecutive in A (6) proprio grazie alle giocate della Formica Atomica. Le cui prestazioni non hanno lasciato indifferenti le big. Il Parma, nelle ultime settimane, ha avuto richieste di accredito dalle maggiori società europee. Barcellona ma non solo: al Tardini c'era anche tanta Premier League.

Tutti a seguire Giovinco, che è a metà tra Parma e Juve. Inevitabile dunque che prima di rispondere ai sondaggi di altri club la questione vada risolta sull'asse Parma-Torino. Tre sono le strade. La Juve riscatta la metà di Giovinco versando al Parma tanto denaro e forse qualche giocatore. Oppure le due società si accordano per cedere (all'estero?) il giocatore. O ancora, se non dovessero arrivare offerte adeguate, si andrebbe al rinnovo della comproprietà con Giovinco a Parma

Ricostruzione viola C’è l’idea Ranieri

un'altra stagione. Per il momento, dalle parti del Tardini, si affronta il problema in modo soft: «Non abbiamo bisogno di vendere ma è difficile trattenere un giocatore che riceve offerte importanti» ripetono i dirigenti emiliani. Lanciando, urbi et orbi, un messaggio chiaro: Giovinco parte solo se la sua valutazione è adeguata. Venti milioni della metà, per intenderci. La Juve, ma anche il Napoli, il Barcellona e l'Arsenal sono avvisati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma MASSIMO CECCHINI ROMA

Senti Boulahrouz «Voglio il futuro Spunta l’ex Inter per la panchina: sarebbe in giallorosso» un ritorno. Jovetic e Montolivo, niente Cagliari Fiorentina ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

La ricostruzione è già stata avviata, c'è da tirar su una nuova Fiorentina. Serviranno diversi pezzi di ricambio, per forza di cose andranno inseriti più mattoni, la squadra è di fatto senza allenatore, la società senza figure operative sul mercato e nello spogliatoio (Oriali riprende quota). L'architetto del nuovo corso avrà parecchio da lavorare, l'obiettivo è edificare un gruppo che punti all'Europa; chi disegnerà i piani futuri dovrà ridurre al minimo i difetti di fabbricazione e progettare una squadra subito competitiva. Insieme ai nuovi dirigenti andrà scelto il nuovo allenatore, la logica suggerisce che le mosse avvengano in questa sequenza, ma non è detto che possa succedere il contrario. Nomi Sul tecnico girano già diverse candidature, con profili diversissimi: si va dalla scommessa della panchina, ad allenatori con profondissima esperienza. I nomi: già circolate sono le ipotesi Montella e Gasperini; venuto fuori dal settore giovanile, l'ex romanista ha poi sbancato sulla panchina del Catania. Piace come immagine e non solo: è giusto che l'idea della rifondazioni passi da un tecnico giovane, con cui ipotizzare un comune cammino a medio-lungo termine. E' sostenibile anche la versione opposta: per dirigere i prossimi lavori ci vorrà una guida più esperta, che contribuisca alla nuova pianificazione e funzioni da garante della solidità del progetto. Altro nome già speso è quello di Gasperini, che circolava anche come candidato alla sostituzione in corsa di Sinisa, prima ancora della pista Rossi. Alcune delle formazioni allestite da Ga-

Palermo FABRIZIO VITALE PALERMO

Zamparini: «Scelto il nuovo tecnico» In pole c’è Sannino, ma piace anche Montella. Kurtic al Chievo «Il futuro allenatore l’ho già scelto, ma non lo dico». Il presidente Zamparini esce allo scoperto sulle strategie per il prossimo anno. Il nome del futuro tecnico rosanero sembra già nella testa del patron rosanero. La scelta verrà fatta su una rosa ristretta di nomi: c’è Sannino, ma anche Montella e Reja si giocano delle chance, senza escludere qualche outsider. «Quest’anno sono rimasto sorpreso da Montella e Sannino – ha detto il numero uno rosanero alla «Politica nel pallone» su Gr Parlamento – ed è stato un errore cacciare Pioli al quale faccio i complimenti». Il futuro passa anche da Giorgio Perinetti il cui arrivo a Palermo è imminente. «Arriverà sicuramente e avrà il ruolo di vice presidente esecutivo. Prenderà Perinetti le decisioni, quindi sarà lui eventual-

sp (certo non le ultimissime) sono ricordate come esempi di bel gioco, componente che attira l'esigente pubblico viola. Idea Ranieri Seguendo la direzione dell'esperienza si arriva all'ultima idea, che fa capolinea al nome di un altro ex interista, Claudio Ranieri. Da curriculum anche ex allenatore viola: dal '93 al '97, 4 stagioni con dentro la vittoria di coppa Italia e supercoppa, gli ultimi trofei sistemati in bacheca. Da lì il lungo giro fuori e dentro i confini, prima dell'ultimo, semestrale, impegno con l'Inter. Finito in libertà, pare abbia già proposte per nuovi contratti e sembra che il pensiero sia venuto anche alla Fiorentina. Nome spendibilissimo, il futuro sarebbe così affidato a un professionista di lungo corso e in linea con lo stile viola. Considerato il quadro delineato al Premio Borgonovo da Guerini, allenatore a termine e club-manager, anche il tecnico che potrebbe avvertire meno pressioni: «Tecnicamente c'è da mettere mano alla squadra in maniera pesante, a parole tutti gli allenatori vorrebbero venire, poi ci vorranno pensare bene. Serve un tecnico di temperamento e personalità. Delio Rossi? Ci ha chiamato dopo Lecce per i complimenti, per quello che ha fatto si è preso a parolacce da solo». Jove k.o. Gli ultimi guai di stagione toccheranno ancora a Guerini, che domenica riconcluderà la sua carriera di allenatore. Contro il Cagliari non ci sarà infatti Jovetic: gli accertamenti a cui è stato sottoposto ieri in Germania hanno escluso nuovi intoppi al ginocchio, ma hanno suggerito qualche giorno di riposo. Lo stesso vale per Nastasic. Altri aggiornamenti sulla lista degli assenti; in dubbio Behrami, mancheranno Gamberini e anche Montolivo, che in viola ha chiuso a Lecce: lesione di primo grado all'adduttore della coscia, prognosi di 10 giorni, con sospiro di sollievo Europeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

mente a mandare via il nuovo allenatore, non io». Zamparini, riavvolgendo il nastro del campionato deludente che sta per concludersi, fa anche mea culpa, e annuncia che per la prossima stagione non ci saranno stravolgimenti, ma solo inserimenti mirati. «Ho fatto un anno di grande esperienza — ha ammesso —. Faremo solo piccoli ritocchi, perché abbiamo bisogno solo di motivazioni». Miccoli L’interrogativo sul destino dei big resta, a cominciare da Fabrizio Miccoli. «Deciderà lui se restare o meno — ha sottolineato Zamparini —. Sa già che a Dubai guadagnerà tre volte tanto ed io asseconderò la sua scelta. Sono felice se resterà, l'aiuterò se vorrà andare via. Su Silvestre ci sono due club italiani e due tedeschi, Balzaretti andrà via solo se ci saranno offerte del Psg, visto che la moglie lavora a Parigi. Sarà molto difficile, credo che alla fine resterà. E poi ci sono Munoz e Mantovani, due giocatori di gran livello, Migliaccio resta la 100%». Zamparini poi assolve Mutti. «E’ stato il gestore di una situazione difficile — ha spiegato —. Con Mangia abbiamo avuto problemi di incomprensioni caratteriali: diventerà un grande allenatore, ma deve restare umile perché ancora non sa niente». Intanto si muove qualcosa sul fronte mercato: Kurtic (in prestito al Varese) tornerà in A e verrà girato al Chievo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Khalid Boulahrouz, 30 anni, contro Camoranesi AFP

Il difensore olandese si offre ed è svincolato. Kjaer punta a restare A pensarci bene, 42 candeline possono rappresentare già una foresta di esperienze in cui si rischia di perdere la strada. Oggi Luis Enrique si presenterà a Trigoria per uno dei più malinconici brindisi di compleanno degli ultimi anni, covando nel cuore tutti i dubbi sul suo futuro. E la Roma? Lo aspetta, ma fino ad un certo punto. Tanti segnali ormai lo danno partente (sia lui che il suo vice Moreno hanno disdetto gli affitti dell’appartamento), ma ancora non lo ha comunicato ufficialmente alla dirigenza, che scalpita anche se il d.s. Sabatini non interrompe il lavoro. Pista Van der Wiel Non è un caso che per la difesa

rimbalzi già una pista concreta, portata alla luce dal diretto interessato, Khalid Boulahrouz. «Ho sempre sognato la Roma — dice il difensore olandese di origini marocchine —. È stata sempre la mia squadra preferita ed è la mia prima scelta». Già, perché il calciatore, classe 1981, è svincolato dalla Stoccarda e fonti tedesche lo danno ad un passo dal club giallorosso. Boulahrouz, nazionale oranje, ha un passato in Amburgo, Chelsea e Siviglia, ma il club tedesco non intende rinnovargli il contratto, favorendo così l’inserimento della Roma. Ma l’Olanda offre anche altre opportunità e così l’altro nome che circola è quello di Gregory van der Wiel, classe 1988, difensore esterno dell’Ajax, che però costa una cifra oscillante intorno ai dieci milioni. Troppi, al momento per il club giallorosso, che intende orientare gli investimenti in modo mirato. Ciò non toglie che il giocatore olandese sia stato seguito ed entri nella lista di quelli che piacciono alla Roma. Bojan & Kjaer In ogni caso la dirigenza sta lavorando anche sul fronte delle uscite. Da Barcellona, ad esempio, rimbalza la notizia che la società giallorossa vorrebbe restituire Bojan al club catalano, anche se il prestito sarebbe fino al 2013. Da Trigoria smentiscono, comunque che il rendimento stagionale dell’attaccante è stato inferiore alle aspettative, tanto da essere stato spesso relegato in panchina. Discorso diverso per Kjaer. Sabatini vorrebbe continuare a puntare su di lui, ma senza spendere i 7 milioni richiesti dal Wolfsburg per il riscatto. Domenica scorsa il d.s. ha incontrato il procuratore del danese proponendo il rinnovo del prestito o uno sconto, ma il club tedesco al momento non intende cedere. L’asso nella manica, però, è la volontà dello stesso Kjaer, che vorrebbe restare a Roma. Città in cui gradirebbe approdare anche Palacio. D’altronde, per cancellare le malinconie, non resta che immaginare un futuro migliore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

CALCIOSCOMMESSE

PALAZZO

Combine Bari-Lecce: l’indagine punta ai conti di Semeraro junior L’ex presidente avrebbe dato i soldi per corrompere Masiello Dagli ultrà minacce alla squadra anche per il k.o. con il Chievo FRANCESCO CENITI

«Ruolo attivo nella combine di Bari-Lecce». E’ questa l’ipotesi degli investigatori su Pierandrea Semeraro, ex presidente della società giallorossa, e la consegna dei soldi a Masiello e soci per «accomodare» il derby, favorendo la vittoria degli ospiti e la conseguente salvezza aritmetica. I carabinieri negli ultimi giorni si sono mossi eseguendo degli accertamenti bancari sui conti intestati al figlio del patron leccese. Non è l’unica novità arrivata ieri dall’inchiesta che ha scoperchiato una serie di tarocchi legati alle ultime partite disputate dal Bari nella scorsa stagione. Il filone che riguarda le minacce degli ultrà alla squadra («Ora perdete le partite che vi diciamo noi») si arricchisce di un altro capitolo: oltre alla sfide contro Cesena e Sampdoria, entra ufficialmente negli atti anche il k.o. per 2-1 con il Chievo. Si aggrava la posizione dei tre capi della curva indagati (Raffaele Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese). La Procura deciderà a breve quale capo d’imputazione contestargli. Ma ritorniamo alle indagini sul derby. Sospetti sui 50 mila I tre arresta-

ti (il difensore Masiello e i suoi amici Gianni Carella e Fabio Giacobbe, tutti ancora ai domiciliari), durante gli interrogatori hanno delineato un quadro preciso: in cambio della vittoria per il Lecce furono versati in più rate 230.000 euro complessivi. I primi 50 mila incassati da Masiello e Carella lo scorso 22

Pierandrea Semeraro, ex presidente del Lecce, durante il derby di Bari

PIACENZA

Lo 007 della Federcalcio incontra il pm L’inchiesta sui procuratori continua PIACENZA Continua l’inchiesta piacentina sulle fatture false che sarebbero state emesse per la compravendita di calciatori e che coinvolge l’ex amministratore delegato biancorosso Maurizio Riccardi e 21 procuratori. Ieri mattina nella caserma della Guardia di Finanza è stato sentito Gigi Riccio, ex capitano del Piacenza, poi

passato al Sassuolo. A mezzogiorno, poi, Ettore Traini, collaboratore dell’ufficio indagini della federcalcio, ha incontrato in Tribunale il pm Antonio Colonna, che coordina le indagini. L’incontro è durato circa un’ora e alla fine bocche cucite: non è nemmeno chiaro se il magistrato sportivo abbia acquisito materiale dal collega. Paolo Gentilotti

agosto in un incontro avvenuto nell’hotel Tiziano di Lecce a cui parteciparono due intimi amici di Pierandrea Semeraro, l’imprenditore Carlo Quarta e il legale salentino Andrea Starace. Sia Quarta, sia Starace sono stati riconosciuti in foto da Masiello e Carella. Adesso gli inquirenti vogliono risalire alla provenienza di quel denaro: secondo la ricostruzione fu consegnato dopo un colloquio avvenuto in hotel. Il sospetto è uno: arrivano da un conto di Semeraro junior. Non solo, potrebbe essere stato proprio l’allora presidente a consegnarli a Starace. Oltre agli accertamenti bancari, gli inquirenti starebbero aspettando gli incroci sui tabulati telefonici per vedere se ci sono stati contatti tra i due (o anche con Quarta) in quel giorno. Anche sugli altri pagamenti (20.000 euro ciascuno dati da Quarta a Carella durante incontri avvenuti in una stazione di servizio sulla tangenziale di Bari e da Quarta a Masiello in una località del nord Italia) si ipotizza siano arrivati direttamente dal dirigente. Ruolo degli ultrà I carabinieri,

inoltre, hanno concluso le indagini per stabilire le ingerenze sul campionato degli ultrà indagati. La procura sta valutando se contestare il tentativo di estorsione oppure di violenza privata per le tre partite nelle quali avrebbero intimato alla squadra di perdere. Difficile arrivare all’associazione mafiosa o al favoreggiamento. Non sarebbero emersi, per ora, legami certi tra gli indagati e i clan mafiosi baresi. Ma sono attese novità nei prossimi giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO IL PROCESSO SPORTIVO LE CARTE DI CREMONA COINVOLGONO ANCHE 12 SOCIETA’ DI B E 5 DI LEGA PRO

Palazzi deferisce 3 club di A Tra oggi e domani l’elenco completo: dentro Atalanta, Novara e Siena. Circa 50 i tesserati MAURIZIO GALDI ROMA

Due, forse tre, club di serie A; dodici di serie B; cinque di Lega Pro; due tra i Dilettanti: parte oggi e parte domani avremo l’elenco ufficiale che riguarda anche oltre una cinquantina di tesserati, sono in corso le notifiche e i tempi sono lunghi. È il primo troncone di deferimenti che il Procuratore federale Stefano Palazzi ha predisposto nelle ultime ore, frutto di oltre centodieci audizioni e un massiccio lavoro di lettura delle pagine dei verbali di Cremona. Innanzitutto quelli di Carlo Gervasoni, ma anche di Filippo Carobbio e di altri che hanno fornito ai magistrati lombardi ulteriori spunti di indagine.

La serie A Palazzi, ma pure la Procura di Cremona, aspetta che la serie A sia terminata prima di completare il quadro accusatorio. Però, per la regolarità del lavoro investigativo, era necessario inserire in questo primo troncone di deferimenti Atalanta e Novara che lo scorso campionato giocavano in B. Resta un enorme punto interrogativo per il Siena. Palazzi deve ancora sentire il presidente Massimo Mezzaroma (e anche il suo ex tecnico Antonio Conte), ma in questo troncone deve deferire Filippo Carobbio, all’epoca tesserato col Siena, impossibile evitare il deferimento per responsabilità oggettiva anche nel caso di patteggiamento e collaborazione fattiva (la vicenda Ascoli-Micolucci fa da precedente). L’analisi completa sul club toscano sarà fatta in seguito. Le altre Sono soprattutto Gervasoni e Carobbio a mettere nei guai la serie B. Sarebbero dodici le società che potrebbero entrare nel mirino della Procura

Stefano Palazzi, procuratore Figc

federale per partite di diversi campionati che dovrebbero riguardare AlbinoLeffe, Ascoli, Bari, Crotone, Grosseto, Livorno, Modena, Padova, Reggina, Torino, Varese e Verona. Nomi che escono dall’elenco delle persone sentite e delle partite indicate nei verbali di Gervasoni e Carobbio. Se i nomi doves-

sero essere confermati dai deferimenti che sono in arrivo, si preparerebbe un vero e proprio caos per le classifiche: playoff e playout sono previsti proprio nei giorni in cui si dovrebbero svolgere i procedimenti sportivi. Cosa potrà accadere? L’afflittività come sarà «sistemata»? Le eventuali penalizzazioni quando saranno scontate? Probabilmente si farà slittare la penalizzazione direttamente al prossimo campionato. Ma un po’ di problemi arriveranno anche da alcuni deferimenti di società di Lega Pro e Dilettanti. Piacenza e Mantova in Lega Pro e Salernitana in serie D non esistono più, sono fallite e altre hanno preso il loro posto. Cosa accadrà? In Lega Pro in questo primo troncone rischiano anche Cremonese, Frosinone e Rimini, mentre l’Ancona tra i Dilettanti. La Lega Pro intanto ha varato il comitato etico presieduto da Andre Manzella, con Fiona May, Mario Sconcerti, Don Carlo Mazza, Andrea Gussoni e Roberto Sgalla. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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AIC RICONFERMATO IL PRESIDENTE

PROCESSI A TAPPE Entra nel vivo l’inchiesta sportiva dopo le audizioni svolte nel mese di aprile dalla Procura federale guidata da Stefano Palazzi.

S OGGI E DOMANI Arrivano i deferimenti del primo troncone: tre società di serie A, dodici di serie B, cinque di Lega Pro e due dei Dilettanti oltre a oltre una cinquantina di tesserati.

S PROCEDIMENTI Dalla notifica vengono concessi 15 giorni alle difese per acquisire gli atti e predisporre le memorie difensive intanto verrà convocata la Disciplinare che dovrebbe riunirsi entro la fine di maggio: il 28 potrebbe essere la data di inizio.

S L’APPELLO Dalla sentenza di primo grado scatteranno ancora una quindicina di giorni per allestire l’appello davanti alla Corte di giustizia federale a sezioni unite.

S SERIE A Intanto la Procura federale lavorerà sulle gare del campionato di serie A e sul materiale che deve arrivare da Bari, Cremona e Napoli. La seconda tranche di deferimenti dovrebbe arrivare a fine giugno per procedimenti che si terranno tra luglio e agosto come fu per il calcioscommesse dello scorso anno.

Da Gattuso e Buffon i componenti del direttivo Aic

Tommasi: «Spesso provo imbarazzo a rappresentare i calciatori» Buffon eletto vicepresidente: il sindacato torna a essere unito Sì al terzo tempo prima delle gare MATTEO BREGA MARCO IARIA MILANO

Damiano Tommasi era un esempio in campo. Adesso lo è anche fuori. Sentitelo: «Spesso provo imbarazzo a rappresentare la categoria. Molti calciatori non hanno gli strumenti per trasmettere ai giovani certi valori di riferimento. Abbondano comportamenti esagerati, azioni e provocazioni fuori luogo: avremmo bisogno di più normalità e meno esasperazione». Un leader così i giocatori italiani, dalla Serie A ai dilettanti, non hanno avuto il minimo dubbio a riconfermarlo alla guida del sindacato per il prossimo quadriennio olimpico. Ieri l’assemblea generale, chiamata a eleggere il nuovo direttivo, ha peraltro sancito lo scioglimento dell’Anc, la sigla nata nel 2010 in dissenso con la gestione dell’Aic. Gigi Buffon, che ne era stato uno dei promotori assieme a Doni, è tornato alla casa madre ed è stato nominato vicepresidente (l’altro è Umberto Calcagno, con Gianni Grazioli segretario). È la prima volta di un atleta in attività. Già da tempo erano stati riallacciati i contatti col portiere juventino, che ha apprezzato la svolta modernista di Tommasi. Proposte È stata la giornata dell’unità sindaca-

le, ma anche delle proposte tese a svelenire il clima e migliorare l’immagine del calcio italiano. In consiglio federale l’Aic, che già ha incassato l’adesione di Nicchi (arbitri) e Ulivieri (allenatori), proporrà l’istituzione di un «terzo tempo preventivo, prima di ogni gara, per far in modo che i giocatori e l’arbitro si parlino per provare a facilitare la gestione delle tensioni successive». L’altra idea — legata alla lotta contro le scommesse — è di estendere alla Serie A e alla Lega Pro il giuramento di lealtà introdotto dalla prossima stagione in B. Fortemente simbolica la nomina nel direttivo dell’Aic di Simone Farina, il difensore del Gubbio che qualche mese fa denunciò un tentativo di combine. Il sindacato è preoccupato per la situazione economica di diverse società di Lega Pro. «Vorremmo che il numero dei club professionistici — chiude Tommasi — dipendesse non da idee prefissate ma da bilanci, capacità di pagare e strutture». L’Aic raccoglierà fondi per dedicare un centro sportivo a Piermario Morosini e presto aprirà negozi a Milano, Roma, Bologna e Firenze per vendere la sua nuova linea di merchandising. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGA RESPINTA LA RICHIESTA DI 8 CLUB

Paracadute: niente aumento Supercoppa: Cina a rischio (m.iar.) L’assemblea di Lega ha respinto la richiesta di Atalanta, Bologna, Cesena, Genoa, Lecce, Novara, Parma e Siena di incrementare il paracadute per le retrocesse. La stagione volge al termine e i conti sono stati già fatti. Le big hanno tuonato: «Abbiamo già dato con la Melandri e la redistribuzione collettiva dei ricavi tv». Confermati gli indennizzi previsti: 2,5 milioni alle matricole, 5 a chi è reduce da almeno 2 stagioni di A. La prossima Supercoppa tra Juventus e Napoli potrebbe giocarsi in Italia e non a Pechino (il contratto prevede altre 2 edizioni nei prossimi 3 anni): tutto dipende dagli azzurri. Se faranno i preliminari di Champions o Europa League, programmare una trasferta in Cina sarebbe impossibile, anche se De Laurentiis ci tiene tantissimo a esplorare nuovi mercati. Passi in avanti per la commissione sulla governance: l’obiettivo è di finalizzare la bozza del nuovo statuto entro metà giugno.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MAGIC CUP CAMPIONATO DOPO 37 GIORNATE

L’Affare

IlColpo

IlBuono

IlBrutto

IlCattivo

LOBONT

URIBE

VUCINIC

VIVIANO

PASQUALE BRUNO

Roma

Chievo

Juventus

Palermo

Magic Manager

Non c’era certezza nemmeno sulla presenza in campo. In più Lobont non è in un momento di grandissima forma ed è pacificamente una riserva. Invece Luis Enrique lo manda in campo e lui dice no a mezzo Catania. Prende 7. Media punti 5, ma sono 5 anche i Magic milioni.

Lo conoscono in pochi, il picco dell’anno era stata una partita di Coppa Italia contro il Modena giocata davanti a 200 spettatori. Invece, mette una bella firma sul 4 4 con il Palermo: gol e assist. Costa solo 5 Magic milioni e ha una media punti di 7,75. Se non è un bel colpo questo...

Vucinic uomo scudetto, scelta da Magic manager competente! Non a caso, lo ha schierato il secondo della classifica generale, che anche grazie a lui ora ha la possibilità di vincere la classifica stagionale. Nove di media punti, 6,5 di media voto nelle ultime quattro...

In casa col Chievo, doveva essere una delle poche certez ze in una settimana difficile per i portieri. Invece prende 4 gol, un 5 in pagella e fa il peggior Magic punteggio di giornata: 1. Anche la media punti non è delle migliori, 4,18. Un po’ meglio nella classifica per media voto nelle ultime 4: 5,5

Batte 73.437 Magic manager su 92.267 Tredici punti con il solito Ibra, 10 con Di Natale, 7 con Basta. Uniche insufficienze i 5,5 di Legrottaglie e Osvaldo. Il nostro Pasquale Bruno si conferma un ottimo Magic manager. Anche questa settimana se la cava alla grande con 79 punti e arriva 18830o, lasciandosi alle spalle plotoni di colleghi/avversari.

Marco Rigoni, 32 anni, da 3 stagioni al Novara. Festeggia la tripletta al Cesena, che purtroppo non cancella la retrocessione ANSA

A Rigoni manca un gol al Milan: la dedica è pronta Con 11 reti, 4 assist, il 50% dei punti del Novara Vorrebbe chiudere in bellezza, in Nazionale GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA

Tre gol, tre punti e… tre record. La tripletta realizzata da Marco Rigoni contro il Cesena ha regalato al numero dieci azzurro una soddisfazione tripla: ininfluenti al fine della classifica ormai segnata, le tre reti messe a segno davanti al pubblico amico hanno consentito a Rigoni di tagliare per la prima volta in carriera il traguardo della «doppia cifra». Traguardo solo sfiorato nel

2007-2008, con la maglia della Ternana in Lega Pro quando segnò nove reti, e mai più avvicinato dal talentuoso fantasista veneto. Un motorino Traguardo che Ri-

goni ha tagliato letteralmente di slancio, con la prima tripletta in carriera. Che la fortuna aiuti gli audaci è cosa nota e Rigoni, motorino inesauribile e faro della manovra offensiva azzurra, si è guadagnato evidentemente tutta la simpatia della dea bendata, che a cinque minuti dalla fine contro il

Con la tripletta di domenica al Cesena, va per la prima volta in doppia cifra Il centrocampista più prolifico è lui. Poi Nocerino Marchisio e Hamsik

Cesena gli ha regalato, sulla carambola palo-portiere innescata dalla bordata di Morganella, il più invitante degli assist per compiere l’ultimo sprint. Con i grandi, come i grandi Oltre ai primati personali, Rigoni si guadagna anche la palma, a una giornata dal termine, di centrocampista più prolifico del campionato: undici le reti dell’azzurro, una più di Nocerino, due più di Marchisio e Hamsik. Ne ha segnati tre in più Jovetic che, però, gioca a tutti gli effetti da punta, parecchi metri più vicino al bersaglio. Presente e prezioso Il tris rifilato al Cesena premia la stagione del numero 10 azzurro, capace al primo anno da titolare in Serie A, dopo i primi passi mossi in maglia Juve oltre un decennio fa, di mantenere una media voto da top player pur in un contesto di squadra spesso molto in difficoltà: fedelissimo del centrocampo azzurro con 34 presenze in campionato (ne ha saltate due per squalifica e una per una infiammazione al ginocchio, suo personale tallone d’Achille che ne ha ritardato l’arrivo ad alti livelli) per una media stagionale di 6,28, impreziosita da 11 gol e 4 assist. Malus decisamente ridotti per il centrocampista veneto: quattro ammonizioni nell’arco della stagione e percentuali «bulgare» dal dischetto con un 6/7 di realizzazioni. Un cecchino dagli undici metri che con le sue undici reti è riuscito a regalare la bellezza di 16 punti al Novara, il 50% del totale di squadra.

73,5 del suo avversario). Juve e Basta Due le chiavi del

Anche voi alle prese con vicini bianconeri molesti? Pier Alberto Thoux ha la soluzione. Torinista di fatto (vive a Nichelino) e di fede, domenica sera ha trovato il modo di consolarsi mentre le bandiere zebrate invadevano piazza Castello. Come? Alzando al cielo (virtuale) la Coppa Gazzetta (digitale). Pier Alberto si è classificato primo dopo una finale tiratissima, vinta solo ai punti (76 contro i

successo. La prima (ironia della sorte) il blocco Juve: «Ho infarcito la squadra di juventini (6 titolarissimi, ndr). Già ad agosto avevo capito che sarebbe stata la stagione del riscatto con gli arrivi di Pirlo e Lichtsteiner». E proprio lo svizzero è stato causa di un bel batticuore: «Non ha preso voto ed è subentrato Abate, che nel derby ha fatto malissimo». A garantire la vittoria ci hanno pensato i fede-

Premi per tutti Anche Gargano S Antonio Nocerino Trentacinque partite e 10 gol in questo campionato: 6,17 di media voto generale, 6 nelle ultime quattro; e 6.94 di media punti

S Claudio Marchisio Trentasei partite e 9 reti in questo campionato, con un 6,38 di media voto nelle ultime 4 giornate; 7 di media punti

S Marek Hamsik Trentasei partite e 9 gol per lui in questo campionato: 6,25 di media voto nelle ultime 4 (secondo solo a Pandev); 6,49 di media punti

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lissimi Ibra e Di Natale, ma soprattutto l’assist di Basta a Floro Flores: la seconda chiave.

Martedì 8 maggio. La serata dell’asta, con le birre e i rialzi per Cissé, sembra finita due venerdì fa eppure sono passati otto mesi e la stagione, in nove leghe su dieci, è praticamente finita. I Magic premi del 2011-12, se ci fossero, andrebbero più o meno così. Giocatore dell’anno: Ibrahimovic, un punto di media sopra tutti gli altri. Giocatore più sorprendente: Mattia Destro. Delusione dell’anno: Diego Forlan. Il fantacalcio però è bello perché ognuno ha le sue idee, e tutti i pareri sono ammessi. Anche questi. gli ha cambiato ruolo — da centrocampista ad attaccante — e lui se n’è fregato. Ha girato a 6,5 di media voto, e a 7,73 di media punti. L’ottavo giocatore più redditizio del gioco. Furto dell’asta Non Miccoli, che molti avranno pagato parecchio. Non Mattia Destro, che a qualcuno piaceva. Vincono ex aequo Antonio «10 gol» Nocerino e Fabio Borini: si prendevano quasi ovunque sotto i 10 milioni. Premio medioman Gargano. Trentadue partite giocate, 6 spaccato di media. Coppa Tacchinardi Tacchinardi, cioè uno con la faccia da bravo ragazzo ma piuttosto portato al fallo a centrocampo. Stravince Cossu, perché non lo direste mai ma lui ha perso 6 punti tra cartellini gialli e rossi. Soltanto Vidal e Perez, quello del Bologna, fanno peggio. Premio Ritorno al Futuro Luis Muriel. Perché, se tutto va come deve andare, chiunque lo ha in conferma per il 2012-13 sarà un uomo felice. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Magic guida Tredici gli assist della trentasettesima giornata, Migliaccio con 2 è l’assistman della settimana. Eccoli: Acquafresca e Di Vaio (Bologna); 2 Migliaccio e Donati (Palermo); Uribe e Vacek (Chievo); Basta (Udinese); Olivera (Fiorentina); Lodi (Catania); Pjanic (Roma); Samuel (Inter); Bonucci (Juventus). Re Pirlo Resta Andrea Pirlo (Juventus), con 12 assist all’attivo il migliore della stagione. Secondo a quota 11 Fabrizio Miccoli (Palermo). Per Giulio Migliaccio (Palermo), migliore di giornata, sono i primi due in questa stagione. I NOSTRI ERRORI Nel tabellino del derby, per errore, è stata riportata un’ammonizione a Cambiasso. Il cartellino giallo invece era da attribuire a Zanetti. Ci scusiamo per l’inconveniente con tutti i Magic manager.

CLASSIFICA GENERALE POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Piacenza (PC) Agrigento (AG) Castel D'Azzano (VR) Piacenza (PC) Ozzano dell'Emilia (BO) Novara (NO) Sondrio (SO)

Sereal Campeonesss15 ..Cinquemaggio2002 Fp21 Sereal 55

2874 2870 2869,5 2868,5 2866 2865 2859,5

Marco Serena Gianluca Spinnato Florin Popa Marco Serena Filippo Aloisio Roberto Cinque Walter Svanosio Paolo Acquaroli

Faiv 107 Mare E Monti (455)

CLASSIFICA SETTIMANALE, 37a giornata

Regali Nella vita Pier Alberto,

41 anni, fa il venditore, è appena diventato papà e soffre di Magic dipendenza: «Ho 10 squadre, le mie "pargolette" calcistiche. Gli anni scorsi ho ottenuto buoni piazzamenti nel campionato d’inverno. I premi? Tutti regali di San Valentino per la mia compagna, che ha tanta pazienza...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LUCA BIANCHIN

Miglior giocatore Giovinco, perché la Gazzetta

che gli consentono di sognare anche un altro azzurro, quello della Nazionale, e per questo per Rigoni non è ancora il momento di fermarsi: anche perché, da juventino cresciuto nella cantera bianconera, un gol a San Siro domenica potrebbe essere un’ulteriore ciliegina su una torta già gustosa, in attesa di scoprire, nelle prossime settimane, se un altro sogno, colorato di un altro azzurro, possa diventare realtà. Perché a 32 anni è davvero l’ultimo treno e la stagione disputata può valere il prezzo… del biglietto.

«Sono del Toro, ma gioco con 6 juventini»

fuorigioco

I RIVALI

Il sogno Numeri importanti

IL VINCITORE DI COPPA PIER ALBERTO THOUX SORRIDE GRAZIE AL BLOCCO BIANCONERO

MATTIA BAZZONI

A

POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

1 2 3 4 5 6 7

Strongoli (KR) Oltre la fortuna Petrignano Del Lago (PG) Fortisbronza Villazzano Trento (TN) Ac Auri Rozzano (MI) Gratosoglio Fusignano (RA) La Big 16 Carrubba Di Giarre (CT) Ludovica 2010 Milano (MI) Wunder Dirk 17

Ercole Caligiuri Fabio Ceccaroni Andrea Bertoluzza Andrea Previtali Guido Montanari Gioacchino Mario Barbagallo Ivan Piccitto

SQUADRA

PUNTI

115,5 113,5 111,5 111 109,5 108,5 108,5

CLASSIFICA SERIE A Campionato Finale 5a giornata

Pier Alberto Thoux, 41 anni

POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

1 2 3 4 5 6 7

Campobasso (CB) Stewie 18 Modena (MO) Clary & Jack Soliera (MO) Modena 1912 Lecce (LE) Na Mandrakata 10 Lonate Pozzolo (VA) Fc Longobarda Marano Di Napoli (NA) Gmn 18 Tricesimo (UD) Fabrizio Murador

Alessandro De Rensis Ermanno Cavazzuti Gianni Sola Alfredo Cretì Francesco Pisoni Giuseppe Petra Ermes Gallerio

SQUADRA

PUNTI

423,5 413,5 413 412,5 411,5 410,5 410


22

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

MAGIC CUP CAMPIONATO TUTTI I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini

Portieri CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (CAG) 103 AGLIARDI (BOL) 104 AMELIA (MIL) 106 ANTONIOLI (CES) 107 AVRAMOV (CAG) 109 BENASSI (LEC) 155 BERARDI (LAZ) 111 BIZZARRI (LAZ) 112 BORUC (FIO) 113 BRKIC (SIE) 114 BUFFON (JUV) 169 CALDERONI (CES) 115 CAMPAGNOLO (CAT) 165 CARRIZO (CAT) 116 CASTELLAZZI (INT) 153 COLETTA (CHI) 117 COLOMBO (NAP) 118 CONSIGLI (ATA) 119 COSER (NOV) 120 CURCI (ROM) 121 DE SANCTIS (NAP) 122 FARELLI (SIE) 123 FONTANA (NOV) 124 FREY S. (GEN) 125 FREZZOLINI (ATA) 166 GABRIELI (LEC) 158 GALLINETTA (PAR) 126 GILLET (BOL) 127 HANDANOVIC (UDI) 128 JULIO CESAR (INT) 129 JULIO SERGIO (LEC) 130 KOSICKY (CAT) 131 LOBONT (ROM) 132 LUPATELLI (GEN) 133 MANNINGER (JUV) 134 MARCHETTI (LAZ) 135 MIRANTE (PAR) 136 NETO (FIO) 137 ORLANDONI (INT) 162 PADELLI (UDI) 138 PAVARINI (PAR) 163 PAZZAGLI (FIO) 139 PEGOLO (SIE) 140 PETRACHI (LEC) 168 POLITO (ATA) 160 PUGGIONI (CHI) 152 RAVAGLIA (CES) 156 ROMA (MIL) 164 ROMO (UDI) 141 ROSATI (NAP) 167 RUZITTU (CAG) 142 SCARPI (GEN) 145 SORRENTINO (CHI) 146 SQUIZZI (CHI) 147 STEKELENBURG (ROM) 148 STORARI (JUV) 170 TERRACCIANO (CAT) 161 TZORVAS (PAL) 149 UJKANI (NOV) 151 VIVIANO (PAL)

MAGIC PUNTI 6 4.5 7.5 3 2.5 0 5.5 0 6 5.5 0 6 0 0 8 0 0 0 0 6 0 4 0 6 4 4 0 0 0 6 4.5 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 6 0 3.5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1

MEDIA QUOT. 5.26 22 4.81 15 5.36 3 5.25 3 4.68 14 6.5 1 5.07 16 6 1 5.07 6 4.9 17 4.82 2 5.97 26 0 1 4.75 4 5 8 5.42 1 0 1 6 1 5.41 23 5 1 5.67 1 4.82 16 6 1 4.29 1 4.5 12 5.12 1 2.25 1 6 1 5.24 16 5.45 23 5.05 18 4.65 3 5.38 2 5 5 6 1 6 1 5.11 17 4.78 17 5.33 1 6 1 0 1 5.65 1 6 1 5.18 11 6.5 1 6 1 0 4 5.17 4 0 1 0 1 5.75 4 0 1 6 1 5.19 20 0 1 4.57 11 5.5 3 4.25 1 4.64 4 4.79 11 4.18 7

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 31 7 -26 6.1 36 6,5 -46 6.14 9 7,5 -10 6.33 8 6 -6 6 30 6 -48 6.03 2 0 6.5 28 6,5 -37 6.43 0 0 0 6 6 -7 6.25 36 6 -41 6 18 -20 6 35 0 -16 6.25 0 0 0 4 -6 5.62 15 7 -16 6 6 -9 6.2 0 0 0 0 0 0 35 -36 6.34 2 0 -2 6 3 -4 6 36 6 -45 6.06 0 0 0 14 6 -24 6 37 6 -69 6.28 3 6 -4 6.17 2 -6 5.25 0 0 0 29 -32 6.38 37 6 -35 6.26 33 7 -43 6.2 10 -12 5.85 2 -3 5.75 8 7 -8 6.12 0 0 0 0 0 0 31 -37 6.26 29 -47 6.02 1 -2 6 0 0 0 0 0 0 9 6 -6 6.44 0 0 0 19 5,5 -23 6.26 1 0 6.5 1 0 0 0 0 0 7 -8 6.07 0 0 0 0 0 0 1 0 6 0 0 0 0 0 0 37 6 -45 6.18 0 0 0 29 -40 6.02 2 -3 6.25 2 -3 5.75 11 -15 6.05 24 -37 6.11 19 5 -36 6

R. 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 2 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 2 3 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 2 0

ESPAMM 0/0 0/4 0/0 0/0 1/1 0/0 0/2 0/0 1/0 0/5 0/1 0/0 0/0 0/0 1/1 0/1 0/0 0/0 1/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2 1/4 0/0 0/0 0/2 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 1/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 2/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/1

Difensori CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 201 ABATE (MIL) 4.5 6.03 10 202 ACERBI (CHI) 5.5 6.17 9 203 AGOSTINI (CAG) 0 5.79 9 376 AGUIRREGARAY (PAL) 0 5.35 3 396 ALHASSAN (GEN) 0 5.33 1 206 ANDREOLLI (CHI) 0 6.07 9 208 ANGELO (SIE) 0 5.96 4 209 ANTONELLI (GEN) 0 5.62 4 210 ANTONINI (MIL) 0 5.68 6 211 ANTONSSON (BOL) 6 5.78 6 212 ARIAUDO (CAG) 6 5.87 7 213 ARONICA (NAP) 4.5 5.69 6 214 ASTORI (CAG) 6 5.93 9 216 BALZARETTI (PAL) 6 5.61 8 217 BARZAGLI (JUV) 6.5 6.41 16 218 BASTA (UDI) 7 6.8 14 219 BELLINI (ATA) 6 6.16 9 220 BELLUSCI (CAT) 6 5.83 7 221 BELMONTE (SIE) 0 5.25 3 222 BENALOUANE (CES) 0 5.38 4 223 BENATIA (UDI) 6 5.94 9 224 BIAVA (LAZ) 0 5.66 7 225 BONERA (MIL) 5 5.92 7 226 BONUCCI (JUV) 7.5 6.33 16 227 BOVO (GEN) 0 5.28 4 228 BRANDAO (PAR) 0 5.5 4

CAMPIONATO P. V. G. 29 5 0 17 5,5 1 35 0 0 11 0 0 4 0 0 23 0 1 13 0 0 11 0 0 20 0 0 23 6 0 23 6 1 31 5 0 27 6 1 27 6 0 34 6,5 0 30 6 5 19 6 1 30 6 0 2 0 0 11 0 0 26 6 1 25 0 1 20 5 0 31 6,5 3 8 0 0 2 0 0

MEDIA VOTO 6.03 6 5.83 5.5 5 6.09 5.86 5.65 5.79 5.82 5.79 5.76 5.98 5.72 6.49 6.23 5.97 5.97 4.5 5.62 6 5.66 6.08 5.98 5.21 5

A. 2 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 2 0 3 2 0 0 0 0 0 0 1 0 0

ESPAMM 0/4 0/1 0/3 0/3 0/0 0/3 0/0 1/0 0/4 0/1 0/3 1/3 0/5 2/6 0/3 0/2 0/3 0/6 0/0 1/3 0/9 0/8 1/4 1/5 0/2 0/0

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 229 BRITOS (NAP) 4.5 5.69 4 230 BRIVIO (LEC) 6 5.96 10 231 BURDISSO (ROM) 0 6.15 4 390 CACERES (JUV) 6 6.27 11 233 CAMPAGNARO (NAP) 0 5.91 8 234 CAMPORESE (FIO) 0 5.64 4 235 CANINI (CAG) 3.5 5.5 6 236 CANNAVARO (NAP) 5 5.98 11 237 CAPELLI (ATA) 0 5.88 4 238 CAPUANO (CAT) 0 5.5 4 239 CARROZZIERI (LEC) 0 5.45 4 391 CARVALHO (GEN) 6 5.69 5 240 CASSANI (FIO) 5.5 5.81 9 241 CASSETTI (ROM) 0 4.4 3 243 CECCARELLI L. (CES) 0 5.98 8 244 CENTURIONI (NOV) 6.5 5.58 4 245 CESAR (CHI) 5 5.52 6 247 CHERUBIN (BOL) 6 5.79 6 249 CHIELLINI (JUV) 5.5 6.32 18 250 CHIVU (INT) 0 5.36 4 251 CICINHO (ROM) 0 4.75 1 252 CODA (UDI) 0 5.71 4 253 COMOTTO (CES) 5.5 5.56 6 371 CONTINI (SIE) 4.5 5.7 6 254 CORDOBA (INT) 0 5.5 4 394 COUBRONNE (NOV) 0 5 1 256 CRESPO J.A.R. (BOL) 0 5.93 4 257 DAINELLI (CHI) 0 5.53 4 258 DANILO (UDI) 6 6.11 13 259 DE CEGLIE (JUV) 0 6.25 10 395 DE SCIGLIO (MIL) 6 6.33 1 260 DE SILVESTRI (FIO) 0 5.45 6 261 DEL GROSSO (SIE) 6 6.02 11 372 DELLAFIORE (NOV) 0 5.5 4 263 DIAKITE' (LAZ) 6 5.78 6 265 DIAS (LAZ) 0 5.46 5 266 DOMIZZI (UDI) 6 6.22 12 375 DRAME' (CHI) 0 5.89 7 267 EKSTRAND (UDI) 0 5.43 1 268 ESPOSITO (LEC) 4.5 5.52 5 393 FANCHONE (UDI) 0 0 3 382 FARAONI (INT) 0 5.83 4 270 FELIPE (FIO) 5.5 5.88 3 271 FELTSCHER (PAR) 0 5.5 1 272 FERNANDEZ (NAP) 0 5.58 4 273 FERRARIO (PAR) 0 5.5 4 274 FERRI (ATA) 0 5.88 4 275 FERRONETTI (UDI) 0 6 4 378 FIDELEFF (NAP) 0 5.1 4 276 FREY N. (CHI) 5.5 5.8 7 389 GABRIEL DA SILVA (NOV) 0 6.25 4 277 GAMBERINI (FIO) 6.5 5.95 9 278 GARCIA (NOV) 6.5 5.65 6 279 GARICS (BOL) 5.5 6.19 8 280 GARRIDO (LAZ) 5.5 5.36 3 281 GEMITI (NOV) 0 5.79 8 283 GOBBI (PAR) 6 5.96 9 373 GOZZI (CAG) 0 5 2 284 GRANQVIST (GEN) 6 5.85 8 285 GRAVA (NAP) 0 5.42 3 286 GROSSO (JUV) 0 6 1 288 HEINZE (ROM) 4.5 5.78 7 289 JOKIC (CHI) 5 5.63 4 290 JONATHAN (PAR) 6 6.09 8 291 JOSE ANGEL (ROM) 0 5.38 5 292 JUAN (ROM) 0 6.34 5 392 JUAN JESUS (INT) 0 0 2 293 KALADZE (GEN) 0 5.5 6 379 KJAER (ROM) 6 5.52 7 294 KONKO (LAZ) 6.5 5.9 9 295 KROLDRUP (FIO) 0 6 4 383 LABRIN (PAL) 0 5.56 1 296 LAURO (CES) 0 5.42 4 377 LEGROTTAGLIE (CAT) 5.5 6.47 14 297 LICHTSTEINER (JUV) 0 6.47 15 298 LISUZZO (NOV) 6.5 5.88 7 374 LORIA (BOL) 5.5 5.77 4 299 LUCARELLI A. (PAR) 6 5.93 11 300 LUCCHINI (ATA) 0 5.83 9 301 LUCIO (INT) 6 5.59 8 302 LUDI (NOV) 0 5.28 2 303 LULIC (LAZ) 6.5 6.54 6 304 MAICON (INT) 9.5 6.23 13 305 MANDELLI (CHI) 0 5.5 3 306 MANFREDINI (ATA) 5 6 8 307 MANTOVANI (PAL) 5 5.8 8 308 MARCHESE (CAT) 9.5 6.2 12 384 MARCHIORI (GEN) 0 5.5 1 309 MASIELLO (ATA) 0 6 4 311 MESTO (GEN) 5.5 5.5 5 312 MEXES (MIL) 0 5.79 5 388 MIGLIONICO (LEC) 4.5 5.57 5

CAMPIONATO P. V. G. 10 5 1 25 6 2 10 0 1 11 6 1 30 0 2 7 0 0 33 5,5 0 31 5,5 2 11 0 0 7 0 0 11 0 0 8 6 0 25 5,5 1 6 0 0 24 0 1 21 6,5 0 28 5 0 20 6,5 1 33 6 2 14 0 0 2 0 0 7 0 0 28 5,5 0 15 5 0 5 0 0 1 0 0 7 0 0 19 0 0 36 6 1 21 0 1 3 6 0 21 0 0 32 6 2 17 0 0 24 6 1 23 0 0 30 6 1 18 0 1 11 0 0 26 5 1 0 0 0 13 0 1 2 6 0 4 0 0 15 0 0 12 0 1 13 0 0 15 0 1 4 0 0 27 5,5 0 3 0 0 29 6,5 1 20 6,5 0 17 5,5 1 10 5,5 0 33 0 1 25 6 2 2 0 0 27 6 1 5 0 0 2 0 0 28 5 0 19 5 0 15 6 1 26 0 0 16 0 3 0 0 0 26 0 0 21 6 0 25 6,5 0 0 0 0 9 0 0 19 0 0 30 5,5 5 34 0 2 20 6,5 0 9 6 1 33 6 2 25 0 0 33 6 1 9 0 0 26 6,5 4 23 7 2 7 0 0 25 5,5 1 23 5 2 32 6,5 3 1 0 0 17 0 1 30 5,5 1 13 0 0 15 5 0

MEDIA VOTO 5.57 5.81 5.95 6 5.71 5.67 5.67 5.92 5.91 5.42 5.91 5.69 5.73 4.9 5.95 5.8 5.69 5.78 6.23 5.54 4.75 5.79 5.61 5.82 5.5 5 5.9 5.72 6.11 6.12 6.33 5.42 5.94 5.63 5.83 5.7 6.19 5.83 5.71 5.59 0 5.62 6 5.38 5.73 5.33 5.86 5.88 5.12 5.87 6.25 5.9 5.78 6 5.4 5.7 5.76 5 5.85 5.6 6 5.89 5.68 5.77 5.48 5.88 0 5.69 5.67 5.9 0 5.72 5.58 6.1 6.25 5.95 5.5 5.86 5.98 5.55 5.56 6.22 5.93 5.58 6 5.59 5.97 5 5.97 5.47 5.92 5.71

A. 0 1 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 2 0 1 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 1 0 1 4 1 1 1 2 0 0 1 0 0

ESPAMM 0/5 0/3 0/2 0/0 0/3 0/2 1/5 0/10 0/3 0/1 1/8 0/0 0/6 1/3 1/5 0/5 0/8 0/6 0/7 0/5 0/0 0/1 0/9 0/4 0/1 0/0 0/0 1/6 0/6 1/3 0/0 0/3 0/7 0/4 1/5 2/8 0/6 0/6 0/4 2/5 0/0 0/2 0/1 0/1 0/4 0/5 0/0 1/1 0/2 0/4 0/0 0/6 0/5 0/0 0/2 1/2 0/4 0/0 0/3 0/3 0/0 0/6 0/2 0/1 1/3 1/3 0/0 2/7 1/4 1/2 0/0 0/3 2/6 0/9 0/6 0/3 0/2 1/6 1/5 0/5 0/1 0/2 0/6 0/3 0/9 1/2 0/6 0/0 0/5 0/9 0/3 0/4

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 313 MILANOVIC (PAL) 4.5 5.3 3 386 MORAS (CES) 5.5 5.33 4 314 MORERO (CHI) 0 5.86 4 315 MORETTI E. (GEN) 6 5.67 6 316 MORGANELLA (NOV) 6 5.55 7 317 MORLEO (BOL) 5.5 5.55 7 318 MOTTA M. (CAT) 6 5.63 5 319 MUNOZ (PAL) 0 5.58 6 320 NAGATOMO (INT) 6.5 5.85 11 321 NASTASIC (FIO) 0 5.96 9 322 NATALI (FIO) 6 6.07 11 323 NESTA (MIL) 5 6.06 7 324 NEUTON (UDI) 0 5 2 325 ODDO (LEC) 0 5.74 6 326 PACI (NOV) 0 5.88 7 327 PALETTA (PAR) 6 6.17 14 328 PASQUAL (FIO) 6 5.83 9 329 PASQUALE (UDI) 6.5 6.12 7 330 PELUSO (ATA) 5 6.05 10 331 PERICO (CAG) 0 5.4 2 367 PESOLI (SIE) 0 5.72 4 332 PISANO E. (PAL) 5 5.56 5 333 PISANO F. (CAG) 5 5.62 7 334 PORTANOVA (BOL) 0 5.94 12 335 POTENZA (CAT) 0 5.5 4 336 RADU (LAZ) 0 5.86 6 370 RAGGI (BOL) 0 5.79 9 337 RAIMONDI (ATA) 0 5.85 6 338 RANOCCHIA (INT) 0 5.54 6 339 RICKLER (BOL) 0 6 1 385 RINAUDO (NOV) 0 4.7 4 380 RODRIGUEZ G. (CES) 5.5 5.7 7 340 ROMULO (FIO) 0 5.59 4 341 ROSI (ROM) 0 5.68 4 342 ROSSETTINI (SIE) 0 5.85 9 343 ROSSI A. (SIE) 0 5.72 5 344 ROSSI M. (CES) 0 5.12 3 368 RUBIN (BOL) 10 5.58 6 387 SAMPIRISI (GEN) 5.5 5.5 3 346 SAMUEL (INT) 8 6.08 12 347 SANTACROCE (PAR) 0 5.64 4 349 SARDO (CHI) 5.5 5.82 6 350 SCALONI (LAZ) 6 5.93 5 351 SILVESTRE (PAL) 7.5 6.43 14 352 SORENSEN (BOL) 0 6.6 4 353 SPOLLI (CAT) 0 5.97 11 354 STANKEVICIUS (LAZ) 0 5.45 4 355 STENDARDO (ATA) 4 5.83 6 357 TERZI (SIE) 6 5.74 8 358 THIAGO SILVA (MIL) 0 6.52 12 359 TOMOVIC (LEC) 6.5 5.67 9 360 VITALE (BOL) 0 6 4 361 VITIELLO (SIE) 5.5 5.86 7 362 VON BERGEN (CES) 5 5.66 5 363 YEPES (MIL) 5 6.2 5 364 ZACCARDO (PAR) 6.5 5.91 12 365 ZAMBROTTA (MIL) 0 5.82 4 369 ZAURI (LAZ) 6 5.5 3

CAMPIONATO P. V. G. 5 5 0 14 5,5 0 8 0 0 26 6 1 30 6,5 0 29 6,5 0 13 6 0 18 0 1 34 6,5 2 25 0 2 34 6 2 16 5 1 4 0 0 27 0 1 26 0 1 32 6 4 31 6 0 20 6,5 0 32 5 1 14 0 0 9 0 0 27 5 0 34 5,5 0 33 0 3 9 0 0 21 0 0 31 0 0 13 0 0 12 0 1 0 0 0 5 0 0 27 5,5 0 9 0 0 20 0 0 31 0 1 9 0 0 21 0 0 13 7,5 1 3 5,5 0 26 7 2 12 0 0 20 5,5 1 18 6 1 29 5 5 2 0 1 30 0 2 11 0 0 16 5 0 34 6,5 1 27 0 2 33 6,5 1 0 0 0 32 5,5 1 26 5 0 10 5 1 34 6,5 1 11 0 1 8 6 0

MEDIA VOTO 5.4 5.57 6 5.73 5.67 5.74 5.69 5.53 5.76 5.94 5.97 6.06 5 5.74 5.9 5.91 5.79 6 5.98 5.5 5.69 5.63 5.74 5.83 5.56 5.88 5.84 5.88 5.41 0 5.1 5.72 5.56 5.62 5.92 5.78 5.34 5.65 5.5 5.88 5.72 5.8 5.71 5.96 6.25 5.98 5.5 6 5.87 6.33 5.65 0 5.84 5.73 6.05 5.9 5.64 5.25

A. 0 0 0 0 1 0 0 1 2 0 1 0 0 1 0 0 4 2 2 0 1 0 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 0 1 0 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0

ESPAMM 0/1 0/4 0/2 1/9 0/10 2/5 1/1 1/4 0/2 0/6 1/6 0/6 0/0 1/6 0/7 0/8 0/5 0/0 0/7 0/2 0/2 0/4 0/4 1/8 0/3 0/3 0/4 0/5 1/2 0/0 0/0 0/2 0/1 0/2 0/11 0/5 1/5 0/3 0/1 0/4 0/3 1/5 1/2 0/4 0/1 2/8 0/2 1/5 0/11 0/2 0/5 0/0 0/6 0/5 0/3 0/8 0/2 0/0

A. 0 0 0 0 4 1 5 5 0 0 0 0 3 2 0 1 1 2 2 4 1 1 0 0 2 0 1 1

ESPAMM 0/3 0/5 1/5 0/0 0/3 0/7 0/4 0/7 0/1 0/3 0/3 0/2 0/5 0/5 0/0 0/10 1/0 0/3 1/4 0/3 1/2 0/9 1/1 1/5 2/3 0/2 0/1 0/4

Centrocampisti CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ABDI (UDI) 0 5.68 6 502 ACQUAH (PAL) 0 5.65 4 704 ALMIRON (CAT) 5 6.29 13 715 ALVAREZ (PAL) 0 5.38 4 503 ALVAREZ R. (INT) 5.5 6.26 10 504 AMBROSINI (MIL) 0 6.05 10 505 AQUILANI (MIL) 0 6.38 7 695 ARMERO (UDI) 0 5.88 10 741 ARRIGONI (CES) 0 5.61 1 506 ASAMOAH (UDI) 6.5 6.43 15 507 BACINOVIC (PAL) 0 5.5 4 508 BADU (UDI) 0 5.94 4 509 BARRETO E. (PAL) 0 6.09 12 510 BARRIENTOS (CAT) 6.5 6.72 14 734 BATTOCCHIO (UDI) 0 6 1 511 BEHRAMI (FIO) 6 6.03 12 736 BELLUSCHI (GEN) 6 5.96 10 513 BERTOLACCI (LEC) 6 6.26 11 719 BERTOLO (PAL) 5.5 6.06 9 514 BIABIANY (PAR) 6.5 6.78 21 515 BIAGIANTI (CAT) 0 5.73 4 516 BIONDINI (GEN) 6 5.86 10 517 BIRSA (GEN) 0 5.44 4 518 BLASI (LEC) 6 5.68 6 519 BOATENG (MIL) 6 6.97 10 521 BOLZONI (SIE) 0 5.93 4 522 BONAVENTURA (ATA) 6 6.28 13 710 BRADLEY (CHI) 0 6.21 14

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CAMPIONATO P. V. G. 23 0 0 20 0 0 31 5 4 8 0 0 20 6 2 22 0 1 22 0 1 28 0 0 9 0 0 30 6,5 3 13 0 0 10 0 0 33 0 1 25 7 4 2 0 0 31 6 0 13 6 1 27 6 3 27 5,5 3 37 6,5 5 14 0 0 34 6 1 9 0 0 21 6 0 18 6 5 15 0 1 28 6 2 34 0 1

MEDIA VOTO 5.76 5.79 5.98 5.38 5.87 6.02 6.08 5.82 5.67 6.18 5.62 6.06 5.98 6.29 6 6.13 5.68 5.85 5.75 6.25 5.79 5.85 5.5 5.87 6.22 5.79 6.04 6.15

4

I NUMERI

10,5

la media punti nelle ultime 4 giornate di Fabrizio Miccoli: nessuno in Serie A ultimamente ha fatto meglio. Secondo Giovinco a 9,63. terzi Ibrahimovic e Sneijder a 9,25

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 524 BRIGHI (ATA) 0 525 BROCCHI (LAZ) 0 526 CAMBIASSO (INT) 6 527 CANA (LAZ) 10 528 CANDREVA (LAZ) 6 529 CARMONA (ATA) 5.5 731 CARROZZA (ATA) 0 531 CASARINI (BOL) 0 735 CAZZOLA (ATA) 0 533 CEPPELINI (CAG) 0 534 CERCI (FIO) 9.5 535 CIGARINI (ATA) 6 536 CODREA (SIE) 0 537 COLUCCI (CES) 5.5 538 CONSTANT (GEN) 0 539 CONTI (CAG) 6 541 COSSU (CAG) 5.5 543 CRUZADO (CHI) 5.5 691 CUADRADO (LEC) 0 544 D'AGOSTINO (SIE) 6 547 DE ROSSI (ROM) 5.5 548 DEL NERO (CES) 5.5 549 DELLA ROCCA (PAL) 0 720 DELVECCHIO (LEC) 5 726 DESSENA (CAG) 0 551 DI MATTEO (LEC) 0 696 DIAMANTI (BOL) 10 718 DJOKOVIC (CES) 6 552 DONADEL (NAP) 0 730 DONATI (PAL) 6 554 DOSSENA (NAP) 6 556 DZEMAILI (NAP) 3 557 EKDAL (CAG) 6.5 558 EL SHAARAWY (MIL) 0 711 ELIA (JUV) 0 559 EMANUELSON (MIL) 0 707 ERIKSSON (CAG) 0 705 ESTIGARRIBIA (JUV) 0 560 FABBRINI (UDI) 5.5 727 FERNANDES (UDI) 6 561 FERREIRA PINTO (ATA) 0 562 FLAMINI (MIL) 0 716 GAGO (ROM) 5.5 564 GALLOPPA (PAR) 6 565 GARGANO (NAP) 5 566 GATTUSO (MIL) 0 699 GAZZI (SIE) 5.5 567 GIACOMAZZI (LEC) 6 714 GIANDONATO (LEC) 5.5 568 GIORGI (SIE) 0 569 GOMEZ (CAT) 6.5 570 GONZALEZ (LAZ) 6 571 GRECO (ROM) 0 573 GROSSI (SIE) 5 574 GROSSMULLER (LEC) 0 575 GUANA (CES) 5.5 737 GUARIN (INT) 6.5 576 HAMSIK (NAP) 5 577 HERNANES (LAZ) 0 578 HETEMAJ (CHI) 4.5 579 IBARBO (CAG) 5 580 ILICIC (PAL) 0 581 INLER (NAP) 4.5 582 ISLA (UDI) 0 583 IZCO (CAT) 6 584 JANKOVIC (GEN) 6 728 JENSEN (NOV) 0 586 JORQUERA (GEN) 0 587 JOVETIC (FIO) 0 589 KHARJA (FIO) 6.5 713 KONE (BOL) 0 590 KRASIC (JUV) 0 591 KRHIN (BOL) 0 592 KUCKA (GEN) 3 594 LAMELA (ROM) 4.5 694 LANZAFAME (CAT) 0 595 LAZZARI (FIO) 6 596 LEDESMA C. (LAZ) 0 598 LJAJIC (FIO) 0 599 LLAMA (CAT) 0 600 LODI (CAT) 9.5 682 LORES VARELA (PAL) 0 601 LUCIANO (CHI) 9.5 603 MAGGIO (NAP) 5.5 605 MANNINI (SIE) 5.5 606 MARCHIONNI (FIO) 5.5 607 MARCHISIO (JUV) 6 608 MARIANINI (NOV) 0 609 MARIGA (PAR) 0 698 MARQUES (PAR) 0 739 MARQUINHO (ROM) 6 610 MARRONE (JUV) 0 611 MARTINEZ (CES) 0 612 MARTINHO (CES) 5 613 MATUZALEM (LAZ) 0 614 MAURI (LAZ) 5.5 615 MAZZARANI (NOV) 0 617 MERKEL (MIL) 0 618 MESBAH (MIL) 0 619 MIGLIACCIO (PAL) 8 743 MINOTTI (ATA) 5 620 MODESTO (PAR) 0 621 MONTOLIVO (FIO) 6 692 MORALEZ (ATA) 5.5 623 MORRONE (PAR) 0 624 MUDINGAYI (BOL) 7 626 MUNTARI (MIL) 5.5 724 MUSACCI (PAR) 6 742 MUTARELLI (ATA) 0 627 NAINGGOLAN (CAG) 6 628 NOCERINO (MIL) 4.5 630 OBI (INT) 6.5 631 OBODO (LEC) 0 632 OLIVERA (FIO) 7.5 633 PADOIN (JUV) 0 697 PAGLIALUNGA (CAT) 0 634 PALLADINO (PAR) 0 738 PALOMBO (INT) 0 636 PAROLO (CES) 6 740 PARRAVICINI (SIE) 0 639 PAZIENZA (UDI) 6 640 PEPE (JUV) 6 725 PEREIRA (PAR) 0 712 PEREYRA (UDI) 6 641 PEREZ (BOL) 6 642 PERROTTA (ROM) 0 643 PESCE (NOV) 6.5 645 PIATTI (LEC) 0 647 PINZI (UDI) 0 648 PIRLO (JUV) 6.5 717 PJANIC (ROM) 6 706 POLI (INT) 0 651 PORCARI (NOV) 6 732 PUDIL (CES) 0 652 PULZETTI (BOL) 0 653 RADOVANOVIC (NOV) 6 654 RAMIREZ (BOL) 0 655 REGINALDO (SIE) 0 656 RICCHIUTI (CAT) 0 657 RIGONI L. (CHI) 5.5 658 RIGONI M. (NOV) 16.5

MEDIA QUOT. 5.9 4 6.07 4 5.99 13 6.31 7 6.29 15 5.98 10 5.88 7 5.54 4 6.07 7 5.17 2 6.22 12 6.16 11 6 4 5.5 4 5.67 4 6.28 14 6.13 15 5.69 6 6.03 10 6.39 10 6.47 15 6.11 5 5.69 6 5.8 7 6.23 5 6 1 7.22 23 5.55 4 6 4 6.42 13 5.84 10 6.05 11 6 9 6.57 9 5.58 4 6.13 12 0 3 5.92 5 5.82 6 6.07 9 6 4 6 4 5.9 10 5.93 11 6.19 12 5.67 4 5.98 11 6.3 13 5.25 3 6.03 8 6.41 17 6.14 10 5.77 4 5.94 6 6.27 4 5.8 6 6.3 9 6.49 21 6.5 17 5.88 10 6.33 14 5.97 13 5.78 11 6.64 4 6.06 10 6.52 14 5.38 4 6.36 10 7.66 25 5.85 6 5.69 8 5.72 4 6.22 4 5.92 9 6.38 15 5.82 5 5.73 10 6.47 18 5.33 5 5.9 6 6.77 22 5.7 4 5.83 9 6.45 15 5.76 5 5.57 4 7 21 5.81 4 6.41 8 6.62 5 6.58 11 6.38 4 5.62 4 5.61 5 5.92 6 6.41 9 6.03 9 6.17 4 5.71 6 6.29 12 5 1 6.04 8 6.32 16 6.56 17 5.78 8 5.82 9 6.32 10 5.83 1 5.5 1 6.12 13 6.94 21 5.96 9 5.48 4 5.66 7 5.98 9 6 3 5.75 4 5.17 4 5.81 9 5.5 1 5.91 7 6.73 15 5.92 1 6.33 8 5.54 7 5.58 4 5.75 8 5.5 4 6.35 12 6.94 23 6.36 13 6 7 5.78 8 6 5 5.67 5 5.74 6 6.67 19 5.79 4 5.93 6 6.17 10 7.22 23

CAMPIONATO P. V. G. 11 0 0 15 0 0 36 6,5 4 14 7 2 32 6,5 4 27 5,5 1 12 0 0 11 0 0 11 0 0 5 0 0 22 7 5 31 6 1 1 0 0 22 5,5 0 21 0 1 31 6 4 32 6 1 20 5,5 0 32 0 3 23 6 3 31 6 3 12 5,5 1 21 0 0 29 5,5 1 11 0 1 6 0 0 29 7 7 14 6 0 0 0 0 18 5,5 2 32 6 0 28 4 3 29 6,5 1 22 0 2 4 0 0 30 0 2 0 0 0 13 0 1 13 6 1 15 6 1 7 0 0 1 0 0 30 5,5 1 29 6 1 32 5,5 2 5 0 0 33 5,5 1 32 6 3 8 5,5 0 22 0 1 33 6,5 4 30 6,5 1 17 0 0 17 5 1 14 0 2 30 6 1 5 6,5 0 36 5 9 31 0 8 32 5 0 37 5 3 33 0 2 35 4,5 0 21 0 3 24 6 1 29 6 6 6 0 0 22 0 2 27 0 14 18 6,5 0 30 0 1 7 0 1 7 0 1 26 4 2 28 4,5 3 11 0 1 32 6 2 36 0 3 15 0 1 14 0 0 37 6 9 5 0 0 24 6,5 1 32 5,5 3 21 5,5 0 7 6 0 36 6 9 13 0 1 11 0 1 3 0 1 14 6 3 2 0 0 13 0 0 18 5 0 21 0 1 15 5,5 3 20 0 1 14 0 0 19 0 1 29 6,5 2 1 5,5 0 25 0 3 30 6 4 33 5,5 6 29 0 1 34 7 0 17 5,5 3 13 6 0 1 0 0 36 6,5 1 35 5 10 27 6,5 1 22 0 0 20 6,5 0 24 0 1 0 0 0 5 0 0 3 0 0 30 6 1 7 0 0 22 6 1 30 6,5 6 5 0 0 10 6,5 1 28 6 0 18 0 0 20 6,5 0 10 0 0 27 0 2 36 6,5 3 29 5,5 3 17 0 0 34 6 2 7 0 1 24 0 0 27 6 1 32 0 8 13 0 0 19 0 0 25 5,5 2 34 7,5 11

MEDIA ESPVOTO A. AMM 6 0 0/2 6.07 1 0/2 5.63 1 0/1 5.96 0 0/3 5.97 2 0/5 5.98 0 0/6 5.88 0 0/1 5.5 0 0/1 6.21 0 0/2 5.5 0 0/2 5.8 1 1/3 6.18 2 0/12 6 0 0/0 5.57 1 1/4 5.6 1 0/4 5.98 2 0/11 6.13 3 0/12 5.72 0 0/1 5.88 1 1/8 6.02 1 0/5 6.29 1 0/9 5.69 0 0/2 5.75 0 0/2 5.91 0 0/12 6.05 0 0/2 6 0 0/0 6.42 6 0/6 5.56 0 0/2 0 0 0/0 6.11 2 0/5 5.8 2 0/2 5.77 4 1/8 5.9 1 0/3 6.1 1 0/1 5.17 0 0/0 5.85 3 0/1 0 0 0/0 5.86 0 0/0 5.68 1 1/3 5.9 1 0/3 6 0 0/0 6 0 0/0 5.9 1 1/6 5.85 2 0/7 6 3 0/5 5.83 0 0/1 5.88 2 0/7 6.06 2 0/7 5.38 0 0/1 5.84 1 0/3 6.05 1 0/1 6.09 1 1/2 5.77 1 0/2 5.67 1 0/1 5.81 1 1/0 5.85 0 0/12 6.1 1 0/0 5.88 3 0/3 5.84 2 0/3 5.97 2 0/9 5.94 5 0/1 5.77 4 1/5 5.76 2 0/3 6.19 2 0/3 6.12 0 0/3 5.88 2 1/5 5.38 0 0/0 5.95 3 0/1 6.22 3 0/3 5.77 1 0/0 5.67 1 0/7 5.08 0 0/0 6 0 0/2 5.81 1 1/8 5.9 4 0/1 5.72 0 0/5 5.56 1 0/6 6.18 4 0/4 5.19 1 0/1 5.75 1 0/0 6.23 5 0/3 5.7 0 0/0 5.83 1 0/4 6.12 4 0/3 5.8 0 0/2 5.6 0 0/2 6.35 0 0/7 5.69 0 0/3 6.27 0 0/2 6 0 0/1 5.92 1 0/3 6.5 1 0/0 5.55 0 0/0 5.61 0 0/1 5.98 1 1/7 5.87 1 0/3 5.79 2 0/1 5.92 3 0/1 5.66 0 0/4 6.14 2 0/7 5.5 0 0/1 5.62 0 0/1 5.95 2 0/8 5.95 5 0/5 5.75 1 0/8 6.03 0 0/11 5.5 2 0/6 6.05 0 0/4 6 0 0/1 6.11 1 0/7 6.17 0 0/6 5.94 0 1/3 5.6 0 0/5 5.58 2 1/6 5.96 0 0/5 0 0 0/0 5.38 1 0/0 5.17 0 0/0 5.76 0 0/4 5.62 0 0/1 5.81 0 0/3 6.26 3 0/6 5.88 0 0/0 6 1 0/2 5.8 0 0/14 5.62 0 0/1 5.88 0 1/3 5.56 0 0/1 6.29 1 1/9 6.64 12 0/6 5.93 6 0/5 6.1 0 0/3 5.68 2 0/9 5.36 0 1/2 5.71 2 0/6 5.76 0 1/5 6.12 4 0/8 5.82 0 0/1 5.88 1 0/2 6.02 0 0/5 6.28 4 0/4


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

CODICE GIOCATORE 659 ROSSI M. (GEN) 709 RUI SAMPAIO (CAG) 723 SALIFU (FIO) 702 SAMMARCO (CHI) 660 SANTANA (CES) 661 SCHELOTTO (ATA) 663 SCULLI (GEN) 664 SEEDORF (MIL) 665 SESTU (SIE) 666 SEYMOUR (CAT) 669 SIMPLICIO (ROM) 673 SNEIJDER (INT) 674 STANKOVIC (INT) 675 STRASSER (MIL) 676 TADDEI (ROM) 693 TAIDER (BOL) 708 TORJE (UDI) 703 VACEK (CHI) 679 VALDES (PAR) 680 VALIANI (PAR) 681 VAN BOMMEL (MIL) 683 VARGAS J. (FIO) 729 VAZQUEZ (PAL) 684 VELOSO (GEN) 685 VERGASSOLA (SIE) 686 VIDAL (JUV) 700 VIVIANI (ROM) 687 ZAHAVI (PAL) 688 ZANETTI (INT) 690 ZUNIGA (NAP)

MAGIC PUNTI 6 0 0 0 6 5.5 0 0 5.5 0 0 7 0 0 5 6.5 0 7 0 6 4.5 0 5.5 0 6 4.5 0 5 6 6

MEDIA QUOT. 6.38 14 6 2 5.81 3 5.83 7 5.88 10 6.25 14 6.42 13 5.83 5 5.5 3 5.86 8 6.71 10 6.98 17 5.71 8 5.82 3 6 8 6.07 5 6 6 5.64 5 6.28 11 5.88 9 5.85 8 5.75 9 5.85 10 6.38 11 6.11 10 6.62 21 5.5 3 6.21 7 5.86 11 5.98 11

CAMPIONATO P. V. G. 29 6 5 6 0 0 12 0 0 27 0 2 23 6 2 36 5,5 2 27 0 4 17 0 2 4 5,5 0 24 0 1 19 0 4 20 7 4 19 0 0 13 0 1 24 5,5 1 13 6,5 0 20 0 2 19 6 0 19 0 1 25 6 1 25 5 0 24 0 0 13 5,5 0 28 0 2 28 6 0 33 5 7 6 0 0 20 5 2 33 6 0 30 6 2

MEDIA VOTO 5.98 6 5.88 5.63 5.62 6.08 5.83 5.53 5.38 5.78 5.96 6.32 5.75 5.73 5.9 6.21 5.66 5.64 6.09 5.84 5.98 5.68 5.85 6.17 6.13 6.12 5.5 5.79 5.86 5.84

A. 1 0 0 1 0 3 4 0 0 0 0 3 1 0 1 0 0 1 2 0 0 3 0 1 1 2 0 2 2 0

ESPAMM 1/5 0/0 0/2 0/5 1/4 0/6 0/5 0/3 0/0 0/3 0/3 0/3 0/4 0/4 0/3 0/3 0/1 0/2 0/4 0/4 0/6 0/2 0/0 0/3 0/3 1/12 0/0 0/2 1/2 1/3

Attaccanti CODICE GIOCATORE 917 ACOSTA (SIE)

MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 0 6 1

CAMPIONATO P. V. G. 0 0 0

MEDIA VOTO 0

ESPA. AMM 0 0/0

923 ACOSTY (FIO)

0

5.83

1

4

0

0

5.88

0 0/1

801 ACQUAFRESCA (BOL)

7

6.02

15

31

6

5

5.55

1 0/2

924 ALFARO (LAZ)

0

5.57

7

8

0

0

5.5

0 0/0

803 AMAURI (FIO)

0

5.75

6

13

0

1

5.58

0 0/4

806 BARRETO D.S. (UDI)

0

5.58

4

7

0

0

5.67

0 0/1

928 BELFODIL (BOL)

6

5.88

1

7

6

0

5.88

0 0/0

910 BERGESSIO (CAT)

5

6.57

18

34

5

7

5.94

1 0/2

808 BOGDANI (SIE)

5

6.14

12

25

5

4

5.59

0 0/2

809 BOJAN (ROM)

7

6.32

19

32

7

6

5.75

1 1/4

926 BOJINOV (LEC)

5

5.94

8

9

5

1

5.56

0 0/0

810 BORINI (ROM)

5

7.17

16

24

5

9

6.07

0 0/3

811 BORRIELLO (JUV)

6

6.37

15

19

6

2

5.82

2 0/1

812 BRIENZA (SIE)

6

6.41

19

35

6

4

6.04

4 1/4

920 BUDAN (PAL)

5

6.83

10

20

5

6

5.83

1 0/2

814 CALAIO' (SIE)

0

7.28

12

25

0

11

5.96

1 0/5

918 CARACCIOLO (NOV)

5

5.87

14

30

5

3

5.58

2 2/2

815 CASSANO (MIL)

0

7.46

8

15

0

3

6.36

7 0/1

816 CASTAIGNOS (INT)

0

5.79

4

6

0

1

5.25

0 0/0

817 CATELLANI (CAT)

0

6.13

6

20

0

1

5.87

1 0/1

818 CAVANI (NAP)

4

7.74

35

35

4,5

23

6.07

2 0/4

821 CORVIA (LEC)

0

5.91

10

22

0

2

5.62

0 0/3

824 DEL PIERO (JUV)

0

6.59

16

22

0

2

6.15

2 0/0

825 DENIS (ATA)

6.5

7.61

24

32

6,5

16

6.2

3 1/4

826 DESTRO (SIE)

5.5

7.44

26

29

5,5

11

6.17

2 0/3

827 DI MICHELE (LEC)

5.5

7.11

21

28

5,5

11

6.09

1 0/5

828 DI NATALE (UDI)

10

8.4

40

35

7

22

6.46

6 0/2

829 DI VAIO (BOL)

7.5

6.46

21

36

6,5

10

5.74

5 0/4

925 EBAGUA (CAT)

0

5.62

4

3

0

0

5.5

0 0/0

831 EL KABIR (CAG)

0

6

4

7

0

1

5.6

0 0/2

929 FILIPPI (CES)

0

6

1

3

0

0

6

0 0/0

834 FLOCCARI (PAR)

10

6.93

22

27

7

8

5.96

2 0/1

835 FLORO FLORES (UDI)

9.5

6.59

16

26

6,5

4

6.02

3 0/4

915 FORLAN (INT)

0

5.75

10

18

0

2

5.17

3 0/1

836 GABBIADINI (ATA)

6

6.2

13

22

6

1

5.9

1 0/0

837 GIACCHERINI (JUV)

6

6.02

11

22

6

1

5.9

1 0/3

838 GILARDINO (GEN)

0

6.34

18

25

0

5

5.71

2 0/3

839 GIMENEZ (BOL)

0

5.65

4

14

0

0

5.59

1 0/2

840 GIOVINCO (PAR)

9

7.73

33

35

6

15

6.49

9 1/3

841 GONZALEZ PABLO (SIE)

0

5.62

6

16

0

1

5.47

0 0/1

912 GRANDOLFO (CHI)

0

0

4

1

0

0

0

0 0/0

844 HERNANDEZ (PAL)

5.5

6.82

11

20

5,5

6

6.02

0 0/4

845 IAQUINTA (CES)

0

5.93

4

7

0

1

6.25

1 0/1

846 IBRAHIMOVIC (MIL)

13

9.42

49

31

7

28

6.63

5 1/3

847 INZAGHI (MIL)

0

6

4

6

0

0

6

0 0/0

849 JEDA (NOV)

6

6.11

11

23

6

3

5.73

0 0/1

851 KLOSE (LAZ)

6

7.76

19

27

6

13

6.19

3 0/1

852 KOZAK (LAZ)

10

6.22

7

16

7

3

5.78

0 1/2

853 LARRIVEY (CAG)

5

6.6

11

27

5

7

5.62

0 0/1

854 LARRONDO (SIE)

0

5.69

5

13

0

1

5.5

0 0/3

855 LAVEZZI (NAP)

5

7.36

26

29

5

9

6.36

6 0/6

919 LIVAJA (INT)

0

5.83

1

2

0

0

5.5

0 0/0

856 LUCARELLI C. (NAP)

0

6

4

3

0

0

6

0 0/0

857 MALONGA (CES)

0

5.35

4

13

0

0

5.23

0 0/0

858 MARILUNGO (ATA)

0

6.47

7

18

0

4

5.93

1 0/4

859 MASCARA (NOV)

5.5

6.23

12

22

6

4

5.64

2 0/3

860 MATRI (JUV)

5

6.79

21

31

5

10

5.87

4 0/4

861 MAXI LOPEZ (MIL)

0

6.79

19

22

0

4

6.03

1 0/0

921 MEHMETI (PAL)

0

5.5

3

2

0

0

5.5

0 0/0

863 MICCOLI (PAL)

17

8.31

35

28

8

16

6.24

11 0/6

864 MILITO (INT)

17

8.11

36

32

8

23

6.02

2 0/2

865 MORIMOTO (NOV)

0

6.32

10

18

0

4

5.65

1 0/3

866 MOSCARDELLI (CHI)

0

6.58

10

25

0

4

5.89

1 0/2

914 MURIEL (LEC)

0

6.7

16

28

0

7

5.93

3 1/3

868 MUTU (CES)

0

6.09

16

28

0

8

5.64

0 1/5

869 NENE' (CAG)

0

5.46

3

17

0

1

5.29

0 0/3

870 OFERE (LEC)

0

4.83

4

7

0

0

4.83

0 0/0

871 OKAKA (PAR)

0

6.08

8

14

0

3

5.59

0 0/0

5.5

7.06

19

26

5,5

11

5.85

2 2/3

872 PALACIO (GEN)

4

7.92

31

32

5

18

6.34

5 1/6

873 PALOSCHI (CHI)

5.5

6.54

14

31

5,5

5

5.91

3 0/1

874 PANDEV (NAP)

6

6.52

16

29

6

6

6.02

4 1/1

877 PAPONI (BOL)

0

5.67

4

1

0

0

5

0 0/0

878 PATO (MIL)

0

5.68

4

11

0

1

5.45

0 0/1

909 OSVALDO (ROM)

879 PAZZINI (INT)

6

5.97

15

32

6

5

5.56

1 0/1

881 PELLISSIER (CHI)

13

6.53

22

34

7

8

5.84

5 0/5

882 PINILLA (CAG)

6

6.98

23

27

6

10

5.92

1 1/5

884 QUAGLIARELLA (JUV)

0

6.5

16

22

0

4

5.94

0 0/4

885 RENNELLA (CES)

5

5.71

6

14

5

1

5.42

1 0/4

888 ROBINHO (MIL)

5

6.61

19

28

5

6

5.88

3 0/1

889 ROCCHI (LAZ)

0

6.76

11

20

0

5

5.89

2 0/1

927 ROZZI (LAZ)

0

5.5

1

2

0

0

5.5

0 0/1

891 RUBINO (NOV)

0

6

6

19

0

2

5.69

0 0/2

896 SEFEROVIC (LEC)

4.5

5.38

1

5

5

0

5.5

0 0/1

897 SUAZO (CAT)

0

5.75

4

5

0

0

5.5

0 0/0

930 TALLO (ROM)

0

6.75

1

2

0

0

6.25

1 0/0

898 THEREAU (CHI)

0

916 THIAGO RIBEIRO (CAG) 4.5

6.5

16

31

0

6

5.98

2 0/3

5.91

11

34

4,5

4

5.54

1 0/1

899 TIRIBOCCHI (ATA)

0

6.41

9

13

0

2

5.9

0 0/1

901 TOTTI (ROM)

10

7.15

27

26

7

8

6.37

6 0/7

902 URIBE (CHI)

1 0/1

10.5

7.75

5

4

6,5

1

6

903 VANTAGGIATO (BOL)

0

6

4

2

0

0

0

0 0/0

922 VARGAS E. (NAP)

0

5.25

9

10

0

0

5.25

0 0/0

9.5

7.08

26

32

6,5

8

6.23

7 1/1

904 VUCINIC (JUV) 906 ZARATE (INT)

0

5.95

11

22

0

2

5.65

1 0/2

907 ZE EDUARDO D.A. (GEN)

0

5.88

4

9

0

0

5.79

0 0/1

4

I NUMERI

la top undici della settimana QUESTA È LA MIGLIOR FORMAZIONE POSSIBILE PER LA 37a GIORNATA DI MAGIC CAMPIONATO: 4-3-3 AVREBBE TOTALIZZATO 134,5 PUNTI CON 6 DI BONUS PER IL MODIFICATORE DELLA DIFESA

17 h +5 Milito

Magic milioni per Miccoli, Milito e Rigoni, protagonisti della 37a giornata con tre triplette

8

i rigori segnati in questa giornata. Hanno segnato 4 dei migliori rigoristi di stagione: Ibra che ora è a 10 gol dal dischetto; Milito e Lodi che seguono a 7; e Rigoni che va a 6

Una tripletta (più il gol nel derby d’andata) che condanna il Milan al secondo posto. Una tripletta che lo pone tra i grandi: è la terza tin un derby di Serie A. Era già successo ad Amadei e Nyers. Altafini ne fece addirittura 4. Un tripletta che cancella definitivamente le ombre della prima parte della stagione. Una stagione da 8,11 Magic punti (ombre comprese), mica bruscolini: ovviamente il migliore dell’Inter. Con 6,63 è secondo dietro a Sneijder (7) nella classifica nerazzurra per media voto nelle ultime 4 giornate

1

rigore parato, da Carrizo a Totti: per il capitano della Roma sono 2 gli errori dal dischetto in questa stagione. Ha fatto peggio solo Cavani con 3 rigori sbagliati

3,25

la peggior media punti nelle ultime 4 è di Viviano (Palermo), segue Frey (Genoa) a 4,13

23

8

10

9,5

9,5

Carrizo

Rubin

Maicon

Marchese

8 Samuel

La partitona contro la Roma con rigore parato a Totti gli vale un bel 7 in pagella e 8 punti: nessuno in porta ha fatto meglio

Pioli lo inventa mezzala, lui risponde con un gran gol e qualche altra invenzione. Costava una miseria: 3. Ora vale 6...

Un gol pazzesco al Milan che lo catapulta nella top 11 di giornata. Ha 6,23 di media punti, la quarta dell’Inter

Un gran gol, e non solo quello. E non solo stavolta. Sei di media voto nelle ultime 4, 6,2 la media punti. Costa 12: qualità prezzo

Un muro anche per Ibra. L’arbitro lo grazia, la partita resta da voto 7. Da 6,8 la media punti, per solo 12 Magic milioni. Un affare

16,5

10

10

17

13

Rigoni

Cana

Diamanti

Miccoli

Ibrahimovic

Con la tripletta al Cesena è il miglior centrocampista di giornata con 7,5 di voto. Altissima anche la media punti: 7,22

Chiude i conti con l’Atalanta: da 4 a 7 milioni di quotazione; 6,31 di media punti; 6,17 di media voto nelle ultime 4, la 4a della Lazio

Un gol, l’ottavo in questa ottima stagione col Bologna. Dedicato a Prandelli? E la Magic quotazione sale: da 21 a 23

Quando decide di giocare... Ora vale 35 milioni, uno in meno di Milito. Ha una media punti più alta: 8,31 contro 8,11 dell’interista

Due gol nel derby, pochi per il Milan non per la sua classifica marcatori: 28. È di 9,42 la sua media punti, irraggiungibile

Bologna: il fuoriclasse è Pioli Nessuno ferma le big come lui Con la media punti 1,56 batte il record di Guidolin. E ora può eguagliarlo al 7o posto ANDREA TOSI BOLOGNA

Marco Di Vaio l’aveva detto ad agosto, durante la preparazione; Stefano Pioli, anche grazie ai gol del suo capitano, lo ha messo in opera da ottobre ad oggi. Comunque vada l’ultima giornata di campionato, il traguardo più sensibile raggiunto dal Bologna che va oltre la salvezza centrata con tre giornate d’anticipo è la conquista della parte sinistra della classifica, dove il club emiliano non si era mai piazzato da quando è tornato in Serie A. Oggi i rossoblù sono noni, anche perdendo il derby di Parma non possono cedere posizioni, al contrario vincendo al Tardini potrebbero finire addirittura settimi (ma ci vorrebbe il crollo della Roma a Cesena).

Pioli, che numeri Dietro a questa

crescita esponenziale della squadra ci sono i numeri del suo allenatore. Pioli è avviato a battere tutti i record societari da quando vige la regola dei tre punti per vittoria. A 90’ dalla fine, il tecnico parmigiano vanta la migliore media punti assoluta con 1,56 a partita (50 su 32 gare) che supera di 4 centesimi quella finora imbattuta di Guidolin nella stagione dei 52 punti (su 34 gare, pari a 1,52). A Pioli basta un pareggio a Parma per rimanere davanti al collega dell’Udinese pur scendendo a 1,54, tra l’altro con un pari o con un successo può eguagliare o addirittura superare il primato che Guidolin detiene dalla stagione 2001/02, conclusa al settimo posto. Ruolino da big Nella grande rincorsa di Pioli (ricordiamo che è

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subentrato a Bisoli alla sesta giornata con un punto all’attivo), va sottolineato anche l’ottimo ruolino conseguito affrontando le grandi del campionato. Al netto delle due cadute contro l’Udinese, il Bologna ha battuto Lazio e Inter in trasferta, Napoli al Dall’Ara ed è l’unica squadra che non è finita k.o. al cospetto dei neo campioni della Juve e del Milan nei quattro confronti diretti. Anche qui l’aritmetica aiuta a comprendere meglio l’ottimo lavoro di Pioli che ha raccolto 14 punti nelle 12 gare contro le sei big del campionato alla media sicurezza di 1,16. Vuol dire che a quel ritmo il Bologna si sarebbe salvato anche se per tutto il campionato avesse dovuto giocare sempre contro le squadre più forti. E allora tanti complimenti a Stefano Pioli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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24

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

SERIE BWIN I POSTICIPI DELLA 39a GIORNATA TORINO PADOVA

4

3 1

I NUMERI

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Meggiorini (T) al 12’ p.t.; Di Cesare (T) all’8’, Cacia (P) al 13’, Antenucci (T) al 42’ s.t.

4

TORINO (4-3-3) Benussi 6,5; D’Ambrosio 6, Glik 6 (dal 42’ p.t. Di Cesare 6,5), Ogbonna 7, Parisi 6; Basha 6, Iori 6, Vives 6,5; Stevanovic 7 (dal 30’ s.t. Guberti 6), Bianchi 5,5, Meggiorini 6,5 (dal 20’ s.t. Antenucci 6,5). PANCHINA Morello, Sgrigna, De Feudis, Pasquato. ALLENATORE Ventura 7. PADOVA (4-3-1-2) Perin 6,5; Donati 6,5, Schiavi 6,5, Franco 6, Marcolini 5; Bovo 6 (dal 37’ s.t. Succi s.v.), Italiano 6, Cuffa 5,5 (dall’11’ s.t. Drame 5,5); Bentivoglio 5,5; Cacia 6,5, Ruopolo 5 (dal 1’ s.t. Cutolo 6,5). PANCHINA Pelizzoli, Lazarevic, D. Beccaro, Jidayi. ALLENATORE Dal Canto 5,5.

le sconfitte subite dal Padova nelle ultime 5 partite

1

i rigori fischiati a favore dei granata in questa stagione (alla prima giornata con l’Ascoli)

ARBITRO Ostinelli di Como 5. GUARDALINEE Meli 5,5 - Bianchi 5. AMMONITI Franco (P), Vives (T), Cuffa (P), Meggiorini (T), Parisi (T), Italiano (P) e Bentivoglio (P) per gioco scorretto.

10

NOTE paganti 10.189, incasso di 128.858 euro; abbonati 7.904, quota di 42.788 euro. Tiri in porta 4-3 (con una traversa). Tiri fuori 0-2. In fuorigioco 3-2. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

L’esultanza di Riccardo Meggiorini, 26 anni, autore del primo gol dei granata contro il Padova LAPRESSE

Il Toro non si spegne mai E’ un tris che vale la A A segno Meggiorini, Di Cesare (in fuorigioco) e Antenucci I granata tornano in testa, il Padova va a -4 dai playoff DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA BINDA TORINO

Splendono le luci sul Toro, che vince la partita della discordia con il Padova. Il ritorno si risolve con un 3-1 che non lascia ombre, mentre l’andata era iniziata il 3 dicembre con il famoso blackout e non è ancora chiusa, dopo la telenovela del ricorso prima dichiarato inammissibile, poi accolto con lo 0-3 a tavolino, quindi con il risultato riportato all’1-0 del campo: il Torino adesso ha fatto ricorso all’Alta Corte del Coni per chiedere la sospensiva sulla decisione della Corte di Giustizia, pur sapendo che quel tribunale non è competente per l’omologazione delle gare (dopo la Corte non ci si può più appellare).

il primo posto per soli due giorni, in attesa di andarlo a trovare sabato. Ciao playoff invece per il Padova, che dopo aver fatto un punto in 5 partite, ora ne deve recuperare 4 alla Sampdoria. Un doppio destino che ribalta quello di un anno fa, quando il Padova vincendo 2-0 all’Olimpico all’ultima giornata conquistò i playoff ai danni dei granata. Ventura ha scelto il 4-3-3 e ha puntato su Stevanovic, che di fronte aveva un Marcolini inventato terzino. Al 12’ l’esterno granata è andato via per la terza volta al rivale e il suo cross è stato scaraventato in rete da Meggiorini. Cuffa aiutava poco Marcolini e così Stevanovic ha continuato a far male: al 20’ un suo diagonale ha costretto Perin alla paratona.

h 7 il migliore VENTURA (Torino) Costruisce una squadra grintosa e basa il gioco su Stevanovic: mossa giusta.

le, ha commesso due errori che hanno pesato. Al 23’ ha negato un rigore a Bianchi, cravattato da Franco (sarebbe stato espulso): forse bisognerà sparare a un granata per veder concedere il secondo rigore stagionale al Toro, dopo quello di Ascoli della prima giornata. Poi all’8’ della ripresa, dopo un gran palla di Parisi, Bianchi non ci è arrivato per un soffio e sul secondo palo si è allungato Di Cesare, che era in fuorigioco: per lui è il primo gol in due anni al Toro.

Arbitro no La scelta di Ostinelli Come finirà? Toro in vetta Ripar-

te così il Toro, che torna in vetta dopo aver lasciato al Pescara

è stata sorprendente e l’arbitro di Como ha deluso: al di là della gestione disciplinare discutibi-

Ciao Padova Dal Canto è stato

indeciso fino all’ultimo su come ovviare alla squalifica della

Super Colombi ferma il Gubbio GUBBIO JUVE STABIA

0 0

EURO GRILLI GUBBIO (Pg)

Il cuore non basta. Ci ha provato in tutti i modi la squadra di Apolloni a vincere, ma ha incontrato un Colombi super che ha parato tutto. Lo 0-0 va stretto al Gubbio, anche se il tecnico Braglia a fine gara dice il contrario. Ma non è certo questa mancata vittoria ad aver condannato gli umbri, una squadra costruita male a inizio stagione.

GIUDIZIO777 GUBBIO (3-4-1-2) Farabbi 6,5; Bartolucci 6, Cottafava 6, Benedetti 5,5; Almici 5 (dal 25' s.t. Sandreani s.v.), Lunardini 6,5 (dal 34' st. Buchel s.v.) 6, Nwankwo 6, Rui 7; Guzman 6,5 (dal 16' s.t. Ragatzu); Graffiedi 6, Ciofani 6. PANCHINA Donnarumma, Caracciolo, Raggio Garibaldi, Lofquist. ALLENATORE Apolloni 6,5. JUVE STABIA (4-4-2) Colombi 8; Mauri 6, Molinari 6, Scognamiglio 6, Di Cuonzo 6; Erpen 6,5 (dal 25' s.t. Ceccarelli s.v.), Danucci 6, Di Tacchio 6, Zito 6,5; Mbakogu 6 (dal 41' s.t. Beretta s.v.), Falcinelli 5,5 (dal 18' s.t. Caserta 5,5). PANCHINA Seculin, Scozzarella, Nsukizantu, De Bode. ALLENATORE Braglia 6.

Partenza sprint Il Gubbio deve

ARBITRO Cervellera di Taranto 7. GUARDALINEE Bernardoni 6–Paiusco 6. AMMONITI Mbakogu (J) e Zito per comportamento non regolamentare, Benedetti (G) e Ceccarelli (J) per gioco scorretto. NOTE paganti 3.232, incasso di 24.524,53 euro; abbonati 2.475 quota di 18.536,53 euro. Tiri in porta 8 (con 1 palo)-3. Tiri fuori 3-1. In fuorigioco 2-1. Angoli 6-8. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

vincere per agganciare i playout e parte forte. Guzman al 23' su punizione inquadra l'angolo giusto ma Colombi ci arriva con la punta delle dita. La Juve Stabia si sveglia: Erpen di testa al 28' sfiora il colpo, poi Mbakogu reclama un rigore per un fallo di Benedet-

h 8 il migliore COLOMBI (Juve Stabia) Un portiere che... vola e salva la porta con almeno 4 straordinarie parate.

ti, ma l'arbitro lo ammonisce. Sul finire del primo tempo riecco il Gubbio con Lunardini, Colombi fa il miracolo. Due minuti e il portiere si ripete su un colpo di testa di Nwankwo. Il capitano non si arrende Anche nella ripresa il Gubbio attacca. Al 24' il colpo di testa di Ciofani sembra vincente, ma Colombi tiene la palla sulla linea. Ci prova Graffiedi, stavolta il portiere si salva con l'aiuto del palo. Finisce 0-0. E Almici esce tra i fischi per un gesto rivolto ai tifosi gettando la maglia a terra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

16

le presenze di Dal Canto da giocatore del Toro nella stagione 1995-1996

9

retroguardia titolare (Legati, Trevisan, Portin, Renzetti): scartata l’ipotesi di schierare come difensore l’avvocato Grassani, vincitore alla Corte di Giustizia, il tecnico ha inventato Franco centrale e Marcolini esterno; in più Bovo e Ruopolo sono scesi in campo in condizioni precarie e hanno fatto quel che potevano. Solo sul 2-0 il Padova s’è destato grazie a Cacia, che prima di testa ha impegnato Benussi e poi ha segnato un gran gol dal limite. A quel punto Dal Canto è passato al 4-3-3 (esterni d’attacco Cutolo e Drame) e il rendimento è migliorato: una sventola di Marcolini ha picchiato sulla traversa, un colpo di testa di Cutolo è stato parato. Poi Antenucci in contropiede ha firmato il 3-1 ed è calato il sipario su una stagione dalla quale, francamente, da questo Padova ci si aspettava di più.

le partite consecutive casalinghe in cui il Toro ha segnato: il totale è di 14 vittorie all’Olimpico

«Due settimane poi pensiamo alla Juve...» FABRIZIO TURCO TORINO

Non è stata una partita normale, Torino-Padova di ieri sera. Perché al di là dell'importanza della partita in sé, con tre punti fondamentali per chi punta alla A come per chi ha nel mirino i playoff, il blackout della partita di andata ha illuminato la serata. Ieri sera, per il Toro, si è chiuso un cerchio lungo cinque mesi, in cui è successo di tutto. Il Toro non si ferma, sotto ogni punto di vista: non si ferma in campo e non si ferma fuori, con il ricorso presentato all'Alta Corte di Giustizia del Coni che allunga di un altro passo la vicenda legale sul blackout. Il coro «Spegnere la luce? Io non voglio più par-

larne - taglia corto Urbano Cairo in merito al coro della Maratona -. Certo, i tifosi si sentivano defraudati, ma la squadra ha gestito bene la pressione». Il presidente dribbla la domanda su un deferimento del club in merito alle scommesse: «Non ne so nulla, sarei molto stupito». Il tecnico Ventura guarda avanti, alla Juve: «Mi piacerebbe dire che stiamo arrivando, mi piacerebbe dire che torna il derby, ma è ancora presto, non è ancora finita: fra quindici giorni potremo dire se questo è l'anno di Torino». «Rimettiamo insieme i cocci - dice Dal Canto - ora non dipende solo da noi ma tiriamo fuori tutto il nostro orgoglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERONA

Rafael: campionato finito VERONA È più grave del previsto l'infortunio capitato a Rafael durante la partita con il Livorno. Gli accertamenti hanno evidenziato una lesione di primo grado all'adduttore sinistro. Per il portiere del Verona campionato finito.

LA VOLATA PER LA PROMOZIONE E I PLAYOFF 40ª

41ª

42ª

TORINO

76

PESCARA

Modena

ALBINOLEFFE

PESCARA

74

Torino

SAMPDORIA

Nocerina

SASSUOLO

73

LIVORNO

Reggina

JUVE STABIA

VERONA

73

ALBINOLEFFE

Varese

MODENA

VARESE

65

Ascoli

VERONA

Sampdoria

JUVE STABIA

Pescara

VARESE

Gubbio

NOCERINA

Ascoli

SAMPDORIA 64 PADOVA

60

In MAIUSCOLO le partite in trasferta, in grigio gli scontri diretti. Torino, Pescara e Sassuolo una gara in meno GDS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA

L’ALTRA PARTITA DECISIVO IL PORTIERE DELLA JUVE STABIA

le reti di Antenucci, che si conferma capocannoniere del Toro davanti a Bianchi (8)

TORINO IL TECNICO VENTURA

SQUADRE

PT

TORINO 76 PESCARA 74 SASSUOLO 73 VERONA 73 VARESE 65 SAMPDORIA 64 PADOVA 60 BRESCIA 56 JUVE STABIA (-4) 54 REGGINA 54 MODENA 48 GROSSETO 48 CITTADELLA 47 BARI (-6) 46 CROTONE (-2) 46 ASCOLI (-7) 43 EMPOLI 39 LIVORNO 38 NOCERINA 37 VICENZA 37 GUBBIO 32 ALBINOLEFFE 25

IL RECUPERO DELLA 35a ORE 20.45 PARTITE G V N P 38 22 10 6 38 23 5 10 38 20 13 5 39 22 7 10 39 18 11 10 39 16 16 7 39 17 9 13 39 15 11 13 39 15 13 11 39 14 12 13 39 11 15 13 39 11 15 13 39 13 8 18 39 13 13 13 39 11 15 13 39 13 11 15 38 10 9 19 38 9 11 18 39 9 10 20 39 8 13 18 39 7 11 21 38 5 10 23

RETI F S 52 26 84 52 50 28 55 39 50 37 49 27 53 53 44 41 50 44 59 49 47 54 45 55 46 57 41 43 51 53 42 44 41 55 42 48 48 67 36 59 36 61 36 65

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE AlbinoLeffe retrocesso in Prima divisione

AlbinoLeffe dimezzato Empoli, che occasione Una squadra già retrocessa, una che cerca punti salvezza. E’ la sfida AlbinoLeffe-Empoli di stasera, recupero della 35ª giornata (andata 0-0) Qui AlbinoLeffe Prevale la linea verde visto che mancheranno, oltre ad Hetemaj, squalificato, Cisse, Laner, Foglio, Bergamelli, Previtali, Daffara e D’Aiello, infortunati: mezza squadra sarà fuori. Ci sarà invece il rientro di Cristiano. Squalificati Hetemaj. Diffidati Regonesi, Salvi.

PROSSIMO TURNO

Qui Empoli Ancora turnover fra

Venerdì, ore 20.45 BARI-BRESCIA (0-1). Sabato, ore 15 CROTONE-NOCERINA (2-0), EMPOLI-VICENZA (0-1), JUVE STABIA-SAMPDORIA (1-1), LIVORNO-SASSUOLO (1-2), MODENA-GROSSETO (1-1), PADOVA-GUBBIO (0-1), REGGINA-CITTADELLA (2-3), VARESE-ASCOLI (0-0). Ore 18 PESCARA-TORINO (2-4). Lunedì 14, ore 20.45 ALBINOLEFFE-VERONA (0-1).

Regini e Gorzegno. Tornano anche Zè Eduardo e Lazzari dal primo minuto. Dubbio modulo: potrebbe essere il 4-4-2, con Valdifiori dall'inizio. Squalificati nessuno. Diffidati Regini, Tonelli, Tavano, Vinci e Maccarone.

ALBINOLEFFE EMPOLI ALBINOLEFFE (4-4-2) 1 TOMASIG 14 SALVI 5 LEBRAN 55 MAINO 77 PICCINNI 49 DI CESARE 22 TAUGOURDEAU 29 GIRASOLE 18 CRISTIANO 93 BELOTTI 32 TORRI All. PALA

EMPOLI (4-3-1-2) 1 DOSSENA 24 BUSCÉ 32 FICAGNA 21 STOVINI 30 GORZEGNO 68 ZÉ EDUARDO 5 MORO 12 COPPOLA 7 LAZZARI 10 TAVANO 20 MACCARONE All. AGLIETTI

PANCHINA 27 Offredi, 2 Cortinovis, 16 Luoni, 23 Pacilli, 17 Corradi, 95 Borovjos, 9 Cocco.

PANCHINA 27 Pelagotti, 3 Regini, 15 Signorelli, 6 Valdifiori, 8 Brugman, 22 Saponara, 14 Dumitru

ARBITRO Ciampi di Roma GUARDALINEE Franzi-Evangelista PREZZI da 5 a 20 euro TV Sky Calcio 2 HD e Premium Calcio


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PRIMA DIVISIONE DOPO LA PROMOZIONE

Spezia, prove da big Il futuro è in piscina Quante idee per la Serie B: uno stadio più moderno e un’alleanza con i tecnici della Pro Recco di Volpi ALESSIO DA RONCH

La Spezia si gode la rinascita e una notte di follie, fatta di canti, birre, pizze e sogni. «Tutto è cambiato in un istante - racconta il d.g. Giuseppe Spalenza trovando il momento speciale di una stagione vincente -, eravamo al rientro dalle ferie natalizie, era appena esploso il caso Carobbio. Ci demmo appuntamento in un ristorante e molti dissero di non voler partecipare. Alla fine, però, arrivarono tutti e lì, tra i giocatori, nacque qualcosa di speciale. Quella sera la squadra divenne gruppo e nello sport si vince quando tutti remano dalla stessa parte». Del Piero? Nel momento più

brutto, quando persino i sospetti del calcioscommesse pareva potessero inquinare la stagione, già dura dello Spezia, si è invertita la rotta. Pochi mesi dopo la città sogna persino qualcosa di speciale. Il patron Gabriele Volpi ha grandi possibilità finanziarie ed è un uomo abituato ad affrontare lo sport da vincente. La sua Pro Recco fa incetta di titoli, in Italia e in Europa, trascinata com’è da giocatori stratosferici. Per questo in tanti

Il d.g. Spalenza: «Il primo passo del progetto è la conferma del tecnico Serena»

Futuro solido Poi via, a studiare

qualche colpo ad effetto, ma anche a rendere concrete le basi della squadra, il portiere Russo, il terzino Madonna, i centrocampisti Casoli e Lollo, sono in comproprietà. Altri elementi andranno sostituiti. Ma lo Spezia, che si gode il presente, e cioè la disputa della Supercoppa di Lega contro la Ternana, guarda soprattutto ad un futuro importante. Si sta studiando un progetto per rinnovare lo stadio, con palchi vip e una tribuna più capiente, mentre è stata inaugurata da poco una nuova sede. Sono già partiti i lavori per la realizzazione di un centro sportivo, nell’area Ferdeghini, ideale per il settore giovanile e, in futuro, espandibile per la prima squadra. C’è un altro progetto interessante: «Creare uno scambio di esperienze e idee - conclude Spalenza - tra i nostri tecnici della pallanuoto: Porzio e Tempestini, e Serena. Perché il patrimonio di conoscenze acquisito può far nascere qualcosa di speciale». Lo Spezia ha imparato a vincere, a Volpi non piace perdere e una città può sognare Del Piero.

«La svolta in un ristorante: tra i giocatori è nato qualcosa di speciale» sognano e, abbinando le speranze ai colori sociali, il bianco e il nero, tirano in ballo addirittura Alex Del Piero. «I sogni sono belli - continua lo stesso Spalenza, anima organizzativa della società -, ma noi dobbiamo tenere gli occhi bene aperti. Un progetto simile non rientra nel modo di pensare di Volpi. Mio nonno diceva: i sogni non costano niente, ma la realtà costa cara. Noi non dobbiamo gettare fumo negli occhi degli spezzini, loro vivono in modo speciale il rapporto con la squadra e non devono essere ingannati». Obiettivi Quattro anni fa lo Spe-

zia fallì. Poche settimane dopo una tifosa, morendo, chiese che il suo funerale si svolgesse

al Picco. Fu una cerimonia toccante, in un’atmosfera che pareva chiudere per sempre la storia dello stadio. Invece oggi la città esulta, grida, corre verso il futuro immaginandosi in serie A, pensando alle fide con Milan, Juventus e Inter. «Chiunque faccia sport e calcio - sottolinea ancora Spalenza - non può che condividere questo sogno. Noi però lavoriamo per un campionato tranquillo in B, per stabilizzarci nella categoria. Giovedì, alla presenza di Volpi e con il d.s. Ricci, getteremo le basi del nuovo progetto. Il punto di partenza è l’allenatore. Serena resterà sicuramente».

Michele Serena, 42, alla prima promozione LIVERANI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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la guida

I NUMERI Ecco tutti i verdetti

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gli anni di assenza dalla B dello Spezia, retrocessa e poi fallita al termine della stagione 2007-2008

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le reti di Evacuo (8 su rigore), cannoniere della squadra.

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i gol subiti dallo Spezia, miglior difesa del girone B.

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le sconfitte dello Spezia, la squadra meno battuta del girone B.

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i minuti giocati da Madonna, il più presente nello Spezia.

Playoff e playout: si comincia il 20 I verdetti e il programma di playoff e playout di Prima e Seconda divisione. PRIMA GIRONE A Promossa in B Ternana PLAYOFF Semifinali 20-27 maggio, finale 3 e 10 giugno: Pro Vercelli-Taranto Sorrento-Carpi PLAYOUT 20-27 maggio: Monza-Viareggio Pavia-Spal Retrocesso in Seconda: Foligno PRIMA GIRONE B Promosso in B Spezia PLAYOFF Semifinali 20-27 maggio, finale 3 e 10 giugno: Cremonese-Trapani Lanciano-Siracusa PLAYOUT 20-27 maggio: Piacenza-Prato Latina-Triestina Retrocesso in Seconda: Bassano SECONDA GIRONE A Promosse in Prima divisione Treviso e San Marino PLAYOFF Semifinali 20-27 maggio, finale 3 e 10 giugno: Rimini-Cuneo Entella-Casale PLAYOUT Semifinali 20-27 maggio, finale 3 e 10 giugno: Lecco-Mantova Retrocesse in Serie D: Montichiari, Sambonifacese e Valenzana SECONDA GIRONE B Promosse in Prima divisione Perugia e Catanzaro PLAYOFF Semifinali 20-27 maggio, finale 3 e 10 giugno: Paganese-Vigor Lamezia Aprilia-Chieti PLAYOUT Semifinali 20-27 maggio, finale 3 e 10 giugno: Neapolis-Vibonese Retrocesse in Serie D Isola Liri, Ebolitana e Celano SUPERCOPPA 13 maggio: Ternana-Spezia (Prima divisione, ore 15) e Treviso- Perugia (Seconda, ore 15); 20 maggio: Spezia-Ternana (ore 20.30) e Perugia-Treviso (ore 16)


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VILLENEUVE

FORMULA 1 L’ANNIVERSARIO IN EDICOLA IL LIBRO DELLA GAZZETTA

Ricordi e foto per conoscere il canadese La famiglia, i colleghi, gli uomini di Maranello, le firme storiche: 160 pagine a 12,99 euro La copertina del libro

MAURO CASADIO

Ricordi, foto, aneddoti, retroscena: Il libro «Gilles» — 160 pagine in edicola a 12,99 euro più il prezzo del giornale — è un condensato di curiosità. Il primo capitolo è una chiacchierata con il figlio Jacques, iridato di F.1 nel 1997. Pino Allievi riporta alla ribalta il rapporto tra Enzo Ferrari e Gilles, con quel bacio che stupì la F.1. Un intero capitolo è riservato al mitico duello di Di-

gione ’79 tra Villeneuve e Arnoux. Tre anni dopo, il sorriso malinconico sul volto del canadese si spegnerà per sempre: a Imola, nel GP San Marino, viene battuto (secondo lui) a tradimento dal compagno di squadra Pironi e due settimane dopo a Zolder, nelle prove del GP Belgio, perde la vita. Quei drammatici attimi vengono rivissuti da Jochen Mass, che guidava la March sulla quale decollò Gilles. Un altro flashback ed eccoci in compagnia della moglie di Villeneuve, Joanna.

Gli inizi sulle motoslitte, le schede delle Ferrari con cui ha corso, i cimeli custoditi dalla famiglia Giacobazzi, tutte le statistiche e le prime pagine della Gazzetta dell’epoca completano un libro intenso, avvincente, appassionante. Corredato dalle testimonianze di Piero Ferrari, Marco Piccinini, Niki Lauda, Jody Scheckter, Mauro Forghieri, René Arnoux, Antonio Giacobazzi, Daniele Audetto, Ercole Colombo, Ezio Zermiani e Jacques Laffite. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la scheda IRIDATO F.1 NEL 1997 IN AMERICA HA VINTO TITOLO INDY E 500 MIGLIA

Jacques Villeneuve nasce il 9 aprile 1971 a Saint-Jean-sur-Richelieu in Quebec (Canada). Inizia a correre a 15 anni con la Jim Russell Racing Driver’s School, Nel ’92 partecipa alla F.3 italiana, nel ’93 è in F. Atlantic (3o), nel ’94 è in Indy e l’anno dopo vince titolo e 500 Miglia. Dal ’96 è in F.1 con la Williams: è iridato ’97. Dal ’99 al 2003 è alla Bar. Corre pure con Renault (2004), Sauber (2005) e Bmw (2006).

Jacques Villeneuve posa sulla pista di Fiorano con la Ferrari FF e, a destra, nell’abitacolo della 312 T4 di papà Gilles con la quale oggi girerà sul tracciato del Cavallino PAOLO IANIERI

Trent’anni, ma è come se fosse ieri. Per chi ha ancora impressi nella pelle i brividi di quel sabato pomeriggio del 1982, quando Gilles Villeneuve si staccò per l’ultima volta dal suolo e per chi il mito lo ha scoperto solo dopo, grazie ai libri e alla magia di internet. I numeri dicono 6 vittorie in 67 gare, eppure pochi piloti come Gilles hanno saputo catturare il cuore dei tifosi, farli sognare l’impossibile, far respirare la grandezza delle corse. Omaggio Nell’abitacolo della

Gilles Villeneuve Nato il 18 gennaio 1950 morto l’8 maggio 1982: ha vinto 6 GP su 67 disputati ANSA

sua Ferrari più bella, la 312 T4, questa mattina si calerà il figlio Jacques, che dalle 10.30 girerà sulla pista di Fiorano. L’evento sarà trasmesso su Rai Sport1 dalle 10. L’ex iridato 1997, ieri ha passato il pomeriggio al reparto corse Ferrari per sistemare il sedile della macchina con telaio n. 41 di proprietà della collezione Donelli Vini della famiglia Giacobazzi, uscita da un lunghissimo letargo. Poi, dopo l’esibizion e ,

Fiorano, ore 10.30: Jacques fa rivivere la leggenda di Gilles L’ex campione del mondo porta in pista la 312 T4 Poi l’incontro con Piero Ferrari, Alonso e Massa L’evento sul tracciato di casa del Cavallino viene trasmesso da Rai Sport 1 Ci sono anche la moglie Joanna e la figlia Melanie: «Sento mio papà molto vicino»

una mezz’oretta, Jacques parteciperà a una tavola rotonda con Piero Ferrari, Fernando Alonso e Felipe Massa. Nuvolari Ma la settimana dedi-

cata a Gilles ha già avuto un battesimo eccezionale domenica, quando la leggenda Tazio Nuvolari e il mito Villeneuve si sono sfiorati. Non si sono conosciuti il «mantovano volante» e «l’aviatore», ma i due piloti più amati da Enzo Ferrari avevano molto in comune ed è bello che i 30 anni dall’addio, che Renè Arnoux chiama «il compleanno del più grande amico che avevo in F.1 e che ora è tra le stelle»

Al Foro Boario Tuta, guanti e caschi Oggi a Modena si apre la mostra (a.s.) Viene inaugurata oggi alle 18 la mostra «Gilles Villeneuve un uomo nella leggenda» allestita al Foro Boario di Modena (via Bono da Nonantola 2): Jacques la visiterà alle13.52 (ora dello schianto di Zolder), la sorella Melanie suonerà durante l’apertura il brano «Father» scritto a quattro mani col fratello. Esposte le Ferrari 312 T4 (1979) e 126 CK (1981), caschi, tute e guanti. Ingresso 5 euro (ridotto 3). Da martedì a giovedì 15.30-19.30, venerdì-domenica 9.30-13.30 e 15.30-19.30. Chiuso il lunedì ANSA

siano stati celebrati sulla strada che da Castel D’Ario, paese natio di Nuvolari, si snoda tra i campi fino a Erbè, sede del club Villeneuve: nel parco, il monumento di Gilles posa accanto all’F-104 della sfida di Istrana. Digione E chi meglio di Arnoux per guidare la 312 T4 con cui Gilles gli strappò il 2o posto a Digione nel duello più bello (e visto) della F.1? «Una cosa così potevamo farla solo noi — ride l’ex ferrarista —. Ma ci conoscevamo bene, ci fidavamo e rispettavamo. Per quelle ruotate mi sono messo da solo... in galera due giorni, ma se 33 anni dopo se ne

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IL NUMERO

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successi Quelli di Jacques Villeneuve in Formula 1 il canadese li ha colti tutti con la Williams Renault nel biennio 1996-97

parla ancora, vuol dire che la F.1 è scarsa». Brividi A curare la T4 che nel 1979 Gilles portò al successo a Watkins Glen, al 2o posto in Francia, Austria e Canada e che fu protagonista del giro su tre ruote in Olanda, i vecchi meccanici del canadese, sotto la supervisione di Giulio Borsari, storico capomeccanico di Regazzoni: il capomacchina Paolo Scaramelli («Ha vissuto poco, ma è stato un arcobaleno»), Rolando Levoni, Pietro Corradini e Dario Gozzi. Joanna e Mélanie E non poteva mancare la compagna di sempre, la moglie Joanna, con Mélanie, figlia di Gilles, che saranno presenti anche oggi a Fiorano. «Il mio rapporto con papà è in divenire — racconta Mélanie, che lasciato il lavoro di consulente finanziaria a New York, ora gestisce il patrimonio di famiglia e il marchio di Gilles —. Se n’è andato che avevo 9 anni, troppo piccola per ricordarlo bene. A 15 anni ero furiosa con lui, ora lo sento molto vicino». Tutto questo amore a 30 anni di distanza sorprende ma non troppo Joanna, «perché Gilles piaceva alla gente per il suo stile e la passione che metteva. La sua vittoria era essere il più veloce a ogni giro. E la gente lo amava per questo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MOTORI

FORMULA 1

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La McLaren porta in Spagna un nuovo muso ondulato

«La rossa sarà meno brusca entro l’estate»

S Fogarty «Questo è diventato un Mondiale di signorine»

Fuori dalla tenda — ma un po’ anche dentro... — piove come sembra impossibile raccontare. L’ingegnere Filippo Preziosi, mente del reparto corse Ducati, prima di lasciare il campo rimasto vuoto per impraticabilità, parla sulla situazione della rossa. Si accende in un sorriso quando parla della «farsa» Superbike di Monza, «dove dovevamo prenderle e invece siamo andati via perdendo un solo punto». Ma riesce a sorridere anche su questa sfortunata giornata di prove portoghesi sfumate, che per lui rappresenta un mezzo disastro. «Speravamo in una domenica bagnata e un lunedì asciutto, invece... Peccato, perché il test era molto importante. Avevamo per Valentino un motore con più coppia in basso e meno giri in alto. Dovevamo capire se funziona o, in ogni caso, se dà qualche vantaggio. Perché i motori 1000 hanno già una grandissima coppia, la farfalla dell’iniezione sta aperta al massimo per un brevissimo tempo, quindi volevamo verificare che la strada pensata sia quella giusta. Gli interventi che abbiamo fatto danno sicuramente quel tipo di risultato, ma occorre verificare se ci fanno andare più forte». Riparazione Il motore, assicura Preziosi, non ha tanti particolari nuovi, ma importanti. È presumibile che sia stato appesantito l’albero motore, appunto per fare un propulsore più pastoso. «Lo proveremo al Mugello, dal 21 al 23 di questo mese, con entrambi i piloti ufficiali, poi torneremo in pista sempre in Toscana a giugno e a luglio (l’ultima uscita senza Valentino, n.d.r.). Abbiamo in cantiere parecchie modifiche sia sul motore, sia sulla ciclistica, con l’obiettivo, appunto di rendere la nostra moto più sfruttabile. Il programma originario prevedeva di capire qui se la strada era giusta per poi presentar-

ci in pista a Laguna Seca (29 luglio, prima delle vacanze, n.d.r.) con un pacchetto profondamente modificato in questa direzione. Prima, a Silverstone (gara 6, il 17 giugno, n.d.r.) vorremmo punzonare un terzo motore con queste specifiche che stiamo provando. Ma ovviamente adesso tutto il calendario diventa più compresso». Coppia In questo programma Rossi resta il cardine. «La sfida di Valentino è sicuramente molto difficile, ma noi la vogliamo assolutamente vincere e non ci abbattiamo. Stiamo cercando quindi di realizzare una moto in base alle esigenze di cui sente il bisogno. Il fatto che sia tornato indietro nella messa a punto mi sembra un segno di apertura

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A Silverstone punzoneremo un terzo motore con le novità FILIPPO PREZIOSI D.T. DUCATI CORSE

mentale. Valentino dai primi test di Sepang ha avuto una serie di strumenti che ha indirizzato con la sua squadra, che ha autonomia assoluta in pista, in una certa direzione. Ma aveva anche questa soluzione di messa a punto "base", che poi era la stessa di inizio dello scorso anno (quando in effetti i risultati erano discreti..., n.d.r.). Adesso, con i due piloti indirizzati su scelte simili cerchiamo di dividere il lavoro su entrambi». Lo faranno anche nei prossimi test che si è deciso di programmare per recuperare questa giornata buttata via: quindi nuova sessione collettiva per il lunedì dopo Barcellona, il 4 giugno, e poi tutti insieme il 6 ci si sposterà ad Aragon per un secondo giorno di prove. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Yvan Muller (Chevy) e Norbert Michelisz (Bmw) si sono spartiti domenica all’Hungaroring di Budapest le vittorie in gara 1 e 2 del Mondiale Turismo. Muller che è leader del campionato ha preceduto nella prima gara i compagni di marca Rob Huff e Alan Menu. Invece nella seconda l’idolo di casa ha preceduto

Menù e il marocchino Mehdi Bennani (Bmw), che è il primo nord africano a salire sul podio. Per quanto riguarda gli italiani: Tarquini è stato costretto al ritiro nella prima gara ma è finito sesto nella seconda, mentre D’Aste ha chiuso ottavo la seconda prova. Il Wtcc tornerà in pista il 20 sul tracciato di Salisburgo (Austria). CLASSIFICA — 1. Muller 180 punti; 2. Menu 157; 3. Huff 150; 4. Tarquini 97; 8. D’Aste 59.

«Melandri via dal gruppo sicurezza» Flammini: «Niente rimborsi ai tifosi» E la squadra di Guintoli lascia la serie

CAOS SUPERBIKE

PIANI DUCATI

FILIPPO FALSAPERLA ESTORIL (Portogallo)

Marocchino terzo Bennani nella storia

I piloti riuniti domenica a Monza: a sinistra, di spalle, c’è Marco Melandri, a destra Carlos Checa ALEX PHOTO

Preziosi: «Peccato per la pioggia ma proveremo il motore al Mugello» DAL NOSTRO INVIATO

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MONDIALE TURISMO (g.p.) Anche la McLaren passa al muso (quasi) scalinato? Al Mugello la squadra di Woking ha sorpreso tutti con un muso molto più alto da terra, ma soprattutto con un andamento ondulato nella parte superiore (cerchio a destra). È stato un esperimento, ma anche venerdì in occasione delle libere del GP di Spagna a Montmelò vedremo questa soluzione che ha comportato un nuovo crash test. Il muso alto ondulato permette un maggiore passaggio d’aria nella parte inferiore e quindi soluzioni aerodinamiche più spinte. Infine la McLaren avrebbe rinunciato a seguire la Mercedes nel tentativo di introdurre l’f duct all’avantreno. Nel cerchio a sinistra il muso impiegato nei primi 4 gran premi.

Valentino Rossi, 33 anni, in piega sul circuito di Estoril (Portogallo) nella terza prova del Mondiale MotoGP MILAGRO

Valentino «Proverò un motore dall’erogazione più dolce, penso che sia la strada definitiva»

LA GAZZETTA DELLO SPORT

PAOLO GOZZI

Pubblico indignato per stop, ritardi e cancellazioni, squadre sul piede di guerra, piloti a rischio penalizzazione: il caos Monza agita la Superbike. Marco Melandri che ha alzato il braccio e spento il motore Bmw per ritardare il via di gara due, è a rischio penalità: in base all’articolo 1.22 potrebbe perdere il 4o posto di Monza oppure essere retrocesso sulla griglia del prossimo round a Donington (GB). Intanto, il team Liberty, satellite Ducati, ha fatto sapere che domenica potrebbe essere l’ultima volta per Sylvain Guintoli (in pole domenica e vincente nel round precedente ad Assen), Jakub Smrz e Maxime Berger. È una ritorsione contro la gestione del campionato già chiamata in causa a caldo: «Le decisioni fondamentali sono state prese con una superficialità da campionato monomarca di scooter, la Superbike è finita in mano ad un numero ristrettissimo di team e piloti che si sono impuntati, non si sa bene con quali criteri, per boicottare le manche». Parole di fuoco che non sono andate giù a Paolo Flammini, amministratore delegato della Infront Motorsports gestore del campionato: «Stiamo valutando il documento coi nostri legali. Ho parlato individualmente con le altre squadre e tutte hanno condiviso le nostre scelte». La direzione gara ha scelto Biaggi, Melandri, Sykes, Rea e Checa come consulenti sull’agibilità della pista. Qualcuno insinua il dubbio che abbiano indirizzato le decisioni in base ai loro specifici interessi di campionato. Perché non hanno deciso i commissari in autonomia?

«Sentiamo i piloti da sempre: contare sull’aiuto dei cinque più esperti per capire quanto interrompere la gara in caso di pioggia è un elemento insostituibile per la sicurezza. Questa procedura era venuta meno con l’introduzione del flag to flag (cambio di moto in corsa al varia-

re delle condizioni di aderenza, ndr), ma adesso che abbiamo adottato la moto unica non è più possibile». Il team Liberty sostiene che i più famosi hanno deciso per tutti.

«La cancellazione di gara 1 non è stata decisa dai piloti ma direttamente dalla direzione corsa a causa del nubifragio che si stava abbattendo sul circuito. Non c’erano le condizioni per correre. Con il senno di poi è facile ma sono decisioni che vanno prese in anticipo». Chi sta valutando l’ammutinamento di Melandri e altri al via di gara due?

«La direzione gara sta effettuando delle valutazioni. Molti piloti avrebbero voluto partire regolarmente quindi mi sem-

«

Molti piloti sarebbero partiti, quindi Marco non li rappresenta PAOLO FLAMMINI A.D. INFRONT

bra evidente che Melandri non rappresenti la maggior parte della griglia. Melandri non potrà più far parte dei piloti che andremo ad interpellare in questo tipo di situazioni». Chi ha pagato 75 euro per appena undici giri di show verrà risarcito in qualche modo?

«Non ci sarà alcuna compensazione, i problemi meteo sono causa di forza maggiore. L’evento di Monza è stato comunque ricchissimo di contenuti: abbiamo fatto tutte le gare, a parte gara 1 Superbike, c’erano gli eroi dei 25 anni del Mondiale a disposizione del pubblico e una meravigliosa mostra di moto che hanno fatto la storia di questo campionato». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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95˚ GIRO D’ITALIA PAURA NELLA TERZA TAPPA SULL’ULTIMO TRAGUARDO IN DANIMARCA

il Film Ultimi 150 metri: carambola finale che stoppa il bis di Cannonball

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GOSS HAEDO FARRAR FERRARI CAVENDISH

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA GIALANELLA HORSENS (Danimarca)

Ci sono certi giorni che te li senti dentro, perché il ciclismo è una grande famiglia e quando se ne va uno del gruppo tutti perdiamo qualcosa, la ferita resta. E allora al Giro, nel giorno del ricordo di Wouter Weylandt, si mescolano commozione e tensione, lacrime e nervosismo. Prima la commemorazione del belga, morto un anno fa, con la compagna An-Sophie, i palloncini e una mongolfiera bianca che volano nel cielo; poi la corsa, l’agonismo. E ogni curva troppo accentuata ti fa sobbalzare, viene il cuore in gola. Pericolo Le prime tappe di un

grande giro sono come le classiche. Nessuno frena, tutti rischiano. Ieri c’era pure il circuito di Horsens molto esigente tra i 7 e i 5 km dall’arrivo, un toboga, in particolare una secca curva a destra con semafori e piccole aiuole spartitraffico che spezzavano il gruppo con i corridori a saltare di qua e di là. Tanto che l’immagine simbolo dei tre giri del circuito è stata vedere Basso in seconda posizione per chilometri, protetto dai suoi gregari. Si stava preparando una volata convulsa per chiudere questa partenza impeccabile dalla Danimarca, le 250 mila persone vestite di rosa che domenica sono state conquistate dal Giro. Ma all’improvviso, a 150 metri dall’arrivo, si è materializzato il fantasma del dramma. Ancora in una terza tappa, un anno dopo. Nel giorno di Weylandt e del sindaco di Horsens morto il giorno prima di infarto, in bici. A 65 all’ora Per fortuna siamo rimasti al fantasma, ma ha avvolto la maglia iridata di Mark Cavendish e quella rosa di Taylor Phinney, gli eroi delle prime due giornate. Lo sprint è lanciato dall’Orica-GreenEdge di Matthew «Harley» Goss: Impey e Lancaster catapultano Goss, seguito da J.J. Haedo, Rasmussen, Ferrari e da Caven-

DEMARE

FERRARI

CAVENDISH

Che botta!

Ferrari sbanda A terra Cavendish e la maglia rosa Errore del bresciano in volata: caduta da brividi per l’iridato e per Phinney, vince Goss

FARRAR

dish in rimonta a centro strada. All’improvviso, Roberto Ferrari, velocista bresciano dell’Androni-Venezuela di Gianni Savio, scarta sulla destra. Una diagonale secca e improvvisa che taglia il rettilineo di almeno tre metri. A 65 all’ora. Non si accorge però che c’è Cavendish. Non conta che l’inglese sia il campione del mondo, tanto che ieri aveva la maglia rossa a punti. La ruota posteriore di Ferrari tocca quella anteriore di Cav, che vola in aria. Tanto per capire l’energia dell’impatto, Mark si ferma lungo disteso sotto il cartello dei 125 metri: 25 metri tra botto e scivolata sull’asfalto. Paura Un corpo in mezzo alla strada in volata. È il bici-scontro totale. Da brividi. Demare lo evita per un pelo, Favilli si trasforma in stuntman e vola sopra Cavendish a occhi chiusi, dopo essersi fatto il segno della croce. Phinney invece gli finisce addosso, come altri cinque (tra

HAEDO

L’incidente provocato da un cambio irregolare di traiettoria Oggi riposo, domani si riparte da Verona con la cronometro a squadre cui Modolo). Sì, Taylor Phinney, la maglia rosa, tradito dalla sua esuberante condizione e dalla voglia di annusare anche l’aria della volata. Ma non doveva stare lì, la neutralizzazione dei 3 chilometri serve proprio per togliere stress ai big; e magari qualcuno dall’ammiraglia della BMC glielo doveva ricordare. La rosa a terra, arriva l’ambulanza. Cavendish, ferito sul lato sinistro, risale in bici e taglia il tra-


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PENALITÀ E MULTA Dopo la scorrettezza in volata, Ferrari è stato declassato all’ultimo posto (192˚) del gruppo di appartenenza, ha perso 25 punti e 30" in classifica generale, ed è stato multato di 200 franchi svizzeri. Phinney, invece, che non ha tagliato il traguardo (è passato in ambulanza), è relegato all’ultimo posto (198˚) ma con il tempo del vincitore, l’australiano Matthew Goss (sotto nella foto LAPRESSE)

GOSS guardo. Phinney no, viene caricato a bordo, non ce la fa a muoversi, ha un taglio sul collo del piede destro. Mamma Connie vede tutto in tv, si agita. Poi Taylor riappare, sale sul podio, vuole quella maglia tra gli applausi. Con Ferrari, invece, la giuria è clemente. Il declassamento o la perdita di secondi per un velocista non sono un danno: per molto meno, la giuria era stata più severa. E dopo 3 tappe serviva un segnale, forte. Magari ci penserà il team manager Savio. Goss vince, e bene. Una bella conferma per il nuovo volto dell’Australia. La Sanremo 2011 e l’argento mondiale dietro Cavendish ci dicono molto sulle qualità di questo ragazzo di 25 anni. Poi tutti in aeroporto. La carovana sbarca in serata a Verona con due Airbus 321 Alitalia: oggi riposo, domani la cronosquadre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dall’ansia al sorriso: «Così non mi annoio» Altro incidente per Taylor che ha una ferita a un piede ma conserva il primato ANTONINO MORICI CIRO SCOGNAMIGLIO HORSENS (Danimarca)

Connie Carpenter ha la mano nervosamente appoggiata sulla bocca e non sta ferma un attimo. Il nastro che delimita l’area del pullman Bmc idealmente sembra una gabbia, e lei una tigre. È il comprensibile atteggiamento di una mamma che, nell’ordine, ha appena visto il figlio: cadere ad alta velocità allo sprint, restare a terra, soffrire per il dolore e salire sull’ambulanza. Le notizie arrivano confuse anche perché un qualsiasi tipo di segnale televisivo non c’è più: sembra che Taylor sia andato all’ospedale e allora lei vorrebbe una bici, un’auto, qualcosa per raggiungerlo. Assicurarsi che non sia niente di grave, stargli vicino: che cosa può desiderare di diverso una mamma in un momento così?

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Scampato pericolo Passano mi-

Sono voluto andare alla premiazione per rassicurare familiari e tifosi

TAYLOR PHINNEY MAGLIA ROSA

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1 Goss lancia la volata, Ferrari è 4˚ spostato a sinistra 2 Il bresciano all’improvviso sbanda verso destra 3 Inevitabile l’impatto con Cavendish che sta rinvenendo a grande velocità 4-5 Mark cade mentre Goss vola verso il successo 6 Demare è pronto di riflessi e lo evita di un soffio 7 Poi Favilli salta per miracolo il britannico IPP DALLA TV Brivido Intanto Taylor a caldo diceva: «Ero in confusione, un po’ scioccato. Devo avere urtato qualcosa perché ho una ferita molto profonda». Poi, al microfono di Gazzetta.it: «Ho capito che c’è stato un cambio di traiettoria in volata che ha causato la caduta, ma in realtà non ho capito bene. Sono voluto andare alla premiazione per rassicurare i familiari e i tifosi, per far capire che era tutto ok. Mettiamola così, il giorno di riposo non poteva cadere meglio. Non credo di essermi trovato in una posizione troppo pericolosa, perché la squadra mi stava proteggendo al meglio e cadute di questo tipo non si vedono molto spesso negli ultimi 200 metri». In realtà il 21enne di Boulder, di stanza prima in Veneto e poi in Toscana, era troppo avanti. Lo hanno ammesso anche i d.s. italiani della Bmc, Fabio Baldato e Max Sciandri: «Stava talmente bene che sembrava quasi volesse provare a fare la volata. Un po’ di foga mista a inesperienza. Non dimenticate che deve ancora compiere 22 anni. È umano, pur essendo un fuoriclasse».

Phinney

DAI NOSTRI INVIATI

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nuti che in realtà sembrano non passare mai. Connie ci viene incontro: «Anche il papà sarà così preoccupato davanti alla televisione. Dannazione, avete saputo qualcosa? E dire che la giornata era passata così bene». Il sereno torna piano piano. Sì, Taylor ha «tagliato» il traguardo in ambulanza ma non ci sono problemi per la classifica. E sì, è voluto andare sul podio per la premiazione. «Ecco, questo è tipico di Taylor: un momento è a terra e subito dopo in piedi, di nuovo pronto a partire», si scioglie un po’ Connie. L’equipe medica del Giro arriva e rassicura. A una prima analisi, niente di rotto: ferita lacerocontusa e contusione alla caviglia destra. In attesa del responso della lastra che l’americano ha effettuato all’ospedale di Soave in nottata, dopo che a Verona non avevano accettato il ciclista per il troppo affollamento al pronto soccorso (cosa che ha irritato il team Bmc).

Taylor Phinney, 21 anni, a terra. L’americano viene trasportato al traguardo in ambulanza. I primi accertamenti sono meno allarmanti del previsto: solo una ferita e una contusione alla caviglia destra. Oggi effettuerà esami più approfonditi. Scampato il pericolo, va sul podio e rassicura famiglia e tifosi REUTERS/BETTINI

Battuta Erano le 16.55 quando Phinney è tornato al bus della squadra. «Se riesce a scendere con i suoi piedi dall’auto e salire sul pullman, è già una buona notizia», diceva il boss Jim Ochowitz, anche lui con un’espressione decisamente diversa rispetto a quella dei primi minuti. Taylor è un pezzo di ragazzo e stava stretto nella macchina, con il piede destro sul cruscotto e fasciatura con la borsa di ghiaccio con la quale era salito sul podio. «Non sono stati di sicuro dei giorni noiosi», ha sorriso. Connie ha aspettato che salisse, un po’ zoppicante, sul bus. Poi lo ha raggiunto, finalmente. L’abbraccio dello scampato pericolo è stato dolcissimo. Sull’aereo — il primo dei due charter — la maglia rosa aveva il posto 1D: fasciatura rosa, ghiaccio, piedi in alto. Hushovd e Santaromita hanno cercato di farlo ridere, ma Taylor era piuttosto provato. All’arrivo a Verona, poche ma sagge parole: «Poteva andare meglio. Ma anche molto peggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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95˚ GIRO D’ITALIA LA DIFESA amici come prima. Almeno lo spero».

«Io non ho colpa» Poi Ferrari si pente

Errore non intenzionale Gianni

Il bresciano a caldo: «Chi tampona ha sempre torto» Ma in serata, visto il video, ammette: «Ho sbagliato» CLAUDIO GHISALBERTI HORSENS (Danimarca)

«A casa mia chi tampona ha torto». Roberto Ferrari, velocista bresciano dell’Androni Giocattoli, è nella bufera. Una sua manovra spericolata a 125 metri dal traguardo ha fatto cadere Mark Cavendish. Nella carambola, tra gli altri sono rimasti coinvolti anche la maglia rosa Taylor Phinney e Sacha Modolo. E solo grazie alla lucidità di due giovani talenti, Elia Favilli, che lo ha saltato, e il francese Arnaud Demare, che buttandosi a sinistra ha miracolosamente schivato la testa di Cannonball, la caduta non si trasforma in disastro. Eppure Ferrari non ci sta. Pochi minuti dopo la volata, dal banco degli imputati non si limita a una difesa d’ufficio né chiede scusa per l’errore. No, vuole avere ragione e la sua reazione a caldo è sorprendente: «Farrar ha cominciato a spostarsi a destra, io ho visto il varco e mi sono buttato. Ho fatto la mia volata e sono rimasto sulla mia traiettoria. Poi quello che succede dietro non m’importa. La giuria vuole mettermi fuori corsa? Addirittura?».

Sbaglia chi tampona La doccia, magari fresca, gli schiarisce le idee. Ma solo parzialmente. «Ho parlato con Cavendish in doccia e gli ho detto che non ho gli specchietti retrovisori per vedere quelli che sono dietro. E a casa mia chi tampona ha torto. Però questo conta poco. L’importante è che non si sia fatto male nessuno. La giuria mi ha declassato? Addirittura...». Spiegare a Cav che non si è fatto male nessuno è dura. «Sì, Mark è arrabbiato e lo capisco. Ma non l’ho visto. Comunque ci siamo chiariti e

«

GIANNI SAVIO TEAM MANAGER ANDRONI

Gazzetta.it NELLO SPECIALE GIRO, IL DOLORE DI PHINNEY E IL CASO FERRARI Le immagini di Phinney soccorso e poi sul palco, dolorante, ma in rosa. La felicità di Goss. La difesa di Ferrari dalle accuse. E ancora Basso, Guardini, Modolo e Colbrelli con gli highlights e l’ultimo km della tappa di Horsens. Tutto nello speciale Giro di Gazzetta.it

Chiedo scusa per la manovra di Roberto. È un errore commesso in buona fede

Roberto Ferrari, 29 anni, sul traguardo di Horsens. Domenica a Herning aveva chiuso al 5˚ posto BETTINI

tezza voluta. «Comprendo perfettamente lo stato d’animo dei corridori coinvolti nella caduta e dei loro compagni di squadra — sottolinea Savio —. Ripeto, mi spiace molto per quello che è accaduto ma, anche dopo avere parlato con Ferrari, posso garantire l’assoluta buona fede nel fare quella manovra azzardata». In serata, dopo aver rivisto le immagini dello sprint al computer, anche Ferrari si è reso conto della scorrettezza. «Sì, ho commesso un errore. Mi spiace davvero. Chiedo scusa».

Basso sereno «Finora tutto da copione»

Ivan Basso, 34 anni LAPRESSE I distacchi tra i più attesi del Giro restano quelli scavati dalla crono iniziale: in attesa dei verdetti della cronosquadre di domani, la trasferta danese è in archivio. «Non c’è stato il classico vento danese ha detto Ivan Basso, 34 anni e questo ha facilitato le cose. Ho corso nello stesso modo dei due giri che ho vinto, pure partiti dall’estero. I compagni si fidano di me. Come passerò il giorno di riposo? Tre ore in bici, le altre 21 a letto». Meglio del previsto è andato anche «Purito» Rodriguez, non troppo distante nella crono e poi sempre attento. «La mia Katusha non perderà tempo da Liquigas e Lampre». Tranquillo Kreuziger («peccato solo per questo inutile nervosismo nei finali di tappa»), guardingo Frank Schleck, sereni Scarponi e Cunego: «Abbiamo dimostrato buona compattezza in queste due tappe in linea. Per la cronosquadre abbiamo fiducia». Cunego pedalerà in casa, nella sua Verona: ieri è sceso dall’aereo intorno alle 21.15 ed è stato il più applaudito.

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COLPO STYBAR

Il ceco Zdenek Stybar (Omega Pharma), ex iridato di cross, ha vinto a Casel (Francia) la 4a tappa della Quattro Giorni di Dunkerque, di 183 km. Sempre leader il francese Jimmy Engoulvent (Saur). Oggi ultima tappa con arrivo a Dunkerque dopo 176 km.

S IRONMAN, ARMSTRONG TERZO (al.f.) A Lance Armstrong non è bastata la miglior frazione ciclistica (2h22’39”) per vincere l’Ironman (1.9-90-21.1 km) di St. Croix (Usa). Il texano, uscito 7˚ dall’acqua (25’51”), è risalito sino alla testa della gara sulle due ruote ma nella frazione podistica ha dovuto cedere alla rimonta di Potts e Poulat chiudendo al 3˚ posto.

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DAL NOSTRO INVIATO

Savio, con molta classe, usa una linea ben differente da quella adottata dal suo corridore. «Intendo chiedere scusa a Cavendish e agli altri corridori coinvolti nella caduta, in nome e per conto della squadra e di Ferrari — afferma il team manager dell’Androni Giocattoli — Quello che ha fatto il mio velocista è un errore, ma non intenzionale. Ho rivisto più volte il filmato e Roberto ha cambiato traiettoria in modo evidente». Però — gli si fa notare — Eisel, compagno di squadra di Cavendish al team Sky, accusa Ferrari di scorret-

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95˚ GIRO D’ITALIA L’ACCUSA

Cavendish furioso: «Andava espulso» L’iridato contro Ferrari: «Ho visto corridori esclusi per cose meno gravi». Eisel: «L’ha fatto apposta» DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI HORSENS (Danimarca)

«Lui è un pazzo. Solo un pazzo. Mi sono spaventato, a casa ho una bimba». Mark Cavendish quando si imbarca sul charter che riporta in Italia il gruppo è più sereno e chiede persino scusa di essere stato brusco dopo la caduta. Questo ragazzo burbero, con il suo linguaggio diretto, è in realtà un buono. Una furia devastante in volata, un cuore tenero nella vita. La sua è la terza fase dopo la grande paura della caduta a 125 metri dal traguardo della terza tappa del Giro. Solo un cerotto sul braccio sinistro ricorda quello che è capitato, ma sotto la tuta i graffi e gli ematomi sono profondi. Con voce bassa il campione del mondo chiede: «Chi è il ragazzo che mi ha schivato? Lo devo ringraziare». Chi lo ha letteralmente saltato mentre era disteso a terra è Elia Favilli. «Ho chiuso gli occhi e dato il colpo di reni. Un gesto d’istinto. Un attimo, ma ho pregato di farcela. È andata bene», ha raccontato a caldo il ventunenne velocista toscano della Farnese.

Inspiegabile Bernhard Eisel,

amico e compagno di squadra di Cav, è più deciso. «C’è un solo colpevole: Ferrari, quello che ha fatto è incredibile. La sua manovra non si spiega, forse l’ha fatto apposta per rovinare la volata di Cav». Eisel ha anche l’esperienza per valutare il motivo di questa caduta. «Non è un errore. E non si può dare colpa neanche alla fatica. Per me è solo una manovra cattiva. Quello che ha fatto non può essere considerato un errore, ma una manovra da fuori di testa. Si fosse spostato di un metro ok, capita in volata. Ma questo è troppo. Lo ha fatto apposta». L’austriaco vorrebbe che l’Androni andasse oltre la decisione della giuria. «Se Ferrari avesse chiesto scusa ne avremmo potuto parlare, invece in doccia ci ha detto che non ha gli specchietti e che non vede dietro. Mah, sarebbe meglio anche per lui che la sua squadra lo mandasse a casa. Non solo io, tutti siamo arrab-

Favilli salta il britannico per miracolo: «Ho chiuso gli occhi e pregato...»

le Pagelle

9

8

Haedo

Demare

Il Gp Liberazione dilettanti, nel 2011 la Sanremo e 2˚ al Mondiale: l’australiano è un bel vincitore. A 25 anni, sembra il nuovo simbolo del ciclismo aussie.

Il voto premia non soltanto l’esperto argentino, sempre presente in volata, ma tutta la Saxo band di Riis, grande protagonista della partenza in Danimarca.

Vent’anni, campione del mondo degli under 23, il francese è il più giovane. E che carattere! Prima scansa il corpo di Cavendish, poi riparte ed è quarto in una tappa del Giro.

7

5

2

Basso può essere fiero dei suoi uomini. Con Bodnar e Caruso, si è rivisto Agnoli, abilissimo nel pilotarlo nel finale. Dalla Sanremo con Nibali alla corsa rosa di Ivan: è tornato.

Si è fatto tradire dall’entusia smo. Taylor in rosa non doveva essere nei primi 20, altrimenti a che cosa serve la neutralizzazio ne dei 3 chilometri?

Ingiustificabile, e non perché ha buttato giù il campione del mondo; patetiche le scuse. Una manovra da pirata che la giuria ha valutato in modo troppo bonario.

Goss

Agnoli

Mark Cavendish, 25 anni, taglia il traguardo: evidenti i segni della caduta LAPRESSE

Le fasi Terza fase dicevamo,

perché la prima, quella a caldo subito dopo la caduta, è stata quella della rabbia e degli insulti a Ferrari. «Brutto bastardo», il più leggero. Per un attimo dalle parole non si è passati alle mani. La seconda fase, dopo la doccia, è stata quella del silenzio. Cavendish è salito sul bus senza parlare, ma fermandosi a firmare autografi ai bambini. Adesso Cannon-

ball è tranquillo, ma non si capacita di quello che è successo. «Ferrari ha fatto una cosa molto grave. In doccia mi ha detto che non ha gli specchi retrovisori... Incredibile». Mark non condivide neppure la decisione della giuria di declassare il corridore dell’Androni. «Per me era da mandare a casa. Altri sono stati espulsi per scorrettezze molto meno gravi».

biati: non perché ci ha tolto una possibile vittoria e vanificato tutto il nostro lavoro. Siamo furiosi perché ha rischiato di creare un disastro. Ci si poteva fare davvero male. Cav poteva rompersi una spalla, fortunatamente non è successo ma è ferito dappertutto. Poi ci sono altri coinvolti, anche la maglia rosa è finita a terra. Quello che ha fatto è troppo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

di Luca Gialanella

Phinney

8

Ferrari


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95˚ GIRO D’ITALIA LO SPRINTER FESTEGGIA IL BIS AL GIRO DOPO CAVA DE’ TIRRENI 2010

Goss di potenza: «Prima o poi dovevo farcela»

DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO HORSENS (Danimarca)

Il velocista australiano interrompe la serie di secondi posti ed esalta il team: «Che compagni! Ora non vogliamo fermarci»

LA CORSA AI RAGGI X DATA

TAPPA

KM

ARRIVO

5/5

1ª HERNING-HERNING (cronometro)

8,7

PHINNEY

PHINNEY

6/5

2ª HERNING-HERNING

207 CAVENDISH

PHINNEY

Ieri

3ª HORSENS-HORSENS

190

GOSS

PHINNEY

GOSS

KM

DIFFICOLTÀ

DATA Oggi

TAPPA

MAGLIA ROSA

ROSSA

AZZURRA

BIANCA

PHINNEY

-

PHINNEY

CAVENDISH

BALLONI

PHINNEY

BALLONI

PHINNEY

GIUDIZIO GAZZETTA

RIPOSO a Verona

Domani 4ª VERONA-VERONA (cronosquadre)

33,2

***

10/5

5ª MODENA-FANO

209

*

11/5

6ª URBINO-PORTO SANT’ELPIDIO

210

***

Gli ultimi 100 km sull’Appennino: attenzione

12/5

7ª RECANATI-ROCCA DI CAMBIO

205

***

Primo arrivo in salita: strada dolce al 5%

13/5

8ª SULMONA-LAGO LACENO

229

***

Secondo arrivo in salita: qui Pantani subì Zulle

14/5

9ª SAN GIORGIO DEL SANNIO-FROSINONE

166

*

15/5

10ª CIVITAVECCHIA-ASSISI

186

***

Finale duro nel centro storico: punte del 15%

16/5

11ª ASSISI-MONTECATINI TERME

255

**

La più lunga: per velocisti

17/5

12ª SERAVEZZA-SESTRI LEVANTE

155

***

Dura nei 100 km finali: 4,5 km all’8% ai -11

18/5

13ª SAVONA-CERVERE

121

*

19/5

14ª CHERASCO-CERVINIA

206

****

Terzo arrivo in salita: 49,4 km all’insù

20/5

15ª BUSTO ARSIZIO-PIAN DEI RESINELLI

169

****

Quarto arrivo in salita con Valcava, Bura e San Pietro

21/5

RIPOSO a Limone sul Garda

Altissima velocità: ci saranno distacchi Si parte dal museo Enzo Ferrari. Senza difficoltà

Seconda volata: curva difficile ai 450 metri

La tappa più breve non sfuggirà all’epilogo in volata

22/5

16ª LIMONE SUL GARDA-FALZES

173

*

23/5

17ª FALZES-CORTINA D’AMPEZZO

186

*****

24/5

18ª SAN VITO DI CADORE-VEDELAGO

149

*

25/5

19ª TREVISO-ALPE DI PAMPEAGO

198

*****

Due volte Pampeago: qui vincono i grandi

26/5

20ª CALDES/VAL DI SOLE-STELVIO

219

*****

La tappa regina: Mortirolo da un versante inedito

27/5

21ª MILANO-MILANO (cronometro individuale) 30

***

Volata, ma ai 4 km uno strappo al 12% Tappone dolomitico: Valparola, Duran, Staulanza e Giau Ultima volata del Giro

In ogni caso, è impegnativa

Matthew Goss è un buon vicino in aereo: molto tranquillo anche se ci sarebbe più di un motivo per fare un po’ di baldoria, visto che al secondo tentativo ha già portato a casa la tappa che voleva. Gli era successo due anni fa, quando era decisamente meno famoso di ora: A Cava de’ Tirreni aveva battuto Pozzato allo sprint. «Eccome se ricordo quel giorno. Strade allagate, una confusione pazzesca. Durante la tappa, per un momento pensai che mi sarebbe tornata utile una canoa!». Successo Quello di oggi è un altro Goss. La «colpa» è della scorsa stagione: Sanremo sbancata e Mondiale sfiorato (2˚ dietro a Cavendish), insomma il tasmaniano classe 1986 aveva rischiato di fare a 24 anni la doppietta che una leggenda dello sprint come Cipollini firmò nel 2002 dopo averla inseguita per tutta la carriera. Eppure una lunga serie di secondi posti (compreso quello di domenica a Herning) lo aveva un po’ buttato giù. «Ma solo un po’, perché sapevo che si trattava di aspettare e la vittoria sarebbe arrivata. La caduta non l’ho vista, è successo tutto alle mie spalle. Ho fatto una volata di potenza, che è una delle mie caratteristiche principali. Sono felicissimo, ma voglio dirvi che senza il perfetto lavoro dei compagni ora

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Ci mettiamo la firma

staremmo parlando d’altro». Pioniere Il discorso dei compagni ci porta sul tema GreenEdge, anzi Orica-GreenEdge. La firma dell’importante sponsor multinazionale è arrivata poco prima del Giro ed è la conferma di quanto sia attraente il progetto del primo team australiano di World Tour, lanciato dal magnate Gerry Ryan e con base in provincia di Varese. «La mia squadra, l’Htc, ha chiuso a fine 2011 e io non ho avuto dubbi nello scegliere questo progetto. In Australia il ciclismo è in una fase di boom, vinciamo corse che prima guardavamo in televisione e io mi sento come un pioniere». Passo passo In effetti non esa-

gera, perché lui — primo non europeo a vincere la Sanremo — e la squadra stanno infilando una serie storica di prime volte. Pensate che la neonata GreenEdge quest’anno ha vinto la Sanremo con un altro australiano, Gerrans; prima ancora aveva dominato la cronosquadre della Tirreno-Adriatico (con Goss leader) e ora ha siglato la prima vittoria di tappa in un grande giro. In quattro mesi scarsi di attività: onestamente era difficile immaginare un inizio più entusiasmante. «Siamo forti e affamati. Non ci montiamo la testa, ma non vogliamo fermarci qui». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matthew Goss, 25 anni LAPRESSE

La zampata DI MARIO CIPOLLINI

Ferrari così no Si rischia una tragedia La volata di ieri mi ha fatto arrabbiare in modo feroce. Non si possono commettere errori come quello di Ferrari, perché cosí rischi la vita tua e degli altri. Quello che ha fatto ieri il velocista bresciano non è solo una scorrettezza, è una grave mancanza di professionalità. Ha fatto una cosa allucinante, una cosa che non esiste né in cielo né in terra. La sua fortuna è di avere beccato Cavendish che è un bravo ragazzo. L'avesse fatto a me sarebbe finito male, l'avrei preso per un orecchio. Che provi a chiedere a Lombardi come andò a finire alla Valenciana dopo una manovra pericolosa in volata. Però noto che negli ultimi km si vedono spesso manovre oltre il limite con corridori che saltano da una parte all'altra. Il gruppo è diventato una terra selvaggia. Poi vorrei dire una cosa sulla Bmc che piú che una corazzata mi sembra una squadra veramente piccolina. Ma come si fa a lasciare solo Phinney? La maglia rosa nel finale è rimasta isolata, poi è arrivato Ballan. Phinney si è dovuto muovere in prima persona. Ci vuole rispetto per la professione, invece vedo tanti che improvvisano.


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95˚ GIRO D’ITALIA DOPO TRE TAPPE LA CORSA LASCIA LO JUTLAND DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI HORSENS (Danimarca)

Il cielo della Danimarca. Mobile, esagerato, pazzo. Una tavolozza di colori forti, vivi, spessi. Pennellate pesanti, dense, convinte. Capace di oscurarsi e illuminarsi, di incendiarsi e spegnersi, anche nel giro di cinque minuti. Il vento della Danimarca. Accompagna e suona, spinge e respinge. Poco, tanto, sempre. Capace di infuriarsi e anche di accarezzare. Energia pura, naturale, rinnovabile. Pale eoliche come operai, come marionette, come mulini. L’aria della Danimarca. Sottile, secca, asciutta. Da alta montagna anche a quota zero. Sa di oceano e dune, di pescatori e mucche, di Nord.

CIAO DANIMARCA! Giromania nel regno della bici Mezzo milione di tifosi lungo le strade trasformate in un teatro rosa

Grande accoglienza Tre giorni

di Danimarca in Danimarca, 400 chilometri di strade, forse mezzo milione di danesi sulle strade. Tre giorni di festa, di fiera, di import-export. Tre giorni di nazioni unite nel ciclismo, di stati generali della bicicletta. Tre giorni rosa: il Giro d’Italia ha occupato, invaso, rallegrato, acceso, e portato allegria, simpatia, divertimento. Maglie e magliette, cappellini e ombrellini, striscioni e cartelli, e biciclette - da bambino e da donna, vecchie, scheletriche, passate di moda - promosse a una seconda vita, d’arte, perché trasformate in sculture. Non c’era casa, non

I danesi incantati dallo spettacolo: la carovana del Giro ha abbattuto confini e barriere

c’era vetrina, non c’era bar senza un foglio, un regalo, una dedica color rosa. Profondo Nord Il Giro d’Italia ha

raggiunto il punto più settentrionale della sua geografia, oltre le Alpi, anche oltre le due puntate in Olanda, ha allungato la sua mappa, ha allargato i suoi conti, ha sfondato i confini politici per abbracciare e spo-

sare quelli della cultura delle due ruote. La bicicletta come regina della strada, come terapia fisica e psicologica, come compagna smilza e silenziosa, come amica pulita e sicura. Qui non esistono catene né catenacci: qui le bici non si rubano, forse perché tutti le hanno e le usano, tutti i giorni. I parcheggi alle stazioni dei treni e dei bus sembrano i magazzini di indu-

strie in attesa di svuotarsi, di liberarsi, di aprirsi. Legame Il Giro d’Italia in Danimarca - forse in attesa di un Giro di Danimarca in Italia - è anche un punto di partenza filosofico, spirituale, intellettuale. L’Italia porta la tradizione, la storia, i campioni, 95 puntate del suo Giro, e riceve simpatia, interesse, complicità. Un lega-

me che va oltre la corsa, ma che si stringe fra la gente. Queste tre giornate rimarranno nella memoria di Phinney, Cavendish e Goss, ma anche di tutti quelli che hanno ammirato il cielo e sfidato il vento, hanno trasformato la strada in un teatro, e si sono goduti quello spettacolo istantaneo che è il gruppo lanciato a 50 all’ora. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Una signora danese colta da... Giromania LAPRESSE

In alto alcuni tifosi salutano il Giro dal tetto della loro casa. A sinistra: una folla di appassionati alla partenza della tappa di ieri a Horsens. Sopra: mamme e bambini abbigliati sul tema rosa e maxibiciclette per un maxigruppo in corsa. A destra: felicità è... pedalare in un oceano rosa FOTOSERVIZIO LAPRESSE

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95˚ GIRO D’ITALIA LA GUIDA GIORNO PER GIORNO ORDINE D’ARRIVO

Hushovd 6˚ E Guardini chiude 10˚

Guardini non viene coinvolto nella caduta ma il velocista della Farnese Vini, sulle ruote di Cavendish, è rallentato dall’incidente prima dell’arrivo. Come domenica, ancora piazzati l’americano Farrar, il francese Demare, l’australiano Renshaw e il norvegese Hushovd.

POS. CORRIDORE

TEMPO

1

GOSS (AUS) Orica-Greenedge, km 190 in 4h20'53" media 44,157 km/h, abb. 20" 2 J. J. HAEDO (ARG) abb. 12" 3 FARRAR (USA) abb. 8" 4 DEMARE (FRA) 5 RENSHAW (AUS) 6 HUSHOVD (NOR) 7 KRISTOFF (NOR) 8 FEILLU (FRA) 9 BEPPU (GIAP) 10 GUARDINI (ITA) 11 RASMUSSEN (DAN) 12 SOUPE (FRA) 13 BAUER (NZL) 14 SCHORN (AUT) 15 NIZZOLO (ITA) 16 BELLETTI (ITA) 17 VENTOSO (SPA) 18 HUNTER (RSA) 19 FAVILLI (ITA) 20 VAITKUS (LIT) 21 CHICCHI (ITA) 22 KEUKELEIRE (BEL) 23 MEIER (CAN) 24 LAGUTIN (UZB) 25 BENNATI (ITA) 26 LANCASTER (AUS)

27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43

BRANDLE (AUT) SELLA (ITA) SABATINI (ITA) ROBERTS (AUS) BAKELANTS (BEL) L. S. HAEDO (ARG) KREUZIGER (R.CEC.) PIETROPOLLI (ITA) CUNEGO (ITA) DE GREEF (BEL) ROHREGGER (AUT) SCHLECK (LUS) BRUSEGHIN (ITA) ZAUGG (SVI) BOARO (ITA) HESJEDAL (CAN) MONTAGUTI (ITA)

55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71

BATTAGLIN (ITA) SANTAMBROGIO (ITA) FELLINE (ITA) IMPEY (RSA) TUFT (CAN) SERGENT (N.ZEL) DE GENDT (BEL) MARCZYNSKI (POL) SELVAGGI (ITA) NIERMANN (GER) SLAGTER (OLA) DUPONT (FRA) CAPECCHI (ITA) BRAMBILLA (ITA) ULISSI (ITA) DE CLERCQ (BEL) GARATE (SPA)

44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54

PAUWELS (BEL) MORENO (SPA) PINOTTI (ITA) LEEZER (OLA) SCARPONI (ITA) GOLAS (POL) LARSSON (SVE) CARRARA (ITA) HERRADA (SPA) SZMYD (POL) INTXAUSTI (SPA)

72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82

BARTA (R.CEC.) TIRALONGO (ITA) PONZI (ITA) GADRET (FRA) LONGO BORGHINI (ITA) OLIVEIRA (POR) POZZOVIVO (ITA) PARDILLA (SPA) GAZVODA (SLO) VICIOSO (SPA) KANGERT (EST)

83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111

DIETZIKER (SVI) VERMOTE (BEL) VELASCO (SPA) CLEMENT (OLA) HANSEN (AUS) VELITS (SVK) TXURRUKA (SPA) JACK. RODRIGUEZ (VEN) CARUSO (ITA) RABOTTINI (ITA) SAMOILAU (BIE) KUSCHYNSKI (BIE) VISCONTI (ITA) O. RODRIGUEZ (SPA) COLBRELLI (ITA) BRUTT (RUS) JORGENSEN (DAN) AGNOLI (ITA) BASSO (ITA) RUJANO (VEN) OROZ UGALDE (SPA) NIEVE (SPA) STETINA (USA) BULGAC (OLA) RUBIANO CHAVEZ (COL) SERPA PEREZ (COL) HENAO (COL) TOSATTO (ITA) GASPAROTTO (ITA)

112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140

AMADOR (C.RICA) BODNAR (POL) SMUKULIS (LET) HOLLENSTEIN (SVI) ROSSELER (BEL) BENEDETTI (ITA) LUND (DAN) ZEITS (KAZ) NIEMIEC (POL) CATALDO (ITA) SALERNO (ITA) VANDE VELDE (USA) MAZZANTI (ITA) IZAGUIRRE (SPA) SEELDRAYERS (BEL) LOCATELLI (ITA) HERMANS (BEL) MODOLO (ITA) GUSTOV (UCR) POZZATO (ITA) FAILLI (ITA) BONO (ITA) RIGHI (ITA) OCHOA (VEN) LASTRAS (SPA) PAGANI (ITA) ROLLIN (CAN) CASAR (FRA) HUZARSKI (POL)

CLASSIFICA GENERALE

LAMPRE - ISD D.S. Maini

Navardauskas, grazie all’abbuono di 4" guadagnato al traguardo volante, «ruba» una posizione in classifica e sale dal 6˚ al 5˚ posto. Goss invece ne guadagna 38. TEMPO

1

PHINNEY (USA) Bmc Racing Team, 407,7 km in 9h24'31" alla media di 43,332 km/h

2 3

THOMAS (GB) RASMUSSEN (DAN)

a 9" a 13"

4

BOARO (ITA)

5

NAVARDAUSKAS (LIT)

a 18"

6

LARSSON (SVE)

a 22"

7

LANCASTER (AUS)

8

GOSS (AUS)

9

PINOTTI (ITA)

a 15"

a 23" a 24"

10 SERGENT (N.ZEL)

a 26"

11 OLIVEIRA (POR)

a 27"

12 VAITKUS (LIT) 13 CAVENDISH (GB) 14 CLEMENT (OLA)

a 28"

15 FARRAR (USA) 16 HUNTER (S.AF) 17 BAUER (N.ZEL) 18 BODNAR (POL)

a 29"

POS. CORRIDORE

TEMPO

66 HUZARSKI (POL) 68 HOLLENSTEIN (SVI) 70 SLAGTER (OLA)

a 51"

140 IZAGUIRRE (SPA) 141 PERGET (FRA)

76 RABOTTINI (ITA)

142 FAILLI (ITA)

a 1'15"

143 KUSCHYNSKI (BIE)

a 1'16"

a 53"

144 GADRET (FRA)

79 BAK (DAN)

145 SPEZIALETTI (ITA)

80 TOSATTO (ITA)

146 BERARD (FRA)

81 NIERMANN (GER)

147 BONO (ITA)

a 1'18"

82 AMADOR (C.RICA)

148 LONGO BORGHINI (ITA)

a 1'19"

83 COLBRELLI (ITA)

a 54"

149 NIEMIEC (POL)

84 POZZOVIVO (ITA)

a 55"

150 NIEVE (SPA)

89 FAVILLI (ITA)

155 PIETROPOLLI (ITA)

25 DE GENDT (BEL)

91 LAGUTIN (UZB)

26 TUFT (CAN)

92 ULISSI (ITA)

28 MALORI (ITA)

94 SMUKULIS (LET) 95 SELVAGGI (ITA) 96 MONTAGUTI (ITA)

a 37"

a 59"

99 SZMYD (POL) 100 PAGANI (ITA) 101 SEUBERT (GER)

35 FLECHA (SPA) a 39"

103 BRUTT (RUS)

37 BASSO (ITA) a 41"

a 1'00"

104 MARCZYNSKI (POL)

39 BAKELANTS (BEL)

105 MODOLO (ITA)

40 VELITS (SVK)

106 DELAGE (FRA)

a 1'01"

41 INTXAUSTI (SPA)

a 42"

107 BATTAGLIN (ITA)

42 ROSSELER (BEL)

a 43"

108 IGNATYEV (RUS)

a 1'02"

109 HENAO (COL)

a 1'03"

44 BRUSEGHIN (ITA)

110 MOUREY (FRA)

45 O. RODRIGUEZ (SPA)

111 MAES (BEL)

46 ROHREGGER (AUT)

112 CUNEGO (ITA)

47 STANNARD (GB)

113 PETROV (RUS)

48 BRANDLE (AUT)

114 SERPA PEREZ (COL) a 44"

159 BELLETTI (ITA)

a 1'23"

160 BONNAFOND (FRA)

a 1'25"

161 ZAUGG (SVI)

a 1'26"

162 GUARDINI (ITA)

a 1'27"

164 SANTAROMITA (ITA) 165 BRAMBILLA (ITA)

a 1'28"

166 CABEDO (SPA)

a 1'29"

167 FEILLU (FRA)

a 1'30"

169 MAZZANTI (ITA)

a 1'32"

a 1'04"

115 RIGHI (ITA)

51 STETINA (USA)

a 45"

117 LOCATELLI (ITA)

52 DE GREEF (BEL)

a 46"

118 PIRAZZI (ITA)

171 ZEITS (KAZ)

a 1'33"

172 SALERNO (ITA)

a 1'34"

173 OCHOA (VEN)

a 1'39"

a 1'05"

D.S. Reverberi 51 52 53 54 55 56 57 58 59

178 GASTAUER (LUS)

a 2'39"

179 COLEDAN (ITA)

a 2'40"

180 DYACHENKO (KAZ)

a 2'45"

181 SAEZ DE ARREGUI (SPA) a 2'49" 182 LEEZER (OLA)

a 2'50"

183 VEIKKANEN (FIN)

a 2'54"

184 HUNT (GB)

a 2'55"

185 GATTO (ITA)

a 3'04"

187 BANDIERA (ITA)

a 3'18"

121 BONNET (FRA)

188 BROWN (AUS)

a 3'21"

122 ROLLIN (CAN)

189 BALLONI (ITA)

a 3'43"

57 J. J. HAEDO (ARG)

123 PONZI (ITA)

190 BOS (OLA)

a 3'44"

58 CARUSO (ITA)

124 DIETZIKER (SVI)

191 KAISEN (BEL)

a 3'59"

60 AGNOLI (ITA)

a 48"

62 CAPECCHI (ITA)

125 HANSEN (AUS)

192 CAZAUX (FRA)

a 4'24"

126 WYSS (SVI)

193 KEIZER (OLA)

a 5'36"

194 MINGUEZ (SPA)

a 6'08"

195 MEERSMAN (BEL)

a 6'15"

127 RUJANO (VEN)

61 KRISTOFF (NOR) a 49"

128 BEPPU (GIAP)

a 1'10"

63 BENNATI (ITA)

129 CARRARA (ITA)

196 BOBRIDGE (AUS)

a 6'17"

64 KENNAUGH (GB)

130 DE NEGRI (ITA)

197 VAN WINDEN (OLA)

a 8'52"

65 HUSHOVD (NOR)

131 GAZVODA (SLO)

A PUNTI

a 1'11"

HUSHOVD BALLAN FRANK PHINNEY PINOTTI SANTAMBROGIO SANTAROMITA TSCHOPP WYSS

a 1'44"

54 URAN URAN (COL)

59 SAMOILAU (BIE)

41 42 43 44 45 46 47 48 49

a 2'35"

a 3'13"

a 1'07"

D.S. Baldato

176 SCHILLINGER (GER)

186 EISEL (AUT)

a 47"

198 HERMANS (BEL)

Cec Ita Ita Ita Kaz Kaz Bel Rus Est

BMC RACING TEAM

175 VELASCO (SPA)

120 SCARPONI (ITA)

a 1'06"

KREUZIGER GASPAROTTO TIRALONGO PONZI DYACHENKO ZEITS SEELDRAYERS PETROV KANGERT

Nor Ita Svi Usa Ita Ita Ita Svi Svi

COLNAGO - CSF INOX

119 GARATE (SPA)

56 TIRALONGO (ITA)

Il Giro torna a casa Domani la crono

170 JACK. RODRIGUEZ (VEN)

53 MORENO (SPA) 55 CASAR (FRA)

OGGI GIORNO DI RIPOSO

177 DE MARCHI (ITA)

116 TXURRUKA (SPA)

50 VANDE VELDE (USA)

a 1'22"

174 FERRARI (ITA)

43 IMPEY (RSA)

49 FELLINE (ITA)

31 32 33 34 35 36 37 38 39

156 CHICCHI (ITA)

168 CHRISTENSEN (DAN)

102 SEELDRAYERS (BEL)

Ven Col Ita Ita Ita Ita Col Ven Ven

D.S. Shefer a 1'21"

163 LASTRAS (SPA)

97 OROZ (SPA) 98 SCHLECK (LUS)

34 ROBERTS (AUS)

38 VISCONTI (ITA)

a 58"

RUJANO SERPA PEREZ SELLA FERRARI FELLINE DE MARCHI RUBIANO CHAVEZ OCHOA JACKSON RODRIGUEZ

ASTANA PRO TEAM

158 LUND (DAN)

93 DENIFL (AUT)

36 BALLAN (ITA)

a 57"

157 DEMARE (FRA)

27 VERMOTE (BEL)

33 SOUPE (FRA)

a 1'20"

154 RENSHAW (AUS)

90 JORGENSEN (DAN)

a 36"

21 22 23 24 25 26 27 28 29

a 1'17"

153 VANENDERT (BEL)

24 NIZZOLO (ITA)

32 KANGERT (EST)

152 TSCHOPP (SVI)

Fra Ita Fra Fra Fra Lus Slo Ita Fra

ANDRONI GIOCATTOLI - VENEZUELA

151 RASCH (NOR) a 56"

GADRET BELLETTI BERARD BONNAFOND DUPONT GASTAUER GAZVODA MONTAGUTI PERGET

D.S. Savio

78 DE CLERCQ (BEL)

a 32"

31 KREUZIGER (R.CEC.)

139 RUBIANO CHAVEZ (COL)

75 SCHORN (AUT)

23 POZZATO (ITA)

a 34"

a 1'14"

74 BULGAC (OLA)

77 VENTOSO (SPA)

11 12 13 14 15 16 17 18 19

a 1'13"

138 SELLA (ITA)

88 FRANK (SVI)

30 BARTA (R.CEC.)

136 GUSTOV (UCR) 137 SANTAMBROGIO (ITA)

a 31"

a 33"

a 1'12"

72 VICIOSO (SPA) a 52"

Ita Ita Ita Ita Ita Pol Ita Ita Ita

D.S. Biondi

134 BENEDETTI (ITA)

71 MEIER (CAN) 73 GOLAS (POL)

SCARPONI CUNEGO ULISSI BONO MALORI NIEMIEC PIETROPOLLI RIGHI SPEZIALETTI

AG2R - LA MONDIALE

135 DUPONT (FRA)

69 KEUKELEIRE (BEL)

22 CATALDO (ITA)

29 SABATINI (ITA)

a 50"

87 PAUWELS (BEL)

21 KWIATKOWSKI (POL)

TEMPO

133 PARDILLA (SPA)

67 HERRADA (SPA)

86 L. .S. HAEDO (ARG)

20 HESJEDAL (CAN)

POS. CORRIDORE

1 2 3 4 5 6 7 8 9

132 LOSADA (SPA)

85 BILLE (BEL)

19 GASPAROTTO (ITA)

SAEZ DE ARREGUI (SPA) CABEDO (SPA) LOSADA (SPA) KAISEN (BEL) SCHILLINGER (GER) SEUBERT (GER) PETROV (RUS) VANENDERT (BEL) COLEDAN (ITA) URAN URAN (COL) GASTAUER (LUS) BONNAFOND (FRA) BILLE (BEL) CHRISTENSEN (DAN) KENNAUGH (GBR) NAVARDAUSKAS (LIT) FLECHA (SPA) DENIFL (AUT) MAES (BEL) BERARD (FRA) PERGET (FRA) THOMAS (GB) SPEZIALETTI (ITA) BAK (DAN) MALORI (ITA) HUNT (GB) STANNARD (GB) IGNATYEV (RUS) DE MARCHI (ITA)

170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198

a 1'29" a 0"

a 1'30" a 0"

abb. 4"

a 1'42" a 0" a 1'44"

PIRAZZI (ITA) a 0" GATTO (ITA) a 1'45" CAVENDISH (GB) a 0" DYACHENKO (KAZ) a 1'51" BALLAN (ITA) a 0" RASCH (NOR) SANTAROMITA (ITA) FRANK (SVI) WYSS (SVI) TSCHOPP (SVI) DELAGE (FRA) VEIKKANEN (FIN) a 2'01" MOUREY (FRA) a 0" KWIATKOWSKI (POL) BANDIERA (ITA) a 2'19" DE NEGRI (ITA) a 0" EISEL (AUT) a 2'27" BROWN (AUS) a 2'28" BOS (OLA) BALLONI (ITA) a 2'40" CAZAUX (FRA) a 2'46" BONNET (FRA) a 0" FERRARI (ITA) BOBRIDGE (AUS) a 3'00" MINGUEZ (SPA) a 4'43", abb. 2" VAN WINDEN (OLA) a 5'03" KEIZER (OLA) abb. 6" MEERSMAN (BEL) a 5'25" PHINNEY (USA) a 0"

IN GARA 198 CORRIDORI DI 22 SQUADRE

Pinotti perde una posizione: ora è 9˚

POS. CORRIDORE

141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169

a 10'55"

MONTAGNA

CLASSIFICA DI TAPPA: 1. Matthew GOSS (Aus-Orica Greenedge) 25 punti; 2. Haedo (Arg) 20; 3. Farrar (Usa) 16; 4. Demare (Fra) 14; 5. Renshaw (Aus) 12; 6. Hushovd (Nor) 10; 7. Kristoff (Nor) 9; 8. Feillu (Fra) 8; 9. Keiser (Ola) 8; 10. Beppu (Gia) 7.

La maglia azzurra (ex maglia verde) identifica la classifica del gran premio della montagna, istituito nel 1933.

CLASSIFICA GENERALE: 1. Matthew GOSS (Aus-Orica Greenedge) 45 punti; 2. Farrar (Usa) 30; 3. Cavendish 28; 4. Thomas (Gb) 28; 5 Phinney (Usa) 25.

CLASSIFICA GENERALE: 1 Alfredo BALLONI (Farnese Vini-Selle Italia) 6; 2. Navardauskas (Lit) 2; 3. Rubiano Chavez 2; 4. Kaisen (Bel) 1; 5. Minguez (Esp) 1.

CLASSIFICA DI TAPPA: 1. Alfredo BALLONI (Farnese Vini-Selle Italia) 3 punti; 2. Navardauskas (Lit) 2; 3. Minguez (Spa) 1.

POZZOVIVO MODOLO BATTAGLIN G.L. BRAMBILLA PIRAZZI COLBRELLI S. LOCATELLI PAGANI COLEDAN

Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita

EUSKALTEL - EUSKADI D.S. Gonzalez de Galdeano

Spettacolare veduta del passaggio del gruppo nella 3a tappa BETTINI Ieri è stato l’ultimo giorno del Giro d’Italia in Danimarca. Le prime tre tappe della corsa 2012 sono state quelle corse più a nord nelle 95 edizioni. Dopo i primi due giorni di corsa a Herning, la città della Lego, ieri la carovana rosa si è trasferita a Horsens (comune danese dello Jutland centrale a 84 km dalla città di partenza). Oggi è in programma la prima giornata di riposo (la prossima è prevista il 21 maggio tra la 15a e la 16a tappa) mentre domani a Verona (arrivo dell’ultima tappa del 2010, a cronometro, con Ivan Basso in maglia rosa) spazio alla prima giornata italiana con la cronosquadre di 33,2 km. In maglia rosa c’è l’americano Taylor Phinney (che ha vinto la cronometro d’apertura del 5 maggio) mentre il leader della classifica a punti è l’australiano Matthew Goss, vincitore della tappa di ieri. Giovedì il primo arrivo in linea su territorio italiano nella Modena-Fano (209 km) con partenza dal museo Enzo Ferrari e con un gran premio della montagna di 4a categoria, quello di Gabicce Monte.

FAST TEAM

CLASSIFICA DI TAPPA: 1. GARMIN-BARRACUDA 13h02’39"; 2. Orica Greenedge s.t.; 3. Team Saxo Bank s.t.; 4. Radioshack-Nissan s.t. CLASSIFICA GENERALE: 1. GARMIN-BARRACUDA 28h14’36"; 2. Bmc Racing Team s.t.; 3. Orica Greenedge a 20".

61 62 63 64 65 66 67 68 69

NIEVE SAEZ DE ARRAEGUI IZAGUIRRE MINGUEZ CAZAUX CABEDO VELASCO TXURRUKA OROZ

Spa Spa Spa Spa Fra Spa Spa Spa Spa

FARNESE VINI - SELLE ITALIA D.S. Scinto 71 POZZATO 72 GATTO 73 FAILLI

Ita Ita Ita

74 75 76 77 78 79

RABOTTINI GUARDINI FAVILLI DE NEGRI MAZZANTI BALLONI

Ita Ita Ita Ita Ita Ita

147 PARDILLA 148 SAMOILAU 149 VENTOSO

OMEGA PHARMA - QUICKSTEP D.S. Bramati

81

CASAR

Fra

151 152 153 154

82 83 84 85

DELAGE DEMARE BONNET MOUREY

Fra Fra Fra Fra

155 156 157 158

86 87 88 89

SOUPE RASCH ROLLIN VEIKKANEN

Fra Nor Can Fin

159 VERMOTE

FDJ - BIGMAT D.S. Gayant

GARMIN - BARRACUDA D.S. Wegelius 91 92 93 94 95 96 97 98 99

FARRAR ROSSELER BAUER NAVARDAUSKAS HESJEDAL HUNTER RASMUSSEN STETINA VANDE VELDE

Usa Bel N. Zel Lit Can S. Af Dan Usa Usa

ORICA - GREENEDGE D.S. White 100 101 102 103 104 105 106 107 109

GOSS BEPPU BOBRIDGE IMPEY KEUKELEIRE LANCASTER CH. MEIER TUFT VAITKUS

Aus Giap Aus S. Af Bel Aus Can Can Lit

KATUSHA TEAM D.S. Piva 111 112 113 114 115 116 117 118 119

JOAQ. RODRIGUEZ BRUTT IGNATYEV KRISTOFF KUSCHYNSKI LOSADA MORENO SMUKULIS VICIOSO

Spa Rus Rus Nor Bie Spa Spa Let Spa

LIQUIGAS - CANNONDALE D.S. Zanatta 121 122 123 124 125 126 127 128 129

BASSO AGNOLI BODNAR CAPECCHI D. CARUSO LONGO BORGHINI SALERNO SZMYD SABATINI

Ita Ita Pol Ita Ita Ita Ita Pol Ita

LOTTO BELISOL D.S. Leysen 131 132 133 134 135 136 137 138 139

DE CLERQ BULGAC DE GREEF BAK BILLE HANSEN KAISEN MEERSMAN VANENDERT

Bel Ola Bel Dan Bel Aus Bel Bel Bel

MOVISTAR TEAM D.S. Jaimerena 141 142 143 144 145 146

VISCONTI BRUSEGHIN HERRADA INTXAUSTI LASTRAS AMADOR

GIOVANI

CLASSIFICA GENERALE: 1. Taylor PHINNEY (Usa-Bmc Racing Team) 9h24’31"; 2. Boaro a 15"; 3. Navardauskas (Lit) a 18"; 4. Sergent (N.Zel) a 26"; 5. Oliveira (Por) a 27"; 6. Kwiatkowski (Pol) a 29"; 7. 8. Vermote (Bel) a 32"; 9. Malori a 33"; 10. Kangert (Est) 36"; 11. Soupe (Fra) a 37"; 12. Stannard (Gb) a 43"; 13. Brandle (Aut) a 43"; 14. Felline a 44"; 15. Stetina (Usa) a 45"; 16. Uran Uran (Col) a 46"; 17. Caruso a 47"; 18. Kristoff (Nor) a 48".

Ita Ita Spa Spa Spa C. Rica

Spa Bie Spa

CATALDO BANDIERA CHICCHI GOLAS

Ita Ita Ita Pol

MAES PAUWELS KWIATOWSKI M. VELITS

Bel Bel Pol Slk Bel

RABOBANK D.S. Boven 161 162 163 164 165 166 167 168 169

RENSHAW GARATE BOS LEEZER CLEMENT NIERMANN SLAGTER BROWN VAN WINDEN

Aus Spa Ola Ola Ola Ger Ola Aus Ola

RADIOSHACK - NISSAN D.S. Andersen 171 172 173 174 175 176 177 178 179

F. SCHLECK BAKELANDTS BENNATI HERMANS NIZZOLO OLIVEIRA ROHREGGER SERGENT ZAUGG

Lus Bel Ita Bel Ita Por Aut N. Zel Svi

SKY PROCYCLING D.S. De Jongh 181 182 183 184 185 186 187 188 189

CAVENDISH EISEL FLECHA HENAO KENNAUGH STANNARD HUNT THOMAS URAN URAN

Gb Aut Spa Col Gb Gb Gb Gb Col

TEAM NETAPP D.S. Heppner 191 192 193 194 195 196 197 198 199

BENEDETTI BARTA SEUBERT SCHILLINGER HUZARSKI HOLLENSTEIN DIETZIKER BRANDLE SCHORN

Ita Cec Ger Ger Pol Svi Svi Aut Aut

TEAM SAXO BANK D.S. Mauduit 201 202 203 204 205 206 207 208 209

TOSATTO LUND GUSTOV JÖRGENSEN J.J. HAEDO ROBERTS CHRISTENSEN BOARO L.S. HAEDO

Ita Dan Ucr Dan Arg Aus Dan Ita Arg

VACANSOLEIL - DCM D.S. Van Poppel 211 212 213 214 215 216 217 218 219

CARRARA DE GENDT R. FEILLU LAGUTIN LARSSON MARCZYNSKI KEIZER DENIFL SELVAGGI

Ita Bel Fra Uzb Sve Pol Ola Aut Ita

SQUADRE

CLASSIFICA DI TAPPA: 1. GARMIN-BARRACUDA 39 punti; 2. Orica Greenedge 33; 3. Fdj-Bigmat 26; 4. Team Saxo Bank 19; 5. Rabobank Cycling Team 16; 6. Bmc Racing Team 15; 7. Katusha Team 14; 8. Vacansoleil-Dcm 13; 9. Farnese Vini-Selle Italia 13; 10. Team Netapp 7. CLASSIFICA GENERALE: 1. GARMIN-BARRACUDA 116 punti; 2. Orica Greenedge 84; 3. Fdj-Bigmat 65; 4. Bmc Racing Team 62; 5. Sky Procycling 50.


MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

35

95˚ GIRO D’ITALIA IERI, DAVANTI ALLA FAMIGLIA, L’OMAGGIO DELLA CORSA AL BELGA MORTO IL 9 MAGGIO 2011

Weylandt, ricordo e silenzio Il Giro ha «adottato» la figlia Alyzée. La compagna: «Non voglio parole, chiedo solo rispetto»

4

DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI HORSENS (Danimarca)

UNA TAPPA NEL 2010

Quattro palloncini rosa e una piccola mongolfiera bianca. I quattro palloncini rosa fanno il loro dovere: agganciano una fotografia a colori di Wouter Weylandt, il volto esultante dopo la vittoria al Giro 2010, e l’accompagnano diritto in cielo. Invece la piccola mongolfiera bianca stenta, protesta, esita, sembra quasi che non se la senta di alzarsi in volo. Se quella piccola mongolfiera bianca rappresenta Weylandt, allora viene da pensare che il corridore fiammingo non abbia proprio voglia di lasciare la strada, i compagni, le bici, il Giro, soprattutto la sua compagna e la sua famiglia, quel mondo che visto da lontano - sembra fatto di coriandoli. Così la piccola mongolfiera bianca sale, scende, si avvita, prima sfiora un

«

Il 9 maggio 2011 nella 3a tappa del Giro tra Reggio Emilia e Rapallo. Wouter Weylandt è morto a 24 km dall’arrivo, cadendo nella discesa di Passo del Bocco e sbattendo la faccia sull’asfalto AVEVA 26 ANNI Nato il 27 settembre 1984 a Gand (Belgio), ha lasciato sola la compagna An-Sophie, allora incinta di Alyzée, la figlia nata poi il 1˚ settembre 2011

Non ci piangiamo addosso ma la situazione economica è complessa

CARRIERA Pro’ dal 2005, velocista, aveva vinto 12 corse, tra cui la 3a tappa del Giro 2010, il 10 maggio a Middelburg, in Olanda (sotto nella foto Bettini)

ERIC WEYLANDT PADRE DI WOUTER

balcone, poi accarezza uno striscione, infine, si lascia sedurre dal vento e decolla. Il ciclismo è aria, il ciclismo è vento, e Wouter vola. Sofferenza Ieri Wouter Weylan-

dt ha salutato il Giro. Protagonista, ospite, già leggenda, già memoria. Attraverso la compagna An-Sophie, il padre Eric, la madre Nelly e la sorella Elke. Attraverso i quattro palloncini rosa e la piccola mongolfiera bianca. Attraverso la cerimonia alla partenza e la premiazione all’arrivo. «Siamo stati invitati dagli organizzatori del Giro — raccontava papà Eric —, saremo a Verona, da lì al Passo del Bocco, poi a casa. Un viaggio per ricordare Wouter, per tornare nelle sue strade». «Un anno dopo, non è facile — diceva mamma Nelly — e non lo sarà mai. E qui, accanto a 198 corridori come lui, rischi di farti domande cui non sai darti rispo-

Dall’alto, in senso orario: i corridori della Radioshack in prima fila alla partenza della terza tappa, dedicata a Weylandt; i genitori di Wouter, Eric e Nelly, confortati da Frank Schleck; la compagna del belga morto al Giro 2011, An-Sophie, alla premiazione di Goss, vincitore di tappa, e in in un momento di commozione LAPRESSE/AFP/BETTINI

Il numero 108, quello che aveva Weylandt al Giro 2011, ritirato dagli organizzatori BETTINI

ste». «Non parlo perché mi sembra che non ci siano parole capaci di esprimere sentimenti ed emozioni — confidava An-Sophie —. È solo dolore, sofferenza, mancanza, assenza. Io chiedo di rispettare il nostro dolore e la nostra vita, il nostro silenzio che vale più di tante parole». «A questo mondo è costoso anche morire — ricordava papà Eric —. Non vogliamo piangerci addosso, ma la situazione economica è complicata. Lo stipendio del maggio 2011 è l’ultimo previsto dal contratto di Wouter, ma io dico che oltre il contratto ci dovrebbe essere ben altro. Il Giro d’Italia ha adottato, con un aiuto economico concreto, Alyzée fino ai 18 anni, e questo è un sollievo». «Adesso faccio la nonna part-time — aggiungeva mamma Nelly —. Mi occupo di Alyzée quando An-Sophie non può per il suo lavoro. E raccolgo articoli su Wouter per poterli consegnare ad Alyzée quando sarà pronta per sapere chi era suo padre». Memoria Prima del via, le paro-

le di Elke, semplici e dirette: «Vogliamo ringraziare l’organizzazione del Giro per averci invitato. Per noi è significativo che questa tappa sia dedicata a mio fratello. Poi vogliamo ringraziare gli appassionati per il sostegno in quest’anno. È stata una sorpresa vedere quanta gente si è stretta a noi. E il numero 108 è diventato speciale. E vogliamo ringraziare i corridori per rendere il ciclismo uno sport meraviglioso. Grazie per ricordare Wouter regalandoci oggi una corsa eccitante. In Danimarca c’è una birra pubblicizzata probabilmente come la migliore al mondo. Che il vincitore di oggi abbia il più bel sorriso al mondo, proprio come lo aveva Wouter sul podio di Middelburg. Buona fortuna a voi tutti». La tappa è scivolata verso una volata annunciata, una caduta imprevista, un brivido temuto. An-Sophie l’ha seguita su un’auto dell’organizzazione, ha respirato il profumo della strada e l’adrenalina del traguardo, sentito quella lucida follia, quella irresistibile passione, quella ustionante ebbrezza che invadono i corridori quando si precipitano al traguardo. E avrà ancora rivissuto, nella caduta finale, la tragedia di un anno fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

BASKET SERIE A: LE PAGELLE DELLA STAGIONE REGOLARE

Sempre Siena, ma Sassari incanta La Mps chiude prima per il 6o anno in fila, Roma la grande delusione A CURA DI LUCA CHIABOTTI E MASSIMO ORIANI Siena 8 Milano 7.5 Cantù 8 I LEADER STATISTICI

Dinamo rivelazione con i due Diener

h8

Sassari

La rivelazione della stagione. L’anno scorso da neopromossa aveva chiuso 6a e centrato i playoff. Stavolta si è superata: 4a perdendo solo 2 volte in casa (Milano e Siena), infilando 7 vittorie consecutive tra il 15/1 e il 7/3. Il motore sono i cugini Diener (nella foto, Travis) ma molto dipende anche dal rendimento di Hosley (16.7 punti a gara nelle vittorie, 12 nei k.o.). Seconda negli assist (15.3) dietro a Milano e nei punti fatti (80.7) dietro a Siena, segnali di una squadra che fa divertire. Chicca: unica squadra italiana a «fornire» un giocatore draftabile alla Nba: Nika Metreveli, dichiaratosi eleggibile.

L’anno col peggior bilancio dell’era Pianigiani (75%) è stato, per gli infortuni e la capacità di reinventarsi durante la stagione, molto positivo. Unico team oltre il 50% in trasferta, con Andersen (nella foto) acquisto eccellente che ha dato i dividendi sperati, ha avuto un attacco capace di segnare più di tutti: 82.5.

Non ci fosse stato il buco nero di gennaio, 4 k.o. di fila... ma c’è stato: Milano però chiude con 8 vittorie dando l’idea di una crescita anche nel momento dell’infortunio di Bremer. Col 75% di vittorie con Hairston (nella foto) in campo. Bourousis (14.6 + 7 rimbalzi) e la panchina hanno preso il volo nel ritorno.

Non fosse per i 4’ finali di Bologna, il bilancio sarebbe oltre le aspettative. Ha sofferto il doppio impegno e i tanti infortuni chiave (55 partite complessive saltate), ma resta la squadra che gioca il più bel basket della serie A. Con Shermadini (nella foto) ha una dimensione interna che dà fastidio a tutti gli avversari.

Bologna 8

Pesaro 7

Venezia 7

Ha chiuso con 5 vittorie, con una squadra giovane che ha perso presto il leader, McIntyre e dopo 4 gare il pivot titolare, mai sostituito per davvero. S’è arrangiata con Poeta, i numeri di Sanikidze, il talento di Koponen (nella foto) e Douglas Roberts, riscoprendo Gigli. Ha battuto 2 volte Siena. Finelli coach of the year?

Il k.o. di Casale le è costato mezzo punto in pagella, oltre che il 4o posto in classifica. Tanto talento in quintetto con Hackett l’italiano più utilizzato, panchina un po’ corta, il miglior gruppo di Usa della A (Hickman nella foto), ha reso spesso meglio fuori (8 8) che in casa (11 5, con Venezia la peggiore delle prime 8).

Una stagione super scalfita nelle ultime partite, coi playoff al sicuro, con 4 k.o. e tanto nervoso. Ma l’impresa resta: neopromossa, rinforzata in corsa, nel momento d’oro ha battuto Siena, Cantù e Pesaro in fila. Unica con 5 Usa (nella foto, Clark) ma senza paura nel dare minuti a Rosselli, Meini e Magro.

Varese 7

Avellino 6.5

Cremona 6.5 Treviso 6

Biella 6

L’innesto di Phil Goss (nella foto) a fine marzo le ha dato una dimensione in più che le mancava, uno che penetra e spacca le difese. Solida con Kangur, più «geometrica» con Rannikko, ha chiuso 2a nei recuperi (10.9). Il talento di Diawara le ha permesso di fare un salto di qualità che è valso i playoff.

Al completo, è stata competitiva anche oltre i suoi mezzi (vittorie con Bologna, Pesaro Sassari, sconfitta discussa con Siena) giocando benissimo, poi 8 k.o. in 9 gare, prima dei 2 successi finali. Bravi giocatori (nella foto, Linton Johnson) e Vitucci, ma pesano le pecche societarie (leggi stipendi non pagati).

La stagione di Cremona si divide in due tronconi netti: prima e dopo Jamel Rich (nella foto). Presa da Caja 1 4, col nuovo coach ha sfiorato il 50% di vittorie, nonostante il 2 7 con la star Wafer, ha chiuso 9 5, un passo da playoff, col nuovo americano. Giocando anche bene attorno alla roccia Milic.

Si è salvata subito, partendo 7 3, poi da società seria ha resistito a serie negative (5 e 4 k.o. di fila) senza panico, o mettere in difficoltà il tecnico magari facendo debiti sul mercato. Ha lanciato Pullen (nella foto), potenziale play da grande squadra ma di 21 anni, oltre a Coleman. Ha fatto ciò che doveva.

Roma 4.5

Teramo 6

Montegranaro 5.5 Caserta 5.5

Casale 5

Un anno fa (9a e fuori dai playoff dopo 17 anni di fila) s’era pensato che fare peggio sarebbe stato impossibile: Roma si è invece superata in una stagione che tra esoneri (Lardo), tagli (Dasic, Djedovic) e la delusione Tucker (nella foto) è servita solo a far passare la voglia al presidente Toti. Unica nota lieta: Datome.

Delle 12 vittorie stagionali, 5 sono arrivate contro le prime 8. Come per Avellino, sul giudizio pesano moltissimo gli stipendi non pagati (grande merito a giocatori e tecnico,che hanno chiesto giustizia solo a salvezza raggiunta). Ha lanciato Polonara (foto), miglior italiano under 21.

Stagione positiva per i risultati del trasferimento ad Ancona ma segnata dall’inizio dai guai fisici di Kirsay e l’inesperienza di McNeal. Partita 1 7, la Fabi ha rinunciato a Brunner e con Sean May (nella foto) ha ottenuto il 50% di vittorie. Ha dato minuti al lungo Mazzola. Poi 6 k.o. nelle ultime 7 gare.

Hanno costruito una squadra con un budget insufficiente per competere in A, hanno cercato di rinforzarsi in corsa ma il troppo (Hukic, Stevic, Shakur, nella foto Minard), unito all’infortunio di Janning, non ha funzionato. Soprattutto non ha risolto il problema degli 11 k.o. tra 1 e 3 punti, gare spesso buttate via.

Strana stagione, con la spada di Damocle dell’addio dei Benetton, e una squadra rifatta dopo che il via della Nba le ha tolto Moore, Scalabrine e Adrien, (tra i sostituti, Goree, nella foto) ma un finale col solo squillo del derby vinto con Venezia. Nella speranza di ritrovarli solidi e competitivi nella prossima stagione.

E’ finita penultima ma si è salvata subito, partendo forte (5 3), con un budget totale che le big investono in un solo giocatore e alleggerendo la rosa strada facendo per risparmiare. Ma le 2 vittorie nelle ultime 11 partite, nonostante il top scorer Smith e Collins (nella foto), pur senza mai mollare, pesano.

18.4 Smith (Cas) L’ala ha vinto la classifica marcatori

10.9 Sanikidze (Bo) Il georgiano è stato il miglior rimbalzista

6.5 Green (Ave) Primo negli assist, come nel 2010-11

3.3 Coleman (Bie) E’ quello che ha recuperato più palle

12.6 Datome (Roma) Gigi è stato il miglior marcatore italiano

così ai playoff I quarti (al meglio delle 5 partite) partono giovedì 17 (parte alta del tabellone) e venerdì 18 (parte bassa): Siena (1)-Varese (8); Sassari (4)-Bologna (5); Milano (2)-Venezia (7); Cantù (3)-Pesaro (6). Si gioca alle ore 20.30. Classifica finale: Siena 48; Milano 44; Cantù 42; Sassari, Bologna 40; Pesaro 38; Venezia, Varese 34; Avellino 30; Cremona 28; Treviso, Biella, Roma 26; Teramo, Montegranaro, Caserta 24; Casale Monferrato 16 (retrocessa in LegaDue).

I NOSTRI MITI

Hall of Fame Ieri a Milano la cerimonia

Il grande Dido Guerrieri CAST

PLAYOFF NBA PRIMO TURNO: BOSTON TRAVOLGE ATLANTA E SI PORTA SUL 3-1

Gallinari accusa: «Che fischi pro Lakers...» Denver sotto 1-3, Danilo accusato di simulazione Anthony (41) tiene vivi i Knicks DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK

Danilo Gallinari, che gioca la sua miglior partita contro i Lakers (20 punti con 9/12 e 0/4, 6 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero), è il protagonista degli ultimi minuti di gara-4 persa per 88-92. A -1’06" pareggia dall’angolo (86-86) con un tiro che potrebbe essere una tripla, se l’azzurro realizzasse di avere il piede sulla linea dell’arco. Dice: «Me ne sono accorto, ma non ho fatto a tempo a cambiare,

perché avrei dovuto fare un palleggio in più». Poi, subito dopo subisce un fallo da Gasol su un blocco un po’ ruvido, che gli arbitri non fischiano. Forse perché Danilo accentua la caduta: rimane a terra e Session, che riceve dallo spagnolo, infila il tiro decisivo. Gallo non accetta né il verdetto degli arbitri né quello di Steve Kerr, che in tv generalizza l’accaduto con la brutta abitudine degli europei di «tuffarsi»: «Ai nostri lunghi quel blocco lo avrebbero sicuramente fischiato. Era un fallo sacrosanto, ma si sa, contro i Lakers ti chiamano sempre qualcosa in meno. Kerr? Mi sa che non gioca a basket da troppo tempo». Melo A New York, invece, i pro-

tagonisti sono i giocatori. Se uno volesse credere nei simboli, basterebbe l’immagine di

Danilo Gallinari e Kobe Bryant EPA

Stoudemire nel 1o quarto, fermo davanti ai tifosi a fare la statua dopo aver schiacciato. La sua apparizione in quintetto dopo la grave ferita a una mano ha il sapore di una resurrezione. Così, in gara-4 contro Miami, i Knicks vincono 89-87 nei secondi finali. Ma per ribaltare la storia, che non concede speranza a chi è finito sotto 0-3, occorrerebbe un miracolo. Fra l’altro NY non vinceva una partita di playoff dal 29 aprile 2001 contro i Raptors (giovedì aveva centrato il record negativo Nba di 13 sconfitte di fila). Ma il senso di resurrezione è contagioso e se i Knicks allungano la serie (ora giocheranno anche senza Baron Davis, grave infortunio al ginocchio) lo devono soprattutto ad Anthony. I media gli avevano ricordato il suo peggio: che in nove anni di playoff, per otto volte non ave-

va superato il primo turno; che ha la peggiore percentuale di successi (30.8%) nei playoff fra i giocatori con almeno 50 gare (0-7 con i Knicks) e che in questa serie tirava con il 34.5%. Fino a domenica, quando ha realizzato 41 punti (con 15/29), 6 rimbalzi, 4 assist e una sola palla persa. Rimpianti? «Ci sono stati momenti di alti e bassi, ma no, nessun pentimento per essere venuto a New York». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Est, gara-4: New York-Miami 89-87 (Anthony 41; James 27), serie 1-3 (domani notte gara-5); Philadelphia-Chicago serie 3-1 (stanotte gara-5); Boston-Atlanta 101-79 (Pierce 24; Smith 15, serie 3-1 (stanotte gara-5); Indiana-Orlando 3-1 (stanotte gara-5). Ovest, gara-4: Denver-Lakers 88-92 (Gallinari 22; Bryant 19), serie 1-3 (stanotte gara-5, ore 4.30 Sky Sport 2); Oklahoma City-Dallas 4-0; Clippers-Memphis 2-1 (ieri gara-4); Utah-San Antonio 0-3 (ieri gara-4).

Ieri a Milano negli Studi di SportItalia è stata «indotta» nella Hall of Fame del basket italiano la classe del 2011. Con Dino Meneghin e Simone Pianigiani padroni di casa della Fip, con Bruno Bogarelli e Dan Peterson per la televisione che trasmetterà le gare degli azzurri, sono stati premiati la famiglia Bufalini, in memoria di Sauro, e Gabriele Vianello (atleti), Rosy Bozzolo (atlete), Dido Guerrieri (nella foto, per gli allenatori), Massimiliano per il padre Bruno Duranti (arbitri) la Nazionale Maschile medaglia d'Argento a Mosca 1980 (presenti, Bonamico, Della Fiori, Brunamonti, Gilardi, Solfrini, Sacchetti, Vecchiato, Generali, Marzorati oltre ovviamente a Meneghin e coach Gamba e Andrea Sales, figlio di Riccardo), Valter Scavolini (una vita per il basket), Aldo Allievi, Giovanni Maggiò, Emilio Tricerri (alla Memoria). Presenti anche gli Under 20 e le under 16 medaglie di bronzo all’Europeo 2011.


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BASKET A-1 DONNE: GARA-3

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3 TITOLO IN 4 ANNI O

Albo d’oro recente 1990 Unicar Cesena; 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99 Pool Comense 2000 Isab Priolo; 2001 Cerve Parma; 2002 Pool Comense; 2003 Taranto; 2004 Comense; 2005, 06 Famila Schio; 2007 Phard Napoli; 2008 Famila Schio; 2009, 10 Taranto; 2011 Famila Schio; 2012 Taranto

S CITTÀ TRICOLORI 15 Como 12 Vicenza 11 Milano 8 Sesto San Giovanni 6 Trieste 5 Torino 4 Legnano 4 Taranto 3 Schio 3 Udine 2 Napoli 2 Priolo

È poker tricolore Festa Taranto con Sottana Schio abdica L’azzurra mvp delle finali, 4o scudetto per le pugliesi. Ricchini: «Mai facile confermarsi per anni a questi livelli» TARANTO SCHIO

72 58

(19-20, 41-31; 51-43) CRAS TARANTO: Sottana 24 (5/5, 3/6), Greco 10 (2/6, 1/4), Siccardi (0/1), Godin 9 (4/9), Vaughn 5 (2/6); Mahoney 9 (2/3, 1/3), Ballardini 7 (2/4, 1/3), Gianolla 4 (1/2), Giauro 4 (2/3). N.e.: Melnika. All.: Ricchini. FAMILA WÜBER SCHIO: Cohen 10 (2/4, 2/4), Masciadri 17 (2/8, 4/6), Macchi 11 (2/5, 2/3), McCarville 6 (3/6), Ford 2 (0/3); Nadalin 4 (2/9), Jalcova 8 (2/2, 1/2), Ramon. N.e.: Pastore, Agyapong. All.: Lasi. ARBITRI: Boninsegna e Sivieri. NOTE - T.l.: Tar 14/17, Sch 5/11. Rimb.: Tar 43 (Vaughn 13), Sch 23 (Ford 7). Ass.: Tar 8 (Sottana 3), Sch 7 (Cohen 3). Progr.: 5’ 9-12, 15’ 32-28, 25’ 45-37, 35’ 59-47. F. tecnico: Cohen 17’23" (32-31), Ford 32’45" (56-46). F. antisp.: Ford 38’15" (69-51). Usc. 5 f.: Masciadri 35’12" (59-47). Spett.: 3500. SERIE: 3-0. Gara-1: Schio-Taranto 64-65. Gara-2: Taranto-Schio 65-56.

DAL NOSTRO INVIATO

MARIO CANFORA TARANTO

Pochi dubbi: è Taranto la capitale del basket donne. Lo certifica il terzo scudetto nelle ultime quattro stagioni e una serie finale chiusa sul 3-0 ai danni dell’avversaria storica, Schio, davanti a un muro di oltre 3500 spettatori. Quel muro che Simona Ballardini, a 4’ dalla fine, chiama a sé salendo sulla sedia in panchina, lei che in carriera mai aveva provato la gioia del tricolore. «Non è mai facile confermarci per anni su questi livelli — dirà il tecnico Roberto Ricchini che guida le pugliesi dal 2008 — ma ci siamo riusciti. Sotto 2-1 in semifinale con Lucca, le

I festeggiamenti della Cras Taranto, campione d’Italia femminile dopo il 3-0 su Schio in finale CIAM-CAST

ragazze hanno poi avuto la forza mentale di reagire e chiudere con 5 vittorie di fila». Paura iniziale Taranto parte

con un po’ di paura (2-7 dopo 2’) perché non riesce ad arginare la tiratrici scledensi che sembrano scese in campo per una gara di tiro dai 6.75. Masciadri (tre) e Cohen (due) sono immarcabili, la Famila a un certo punto del secondo quarto ha un incredibile 7/9 da tre. Ma Taranto non è squadra da abbattersi, e risponde con la stessa moneta. Ci pensa Sottana a non far fuggire Schio. Fa l’americana, sembra essere davvero di un altro pianeta. I suoi 11 punti di fila (tre triple) ricuciono lo strappo, Ballardini firma il primo vantaggio sul 19-18. Taranto mette le mani

sul titolo nel secondo periodo: la superiorità a rimbalzo (anche quattro di fila in attacco) delle ragazze di Ricchini è schiacciante e così dal 32-31 (tripla di Masciadri) il Cras piazza il 9-0 che le consente di andare al riposo su un rassicurante +10 (41-31) con Sottana a quota 17 in 13’, uno spettacolo. Senza stress Le ultime due fra-

zioni non mutano l’inerzia: Taranto più precisa, più forte a rimbalzo (alla fine sarà 43-23!) e Famila che dopo l’illusione del -5 (45-40) viene ricacciata indietro senza tanto stress. Gli ultimi minuti sono di pura accademia, arriva il +20 (71-51, due liberi di Sottana), il Palamazzola può scatenarsi.

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I NUMERI

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Rimbalzi Cras Le pugliesi hanno quasi doppiato Schio, che in gara-3 ne ha catturati solamente 23

E tocca alla capitana Siccardi, sulle spalle di Vaughn, il classico taglio della retina, mentre sempre Sottana (anch’essa al primo tricolore) si gode il meritato e indiscusso premio di Mvp delle finali. Cercasi sponsor E ora si volta

pagina, con un ciclo nuovo per il Cras (acronimo di Centro Ricreativo Attività Sportive) del presidente Angelo Basile in cerca di nuova linfa, leggesi sponsor, per mantenere il club (che oltre ai titoli del 2009, 2010 e 2012 ha anche quello del 2003) su questi livelli: Greco ha già annunciato il ritiro, Vaughn ha firmato per Praga, anche Mahoney è data in partenza. Oggi, però, è solo il tempo dei festeggiamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TENNIS QUATTRO MESI DI GRANDI RISULTATI 2012: TORNEI VINTI 4

ATLETA TORNEO SUPERFICIE Sara Errani Acapulco terra Sara Errani Barcellona terra Sara Errani Budapest terra Adreas Seppi Belgrado terra Nella foto AFP, Sara Errani, 25 anni, n. 24 Wta

A RAZZO VERSO ROMA

PRESENZE IN FINALE: 8

ATLETA TORNEO SUPERFICIE Flavia Pennetta Auckland cemento Errani-Pennetta Acapulco terra Fabio Fognini Bucarest terra Filippo Volandri San Paolo terra Nella foto AFP, Fabio Fognini, 24 anni, una finale

IN SEMIFINALE: 14

PRESENZE NEI QUARTI: 22

ATLETA TORNEO SUPERFICIE F. Schiavone Brisbane cemento Alberta Brianti Memphis cemento Sara Errani Monterrey cemento Roberta Vinci Acapulco terra Roberta Vinci Estoril terra Karin Knapp Estoril terra Nelle foto la Schiavone (a sin.) e la Vinci

ATLETA TORNEO SUPERFICIE Sara Errani Auckland cemento Sara Errani Aus Open cemento Roberta Vinci Parigi duro indoor Karin Knapp Bogotà terra Alberta Brianti Budapest terra Andreas Seppi Bucarest terra Andreas Seppi Doha cemento Andreas Seppi Rotterdam duro indoor Nelle foto Alberta Brianti (a sin.) e Karin Knapp

Errani, Seppi & C.: è Rinascimento? I 4 successi, le finali di Pennetta, Fognini e Volandri, e tanti piazzamenti. Andreas, re di Belgrado: «Non è un caso, maturiamo» sonale della Errani, diventano 4 le azzurre fra le prime 24. E, se consideriamo la «Race», cioé la classifica stagionale e non delle ultime 52 settimane, Seppi, coi 540 punti Atp (13 vittorie-12 sconfitte), è 25˚, mentre nello stesso periodo, un anno fa, era a 210 (4 vittorie e 7 sconfitte). Il discorso della Errani è ancora più dilatato: nel parallelo 2012-2011, la romagnola ha 1580 punti Wta, contro 721.

VINCENZO MARTUCCI LUCA MARIANANTONI twitter@vincemartucci

L’Italia vince. Con Sara Errani, certo, e i suoi 3 titoli, e con Andreas Seppi, che ha sbancato casa-Djokovic, a Belgrado. Ma non solo: i primi mesi del 2012 sono i più positivi di sempre degli azzurri nella volata verso Roma, che scatta domenica al Foro. Perché, se le quattro vittorie sono record come nello stesso periodo del 1977 e le presenze in finale sono ancora primato, ma ancora non in assoluto, nel parallelo con il 2006, da gennaio, gli italiani vantano anche molti altri risultati positivi, con 14 presenze in semifinale, e 22 nei quarti. A fotografare una prestazione non di pochissimi, ma di squadra dei professionisti. Come del resto testimonia la nuova classifica mondiale del computer che dà in salita la maggior parte dei nostri atleti, proponendo per 2 settimane 7 uomini fra i primi 100, come nel 1992. E come conferma la graduatoria mondiale Itf facendo scalare un posto all’Italia a spese della Croazia: da 10 a 9. Mentre, con il nuovo record per-

gonisti gli italiani non sono di prima scelta, e tutti devono fare il salto di qualità già compiuto da Schiavone e Pennetta. Ma le vittorie fanno fiducia, come i record. Infatti, dalla terra rossa molto lenta di Budapest a quella blu, veloce ed in altura di Madrid, la nostra Nanà rimonta Chanelle Scheepers ed eguaglia il record di imbattibilità sul rosso di Dinara Safina del 2009 (che però nella sua striscia ave-

Età Il fatto che fra i primi 300

Andreas Seppi, 28 anni, con in 2˚ titolo in 3 finali, è ora n. 32 Atp

CLASSIFICA RISPETTO A 7 GIORNI FA Seppi sale di 14 posti

Che salto la Knapp: +25

NUMERO 32. 47. 71. 75. 78. 79. 119. 126. 160. 211.

NUMERO 11. 20. 21. 24. 97. 108. 129. 185. 197. 207.

ATLETA QUOTA Andreas Seppi +14 posti Fabio Fognini +1 Filippo Volandri +2 Potito Starace +2 Paolo Lorenzi +4 Flavio Cipolla -9 Simone Bolelli -21 A. Giannessi -Matteo Viola +1 Simone Vagnozzi -2

ATLETA F. Schiavone Roberta Vinci Flavia Pennetta Sara Errani Alberta Brianti Karin Knapp Camila Giorgi Anna Floris N. Burnett M. E. Camerin

QUOTA -+3 +3 +3 +7 +25 +1 +4 +2 -36

del mondo non ci sia alcuno della classe ’93 avvalora la tesi di Andreas Seppi: «Sicuramente tutti questi buoni risultati degli italiani non sono un caso, stiamo tutti maturando». Facendo eco al luogo comune che gli italiani maturano tardi: lui ha vinto il secondo titolo a 28 anni, la Schiavone ha firmato il Roland Garros a quasi 30, e Pennetta e Vinci sono esplose un attimo prima. Proprio perché il tennis è sempre più sport fisico e mentale, dell’età della ragione. E quindi meritano ancor più attenzione i risultati della 25enne Errani, i progressi dei 24enni Fabio Fognini e Karin Knapp. Qualità D’accordo, i tornei degli ultimi quattro mesi con prota-

Intanto Saretta a Madrid eguaglia il record di Safina di 16 successi di fila sulla terra rossa va vinto Roma e Madrid e s’era fermata in finale al Roland Garros, mentre l’avversaria di miglior classifica superata dall’azzurra è stata la numero 17 Wta, Cibulkova, nella finale di Barcellona). E ora, contro Agnieszka Radwanska, con la quale è 1-4 nei precedenti, fronteggia un impressionante 0-26 nei duelli contro le prime 10 del mondo. Gli esami non finiscono mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino A MADRID

Jankovic k.o. A Madrid (Spa, terra blu), 1˚ turno, donne (4 milioni euro): ERRANI Scheepers (Saf) 4 6 6 2, 6 3; Makarova (Rus) b. Voskoboeva (Kaz) 6 2 7 6 (3); Kvitova (Cec) b. Erakovic (Nzl) 6 , 6 3; S. Williams (Usa) b. Vesnina (Rus) 6 3 6 1; Sua rez (Spa) b. Jankovic (Ser) 4 6 7 6 (5) 6 4; Safarova (Cec) b. Kanepi (Est) 6 4 6 4; uomini (3.130.000e): Troicki (Ser) b. Young (Usa) 6 1 4 6 6 1; Almagro (Spa) b. Giraldo (Col) 6 7 (5) 6 3 6 3; Youzhny (Rus) b. Martí (Spa) 6 3 6 2; Harrison (Usa) b. Stakho vsky (Ucr) 7 6 (3) 7 6 (5); Falla (Col) b. Chela (Arg) 6 3 2 6 6 2; Andreev (Rus) b. Ferrero (Spa) 6 4 7 6 (4). PRIMI DIECI Nessun cambiamen to fra i primi 10 della classifica mon diale: 1. Djokovic, 2. Nadal,3. Fede rer, 4. Murray, 5. Tsonga, 6. Fer rer, 7. Berdych, 8. Tipsarevic, 9. Fish, 10. Isner; fra le donne, 1. Aza renka, 2. Sharapova, poi Agnie szka Radwanska scavalca al n˚ 3 Kvitova (ora 4), quindi seguono 5. Stosur, 6. Wozniacki, 7. Bartoli, 8. Li, 9. Serena Williams e 10. Zvona reva.

RUGBY IL BILANCIO DI FINE STAGIONE

Celtic: l’Italia a piccoli passi tra i padroni dell’Europa Treviso 10a, Aironi ultimi nel torneo che ha prodotto 3 semifinaliste di Heineken Palestra perfetta sfruttata male SIMONE BATTAGGIA

Treviso decimo e Aironi ultimi, come lo scorso anno. A metterla così, la seconda stagione delle italiane in Celtic è stata identica alla prima. E invece numeri e contesto spingono a una lettura diversa. I numeri Treviso ha chiuso con due successi in meno, da 9 a 7, vincendo però tre volte all’estero (zero nel 2010-11) e segnando 41 mete, 12 in più della stagione scorsa. Gli Aironi sono passati da una vittoria a 4, con 10 punti in più, ma un bilancio mete fatte-subite immutato:

21 a favore e 52 contro nel 2011, 22 e 54 nel 2012. Monigo non è più un fortino (3 vittorie contro le 8 del 2011), ma Treviso ha imparato a vincere fuori (4) e a guadagnare bonus (8 contro 2). Entrambe hanno faticato in inverno e primavera, patendo le assenze e il logorio del Sei Nazioni. Il contesto La Celtic League è il

terzo campionato europeo. Niente a che vedere con l’intensità di Premiership inglese e Top 14 francese, ma per certi versi è meglio così. Tre celtiche sono arrivate in semifinale di Heineken e due irlandesi, Ulster e Leinster, si giocheran-

BALZO AIRONI IN UNA STAGIONE 10 PUNTI IN PIÙ

Luciano Orquera fermato da Willem De Waal nel derby del 23 dicembre GETTY

no il titolo. L’Edimburgo, disinteressandosi della Celtic, ha eliminato Tolosa ai quarti di Coppa Europa. Un lusso che inglesi e francesi non possono permettersi: mentre la Celtic non ha retrocessioni, ogni giornata di Premiership e Top 14 ha in palio punti capitali. Treviso e Aironi giocano quindi un torneo dove ci si logora meno, si può far riposare i campioni e dare ai giovani la possibilità di crescere e sbagliare. Si programma il futuro più facilmente. Opportunità da cogliere La pale-

stra perfetta, quindi. Ma siamo sicuri che l’Italia la stia sfruttando in pieno? Di certo ora il movi-

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Le mete di Nitoglia (Treviso), il più prolifico italiano in stagione. Il migliore Tim Visser (Edimburgo) con 13

154

I punti di Burton (Treviso) in questa stagione. Il migliore Dan Biggar (Ospreys) con 216

D’ARCO

mento ha a disposizione atleti più avvezzi al livello europeo. Qualche nome nuovo c’è — Gori, Filippucci, Iannone a Treviso; Venditti, Cattina, Furno a Viadana —. Il problema è che restano pochi, i senatori invecchiano e la cinghia di trasmissione con l’Eccellenza non funziona. Il sistema dei permit players non rende: c’è chi ha fatto bene in autunno, dopo una preparazione «celtica», ma quando è tornato a febbraio è apparso fuori posto. Difficile costruire l’abitudine alla vittoria, così necessaria per il rugby italiano. Treviso la prossima stagione proverà ad aumentare l’esplosività nel gioco con l’ala

tongano-nipponica Loamanu e il centro neozelandese Dean Budd. Il mercato degli italiani, però, è bloccato dalle ultime disposizioni della Fir, che si tiene l’ultima parola sul destino dei giovani di interesse nazionale. E che non può prendere decisioni finché non è definito il post-Aironi. Tutto è rinviato a lunedì, quando scadrà il termine per la presentazione delle garanzie di Viadana. Che il futuro sia nelle mani di un club o di una squadra federale, l’impianto della squadra rimarrà simile, ma con un progetto tecnico diverso, che ripartirà da zero. Difficile programmare così. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PALLAVOLO TORNEO DI QUALIFICAZIONE

Italia, vai

Le avversarie

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FINLANDIA Si parte subito ai 100 all’ora con l’ex squadra di Berruto che dopo il sorprendente quarto posto agli Europei 2007 (proprio con l’attuale c.t. azzurro in panchina) si è sempre confermata a buoni livelli. Il sestetto tipo è con Esko al palleggio e Mikko Oivanen opposto, Matti Oivanen e Lehtonen al centro, Sammelvuo e Kunnari schiacciatori, Hyvarinen libero. Le armi principali: grande battuta e fluidità nel cambio palla.

Carica Parodi «Tante soluzioni Abbiamo fiducia»

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GERMANIA Forse la rivale più temibile di questa prima fase. Con un allenatore nuovo (Vital Heynen, il vice è Stephan Hubner, tante stagioni da giocatore nel campionato italiano) e un giocatore come Georg Grozer maturato e cresciuto con l’esperienza polacca (ha vinto lo «scudetto» con il Resovia) e due o tre individualità che possono essere determinanti in fase di attacco. Due gli «italiani»: Sebastian Schwarz (Padova) e Marcus Popp (Verona).

A Sofia per conquistare il pass olimpico Simone: «Ho giocato solo un’Universiade...» DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI SOFIA (Bulgaria)

Una cicatrice lunga una spanna ricorda la primavera-estate 2011 di Simone Parodi. Trascorsa tra piscina e palestra a curare il ginocchio sinistro (lussazione della rotula, lesione della capsula e del collaterale) a rincorrere il sogno dell’Europeo (finito con l’argento). Un anno e uno scudetto dopo, nella hall dell’hotel di Sofia che ospita l’Italia e le altre sette squadre del torneo di qualificazione olimpica, lo schiacciatore di Arma di Taggia con una passione per il disegno, sfiora spesso con le mani i segni lasciati sul corpo da quell’infortunio e immagina il futuro prossimo degli azzurri. «Non sento particolare pressione per questo torneo di qualificazione. Senza essere presuntuoso, personalmente sono convinto che siamo i più forti. Sono sicuro che dipende da noi, se giochiamo bene, con tutto il rispetto per gli avversari».

Siete arrivati dopo la generazione dei fenomeni e dopo gli anni in cui si è faticato a risalire la china. Dopo l’argento europeo e la Coppa del Mondo com’è?

«Rispetto agli altri anni il gruppo è molto giovane, c’è feeling. Anche nell’ultimo raduno a Monza, ci siamo divertiti a sfidarci a calciobalilla, poker, briscola. Stiamo bene insieme, si vede anche in allenamento, ci si diverte. E quando è così vengono meglio anche i colpi».

Quanto vale la fiducia incassata con lo scudetto appena vinto?

«Dà tanta sicurezza, a un gruppo giovane come noi ancora di più. Conta imparare a giocare partite importanti, a mettere a terra i punti che scottano. Sensazioni che ti porti dentro sempre».

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SLOVACCHIA

Si sente un uomo squadra? Il c.t. è sulla strada di cambiare formazione a ogni sfida. Com’è giocare in una squadra con tante varianti?

«Abbiamo tante soluzioni di gioco, tanti giocatori interscambiabili, e questa è una ricchezza: Berruto può tirare una monetina per scegliere

«

Risolti tutti gli acciacchi?

«Dopo i playoff ho scoperto di avere un piccolo stiramento al polpaccio (destro), tutto a posto ora. Come per il mal di schiena di cui ho sofferto prima, credo sia tutto frutto di uno scompenso dopo lo stop forzato».

chi mettere in campo, tante sono le scelte. Faticoso? No, non lo è, devi stare più attento alla posizione».

«

Siamo giovani, uniti, c’è feeling e ci divertiamo. Vincere così è più facile Tante varianti, un valore aggiunto. Il blocco delle retrocessioni? Uno schifo

Dall’infortunio come ne è uscito?

«Anche quando ho saputo quanto era grave, ho sempre pensato di poter tornare a giocare bene. Sono così di carattere, ho cercato solo di lavorare bene per recuperare: invece di sei mesi, ce l’ho fatta in meno di quattro».

«Non so, è una cosa che ho dentro. Sarà che sono cresciuto nelle giovanili di Cuneo, dove vincevamo spesso, e quella mentalità ce l’hai dentro. Da quel punto di vista questa Italia deve ancora crescere, ma pensavo non ci fosse neanche a Macerata, ero convinto che ci servisse più tempo per crearla. Invece è arrivata subito». C’è stato il tempo di ricaricare le batterie?

«Abbiamo giocato la finale il 22 aprile, abbiamo avuto un giorno e mezzo di riposo, compresi gli spostamenti. Però se ci qualifichiamo, ci guadagniamo anche 15 giorni di riposo». Che idea si è fatto dell’Olimpiade?

«Non l’ho mai seguita tanto in tv, ho solo vissuto l’esperienza di una versione molto più piccola, l’Universiade del 2007. Ora tutti ne parliamo, prima però dobbiamo qualificarci...». Che cosa pensa della riforma dei campionati che blocca le retrocessioni dall’A-1?

«Uno schifo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo schiacciatore ligure Simone Parodi, 26 anni: gioca a Macerata TARANTINI

Quinta e grande sorpresa all’ultimo campionato europeo (quando in panchina aveva l’italiano Emanuele Zanini, ora c’è invece Stefan Chrtiansky senior, tecnico di Innsbruck), può contare su un collettivo ben consolidato con qualche novità. Non ci sono più i Nemec (né Martin, né Richard): per questo torneo sono stati convocati i due ex bellunesi Ogurcak e Kohut e l’opposto Bencz, a Roma la scorsa stagione.

la guida Un posto in palio Oggi debutto contro la Finlandia alle 16.30 diretta RaiSport 1 SOFIA Il programma del torneo europeo di qualificazione olimpica al via oggi nella Msh Arena Armeec Sofia. Girone A. Oggi: Bulgaria-Slovenia. Domani: Slovenia-Spagna; Serbia-Bulgaria. Giovedì: Spagna-Serbia. Venerdì: Slovenia-Serbia; Spagna-Bulgaria. Girone B. Oggi: Germania-Slovacchia, Finlandia-Italia (16.30 diretta Raisport1). Domani: Finlandia-Germania. Giovedì: Slovacchia-Finlandia; Italia-Germania (19.45 Raisport1). Venerdì: Slovacchia-Italia (16.30 Raisport1). Sabato: semifinali incrociate tra le prime due dei gironi.

Domenica: la finale che assegna il pass per Londra. In tv: diretta RaiSport 1 per tutte le partite dell’Italia. QUALIFICATE (a.a.) Sono già qualificate per i Giochi di Londra: Gran Bretagna (organizzatore); Russia, Polonia, Brasile (sul podio alla Coppa del Mondo di novembre); Tunisia (qualificata africana). Le altre sette squadre si qualificheranno così: una in questo torneo di qualificazione europea, una in quello sudamericano e una in quello del Norceca (al via stanotte). Sono poi in programma altri tre tornei di qualificazione intercontinentale: saranno organizzati in Italia (Verona, 8-10 giugno), Germania e Giappone (Tokyo 1-10 giugno). Porteranno a Londra il vincitore e la migliore asiatica del torneo di Tokyo. I PRECEDENTI (a.a.) Italia e Finlandia si sono affrontate 33 volte con 28 vittorie azzurre. Il primo incontro risale all’Europeo di Bucarest 1955 (3-1). Il primo successo finlandese Coppa Primavera di Augusta 1969 (3-0). L’Italia, ne-

gli scontri diretti, è in serie positiva da 17 partite (ultimo k.o. nelle Coppa Primavera di Danzica 1978). Ultime vittoria nell’Europeo (a Innsbruck l’11 settembre 2011 per 3-0 e a Vienna il 15 settembre 2011 per 3-1). E’ la prima volta che le due Nazionali si incontrano in un torneo di qualificazione olimpica. CIAO ESKO (a.a.) Il palleggiatore della Finlandia Mikko Esko, da sette stagioni in Italia (le ultime tre a Modena), ha firmato per i russi del Gubernia Nizhnij Novgorod allenati da Kostantinov. NORCECA (a.a.) Ha preso il via nella notte italiana a Long Beach (Usa) il torneo di qualificazione del Norceca. Due i gironi: da una parte Stati Uniti, Messico, Costa Rica e Trinidad & Tobago, dall’altra Cuba, Canada, Portorico e Repubblica Dominicana. Le prime due dei gironi vanno alla semifinale di venerdì, seconda e terza ai quarti. La Norceca sta adottando un sistema di punteggio che prevede 5 punti a chi vince 3-0 (4 per il 3-1; 3 per il 3-2; 2 per la sconfitta 2-3; 1 per l’1-3; 0 per lo 0-3).

IPPICA UN’ALTRA STORIA DOPO LA GRANDE CORSA IN KENTUCKY

Il re del Derby e l’ex campione che fa da balia I’ll Have Another accompagnato negli allenamenti e in pista da Lava Man che ha vinto 5 milioni di $ MICHELE FERRANTE

Il vincitore del Kentucky Derby, I’ll Have Another, darà l’assalto alla Triplice Corona inviolata dal 1978 (Affirmed). Lo ha confermato l’allenatore californiano Doug O’Neill e ieri il sauro (costato solo 11.000 dollari da puledro e poi rivenduto per 35.000 agli attuali proprie-

tari) è già stato trasferito nel Maryland, in vista delle Preakness Stakes del 19 maggio a Baltimora. Balia Lava Man Insieme al neo

campione viaggerà la sua balia, il cavallo che lo accompagna in pista negli allenamenti e prima delle corse. Una balia famosa almeno quanto il suo protetto, trattandosi di Lava Man, il castrone già protagonista di una grande favola iniziata nel 2004 a Del Mar (Los Angeles) dove si guadagnava la biada tra i brocchi. Fu acquistato in una corsa a reclamare per 50 mila dollari da Doug O' Neill che lo trasformò in un missile capace di vincere 13 corse di

gruppo (comprese tre Gold Cup di Santa Anita consecutive dal 2005) per oltre 5 milioni di dollari. Poi un grave infortunio a un tendine, che si tentò di curare anche con un trattamento di cellule staminali, ma l' atteso ritorno in pista (dicembre 2009) si trasformò in un calvario (utimo staccato) e Lava Man fu trasformato in un cavallo balia, non avendo «gli attributi» per diventare stallone. Giallo Ai margini del Kentucky

Derby anche un giallo, il cadavere di un uomo trovato domenica nei pressi delle scuderie. Si tratta del 48enne Fabian Perez, dipendente dell’allenatore Cecil Borel, fratello di Calvin Borel, il fantino vincitore di 3 Derby. Perez è stato assassinato, ora si tratta di capire perché. I’ll Have Another (sinistra) in allenamento prima del Derby con Lava Man AFP

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IERI

Albenga: quinté 4-7-9-6-14 Ieri nessun quinté, e jackpot di soli 7.896,63 euro. 7ª corsa - m 2060: 1 Liebe del Ronco (L. Besana) 1.17.7; 2 Lobo Mau Mader; 3 Lobelia; 4 Longarone; 5 Naldo Benal; Tot.: 21,83; 5,05, 2,67, 2,57 (85,86). Quinté 4 7 9 6 14 n.v. Quarté: e 4.711,09. Tris: e 387,02. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio alle 15.05) scegliamo Martroy (4), Mister Douglas (8), Flemmatico (3), Khartum (7), Commissario (2) e Gaby North (9). SI CORRE ANCHE Trotto: Milano (14.35), San Giovanni Teatino (15) e Trieste (15.30).


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Giochi — 80 Le sorprese olimpiche Dopo Dorando Pietri continua il nostro viaggio nella storia, verso l’Olimpiade di Londra che scatta il 27 luglio

STOCCOLMA 1912 Le donne entrano nel nuoto e tuffi: i loro costumi, castissimi, danno scandalo. Si affaccia il Giappone e per la prima volta sono presenti atleti dei 5 continenti. Il primo photofinish dà l’argento degli 800 piani a Abel Kiviat. Muore il maratoneta F. Lazaro (Por). L’eroe è Jim Thorpe (nella foto).

ANVERSA 1920 Compare la bandiera con i 5 cerchi intrecciati, simbolo dell’unione dei 5 continenti. Victor Boin, schermidore belga, pronuncia il primo giuramento. La Grecia guida la sfilata. Nadi (foro) vince 5 ori. A 72 anni Oscar Swahn medaglia nel tiro. Per l’oro di Frigerio (marcia) suonata «O’ sole mio».

PARIGI 1924 C’è la radio, che racconta la maratona fissata in 42.195 metri. Compare il motto «Citius, Altius, Fortius». DeHart Hubbard nel lungo è il primo oro nero individuale. Vincono Abrahams ed Liddell («Momenti di gloria»). Johnny Weissmuller (foto), re dell’acqua, sarà Tarzan.

Il trionfo di Paavo Nurmi nei 5000 a 1924: per il finlandese fu la seconda Olimpiade d’oro

di ROBERTO L. QUERCETANI

Paavo Johannes Nurmi scese per la prima volta nell’arengo olimpico nel 1920 ad Anversa. All’epoca aveva 23 anni e come fondista godeva di una sola credenziale eccellente: 15’00"5 nei 5000 metri, tempo ottenuto in Patria all’inizio di quella stagione, quando il primato mondiale di tale distanza era 14’36"6 e apparteneva a Hannes Kolehmainen, il primo dei grandi fondisti finlandesi. Alla vigilia dei Giochi di Anversa Nurmi era dato tutt’al più come un aspirante alle prime posizioni nei 5000 e 10.000. Nessuno avrebbe pensato che uscisse da quei Giochi con 4 medaglie (tre d’oro e una d’argento). Alla vigilia i francesi puntavano su Joseph Guillemot, dal quale si attendevano che infliggesse ai

Nurmi, l’orso finnico che cacciava solo ori Dal 1920 al ’28, il taciturno Paavo fu a sorpresa padrone del mezzofondo. Dopo 12 medaglie fermato per professionismo! finlandesi una severa sconfitta, per vendicare Jean Bouin, il loro eroe nazionale (morto nella prima Guerra Mondiale) che nei 5000 dei Giochi di Stoccolma 1912 era stato battuto di un soffio, dopo una volata entusiasmante, da Hannes Kolehmainen, autore quel giorno del suddetto 14’36"6. Anversa Ad Anversa, per la ve-

rità, il primo round, sui 5000, rispose alle speranze dei francesi, perché Guillemot s’impose agevolmente a Nurmi, 14’55"6 contro 15’00"0. Ma il finlandese non tardò a prendersi la rivincita: tre giorni do-

AMSTERDAM 1928 Debuttano l’atletica e la ginnastica donne. Le ginnaste pavesi di Gino Grevi sono d’argento; Gina Giavotti, prima medaglia rosa, a 11 anni 10 mesi 3 giorni, resta la più giovane azzurra sul podio. L’oro va alle olandesi (4 ebree poi nei forni). La polacca Halina Konopacka (disco, foto) primo oro dell’atletica.

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I NUMERI

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le medaglie d’oro olimpiche (su 12 totali) di Nuurmi ai Giochi. I suoi personali: 3’52"6 (1500), 8’20"4 (3000), 14’28"2 (5000), 30’06"1 (10.000), 9’31"2 (siepi)

po, sui 10.000, batté agevolmente Guillemot allo sprint, 31’45"8 contro 31’47"2. Il finlandese chiuse trionfalmente due giorni dopo— la sua quinta corsa in una settimana — portando la Finlandia alla vittoria in una gara di corsa campestre a squadre. Secondo le regole dell'epoca, per questa corsa gli furono assegnati due ori, uno come vincitore individuale e l’altro per la vittoria della sua squadra. Parigi e Amsterdam Fu il primo atto dell’era Nurmi, che sull’arco di tre edizioni dei Giochi Olimpici (1920-24-28) valse

la scheda IL FINLANDESE VOLANTE DOMINO’ TRE EDIZIONI VINCENDO DAI 1500 AI 20 KM

Paavo Nurmi era nato a Turku in Finlandia il 13 giugno 1987 ed è morto a Helsinki il 2 ottobre 1973. Disputò 3 Olimpiadi (dal 1920 al 1928, nella quarta fu squalificato per professionismo e non potè disputare la maratona): oltre a conquistare 12 medaglie (9 ori), fu il miglior mezzofondista e fondista del mondo tanto da stabilire i record mondiali dai 1500 ai 20 km e 3 record olimpici (1500 e 5000 nel 1924 e 10.000 nel 1928).

al finlandese 12 medaglie, di cui 9 d’oro, su distanze comprese fra i 1500 e i 10.000 metri. Nel 1924, allo stadio parigino di Colombes, realizzò forse la sua impresa più bella, vincendo 1500 e 5000 metri, corse disputate a soli 30 minuti l'una dall’altra. Nel 1928 ad Amsterdam, nella sua terza avventura olimpica, fu primo nei 10.000 e secondo nei 5000 dietro il suo connazionale Ville Ritola. Le medaglie olimpiche di Nurmi avrebbero potuto essere ancora di più se alla vigilia dei Giochi Olimpici di Los Angeles non gli fosse caduta in testa una squalifica per «leso dilettantismo» quando era già sul posto, pronto a debuttare ufficialmente nella maratona. Perché nel frattempo Nurmi era divenuto così famoso da essere contagiato dal «veleno denaro», con la complicità del suo manager. Il personaggio Che uomo era Nurmi? Gli storici finlandesi sono unanimi nel definirlo anzitutto «un taciturno». Non avendo inclinazioni linguistiche, è chiaro che con la sola lingua madre si sentisse ben pro-

LOS ANGELES 1932 La Kirby-camera nei 100 dà la vittoria a Eddy Tolan su Ralph Metcalfe. Stella Wash vince 100 e 4x100: il 4-12-1980 morirà in una rapina, l’autopsia rivelerà: era donna-uomo. Luigi Beccali (foto) è oro 1500.

tetto anche quando era all'estero. In rapporto a tutte le altre lingue europee, il finlandese può esser considerato forse la più difficile. Basti pensare ad esempio che lo sport, così chiamato quasi ovunque — tutt'al più con piccole varianti — in Finlandia si chiama «urheilu». I giornalisti dell’epoca, in Patria e ancor più all’estero, ebbero quindi le loro pene nel tentativo di ottenere da lui confidenze di qualsiasi genere. Cresciuto in una modesta famiglia, Paavo aveva lasciato ben presto la scuola dell’obbligo per guadagnarsi da vivere come ragazzo di commissioni. Per anni sostenne che una vita dura fin dall’adolescenza fosse il miglior veicolo per chi volesse assuefarsi alle durezze dell’allenamento. A suo merito va comunque riconosciuto che a carriera finita, divenuto commerciante con mezzi più che adeguati, non fu certo avaro nei confronti del suo maggiore ex-rivale Ville Ritola, che aveva vissuto per molti anni negli Usa tornado poi in Patria «più ricco nell'anima che nel conto in banca». E lo aiutò finanziariamente in maniera encomiabile. La delusione Forse la più gran-

de delusione patita da quest’uomo, sobrio ma intelligente, fu rappresentata dal relativo insuccesso di suo figlio Matti in quello sport che per lui, Paavo, era stato la vita. Nel 1957, quando Olavi Salsola e Olavi Salonen corsero i 1500 metri in 3’40"2, nuovo record del mondo, il suddetto Matti dovette accontentarsi di finire solo nono, sia pure con un nuovo primato personale, 3’54"8. Nato a Turku il 13 giugno 1897, Nurmi morì a Helsinki il 2 ottobre 1973. Ebbe funerali di stato e proprio dinanzi allo Stadio Olimpico di Helsinki gli fu innalzata una statua, a nostro avviso assai più bella di quella eretta molti anni dopo, nella stessa zona, alla memoria di Lasse Viren. 2ª puntata (la prima il 28 aprile su Dorando Pietri) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Vela IN GARA AI MONDIALI INSIEME AL FRATELLO ANCHE SE L’ITALIA NON LO CONVOCA

Pietro Sibello non ha l’idoneità ma cerca il pass olimpico a Zara LUCA BONTEMPELLI

Da solo e contro tutti. Contro medici e certificati. Spiazzando allenatori, dirigenti, con il suo sostituto abituale (il palermitano Peppe Angilella) già sul posto pronto a prendere parte al campionato mondiale di Zara (Croazia) nella classe 49er, ultima possibilità per l’Italia di conquistare il posto per la prossima Olimpiade, Pietro Sibello è risalito a bordo, dove ha ritrovato il fratello Gianfranco. Tre regate subito, con vento medio leggero: un 7˚, un 14˚ e poi un bel 4˚nella prova conclusiva. Vale il 21˚ posto nella classifica generale. Finisse oggi il campionato, la qualificazione sarebbe già raggiunta. E il finale in crescendo lascia ben sperare.

neità a gareggiare. Revoca recentemente confermata dallo stesso ente dopo una nuova serie di visite e di pareri, talvolta contrastanti. In ossequio alle direttive Coni, Pietro era stato sostituito ai Mondiali dello scorso dicembre svolto a Perth, in Australia, dal giovane bresciano Ruggero Tita e poi nelle prove di coppa del Mondo a Palma di Maiorca e Hyeres (in Francia), da Angilella. I risultati sono stati buoni, non abbastanza (ai Mondiali) per la

qualificazione olimpica. Di fatto, il veto a regatare è valido solo in Italia, altrove, evidentemente Sibello può farlo sotto la propria responsabilità. E questo pare il caso, dato che Pietro Sibello (atleta delle Fiamme Gialle) non risultava convocato ai Mondiali dalla federazione italiana vela. Decisiva Questa croata è la prova senza rete, o dentro o fuori. E Pietro proprio non se l’è sentita di rimanere a guardare. Con l’Olimpiade ha un

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A VENEZIA

Coppa America quanta attesa

La storia La coppia di Alassio

si era forzatamente separata lo scorso settembre, quando dopo un allenamento e un mese dopo una competizione nello stesso tratto di mare che ospiterà le regate olimpiche, Pietro aveva accusato un malessere causato, lo si è scoperto dopo, da un piccolissimo angioma al cervello, rivelatosi congenito. Da allora, comunque, nessun sintomo. Il Coni a quel punto aveva revocato al velista ligure l’ido-

conto in sospeso da regolare, visto che quattro anni fa a Qingdao, in Cina, scivolò fuori dal podio dopo aver esultato, sulla linea del traguardo dell’ultima regata convinto di aver il bronzo al collo, per una serie irripetibile di circostanze, tra le quali un carismatico fuoriclasse danese capace di convincere la giuria dei meriti di un equipaggio del suo Paese considerato dai nostri troppo presto fuori dalla competizione.

Gli azzurri Pietro e Gianfranco Sibello gareggiano nella classe 49er

Il bacino di San Marco e il tratto al largo del Lido come teatro delle sfide, l’Arsenale come cuore pulsante della macchina organizza tiva: a Venezia, anche lo sbarco della Coppa America, assume un sapore del tutto particolare. La cit tà lagunare avrà il tutto esaurito da sabato al 20 maggio per le rega te. E l’Arsenale sarà occasione per far vedere il tesoro della Marina. VOLVO RACE Lotta accesa nella Volvo Race a 450 miglia dall’arri vo: tra Bahamas e l’isola di Eleuthe ra si riduce la distanza fra Puma e Camper, i francesi di Groupama sceglie la miglior rotta e Telefonica perde contatto dal terzo posto. Abu Dhabi ha un distacco adesso sotto le 100 miglia.

Hockey ghiaccio MONDIALE

Atletica IN FRANCIA

Pentathlon MONDIALI A ROMA

Italia-Lettonia servono punti

Lemaitre fa 20"45 nei 200

Oro in staffetta Pallina in faccia per le tedesche Muore australiana

STOCCOLMA — L’Italia, al Mondiale gruppo A, dopo il successo di domenica contro la Danimarca, oggi (ore 16.15, diretta Sportitalia 2) cerca altri punti-salvezza contro la Lettonia. Per gli azzurri sulla carta il match è il meno complicato dei 7 in calendario. La Lettonia, infatti, è 13ª nel ranking Iihf (il Blue Team 17˚). Serve un’altra impresa. Girone Helsinki - Ieri: Canada-Francia 7-2 (4-1, 1-1, 2-0); Slovacchia-Usa 4-2 (3-1, 0-1, 1-0). Classifica: Canada* 7; Svizzera, Finlandia 6; Usa* 5; Slovacchia*, Francia* 3; Bielorussia, Kazakistan 0 (*una in più). Oggi: Bielorussia-Kazakistan (ore 15.15); Finlandia-Svizzera (ore 19.15). Girone Stoccolma - Ieri: R.Ceca-Norvegia 4-3 rig. (1-1, 1-1, 1-1; 0-0; 1-0); Svezia-Danimarca 6-4 (4-1, 2-1, 0-2). Classifica: Svezia* 9; Russia 6; R.Ceca* 5; Germania, Lettonia 3; Italia 2; Danimarca*, Norvegia* 1 (*una in più). Oggi (dirette Sportitalia 2): Italia-Lettonia (ore 16.15); Russia-Germania (ore 20.15). IN NHL Los Angeles è la prima finalista di Conference dei playoff Nhl. Così domenica nelle semfinali (al meglio delle 7). Eastern: New Jersey-Philadelphia 4-2 (serie 3-1). Western: Los Angeles-St Louis 3-1 (serie 4-0).

Matt De Marchi, 2 gol domenica AFP

Christophe Lemaitre, 21 anni AFP

(l.e.) Domenica, ad Aix les Bains, nell’ambito dei Societari francesi, Christophe Lemaitre ha corso il primo 200 stagionale: 20"48 (-0.5), dopo il lento 10"45 dell’esordio sui 100 (oltre a una frazione di 4x100). Renaud Lavillenie si è fatto in tre: l’iridato indoor dell’asta ha coperto i 110 hs (14"72/+2.0), il lungo (7.30/+1.3) e una frazione di 4x100. Debutterà in pedana a Ostrava il 25 maggio. VENTO BOLT Correzione sul vento relativo ai 100 (9"82) di Usain Bolt a Kingston: +1.8 e non +1.0. A BELEM Completamento. Uomini. 100 (+0.3): Callander (Tri) 10"18. Donne. 400 hs: Wallace (Usa) 55"18. Triplo: Gay (Cuba) 14.40 (+0.7). DOPING ARABO (si.g.) Due anni di squalifica per doping a due atleti del Qatar, positivi ai Giochi Arabi di Doha in dicembre. Sono Abubaker Kamal (perde l’oro nei 5000 e 3000 siepi) e Femi Seun Ogunode, ex velocista nigeriano da 10"07 e 20"30, oro nei 100 e argento nei 200. PHILLIPS TAMPONATO (si.g.) Incidente d’auto per l’iridato del lungo Dwight Phillips, da giorni in cura per dolori alla schiena e il colpo di frusta rimediati in un tamponamento. Dovrebbe recuperare per i Trials Usa di giugno.

(g.l.g.) E’ tedesca la prima medaglia dei 52esimi Mondiali di Roma. La staffetta donne ha visto trionfare la Germania (5434, Chen, Miao, Zhu) su Cina (5414) e Gran Bretagna (5388, French, Burke e Livingston). Sorpresa in negativo della giornata è l’Ungheria, sempre protagonista, finita fuori dal podio e poi la Sud Corea prima al via dell’ultima prova ma poi saltata. L’Italia schierata con 3 giovanissime, ha chiuso nona: Gloria Tocchi (Fiamme Azzurre), Camilla Lontano (Fiamme Oro) e Alice Sotero (Junior pentathlon Asti) hanno ottenuto 4886 punti, perdendo nel combined event (corsa+tiro) una posizione. La Germania, capitanata dall’olimpionica di Pechino 2008 Lena Schoneborn con Kohlmann e Schleu ha rimontato posizioni nell’ultima prova fino all’oro. La Schoneborn ha raccolto anche la bandiera al traguardo: «Mi sono proprio divertita». Oggi tocca alla staffetta maschile: per l’Italia Franceschini, Poddighe e Montico.

Camilla Lontano, una delle 3 azzurre

Hockey prato ERA NAZIONALE

Atletica Console o Ejjafini A ore la decisione La Fidal, tra oggi e domani, ufficializzerà la terza convocata per la maratona olimpica femminile dopo Valeria Straneo e Anna Incerti: tra Rosalba Console e Nadia Ejjafini, anche grazie all’1h11’23" corso domenica nella mezza di Trieste, la prima appare favorita.

Di Martino ok Ieri Antonietta Di Martino è stata a Pavia dal professor Franco Benazzo per un’ecografia di controllo alla coscia sinistra infortunata: la lesione, giudicata «importante», si è però quasi del tutto cicatrizzata. L’azzurra domani potrà riprendere a corricchiare e a svolgere qualche leggero lavoro specifico. Martedì prossimo è previsto un nuovo controllo. GALVAN E PEDROSO (si.g.) Nel meeting di St. Martin (Guadalupa), oltre a Licciardello e Grenot, in gara anche Matteo Galvan, 4˚ in 21"54 nei 200 vinti da LaShawn Merritt (+0.9). A Belem (Bra) ottimo esordio stagionale sui 400 hs dell’italo cubana Yadisleidy Pedroso Gonzalez, seconda in 55"20, quarto tempo al mondo 2012 e personale migliorato di quasi 1": sposata col suo coach Massimo Matrone, è in attesa della cittadinanza italiana. Questo tempo varrebbe anche come minimo olimpico A. A St. Martin. Donne. 100 (+2.3): Moore (Usa) 11"01. 100 hs (+1.0): 3. Castlin (Usa) 12"77; 4. George (Can) 12"86. GIRO D’ITALIA (si.g.) A Merano. Donne. 200 (0.0): Albertoni (j) 24"73. A Milano. Uomini. 200 (+1.5): Manenti 21"17; Squillace 21"59. Martello: Lingua 73.98. A Brescia. Uomini. Asta: Peggion (j) 4.90. A Marcon (Ve). Uomini. 1500: Nasti 3’47"85. Donne. Giavellotto: Carli 51.26. A Bologna. Uomini. Alto: Grasselli 2.12. Donne. Peso: Capponcelli 14.42. Giavellotto: Rocco 50.20. A Latina. Uomini. 150 (-0.9): 2. Gai 15"92; 3. Rosichini 16"01; 4. Angelini 16"08. 300: 2. Angeli 34"56; 3. Di Giambattista 34"56. A Klagenfurth (Aut). Uomini. Peso: Secci 18.00. A Nova Gorica (Slo). Uomini. Lungo: Guarini 7.70 (+3.4). A MILANO Oggi (ore 16) al Superflash Store di Milano (via Torino 21) prove di velocità su una pista di 30 metri. Saranno presenti gli atleti della Riccardi campione d’Italia tra i quali Fabio Cerutti e Davide Manenti.

Baseball Bologna e Nettuno oggi recuperi (m.c.) Vengono recuperate oggi altre due gare rinviate al 3˚ turno per pioggia. Bologna difende il primato contro Godo in emergenza (assenti De Los Santos e Fuzzi). Sul monte Pugliese e Coppi. Il Novara prova a mettere insieme la prima vittoria con il Nettuno. Partenti Orta e Simone. 3˚ turno, gara-2: Unipol Bologna-De Angelis Godo (20); gara3 Elettra Novara-Danesi Nettuno (19). Class.: Bologna 750 (12-4); Rimini, San Marino 722 (13-5); Nettuno 588 (10-7); Parma (9-9), Godo Knights (8-8) 500; Grosseto 222 (4-14); Novara 0 (0-17). IN MAJOR Dopo 28 partite Albert Pujols è riuscito a realizzare un fuoricampo con Anaheim nel 4-3 contro Toronto. Prima sconfitta del nipponico di Texas, Yu Darvish nel 4-2 di Cleveland. Boston sconfitta 9-6 da Baltimore al 17˚ inning: fuoricampo da 3 di Adam Jones su McDonald (esterno impiegato come rilievo essendo stati utilizzati tutti i lanciatori). Baltimore guida la East division dell’American con 19-9. Vince ancora Seattle 5-2 contro Minnesota, ma Liddi resta in panchina: i Mariners sono terzi a 3 lunghezze da Oakland. IN SEMIFINALE (mat.) Decise le semifinali nel campionato cubano: ad Occidente Industriales contro Matanzas (in 7 gare eliminato S. Spiritus), a Oriente Granma (in sette gare su Villa Clara) contro Cieco de Avila (in gara 7 domenica battuto 4-1 Las Tunas).

Elizabeth Watkins aveva 24 anni

Elizabeth Watkins, 24enne australiana nel giro della Nazionale, è morta domenica a Perth dopo essere stata colpita da una pallina da gioco, deviata dal proprio bastone, durante una partita tra le sue North Coast Raiders e le Victoria Park Panthers. La ragazza si è accasciata perdendo conoscenza: sarebbe spirata durante il trasporto in ospedale. L’incidente, inedito, fa tornare d’attualità il dibattito sull’uso del caschetto, ora obbligatorio solo per il portiere. Il presidente della federazione italiana, Luca Di Mauro, ha parlato di «una tragedia immane derivata da un’atroce fatalità». Una pallina pesa tra i 140 e i 160 grammi. L’hockey australiano si è stretto attorno alla famiglia della giocatrice. I Kookaburras, la nazionale maschile, ieri sera ha indossato una fascia nera durante l’ultima partita del torneo a inviti di Londra. La squadra femminile è un faro del movimento mondiale: tre degli otto titoli olimpici assegnati da Mosca 1980 sono stati vinti dalle australiana.

Beach volley WORLD TOUR (c.f.) Gioria-Momoli, ancora in corsa per un biglietto per Londra, e Giombini-Orsi Toth sono impegnate oggi nelle qualifiche femminili del Grande Slam di Pechino (Cina), 4a tappa dello Swatch World Tour. Da domani tabellone principale con Cicolari-Menegatti ed il torneo maschile.

Boxe RING EUROPEI E ITALIANI (r.g.) A Barcellona il welter Mauro Orlandi (5-5) è finito kot contro il locale Sandor Martin (5). A Moncalieri (To) il superpiuma Andrea Scarpa (6-2) batte Ivan Godor (Ung. 8-22-4) 6 t. A Livorno l'ex-tricolore supermedi Luca Tassi (15) ai punti 6 riprese, su Sandor Ramcsa (Ung. 12-19). ALLEGRINI CAMPIONE (i.m.) La Fpi ha nominato Luigi Allegrini campione italiano dilettanti dei 52 kg a seguito della sentenza del Tribunale antidoping che ha squalificato per 4 mesi Riccardo D'Andrea e ha invalidato il suo titolo. DOPPIO SUCCESSO (i.m.) A Regina (Can) doppio successo 6-2 e 5-3 per l'Italia nel dual match con il Canada. Elite: 60 Di Savino b. Katona 9-9 (3-2 preferenze); 64 Melis p. Wilcox 4-14; 75 Podda p. Thibault 12-13; 81 Rosciglione b. Hunt 12-9; +91 Federici b. Champagne rsc2. Youth: 49 Conselmo b. Pigon 20-14; 52 Di Gioia b. Robichon 23-14; 69 Scannapieco b. Reti 16-16 (colpi 53-50). Risultati del 5-3: 49 Pigon b. Conselmo 17-23, 52 Di Gioia b. Robichon 20-11, 60 Di Savino b. Katona 11-7, 64 Wilcox b. Melis 23-9, 69 Scannapieco b. Reti 21-20, 75 Thibault b. Podda 17-14, 81 Rosciglione b. Hunt 17-12, +91 Federici b. Champagne rsc1.

Cricket SERIE A (c.b.) La1ª: Bologna-Capannelle Roma 329-163; Genoa-Pianoro pareggio tecnico per pioggia; Trentino-Kingsgrove Milano 266-231. 2ª: Bologna-Kingsgrove 144-148; Genoa-Capannelle 137-138; Trentino-Pianoro 304-110. Classifica: Trentino 40; Capannelle, Kingsgrove 26; Bologna 23; Pianoro 15; Genoa 13.

Nuoto Lucas: «Federica gran professionista» PARIGI (a.g.) Più che allenatore «maestro di nuoto». Capace però di vincere tutto. Prima con la Manaudou, «una figlia», poi con la Pellegrini, «una grande professionista». Si vede così Philippe Lucas, ex allenatore delle due stelle del nuoto, attese all’Olimpiade di Londra. Un destino atipico per qualcuno che «odia nuotare», perché quando lo fa, «fa tutto quello che non si deve fare, ma quando allena dà tutto». Incompreso in patria, Lucas, confessa all’Equipe, si è trovato bene in Italia: «Veri gentlemen che mi hanno lasciato lavorare, pagandomi il dovuto e alla fine mi hanno detto che ero un bel personaggio». FUNERALE DALE OEN (al.f.) Il funerale di Alexander Dale Oen, ranista norvegese morto a 26 anni durante il raduno in altura a Flagstaff, sarà celebrato venerdì nella piccola chiesa di Blomvag a Oygarden. Intanto il pluriolimpionico Kosuke Kitajima ricorda il rivale norvegese: “Era un grande amico e un forte rivale, la sua scomparsa è stata uno shock. Non vedevo l'ora di gareggiare contro di lui ai Giochi, penso fosse lo stesso per lui. Un pensiero di cuore a famiglia, amici, allenatore e compagni di squadra”. SPRINT ITALIANO (al.f.) Andrea Rolla vince i 50 sl a Como (50 m) davanti a Bocchia. Uomini: 50 sl Rolla 22”65, Bocchia 22”70; 100 sl Bocchia 51”65; 50-100 fa Rivolta 24”89-54”10. Donne: 50-100 ra Fabbri 33”16-1'13”13. A Bolzano (25 m). Donne: 50-100 sl/50-100 do Letrari 25”29-55”25/27”18-1'00”51; 100 ra Fissneider 1'09”22. RIECCO AMANDA (al.f.) Amanda Beard fa doppietta nella rana a Tucson (Usa). Uomini: 100 sl Townsend (S.Af.) 50”33; 100 do Grevers 55”66; 100-200 ra Burckle 1'03”44-2'16”74. Donne: 100 do Wilkinson (Can) 1'02”54; 100-200 rana Beard 1'11”36-2'35”90. A Olsztyn (Pol, 50 m). Uomini: 100/200 do Kawecki 56”47-2'00”51; 100/200 fa Korzeniowski 53”97-1'57”84. Donne: 50 sl/do Urbanczyk 25”74-28”64; 200 do Putra (Fra) 2'12”17.

Pallamano SEMIFINALE (an.gal.) Stasera (20.30) gara-3 di semifinale tra Conversano-Fasano (serie 1-1). La vincente affronterà Bolzano in finale.

Pallapugno SERIE A (c.f.) Risultati 6˚ turno di serie A: Monticellese-San Biagio Mondovì 7-11, Monferrina-Subalcuneo 3-11, Virtus Langhe Dogliani-Imperiese 11-2, Alta Langa-Albese 2-11, Don Dagnino Andora-Manzo S. Stefano Belbo 11-7, Pro Paschese-Canalese 3-11. Classifica: Canalese 6; Albese 5; Alta Langa e San Biagio 4; Virtus Langhe e Subalcuneo 3; Imperiese e Don Dagnino 2; Monferrina e Manzo 1; Pro Paschese e Monticellese 0 (Canalese e Imperiese una partita in più).

Rugby ZAMBELLI LASCIA (i.m.) A Rovigo prima conseguenza della delusione per l’eliminazione in semifinale: Francesco Zambelli ha annunciato l’addio alla presidenza.

Softball IN CAMPO (m.c.) Montegranaro e Forlì recuperano oggi (18-20,30) le gare del 4˚ turno rinviate per il maltempo. Duello tra Reeder e Reynolds.

Tiro a volo Lonato: Lodde è 5˚ nello skeet La terza tappa di Coppa del Mondo, a Lonato, si chiude col successo nello skeet di uno dei ciprioti di Andrea Benelli, Achilleos, e con Luigi Lodde, azzurro qualificato per Londra, che centra la finale e chiude 5˚. L’azzurro è stato eccellente, perché dopo il 46 nelle prime 2 serie, ieri ha centrato un 75/75 che lo ha qualificato per la serie decisiva. Dove ha commesso un errore (in 5ª pedana), mentre Achilleos e il russo Shomin, entrati con 122, non hanno sbagliato e sono andati allo spareggio, vinto dal cipriota al 7˚ doppietto: per lui è il 7˚ successo in Coppa. Anche il 3˚, il danese Hansen, è allenato da un italiano: Pietro Genga. Falco fuori dalla finale per un piattello. Skeet uomini: 1. Shomin (Rus) 147/150 (+4); 2. Achilleos (Cip) 147 (+3); 3. Hansen 146; 5. Lodde 145; 11. Falco 119/125; 34. Eleuteri 115.

Tuffi AZZURRI Decisa la nazionale per gli Europei di Eindhoven (Ola) da lunedì. Donne: Batki, Cagnotto, Dallapé, Spaziani; uomini: Dell’Uomo, Nicola Marconi, Tommaso Marconi, Chiarabini, Benedetti, Rinaldi, Tocci, Verzotto.

Varie UNIVERSIADE BOLOGNA 2019 Un sì bipartisan per invitare la giunta di Bologna a presentare la candidatura della città alle Universiadi 2019, è stato pronunciato dal consiglio comunale emiliano.


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MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

ALTRI MONDI Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ma è giusto affermare che queste elezioni le ha vinte l’antipolitica? Il primo turno delle Amministrative ha confermato i sondaggi: il Pdl ha perso, la Lega ha sofferto senza però sparire, il Pd tiene e avrà più sindaci di prima, il Movimento 5 stelle di Grillo è andato molto forte e si prepara già al Parlamento

Le elezioni amministrative italiane sono andate come dovevano andare: il Pdl ha perso, la Lega ha sofferto senza sparire di scena, il Pd tiene bene e avrà alla fine più sindaci di prima, il Movimento 5 stelle patrocinato da Beppe Grillo ha ottenuto risultati importanti e si prepara, l’anno prossimo, a entrare in Parlamento. «Siamo a un cambiamento epocale di pensiero nella politica — ha scritto il comico sul suo blog —: i cittadini votano se stessi, i partiti si stanno liquefacendo, la destra, il Pdl, il centro, non c’è più nulla», Quindi, benché i risultati cambino lo scenario politico, non c’è nulla di inatteso: i sondaggi e le inchieste giornalistiche avevano preannunciato quello che adesso ci troviamo davanti.

1Parliamo della città. Lo spoglio è ancora in corso, ma possiamo già dire quanto segue. A Genova Doria (Sel) è

al limite della vittoria al primo turno, ieri alle 23.15 aveva quasi il 49% e se andrà al ballottaggio se la vedrà con Musso, candidato del Terzo Polo sostenuto da una lista civica e secondo con il 14,6%: come si capisce, la poltrona di primo cittadino, ora o tra quindici giorni, è già assegnata. A Palermo c’è lo straordinario fenomeno Leoluca Orlando, sceso in campo per un ballottaggio a suo dire taroccato, e praticamente sindaco con il 48,4%. Al ballottaggio se la vedrà con Ferrandelli, candidato del Pd, dopo aver eliminato alle primarie l’icona Rita Borsellino. Ferrandelli ha più o meno il 18%, direi che non c’è lotta, anche se è interessante questo ballottaggio tra due esponenti della sinistra (Orlando oggi è dell’Idv). A Parma c’è il caso del Movimento 5 stelle che porta al ballottaggio Federico Pizzarotti contro il più votato candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli. Il Movimento 5

stelle, glielo dico tra parentesi, ha ottenuto il suo primo sindaco a Sarego, in provincia di Vicenza, dove è stato eletto il grillino Roberto Castiglion. All’Aquila ci sarà un ballottaggio tra il sindaco uscente Cialente (centrosinistra) e il centrista De Matteis. A Verona il leghista maroniano Tosi passa al primo turno con il 57,4%. Promozione al primo turno anche per Perrone a Lecce (centrodestra), mentre Stefano a Taranto (centrosinistra) è vicinissimo al traguardo. La vittoria di Tosi a Verona è fortemente mitigata dal disastro leghista a Monza: qui il sindaco uscente Marco Mariani, che ha retto bordone alla follia leghista dei ministeri a Palazzo Reale, ha preso appena l’11% contro il 38,08 del candidato del centrosinistra Roberto Scanagatti. In generale, il centrosinistra sembra in grado di prendersi la maggior parte dei comuni in palio (e Bersani ha detto: «C’è una componente forte di prote-

sta ma spero che ai ballottaggi, di fronte alla scelta di chi ci governa, ci sia un ripensamento»). La Lega e il Pdl, a parte qualche successo sporadico ottenuto qua o là, sono piuttosto in rotta.

2 Che accadrà adesso? Berlusconi, che ieri era in Russia dall’amico Putin, aveva dettato la linea già alla vigilia e poi ha commentato il voto dicendo «sto apprendendo i risultati del Pdl al telefono e mi sembra che siano superiori a quanto mi aspettavo, sinceramente». Il pensiero prevalente, al momento, sembra questo: non ci convengono più i vertici con Bersani e Casini, a cui i nostri elettori sono contrarissimi (così ha detto il segretario Alfano). Anche l’appoggio al governo Monti non può essere incondizionato come è stato finora: decideremo invece caso per caso. Se pure Berlusconi

non è più candidabile, non mi risulta candidabile (è Berlusconi che parla) nemmeno Alfano che riscuote tra gli elettori del Pdl un consenso assai scarso.

3 Chi allora? In questo momento è in grande spolvero la Santanché. Ma bisogna vedere. Alle politiche manca un anno.

4 Quindi questo voto indebolisce il governo.

Se Berlusconi facesse la mossa di farlo cadere perderebbe subito 30-40 parlamentari che, al seguito di Pisanu, andrebbero a rafforzare il centro di Casini. D’altra parte, se il sostegno a Monti continuasse, mollerebbe la destra degli ex An. Già ieri La Russa è partito all’attacco con la frase: «Abbiamo sbagliato tutti i candidati, non è più il tempo delle belle faccine». E

una dichiarazione, sempre di ieri, rilasciata da Giuliano Ferrara al Tg3 la dice lunga sullo stato confusionale dei berlusconiani: «Berlusconi non sa che cosa fare, non ha la minima idea di cosa fare, l’unica cosa è che ha capito di dover appoggiare il governo Monti. Non ha una strategia per le alleanze, il Pdl si è spappolato molto prima delle elezioni che hanno certificano uno sfilacciamento, ma questo si sapeva: dopo Berlusconi il Pdl è a rischio esistenziale».

5 La Lega? La stravittoria di Tosi è una mazzata per Bossi. Tosi è maroniano e ha criticato apertamente l’idea di Bossi di ricandidarsi alla segreteria. La Lega è in un guaio grosso come una casa e fa male la triumvira Dal Lago a sostenere che «non è andata poi così male». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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_alle urne nell’era Monti notizie

Tascabili

IL CARROCCIO A DUE FACCE DAL GRANDE EXPLOIT DI VERONA ALLE DIFFICOLTÀ DELLO STORICO LEADER

Tosi esulta: «Basta con Bossi» E cade pure il paese del Senatur Tra le grandi città al voto, è l’unica che ha già un sindaco. Verona ha riconfermato senza se e senza ma il suo primo cittadino: il leghista Flavio Tosi ha potuto festeggiare il successo con tanto di giro nella centrale piazza Bra su una carrozza a cavallo. Tosi ha pure parlato di Lega: «Una ricandidatura di Bossi a segretario non sarebbe nell’interesse suo e della Lega. Al

congresso voterò per Maroni. Ed eventuali alleanze col Pdl dovrebbero essere decise solo dopo le Politiche». Non solo il trionfo veronese: brutte notizie per la Lega sono arrivate da Cassano Magnago (Varese) e Mozzo (Bergamo). Non centri qualunque, ma due roccaforti, paesi di nascita di Bossi e Calderoli: in entrambi i casi, il Carroccio è rimasto al palo.

A Partiti: taglio del 50%

La proposta Pd-Pdl alla Camera

TRA USA E RUSSIA

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Il leghista Flavio Tosi festeggia la riconferma a sindaco di Verona ANSA

Romney «supera» Obama A sei mesi dalle Presidenziali Usa, s’infiamma la battaglia tra Barack Obama e Mitt Romney. Rispetto a qualche mese fa sale nei sondaggi il futuro candidato repubblicano: l’indagine del «Politico/George Washington University» lo dà in vantaggio: 48% delle preferenze lui, 47% Obama

ai contributi pubblici

Il finanziamento pubblico ai partiti verrà ridotto del 50 per cento: 91 milioni annui di cui il 70% erogato come rimborso elettorale (63,7 milioni) e il 30% (27,3 milioni) a titolo di cofinanziamento, ovvero un contributo annuo volto a finanziare l’attività politica pari a 50 centesimi per ogni euro che essi abbiano ricevuto a titolo di quote associative e di contribuzioni annuali da parte di persone fisiche o enti. Lo prevede il testo Pd-Pdl depositato alla commissione Affari costituzionali della Camera. Sforbiciata del 30% anche l’ultima tranche di rimborsi per il periodo 2008 2011: da 182 a 122 milioni. Prevista anche una commissione trasparenza composta da cinque persone.

Milano: fratello e sorella imputati

Uccisero il tassista che investì il loro cane: il pm chiede 23 e 21 anni

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IL PRESIDENTE DEL CONI

ALL’ESTERO LE BORSE PREMIANO IL SUCCESSO DI HOLLANDE, CROLLA ATENE (-6,67%)

Petrucci boom Primo al Circeo con il 56,03%

Sarkozy molla: «Ho chiuso» La Grecia rimane nel caos

Gianni Petrucci (nella foto Ansa) è il nuovo sindaco di San Felice Circeo, noto comune di villeggiatura sul Tirreno, in provincia di Latina. Il presidente del Coni, con una lista civica, ha ottenuto 3.342 preferenze, il 56,03% dei voti. Dopo 13 anni a capo dello sport italiano (il mandato sca de il prossimo anno), Petrucci diventa così amministratore di quella che ha definito «una delle zone più belle d’Italia». Ma ha sottolineato che non lascerà il Coni: «Resto presi dente, saluterò da Londra i miei concittadini: saranno contenti di vedere che il loro sindaco è conosciuto nel mondo. Le cose da fare? Prima di tutto voglio vedere cosa trovo in cassa». Dal sindaco sportivo (deludente, a riguardo, il risultato a Como dell’ex calciatore Pietro Vierchowod, fermo al 2%) al sindaco scrittore: Federico Moccia è stato eletto a Rosel lo (provincia di Chieti), il paese della moglie. Quasi un plebi scito per lui: 142 voti su un totale di 158. Subito è arrivata la prima proposta dell’autore di «Tre metri sopra il cielo»: «Spero che si crei qualcosa di nuovo come un concorso legato a libri e territorio».

pito?». Intanto Hollande è già al lavoro: ha dormito una manciata di minuti e alle 10 già pianificava le mosse della nuova Francia con i suoi collaboratori. Tra questi Pierre Moscovici e Manuel Valls, in corsa per diventare primo ministro con Jean-Marc Ayrault. Due gli appuntamenti importanti già fissati: il 15 maggio il passaggio di consegne, tre giorni dopo l’incontro alla Casa Bianca con Barack Obama. Consultazioni greche Il caotico

Nicolas Sarkozy, 57 anni, rabbuiato prima di un incontro all’Eliseo ieri AP ELISABETTA ESPOSITO

François Hollande in Francia, i partiti anti-Europa in Grecia. La vera sconfitta delle elezioni di domenica stavolta non era nemmeno tra i candidati, ma rappresenta tutto quello che chi è andato alle urne contesta: Angela Merkel. E il cancelliere tedesco il giorno dopo la picconata alla politica dell’austerity cerca di metterci una pezza: «Sono pronta ad accogliere Hollande a braccia aperte». Ma senza passi indietro. «In Germania siamo convinti che il patto fiscale dell’Unione Europea non sia rinegoziabile», come chiesto invece dal neopresidente francese, che risponde: «Berlino non può chiudere sia agli eurobond sia al rifi-

Il leader della destra ellenica Samaras ha rinunciato a fare il nuovo governo nanziamento diretto dei debiti della Bce». E Sarkozy? Secondo Le Figaro nel primo pomeriggio di ieri ha incontrato il suo entourage e ha annunciato l’addio definitivo alla politica: «Per me si chiude un capitolo, non sarò candidato alle legislative né in future elezioni. Rinnoverò la tessera dell’Ump e pagherò la quota. Ma non sarò più operativo». Uno dei suoi gli chiede: «Vuol dire che lascia definitivamente?» e lui: «Sì, è chiarissimo, non hai ancora ca-

voto greco ha avuto i suoi primi caotici effetti già ieri. Antonis Samaras, leader del partito di destra Nea Dimokratia a cui il presidente Papoulias aveva affidato l’incarico di formare il nuovo governo, ha già rimesso il mandato. Aveva a disposizione tre giorni, gli sono bastate poche ore di consultazioni e il no di Sinistra Democratica per rendersi conto della difficoltà dell’impresa: «Abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere, è stato impossibile», ha detto. Adesso l’incarico sarà affidato a Alexis Tsipras, leader di Syriza, la sinistra radicale seconda alle elezioni. E la Merkel si è già affrettata a dichiarare: «È importante che la Grecia prosegua il programma di riforme concordato». L’esito delle urne ha avuto poi inevitabili effetti sui mercati. In apertura si sono registrate flessioni ovunque, ma nel corso della giornata le borse europee, tranne Francoforte, sono risalite, dimostrando di gradire l’arrivo di Hollande. Il listino italiano ha chiuso a +2,56, bene anche Parigi. Malissimo invece la borsa di Atene che ha chiuso con un pesante -6,67%. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Putin giura e gioca a hockey Nel giorno del giuramento di Vladimir Putin, la polizia ha arrestato nel centro di Mosca altri 300 oppositori. Ma il presidente non ci fa caso e pensa al futuro: «Abbiamo tutto ciò che ci serve per produrre». In serata Putin ha festeggiato giocando una partita di hockey all’arena Megasport: nel pubblico anche Berlusconi

Luca Massari, il tassista milanese ucciso nel 2010 ANSA Il pubblico ministero di Milano Tiziana Siciliano ha chiesto la condanna a 23 anni di carcere per Piero Citterio e a 21 anni per la sorella Stefania, imputati per l’uccisione del tassista Luca Massari, aggredito nell’ottobre del 2010 nella periferia sud del capoluogo lombardo, picchiato a morte dopo aver involontariamente investito un cane ed essere sceso dal taxi per scusarsi. Nel luglio 2011 per l’omicidio di Massari, morto dopo un mese di coma, è stato già condannato Morris Ciavarella: giudicato col rito abbreviato, l’uomo, accusato di avere sferrato gli ultimi colpi al tassista, ha preso 16 anni. Secondo il pm, i fratelli Citterio sono colpevoli di omicidio volontario con dolo eventuale aggravato dai futili motivi.

Morti per la crisi/1: a Vicenza

Ha debiti con la banca s’impicca a una giostra Aveva debiti, ma non tali da giustificare un simile gesto. Doveva 7-8 mila euro a una banca, ma il titolare di una agenzia immobiliare di Vicenza, con due figli di 21 e 24 anni e separato dalla moglie, ha deciso di farla finita e si è impiccato a una giostra, in un parco del centro della sua città. Il corpo dell’uomo, 52 anni, è stato trovato così ieri mattina, da alcuni genitori che accompagnavano i figli nella vicina materna. Il questore della città veneta ha inviato sul posto anche del personale specializzato che potesse aiutare gli insegnanti a sostegno dei bimbi che potrebbero aver visto la scena. In casa dell’uomo c’era ordine e non è stato trovato niente che possa aiutare a capire le ragioni del suicidio.

Morti per la crisi/2: a Bologna

Suicida in negozio: era in rosso di 20 mila euro Ormai è una mattanza. A Bologna un commerciante di 48 anni lascia moglie e figlia di un anno, dopo essersi impiccato nel suo negozio, una rivendita di ricambi per elettrodomestici, alla periferia della città. L’uomo aveva appena litigato con alcuni vicini di casa per questioni di spese condominiali arretrate che non poteva pagare a causa di un debito di 20 mila euro con Equitalia. Aveva installato una caldaia autonoma nel suo appartamento e quindi non voleva più contribuire alle spese del riscaldamento. Secondo le prime ricostruzioni, il commerciante aveva un trascorso di abuso di antidepressivi e alcol. Ha lasciato un biglietto, indirizzato alla figlioletta e alla moglie.


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MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

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ALTRI MONDI AGGUATO A GENOVA DUE UOMINI GAMBIZZANO ADINOLFI, L’A.D. DELLA SOCIETÀ LEGATA AL NUCLEARE

Spari su manager Ansaldo «La tecnica è brigatista» VINCENZO DI SCHIAVI

I rilievi a Marassi I rilievi della Scientifica sul luogo dove Roberto Adinolfi è stato gambizzato a Genova, nel quartiere Marassi. Nella foto a destra il 59enne a.d. di Ansaldo Nucleare ANSA

Un agguato che agita vecchi fantasmi. Ieri mattina Roberto Adinolfi, 59 anni, amministratore delegato di «Ansaldo Nucleare», è uscito dalla casa di via Montello 14, in zona Marassi a Genova, con la sua 24 ore per andare al lavoro. Pochi passi per raggiungere la Peugeot monovolume parcheggiata: ad attenderlo due persone su uno scooter con i volti coperti da caschi integrali. Uno lo ha seguito e quando Adinolfi ha aperto la portiera gli ha sparato alle spalle avvicinando l’arma al polpaccio destro. Poi i due sono spariti nel nulla: Adinolfi si è accasciato sotto shock, senza riuscire ad

emettere un grido. È stato soccorso dal portinaio del palazzo in cui vive e da una passante, che hanno chiamato il 118. Ricoverato all’ospedale San Martino, è stato operato, non è in pericolo di vita e ha commentato: «Era una bella giornata di sole. Mai mi sarei aspettato che mi accadesse una cosa del genere». Lo scooter, un XMax Yamaha rubato, è stato ritrovato sei ore più tardi vicino al Liceo Cassini. I testimoni parlano di tre colpi, ma è stato ritrovato un solo bossolo di proiettile, sparato da una Tokarev calibro 7.62 di fabbricazione russa e in uso alle forze armate dei Paesi dell’Est. Sospetti La dinamica dell’agguato, l’arma usata e l’obietti-

Cenerentola Verdone pigliatutto «Ora mi do alla lirica» Sarà regista del kolossal Rai in onda a giugno in 148 Paesi, dopo i successi di film e libro: «Il mio Rossini vi farà ridere» STEFANIA ANGELINI MILANO

I 7 ANNI DI PONTIFICATO

E venerdì Muti dirige in Vaticano per Ratzinger

Carlo Verdone che dirige l’opera di Cenerentola. Proprio così, non è uno scherzo. Il maestro della risata, che finora ci ha raccontato tic e manie degli italiani al cinema, fa una virata e si dà alla lirica: «Ci mancava solo la favola: sono stati mesi tremendi, con tutto quello che avevo da fare, ma alla fine ho accettato, perché questa è una sfida culturale non da poco», ha raccontato Verdone, ieri a Milano, alla presentazione del kolossal prodotto dalla Rai che ha un marchio di fabbrica importante, quello di Andrea Andermann, al suo quarto esperimento del genere (dopo La Tosca a Roma nel 1992, La Traviata a Parigi nel 2000 e il Rigoletto a Mantova, nel 2010). Il produttore di origini albanesi

Dopo aver aperto la prima tournée italiana come direttore musicale della presti giosa Chicago Symphony Orchestra, il maestro Riccardo Muti venerdì torna alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro dell’Opera di Roma. L’occasione è speciale perché Muti dovrà dirigere il concerto in Vaticano per Benedetto XVI offerto dal presidente della Repubblica in occasione delle celebrazioni del settimo anniversario di pontificato. Per il direttore d’orchestra napoletano si tratta della prima esibizione davanti a papa Ratzinger. In più, il concerto — che in programma ha musiche di Verdi e Vivaldi — ha un’altra particolarità: i musicisti potranno suonare alcuni violini di grandissimo valore offerti per l’occasione dalla fondazione Antonio Stradivari.

L’opera sarà girata in diretta a Torino: dalla Reggia di Venaria a Palazzo Reale che ha inventato la formula dell’evento in presa diretta torna con questo mega progetto, dopo una serie di rinvii a causa degli elevati investimenti (che restano top secret) con una delle fiabe più conosciute, nella versione musicata da Gioacchino Rossini. L’opera sarà girata nelle residenze sabaude, a Torino. Evento in diretta Tutto ciò diven-

terà un film in diretta il 3 e il 4 giugno (dalle 20.30), quando i telespettatori di 148 Paesi potranno godersi lo spettacolo seduti in poltrona davanti alla tv.

Carlo Verdone, 61 anni, nel backstage di «Cenerentola», dentro Palazzo Stupinigi, a Torino. L’opera andrà in onda su Rai 1 il 3 e il 4 giugno

Ma a dire la verità, Verdone, campione d’incassi al cinema con Posti in piedi in paradiso e in libreria con La casa sopra i portici, si è già misurato con la regia lirica, e proprio con Rossini nel Barbiere di Siviglia, in scena nel 1992 all’Opera di Roma: «L’idea di mettere una seconda firma su Rossini mi stuzzicava, era un modo per staccare dal cinema, per prendermi una pausa». Quindi, sfatiamo l’idea che il regista romano sia fissato con il rock, con cui ci ha deliziato nei suoi film: «Non amo solo le chitarre, mi piacciono gli archi

e le orchestre. Poi adoro Rossini: tra i compositori è quello che mi permette di esprimere il grottesco da commedia». Mentre la mente del progetto, Andermann, ha definito lo show una «follia artistica». Di certo, l’impiego di mezzi sarà imponente: l’orchestra Sinfonica della Rai suonerà in un auditorium, mentre i cantanti, a chilometri di distanza si troveranno sui vari set, da Palazzo Reale alla Reggia di Venaria, grazie a un sistema a circuito chiuso. Il tutto in mondovisione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

COLORADO: TORNANO I COMICI

vo sono altamente simbolici. Il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, per ora ipotizza il reato di lesioni volontarie aggravate contro ignoti «ma non si escludono altri scenari, anche la pista terroristica». Fonti vicine agli investigatori parlano di «tecnica eversiva e brigatista». Si guarda all’ultrasinistra ambientalista e all’area anarchica, dalla quale nei mesi scorsi era circolato via Internet l’appello di alcuni gruppi «ad alzare il tiro», «a pen-

sare di passare a una fase che possa prevedere l’azione armata». Ma una sigla corre sulla bocca di tutti: Brigate Rosse. Negli anni di piombo l’Ansaldo di Genova fu uno degli obiettivi della colonna genovese delle Br, che colpì 4 dirigenti, tra il 1975 e il 1979. Un mitra Tokarev, inoltre, fu rinvenuto il 10 ottobre 1990 a Milano nell’ex covo Br di via Monte Nevoso insieme al memoriale di Aldo Moro. «Al momento non abbiamo ricevuto alcuna rivendicazione», aggiunge il procuratore Di Lecce. E il ministro dell’Interno, Cancellieri, esclude la pista personale: «Ma su questa vicenda rimangono ancora aperte domande molto inquietanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

VICINO A ROMA

INIZIATO IERI IL TOUR

Ladri nella villa di Muccino: furto da 200 mila euro

Facebook in Borsa Zuckerberg vede i primi investitori

Colpo grosso a casa di Gabriele Muccino. La villa del 45enne regista (nella foto An sa), nel quartiere residenziale dell’Olgiata, vicino a Roma, è stata presa di mira in una notte di fine aprile: i malviventi, che secondo gli investigatori sarebbero dei professionisti, si sono portati a casa un bottino di circa 200 mila euro, facendo razzia di gioielli. Non è chiaro se Muccino, che vive tra Roma e Los Angeles, dove ha girato gli ultimi film (da «La ricerca della felicità» a «Sette anime», fino a «Playing the field») era dentro casa durante il furto; secondo le prime ricostruzioni, comunque, i ladri si sarebbero introdotti nella villa da una finestra dopo avere disattivato l’allarme.

Ieri all’hotel Sheraton di Midtown Manhattan, Mark Zuckerberg (nella foto Afp) ha aperto la prima tappa del «road show», l’incontro con i potenziali investitori in vista della quotazione della sua Facebook a Wall Street, il 18 maggio. Il tour farà tappa a San Francisco, Boston e Baltimora. A New York, 600 possibili azionisti hanno ascoltato la presentazione di Zuckerberg (che ha preparato anche un video di 31 minuti) e del direttore finanziario David Ebersman. Facebook, che ha fissato il collocamento tra 28 e 35 dollari per azione, punta a raccogliere con l’Ipo fino a 13,6 miliardi di dollari, facendo schizzare il valore dell’azien da tra i 77 e 96 miliardi.

S Su Italia 1 arriva «Sto classico!» Da stasera i fan dei comici di «Colorado» (nella foto, Digei Angelo) possono tornare a farsi grasse risate: su Italia 1 parte un nuovo programma che si intitola «Sto classico!, in onda per quattro martedì alle 21.10. Gli artisti si esibiranno nella rivisitazione, tutta da ridere, dei classici della letteratura: da «Romeo e Giulietta», all’«Odissea», da «Pinocchio» a «Il Signore degli Anelli». In più, ci saranno ospiti del mondo della tv, del cinema e della musica

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

DI FIAMMA SATTA

)

L’inquadratura vale molto più della gentilezza Che brutto... Marco Müller, neo direttore del Festival di Roma ora impegnato in una bizzarra contesa con il Festival di Torino per una questione di date, è certamente un intellettuale e un uomo di potere. Ma da questo mio particolare punto di osservazione è una persona assai modesta. Venerdì scorso sono andata alla premiazione dei David di Donatello con la mia

seggiolina e un amico, per applaudire Francesco Bruni, il regista di «Scialla!», il mio film del cuore premiato con ben due statuette. Un gentile direttore di sala mi ha fatto accomodare nei due posti accanto a quelli assegnati perché privi di un gradino di accesso, più esterni e quindi per me più «accessibili». Tutti convinti che quell’insignificante scambio di posti contigui non avrebbe generato alcuna rimostranza in Müller, il legittimo destinatario. Invece, quando è arrivato, nonostante le mie scuse e la spiegazione delle mie oggettive difficoltà, mi ha fatto alzare, spostare e arrancare sul gradino con una frase lapidaria: «Devo sedere qui per esigenze televisive». Per lui, evidentemente, un'inquadratura vale più di una gentilezza verso una persona in difficoltà. Se la grandezza di un uomo si misura da un piccolo gesto, Müller ha perso una buona occasione di mostrare la sua.


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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7,5

Toro 6-

Gemelli 6

Cancro 5,5

Leone 8

Vergine 5,5

DI ANTONIO CAPITANI

Semine e raccolti, oggi, in ogni ambito, inebriano. Il successo è vostro, come foste dei grillini, il sudombelico ottimista. Con ragione.

L’incertezza economica o una spesa potrebbero abbattere l’umore e la motivazione sul lavoro. State su: ci sono recuperi suini.

Potreste sentirvi assediati. Stressati. Vessati. Agite con furbizia e non fate i matti. Però siete fighissimi, per questo cuccate e fornicate.

«Scusa ma ti chiamo rompizebedei», vi dice la Luna, come fosse uno scrittore sindaco. Non polemizzate, concentratevi. C’è grigiore suino.

I rapporti sono tesi. E gli zebedei, sul lavoro e in amore, vanno trasportati in sidecar, da quanto s’ingrossano. Giornatina complessa.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

IL MIGLIORE La vostra motivazione cresce e il lavoro va incontro a successi giga. Giungono palpate da parte della fortuna, cuor e sudombelico sono in estasi.

Bilancia 7,5

Scorpione 7

Sagittario 7+

Capricorno 5,5

Acquario 6,5

Comunicativi, fighi, pieni di idee mirabili, potete ottenere concessioni e successi. E uscire vincenti da ogni ballottaggio, pure suino.

Le notizie economiche risollevano morale, progettualità, zebedei. Il lavoro vi motiva, la fornicazione vi prende per la gola, letterally.

Creatività, furbizia e distacco creano un mix vincente nel lavoro. Potete pure vendere e vendervi alla grande. Anche suinamente, volendo.

La fatica si sente. E gli aiuti sono confusi, forse. O dannosi per i vostri glutei santi. Occhio. Sudombelico ed economia paiono in ripresa.

Le cose nel lavoro si sistemano a vostro favore, anche con l’aiuto di amici e sponsor. Piccole fantasie suine crescono e appagano.

Pesci 5,5

GIORGIO CHIELLINI

Il difensore della Juventus e della Nazionale è nato a Pisa il 14 agosto 1984. Quello appena vinto, è il suo primo scudetto

8.00 10.55 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.10 18.50 20.00 20.35 21.10 23.30 1.05 1.35 1.40 1.45

RAIDUE

TG1 CHE TEMPO FA TG1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI ATELIER FONTANA LE SORELLE... PORTA A PORTA TG1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA SOTTOVOCE

6.55 10.00 11.00 13.00 14.00 16.15 17.00 17.50 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05 23.10 23.25 0.10 1.05

CARTONI TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 ITALIA SUL DUE LA SIGNORA DEL WEST PRIVATE PRACTICE RAI TG SPORT TG2 GHOST WHISPERER SQUADRA SPECIALE TG2 LIGABUE SUL 2 Spettacolo TG2 NUM3R1 RAI 150 ANNI LA STORIA SIAMO NOI RAI PARLAMENTO

RAITRE

CANALE 5

AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI TG3 DIARIO ITALIANO GEO & GEO LA STRADA PER... TGR - TG3 CICLISMO: SPECIALE GEO & GEO METEO 3 TG3 - TGR - BLOB DIARIO ITALIANO UN POSTO AL SOLE BALLARÒ Attualità 23.15 VOLO IN DIRETTA 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE 1.00 METEO 3 1.05 RAI EDUCATIONAL

8.00 8.40

8.00 10.00 11.10 12.25 12.50 13.10 14.00 15.10 16.05 18.10 19.00 20.10 20.35 21.05

8.50 11.00 13.00 13.40 14.45 16.05 16.45 18.45 20.00 20.30 21.10 23.15 1.30 2.00 2.45 3.55

ITALIA 1

TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE IL BRACCIO E... TG5 STRISCIA LA NOTIZIA DR. HOUSE MEDICAL DIVISION MATRIX TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE AMICI

CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO STUDIO SPORT CARTONI CAMERA CAFÉ CHUCK LA VITA SECONDO JIM TRASFORMAT STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. MIAMI COLORADO: STO CLASSICO CALIFORNICATION L'ITALIA CHE FUNZIONA PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS

7.00 8.40 12.25 13.00 13.40 15.00 15.45 17.20 17.45 18.30 19.00 19.25 21.10 23.30 0.35 0.50

RETE 4

LA 7

HUNTER CARABINIERI RICETTE DI FAMIGLIA TG4 - TELEGIORNALE DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... FORUM FLIKKEN MY LIFE RANCHO NOTORIUS TG4 TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS... L' ELIMINATORE Film 23.40 I BELLISSIMI DI R4 23.45 INSIDER DIETRO LA VERITÀ 1.25 TG4 NIGHT NEWS 2.55 VIVERE MEGLIO

7.00 7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.05 15.55

8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10 16.15 17.00 18.55 19.35 20.30 21.10

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

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13.20 CENERENTOLA PER SEMPRE MYA 15.00 IL PETROLIERE PREMIUM CINEMA 16.40 OCEAN'S ELEVEN JOI 17.25 L'AMORE, ANDATA E RITORNO MYA 17.45 DEVIL PREMIUM CINEMA 19.15 GONE BABY GONE PREMIUM CINEMA 21.15 LA VERSIONE DI BARNEY PREMIUM CINEMA 23.35 LADY IN THE WATER PREMIUM CINEMA 23.50 UNA RAGAZZA E IL SUO SOGNO MYA

CALCIO 20.45 ALBINOLEFFE EMPOLI

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Premier League Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1

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VELEZ - NACIONAL Coppa Libertadores Sky Sport 1, Sky SuperCalcio

Mondiale. Turno preliminare SportItalia 2

2.00

4.30

9.30

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9.45

Eurosport

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Ieri ALGHERO

14

19

ANCONA

13

17

7

19

BARI

17

25

BOLOGNA

13

22

AOSTA

Legenda

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

13

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Sole

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CAMPOBASSO

11

16

Moderati

CATANIA

12

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FIRENZE

13

19

21.00 BASKET: LOS ANGELES CLIPPERS MEMPHIS GRIZZLIES

10.45 CALCIO: UDINESE - GENOA Serie A

NBA. Playoff. Primo turno. Gara 4

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA

CALCIO: BOLOGNA - NAPOLI

A CURA DI

Gara 2. Da Monza

Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

Eurosport 2

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10.30 CALCIO: INTER - MILAN

SKY SPORT 1

Trento Aosta 9 16

Torino 11 18

10 20

Milano

Venezia

14 21

Perugia

9 20

9 20

19

MILANO

10

22

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NAPOLI

14

19

11 23

PERUGIA

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POTENZA

10

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REGGIO CALABRIA

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23

ROMA

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TORINO

9

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Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

7

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Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:01

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14

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VENEZIA

12

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Europeo WBO Supermedi

Ecco il sondaggio per i campioni d’Italia: vota il giocatore più importante per lo scudetto della Juve (nella foto, Pirlo)

Da Alcaniz, Spagna

24.00 AUTOMOBILISMO: WORLD ENDURANCE CHAMPIONSHIP 1.00 CICLISMO: GIRO D'ITALIA

Europeo U17

Il blog

Terza tappa Horsens-Horsens

10.00 CALCIO: SLOVENIA POLONIA

«Tropico del calcio» Tutte le curiosità sul calcio argentino

RAI SPORT 1

14.45 CICLISMO: GIRO D'ITALIA Terza tappa Horsens-Horsens

16.45 BILIARDO: SNOOKER

Non dovete mancare l’appuntamento con il blog che vi aggiorna sul calcio argentino, con tante curiosità

15.00 CALCIO: ATALANTA FIORENTINA

Finale. Da Sheffield, Inghilterra

Serie A

20.00 TIRO A SEGNO: COPPA DEL MONDO

18.45 TENNIS: WTA MADRID

Vota il migliore fra i campioni della Juventus

www.gazzetta.it

Prima tappa . Da Londra

Domani

Dopodomani

In Sicilia, in Sardegna e al Sud prevalenza del sole. Al Centro alternanza di nuvole e schiarite senza precipitazioni. Variabile anche al Nord, ma con dei rovesci o temporali, più probabili sulle Alpi e durante le ore del pomeriggio.

In prevalenza non si verificheranno precipitazioni e il cielo risulterà poco o parzialmente nuvoloso, con alcune nebbie mattutine. Solo localmente ci sarà qualche breve pioggia associata a nuvolosità variabile, specie nel pomeriggio.

Ancona

Firenze

14

Mossi

EUROSPORT

Il sondaggio

11 23

11 17

9

Neve

PGA European Tour

Il marito Sarkozy deve lasciare l’Eliseo ma Carla Bruni rimane al centro delle attenzioni. Eccola nella fotogallery di Max

21.00 BOXE: WILCZEWSKI ABRAHAM

23.30 AUTOMOBILISMO: WORLD SERIES

20.45 TENNIS: MASTERS 1000 MADRID

Addio a Sarkozy Ma «lady» Carlà è ancora superstar

Bologna Genova

12

21

OMNIBUS TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 NIENTE IN COMUNE L’ISPETTORE BARNABY I MENÙ DI BENEDETTA G’ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO S.O.S. TATA Reality THE BIG C TG LA7 TG LA7 SPORT (AH)IPIROSO MOVIE FLASH

10 21

L'AQUILA

17

0.05 0.35 0.40 1.15 2.10

Altre passioni

11 23

GENOVA

PALERMO

GOLF: OPEN DI SPAGNA

Al Nord alternanza di zone di sereno e rovesci o temporali, più probabili sulle Alpi. Al Centro e al Sud poche nuvole sulle coste, mentre sugli Appennini qualche rovescio o temporale specie nel pomeriggio. Sole su Sicilia e Sardegna. Trieste

Molto forti

Calmi

9.30

Oggi

Coperto

Temporali

SKY SPORT 3

17.55 18.50 20.00 20.30 21.10

Super 15

Forti

MARI

RUGBY: SHARKS HIGHLANDERS

2.00

Rovesci

Pioggia

MASTERS 1000 MADRID AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE

7.30

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TENNIS

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VOLLEY BASKET

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9.15

16.15 LETTONIA - ITALIA

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Luna storta. Causa e allo stesso tempo effetto di rogne sul lavoro, in viaggio e in famiglia. Rimanete calmi. Male l’amore, peggio il sex.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012

TERZO MONDO

LETTERE

GazzaFocus

Scatenò la guerra dell’82. Ora rischia di travolgere i Giochi

Quello spot delle Falkland che fa arrabbiare Londra «Mi alleno sul suolo argentino per gareggiare su quello inglese» Così un hockeista riaccende le tensioni e l’Argentina lo difende STEFANO BOLDRINI LONDRA

La guerra del 1982 Apriti cielo. La Gran Bretagna è scandalizzata per la profanazione del monumento e per la nuova sfida alla sovranità di Londra sulle Falkland. Il governo conservatore del premier Cameron, uscito indebolito dalle elezioni amministrative della scorsa settimana — con l’eccezione del confermatissimo Boris Johnson, sindaco londinese ecologista e fautore delle piste ciclabili — ha chiesto alle autorità argentine di bloccare la trasmissione dello spot. La presidentessa Cristina Kirchner non si è fatta intimidire e il filmato è ancora in onda. Trent’anni dopo la guerra del 1982, vinta dai britannici al prezzo di 255 morti e persa dagli argentini con 649 vittime, la questione delle Falkland/Malvinas continua a dividere i due Paesi ed è un’ombra che si allunga sui Giochi di Londra.

Lo spot di Zylberberg (anche su Gazzetta.it) e Inghilterra-Argentina di hockey su prato con rissa REUTERS

DISPUTA INFINITA

Colonia britannica ma l’Argentina le rivendica

Le isole Falkland (Malvinas per l’Argentina), gruppo insulare dell’Oceano Atlantico, è costituito da due isole principali e un centinaio di isolotti. La superficie totale è di 12.173 kmq con una popolazione di 2.478 abitanti, quasi tutti residenti nel capoluogo Stanley. L’Inghilterra le occupò nel 1833 facendo valere il diritto di conquista ma l’argentina ne rivendica la sovranità per una precedente occupazione (1829). La guerra del 1982 ha confermato lo status di colonia britannica.

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012

tagna e Argentina litigano da due secoli per terre lontane 460 km dalla costa del paese sudamericano e addirittura 12 mila da quello inglese? In origine, fu una semplice questione di supremazia coloniale. Le Falkland sono state francesi, spagnole, argentine e infine inglesi. I soldati di sua maestà britannica le invasero nel 1833, deportando gli abitanti argentini e arrestando il comandante della guarnigione, José Maria Pinedo. Da allora, Londra ha fatto valere il diritto di conquista, che Buenos Aires ha sempre contestato, affermando di averle occupate prima, nel 1829, con la costruzione di una caserma e del porto. In due secoli non si è mai arrivati a un’intesa e la guerra del 1982 sconvolse i due Paesi. Il premier Margaret Thather, in quel momento impegnata nella durissima vertenza con i minatori e con appena il 20% di gradimento, vincendo la guerra risalì al 59% e trovò la forza per governare fino al 1991. La sconfitta, con il massacro dell’incrociatore Belgrano (2 maggio 1982), fu invece l’inizio della fine della sanguinaria giunta argentina, che si era giocata l’ultima carta per sopravvivere con la battaglia delle Falklands. Il petrolio L’orgoglio e la ragion

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Quando uno scudetto vale una bella crociera! Signor Cerruti, le scrivo per la prima volta sperando di veder pubblicata questa lettera, perché all'inizio dell’anno avevo scommesso un viaggio in crociera con mio marito, interista perso come mia figlia Giulia, che avrebbe vinto la Juve. Per consolarlo, ma soprattutto per gufare il Milan, ho guardato con lui il derby e alla fine ho goduto come una pazza, andando a dormire alle 3. Grazie Milito, ma soprattutto grazie Vucinic. E grazie a lei se mi dà un'altra gioia, regalandomi l'onore di apparire sulla Gazzetta, finalmente tutta bianconera. Daniela Guidetti Borgomanero (NO)

Ora la Juve ringrazi l’Inter

Le ragioni Ma perché Gran Bre-

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

TempiSupplementari

Come si fa a non esaudire il desiderio di questa scatenata tifosa, che per lo spirito e l'ora in cui è andata a dormire dopo i festeggiamenti non ci pare proprio una Vecchia Signora come la Juve? Augurandole una bella crociera, a spese del marito, dedico interamente questa rubrica ai tifosi bianconeri, mai come stavolta riconoscenti agli interisti. Anche se Milito e compagni hanno soltanto anticipato una festa annunciata e strameritata, grazie al contributo di tutti i giocatori. Perché oggi è giusto celebrare Vucinic, l'ultimo goleador di Trieste, ma non bisogna dimenticare i meriti di Matri, il capocannoniere della squadra che ha firmato i gol più lontani, ma altrettanto importanti, come l'ultimo dell'1-1 a San Siro contro il Milan.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

Uno spot olimpico ha creato nuove tensioni tra Gran Bretagna e Argentina, dal 1833 in lite per la questione delle isole Falkland/Malvinas, terre verdi nel Sud dell’Oceano Atlantico, popolate da pecore, pinguini e 3.500 abitanti. Il filmato è ormai un cult della televisione di Buenos Aires. L’attore protagonista è Fernando Zylberberg, un giocatore di hockey che parteciperà con la nazionale argentina all’Olimpiade di Londra 2012. Lo scenario è quello di Port Stanley, la capitale dell’arcipelago, composto da due isole principali — East e West Falklands secondo la denominazione inglese — più 776 isolotti minori. Zylberberg fa stretching di fronte alla Globe Tavern, corre di fronte alla sede del giornale Penguin News e chiude la sessione di allenamento risalendo gli scalini del memoriale eretto nel ricordo della battaglia che oppose, durante la Prima guerra mondiale, la marina inglese a quella tedesca. Il filmato termina con uno slogan: «Per gareggiare sul suolo inglese, ci alleniamo sul suolo argentino».

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PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Graziano Molinari, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita

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di Stato non sono però gli unici motivi che rendono queste isole una preda importante. Il sottosuolo è ricchissimo di petrolio. L’oro nero è onnipresente nella politica moderna della Gran Bretagna, da sempre impegnata a cercare nuove fonti di approvvigionamento energetico per mantenere il suo status di potenza: è questa la ragione che spiega la presenza dei soldati inglesi in tutte, o quasi, le guerre del pianeta. Ma il petrolio fa gola anche all’Argentina, alla ricerca di un volano per l’economia. L’opinione pubblica britannica è tiepida di fronte alla vicenda. Solo il 20% rivendica il diritto a possedere terre lontane 12 mila km. La maggioranza ha altri problemi per la testa – la crisi economica, la disoccupazione, l’alcolismo nei giovani – e considera l’amministrazione delle isole un retaggio del passato coloniale. La questione rischia di travolgere Londra 2012. Il governo britannico è concentrato sul problema terrorismo, ma la storia di questo spot è una grana. Gli argentini hanno annunciato un gesto dimostrativo a Londra 2012 per rivendicare il loro diritto sulle Falklands/Malvinas: la cassa di risonanza dell’Olimpiade è un’occasione formidabile, forse irripetibile.

Caro Alberto, purtroppo sapevo da tempo che sarebbe finita così. Quando ho guardato il calendario, ho capito che sarebbe toccato proprio a noi interisti regalare, anzi restituire, agli juventini lo scudetto che da sei anni ci volevano togliere. Onore alla Juventus che si è dimostrata più forte, ma almeno adesso qualcuno da Torino dovrebbe ringraziarci. Ancora una volta il campo ha dimostrato che non c'è nessuno più onesto di noi. Antonio Giuliano Stresa (VB)

In effetti sembra che ancora una volta il destino abbia giocato un ruolo tanto originale, quanto importante. Ma come ho risposto prima alla signora Guidetti, la Juventus si è guadagnata lo scudetto per i suoi meriti, anche se la squadra di Stramaccioni le ha risparmiato una settimana d’attesa. L'ultimo derby lascia così un doppio ricordo, ugualmente amaro per le due milanesi: la resa anticipata del Milan e il risveglio tardivo dell’Inter.

E’ la vittoria di Conte Caro Sig. Cerruti, l'artefice di questo successo è Conte, che non solo è riuscito a portare in brevissimo tempo, rigore, disciplina, mentalità vincente, intensità e buone trame di gioco, ma soprattutto ha fatto crescere in modo esponenziale le qualità di singoli. Mi auguro che questo sia l'inizio di un nuovo ciclo. Paolo Bottazzi Chiavenna (SO)

D'accordissimo sui meriti di Conte. A questo punto, però, non bisogna addormentarsi sugli allori, secondo una mentalità tipicamente italiana. Vincere è molto più facile che rivincere e quindi, per aprire un ciclo, occorre rinforzare la squadra, soprattutto in chiave Champions. La prima Juve di Lippi, in cui giocava Conte, vinse subito scudetto, Champions e intercontinentale, sacrificando Baggio per lanciare Del Piero. E allora, visto che il capitano è stato pre-pensionato, contro la sua volontà, perché non richiamare e rilanciare Giovinco?

Terza stella e le sentenze Caro Alberto, la Juve vince lo scudetto e festeggia la terza stella. Come la mettiamo con le sentenze sportive che non riconoscono i 2 scudetti diciamo vinti? Come è possibile che la Federazione permetta tutto ciò? Se le sentenze non vengono rispettate vale tutto per tutti. Costanzo Carminati Milano

Ovviamente non poteva mancare una lettera su questo argomento. Il presidente della Federcalcio, Abete, ha opportunamente ribadito ieri che la Juventus non potrà mettere la terza stella sulle maglie. Le sentenze sono state chiare e vanno rispettate, come ha lasciato capire anche Del Piero, rivelatosi una volta di più un esempio di sportività. Gli scudetti della Juventus sono 28 e nei giorni della festa tutti dovrebbero capire che non conviene a nessuno, specie a chi non c'era 6 anni fa, riaprire vecchie polemiche.

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La tiratura di lunedì 7 maggio è stata di 674.758 copie

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012


A UN MESE DALL’EUROPEO PARLA IL C.T. DELLA GERMANIA IN POLE. CHE PERÒ RIFIUTA IL PRONOSTICO

SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE MARTEDÌ 8 MAGGIO 2012 - N. 60

ALL’INTERNO PRIMO PIANO Finale Europa League

SIMEONE E GLI EREDI DEL MAESTRO BIELSA

LÖW PROFILE

MARTIN MAZUR A PAG. 4

Finale Europa League

FALCAO-LLORENTE 9 CONTRO 9

I T I R O V A «F E T E R SA » I O V

interviste di FILIPPO MARIA RICCI A PAG. 5

FALCAO, 26 ANNI, E FERNANDO LLORENTE, 27 (REUTERS-AFP)

EUROPA Inghilterra

LA PREMIER DI YAYA SCARTO DEL BARÇA STEFANO BOLDRINI A PAG. 7

Francia

MONTPELLIER RESISTE RE CARLO INSISTE ALESSANDRO GRANDESSO A PAG. 8

Turchia

FENER: UNO SCUDETTO DIETRO ALLE SBARRE? LUCA BIANCHIN e SELCUK MANAV A PAG. 9

MONDO Brasile

L’AMBIZIONE DI DANILO IL GALLO DEL PORTO intervista di CLAUDIA GARCIA A PAG. 10

DANILO LUIZ DA SILVA, 20 ANNI, ESTERNO DEL PORTO

Intervista di PIERFRANCESCO ARCHETTI alle pagine 2 e 3


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Decatrends DI ALESSANDRO DE CALÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CALCIO TOTALE DEL TECNICO ARCHITETTO Coltiva il gioco e cresce i giovani. Löw è un progettista, che piace. Anche al Real

Nel 2006 era il braccio destro di Jürgen Klinsmann sulla plancia di comando della Mannschaft, ora sono quasi sei anni che sta sulla panchina della Germania, da solo. È già diventato un’abitudine anche se non ha vinto Europei o Mondiali. Dicono che il Real Madrid stia pensando a lui, per il dopo Mourinho. Seducono il suo look e il modo di comunicare, ma quello che conquista è il gioco che esibisce la nazionale tedesca: una sintesi felice e rotonda di velocità e tecnica, potenza fisica e movimento, predisposizione offensiva e difesa di ferro, dominio del pallone e controllo degli spazi. Con Löw, la Germania somiglia sempre più alla storica Olanda e l’Olanda attuale alla vecchia Germania. Nel gioco delle contaminazioni, non va sottaciuto il ruolo di Louis van Gaal, che ha preparato anche mentalmente i vari Lahm e Schweinsteiger, Müller e Gomez a sbarcare nel mondo del calcio totale. Negli ultimi mondiali, in Sudafrica, quella tedesca era una delle selezioni più giovani. Löw ha appena convocato anche un diciottenne, Julian Draxler, tra i ventisette preselezionati per l’Euro 2012 che si giocherà tra un mese in Polonia e Ucraina. Il tempo passa, i talenti crescono, resta ferma la prospettiva. Come Cesare Prandelli e Laurent Blanc, Löw sarà uno dei tecnici al centro del palcoscenico di questo Europeo. Può strappare la coppa alla Spagna del grande Del Bosque e poi progettare un altro futuro.

PIERFRANCESCO ARCHETTI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

di successo è in maIrinholnocalcio agli assistenti: José Moulo era di Louis van Gaal, Joachim Löw di Jürgen Klinsmann: «Se non mi avesse chiamato, nel 2004, forse ora allenerei il Leoben». Per i non addetti: trattasi di un club austriaco di terza divisione. Invece il c.t. della Germania, 52 anni, secondo all’Europeo 2008 e terzo al Mondiale 2010, è il tedesco più amato dopo un ex Cancelliere (Helmut Schmidt) e un presentatore tv (Gunter Jauch). Se torna da Kiev con un titolo che manca da 16 anni, salterà al primo posto. «Ma attenzione, nel calcio si fa in fretta a diventare il nemico pubblico numero uno». Spera, prega, riflette, si lamenta: cosa fa un c.t. nel lungo periodo tra l’ultima amichevole e l’inizio della preparazione all’Europeo? «Tutto ciò non ci aiuterebbe. Osserviamo i giocatori e gli avversari con lo staff, ci riuniamo in clausura per un paio di giorni per rivedere tutte le situazioni che potrebbero far nascere dei problemi. Non mi annoio, il lavoro è tanto. Ma riesco a prendere delle pause per alcune uscite in mountain bike nella Foresta Nera o per gustarmi un bicchie-

«MA SE VINCO FESTEGGIO ALL’ITALIANA» Il c.t. favorito all’Europeo: «La Spagna è ancora davanti e gli azzurri sono come al solito in prima fila. Noi siamo il biglietto da visita della Germania. Ma in caso di successo bottiglia e menù li prendo da voi»

l identikit

Joachim Löw è nato il 3-2-1960 a Schonau (Germania). Centrocampista offensivo, ha giocato anche col Friburgo (suo il record per gol in campionato: 81). In panchina Allena dal 1994: giovanili del Winterthur, poi Frauenfeld, Stoccarda, Fenerbahçe, Karlsruhe, Adanaspor, Tirol e Austria Vienna. Dal 2004 al ’06 è assistente di Klinsmann (foto), poi c.t: 2o a Euro 2008 e 3o al Mondiale 2010. Ha vinto la Coppa tedesca 1997 con lo Stoccarda e il campionato austriaco 2002 col Tirol.

re di vino a casa. E qualche idea spunta anche nei momenti di relax». La finale di Champions del Bayern è un guaio? «No, mi toglierà tanti giocatori, però un c.t. deve sempre essere felice se molti del nostro gruppo, un blocco di 8 uomini nel mio caso, possono giocarsi la Coppa. Certe sfide danno carica ed esperienza. Lahm, Schweinsteiger e gli altri non devono però pensare di avere vinto in anticipo. Ho giocato con Di Matteo a Sciaffusa,

l

RR Ci sono allenatori che sembrano architetti, non tanto per come portano i capelli o scelgono i vestiti, ma perché sanno progettare. Gli altri amministrano, loro progettano. Sanno tenere un punto di vista fermo sul calcio e coltivano visioni che hanno bisogno di più spazio. Hanno sguardi generosi, scale di curiosità interdisciplinari, lavorano bene sulle persone e sui metodi, sono didattici e concreti, trasmettono valori importanti. Quando se ne vanno, di solito, lasciano un terreno fertile. Non sono molti gli allenatori fatti così. Joachim Löw è uno di loro.

Bayern, attento. Ho giocato con Di Matteo, già a Sciaffusa studiava tattica

in Svizzera: già da giovane si interessava molto di tattica». Il Bayern che supera il Real Madrid al Bernabeu è un segnale che la Spagna è più vicina, battibile anche dalla sua nazionale? «Non credo influirà sull’Europeo: altri giocatori e aspettative. La Spagna rimane favorita: la si può battere soltanto con il bel gioco». La Germania ha vinto 10 partite su 10 nelle qualifi-

cazioni, ha superato Brasile e Olanda in amichevole, è sempre arrivata in semifinale negli ultimi tre tornei. È la volta buona? «Abbiamo fatto maturare un gruppo che si esprime ad alto livello, sia nel gioco che nella personalità. Ma i favoriti sono anche altri: almeno sei, e due come Olanda e Portogallo li incontriamo nella prima fase. E Francia e Italia, uscite male dal Mondiale, sono state capaci di ricostruirsi. Gli azzurri sono in prima fila nei tornei».


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COPPA DI GERMANIA

E SABATO LA RESA DEI CONTI FRA TITANI All’Olimpico di Berlino per il trofeo nazionale si ritrovano i bicampioni del Borussia Dortmund e i finalisti di Champions del Bayern Monaco abato sera, stadio Olimpico di Berlino: la finale di Coppa di Germania è la resa dei conti fra le due migliori squadre tedesche dell’ultimo triennio, Bayern e Borussia. Due titoli consecutivi di Bundesliga per la banda di Dortmund, quello precedente per i bavaresi, più un trofeo nazionale. Contando i punti in campionato, Jürgen Klopp è davanti: 213 contro 211 nelle tre annate più recenti. Sommando le Coppe di Germania, non c’è storia: 15 contro due. Il Borussia non ha mai centrato la doppietta in 103 anni di storia; i rivali 7 volte dal 1986. Nel 2008, si scontrarono in finale: erano i rossi di Luca Toni e Franck Ribery, coppia diabolica. L’italiano infilò la doppietta decisiva: 1-0 all’11’, su assist dell’amico, ma Petric pareggiò al 92’. Supplementari: ancora Toni, al 103’. Due reti nella stessa area in cui due anni prima gli azzurri avevano steso la Francia: quella del pari di Materazzi e dei rigori del trionfo. Toni ricevette la coppa dal presidente della Bundesrepublik, Horst Köhler: la passò a Kaiser Franck che non gliela restituì. Scappò per il campo: all’inizio grandi risate, poi preoccupazione. Il cerimoniale stava per saltare.

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La qualità spagnola non si compra: come la si può avvicinare? «Parlo per la mia Germania. Da otto anni abbiamo impostato una strategia nuova: migliorare la nostra cultura tecnica. Non devono essere il rischio o il caso, tipo un lancio alla cieca, a decidere per me, ma il ragionamento. Il gruppo ha seguito queste indicazioni, tutti sono migliorati». Miroslav Klose ha sorpreso la Serie A, fino a marzo. Poi l’infortunio: preoccupato? «Miro ha fatto il passo giusto andando in Italia, ha imparato nuovi sistemi di allenamento, una mentalità diversa: ha aggiunto autostima alla sua esperienza, la Lazio gli ha fatto bene. Il calcio italiano resta all’avanguardia come metodi e tattica. Ora Miro è fuori da tanto: lui cono-

sce il suo corpo, è stato curato dai nostri medici, sa come gestire il recupero e non si è mai presentato impreparato ai tornei, ciò che mi dà speranza. Domenica è tornato in campo, nel fine settimana dovrebbe giocare dall’inizio. Le preoccupazioni che avevo sono superate». Anche il milanista Kevin Prince Boateng ha sorpreso chi non lo conosceva: non le dispiace che abbia scelto il Ghana? «Ha preso questa decisione e non possiamo far altro che accettarla. Quando la nostra Under 21 nel 2009 è diventata campione d’Europa, lui, che era in rosa alla vigilia, non ha fatto parte della lista per il torneo e ha tirato le conseguenze. Questo è il passato, non ci penso più. Indipendentemente da questo, lo seguo e vedo che talvolta gioca in maniera spettacolare al Milan». Tutti la chiamano Jogi, pronuncia joghi, come l’orso dei cartoni animati: non le dà fastidio? «No, anche mia moglie mi chiama così. È un soprannome che mi porto dietro da sempre. Da bambino ero già Jogi, forse Joachim era troppo lungo». Ritiro a Danzica, città chiave della Seconda Guerra mondiale e visita di una delegazione ad Auschwitz, luogo di dolore: la squadra simbolo dell’integrazione

tedesca ha altri obiettivi sociali? «Siamo solo sportivi e non politici, ma giriamo il mondo con gli occhi aperti e le nostre opinioni si possono riflettere in un certo comportamento .Abbiamo girato un spot contro l’inquinamento e per favorire la raccolta differenziata. Sarà visto da milioni di spettatori prima delle partite. Come quello per la tolleranza etnica, che riflette la nostra rosa, o contro la violenza negli stadi. È importante che la nazionale abbia certi valori e sia un vero biglietto da visita della Germania moderna». La Cancelliera Angela Merkel non vuole venire al torneo per il caso Tymoshenko: altri politici chiedono il boicottaggio. Che cosa ne pensa? «Non ha senso un boicottaggio sportivo, noi non siamo la polizia del mondo ma una squadra che porta gioia, divertimento e integrazione. Come persona però sono per la libertà e il rispetto dei diritti umani. Quindi spero in un trattamento civile per la Tymoshenko e il torneo può aiutarla» Concedersi talvolta un bicchiere di vino rosso italiano è una sua confessata debolezza: ha in cantina la bottiglia adatta, se torna da Kiev con la Coppa? «Oh sì, e l’accompagnerei con una cena speciale all’italiana».

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Lei ha detto: «Anche gli italiani, i maestri della difesa, hanno cambiato atteggiamento». Significa che i vecchi cliché riguardo agli azzurri sono sepolti? «Sì, tutte le grandi hanno compreso che la qualità del gioco è sempre più importante. Le differenze atletiche di un tempo sono sparite, il furore agonistico non può prevalere contro creatività e "leggerezza". Certo che bisogna saper difendere, ma non puoi mettere in ginocchio la Spagna con l’aggressività e la durezza».

Spero in un civile trattamento per la Tymoshenko ma non ha senso il boicottaggio

JEROME BOATENG SALTA SU ROBERT LEWANDOWSKI (AFP)

Stanchezza, eccesso di festeggiamenti, testa già occupata dalla finale di Champions, la settimana dopo. Questi sono gli ipotetici nemici dello show ipotizzato per sabato. Arjen Robben ha scansato il paragone con la Spagna: «Sarà un grande duello, però non somiglierà al Clasico». Certo, non sarà come Barcellona-Real Madrid, ma la Coppa è molto sentita in Germania: la trasferta nella capitale, in uno stadio sempre esaurito, viene invocata dai tifosi fin da inizio stagione. E a Dortmund hanno rinviato il corteo con il piatto argentato simbolo dello scudetto (Meisterschale): sfilata spostata a domenica, al ritorno da Berlino. «Sì, la vogliamo completare con il secondo trofeo», ha detto Kevin Grosskreutz. Il Borussia ha chiuso il campionato con il record assoluto di punti (81), il miglior girone di ritorno (47), imbattibilità da primato in una stagione (28 gare) e numero di vittorie (25) pari solo a quelle del Bayern nel 1972-73. Ma a Monaco cercano la rivincita per le quattro sconfitte consecutive degli ultimi appuntamenti. «Dobbiamo dimostrare che non continuerà così per i prossimi anni», ha sibilato Thomas Müller. Il c.t. Joachim Löw non partirà con la nazionale per il ritiro in Sardegna, ma volerà a Berlino: la capitale dello spettacolo, almeno per una notte. P.F.A.


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BUENOS AIRES

MARTIN MAZUR 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ent’anni fa il calcio argentino aveva due grandi scuole di pensiero: il menottismo di César Menotti, campione mondiale nel 1978, e il bilardismo di Carlos Bilardo, campione mondiale nell’86. Finché non è apparso Marcelo Bielsa alla guida del Newell’s Old Boys e in appena un paio d’anni El Loco ha diffuso una propria filosofia. La terza via non solo si è imposta, ma è dilagata anche al di là dell’Oceano, come dimostra la finale di Europa League di domani sera tra l’Athletic Bilbao dello stesso Bielsa e l’Atletico Madrid di Diego Simeone, uno dei suoi tanti discepoli.

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ATLETICO MADRID

UN SUCCESSO E CROLLA IL RECORD BARÇA RR La serie era iniziata con Manzano ancora in panchina. È il 3 novembre scorso e al Calderon l’Atletico Madrid travolge l’Udinese per 4-0. Domani i colchoneros, se vincono, possono staccare il Barcellona di Champions League di Van Gaal del 2002-03, e conquistare un clamoroso primo posto nella storia delle serie di vittorie europee consecutive, toccando quota 12. Dopo quel poker di Europa League ai friulani, l’Atletico finì in un pozzo, all’apparenza senza fondo, in Liga, mentre proseguiva la serie vincente in Europa. Così a fine anno la dirigenza biancorossa decise di mandar via Manzano e chiamare l’argentino Diego SUCCESSI EUROPEI DI SEGUITO Ecco le serie di vittorie consecutive nelle coppe, con i club e le date di inizio e fine dei filotti vincenti 11 Atletico Madrid 3-11-11/serie aperta 11 Barcellona 14-8-02/18-2-03 10 Milan

16-9-92/21-4-93

9 Borussia M. 2-10-74/23-4-75 8 Barcellona 8 Borussia D. 8 Paris S.G. 8 Tottenham

21-3-79/7-11-79 4-12-96/1-10-97 10-8-94/7-12-94 14-9-06/14-3-07

Pablo Simeone, ex Atletico. E l’andamento mutò decisamente. Oggi i madrileni sono quinti nella Liga (erano decimi con Manzano), a -2 dalla Champions e dal Malaga, in corsa per un posto in Europa League e in finale della stessa domani. Soprattutto in Europa hanno meravigliato. Simeone e soci hanno infilato altre 8 vittorie di fila: 2 sulla Lazio (con un 3-1 all’Olimpico), 2 sul Besiktas, 2 sull’Hannover e 2 sul Valencia in una semifinalederby dominata a sorpresa. E non solo Falcao ha illuminato il cammino (10 gol in Europa quest’anno): Adrian ha realizzato 8 centri (e altri 3 nei preliminari). IACOPO IANDIORIO

I compiti di Pochettino Il bielsismo fonde l’attrazione per l’attacco di Menotti con l’ossessione di Bilardo per i dettagli tattici. Ammiratore di Rinus Michels, Bielsa ha percorso nel Newell’s la stessa strada di Van Gaal nell’Ajax. Dalle giovanili alla prima squadra, ha vinto il campionato argentino con una formazione uscita tutta dal vivaio per arrivare alla finale di Libertadores 1992, persa ai rigori dopo due partite memorabili col San Paolo di Telé Santana. I calciatori di quel Newell’s sono tutti figli di Bielsa, del suo modo di vivere e vedere il calcio: 11 dei 14 che parteciparono alle due finali oggi siedono in panchina. «Avevamo 20 anni, ma lui ci dava le cronache delle partite di 4 giornali e ci faceva fare i compiti con le caratteristiche dell’avversario», ricorda Mauricio Pochettino, allenatore dell’Espanyol. «Siccome ero difensore, una volta il mio compito fu analizzare il pressing che faceva il Milan - raccon-

BIELSA & FIGLI

La finale di Europa League mette di fronte il maestro e l’allievo Simeone. Che però è solo uno dei tanti discepoli del Loco. Tutti di successo

fatto che siamo suoi discepoli ci aiuta ad avere più opportunità di lavoro», riconosce il Tata Martino che del maestro ha ereditato perfino il modo di parlare, oltre alla panchina del Newell’s, ora in testa col Boca nel Clausura 2012. Calcio molecolare Ma nessuno gli assomiglia tanto quanto José Sampaoli, il tecnico rivelazione del Sudamerica con un calcio verticale e un pressing alto molto simili alla proposta irrinunciabile del Loco. Sampaoli non è stato un suo giocatore, ma un ammiratore vicino alla follia: «Andavo a correre col walkman. Ma invece della musica mettevo le cassette con le conferenze stampa di Bielsa, per imitarlo in tutto. Ero fissato». Lo slogan di Bielsa è quello di Simeone, anche lui «figlio» dichiarato: «Lo sforzo è l’unica cosa che non si negozia». Lo sedussero i suoi allenamenti nella Selección: «Mai visti così», dice sempre il Cholo.

o MARCELO BIELSA, 56 ANNI, FRA JAVIER ZANETTI, 38, E DIEGO SIMEONE, 42, AI TEMPI DELL’ARGENTINA (AFP)

Sampaoli correva con le sue conferenze nel walkman, il Tata parla come lui Intensi e brevi, con giocatori divisi in gruppi, a volte in orari diversi, su situazioni particolari di una partita. Sono simili alla cucina molecolare: calcio decostruito che poi recuperava il sapore originale nelle partite. Quelle 11 ore col Pep L’onda d’urto del bielsismo come detto è arrivata fino in Europa. Prima di intraprendere la carriera di allenatore, Pep Guardiola volle conoscerlo. «Lei che sa quanto è sporco il mondo del calcio - gli chiese Bielsa che dà a tutti, giocatori e collaboratori, del lei - ha voglia di tornarci e addirittura di mettersi ad allenare? Così tanto le piace il sangue?». «Ho bisogno di quel sangue», rispose Pep al termine dell’incontro. Senza quel colloquio di 11 ore nella fazenda del maestro vicino a Rosario non ci sarebbe stato Guardiola, che ha fatto propri molti concetti di Bielsa. Il cui seme germoglia dove meno te l’aspetti: le giovanili dell’Atlas di Guadalajara, per esempio, lavorano ancora con i suoi esercizi. «In Cile Bielsa ha lasciato più vedove della Seconda Guerra Mondiale in Europa», scherza l’attuale c.t. Claudio Borghi. È la stessa storia di amore e di follia che sta vivendo Bilbao dopo appena una stagione coronata con due finali.

o Undici dei suoi finalisti del ’92 col Newell’s allenano. E tanti altri lo imitano ta Eduardo Berizzo, sorpresa nel campionato cileno con l’O’Higgins, 2˚in classifica -. Cose così ti facevano migliorare come calciatore e sviluppare la mente». E Darío Franco, che sta guidando l’Instituto in Primera: «Una volta ci ordinò di provare i calci piazzati e sparì. Alla fine l’ho scoperto: era salito su un albero, perché da lì si vedevano meglio i movimenti». «Di Bielsa ce n’è uno solo, perciò il

CILE

SAMPAOLI FOLGORATO SULLA VIA DI ROSARIO Il più convinto seguace di Bielsa non è mai stato suo giocatore, ma è un conterraneo e fa miracoli con l’U de Chile MASSIMO CALLEGARI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

più convinto discepolo di IstatolMarcelo Bielsa non è mai un suo giocatore, dice che El Loco «è il migliore del mondo» e ha un conto aperto con la città di Quito. Jorge Sampaoli, 52 anni, sta tramandando in Cile il bielsismo con la sua Universidad de Chile

dei record: capolista dell’Apertura 2012, il Triplete 2011 Apertura-Clausura-coppa Sudamericana, 9 successi di fila a inizio Clausura 2011, 13 vittorie in 14 partite in patria (fino a fine aprile), tra cui il 5-0 al Colo Colo, vittoria più larga nella storia del superclasico. Insomma, tutto trionfalmente bene, se non fosse per la clamorosa caduta negli ottavi di andata di Libertadores, 1-4 col Deportivo Quito, nonostante l’uomo in più per mezz’ora. Tutta colpa dei 2.800 metri di Quito, luogo di gioie e dolori per Sampaoli. Lì nel 2010 subì un k.o. decisivo dall’LDU nella finale per il titolo ecuadoriano col suo Emelec, prima di rifarsi un anno più tardi, ipotecando con un gol di Edu Vargas la

finale di Sudamericana, l’Europa League del continente. Difesa a 3 e tridente Nato a Casilda, 56 km da Rosario (la città di Bielsa), Sampaoli iniziò nelle giovanili del Newell’s Old Boys la sua avventura da calciatore, chiusa però a soli 19 anni per un infortunio. Da quel giorno ha fatto lo studioso di calcio nel solco del Loco, al quale è legato da alcune impressionanti analogie. Bielsa conduceva dagli alberi gli allenamenti del Newell’s e da un albero è partita la carriera da allenatore di Sampaoli. Era squalificato e ci si arrampicò per guidare la sua squadra in un campo di periferia; l’allora presidente del Newell’s vide la foto su un giornale e lo

chiamò per affidargli un altro club di cui era proprietario, l’Argentino, in 3ª divisione. Il guru e il suo seguace si assomigliano in panchina, dove sono davvero poco glamour in tuta e scarpe da ginnastica, e sul piano tattico. Il loro calcio si fonda su difesa a 3 e tridente d’attacco e se Bielsa dice che «non servono giocatori giovani ma convinti di poter applicare questa idea», Sampaoli vuole «gente che creda nell’attacco come principio fondamentale». Concetti applicati agli esordi nel 2002 in Perù e al primo approdo in Cile nel 2008 col modesto O’Higgins, portato stabilmente in zona playoff. Poi l’esperienza all’Emelec e la consacrazione con la U de Chile, una squadra così collauda-

ta da non risentire delle partenze di Seymour (ora al Catania), Vargas (al Napoli) e di Canales, volato in Cina. Riscattare Quito I sostituti stanno esaltando i concetti di Sampaoli, che attribuisce a Bielsa anche il merito di aver reso «ribelli» i calciatori cileni, convincendoli che potevano essere protagonisti contro ogni avversario. Con questo spirito, incarnato dal 18enne Angelo Henriquez (punta da 6 gol in campionato e 2 in coppa) sul quale Ferguson ha già un’opzione, giovedì Sampaoli e i suoi cercheranno la rimonta in Libertadores. Ancora una volta in simbiosi col Loco, atteso poco prima dalla finale di Europa League.

JORGE SAMPAOLI, 52 ANNI, DETENTORE DELLA COPA SUDAMERICANA E CAMPIONE DEL CILE CON LA U (AP)


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DOMANI FINALE DI EUROPA LEAGUE

GLI ATLETICI FALCAO: «A ME LLORENTE: «QUI LA RESPONSABILITÀ» SI FA LA STORIA» Il leader dell’Atletico Madrid: «Con un gol divento Pichichi di Coppa per la seconda volta, è il mio lavoro»

La stella dell’Athletic Bilbao: «La vittoria di Old Trafford non basta: ci vuole il primo successo europeo»

a metropolitana di Bucarest ha deciso di dedicare per i prossimi 3 giorni le due fermate più vicine allo stadio che ospita la finale di Europa League ai centravanti di Atletico e Athletic. A Radamel Falcao è toccata Piata Muncii, o piazza del Lavoro. Buona scelta per uno abituato a farsi il mazzo per la squadra, correndo, aiutando e sparando verso la porta avversaria qualsiasi pallone gli offrano.

FERNANDO LLORENTE, 27 ANNI, DAL 2004 È IN PRIMA SQUADRA: NEL ’11-12, 7 RETI IN EUROPA, 16 IN LIGA, 5 IN COPPA DEL RE (EPA)

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Con un gol, Falcao, si porta a casa il secondo Pichichi consecutivo della competizione. «Sì, diciamo che lo so, così come è evidente che il fatto di giocare davanti mi offre più possibilità di altri di far gol. Però non è un’ossessione, né sento grandi responsabilità. Io vivo la mia vita di centravanti senza pressioni, senza ansie da gol. Sono uno che per educazione e natura ha sempre vissuto condividendo». L’Atletico arriva a Bucarest con 11 vittorie di seguito in Europa, in Liga le cose non vanno sempre così. «È difficile da spiegare. Ci pensiamo, ne parliamo, però non arriviamo a conclusioni definitive. Alcune ipotesi: in Liga gli avversari ci conoscono di più; in Europa giochiamo sapendo che con una serata sbagliata ti buttano fuori; abbiamo appreso più facilmente ad affrontare al meglio le sfide da 180’». Appena due anni fa l’Atletico ha vinto l’Europa League: quasi certamente nessuno dei titolari di Amburgo lo sarà a Bucarest. «Non ci avevo pensato. Alcuni dei titolari di Amburgo 2010 sono ancora con noi e quindi hanno la possibilità di giocare, però è vero che quest’anno pieno di novità tra le altre cose è stato importante per conoscerci, per imparare a stare insieme, ad approfittare delle qualità individuali. E per questo la coppa sarebbe un bel modo per chiudere una stagione di crescita collettiva, ci farebbe molto comodo per il futuro. E un altro aspetto: due successi in 3 anni servirebbero a ratificare lo status europeo dell’Atletico». Se dovesse conquistare la seconda Europa League dopo quella col Porto, la testa le chiederebbe di giocare in Champions? «Primo la voglio giocare, questa finale. E provare a vincerla. Poi, in caso, me la godrei. Una volta superate queste fasi

penserei al futuro. Ci resta un’ultima partita di Liga per provare ad andare in Champions, l’obiettivo è ancora raggiungibile. Personalmente ho un contratto per altre 4 stagioni e penso solo all’Atletico. Non avrei firmato un accordo così lungo se non avessi creduto nell’idea di potermi fermare qui per un po’. Nessuno conosce il futuro, però io oggi penso all’Atletico, a questa finale, alla partita di domenica e alla prossima stagione. Cosa che ovviamente non è sufficiente per fermare voci e speculazioni, ma io ho le idee chiare».

RADAMEL FALCAO GARCIA, 26 ANNI, COLOMBIANO, EX RIVER E PORTO: 10 GOL IN EUROPA, 23 IN LIGA (AFP)

Come è cambiato l’Atletico con Diego Simeone? «Il Cholo ci ha dato soprattutto una grossa mano a tirarci su a livello psicologico e a guidarci verso gli obiettivi che proviamo a raggiungere nei prossimi giorni: successo europeo e qualificazione in Champions. Sul piano mentale siamo trasformati, ci ha trasmesso forza, tranquillità e sicurezza». Lei ha lavorato con lui ai tempi del River, vincendo un Clausura 2008. È cambiato? «No, era e resta prima di tutto un grande appassionato del suo lavoro. Passione che sa trasmettere benissimo ai giocatori».

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Stagione impressionante, soprattutto in Europa. «Sì, e proprio per questo c’è ancor più voglia di vincere. Per far sì che una vittoria incredibile come quella a Old Trafford, solo per fare un esempio, non resti nella memoria solo come una gran notte di una campagna europea positiva ma alla fine non vincente. La scorsa estate nessuno poteva pensare di vivere una stagione così, bisogna approfittare del momento».

E Bielsa, che cosa ha portato all’Athletic? «Non lo conosco personalmente, però per quello che vedo da fuori direi la disciplina tattica all’interno di uno schema molto offensivo e spettacolare. Lavoro e qualità». Ritratto di Fernando Llorente. «Siamo diversi fisicamente ma simili per altri aspetti: mi sembra un tipo tranquillo, positivo, sorridente, come me. In campo ci piace giocare di testa, aiutare la squadra, prendere responsabilità. E far gol, ovvio».

Fernando Llorente è toccata la fermata del metro di Bucarest di Piata Iancului, cuore del quartiere di Pantelimon, fama migliorabile e multietnicità diffusa. Il Re Leone è navarro, ma ha l’Athletic nel sangue ed è cosciente del peso «nazionale», storico, emotivo che questa finale riveste per una città che ha vissuto questa stagione con una passione e un trasporto travolgenti. «Per noi ci sono due aspetti: il primo personale, il secondo sociale, che interessa la squadra, la città. Qualcuno da noi ha vinto il Mondiale o l’Europeo Under 21, nessuno però ha vinto qualcosa con l’Athletic, il nostro club. E l’Athletic non ha mai vinto in Europa. La gente ha aspettato 35 anni per una seconda finale (nel 1977 i baschi persero la Uefa contro la Juve del Trap, ndr). Diciamo che la voglia di fare storia ha un peso importante nei nostri pensieri. Non vogliamo che la pressione finisca col condizionarci negativamente ma siamo coscienti di cosa ci giochiamo, e per chi lo facciamo».

interviste di FILIPPO MARIA RICCI

Qui c’è un sacro timore che lei possa andare via in estate. Per ciò che dà alla squadra e per il fatto che sul ristretto mercato a disposizione dell’Athletic anche volendo un altro basco con le sue qualità e caratteristiche semplicemente non esiste. «Lo so, ma io dico alla gente di star tranquilla. Ho sempre dimostrato il mio attaccamento a questa squadra, le cose non sono cambiate e non cambieranno. Da tempo si parla per me di squadre, destinazioni, addii, e sono sempre rimasto. Io qui sono mol-

to felice, e lo sanno tutti. Ripeto, tranquilli». E il futuro del suo tecnico Marcelo Bielsa, almeno a livello di sensazioni? «Non lo so, sinceramente. Posso dire che mi sembra molto contento qui a Bilbao, nonostante le difficoltà della stagione: perché questa grande annata è stata anche molto dura sul piano del lavoro, tanto per noi come per lo staff tecnico. La decisione è sua e i suoi pensieri li conosce solo lui, però dico una cosa: non vedo per il prossimo anno un Athletic senza Bielsa e senza Llorente». E senza uno dei due? «Nemmeno». Come si gioca contro l’Atletico Madrid? «Con aggressività, tenendo palla e marcando bene i quattro davanti, Falcao, Adrian, Diego e Arda Turan. Facendo il nostro gioco, con naturalezza e convinzione. Io penso realmente che siamo in grado di vincere questa finale. La fede c’è». L’Atletico arriva a Bucarest con 11 vittorie di fila in Europa. «Lo sappiamo bene. È che questa è una squadra trasformata dall’arrivo di Simeone. Soprattutto in Europa hanno mostrato una competitività incredibile. Non so cosa gli abbia fatto, ma li ha cambiati completamente, Simeone è capace di tirar fuori il meglio da ogni giocatore». Un po’ come Bielsa qui. «Sì. Entrambi argentini, molto esigenti, grandi lavoratori, pieni di passione, bravissimi a sfruttare le qualità di chi lavora per loro». Ritratto di Falcao. «Calciatore eccezionale che mi ha sorpreso per come si è adattato al nostro calcio nella sua prima stagione in Spagna. Goleador, lavoratore, infaticabile giocatore di squadra, risolutore di partite complicate, umile». Due finali, poi l’Europeo. Con l’Italia per cominciare. «Stagione brillante, lunga, dura, faticosa. L’Italia la vedo lontanissima… Posso solo dire che spero di arrivare a giocare contro di voi felice, con una o due medaglie appese al collo».


6

EUROPA

EXTRATIME - 8 MAGGIO 2012

TOP 11 ELISEU ANCORA PRESIDENZIALE Europeo Blanc lo considera ancora in lizza per un posto all’Europeo, e lui risponde con un gol al Brest e giocate di gran classe.

Leader Se il Fener dovesse coronare la rimonta da titolo, ci sarà tanto di suo. Classe, dinamismo e un gol importante al Trabzonspor

7 VERTONGHEN (d, Ajax)

Alieno Poker all’Espanyol, nove gol nelle ultime tre partite, il record di Muller frantumato: anche senza vincere, un anno da alieno.

7 EMRE (c, Fenerbahçe)

Svolta La doppietta in casa del Newcastle corona la rimontissima del City al titolo della Premier. Il trascinatore di Mancini.

7,5 GOURCUFF (c, Lione)

Cecchino Primo capocannoniere olandese in Bundesliga: con i due al Werder sono 29 in campionato, e 48 in 48 gare stagionali.

8

8 MESSI (a, Barcellona)

Letale L’arma in più del Borussia. Con Götze infortunato, ha ripreso il posto sulla fascia sfornando gol e assist. Doppietta al Friburgo.

9 Y. TOURE (c, Man. City)

Mitraglia Ne fa due anche al Norwich, in una stagione fantastica: 37 gol in tutto, di cui ben 30 in campionato e tanti da highlight. Un fuoricl sse.

8 HUNTELAAR (a, Schalke 04)

VAN PERSIE (a, Arsenal)

Eredità Brillante a Brema, termina la stagione del dopo Neuer da titolare e si candida per il posto fisso anche nel prossimo torneo.

8 BLASZCZYKOWSKI (c, Borussia D.)

FRANCIA 7 Ancelotti (all. Psg) A Valenciennes fa 3 punti senza punte. 7 Motta (Psg) Assente nei primi 10’ (0-2), poi gioca col solito equilibrio. 7 Sirigu (Psg) Candidato al trofeo di miglior portiere dell’anno. GERMANIA 6 Molinaro (Stoccarda) Entra al 74’ col Wolfsburg. Stoccarda sesto, in linea con gli obiettivi. 6 Sala (Amburgo) Club salvo, il ragazzo si è fatto conoscere. INGHILTERRA 7 Di Matteo (Chelsea) Vince la Coppa d’Inghilterra. Che farà Abramovich? 8 Mancini (All. Man. City) Deve battere il Qpr per completare il capolavoro. 7 Santon (Newcastle) Evita un gol sulla linea, non si arrende mai. GLI ALTRI Grecia Cirillo (Paok) 6. Romania Bonetti (all. Dinamo Bucarest) 5,5. Russia Criscito (Zenit) 6; Spalletti (all. Zenit) 6; Bocchetti (Rubin) 5,5. Svizzera La Rocca (Grasshoppers) 5; Bonanni (Lugano) 5,5; Moriero (all. Lugano) 5; Crocetti (Lugano) 5; Pasi (Chiasso) 6,5.

Rinato La Lazio lo bocciò, al Malaga è diventato uno dei terzini sinistri più incisivi di Spagna. Gol da fantascienza all’Atletico

7,5 UNNERSTALL (p, Schalke 04)

NEWCASTLE, SANTON SUBITO

Duro Il leader della difesa Hertha si spinge pure in avanti e trascina i berlinesi allo spareggio per la salvezza col Fortuna Dusseldorf

7 ELISEU (d, Malaga)

ITALIANI ALL’ESTERO

NIEMEYER (d, Hertha)

7

Capitano Stagione a livelli siderali: 8 gol, leadership, qualità e durezza, specie nel ritorno. Vale una big, facile che ci vada.


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EUROPA

EXTRATIME - 8 MAGGIO 2012

INGHILTERRA

LIVERPOOL

UNA PREMIER TARGATA YAYA

DALGLISH RISCHIA. E OGGI C’È IL CHELSEA

La parabola di Touré, dal Sole Benedetto in Costa d’Avorio ai trionfi col Manchester City dopo aver girato mezza Europa, compreso il Barça, dove Guardiola non lo ha confermato CLASSIFICA SQUADRA

MANCHESTER CITY MANCHESTER UNITED ARSENAL TOTTENHAM NEWCASTLE CHELSEA EVERTON FULHAM LIVERPOOL WBA SUNDERLAND SWANSEA NORWICH STOKE CITY WIGAN ASTON VILLA QPR BOLTON BLACKBURN WOLVERHAMPTON

PT

86 86 67 66 65 61 53 52 49 47 45 44 44 44 40 38 37 35 31 25

G

37 37 37 37 37 36 37 37 36 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37

V

27 27 20 19 19 17 14 14 13 13 11 11 11 11 10 7 10 10 8 5

N

5 5 7 9 8 10 11 10 10 8 12 11 11 11 10 17 7 5 7 10

P

F

5 5 10 9 10 9 12 13 13 16 14 15 15 15 17 13 20 22 22 22

90 88 71 64 55 62 47 48 43 43 45 43 50 34 39 37 41 44 47 38

27 33 47 41 48 41 39 49 38 49 45 51 66 51 60 51 63 75 76 79

37a giornata ARSENAL

3-3

NEWCASTLE

0-2

ASTON VILLA

1-1

BOLTON

2-2

FULHAM

2-1

SUNDERLAND

QPR

1-0

STOKE CITY

WOLVERHAMPTON

0-0

EVERTON

MANCHESTER UNITED

2-0

SWANSEA

BLACKBURN

0-1

BENAYOUN 2’ pt VAN PERSIE 27’,35’ st

CLARK 35’ pt

PETROV rig.24’ pt JONES aut.27’ st

DEMPSEY 12’ pt DEMBELE’ 35’ pt

D. CISSE’ 44’ st

SCHOLES 28’ pt YOUNG 41’ pt

LIVERPOOL

NORWICH

HOOLAHAN 12’ pt HOLT 27’ pt MORISON 40’ st

MANCHESTER CITY

Y. TOURE’ 25’,44’ st

TOTTENHAM

ADEBAYOR rig.16’ st

WBA

BRUNT 30’ st MORRISON 45’ st

BARDSLEY 34’ pt

WIGAN

ALCARAZ 42’ st

CHELSEA

Oggi

Prossimo turno 13 maggio: Everton-Newcastle, Manchester City-Qpr, Norwich-Aston Villa, Stoke City-Bolton, Sunderland-Manchester United, Swansea-Liverpool, Tottenham-Fulham, Wba-Arsenal, Wigan-Wolverhampton, Chelsea-Blackburn CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

SPAREGGI RETROCESSIONE

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA LONDRA

S

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE

BLACKBURN RETROCESSO RR Il Blackburn perde 1-0 in casa col Wigan (Alcaraz) e torna in Championship. Intanto, il West Ham batte 3-0 il Cardiff (gol di Nolan, Vaz Te e Maynard) e si qualifica per la finale promozione. Aspetta Birmingham o Blackpool (vincitore 1-0 all’andata), in campo domani.

STEFANO BOLDRINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

KENNY DALGLISH, 61 ANNI (EPA)

al sole benedetto al freddo di Manchester scorre la vita di Yaya Touré, vero leader del City di Roberto Mancini, l’uomo che con la doppietta al Newcastle ha prenotato il titolo della Premier. L’ivoriano compirà 29 anni domenica prossima e per lui potrebbe essere festa doppia, forse tripla: se il City batte il Queens Park Rangers dell’ex Mark Hughes, licenziato nel dicembre 2009 e sostituito proprio da Mancio, il centro di Manchester, dove batte forte il tifo dei Blues, sarà un fiume di birra e champagne.

D

Sole, freddo e gelo Il «sole benedetto» è l’accademia di Abidjan, in Costa d’Avorio, dove nel 1996 Yaya cominciò a giocare a calcio. Il centro giovanile Sol Beni è stato fondato nel 1993 da Jean-Marc Guillou, ex nazionale francese ai tempi del Mondiale 1978, grande amico di Arsène Wenger. Yaya nel 1996 aveva 13 anni e due fratelli: il maggiore, Kolo, difensore, è un altro giocatore del Manchester City, mentre Ibrahim conduce un’onesta vita da centravanti nel Telephona Bani Suef, in Egitto. Guillou fece debuttare in prima squadra Yaya nel 2000. Al termine di quella stagione, il ragazzo avrebbe conquistato il primo campionato di una carriera che lo ha portato a giocare in Belgio, Ucraina, Grecia, Francia, Spagna e Inghilterra e a vincere 11 trofei.

RR (bold) Kenny Dalglish potrebbe essere esonerato la prossima settimana dal Liverpool (che oggi recupera in casa il match di Premier col Chelsea). L’allenatore dei Reds è nella bufera dopo il crollo in campionato e il k.o. nella finale di Coppa inglese col Chelsea. Gli americani proprietari del club si riuniranno presto per valutare la posizione dell’allenatore, amato dalla tifoseria, ma reduce da una stagione fallimentare, nonostante la conquista della Coppa di Lega. Circolano i nomi di Martinez (Wigan), Rodgers (Swansea), O’Neill (Sunderland). L’IVORIANO YAYA TOURÉ, 29 ANNI, FESTEGGIA IL SUO SECONDO GOL AL NEWCASTLE, SESTO IN PREMIER QUEST’ANNO (AFP)

Il salto in Europa Yaya lasciò l’Africa nel 2001 per seguire Guillou al Beveren. Il passaggio dal sole ivoriano ai rigori climatici del Belgio non scompose più di tanto Yaya, originario di Sokoura Bouaké, la terza città del suo

Paese, dove appena un mese fa è stata inaugurata la grande moschea. Yaya ha il fisico di una quercia. E questo fisico imponente nel corso degli anni gli ha permesso di sopportare il freddo belga, il gelo ucraino di Donetsk dove soggiornò dal ’04 al ’05 (Metalurg), il clima mediterraneo di Atene (Olympiacos), il sole di Montecarlo e l’umidità di Barcellona, dove la sua carriera ha vissuto pagine memorabili: una Champions League - nella finale di Roma 2009 contro il Manchester United, a volte i nemici ritornano -, un Mondiale per club, due campionati, una Coppa del Re, una supercoppa europea e una spagnola. Yaya non ha però lo stile che incanta Guardiola. Non è calcio bailado: il suo è calcio rock. E quando hai questo tipo di football nel sangue, l’Inghilterra è l’approdo naturale. Il 2 luglio 2010 ecco allora una soluzione buona per Guardiola e ottima per Yaya: il trasferimento nel Manchester City degli sceicchi. Un megabusiness: 32 milioni di euro nelle casse del

Barcellona e contrattone da 10 milioni a stagione per il giocatore. Sembrava una follia per uno che non si chiama Messi, Cristiano Ronaldo o Ibrahimovic. Il leader di Mancini «Yaya è un fuoriclasse», il giudizio lapidario di Roberto Mancini. È stato lui a chiamarlo al City. Ed è stato ripagato: con un gol nella semifinale contro il Manchester United e la rete decisiva allo Stoke in finale, Yaya ha consegnato al City la Coppa d’Inghilterra 2011, primo trofeo per i «vicini rumorosi» di Manchester dopo 35 anni. La doppietta al Newcastle di due giorni fa è roba pesante: è un’ipoteca sulla Premier. A fine gara, Yaya e Mancini si sono incrociati un attimo, mentre il City festeggiava in campo: due parole, un abbraccio. Yaya, Pallone d’oro africano nel 2011, è corso poi verso i tifosi. Un’immagine bellissima: tutta la squadra aggrappata a lui, la quercia, il gigante del sole benedetto. Il leader.

I BOOKIES INCORONANO MANCINI Ci sono voluti 70 minuti prima che il tiro di Yaya Touré spianasse la strada al Manchester City: ora i Citizens sono a un passo dal primo titolo in Premier dopo 44 anni. Sul tabellone Totosì la quota è scesa a 1,08, in pratica una formalità, mentre il colpo di scena dello United (che in caso di parità avrebbe 8 gol da recuperare nella differenza reti) fa impennare l’offerta a 7,00.

UN MAGNATE STATUNITENSE SALVA I RANGERS RR (s.s.) I Rangers di Glasgow non scompariranno. Il club scozzese, sull'orlo del fallimento a causa della gestione economica dell'ex proprietario Whyte che ha causato debiti per circa 150 milioni di euro, sarà acquistato da un magnate americano. L'offerta di Bill Miller (circa 14 milioni di euro, ma con l'obbligo di sanare i conti) è stata infatti accettata dagli amministratori della società: «Per me è un grande privilegio poter acquistare i Rangers - ha detto l'uomo d'affari statunitense -. Perché è uno dei club più famosi al mondo».

MARCATORI

VAN PERSIE A DOPPIETTA, INARRESTABILE 30 Van Persie (Arsenal) 26 Rooney (Manchester United) 22 Aguero (Manchester City) 17 Dempsey (Fulham) 16 Adebayor (Tottenham), Demba Ba (Newcastle), Yakubu (Blackburn) 14 Holt (Norwich) 13 Balotelli e Dzeko (Manchester City), P. Cissé (Newcastle) 11 Fletcher (Wolverhampton), Graham (Swansea), Lampard e Sturridge (Chelsea), Suarez (Liverpool), van der Vaart (Tottenham) 10 Bale e Defoe (Tottenham), Crouch (Stoke), Hernández (Manchester United), Odemwingie (Wba)

LE QUOTE

1,08

SCOZIA

1,10

L’ultimo sforzo del City sarà all’Etihad contro il Qpr, ancora a rischio retrocessione. Sembra però improbabile che i Rangers mettano alle corde Mancini, tanto è vero che l’1 si gioca appena a 1,10, con X e segno 2 a 9,00 e a 20,00. Ultimo assalto in discesa anche per lo United, favorito a 1,40 in casa del Sunderland. I Red Devils hanno bisogno di segnare quanto più possibile e l'Over è a 1,60. (Agipronews)

CHELSEA

ABRAMOVICH+QATAR: UNA JOINT VENTURE DA PAURA Khalid Al Thani, della famiglia reale, ha incontrato il braccio destro del russo. In ballo investimenti nei Blues, sullo stadio e sui diritti tv della Premier Pink Floyd, lo sceicco e l’oligarca russo. Uno strano triangolo che potrebbe sconvolgere non solo la Premier, ma il calcio mondiale. E ancora: potrebbe rivoluzionare lo scenario tv planetario. C’è già una data simbolo in questa storia: il 4 maggio 2012. Un venerdì. Accade, in questa giornata, che al

I

centro tecnico del Chelsea, a Cobham, si presenti una limousine, protetta da un esercito di guardie del corpo. Dall’auto si materializza Khalid Al Thani, 44 anni, componente della famiglia reale del Qatar, consigliere di amministrazione della Qatar Businessmen Association, la holding presieduta dall’emiro Hamad Bin Khalifa Al

Thani. Khalid Al Thani ha una grande passione per lo sport, in particolare il calcio. È venuto a vedere il Chelsea, impegnato nella rifinitura prima della gara col Liverpool. Ma è venuto soprattutto per parlare con gli uomini fidati di Roman Abramovich, l’oligarca russo padrone dal 2003 del club londinese. Business e media Khalid Al Thani incontra Eugene Tenenbaum, braccio destro di Abramovich, e l’a.d. del Chelsea, Ron Gourlay. Il colloquio

KHALID AL THANI, 44 ANNI

dura ore. Si parla di una possibile partnership e d’investimenti. Business. Il meeting finisce e poco dopo il Chelsea diffonde un comunicato: i Blues annunciano di avere pronta un’offerta d’acquisto per il sito della Battersea Power Station, la centrale elettrica inattiva dal 1983 e resa celebre dalla copertina di Animals, disco cult dei Pink Floyd. Abramovich vuole costruirvi uno stadio da 60 mila posti, mantenendo la struttura, dove si può creare un grande centro commerciale. Servo-

no miliardi di sterline. L’oligarca russo ha bisogno di rinforzi. E questi rinforzi sono già pronti: i soldi del Qatar. L’emirato produce 500 mila barili di petrolio al giorno e ha la maggiore riserva al mondo di gas naturale. Un mare di soldi da investire, compresa la comunicazione. Ecco allora Al Jazeera, che si sta espandendo. Ha acquistato i diritti della Ligue 1 e il Psg. Ora vuole la Premier, dove i diritti di Sky scadono nel 2013. E vuole il Chelsea. Lo stesso coBOLD pione francese.


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EUROPA

EXTRATIME - 8 MAGGIO 2012

FRANCIA

OLANDA

RENNES (C)AMARA FRANKAMENTE PER ANCELOTTI UN GRANDE AJAX Gol del senegalese e un’autorete: il Montpellier vince in Bretagna De Boer, campione coi Lancieri, è l’uomo dell’anno in Eredivisie eresta a+3 sulPsg. Definiteletre squadre perla zona Champions, A novembre, dopo aver preso 6 gol dall’Utrecht, era a -11 dall’Az c’è anche il Lilla che batte il Caen e domenica affronta la capolista Poi la rimonta, con 14 vittorie di fila e idee da ottimo allenatore SPAGNA

IL VALENCIA A PELLEGRINO EMERY RUSSO RR Il Valencia si affida a Mauricio Pellegrino. Sarà l’argentino, 40 anni, ex assistente di Benitez al Liverpool e all’Inter a guidare dalla prossima stagione il club attualmente terzo nella Liga: un anno di contratto con opzione per altri due, accordo raggiunto verbalmente in settimana e ora ufficializzato dai valenciani. Pellegrino succede a Unai Emery, che nelle ultime 4 stagioni ha fatto bene ed è a un passo dallo Spartak Mosca, che gli offre un biennale da 5 milioni netti.

OLANDA

DOPO L’EURO ADVOCAAT TORNA AL PSV RR (m.v.) Dick Advocaat dalla prossima stagione torna ad allenare il Psv. Secondo Voetbal International il tecnico 64enne si è già accordato con il club di Eindhoven per cui ha lavorato fra il 1995 e il 1998. Advocaat guiderà ancora la Russia come c.t. durante il prossimo Europeo e poi passerà a sostituire l’allenatore ad interim Phillip Cocu, che lo scorso marzo era subentrato a Fred Rutten esonerato dal direttivo. Il contratto sarà definito questa settimana.

UCRAINA

SHAKHTAR: COPPA E (QUASI) CAMPIONATO RR Un trofeo c’è già, l’altro sta per arrivare. Lo Shakhtar di Lucescu domenica ha vinto il derby di Donetsk contro il Metalurg in finale di Coppa di Ucraina: dopo l’1-1 dei tempi regolamentari ha deciso la gara alla fine del primo supplementare un gol del difensore Kucher. E giovedì l’ex tecnico di Brescia e Inter dovrebbe mettere anche le mani sul campionato: si gioca l’ultima giornata, a +2 sulla Dinamo Kiev lo Shakhtar ospita l’ultima (e già retrocessa) Oleksandria.

SPAGNA

BARÇA ADOTTA L’AMICO DOWN DI ABIDAL RR (s.s.) Eric Abidal è ancora ricoverato dopo il trapianto di fegato, ma in ospedale ha avuto modo di conoscere Juan Carlos, ventenne affetto dalla sindrome di down e figlio del dottore Valdecasas che l’ha operato. Il calciatore e il ragazzo hanno fatto amicizia, tanto che questi, oltre che beniamino del francese, è diventato la mascotte del Barcellona. Juan Carlos ormai è di casa al Camp Nou e Xavi, Messi e Iniesta l'hanno accolto nello spogliatoio come un nuovo compagno.

PARIGI

ALESSANDRO GRANDESSO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

omunque vada, in Champions League ci va di sicuro. Con la vittoria spericolata a Valenciennes (3-4), Carlo Ancelotti ha blindato l’obiettivo minimo fissato dal principe erede del Qatar. Da ieri infatti è noto il trio francese per la principale competizione europea. Restano da distribuire i ruoli per sapere chi tra Montpellier, Psg e Lilla, nell’Europa dei grandi, ci entrerà dalla porta dorata, magari fregiandosi del titolo di re di Francia, e chi da quella di servizio, dei preliminari, via terzo posto. Un enigma da risolvere in 180’, gli ultimi a disposizione di Ancelotti per tentare l’assalto al Montpellier che ieri ha battuto il Rennes, prossimo avversario dei parigini, con Camara (26’ p.t.) e autogol di Costil (7’ s.t.), tornando di nuovo solitario in vetta, a +3.

C

Intrigo a -2 dalla fine Il distacco però rimane precario perché la squadra del bomber Giroud (21 gol), già domenica se la vede con i campioni in carica del Lilla, terzi a -5. Ed Eden Hazard vuole lasciare la Francia senza perdere la corona. Non è da escludere quindi che il titolo resti in ballo fino all’ultima giornata con il Psg impegnato a Lorient, magari sazio ma mai rinunciatario, il Montpellier in casa dell’Auxerre, magari ancora in lotta per salvarsi, e il Lilla con l’appagato Nancy. E in caso di parità l’enigma diventa intrigo secondo criteri alternativi: in primis differenza reti (oggi, vantaggio Montpellier), in caso di ulteriore parità miglior attacco (vantaggio Psg), poi differenza reti particolare (vantaggio Lilla sul Psg e del Psg sul Montpellier, da definire tra Lilla e Montpellier), infine fairplay (vantaggio Lilla). Futuro europeo In ogni caso, il Psg farà le cose in grande sul mercato estivo. Magari assicurandosi i servigi di Lavezzi, di nuovo corteggiato con insistenza da Leonardo

CLASSIFICA SQUADRA

ALEC CORDOLCINI PT

MONTPELLIER PARIS SG LILLA LIONE RENNES ST. ETIENNE BORDEAUX TOLOSA EVIAN MARSIGLIA NANCY VALENCIENNES LORIENT NIZZA CAEN AJACCIO SOCHAUX BREST DIGIONE AUXERRE

76 73 71 60 57 57 55 55 49 45 42 40 39 38 38 37 36 35 35 34

G

36 36 36 35 36 36 36 36 35 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36

V

23 21 20 18 16 16 14 15 13 11 10 11 9 9 9 8 9 6 9 7

N

P

7 10 11 6 9 9 13 10 10 12 12 7 12 11 11 13 9 17 8 13

6 5 5 11 11 11 9 11 12 13 14 18 15 16 16 15 18 13 19 16

F

65 70 68 57 48 45 49 36 52 42 34 37 34 34 37 37 36 29 37 45

33 40 37 45 41 39 39 31 50 40 42 48 46 42 53 60 59 38 57 52

36a giornata EVIAN

2-1

LIONE

1-1

BARBOSA 15’ pt WASS 9’ st

GOURCUFF 37’ pt

VALENCIENNES

AJACCIO

ANDRE’ 14’ pt

BREST

LORENZI 30’ st

PARIS SG

3-4

ABOUBAKAR 8’ pt R. GOMIS 11’ pt COHADE 35’ st

AUXERRE

NENE’ 15’ pt MAXWELL 40’ pt MATUIDI 45’ pt MENEZ 13’ st

BORDEAUX

2-4

KAPO 22’,35’ st

GOUFFRAN 1’,5’ pt SANE’ 9’ pt PLASIL 2’ st

LILLA

3-0

CAEN

LORIENT

0-0

DIGIONE

DE MELO rig.26’,36’ pt PAYET 15’ st

ST. ETIENNE

0-0

MARSIGLIA

SOCHAUX

1-0

NANCY

TOLOSA

0-0

NIZZA

RENNES

0-2

MONTPELLIER

ROUDET 40’ st

CAMARA 26’ pt COSTIL aut.7’ st

Prossimo turno 13 maggio: Bordeaux-Lorient, Brest-Valenciennes, Caen-Sochaux, Digione-Tolosa, Montpellier-Lilla, Nancy-St. Etienne, Nizza-Evian, Marsiglia-Auxerre, Paris SgRennes, Ajaccio-Lione

che ha nel mirino pure Kakà, Higuain, Cavani. Ancelotti, in Europa, non fissa limiti: «Voglio andare il più lontano possibile”. Tradotto, ottavi di finale per il presidente Nasser Al-Khelaifi, quarti per l’ex rossonero che ha già infilato vari minirecord parigini. L’ultimo quello di gol segnati in trasferta (31) che resisteva dal 1975, con quello del numero di giocatori andati in rete, saliti a 17 (con Matuidi) domenica a Valenciennes. Quante le formazioni schierate in altrettante giornate di campionato. Un rebus per confondere le idee ai rivali e puntare allo scudettò.

5RIPRODUZIONE RISERVATA

S

SOULEYMANE CAMARA,29 ANNI

opo sette anni di carestia, è nuovamente tempo di abbondanza in casa Ajax, che ha festeggiato il secondo titolo consecutivo, il 31o nella storia del club, con un turno di anticipo. L’ininfluente partita di domenica col Vitesse (3-1) è servita solo per le statistiche. Una però è importante: ad Arnhem, Frank de Boer ha centrato la 14a vittoria consecutiva in Eredivisie. Solo Stefan Kovacs nel 1971-72 e Louis van Gaal nel 1995 hanno saputo fare di meglio, con 19 successi in serie. Numeri a parte, De Boer può essere considerato la mente dello scudetto ajacide. Infortuni a raffica, caos societario, assenza di una prima punta di peso: più volte nel corso della stagione l’Ajax è stato dato per spacciato. A novembre, dopo un clamoroso 6-4 rimediato in casa dell’Utrecht, erano scivolati a -11 dall’Az capolista. Tra gennaio e febbraio due rovesci consecutivi (4-2 contro il Feyenoord e 0-2 casalingo contro la bestia nera Utrecht, città separata da Amsterdam da una storica rivalità) collocavano l’Ajax al sesto posto, fuori anche dalla qualificazione diretta all’Europa League.

D

E ora il board Ma proprio quando i media cominciavano a parlare di fallimento, ecco il filotto di vittorie consecutive e il super-recupero. Merito di un Christian Eriksen sempre più leader (15 assist e 7 reti, giocatore più efficace della squadra), di un Siem de Jong perfettamente calato nel ruolo non suo di prima punta, di un Vurnon Anita capace di riscoprirsi jolly a tutto campo (terzino, mediano, ala). Senza dimenticare la difesa, passata da tallone d’Achille a punto di forza: la prima partita di campionato senza subire reti è arrivata il 29 ottobre, ma negli ultimi 10 incontri la squadra ha incassato solo 3 reti. E per il secondo anno consecutivo i centrali Vertonghen e Alderweireld, assieme al terzino

CLASSIFICA SQUADRA

PT

AJAX FEYENOORD PSV AZ ALKMAAR HEERENVEEN TWENTE VITESSE NEC RKC WAALWIJK RODA UTRECHT HERACLES NAC BREDA GRONINGEN DEN HAAG VVV VENLO DE GRAAFSCHAP EXCELSIOR

76 70 69 65 64 60 53 45 45 44 43 40 38 37 32 31 24 19

G

34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34

V

N

P

F

S

23 7 4 93 36 21 7 6 70 37 21 6 7 87 47 19 8 7 64 35 18 10 6 79 59 17 9 8 82 46 15 8 11 48 43 13 6 15 42 45 13 6 15 40 49 14 2 18 55 70 11 10 13 55 58 11 7 16 52 62 10 8 16 45 54 10 7 17 41 61 8 8 18 38 67 9 4 21 42 78 6 6 22 36 74 4 7 23 28 76

34a giornata DEN HAAG

3-5

AZ ALKMAAR

1-0

EXCELSIOR

1-3

HEERENVEEN

2-3

HERACLES

1-2

NAC BREDA

3-2

RODA

1-3

VITESSE

1-3

VVV VENLO

4-2

VICENTO 11’ pt IMMERS 23’pt; 9’ st

FALKENBURG 26’ pt BRUINS rig.5’ st

DOST 11’ st VAN LA PARRA 40’ st

EVERTON 38’ st

SCHALK rig.10’ pt BAYRAM 14’ st SCHILDER 18’ st MALKI 15’ st

HOFS 29’ pt

WILDSCHUT 45’ pt HOLLA 16’ st BERGHUIS 39’ st UCHEBO 45’ st

CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

DE GRAAFSCHAP

RADOSAVLJEVIC aut.14’ pt DE LEEUW 24’pt; 15’ st VERMOUTH 22’ st EL HASSNAOUI 33’ st

GRONINGEN

PSV

MERTENS 10’ pt LENS 37’ pt WIJNALDUM 21’ st

FEYENOORD

BAKKAL 15’ st CISSE’ 24’ st MANU 26’ st

NEC

SCHONE rig.29’ pt ZEEFUIK 17’ st

RKC WAALWIJK

TEN VOORDE 7’ pt MEIJERS 19’ st

UTRECHT

GERNDT 45’ pt TAKAGI 4’ st DEMOUGE 41’ st

AJAX

BULYKIN 41’ pt OOIJER 29’ st VERTONGHEN 35’ st

TWENTE

FER 31’ pt CHADLI 3’ st

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

destro Van der Wiel, sono schizzati ai vertici delle classifiche di rendimento. La sfida più dura però De Boer ha dovuto vincerla contro un nemico interno: la faida societaria tra Johan Cruijff e Louis van Gaal. «Schierarsi sarebbe come scegliere se vuoi più bene a tuo figlio oppure a tua figlia», ha confidato De Boer a un amico. Alla fine, dopo aver spostato la battaglia sul piano legale, Cruijff ha vinto e adesso può godersi l’imminente nomina di un nuovo board composto da personaggi di suo gradimento. E vissero (quasi) tutti felici e contenti.

RETROCESSIONE

FRANK DE BOER, 42 ANNI (REUTERS)

IN ROMANIA IL CFR CLUJ BATTE LA DINAMO E SCAPPA SPAGNA

GERMANIA

Augsburg-Amburgo Borussia D.-Friburgo Colonia-Bayern Hannover-Kaiserslautern Hertha-Hoffenheim Mainz-Borussia M. Norimberga-Leverkusen Stoccarda-Wolfsburg Werder-Schalke

CLASSIFICA BORUSSIA D. BAYERN SCHALKE BORUSSIA M. LEVERKUSEN STOCCARDA HANNOVER WOLFSBURG WERDER NORIMBERGA HOFFENHEIM FRIBURGO MAINZ AUGSBURG AMBURGO HERTHA COLONIA KAISERSLAUTERN CHAMPIONS LEAGUE

1-0 4-0 1-4 2-1 3-1 0-3 1-4 3-2 2-3

81 73 64 60 54 53 48 44 42 42 41 40 39 38 36 31 30 23

Ath. Bilbao-Getafe Atl. Madrid-Malaga Barcellona-Espanyol Granada-Real Madrid Maiorca-Levante Osasuna-Real Sociedad Saragozza-Racing S. Siviglia-Rayo Sp. Gijon-Betis Valencia-Villarreal

CLASSIFICA REAL MADRID BARCELLONA VALENCIA MALAGA ATL. MADRID LEVANTE MAIORCA OSASUNA SIVIGLIA ATH. BILBAO GETAFE BETIS ESPANYOL REAL SOCIEDAD GRANADA VILLARREAL RAYO SARAGOZZA SP. GIJON RACING S.

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE

0-0 2-1 4-0 1-2 1-0 1-0 2-1 5-2 2-1 1-0

97 90 61 55 53 52 52 51 49 49 47 46 45 44 42 41 40 40 37 27 SPAREGGI PER LE COPPE

ALBANIA

ROMANIA

UCRAINA

37a giornata

34a giornata

Arsenal Kiev-Volyn Lutsk Metalurg D.-Dnipro Tavriya-Vorskla Karpaty-Kryvbas Met. Kharkiv-Shakhtar Obolon-Illychivets Oleksandria-Chernomoretz O. Zorya-Dynamo Kiev

3-0 0-3 0-2 2-0 1-2 0-0 1-3 0-0

CLASSIFICA SHAKHTAR DYNAMO KIEV MET. KHARKIV DNIPRO ARSENAL KIEV TAVRIYA METALURG D. VORSKLA CHERNOMORETZ O. KRYVBAS ILLYCHIVETS VOLYN LUTSK ZORYA KARPATY OBOLON OLEKSANDRIA

Brasov-Vointa Sibiu Univ. Cluj-Sportul Dinamo Buc.-Cfr Cluj Ceahlaul-Mioveni Otelul-Pandurii T.j. Petrolul Ploiesti-Astra Ploiesti Rapid Buc.-Targu Mures Concordia Chiajna-Steaua Buc. Vaslui-Gaz Metan

3-0 1-1 0-1 2-0 2-1 3-1 1-1 0-2 4-0

76 74 58 49 48 44 42 36 34 33 29 26 25 23 21 20

CLASSIFICA CFR CLUJ VASLUI RAPID BUC. STEAUA BUC. DINAMO BUC. OTELUL UNIV. CLUJ PANDURII T.J. CEAHLAUL ASTRA PLOIESTI GAZ METAN BRASOV CONCORDIA CHIAJNA PETROLUL PLOIESTI TARGU MURES VOINTA SIBIU SPORTUL MIOVENI

61 58 56 56 53 46 44 43 39 38 37 36 36 33 32 29 27 12

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE

POLONIA

25a giornata

30a giornata

29a giornata

30a giornata

Dinamo T.-Vllaznia Kamza-Kastrioti Laci-Fk Tirana Shkumbini-Flamurtari Skenderbeu-Apolonia Fier Teuta D.-Pogradeci Tomori Berat-Bylis

0-3 1-1 0-1 1-0 2-0 5-3 2-2

CLASSIFICA SKENDERBEU TEUTA D. FK TIRANA FLAMURTARI KASTRIOTI VLLAZNIA LACI* SHKUMBINI BYLIS TOMORI BERAT KAMZA POGRADECI* APOLONIA FIER DINAMO T.*

54 53 50 42 38 34 33 33 32 28 27 19 18 13

*D namo T. e Pogradeci 3 punti di penalizzazione; Laci 6 punti di penalizzazione

Gks Belchatow-Cracovia Jagiellonia-Lks Lodz Legia-Korona Podbeskidzie-Pol. Varsavia Ruch Chorzow-Lechia Danzica Widzew Lodz-Lech Poznan Wisla Cracovia-Slask Zaglebie-Gornik Zabrze

2-2 2-1 1-0 1-1 2-1 0-0 0-1 2-1

CLASSIFICA SLASK RUCH CHORZOW LEGIA LECH POZNAN KORONA POL. VARSAVIA WISLA CRACOVIA GORNIK ZABRZE ZAGLEBIE WIDZEW LODZ JAGIELLONIA PODBESKIDZIE GKS BELCHATOW LECHIA DANZICA LKS LODZ CRACOVIA

56 55 53 52 48 45 43 42 40 39 39 35 31 31 24 22


9

EUROPA

EXTRATIME - 8 MAGGIO 2012

TURCHIA

BELGIO

SPAGNA

TUTTI ASSOLTI ANDERLECHT TUTTI COLPEVOLI? TRIONFO STANDARD La Federcalcio chiude la Calciopoli locale con minime condanne Il Fenerbahçe se la cava e, tra le polemiche, sabato si gioca il titolo In attesa che l’Uefa decida se escludere l’intero Paese dalle coppe LUCA BIANCHIN SELCUK MANAV 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ell’aprile 1996 a Istanbul si arrivò alla guerriglia da calcio. Graeme Souness, braveheart scozzese, allenatore del Galatasaray, vinse la Coppa di Turchia in casa del Fenerbahçe e piantò un bandierone giallorosso a centrocampo, in mezzo al territorio nemico. Raramente il calcio ha dimostrato con più efficacia di essere una trasposizione non violenta della guerra. I tifosi del Fener reagirono alla profanazione: lanciarono bottiglie, monetine, e in città il clima si scaldò parecchio. Sedici anni dopo, ci sono tutte le premesse perché la situazione si ripeta. Sabato la stessa partita, Fenerbahçe contro Galatasaray, deciderà il campionato turco, all’ultima giornata dell’ultima fase. La partita però vale molto di più: il Fener ha recuperato quattro punti nelle ultime quattro giornate, ma il punto non è neanche questo.

N

Salvo anche Yildirim Ieri, con curiosa tempistica era mezzanotte, a giornali chiusi - la Federcalcio di Istanbul ha pubblicato sul suo sito una notizia: ha deciso di assolvere Yildirim, il presidente del Fenerbahçe, ancora sotto processo penale (e si è ricandidato alla guida della società), e con lui i 16 club coinvolti nella Calciopoli, uno scandalo sulla compravendita di partite simile al nostro calciocaos, nato a luglio 2011 e trascinato per 10 mesi in attesa di una decisione. Curiosamente, gli stessi giudici hanno punito 8 dirigenti e condannato 2 giocatori: Ibrahim Akin, ex Istanbul BB, a 3 anni, e Serdar Kulbilge, ex Gençlerbirligi, a 2 anni. I giornali hanno protestato, il Galatasaray è andato fuori di testa perché il Fener, coinvolto alla grande nell’inchiesta, sembrava destinato alla retrocessione o almeno a una penalizzazione. I più critici intanto facevano notare un paio di cose. Primo: un processo che condanna i singoli e assolve i club è destinato a essere discusso. Secondo: nella dirigen-

Il carburante decisivo ai nuovi campioni della Jupiler League (al 31˚ titolo) è stato fornito da Mbokani e Jovanovic, due affermatisi nel club degli arcinemici di Liegi. Un po’ come Pirlo e la Juve...

CLASSIFICA

ALEC CORDOLCINI

SQUADRA

PT

GALATASARAY FENERBAHÇE BESIKTAS TRABZONSPOR

47 46 32 32

G

V

5 5 5 5

2 4 1 1

N

2 0 1 1

P

1 1 3 3

F

9 9 4 4

5a giornata - girone scudetto GALATASARAY

MELO 9’ pt HUGO ALMEIDA aut.45’ pt

TRABZONSPOR

BESIKTAS

2-2

HOLOSKO 41’ st UJFALUSI aut.42’ st

FENERBAHÇE

1-3

YILMAZ 48’ pt

EMRE 3’ pt BIENVENU 31’ pt CRISTIAN BARONI 39’ st

Prossimo turno 13 maggio: Fenerbahçe-Galatasaray, Besiktas-Trabzonspor CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

za della federcalcio turca ci sono tifosi o addirittura soci del Fener, squadra per cui fanno il tifo anche 4 dei 7 membri del comitato disciplinare. In più, LigTv - la Sky del Bosforo - ha spiegato che col Fener in B spegnerebbe le telecamere e il calcio turco perderebbe la prima fonte di reddito. Logico che, mentre Felipe Melo faceva i complimenti alla Juve su Twitter e le azioni dei gialloblù salivano del 10%, il Galatasaray pensasse alla controffensiva. Ha scritto una lettera alla Federcalcio in cui minaccia di chiedere un pesante risarcimento nel caso in cui la Uefa, per punizione, squalificasse tutte le squadre turche dalle coppe. L’ipotesi è decisamente praticabile, perché in questa storia la vecchia domanda «Chi controlla i controllori?» ha una risposta: Platini Michel, nato in Lorena il 21 giugno 1955.

5RIPRODUZIONE RISERVATA

S

6 4 7 9

RETROCESSIONE

1996: GRAEME SOUNESS, 59 ANNI, PIANTA LA BANDIERA DEL GALA NELLO STADIO DEL FENER

IL VILLARREAL FESTEGGIA LA MAMMA

iò che il mercato toglie, talvolta restituisce. Lo sa bene l’Anderlecht, indebolito a inizio stagione dalle partenze di Mbark Boussoufa (Anzhi) e Romelu Lukaku (Chelsea), ma che domenica ha festeggiato la conquista del titolo n. 31 grazie all’1-1 casalingo col Bruges, che rende i bianco-malva irraggiungibili a 2 giornate dal termine. Un successo nel quale hanno giocato un ruolo chiave due ragazzi arrivati in estate per sostituire le citate stelle: Dieumerci Mbokani e Milan Jovanovic. Attaccante il primo, esterno-ala il secondo, accomunati da un passato vincente allo Standard, acerrimo rivale dell’Anderlecht, e reduci da deludenti esperienze all’estero - Liverpool per il serbo, Monaco e Wolfsburg per il congolese. I nemici di ieri sono diventati idoli di oggi. Come Pirlo per gli juventini.

C

Playoff di fuoco L’Anderlecht ha dominato la regular season ma ha rischiato di impantanarsi nei playoff, come già accaduto lo scorso anno, quando venne superato da Genk e Standard. Ci ha pensato la coppia Mbokani-Jovanovic a togliere le castagne dal fuoco. Il primo realizzando 4 reti in 7 partite - tra cui quella che ha permesso ai bianco-malva di espugnare il campo del Bruges 2˚ in classifica il 22 aprile («Con Mbokani il titolo lo avremmo vinto noi», ha detto il tecnico dei fiamminghi Daum). Jovanovic con tre assist nel 4-0 in casa del Genk, i più in forma dei playoff, 5 giorni dopo. Eppure il duo non aveva iniziato la stagione nel migliore dei modi; Mbokani aveva rimediato un colpo al ginocchio al primo allenamento; Jovanovic si era distinto per un’esultanza che mimava una mitragliata nei confronti dei tifosi del Bruges (rei di avergli gridato «Kosovo, Kosovo» per tutta la partita) che gli era costata una pesante sanzione disciplinare. Ma quando i due sono scesi in campo per la prima volta assieme, alla 10ª giornata, la scintilla è scat-

CLASSIFICA SQUADRA

PT

ANDERLECHT BRUGES GENK GENT STANDARD COURTRAI

49 42 41 37 32 31

G

8 8 8 8 8 8

V

4 3 6 3 1 2

N

3 2 0 0 3 2

P

1 3 2 5 4 4

F

13 9 17 12 8 12

S

6 8 14 13 13 17

La 4a va allo spareggio per il 2° posto in Europa League con la prima classificata dei playoff 2, ai quali partecipano le 8 squadre escluse dai playoff 1

8a giornata - Playoff GENT

2-3

ANDERLECHT

1-1

STANDARD

2-3

LJUBIJANKIC 41’ st JORGENSEN 47’ st

GILLET rig.49’ st

EZEKIEL 35’ pt SEIJAS 18’ st

COURTRAI

JOSEPH MONROSE 24’ pt OUSSALAH 24’ st CZVITKOVICS 35’ st

BRUGES

LESTIENNE 27’ st

GENK

TOZSER 3’ st VOSSEN 11’ st BENTEKE 43’ st

Prossimo turno 10 maggio: Courtrai-Anderlecht, Standard-Gent, Genk-Bruges

tata subito: un gol a testa nel 5-0 allo Standard. Ma pure Suarez e Gillet È stato proprio il club di Liegi a fare le fortune dei due, protagonisti nei due titoli vinti nel 2008 e nel 2009. Jovanovic è stato nominato giocatore dell’anno nel ’08 e miglior giocatore del campionato nel 2009. Mbokani è stato capocannoniere dello Standard nell’anno del 1˚ titolo e uomo-scudetto in occasione del secondo, vinto dopo uno spareggio contro l’Anderlecht, grazie anche a un suo gol. Curiosamente il congolese era arrivato a Liegi proprio da Bruxelles, dove faticava a trovare a spazio. Mbokani è stato inserito nella top 5 dei candidati al titolo di miglior giocatore del campionato. Col compagno Matias Suarez. L’argentino è stato l’uomo in più dell’Anderlecht nella prima parte della stagione, con numeri di alta classe e gol a raffica (7 pure in Europa League). Poi il calo, complice anche qualche problema fisico. Le sirene d’Europa però non hanno smesso di suonare, per lui come per il mediano argentino Lucas Biglia e per il centrocampista-bomber Guillame Gillet (capocannoniere stagionale del club con 19 gol), fino agli stessi Mbokani e Jovanovic. Costringendo l’Anderlecht a tentare di nuovo di farsi restituire ciò che il mercato gli toglierà.

MILAN JOVANOVIC, 31 ANNI, ALA DELL’ANDERLECHT CAMPIONE DEL BELGIO (REUTERS)

RR (f.m.r.) Di mamma ce n’è una sola, si sa. Ed è un sentimento particolarmente vivo nei Paesi latini. Così non stupisce che in occasione della festa della mamma, celebrata domenica, il Villarreal sabato sera a Valencia abbia deciso di far scendere in campo i propri giocatori con sulle spalle non il proprio nome abituale, ma il cognome della madre preceduto dall’iniziale del nome (foto). Una simpatica e affettuosa iniziativa che non ha però evitato la sconfitta.

TURCHIA

UN HACKER VENDE BILICA AL MAIORCA RR (s.s.) La settimana scorsa il sito ufficiale del Maiorca annunciava l’arrivo di Fabio Bilica dal Fenerbahçe. Una notizia inattesa, ma ripresa immediatamente da tutti i media. Il difensore brasiliano ex Venezia e Palermo è stato invece vittima degli hacker: esperti informatici turchi sono riusciti a forzare le protezioni del sito del club spagnolo per pubblicare il falso trasferimento che, per un pomeriggio, ha ingannato le redazioni di mezzo mondo.

IRLANDA

I 23 DEL TRAP 2 NON GIOCANO IN G. BRETAGNA RR I convocati dell’Irlanda per l’Euro. Portieri: Given (A. Villa), Forde (Millwall), Westwood (Sunderland); difensori: Dunne (A. Villa), O’Shea (Sunderland), St Ledger (Leicester), Ward e Foley (Wolves), O’Dea (Celtic), Kelly (Fulham); centrocampo: Andrews (Wba), Whelan (Stoke), Gibson (Everton), Duff (Fulham), McGeady (Spartak M.), Hunt (Wolves), Fahey (Birmingham), McLean (Sunderland); attaccanti: Keane (LA Galaxy), Doyle (Wolves), Cox (Wba), Walters (Stoke), Long (Wba).

POLONIA

SLASK! E NONNO OREST RIVINSE 34 ANNI DOPO Lenczyk del Wroclaw neocampione è il decano degli allenatori polacchi. Ma prima d’oggi aveva vinto il titolo soltanto col Wisla Cracovia nel ’77-78 ria nuova in Polonia. DoA po un decennio dominato dal Wisla (8 titoli in 13 anni) ecco trionfare una nuova realtà, lo Slask Wroclaw. L’antica Breslavia è una delle 4 città polacche che ospiteranno Euro 2012. Per questo, negli ultimi anni le autorità locali hanno approfittato per costruire uno stadio da 40 mila posti ed hanno elargito fondi per il mantenimento dello Slask (dal latino Silesia, nome della regione) nella massima serie.

Fino a settembre 2010 il club (campione solo nel ’76-77 finora) non navigava in acque tranquille, anzi era ultimo in classifica. Così ci si è rivolti al decano degli allenatori, il 69enne Orest Lenczyk, con un obiettivo: salvare la squadra per il bene della città ospite degli Europei. E Lenczyk ha eseguito il compito, anzi ha fatto di più. Nel 2011 lo Slask ha chiuso al 2˚ posto, dietro al Wisla, con una clamorosa rimonta. Ma di certo non era tra i favoriti que-

st’anno. Con Ruch, Legia e Lech in pole position. Eppure lo Slask non si è fatto sfuggire la grande chance, anche se all’ultimo turno ha dovuto superare il campione uscente (il Wisla), con gol dello sloveno Elsner. L’artefice del miracolo Merito soprattutto di Orest Lenczyk. Classe ’42, di Sanok (Polonia sud-orientale), ha chiuso a 28 anni la carriera da calciatore, per passare a quella d’allenatore. A 36 anni era già al vertice, vincendo - col Wisla - il titolo nel ’78, con una Polonia ancora «sovietica». Nell’ottobre di quell’anno fu eletto papà un uomo di Cracovia, Gio-

OREST LENCZYK, 69 ANNI

vanni Paolo II (Karol Wojtyla). E Lenczyk col Wisla, allora base della nazionale, quando la Polonia si piazzava al 3˚ posto al Mondiale ’74, è riuscito anche ad arrivare ai quarti di Coppa dei Campioni (’79). Dall’80 al 2010 Lenczyk ha lavorato con tanti club, tornando spesso ai suoi preferiti: Wisla (3 volte), Ruch (sempre in 3 tappe), Belchatow (2) e Slask. Nella storia recente del calcio locale sono rimaste memorabili le sue «piccole» imprese: nel ’00 (in Uefa) col Wisla ha eliminato ai rigori il Saragozza (dopo un 4-1 casalingo che faceva il pari con l’andata in Spagna) e nel ’98 col Ruch è arrivato alla

finale Intertoto, cedendo solo al Bologna di Mazzone. Ha ottenuto anche una promozione con lo Zaglebie nel ’09 e ha centrato una salvezza impossibile (nel 2010 con l’altro club di Cracovia). Un unico rammarico: non essere mai stato c.t. della nazionale. Lui stesso non ha mai nascosto che il suo comportamento critico nei confronti di varie dirigenze della Federcalcio non l’abbia aiutato. Ma il successo del 2012, il secondo «scudetto» dello Slask, ottenuto dopo 35 anni, per di più sul campo del «suo» Wisla, è stato per il «nonno» del calcio polacco un vero premio alla carriera. STEFAN BIELANSKI


10

AMERICHE

EXTRATIME - 8 MAGGIO 2012

A SINISTRA DANILO, 20 ANNI, IN RITIRO COI COMPAGNI DELL’UNDER 20 BRUNO ED HENRIQUE. A DESTRA, IN AZIONE (REUTERS, AFP)

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D

quello del Santos non lo troverò mai più. Era fantastico. Mi sento spesso con Ganso e Neymar, che sono miei amici e persone che ammiro tantissimo. Faccio il tifo perché Ganso venga al Porto. Gli ho già dato dritte sul club e la città: penso che potrebbe adattarsi benissimo al nostro stile gioco».

DANILO IN MAGLIA PORTO (A BOLA)

Il Milan mi ha seguito, ho scelto il Portogallo. Adesso aspetto Ganso e Neymar

l

Come è stato lasciare il Santos dopo la sconfitta nel Mondiale per Club? «Duro. Al Porto ho trovato un gruppo molto bello, ma come

BRASILE

RIO QUASI FLU IN BILICO BAHIA GAUCHO E MINAS

Il terzino ha vinto subito col Porto «AlMondialegiocoio,poilaPremier E da grande farò lo psicologo»

l

Un anno e mezzo al Santos con due titoli e 10 gol è bastato per risvegliare l’interesse dei big europei. «Sapevo del Milan e del Benfica, ma ho scelto il Porto perché è da tanti anni che vince titoli europei e nazionali».

RR (a.s.) Venerdì si conosceranno le 8 qualificate ai quarti di Libertadores. Favoriti Velez, Vasco e Boca dopo i successi su Atletico Nacional, Lanus, U. Española. Vantaggio del fattore campo invece per Corinthians, Libertad e Fluminense dopo i pari con Emelec, Cruz Azul e Internacional. Pregustano l'impresa il Dep. Quito (4-1 sull’U. de Chile) e il Bolivar, che con i detentori del Santos difende il 2-1 di La Paz.

PSYCHO DANILO «MANDO A CASA DANI ALVES»

Dopo questo titolo, lei resta la grande scommessa del Porto per il prossimo anno. «Sono felice di aver vinto il campionato portoghese, anche se mi sono infortunato in un momento decisivo della stagione. Gioco in un club vincente e l’anno prossimo voglio dare molto di più». Come è iniziata la sua carriera? «In realtà facevo il portiere ed ero pure bravo, ma troppo basso (173 cm, ndr). Sono di Bicas, un piccolo paesino, ed è stato difficile trovare una squadra. Il Tupinanbás fu la prima e lì mi provarono come terzino. Feci la mia migliore stagione a 14 anni e mi chiamò l’America Mineiro, il primo club da professionista».

VERSO I QUARTI RISCHIA IL SANTOS

BRASILE

OPORTO

CLAUDIA GARCIA

anilo Luiz da Silva, dopo la dura sconfitta contro il Barcellona a Yokohama, ha salutato gli amici del Santos per andare in Portogallo. Il Porto lo aveva strappato ai rivali del Benfica per 13 milioni di euro, cifra record per un terzino predestinato a succedere nella Seleção a Dani Alves e a Maicon. E sei mesi dopo è arrivato il primo scudetto in Europa. Della quale non gli piacciono solo le sedute mattutine, mentre coltiva il sogno di testarsi in Premier League. Ma l’obiettivo numero uno resta quello di giocare il Mondiale 2014 in Brasile da protagonista.

LIBERTADORES

Il mio modello è Gilberto Silva. Odio allenarmi al mattino: mi sveglierei alle 11

Loro hanno scelto di restare in Brasile. Perché lei ha deciso diversamente? «Io penso a me stesso e mi sentivo maturo per questo passo. Nel Santos si era chiuso un bel ciclo e la finale contro il Barcellona ne è stata la conferma: difficile perdere una finale senza quasi toccare il pallone. In Brasile abbiamo molto da imparare tatticamente e sarebbe importante per la nazionale che Ganso e Neymar venissero presto a giocare in Europa». A Porto si parla portoghese, ma è tutto molto diverso dal Brasile. Che cosa l’ha colpito di più? «Gli allenamenti mattutini. Mi devo svegliare tutti i giorni alle 8 e fa freddo. In Brasile le sedute iniziavano alle 16 e mi svegliavo alle 11. Mi hanno anche detto di fare attenzione a twitter. In Brasile non c’è questo controllo, perché sono così tanti i calciatori che lo usano che nessuno faceva caso a quello che scrivevo io». Progetti per il futuro? «Voglio vincere molto col Por-

to e poi sogno di giocare in Premier League. Il calcio inglese è il più bello. Il mio modello è Gilberto Silva, discreto fuori dal campo, ma che sul terreno di gioco è sempre stato un vincente: capitano della nazionale e dell’Arsenal». Anche se ha solo 20 anni, pensa mai al dopo calcio? «Sì. Voglio laurearmi in Psicologia, perché mi piace osservare e ascoltare gli altri. Chissà che un giorno non faccia lo psicologo». E del calcio italiano che cosa pensa? «Non dico no ad un futuro in Italia... Ci sono offerte irrinunciabili. Il Milan è la squadra che seguo di più, anche per i miei colleghi brasiliani». Nel Brasile l’aspetta una dura sfida per la fascia di destra. «Ho appena iniziato il mio percorso con la nazionale e voglio lottare per il posto fino all’ultimo. Ho la tecnica di Dani Alves e la forza di Maicon: tutto quello che serve per giocare il Mondiale da titolare».

RR (a.s.) I campionati statali volgono al termine. Paulista ipotecato dal Santos dopo il 3-0 esterno sul Guarani (doppietta di Neymar, con 104 gol miglior bomber del club nell’era post Pelé, e Ganso). Fluminense a un passo dal 31˚ carioca grazie al 4-1 sul Botafogo. In bilico il Gaùcho, con l’Internacional bloccato sull’1-1 dal Caxias, il Mineiro (1-1 tra America e Atletico) e il Baiano (0-0 tra Vitoria e Bahia, espulso Falcao).

URUGUAY

l identikit CON IL SANTOS RE DI LIBERTADORES CON L’U20 IRIDATO Danilo Luiz da Silva è nato a Bicas (MG) il 15-7-91, esterno destro all’América (MG); debutta nel marzo ’09 in C nazionale (promosso), primo gol il 4-4-10: in totale 37 match e 4 reti. A giugno 2010 va al Santos, vince il Paulista e la Libertadores ’11 (4 gol, di cui 1 in finale); in tutto 80 presenze e 10 reti. Al Porto per 13 milioni a dicembre, 6 presenze. Nazionale Ha vinto il Mondiale e il Sudamericano Under 20; coi grandi 2 match, debutto il 15-9-11 con l’Argentina.

ARGENTINA

BOCA-VELEZ COME UNA PARTITA A SCACCHI I tecnici Falcioni e Gareca sono così amici che non si frequentano prima di un confronto per evitare mind games ottare su due fronti è orL mai un’impresa impossibile in Argentina. Nessuna squadra è riuscita a vincere Libertadores e Clausura. E maggio è il mese in cui si deve scegliere fra l’una e l’altro. «Ma noi no: la rosa c’è», assicura Ricardo Gareca, allenatore del Velez dal 2009 e tifoso dalla nascita, nel 1958. L’anno scorso, senza turnover, la squadra è arrivata alla semifinale continentale e ha vinto il Clausura 2011. Questa settimana sarà decisiva per capire se la V azzurra potrà ripetersi nel 2012: oggi gioca il ri-

torno degli ottavi di Coppa con l’Atletico Nacional, forte dell’1-0 in trasferta (gol di Bella), e domenica è attesa alla Bombonera per riscattare contro il Boca il passo falso casalingo di sabato contro l’Argentinos Juniors, costato il secondo posto. Una rosa per due fronti Il Velez (8 titoli in bacheca) porta il tricolore in omaggio agli emigrati italiani che abitavano a Liniers, a ovest di Baires. È da sempre una società esemplare, anomala per l’Argentina: paga regolarmente gli stipendi, spende meno di quanto guadagna, ha un centro sportivo di livello europeo, è priva di una barra brava aggressiva e il vivaio è un esempio. La vera forza del Velez di Gareca è la reinvenzione permanente. Negli ultimi due anni ha perso Somoza (Boca),

VELEZ-BOCA DEL 6 NOVEMBRE (0-0): CHAVEZ (21), BELLA E CANTEROS (AFP)

Maxi Moralez (Atalanta), Alvarez (Inter) e Silva (Fiorentina), ma ha sempre saputo trovare sostituti di livello, a basso costo. Come Augusto Fernandez, 26 anni, vecchio obiettivo della Lazio ai tempi del River, oggi è il migliore centrocampista di

destra del campionato, prossimo alla nazionale. Stessa storia per il portiere Barovero, il centrale Dominguez e il mediano Zapata, che si accompagnano ai ragazzini del vivaio, tra i quali Hector Canteros, cresciuto a Fort Apache come Tevez, per

molti è il sostituto naturale di Mascherano nella Selección. Interessanti anche l’esterno mancino Ivan Bella (già 6 gol), che ha preso il posto di Alvarez, e il difensore Lautaro Giannetti (un 1993), detto il Pupi. L’unico giocatore che Gareca non è riuscito a sostituire è il Tanque Silva, che adesso segna con la maglietta del Boca. «Me l’ha rubato Falcioni, è molto veloce a fare le telefonate», dice con un sorriso. I due tecnici sono amici fraterni: hanno giocato insieme nell’América di Cali e nel Velez. In panchina si sono affrontati 10 volte: 4 vittorie per Gareca e 2 per Falcioni, 4 i pareggi. «Ci vediamo spesso a parlare del calcio e della vita - racconta il primo -, ma mai prima di un partita. Ci conosciamo troppo bene: sarebbe come giocare a MARTIN MAZUR scacchi».

FRA I DUE CERRI FINISCE IN RISSA RR (a.s.) Rissa furibonda al termine di Cerro Largo-Cerro 1-0, 11ª giornata del Clausura uruguaiano. A innescare la miccia dopo il fischio finale, un battibecco tra due giocatori del Cerro e il centravanti Lucas, autore del gol che ha regalato la vittoria ai padroni di casa. Dagli insulti si è passati alle botte, col coinvolgimento di quasi tutti i giocatori e di alcuni tifosi che hanno invaso il campo. Arrestati Rolero e Ravecca del Cerro.

BRASILE

TRIPLICATO IL COSTO DEGLI STADI MONDIALI RR (a.s.) Da 1 a 3 miliardi di dollari. I costi preventivati nel 2007 per la realizzazione di stadi e infrastrutture in vista dei Mondiali 2014 hanno subito un’impennata e lieviteranno ulteriormente. Secondo l’analisi di Uol Esporte, il 97% dei costi ricadrà sui contribuenti brasiliani. Alcuni dei quali perderanno anche la casa: è stato calcolato che 32.000 persone verranno sfrattate per le infrastrutture di Mondiali e Olimpiade 2016.

BRASILE

FINE CARRIERA IN CINA PER DINHO? RR (a.s.) Dopo Lucas Barrios, che a fine stagione lascerà il Borussia Dortmund per il Guangzhou Evergrande, anche Ronaldinho potrebbe andare a giocare in Cina. Lo Shanghai Shenhua gli ha proposto un biennale da 12 milioni di euro, più un bonus d’entrata di 2,5, grosso modo la cifra di cui l’ex milanista è creditore col Flamengo che, oberato da un passivo di 200 milioni, ci sta pensando: «Nessuno è incedibile», ha detto il d.s. carioca Levy.


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EXTRA FUN

EXTRATIME - 8 MAGGIO 2012

Nel 1993 a Levallois arrivava un ragazzino di 15 anni col colpo in canna, Didier Drogba. Intanto a Parigi Julia Chanel, 20 anni, girava Tre signore a coscie larghe (proprio così, in italiano era coscie...) e si consacrava star del porno. Didier aveva già una potenza devastante. Julia, ex Sorbona, un fascino mulatto che non fa prigionieri e un derrière che pare fatto col compasso. Ora Drogba va in finale di Champions, Julia ha fatto carriera da produttrice e cantante e tenuto il fisico da scultura del Canova. Nel 2010 intervistò Didier per Canal+, sono rimasti amici, e nel suo ultimo video, Forever in a day c’è pure lui. Sinossi: Julia passeggia per Londra e fa ballare tutti, lui l’aspetta, poi si abbracciano. Hollywood insegna: trama ritrita, ma vuoi mettere gli attori?

INGHILTERRA

ARRESTATA PER INGIURIE LA BELLA STILL

CAROLYN STILL, 29 ANNI

RR (s.m.) Ricordate Carolyn Still, la bella a.d. del Mansfield Town di 5ª divisione inglese (ET n. 28)? Ebbene, la 29enne ex escort di lusso è stata arrestata durante la semifinale d’andata playoff con lo York (1-1, con Green espulso nel Mansfield) per comportamento minaccioso e linguaggio ingiurioso. La Still è stata portata alla stazione di polizia, dove gli agenti però l’hanno presto rilasciarla. Al ritorno il Mansfield ha perso in casa ai supplementari 1-0.

S. PAOLO E FLA LITIGANO PER UNA COPPA

BRASILE

RACCATTAPALLE DONNA FA VINCERE IL BOTA

ANCHE I PUFFI TIFANO HARTLEPOOL RR Panico al The Valley di Greenwich, casa del Charlton (League One, terza serie): sugli spalti ci sono 200 puffi, e fanno pure il tifo contro. Sono i Monkey Hangers, fan dell’Hartlepool, in un curioso rito: per le gare più importanti dell’anno, si travestono. In passato hanno fatto gli Oompa loompa, i messicani, i ballerini e i cartoni di Where’s Wally. Perché? Per sfizio. Ah, dieci anni fa ad Hartlepool elessero sindaco il tizio nel costume di Hangus la scimmia, la mascotte. Lo slogan? «Banane gratis agli scolari».

PUGNO GIALLO L’argentino Dario Conca del Guangzhou Evergrande è stato sospeso per 9 giornate dalla sua società per aver criticato su twitter le decisioni del tecnico Lee.

S CENA INDIGESTA Voleva dimenticare la delusione del derby con una cenetta romantica con la moglie Coleen, ma Rooney ha scelto il ristorante sbagliato: al Gusto c’era infatti anche Mancini che festeggiava il successo sullo United.

S RECORD 2 Con Liverpool-Chelsea il 63enne arbitro Dave Watts ha tagliato il traguardo delle 46 finali di FA Cup viste dal vivo dal 1967 ad oggi.

S OCEANIA I neozelandesi dell’Auckland City hanno vinto la Champions Oceanica battendo in finale 2-1 i tahitiani del Tefana.

RR (a.c.) Quasi un mese col dente di un avversario conficcato in testa. È quanto accaduto al portiere dell’Heracles Remko Pasveer, 28 anni, scontratosi con Dries Mertens del Psv nella finale di coppa d’Olanda dello scorso 8 aprile (3-0 Psv). Nell’impatto Mertens ci aveva rimesso due denti, mai ritrovati (cerchiati nella foto). Almeno fino alla scorsa settimana, quando Pasveer ne ha trovato un pezzo sul divano di casa. Ci ha poi pensato il compagno Armenteros a twittare una foto del «reperto». Una domanda però sorge spontanea: Pasveer non si è lavato la testa per un mese?

FRANCIA

INTER, CERCHI M’VILA? CHIEDI ALLA POLIZIA... RR (a.g.) Lo cerca l’Inter, lo cercano altri top club europei, ma per trovare Yann M’Vila tra lunedì e martedì scorsi bisognava andare in caserma di polizia. Il centrocampista del Rennes era in stato di fermo per aver preso a schiaffi il fidanzatino di una sorella, che non gli avrebbe restituito i soldi che gli aveva rubato. M’Vila, non nuovo a guai con la giustizia, ha riconosciuto la violenza, ma la questione privata potrebbe non finire in tribunale.

BRASILE

FRA 3 SETTIMANE LIBERO L’OMICIDA BRUNO? RR (a.s.) Fra tre settimane Bruno, il portiere brasiliano accusato di sequestro, omicidio e occultamento di cadavere, potrebbe tornare a giocare. Lo dice il suo avvocato Rui Pimenta, secondo cui il giudice potrebbe concedere la libertà condizionata a Bruno, da oltre un anno nel carcere di Minas Gerais: «Già l’indomani tornerebbe a indossare la maglia del Flamengo, con il quale ha ancora due anni di contratto».

NORVEGIA

UN RIGORE A FAVORE PROTESTA ED È ESPULSO RR (s.s.) Il fair play non sempre paga. In una gara della 5ª divisione norvegese Abunima del Sandved, in vantaggio 3-1 con l’Ild, cade in area e l’arbitro assegna il rigore. Lui si rialza e chiede di rivedere la decisione («sono inciampato»), ma ottiene il rosso per proteste. Svenning, tecnicogiocatore del Sandved, sbaglia volutamente il penalty; la gara prosegue e l’arbitro dà 2 discussi rigori all’Ild, che pareggia tra le polemiche.

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BABY WILSHERE TIFA WEST HAM

PAPERONE David Beckham è al primo posto della Rich List degli sportivi inglesi del Sunday Times per la prima volta con 160 milioni di sterline. Staccatissimi Hamilton e Button.

RR Lo conoscete? Si chiama

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Tweet DELLA SETTIMANA

di FILIPPO CONTICELLO

RR (a.s.) La 23enne Fernanda Maia (foto) ha dato un contributo determinante al trionfo del Botafogo nella finale di coppa Rio (ritorno del torneo carioca) col Vasco. Professoressa di educazione fisica, nei fine settimana lavora all’Engenhao da raccattapalle e in occasione del gol dell’1-0 siglato dal Botafogo ha favorito una fulminea rimessa in gioco di Maicosuel che ha lanciato Abreu con la difesa avversaria impreparata. I dirigenti del Vasco si sono lamentati, ma la Federazione l’ha elogiata.

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Jack Wilshere, stellina dell’Arsenal e cuore Gunner. Anche se da piccolo ogni tanto indossava la maglia del West Ham. Per questo, dopo aver postato la foto, ha voluto dare un chiarimento ai fan: «Tranquilli, ho pure una foto con la maglia di Overmars...»

DENGUE Il c.t. della Bolivia Quinteros è stato ricoverato all’ospedale di Santa Cruz perché affetto da dengue, malattia virale.

La frase LUIS ALVARO RIBEIRO presidente del Santos

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Flamengo si disputano la Taça De Bolinhas in tribunale, il trofeo ideato dalla CBF per premiare il primo club che avesse vinto 3 campionati di fila o 5 totali. La coppa è detenuta dal San Paolo, che con la vittoria del 2007 ha raggiunto i 5 titoli. Ma il Flamengo ritiene di aver raggiunto lo stesso risultato nel '92, anche se sul titolo dell’87 la giustizia si deve ancora pronunciare. Nell'attesa il Flamengo chiede che la coppa sia sequestrata dalla polizia e custodita in «campo neutro».

A MEZZO STAMPA I tifosi dell’Aston Villa hanno pagato mille euro per una pagina sul Birmingham Mail per chiedere l’esonero dell’allenatore Alex McLeish.

RECORD 1 Il 42enne cubano Erick Hernandez ha stabilito il nuovo primato mondiale di palleggio con i piedi: ha toccato 62.320 volte il pallone in 12 ore e 5’ senza fargli toccare terra.

INGHILTERRA

UN MESE CON IN TESTA IL DENTE DELL’AVVERSARIO

S

S

BRASILE

RR (s.s.) San Paolo e

OLANDA

sms

Julia

FOREVER IN A DAY, ANVEDI COME BALLA DIDIER

Rabbrividisco al pensiero che Neymar possa essere ingabbiato dalla disciplina di Mourinho. Sarebbe la sua fine

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV DOMENICA 13 MAGGIO

MARTEDÌ 8

MERCOLEDÌ 9

GIOVEDÌ 10 MAGGIO

PREMIER LEAGUE Liverpool Chelsea Sky Sport 1 HD 21.00

EUROPA LEAGUE Atletico Madrid Athletic Bilbao Premium Calcio 20.45

EUROPEO UNDER 17 Olanda Polonia Eurosport 17.30

PLAYOFF BUNDESLIGA Hertha Berlino Fortuna Dusseldorf Sky Calcio 1 HD 20.30

PREMIER LEAGUE Manchester City Queens Park Rangers Sky Calcio 5 HD 16.00

LIGA Villarreal Atletico Madrid Sky Calcio 8 20.00

LIGUE1 Montpellier Lilla Sportitalia 21.00

COPPA LIBERTADORES Velez Sarsfield Atletico Nacional Sky Sport 1 HD 01.00

COPPA LIBERTADORES Corinthians Emelec Sky Sport 1 HD 03.00

EUROPEO UNDER 17 Germania Francia Eurosport 19.30

COPPA LIBERTADORES Santos Bolivar Sky Sport 1 HD 00.30

EUROPEO UNDER 17 Semifinali

LIGA Malaga Sporting Gijon Sky Calcio 9 20.00

CLAUSURA Boca Juniors Velez Sarsfield Sportitalia 00.15

Eurosport 17.30


12 EXTRATIME - 8 MAGGIO 2012


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