Viaggio e politica

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Le conferenze ‘socialiste’ in Argentina di Jean Jaurès

sì aperto, ma non così florido da permettere a tutti di trovare un lavoro48. Muovendo proprio dalla questione dell’immigrazione e del lavoro, Jaurès spiegava come nelle grandi democrazie europee di Francia, Germania Inghilterra e Italia, la classe operaia, organizzata in partiti, cooperative, sindacati e organismi amministrativi, non combattesse solo contro i grandi monopoli capitalistici, ma avesse anche contribuito allo sviluppo di una moderna politica sociale. Quest’ultima era dunque, per Jaurès, frutto sia del benessere generalizzato sia dell’azione del proletariato e del partito socialista che, soprattutto in Francia, era da considerarsi anche il ‘motore’ della democrazia e di una nuova dialettica politica, poiché: «Con il suo modo di porsi e di agire il proletariato della Francia, permeato ogni giorno sempre di più dal pensiero socialista, innalzando al potere legislativo tutte le forze e tutte le classi, ha ridato il giusto vigore alla vita nazionale»49. Dalla analisi dei progressi sociali e politici raggiunti in Europa grazie all’azione del proletariato, Jaurès passava a parlare della futura società socialista, dove la scomparsa delle classi avrebbe potuto portare alla scomparsa dei partiti, lasciando il posto ad altre forze organizzative e intellettuali50; egli sottolineò poi la dimensione partecipativa del suo socialismo, collegata a una strategia rivoluzionaria evoluzionista che, come nella sua Armée nouvelle, concepiva il socialismo internazionale sia come internazionalismo operaio, sia come federalismo fra le nazioni democratiche, ispirate nella politica al socialismo: «Le nazionalità costituite e definite entrano a far parte dell’internazionalismo con un proprio carattere, con la forza dei propri elementi tradizionali […]. Il socialismo non si oppone all’organizzazione delle nazioni, né alla coscienza patriottica»51. Nella seconda parte della conferenza Nazionalità, democrazia e classe operaia Jaurès intervenne sul ruolo fondamentale della classe operaia nella Cfr. C. Vangelista, Dal Vecchio al Nuovo continente. L’immigrazione in America Latina, cit., pp. 106-108. 49 J. Jaurès, Nacionalidad, democracia y clase obrera, cit., p. 44 e 48. Si collegò a Tocqueville, conosciuto in Argentina, e lo presentò come il «grande osservatore che esplorò la democrazia nordamericana e quella inglese e che espresse la propria delusione nei confronti della Francia della Monarchia di Luglio». Cfr. A. de Tocqueville, Ricordi, in Scritti politici di Alexis de Tocqueville (1850), a cura di Nicola Matteucci, vol. I, Torino, UTET, 1969, p. 305. 50 Ivi, p. 47. 51 Ivi., p. 51. Cfr. J. Jaurès, L’armée nouvelle, Présentation Jean-Noël Jeanneney, Paris, Imprimerie Nationale, 1992 [ed. orig. 1911]. 48


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