Mario Buonamici_Architettura

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M A R IO B U O N A M IC IA R C H ITE TTU R A opere e progetti 2001 2010



SOMMARIO

Note biografiche

Opere e progetti

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Interni

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Concorsi

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Attività principale svolta

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Contatti



NOTE BIOGRAFICHE

Mario Buonamici è nato a Pisa il �� Giugno ����. Si è laureato presso l’Università degli Studi di Firenze con il Prof. Adolfo Natalini, conseguendo il massimo dei voti. Dal ���� avvia l’attività professionale affrontando temi che vanno dalla ristrutturazione di interni al disegno urbano, concentrandosi sull’edilizia residenziale e partecipando a concorsi nazionali e internazionali, ottenendo vari riconoscimenti e pubblicazioni. Ha intrapreso un percorso progettuale tendente a valorizzare il “luogo” attraverso l'inserimento di forme contemporanee ma integrate alle preesistenze storiche e coerenti rispetto al tema ambientale. Ha frequentato il Master post-laurea in Teologia e Architettura di Chiese presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale con sede a Firenze nel periodo Novembre ����-Dicembre ����, conseguendo la massima valutazione con la nota “summa cum laude”. Ha collaborato ai corsi di Progettazione architettonica dell’Università di Firenze. Dal ���� è consigliere di Federarchitetti di Pisa.

Articoli pubblicati su riviste e quotidiani inerenti l’attività svolta dallo studio:

Pubblicazioni: Testo del Prof. Arch. Adolfo Natalini “Sostituzioni” della casa editrice “Octavo” di Firenze Autore del capitolo “UN INTERVENTO LUNGO L’ARNO”.

�� Marzo ���� Il Tirreno - Viareggio Palazzi in piazza Mazzini

Rivista Architetture Pisane n. ��/�� Autore di “CINQUE PROGETTI DENTRO” Cinque progetti di Ristrutturazione di interni realizzati a San Giuliano Terme, Lucca, Massarosa, Pontasserchio e Pisa.

�� Settembre ���� La Nazione - Pisa Il recupero del S.Chiara e la scelta del progettista inglese Dicembre ���� Architetture Pisane ��/�� Cinque progetti dentro �� Febbraio ���� eccolatoscana.it Santa Maria a Monte (PI): Vai coi supermercati �� Febbraio ���� gonews.it - giornale orario Coop di Ponticelli, ecco come sarà. Marzo ���� Saimicadove.it Mostra dei progetti per Piazza Mazzini a Viareggio

Aprile ���� Il Tirreno - Pontedera Ecco come sarà la nuova Coop

Mario Buonamici_Architettura Mario Buonamici, Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio. dal ���� ad oggi: Alessandro Aliberti, Leonardo Andreoni, Ascanio Baldacci, Michele Bongianni, Roberto Della Croce, Fulvio Di Luca, Susanna Giusti, Fausto Moschini, Silvio Oliverio, Barbara Pannilunghi, Giacomo Passera, Antonella Perlongo, Vladimiro Picchi, Nicola Pifferi, Barbara Terreni, Mario Valvo, Italo Zampieri.

Maggio ���� Arketipo n.�� Esito concorso di idee sull'area di recupero urbanistico a Viareggio

Conferenze: Convegno del ��/��/���� Centro Espositivo Giugno ���� Museale SMS San Michele degli Scalzi – Pisa Ark news n.� Rivista Architetture Pisane n. ��/�� Riqualificazione di un'area urbana a Viareggio Presentazione dei progetti di architettura di interni Ottobre ���� Convegno del ��/��/���� Centro Espositivo Ark news n. � Museale SMS San Michele degli Scalzi – Pisa Sopra le logge: lettura e interpretazione Presentazione del progetto per la Mostra “Sopra le Logge”.

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OPERE E PROGETTI

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Riqualificazione di un’area produttiva San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Privato Progetto e D.L.: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini, Vladimiro Picchi, Nicola Pifferi Consulenti: Piero Macchi (strutture e impianti), Luca Pignatelli (geologia)

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La proprietà dell’area, in tale comparto, possiede la propria residenza e la propria attività lavorativa di tipo produttivo. Nel corso degli anni l’azienda si è ampliata per fasi successive a seconda delle esigenze del momento, in modo disorganico con una conformazione morfologica arbitraria, tesa a sfruttare gli spazi disponibili senza un criterio di funzionalità adeguato alla reali potenzialità della ditta stessa. La riqualificazione generale dell’area ha previsto un adeguato riposizionamento delle attività legate più strettamente ai processi di lavorazione con delle modalità che presentassero minor impatto al nucleo storico del paese. Si è previsto un intervento di ristrutturazione urbanistica con la riorganizzazione dei volumi, mediante la demolizione degli immobili fatiscenti a forte impatto ambientale e la ricostruzione dei nuovi immobili di tipo residenziale e produttivo. La creazione di un’asse visivo e di percorrenza che avesse origine dall’attuale ingresso sulla via pubblica, posto tra la villa ottocentesca e un

edificio di recente costruzione, ha guidato il progetto architettonico; tale asse è stato materializzato sotto forma di grande “portico strutturale”, generatore delle nuove costruzioni. L’area è stata riorganizzata mediante la realizzazione di due edifici residenziali posti in prosecuzione dell’attuale villa ottocentesca, mentre l’area produttiva ha trovato spazio nella parte meridionale del lotto, in allineamento con i fabbricati residenziali costituendo in tal modo l’ideale proseguimento dell’asse di riferimento. L’estremità a nord del nuovo fabbricato produttivo è destinato a uffici che fungono da elemento di “filtro” con la zona residenziale. Le nuove edificazioni risulteranno quindi collegate dalle campate della maglia strutturale che, seguendo l’allineamento del confine est del comparto, scandiscono le volumetrie da edificare dettandone la modularità e la necessaria separazione tra zona produttiva e quella residenziale.


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Residenza unifamiliare San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Privato Progetto e D.L.: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini, Nicola Pifferi Consulenti: Mario Valvo (strutture), Luca Pignatelli (geologia)

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L’intervento proposto riguarda il progetto di ristrutturazione di una serie di annessi agricoli in stato di totale abbandono; si è previsto un cambio di destinazione d’uso mediante un intervento di ristrutturazione urbanistica prevedendo la demolizione degli edifici fatiscenti con la ricostruzione e il consolidamento delle strutture murarie rimanenti. L’immobile preesistente era costituito da un piccolo cortile e da un agglomerato di edificazioni estremamente fatiscenti riconducibili a diverse date di costruzione e nate in modo spontaneo; una serie di locali di ricovero a destinazione agricola tra loro non comunicanti. La ristrutturazione di progetto ha previsto la riqualificazione del fabbricato nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e architettoniche tipiche

dell’edilizia rurale, coerentemente con il tessuto edilizio presente nel contesto in cui si inserisce l’intervento. Si è avvertito un forte richiamo ad una riorganizzazione volumetrica il più possibile unita nelle sue parti, sia dal punto di vista funzionale ma anche e soprattutto dal punto di vista compositivo e quindi dei rapporti geometrici e proporzionali; il fabbricato risulta in tal modo immediatamente riconoscibile come “residenza privata” e l’uso dei materiali tradizionali e delle forme storicizzate (uso del bugnato, archi ribassati, aperture circolari) contribuiscono a richiamare la memoria delle tipologie delle ville storiche del lungomonte pisano nelle immediate vicinanze.


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Ampliamento di un edificio residenziale San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Privato Progetto e D.L.: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini, Vladimiro Picchi Consulenti: Mario Valvo (strutture), Mirko Mordagà (strutture), Luca Pignatelli (geologia)

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Il progetto è finalizzato all’ampliamento di un edificio residenziale a tipologia bifamiliare. L’ampliamento proposto tende a riqualificare l’intero fabbricato costituendo la soluzione di testa della serie di villette bifamiliari esistenti. Il volume aggiunto, differenziandosi dall’edificio esistente per il diverso trattamento dell’intonaco a listature orizzontali e per un porticato costituito da pilastri e arcate lungo la via pubblica, cerca di richiamare la tipologia dell’edificio “pubblico”. Il progetto prevede al piano terra una grande zona giorno direttamente collegata a quella esistente, un volume “aggiunto” mediante una grande arcata che caratterizza il prospetto dell’ingresso ad est; il soggiorno e le camere avranno gli affacci in corrispondenza della facciata meridionale che

diventa in tal modo il “prospetto principale” e che potrà usufruire direttamente del giardino attraverso il porticato e attraverso la terrazza al piano primo. Il porticato e la grande arcata caratterizzano in tal modo l’intervento, cercando di riqualificare quella parte del territorio formata da edilizia di recente costruzione (primi anni ‘��) del tutto anonima e priva di “segni” di riferimento. La riconoscibilità di un edificio è resa possibile mediante la riproposizione degli elementi tipici che lo hanno caratterizzato nel tempo e che ne possano costituire la memoria collettiva; non intendendo ciò come imitazione pedissequa di stili storici ma come una adeguata interpretazione di caratteri storici consolidati.


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Realizzazione di un parco giochi San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Piccolo Mondo s.r.l. Progetto e D.L.: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Leonardo Andreoni, Francesco Pallavicini, Vladimiro Picchi, Nicola Pifferi Consulenti: Stefano Soldani (strutture), Francesco Carmignani (sicurezza)

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Il Comune di San Giuliano Terme ha approvato un Piano attuativo che prevede la realizzazione di un parco giochi connesso a varie attività sportive e ricreative. Il progetto modifica la distribuzione planimetrica del piano approvato, prevedendo un’organizzazione distributiva che ne variasse la conformazione morfologica generale; una soluzione che, rispettando le destinazioni d’uso previste, realizzasse percorsi esterni articolati e di ispirazione naturalistica nell’ottica di una percezione degli spazi sempre diversa a seconda dall’angolazione da cui si guarda. Il parco è riservato ai bambini; il progetto ha quindi previsto la realizzazione di un luogo di attrazione e attraente, un luogo destinato alla scoperta di nuove attività ludiche e che fosse formato da una serie di percorsi (elemento naturale) che stimolassero la capacità del bambino a esplorare i luoghi, alla ricerca di ambientazioni sorprendenti. Le architetture (elemento artificiale) si

sviluppano tuttavia secondo una matrice progettuale ben definita; una misura di base (modulo) che possa consentire l’aggregazione delle varie tipologie ammesse; casa del custode, uffici, magazzini e ricovero animali, servizi igienici. Il locale ristoro è l’unico elemento di cerniera tra natura e artificio; un edificio a spirale di chiara ispirazione naturalistica costituito dalla grande rampa che, partendo dalla quota del piano di calpestio dei vialetti pedonali, sale con pendenza costante fino ad arrivare alla quota che costituisce il piano del lastrico di copertura. E’ un percorso in lieve salita che termina in corrispondenza della pensilina a sbalzo posta sopra l’ingresso principale e traguarda la Torre di Pisa. Gli spazi aperti sono destinati ad aree a verde per attrazioni varie; una pista pluriuso, un percorso per trenino ed un piccolo laghetto, liberando lo spazio centrale del parco in modo da permettere la realizzazione di una piazza pubblica.


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Ristrutturazione di una villa storica Cascina, Pisa, ����

Committente: Privato Progetto e D.L.: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini Consulenti: Mario Valvo (strutture) Foto: Bart Herreman

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L’unità immobiliare che è stata oggetto dell’intervento di ristrutturazione, è la porzione ad ovest di una villa storica ricadente nell’ambito delle areeurbane storiche, denominate caposaldi, così come classificate dal vigente PRG. L’intervento di progetto ha previsto la riqualificazione del fabbricato tramite la demolizione di quei manufatti non coerenti con la struttura originaria dell’edificio, oltre che alla realizzazione di due aperture su muri portanti tali da consentire una migliore distribuzione dei locali interni. Gli interventi di ristrutturazione e di ammodernamento degli interni se da un lato devono rispondere al problema della tutela del valore delle preesistenze, dall’altro devono tenere in dovuta

considerazione il fatto estetico-funzionale che si estrinseca in un duplice aspetto: fare in modo che nella casa i nuovi abitanti possono diventare i protagonisti della vita quotidiana con le proprie esigenze e le proprie aspettative e al contempo ridare centralità ai segni e ai luoghi della casa stessa a partire dalla nuova distribuzione planimetrica per culminare nella scelta dei nuovi materiali. La conservazione dell’esistente e il rinnovamento dell’abitare e del produrre hanno sempre suggerito una scelta architettonica non invasiva e possibilmente reversibile che riorganizzi la centralità dell’uomo rispetto alle forme del costruito.


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Realizzazione di un fabbricato residenziale San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Società immobiliare Filippi Renzo e Figli Progetto e D.L.: Mario Buonamici_Architettura Studio Geom. Michele Bongianni Collaboratori: Alessandro Aliberti, Ascanio Baldacci, Michele Filippi, Francesco Pallavicini Consulenti: Giacomo Passera (strutture e sicurezza), Luca Pignatelli (geologia) Impresa esecutrice: Filippi Costruzioni snc

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Il progetto prevede la realizzazione di un fabbricato ad L composto da � unità abitative indipendenti che si sviluppano su due livelli oltre che al piano seminterrato. La distribuzione delle singole abitazioni avviene tramite una zona centrale di pertinenza condominiale che tramite una scala unisce il piano terra con il seminterrato ed il piano primo. Le tre residenze poste al piano terra, in quota al piano rialzato di �� cm rispetto al piano di campagna, hanno la possibilità di avere un giardino in proprietà esclusiva; destinati alla proprietà condominiale sono lo stradello che ha accesso diretto dalla via pubblica, coincidente con l’esistente cancello di ingresso alla proprietà, il parcheggio pertinenziale (� posti auto) nonché la zona di distribuzione delle unità immobiliari. Le residenze variano in tre tipologie distinte da una diversa superficie nonchè dalla diversa distribuzione interna dei locali:

- tipo A piano terra - tipo D piano primo – SL �� mq: è prevista una zona giorno formata da ingresso soggiorno ed angolo cottura, la zona notte è composta da una camera matrimoniale, un piccolo studiolo e un bagno. - tipo B piano terra - tipo E piano primo – SL �� mq: è prevista una zona giorno formata da ingresso soggiorno ed angolo cottura, la zona notte è composta da una camera matrimoniale, ed un bagno. - tipo C piano terra - tipo F piano primo – SL �� mq: è prevista una zona giorno formata da ingresso soggiorno e cucina tinello, la zona notte è composta da una camera matrimoniale, una camera singola e un bagno. Le tipologie A-B-D-E-F accedono dalla scala condominiale alla propria cantinetta mentre la tipologia C ha un accesso indipendente posizionato al suo interno nella zona della cucina.


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Piano di lottizzazione San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Società Cooperativa Progetto: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Alessandro Aliberti, Ascanio Baldacci, Francesco Pallavicini

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Realizzazione di quattro unità abitative San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Privato Progetto: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Alessandro Aliberti, Ascanio Baldacci, Francesco Pallavicini Consulenti: Luca Pignatelli (geologia), Giacomo Passera (strutture), Silvio Oliverio (sicurezza)

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Il Piano di Recupero approvato è finalizzato alla riqualificazione denerale dell’area mediante il riposizionamento e l‘adeguamento della struttura produttiva. Tale necessità riorganizzativa ha determinato che il Piano prevedesse un adeguato riassetto anche dell’area residenziale mediante la demolizione delle strutture fatiscenti e di notevole impatto ambientale. Alla data attuale è stato realizzato il fabbricato artigianale previsto per la zona produttiva. Per una migliore utilizzazione delle volumetrie approvate, è stato deciso di realizzare, nel rispetto della superficie coperta indicata dal Piano, quattro unità abitative di circa �� mq di superficie coperta ciascuna. La progettazione di dettaglio per l‘attuazione dell’area residenziale, pur soddisfacendo le nuove esigenze espresse dalla committenza, e quindi

apportando le necessarie modifiche di tipo morfologico-distributive direttamente conseguenti alla diversa tipologia da adottare, conferma le indicazioni progettuali indicati dal Piano approvato. Asse visivo e allineamento con la villa novecentesca e il capannone realizzato in modo da porsi in continuità con l‘edificato esistente. Realizzazione di un porticato esterno rivolto verso l’area pubblica in corrisponenza del quale sono localizzati gli ingressi alle varie unità immobiliari in modo da rafforzare l‘asse suddetto. Sviluppo delle residenze in diretta connessione con la villa novecentesca in modo da creare un isolato concluso a nord dall’edificio unifamiliare di recente costruzione e ad est dalla piazzatta pubblica prevista coma standard, già realizzata.


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Riqualificazione di un’area destinata a servizi San Giuliano Terme, Pisa, ����

Il comparto, con visuale aperta verso il Monte Pisano da un lato e verso la pianura che so separa dalla città di Pisa dall’altro, è inserito al marigne del centro abitato: un contesto paesaggistico ricco di verde, situato allo sbocco della via dei Condotti; l’area risulta quindi strettamente correlata all’Acquedotto Mediceo e l’intero comparto potrebbe diventare la vera porta d’accesso al centro abitato di Asciano. L’intera area è il risultato della somma di singole unità minime di intervento che potranno interagire tra di loro attraverso l’individuazione di spazia ad uso

Committente: Società Immobiliare Progetto e Coordinamento: Mario Buonamici_Architettura Studio Geom. Michele Bongianni Collaboratori: Alessandro Aliberti, Michele Filippi, Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio Consulenti: Stefano Carani (opere di urbanizzazione), Luciano Sergiampietri (geologia), Elisabetta Norci (impatto ambientale)

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pubblico in grado di svolgere una funzione di aggregazione sociale e di organizzazione delle varie funzioni all’interno dell’intero comparto; tali spazi potranno diventare infatti giardini attrezzati con piazze, percorsi pedonali e sistemazioni a verde. Allo scopo di conseguire il riassetto omogeneo e qualificato del comparto, è stato definito un intervento unitario la cui attuazione è stata impostata in modo tale da garantire la funzionalità, la dotazione di standards e la qualità architettonica e ambientale di ogni singola parte.


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Progetto di riqualificazione di un’area sportiva San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Società Immobiliare Progetto: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini, Roberto Della Croce, Silvio Oliverio Consulenti: Alessandro Ungari (geologia), Stefano Soldani (studio idraulico), Elisabetta Norci (impatto ambientale)

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L’ubicazione del comparto ha segnalato con forza la necessità di una progettazione architettonica e paesaggistica particolarmente attenta e di qualità che prevedesse un corretto inserimento nel contesto, consentendo un interconnessione fra gli spazi pubblici e di uso pubblico anche in relazione alle esistenti attività sportive dell’area adiacente. Il progetto ha come scopo quello di creare un impianto sportivo unitario e integrato da varie funzioni tra le quali la realizzazione di un edificio a destinazione ricettiva. La prevista ristrutturazione del fabbricato esistente adibito a spogliatoi, prevede l’ampliamento e la sua sopraelevazione di un piano; verrà destinato ad uso foresteria con sala ristoro e bar. La struttura è composta da una serie di �� minialloggi di circa �� mq ognuno, fornita al piano terra di ristorante e bar con cucina, spogliatoi personale e servizi annessi; i quattro minialloggi al piano terra potranno avere un accesso indipendente dall’esterno così come i cinque alloggi posti al piano superiore che possono essere accessibili direttamente dal ballatoio a comune rivolto verso l’area privata interna. Direttamente collegato alla foresteria, mediante un porticato che organizza gli ingressi in allineamento tra loro lungo un’asse pedonale, è prevista una struttura di circa ��� mq

di superficie coperta a destinazione di ‘centro benessere’; in tal modo la funzionalità della foresteria riesce ad essere integrata mediante una dotazione di servizi (palestra, sauna, massaggi ecc). Una serie di servizi accessori all’attività sportiva che cercano di soddisfare le effettive esigenze di questa parte del territorio in corso di trasformazione: indicazioni desunte anche dagli incontri presso gli uffici comunali ed in particolare presso l’ufficio sport. L’edificio guardianeria è stato confermato nel progetto di Piano prevedendo un fabbricato ad un solo piano di complessivi �� mq di superficie coperta. Tutte le aree sopra definite potranno interagire tra di loro attraverso l’individuazione di spazi di uso pubblico, in grado di svolgere una funzione di aggregazione sociale e di organizzazione delle varie funzioni all’interno dell’intero comparto; tali spazi potranno in tal modo svolgere il ruolo di giardini attrezzati con piazze, percorsi pedonali e sistemazioni a verde. Le aree esterne verranno sistemate a parco, con alberature, siepi e prato, in modo da garantire un corretto inserimento nel contesto paesaggistico esistente e con la creazione di nuovi percorsi pedonali atti a garantire il collegamento delle varie strutture all’interno del comparto.


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Realizzazione di un Nuovo Centro Commerciale Santa Maria a Monte, Pisa, ����

Committente: Società cooperativa Progetto: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini, Roberto Della Croce, Silvio Oliverio Consulenti: Giulio Camicciottoli (opere di urbanizzazione)

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L’intervento insiste su una parte del territorio a margine di un area artigianale caratterizzata da edifici industriali, interessata soprattutto da un importante svincolo di raccordo stradale; quest’area, che costituisce una testata naturale alla nuova viabilità, diventa in questo modo la “porta” d’accesso al centro abitato del vicino capoluogo, andando a sottolineare il cannocchiale prospettico con l’abitato del centro storico immediatamente riconoscibile da coloro che arrivano dalla superstrada o più in generale da sud e da est. Allo scopo di conseguire il riassetto omogeneo e qualificato dell’area, è stato definito un intervento unitario la cui attuazione è stata impostata in modo da garantire la funzionalità, la dotazione di standards e la qualità architettonica e ambientale di ogni singola parte. L’insediamento commerciale occupa �.��� mq di superficie coperta ed un volume di circa ��.���

mc; risulta posizionato lungo il lato nord-ovest del comparto in modo che la facciata principale di ingresso sia rivolta verso lo svincolo e la nuova viabilità di raccordo, risultando quindi elemento nodale e chiaramente riconoscibile da coloro che dalla superstrada si dirigono verso Santa Maria a Monte. I parcheggi sono previsti nella fascia tra lo svincolo e il fabbricato commerciale, facilmente accessibili dalla viabilità pubblica; immediatamente adiacenti alla viabilità pubblica, è stata inoltre localizzata la zona destinata agli standards urbanistici e quindi da cedere alla amministrazione comunale. Si prevede inoltre di realizzare una fascia di verde pubblico da localizzarsi lungo la viabilità esistente in modo da creare una zona di ‘filtro’ che possa isolare efficacemente il comparto commerciale dal traffico veicolare sovrastante.


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Piano di Recupero - Nuovo complesso residenziale San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Società immobiliare Progetto: Mario Buonamici_Architettura Studio Geom. Michele Bongianni Collaboratori: Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio, Michele Filippi, Barbara Pannilunghi

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La Villa di Agnano o Villa Tadini Buononsegni fu fatta costruire da Lorenzo il Magnifico dopo il ���� come casino di caccia e luogo per incontri eruditi, in una posizione strategica sia perché posta ai piedi del Monte Pisano, sia per l'amenità e la ricchezza di vegetazione e di acque, che la rendevano un luogo ideale per la villeggiatura e la caccia. Passò poi a suo figlio Piero. Nei dintorni di questa villa, precisamente a sud ovest, nei vari anni si è venuto a formare un conglomerato di edifici di natura artigianale e residenziale. Questo insediamento è collegato alla villa poiché sono edifici nei quali vivevano e lavoravano gli artigiani a servizio dei proprietari della villa e dove essi stessi con la servitù abitavano. Nel recupero e riqualificazione dell’area abbiamo voluto caratterizzare l’insediamento con alcuni elementi particolari anche riprendendo caratteristiche delle costruzioni esistenti e abbiamo caratterizzato e uniformato il nuovo insediamento residenziale con l’inserimento di elementi ripetuti quali i porticati. I materiali previsti per questo nuovo insediamento residenziale vogliono evidenziare la linearità dei segni delle composizioni architetton-

iche e la loro semplicità. L’area a comune pedonale è uno spazio dedito a favorire rapporti di interazione sociale. L’accesso a quest’area è possibile da due traverse ortogonali alla via pubblica. Gli acessi sono inoltre garantiti da aperture nell’antico muro di recinzione, tra cui quella già presente del cancello d’accesso. All’esterno del muro saranno previsti dei parcheggi di pertinenza. Le parti di recinzione demolite saranno comunque sottolineate tramite segni a terra nella suddivisione del verde. Lo spazio adibito alle relazioni sociali prevede delle aree a verde con sedute, percorsi, aree di sosta. Il sistema del verde includerà prati con alberature. L’intervento di recupero prevederà l’utilizzo di vari materiali per differenziare le diverse tipologie di segni a terra nel sistema del verde. Le sedute sono caratterizzate da un pietra serena bocciardata, mentre i percorsi sono evidenziati con un pietra serena rigata e delimitati da pietra serena fiammata; le zone riservate alla sosta, per lo più attigue alle sedute, sono costituite da doghe in legno.


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INTERNI

Gli interventi di ristrutturazione e di ammodernamento degli interni se da un lato devono rispondere al problema della tutela del valore delle preesistenze, dall’altro devono tenere in dovuta considerazione il fatto estetico-funzionale che si estrinseca in un duplice aspetto: fare in modo che nella casa i nuovi abitanti possano diventare i protagonisti della vita quotidiana con le proprie esigenze e le proprie aspettative e al contempo ridare centralità ai segni e ai luoghi della casa stessa a partire dalla nuova distribuzione planimetrica per culminare nella scelta dei nuovi materiali. La conservazione dell’esistente e il rinnovamento dell’abitare e del produrre hanno sempre suggerito una scelta architettonica non invasiva e possibilmente reversibile che riorganizzi la centralità dell’uomo rispetto alle forme del costruito. Molto spesso sono state individuate delle geometria nascoste dell’edificio su cui si stava lavorando, che ne potessero costituire un’interpretazione plausibile, più che la scoperta del dispositivo di tracciamento dell’organismo originario; una reinterpretazione geometrica parallela alla reinterpretazione funzionale e simbolica. Il progetto infatti deve prendere le mosse non dagli obiettivi funzionali, poiché questi non contengono nessun stimolo formale, bensì deve esistere un’idea artistica, un tema che stia alla base dell’architettura, nel cui contesto gli elementi e i processi funzionali siano inseriti in modo significativo. L’inserimento di un nuovo pavimento può diventare un pretesto per ridisegnare in pianta tutto l’edificio, il deus ex machina attorno al quale si riorganizzano tutti gli ambienti dell’agire quotidiano e dove il nuovo non si mescola col preesistente ma se ne distacca volutamente, con ‘riverenza’. Contesto, proporzione, materiali sono i tre elementi fondamentali che stanno alla base di ogni progetto il quale è sempre prodotto da una continua ed una attenta analisi dei luoghi in cui si è intervenuti. 39


Ristrutturazione di un appartamento storico Pisa, ����

Committente: Privato Progetto e DL: Mario Buonamici_Architettura Consulente: Mario Valvo (strutture) Impresa esecutrice: Egado costruzioni - Pisa

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Riqualificazione di una residenza storica ‘dentro’ le mura Lucca, ����

Committente: Privato Progetto e DL: Mario Buonamici_Architettura Collaboratore: Francesco Pallavicini Consulenti: Mauro Ciampa (consulenza storico-architettonica), Mario Valvo (strutture) Impresa esecutrice: Egado costruzioni - Pisa

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Uno show room e un laboratorio artistico San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Atelier d’arte Progetto e DL: Mario Buonamici_Architettura Collaboratore: Francesco Pallavicini

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Ristrutturazione di un appartamento Massarosa, Lucca, ����

Committente: Privato Progetto e DL: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini, Nicola Pifferi Consulente: Giuliano Pellicciari (strutture) Impresa esecutrice: Edilreal Vecchiano - Pisa

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Ristrutturazione di una villa su due livelli San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Privato Progetto e DL: Mario Buonamici_Architettura Collaboratore: Francesco Pallavicini Impresa esecutrice: Edilreal Vecchiano - Pisa

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Riqualificazione di un appartamento San Giuliano Terme, Pisa, ����

Committente: Privato Progetto e DL: Mario Buonamici_Architettura Collaboratore: Francesco Pallavicini Impresa esecutrice: Cosentino Antonio

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Adeguamento di uno studio legale Pisa, ����

Committente: Studio legale Progetto e DL: Mario Buonamici_Architettura Collaboratori: Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio

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CONCORSI

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Progetto di concorso per la piazza Indipendenza Calcinaia, Pisa, ���� L’ACQUA E LA PIETRA �° classificato

Ente banditore: Comune di Calcinaia (PI) Progetto: Baroni e Buonamici Associati Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Antonio Baroni, Silvio Oliverio

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La sistemazione della piazza più importante per Calcinaia potrebbe costituire la circostanza fondamentale di riorganizzazione generale del paese intero. Calcinaia è un paese denso di storia; un paese che ha vissuto direttamente, sulla propria pelle (leggi architettura), le note vicende di contese tra Pisa e Firenze; un paese che ha fondato le proprie risorse e le proprie disgrazie sui ‘capricci’ dell’Arno; la lenta via d’acqua che ha disegnato le campagne e il borgo, offrendo per secoli rena ed argilla; prima rendendo il paese fiorente nei traffici tra Pisa e Firenze, poi isolandolo sul margine destro dell’argine. Il fiume come fatto vitale per il paese e per i suoi abitanti; tradizione di navicellai d’inverno e pescatori d’estate. Si è pensato di ordinare l’intervento adoperando una griglia di base che servisse come chiave di lettura secondo la quale poter leggere l’intero spartito che su di essa si andava organizzando. Sono dunque due gli elementi fondamentali che caratterizzano il nostro intervento: il primo è il fiume, la linea dell’alveo dettata dalla natura; il secondo è il castrum, il tracciato ortogonale costruito dall’uomo. Si è pensato quindi di ridisegnare l’area a verde non più come un giardino chiuso in sé stesso bensì come un grande spazio aperto a prato tale da evocare il vecchio greto dell’Arno. L’antico corso del fiume così come testimoniato dalle vecchie mappe catastali viene materializzato attraverso un lungo tracciato curvo di pavimentazione in pietra che divide la piazza pavimentata dal nuovo prato verso l’Arno. Il castrum romano è segnalato dai nuovi percorsi paralleli tra di loro che quasi ortogonalmente si affacciano verso il fiume. É dalla interazione di questi due elementi che nasce la poetica del nostro progetto. A monte il nostro intervento prende forma da una piazza semicircolare che come un vecchio bastione sull’acqua protegge lo spazio retrostante dall’impeto del fiume. All’interno della piazza, attraverso delle feritoie nel muro in pietra sgorgano delle fontanelle verso la vasca inscritta nel cerchio di contenimento ad evocare le infiltrazioni nell’argine delle acque in piena. Il tracciato mediano della griglia ortogonale si sviluppa verso l’interno del paese materializzandosi in un robusto muro in pietra forte, portatore di memorie diverse; l’antica fondazione della vecchia città romana o medievale che

riemerge dal terreno; il resto di una delle tante arginature sul fiume atte a contenerne l’irruenza. Dei contrafforti appoggiati al muro stesso sembrano quasi sorreggerlo dall’impetuosità dell’acqua quando inondava il paese. Arrivato in corrispondenza dell’argine il muro si interrompe mostrando la propria impotenza di fronte allo scorrere delle acque. Attraverso delle scalette in pietra si può accedere ad una sorta di ponte-molo a sbalzo verso l’Arno; completamente di legno anche nella sua struttura portante formata da dei pali di sostegno conficcati nel greto del fiume costituisce un affaccio privilegiato panoramico verso il corso dell’acqua. Dalla parte opposta il muro si conclude con la creazione di una esedra a protezione di una vasca circolare ad evocare la volontà dell’uomo di contenere artificialmente le acque. In corrispondenza della via Magenta, sempre seguendo il reticolo fittizio del castrum, una doppia struttura di ‘oggetti’ in legno segnalano, evidenziandolo, il percorso ortogonale verso l’argine che viene scavalcato attraverso una scalinata. Tali strutture, opportunamente sagomate, fungono da sostegno ai tendaggi per l’allestimento temporaneo dei mercatini di paese; rievocando delle ali di gabbiano che si stanno per librare in volo verso l’Arno. La zona antistante il palazzo comunale verso il fiume si è ritenuto opportuno pavimentarla per rendere più vivibile tale spazio accentuando il rapporto tra il palazzo stesso e il fiume. In tal senso, in corrispondenza del tracciato del castrum più a est, il nuovo ‘greto’ del fiume si interrompe e dalle sue direttrici partono i ricorsi della nuova pavimentazione in pietra. A sua volta tale pavimentazione viene ruotata per allinearsi all’edificato del palazzo comunale. Si è pensato di poter ricorrere eventualmente alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo in prossimità dell’attuale pista di pattinaggio. Tale parcheggio verrebbe costruito in corrispondenza della nuova piazza “alle fontanelle” e al di sotto della nuova sistemazione della zona ad est in adiacenza a via Papa Giovanni XXIII, che diverrebbe così una nuova ‘porta’ di accesso al nostro intervento. Il disegno della nuova piazza “alle fontanelle” va così ad integrarsi con la rampa pedonale di risalita verso la piazza Indipendenza segnalata da un muro e da un cilindro di ingresso in pietra che rimodella il vecchio argine in quel punto.


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Progetto di concorso per la Riqualificazione del Parco di Centocelle Roma, ���� RAGGI DI LUCE

concorso internazionale: progetto significativo

Ente banditore: Comune di Roma Progetto: Baroni e Buonamici Associati Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Antonio Baroni, Claudio Lorenzoni, Monica D’Annibale, Alessandro Tortorici

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Il parco pubblico è qui ricondotto nella scia delle aspirazioni e dei desideri degli abitanti della città. Nuovi principi di organizzazione secondo i quali distribuire sul terreno diversi ambiti e sfere di attività. Il bosco dei Luchi e’ la prima sezione del parco, all’estremo lato ovest della sua intera superficie è costituita dal bosco dei Luchi che assume in questa zona del Parco una sorta di filtro di separazione dall’ambiente urbanizzato esterno. È costituito da un folto bosco ombroso nel quale si accede dalla via di Centocelle. All’interno una fitta rete di percorsi pedonali e ciclabili connettono le varie zone del bosco con inaspettate chiarie e luci dalle più svariate forme e dimensioni. L’area dei giardini tematici che si incontra seguendo le tracce dei canali all’uscita dal bosco, è situata di rimpetto all’entrata al parco dalla Via Casilina. Gli spazi sono delimitati tramite una maglia quadrata, sottomultiplo dell’antica Centuratio romana. Circa a metà percorso si incrocia l’asse ortogonale di penetrazione al parco che crea una piazza circolare. Il percorso termina in un vasto specchio d’acqua a forma circolare, che fa da cerniera tra le due principali direttrici del parco. Dal grande lago il parco si snoda in direzione del Forte Casilino attraverso un asse costituito da un doppio filare di cipressi e mediato da un elemento ad anfiteatro funzionale per eventuali spettacoli all’aperto, grazie anche ad una fitta struttura di pilastri e travi in legno che vanno a delimitare la platea. Questo tipo di intervento, a grande valenza ecosistemica, assume importanza per diversi fattori. Quello vegetazionale dovuto al recupero e alla rivalutazione di specie comuni ma tuttavia in pericolo di estinzione nella memoria culturale agricoloterritoriale delle nuove generazioni. L’aspetto faunistico, forse il principale, che si basa sul richiamo della entomofauna e degli uccelli così da attribuire a questi spazi anche la funzione di piacere sonoro nel parco. L’aspetto gustativo

sviluppato lungo i percorsi che affiancano le siepi arbustive dove i visitatori del parco possono andare alla ricerca ed alla raccolta dei frutti delle specie eduli. L’aspetto funzionale del parco legato alle attività sportive e ricreazionali sono individuate e concentrate soprattutto all’estremo sud del parco. Lungo la via Palmiro Togliatti il parco è delimitato con un massiccio muro in mattoni che, escludendo il traffico dalla vista di chi si trova all’interno, al tempo stesso diventa sede per la localizzazione di una serie di locali che possono essere adibiti a servizi diversi. Il muro è scavato all’interno per aprire accessi al parco, piazzette, affacci verso l’interno, diventa una grande barriera che all’occorrenza può essere attraversata e percorsa a piedi. La porta vera e propria è identificata, tramite un grosso cilindro in mattoni, con una serie di alte aperture alla base che possono essere chiuse con una particolare gabbia metallica che, una volta aperta tramite movimento verticale, diventa segnale riconoscibile da lontano. Da questo punto, in direzione nord-sud quasi come una scheggia che schizza dal polo dirigendosi verso il grande lago, parallelo all’asse è collocato .il centro museale espositivo. Tale manufatto, introflesso e a forma di fuso è aperto verso il lago che ne costituisce il prolungamento ideale: un doppio paramento in mattoni racchiude al suo interno un altro volume costruito che dello spazio museale vero e proprio. Nella zona meridionale del parco è stata localizzata l’area sportiva con i servizi annessi. L’architettura non deve interferire con il contesto vegetazionale da cui si organizza la poetica del nostro progetto; i manufatti che si vanno a creare rispondono ad una logica di massima semplicità con un uso di materiali tradizionali quali il mattone ed il legno in prevalenza. Essi rappresentano un commento al contesto nel quale si trovano ; parlano lo stesso linguaggio del loro ambiente che ne viene così valorizzato.


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Progetto di concorso per la realizzazione della Nuova Scuola Elementare e Materna Bagno a Ripoli, Firenze, ����

Ente banditore: Comune di Bagno a Ripoli (FI) Progetto: Mario Buonamici_Architettura Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Vladimiro Picchi, Francesco Pallavicini ��° classificato su ��� concorrenti

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L’idea di una scuola, di due scuole, un edificio due o più edifici che contengono bambini, case dei bimbi, mura domestiche e familiari durante la loro infanzia. Case che accolgono bambini, che li aiutano a crescere, a imparare e a divertirsi. Tema estremamente complesso e pieno di responsabilità. Il progetto di una scuola deve saper dare risposte a delle esigenze specifiche richieste di ordine funzionalistico; normative, standards, sezioni, classi, spazi polifunzionali e spazi aggiunti; il bambino come numero, mera unità di misura sulla quale dimensionare l’involucro edilizio. Ma il progetto deve prendere le mosse non dagli obiettivi funzionali, poiché questi non contengono nessun stimolo formale, bensì deve esistere un’idea artistica, un tema che stia alla base dell’architettura, nel cui contesto gli elementi e i processi funzionali siano inseriti in modo significativo. L’obiettivo è quello di offrire ai bambini una piccola città, con case, ponti, strade, piazze e tanto verde; il verde, il paesaggio, la campagna fiorentina e l’olivo, il progetto non può non ricordarselo. Il progetto, recependo tali finalità, ha ricercato forme di intervento coerenti con le specificità di questi luoghi. Progettare un edificio che non colpisca come qualcosa di nuovo, bensì che si inserisca come qualcosa di naturale nella realtà esistente. Sia la forma architettonica nel suo complesso che la sua articolazione nei dettagli sono. Da queste considerazioni è nata l’idea di organizzare le due scuole lungo i due lati paralleli che si affacciano verso la vallata in modo che l’architettura possa diventare il recinto di un parco a verde riservato al bambino. Il dislivello esistente con la piazza del paese permette la realizzazione del collegamento tra i due blocchi senza ostacolare le viste verso il paesaggio circostante; ed è soltanto in questo modo che il progetto riesce a svolgere la propria funzione sociale; riqualificazione della piazza

attraverso la valorizzazione del belvedere. La particolarità di questo impone un intervento che rispetti le qualità del paesaggio e delle tipologie costruttive tradizionali del luogo con la finalità di contenere l’impatto ambientale e di estendere la riqualificazione dell’intera piazza. Tra gli elementi più significativi quindi ci sono “le murature a secco” e la possibilità da parte di tutti di utilizzare gli spazi messi a disposizione che permettono di aprire lo sguardo verso l’intera vallata. Le scuole sono concepite come aggregazioni di vari edifici; semplici casette evocanti strutture rurali consolidate nel territorio e nella storia; il bambino della scuola materna abita per un anno nella propria casetta che lascerà l’anno successivo fino a raggiungere la scuola elementare dove le casette rappresentano i vari spazi comuni alle classi parallele (spazi aggiunti). Una costruzione che risulta dalla somma di più parti diverse significanti delle varie stratificazioni del tempo. Il linguaggio architettonico assume come guida la semplicità compositiva basata su “segni” essenziali valorizzati dal corretto uso dei materiali tradizionali scelti. Il problema vero è quello del rispetto di quella sottile armonia di composizione architettonica che lega tutti insieme i singoli episodi dell’ambiente circostante, in una bellezza che è anche planimetrica e formale oltre che volumentrica. L’andamento dei percorsi risulta disassato leggermente e segue l’andamento altimetrico del terreno: natura e architettura che entrano in simbiosi, il bambino che si sente a casa sua, a diretto contatto con il paesaggio che lo circonda. Gli edifici scolastici, si allontanano dall’attuale piazza aumentando così lo spazio aperto a disposizione degli abitanti del luogo. La biblioteca, elemento di cerniera e di unione tra le due scuole e la palestra che si prolunga chiudendo la piazza verso est diventano gli elementi di riferimento per la collettività.


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Progetto per una Nuova Chiesa Firenze, ���� Progetto elaborato nell’ambito del Master post-laurea in Teologia e Architettura di Chiese Votazione ‘Summa cum laude’

Gruppo di progettazione: Mario Buonamici Stefano Staffa Docenti Master: Paolo Zermani, Don Severino Dianich

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Il progetto tende a definire un luogo; da un lato ricerca la corretta interpretazione del ruolo urbano di un’area marginale di Firenze e quei precisi valori di spazialità urbana e di architettura rappresentativa, in grado di testimoniare la tradizione fiorentina nel suo rapporto con le trasformazioni contemporanee; dall’altro il progetto vuole analizzare il senso profondo della chiesa da insediare, tentando di esprimerne il carattere ed i valori del sacro. La disposizione degli edifici del centro parrocchiale che ribadiscono il segno del castrum nella disposizione del lotto, unitamente ad uno ‘sgarro’ come l’orientamento della chiesa a nord e quindi ruotata rispetto al reticolo della centuratio, si pongono in un doveroso dialogo con l’asse storico della via Pisana. Un intervento ordinato secondo un modulo di base che servisse come chiave di lettura dell’intero spartito che si sviluppa in ogni sua parte attraverso una reinterpretazione di impianti storici consolidati. I volumi, su tutti la

chiesa, che apparissero nitidi, immediati, chiari nella loro interpretazione di funzioni e forme; un ordine ed un istintivo orientamento all’interno di una gerarchia di segni forti e dinamici dentro e verso spazi aperti e di pertinenza. La facciata della chiesa assume un doppio significato; da un lato costituisce il filtro con l’ambiente circostante, il limen, l’elemento di discontinuità col resto della città segnalando in modo chiaro l’alterità dello spazio sacro rispetto a quello profano, la sua matrice ‘iniziatica’ ed escatologica; dall’altro costituisce il fondamentale elemento di compenetrazione con lo spazio urbano circostante creando un dialogo con la città anche attraverso la reinterpretazione di linguaggi storici (romanico pisano). La chiesa risulta composta, in definitiva, per aggregazione di volumi chiari e distinti, il principio dell’architettura dentro un’architettura che, compositivamente, crea spazi interstiziali dotati di funzione propria.


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Progetto di concorso per il “Parco della Memoria” San Giuliano di Puglia, Campobasso, ���� A SAN GIULIANO... fuori concorso

Ente banditore: Comune di San Giuliano di Puglia (CB) Progetto: Mario Buonamici_Architettura Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Ascanio Baldacci, Vladimiro Picchi, Francesco Pallavicini, Silvio Oliverio, Gabriele Mallegni e Caterina Sbrana (artisti)

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La realtà storica è un valore ancora esistente e vitale, e la memoria di chi è rimasto vittima dell’immane tragedia deve rimanere sempre vivida e indelebile; solo in questo modo sarà possibile restituire l’identità a quei luoghi. Il nuovo e l’antico, ciò che è progettato e ciò che è preesistente, devono essere integrati gli uni e gli altri in relazioni significative, che si rafforzano e si spiegano reciprocamente. Il terrapieno deve diventare il fulcro di tutto il progetto, deve essere subito riconoscibile e visibile da ogni parte; è la Memoria di quello che è successo e come tale deve diventare l’elemento generatore di tutta la sistemazione del Parco, l’elemento dinamico e vitale. Il Parco deve essere creato dal terrapieno, un luogo che non si confonda con l’edificato della nuova ricostruzione un luogo ‘altro’, denso di significato che si possa porre in dialogo col vecchio centro storico, l’altro luogo denso di significato e Memoria. Un grosso scavo parte dalla vecchia quota di calpestio della scuola e definisce una grande piazza tutta allo stesso piano. La piazza di cemento: un grande invaso di �� x �� ml, completamente realizzato in cemento lisciato e lucidato, decisamente scarno, privo di ogni ornamento, dove gli unici elementi che emergono sono �� sottili colonne che in altezza seguono l’andamento del terreno circostante(�� sono le vittime del sisma). È una piazza fisica e metafisica allo stesso tempo; un luogo che manifesta la propria alterità ma che denuncia la propria fisicità incuneandosi all’interno del terreno. I muri che delimitano il terrapieno della scuola Iovine verranno lasciati inalterati mentre il pavimento verrà ricostruito con una grossa soletta in calcestruzzo, successivamente bocciardata a mano; il volume così recuperato potrà apparire subito nitido, immediato, chiaro

nella sua interpretazione di memoria immediatamente riconoscibile. Il luogo della vecchia scuola diventa, in tal modo, uno vero e proprio spazio sacro: inviolabile, accessibile potenzialmente da chiunque (semplicemente oltrepassando il modesto dislivello esistente tra il pavimento della scuola e la piazza di cemento), ma inaccessibile di fatto al visitatore di passaggio, per il profondo senso di sacralità e di rispetto che lo pervade. Lo spazio antistante il terrapieno a sud, viene identificato naturalmente attraverso il dislivello che esiste col terrapieno della scuola. I rapporti geometrici precisi basati sul modulo di base identificano il nodo centrale da cui può si sviluppa l’intera rampa delimitata dal rivolo d’acqua che si ‘sdoppia’ seguendo l’andamento in pendenza e forma una vasca in corrispondenza dell’ingresso al Parco; una vasca che si ‘riversa’ sul Corso principale attraverso una fitta serie di piccoli ugelli in rame segnalando l’entrata. La piazza antistante il terrapieno sarà tutta lastricata con pietra locale seguendo l’inclinazione della rampa di accesso che risulta allineata con la disposizione degli edifici del vecchio centro del paese. La piazza di pietra: uno spazio delimitato dal terrapieno della scuola, quattro grandi alberi (olmi), due sedute, e un muro in cemento armato a sud, della stessa altezza del terrapieno; un luogo quindi che potrà assumere i connotati di uno spazio dove ci si possa raccogliere in modo più intimo e per la preghiera personale. Il muro al limite sud del parco è la vera e propria opera d’arte commemorativa consistente nella realizzazione di tre grandi lastre di cemento, collocate verticalmente a chiusura del luogo di meditazione e preghiera. Questi grandi muri di cemento recheranno impresse alcune delle fratture superficiali che il terremoto ha provocato sulle mura degli edifici.


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Progetto di concorso per la Nuova Biblioteca comunale Rosignano Marittimo, Livorno, ���� A ROSIGNANO...

Ente banditore: Comune di Rosignano Marittimo (LI) Progetto: Mario Buonamici_Architettura Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Laura Armani, Laura Matteucci (strutture), Ettore Ciabatti (impianti), Alessandro Aliberti, Francesco Pallavicini

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Il significato tradizionale della biblioteca come luogo di custodia, catalogazione e divulgazione delle conoscenze si allarga, includendo, con le nuove tecnologie di informazione, modalità più rapide e informali di accesso al sapere che implicano il potenziamento della sua dimensione collettiva. Pur conservando infatti la connotazione culturale originaria, la biblioteca perde quel carattere sacrale di luogo unico, preposto alla salvaguardia e alla diffusione, per divenire un luogo di comunicazione informale, con funzione polarizzante la vita e gli interessi comunitari, dalla scala del quartiere a quella urbana e territoriale. Il problema del progetto consiste, in definitiva, nel costruire un edificio destinato a una delle principali funzioni di socialità del territorio, in un’area che in questo modo aspira a divenire una parte nevralgica di Rosignano Solvay e il punto nodale di riferimento per una riqualificazione più generale estesa al sistema dei percorsi e del verde di questa parte di territorio. Si è avvertito un forte richiamo ad un’organizzazione planimetrica il più possibile unita nelle sue parti, sia dal punto di vista funzionale ma anche e soprattutto dal punto di vista compositivo e quindi dei rapporti geometrici e proporzionali. Un intervento ordinato secondo un modulo di base che servisse come chiave di lettura dell’intero spartito che si sviluppa in ogni sua parte. La pianta dell’edificio deriva dalla parziale sovrapposizione di due quadrati identici e ruotati tra loro in modo tale da seguire l’andamento dei tracciati viari e della

struttura planimetrica della ‘città giardino’ che costituisce l’impianto originario di Rosignano Solvay, circa un secolo fa. I quadrati sono composti mediante l’aggregazione simmetrica di �� moduli quadrati, di lato �,�� ml, che definiscono la maglia strutturale dei volumi da edificare. Ai quattro quadrati centrali risultano inscritti i due cerchi tangenti fra di loro. Si sovrappongono gli opposti, i pieni e i vuoti, il positivo e il negativo, tutti generati dalla stessa forma originaria. I volumi si completano vicendevolmente ricreando concettualmente il volume originario a base quadrata, la cui altezza corrisponde esattamente alla metà del lato. I volumi, così creati, appaiono nitidi, immediati, chiari nella loro interpretazione di funzioni e forme; un ordine ed un istintivo orientamento all’interno di una gerarchia di segni forti e dinamici dentro e verso spazi aperti e di pertinenza. La biblioteca risulta infatti composta, in definitiva, per aggregazione di volumi puri e distinti, il principio dell’architettura dentro un’architettura che, compositivamente, crea spazi interstiziali dotati di funzione propria. Il progetto può essere visto quindi come il modello di una città. Un muro esterno di cinta racchiude una serie di spazi o di case; la biblioteca è costituita da più costruzioni ed ognuna di queste ha la sua propria identità per quanto riguarda la funzione e la forma; tuttavia le varie parti non sono accostate le une alle altre casualmente, senza un legame preciso, bensì costituiscono un tutto organizzato attorno ad un unico tema.


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Progetto di concorso per la Nuova Biblioteca comunale Legnano, Milano, ���� LA TORRE DEI LIBRI

Ente banditore: Comune di Legnano (MI) Progetto: Mario Buonamici_Architettura Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Ettore Ciabatti (impianti), Mirko Mordagà (strutture), Francesco Pallavicini, Roberto Della Croce Progetto classificato al ��° posto su ��� concorrenti

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Il lotto di intervento è ubicato all’interno dell’area occupata dall’ex Cotonificio Cantoni che risulta oggetto del Programma Integrato di Intervento di riqualificazione urbanistica e funzionale. Si è creata la torre dei libri, un volume alto e snello verso cui poter rivolgere lo sguardo da ogni scorcio, anche della città storica, e da cui poter ammirare il verde del parco urbano e la città del Carroccio. Si è pensato a una massa unitaria ed elementare, un volume compatto e monolitico, tutto rivestito in mattoni che si rivolge verso il centro cittadino con una facciata formata da un partito semplice e diversamente ripetuto. Due grandi squarci a tutta altezza interrompono il volume compatto per inquadrare dall’interno la vista del parco ad est e del fiume Olona a nord. Il progetto ha ricercato forme di intervento coerenti con le specificità di questo luogo che per molti anni ha coinciso con una realtà industriale che ha scandito i ritmi della vita della città contribuendo in modo determinante alla sua crescita, non soltanto dal punto di vista economico. Gli edifici demoliti, che si rivolgevano verso la città con l’estrema eleganza e raffinatezza delle facciate in mattoni e intonaco, appartenevano a questi luoghi e adesso questi luoghi non riescono a privarsene. Cercando di recuperare un senso ormai perso per sempre si mantengono in vita le facciate realizzando nuovi edifici che si aggrappano agli ultimi brandelli di una memoria collettiva che non si vuole cancellare. Nella nostra proposta abbiamo agito in modo completamente opposto; la torre dei libri è realizzata in mattoni e intonaco costituendo l’involucro principale che, privato della facciata verso sud, offre alla vista esterna la propria struttura fatta di setti orizzontali (solai) e verticali (setti di divisione delle sale lettura). Un ricorso alla storia che non deriva dall’intenzione di creare una imitazione e di elaborare elementi storici, bensì un tentativo di

porre l’edificio all’interno di un contesto consolidato, sulla base del quale esso sia comprensibile ed interpretabile. Il fronte diviene monumentale, anche perché soggetto a una prospettiva da lontano, ma assume una monumentalità dinamica, secondo ritmi contemporanei; ambigua fra la modernità di un grande brise-soleil e la classicità di un loggiato monumentale, la facciata offre una grande trasparenza frontale; l’ordine severo dei setti verticali è bilanciato dall’articolazione retrostante della vetrata riflettente: in questo modo il fronte rappresenta anche la vita quotidiana dentro un ordine monumentale moderno. L’impianto planivolumetrico è in grado di interagire con gli spazi pubblici aperti dell’immediato intorno in modo tale da integrarne i percorsi pedonali e il sistema del verde. Una grande copertura ondulata definisce la nuova piazza coperta, ideale ampliamento della piazza IV Novembre verso il parco urbano. Qui si trovano i servizi connessi alla biblioteca, attorno ai quali è possibile sostare e passeggiare senza bagnarsi, e poter godere della vista del parco. Una grande tappeto verde a � metri di altezza che diventa la naturale prosecuzione del parco verso ovest. E’ proprio da questa grande piazza coperta che si accede alla torre dei libri; è la biblioteca vera e propria che risulta strutturata come un grande parallelepipedo con al centro un pozzo a tutt’altezza che divide le sale lettura poste in corrispondenza delle grandi vetrate intervallate dai setti verticali della facciata a sud, con gli spazi dei libri a scaffale aperto e dei servizi a nord. I posti di lettura hanno in tal modo un rapporto diretto con la luce, gli scaffali sono aperti; si può quindi circolare tra i libri mentre, attraversando le passerelle, ci si raccoglie a leggere e studiare verso le fonti di luce. Il grande atrio centrale a tutta altezza permette di comprendere l’articolazione generale di tutto il complesso.


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Progetto di concorso per la Riqualificazione dell’accesso di Civita di Bagnoregio Bagnoregio, Viterbo, ���� LA CITTA’ CHE MUORE

Il ponte come una nuova architettura che va al di là della pura espressione tecnica manifestandosi come fatto pienamente artistico. Un fatto che deriva dalla ricomprensione del luogo, della sua luce e dei suoi materiali; un immedesimarsi in un territorio fortemente caratterizzato dalle forme della sua natura, così sconvolgenti ma anche così affascinanti. Ma qui la natura è in eterno divenire e Civita rappresenta il borgo che sparirà (si dice) proprio per gli effetti della natura stessa. La struttura di

sostegno è formata da scatolari in acciaio tutti diversi tra loro e la percezione che ne deriva è sempre differente a secondo del punto in cui ci si trova, percorrendo la passerella o osservandola da lontano. Un fitto intreccio di nervature variamente disposte che, in lontananza, potrebbe essere percepito come la forma massiccia di un calanco, ma che, avvicinandosi alla passerella e attraversandola a piedi, si dirada, quasi scomparendo alla vista, per poter ammirare la presenza compatta e vacillante del borgo arroccato.

Ente banditore: Comune di Bagnoregio (VT) Progetto: Mario Buonamici_Architettura Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Francesco Pallavicini, Roberto Della Croce

Progetto di concorso per la Nuova Biblioteca comunale Rosignano Marittimo, Livorno, ����

Esposizione presso Sala Gatti dal �� al �� Settembre ����

A ROSIGNANO...

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Progetto di concorso per la Nuova Sede degli Ordini Pistoia, ���� L’OMBRA DI SAN GIORGIO �° classificato ex-aequo

Ente banditore: Le Professioni di Pistoia Spa Progetto: Mario Buonamici_Architettura, Enrico Nieri Studio Gruppo di progettazione: Enrico Nieri (capogruppo), Mario Buonamici, Fabio Camberini, Cristiano Remorini (strutture) Collaboratori: Francesco Pallavicini, Roberto Della Croce, Simone Manetti, Luca Guerrazzi, Edoardo Retini, Maurizio Nieri

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Il progetto prevede la demolizione della parte sud del complesso esistente che comprende la campata n° � attualmente in stato di abbandono e avanzato degrado e la campata n° � che ospita una galleria un tempo destinata al carro ponte. In questa sede è prevista la completa riedificazione di un nuovo edificio. La facciata Coppedè e le prime tre campate vengono conservate anche se subiscono alcune modifiche in via progressivamente maggiore dalla prima campata verso la terza. Le prime due campate vengono destinate alla sede degli Ordini Professionali, con tutti gli spazi necessari definiti dal bando di concorso. La terza campata è destinata in parte alla galleria di collegamento trasversale e in parte alla hall del polo direzionale. Il nuovo edificio che si estende verso sud è destinato ad ospitare gli uffici del polo direzionale, e nella parte di testa a piano terra con accesso da sud alcuni spazi commerciali. E’ previsto un piano interrato destinato ad autorimessa che si spinge dalla spina centrale fin sotto la terza campata dell’edificio storico. Il progetto tende a privilegiare l’aspetto dell’interrelazione, che si riscontra nella progettazione degli spazi distributivi e di disimpegno, solitamente considerati secondari e di risulta, e che invece divengono zone privilegiate, di ingresso e di ricevimento, zone per la lettura e la documentazione, zone per la socializzazione e il dialogo (Hall centrale a piano terra). La Hall al piano terra si distende nella zona centrale a costituire una piccola piazza interna, dove potersi sedere comodamente, sorseggiare del Tè, leggere usufruendo della piccola biblioteca al piano terra e spostarsi in questo spazio pensato

come un’area lettura attesa e intrattenimento per possibili momenti di incontro e scambio tra professionisti dei vari Ordini, in un reciproco accrescimento professionale, o tra questi e i cittadini. Tutto questo spazio è inoltre valorizzato dalla posizione dell’accesso principale collocato sulla facciata nord (facciata Coppedè) e dalla conformazione interna che permette di avere uno spazio centrale libero al piano terra, dilatato sulle due prime campate, e che si chiude nella parte sud con una vetrata affacciata verso la galleria trasversale aperta della terza campata. La facciata Coppedè, come tendenzialmente gran parte dell’architettura Liberty in Italia, è costituita da un complesso apparato decorativo plastico che si distende sulla pelle dell’edificio attraverso elementi di tipo “tridimensionale”, altorilievi, aggetti, decorazioni ed elementi modellati sulla scala architettonica più che su quella pittorica. L’edificio di Coppedè presenta tali caratteristiche; la facciata tridimensionale e ricca di elementi di superficie si spoglia lateralmente individuando solo scansioni di aperture regolari e finestre ad arco. Si può così prefigurare un sistema composto dal prospetto principale di testa a nord e dai laterali a est e ovest, fortemente diversificati per morfologia. Lo stesso sistema compositivo è stato adottato nella soluzione del nuovo fabbricato: i prospetti laterali sono semplici e regolari mentre la facciata di testa a sud, verso l’asse attrezzato, risulta caratterizzata da un susseguirsi di elementi decorativi e funzionali fortemente aggettanti di tipo “tridimensionale”, in grado di innescare effetti di ombreggiature dinamiche sulla vetrata sottostante.


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Progetto di concorso per la Nuova Sede del Centro Edile Vicenza, ���� A VICENZA...

Ente banditore: Centro Edile Andrea Palladio, Vicenza Progetto: Mario Buonamici_Architettura, Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio

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ILa proposta per la realizzazione della Nuova Sede del Centro Edile “Andrea Palladio”, Cassa Edile e del Comitato Paritetico Territoriale della Provincia di Vicenza ha origine dalla ricerca di un sistema urbano, connesso ad un coerente impalcato architettonico, forte, solido, chiaro e riconoscibile. Il lotto di intervento si trova a nord del centro di Vicenza, in una zona interna posta in prossimità del viale Cricoli a cui si accede da via Mora; tale zona è denominata Cittadella degli Studi in quanto vi sono localizzate varie strutture scolastiche secondarie. Un contesto caratterizzato dalla presenza di elementi naturalistici caratterizzanti come il fiume e il parco Astichello, nonché dalla continuità col tessuto edilizio di Vicenza. Si è pensato a una massa unitaria ed elementare, un volume compatto e monolitico, immediatamente riconoscibile da chi percorre l’adiacente viale Cricoli e che lentamente si dissolva ad una comprensione più di dettaglio. Il volume massivo è in realtà costituito da due parallelepipedi paralleli discostati tra loro in modo tale da lasciare spazio ad un grande vuoto centrale a tutt’altezza interamente vetrato. Uno spazio centrale che contraddistingue il cuore dell’edificio; completamente aperto verso l’esterno verso il quale si affacciano tutti i percorsi di collegamento verticale ed orizzontali; un esterno portato all’interno insieme alla ricchezza del verde e della natura circostante. La sorpresa di uno spazio “straordinario” ma immediato ed accogliente, privo di forzature espressive o ridondanti orpelli è tangibile ed in estrema coerenza con la percezione del suo volume esterno: essenziale, severo in una forma tipizzata e senza tempo di un programma espressivo sovraccarico di contenuti. A scala tipologica, quello che viene riproposto, anche attraverso la scelta dei materiali è in sostanza un tema tipico

per un edificio a valenza pubblica, ovvero il grande involucro chiuso, la cassa; ma la novità, determinata dal carattere di contemporaneità che tale edificio deve possedere, risiede nella smaterializzazione di tale volume attraverso l’uso delle grandi aperture di vetro. L’edificio in questo modo, con la sua massa apparentemente chiusa, con la sue doppie facciate, unite tra loro attraverso la grande serra pubblica, appare in bilico tra il costruito e l’ambiente circostante. L’edificio risulta composto, in definitiva, per aggregazione di volumi chiari e distinti. L’intera area interna è caratterizzata dal grande vuoto centrale completamente vetrato: un grande atrio a tutta altezza, immerso nel verde, che permette di comprendere l’articolazione generale di tutto il complesso; un facilità di lettura di tutto l’organismo edilizio immediatamente percepibile da chi entra nella reception; un’area diversamente fruibile dove potranno essere dislocati i box per le informazioni e le sedute che accoglieranno i visitatori in attesa e gli impiegati durante i tempi ricreativi. Una zona completamente vetrata da cui poter vedere il cielo; una struttura a gabbia tridimensionale metallica che sostiene le ampie vetrate trasparenti per creare sulle pareti motivi sempre diversi a seconda dell’ombra che proiettano; una vera e propria decorazione architettonica non costruita ma dinamica. Le coperture dei volumi sono realizzate completamente a verde con messa a dimora di alberature a foglie caduche. Gli spazi verdi sono organizzati in modo da offrire un filtro climatico naturale all’edificio a seconda dell’orientamento e della stagione La zona centrale risulta in definitiva una vera e propria serra in grado di equilibrare gli sbalzi termici grazie alla ventilazione naturale che può garantire.


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Progetto di concorso per la Riqualificazione di un’area urbana Viareggio, Lucca, ���� SULLA SPIAGGIA E DI LA’ DAL MOLO �° classificato

Ente banditore: VIAREGIA Srl, Genova Progetto: Mario Buonamici_Architettura, Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio

Il progetto deve tendere a ridefinire un luogo; si deve porre come obiettivo la ricerca della corretta interpretazione del ruolo urbano dell'area oggetto del concorso e di quei precisi valori di spazialità urbana e di architettura rappresentativa, in grado di testimoniare la tradizione storica della città di Viareggio nel suo rapporto con le trasformazioni contemporanee; nell’organizzazione dei suoi spazi e nelle forme della sua architettura. I principi formali sono derivati dal contesto, dall’architettura preesistente; tuttavia non come imitazione di quanto già esisteva, bensì nel senso di una interpretazione di ciò che esiste sempre, nella memoria collettiva. Il ricorso alla storia non deriva quindi dall’intenzione di creare una imitazione e di elaborare elementi storici, bensì è piuttosto il tentativo di porre l’edificio all’interno di un contesto storico, sulla base del quale esso è comprensibile ed interpretabile. Il tema compositivo fondamentale è quello dell’edificio ripetuto e delle sue piccole variazioni. La variazione del medesimo edificio lo specializza in alcuni punti, lo adatta allo spazio urbano di cui è parte integrante, gli fa assumere un carattere introducendolo nel mondo delle piccole differenze che sono l’essenza stessa dell’architettura. Tali variantismi sono determinati dalla diversificazione del rivestimento delle singole facciate che non vuole dissimulare un qualcosa che non è, piuttosto si fa forte della propria condizione di pura maschera ‘denunciandosi’ apertamente come puro fatto decorativo. Abbiamo fatto sopralluoghi ma soprattutto viviamo Viareggio quasi ogni giorno percorrendone la Passeggiata; e se da una parte lo stile dell’antico caffè Margherita ormai ci appartiene; dall’altra, rimaniamo incantati dagli alberi delle navi ormeggiate che, stagliandosi contro il cielo, disegnano il paesaggio verso il molo. Gli eclettici palazzi novecenteschi lungo mare elevano il carattere della città verso un’alta aristocrazia ormai perduta; veri e propri palazzi di città che lasciano il posto ad alberghi di un lusso sognato da tutti. Per riordinare tutte queste suggestioni abbiamo creato un sistema

scomposto degli elementi architettonici che caratterizzano la facciata tradizionale: solaio marcapiano, pilastro lesena, muro finestra/pieno vuoto, loggiati con filtri frangisole che, composti in modo diversificato, caratterizzano i singoli prospetti fra di loro alla ricerca del necessario dialogo con la città; infine abbiamo cercato di ricomporre tali elementi per definire una composizione coerente e adeguata delle singole facciate. Verso la piazza Mazzini la scansione dei pilastri alti cinque piani, intersecati ai solai orizzontali, determinano una griglia che ricompone il fronte compatto degli edifici verso la piazza. In tal modo il prospetto lungo la piazza Mazzini definisce sia l’edificio caratterizzato dalla presenza del sistema dei loggiati con frangisole sia la piazza interna pubblica segnalata dai � pilastri a ‘perdere’ (ricordi della Casa del Fascio o rimandi alle tipiche membrature del Liberty?). Sulla via Carducci la pelle dell’edificio si interrompe facendo emergere il volume trasparente vetrato. Un affaccio privilegiato, verso il mare, verso la passeggiata, verso i carri del Carnevale. Entrambi gli edifici in questo modo si differenziano dalla cortina muraria che contraddistingue i palazzi del lungo mare evidenziando la propria contemporaneità anche attraverso l’uso degli sbalzi accentuati dal trattamento superficiale a vetro del corpo di fabbrica che si protendono verso il mare. La facciata lungo la via D’Annunzio reinterpreta la tipologia del palazzo di città attraverso la sovrapposizione di trame fitte di vuoti e pieni sempre uguali. La finestra ripetuta e il setto murario intonacato e listato sempre uguali a sé stessi ricompongono la cortina muraria del palazzo novecentesco; ma prima dell’incrocio con la via Carducci il nastro si contorce e si incurva delineando la parete curvilinea che definisce l’angolo, anche qui la memoria della torretta del vecchio villino liberty è richiamata dalla ‘lanterna’ sul tetto, unico elemento che supera i �� metri previsti dal progetto ma che determina l’elemento di richiamo inconfondibile.

Il sito Europaconcorsi in data � Aprile ���� dedica la copertina al progetto

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Progetto della nuova facciata di Logge di Banchi Pisa, ���� VISIONI

Concept: Roberto Pasqualetti Progetto: Mario Buonamici_Architettura, Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio

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Un intervento "sopra" la città storica; con l'obiettivo di scartare avvilenti reinterpretazioni di apparati decorativi, si è tentato di ri-comprendere il senso del luogo, della storia e dell'istituzione da rappresentare, cercando di esprimerne il carattere attraverso figurazioni contemporanee. La facciata monumentale del primo piano si smaterializza rivelando alla città lo straordinario interno sconosciuto ai più; la maglia metallica trasparente del rivestimento nega il concetto di facciata tradizionale diventando uno schermo urbano che proietta luci e immagini sempre diverse su tutta la città.


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Progetto di concorso per la Realizzazione del “Borgo delle Contrade” Atena, Roma, ���� IL BORGO MANCATO fuori concorso

Ente banditore: Società LARI arl, Colleferro, (RM) Progetto: Mario Buonamici_Architettura, Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Ascanio Baldacci, Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio, Gabriele Mallegni (artista)

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Un tema nuovo ci viene proposto; rivestire la pelle di volumetrie già definite. Si è avvertito un forte richiamo ad un’organizzazione planimetrica il più possibile unita nelle sue parti soprattutto dal punto di vista compositivo e quindi dei rapporti geometrici e proporzionali con ogni parte del tessuto edilizio. Abbiamo quindi cercato di disegnare il portico secondo un modulo di base che servisse come chiave di lettura dell’intero intervento planivolumetrico. Tale modulo non è certamente dedotto da esigenze funzionalistiche-strutturali, bensì rappresenta un simbolo sul quale poter tracciare le linee fondamentali del nuovo intervento. Il progetto può quindi prendere la mosse non dagli obbiettivi funzionali, poiché questi non contengono nessun stimolo formale, bensì deve esistere un’idea artistica, un tema che stia alla base dell’architettura, nel cui contesto gli elementi e i processi funzionali siano inseriti in modo significativo. Risulta evidente quindi che la scelta architettonica di dettaglio delle facciate sia determinante per la caratterizzazione del comparto nel suo complesso. Il tema compositivo fondamentale che si è scelto è quello dell’edificio ripetuto e delle sue piccole variazioni. La variazione del medesimo edificio lo specializza in alcuni punti, lo adatta allo spazio urbano di cui è parte integrante, gli fa assumere un carattere introducendolo nel mondo delle piccole differenze che sono l’essenza stessa dell’architettura. Tali variantismi sono determinati dalla variazione del rivestimento delle singole facciate; rivestimento che non vuole dissimulare un qualcosa che non è piuttosto si fa forte della propria condizione di pura maschera ‘denunciandosi’ apertamente come puro fatto decorativo. Il nostro intervento nei riguardi della piazza centrale si è rivolto

essenzialmente a considerare questo spazio come luogo concentrico di riunione che il significato stesso della parola le ha sempre attribuito,lasciandola priva di ogni intervento volumetrico ad eccezione di un punto di riconoscimento quale intersezione dei due assi principali espletato con uno specchio d'acqua ed un getto verticale. Come elemento di partizione e figurativo della piazza è emerso fortemente il sistema radiale che la forma stessa suggerisce creando una pavimentazione a ricorsi geometrici che percorre tutto lo spazio, andando ad inserirsi nei passaggi aperti del porticato e proseguendo oltre la linea di demarcazione della zona considerata, per andare ad integrarsi nell'area di ambito pubblico lungo l'asse principale. L’intero complesso insediativo è strettamente collegato dai due elementi fondamentali costituiti dall’asse centrale e dal portale di accesso. La volontà di caratterizzare una visuale complessiva del lotto che, dall’estremità a sud del comparto, percorra l’intero spazio lungo l’asse principale, è stata ottenuta sfruttando l’apertura, che al piano terra esiste tra le due parti della struttura commerciale in corrispondenza della galleria coperta, tagliando i due edifici sia in facciata che in copertura. L’elemento conclusivo che costituisce il punto focale dell’intero progetto, elemento di attrattiva simbolica di accesso all’area, è il portale che si è previsto realizzare come stilizzazione dell’Arco Borghese, con le sue stesse proporzioni ma di dimensioni ridotte, visibile anche dalla lunga distanza. In una visuale planimetrica d’insieme, si percepisce la concezioe spaziale voluta, con l’inizo di un percorso identificato dall’arco di accesso, una viabilità direzionale che attraversa i due edifici fino ad arrivare alla piazza privata, oltre che dagli spazi aperti immersi nel verde.


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Progetto di concorso per la Riqualificazione della piazza Gregis Gorlago, Bergamo, ����

Ente banditore: Comune di Gorlago, (BG) Progetto: Mario Buonamici_Architettura, Gruppo di progettazione: Mario Buonamici (capogruppo), Francesco Pallavicini, Fabio Tribuzio

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Il concorso si pone l’obiettivo di acquisire una pluralità di idee generali per la ricomposizione urbana di quest’area centrale del paese di Gorlago. La piazza anche se non è centrale rispetto al nucleo storico del paese svolge un ruolo strategico e di "centralità" rispetto alle attività sociali che si svolgono a Gorlago; il municipio, la farmacia, due banche e varie attività commerciali. Purtroppo però il suo utilizzo principale attualmente è di un vero e proprio parcheggio, penalizzando ogni tipo di funzione sociale che qui si potrebbe svolgere. L’idea progettuale conferma gli attuali dislivelli esistenti tra la piazza e il viale Facchinetti in modo da differenziare anche fisicamente la zona di transito e la sosta dall’area strettamente pedonale, interdetta alle auto. La zona pedonale è caratterizzata da un’ampia zona a verde che ingloba le alberature esistenti e da un’altrettanta ampia zona pavimentata in pietra locale grigia in aderenza ai fabbricati a sud della piazza; quest’area si caratterizza dalla posa della pietra in lastre regolari rettangolari a correre montate entro una larga trama di ricorsi messi in risalto da listelli in acciaio ‘corten’ che favoriscono la percezione della posa regolare a scala ‘territoriale’. Il reticolato forma delle grandi specchiature di ricorsi di pietra che si interrompono in maniera irregolare verso il prato a verde verso nord, suggerendo l’immagine di una posa di lastre giganti che partono dal centro del paese e si fermano adagiandosi sul prato. Il confine della pietra con il verde forgia un basso volume orizzontale che, seguendo interamente il limite della pavimentazione, diventa supporto per panche in legno, porta-biciclette, cestini e vasi in acciaio “corten”. Nello spazio pubblico si è passati da una concezione di tipo tradizionale monumentale rappresentativa e simbolica ad una concezione più attiva, operativa. Dal vecchio

spazio pubblico siamo giunti ad uno spazio relazionale, autenticamente collettivo, disponibile all’uso, al godimento,allo stimolo, alla sorpresa, all’attività, basato sull’indeterminatezza del dinamico e sull’intercambiabilità di scenari effimeri attivati da coloro che vivono questi spazi. Secondo quest’ottica abbiamo ripensato ad una delle idee che il bando propone relativa ad individuare eventuali richiami all’attività operativa recenti di Gorlago come gli spolveriner e i tirafii. Abbiamo riflettuto al tema dell’emergenza, del monumento, che tradizionalmente è sempre stato il punto focale degli esterni urbani; in questo caso non può più essere figurativo, non può più rimandare a delle storie vissute o a dei valori ad essi connessi e la scultura esprime un’alternativa fondata su un linguaggio astratto Abbiamo ipotizzato di creare una base su cui collocare l’opera d’arte in modo che possa essere sempre percepita come punto di riferimento ma potrebbe cambiare di volta in volta assumendo un carattere di temporalità quasi in contraddizione con il concetto intrinseco di monumento istituzionale. Il lato est della piazza assume una connotazione diversa; si intuisce che siamo in una zona più ‘raccolta’, da cui si osserva il grande spazio lastricato in pietra sottostante (dislivello di circa �� cm) stando seduti o appoggiati su una “tribunetta” in legno che di volta in volta potrebbe essere usata come un’area intrattenimento, un palchetto per esibizioni, uno spazio per esposizione o una vera e propria tribuna per una vista privilegiata su un evento che potrebbe svolgersi nel prato. In questa zona la piazza trova una sua ideale conclusione e lo specchio d’acqua che si crea all’incontro della pedana in legno con la pavimentazione in pietra è un preciso richiamo concetttuale al vicino fiume Cherio; la serie di fontanelle da cui sgorga acqua sempre in movimento ne è la conferma


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ATTIVITA’ PRINCIPALE SVOLTA

����/�� – Manutenzione straordinaria per rifacimento copertura e facciate di immobile storico posto in Lno. Gambacorti a Pisa, importo lavori L. ���.���.���. Committente privato – condominio – Livello dell’incarico svolto: Direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto : OPERE EDILI: Direzione lavori; con Baroni e Buonamici Associati;

mento e Recupero a residenza del Complesso Edlizio Ex Fornace in località San Giovanni alla Vena nel Comune di Vicopisano (PI); committente privato. Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; con Baroni e Buonamici Associati;

���� - Ristrutturazione con Sopraelevazione di villa posta in Tirrenia Via dei Salici; committente privato L. ���.���.��� – Livello dell’incarico svolto: Progetto definitvo, esecutivo, Direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; con Baroni e Buonamici Associati;

����/���� - II Lotto relativo alla realizzazione della “Zona per servizi pubblici e di interesse pubblico a favore dell’impresa - Polo Tecnologico” nella frazione di Navacchio nel Comune di Cascina; committente Polo Navacchio - Architetti Associati Ciampa – Lazzeroni € �.���.���,�� – Livello dell’incarico svolto: Assistenza alla Direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori, Edifici specialistici e di rilevante importanza tecnica e architettonica; con Baroni e Buonamici Associati;

����/�� – Manutenzione straordinaria per rifacimento copertura e facciate di immobile storico posto in via degli Orafi a Pisa, importo lavori L. ���.���.���. Committente privato – Livello dell’incarico svolto: Direzione dei lavori Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; con Baroni e Buonamici Associati; ���� - Ristrutturazione delle ex Scuderie a Coltano (PI) da adibire ad attività turisticoricettiva, predisposizione di progetto conforme alla ���/�� per l’accesso ai finanziamenti comunitari, committente privato L.���.���.��� – Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Edifici specialistici e di rilevante importanza tecnica e architettonica; con Baroni e Buonamici Associati; ���� – Committente: Comune di Montopoli Valdarno (PI) - Progettazione strutturale di copertura di bocciodromo presso il Bosco dei Frati – San Romano; importo lavori L.��.���.��� Livello dell’incarico svolto: Progetto strutturale Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Edifici di carattere sportivo; con Baroni e Buonamici Associati; ���� – Committente: Comune di Pisa - Piano di Sicurezza e Coordinamento alla Esecuzione relativo al Restauro ed adeguamento Abbazia di San Zeno a Pisa, importo lavori L.���.���.���; Livello dell’incarico svolto: Coordinamento alla sicurezza - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Edifici specialistici e di rilevante importanza tecnica e architettonica: con Baroni e Buonamici Associati; ���� – Progetto di P.d.R. – Intervento di Risana-

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����/�� – Progetto di P.d.R – Intervento di Risanamento e Ristrutturazione Urbanistica di tipo residenziale e produttivo del Comparto posto in località Campo nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente privato - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ���� - ATER - Comune di Stazzema – Assitente ai lavori del cantiere di Ricostruzione della frazione di Cardoso colpita dagli eventi del giugno ���� – Opere di Urbanizzazione a Vallinventri; Importo lavori € �.���.���; Progettista e D.L. Arch. Mauro Ciampa – Livello dell’incarico svolto: Assistenza alla Direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori, Progettazione di infrastrutture; i ����/�� - Committente: Comune di Pontedera (PI) - Piano di Sicurezza e Coordinamento alla Esecuzione per Lavori di Realizzazione di due parchegggi posti in P.zza Berlinguer e in via R. Piaggio a Pontedera (PI), importo lavori € ���.���; Livello dell’incarico svolto: Coordinamento alla sicurezza - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Progettazione di infrastrutture; ���� - Committente: Comune di Volterra (PI) Piano di Sicurezza relativo ai Lavori di Restauro facciate interne e Realizzazione di impianto ascensore nel Palazzo Pretorio a Volterra (PI), importo lavori € ���.���; Livello dell’incarico svolto: Coordinamento alla sicurezza - Tipologia


del servizio svolto: OPERE EDILI: Edifici specialistici e di rilevante importanza tecnica e architettonica; ���� - Realizzazione di fabbricato produttivo di tipo artigianale in località Campo nel Comune di San Giuliano Terme (PI) - Importo lavori € ���.���,�� – Committente: Grassini Amilcare s.n.c. – Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione dei lavori , coordinamento alla sicurezza - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Edifici produttivi, Direzione lavori, Coordinamento piano della sicurezza; ����/Variante ���� – Progetto di P.d.R – Intervento di Riqualificazione urbanistica con recupero di annessi agricoli e fabbricati produttivi dismessi da destinare a residenza, in località Gello nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente privato - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ����/�� - Committente: Arcidiocesi Di Pisa, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici: Piano di Sicurezza e Coordinamento alla Esecuzione dei Lavori di Restauro E Consolidamento Statico della Chiesa di S. Pietro in Vinculis a Pisa; Livello dell’incarico svolto: Coordinamento alla sicurezza - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Edifici specialistici e di rilevante importanza tecnica e architettonica; ���� – Committente: Comunità Montana Alta Versilia – Piano di Sicurezza e Coordinamento alla Esecuzione dei Lavori per opere infrastrutturali e attrezzature connesse al turismo per la valorizzazione dell’Antro del Corchia e dell’Alpe di Pruno e Volegno – Progetto Esecutivo �° Lotto € ���.���; Livello dell’incarico svolto: Coordinamento alla sicurezza - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Progettazione di infrastrutture; ����/�� - Progetto di Ristrutturazione e direzione lavori di villa storica in località San Lorenzo alle Corti nel Comune di Cascina (PI), committente privato - Importo lavori € ���.���,��; - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione dei lavori, - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ����/���� - Progetto di Ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso di annessi agricoli

da destinare a civile abitazione posti in località Patrignone nel Comune di San Giuliano Terme (PI), committente privato; Importo lavori € ���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ���� – Ampliamento di villa unifamiliare in località Gello nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente privato - Importo lavori € ���.���,�� Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ����/�� – Direzione dei Lavori, Piano di Sicurezza e Coordinamento alla Esecuzione dei Lavori di Restauro e Realizzazione impianto ascensore in edificio storico in P.zza Buonamici a Pisa; committente privato - Importo lavori € ���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto definitivo, esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ���� – Progetto di un Parco Giochi di circa ��.��� mq da realizzarsi nel Comune di San Giuliano Terme (PI), committente Piccolo Mondo s.r.l.; Importo lavori € �.���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Edifici produttivi, Edifici di carattere sportivo, Direzione lavori; ���� – Progetto di Piano Particolareggiato – Realizzazione di un’area attrezzata per attività sportive e ricreative, in località Asciano nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente Finanza locale sporting s.r.l. - Livello dell’incarico svolto: Progetto definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ���� – Realizzazione di villa unifamiliare in località Ripafratta nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente privato - Importo lavori € ���.���,�� Livello dell’incarico svolto: Progetto esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ���� – Realizzazione di un fabbricato composto da tre unità immobiliari in località Gello nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente privato - Importo lavori € ���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ���� – Realizzazione di quattro villette a schiera in

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località Campo nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente privato - Importo lavori € ���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ���� - Progetto di Piano Particolareggiato - Area destinata ad Attrezzature sportive e ricreativeServizi a carattere privato (area attrezzata espositiva) in località Asciano nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente: società immobiliare - Livello dell’incarico svolto: Progetto definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ���� - Progetto di Piano di Lottizzazione Realizzazione di fabbricati a tipologia bifamiliare per �� unità immobilari in località Ripafratta nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente: società cooperativa - Livello dell’incarico svolto: Progetto di massima - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica; ���� - Progetto di P.d.R – Intervento di Riqualificazione urbanistica con recupero di annessi agricoli da destinare a residenza, in località Gello nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente privato - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ���� – Progetto di Piano Particolareggiato per la realizzazione di un Centro Commerciale in località Ponticelli nel Comune di Santa Maria a Monte (PI); committente: società immobliare-cooperativa Importo lavori € �.���.���,�� Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ���� – Progetto di Piano Attuativo per la realizzazione di � fabbricati per complessive � unità abitative in località Latignano nel Comune di Cascina (PI) committente: società cooperativa Importo lavori € ���.���,�� Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ���� – Ristrutturazione di fabbricato da adibire a civile abitazione per complessivi � appartamenti in località Agnano nel Comune di San Giuliano

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Terme (PI); committente privato - Importo lavori € ���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo esecutivo, direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ���� – Progetto di P.d.R – Intervento di Riqualificazione urbanistica con recupero di immobili storici da destinare a residenza in località Agnano nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente: società immobiliare - Importo lavori € �.���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa; ���� – Studio di fattibilità per la Realizzazione di un Centro commerciale e di un Insediamento residenziale nel Comune di San Giuliano Terme (PI); committente: società cooperativa - Importo opere € �.���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare - Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Studio di fattibilità; ���� – Progetto per la Realizzazione di un Centro Commerciale in località Ponticelli nel Comune di Santa Maria a Monte (PI); committente: società immobliare-cooperativa - Importo lavori € �.���.���,�� Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI; ���� – Progetto di completamento e Direzione dei Lavori di edificio a destinazione artigianale nel Comune di Pisa; committente società privata; importo lavori € ���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto esecutivo, direzione dei lavori Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori; ���� - Progetto di Ristrutturazione fabbricato artigianale da destinare a Sede società di Servizi nel Comune di Pontedera (PI); committente società pubblico-privata; importo lavori € ���.���,�� - Livello dell’incarico svolto: Progetto esecutivo , direzione dei lavori - Tipologia del servizio svolto: OPERE EDILI: Direzione lavori. ���� - Variante al Piano Regolatore del Comune di Santa Maria a Monte (PI) per ampliamento zona da destinare ad incremento zootecnico; committente società privata - Livello dell’incarico svolto: Progetto preliminare, definitivo- Tipologia del servizio svolto: URBANISTICA: Progettazione urbanistica generale e attuativa.


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Mario Buonamici_Architettura Studio Via Ulisse Dini ��/d ����� San Giuliano Terme, Pisa Tel. (+��) ��� ������ Fax (+��) ��� ������ e-mail mbarchitettura@alice.it e-mail certificata mario.buonamici@archiworldpec.it sito web www.ec�.it/mariobuonamici

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