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UN PO’ rievocazione MEDIEVALE, UN PO’ festival ANNI SETTANTA, IL “castel show” È, SOPRATTUTTO, UN RITROVO PER GLI IMPALLINATI DI VESPA, LAMBRETTA, tuning e VIAGGI

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di Davide Marelli, foto di Fabrizio Minini e Davide Marelli

itrovarsi tra le mura di un castello per condividere una passione che è anche uno stile di vita, e che alla moto (allo scooter in questo caso) fa fare quasi solo da accessorio. Questo è il senso del raduno “Castel Show 2013” di Breno, giunto alla sua ottava edizione e nato come ritrovo di nuova genìa di Mod. Il movimento originale nasce a Londra negli anni 50, grazie ad alcuni giovani che si definivano MODernisti e che avevano nell’eleganza del vestito e nella musica il collante. La scoperta della moda italiana, delle giacche classiche sartoriali a tre bottoni fu il ponte che portò i giovani inglesi incravattati a valutare il design degli scooter italiani (Lambretta e Vespa) come elemento per distinguersi. Ma, poi, lo stile Mod ha avuto altre fenomenologie, fra 156 | MOTOCICLISMO settembre 2013

cui gli Scooterboys, che fanno della meccanica scooteristica la loro principale passione. In Italia questo movimento è rappresentato dalla sigla SIR (Scooterclub Italiani Riuniti) e ha nei colleghi inglesi della rivista Scootering il principale riferimento d’informazione. LA COMPAGNIA dei LEBOWSKI Anche la Lebowski Scooter Gang (www.lebowskisg.org), che ha organizzato l’evento, rientra nel genere ma è anche molto altro: per esempio ha il culto per il protagonista del celebre film degli anni 90, diretto dai fratelli Coen, “Il Grande Lebowski”. Parliamo di “Drugo”, un bohemienne californiano, interpretato da Jeff Bridges, amante del cocktail White Russian e del bowling. La “gang” fondata da Vittorio Santi e Aldo Barbieri sposa quello stile “scapigliato” ma se il personaggio del film era piuttosto radicato nel

suo ambiente il nostro gruppo, invece, fa del viaggio (fatto col pretesto di andare ai raduni dei club amici) la sua principale passione. A differenza delle rigide regole dei più formali Vespa e Lambretta Club nel mondo, gli Scooter Club accettano, anzi esaltano la trasformazione dei mezzi. Aldo Barbieri, boss del gruppo, nonché consigliere SIR è la nostra guida nel mondo dello scooterismo oltre che padrone di casa della festa. Lui possiede un’autentica icona, l’ultima Lambretta, il più potente veloce e di grossa cilindrata scooter uscito dalla fabbrica di Lambrate, una a DL 200, ritrovata nel più classico dei modi, in una legnaia di una vicina, a un chilometro da casa. Fabrizio Minini, il fotografo della compagnia, è uno di quelli che vive i raduni degli amici come prestesto per viaggiare. Abita attualmente in Somalia, dove è responsabile per la logistica di un’importante ONG, guida una Vespa GL 150


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FESTA BRUTA 1-2-3-4 LAMBRETTA, VESPA, LOCANDINE OPTICAL E VINILI, IL PASSATO CHE CICLICAMENTE TORNA... E GLI ANNI 70 TORNANO SEMPRE. 5 DANIELE GIUNGE A BRENO SULLA SUA RALLY 200 E INCONTRA LA SORELLA TEDESCA. 6 LA PRIMAVERA DI ANTONIETTA FA CANYONING NELLA REMOTA VAL TALEGGIO (BG). 7 GLI OSTI DEL CASTELLO, MARCELLO E FABIO, VOLONTARI SPINATORI DI BIRRA. 8 VESPA RALLY 200 TEDESCA NELLA PIAZZA PRESSO IL CASTELLO A BRENO (BS). 9 ACCAMPAMENTO DEL ROLLERMÜNCHE, SCOOTERCLUB DA FRIBURGO. 10 IL ROCK DEI THEE JONES BONES MAXIMUM ROCK’N’ROLL. 11 FABRIZIO: DALLA SOMALIA A BRENO PER AMORE DELLA VESPA E DELLA BIRRA.

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Raduno a Breno (BS) bicolore. Vittorio Santi, fondatore insieme ad Aldo, è l’artista grafico del sito web e delle locandine (molto belle e curate) dei “Lebowski” ed è una vera enciclopedia cinematografica. Infine, fra i capofila della gang, c’è Marcello Ghitti, che è passato da un PX Millenniun ad una Vespa anni ’70, una GTR 125, conservata ma con un cuore in evoluzione, mentre mantiene la sua prima Vespa 50 faro tondo, anni 60, per il figlio che oggi ha solo due anni.

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I NUOVI BARBARI Ma il Castel Show non è una stretta cricca, è davvero aperto a tante realtà. Per esempio, lo scooter club tedesco Rollermünche, che proviene dalle parti di Friburgo, partecipa ogni anno all’evento camuno. L’amicizia tra i due gruppi nacque nel 2011 a causa di un incidente. Uno scooterista tedesco si ruppe una gamba e dovette rimaner ricoverato nel bresciano per dei giorni. I Lebowski sbrigarono tutte le pratiche burocratiche ed umane del caso, cementando la fratellanza tra i club ed ottenendo ospitalità al raduno del club germanico (guadagnandoci in qualità della birra!). Gli scooteristi della sig.ra Merkel hanno attraversato le Alpi con le loro Vespa come novelli barbari. Poco stile ma tanta sostanza. La famosa ed illegale (in Italia) marmitta Scorpion, del resto, nasce da quelle parti, i più grossi ricambisti, elaboratori e commercianti di gioielleria tuning per scooter classici hanno sede in Baviera (www.sip-scootershop.com). I loro motori truccati, però, parlano italiano sfoggiando marchi storici del settore, che fanno ancora sognare chi ha l’età per farlo: Pinasco, Malossi e Polini. Va detto, poi, che tra gli scooterboys non ci sono solo nostalgici quarantenni (e oltre), ma anche supergiovani come Enrico Pavesi dell’Insubriaconi Scooter Club di Varese, appena ventenne, che vanta una meravigliosa ET3 zavorrata da kg di specchietti e fari supplementari. LA COPPA “DRUGO” Come in ogni raduno anche a Breno si son premiati i più valorosi. Oltre al classicissimo premio per il partecipante venuto da più lontano, si son voluti incoronare Re (Thomas

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RADUNO PANORAMICO 1 CAMPEGGIARE IN UN CASTELLO NON CAPITA SPESSO, QUELLO DI BRENO, PER UN GIORNO, È DIVENTATO IL BASTIONE DEI BIKERS. SFILATA DI VESPA COLOR CREMISI E DI UNA LAMBRETTA PESANTEMENTE RIVISITATA. 3 I NOSTRI ANTONIETTA E DANIELE, IN VIAGGIO PER RAGGIUNGERE IL RADUNO. QUI SONO FRA LE FALESIE DEL VERSANTE BERGAMASCO DELLA VAL TALEGGIO (BG).


I “DRUGHI” 1VITTORIO SANTI, FUMETTISTA, REALIZZA LE OPERE GRAFICHE DEL GRUPPO. HA FATTO LA SUATESI DI LAUREA SU UN VIAGGIO IN SELLA ALLA SUA VESPA GL. 2 ALDO BARBIERI HA FONDATO I LEBOWSKI CON VITTORIO. HA UN LAMBRETTA DL 200 E FA IL DJ PROPONENDO MUSICA SOUL E NORTHERN. 3 FABRIZIO MININI LAVORA PER UNA ONG IN SOMALIA, DOVE VIVE. HA LA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA E PER LA SUA VESPA GL 150. 4 MARCELLO GHITTI, 30 ANNI, AMANTE DELLA MUSICA SKA, È PASSATO DAL PX MILLENNIUN AD UNA VESPA GTR 125. 5 LA LAMBRETTA LI 150 PRIMA SERIE DEL 1959 DI BARBIERI. 6 APE PIAGGIO 125 DEL 1962 PROVENIENTE DALLA GERMANIA (MA IN CARRELLO!), ACCANTO UNO SCOOTER HEINKEL 175.

Drink di Verona, scooter club Ace of Spades), Regina (Alessandra Pilati di Milano, scooter club Rollover) e Giullare (“Rutto”, di Carimate, Brianza Scooter Crew). Un riconoscimento speciale per il look vintage in tono con la manifestazione, la coppa “Drugo”, se l’è accattato Walter dello Scooter Club “Orsi delle Alpi” di Rovereto. Il cibo sotto al tendone era affidato ad un vespista per caso, Andrea Domenighini, lo chef che ha fatto girare per tre giorni su delle macchine appositamente progettate lo “spiedo medievale”, un lungo bastone d’acciaio in cui erano infilzati costine e lo strinù, tipica salsiccia camuna, il tutto condito con litri di burro fuso. Lo spiedo è servito con polenta e richiede tanta birra... e la tenda già montata a pochi metri! Andrea possiede una Vespa 50 della quale ignora il modello, è rilassante parlarci, se confrontato ai tanti prof. che si incontrano spesso in raduni più blasonati. VESPA IN TRASFERTA Anche per noi “inviati” l’evento è stato un pretesto per farci un bel giretto. Siamo partiti da Lecco, rigorosamente in Vespa, ricucendo in orizzontale quattro valli alpine verticali. Daniele Di Stefano sedeva sulla Rally 200 appartenuta al babbo, colei che di serie fa 116 km/h proprio come mamma Piaggio la fece nel 1977. Antonietta Pasqualino la vespista/chef era in sella alla sua Primavera 125 del 1974. Poi su una Vespa PX del 1985 chi ha scritto questo servizio, completamente a suo agio nell’atmosfera distesa di questo evento, a metà strada fra la festa medievale e il ritrovo Seventies. Ci abbiamo messo otto ore per arrivare al raduno e la ciliegina sulla torta è stata la salita in selciato al Castello. Un vero e proprio tratto di enduro hard. Va affrontata in prima cercando di non mollare la manetta negli stretti tornanti, pena difficilissime ripartenze, mentre gli scalini che cominciano al portone e continuano scassatissimi fin dentro la corte sono da fare decisi facendo galleggiare l’anteriore... Alla fine si sale tutti! 

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