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Abbazia di Sant’Ellero

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Abbazia di Sant’Ellero

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Una storia che affonda le radici nel Medioevo e arriva ai giorni nostri

Se si privilegiano luoghi isolati ma di grande fascino per le architetture presenti, il paesaggio incontaminato e gli aspetti naturalistici, quale posto ci può essere meglio di Sant’Ellero di Galeata? Quasi sulla sommità della collina si trova l’Abbazia di Sant’Ellero, uno dei più antichi monasteri del mondo occidentale, fondamentale centro religioso e di cultura medievale. Nel contesto di militarizzazione e cristianizzazione che caratterizzò il V secolo, emerge la figura di Hilarius, meglio noto come Ellero di Galeata, nato nel 476 in Tuscia. Ancora giovanissimo decise di darsi alla vita solitaria e scelse come dimora un monte della valle del Bidente. In quel luogo in tre anni costruì una cappella dove pregare e, sotto di essa, una spelonca dove alloggiare. A vent’anni passò dalla vita eremitica a quella cenobitica. Sorse così il nucleo monastico di Galeata. A cinquant’anni dalla fondazione, a Sant’Ellero esisteva già un monastero che diventò, poi, organo di controllo religioso di circa quaranta parrocchie tra Romagna e Toscana, assumendo un considerevole potere economico, giuridico, politico e militare su un vasto territorio. L’influenza di Sant’Ellero nella vallata bidentina si espresse anche attraverso la fondazione di castelli, dislocati sul territorio per la difesa del monastero: quello di Pianetto, Santa Sofia, Civitella, Cornacchiaro e Valcapra. Tra il VI e il IX secolo, la chiesa si ingrandì, corredandosi di un campanile a destra e di un chiostro a sinistra, oltre ad ingentilirsi con la decorazione scolpita. La potenza politica e feudale di Sant’Ellero iniziò a declinare fra il XIII e XIV secolo, ma l’autorità spirituale del Santo è sopravvissuta fino ai nostri giorni. La diocesi “nullius” venne soppressa nel 1785 da Pio VI e successivamente passò sotto la giurisdizione della Diocesi di Sansepolcro, mentre dal 1975 fa parte di quella di Forlì. Il ritrovamento delle reliquie di Sant’Ellero nel 1496 rinnovò il culto del Santo, stimolando i fedeli alla ricostruzione dell’edificio ormai in grave deperimento. Di qui in poi i restauri si susseguirono numerosi fino a quelli più recenti degli anni ‘50 del secolo scorso. La cripta, in cui si conserva il Sarcofago di Sant’Ellero, del VII-VIII secolo, è la parte più antica e più sacra della chiesa, meta di continui pellegrinaggi. Secondo la tradizione, corrisponderebbe al sacello originario e dietro ad essa si trova la cella del santo, una nicchia quasi cubica, di un metro circa in cui sembra che Sant’Ellero si ritirasse in preghiera.

Serata de Caplèt per l’ Hospice

Il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Amici dell’Hospice

5/6 agosto 2021 - dalle 19,00

Piazza Garibaldi, Forlimpopoli - Festa Artusiana

Iniziativa promossa da:

Si ringraziano:

Conad Appennino, Conad Bolognesi City, Conad Ravaldino, Molino Fratelli del Testa, Azienda Vinicola Il Torchio, Svelto A&O di Fabbri Claudio, Caseificio Mambelli, Gruppo Sabbatani

Circolo Arci Villa Rotta Comitato Festa Unità Borgo Sisa

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