Insieme - Giugno 2017

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GIUGNO 2017 N. 6 ANNO XII € 1,00

sieme MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA DELL’AGRO

LA BELLEZZA DELLA BUONA NOTIZIA GIORNATE DIOCESANE DELLA COMUNICAZIONE


ROCCO JUNIOR A V O NUEDE S

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GIUGNO 2017 INSIEME

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Foto di copertina Salvatore Alfano

GIUGNO 2017 N. 6 ANNO XII € 1,00

sieme MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA DELL’AGRO

GIORNATE DIOCESANE DELLA COMUNICAZIONE

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EDITORIALE Liberiamoci dal dogma di Silvio Longobardi

32. Don Aniello Nappo ordinato da papa Francesco

LETTERE IN REDAZIONE Grazie Maria L'APPROFONDIMENTO

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La buona notizia di Antonietta Abete

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“Io comunico” di Antonietta Abete

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“Il nostro stile: presentare il bello che c’è” di Mariarosaria Petti

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“Siate cronisti umili” di Mariarosaria Petti

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Una ragazza fantastica di Salvatore D’Angelo

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Fotografi in erba VITA NELL’AGRO a cura di Salvatore D’Angelo

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Al voto di Salvatore D’Angelo Il pane della corruzione è il pane del diavolo

47. La processione del Santo Patrono, san Prisco

61. Il calice d’argento dorato esposto al Museo diocesano

Sommario SCUOLA&UNIVERSITÀ di Martina Nacchio 28 Self cutting: solo l’amore cura le ferite VITA ECCLESIALE 32 Il profumo della consacrazione di Salvatore D’Angelo 35 Sentieri liturgici di don Carmine Cialdini NEWS PARROCCHIE 45 Notizie dalle parrocchie a cura di Mariarosaria Petti

in punta di matita...

LA BELLEZZA DELLA BUONA NOTIZIA

IN PARROCCHIA 49 Pagine parrocchiali a cura di Antonietta Abete RUBRICHE 58 Le suore francescane di Sant’Antonio di p. Paolo Saturno 59 In versi di mons. Giuseppe Giudice 60 Cultura 62 Miseria e nobiltà di Peppe Iannicelli


EDITORIALE di Silvio Longobardi

Liberiamoci dal dogma

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ivere come se Dio ci fosse”, diceva papa Benedetto ribaltando così l’affermazione di chi riteneva che, non potendo avere certezza alcuna, dobbiamo abituarci a vivere “come se Dio non ci fosse”. Perché escludere Dio a priori, perché allontanarlo dalla vita sociale e politica come se fosse un intralcio, anzi un intruso che pretende di imporre le sue regole? Perché far pensare che la società potrà tanto più trovare il suo pieno sviluppo quanto più riuscirà a liberarsi di Dio e delle varie tradizioni religiose? È una sorta di dogma della modernità, un assioma che non ha bisogno di essere dimostrato, tanto appare evidente. Un dogma applicato con rigorosa coerenza in ogni ambito della vita pubblica, ancora di più in un Paese come la Francia, dove attualmente mi trovo, che ha fatto della laïcité la sua bandiera. In questa prospettiva la fede religiosa deve restare qualcosa di privato, non ha alcun interesse per la vita pubblica. Questa cultura di fatto costringe i credenti – e in particolare i cristiani – a nascondere la propria identità. “Non c’era posto per loro”, leggiamo nel Vangelo della nascita di Gesù. È così anche oggi e lo sarà sempre di più nel futuro. E invece è proprio quella fede, che oggi viene allontanata con fastidio, che ha reso bella la nostra Europa attraverso l’arte, la cultura e la carità. È questa fede che ha dato al Vecchio continente un’identità ed un’eredità che, ancora oggi, non cessa di portare frutti abbondanti. È il cristianesimo che ha riconosciuto ad ogni persona la sua in-

finita dignità ed ha posto le basi per quella cultura dei diritti che oggi è universalmente approvata. La fede cristiana ha innalzato l’uomo fino a presentarlo come una creatura rivestita della vita divina. Non a caso, dunque, senza questa fede, i discepoli di Darwin presentano l’uomo più vicino alla scimmia che agli angeli. Se oggi la solidarietà appare come uno dei pilastri della vita sociale, lo dobbiamo a quel Vangelo della carità che i cristiani non hanno solo predicato ma praticato con eroica fedeltà. Perché buttare a mare tutto questo? Non corriamo il rischio di tagliare il ramo dove siamo comodamente seduti? Non abbiamo bisogno del cristianesimo, dicono i soloni della modernità, a loro giudizio i valori della Repubblica sono più che sufficienti per garantire alla società stabilità e sviluppo. I dati statistici non incoraggiano affatto questa visione ottimistica. Anzi, presentano non poche ombre e mostrano la presenza di uno sfilacciamento dei valori morali fondamentali, proprio di quelli che dovrebbero garantire e cementare la vita sociale dei singoli popoli. Certo, ci sono tanti aspetti belli e positivi. Guai a dimenticarlo. Ma tutto questo lo dobbiamo a quel Dio che non si stanca di accompagnare il cammino dell’umanità e dona ai suoi figli il coraggio di amare e servire il prossimo. Liberiamoci dal dogma della modernità, non lasciamoci ricacciare nel privato. “Il futuro appartiene alle minoranze creative”, diceva Ratzinger anni fa con profetica lucidità. Il cristianesimo non è residuo del passato ma grembo del futuro. GIUGNO 2017 INSIEME

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LETTERE IN REDAZIONE a cura di Antonietta Abete Da sinistra Teresa Staiano e Maria Bonfiglio

GRAZIE MARIA Gentile redazione, Maria Bonfiglio è stata un’insegnante appassionata, sia per i suoi studenti sia per i ragazzi del centro “Buon samaritano”, ai quali si è dedicata con tenerezza materna e fermezza educativa. Ha amato i giovani e i giovani l’hanno amata, trovando in lei un’interlocutrice saggia e amorevole, sempre pronta ad incoraggiarli a puntare verso alte mete. Negli anni in cui ha insegnato italiano e latino al Liceo “G.B. Vico” si è distinta per la sua signorile affabilità, accompagnata sempre dal sorriso. È stata tra i docenti fondatori della “Tenzone dantesca”, gara nazionale di memoria della Commedia, che ha sostenuto in ogni maniera, profondendovi entusiasmo ed energie anche dopo il pensionamento, anzi, sino agli ultimi giorni della sua vita terrena. In occasione della X edizione, ha fatto pervenire ai giovani concorrenti, provenienti da tutta Italia, un meraviglioso messaggio di cultura e vita: «Carissimi amici, avrei voluto essere tanto presente oggi con voi, ma la chemio non me l’ha permesso. Purtroppo negli ultimi tempi la nostra convivenza è diventata difficile, ma il Signore mi dà fede e speranza. Vedo anche nel buio la sua splendida luce. Auguro a voi giovani una vita ricca di successi, onesta, senza compromessi, vissuta all’insegna dei valori danteschi. Per me voi che amate Dante siete la meglio gioventù. Amate la vita sempre». La sua Lectio magistralis dalla cattedra della sofferenza, accettata e trasformata in amore. Teresa Staiano

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Cara Maria, avevi proposto tu di leggere nel Gruppo di Lettura della Biblioteca comunale “Il Giardino dei Finzi Contini” di Bassani. Abbiamo pianto leggendo le prime pagine sul mausoleo funerario: tutti dispersi nell’olocausto e finiti chissà dove. Pubblicasti sul nostro blog il tuo commento: «La morte è vista da Bassani come una forza distruttiva del destino e della storia dell’uomo che porta all’oblio, a meno che non ci sia il ricordo, che diventa testimonianza delle persone vissute e degli eventi accaduti». E ora ricordo te, Maria, che entrasti nella mia vita con la delicatezza di una rosa, preziosa e fragile com’è stata la tua vita. Preziosa per chi ti ha incontrato, per la forza creativa delle idee che apportavi; fragile per la caducità del tuo tempo. Ciò nonostante hai lasciato un esempio di vita interiore, insegnando anche come si muore. Con fede. Grazie Maria. Ti piacque il romanzo della Maraini su Chiara d’Assisi: anche tu come Chiara hai amato la vita con la stessa determinazione e caparbietà, la stessa passione. Cara Maria, continua ad abitare nella nostra vita, sboccia come una rosa rossa nei nostri cuori, aiutaci a fare della cultura la nostra anima fiorita e ad aver fede. Nicla Iacovino Carissime Teresa e Nicla, grazie per questo ricordo di Maria Bonfiglio, scomparsa dopo il travaglio della malattia lo scorso 17 maggio. Sostenitrice della prima ora dell’attività culturale legata al mensile Insieme, non possiamo che ringraziare Dio per averci regalato la sua vita esemplare, che ci ha reso migliori.


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L'APPROFONDIMENTO a cura della redazione

LA BUONA NOTIZIA

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al centro alla periferia. Quando comunicare è una buona notizia”. È questo il tema scelto per le giornate diocesane della comunicazione, organizzate per celebrare la X edizione del Premio Euanghelion, riconoscimento assegnato a quei giornalisti e comunicatori capaci di fare del proprio lavoro una ricerca costante della verità ed un annuncio della buona notizia. Ma non ci facciamo illusioni, la grande informazione è sempre più gestita da un potere, politico ed economico, che sceglie con cura le notizie da amplificare e quelle da minimizzare o addirittura nascondere. Dietro e dentro il mondo della comunicazione ci sono interessi enormi che spesso hanno l’assoluta prevalenza su fatti e persone. I media a volte ci danno l’impressione di essere cittadini del mondo, in realtà molto spesso siamo manipolati, il nostro stesso modo di pensare è in qualche modo indotto e orientato da chi tiene i fili della comunicazione globale. Non è facile custodire la libertà di pensare e di dire cose che contrastano con il pensiero unico. Non è facile nemmeno riportare al centro della comunicazione la persona, nella sua irripetibile dignità. Ma è appunto quello che noi vogliamo fare e che ci impegniamo a fare con i mezzi e le risorse che abbiamo a disposizione. Le giornate diocesane della comunicazione, celebrate dal 10 al 12 maggio, fanno parte di una più ampia stra-

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tegia che non utilizza solo la carta stampata ma passa anche attraverso i social e l’incontro con le giovani generazioni. Proviamo a raccontare la realtà, non solo quella fatta di sofferenza e solitudine ma anche quella intessuta di gioia e di speranze. Nel nostro quotidiano cercare notizie, incontriamo tante storie luminose che non arrivano quasi mai alla cronaca. Sono proprio queste le buone notizie che danno senso e valore al nostro lavoro, non siamo condannati a descrivere le brutture della società ma ambasciatori di una storia che, nonostante tutto, è vestita di bellezza. Vi sono persone che, secondo la logica comune, vivono alla periferia della storia. Eppure hanno una dignità che sorprende e commuove. Contro ogni apparenza, sono proprio loro al centro della storia, di quella storia che non si misura con il potere e l’avere ma con l’amore. Non abbiamo ingenti risorse economiche ma una grande passione ideale. Grazie a chi ci ha dato fiducia e grazie a tutti coloro che ci sostengono con il loro incoraggiamento. Questo approfondimento è dedicato ai protagonisti della X edizione del Premio Euanghelion, ciascuno ci ha ricordato che è possibile comunicare la buona notizia in ogni settore professionale, mantenendo viva la speranza, raccontando la bellezza, dando voce alle periferie. Antonietta Abete

I bambini che hanno partecipato al concorso “Io comunico” nel cortile della Curia diocesana


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Foto Salvatore Alfano


L'APPROFONDIMENTO La classe V della Scuola primaria paritaria “San Giovanni Battista” di Napoli

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ant’Alfonso Maria Fusco è stato uno dei protagonisti delle Giornate diocesane della comunicazione promosse dalla redazione di Insieme e dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali della nostra diocesi. Al Santo dei piccoli è stato dedicato il concorso “Io comunico”, aperto alle Scuole primarie della Campania e a quelle gestite dalla Congregazione fondata dal sacerdote in Italia.

Il 10 maggio, i bambini classificati ai primi tre posti delle sezioni previste dal bando – immagini, testi ed elaborati multimediali – hanno invaso con la loro allegria il cortile della Curia della diocesi di Nocera Inferiore - Sarno per una mattinata di festa e condivisione. Accompagnati dalle loro maestre, hanno visitato il museo diocesano prima della premiazione alla presenza del vescovo, mons. Giuseppe Giudice, e di suor Lina Pantano, responsabile della Provincia Italiana della Congregazione. La classe V della Scuola primaria paritaria “San Giovanni Battista” di Napoli si è

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“IO COMUNICO” La premiazione del concorso scolastico dedicato a sant’Alfonso Maria Fusco ha inaugurato le Giornate diocesane della comunicazione La classe I della Scuola primaria paritaria “San Giovanni Battista” di Napoli

La classe IV E del I Circolo didattico “Sant’Alfonso Maria Fusco” di Angri, con l’insegnante Enrichetta Visione


La classe V della Scuola primaria paritaria “San Giovanni Battista” di Angri

Le allieve Maria Sole D’Andretta, Anna Maria Falcone e Maria Chiara Scutiero della classe V della Scuola primaria paritaria “San Giovanni Battista” di Angri insieme a suor Margherita

aggiudicata il premio finale, una visita didattica presso l’azienda agricola “Il Tempio di Paestum” per l’originalità del video e la simpatia dei piccoli protagonisti. «Stamattina fate scuola in un luogo diverso, grazie per la vostra presenza e per i lavori che avete realizzato» ha detto il vescovo Giuseppe durante il suo saluto. Ha poi aggiunto: «Bambini, questo è il momento di comunicare, scrivere, disegnare e colorare la santità di sant’Alfonso Maria Fusco perché la sua esistenza luminosa non cada nel dimenticatoio». Suor Lina Pantano si è intrattenuta a parlare con i bambini della vita del Santo facendo tante domande ai piccoli che hanno prontamente risposto.

La classe III della Scuola primaria paritaria “San Giovanni Battista” di Torre del Greco

La classe III del Terzo circolo didattico di Sarno

La classe V B dell’Istituto comprensivo “Eduardo De Filippo” di Sant’Egidio del Monte Albino

«Gesù amava i bambini, amiamoli anche noi educandoli e sarà come portare fiori a Gesù», ripeteva Alfonso Maria Fusco. Lo scorso 10 maggio abbiamo provato a rispondere alla sua sollecitazione. Antonietta Abete GIUGNO 2017 INSIEME

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L'APPROFONDIMENTO Foto Salvatore Alfano

NUOVA REDAZIONE DI GIOVANISSIMI DI INSIEME

«P Padre Gianni Epifani

“Il nostro stile: presentare il bello che c’è” Riconoscimento al prezioso servizio svolto dall’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della Cei, ritirato da padre Gianni Epifani

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opo una platea di sacerdoti, occhi di giovanissimi spalancati sul sacerdote rogazionista, padre Gianni Epifani. 11 maggio 2017, una giornata intensa per il collaboratore dell’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della Cei, realtà insignita del Premio Euanghelion. «Possiamo affrontare qualsiasi argomento: un omicidio, la disoccupazione, un femminicidio, ma il telespettatore, al termine del programma, deve raccogliere un messaggio di fiducia e speranza. Come costruire tutto questo?» ha domandato padre Epifani, regista per la trasmissione della Messa domenicale su Rai1. «Per ogni puntata scoviamo storie belle legate al tema da affrontare. Ad esempio – continua il co-autore della rubrica religiosa di A Sua Immagine – abbiamo raccontato la festa della mamma con

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due esperienze: la storia di un’ostetrica che ha fatto nascere 1200 bambini e quella di una mamma speciale, a cui quattro minorenni hanno ucciso il giovane marito poliziotto, in una retata. Una donna che da madre ha avuto il coraggio di perdonare l’assassino. Dopo 5 anni è andata in carcere e ha raccontato: “L’ho perdonato perché ho capito che, forse, il sangue versato da mio marito doveva servire a convertire il cuore di questo ragazzo”». Uno sforzo incessante per raccontare storie che incarnano il Vangelo, fino alla scelta più recente. Abbandonando gli scenari artistici delle nostre Chiese, oggi il commento al Vangelo è a cura dei preti di strada: don Ciotti, don Patriciello, don Riboldi. Nella storia, con speranza. Mariarosaria Petti

erché il rapporto tra i giovani e la fede è in crisi?». Lapidaria la domanda di Chiara, giovane partecipante al laboratorio di giornalismo “Io scrivo”, rivolta a p. Epifani. E provocatoria la risposta: «È un interrogativo impegnativo, papa Francesco ha deciso di dedicargli un Sinodo. E voi, appassionati di giornalismo, perché non vi occupate di questo tema?». Una proposta pienamente accolta dal mensile Insieme. Dallo splendido percorso laboratoriale, nasce la redazione young del mensile. Alla guida, il caporedattore Domenico Cappuccio. Il gruppo redazionale sarà composto da: Angela Mirello, Angelica Di Palma, Anna Maria Manzi, Chiara Criscuolo, Emanuela Nocera, Federica Barbarulo, Francesca Sorrentino, Lucia Capaldo, Marika Giordano, Roberta Fattoruso, Teresa Matera, Anna Maria Pepe ed Erminia Cuomo. Non ci resta che augurarvi buon lavoro! M. P.


Foto Salvatore Alfano

Salvatore Campitiello consegna il Premio al direttore Vincenzo Morgante

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miltà, studio e sacrificio. Queste le indicazioni per diventare bravi giornalisti. Parola di Vincenzo Morgante, direttore della Testata Giornalistica Regionale Rai, a capo di 24 redazioni e di oltre 800 giornalisti – la realtà più grande d’Europa –, che anche a casa ha il suo da fare, con 6 figli e «una sola moglie», come ha precisato ironicamente all’inizio del suo intervento. Fake news e post-verità, gli spunti da cui è partita la riflessione: «Ai miei tempi si chiamavano bufale, bugie o fandonie. Poi, sono stato formato conoscendo il post-trauma, il postlaurea, il post-parto, il post-Concilio ma mi è stato insegnato che la verità è una. O è vero o non è vero». Attenzione all’ambiente digitale, ancora il monito di Morgante: «Sempre e comun-

“Siate cronisti umili” que raggiungibili, ma questa connessione permanente ha allargato gli strumenti della conoscenza? Siamo più informati?». Occhi lucidi per i ricordi legati a Paolo Borsellino e padre Pino Puglisi. Da timido studente universitario chiedeva consiglio per il piano di studi al magistrato palermitano, che nel tragitto dalla parrocchia all’edicola lo ascoltò con pazienza. Più maturo ma alle prime armi come giornalista, Morgante realizzò un servizio sulle opere che un sacerdote discreto e silenzioso stava realizzando al quartiere Brancaccio di Palermo: «Prima della sua morte, nessuno aveva capito quello che sarebbe successo». Due incontri profetici, da segnarti la carriera e la vita. Per sempre. Mariarosaria Petti

Premiato il lavoro della Testata Giornalistica Regionale Rai. Ha ritirato l’angelo della buona notizia il direttore Vincenzo Morgante

GRAZIE AL VESCOVO GIUSEPPE UN’INSEGNANTE DI RELIGIONE SCRIVE A MONS. GIUDICE PER RINGRAZIARLO DELLA POSITIVA ESPERIENZA DEI LABORATORI DI COMUNICAZIONE Eccellenza Reverendissima, questi corsi nella primavera inoltrata, palpitante, affaccendata sono stati veri momenti di costruttiva ed edificante comunione e condivisione, in cui ho imparato a conoscere tante altre cose e anche meglio alcune alunne. Le mura antiche della nostra Diocesi, avevano bisogno di una ventata fresca di giovinezza. L’apertura delle porte ai gio-

vani, non solo ha rivestito di entusiasmo, sogni, armonia e gioia il palazzo vescovile ma, soprattutto, ha dato a questi ragazzi, la possibilità di imparare a comunicare la fiducia e la speranza attraverso la parola scritta, parlata e fotografata. Valorizzare la buona notizia, oggi più che mai, è importante, per ridonare ai giovani la speranza verso il futuro e la gioia di riprovarci an-

cora, senza cadere nello sconforto di essere “incapaci”. Non solo i ragazzi ma anche noi educatori abbiamo bisogno di imparare a donare la fiducia, perché la speranza vede l’invisibile, tocca l’intangibile e raggiunge l’impossibile. Abbiamo appreso tutti che un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso. Elisabetta Cafaro

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L'APPROFONDIMENTO

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uell’estate 2015 era stata stancante per Annachiara, stranamente meno energica del solito. Al rientro dalle vacanze mamma Paola e papà Giancarlo decidono di sottoporla a degli esami. Il responso è inatteso: Annachiara è affetta da una malattia pre-leucemica. Da quel momento è cominciata la corsa contro il tempo per riuscire a sconfiggere il mostro che aveva fatto irruzione nella famiglia Ferrentino. Da quel drammatico autunno sono trascorsi quasi due anni ma ora le cose vanno per il verso giusto. A raccontarlo è stata proprio Annachiara durante l’ultima serata delle Giornate diocesane della comunicazione, che hanno visto assegnare il Premio Euanghelion alla trasmissione televisiva I ragazzi del Bambino Gesù. Annachiara ha 15 anni e nelle corsie dell’ospedale del Papa ha sostenuto anche l’esame di terza media. Ora è una studentessa del liceo “N. Sensale”. La sua storia è stata raccontata dal docureality andato in onda su Rai3 per dieci puntate. È nel bel mezzo del percorso ospedaliero che Annachiara viene contattata dalla trasmissione. Aveva da poco effettuato tre cicli di terapie ed era stata sottoposta al trapianto. Dopo le prime perplessità, dovute ai dolorosi postumi del trattamento, la proposta è stata accolta bene dai Ferrentino. «È stato divertente partecipare – ha raccontato – perché mi ha aiutato a passare del tempo». In quelle corsie Annachiara ha trascorso 4 mesi. Alla luce di questa esperienza, la ragazza è maturata e ha capito la sincerità dei rapporti di amicizia «al di là dei messaggini carini», ha detto il 12 sera nel cortile della Curia. Salvatore D’Angelo Alessandro Iapino

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Una ragazza fantastica Annachiara Ferrentino, protagonista della trasmissione I ragazzi del Bambino Gesù, ha raccontato la sua esperienza di malattia insieme ai genitori

Curare la persona, non la malattia

U IL RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE DELL’OSPEDALE BAMBINO GESÙ DI ROMA

Da sinistra Alessandro Iapino, Davide Acampora e Anna Aprea, neo presidente diocesana di A.C.

na grande famiglia che lotta ogni giorno, unita, tra mille difficoltà. È questo il biglietto da visita dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. A catapultarci in questo mondo complicato e ricco è stato il responsabile della comunicazione, Alessandro Iapino. Il giornalista ha ripercorso le tappe che hanno portato alla genesi della trasmissione, sottolineando i timori iniziali, le difficoltà, ma anche le soddisfazioni che sono seguite. «Quello che ci spaventava di questo documentario era invadere il rapporto sacro tra medici, pazienti e familiari. In questo sono stati bravissimi regista e operatori. Come in un tempio bisognava togliere i sandali, e loro l’hanno fatto». Comunicare la speranza anche raccontando storie difficili, perché la buona notizia passa proprio attraverso queste storie, è stata questa la sfida più grande. «Abbiamo pensato che se fossimo riusciti ad avvicinare la terra all’ospedale, avremmo svolto un servizio». E qualcosa di speciale è accaduto. M. N.


Una telecamera e un ospedale

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a differenza tra fiction e documentario è la realtà. Ne I ragazzi del Bambino Gesù sono le storie a governare». È il racconto dell’esperienza dietro l’occhio della telecamera quello di Davide Acampora, curatore del programma insignito del Premio Euanghelion. Un copione scritto con le emozioni dei protagonisti e con le sensazioni suscitate dai racconti. Niente di preimpostato, nulla di stabilito. «Abbiamo voluto raccontare le storie delle persone. Portare in televisione vite comuni, che avevano molto da insegnare. Non è stato semplice adattare le ore e ore di riprese all’arco temporale dettato dal palinsesto. In cinquanta minuti a disposizione bisogna fare delle scelte». Un’esperienza umana, prima che professionale, quella di regista e operatori, per i quali al termine delle riprese è stato difficile il distacco. Il risultato è stato una trasmissione televisiva diversa, che il pubblico ha molto apprezzato. «Il nostro obiettivo era rompere i tabù del racconto della malattia. Presentare la storia della persona, oltre il malato». Un nuovo modo di raccontare e imparare a raccontarsi. Martina Nacchio

Davide Acampora

Dietro le quinte del docureality di successo di Rai3

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FOTOGRAFI IN ERBA ALCUNI SCATTI DEI PARTECIPANTI AL LABORATORIO DI FOTOGRAFIA. TRA LE STRADE DI NOCERA INFERIORE E IN SALA POSA

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RINGRAZIAMENTI Per la realizzazione delle Giornate diocesane della comunicazione ringraziamo la Cooperativa Priscus, la Boom Animation, il gruppo gli Anelli di Saturno diretti dal maestro Antonio Saturno, G.F.M Sound and Light Systems.

sieme MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA DELL’AGRO

Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006 e n. 1529/2014 del 11 agosto 2014. Iscritto al R.O.C. n. 26978 del 01/02/2017. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Editore Priscus Società Cooperativa Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore Editoriale Silvio Longobardi Vicedirettore Antonietta Abete

Redazione Salvatore D’Angelo, Mariarosaria Petti, Martina Nacchio e Donatella Salvati Segreteria di redazione e marketing Sofia Russo, Maria Luisa Franco Hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, Teresa Staiano, Nicla Iacovino, Elisabetta Cafaro, Andrea Pellegrino, Salvatore Guercio Nuzio, don Carmine Cialdini, Michela, don Gerardo Coppola, Danilo Sorrentino, Livia Rossi, Stefano Galeone, Adolfo Ascolese, Francesco Pio De Stefano, Rosario D’Aniello, Giusy Cesarano, Annabella Iannone, Angela Corrado, Mariano Rotondo, Francesco Coppola, Giovanni Giordano, Elisa Califano, Anna Petrosino, Francesca Zampaglione, Nello Cipriani, p. Paolo Saturno, don Natalino Gentile, Peppe Iannicelli Amministrazione Via Vescovado, 4 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel/Fax 081 5170466

Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 24 maggio 2017

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VITA NELL'AGRO a cura di Salvatore D’Angelo

I CANDIDATI DI NOCERA INFERIORE

Alfonso Schiavo

Domenico Fimiani

Luisa Gagliardi

Manlio Torquato

Mario Stanzione

Pasquale D’Acunzi

Tonia Lanzetta

Vincenzo Spinelli

AL VOTO

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arà questa rinnovata voglia di proporzionale o conseguenza della frammentazione politica nazionale, resta il fatto che le amministrative dell’11 giugno saranno ricordate per la moltiplicazione dei candidati a sindaco. Il fenomeno dell’esercito di aspiranti consiglieri è risaputo, ma quello dei pretendenti alla poltrona di primo cittadino risulta un po’ più inedito. Almeno per le cittadine medio/piccole, come quelle chiamate alle urne nell’Agro. Otto sono ai nastri di partenza a Nocera Inferiore, cinque a Roccapiemonte. Nella città capofila dell’Agro si sceglierà tra Pasquale D’Acunzi, Mario Stanzione, Lui-

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sa Gagliardi, Tonia Lanzetta, Domenico Fimiani, Alfonso Schiavo, Manlio Torquato e Vincenzo Spinelli. Sono sostenuti da diciotto liste. Con Pasquale D’Acunzi ci sono: D’Acunzi sindaco per Nocera, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Mario Stanzione ha la lista collegata Populisti identitari, Luisa Gagliardi la lista Movimento Legalità e Trasparenza, Tonia Lanzetta con Noi con Nocera, Attiva Nocera e Cambiare insieme Nocera. Una lista, quella di Noi con Salvini, per Domenico Fimiani. Due per Alfonso Schiavo: Città solidale e L’altra Nocera. Sei quelle a sostegno di Manlio Torquato: Torquato sindaco, Partito Socialista Italiano, Unione di

Centro, Uniti per Torquato, Moderati per Torquato, Partito Democratico. Vincenzo Spinelli è sostenuto dal Movimento 5 Stelle. Gli aspiranti consiglieri sono 425, di cui 178 donne. A favorire questo impegno femminile la legge sul riequilibrio della rappresentanza di genere, approvata nel novembre 2012. La norma prevede che nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi. Cinque i candidati a sindaco, sostenuti da altrettante liste, a Roccapiemonte. È sceso in campo Gerardo Adinolfi con Roccapiemonte verso il futuro, Andrea Iuliano con il Movimento 5 Stelle, Carmine Pagano con Rocca al cen-

L’11 giugno Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio sceglieranno nuovo sindaco e consiglio comunale. Il dato: moltiplicate le candidature sia a primo cittadino che a rappresentante nel parlamentino cittadino


tro, Lello Polichetti con Roccapiemonte di tutti e Mario Polichetti con Crescere insieme. Cinquantacinque, invece, gli aspiranti consiglieri, di cui 26 donne. Tre i candidati a Castel San Giorgio. C’è Paola Lanzara con Impegno civico, Andrea Donato con Castel San Giorgio insieme e Gaetano Riso con il Movimento 5 Stelle. Quarantaquattro gli aspiranti consiglieri, di cui 18 donne. I seggi saranno aperti solo domenica 11 giugno dalle ore 7.00 alle 23.00. In caso di ballottaggio, ipotesi possibile solo a Nocera Inferiore, comune con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti, i cittadini saranno chiamati a recarsi alle urne anche il 25 giugno dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Salvatore D’Angelo

Andrea Iuliano

Lello Polichetti

Carmine Pagano

Mario Polichetti

Gerardo Adinolfi

I CANDIDATI DI ROCCAPIEMONTE

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VITA NELL'AGRO

Corradino Mineo, senatore della Repubblica e membro della Commissione Antimafia, è stato direttore della rete televisiva all-news Rainews24 fino al febbraio 2013, quando ha intrapreso la carriera politica. Lo abbiamo incontrato a Nocera Inferiore, lo scorso 19 maggio, in un convegno contro la camorra e la corruzione

Il pane della corruzione è il pane del diavolo Qual è l’impatto sociale del riutilizzo dei beni confiscati e come fare per arginare le infiltrazioni malavitose nelle amministrazioni. A colloquio con Corradino Mineo.

La battaglia alle mafie deve essere anche una battaglia sociale o è destinata alla sconfitta. Togliere ai criminali una proprietà, sia essa un’impresa o un’attività, ha un grandissimo valore perché segna l’indebolimento di quella classe sul territorio. Ha ancora più valore quando questa viene usata in modo alternativo. È uno degli elementi su cui è mancata la lotta sociale alle mafie. Che deve essere lotta a quella borghesia, meridionale e non solo, che da più di mezzo secolo ha accettato un ruolo parassitario. Ci vuole il rifiuto totale di questi ceti e di queste pratiche in campagna elettorale. Chiunque ha intrallazzi e accetti voti di questo genere è un soggetto con cui non bisogna trattare. In questi giorni viene promossa una proposta di legge, La Torre bis, per il sequestro e confisca dei patrimoni anche per i reati di corruzione.

Abbiamo un problema serio in Italia. I magistrati chiedono che i corrotti vengano messi in prigione, cosa che non accade per le leggi vigenti. La mafia, la ndrangheta, la camorra non fanno più entrare in maniera diretta nell’organizzazione criminale chi fa business o ha attività economiche. Cosicché quando si verifica il reato di corruzione, anche se è palesemente reato di mafia, non potendogli attribuire l’associazione mafiosa, il corrotto ritorna a casa, perché spesso e volentieri si finisce con la prescrizione.

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A volte le leggi servono solo all’attrazione mediatica, perché spesso, quando attraversano le Camere, vengono snaturate dei loro contenuti. Smettiamola di prenderci in giro: senza una grande presa di coscienza non si fanno neanche leggi adeguate! Nella lotta alle mafie, la Chiesa che ruolo occupa?

La Chiesa ha molti meriti, a partire dal discorso di Wojtila “Mafiosi pentitevi”. Papa Francesco è radicale. Magari in Parlamento avessero tutti la sua stessa linea! Il Papa ha affermato più volte che “il pane della corruzione non è buono, è il pane del diavolo”. Basterebbe questo per spaccare la società campana. Il Papa è chiaro, netto. No all’accoglimento del mafioso in Chiesa. Questo Papa ci dà qualche lezione. Quanto possono essere utili alla lotta alla mafia i mezzi di informazione e comunicazione?

C’è una relazione della commissione antimafia che ne parla. Ci sono ampie prove che in una serie di giornali meridionali le influenze camorristiche sono ben precise. Quindi bisogna innanzitutto non avercela dentro la mafia. La seconda questione è quella della buona informazione. Ogni volta che c’è un omicidio, la mafia fa capire che è opera sua. Dopodiché essi stessi confondono le tracce. Così come nel caso di don Pino Puglisi, venne detto che era stato ammazzato per una questione di donne. In questi casi i giornalisti che fanno eco non sono professionisti che sbagliano, ma gente che intenzionalmente fa un altro mestiere. S. R.


QUI REGIONE GLI ENTI LOCALI AVRANNO TEMPO FINO AL 21 GIUGNO PER PRESENTARE DOMANDA DI FINANZIAMENTO. LO SCORSO ANNO NON MANCARONO LE POLEMICHE PER CONCESSIONI ED ESCLUSIONI ECCELLENTI

SOLDI sul TURISMO

di Andrea Pellegrino

A

nche quest’anno la giunta regionale della Campania ha intenzione di destinare fondi per gli eventi di promozione turistica e culturale. Così, come per lo scorso anno, sono tre le azioni finanziabili: «Eventi di rilevanza nazionale ed internazionale», «Iniziative promozionali sul territorio regionale» e «Eventi inseriti nel contesto di itinerari turistico-culturali», da realizzarsi sul territorio regionale nel periodo giugno 2017 – maggio 2018. Ad inizio maggio la pubblicazione del bando sul Burc con le procedure da seguire per i comuni interessati ai finanziamenti che rientrano nelle risorse del Poc 2014-2020. Lo scorso anno anche l’A gro nocerino sarnese beneficiò di un contributo regionale di 130mila euro, stanzia-

to dalla giunta De Luca. Il progetto presentato era “Intraterrae – Il canto del tamburo”, ritenuto un evento di rilevanza nazionale e internazionale e che ha visto il coinvolgimento dei comuni di Pompei, Sant’Egidio del Monte Albino, San Marzano

IL DETTAGLIO AMMINISTRATIVO Con la deliberazione n. 182 del 04/04/2017, pubblicata sul BURC n. 36 dell’8/05/2017, la Giunta Regionale ha approvato le direttive per la definizione, a valere sulle risorse del POC 2014-2020 linea strategica 2.4, di un unitario programma regionale di eventi, iniziative e percorsi turistici. Con il decreto dirigenziale n. 3 del 18/05/2017 della DG 12 - Direzione Generale per le Politiche Culturali e il Turismo, è stato approvato l’Avviso Pubblico.

sul Sarno e Nocera Inferiore. Soldi andarono anche a Cava de’ Tirreni, a Corbara e in Costiera Amalfitana. Due milioni furono i fondi destinati alla provincia di Salerno, non senza polemiche e accuse rivolte all’assessore regionale al turismo Corrado Matera per l’iniziativa promossa e finanziata nella sua Teggiano. Qui, infatti, l’evento “Alla tavola della principessa Costanza” è organizzato dalla Pro Loco, presieduta dal fratello dell’assessore. Quest’anno gli stessi comuni potranno ripresentare l’istanza di finanziamento ed incrociare, poi, le dita. Ci sarà tempo fino al 21 giugno per presentare richiesta di finanziamento.

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VITA NELL'AGRO L’equipe che ha operato i due prematuri: il ferrista, il dottor Massimo Cardone, il dottor Claudio Ruggiero, il dottor Ignazio Franzese, la dottoressa Lisa D’Amato

Doppio intervento salvavita alla Terapia intensiva neonatale di Nocera Inferiore. I medici dell’ospedale “Umberto I” hanno supportato un’equipe specialistica del SantobonoPausillipon nell’operazione al cervello di due bimbi prematuri che avevano sviluppato l’idrocefalo

CHE ECCELLENZA

D

ue interventi neurochirurgici salvavita al cervello di due bimbi prematuri nati all’ospedale “Umberto I”. Si conferma eccellenza della sanità comprensoriale il reparto di Terapia intensiva neonatale di Nocera Inferiore. L’equi-

pe medica e paramedica coordinata dal primario Ignazio Franzese ha allestito in reparto una vera e propria sala operatoria per il trattamento di due casi di idrocefalia. Più volte si era intervenuti per ridurre malformazioni cardiache, il 22 maggio è stata

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Puoi sottoscrivere un abbonamento anche con bonifico bancario intestato a PRISCUS SOCIETÀ COOPERATIVA IBAN: IT 88 B 02008 76271 000103952691 (UNICREDIT BANCA) Causale: Contributo annuale INSIEME. Offerta valida fino al 30 giugno 2017


la prima volta di un’operazione al cervello, addirittura doppia. Ad intervenire, con il supporto dei medici e paramedici nocerini, un’equipe dell’A zienda ospedaliera di rilevanza nazionale “Santobono-Pausillipon” di Napoli composta dal neurochirurgo pediatrico Claudio Ruggiero, dal primario della rianimazione pediatrica e neuroanestesia Massimo Cardone e dall’anestesista Lisa D’Amato. Ai due prematuri, nati rispettivamente a 22 settimane e tre giorni e a 26 settimane, era stato riscontrato l’idrocefalo. Dopo un paio di settimane di terapia farmacologica, i medici hanno deciso di sottoporre entrambi all’intervento per la riduzione del versamento di liquido a livello dei ventricoli cerebrali. Questa complicanza avrebbe potuto causare ipertensione intracranica con danni al tessuto cerebrale. Considerate le loro particolari condizioni ogni minuto d’attesa in più sarebbe stato prezioso. Per i neonatologi nocerini bisognava procedere. Ritenuto impossibile trasferire i

piccoli a Napoli, si è deciso di operare in loco. Le condizioni lo permettevano e riducevano al minimo i rischi conseguenti a un viaggio in ambulanza. «Ho chiesto l’autorizzazione al direttore sanitario Alfonso Giordano – ha dichiarato il dottore Franzese – che nel giro di due giorni mi ha dato il via libera. Abbiamo allestito una sala per l’intervento e accolto un’equipe del Santobono che ha operato i due bimbi, ora di 26 e 29 settimane, del peso rispettivo di 700 e 800 grammi». Le sedute chirurgiche sono durate circa mezz’ora ciascuno. Le condizioni dei bimbi sono particolari, ma gli interventi sono riusciti alla perfezione. Ora i due prematuri sono ricoverati in Tin, nell’attesa di ritornare al più presto a casa con i rispettivi genitori. Un risultato che conferma la bontà del lavoro di rilancio del primo ospedale dell’Asl Salerno portato avanti dal direttore sanitario Alfonso Giordano. Salvatore D'A ngelo

BIOTESTAMENTO: UNA SCELTA DISCUTIBILE

UN NUOVO GIORNALE PER LA CAMPANIA

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sperti a confronto sul tema del fine vita. Il vescovo, insieme a due medici e a un avvocato, ha partecipato all’incontro “Biotestamento: una scelta discutibile”. L’iniziativa si è tenuta lo scorso 18 maggio all’ISIS “Fortunato” di Angri, con il coordinamento del dirigente Giuseppe Santangelo e della professoressa Emilia Longobardi. Interventi tecnici come quelli dei dottori Antonio Mirabella ed Italo Fabris che hanno parlato dell’accertamento di morte, di donazione di organi e di cure palliative. «Aiutare le persone con le cure palliative – ha detto Fabris – è un atto d’amore oltre che un dovere sancito per legge». L’avvocato Alfredo Cretella ha parlato delle ombre che avvolgono il decreto legge al vaglio del Senato dopo il via libera della Camera. «La vita è un dono e non si baratta con niente», ha detto nel suo intervento monsignor Giuseppe Giudice che è intervenuto sul tema pure nell’ultimo Discorso alla Città.

n periodico dedicato agli enti locali, è nato Tax Magazine. A tenerlo a battesimo, il 22 maggio scorso nella sede dell’Ordine dei giornalisti della Campania, è stato il presidente Ottavio Lucarelli. Il progetto editoriale è stato illustrato dal direttore responsabile Antonio Campitiello: «Attraverso interviste e rubriche mensili Tax Magazine vuole fare in modo che amministratori locali, funzionari della Pubblica amministrazione ed imprese operanti nel settore pubblico possano raccontare le proprie esperienze, in modo da condividere iniziative di successo, problematiche affrontate, fabbisogni e idee, il tutto con lo scopo di innescare quel processo virtuoso che chi come noi proviene dal mondo delle imprese ama definire miglioramento continuo». GIUGNO 2017 INSIEME

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IL DOTTORE DEI BAMBINI di Salvatore Guercio Nuzio

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LA BASSA STATURA NEL BAMBINO: QUANDO PREOCCUPARSI?

a “bassa statura” è una condizione clinica caratterizzata da un’altezza inferiore al terzo percentile di una popolazione di riferimento. In parole semplici, un bambino con basSE UN sa statura, in un gruppo composto da 100 bambini della stessa età e dello stesso sesso, BAMBINO per definizione è più basso di almeno 97 bambini. Questa condizione va valutata nel temMOSTRA UN po e ha bisogno di un’analisi precisa della velocità di crescita, che deve preoccuparci se RALLENTAMENTO risulta bassa oppure rallentata. DELLA VELOCITÀ DI Ci sono alcune condizioni che predispongono alla bassa statura e allo scarso accreCRESCITA, BISOGNA scimento in generale (sindromi, prematurità, etc) ed è necessario saperlo perché VALUTARE IL TARGET in questi casi la crescita può risultare notoriamente più lenta e difficoltosa riGENETICO FAMILIARE ED spetto alla popolazione standard. Se un bambino apparentemente sano moESCLUDERE LE PATOLOGIE stra un rallentamento della velocità di crescita, bisogna innanzitutto escluPIÙ IMPORTANTI CHE dere le maggiori patologie che lo determinano (celiachia, ipotiroidismo, POSSONO DETERMINARLO etc), ricordandosi di valutare sempre anche il target genetico familiare. Misurando in altezza mamma e papà è possibile capire se il nostro Nato a Sarno, sposato e padre di due bambino che “cresce poco” è geneticamente predisposto a farlo (ribambini si è specializzato in Pediatria entrando nei limiti fisiologici previsti da DNA dei genitori) o mapresso l’Università del Piemonte Orientale gari sta rallentando nella crescita a causa di un fisiologico ritardi Novara, lavora presso l’Unità Operativa di do costituzionale (comune di solito a uno dei due genitori) in Pediatria dell’ospedale di Battipaglia. attesa di recuperare più avanti negli anni i propri centimetri previsti da madre natura. In quest’ultimo caso, un riscontro di un’età ossea (visualizzabile con la radiograSe desideri sottoporre una domanda fia mano e polso sinistro) inferiore all’età anagrafica al dottore Guercio Nuzio o chiedere un consiglio, può confermare la diagnosi. Nei casi in cui gli acscrivi a insieme@diocesinocerasarno.it certamenti descritti non permettono una diagnosi di sicurezza e persiste il rallentamento della velocità di crescita, è possibile indagare il (raro) deficit di ormone della crescita (GH) attraverso il dosaggio ematico dell’IGF-1, una proteina mediatrice dell’azione del GH, che in questo caso risulta carente e che andrebbe dosata non troppo precocemente (non prima dei 4-5 anni di vita) per evitare risultati falsi positivi.

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I campioni nazionali della Cacciatori

Campioni tricolore

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ono di Nocera Superiore i campioni italiani di bocce 2017. Gli atleti della Cacciatori si sono imposti sulle altre società italiane durante le finali nazionali di Seconda categoria tenutesi a Roma il 20 e 21 maggio scorso. Per due giorni il Centro Tecnico Federale ha calamitato l’attenzione di tutti gli appassionati della Raffa: trentadue società di 1ª, 2ª e 3ª Categoria hanno dato lustro, sotto la direzione di gara di Doriano Pigalarga e dell’assistente Fabrizio Fortunati, alle fasi finali di una delle più importanti ed avvincenti manifestazioni federali. La finale della Seconda categoria ha regalato emozioni allo stato puro: dopo aver eliminato Montereale (Potenza) in semifinale, i nocerini della Cacciatori hanno sudato per avere la meglio sulla Bentivoglio di Reggio Emilia, nell’incontro decisivo. La sfida è infatti terminata soltanto dopo i tiri al pallino.

LE EDICOLE PARTNER IN CUI È POSSIBILE TROVARE INSIEME

Una soddisfazione per Massimo Carratù, presidente della Cacciatori e allenatore della squadra che ha conquistato il massimo trofeo della categoria. Il settebello vincente che ha tenuto alti i colori di Nocera Superiore era composto da Paolo Buono Palumbo (capitano del team, ndr), Giuseppe Rispoli, Giuseppe Bisogno, Nicola Pignataro, Claudio De Simone, Gerardo Gioiella e Antonio Peluso. A completare la delegazione che a Roma ha conquistato il titolo iridato c’era il dirigente Pietro Vitolo. Una grande soddisfazione per la società nocerina, che qualche anno fa ha pure conquistato e disputato la serie A, a conferma della grande tradizione bocciofila che caratterizza l’Agro nocerino-sarnese. Nelle altre due categorie si sono imposte le società J. F. Kennedy di Roma (Prima categoria, ndr) e Amandolese di Ascoli Piceno (Terza categoria, ndr). Sa. D'An.

Il talento e la tradizione bocciofila nocerina sul gradino più alto del Campionato italiano di bocce. I Cacciatori di Nocera Superiore hanno conquistato il titolo iridato durante una finale al cardiopalma tenutasi a fine maggio a Roma

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Mensile Insieme


A lato Mino Pepe con Patrizia Sereno e Sal Da Vinci. In alto Cristina D’Avena saluta i suoi fan al termine dello spettacolo

UNA STAGIONE DI STELLE

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i è appena concluso, con l’ultimo e splendido spettacolo “Na sera e Maggio” che ha visto sul palco del Sant’Alfonso di Pagani Espedito De Marino e Mario Maglione, il cartellone teatrale allestito da Airone Comunicazione per la stagione 2016/2017. Ottimi i risultati riscossi delle due programmazioni, di scena al Teatro comunale Diana di Nocera Inferiore e all’Auditorium Sant’Alfonso di Pagani, con partecipazione e gradimento in crescita rispetto agli anni passati. Eventi che hanno visto alternarsi nelle città dell’Agro artisti come Giancarlo Giannini, Sal Da Vinci, Cristina D’Avena, Katia Ricciarelli, Rosalia Porcaro e Michele Placido. «Sono risultati importanti che ci riempiono di soddisfazione – commenta Giovanni Pepe, amministratore della società –. Notevole la ricaduta sulle città, grazie ad artisti di richiamo. È il caso dello spettacolo “Italiano di Napoli” con Sal Da Vinci, che ha registrato in pochi giorni il tutto esaurito e ha richiamato a Pagani spet-

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tatori provenienti non solo dall’Agro nocerino sarnese, ma anche dalle zone limitrofe. Ciò conferma il nostro successo, legato anche alla possibilità di abbassare il prezzo del biglietto d’ingresso di uno spettacolo rispetto ai teatri delle grandi città, senza compromettere la qualità dello spettacolo stesso». «Mi piace evidenziare il notevole valore culturale degli eventi proposti che cercano di coinvolgere anche i giovani – continua Mino Pepe –. È sempre stata nostra intenzione proporre spettacoli di qualità artistica e non esclusivamente di tipo “commerciale”. E quindi significa saper raccogliere una sfida non semplice, scommettendo sulle capacità del nostro territorio e ambire a traguardi sempre più importanti». E lo sguardo è già rivolto alla prossima stagione teatrale che partirà da ottobre. I fratelli Pepe sono già al lavoro per attirare nei due centri dell’Agro nocerino sarnese grandi nomi del mondo della cultura e dello spettacolo. E non mancheranno le sorprese.

AIRONE COMUNICAZIONE GIÀ AL LAVORO PER IL PROSSIMO CARTELLONE TEATRALE, IN PENTOLA TANTE SORPRESE PER IL PUBBLICO DELL’AGRO


LA BACHECA DEGLI AUGURI a cura della redazione

DIOCESI IN FESTA

Il 4 giugno, festeggiamo il sesto anniversario dell’inizio del ministero episcopale di mons. Giuseppe Giudice nella nostra diocesi. Nel 2011, il Vescovo Giuseppe arrivava nella Valle del Sarno: da allora quanti passi compiuti insieme. Con lo sguardo rivolto al futuro della Chiesa pellegrina in Nocera Inferiore-Sarno. Auguri eccellenza!

AUGURI DI BUON COMPLEANNO

Mons. Alfonso Desiderio festeggia 84 anni, il 4 giugno; don Eugene Dushimurukundo festeggia 44 anni, il 7 giugno; don Raffaele Corrado compie 42 anni, il 17 giugno; don Vincenzo Ruggiero festeggia 76 anni, il 21 giugno; diac. Luigi Loreto compie 70 anni e festeggia l’onomastico, il 21 giugno; don Gianfranco Marotta spegne 58 candeline, il 23 giugno. La vostra vita sia sempre irradiata dalla pienezza di Dio. Auguri!

REDAZIONE IN FESTA

Giugno è un mese di festa per la redazione di Insieme. Lo scorso 1 giugno don Andrea Annunziata, direttore responsabile, ha festeggiato il sedicesimo anniversario di ordinazione presbiterale; don Silvio Longobardi, direttore editoriale, celebra, invece, il trentunesimo anniversario il 5 giugno. Il vostro gruppo redazionale vi ringrazia perché con pazienza e passione sapete essere guida nella ricerca della Buona Notizia.

BUON ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE A:

don Rosario Villani, il 4 giugno; mons. Domenico Cinque e don Gaetano Ferraioli, il 19 giugno; don Carmine Cialdini, il 21 giugno; don Luigi Lamberti (eremita diocesano) e don Darryl D’Souza, il 24 giugno; don Pietro Califano, il 25 giugno; don Alfonso Santoriello, 27 giugno; mons. Antonio Calabrese, mons. Mario Ceneri, mons. Giovanni Iaquinandi, don Natale Gentile, don Salvatore Agovino, il 28 giugno; don Flaviano Calenda, il 29 giugno; don Piercatello Liccardo, il 30 giugno. La vostra fede sappia sempre guidarvi nel condurre il vostro gregge verso la salvezza. Auguri!

BUON COMPLEANNO AI REFERENTI

Raffaele Massa (S. Giovanni Battista, Striano) compie 20 anni, il 7 giugno; Antonio Marra (S. M. delle Grazie, Angri) festeggia 32 anni, 18 giugno; Aniello Lettieri (S. Antonio di Padova, Poggiomarino) spegne 45 candeline, il 22 giugno. Ai preziosi diffusori della Buona Notizia la redazione di Insieme augura di cuore un buon compleanno.

Aniello Lettieri con sua moglie Nunzia

AUGURI SPECIALI

Pierangela Cascone, socia della Cooperativa Priscus, compie 31 anni, il 5 giugno. Auguri della redazione di Insieme! Ai novelli sposi Patrizia Rinaldo e Giuseppe Gentile, p. Massimo e la comunità parrocchiale di Santa Maria Maddalena in Armillis augurano di camminare sempre tenendosi per mano incontro al Signore, la roccia su cui poggia la famiglia. Auguri! Auguri di cuore dalla redazione di Insieme a Carmela Tortora e Michele Iervolino, che hanno pronunciato il loro sì lo scorso 20 maggio. Siate piccola Chiesa domestica, che profuma della gioia del Vangelo, come sposi missionari nel mondo.

Patty e Peppe

Carmela e Michele

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SCUOLA & UNIVERSITÀ di Martina Nacchio

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mmaginate una madre che scorge sul braccio della propria figlia dei tagli. Pensate al brivido sulla sua pelle, la morsa allo stomaco. Visualizzate tutto in mente e poi realizzate che potrebbe essere un’immagine reale. Storie di adolescenti contemporanee, vite di sofferenze celate, di sfide pericolose. Self cutting, è questo il nome della terribile tendenza che si registra tra i teenagers, in particolare di sesso femminile. Tagli sul corpo, soprattutto su braccia e gambe, con lamette, coltelli, taglierini, pezzetti di vetro e lattine usate. Tagli che significano dolore, insicurezza, rabbia. Più violenza, invece, nell’autolesionismo maschile, meno nascosto. L’incontro. Di questo fenomeno si è parlato in presenza di una platea di studenti lo scorso 13 maggio 2017 all’auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori di Pagani. Il convegno, organizzato dalla dirigente della scuola media “A. Criscuolo”, Albina Arpaia, ha visto un’ampia partecipazione. Ad aderire il sindaco Salvatore

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Immagine di repertorio

Self cutting: solo l’amore cura le ferite Bottone, la psicologa d’istituto Sara Cavaliere, il medico pediatra Romolo Sicuranza e il presidente dell’Azione Cattolica S. Michele Arcangelo di Pagani, Antonio Francese. Presente anche una delegazione di carabinieri della locale tenenza di Pagani. Gli esperti, davanti ad un pubblico di minori che ascoltava con gli occhi spalancati, hanno parlato ognuno secondo le proprie competenze del fenomeno sempre più diffuso tra gli adolescenti. «Tu non puoi capire»: è questa la frase che ci si sente ripetere più spesso quando si cerca di far comprendere ad un ragazzo che pratica autolesionismo che si sta facendo del male. Anzi, è proprio il farsi del male il suo fine ultimo. L’insoddisfazione, l’insicurezza, il non sentirsi all’altezza, il pensiero d’esser diverso, queste le motivazioni che spingono a farsi un taglio, e poi un altro e poi un altro ancora. Di nascosto, al buio nell’angolo di una stanza. In punti che non siano facilmente visibili. Come se il dolore procurato dal taglio possa essere purificante o, addirittu-

Sta assumendo dimensioni preoccupanti il fenomeno dell’autolesionismo tra gli adolescenti. I consigli degli esperti per affrontare la dilagante problematica


ra, la giusta punizione per la propria inadeguatezza rispetto alla vita. Indossare vestiti che coprono braccia e gambe anche nel periodo estivo è uno dei campanelli d’allarme da tenere in considerazione. Così come i disturbi alimentari. Non è una richiesta d’aiuto il self cutting. Non un gesto che si fa in condivisione, né una moda. Indubbiamente tra adolescenti possono innescarsi dei processi di emulazione, soprattutto alimentati dalla rete. Chiedere conforto attraverso un desktop a chi si crede stia vivendo la stessa difficoltà psicologica può spingere a seguire consigli malsani. Uno sconosciuto può divenire agli occhi dei ragazzi un punto di riferimento, per quanto inquietanti siano i suoi stimoli. Al contrario, familiari e amici possono sembrare distanti, un ostacolo che si frappone tra il proprio animo e la sofferenza che si vive e da cui non si vuole né si riesce a sfuggire.

Nei panni di un genitore. L’adolescenza è da sempre tra le fasi della vita più difficili da affrontare. Così come complicato è essere un genitore con un figlio adolescente. Scoprire che il proprio figlio riversa il proprio malessere lesionandosi è uno shock per un genitore. La prima reazione è arrabbiarsi, gridare la propria disperazione per la scoperta, cercare di far comprendere forzatamente l’assurdità dell’azione. E invece bisogna fermarsi e razionalizzare. Prima di tutto evitare giudizi e punizioni. Tutto quello di cui nostro figlio, nostro nipote, il nostro amico ha bisogno è comprensione. Il nostro cuore è abbastanza grande da raccogliere tutta la sofferenza e farla rifiorire in conforto. Un abbraccio sincero è balsamo sulle ferite di chi si ama. Allarmarsi non serve a molto. Più importante è far sentire la propria presenza. Io ci sono. Non sei solo. Passerà. Martina Nacchio

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NEWS DALLE SCUOLE a cura di Martina Nacchio

UN PESCE AZZURRO CHE VALE ORO

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La classe II E subito dopo la premiazione

rimi tra 53 scolaresche campane. Si è rivelato un successo il video realizzato dai ragazzi della classe II E della Scuola Media “Solimena-De Lorenzo” di Nocera Inferiore. I movie maker in erba hanno vinto l’ottava edizione del concorso “Inventa il Tuo Spot – Pesce Azzurro e Corretta Alimentazione”, indetto dall’A ssessorato all’agricoltura e pesca della Regione Campania. Il premio è stato consegnato durante l’evento “Fattorie Didattiche Aperte” tenutosi all’Istituto Zooprofilattico di Portici. Corretta alimentazione e pesce azzurro, questo il connubio protagonista del concorso, che rientra nell’ambito delle attività di educazione alimentare e orientamento dei consumi, in continuità con le azioni legate alla mostra “Gnam Mare” allestita alla Città della Scienza a Napoli. Gli alunni della II E hanno utilizzato due set per le riprese del video: il porto di Cetara e una pescheria di Nocera Inferiore. Due location diverse e significative per spiegare in poco più di 30 secondi perché è utile mangiare pesce. Grande la soddisfazione della dirigente del plesso, Carmela Cuccurullo, per il risultato ottenuto dalla sua squadra che si è distinta tra ben 1.213 studenti e 118 docenti.

EDUARDO DE FILIPPO, VA IN SCENA IL MAGGIO DEI LIBRI

MINIOLIMPIADI, LO SPORT PER SORRIDERE INSIEME

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a piazzetta Nicolò Nappo si è trasformata in un palcoscenico lo scorso 23 maggio per “Il più comico spettacolo del mondo”. In occasione de “Il maggio dei libri” – iniziativa a cura del Centro per il libro e la lettura – l’Istituto comprensivo “Eduardo De Filippo” di Poggiomarino ha promosso una giornata in onore della lettura. Protagonista dell’evento l’indimenticato Totò, di cui decorre quest’anno il cinquantesimo della morte. Per l’occasione i piccoli alunni dell’istituto si sono cimentati in uno spettacolo per strada, allietando genitori, docenti e passanti. Proprio questo è, infatti, lo spirito dell’iniziativa: organizzare attività di promozione della lettura anche all’esterno.

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INSIEME GIUGNO 2017

li studenti del I Circolo didattico di Nocera Superiore nei panni degli atleti per una settimana. Si sono svolte dal 23 al 30 maggio le Miniolimpiadi, i giochi di fine anno scolastico organizzati in collaborazione con il Coni. Sei giorni all’insegna dell’a gonismo e dei valori positivi dello sport. Giunta alla seconda edizione, la manifestazione ha coinvolto i piccoli studenti della scuola primaria e dell’infanzia in attività mattutine e pomeridiane. Tornei di bocce, corsa campestre, minivolley, minibasket, danza, calcio e atletica leggera, queste le discipline in cui gli alunni si sono cimentati. Un evento per far divertire i bambini, ma soprattutto per educarli al gioco di squadra.


Una delegazione di studenti con le autorità e gli esperti

FOTONOTIZIA

FRESA-PASCOLI: GLI STUDENTI PROTAGONISTI ALL’UNISA

Bullismo e cyberbullismo al centro dell’incontro dello scorso 19 maggio, promosso dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “A. Frank – G. Paolo II” Emma Tortora, presso la sede di piazza Amendola, in collaborazione con l’amministrazione comunale di San Marzano sul Sarno.

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n libro che racconta la storia di un personaggio che ha avvicinato un po’ alla luna in nostro territorio. È stato presentato lo scorso 11 maggio all’Università degli Studi di Salerno l’opera “Alfonso Fresa, memorie di un astronomo”. Il lavoro è stato curato dagli alunni e i docenti della Scuola secondaria di primo grado “Fresa-Pascoli” di Nocera Superiore e redatto con il prezioso apporto dello storico Antonio Pecoraro. Un libro pubblicato grazie al supporto dell’industria Petti, che racchiude tutta la storia dell’uomo e dello scienziato, a cui è intitolata la scuola di Nocera Superiore. “Saperi scientifici e saperi umanistici. Per una didattica interdisciplinare”, è questo il titolo della giornata di studio, moderata dal professor Sebastiano Martelli, docente di Letteratura Italiana all’Unisa e alla presenza del rettore Aurelio Tommasetti. Grande l’orgoglio espresso dal dirigente scolastico Michele Cirino, che insieme alle docenti Giuliano, Ascione e Ciancio, ha guidato gli studenti in questo percorso.

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VITA ECCLESIALE a cura della redazione

Il Santo Padre unge le mani don Nello con l'olio del Crisma

«Siate sacerdoti misericordiosi e gioiosi», così papa Francesco ai dieci novelli presbiteri ordinati nella Basilica di San Pietro il 7 maggio. Tra i nuovi ministri di Dio un emozionato don Nello Nappo

Il profumo della consacrazione

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l 7 maggio 2017 per don Nello Nappo e l’intera comunità diocesana resterà una data memorabile, unica e indimenticabile. Il Santo Padre, ordinando sacerdote il 28enne di Nocera Inferiore insieme ad altri nove seminaristi, ha suggellato uno «storico momento di festa vocazionale della nostra Diocesi». Monsignor Giuseppe Giudice aveva definito così, nell’invito alla Chiesa nocerino-sarnese, l’incontro con il successore di Pietro per l’ordinazione presbiterale di don Nello nella Basilica Vaticana. Il Vescovo, insieme ad alcuni sacerdoti, tra cui don Raffaele Corrado e padre Damiano Antonino, il parroco con cui il novello sacerdote collabora a Pagani e il pastore della comunità di origine nocerina, ha accompagnato il giovane durante tutto il percorso che ha preceduto e seguito la domenica del Buon Pastore. A far festa con don Nello c’era la sua fami-

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glia d’origine, i seminaristi, gli amici di sempre e quelli conosciuti nelle comunità parrocchiali dove finora è stato impegnato.

L’OMELIA DEL PAPA

Come sempre, l’omelia del Pontefice ha raggiunto in maniera diretta le corde del cuore e le coscienze di tutti i consacrati. «I sacerdoti – ha detto Francesco – sono stati eletti dal Signore Gesù non per fare carriera ma per fare questo servizio, non per essere signori e chierici di Stato ma pastori del popolo di Dio e, per favore, vi chiedo in nome di Cristo e della Chiesa, di essere sempre misericordiosi». Nella Messa di ordinazione nella IV domenica di Pasqua detta del “Buon pastore”, 54esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Santo Padre ha più volte interrotto il discorso scritto per fare delle raccomandazio-


Foto di gruppo con i pellegrini giunti dalla Diocesi

Il cardinale Agostino Vallini consegna i simboli eucaristici del calice e della patena

ni a braccio, a partire dalla predicazione che deve essere fatta «in modo semplice come parlava il Signore che arrivava al cuore. Non pronunciate omelie troppo intellettuali, elaborate, parlate ai cuori e questa predica sarà vero nutrimento». Per il Papa la Parola deve essere accompagnata dalla testimonianza altrimenti «meglio tornare indietro. La doppia vita – ha sostenuto – è una malattia brutta nella Chiesa». Francesco ha toccato il tema della formazione: «Un presbitero che ha studiato tanta teologia e conseguito più lauree ma non ha imparato a portare la croce di Cristo non serve. Sarà un buon accademico, un bravo professore ma non un sacerdote». Dal Vicario di Cristo l’accorata richiesta di essere misericordiosi nel confessionale, di non caricare sulle spalle dei fedeli pesi superiori alle loro forze, «neppure voi potete farlo», ha precisato facendo riferimento al passo del Vangelo in cui Gesù rimprovera e chiama ipocriti i dottori della legge.

Altro dovere di un buon pastore è quello di visitare gli ammalati, compito «forse noioso e doloroso» ma toccare un ammalato significa «toccare la carne di Cristo sofferente e questo vi santifica e vi avvicina a Gesù». Infine l’invito ad essere sempre «gioiosi, mai tristi, con la gioia del servizio di Cristo, anche tra le sofferenze, le incomprensioni, i propri peccati».

LE EMOZIONI DELLA GIORNATA

Per il Vescovo, l’ordinazione è stato «un momento di grazia per la nostra Chiesa diocesana». «Nelle mani imposte dal Santo Padre – ha commentato monsignor Giudice – c’erano anche le mie mani, quelle di tanti sacerdoti, di tanti sofferenti. Insieme a Pietro si è sacerdoti nella Chiesa. E Gesù continua a chiedere “mi ami tu più di costoro?”. La risposta è sempre la stessa: “Signore tu lo sai, tu lo sai che ti voglio bene”. Per dare questa risposta – ha aggiunto – c’è bisogno di tutta la preghiera della nostra Chiesa e di ognuno di noi».

GLI ALTRI ORDINATI

Il momento delle litanie dei santi

Eterogeneo il gruppo di novelli sacerdoti ordinati da papa Francesco insieme a don Nello. Quattro provengono dal Pontificio Seminario Romano Maggiore: Dario Loi, il più giovane, 26 anni, originario di Bologna e i tre romani, Mattia Pica, Andreas Biancucci e Gabriele Vecchione rispettivamente di 27, 28, 29 anni. Due, invece, hanno studiato nel Collegio diocesano missionario di Roma “Redemptoris Mater”: Rolando Francesco Rizzuto, nato a Cosenza 28 anni fa, e Alfonso Torre Elias, 38 anni, nato a Città del Messico. Altri quattro diaconi sono stati aggregati: Andrea Bonfanti, 38 anni, della provincia di Lecco, che si è formato nella Congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia; Octavio Angel Jímenez Bello, della Famiglia dei Discepoli, nato a Flor de Cantu, in Perù, 34 anni fa; David Behbud Mustafayev, 35 anni, della Prefettura apostolica dell’Azerbaigian.

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VITA ECCLESIALE Il vescovo Giuseppe con don Nello

Selfie di gruppo con i seminaristi

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«Entrando in Basilica – ha detto don Nello – ho provato immediatamente una grande emozione, che è cresciuta ancora di più poi quando insieme agli altri ordinandi abbiamo incontrato il Papa». Il novello sacerdote racconta anche una raccomandazione inedita di Francesco: «In sacrestia ci ha raccomandato di vivere bene la celebrazione e di stare attenti ai gesti che poi sono stati compiuti durante il rito». Tra i momenti più intensi vissuti durante la Messa a San Pietro don Nello ricorda la prostrazione alla litania dei santi, l’imposizione delle mani, la vestizione e l’abbraccio di pace. Al 7 maggio il 28enne presbitero nocerino c’è arrivato passando per la Terra Santa, un viaggio di preparazione compiuto con la comunità parrocchiale di San Francesco di Paola e Santa Maria delle Grazie a Pagani, dove collabora con il parroco don Raffaele Corrado. «Pregando su i luoghi di Gesù – ha raccontato – ho potuto prepararmi al

meglio, soprattutto dal punto di vista spirituale, a questo evento di grazia». La festa per l’ordinazione è continuata anche l’8 maggio, con la prima Messa nella concattedrale di Sarno: «Anche quello è stato un momento bello ed emozionante. Paterna è stata la presenza del Vescovo e di tanti sacerdoti, dei diaconi e dei seminaristi. Certamente il momento più forte è stato quello della consacrazione». Una Celebrazione che è sfociata nell’abbraccio gioioso di quanti hanno atteso il momento sarnese perché impossibilitati ad essere in Vaticano il giorno precedente. Una gioia proseguita il 9 maggio, durante la processione di san Prisco, patrono della Diocesi e della Città di Nocera Inferiore, quando durante la processione tantissime persone che avevano seguito la diretta televisiva della Messa papale hanno approfittato per abbracciare don Nello. Salvatore D’Angelo


SENTIERI LITURGICI

LA DOMENICA È IL GIORNO IN CUI IL CRISTIANO CELEBRA LA SALVEZZA, ENTRANDO IN UNA DIMENSIONE DI LODE E GRATITUDINE. È ASSAGGIO DEL REGNO, DELLA FESTA SENZA FINE

LA DOMENICA

L’

imperatore Diocleziano il 24 febbraio del 303 emanò il suo primo editto contro i cristiani, stabilendo la distruzione dei luoghi di culto e dei testi, e proibendo loro di riunirsi per celebrare il culto. In Abitina, sebbene il vescovo avesse obbedito all’imperatore, un gruppo di cristiani continuò a riunirsi di nascosto per celebrare il culto domenicale in casa di Emerito, sotto la guida del presbitero Saturnino. Di questo gruppo faceva parte anche santa Restituta. In 49 furono accusati e uccisi. Sono i martiri di Abitina. Emerito, il padrone di casa, quando fu interrogato sulle motivazioni della disobbedienza all’imperatore, rispose: “Sine Dominico non possumus”. Tradotto significa che “Senza il giorno del Signore non possiamo vivere”. Gesù stesso, durante le sette settimane pasquali, “inizierà” i suoi discepoli a riunirsi di domenica. La sua presenza si manifesta solo in quel giorno, affinché, possano abituarsi a riconoscerlo spezzando il pane. Il corpo storico di Gesù è assunto dal Padre. “Spa-

risce” definitivamente dalla vista dei discepoli. E la Chiesa, a partire da questa “sparizione”, si ritrova ad essere essa stessa corpo di Cristo, il Cristo totale, “Christus totus” come direbbe sant’A gostino. Non solo, ma la Chiesa sperimenta questa realtà di essere e divenire corpo di Cristo, a partire dal corpo sacramentale, cioè da quel pane di vita e da quel calice di salvezza assunti durante il rito domenicale della Cena del Signore. La domenica diviene così il giorno in cui il cristiano celebra e assume la salvezza, entrando in una dimensione festiva di lode e di gratitudine. Al tramonto del sabato si esce dalla feria e si oltrepassa una soglia per essere immessi in una dimensione differente: la festa. Questa è la dimensione dei ricordi positivi, della gioia, della gratitudine, del ringraziamento, del mutuo riconoscersi e accogliersi comunitario, del tempo donato. È assaggio del Regno, della festa senza fine. Don Carmine Cialdini

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LE PAROLE DELLA FEDE di Silvio Longobardi

LA FEDE SI ESPRIME ATTRAVERSO LE PAROLE. ALCUNE SONO CADUTE IN DISUSO, ALTRE SONO COPERTE DI POLVERE, ALTRE SONO ORMAI INCOMPRENSIBILI. LA RUBRICA SI PROPONE DI RILEGGERE IL PATRIMONIO DELLA FEDE ATTRAVERSO ALCUNE PAROLE ESSENZIALI

Il Vangelo di Fatima Nel 1917 la Madonna è apparsa a Fatima, un piccolo villaggio del Portogallo. Sono passati cent’anni. Le guerre, almeno in Europa, sono finite mentre la rivoluzione russa appartiene ad un passato che nessuno vuole più ricordare. Delle apparizioni, invece, si continua a parlare

“C

on il suo forte appello alla conversione e alla penitenza essa è, senza dubbio, la più profetica delle apparizioni moderne”, diceva papa Benedetto nel corso del suo viaggio a Fatima (2010). Cent’anni fa la Madonna è apparsa a Fatima, un piccolo villaggio del Portogallo, ma ha detto parole che riguardano tutti. Era il 1917: in tutta Europa imperversava la “grande guerra” che portò lutti e rovine in ogni Nazione. Le apparizioni precedettero di poco la rivoluzione russa, che avvenne nel novembre dello stesso anno, quella che porterà il comunismo al potere e altre e più disastrose rovine in Europa. Questo evento religioso si inseri-

sce a pieno titolo nella storia europea del ventesimo secolo. Il messaggio spirituale s’intreccia con quello storico e politico, forse anche per questo ha interessato tanti studiosi. Le vicende legate al cosiddetto terzo segreto rappresentano un capitolo corposo di questa storia ma rischiano di attirare l’attenzione su aspetti che non sono affatto essenziali e di offuscare il cuore del messaggio. Sono passati cent’anni. Le guerre sono finite, almeno in Europa. La rivoluzione russa appartiene ormai ad un passato che nessuno vuole più ricordare. Delle apparizioni invece si parla ancora. Quell’evento continua a interessare sia gli studiosi che

«Dio ci ha creati come una speranza per gli altri, una speranza reale e realizzabile secondo lo stato di vita di ciascuno. Nel “chiedere” ed “esigere” da ciascuno di noi l’adempimento dei doveri del proprio stato (Lettera di Suor Lucia, 28 febbraio 1943), il cielo mette in moto qui una vera e propria mobilitazione generale contro questa indifferenza che ci raggela il cuore e aggrava la nostra miopia. Non vogliamo essere una speranza abortita!» (Papa Francesco, 13 maggio 2017).

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i semplici credenti. Moltissimi luoghi di culto, in ogni parte del mondo, sono dedicati a Fatima, anche in quelle zone in cui il comunismo ha esercitato e continua ad esercitare la sua influenza, come in Russia e in Vietnam. Il numero dei pellegrini cresce di anno in anno. È la rivincita di Dio. Un fatto squisitamente religioso, che il non credente guarda con diffidenza, e a volte con fastidio, acquista un valore sociale e politico. Anzi, a giudizio dei credenti, proprio quel fatto permette di capire e di leggere gli eventi del ventesimo secolo. La storia sembra camminare nei sentieri scritti nei palazzi del potere. Ma c’è anche quella storia che Dio scrive con i semplici e gli umili. Queste due storie s’intrecciano, a tratti si scontrano. Nella vicenda di Fatima il potere – allora saldamente in mano ad un gruppo massonico che attuava una politica decisamente anticlericale – è intervenuto con prepotenza ed ha tentato di mettere a tacere la voce di Dio. Inutilmente! Colui che parlava attraverso i fanciulli istruiva semplici e dotti. La storia di Fatima è diventata così come un fiume in piena che nessuno in questi decenni ha potuto


fermare, come l’acqua che il profeta Ezechiele vede sgorgare dal tempio di Gerusalemme (Ez 47). I tre fanciulli Negli ultimi due secoli gli studiosi contano più di duecento apparizioni della Vergine, 32 di queste hanno ottenuto il pieno riconoscimento della Chiesa. Il vero miracolo, dunque, non è tanto l’apparire della Madonna ma la testimonianza eroica offerta dai tre fanciulli. Sono loro i testimoni fedeli, i primi che hanno accolto e vissuto quel messaggio, suscitando stupore e fervore anche negli altri. La solenne canonizzazione di Francesco e Giacinta, proprio nell’anno centenario, non solo rappresenta un’ulteriore conferma di quell’evento ma ricorda che la storia di Dio passa attraverso la testimonianza personale. I fanciulli non sono santi per il fatto di aver visto la Madonna ma perché hanno camminato fedelmente ed eroicamente nei sentieri che la Messaggera celeste ha loro indicato. Francesco e Giacinta sono due fanciulli, all’epoca delle apparizioni avevano rispettivamente 9 e 7 e anni, sono morti qualche anno dopo, all’età di 11 e 10 anni. Come è possibile che

due bambini siano capaci di percorrere un cammino così eroico di santità? La domanda è d’obbligo. Ma la risposta deve essere chiara: solo la grazia di Dio può operare simili prodigi. L’esperienza di Fatima chiama in causa la responsabilità dei genitori e della stessa Chiesa. I tre fanciulli sono stati condotti per mano dalla Madonna, ma in fondo è proprio questo il ministero che Dio affida alla Chiesa e ad ogni famiglia. I genitori non devono imbrogliare i loro figli preoccupandosi di dare loro solo ciò che serve alla vita materiale. Abbiamo il dovere di aprire loro gli occhi sulla realtà di Dio e sulla vita eterna. Non dimentichiamo che la visione dell’inferno (13 luglio) ebbe un’influenza decisiva nell’esperienza di fede dei fanciulli. Parola antiche Il messaggio che la Madonna ha consegnato ai fanciulli ripropone parole antiche che oggi abbiamo dimenticato o alle quali non abbiamo dato più il loro valore. Una di queste parole è sacrificio: “pregate, pregate molto, e fate sacrifici per i peccatori; molte anime vanno all’inferno, perché non c’è chi si sacrifichi e preghi per loro”. La pre-

ghiera s’intreccia con la penitenza. Il mondo non si salva senza la croce e senza la disponibilità a portare per amore la croce di Gesù. Un cristianesimo senza penitenza non regge, non ha la forza di affrontare l’impatto con un mondo sempre più ostile al Vangelo. Recuperando parole antiche, Fatima delinea il futuro, indica i sentieri che danno vita e forza. Ogni apparizione contiene delle promesse e perciò rimanda al futuro. Mostra l’amarezza e la fedeltà di Dio. Sono due elementi complementari. Dio non abbandona l’umanità. La nostra speranza è radicata nella certezza che Dio resta fedele al suo progetto. Le apparizioni stesse sono un segno di questa fedeltà: Dio interviene e ammonisce, ma lo fa per amore del suo popolo. Chiede una fede più ardente e coraggiosa perché è l’unica risposta ai fatti drammatici del nostro tempo. Una cosa è certa: Dio prepara un nuovo cielo e una nuova terra (Ap 21, 1-5). Non importa se c’è da soffrire per il Regno, ne vale la pena. Chi crede e opera, anche se non vede sempre i frutti immediati della sua testimonianza, vive nella pace e nella consolazione. “Il mio Cuore trionferà”, ha promesso la Madonna. GIUGNO 2017 INSIEME

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VITA ECCLESIALE I pellegrini al Mercato ortofrutticolo Pagani-Nocera

Custodire il Creato Pomeriggio di formazione a Pagani su “Lavoro, salute e benessere della persona”

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hiamati a custodire la casa comune”, focus sull’ambiente e la salute a Pagani, il prossimo 17 giugno. A organizzare l’iniziativa è la delegazione regionale dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro. A partire dalle 16.30, i referenti regionali di PSL e la comunità diocesana si ritroveranno per approfondire il tema “Lavoro, salute e benessere della persona”. Al pomeriggio di studio interverrà monsignor Giovanni D’Alise, vescovo delegato della Conferenza episcopale campana per la Pastorale sociale e del lavoro. A concludere sarà il vescovo diocesano, monsignor Giuseppe Giudice. I lavori si terranno tra la basilica alfonsiana e l’auditorium. Sono previste relazioni, testimonianze e lavori di gruppo sui temi: lavoro ed ecologia; lavoro e legalità; lavoro e cooperazione sociale; giovani, Vangelo e lavoro/Progetto Policoro. L'auditorium di Pagani

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Pastorale Giovanile all’opera Pellegrinaggio in bici a Pompei e festa diocesana dei giovani

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rande successo per il pellegrinaggio in bici a Pompei dello scorso 21 maggio, promosso dal Servizio di Pastorale Giovanile della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. Oltre 250 le adesioni dei pellegrini ciclisti, che dal Santuario di Materdomini a Nocera Superiore hanno cominciato la loro marcia, per poi fermarsi al Convento di Sant’Antonio, al Mercato ortofrutticolo Pagani-Nocera, a San Marzano e infine davanti alla parrocchia Regina Pacis. Tante tappe per ricongiungere i fedeli dell’intero territorio diocesano. Un percorso simbolico, come ha ricordato il direttore don Giuseppe Pironti, nell’omelia: «Anche nella fede, ciascuno ha il suo passo, alcuni più lento, altri più veloce. Bisogna trovare un passo che tenga uniti tutti, soltanto come comunità si può vivere l’esperienza cristiana». A conclusione del periodo particolarmente intenso per la Pastorale Giovanile, anche la festa diocesana dei giovani, che si è svolta sabato 27 maggio nell’area archeologica di Nocera Superiore. Balli, canti e una veglia di preghiera per accompagnare i giovani della Valle del Sarno. M. P.


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VITA ECCLESIALE

IL QUESTIONARIO

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enza conoscere difficilmente si possono programmare e sviluppare progetti concretamente applicabili nelle realtà particolari. Ecco perché la necessità di proporre un questionario in scala mondiale sulla condizione giovanile. «Scopo del questionario – si legge nel Documento preparatorio – è aiutare gli Organismi aventi diritto a esprimere la loro comprensione del mondo giovanile e a leggere la loro esperienza di accompagnamento vocazionale, in vista della raccolta di elementi per la redazione del Documento di lavoro o Instrumentum laboris». Insieme alle risposte alle quindici domande, di cui alcune specifiche per continenti, vengono chiesti alcuni dati e l’elenco di pratiche pastorali. Rispetto ai dati richiesti, si fa specificatamente riferimento a: numero di

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abitanti; numero e percentuale di giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni; età media riferita al matrimonio, all’ingresso in seminario e all’ingresso in istituti di vita consacrata; percentuale di studenti, lavoratori, disoccupati e NEET, ovvero i giovani che hanno concluso il percorso di formazione ma che non trovano posto nel mondo del lavoro. Come si suddivide il questionario? In tre sotto capitoli: giovani, Chiesa e società; la pastorale giovanile vocazionale; gli accompagnatori. Il primo blocco di sette domande è riferito sia ai giovani che frequentano gli ambienti ecclesiali, sia a quelli che ne sono più lontani o estranei. Incidono, in particolare, sul modo utilizzato per ascoltare le realtà giovanili, su quali sfide e opportunità ci sono per i ragazzi, sui luoghi di aggregazione di

Il Documento preparatorio al Sinodo dei Vescovi del 2018 si chiude con una serie di domande cui le Chiese particolari sono chiamate a rispondere. Uno strumento per aiutare l’Assemblea sinodale a inquadrare e discernere al meglio la realtà giovanile


maggior successo, che cosa chiedono concretamente i giovani, gli spazi giovanili nella vita ecclesiale e i luoghi di incontro dei giovani in ambiente ecclesiale. Rispetto alla pastorale vocazionale, gli esperti che hanno compilato il questionario intendono capire il grado di coinvolgimento delle famiglie, i contributi al discernimento da parte delle istituzioni formative, in che modo si tiene conto «del cambiamento culturale determinato dallo sviluppo del mondo digitale», l’impatto delle GMG o di eventi del genere, in che modo le diocesi progettano esperienze e cammini di pastorale giovanile vocazionale. Tre interrogativi riguardano gli accompagnatori: tempi e spazi dedicati all’accompagnamento spirituale da parte di pastori ed educatori; iniziative di formazione per gli accompagnatori vocazionali; accompagnamento personale proposto nei seminari. C’è poi la parte suddivisa per ambito geografico, con domande mira-

te e adeguate al contesto continentale, alla conformazione dei Paesi e allo sviluppo demografico. L’ultimo box riguarda la condivisione delle buone pratiche. Viene chiesto di elencare le tipologie principali di pratiche pastorali di accompagnamento e discernimento vocazionale presenti nelle realtà particolari e di sceglierne tre ritenute più interessanti e pertinenti «da condividere con la Chiesa universale». Un lavoro importante e faticoso, quello del questionario, soprattutto per chi dovrà analizzarne le risposte. Un esempio pratico di Chiesa che va verso la periferia. È certo, infatti, che non tutto quanto arriverà in Vaticano potrà essere accolto o messo in pratica, ma sapere che si ha il bisogno di conoscere che cosa accade fino agli estremi confini della terra è segno di grande attenzione per l’uomo che segue Dio e nel mondo cerca di testimoniare il suo amore. Sa. D’An.

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VITA ECCLESIALE

INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI NELLE COMUNITÀ

Il 13 giugno, alle 8.30, il Vescovo presiede la Santa Messa nella parrocchia di Sant’Antonio a Orta Loreto di Sant’Egidio del Monte Albino; alle 19.00 presiede al Convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore. Il 21 giugno, alle 19.00, presiede la Celebrazione eucaristica a Villa dei Fiori, nel giorno di san Luigi. Il 25, alle 6.00, presiede la Santa Messa nella collegiata di San Giovanni Battista ad Angri. Il 2 luglio, alle

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19.00, presiede la Santa Messa nella parrocchia di Sant’Anna a Fiano di Nocera Inferiore in occasione del 50° anniversario di sacerdozio del parroco, mons. Mario Ceneri.

CORPUS DOMINI

Il Vescovo, come avviene da qualche anno, presiede la Santa Messa e la processione del Corpus Domini nelle foranie della Diocesi. Quest’anno, domenica 18 giugno, sarà a Pagani.

FORMAZIONE

Il 17 giugno il Vescovo partecipa all’incontro “Lavoro, salute e benessere della persona” organizzato dalla Pastorale sociale e del lavoro a Pagani, a partire dalle 16.30. Il 19 e 26 giugno, alle 20.00, la comunità diocesana si ferma per la Sosta Ecclesiale. Il 19 appuntamento nella concattedrale di Sarno e il 26 nella cattedrale di Nocera Inferiore.

INSIEME AI VESCOVI

Il 5 e 6 giugno il Vescovo partecipa alla riunione della Conferenza episcopale campana presso l’abbazia di Montevergine.

Per maggiori info: www.diocesinocerasarno.it


REDAZIONALE A CURA DELLA PIA UNIONE AMMALATI CRISTO SALVEZZA E DEI PICCOLI DISCEPOLI DELLA CROCE

Michela e Antonio insieme ad un volontario della P.U.A.C.S.

La ricchezza della condivisione Michela e Antonio, giovani fidanzati, hanno partecipato per la prima volta al pellegrinaggio al Santuario di San Gerardo, organizzato dalla P.U.A.C.S., insieme agli ammalati. La loro esperienza

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i chiamo Michela e quest’anno ho partecipato per la prima volta al pellegrinaggio al Santuario di San Gerardo insieme alla Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza. Quando sono stata invitata, ho accettato con entusiasmo: sapevo quante emozioni può donare un’esperienza vissuta insieme agli ammalati e ai fratelli e sorelle di questa “grande famiglia” di cui faccio parte. La sessantesima Giornata Regionale del Malato si è celebrata il 25 aprile, giorno di festa che ho sempre trascorso con il mio fidanzato Antonio. Gli ho proposto di vivere insieme questa giornata di preghiera, comunione e condivisione. Inizialmente non era molto contento, si sentiva inadeguato ma si è lasciato coinvolgere dal mio entusiasmo. Il 25 mattina, giunti a Materdomini, ci siamo recati vicino al pullman sul quale

Due momenti dell’adorazione eucaristica

si trovavano gli amici ammalati Lorenzo e Giusy, che mi erano stati affidati. Nonostante Antonio temesse di non sapersi relazionare con loro, tra lui e Lorenzo è scattato un vero e proprio “colpo di fulmine”, Antonio è diventato il suo punto di riferimento per quella giornata. Anche per me Giusy era un volto nuovo ma si è creata subito una bella sintonia: ha visto in me un’amica con cui parlare liberamente. Come un gruppo di amici ci siamo avviati verso il piazzale antistante il Santuario dove ci sarebbe stata la celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo della nostra diocesi. Sia per me che per Antonio la priorità è stata assicurarci che Lorenzo e Giusy avessero un posto per vivere tranquillamente la Messa. Nonostante non fossimo seduti accanto a loro, lo sguardo era sempre rivolto nella loro direzione in modo da incrociare i loro occhi ogni qualvolta avessero avuto bisogno di noi. Durante l’omelia mons. Giuseppe Giudice ha pronunciato parole di conforto e ha sottolineato il nostro essere testimoni d’amore, parole che ci spingono ad essere ogni giorno cristiani autentici attraverso fatti e azioni concrete.

La giornata. Dopo la condivisione del pranzo e un’ora libera in cui abbiamo potuto approfondire la conoscenza con Giusy e Lorenzo, alle ore 15.00 c’è stata l’Adorazione Eucaristica che è finita con la benedizione solenne ai cari fratelli ammalati e il loro affidamento alla Mamma del Cielo. Dopo questo momento intenso ed emozionante è giunta l’ora della partenza. Mentre accompagnavamo Lorenzo e Giusy al loro pullman, siamo stati travolti da emozioni contrastanti: da un lato la gioia di aver regalato loro una giornata diversa in cui hanno potuto sperimentare la dolcezza dell’amicizia, dall’altro la tristezza di doverci separare, consapevoli tuttavia di rimanere uniti dall’aver condiviso momenti di comunione e preghiera. Ciò che più mi ha sorpresa è stato veder nascere nel cuore di Antonio il mio stesso entusiasmo, vederlo tornare senza i dubbi che lo avevano assalito alla partenza e con il desiderio di continuare insieme questo cammino. Se all’inizio potremmo pensare che siamo noi a fare qualcosa per loro, con il tempo comprendiamo che sono sempre loro a fare tanto per noi. Michela Spinelli GIUGNO 2017 INSIEME

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PROGRAMMA RELIGIOSO Apertura della Festa Sabato 10 giugno 19.30: celebrazione eucaristica presieduta da don Antonio Mancuso, vicario foraneo di Angri. 21.00: celebrazione del beato transito di sant’Antonio nella Cappella di Avagliano. Giorno della processione Domenica 11 giugno 8.00/11.00: SS. Messe. 8.30: peregrinatio con la miracolosa immagine di sant’Antonio. 19.30: celebrazione eucaristica per i fedeli che portano il nome del Santo. La Vigilia Lunedì 12 giugno 8.00: S. Messa 8.30: “Il Santo e i lavoratori”, peregrinatio della miracolosa immagine di sant’Antonio al mercato ortofrutticolo di Sant’Egidio del Monte Albino e per le fabbriche e aziende di Orta Loreto. 20.00: inizio processione dal “Parco Pagano”, via G. Pepe con gruppi parrocchiali e autorità civili e militari. 21.30: piazza E. De Ruggiero, atto di affidamento della comunità al Santo Patrono da parte del primo cittadino. Al rientro spettacolo dei fuochi pirotecnici.

PROGRAMMA CIVILE Venerdì 9 giugno 21.00: centro parrocchiale, spettacolo teatrale “Sogno di una notte di mezza sbornia” del gruppo teatrale parrocchiale “I Diversi”. Sabato 10 giugno 21.00 Spettacolo pirotecnico “O’ ciuccio 'e Fuoco”. Show musicale di Mimmo Dany e spettacolo di fuochi pirotecnici. Domenica 11 giugno 21.30: piazza E. De Ruggiero, show musicale SUD58.

Solennità di Sant’Antonio Martedì 13 giugno 8.30: celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, Mons. Giuseppe Giudice. Benedizione del pane a ricordo della carità di sant’Antonio. 10.00: S. Messa presso la Cappella di Avagliano. 11.30: S. Messa solenne e supplica al Santo. 19.30: celebrazione eucaristica in piazza E. De Ruggiero presieduta da padre Daniele Bertino con la partecipazione delle famiglie e consacrazione dei piccoli “antonini” al Santo.

Lunedi 12 giugno 22.30: spettacolo folkloristico in Piazza E. De Ruggiero.

Giorno del ringraziamento dei prodotti della terra Mercoledì 14 giugno 19.30: S. Messa presieduta dal novello sacerdote don Aniello Nappo con benedizione del raccolto e con la reliquia del Santo. Canto del Te Deum di ringraziamento.

Martedì 13 giugno Giro della banda Musicale città di Angri per le strade della parrocchia. 21.00: esibizione dei bambini, ragazzi e giovani della comunità In…Canto.

Solennità del Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo Domenica 18 giugno 19.30: S. Messa presso le famiglie del palazzo Desiderio. Processione del Corpus Domini fino alla Chiesa parrocchiale e benedizione eucaristica.

Mercoledì 14 giugno 21.30: piazza E. De Ruggiero, concerto Pupo. Spettacolo di fuochi pirotecnici.

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Domenica 25 giugno 19.30 Santa Messa e reposizione della sacra effige di sant’Antonio.


NEWSDALLEPARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti

Madonna di Fatima Pagani

LA PEREGRINATIO DELLA VERGINE

Don Gerardo Coppola

Sant’Antonio di Padova Orta Loreto

LA LETTERA DEL PARROCO Carissimi, ringraziamo il Signore che anche quest’anno ci permette di vivere la solenne festa in onore di sant'Antonio. Ciascuno di noi affida richieste e preghiere soprattutto per chi è nella prova, chi è ammalato, chi non trova la pace. Come comunità, preghiamo sant’Antonio, perché Egli ci dia ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno. Sentiamo sant’Antonio vicino come una buona carezza di Dio per ciascuno di noi. Quest’anno ricordiamo anche tutti i profughi, per non dimenticare la legge suprema del Vangelo: essere fratelli, andando al di là delle differenze di razza, cultura, religione, è possibile. Ricordiamoci anche di tanti cittadini italiani, famiglie di Orta Loreto che non ce la fanno più a sostenersi, con il lavoro venuto meno, sentono di aver perso anche la loro dignità e chiedono aiuto e sostegno. Guardando a come sant’Antonio ha saputo farsi vicino a tutti, in particolare ai piccoli e ai poveri, anche noi esprimiamo il proposito “di voler essere un balsamo per tanti”. Permettetemi in questa circostanza di ricordare anche un avvenimento per noi particolarmente significativo: l’ordinazione sacerdotale di don Francesco Amarante, il 14 settembre qui a Orta Loreto per le mani e la preghiera del nostro Vescovo Giuseppe. Lo affidiamo all’intercessione del Santo Patrono perché sia un santo sacerdote. Caro sant’Antonio, ti preghiamo affinché ciascuno di noi, celebrando la festa in tuo onore, con semplicità e umiltà, alla scuola del Vangelo, possa operare il bene, a vantaggio di tutti. Ci rivolgiamo fiduciosi alla tua intercessione per questo mondo inquieto. Buona Festa a Tutti! Sac. Gerardo M. Coppola, vostro parroco

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o scorso 13 maggio si è festeggiato il centesimo anniversario dell’apparizione della Madonna ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francisco (questi ultimi due proclamati santi) a Fatima. Una ricorrenza importante che la parrocchia Madonna di Fatima di Pagani ha deciso di condividere con tutta la comunità cittadina. E così, dopo i tre giorni di festa parrocchiale, per tutta la seconda parte del mese di maggio c’è stata una peregrinatio della statua della Vergine per le parrocchie della forania di Pagani. La peregrinazione ha avuto inizio il 15 maggio dalla vicina parrocchia Gesù Risorto e si è conclusa lo scorso 31 maggio con una fiaccolata dalla parrocchia San Sisto, passando per il Parco Arancio. Un’occasione per affidare le comunità paganesi alla protezione della Madonna e riscoprire il messaggio che lasciò a Fatima cento anni fa. Al di là dei tre segreti. Danilo Sorrentino

Un momento della peregrinatio

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NEWS DALLE PARROCCHIE

Don Antonio Agovino celebra in uno dei quartieri della parrocchia

San Teodoro Martire Sarno

MAGGIO, IN CAMMINO CON MARIA

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aggio in cammino con Maria. Questo il titolo che il nostro parroco, don Antonio Agovino, ha voluto dare all’esperienza che abbiamo vissuto insieme come comunità: una peregrinatio Mariae innovativa. Abbiamo infatti deciso di celebrare l’Eucaristia e pregare il Rosario presso le case dei “lontani”, rendendo le famiglie che già sono vicine alla parrocchia “missionarie” nel loro quartiere. Abbiamo condiviso l’esperienza unica di radunarci tutti insieme intorno alla bella immagine della Madonna di Fatima custodita in parrocchia, che fu incoronata nel 2000 da san Giovanni Paolo II, invocandola particolarmente

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quest’anno in occasione del centenario delle apparizioni, affidandole le nostre vite, le storie di ciascun quartiere e ponendoci tutti sotto il suo manto come comunità unita, attraverso le sue diverse espressioni, quali sono le tante famiglie della nostra parrocchia. I frutti più grandi di questo percorso sono arrivati con una folta partecipazione degli abitanti, che hanno accolto la “Chiesa in uscita” adoperandosi anche materialmente. “Guardando a Maria, facciamoci predicatori con la nostra vita” questo l’augurio del parroco. Adolfo Ascolese e Francesco Pio De Stefano


Santa Maria Maddalena in Armillis Sant’Egidio del Monte Albino

LA CHIESA IN USCITA

N

ella pericope tratta dalla liturgia della IV domenica di Pasqua l’evangelista Giovanni rievocava il discorso di Gesù riguardante il suo dichiararsi guida per ciascun credente. Il Buon Pastore “chiama per nome” le sue pecore, le “conduce fuori” al pascolo e “cammina dinanzi ad esse”; esse “lo seguono” con fiducia, perché “conoscono la sua voce”. Così, seguendo l’incoraggiamento del Signore ad uscire dal recinto, a partire dal 9 maggio, nelle diverse piazze municipali del borgo, ogni martedì sera, c’è stata la recita del Santo Rosario e della compieta, mentre nei restanti giorni settimanali la Statuetta della Vergine Maria di Fatima, in occasione del centenario dell’apparizione, è stata ospitata presso le famiglie della comunità parrocchiale per celebrare l’Eucarestia oltre che la celebre preghiera mariana. Livia Rossi

Un momento della liturgia con p. Massimo ed i fedeli

Campo Locale GiFra

Santa Maria dei Bagni Scafati

PARTO DA ME PER INCONTRARE TE

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al 22 al 24 aprile si è svolto, presso la struttura Colonia San Giuseppe a Salerno, il consueto campo locale della Gioventù Francescana (GiFra). Per tutti noi ha rappresentato il coronamento di un percorso che ci ha visto protagonisti ed in cui siamo stati accompagnati dal nostro fra Luigi. Vari sono stati i momenti formativi che si sono susseguiti, ma quelli che sono rimasti nella nostra memoria sono stati certamente la testimonianza vocazionale di suor Valentina che ha molto colpito tutti i ragazzi e, fra Gianfranco che, con la sua esperienza, ha cercato di rispondere ai nostri dubbi su Dio. Tra le attività c’è stata la ricerca di Dio in qualcosa, o qualcuno, che ci riconduca a Lui; fra Giuseppe ci ha proposto un momento di deserto, ovvero uno spazio durante il quale poter riflettere su noi stessi rispondendo a delle domande suggeriteci precedentemente. L’obbiettivo era la ricerca di Dio e noi, citando sant’Agostino: “Tu eri dentro di me ed io fuori di me ti cercavo”, abbiamo cercato dentro di noi. Stefano Galeone

FOTONOTIZIA

In occasione del ricco programma di festeggiamenti in onore di san Prisco, Patrono della diocesi, si è svolta la processione solenne con partenza dalla parrocchia di San Matteo, presieduta dal vescovo Giuseppe Giudice, insieme ai canonici della cattedrale e al clero, con la partecipazione delle autorità civili e militari dell’Agro nocerino-sarnese e la presenza delle Confraternite. GIUGNO 2017 INSIEME

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IN PARROCCHIA

PAGINA A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEI BAGNI - SCAFATI

a cura di Antonietta Abete Carmine e Pasquale

GLI ANGELI DELLA DOMENICA CARMINE E PASQUALE SCELGONO DI REGALARE IL LORO UNICO GIORNO LIBERO AI PIÙ BISOGNOSI ACCOLTI DALLE SUORE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA A NAPOLI

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armine è antennista, Pasquale di professione è barbiere. Da otto anni, ogni domenica mattina, che ci sia il sole o la pioggia, che sia Pasqua o Natale, si svegliano di buon’ora e partono alla volta di Napoli per raggiungere le suore di Madre Teresa di Calcutta presso la loro casa in Via dei Tribunali e prestare il loro servizio ai più bisognosi. Conosciamoli meglio. Come avete iniziato? P.: «Io abito a Sant’Antonio Abate e otto anni fa sono stato invitato da fra Michele, allora parroco di Santa Maria dei Bagni, a partecipare ad un pomeriggio dedicato ai più bisognosi, nel quale non avrei dovuto fare altro che svolgere la mia professione. In quell’occasione ho incontrato Carmine, che già da qualche tempo viveva a stretto contatto l’esperienza del servizio agli ultimi presso la casa delle suore a Napoli. Ho capito che fare del bene mi appagava, così ho deciso di unirmi a lui e oggi Carmine è diventato un mio grande amico». Cosa fate a Napoli? C.: «Le suore non ti danno mai un compito preciso, solitamente si fa ciò di cui c’è bisogno: a volte lavo qualcuno, altre volte resto in cucina, altre ancora riparo qualcosa. Mi è anche capitato di andare in ospedale a visitare un ammalato. Mi presento lì e mi metto a loro completa disposizione». P.: «Io invece sto più a contatto con le persone, parliamo e intanto faccio loro capelli e barba, in questo modo, cu-

randone l’aspetto, li aiuto a riacquistare un po’ della dignità perduta». Che rapporto avete con gli ospiti della casa? P.: «Per noi è diventata come una famiglia: quando raramente capita di non andare, ci telefonano per conoscerne il motivo. È un rapporto che difficilmente si potrà sciogliere. Noi non lavoriamo soltanto: gli ospiti hanno bisogno soprattutto di qualcuno con cui parlare, così si crea un rapporto confidenziale. Mi hanno dato molto più loro che i miei clienti». C.: «Anche se non passiamo molto tempo con loro, ma solo qualche ora, tutti ci aspettano con gioia. Scambiamo qualche parola e stiamo insieme, perché approfondendo la loro storia, riesco a conoscerli meglio e ad apprezzare di più ciò che ho». Non è un peso per voi impegnare ogni domenica mattina? C.: «Per noi è una vocazione: riusciamo ad andare ogni domenica e a mettere da parte gli impegni, lo facciamo con amore. Fin dalla prima volta ho capito che mi sarei potuto trovare in una situazione analoga e quindi ho scelto di donare il mio tempo senza che questo mi pesi. Paradossalmente, si riceve più di quanto si sia dato». Carmine e Pasquale al calar del sole tornano a casa, svestono i panni degli angeli della domenica, ma il profumo del servizio resta sulla loro pelle. Rosario D’Aniello, Giusy Cesarano, Annabella Iannone GIUGNO 2017 INSIEME

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PAGINA A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA - POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO I bambini seguiti da suor Giusy ricevono la Prima Comunione

Suor Giusy Allia

A POGGIOMARINO LE SUORE INSEGNANO A RECITARE IL ROSARIO E RIPULISCONO I QUARTIERI POPOLARI INSIEME AI RAGAZZINI

I PREDILETTI DI DIO

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agazzi invisibili, cresciuti a pane e strada; quelli scomodi, i prediletti di Dio. È quello che avrà pensato suor Giusy Allia nell’anno “sabbatico” poggiomarinese. Per fare breccia nel cuore, bisogna fare pulizia intorno e senza pensarci due volte – un anno fa – si è armata di scopa, paletta e soprattutto di gioia e speranza, quella che ha contagiato una quindicina di ragazzini dai 6 ai 16 anni e subito dopo le loro famiglie. Insieme hanno ripulito le loro strade e fatto emergere la grandezza del loro cuore. Quest’anno non hanno creduto ai loro occhi quando a bussare alle porte di corridoi “anonimi” del complesso Gescal di Poggiomarino sono state le amiche di santa Giovanna Antida e dell’Azione Cattolica, oltre alle suore Angela, Maria ed Olimpia. Una palma tra le mani e, dall’altra parte, l’invito a non lasciarle sole. Detto fatto: da dieci si è passati a 50. Le persone delle “palazzine” che dai piani alti sono scesi a recitare il Rosario ogni giovedì. Alcuni di loro (in un percorso iniziato l’anno scorso) si sono avvicinati al sacramento del Battesimo prima e la settimana dopo alla Prima Eucaristia. Francesco e gli altri frequentano il doposcuola della Caritas e di tanto in tanto sgranano un Rosario tra le mani, facendo commuovere chi fino a poco fa aveva occhi ma non lo sguardo dell’amore. Adesso sappiamo in quale strada abita Gesù. Angela Corrado

FOTONOTIZIA

Padre Abel Martinez, sacerdote Stimmatino filippino. Cresciuto all’ombra del sapiente padre Danilo Panato, ed attuale consigliere del padre generale a Roma, è stato tre giorni in città. Il motivo? Semplice! Nostalgia poggiomarinese, visto che l’anno scorso è stato ospite per tre mesi su invito di padre Aldo.

FOTONOTIZIA PROFUMO DI GREST

Sono iniziate le iscrizioni per il Grest estivo. Tre settimane di fede e divertimento. Circa 180 bambini, 60 animatori: ecco i numeri dell’anno scorso. E quest’anno? L’oratorio San Gaspare Bertoni è pronto ad emozionarsi con i più piccoli.

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BATTISTA - CICALESI COORDINATORE DI REDAZIONE FRANCESCO COPPOLA

Il gruppo dei ministranti insieme al parroco

In cammino con i piccoli

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el mese di maggio concludiamo il cammino catechistico. Ogni gruppo vive il suo momento celebrativo e riceve simbolicamente un piccolo segno, tappa del cammino. Per i bambini di prima elementare è toccato un braccialetto con incisa la preghiera dell’Ave Maria. Alla Madonna, infatti, abbiamo affidato i più piccoli della comunità. Al gruppo di seconda elementare abbiamo consegnato il Padre Nostro ed un Tau, segno del loro essere cristiani in cammino verso la santità. I bimbi di terza elementare invece hanno ricevuto il sacramento della Prima Confessione! Hanno consegnato il peso del peccato ed hanno ricevuto la leggerezza del perdono, hanno fatto volare i loro buoni propositi e le loro preghiere verso il cielo, perché la loro festa sia benedetta da Dio. Un gruppo dei bambini del catechismo ha anche voluto offrire del tempo per realizzare uno spettacolo in favore dei bimbi del Burkina Faso, contribuendo così al nostro progetto missionario. Bravissimi, hanno realizzato un momento entusiasmante coinvolgendo tutte le loro famiglie. Abbiamo anche accolto nuovi ministranti nel nostro gruppo che si occupa del servizio liturgico e, ai piedi della Vergine, abbiamo affidato la nostra comunità. Nel cercare di far partecipare alla Celebrazione eucaristica anche a chi non poteva fisicamente venire in Chiesa, la Messa è stata trasmessa in diretta da Novea Radio. Grazie agli editori (Radio Base) e a quanti hanno contribuito alla bella riuscita della iniziativa.

Si è concluso a maggio il cammino catechistico dei bambini della comunità parrocchiale San Giovanni Battista in Cicalesi. Per tutto il mese la Celebrazione eucaristica è stata trasmessa in diretta su Novea Radio Dopo la Prima Confessione, i bambini della terza elementare fanno volare i loro buoni propositi

I bambini della prima elementare insieme alle catechiste e a don Andrea

Il gruppo dei bambini di seconda elementare con il parroco e le catechiste

Lo spettacolo teatrale messo in scena dai piccoli

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DI COSTANTINOPOLI - NOCERA SUPERIORE IN REDAZIONE GIOVANNI GIORDANO ED ELISA CALIFANO

LA GIOIA DELLA FESTA

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nche quest’anno la nostra parrocchia ha vissuto i festeggiamenti in onore dei nostri santi patroni san Pasquale Baylon e Maria Santissima di Costantinopoli. Tutto ha avuto inizio il 16 maggio, con la processione delle reliquie di san Pasquale dalla Cappella di Sant’Antonio, in via Nazionale, fino alla Chiesa parrocchiale e la successiva Liturgia del transito, alle 22.30, con suoni di campane a festa e fuochi d’artificio. Nelle serate successive si sono esibiti vari artisti musicali e comici: i Cugini di Campagna, Ciro Giustiniani, Cristina D’Avena accompagnata dal coro dei bambini, i Ditelo voi, tutto accompagnato dal bellissimo e sorprendente spettacolo delle luminarie musicali e delle fontane danzanti che hanno suscitato l’interesse dell’intera comunità ma anche di numerosi cittadini provenienti da altri paesi. Il concorso. In questa occasione si è svolto anche l’ormai storico e tanto atteso concorso internazionale dei Madonnari giunto, grazie all’impegno del nostro parroco don Roberto Farruggio, alla 19esima edizione. Il tema di quest’anno è stato “la Santità Cristiana”. Il concorso è iniziato il 19 maggio, nella cosiddetta “notte dei Madonnari” e ha visto la partecipazione di numerosi artisti, provenienti dai più svariati paesi del mondo, che hanno contribuito ad arricchire di colori e arte la nostra festa, cercando di rappresentare “l’Irrappresentabile”. Tutto si è concluso con il concerto del cantante Raf e la premiazione dei quadri. Una settimana vissuta intensamente, tra fede, spettacolo, divertimento e, soprattutto, unione e armonia tra i fedeli. In questi giorni il nostro paese è stato meta di tanti pellegrini venuti non solo ad ammirare le bellissime opere e i tanti eventi ma anche e soprattutto a rendere omaggio ai nostri santi patroni, soffermandosi in preghiera nella nostra Chiesa. È stato magnifico vedere che ogni singolo angolo del Paese è stato in grado di donare emozioni forti con vari intrattenimenti. La nostra comunità e la nostra parrocchia si sono trasformate in una “casa di tutti”, dando accoglienza, supporto e preghiera ai tanti visitatori. Sono proprio queste occasioni che ci rendono “Chiesa in uscita”, vicini alla gente, in mezzo alla gente. «I Cristiani che sono fermi al “si è fatto sempre così” hanno un cuore chiuso alle sorprese dello Spirito Santo e non arriveranno mai alla pienezza della verità perché sono idolatri e ribelli», sono queste parole di papa Francesco che don Roberto ha rivolto alla comunità, al termine della processione, per sottolineare il fatto che le feste patronali devono essere un’occasione di divertimento e di gioia ma mai una semplice tradizione tramandata di generazione in generazione. Esse sono un’occasione di grazia, per aiutarci a vivere e a mantenere viva nella nostra vita “la gioia della festa”, soprattutto a livello interiore. Caterina Mansi

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Le immagini più belle dei festeggiamenti

HANNO AVUTO INIZIO LO SCORSO16 MAGGIO I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SAN PASQUALE BAYLON E MARIA SANTISSIMA DI COSTANTINOPOLI. TRE GIORNI DOPO È STATO INAUGURATO IL 19ESIMO CONCORSO INTERNAZIONALE DEI MADONNARI

GLI ANIMATORI DI QUARTIERE CRESCE IL NUMERO DI PERSONE CHE RAPPRESENTANO LA COMUNITÀ NEL QUARTIERE IN CUI VIVONO Gli animatori di quartiere sono coloro che con generosità si prestano ad essere ambasciatori della parrocchia nei quartieri in cui vivono, divenendo per gli abitanti un punto di riferimento della comunità. Con l’incremento del numero degli animatori di quartiere siamo riusciti a ridurre il carico su quelli già disponibili raggiungendo palazzi, cortili e aree della parrocchia in maniera più capillare. Sarà più semplice far giungere a tutti ogni notizia della parrocchia e raccogliere la voce di ciascuno. La notizia più bella è la Parola che gli animatori portano attraverso la distribuzione quindicinale di un commento al Vangelo del nostro parroco. Elisa Califano


UNA GRANDE RICCHEZZA DURANTE IL TEMPO DI PASQUA, LA COMUNITÀ HA INIZIATO A VIVERE L’ADORAZIONE PERPETUA DIURNA, POLMONE DI GRAZIA INESTIMABILE La nostra comunità ha un cuore caldo che palpita: l’Adorazione Eucaristica perpetua diurna, una grande occasione di grazia! Con i ritmi frenetici della vita contemporanea, è tanto difficile trovare un’ora di tempo da dedicare al Signore per raccogliere ciò che davvero è essenziale per la nostra vita. Da questo Tempo di Pasqua 2017, ogni giorno, nella nostra Chiesa parrocchiale, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 22.30 chi si accosta all’Adorazione Eucaristica potrà fare esperienza della contemplazione di Cristo, immergendosi nel mistero della Trinità. L’Eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa, è stata sempre il cuore della nostra parrocchia, aiutati dall’esempio di san Pasquale Baylon, patrono dei congressi eucaristici. L’Adorazione Eucaristica perpetua è quel nuovo prezioso tassello nella spiritualità della nostra parrocchia che costituisce l’anima della comunità e l’oasi dello spirito per tutti. Elisa Califano

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - PAGANI La statua della Madonna di Fatima che nel mese di maggio ha visitato tutte le comunità della forania di Pagani

IL MESE DEDICATO A MARIA LA COMUNITÀ SANTA MARIA DEL CARMINE A PAGANI HA VISSUTO CON FERVORE IL MESE DI MAGGIO, DEDICATO ALLA VERGINE MARIA, APPROFONDENDO IN PARTICOLARE LE APPARIZIONI DI FATIMA

“L’

anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc. 1,46-48). Con queste parole Maria, dopo l’incontro con la cugina Elisabetta, effonde la sua Lode a Dio, nel cantico del Magnificat, ringraziandolo per tutte le meraviglie che Egli ha operato nella sua vita e nella storia del suo popolo. Con queste stesse parole, oggi, tutta la Chiesa, unendosi a questo canto di lode, esprime la sua devozione verso Colei che fu scelta da Dio come Madre del figlio Suo e Madre nostra.

ne dei due pastorelli Francesco e Giacinta, avvenuta proprio il 13 maggio, nel primo centenario delle apparizioni. Abbiamo così ricordato come i tre pastorelli furono prima visitati da un Angelo che li preparò a questa visione, insegnando loro le preghiere da recitare ogni giorno. Abbiamo poi meditato sulle diverse apparizioni, nelle quali la Vergine Maria si presentò ai tre pastorelli come la “Regina del Rosario”, esortandoli ad impegnarsi nella recita quotidiana di questa preghiera, per ottenere la pace nel mondo e la conversione dei peccatori. Ogni sera la celebrazione si è conclusa con il canto del Magnificat.

Nel mese di maggio, che tradizionalmente la Chiesa dedica al culto della Vergine Maria, la devozione si fa più intensa e viva. Anche nella nostra parrocchia abbiamo celebrato in maniera solenne questo tempo, cercando di onorare al meglio colei che fu salutata dall’Arcangelo Gabriele col titolo di “Piena di Grazia”. Ogni sera la recita del Santo Rosario è stata seguita da una breve giaculatoria e da un fioretto, con un piccolo impegno, da mettere in pratica nella vita quotidiana. Le apparizioni. La Celebrazione Eucaristica è stata poi arricchita da una breve riflessione sulle letture del giorno e sul Vangelo proclamato. Inoltre, quest’anno abbiamo approfondito in maniera particolare il tema delle apparizioni mariane di Fatima, in occasione della canonizzazio-

La peregrinatio. Per arricchire ancora di più questo mese mariano, tutti i sacerdoti della forania di Pagani hanno organizzato una peregrinatio della statua della Madonnina di Fatima in tutte le parrocchie e i santuari della città. L’evento ha interessato la nostra parrocchia dal 17 al 19 maggio. La Sacra statua è stata accolta dai fedeli mercoledì 17 maggio ed è rimasta in parrocchia nei due giorni successivi. Venerdì 19 maggio, insieme al nostro parroco, don Enzo, abbiamo accompagnato con una breve fiaccolata la Regina del Rosario presso il santuario della Madonna delle galline, dove ha proseguito la sua peregrinatio. A Colei che siede Regina accanto al Figlio di Dio sia lode e benedizione. Anna Petrosino GIUGNO 2017 INSIEME

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - SS. ANNUNZIATA - ANGRI

PRIME COMUNIONI, SI RINNOVA L’ALLEANZA EDUCATIVA

A

conclusione del percorso di preparazione dei bambini alla Prima Comunione, durante il quale le catechiste hanno rafforzato la fede in Gesù come nostro Amico e Salvatore, si è tenuto nella parrocchia della SS. Annunziata e di S. Maria del Carmine in Angri un incontro con il parroco don Antonio Mancuso, i genitori e le catechiste, per stabilire come organizzare i vari momenti della solenne Celebrazione. Il sacramento della Comunione è stato annunciato ai bambini nel suo grande significato, facendo capire loro che esso rappresenta la risposta a quel desiderio di Gesù che ci invita a stare con Lui e a cibarci del Suo Corpo e del Suo Sangue, per fare memoria della Sua Pasqua. Fare la Comunione vuol dire ricevere e accogliere Gesù presente nel pane e nel vino dopo la Consacrazione. Gesù stesso dice: «Io sono il pane di vita. Chi mangia questo pane e beve questo vino, vivrà in eterno». Durante l’incontro è stato lanciato un forte invito ad una maggiore collaborazione tra parrocchia e genitori. Intanto, vi è sempre stato un clima di serenità e molti hanno manifestato la propria disponibilità a costruire rapporti di amicizia e fratellanza e si sono offerti di portare conforto laddove vi siano persone bisognose di amore e sostegno. I ringraziamenti. Ringraziamo tutti i genitori che hanno collaborato nel

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cammino di fede dei loro figli; in particolare il nostro parroco don Antonio che ha ricordato alle mamme e papà presenti che essi sono i primi educatori e che devono seguire con grande attenzione il percorso di fede e di crescita dei loro figli. Elemento indispensabile affinché i ragazzi vivano una vita serena ed equilibrata. Va ribadito il concetto che la parrocchia è il luogo d’incontro in cui si stabiliscono relazioni, in cui si cresce nella fede e nell’amore verso Dio e i fratelli. Un grazie di cuore alle catechiste che con pazienza e saggezza hanno trasmesso ai comunicandi le verità principali della nostra fede ed hanno permesso loro di scoprire meglio ed amare la persona di Gesù. Le catechiste si augurano di aver potuto seminare bontà e che lo Spirito Santo diventi la loro guida nelle scelte della vita affinché essa sia bella, buona e santa e li renda forti, coraggiosi e testimoni della Parola di Gesù. Alla luce di queste riflessioni, ci auguriamo che ciascuno di noi continui il proprio impegno con grande responsabilità affermando così che viviamo una comunità concreta e che ciascuno di noi deve saperla amare per poterla servire. È molto importante ricordare sempre ciò che ha scritto papa Francesco in “Amoris Laetitia” al numero 87: «La Chiesa è un bene per la famiglia, la famiglia è un bene per la Chiesa». Francesca Zampaglione

AL TERMINE DEL PERCORSO DI PREPARAZIONE DEI BAMBINI AL PRIMO INCONTRO CON GESÙ, DON ANTONIO MANCUSO HA INCONTRATO GENITORI E CATECHISTE PER CHIEDERE UNA MAGGIORE COLLABORAZIONE TRA PARROCCHIA E FAMIGLIE


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE CASATORI DI SAN VALENTINO TORIO

SULLE TRACCE DELLO SPIRITO I GIOVANI DELLA PARROCCHIA SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI CASATORI, GUIDATI DAL SEMINARISTA ANIELLO CIPRIANI, SI SONO INCONTRATI OGNI SABATO PER PREPARARSI A RICEVERE IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE, IL PROSSIMO 4 GIUGNO, NEL GIORNO DI PENTECOSTE

L

a Cresima rappresenta il completamento del cammino di iniziazione cristiana che ognuno ha “inconsapevolmente” iniziato nel giorno del suo Battesimo. Non ci si può dire “cristiani” senza la Cresima, cioè senza il dono dello Spirito Santo, tant’è che i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucarestia vengono raggruppati sotto il nome di “sacramenti dell’iniziazione cristiana”. E l’iniziazione non è completa, cioè non si è cristiani, finché non si sono ricevuti tutti questi sacramenti. Certo, due di essi, il Battesimo e la Cresima, si ricevono una sola volta nella vita, ma di essi si vive continuamente. L’Eucaristia, invece, viene celebrata ogni giorno: ogni giorno è possibile parteciparvi anche se l’obbligo è settimanale, di domenica, affinché i doni ricevuti nel Battesimo e nella Cresima non si estinguano, ma vengano ravvivati continuamente. Il percorso. In questi incontri siamo partiti da una domanda: è possibile che esista un dio? Scienza e fede che cosa dicono al riguardo? Come interpretare il dato biblico? È possibile che Dio si riveli, cioè comunichi qualcosa di sé? Come si rapporta la rivelazione ebraico-cristiana con le altre esperienze religiose? Da queste domande “di base” ci siamo avvicinati alla rivelazione ebraico-cristiana, cioè alla storia biblica, ripercorrendola nelle sue tappe fondamentali fino ad arrivare all’esperienza innovativa, ma nello stesso tempo radicata nella tradizione di Israele, dell’uomo Gesù di Nazareth.

Ci siamo interrogati sulla missione di Gesù. Una categoria fondamentale delineata è stata quella giovannea: Gesù “inviato del Padre”, cioè del Dio invisibile, per rivelare all’uomo il vero volto del Signore. Due sono i “luoghi” in cui tale volto si è manifestato in maniera travolgente: la parabola del Padre misericordioso e l’evento scandaloso della morte in croce del suo unico Figlio. Ci siamo anche messi sulle tracce dello Spirito Santo, quest’illustre sconosciuto che è intervenuto e ha guidato la stessa vita terrena del Figlio di Dio. Durante la sua morte, Gesù lo ha donato dalla croce. Nel grande evento della resurrezione lo Spirito è stato il dono grande fatto alla comunità credente. È dall’umanità glorificata del Signore risorto che promana lo Spirito Santo. Continuamente il Signore risorto effonde il suo Spirito, soprattutto nella celebrazione dei sacramenti. L’appuntamento. Infine, ci siamo soffermati sui sacramenti, sulla loro struttura e sul significato, soffermandoci maggiormente su quello della Confermazione. Dono che questo gruppo di giovani riceverà il prossimo 4 giugno, Domenica di Pentecoste, nella Celebrazione delle 11.30. Vi invitiamo a partecipare a quest’evento e a pregare per questi ragazzi che saranno innestati più intimamente nella nostra comunità cristiana. Nello Cipriani GIUGNO 2017 INSIEME

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LE SUORE FRANCESCANE DI SANT’ANTONIO: LA STORIA di p. Paolo Saturno

Madre Rita Fiore

Il governo di madre Rita Fiore Le decisioni assunte nei consigli generali del 2 febbraio e del 28 marzo 1953

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l 2 febbraio 1953 il Governo Generale di madre Rita Fiore tiene la diciassettesima seduta nella quale si delibera sui sette punti all’ordine del giorno. Il primo è relativo alla nomina in qualità di “Cardinal protettore” dell’Istituto del nuovo arcivescovo di Napoli, Marcello Mimmi (1882-1961), subentrato il 30 agosto 1952 ad Alessio Ascalesi (1872-1952), deceduto l’11 maggio. A tale scopo si inoltra domanda al santo padre Pio XII.

Il secondo punto riguarda l’inizio della pratica finalizzata ad ottenere dal Pontefice l’approvazione delle Costituzioni, essendo prossimo il termine del Decreto di lode concesso da papa Pacelli il 3 aprile 1946 secondo cui, durante il settennio trascorso, si è constatata l’adeguatio Decreti laudis et propositi ( fine) Congregationis. Il terzo punto approva la planimetria, il prospetto, la scelta della ditta di costruzione Gentile e il costo proposti da madre Letizia Manganelli per l’erigendo asilo nido di Pagani. Per quanto riguarda il pagamento, si stabilisce di rivolgersi alla Ditta Vessa per un prestito da restituire con l’interesse del 5% appena l’Istituto riceverà i contributi del Genio Civile (Piano Tupini) e dell’Opera nazionale maternità e infanzia. Si stabilisce inoltre che l’11 febbraio ci sarà la cerimonia di posa della prima pietra alla presenza del Vescovo di Nocera Inferiore e Sarno, mons. Fortunato Zoppas (1903-1969) mentre il giorno 15 sarà inaugurato l’oratorio della casa di Nocera Inferiore. Con il

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quarto punto si delibera di insistere con il Genio Civile per ottenere il risarcimento dei danni bellici provocati alla Casa Madre i cui lavori più urgenti sono stati già realizzati con fondi dell’Istituto. Nel quinto punto si decide di dare alle Suore di Bonefro il compito di esaminare la possibilità di acquistare una casa messa in vendita dal proprietario, dottor De Luca, per avere uno stabile proprio per l’asilo. Nel sesto punto si esorta la superiora di Frignano Maggiore, madre Tarcisia Vernavà, a rifare la stanzetta rustica al colono della signorina Giovannina Magliulo che ha donato all’Istituto il terreno attiguo al collegio delle Suore. L’ultimo punto stabilisce che il 17 settembre – data dell’impressione delle sacre Stimmate a san Francesco – sia il giorno della Vestizione delle Novizie a partire dal corrente anno 1953. 28 marzo 1953. La diciottesima sessione generale si tiene il 28 marzo 1953 e stabilisce, in primo luogo, di firmare, dopo averne data pubblica lettura, la relazione quinquennale da inoltrare alla Sacra Congregazione dei Religiosi per ottenere l’approvazione delle Costituzioni. In secondo luogo, stabilisce di inoltrare al Santo Padre la richiesta di un Assistente Ecclesiastico, nella persona del francescano padre Pacifico Capobianco, per supportare l’Istituto nei suoi rapporti con la Sacra Congregazione dei Religiosi e per la direzione delle varie opere. Il Consiglio stabilisce, infine, che la reverenda Madre prenda contatti con il dottore Silvio De Luca di Bonefro per l’acquisto della casa da lui messa in vendita.


IN VERSI di mons. Giuseppe Giudice

COLLOQUIO Questo colloquio con te che mi fa esistere che mi fa resistere che mi fa desistere che mi fa persistere è sorgente zampillante per la vita eterna ed offre sostegno al cammino di ogni giorno oasi nel deserto finestra per contemplare il cielo.

(Foto Salvatore Alfano) GIUGNO 2017 INSIEME

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CULTURA ARTE... RISCHI

di don Natalino Gentile

APPUNTAMENTI CULTURALI a cura di Martina Nacchio

DEGUSTAZIONI ENOLOGICHE, CONCERTI E MOSTRE D’ARTE: TUTTO GLI EVENTI DA NON PERDERE PER IL MESE DI GIUGNO

L’aureola, la santità… venduta!

T

ra gli attributi che indicano la santità di una persona, specie in ambito cristiano, troviamo l’aureola (da aurum, oro, cioè il colore giallo). Consiste in un alone di luce che avvolge la testa, più specificamente l’aureola è la luce che circonda il corpo, il nimbo è il cerchio di luce che circonda il capo e la combinazione dei due forma la gloria. La comune aureola di forma circolare è riservata agli angeli e ai santi. Per Gesù si usa un’aureola in cui è inscritta una croce, di solito rossa; per Dio Padre un’aureola triangolare che simboleggia la Trinità; un’aureola quadrata per le persone considerate sante ma ancora in vita. Nell’iconografia cristiana si è usata molto l’aureola piena, cioè una lamina più o meno preziosa (a volte anche in oro, ma di solito in argento, basta osservare il punzone) che si pone sul capo della sacra immagine, a mo’ di piatto circolare bilanciato. Il 700 è stata l’epoca d’oro di questi oggetti che purtroppo si trovano nei mercatini e presso gli antiquari. Ma ci rendiamo conto che la provenienza è sempre ecclesiastica? Ancora oggi c’è chi se ne disfa con facilità, ignorando non solo l’aspetto artistico e culturale ma spesso anche il senso devozionale e la religiosità che sono alla base di una simile produzione. Pensa forse di usarlo come un disco volante o un frisby?

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INSIEME GIUGNO 2017

Degustazioni sensoriali. Qualità e gusto diventano un’esperienza sensoriale ad Eboli in occasione di “Eccelse Fucine”. Domenica 4 maggio, si terrà alle ore 16.00, presso il complesso monumentale di San Francesco una degustazione verticale di vini con la sommelier Adua Villa. Nei giorni scorsi, altre esperienze sensoriali, come quella del cacao, sono state protagoniste. Le degustazioni sono a pagamento e su prenotazione. Musica ed eco sostenibilità. Si rinnova l’appuntamento annuale con il Campania Eco Festival, il primo festival di musica live in Italia ad essere realizzato all’interno di un’isola ecologica. I concerti si svolgeranno sabato 10 giugno all’interno dell’area di Fosso Imperatore di Nocera Inferiore. Ospiti della settima edizione del progetto saranno due grandi esponenti del sound napoletano: i Foja e Almamegretta & RAIZ. Cortocircuito. Ha il via “Salerno in CORTOcircutio – Sguardi sulla società”. Il festival dedicato alla comunicazione sociale si svolgerà il 10 e 11 giugno dalle 19.00 alle 22.00 a Salerno presso l’Eco Bistrot. Corti e lungometraggi, nonché documentari, vi aspettano con performance artistiche di ogni tipo. Arte al castello. “Amedeo Mauri: una vita per l’archeologia” è questo il titolo della mostra che avrà luogo fino al 30 giugno ad Angri presso il castello Doria. Esposizione di documenti di ricerche e scavi, un video documentario e letture di estratti di brani dei suoi libri faranno rivivere ai visitatori l’immensa ricchezza lasciataci da uno dei più importanti archeologi del XX secolo.


L'ANGOLO DELLE RECENSIONI a cura di Mariarosaria Petti

Farfalle in un lazzaretto Autore: Camilla Ronzullo Editore: Bastian Contrari Prezzo: € 15.00 Primo romanzo della blogger di “Zelda was a writer”. È il racconto di una relazione complicata tra due scrittori trentenni, che cercano di costruirsi un’esistenza perfetta, da incastonare tra le pagine di un romanzo impossibile. Per uscire dal fallimento emotivo, decideranno di seguire una terapia di gruppo con un famoso psicologo comportamentista, abbandonando così per sempre i loro fantasmi.

di Salvatore Alfano

I TESORI DEL MUSEO DIOCESANO Dal 2008 è esposto un prezioso calice d’argento dorato e smaltato proveniente dalla chiesa di S. Giovanni Battista in Angri la cui esecuzione è collocata tra il 1350 ed il 1375 ad opera di artigiani di ambito Napoletano. Oggetto di rara bellezza e complessa fattura è stato esposto in diversi musei europei. Il museo è aperto al pubblico ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30.

Se io fossi un libro Autore: Letria José J., Letria André Salani Editore Prezzo: € 13.90 Poesia e immagini per raccontare le infinite possibilità che un libro può regalare a chi lo legge. Perché, che sia un’isola o il mare, una tigre o una lumaca, una tenda o un aquilone, un libro non sarebbe nulla senza i suoi lettori. Una buona proposta per i ragazzi.

di Salvatore Alfano

Il segreto del figlio Autore: Massimo Recalcati Editore: Feltrinelli Prezzo: € 15.00

Foto Salvatore Alfano

Qual è la fisionomia psichica dei figli nella società di oggi? Risponde a questa domanda il celebre psicanalista italiano, che offre in queste pagine l’opportunità di un superamento dell’Edipo, a partire dalla parabola evangelica del figliol prodigo. Seppure immersi in un mondo cieco e vuoto, c’è sempre per Recalcati la possibilità che un figlio si ritrovi e venga ritrovato.

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di Peppe Iannicelli

MISERIA E NOBILTÀ

TUTTI AL MARE BURKINI E LIBERTÀ DELLA DONNA, TRA DIVIETI E PRIME SANZIONI IN FRANCIA E NON SOLO

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È

arrivata l’estate con il consueto dilemma: bikini o pezzo intero? E mentre le signore affrontano la durissima prova costume, il divieto di burkini incombe anche sull’italico litorale. Il burkini (tenuta da bagno molto castigata particolarmente di moda tra le donne mussulmane) è stato dichiarato fuorilegge in Francia. A Cannes sono state comminate le prime multe ad alcune donne islamiche che indossavano in spiaggia il burkini, che le copriva interamente dalla testa ai piedi. Il burkini è stato individuato come strumento di oppressione della dignità femminile e pericoloso strumento d’istigazione al radicalismo islamico. La Francia patria dei diritti della persona retrocede pesantemente dopo l’ondata terroristica di matrice islamica. I transalpini vedono pericoli ovunque, persino in un costume da bagno. Ed anche il leader della Lega Matteo Salvini propone che un analogo provvedimento sia assunto in Italia e che si comincino a multare le donne troppo coperte sulle spiagge e nelle piscine italiche. O tempora o mores, fino a qualche decenni orsono lungo il litorale italiano si multavano le donne con costumi troppo succinti. Ed ancora oggi giustamente nei luoghi sacri gli uomini e le donne sono obbliga-

ti a coprirsi in ossequio alla dignità dell’ambiente e del rito. Io difendo il burkini ed il diritto delle donne a vestirsi come credono in spiaggia. Se una donna vuole restare coperta anche quando va al mare deve avere il pieno diritto di farlo. Chi ha stabilito che topless, nudi integrali, bikini succinti siano un inno alla libertà? Chi ha detto che una donna con il seno al vento sia più libera ed emancipata di una che indossa un burkini? Anche una donna che di sua volontà indossi il burkini può e deve esser una donna perfettamente libera ed emancipata sotto tutti i profili estetici, sociali, culturali, etici. Sinceramente ritengo molto avvilente l’esposizione mercificata del corpo femminile che imperversa ormai ovunque dai media ai cartelloni pubblicitari, dalle spiagge ai luoghi di lavoro e sui social. Non credo ci sia molto da vantarsi di un modello sociale che “impone” alle ragazze ed alle donne di esser sempre più svestite per esser alla moda. Come allo stesso tempo non accetto che una religione o uno stato teocratico imponga alle donne come vestirsi in spiaggia. Non bisogna dunque difendere il bikini o il burkini ma la dignità e la libertà di ogni persona in ogni luogo della terra nel rispetto della sensibilità altrui ma soprattutto della propria femminilità.


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