Insieme - Gennaio 2018

Page 1

GENNAIO 2018 N. 1 ANNO XIII € 1,20

sieme MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

"VENGO A CERCARVI" ANNUNCIata LA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO GIUSEPPE




sieme

ANNUNCIATA LA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO GIUSEPPE

Con il nuovo anno inizia il XIII anno di pubblicazione di Insieme. Da questo mese la rivista costerà 1,20 € mentre resta invariato il costo delle diverse tipologie di abbonamenti che, in questo modo, sono ancora più vantaggiosi. Il Primo Piano è dedicato alla Visita Pastorale alla Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno che il vescovo Giuseppe ha annunciato nel giorno dell’Epifania del Signore. Due anni intensi per rileggere, insieme al Pastore, il nostro vissuto ecclesiale e ripartire confermati nella fede. Sguardo puntato sulle povertà e sulle misure per contrastale in Vita nell’Agro, contenitore nel quale presentiamo il Dossier regionale sulle povertà, realizzato dalla delegazione regionale Caritas, e il Reddito di inclusione, contributo economico che può essere chiesto dal primo dicembre e prevede un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa. Per il mondo del volontariato, luci puntate sulle attività dell’associazione Sly, nata per ricordare Salvatore Francavilla e la sua passione per la Paganese. In Vita ecclesiale raccontiamo l’esperienza di don Antonio Adinolfi, per due mesi ministro della riconciliazione presso il Santuario di Fatima. L’ultima invece è dedicata al ricordo di monsignor Antonio Riboldi. Segnaliamo infine un convegno sull’odio, le bufale e il bullismo che ci vede protagonisti insieme all’Ordine dei giornalisti e all’Assostampa Valle del Sarno. Relatore Matteo Grandi, influencer e autore radio e tv. L’appuntamento è per il 26 gennaio presso la casa Iuvenescit Ecclesia a Nocera Inferiore, a partire dalle ore 15.00. Non ci resta che augurare a tutti buon anno.

in punta di matita... di Venoki e Martina Nacchio

"VENGO A CERCARVI"

Foto di copertina Salvatore Alfano

Sommario

GENNAIO 2018 N. 1 ANNO XIII € 1,20 MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

COMMENTI 5 Cercasi testimoni di Silvio Longobardi 62 L’ultima di Antonio Pintauro 6 POSTA@INSIEME.IT L’APPROFONDIMENTO 8 è Gesù che passa 10 “Vado a cercare la pecora smarrita” 12 “Oggi devo fermarmi a casa tua” 15 Le attese VITA NELL’AGRO 18 Una risposta al contrasto della povertà di Martina Nacchio 20 Povera Campania di Salvatore D’Angelo 22 Quando l’odio corre in rete di Mariarosaria Petti 23 Salvatore, un ultras dal cuore grande di Sofia Russo SCUOLA&UNIVERSITà 28 I nonni, archivi di ricordi BACHECA 31 Gli auguri della redazione

VITA ECCLESIALE 36 «Se vuoi capire, vieni al Santuario» 38 Insieme è festa 41 La grande famiglia dei ministranti 42 Sacerdoti e Amoris Laetitia NEWS PARROCCHIE 47 Notizie dalle parrocchie

22. VITA NELL'AGRO Quando l’odio corre in rete

IN PARROCCHIA 51 Pagine parrocchiali RUBRICHE 24 Il dottore dei bambini di Salvatore Guercio Nuzio 24 Sale in zucca di Raffaella Marciano 26 Qui Regione di Andrea Pellegrino 43 Verso il Sinodo 44 Le parole della fede di Silvio Longobardi

38. VITA ECCLESIALE Insieme è festa

CULTURA 32 L’angolo delle recensioni 33 Appuntamenti culturali In sala 34 Arte… rischi Oggi al Museo 35 In versi di mons. Giudice

62. L’ULTIMA Il prete anticamorra


EDITORIALE di Silvio Longobardi

Cercasi testimoni

F

orse è l’età, ma guardo la politica con sempre maggiore disincanto. Sono in buona compagnia se è vero, come attesta una recente ricerca Demos, che solo 6 italiani su 100 hanno fiducia nei partiti. Cresce, ma di poco, la stima nel Parlamento e nel Governo (11 e 20%). Sono stufo di una politica fatta di volti rassicuranti e di slogan gridati. Una politica che si serve dei grandi ideali come un paravento ma che in realtà è motivata da interessi di parte e spesso proprio di quella più forte. Tragico complotto che lascia a piedi il popolo che chiede una vita più dignitosa e pretende che a pagare i costi sociali e gli errori dei potenti non siano quelli che già faticano a far quadrare il bilancio. Non mi spiego in altro modo il battage pubblicitario che ha accompagnato la Legge sulle unioni omosessuali mentre tanti altri e più importante diritti restano al palo. Né riesco a capire perché tanta commozione dinanzi alla recentissima Legge che, di fatto, autorizza l’eutanasia quando manca un effettivo sostegno a quei malati – e alle loro famiglie – che chiedono soltanto di arrivare fino alla fine. Strabismo della politica e dei media compiacenti. La campagna elettorale è iniziata mesi fa. I saltimbanchi della politica sono in azione da tempo. I politicanti affilano le armi. Tutto è pronto per lo spettacolo. Tutti presentano programmi gonfiati per attirare il consenso degli idealisti. È una commedia che non mi appassiona. La vera partecipazione politica non si riduce al voto né alla delega ma doman-

da un’attiva partecipazione alla vita sociale. D’altra parte è compito della politica promuovere e favorire la nascita e lo sviluppo di quell’associazionismo sociale – a cominciare dalla famiglia – che è il primo segno di una società matura in cui i cittadini si sentono, vogliono e possono effettivamente essere protagonisti. La Chiesa non può rimanere in disparte, ha il dovere di partecipare attivamente alla edificazione di una società degna dell’uomo. “La fede infatti tutto rischiara di una luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell’uomo, e perciò guida l’intelligenza verso soluzioni pienamente umane”. Così leggiamo nella Gaudium et spes, uno dei documenti fondamentali del Vaticano II. La fede illumina ogni angolo dell’umana esistenza. Essere testimoni vuol dire portare il Vangelo in ogni ambito della vita personale e sociale. Nessuno escluso. “Andate in tutto il mondo” (Mc 16,15) non vuol dire soltanto “in ogni luogo della terra” ma “in ogni situazione, in ogni cultura e civiltà, in ogni problema e sofferenza”. Abbiamo bisogni di testimoni, gente come Giorgio La Pira (1904-1977), deputato e sindaco di Firenze, che ha saputo restare tanti anni in mezzo alla fornace ardente senza essere toccato dal fuoco del potere, da quella “smania di protagonismo che corrode il cuore”, come diceva il cardinal Martini. Abbiamo bisogno di sposi che s’impegnano a fare della loro famiglia uno spazio di autentica umanità, premessa indispensabile per una vita sociale in cui la persona viene prima degli interessi del potere.

Immagine di repertorio di una bagarre nel Parlamento italiano

GENNAIO 2018 Insieme

5


posta@insieme.it a cura di Antonietta Abete

In alto Federico, in basso Raffaele insieme a don Antonio Agovino

Il sì di Raffaele e Federico Cari amici della redazione, desidero condividere con voi e con i vostri lettori un’esperienza che mi ha emozionato tantissimo. Come ogni anno, in prossimità della festività dell’Immacolata Concezione, ho rinnovato la mia promessa come membro dell’Azione Cattolica. Quest’anno però è stato speciale, perché avevo un valore aggiunto: i miei figli. Per la prima volta anche loro hanno ricevuto la tessera dell’AC come membri del gruppo di ACR, che frequentano con molto entusiasmo. Ho gioito e mi sono commossa nel vedere la loro emozione e i loro volti arrossire al sentirsi chiamare per nome in una chiesa gremita. Raffaele felice e sorridente, dopo aver ricevuto gli auguri dal parroco, è corso ad abbracciarmi, mentre Federico intimidito è scappato via a sedersi di nuovo. Dopo la celebrazione ho chiesto loro che cosa avessero provato in quel momento e la risposta è stata la stessa per entrambi: “Mamma, mi batteva forte il cuore e mi sentivo felice, anche se un po’ mi sono vergognato vedendo gli occhi di tutti che mi guardavano”. Spero con tutto il cuore che possano continuare con la stessa gioia di oggi questo cammino di fede. Domenica Russo Carissima Domenica, grazie per averci raccontato questo momento speciale che avete vissuto come famiglia. È una gioia immensa vedere i propri figli compiere i primi passi nell’associazione in cui sei cresciuta e ti sei formata. Scrivi che Raffaele e Federico frequentano con entusiasmo il gruppo di Azione Cattolica Ragazzi, evidentemente tu e tuo marito avete saputo comunicare con gioia il dono della fede. Anche il nostro vescovo, mons. Giuseppe Giudice, è tornato più volte sul tema della trasmissione della fede. Lo ha fatto anche nella lettera che ha scritto ai bambini per questo Natale. Da un dialogo tra due nonni e un nipotino emerge il senso autentico del Natale: l’Eterno che entra nel tempo. Come redazione facciamo i nostri più cari auguri a Raffaele e Federico e li affidiamo al Signore, perché li conservi sempre così: gioiosi e capaci di emozionarsi. Buon anno!

6

Insieme GENNAIO 2018


IMPRONTE Alieu ha 19 anni. Ha dormito per diversi mesi sulle panchine del Lungomare di Salerno. Adesso, grazie all’intervento di Nicola, un operatore Caritas, è accolto dall’associazione Braccia Aperte Onlus di Angri. Vorrebbe studiare, ma i fili della burocrazia sono difficili da sbrogliare. 19 anni e poi? (Foto Salvatore Alfano) GENNAIO 2018 Insieme

7


L'APPROFONDIMENTO a cura della redazione

è Gesù che passa

“P

assa Gesù, il Nazareno”: così la folla risponde al cieco di Gerico che sentiva trambusto attorno a lui e voleva sapere che cosa accadeva. Una semplice notizia che accende il fuoco della speranza, nascosto sotto la cenere della rassegnazione. Quell’uomo, abituato a sedere ai margini della strada, capisce che quel passaggio rappresenta per lui una grande occasione. Forse l’ultima. Zaccheo, invece, è spinto solo dalla curiosità. Almeno in apparenza. Vuole vedere anche lui questo Gesù di cui tutti parlano. Vedere senza farsi vedere. Ma avviene l’imprevedibile, Gesù non solo si ferma e lo chiama, non solo mostra di conoscerlo perché lo chiama per nome, ma gli manifesta il desiderio di entrare nella sua casa.

È questa la cornice biblica che il vescovo Giuseppe ha scelto per la Visita Pastorale che si appresta a realizzare a partire dalla prossima Quaresima. Non si tratta di un controllo ma di un incontro carico di umanità. Il Vescovo non viene per dare pagelle e diplomi ma per condividere la gioia e la fatica della fede. La visita non è solo l’occasione per raccontare, con una punta di vanità, le opere realizzate ma anche per mostrare senza timore i limiti e le piaghe sempre presenti. La tentazione di dire “tutto bene” impedisce quel dialogo autentico tra il Pastore e il gregge a lui affidato. Zaccheo non teme di dire che ha rubato ma si dichiara pronto a rimettersi in gioco. Il frutto più bello della Visita è dunque quella conversione personale, premessa per attuare una pastorale che non risponda soltanto ai gusti personali ma sia un’autentica espressione di Chiesa. Il vescovo Giuseppe conosce molto bene la realtà diocesana, tante volte è passato in ogni angolo della nostra terra, anche quello più nascosto. Ora vi ritorna per sollecitare tutte le comunità – parrocchie, Istituti religiosi, movimenti e associazioni ecclesiali – a compiere altri e più significativi passi nel cammino di una Chiesa “semper purificanda”, come leggiamo nel Vaticano II. Il cammino che oggi inizia terminerà nella Pentecoste 2020. Due anni intensi per rileggere, insieme al Pastore, il nostro vissuto ecclesiale e ripartire confermati nella fede. In nome e con l’autorità di Gesù, il Vescovo passa: la Visita Pastorale è una sfida ma anche una grande opportunità. Silvio Longobardi

8

Insieme GENNAIO 2018


Foto Salvatore Alfano San Prisco benedice l'Agro nocerino. Affresco - Cattedrale di Nocera Inferiore

GENNAIO 2018 Insieme

9


L'APPROFONDIMENTO

Foto Salvatore Alfano

“Vado a cercare la pecora smarrita”

S

ette anni nella diocesi di Nocera-Sarno, lettere, messaggi, discorsi. L’ossatura dell’episcopato di mons. Giuseppe Giudice è diventata pian piano nitida: centralità della domenica, dell’Eucarestia, della parrocchia, l’importanza delle famiglie e dei giovani. La Visita Pastorale, annunciata il 6 gennaio in Cattedrale, sarà la prosecuzione di un cammino iniziato con il suo ingresso nella Valle del Sarno: dare concretezza e corpo all’immagine di Chiesa del Concilio Vaticano II. A colloquio con il pastore Giuseppe, che racconta l’attesa e la preparazione di uno dei momenti più importanti della nostra vita ecclesiale locale.

Che cosa distingue una semplice visita da una canonica?

«È la fede. Il dinamismo della fede è l’elemento distintivo da qualsiasi altra visita di un amico, di cortesia o di carità. “Viene a visitarmi il Signore”: questa visita del Signore oggi è mediata dalla Chiesa. La mediazione dell’Ecclesia è una realtà da riscoprire, liberandola da una dittatura del fai da te, secondo cui ognuno organizza la sua religiosità come meglio crede. Ecco perché il Pastore va a visitare una comunità, come facevano i primi Vescovi con le comunità di apostoli, fino a dare la vita».

10

Insieme GENNAIO 2018

La Visita Pastorale sarà un tempo di grazia durante il quale il vescovo Giuseppe incontrerà tutte le parrocchie della diocesi. A colloquio con il Pastore della Chiesa della Valle del Sarno per comprendere lo stile, i tempi e i contenuti di questo importante momento ecclesiale


Il Vescovo va a visitare le parrocchie ma anche le città, con le loro scuole, ospedali, istituzioni.

«Non c’è mai una comunità al di fuori di una città, di un contesto urbano, agricolo o industriale. La Visita Pastorale ha di riflesso anche l’incontro con la città: i credenti sono anche i cittadini, cioè abitano un territorio e lì sono posti come fermenti di novità. Vado a visitare una realtà umana nella sua complessità». Nella Lettera di indizione lei riprende anche l’immagine di Maria, che si ferma da Elisabetta per tre mesi. Che tempi avrà la sua visita?

«Dobbiamo passare dal kronos al kairos: il tempo passa ma ci sono degli attimi, segnati dalla presenza del Signore, che diventano tempi favorevoli. La visita canonica dovrebbe esserne uno. Sarà un tempo di missione: le comunità che saranno visitate, nella preparazione e nel postvisita, devono sapere che sono in stato di missione. Non possiamo perpetrare una pastorale di conservazione. C’è bisogno di un tempo lungo per uscire dalla tirannia del tutto e subito. Attendiamo il tempo dei nove mesi, consentiamo al sale di sciogliersi, al chicco di grano di marcire. Dobbiamo prenderci un po’ di tempo, non per perdere tempo, ma per permettere al tempo di trasformarsi in un’opportunità, in un momento di grazia». Quanto sosterà in ciascuna parrocchia?

«Mi fermerò nelle comunità da domenica a domenica, cercando non soltanto di guardare ma di vedere, rendermi conto. Ho scelto la domenica, perché voglio rimettere al centro il giorno del Signore, che non è il giorno “dei signori”. È il momento in cui diventiamo di nuovo figli, mettendo al centro la parrocchia come territorio, che si raduna intorno al Vangelo, all’Eucarestia e che deve servire i poveri. Le famose 3 P: Parola, Pane e Poveri». Non sarà il controllo di un amministratore…

«È il Pastore che va ad incontrare il suo gregge. Il Vescovo è andato tante volte nelle comunità, però questa visi-

ta ha un valore in più: vado come Pastore quasi a cercare la pecora smarrita, ad incoraggiare, ad esortare, a richiamare se necessario. “Io sono venuto a cercare ciò che era perduto”: penso ai lontani, a chi magari ha avuto un’esperienza negativa con qualche sacerdote o vescovo, con altri credenti, perché forse li abbiamo amati poco, perché non li abbiamo cercati o gli abbiamo fatto vedere il Vangelo come un peso. C’è tanta gente ai margini. Il vero ostacolo non è l’ateismo ma l’indifferenza». Un tempo importante per la Chiesa diocesana. Cosa suggerisce di fare alle comunità nell’attesa della Visita Pastorale?

«La Visita Pastorale va preparata: ho costituito una commissione diocesana, però ho anche chiesto che in ogni comunità ci sia un gruppo che possa predisporre tutto quello che serve. Come quando in una casa si sposa qualcuno. Dobbiamo rispolverare il senso del verbo “preparare”, siamo abituati alle improvvisazioni. Non si tratterà però soltanto di abbellire i nostri spazi, le comunità devono prepararsi nella preghiera ad accogliere le parole del Vescovo». Quale sarà lo stile di questo incontro?

«Guardiamo a ciò che unisce e non a ciò che divide. Vorrei avere uno sguardo positivo, anche quando devo giudicare o correggere. Soffro quando incontro sguardi disfattivi nella nostra Chiesa, di chi non riesce a cogliere il germoglio, la bellezza di ciò che il Signore compie. Quando si appanna in noi lo sguardo della fede vediamo solo il brutto anatroccolo e non più il cigno». Alle famiglie in crisi, alle coppie che attendono un figlio che non arriva, ai giovani con il cuore inquieto, agli anziani soli, a chi non riesce ad affrontare un lutto, ai presbiteri affaticati, a chi non trova lavoro, a chi è ammalato, a chi ha smarrito la strada, il grande dono di accogliere il Signore che viene a visitarci. Un balsamo per ogni ferita. Mariarosaria Petti

GENNAIO 2018 Insieme

11


L'APPROFONDIMENTO

“Oggi devo fermarmi a casa tua”

di Antonietta Abete

N

el giorno dell’Epifania del Signore, mons. Giuseppe Giudice ha consegnato alla Diocesi la Lettera che ha scritto per l’indizione della Visita Pastorale alla Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno. Non un gesto di cortesia – chiarisce il pastore fin dalle prime battute – ma un atto di governo, previsto dal codice di Diritto Canonico. La Visita Pastorale è stata annunciata nel giorno dell’Epifania per imitare l’esperienza dei magi i quali, dopo aver visto e adorato Gesù, fecero ritorno a casa per un’altra strada. Cambiano strada – spiega il Vescovo – perché sono stati avvertiti in sogno di non fare ritorno da Erode, ma questa scelta serve a ricordarci che ogni volta che incontriamo veramente Gesù, “tutte le volte che i nostri occhi incrociano quelli del Nato di Betlemme, bisogna cambiare strada, bisogna cambiare vita”. È l’urgenza della conversione, perché senza un cuore docile e orientato a Dio, non possiamo vivere il mistero dell’incarnazione di Gesù.

12

Insieme GENNAIO 2018

La lettera di mons. Giuseppe Giudice per l’indizione della Visita Pastorale alla Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno. Il documento è stato consegnato il 6 gennaio nella Cattedrale di San Prisco


L’icona biblica

Il brano che ci accompagnerà in questo tempo di grazia è l’episodio di Zaccheo, narrato dall’evangelista Luca nel capitolo 19, ai versetti 1-10. Questa scelta è stata dettata da diversi motivi, scrive il vescovo. Alcuni li indica, mentre invita ciascuno a cercarne altri leggendo il brano del Vangelo da soli, oppure insieme alla propria famiglia o partecipando agli incontri nella propria comunità parrocchiale. Proviamo a capire perché la scelta del vescovo Giuseppe è caduta su questo passo. È lui stesso a spiegarlo. Gesù entra a Gerico, una città simile alle nostre città, abitate da luci ed ombre, dove c’è sempre un uomo – un’umanità – che cerca di vedere Gesù. È bello il desiderio di vedere Gesù, di vedere il Signore facendosi spazio tra la folla mentre una moltitudine di persone tenta di smorzare questo desiderio. Zaccheo è piccolo di statura, e a causa della folla, non riesce a vedere Gesù. “C’è sempre una bassezza umana, morale, ecclesiale e una folla che ci impediscono di vedere Gesù”, scrive mons. Giudice. Non sempre siamo all’altezza della situazione, e abbiamo bisogno di un altro e dell’Altro per raggiungere l’altezza del sogno che ciascuno si porta dentro. L’uomo dei nostri giorni è vestito a festa ma spesso è incapace di fare festa. Distratto, annoiato e spaesato, sembra ripetere le parole di Eugenio Montale: «Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro, per vedere il Signore semmai passi. Ahimè, non sono un rampicante, ed anche stando in punta di piedi, non l’ho visto». Abbiamo smarrito lo sguardo di fede e non riusciamo a ri-

Accompagnato dalla Vergine e dai Santi Sorelle e fratelli, (…) nel visitarVi mi farò accompagnare dalla Vergine Santa, tanto venerata nella nostra Diocesi, e dai Santi che hanno fatto la nostra storia, edificando le città nella fede, speranza e carità. Saranno essi, Maria e i Santi, che mi insegneranno come si procede, come si bussa, come si entra, come ci si ferma per ascoltare e consolare. Come, apprezzando i doni elargiti da Dio, si condividono ancora i tanti talenti che Dio ha posto nelle nostre povere mani, imparando soprattutto il silenzio contemplativo, che dice molto più di tante parole e si fa stupore dinanzi alla sofferenza e alle croci. Mons. Giuseppe Giudice

IL LOGO

Cimentati nella stesura della spiegazione del logo che accompagnerà la Visita Pastorale Il logo è un insieme di segni grafici che rappresenta una marca, un prodotto o un evento. Quello della Visita Pastorale è stato realizzato dall’architetto Angelo Santitoro. Nel testo della Lettera tuttavia non c’è la sua spiegazione, perché il vescovo Giuseppe ha deciso di affidarne la stesura a quanti vorranno cimentarsi in questo compito. Come fare? Basta leggere la Lettera per la Visita Pastorale – il documento arriverà in tutte le parrocchie e sarà pubblicata sul sito della Diocesi –, meditare il brano biblico che ne accompagnerà i passi, riflettere sullo stile con cui sarà realizzata e sugli obiettivi che intende perseguire e poi buttare giù la propria personale spiegazione del logo. I lavori vanno inviati alla seguente mail: segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it I commenti più belli saranno pubblicati su questa rivista e sul sito della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno.

conoscere le visite feconde del Signore. Ma Zaccheo, nonostante gli impedimenti, non si scoraggia, corre avanti e sale sul sicomoro, perché è mosso da un desiderio sincero di cambiamento. «Gesù mi dice: se mi vuoi vedere, corri avanti, sali su un sicomoro perché io devo passare di là, cioè devo fare Pasqua con te. Per questo motivo attraverso le città: per fare Pasqua con te e dirti e darti il senso della vita e della morte. La Santa Visita Pastorale può essere uno dei sicomori che ci fa vedere Gesù che passa e, in Lui, ci fa passare dalla tristezza alla gioia, dall’io al noi, dalla solitudine alla comunione, dal peccato alla grazia, da popolo a Chiesa del Signore e della Pasqua». Zaccheo cerca di vedere Gesù; ma è Gesù che, alzando lo sguardo, lo vede e lo invita a scendere. Ecco la Visita, ecco la Santa Visita: nel Vescovo viene Gesù che ci invita a scendere perché deve fermarsi a casa nostra, nelle nostre comunità, rendendole ricche con la sua presenza. Gesù fa comprendere che la salvezza oggi è entrata in quella casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; e ci aiuta a GENNAIO 2018 Insieme

13


L'APPROFONDIMENTO

LA PREGHIERA

capire che la sua visita ha lo scopo di cercare e salvare ciò che era perduto. Ecco la bellezza della Visita Pastorale che la Chiesa ci dona: nel Vescovo viene Gesù, si ferma a casa nostra e ci ricorda che la salvezza ha preso la strada di casa e così Egli cerca e salva ciò che era, o sembrava, perduto perché per Lui nessuno è lontano o periferico. Il Vescovo viene per consegnare una sola parola: la gioia di essere di Gesù e della Chiesa e a ricordarci che Gesù e la Chiesa vanno sempre tenuti insieme e non divisi, o messi in opposizione; per insegnarci a stare contemporaneamente con Gesù e con Pietro. Tutto può ricominciare, anche dopo momenti difficili, paure, lutti, disastri, e anni di allontanamento da Lui e dalla Chiesa. Scendi subito, oggi, adesso, Io sono qui e voglio fermarmi da te e, così, con la mia presenza, riprofumare la tua vita e la tua casa.

Tempi

La Visita avrà inizio in tutte le comunità il Mercoledì delle Ceneri e si svolgerà dal 2018 al 2020. «Il Vescovo deve avere il tempo sufficiente per ascoltare, vedere, annunciare, celebrare, governare e ritornare con saggezza su qualche situazione, aprendo le comunità, dopo il dono della Pentecoste, a trascrivere gli Atti degli Apostoli e della Chiesa nel nostro tempo». Devo fermarmi a casa tua, dice Gesù a Zaccheo. È un invito a non correre, a non andare di fretta, a stare, a dimorare. Così, il Vescovo, aiutato dai suoi collaboratori, potrà avere il tempo necessario per vedere in profondità, per discernere e suggerire i tempi e i modi per la conversione pastorale, tanto invocata e attesa.

14

Insieme GENNAIO 2018

Pubblichiamo una delle due preghiere che il vescovo Giuseppe ha scritto per la Visita Pastorale Signore guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna (cfr Salmo 80,15). Ricordati di me, Signore, per amore del tuo popolo, visitami con la tua salvezza (cfr Salmo 106,4). Con le parole dell’orante biblico, scritte da sempre nel cuore della Chiesa, Signore, noi ti invochiamo in questo tempo di grazia della Visita Pastorale. Vieni a visitarci come Parola per illuminare il cammino della nostra vita. Vieni a visitarci come Pane per nutrire, con l’eucaristia, la nostra fame e sostenere il nostro pellegrinaggio verso il Regno. Vieni a vistarci come Povero, per ricordarci che i poveri sono sempre con noi e per aiutarci ad accogliere tutte le povertà e guarire le tante ferite. Vieni a visitarci come Pastore, che nel Vescovo guida la nostra Chiesa e accompagnala verso pascoli ubertosi ed acque tranquille. Vieni a visitarci come Signore della nostra vita, nelle case e nelle piazze e fa’ che, riuniti sotto il manto di Maria e in compagnia dei nostri Santi, impariamo ad essere per tutti compassione e tenerezza, mano che rialza e sguardo che incoraggia, sorriso, gioia e canto fino al giorno del tuo ritorno glorioso. Amen.


Le attese Comunità in fermento per accogliere il Vescovo

Don Ferraioli: «Un’occasione per riattivare le nostre potenzialità» Tra i primi destinatari della Visita ci sono certamente i sacerdoti, i parroci delle comunità che accoglieranno il Vescovo. Il delegato episcopale del clero, don Giuseppe Ferraioli, racconta così l’attesa: «Questa Visita è desiderata perché è un momento speciale, unico, sia per le parrocchie che per i fedeli che la frequentano meno. È un’occasione bella, per riprendere energia e annunciare il Vangelo dove siamo. Il Vescovo viene a stare, vive con la comunità, incontra le persone, verifichiamo insieme un cammino, ci dà la possibilità di capire le risorse che abbiamo. Può essere un momento per riattivare tutte le potenzialità che una comunità ha e può esprimere». Andare oltre la routine, ha aggiunto don Giuseppe: «Ci sono energie sepolte, come in tutte le cose c’è bisogno di una rinfrescata. Lo scopo principale della Visita è questo, non solo una verifica, ma un camminare insieme, prenderci per mano e valorizzare al meglio le nostre risorse. È il papà che dice ai figli: avete queste cose belle, non scoraggiatevi, facciamo meglio insieme cosa c’è da fare per annunciare e testimoniare il Vangelo».

Cajazzo: «Un incontro che investa tutto il territorio» Felice e Romilda Cajazzo guidano la comunità diocesana del Movimento dei Focolari. Il loro primo auspicio è che la visita pastorale «non si esaurisca nell’incontro alle parrocchie, ma investa tutte le realtà del territorio diocesano, abbracciando ogni tensione di spiritualità che vive e lavora per la diffusione e la crescita del regno di Dio. A noi sembra che si esprima oggi, con questa Visita, un aspetto proprio della nuova evangelizzazione, che è quello di mirare all’unità dei vari carismi che lo Spirito Santo elargisce alla Chiesa». I Cajazzo fanno riferimento anche ad attività già in corso: «Una delle evidenze più significative la ritroviamo nel centro Iuvenescit Ecclesia. Siamo grati al vescovo Giuseppe per aver intuito una nostra profonda esigenza in cui ritroviamo uno stimolo rinnovato nel lavoro che abbiamo sempre espresso». In questo solco si inseriscono le collaborazioni «con il Buon Samaritano in occasione della giornata dei poveri o con diverse parrocchie per la catechesi ai ragazzi, ai giovani, alle coppie in preparazione al matrimonio». Un patrimonio da accrescere: «La nostra disponibilità e il nostro servizio diventano sempre più convinti, per operare in armonia con le direttive pastorali del Vescovo per la formazione di uomini nuovi in tutti i campi dell’attività umana. Rinnovando il nostro impegno, auspichiamo che si moltiplichino i segni d’amore sulle fragilità umane». GENNAIO 2018 Insieme

15


L'APPROFONDIMENTO

Aprea: «Capire che stiamo vivendo questo tempo guidati da Cristo» Una visita che si inserisce in un cammino di grazia «vissuto già con il verbo ricordare degli Orientamenti pastorali e, per noi dell’Azione Cattolica, con gli Orientamenti triennali»: così Anna Aprea commenta la Visita Pastorale. La presidente di Azione Cattolica tiene tutto insieme, auspicando che «l’incontro con il Vescovo metta in movimento ogni coscienza per vivere, leggere la storia, guardare la realtà, aspettare il futuro in modo nuovo». La Visita può essere l’occasione per «rivedere il nostro impegno per l’esercizio della comunione tra laici e presbiteri, tra i diversi livelli della vita ecclesiale, tra diverse vocazioni e ministeri. Solo così potrà maturare la visione di Chiesa sinodale, popolo di Dio capace di generare faticosi ma autentici processi di discernimento, che per noi associati hanno un valore aggiunto di relazioni, legami ed esperienze da mettere al servizio di tutta la comunità». L’auspicio è che «la Visita inauguri un nuovo tempo di conversione, un vero processo di trasformazione profonda, diffusa in tutti, altrimenti rischia di diventare un tempo di autocelebrazione». Anna Aprea ripone nel cuore del Vescovo un desiderio: «Incontri le nostre difficoltà, le nostre fragilità e ci guidi nel discernimento sul perché abbiamo scelto, nonostante tutto, di vivere in compagnia del Signore e dei fratelli, pronti a comprendere e vivere la volontà di Dio».

16

Insieme GENNAIO 2018

D’Ambrosio: «Aprirsi alla novità dello Spirito» «Un dono speciale per le comunità», Liliana D’Ambrosio, coordinatrice diocesana del Rinnovamento nello Spirito Santo, legge così la Visita Pastorale: «Esse si sentiranno interpellate e spronate a non chiudersi nelle sacrestie ma ad aprirsi alla novità dello Spirito. Siamo certi che la Visita sia un’occasione per toccare con mano le difficoltà che il territorio vive e lo sforzo di annunciare Cristo per alcune comunità parrocchiali». D’Ambrosio, ritornata dalla 41esima Conferenza Nazionale Animatori di RnS sul tema della missionarietà, ha aggiunto: «La Visita per le comunità del Rinnovamento diventa un’occasione per conoscere meglio il proprio Vescovo e sentire la sua vicinanza, per stabilire con lui rapporti sempre più forti e uno sprone ad aprirci ancora di più all’azione dello Spirito Santo che ci invita ad essere comunità missionarie che diffondono nella nostra storia “la cultura di Pentecoste”. Crediamo che avremo da lui sostegno e paterna vigilanza».


Ciniglio: «Come Diocesi guardiamo con speranza alla famiglia»

Torre: «Superare il disfacimento della fede che si radicalizza in alcune realtà»

Tonino e Giovanna Ciniglio, delegati diocesani della Fraternità di Emmaus, esprimono grande «entusiasmo per la Visita Pastorale». Una gioia che diventa orazione: «Oltre all’impegno di accompagnarlo attraverso la preghiera di adorazione continua alla Cappella Martin, perché la Visita Pastorale sia un tempo di incoraggiamento e di nuovo vigore nel cammino della fede di tutti, riconfermiamo il desiderio di tradurre il nostro carisma in un effettivo servizio a favore della famiglia nel tessuto ecclesiale locale». L’auspicio dei coniugi Ciniglio è che «la famiglia sia sempre più posta al centro della pastorale diocesana e parrocchiale così come la Chiesa ci indica all’indomani del Sinodo della famiglia, recentemente concluso, e di quello dei giovani che ci prepariamo a vivere tra pochi mesi. Guardiamo con speranza come diocesi alla famiglia per non essere come quelli che piangono al suo capezzale, ma tra quelli che promuovono la sua innegabile e fondamentale centralità».

Aristide Torre è riferimento del Cammino neocatecumenale, dalla Visita Pastorale auspica di ricavare «una reciproca conoscenza». «L’incontro del carisma con l’istituzione – ha spiegato – se viene vissuto in comunione è sempre fruttuoso per l’annuncio della buona notizia. Viviamo una grande crisi nelle parrocchie, dove di fatto si è già radicalizzato un profondo disfacimento di fede. In tutto questo, noi del Cammino pur avendo dato testimonianza con l’apertura alla vita, con la difesa della stessa in tutte le sue forme, con l’impegno costante nell’evangelizzazione, siamo spesso appena tollerati. Molte volte non si perde occasione di mortificare la pastorale di evangelizzazione che portiamo avanti, con grandissima difficoltà. Mi auguro che la Visita Pastorale sia un momento nel quale possano essere superati quei pregiudizi che provocano la marginalizzazione del Cammino».

sieme MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006 e n. 1529/2014 del 11 agosto 2014. Iscritto al R.O.C. n. 26978 del 01/02/2017. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Editore Priscus Società Cooperativa Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore Editoriale Silvio Longobardi Vicedirettore Antonietta Abete

Redazione Salvatore D’Angelo, Mariarosaria Petti, Martina Nacchio Segreteria di redazione e marketing Sofia Russo, Maria Luisa Franco Hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, Domenica Russo, Andrea Perrino, Salvatore Guercio Nuzio, Raffaella Marciano, Andrea Pellegrino, Donato D’Elia, don Natalino Gentile, Giuseppe Villani, Liliana Tortora, Raffaele Massa, Sofia Russo, Anna Senatore, Livia Rossi, Anna Manzo, Dina Grimaldi, Antonella Amatruda, Marica Caso, Elisa Califano, Simone Salsano, Maria Rosaria Faiella, Alessia Bove, Donatella Ferrara, Ersilia Fiore, Francesco Giordano, Marialuisa Franco, Giuseppe Bello, don Giuseppe Pironti, Stella Giordano, Ludovica Amodio, Antonella Malafronte, Sabrina Perrino, Lucia Squitieri, padre Paolo Saturno, Antonio Pintauro

Amministrazione Via Vescovado, 4 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel/Fax 081 5170466 Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano Abbonamenti € 5,00 digitale € 10,00 ordinario con ritiro in parrocchia € 15,00 ordinario in spedizione postale € 25,00 contributo sostenitore € 50,00 contributo benefattore UNICREDIT BANCA IBAN: IT 88 B 02008 76271 000103952691 Intestato a: PRISCUS SOCIETÀ COOPERATIVA Causale: Contributo annuale INSIEME Aggiungere l’indirizzo o la parrocchia a cui inviare la rivista Servizio diffusione Per informazioni: tel/fax 081 517 04 66 segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it Tiratura: 3.100 copie

Questo numero è stato chiuso in redazione giovedì 21 dicembre 2018 Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione». La pubblicazione degli scritti è subordinata al­l’in­sin­da­cabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Redazione Via Vescovado, c/o Palazzo Vescovile 84014 Nocera Inferiore (SA) insieme@diocesinocerasarno.it tel/fax 081 517 04 66

GENNAIO 2018 Insieme

17


VITA NELL'AGRO a cura di Salvatore D’Angelo

Una risposta al contrasto della povertà

N

el 2016 è aumentata la diseguaglianza economica e il rischio povertà. Questo il dato che emerge dall’ultimo rapporto Istat, pubblicato ad inizio dicembre. Le famiglie più esposte sono quelle del Mezzogiorno, in cui quasi un nucleo familiare su due vive in situazioni di precarietà economica e sociale. Nuove e vecchie povertà si incrociano, anzi molte volte si scontrano, in uno schedario dei bisogni in continuo aggiornamento. Se è vero che si scorgono i segnali di uscita dalla crisi, è anche vero che migliaia di mani tese ancora chiedono un aiuto per soddisfare i bisogni essenziali. Disoccupati, esodati, divorziati, famiglie povere con più figli a carico, anziani con pensioni minime, l’identikit del nuovo povero sfugge agli schemi. Per questo motivo le misure statali di contrasto alla povertà faticano ad abbracciare tutte le fasce. La risposta più recente si è tradotta nel Piano Nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, la cui attuazione ha avuto inizio nel 2016 con il SIA (Sostegno di Inclusione Attiva). Un passo avanti notevole rispetto agli interventi degli anni passati, che si sono rivelati sempre frammentari e scoordinati. Il SIA è stata una misura ponte, in attesa del REI (Reddito di Inclusione). Si tratta della prima misura unica nazionale di contrasto alla povertà a vocazione universale.

18

Insieme GENNAIO 2018

Dal 1° dicembre è possibile richiedere l’accesso al Reddito di inclusione, prima misura unica di contrasto alla povertà a vocazione universale


Porfidio Monda

«È il primo livello essenziale di assistenza sociale. I livelli essenziali di assistenza in Italia non c’erano, se non quelli sanitari. Questo significa che è esigibile per legge e che obbligatoriamente deve esserci la copertura finanziaria in qualsiasi legge di bilancio. Ci sarà una continuità di risorse che prima non c’era» le parole di Porfidio Monda, direttore del sub ambito territoriale S01_3, che guarda con molta positività al Reddito di inclusione. Il REI non è solo un contributo economico, la sua peculiarità è che prevede un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della povertà. Si tratta di una sfida notevole per le aziende che gestiscono i servizi sociali nei sub ambiti territoriali. Spetterà, infatti, all’equipe di professionisti, e in particolare agli assistenti sociali, avviare i percorsi personalizzati per ogni beneficiario.

le sempre. I documenti dovranno essere consegnati presso gli uffici sociali del comune di appartenenza che verificherà cittadinanza e residenza, passeranno poi al vaglio dell’Inps per la verifica dei requisiti e l’eventuale riconoscimento del beneficio. In seguito le liste di beneficiari saranno consegnate nelle mani dei sub ambiti territoriali, che dovranno avviare il percorso di contrasto alla povertà. La misura ha la durata di 18 mesi, 6 in più del Sostegno per l’inclusione attiva. Il beneficio economico, che oscillerà tra i 187 euro ai 485 euro a seconda della composizione del nucleo familiare, sarà erogato tramite la carta REI. Molto più complessa l’attuazione del progetto di attivazione sociale e lavorativa. I percorsi dovrebbero essere costruiti insieme al singolo nucleo familiare, valutandone preventivamente i bisogni, le vulnerabilità, i fattori ambientali.

Il bacino di utenza. Quattro i requisiti familiari essenziali per l’accesso al REI: figli minorenni, figli con disabilità, donne in stato di gravidanza, componenti disoccupati che abbiano compiuto 55 anni. Una platea molto ampia, eppure non esaustiva di tutte le povertà. Rigidi i requisiti economici: un valore ISEE non superiore ai 6 mila euro, un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE diviso la scala di equivalenza) non superiore ai 3 mila euro, un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ai 20 mila euro, un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 10 mila euro. Inoltre non si deve essere beneficiario di ammortizzatori sociali, né possedere autoveicoli immatricolati nei 24 mesi precedenti e navi e imbarcazioni. «Raddoppia il tetto base dell’ISEE per accedere al beneficio rispetto al SIA. Questo significa un allargamento notevole della platea di bisognosi. Il bacino di utenza raddoppierà, se non triplicherà addirittura» riflette Monda.

Le criticità. «Si tratta di un piccolo passo in avanti nell’azione di contrasto alla povertà dilagante nel nostro Paese, ma risulta ancora del tutto parziale ed insufficiente a fronteggiare la situazione attuale - il pensiero di Antonio Capezzuto, responsabile dipartimento Mercato del Lavoro CGIL Salerno -. Prima di tutto perché la platea stimata dei beneficiari conta circa 1,8 milioni di poveri, quando in Italia oggi se ne contano complessivamente 4,5 milioni. Le risorse dedicate sono, infatti, ancora limitate». Il timore del sindacato è che il REI possa tramutarsi in un intervento spot e non in una vera e propria presa in carico dello Stato. «Pensiamo che il REI non debba ridursi ad un mero trasferimento monetario, ma essere effettivamente accompagnato da un progetto personalizzato per le persone e i nuclei familiari, con un percorso di reinserimento socio-lavorativo a cura dei servizi del welfare. Allo stesso tempo è necessario rilanciare politiche di investimento per l’occupazione stabile, per non continuare con politiche solo di sostegno economico ma per dare lavoro alle persone. Solo così si potrà realmente favorire l’uscita dalla condizione di povertà». Martina Nacchio

L’iter. Sono già migliaia le domande pervenute in tutto il salernitano, dalla partenza della misura il 1° dicembre scorso. Iniziare l’iter per accedere al REI sarà possibi-

GENNAIO 2018 Insieme

19


Un momento della presentazione del Dossier regionale sulle povertà in Campania

Povera Campania U n primo piano su “Povertà e Famiglia” è quello realizzato per l’edizione 2017 del Dossier regionale sulle povertà. Una fotografia che mostra le difficoltà e i bisogni dei poveri campani. Così come avviene dal 2008, il Dossier mostra che ci sono sempre più italiani a chiedere aiuto, il 64,6 per cento di chi si rivolge ai centri di ascolto. Nella maggioranza dei casi si tratta di donne, il 54,7 per cento. Spesso però sono solo portavoce delle esigenze familiari. I poveri sono proprio le famiglie: si può parlare di disagio familiare diffuso, piuttosto che dei singoli. Vive in famiglia il 69,6 per cento delle persone ascoltate, percentuale che sale all’81,7 per cento se ci si riferisce solo agli italiani. La tipologia di famiglia più diffusa nei centri di ascolto è quella con coniuge e figli, quasi la metà del totale. Significativa anche la percentuale di famiglie monogenitoriali con figli. Quelle senza figli sono principalmente composte da anziani: «In questo caso – si legge – le problematiche non sono solo di carattere economico, ma incide molto la solitudine e il senso di abbandono». Interessanti, quanto drammatici, gli spunti relativi allo stato civile: la metà delle persone ascoltate risulta coniugata, un quarto è composto da di-

20

Insieme GENNAIO 2018

vorziati, separati e vedovi. Il 23,4 per cento fa parte di “nuclei spezzati”. Il Dossier affronta il tema dei padri separati, che a causa del raddoppiarsi dei costi, soprattutto quelli abitativi, «rischiano di finire a vivere per strada, incapaci di sostenere le spese per la famiglia e per loro stessi». Di cosa hanno bisogno gli utenti dei centri di ascolto, in particolare le famiglie? Verrebbe da rispondere: tutto. Infatti, «molte sono in condizione di multiproblematicità». Tra i disagi maggiori c’è quello economico, 62,1 per cento, seguito da quello lavorativo, 51,3 per cento. Dall’approfondimento emerge ancora: i 2/3 delle famiglie seguite vivono con meno di 500 euro al mese e non sono in grado di affrontare alcuna spesa imprevista; nelle famiglie che si rivolgono ai centri di ascolto la percentuale di persone con disabilità è quasi tripla. Il Dossier, infine, mette in evidenza come il sostegno ecclesiale sia predominante rispetto a quello familiare, amicale e pubblico. Nel 64,4 per cento dei casi gli utenti dei centri dichiarano che abitualmente si avvalgono di una rete parrocchiale, a dimostrazione del fatto che la parrocchia rimane ancora un punto di riferimento importante del territorio, spesso anche l’unico. Salvatore D’Angelo

Il Dossier regionale sulle povertà in Campania è una pubblicazione annuale realizzata dal 2004 dalla delegazione regionale Caritas, per dare voce e volto ai tanti poveri che si rivolgono ai centri di ascolto in cerca di aiuto. L’edizione 2017 è stata presentata sabato 18 novembre a Pozzuoli, alla vigilia della prima Giornata mondiale dei poveri voluta da papa Francesco.

Presentato il Dossier regionale 2017. Tra i disagi maggiori quello economico e lavorativo. Il documento focalizza l’attenzione sulle famiglie


a Messa con la Tin Anche quest'anno il vescovo Giuseppe ha celebrato la Santa Messa della Tin che si è tenuta nella Cappella dell'Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Appuntamento al quale mons. Giudice prende parte ormai da sette anni, da quando ha fatto il suo ingresso in Diocesi. La celebrazione si è svolta alla presenza dei dirigenti, del personale e soprattutto dei tanti genitori con i loro figli, tutti ex ospiti della Tin.

Insieme è sempre più a portata di mano!

edicole partner

Hai un’edicola di fiducia? Comunica i contatti alla redazione e potrai ritirare la copia del mensile nel punto vendita a te più vicino.

Edicola Amato Giornali Via dei Goti 11 Angri Cartolibreria Edicola Nasta Via Giudici 46 Angri Cartolibreria Corinto Via Fucilari 68 Nocera Inferiore Edicola Civale Teresa Via G.B. Vico 3 Nocera Inferiore Edicola di Manu Via Roma 77 Nocera Inferiore Centro Edicola Via San Clemente Nocera Superiore Sardo Art Via Cesarano Pagani Edicola D’Andria Giuseppe Via Gramsci S. Marzano sul Sarno Edicola Il Giornale Via Tortora 79 Sarno Cartofantasy Via Turati 280 Poggiomarino Cartolibreria Archimede Via Dante Alighieri 37 Poggiomarino Edicola Laperuta Amerigo Via Roma Poggiomarino

Chalet BAR White Via Nuova S. Marzano Poggiomarino partner Caffetteria Damiano Insieme + caffe 1 euro Viale Roma San Marzano Sul Sarno segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it Mensile Insieme 081 517 04 66

GENNAIO 2018 Insieme

21


VITA NELL'AGRO Matteo Grandi

Quando l’odio corre in rete Matteo Grandi, influencer e autore radio e tv, ospite all’evento promosso in occasione della Festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

“L

a verità vi farà liberi. Notizie false e giornalismo di pace”. È questo il tema scelto da papa Francesco per la 52a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Ed è su tale questione che quest’anno vogliamo accendere i riflettori nel territorio della Valle del Sarno, con l’evento “Odio, bufale e bullismo: la deontologia professionale al tempo del web”, che si svolgerà presso la Casa Iuvenescit Ecclesia (via Napoli 160, Nocera Inferiore) il prossimo 27 gennaio. Aspettando il Premio Euanghelion. Il tradizionale appuntamento è promosso in occasione della Festa di san Francesco di Sales – patrono dei giornalisti – dall’Ufficio Comunicazioni Sociali diocesano, dalla redazione di Insieme, in collaborazione con l’A ssostampa Valle del Sarno e con il patrocinio dell’UCSI. Il convegno – riconosciuto dall’Ordine dei giornalisti della Campania per la formazione continua dei giornalisti – aprirà il ciclo di incontri “Aspettando il Premio Euanghelion”. Dal 10 al 12 maggio, infatti, si svolgerà la tre giorni con professionisti del mondo dell’informazione e comunicazione a cui verrà tributato il prestigioso riconoscimento istituito dalla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno nel 2006 per dare risalto a persone o istituzioni che si siano particolarmente distinte nella diffusione della Buona Notizia.

22

Insieme GENNAIO 2018

Il tema. Le fake news contribuiscono a generare e alimentare polarizzazioni e populismi: il dilagare di informazioni infondate distorce le notizie a fini strumentali con gravi ripercussioni sui comportamenti individuali e collettivi. Desideriamo interrogarci sulle cause, le logiche e le conseguenze della disinformazione nei media. È possibile promuovere un giornalismo professionale che cerchi sempre la verità? Come bloccare l’odio in rete? L’autore di “Far web” ospite a Nocera Inferiore. Proveremo a rispondere alle complesse domande con l’aiuto di un relatore d’eccezione: Matteo Grandi, giornalista professionista, blogger, autore radio e tv, vincitore del “TweetAward 2013” come miglior profilo Twitter d’Italia. Fra i suoi lavori più recenti “Il Labirinto” (Rete 4) e “Carpool Karaoke” (Italia 1). Nel 2014 ha pubblicato per Fazi: “Arrivo Arrivo – La lunga corsa di Matteo Renzi da Twitter a Palazzo Chigi”, mentre nel 2017 ha pubblicato per Rizzoli: “Far Web. Odio, bufale e bullismo; il lato oscuro dei social”. Dal 2014 collabora con il rapper Fedez. Un appuntamento che si preannuncia interessante non soltanto per gli addetti al lavoro ma per chiunque abbia il desiderio di costruire in rete un mondo meno ostile. Mariarosaria Petti


Salvatore, un ultras dal cuore grande

S

na 9 anni. È in suo ricordo che nasce l’A ssociazione Sly “Salvatore Francavilla”, con il presidente Alfonso Carpentiere, fraterno amico di Salvatore.

Era così per Salvatore Francavilla, classe 1974, paganese di nascita e devozione, che negli anni ’90 è stato artefice della rinascita del Movimento Ultras a Pagani, rifondando gli Street Urchins. Salvatore viveva il suo essere ultrà come un servizio sociale, raccoglieva i ragazzi dalla strada e li portava allo stadio, per farli sentire parte di una vera comunità che aveva come punto fondante il radicamento al territorio e la passione per la squadra di calcio della propria città, la Paganese. «Salvatore era un leader – racconta Mena, sua moglie –, era visto dai ragazzi come un punto di riferimento, come un esempio da seguire e noi vogliamo continuare a ricordarlo così, per tutto quello che ha lasciato al mondo ultras». Salvatore è andato via, nel maggio del 2016, rubato da un adenocarcinoma che lo ha consumato in poco meno di un anno. Aveva 42 anni quando ha lasciato la sua famiglia, la moglie Mena e i due gemellini Carmine e Maria Sophia, di appe-

Le attività. Sly ha l’obiettivo di ricordare la figura di Salvatore, continuando nell’azione educativa svolta dal leader negli ultimi 20 anni, promuovendo i valori sani del mondo ultras. L’associazione, a marzo dello scorso anno, ha pubblicato il libro “Vivere pensando Ultras”, la tesi di laurea di Salvatore, datata 1998 ma che a distanza di quasi vent’anni risulta essere ancora attuale e chiarificatrice. Alla presentazione presso l’Auditorium Sant’Alfonso di Pagani hanno partecipato molte tifoserie della Campania, oltre a quella del Frosinone con la quale la Paganese è gemellata. È stato prodotto anche un docu-film che, partendo dal libro, ha raccontato la vita di Salvatore, con interviste ed immagini significative. Il film ha avuto un successo straordinario, riempiendo le sale della Fenice di Pagani, dove è stato proiettato lo scorso 26 novembre. L’associazione adesso sta raccogliendo giocattoli per i bambini del polo oncologico di Nocera-Pagani e il prossimo obiettivo sarà quello di istituire una borsa di studio per ragazzi paganesi con disagio socioeconomico. «Sono cresciuta insieme a Salvatore – dice Mena – e sono cresciuta con lui nel mondo ultras. Anche adesso che non c’è più, sento forte e costante la presenza della mia seconda famiglia, gli amici degli Street Urchins». Sofia Russo

ono diverse le sfumature che colorano il mondo ultras. Fin dalla loro comparsa negli anni ‘70, i gruppi organizzati dei tifosi non hanno mai goduto di una buona fama nell’opinione pubblica, a causa degli episodi di violenza e intolleranza che spesso li hanno visti protagonisti. Ma il mondo ultras, il pensare ultras, ha una radice profonda, diversa da quella comunemente raccontata, che parla di un intimo attaccamento alle proprie origini, alla propria cultura e alla propria città.

L’associazione Sly è nata per ricordare Salvatore Francavilla e la sua passione per la Paganese. Il giovane papà, scomparso prematuramente nel 2016, raccoglieva i ragazzi per strada e li portava allo stadio

Per info, visita la pagina FB Associazione Sly “Salvatore Francavilla”

GENNAIO 2018 Insieme

23


FISCO E TRIBUTI

IL PEDIATRA RISPONDE

a cura dell’Ordine dei commercialisti e revisori contabili di Nocera Inferiore

di Salvatore Guercio Nuzio*

Se desideri sottoporre una domanda al dottore Guercio Nuzio o chiedere un consiglio, scrivi a insieme@diocesinocerasarno.it

pipì a letto Un disturbo molto frequente da vivere con serenità. I suggerimenti del dottore Contributi alle colf e incentivi per i giovani

E

cco le principali scadenze da ricordare per il nuovo anno. Il 10 gennaio i datori di lavoro che occupano persone addette ai servizi domestici, come colf e badanti, devono versare i contributi INPS relativi al 4° trimestre 2017 esclusivamente con le seguenti modalità: circuito Reti Amiche; on line sul sito Internet www.inps.it con carta di credito; Contact Center telefonando al numero 803164 da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile utilizzando la carta di credito; bollettino MAV. Dal 15 gennaio sarà possibile presentare le domande per la richiesta degli incentivi Resto al Sud, si tratta di una misura che serve a sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani tra i 18 e i 35 anni, residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative e ditte individuali. Sono escluse le attività commerciali e le libere professioni. Andrea Perrino, dottore commercialista - Angri

24

Insieme GENNAIO 2018

Francesco, 4 anni, bagna ancora di pipì il suo lettino almeno 1 volta al mese. Mi devo preoccupare? Alessandra

L’

enuresi è il volontario o involontario rilascio di urina nei vestiti o a letto in una fase di sviluppo in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe essere acquisito (generalmente 2 anni per le bambine, 3 per i bambini). Si può manifestare solo con il disturbo notturno (a causa di alterazioni della secrezione dell’ormone antidiuretico) o può associarsi a disturbi urinari diurni (a causa di un probabile ritardo della maturazione vescicale). Si tratta di un fenomeno quasi sempre temporaneo. Il 15% dei bambini ogni anno, a partire dai 5 fino a 15 anni, raggiunge la guarigione. La terapia con ormone antidiuretico sintetico e gli antispastici per la vescica, a seconda dei casi, sono raccomandati dopo i 6 anni di età, quando le notti bagnate sono più di 2 a settimana. In alternativa ai farmaci esistono anche l’agopuntura o l’allarme notturno collegato ad un sensore d’umidità. Spesso c’è una familiarità per il problema enuresi, per cui ricordiamoci di non sgridare mai i bambini quando si fanno la pipì sotto perché non hanno ancora raggiunto la maturità neurologica che consente loro di avere il dominio dello sfintere vescicale. Fino a 5 o 6 anni, dunque, qualche pipi a letto deve essere messa in conto con molta serenità. Si deve parlare di vero disturbo solo se il fenomeno enuresi si ripete con una certa frequenza e perdura per un periodo lungo almeno 3 mesi in bambini al di sopra dei 6 anni; in tal caso ci si deve accertare che non esistano problemi medici attraverso la visita del pediatra o dell’urologo pediatra. In assenza di problematiche organiche, invece, si deve prendere in considerazione l’inquadramento psicologico del problema (molto spesso associato ad un disturbo emozionale/comportamentale o ad eventi stressanti ed ansiogeni).

* Pediatra


SALE IN ZUCCA di Raffaella Marciano*

Il paese della rabbia Sale in zucca è uno spazio dedicato alla persona, nella sua complessità, che offre consigli e riflessioni per prendersi cura di sé. Continuiamo questo mese il viaggio nel mondo delle emozioni facendo tappa nel paese della rabbia

“F

acili all’ira sopra la terra, siamo noi di stirpe umana”: così definiva l’umanità il grande Omero nell’antichità. In effetti la rabbia è un’emozione che ci definisce profondamente. Essa è un’emozioni universale, ha base innata e permette alla persona di adattarsi e sopravvivere all’ambiente (Shachter 1964; Izard 1977). Primo elemento da considerare: la rabbia è importante per la nostra sopravvivenza, perché ci prepara all’azione. Anche se molto spesso è associata a violenza e aggressività, essa ci permette di reagire quando i nostri diritti sono violati o segnala la presenza di un ostacolo al raggiungimento di un obiettivo. Vivere in modo adattivo questa emozione implica la capacità di riconoscere ed esprimere i propri bisogni in modo chiaro ed efficace. Secondo elemento: la rabbia è una risposta emotiva intensa ma breve. È la successiva valutazione che facciamo di un evento o di una persona a determinare che perduri nel tempo. Come tutte le emozioni, essa implica l’attivazione di meccanismi fisiologici

connessi a specifiche aree cerebrali che preparano alle seguenti manifestazioni psico-fisiche: aumento della tensione muscolare, della temperatura corporea, della pressione arteriosa, tachicardia, percezione di perdita di controllo, agitazione psicomotoria, impulso ad agire; volto arrossito, ciglia aggrottate, pugni serrati, denti stretti. Terzo elemento: si parla di rabbia patologica quando essa è espressa senza un reale fattore scatenante, in maniera incontrollata, compromettendo anche le relazioni sociali. Per tutti questi motivi, imparare a distinguere la propria rabbia, capirne la finalità e il valore adattivo, permetterà di potenziarne la gestione. Gestire la rabbia non significa eliminarla, ma modularla in modo da mettere in atto comportamenti adeguati al contesto, agendo sulla valutazione che si è fatta dell’evento scatenante e sulle modalità in cui viene espressa, cercando di migliorarle. Prossima tappa: la tristezza. Per maggiori info, scrivete alla mail dottoressa.marciano@gmail.com. *psicologa psicoterapeuta dottoressa.marciano@gmail.com

GENNAIO 2018 Insieme

25


QUI REGIONE di Andrea Pellegrino

Il 2018 sarà rovente per la Regione Campania

Buon anno presidente S

ul tavolo del governatore Vincenzo De Luca ci sono importanti questioni da risolvere. A partire dalla sanità per finire all’ambiente, passando per le Universiadi. Il tutto nell’anno delle elezioni politiche, che dovrebbero vedere in campo, nel collegio di Salerno città, il primogenito del presidente della giunta regionale, Piero. Insomma, governo regionale e politica nazionale andranno a braccetto in questo inizio del 2018, con tutte le conseguenze di una campagna elettorale che si preannuncia già dai toni alti. Sul fronte sanitario restano aperti la questione “Ruggi” e il caso Coscioni. Per Salerno, Vincenzo De Lu-

ca ha annunciato anche la realizzazione del nuovo ospedale mettendo sul piatto già 400mila euro. Secondo il nuovo Puc - che sarà all’esame del Consiglio comunale del capoluogo - il “Ruggi bis” sorgerà nell’area dell’ex Finmatica, a pochi passi dall’attuale azienda ospedaliero-universitaria. Più complessa la vicenda rifiuti con la creazione di nuovi impianti osteggiati dalle amministrazioni locali e dagli stessi cittadini. È il caso del compostaggio di Battipaglia che dovrebbe sorgere nell’area dello Stir. Da mesi ormai è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra Palazzo Santa Lucia e Comune di Battipa-

Immagine di repertotio del consiglio regionale

26

Insieme GENNAIO 2018

glia. E a proposito di compostaggio, resta fermo quello di Salerno città. Qui, oltre all’ispezione dell’Anac di Cantone che ha smontato pezzo pezzo quel che è stato il simbolo dell’amministrazione comunale targata sempre De Luca, c’è l’ombra della Procura della Repubblica che indaga sulla gestione del sito. Poca roba la delibera di fine anno per incrementare la raccolta differenziata sul territorio regionale: 1 milione e mezzo stanziato per tutti i comuni. Insomma quasi 2mila euro ad amministrazione comunale, senza considerare il compenso per il costituendo gruppo di lavoro istituito proprio con delibera di giunta. E le Universiadi? Al di là delle dichiarazioni di De Luca sull’effetto Trump, a quanto pare il governo invierà direttamente un commissario. Questo per evitare una figuraccia a livello internazionale.


GENNAIO 2018 Insieme

27


SCUOLA & UNIVERSITà

I nonni, archivi di ricordi

C

anti natalizi e teatrino dei burattini hanno accompagnato la presentazione della Lettera di Natale scritta dal vescovo Giuseppe per i bambini della diocesi. Una mattinata all’insegna dell’allegria e della gioia per gli alunni della scuola paritaria “Immacolata” di Pagani, che hanno ospitato il presule lo scorso 14 dicembre. L’iniziativa, organizzata dal Servizio diocesano per la pastorale scolastica, è diventata tradizione fin dal primo anno dell’ingresso in diocesi del vescovo Giuseppe che, da ormai sette anni, scrive ai bambini e alle loro famiglie per ricordare a tutti il valore autentico del Natale. «Le tradizioni cambiano - ha sottolineato il Vescovo durante la presentazione - ma chi l’ha detto che non possiamo riprendere le più antiche, attenti a non mutare la sostanza del Natale? Al centro del presepe c’è Gesù e lì deve restare. Solo rimettendo al centro della nostra vita Gesù possiamo recuperare il valore del Natale». Il vescovo Giuseppe, accompagnato da padre Natalino Rauti, parroco redentorista della Basilica di Sant’Alfonso, è stato accolto nell’Auditorium dell’istituto dal coro dei 127 bambini delle elementari, che hanno intonato Tu scendi dalle stelle, canto alfonsiano citato anche nella Lettera. «A Natale Gesù è “sceso” tra di noi per farsi dono – ha continuato mons. Giudice – ed anche noi dobbiamo farci dono».

28

Insieme GENNAIO 2018

La Lettera è stata raccontata ai bambini dai burattini del Centro Mulan di Pagani che, riprendendo alcuni passaggi del testo, hanno inscenato un vero e proprio dialogo tra una nonnina di cartapesta e un’animatrice “bambina”, facendo arrivare, con battute e sorrisi, il messaggio del Vescovo a tutta la platea. «I nonni svolgono un ruolo importante nella società – ha precisato il vescovo Giuseppe – innanzitutto perché aiutano i genitori nella crescita dei bambini e, poi, perché sono come un archivio di ricordi, di memoria. Sono essenziali perché sono le nostre radici, e come un albero non può crescere senza radici anche noi non possiamo “crescere” senza i nonni». Tante le domande degli alunni al Vescovo, su come viveva il Natale da bambino, quali fossero i suoi giochi preferiti e le tradizioni che animavano la sua famiglia. «Il regalo più bello che ho ricevuto è stato un trenino. Ricordo che un Natale, all’uscita della Messa di mezzanotte, fuori era tutto coperto di neve. E noi bambini giocavamo felici a lanciarci palle di neve». Impeccabile l’organizzazione di suor Tecla Giannubilo, madre superiora dell’Istituto, che alla fine della presentazione ha donato al Pastore l’icona di una Sacra Famiglia. «Gesù è nato una volta a Betlemme – ha concluso il Vescovo – ma ogni anno rinasce nel cuore di ognuno di noi». Sofia Russo

La Lettera di Natale del vescovo Giuseppe è stata presentata lo scorso 14 dicembre presso la scuola paritaria “Immacolata” di Pagani

Alcuni momenti della presentazione


a cura di Martina Nacchio

Gli esami non finiscono mai

S

arà un anno ricco e impegnativo per il mondo della scuola italiana. Dopo anni di inserimenti e spostamenti, il 2018 sarà caratterizzato da ben tre concorsi. Eppure agli aspiranti professori è richiesto un requisito supplementare: l’acquisizione di ventiquattro crediti formativi in determinate aree disciplinari o il loro riconoscimento. Si tratta di un titolo indispensabile, al pari di quello accademico, per poter accedere al concorso. Sono quattro gli ambiti disciplinari che porteranno i futuri docenti a ritrovarsi come studenti tra i banchi universitari: pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione;

antropologia; psicologia e metodologie e tecnologie didattiche generali. Tali certificazioni devono essere conseguite presso istituzioni universitarie riconosciute. Solo dodici crediti potranno essere acquisiti con modalità telematica. Quasi tutti gli atenei si stanno adoperando per organizzare i corsi in tempo utile per ottenere i riconoscimenti. Tra questi, le università campane, che stanno organizzando un percorso ad hoc. L’acquisizione dei 24 crediti sarà a titolo gratuito per gli studenti ancora in corsa per il titolo universitario, mentre avrà un costo massimo di 500 euro per chi è già laureato. M. N.

GENNAIO 2018 Insieme

29


SCUOLA & UNIVERSITà - news Prima tappa del Movie Days a Pagani

Documenti storici, monumenti da podio

P

Il Giffoni Experience apre a Pagani

I

l Giffoni Experience ha aperto la stagione di appuntamenti a Pagani. Circa 500 alunni delle scuole primarie e secondarie di I e II grado sono stati protagonisti della prima tappa dei Movie Days, il format del cinema dei ragazzi dedicato alle scuole. La giornata si è svolta lo scorso 7 dicembre presso l’auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori. Gli studenti hanno assistito alla proiezione del film “Abel – Il figlio del vento” a cui è seguito un dibattito. Diversi gli istituti coinvolti: il I circolo didattico, la scuola media Criscuolo, il liceo Mangino, l’istituto tecnico commerciale Pittoni, il circolo didattico Don Milani, la scuola media S. Alfonso, il circolo didattico Collodi, la scuola paritaria Immacolata, oltre che la scuola media Fresa Pascoli di Nocera Superiore. All’incontro ha partecipato il direttore del festival di Giffoni, Claudio Gubitosi, che insieme agli amministratori comunali presenti ha visitato la Basilica di Sant’Alfonso e il Santuario della Madonna delle Galline. La tappa paganese del Giffoni Experience è stata anche l’occasione per Gubitosi di annunciare l’inserimento nel piano di produzione 2018/2020 della realizzazione di un film sulla vita e la storia del Santo Patrono di Pagani.

odio d’onore per il terzo circolo didattico di Sarno nell’ambito del concorso nazionale “La scuola adotta un monumento”, promosso dalla Fondazione Napoli Novantanove, in collaborazione con il Miur. L’istituto diretto dalla professoressa Virginia Villani, si è classificato primo tra oltre 400 scuole provenienti da tutta Italia. La classe che ha curato il progetto è la quinta del plesso di Masseria della Corte, guidata dalle professoresse Rosanna Savino e Giulia Rufino, con l’ausilio dello storico Alfredo Franco. Protagonisti del lavoro, condensato in un video, i documenti storici e i luoghi in cui sono custoditi – dall’archivio storico del comune di Sarno a quello diocesano del duomo di Episcopio. La mole di materiale raccolta è stata, poi, sviluppata per dare vita ad una rappresentazione teatrale.

La dirigente Virginia Villani con le docenti, lo storico Alfredo Franco e la classe vincitrice

A scuola di differenziata

L

a svolta della raccolta differenziata a San Valentino parte dalle scuole. Si è svolto il 15 dicembre presso l’aula consiliare la presentazione del progetto pilota “Smart wast school”. Presenti gli alunni della scuola elementare di via Sottosanti. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare ad un miglior ciclo dei rifiuti, a partire dalle famiglie dei piccoli alunni. Durante l’anno seguiranno altri incontri e si darà il via ad una gara incentivante, che aprirà una competizione tra le classi premiando chi differenzia di più.

30

Insieme GENNAIO 2018


LA BACHECA DEGLI AUGURI a cura della redazione

Auguri di buon compleanno

Mons. Benedetto Abate (arciprete della Cattedrale) compie 90 anni, il 5 gennaio; don Antonio Guarracino (Gesù Risorto e Madonna di Fatima, Pagani) festeggia 61 anni, il 18 gennaio; don Ciro Galisi (Santa Maria delle Grazie, Angri) spegne 53 candeline, il 22 gennaio. La vostra vita segua sempre le orme del Maestro. Auguri!

Auguri speciali

Rosalia Storelli

Diocesi in festa

Mons. Giovanni Iaquinandi

Il 27 gennaio, mons. Giovanni Iaquinandi, vicario generale della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno dallo scorso 2012, compie 80 anni. Un compleanno speciale per la guida umile e silenziosa ma sempre presente per la nostra Chiesa locale. Auguri di cuore!

Buon compleanno ai referenti

Francesco Silvestri (Santa Maria di Costantinopoli, Angri) spenge 77 candeline, il 7 gennaio; Rita Cerciello (Santa Maria dei Bagni, Scafati) compie gli anni il 16 gennaio. Il vostro servizio per la rivista vi renda sempre annunciatori della Buona Notizia. Auguri!

Rita Cerciello

Franco Silvestri

Nino Di Sarno

Il 19 gennaio Rosalia Storelli, presidente del coro Severiniano di Striano, raggiungerà mezzo secolo di vita. Questi anni passati sono stati ricchi di emozioni, vissuti a pieno e soprattutto condivisi con chi, pur non essendo “famiglia”, è riuscito ad esserlo. Auguri dalla famiglia del Coro Severiniano. Nino Di Sarno compie 77 anni il 19 gennaio. Fedele abbonato ad Insieme della prima ora, recentemente è stato nominato primo barelliere della neonata Unitalsi, sezione Poggiomarino. Auguri di cuore!

Il nostro cordoglio

La redazione si unisce al dolore di Carolina, Emma, Annalisa e Carmela Rossi per la perdita della cara nonna paterna, ritornata in Cielo lo scorso 7 dicembre. La sua anima possa godere della pace eterna. Il 12 dicembre si è spento Enzo Rotondo, padre del nostro corrispondente di Poggiomarino, Mariano. Al collega e alla sua famiglia esprimiamo la nostra vicinanza nella preghiera, nella certezza che il caro papà riposi per sempre nella luce eterna di Cristo.

Antonio Saporito

Le condoglianze più sincere a Maria Pina Saporito, proprietaria del White Chalet e distributrice della rivista diocesana, per la perdita del papà Antonio. Padre laborioso e con grande senso della famiglia, il suo esempio resta indelebile.

GENNAIO 2018 Insieme

31


CULTURA

L'ANGOLO DELLE RECENSIONI di Mariarosaria Petti

#Connessi. I media siamo noi a cura di Giovanni Tridente e Bruno Mastroianni Editore: EDUSC Prezzo: € 2,99 Un cenacolo di esperti riuniti a Grottammare per discutere intorno ad una frase di papa Francesco: “Tutto nel mondo è intimamente connesso”. Il risultato è un’ampia riflessione a più voci sulle odierne sfide della comunicazione tra online e offline che dal Meeting dei giornalisti cattolici e non è sfociato in un’agile pubblicazione, disponibile in formato Kindle.

Si salvi chi vuole. Manuale di imperfezione spirituale Autore: Costanza Miriano Editore: Sonzogno Prezzo: € 15,00 Dall’autrice del discusso Sposati e sii sottomessa arriva un nuovo libro da utilizzare come prontuario per una vita spirituale compiuta in un tempo iperconnesso e super veloce. Al bando maestri orientali e metodi alternativi, la Miriano attinge alla tradizione cristiana, che da duemila anni rende l’uomo felice, proponendo di scegliere cinque pilastri: preghiera, parola di Dio, confessione, Eucaristia e digiuno.

Arabesque Autore: Alessia Gazzola Editore: Longanesi Prezzo: € 17,60 Il nuovo romanzo della serie tv L’allieva, targata Rai1, promette un rinnovato successo. Alice Allevi – interpretata nella fiction da Alessandra Mastronardi – è tornata. Non è più una specializzanda in Medicina Legale ed ora dovrà cavarsela da sola. Sullo sfondo il complicato rapporto sentimentale con Claudio Conforti, spietato medico legale.

32

Insieme GENNAIO 2018

Diario Autore: Etty Hillesum Editore: Adelphi Prezzo: € 12,00

P

assione ed energia di una giovane di Amsterdam. Quello di Etty Hillesum è alle prime battute il diario di una donna che divora Rilke e Dostoevskij, una doviziosa cronista del suo quotidiano, ebrea non osservante. Soltanto con l’incalzare del tempo e delle pagine, la storia di Etty s’intreccia con la persecuzione nazista e con le deportazioni nei campi di concentramento. Lo spirito della protagonista non è fiaccato da uno dei periodi più bui dell’umanità: «La miseria che c’è qui è veramente terribile – eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dentro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore s’innalza sempre una voce […]: la vita è una cosa splendida e grande». Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel «pezzetto di brughiera» la sua capacità di essere un «cuore pensante». La sua penna saprà regalarci pennellate di un esempio senza eguali: «Eppure trovo questa vita bella e ricca di significato. Ogni minuto». Un libro da leggere e rileggere, soprattutto in occasione del 27 gennaio, Giorno della memoria. M. P.


APPUNTAMENTI CULTURALI

IN SALA

a cura di Martina Nacchio

Balletto all’Auditorium. La compagnia russa Moscow Ballet si esibirà a Pagani ne “Lo Schiaccianoci”. Il prestigioso appuntamento è previsto presso il teatro Sant’Alfonso Maria de Liguori il prossimo 11 gennaio. La compagnia di rilevanza internazionale approda per la prima volta nella provincia di Salerno. Ad esibirsi nell’unica data campana saranno 170 danzatori, di cui 50 della compagnia russa e 120 delle scuole di danza più importanti della Campania. Luminarie Minervae. Le luminarie salernitane invadono anche il giardino di Minerva. L’orto della Scuola Medica Salernitana accoglie i visitatori per una suggestiva passeggiata, accompagnata da proiezioni luminose e suoni suggestivi. Le proiezioni si tengono ogni giorno in cinque turni di mezz’ora, dalle ore 17.30 alle ore 19.30, con giorno di chiusura il lunedì, fino al termine della manifestazione “Luci d’Artista” il 21 gennaio. Mostra orientale a Napoli. La storia della Cina nel cuore di Napoli. Si terrà fino alla fine di gennaio la mostra internazionale “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina” presso la Basilica dello Spirito Santo in via Toledo n. 402, a Napoli. All’esposizione faranno seguito diverse iniziative, tra cui i film documentario “Luci dalla Cina” e “Milleunacina”, realizzati dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi L’Orientale di Napoli. Van Gogh in 3D. “Van Gogh – The Immersive Experience”, questo il nome della mostra multimediale incentrata sull’impressionista olandese, che ha avuto inizio lo scorso novembre presso la basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli. Grazie ad un sistema di proiezioni 3D i visitatori potranno immergersi nelle opere dell’artista fino a domenica 25 febbraio.

di Donato D’Elia

I

n uscita in tutte le sale italiane dal 21 dicembre, ecco il film di Natale per tutta la famiglia da consigliare per i pomeriggi (o sere) dei giorni di festa. Il “Canto di Natale” di Dickens ha avuto decine e decine di rifacimenti, cinematografici e televisivi, ma mai era stato raccontato in questa chiave, incrociandolo con la biografia dello scrittore nell’adattamento dal romanzo di Les Standiford. “Dickens - L’uomo che inventò il Natale” è un film non proprio originalissimo, nonostante quanto appena detto, ma godibile e divertente, con interpreti e una produzione non proprio milionaria che riesce sapientemente a mascherare le carenze di budget, grazie a scenografie londinesi semplici ma funzionali. Il cantore dei poveri e dei disagiati, lo scrittore che ci ha tramandato la spietatezza e lo squallore della Londra vittoriana, aveva un passato da Oliver Twist, figlio di benestanti decaduti, costretto a lavorare in tenera età in una fabbrica di lucido per scarpe, e questo dato biografico getta una luce obliqua sui conclamati capolavori che tutti abbiamo (o dovremmo aver) letto dall’adolescenza in poi. L’umanizzazione di Scrooge, interpretato da un bonario Christopher Plummer, è la novità più rilevante di questo adattamento: il vecchio diventa prototipo della paura per un futuro nebuloso di ristrettezze economiche drammaticamente attuale. Charles ha una doppia anima, quella del dissipatore e del parsimonioso, e il suo immortale libro diventa lo specchio di un travaglio interiore che è insieme una felice interpretazione del rovello creativo legato alla scrittura e, più in generale, alla produzione artistica. Dickens, un bravissimo Dan Stevens, convive con i suoi personaggi, ci litiga, trae ispirazione, ingaggia un vero e proprio corpo a corpo ed alla fine esce vincitore, consegnando alle stampe il racconto che “crea” la memoria e la nostalgia natalizia. Alla regia Bahrat Nalluri, indiano trasferitosi a Newcastle in tenera età e ora naturalizzato britannico. GENNAIO 2018 Insieme

33


CULTURA ARTE... RISCHI

I TESORI DEL MUSEO DIOCESANO

di don Natalino Gentile

di Salvatore Alfano

La tela custodita nella sagrestia del Convento Santa Maria degli Angeli a Nocera Superiore

Il restauro nel restauro

L'oggetto in argento che presentiamo questo mese proviene dalla chiesa di San Giovanni Battista a Striano, la particolare manifattura di ambito meridionale lo rende collocabile intorno alla metà del sec. XV. Si tratta di una Croce atile a schema latino con terminazioni trilobate. Al centro sul lato frontale troviamo il Cristo crocifisso, ai suoi lati Maria e san Giovanni Evangelista. Sul retro vi è l'immagine di san Giovanni Battista che regge un cartiglio con la scritta "ECCE", mentre alle estremità dei bracci sono raffigurati i simboli zoomorfi degli evangelisti, il leone di san Marco, l'aquila di san Giovanni e il bue di san Luca. Il museo è aperto al pubblico ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30.

N

Poi è arrivata la Soprintendenza e da qualche sommario saggio si evince qualcosa di diverso. Il ritratto del Santo che affianca san Nicola col piccolo coppiere Adeodato non è Ludovico ma Antonio di Padova (1195 - 1231). S’impone il dilemma: lasciare le cose come stanno e come noi, a memoria d’uomo, siamo stati abituati a vedere o, come un nuovo miracolo, far risuscitare sant’Antonio? Meno male che giochiamo in casa e ambedue i santi ci stanno bene. Così il giovanissimo Ludovico cede il posto all’ancor giovane Antonio. Visitate la sagrestia del Convento di S. Maria degli Angeli di Nocera Superiore per vedere e credere.

34

Insieme GENNAIO 2018

Foto Salvatore Alfano

on è il primo caso ma è interessante notarlo. È la storia di due Santi che, con un atto di cortesia, si cedono il posto in una bella tela che abbiamo in Diocesi. Dal punto di vista artistico e devozionale, è una specie di risparmio, nel senso che nel corso del tempo necessità diverse impongono soluzioni anche apparentemente strane, come un Santo in abiti francescani che trasformi il suo look in abiti vescovili, salvo poi a deporre mitria, pastorale e piviale, per riprendere saio, libro e giglio. Parliamo di san Ludovico di Tolosa (1274 – 1297). Ancora si discute della sua terra natia, se la Francia o Nocera; pensiamo al famoso distico «S’allieta la stirpe d’Ungheria per aver ricevuto un così illustre figlio, s’arricchisce la rocca di Nocera per la nascita di questo beato». Tali ipotesi è talmente radicata nella tradizione popolare che il Santo è rappresentato mentre indica il Castello del Parco di Nocera Inferiore come luogo della sua nascita.


IN VERSI di mons. Giuseppe Giudice

NOTTE D'INVERNO Appiccicato ai vetri della vita il cuore stupisce nel vederla fioccare e nevica da un’ora e fiocchi leggeri gocce d’acqua vestite da spose volteggiano oltre i vetri della mia finestra il cuore non trema più riposa e anche nel cuore è notte d’inverno stagione bianca ci sarà pane e nello stupore mentre canta il silenzio disegno il tuo Volto nella neve e il mio volto nel Tuo che si scioglierà come neve al sole e dopo il gelo germoglierà primavera.

(Foto Salvatore Alfano)

GENNAIO 2018 Insieme

35


VITA ECCLESIALE a cura della redazione

La piazza del Santuario piena di fedeli

La scultura del Cuore Immacolato di Maria, ideata da José Ferreira Thedim

«Se vuoi capire, vieni al Santuario»

H

a conservato negli occhi una luce speciale. È passato quasi un mese da quando don Antonio Adinolfi ha concluso la sua esperienza di ministro della riconciliazione presso il Santuario di Fatima, eppure nel suo sguardo c’è ancora una dolcezza diversa da quella dei giorni feriali. Classe 1974, don Antonio è originario di San Marzano sul Sarno e ha maturato la sua vocazione all’ombra della parrocchia dedicata a san Biagio. A soli 24 anni, nel 1998, è stato ordinato presbitero da mons. Gioacchino Illiano. Nel 2005 – è parroco a Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore – contatta l’associazione Araldi del Vangelo per una missione mariana in parrocchia. Resta colpito dalla loro spiritualità, connotata da un forte invito alla conversione. L’associazione propone anche la devozione al Cuore Immacolato di Maria. «Le persone restano affascinate, la Madonna doveva rimanere in parrocchia

36

Insieme GENNAIO 2018

tre giorni, ma salta un impegno in calendario e resta per un settimana». Il 2012 è un anno ricco di grazia. L’anno prima è arrivato mons. Giuseppe Giudice alla guida della Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno e don Antonio, insieme ad altri sacerdoti, va in pellegrinaggio prima a Lourdes e poi a Fatima. Due esperienze completamente diverse. Fatima lo segna profondamente. «Nel recinto della preghiera – è chiamata così la piazza nella quale sorge imponente il Santuario – ho avvertito una grazia particolare», racconta. Si ferma un attimo per scegliere con cura le parole. Poi aggiunge: «Quando sono entrato, ho provato una sensazione strana. Era come se fossi già stato in quel luogo. Come se lo conoscessi. Come se fossi stato lì da sempre». A volte mancano le parole per descrivere le emozioni che viviamo. Ma a Fatima, l’esperienza di don Antonio è comune a tante altre persone. I portoghesi non si meravi-

Dal 12 ottobre al 14 novembre 2017, don Antonio Adinolfi è stato ministro della riconciliazione presso il Santuario di Fatima. Il racconto di un’esperienza di grazia straordinaria

Don Antonio Adinolfi


gliano più. Rispondono semplicemente: «È la casa della Madre. C’è la Madre che pensa a tutto». «Ho provato una grande pace – continua il sacerdote –, immerso in qualcosa più grande di me che mi ha rigenerato. Che mi ha fatto ritornare nuovo». Dal 2012, don Antonio torna a Fatima ogni anno. Organizza un pellegrinaggio per il mese di novembre che raccoglie sempre numerose adesioni. Una sera, ai piedi della Madonna non riesce a dire una sola parola. Neppure una Ave o Maria. «Da dove viene tutta questa grazia?», si domanda. Inizia ad approfondire il messaggio di Fatima: «Ho capito che comprendere le parole della Vergine ai tre pastorelli non bisogna fermarsi alle pratiche esteriori. Conversione, preghiera e sacrificio ­– chiesti dalla Madonna – sono solo un aspetto, quello più immediato, io volevo arrivare al cuore del messaggio». Anno 2016. Prima di partire per il Portogallo, incoraggiato e sostenuto da mons. Giuseppe Giudice, il sacerdote scrive al rettore del Santuario, padre Carlos Cabecinhas. Non riceve risposta ma don Antonio non demorde. Vuole capire cosa c’è dietro quel fiume di grazia e invia una seconda mail. Il rettore gli fissa un appuntamento. Durante l’incontro, con un sorriso gli dice: «Se vuoi capire, vieni al Santuario». È il novembre del 2016. Un mese dopo riceve una mail dal Servizio Pastorale Liturgica del Santuario. Il contenuto lo lascia senza parole: «Le è stato riservato il turno di confessione dal 12 ottobre al 14 novembre 2017». Inizia così un’esperienza spirituale intensissima, che lo segna nel profondo. Racconta: «Ho perso il conto di tutte le persone incontrate nel confessionale. Avevo sei ore ufficiali di confessione, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00, con un giorno libero. Ma sono arrivato a confessare anche più di sette ore al giorno».

Erano presenti tutte le Regioni d’Italia. «Aiutare le persone a rinascere, a trovare una prospettiva di luce è stata un’esperienza di grazia. Non si contano le persone che hanno pianto in confessionale e quelle che mi hanno fatto piangere!». Tra i tanti ricordi spunta fuori quello di una donna ammalata: «Lei ha parlato in portoghese, io in italiano ma nessuno dei due ha perso una sola parola. Era piena di dolori ma stava in piedi. Mi ha comunicato una grande serenità». Inizia a studiare e ad approfondire il messaggio di Fatima. «Non è così immediato – dice –. In esso c’è tutta l’azione di Dio e la fede della Chiesa. Fatima è espressione della Resurrezione e Maria, che ha partecipato alla Pasqua, comunica la luce di Cristo. Ecco perché a Fatima la gente è immersa nella luce. Ecco perché sull’altare della Cattedrale, c’è sempre il cero pasquale acceso». Don Antonio è rimasto affascinato anche dal messaggio del Cuore Immacolato di Dio. «Immacolato, perché è il cuore della trasparenza, è l’incontro tra la madre e il figlio. Nella Preghiera Giubilare di Consacrazione c’è scritto: a te mi affido, perché attraverso di te mi consacro a Dio. In portoghese, affidare è tradotto con il verbo entregar, che è lo stesso che Gesù usa per consegnarsi al Padre durante la Passione».

A sera, dopo le ore passate a ricondurre i figli al Padre, il sacerdote partecipa alla recita del Rosario e alla fiaccolata. Davanti agli occhi, tutte le persone che gli hanno chiesto di pregare per loro. «Ho compreso come opera la Madonna. Attraverso di lei, le persone arrivano al cuore di Dio». A Fatima si ritrova se stessi. Antonietta Abete

Alcuni pellegrini in attesa della confessione

In memoria dei preti defunti

Un sostegno, un legame che continua anche dopo la morte: questa la motivazione alla base della Santa Messa in suffragio dei preti defunti voluta dall’Istituto per il sostentamento del clero. La Celebrazione è stata presieduta dal Vescovo, nella cappella Stella Maris della Curia vescovile, lo scorso 15 dicembre. Si tratta di un appuntamento che si rinnoverà ogni anno, il 3 novembre.

GENNAIO 2018 Insieme

37


VITA ECCLESIALE

Insieme è festa L’11 dicembre incontro con il Vescovo, i parroci, i referenti e l’equipe di redazione del giornale diocesano: un’occasione per stare insieme, conoscersi e riflettere

U

na festa di famiglia, per stare Insieme, conoscersi e riflettere sul compito dei comunicatori sociali. Lo scorso 11 dicembre l’equipe redazionale del giornale diocesano e i referenti del mensile, insieme ad alcuni parroci, si sono incontrati con il Vescovo per un momento di fraternità e per scambiarsi gli auguri di Natale. L’iniziativa si inserisce nel solco delle feste dei referenti che ogni anno, da quando c’è la rete di collaboratori e promotori della buona notizia diocesana, si ripetono in prossimità della Giornata di Insieme. Ad accogliere la serata è stata la sala conferenze della Iuvenescit Ecclesia di Nocera Inferiore. Nel suo saluto augurale, monsignor

38

Insieme GENNAIO 2018

Giuseppe Giudice ha ribadito l’importanza e il sostegno al giornale, nonché l’importante compito degli operatori della comunicazione al servizio alla verità. Nel riferirsi al periodo natalizio, ha ricordato a tutti il senso della festa: «Non si può vivere il Natale senza il festeggiato. Il presepe ci ricorda che il nostro posto è vicino a Gesù, ma stando in mezzo alle persone. La grotta – ha aggiunto – ci dimostra che il presepe non è qualcosa che si mette solo quando tutto va bene». La serata è terminata con un momento di agape fraterna, allietato dalla voce di Francesca Desiderio e le note al piano di Alessia Aluigi, e la consegna di una strenna natalizia per tenere Insieme anche sull’albero di Natale.

Esercizi spirituali con i laici «Storie di famiglia. Leggiamo il libro di Tobia con il Vescovo»: è il tema del corso di Esercizi spirituali con i laici che monsignor Giuseppe Giudice terrà dal 29 gennaio al primo febbraio in Cattedrale, a Nocera Inferiore. Un momento molto sentito dalla comunità diocesana, che risponde sempre con grande presenza all’invito. Quattro giorni di spiritualità e formazione, che saranno animati dalle associazioni e dai movimenti che operano in Diocesi, coordinati dalla Consulta per le aggregazioni laicali diretta da don Enzo Di Nardi.


Giornalisti cattolici

I seminaristi accompagnano i giovani alla scoperta della vocazione con il Gruppo Emmaus

“E

i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (…) dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete»” (Gv 1, 37-39). Il brano di san Giovanni ci presenta una sfumatura particolare della vocazione: apparentemente non è Dio che chiama bensì sono i discepoli ad avvicinarsi e proporsi. La vocazione infatti non è mai un evento standard. Dio chiama in maniera sempre nuova, diversa, personale. “Come posso, dunque, capire Dio? Come posso esser certo che stia bussando alla porta del mio cuore? Cosa vuole da me?”. Il brano di Giovanni, racconta che è il Battista ad indicare Gesù. Ciò dimostra quanto sia importante cercare Dio insieme a qualcuno che l’ha visto e lo vede continuamente. In diocesi i seminaristi assieme a don Gerardo Coppola sono pronti a farsi compagni di viaggio di tutti coloro che avvertono l’esigenza di trovare delle risposte e capire il progetto di Dio per la propria vita. Da ottobre, l’ultimo sabato del mese, i seminaristi si incontrano assieme al Gruppo Emmaus, costituito da giovani provenienti da diverse parrocchie della Diocesi, per approfondire la Parola di Dio in un’ottica vocazionale. Obiettivo di questi incontri è imparare a discernere e gestire i primi sentori di una probabile vocazione al sacerdozio. Serenità, gioia e riservatezza caratterizzano gli incontri Emmaus e gli stessi seminaristi che testimoniano la propria esperienza di Cristo. Sem. Giuseppe Villani

La redazione di Insieme ha aderito all’UCSI. Lo scorso 16 dicembre il cardinale Crescenzio Sepe, nel corso dell’udienza concessa all’Unione Cattolica Stampa Italiana della Campania, ha consegnato le tessere ai giornalisti cattolici nuovi iscritti. A rappresentare il gruppo di Nocera InferioreSarno è stato il direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali, Salvatore D’Angelo.

Auguri mons. Fusco Il 30 novembre, festa di sant’Andrea apostolo, patrono dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, è stato nominato vescovo un presbitero della Chiesa amalfitana: don Michele Fusco. Il Papa lo ha messo alla guida della Diocesi di Sulmona-Valva. Il sacerdote, molto noto e stimato per essere stato parroco del Duomo di Amalfi e soprattutto direttore spirituale del seminario metropolitano “Giovanni Paolo II” di Salerno, dal 2016 è stato parroco di Santa Maria Assunta a Positano. La consacrazione episcopale il 4 gennaio nel Duomo di Amalfi.

Festa di Natale

Foto Salvatore Alfano

Si è ripetuto il tradizionale scambio di auguri tra il Vescovo, i sacerdoti e gli operatori di Curia. Dopo un momento di preghiera nella Cattedrale di San Prisco, lo scorso 19 dicembre la famiglia diocesana si è ritrovata per un momento di agape fraterna.

GENNAIO 2018 Insieme

39


VITA ECCLESIALE I nuovi AdC al termine della Celebrazione di inizio mandato

Progetto Policoro: speranza dei giovani per i giovani

I

l mio viaggio all’interno del Progetto Policoro ha avuto inizio in una chiesa semplice e accogliente, a pochi passi da Santa Maria degli Angeli. Don Fabio Longoni, direttore dell’Ufficio Nazionale della Cei per i Problemi sociali e del lavoro, ha consegnato a me e ad altri ottanta ragazzi una bussola per non perderci: la Dottrina sociale della Chiesa. Il mio mandato come Animatore di Comunità di primo anno aveva inizio. Sono stati cinque giorni intensi quelli della formazione di Assisi, tenutasi dal 2 al 6 dicembre. Giorni in cui attraverso laboratori di gruppo, plenarie e momenti comunitari i formatori hanno iniziato a trasmetterci l’essenza del progetto. Saranno, poi, gli

insegnamenti che raccoglierò durante il percorso, affiancando l’attuale AdC Donatella Salvati, a restituirmi il senso autentico di quest’esperienza. Nella testa rimbombano i sostantivi Vangelo, lavoro e soprattutto giovani, i primi destinatari del progetto. E ancora cooperare, fare rete, rilanciare. Elementi da combinare per restituire al tessuto sociale diocesano in cui si vive una speranza, quella che un lavoro dignitoso sia possibile. Il progetto nasce da un sogno, quello di don Mario Operti, per i giovani disoccupati del Sud. Un sogno che attraverso l’accompagnamento dei giovani e gesti concreti da 22 anni è divenuto realtà. Martina Nacchio

Dal 2 al 6 dicembre la città di Assisi ha accolto la formazione nazionale degli Animatori di Comunità. L’incontro ha segnato il debutto del nuovo AdC diocesano

La comunità di Sant’Anna ha una nuova guida Suor Maria Cecilia Benevento succede a suor Teresa Olivari

È Suor Maria Cecilia Benevento

40

Insieme GENNAIO 2018

suor Maria Cecilia Benevento la nuova priora del Monastero di Sant’Anna. La nomina è avvenuta il 9 dicembre scorso quando, dopo la Celebrazione Eucaristica, la comunità monastica si è riunita per il capitolo elettivo, presieduto da frate Benjamin Earl, vicario del maestro dell’Ordine dei Predicatori per il Monastero di Nocera Inferiore. Suor Cecilia succede a suor Teresa Olivari rimasta in carica negli ultimi anni. Classe 1966, nativa di Nocera In-

feriore, la neo eletta Madre, è entrata giovanissima all’interno dell’Ordine, appena ventiquattrenne. Nel corso degli anni vissuti con le consorelle ha svolto diverse mansioni: infermiera, dispensiera, archivista nonché sacrista e, infine, economa. Alla priora, il cui mandato avrà durata triennale, sono stati formulati gli auguri più sinceri di un fruttuoso cammino da parte della comunità Domenicana e di quanti la conoscono e la stimano. Liliana Tortora


Alcuni momenti del raduno

C

ome in una grande famiglia, grazie all’impegno del responsabile don Andrea Annunziata e delle parrocchie ospitanti, si è ripetuto l’incontro dei ministranti della Diocesi. Non sono mancati i momenti forti della testimonianza vocazionale e della catechesi liturgica. Ad affiancare don Andrea sono stati i seminaristi che, con tanta pazienza e buona volontà, hanno aiutato nei giochi di squadra utili a comprendere al meglio la Sacra Scrittura e le diverse parti della Messa. C’è stata la testimonianza vocazionale del seminarista Giuseppe Villani che, raccontando del suo incontro col Signore nelle diverse tappe della sua vita, ha fatto comprendere che bisogna sempre cercare la felicità “nell’offrirsi”, perché Gesù ci vuole felici. Offrirsi è stato il tema centrale della catechesi sulla liturgia tenuta da don Andrea Amato. C’è poi stata l’accoglienza del Vescovo, che ha presieduto la Santa Messa. Monsignor Giuseppe Giudice nell’omelia ha parlato della liturgia eucaristica durante la quale, come nella vita, il nostro sacrificio deve essere uguale ma soprattutto contemporaneo a quello di Cristo, che ha dato per noi la vita, e che la nostra voce deve

La grande famiglia dei ministranti essere simile a quella di Giovanni il Battista: «Voce di uno che grida nel deserto, preparate le strade al Signore, raddrizzate i sentieri». Un invito rivolto ai ministranti che per primi devono raddrizzare i loro sentieri affinché, dando l’esempio agli altri, possano portare a Dio quante più persone possibili. Il Vescovo ha inoltre specificato che, essendo i ministranti più vicini al sacrificio di Cristo che si perpetua sull’altare, devono per primi donarsi completamente a Dio. A tal proposito, monsignor Giudice ha raccontato la storia di un bambino indiano che durante l’offertorio, non avendo niente da mettere all’interno del cestino, mise se stesso: «Così dobbiamo fare anche noi, donarci come quel bambino a Dio, senza esitazione». Il Vescovo ha chiesto ai ministranti di impegnarsi sempre di più e con costanza nel servizio liturgico, come preghiera da offrire a Dio, e come sempre ha ricordato che non deve mai mancare la preghiera per gli ammalati, soprattutto bambini. Il pomeriggio di riflessione e preghiera si è concluso con un’a gape fraterna offerta dal parroco, don Flaviano Calenda. Teresa, Carlo ministranti di San Valentino

Il 16 dicembre raduno prenatalizio nella parrocchia Santissimo Corpo di Cristo di Pagani. Un’iniziativa che si ripete da qualche anno, promossa dal servizio diocesano ministranti

GENNAIO 2018 Insieme

41


Sacerdoti e Amoris laetitia

“A

moris laetitia, una provocazione per i presbiteri” è il titolo dell’ultimo libro di don Silvio Longobardi e il tema dell’incontro che il clero nocerino-sarnese ha avuto con l’autore lo scorso 28 novembre. Una mattinata di formazione fortemente voluta dal vescovo, monsignor Giuseppe Giudice, e che si è inserita nel tour di presentazioni che il sacerdote esperto di pastorale familiare sta facendo in tutta Italia. Illustrando alcuni punti della pubblicazione, don Silvio ha cercato di far arrivare ai suoi confratelli non solo provocazioni spirituali, ma anche suggerimenti pastorali. Conoscitore, compagno delle famiglie, il custode della “Fraternità di Emmaus” ha premesso che «la pastorale familiare non è solo per gli sposi, ma con gli sposi», ha poi aggiunto: «Occorrono sposi opportunamente preparati e formati, pronti a servire la Chiesa come ministero. Inoltre, bisogna far crescere la sensibilità dei presbiteri verso la famiglia, preparandoli su questo tema». Dei dieci capitoli del suo libro, il direttore editoriale di Insieme ne ha affrontati quattro. In primo luogo ha ricordato che i «presbiteri sono chiamati a diventare compagni di viaggio» degli sposi: «Occorre prendere per mano le famiglie. Come Gesù sulla strada di Emmaus, che prima ascolta e poi assume i panni del maestro. Che bello sarebbe se fossimo compagni degli sposi, delle famiglie, conoscendo le loro lacrime, i problemi, partecipando alle loro gioie, e poi essere maestri che li invitano a guar-

42

Insieme GENNAIO 2018

dare in alto, indicando la chiamata alla santità». Tra i suggerimenti quello di «frequentare le case delle nostre famiglie, perché diventino santuario domestico». In secondo luogo don Silvio ha chiesto ai suoi confratelli di essere custodi dell’unità coniugale: «Non basta dire “siate uniti” se poi non creiamo percorsi per scoprire il dono dell’unità e farlo custodire». Occorre, dunque, la consapevolezza «di guardare agli sposi come battezzati coniugati, partire dalla loro vocazione al matrimonio» e, quindi, «conoscere cosa favorisce o danneggia l’unità coniugale». Il terzo punto trattato da don Silvio ha riguardato il ruolo di guida che deve assumere un sacerdote: «È necessario aiutare nel discernimento. Dobbiamo imparare e insegnare a leggere la realtà a partire da Dio, perché tutte le scelte che facciamo possano condurci a lui. Questo vale per noi e per le famiglie che ci sono affidate». Insomma, è urgente formare le coscienze: «La Chiesa ha il dovere di offrire a tutti i contenuti per arrivare a Dio, non lasciar scegliere nell’oscurità dei dubbi». Tutte raccomandazioni che si racchiudono nel quarto punto affrontato da don Silvio: essere padri fiduciosi. «Dobbiamo essere – ha detto ai suoi confratelli – al servizio del protagonismo coniugale. Gioire di questi figli che diventano sempre più adulti e capaci di interagire. Dobbiamo credere nel ruolo abilitante del ministero coniugale». Salvatore D’Angelo

Don Silvio Longobardi ha incontrato i presbiteri della Diocesi per un approfondimento sull’esortazione post sinodale di papa Francesco


Oltre duecento i partecipanti al primo appuntamento del nuovo Anno Pastorale promosso dal Servizio di Pastorale Giovanile. Obiettivo della serata: ascoltare i giovani

Verso il Sinodo

Apericena verso il Sinodo

U

n gioco da tavolo, una buona bibita da sorseggiare e la compagnia di oltre duecento giovani. Elementi perfetti per la riuscita del primo incontro del nuovo Anno Pastorale promosso dal Servizio di Pastorale Giovanile diocesano, che ci proietta al Sinodo mondiale sui giovani. L’apericena si è svolto nei locali della parrocchia San Michele Arcangelo, a Nocera Superiore, lo scorso 26 novembre. Il Vescovo Giuseppe parla ai giovani. «Il Sinodo è un bel cammino al quale il Santo Padre ci chiama – ha commentato mons. Giuseppe Giudice in apertura – un tempo fecondo per metterci in ascolto dei giovani». Il pensiero dei partecipanti su temi cruciali – quali studio, famiglia, politica – è scaturito grazie ad una delle modalità più semplici e divertenti, quella del gioco. Pedine e dadi, ad ogni giocatore il suo turno per rispondere a precise domande ed annotare tutto, nero su bianco. «Tutto ciò che è emerso non resterà inascoltato ma sarà davvero motivo di riflessione per la Chiesa intera – ha rassicurato don Giuseppe Pironti, direttore del Servizio di Pastorale Giovanile –. Faremo sintesi di quanto i ragazzi hanno avuto il coraggio di dire».

L’opinione dei partecipanti. «È stata una serata ricca di condivisione! È stato bello stare seduti ad un tavolo con altri giovani della diocesi e confrontarsi sul futuro e sulla nostra importanza di essere attivi nella costruzione di una Chiesa rinnovata – racconta Marina, gifrina –, a casa porto un bagaglio di volti e di esperienze di tanti altri giovani, miei coetanei e non, che come me cercano di vivere con Cristo al centro della propria vita». Non manca qualche critica costruttiva: «Credo che il tempo non sia stato gestito al meglio, l’idea del gioco era davvero bella. È comunque un buon inizio, riunirsi e capire, conoscere altri modi di fare e confrontarsi su temi che coinvolgono tutti noi» precisa Giovanni, co-responsabile dell’oratorio di San Sisto II (Pagani). L’agenda della Pastorale Giovanile. Il calendario della Pastorale Giovanile è ricco di appuntamenti. Da segnare in agenda: l’incontro di Quaresima; la pedalata a Pompei, il 13 maggio; la Giornata Diocesana dei Giovani, il 2 giugno; il pellegrinaggio e l’incontro con il Papa dal 6 al 12 agosto. Mariarosaria Petti I tavoli di gioco-lavoro con i giovani di tutta la diocesi

GENNAIO 2018 Insieme

43


LE PAROLE DELLA FEDE di Silvio Longobardi

La fede si esprime attraverso le parole. Alcune sono cadute in disuso, altre sono coperte di polvere, altre sono ormai incomprensibili. La rubrica si propone di rileggere il patrimonio della fede attraverso alcune parole essenziali

Fede e politica La politica tocca intimamente la vita del credente, il Vangelo infatti non ci chiede soltanto di salvare la nostra anima ma di rinnovare il mondo. Appunti per attivare una coscienza critica

T

empo di elezioni, il confronto si fa più acceso. Tutti giocano le proprie carte e ciascuno cerca di accattivarsi il favore della gente con tutti i mezzi possibili. Desidero accompagnare questo passaggio della vita civile del nostro Paese con una serie di considerazioni che hanno lo scopo di guardare la politica con l’occhio della fede. La politica può apparire a prima vista un argomento piuttosto lontano dalla vita e dalla testimonianza che siamo chiamati a dare nella vita ordinaria, si tratta invece di una questione che tocca intimamente la vita del creden-

te. Il Vangelo non ci chiede soltanto di salvare la nostra anima ma di rinnovare il mondo, ci chiama a partecipare alla faticosa gestazione di un mondo nuovo che troverà la sua piena manifestazione alla fine dei tempi, quando il Signore donerà “cieli nuovi e terra nuova”. La fede ci fa vedere tutta la vicenda umana come un incessante pellegrinaggio verso un compimento. La certezza che Dio conduce tutto verso il bene e che alla fine egli vincerà tutto il male non ci impedisce di soffrire e lottare in questo tempo, in ogni tempo, per rendere più bella la creazione.

“La fede tutto rischiara di una luce nuova e perciò guida l’intelligenza verso soluzioni pienamente umane” (Gaudium et spes, 11).

44

Insieme GENNAIO 2018

Politica e partiti

Occorre però fare una precisazione. In genere identifichiamo piuttosto sbrigativamente la politica con l’azione dei partiti. È un errore grossolano che fa perdere di vista il valore e l’importanza della politica e riduce tutto ad una questione di schieramento. Proviamo a precisare i termini: la politica ha a che fare con la polis, cioè con la città terrena, e perciò con i cittadini che in essa vivono. I partiti, invece, per loro natura sono solo una parte, esprimono una sensibilità culturale, difendono e sostengono ideali e valori. I partiti sono espressione delle diverse anime che compongono una società. Fare politica non significa necessariamente scegliere un partito ma impegnarsi per il bene della polis attraverso la famiglia o le diverse forme di associazionismo. Ovviamente vi sono anche quelli che scelgono di fare politica attraverso un impegno diretto nei partiti. Una scelta legittima che deve essere dettata da precise motivazioni ideali e da una solida convinzione. E non, come troppo spesso accade, da interessi individuali o corporativi.


La politica è il luogo in cui i partiti s’incontrano e si confrontano, spesso si scontrano perché hanno ideali e obiettivi molto diversi tra loro. È il luogo del compromesso, inteso nel suo senso più nobile: cum-promissio vuol dire infatti fare un patto in vista di una promessa, impegnarsi a raggiungere insieme una meta. La politica non è al servizio di qualcuno ma di tutti, non può essere monopolio di un gruppo ma deve per sua natura cercare il bene della polis, intesa come casa comune di tutti i cittadini. La realtà è purtroppo ben diversa da questo ideale, i partiti appaiono più preoccupati di gestire il potere che non di comunicare cultura e ideali. E, tuttavia, non dobbiamo stancarci di perseguire con tenacia un’idea diversa della politica. Se permettiamo al male di soffocare gli ideali, facciamo un errore uguale e contrario a quello di chi usa la politica per interessi di parte. Oggi accade sempre più spesso che nel dibattito politico – sia a livello nazionale che locale – il tifo per la propria squadra precede e ingloba il ragionamento pacato. Per questo il confronto tra maggioranza e opposizione avviene a colpi di pregiudizi: da una parte coloro che difendono a spada tratta il governo o l’amministrazione locale e dall’altra quelli che attaccano lancia in testa. È normale avere idee diverse, ma è opportuno non difendere o attaccare per partito

preso. Una cosa è far parte, altra cosa è essere di parte. Se questo ragionamento vale per ogni uomo, ancor di più vale per il cristiano che nel suo agire non deve rendere conto solo alla propria coscienza ma a Dio dal quale proviene ogni bene.

La rivoluzione cristiana

Il cristianesimo non si presenta affatto con il volto rivoluzionario di tanti movimenti sociali e religiosi, non pretende di cambiare la struttura sociale, non incita i suoi ad occupare posti di potere. Al contrario, chiede di pregare “per i re e per tutti quelli che stanno al potere” (1Tm 2, 2), come scrive l’apostolo nella lettera a Timoteo. La Chiesa primitiva non prende le distanze dal potere politico e neppure presenta una critica radicale alle istituzioni. Anzi, invita a riconoscere l’autorità politica come parte dell’ordine stabilito da Dio (Rm 13,1). Nei primi secoli i cristiani non si impegnano in questa o quella battaglia sociale ma si preoccupano semplicemente di annunciare Gesù Cristo, convinti che questa è l’unica vera novità capace di dare un volto nuovo alla storia umana. Non elaborano strategie volte a modificare la struttura sociale ma si sforzano di vivere in modo radicalmente diverso alla luce della fede che hanno ricevuto.

La vera rivoluzione è quella interiore. Il cristianesimo non vuole conquistare il potere, ha un programma molto più ambizioso: cambiare l’uomo e rinnovare la società a partire dall’uomo. È questa la convinzione che anima la vita ecclesiale nei primi secoli, quando la Chiesa è solo una trascurabile minoranza dentro il grande impero romano. Paolo la esprime così: “se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove” (2Cor 5,17). L’impegno primario della Chiesa è quello di generare l’uomo nuovo. In questa prospettiva appare l’importanza della pastorale ordinaria: catechesi e liturgia sono i sentieri essenziali di un percorso che conduce l’uomo a incontrare Dio e a vivere come figlio suo. Solo a queste condizioni possiamo sognare di costruire una storia diversa che non cammina nei sentieri dell’ostilità e del tornaconto ma in quelli dell’amore e della gratuità. I cristiani non hanno formule magiche né ricette miracolose, ma hanno incontrato Qualcuno che è capace di salvare l’uomo. Si chiama Gesù Cristo. Una politica che vuole ridurre il cristianesimo a stampella sociale, o che ritiene la fede del tutto ininfluente, o che cerca di cancellare il ruolo sociale della Chiesa, non può avere l’avallo cosciente di chi quella fede la professa come un bene essenziale.

GENNAIO 2018 Insieme

45


INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI Opera segno

Il 10 gennaio, alle ore 10.30, il Vescovo visita e inaugura l’Emporio della carità gestito dalla Caritas diocesana a San Valentino Torio.

Con il clero e i religiosi

Il 16 gennaio ritiro del clero in Curia, alle ore 9.30. Il 20 gennaio, alle ore 16.00, ritiro con le religiose e i religiosi al convento di Sant’Antonio di Nocera Inferiore. Il 2 febbraio, alle ore 18.30, il Vescovo presiede la Santa Messa della Candelora, giornata per

la vita consacrata, nella parrocchia Santa Maria degli Angeli di Nocera Superiore.

Festa di San Francesco di Sales

Il 27 gennaio, a partire dalle ore 9.30, presso la casa Iuvenescit Ecclesia si terrà l’incontro di formazione per i giornalisti organizzato dalla Diocesi in occasione della festa di san Francesco di Sales, patrono degli operatori della comunicazione.

Insieme ai vescovi

Il 29 gennaio il Vescovo partecipa alla riunione della Conferenza Episcopale Campana nella sua sede di Pompei.

Ai piedi di Maria

Il Vescovo presiede il pellegrinaggio a Lourdes, dal 9 al 12 febbraio, in occasione del 160° anniversario della prima apparizione dell’Immacolata concezione a Bernadette Soubiroux.

Visita pastorale Il 6 gennaio, alle ore 10.30, il Vescovo presiede il Pontificale dell’Epifania nella Cattedrale di San Prisco. Durante la Celebrazione ci sarà l’annuncio della Visita Pastorale alla Diocesi.

Per maggiori info: www.diocesinocerasarno.it

OFFERTE PER I NOSTRI SACERDOTI per te una scelta per molti una speranza

ISTITUTO DIOCESANO PER IL SOSTENTAMENTO CLERO Presidente prof. Felice Cajazzo

46

c.c.p. 13407846 Via Vescovado, 4 - 84014 Nocera Inferiore - t. 081 517 92 30 - idscnocerasarno@gmail.com

Insieme GENNAIO 2018


NEWSDALLEPARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti

San Giovanni Battista Striano

Striano canta il Natale

G

iunge alla quinta edizione l’evento natalizio più atteso nella città al confine tra Napoli e Salerno. “Striano canta il Natale” è l’iniziativa nata nel gennaio 2014 da un’idea del giovane Raffaele Massa e sarà gratuita ed aperta a tutta la cittadinanza. «Lo scopo – spiega l’organizzazione – è quello di realizzare un momento culturale per la città che renda protagonista la famiglia del Coro Severiniano». La rassegna propone di dare spazio ai bambini del coro dinanzi ad un centinaio di coristi professionisti. Tra i numerosi gruppi canori partecipanti spiccano la corale Sancta Mater Dei del duomo di Episcopio, la corale e l’orchestra Laetamini in Domino, la corale Sant’Alfredo di Sarno e la corale Sant’Alfonso Maria Fusco di Angri. La manifestazione è stata promossa dall’associazione Severiniana, presieduta dalla dottoressa Rosalia Storelli, dal Coro Severiniano e dalla parrocchia di San Giovanni Battista. Hanno patrocinato la manifestazione il comune di Striano, la città metropolitana di Napoli e il distretto turistico Pompei-Monti Lattari-Valle del Sarno. R.M.

Il Coro Severiniano

Forania di Nocera Inferiore

La formazione per i catechisti

I Suor Mariarosaria Attanasio e don Carmine Vitolo

I catechisti che hanno partecipato alla due giorni di formazione

l 22 e 23 novembre, presso la chiesa di S. Giovanni Battista, si sono svolte due serate di formazione per catechisti ed educatori della forania di Nocera Inferiore. A presiedere e guidare questi due intensi momenti è stata suor Mariarosaria Attanasio, paolina originaria di Nocera Superiore, coadiuvata da don Carmine Vitolo, parroco della comunità S. S. Simone e Giuda. “La Parola e le parole”, è stato il filo conduttore che ha animato tutti i momenti: una prima parte formativa sull’annuncio della Parola e la sua azione pedagogica e propedeutica; un approfondimento sul Vangelo di Marco, che sarà parte della liturgia dell’anno B; un focus specifico per ogni fascia di età. Invocando lo Spirito Santo, affinché possa guidare e illuminare il cammino di ogni catechista ed educatore, ogni partecipante è stato invitato ad esprimere un pensiero e una riflessione. Infine si è proposto un progetto creativo per i più piccoli, un itinerario specifico per gli adolescenti, una linea guida per gli adulti. Con condivisione tra i catechisti di varie parrocchie, sono stati esposti i lavori, guidati dai consigli di suor Mariarosaria. Abbiamo trascorso due giorni illuminati dalla Parola, impegnati nella riflessione e nella condivisione, entusiasti di essere “chiamati alla vita piena”. Anna Senatore Catechista Cattedrale S. Prisco

GENNAIO 2018 Insieme

47


NEWS DALLE PARROCCHIE Il vescovo Giuseppe con i piccoli e gli allenatori della squadra S.C.A. basket

Santa Maria dei Bagni Scafati

A Napoli per il “Binario della solidarietà”

“A Santa Maria Maddalena in Armillis Sant’Egidio del Monte Albino

La festa patronale di San Nicola

I

l nuovo anno pastorale è iniziato con la coincidenza del tempo forte d’Avvento e la memoria liturgica di san Nicola di Bari, patrono di Sant’Egidio del Monte Albino. Come già da diversi anni ad animare le S. Messe del triduo sono state le comunità di San Bartolomeo in Corbara, San Lorenzo Martire e Sant’Antonio di Padova. Mercoledì 6 dicembre, invece, alla consueta messa del mattino con i bambini, ha tenuto l’omelia il novello diacono, don Rosario Mormone, mentre mons. Giuseppe Giudice ha presieduto l’Eucarestia delle 18.00 ricordando le virtù del vescovo Nicola, Pastore buono e instancabile nel donarsi a tutti. Alla solenne celebrazione la chiesa è stata gremita di fedeli tra i quali i piccoli e gli allenatori della squadra dei bambini della S.C.A. basket. Livia Rossi

I

l mese scorso la nostra parrocchia ha vissuto alcuni momenti di condivisione e catechesi. Nella prima domenica di Avvento, durante la celebrazione delle 11.00, si è tenuto il mandato catechistico. Ogni catechista ha risposto “sì” all’incarico ricevuto e gli è stata consegnata una corona del Rosario come segno di preghiera e vicinanza al Signore. L’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, come ogni anno, è stata deposta, dai vigili del fuoco, una corona di fiori alla Madonna che troneggia sul campanile della chiesa e i bambini hanno recitato il Santo Rosario in piazza. Le catechesi in preparazione al Santo Natale sono state guidate settimanalmente da don Gerardo Coppola e dal diacono Eduardo Tafuto sul tema delle beatitudini. Dina Grimaldi

48

Insieme GENNAIO 2018

bbiamo perciò carità e umiltà e facciamo elemosine, perché l’elemosina lava l’anima dalle brutture dei peccati”. Sabato 4 dicembre l’Ordine Francescano Secolare e la Gioventù Francescana di Scafati si è recata alla stazione centrale di Napoli per il “Binario della solidarietà”, uno dei tanti progetti attraverso il quale la fraternità riesce a regalare un sorriso a coloro che vivono in condizioni di disagio. Tramite alcuni canti tipici della tradizione napoletana, abbiamo coinvolto tutti i passanti. È stata davvero un’esperienza di forte crescita, un gesto non solo di accoglienza ma anche di ascolto: dare conforto a coloro che durante la giornata restano “invisibili” agli occhi dei turisti. Un’occasione preziosa per capire che si è davvero fortunati e fare ritorno a casa più ricchi di prima. Anna Manzo

L’O.F.S. e la Gi.Fra. di Scafati alla stazione centrale di Napoli

Sant’Antonio di Padova Orta Loreto

Il cammino verso il Natale

Il mandato catechistico


Maria SS. di Costantinopoli Nocera Superiore

San Bartolomeo Apostolo Corbara

Il “sì” all’A.C.

Presepe nel Borgo

H

I

anno detto il proprio “sì” all’Azione Cattolica alcuni bambini, giovani e adulti della parrocchia Maria Santissima di Costantinopoli nel giorno dell’Immacolata Concezione. Quest’anno però è stata un’adesione speciale, perché ricorre il centocinquantesimo anniversario dell’associazione. È stato preparato un momento di preghiera, la sera del 7 dicembre, dove i vari aderenti si sono affidati alla Madonna per l’operato di questo anno associativo. Inoltre, il giorno dell’adesione è stato allestito un museo dell’A zione Cattolica parrocchiale per ricordare alla comunità tutto l’operato di questi anni. Durante la celebrazione della Santa Messa, la presidente parrocchiale Caterina Mansi ha fatto un commovente discorso nel quale ha ringraziato tutti i soci, il precedente parroco, don Roberto Farruggio, e il nuovo parroco, don Raffaele Corrado. Elisa Califano

L’annunciazione nel presepe vivente nel borgo Sala, Corbara

l 9 e il 10 dicembre, la comunità parrocchiale di Corbara ha vissuto la magia del Natale rievocando la nascita di Gesù attraverso la rappresentazione del presepe vivente. L’antico borgo Sala è diventato la Betlemme di Corbara, tra le magnifiche corti e viuzze, in ogni angolino c’era un figurante che riproponeva un antico mestiere, il tutto ambientato nell’ottocento napoletano. Il presepe, ideato e curato dall’oratorio parrocchiale in collaborazione con le associazioni del territorio, ha offerto agli spettatori la rievocazione dell’Annunciazione, il sogno di Giuseppe, la Natività e l’arrivo dei Magi alla grotta. Durante il percorso si è potuto degustare cibi tipici di questo periodo, tra cui le immancabili zeppole. Un grazie di cuore va a ciascuno e ad ognuno per il lavoro svolto e alla bella dimostrazione data di essere comunità viva, unita e laboriosa pronta per la vigna del Signore. Corbara è anche cultura, storia e tradizione. Antonella Amatruda

Cantiamo il Natale dove c’è sofferenza Siamo una corale nata per la perdita di una nostra amica nel 2013, Maryncanto, un gruppo di undici persone dai 20 ai 45 anni. Siamo ragazzi nocerini e angresi, non cantiamo in una parrocchia ma dove ci chiamano e c’è bisogno di noi, soprattutto in posti di sofferenza, visto che la nostra amica è morta di leucemia a soli 20 anni. Ogni anno a Natale cerchiamo di portare un po’ di gioia. Abbiamo organizzato quattro messe al centro Beta Dial a Cava de' Tirreni, dove una nostra componente lavora come infermiera, grazie alla collaborazione di padre Michele del convento di Sant’Andrea a Nocera, il nostro luogo delle prove. In queste Celebrazioni Eucaristiche auguriamo buon Natale a tutti i pazienti in dialisi. Marica Caso

GENNAIO 2018 Insieme

49


NEWS DALLE PARROCCHIE

Movimento dei Focolari

Il Cantiere Hombre Mundo fa tappa a Nocera Inferiore

D

all’estate l’A ssociazione di Promozione Sociale “Focus Focolari”, ente giuridico del Movimento dei Focolari di Campania e Basilicata, promuove il Cantiere Hombre Mundo per i ragazzi dai 13 ai 17 anni. Questa iniziativa, promossa da e per i ragazzi per l’Unità del Movimento dei Focolari, ha impegnato i giovani dapprima tre giorni al Lago Laceno per un corso di formazione e poi ha previsto tre tappe (Trecchina, Nocera Inferiore e Vitulazio) dove svolgere azioni in strutture che accolgono persone in situazioni di disagio, azioni ecologiche o di ripristino di luoghi e strutture utili per la comunità. Nella seconda tappa, a Nocera Inferiore, i giovani si sono recati presso il reparto Pedia-

tria dell’Ospedale “Umberto I” per regalare gioia e divertimento ai bambini ammalati, cantando canzoni e giocando con loro. Nel frattempo altri erano intenti a ripulire il parco del Convento di Sant’Andrea e altri ancora a fare da animatori per il campus estivo tenutosi nella parrocchia di San Giovanni Battista. Oltre 40 i partecipanti: insieme ai “focolarini” erano presenti tutti i ragazzi del posto che volevano semplicemente dare una mano. Il viaggio per i giovani ha rappresentato un percorso spirituale: osservare, pensare, coinvolgere, agire, valutare e celebrare. Queste le parole che hanno animato le loro scelte. Simone Salsano

Il dottore visita i ragazzi dell’Oasi

50

Insieme GENNAIO 2018


IN PARROCCHIA a cura di Antonietta Abete

PAGINA A CURA DELLA COMUNITà PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BATTISTA - CICALESI IN REDAZIONE Maria Rosaria Faiella e Alessia Bove

Lo spettacolo dell’8 dicembre, protagonisti i ragazzi del dopo-Comunione

A Natale puoi A Natale puoi imparare a prenderti cura di ciò che ti sta a cuore. È questo lo stile con cui la comunità San Giovanni Battista di Cicalesi desidera vivere il nuovo anno

A

vvento è attendere Gesù Bambino con la sollecitudine e la cura con cui una mamma aspetta il figlio che torna da scuola: questi sentimenti hanno animato i giovani e i giovanissimi che per diverse sere si sono incontrati per dare vita al presepe parrocchiale, curandolo in ogni dettaglio e ispirandosi alla tradizione napoletana. Anche i ragazzi del dopo-Comunione hanno voluto aiutare la comunità ad entrare nel mistero del Natale, impegnandosi con dedizione e creatività in un piccolo spettacolo tenutosi la sera dell’8 dicembre nel salone parrocchiale. I canti, le coreografie e i dialoghi che si sono alternati durante la serata sono stati curati dagli educacuori che quest’anno si stanno cimentando in laboratori di canto, ballo e teatro ai quali è affidata l’animazione liturgica della Messa domenicale delle 11:00. Ci auguriamo che la cura e l’attenzione possano diventare lo stile di questo anno appena iniziato. MariaRosaria Faiella e Alessia Bove

Il presepe parrocchiale costruito dai giovani e giovanissimi

GENNAIO 2018 Insieme

51


A CURA DELLe #PARROCCHICENTROSARNO San Francesco d’Assisi - Santuario Maria SS. delle Tre Corone Insigne Collegiata San Matteo Apostolo ed Evangelista In redazione Donatella Ferrara, Maria Rosaria De Blasio, Anna Mancuso 8 dicembre: le immagini più belle della processione della statua della Madonna. (Foto di Chiara Corrado)

Sarno, una città innamorata di Maria

C

ome da tradizione, anche quest’anno si è tenuta, dal 29 novembre al 7 dicembre, l’affollatissima novena in onore dell’Immacolata Concezione, solennità particolarmente sentita dal popolo di Sarno che la venera nell’omonima chiesa del 1760 ove si conserva la statua lignea del 1696, opera dello scultore napoletano Gaetano Patalano. Tanti i vescovi e i sacerdoti che hanno pregato con noi: mons. Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta, mons. Gioacchino Illiano, vescovo emerito della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, e i parroci della forania di Sarno. Durante le celebrazioni sono state messe in risalto le virtù di Maria che ha saputo dire il suo “Sì” incondizionato a Dio. Il 7 dicembre, la banda “Città di Sarno” ha suonato la consueta Pastorale che tanto emoziona i fedeli. A conclusione c’è stata la veglia mariana guidata dal nostro diacono, don Rosario Mormone. Nove giorni di preghiera per intensificare e rinsaldare il rapporto con la Madonna, affinché ci guidi con il suo esempio. L’8 dicembre, l’attesissima e gremita processione lungo le strade della cit-

52

Insieme GENNAIO 2018

tà di Sarno, preceduta dalle Messe solenni presiedute dal vicario foraneo, don Domenico D’Ambrosi, e dal nostro vescovo mons. Giuseppe Giudice. La veneratissima statua dell’Immacolata si è fermata nella Chiesa di San Francesco, sua antica dimora. Qui ha avuto inizio l’Ottavario dell’Immacolata Concezione che vi racconteremo nel prossimo numero. Celebrazione culmine sarà l’arrivo di mons. Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni. Donatella Ferrara


L’arrivo nella Chiesa di San Francesco dove è stata celebrata la Santa Messa

Un anno di grazia

Sono iniziati a Sarno, lo scorso 25 novembre, i festeggiamenti per il 50esimo anniversario della fondazione delle parrocchie di San Francesco d’Assisi e Maria SS.ma delle Tre Corone

Q

uest’anno, nella città di Sarno, ricorre il 50° anniversario della fondazione e istituzione delle parrocchie di San Francesco d’A ssisi e Maria SS.ma delle Tre Corone, avvenuta l’8 dicembre del 1967. Poiché entrambe le parrocchie sono state fondate nello stesso anno e nello stesso giorno, le due comunità parrocchiali e tutta la Città di Sarno si sono riunite nel Giubileo delle parrocchie per celebrare insieme i solenni festeggiamenti che continueranno durante tutto l’anno, sotto la guida di don Roberto Farruggio. Questo anno di grazia è iniziato sabato 25 novembre presso la Collegiata San Matteo, con il Santo Rosario e, a seguire, la Celebrazione Eucaristica. Sono state simbolicamente offerte a san Matteo delle lampade votive, come atto di gratitudine verso la Chiesa Madre da parte delle due comunità i cui territori furono ritagliati proprio dal territorio parrocchiale di San Matteo. Nella stessa giornata, presso il Santuario di Maria SS. delle Tre Corone si è tenuto il concerto del coro e orchestra “Laetamini in Domino”. I festeggiamenti sono proseguiti, domenica 26 novembre, con l’apertura solenne del Giubileo parrocchiale, prima con la celebrazione dei Vespri a Tre Corone, poi con la processione straordinaria del quadro di Maria SS.ma delle Tre Corone verso la Chiesa di San Francesco dove è stata celebrata la Santa Messa e recitata la preghiera per l’anno giubilare. Quando l’immagine della Madonna è rientrata al santuario, è stata salutata con la preghiera della Buonanotte a Maria. Un’occasione di festa che proietta le nostre comunità parrocchiali verso un anno di misericordia. Possano la fede, la carità e la speranza guidarci nel nostro cammino di santità. Ersilia Fiore Francesco Giordano GENNAIO 2018 Insieme

53


PAGINE A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA - POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO Sotto lo sguardo di Maria, padre Aldo D’Andria ha festeggiato il 37esimo anniversario di ordinazione sacerdotale

I festeggiamenti per il 25esimo anniversario di sacerdozio di padre Ugo Marino

RIVESTITI DI CRISTO

D

icembre ci ha aiutato ad immergerci nelle tradizioni cristiane, di quelle che riscaldano il cuore. In primis le novene dell’Immacolata e del Natale di nostro Signore, con la nascita di Gesù che ha profumato di eternità il tempo dell’uomo di ogni epoca. Poi l’arrivo della luce di Betlemme e l’inaugurazione del presepe artistico in chiesa e nelle case. Grande gioia anche per il “dono del sacerdozio” con i 25 anni di padre Ugo Marino, i 37 di padre Aldo D’Andria e i prossimi 50 di padre Bruno Montanaro. È stata l’occasione per ringraziare Dio di averli con noi, e di averne tre.

Il 25esimo di padre Ugo è stato particolarmente intenso e concelebrato dagli Stimmatini di Poggiomarino. Presenti le comunità (quasi tutti giovani) nelle quali padre Ugo ha seminato tanto bene. In particolare, San Cataldo di Bari da dove arriva questo pensiero, scritto da Rita De Luisi: «Il sacerdozio è missione di Amen, è amare e lasciarsi amare da Dio, è il “così sia” di ogni giornata, di ogni situazione, di ogni momento della vita. Il sacerdozio è Amen, la vera preghiera del cuore, è il disporsi ad accogliere la vita che nasce, quella che muore, la vita eterna. Il sacerdozio è Amen perché è l’essenza stessa del Vangelo, della Parola di Dio, della nostra Chiesa, della nostra Religione, della nostra Fede.
E tu, caro padre Ugo, ci hai educato all’amen, con la tua pacatezza, col tuo saperti disporre, con il tuo esempio, con i tuoi silenzi, con la tua umiltà, con la tua profonda fede. 
Ci hai insegnato, con l’esempio, a pronunciare quegli “amen” che proprio non ci piacevano.
In questi 25 anni abbiamo camminato insieme, in ogni comunità per un piccolo tratto, quello fondamentale, quello del cuore, quello dell’amore incondizionato che ci hai donato. E se tu “tutte le volte che sei stato debole, ti sei scoperto forte”... noi dobbiamo ancora una volta imparare da te. Amen».

54

L’arrivo della luce di Betlemme

Insieme GENNAIO 2018

Dicembre, mese colmo di grazie per la comunità Sant’Antonio di Padova di Poggiomarino

Fotonotizie

Tante mamme in attesa hanno visitato la parrocchia lo scorso 14 dicembre, giorno in cui la Chiesa ricorda sant’Agnello di Napoli

Suor Maria, suor Olimpia e suor Angela: il sorriso più bello del Natale


A CURA DELLA COMUNITà PARROCCHIALE SAN TEODORO - SARNO

Davanti a Te La comunità San Teodoro di Sarno ha scandito il tempo di Avvento con l’Adorazione Eucaristica

P

er il terzo anno consecutivo, grazie alle sollecitazioni di don Antonio Agovino, la parrocchia San Teodoro di Sarno ha vissuto il tempo di Avvento ai piedi di Gesù Eucaristia. Alle 21.00 del mercoledì si abbandonava ogni attività per recarsi nell’umile casa di Gesù e sostare in silenzio dinanzi a Lui. In quell’ora abbiamo sentito la sua presenza, il calore dei suoi abbracci, il suo “Non temere, ci sono io con te”, amorevolmente guidati dalle meditazioni del nostro parroco, don Antonio Agovino. Il tema dell’adorazione del primo mercoledì è stato “Adorare Gesù con Maria”. Abbiamo puntato lo sguardo su Maria, la credente per antonomasia, Madre e modello della Chiesa, primo tabernacolo della storia. Nel secondo mercoledì, invece, abbiamo contemplato “Una Chiesa in attesa”, vigilante e attenta alla venuta del Re. Infine, l’ultimo mercoledì ci ha accompagnato nella preghiera il tema “Viene il Signore”. Perché il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi per far rifiorire i nostri cuori. Giuseppina Bello

Il gruppo di Azione Cattolica della parrocchia San Teodoro, il giorno della festa dell’adesione

Il gruppo adultissimi

Un sì che si rinnova La festa dell’adesione all’Azione Cattolica, celebrata lo scorso 8 dicembre

I

n un tempo in cui vivere seguendo gli ideali cristiani dell’Azione Cattolica sembra essere fuori dal comune, noi abbiamo scelto di farlo con coraggio, un coraggio che trova il suo fondamento nel Vangelo. L’Azione Cattolica è un’associazione viva e dinamica nella quale non c’è spazio per la noia. Al contrario, c’è tempo per il gioco, la formazione e la preghiera. In Azione Cattolica si cresce insieme e insieme si pensa al futuro. Sogniamo e progettiamo un mondo migliore, per noi, per i piccoli che ci sono affidati,

per i giovanissimi con le loro complessità adolescenziali, per giovani e gli adulti che tra lavoro e famiglia cercano di ritagliarsi un po’ di tempo per sé, per le nostre nonnine che rappresentano il pilastro dell’associazione, perché da sempre assicurano un’accorata e costante preghiera. L’Azione Cattolica è quel posto nel mondo che ti permette di incontrarti e confrontarti con gli altri, nel quale ti diverti con poco e fai esperienza di ciò che è essenziale, la vita in Cristo. Maria Luisa Franco

Fotonotizia

Il presepe della parrocchia, realizzato da Franco Lanzetta con l’aiuto di Richard, un giovane profugo che la comunità ha adottato Un momento dell’Adorazione Eucaristica

GENNAIO 2018 Insieme

55


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN SISTO II - PAGANI COORDINATORE REDAZIONE PARROCCHIALE: MICHELE RAIOLA

Un pranzo in oratorio

Da gennaio, cambia l’impostazione dell’oratorio della parrocchia San Sisto II di Pagani. In una lettera, il parroco don Giuseppe Pironti spiega ai genitori le motivazioni di questa scelta

L’oratorio che vorrei Cari genitori, in occasione di questo Santo Natale consentitemi di farvi i miei più sinceri auguri a nome di tutta la comunità e di consegnarvi quello che, spero, possa essere il regalo più bello per voi: un oratorio migliore per i vostri figli. Provo a spiegarmi meglio. La nostra parrocchia è un bel luogo in cui i piccoli possono trovare accoglienza in un contesto educativo che vuole prepararli a vivere con gioia la vita, accompagnandoli nel cammino della crescita. I nostri educacuori e le nostre catechiste svolgono un ottimo lavoro mettendo impegno e passione in ciò che fanno. Siate orgogliosi di loro: i vostri figli sono nelle mani migliori dopo le vostre. Nonostante tutto questo, dobbiamo guardare in faccia la realtà e ammettere che, probabilmente, qualcosa deve essere cambiato. I bambini e i ragazzi di oggi vivono la rapidità dei nuovi mezzi di comunicazione, sono avanti anni luce e noi spesso fatichiamo a rincorrerli. A volte sembra ci sfuggano di mano e il nostro cuore – il mio come il vostro – soffre, chiedendosi in cosa stiamo sbagliando. È tempo di dirci con coraggio che i vecchi metodi non vanno più bene, che i nostri ragazzi chiedono disperatamente di essere guidati e accompagnati in un mondo incredibilmente bello e terribilmente in continuo mutamento. Certo, non dobbiamo svendere l’educazione a buon mercato, seguendo più la forma che il contenuto; ma, se possiamo consegnare il senso della vita attraverso forme più adatte, non dobbiamo avere paura di lanciarci in questa nuova avventura. Quando i vostri figli si affacciano alla vita della parrocchia,

56

Insieme GENNAIO 2018

leggo sui loro volti un miscuglio di sorrisi e stanchezza, e mi accorgo che a volte non riusciamo a far fronte alla grande sfida della noia. Ci rifletto da tempo, da anni. Ho dovuto attendere, pensare, soffrire, chiedere e preparare tutto e tutti. Vi prego, non prendetemi per un presuntuoso se uso la prima persona singolare. Sono certo che, con me, tutti abbiate fatto lo stesso percorso. Il cambiamento viene da dentro, è un cammino innanzitutto personale e, a volte, solitario, altrimenti non può diventare esperienza comunitaria. Adesso, però, siamo pronti. Siamo pronti per continuare il cammino di sempre e cominciarne nello stesso tempo uno nuovo. Siamo pronti per rivoluzionare il nostro oratorio. Da gennaio, potremmo dire che quello dei nostri bambini e ragazzi sarà un lab-oratorio. Attraverso attività varie come l’arte, lo sport, la musica, la comunicazione, la tecnologia e molto altro, coinvolgeremo questi piccoli in diverse iniziative che parleranno loro attraverso la manualità. Non smetteremo di parlare di Dio, anzi! Semplicemente lo faremo in modo diverso. L’oratorio non serve solo a dare una conoscenza intellettuale o scolastica – anche se è importante -, serve soprattutto a far fare un’esperienza di incontro con gli altri per scoprirsi come famiglia dei figli di Dio; in oratorio si può entrare anche senza nessuna intenzione nei confronti di Dio, anche se sei di un’altra religione perché l’oratorio non è una meta per gli eletti ma un posto per tutti. (…). Grazie, don Giuseppe Pironti


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - PAGANI Alcuni momenti della Celebrazione dello scorso 17 dicembre, presieduta dal vescovo Giuseppe

Viene la luce del mondo Il cammino di Avvento vissuto dai bambini e ragazzi dell’oratorio San Giovanni Bosco della parrocchia Santa Maria del Carmine di Pagani, pensato su misura per loro dagli educatori

C

risto “Luce del mondo” è il tema del cammino d’Avvento scelto quest’anno dagli educatori dell’oratorio San Giovanni Bosco della parrocchia Santa Maria del Carmine di Pagani. Tema che i ragazzi hanno deciso di rappresentare donando ai bambini, domenica dopo domenica, dei pezzi che uniti formano una lanterna, che è stata completata con una candela ricevuta in dono il giorno di Natale, per simboleggiare Cristo “Luce che illumina il mondo”. La corona d’Avvento invece è stata costruita raccogliendo un ramo secco e spoglio, ridonandogli nuova vita, proprio come fa il Signore che ci libera dalle nostre difficoltà indicandoci e illuminando la nuova via da percorrere al suo fianco, senza farci mai sentire soli ed abbandonati. La prima candela della corona d’Avvento rappresenta la luce dell’attesa vigilante: essa indica che vogliamo essere pronti e attenti ad accogliere Cristo, oggi e sempre. Attendere il ritorno del Signore nella speranza vigilante è la proposta della prima domenica del tempo di Avvento. Attesa di Dio, attesa della manifestazione della sua misericordia che è amore che ci avvolge e ci custodisce. La seconda candela accesa rappresenta la luce della parola di Dio: è la disponibilità all’ascolto auten-

tico della Parola, realizzabile solo in un clima di silenzio esteriore ed interiore. L’Avvento non aggiunge altri impegni alla nostra vita, spesso in affanno, ma sollecita a sostare, per meglio preparare la strada a Colui che viene: il Signore non si stanca di invitarci alla vigilanza e all’impegno, perché la nostra vita fiorisca e fruttifichi, per il bene di tutti. La terza candela rappresenta luce di gioia, di bontà e di amicizia: è la luce del nostro impegno gioioso, che si traduce nel fare piccole cose con un grande amore. Ecco l’invito risuonato nella terza domenica di Avvento: abbandoniamo ogni affanno e ogni scoraggiamento. La quarta ed ultima candela rappresenta la luce di lode a Gesù che viene a salvarci: è la luce della nostra preghiera di lode. Noi dobbiamo essere pronti ad aprire la porta del nostro cuore e della nostra casa per accogliere Dio che può trasformare la nostra vita. Il tema scelto, dunque, ci ha aiutato ad accendere luci nella nostra comunità, nelle nostre famiglie, nei nostri cuori, per illuminare il cammino che ci ha condotto all’incontro con Gesù che viene. Un grazie speciale al nostro Pastore, mons. Giuseppe Giudice, che ha allietato il nostro percorso di avvento con la sua presenza nella III domenica di Avvento. Stella Giordano Ludovica Amodio GENNAIO 2018 Insieme

57


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - SS. ANNUNZIATA - ANGRI

La riapertura della Chiesa, lo scorso 3 dicembre, con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo

Gioia grande per la comunità

D

opo circa sette mesi di ininterrotti e minuziosi lavori di restauro, lo scorso 3 dicembre, nella I domenica d’Avvento, è stata riaperta al culto la chiesa della SS. Annunziata di Angri, fondata il 26 luglio 1436 insieme al monastero domenicano, e già ristrutturata in stile barocco vanvitelliano nella metà del XVII secolo. La comunità parrocchiale Santa Maria del Carmine e della SS. Annunziata è ricca di chiese molto antiche che necessitano di cure maggiori. Lo scorso anno, infatti, il restauro ha interessato la chiesa Santa Maria del Carmine e i risultati sono eccellenti, oggi ci ritroviamo un “vero gioiello” di un delicato stile barocco. A maggio di quest’anno sono iniziati i lavori alla chiesa dedicata alla Santissima Annunziata che hanno riguardato soprattutto le cappelle laterali – che presentavano problemi di infiltrazioni e umidità – e gli stucchi che le adornano, su alcuni vi sono state considerevoli ricostruzioni. L’interno è stato tinteggiato di colori nuovi che l’hanno resa più luminosa e lavorando al tamburo, sotto il soffitto della cantoria, è emerso un bellissimo bassorilievo che raffigura la scena dell’Annunciazione, ora reso visibile. Inoltre, è stata restituita alla Madonnina delle Lacrime – verso la quale si conserva una ricca devozione – una piccola cappella, uno spazio riservato alla preghiera intima e personale. In tantissimi sono accorsi all’inaugura-

58

Insieme GENNAIO 2018

zione. Il vescovo, mons. Giuseppe Giudice, ha presieduto la Solenne Celebrazione Eucaristica insieme al parroco don Antonio Mancuso e a don Domenico D’Ambrosi. I fedeli erano visibilmente emozionati di poter rientrare nella loro chiesa riportata allo splendore. Le parole del Vescovo. Nell’omelia il Vescovo ha pronunciato parole di ringraziamento a Dio per l’opera compiuta ed ha apprezzato la luminosità, l’ordine e l’essenzialità che ha trovato. «Nelle belle chiese, libere da tanti “orpelli”, si prega meglio e di più» ha detto il Vescovo. Ha anche ribadito che la nostra zona, ricca di chiese storiche, insieme alla Casa Madre di sant’Alfonso Maria Fusco, è un “vero polo spirituale” ed ha aggiunto che è auspicabile valorizzare i beni sacri che abbiamo, piuttosto che costruire nuovi edifici di culto. I ringraziamenti del parroco. La grande gioia e la commozione erano palpabili sul volto e nella voce di don Antonio che ha ringraziato il Vescovo per aver autorizzato i lavori, quanti hanno svolto i lavori, le autorità locali e tutti coloro che si sono resi disponibili per le pulizie. «Insieme al restauro delle chiese è necessario quello della vita spirituale, del cuore e della mente – ha detto don Antonio –, più ci prendiamo cura della nostra vita spirituale, più saremo brave persone. Senza Dio, ci smarriamo e ci facciamo solo del male». Antonella Malafronte

È stata riaperta al culto, lo scorso 3 dicembre, la Chiesa della SS. Annunziata di Angri dopo importanti lavori di restauro che hanno portato alla luce anche un bellissimo bassorilievo La Chiesa restaurata


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE CASATORI DI SAN VALENTINO TORIO

Alcuni momenti della festa dell’adesione

“ECCOMI” Lo scorso 8 dicembre, i membri dell’A zione Cattolica della parrocchia Santa Maria delle Grazie di Casatori hanno rinnovato il loro sì durante la Celebrazione eucaristica

L

o scorso 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, la chiesa Santa Maria delle Grazie di Casatori era gremita. Bambini, ragazzi, adulti e anziani sedevano emozionatissimi nei banchi, pronti a pronunciare il proprio “sì” all’Azione Cattolica Italiana, durante la Celebrazione eucaristica che per noi tesserati è doppia festa. Per gli appartenenti all’A.C. di tutta Italia l’8 dicembre ha un valore analogo alla solennità dell’Annunciazione del Signore: l’Azione Cattolica ci lancia l’invito e noi, prontamente, rispondiamo gridando a gran voce il nostro “Eccomi!”, lasciando che la Mamma Celeste sia sempre il nostro punto di riferimento e la nostra fonte d’ispirazione. Questo momento, inoltre, è una presa di responsabilità, è come dire: “Siamo pronti a vivere questo cammino con generosità e impegno, guidati e illuminati dallo Spirito Santo, e sempre accompagnati dall’amore misericordioso del Padre”, proprio come hanno ribadito sia don Gaetano Ferraioli, sia il presidente dell’A zione Cattolica Michele Mura. L’adesione, inoltre, è l’essenziale, è il fulcro di questo percorso associativo. Infatti è un punto importante anche nello statuto dell’A zione Cattolica che all’articolo 15 stabilisce: “L’ap-

partenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l’Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana”. Il sì dei piccoli. Tutti i bambini, rispondendo con un sorriso alla chiamata, sembravano aver compreso a pieno il senso e l’importanza di questo evento: hanno capito che, con la loro testimonianza gioiosa, sono chiamati ad essere luce del mondo e sale della terra; sono disposti a lasciare che il loro cuore e tutta la loro vita siano colmati dalla gioia del Vangelo, grazie all’incontro con Gesù. Con questa tessera, che segna il sigillo della nostra promessa, l’inizio del nostro percorso associativo, ci impegniamo ad incamminarci sulle orme del Sì di Maria, per vivere al meglio questo viaggio e ad accogliere con fede e gioia gli insegnamenti che il Signore vorrà trasmetterci. Sabrina Perrino GENNAIO 2018 Insieme

59


il momento di festa vissuto con gli ammalati durante il raduno dello scorso novembre

Redazionale a cura della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza e dei Piccoli discepoli della Croce

Nessuno ha un amore più grande Inizia un nuovo anno associativo per la Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza, vissuto nel servizio agli ammalati e ai sofferenti. “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli”

60

Insieme GENNAIO 2018

“L

a mia vocazione è l’amore” (cfr. Storia di un’anima) aveva intuito santa Teresa di Gesù Bambino mentre cercava di trovare il suo posto nella Chiesa. Una vocazione, quella dell’amore, che veste perfettamente ogni cuore. Un posto, nella Chiesa, che tutti dobbiamo occupare, lasciando che l’amore di Dio allarghi il nostro cuore, perché non c’è altra via che lasciarsi amare per “rimanere nel Suo amore” (cfr. Gv 15, 9), non c’è altro modo che “amarsi gli uni e gli altri” (cfr. Gv 15,12) per dare frutto in abbondanza. “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli” (Gv 13,35): Gesù ci chiede di amare come Lui ha amato, di “dare la vita per i propri amici” (Gv 15, 13), in quanto non vi è amore più grande di questo! Provando a seguire le Sue orme, noi fratelli e sorelle della P.U.A.C.S. ci accingiamo ad

iniziare un nuovo anno accanto ai nostri “amici” ammalati. Fiduciosi di vivere la nostra vocazione all’amore della croce, proveremo a fare spazio allo Spirito di Cristo affinché Lui possa pienamente agire in noi.

Le mille sfumature di una presenza Tante le occasioni che avremo di dare la vita per i nostri amici: regalando alle persone che si sentono sole una lieta presenza, a coloro che sono immersi nello sconforto una fiducia illimitata, a tutti quelli che vivono nell’infelicità una gioia piena, a chi soffre nel corpo o nello spirito un dolce sollievo. Terremo fisso nella mente che l’amore è un dono e che amare è donare. Nessun conforto potrebbe giungere agli altri se non fosse accompagnato dal riflesso della carità divina impresso dentro di noi.

Lasciandoci guidare dallo Spirito d’amore saremo capaci di dare gratuitamente quanto noi stessi abbiamo ricevuto, e senza misura. Ed allora non saremo chiamati più servi, ma amici, perché saremo veramente figli del Padre. Dopotutto, “l’amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati […] Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarci. […]Se staremo amando veramente ce ne accorgeremo dal fatto che nulla ci appartiene veramente perché tutto è un dono”. (cfr. Chiara Corbella Petrillo). Ci accompagni sempre la speranza che l’amore della croce possa renderci donatori di vita nelle mani di Dio. Lucia Squitieri


Le suore Francescane di sant’Antonio: la storia di p. Paolo Saturno

Madre Rita Fiore

Il governo di madre Rita Fiore Le decisioni dell’ultimo consiglio del secondo governo di madre Rita Fiore, svoltosi il 15 aprile 1956, nel quale si stabilisce la data del Capitolo generale

I

l trentesimo e ultimo consiglio generalizio del secondo governo di madre Rita Fiore si svolge il 15 aprile 1956, nella casa di Montesarchio (BN) e delibera su tre punti all’ordine del giorno. Si stabilisce, previo consenso del Cardinale di Napoli Marcello Mimmi, che il Capitolo generale inizierà il 13 luglio, preceduto da un corso di esercizi spirituali, dal 10 al 13 dello stesso mese, tenuto da padre Marino Camera. A tutte le case dell’Istituto, inoltre, saranno inoltrate le circolari che annunciano il Capitolo unitamente alla richiesta di preghiera per la sua riuscita. Al secondo punto all’ordine del giorno c’è la causa di beatificazione di suor Maria Luigia del Cuore di Gesù. Viene scelto come postulatore il francescano padre Fortunato Scipione, sulla base delle notizie prodotte da padre Marino Camera il quale, recatosi alla Sacra Congregazione dei Riti, riferisce di aver trovato in archivio, ancora sigillato, solo il plico del “Processo de non Cultu”. Si devono, quindi, ripristinare sia il processo diocesano della Curia di Napoli che quello della Sacra Congregazione dei Riti. Come terzo punto all’ordine del giorno, si decide di chiedere al Ministero dei Lavori Pubblici un prestito di cento milioni di lire da restituire in 35 anni. La spesa prevista per le prossime costruzioni dell’Istituto è di centocinquanta milioni di lire. Il resto della documentazione relativa al generalato di madre Rita Fiore riguarda la celebrazione del Capitolo Generale Ordinario, di cui abbiamo accennato sopra. C’è un verbale datato 11 luglio 1956 che riporta i risultati relativi all’elezione di due suore che saranno

presenti al Capitolo, in qualità di delegate, come stabilito dall’art. 272 delle Costituzioni dell’Istituto. Nella comunità di Napoli viene scelta madre Imelda Perilli, in quella del Carminello di Pagani, invece, madre Fara Carrano. Segue poi l’elenco delle elettrici del Capitolo, cioè di quelle suore che dovranno eleggere la nuova Superiora Generale. Si tratta di 15 suore, per le quali è riportata la data di nascita e il numero di anni trascorsi in Istituto. Il primo nome è quello di madre Rita Fiore, la settantunenne Superiora Generale uscente, cui seguono quelli di Letizia Manganelli (58 anni), Veronica Esposito (59 anni), Teresa Continelli (51 anni), Tarcisia Vernavà (55 anni), Alfonsina Tucci (45 anni), Nazarena Petralito (45 anni), Agata Brandi (66 anni), Geltrude Vincelli (53 anni), Gesuina Ruggiero (57 anni), Cherubina Zuccherini (43 anni), Fedele Primiano (54 anni), Liduina Secatore (62 anni), Fara Carrano (56 anni), Imelda Perilli (47 anni). L’ultimo atto ufficiale del generalato di madre Rita Fiore, datato 12 luglio 1956, è la relazione sullo stato della Congregazione che abbraccia sei punti: Della Congregazione in genere, Delle Persone, Delle Case, Dello stato patrimoniale ed economico, Opere e attività, Situazione del processo di Beatificazione della Madre Fondatrice. Unica annotazione è quella relativa alla carenza di vocazioni da cui scaturisce l’esortazione alle suore presenti di coltivare i germogli vocazionali tra le ragazze che frequentano le scuole, i laboratori e le associazioni dell’Istituto.

GENNAIO 2018 Insieme

61


L'ULTIMA Antonio Pintauro, Direttore Ucs diocesi di Acerra

Monsignor Antonio Riboldi

Il prete anticamorra

I

l Vangelo è «il più potente fattore di rinnovamento dell’uomo e della storia» ed è la strada sicura «per una vita piena, bella, ricca di opere e di giorni». Prendo a prestito alcune delle espressioni del vescovo di Acerra, mons. Antonio Di Donna, dell’omelia per la Messa esequiale del Pastore emerito, mons. Antonio Riboldi. Pennellate che tratteggiano il ministero episcopale del presule scomparso lo scorso 10 dicembre. Vivere il Vangelo come strada per la felicità è il primo frutto di quella «stagione feconda di Chiesa – sono ancora parole di mons. Di Donna –, durante la quale mons. Riboldi cercò di incarnare il Pastore del Concilio Vaticano II ad Acerra», soprattutto tra i giovani. L’ho conosciuto, appena sulla soglia, nella seconda parte del suo ministero episcopale ad Acerra. Era l’epoca in cui Giovanni Paolo II indicava con coraggio ai giovani di tutto il mondo di seguire Gesù Cristo, l’unico capace di indicare il posto di ciascuno nella Chiesa e nella società.

È ancora vivo il ricordo del grande Giubileo a Roma: Riboldi, vescovo emerito da pochi mesi, volle tenacemente incontrare in una scuola della capitale i tanti giovani della diocesi di Acerra che a quell’incontro con lui si erano preparati. Molti hanno goduto delle gemme preziose di quella primavera dello Spirito, pur senza averlo conosciuto personalmente: la giovane serva di Dio, Rossella Petrellese, morta a 22 anni nel 1994, deve la sua conversione ad uno di quei Convegni diocesani da lui ideati e divenuti negli anni fiore all’occhiello della sua opera di rinnovamento pastorale. E infine, la Giornata per la vita, diventata con Riboldi appuntamento da non perdere: una domenica pomeriggio imperversava ad Acerra la bufera, ma quel brianzolo alto e austero non indietreggiava continuando a chiamare dietro di sé migliaia di giovani, che marciavano per la vita sulla strada principale della città.

Il Vescovo profeta dei tempi È scomparso il 10 dicembre scorso mons. Antonio Riboldi, rosminiano e portavoce delle istanze dei terremotati del Belice, in Sicilia, abbandonati al freddo delle baracche. Nel 1978 fu nominato da Paolo VI vescovo di Acerra e qui cominciò la sua battaglia anticamorra. «Meglio ammazzato che scappato dalla camorra», gli avrebbe detto sua madre senza mezzi termini. Storica la marcia negli anni ’80 ad Ottaviano,

62

Insieme GENNAIO 2018

città di Raffaele Cutolo, che incontrerà poi in carcere, insieme a molti altri criminali. Si devono al suo intervento i pentimenti di alcuni ex camorristi. Un prete con lo sguardo proiettato nel futuro: diede vigore alla sua Chiesa locale e ha continuato ad interessarsene anche da vescovo emerito. È stato tra i primi vescovi a sbarcare su Internet nel 1997: fino a poco tempo fa le sue omelie arrivavano a migliaia di persone.


ODIO BUFALE BULLISMO La deontologia professionale al tempo del web 26 gennaio 2018 - Inizio ore 15.00 Iuvenescit Ecclesia Via Napoli, 160 - Nocera Inferiore Introduce Salvatore D’Angelo direttore Ufficio diocesano comunicazioni sociali Saluti Salvatore Campitiello Mimmo Falco Ottavio Lucarelli Relaziona Matteo Grandi giornalista, scrittore, autore televisivo Interventi Pino Blasi - Presidente UCSI Campania Massimo La Monica - Giudice onorario Conclusioni Mons. Giuseppe Giudice vescovo Nocera Inferiore-Sarno Modera Mariarosaria Petti giornalista di Insieme ORGANIZZATORI

Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno

Ufficio Comunicazioni Sociali

PARTNER

Mensile diocesano

Assostampa Valle del Sarno

INIZIATIVA RICONOSCIUTA DA


Insieme

C’è sempre una buona notizia

Abbonati adesso, risparmi e vinci

un viaggio a Lourdes!

Sottoscrivi o regala un abbonamento entro il 28 febbraio 2018 e partecipi all’estrazione finale 1 premio - Pausa spirituale Vinci un posto gratuito al pellegrinaggio diocesano a Lourdes dell’agosto 2018 (in treno), organizzato ed offerto dalla Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza di Pagani 2 premio - Pausa caffè Vinci una macchinetta per caffè espresso + una fornitura di caffè in cialde offerta da Macchè Point 3 premio - Pausa relax Vinci una fornitura di prodotti Avon

Scegli la formula su misura per te Abbonamento standard Ricevi Insieme in parrocchia o direttamente a casa tua. Ritiro in parrocchia € 10,00 In spedizione postale € 15,00 Abbonamento special Formula Sostenitore € 25,00 Formula Benefattore € 50,00 Abbonamento web Leggi Insieme direttamente dal tuo pc o smartphone a soli € 5,00 Per le modalità di pagamento consulta il box a pagina 13 oppure contatta la segreteria al numero 081 517 04 66 Il sorteggio avverrà alla presenza del vescovo mons. Giuseppe Giudice, in data da destinarsi. L’esito sarà tempestivamente comunicato ai vincitori


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.