Pieghevole perle web libro

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La

gemma tra le gemme

La perla prende questa curiosa denominazione dal fatto che ancora oggi è considerata la “gemma” più completa prodotta dalla natura; infatti non richiede nessun processo di lavorazione per essere indossata se non una semplice foratura. Le più remote notizie riguardanti le perle le troviamo in un antico testo indiano del 2000 a.C. Da quell’epoca fino ai primi anni del ’900 si fa riferimento a perle naturali, ossia nate grazie ad un processo naturale dove un corpo estraneo, ad esempio un granello di sabbia, entra nell’ostrica e viene ricoperto di perlagione. Solo nel 1920 il giapponese Kokichi Mikimoto riesce a creare la prima perla coltivata sferica la quale, a differenza della perla naturale che è ormai scomparsa, si ottiene da un corpo estraneo che viene inserito nell’ostrica dall’uomo e lentamente ricoperto.

Cos’è la

perla

La perla è una stratificazione di cristalli di carbonato di calcio disposti intorno ad un nucleo ed agglomerati da un “supporto flessibile” naturale costituito da fibre: la conchiolina. Quando un corpo estraneo penetra nel tessuto molle (mantello) dell’ostrica, costituito da epitelio, questa fa scattare un processo immunitario che ricopre questo agente, neutralizzandolo. Le numerose coperture di conchiolina che si susseguono danno poi vita alla perla. Un’ostrica sviluppa 3-4 coperture al giorno, arrivando a uno spessore di circa 0,3mm in un anno. Per il commercio lo spessore della copertura non può essere inferiore al 3% del diametro della perla.


Come stabilire il valore delle

Perle

DIMENSIONE Le perle di forma sferica vengono classificate in base al loro diametro espresso in millimetri, ovviamente più la perla è grande maggiore sarà il suo valore. Quella d’acqua salata e quella d’acqua dolce arrivano fino a 10-12 mm (rarissime), oltre questa misura esistono solamente perle australiane. FORMA ome già accennato si possono trovare perle di svariate forme, ma ovviamente la più ambita è la perla sferica seguita da quella a pera, a bottone e barocche. COLORE, LUCENTEZZA E GRADO DI COLTIVAZIONE Il grado di coltivazione di una perla è lo spessore di perlagione complessiva e dipende dal tempo di stazionamento del nucleo all’interno dell’ostrica. La lucentezza dipende molto da questo fattore poiché le perle con una buona copertura avranno un’ottima capacità di riflettere la luce e di creare una superficie gradevolmente iridescente. Questo fenomeno è conosciuto come il famoso “oriente delle perle”, che indica quell’insieme di fenomeni ottici che si percepisce come un insieme di colori spettrali in movimento sulla superficie della perla. Per ciò che riguarda il colore i più apprezzati sono il bianco e il bianco rosato, meno preziosi invece il crema e il giallo. Nel momento in cui si parla di un filo di perle bisogna ricordare che anche l’omogeneità del colore lungo tutto il filo è un fattore molto importante che incide non poco sul costo dell’oggetto. SUPERFICIE La qualità della superficie delle perle è importantissima per determinarne il valore. Per potersi definire perfetta la perla non deve presentare rugosità, protuberanze, cavità, graffi, macchie o altri tipi di imperfezioni. COME CONSERVARE LE PERLE Bisogna prestare attenzione a tutti i prodotti acidi come lacche, profumi o tinte per capelli poiché possono danneggiare le perle in modo permanente. Le perle, soprattutto i fili, vanno pulite abbastanza frequentemente e sempre prima di essere riposte per lunghi periodi: è sufficiente lavarle con acqua tiepida e sapone neutro e farle asciugare stese su un panno per qualche giorno, evitando di riporle in luoghi umidi.

Le perle di acqua salata

Akoia

Queste perle vengono conltivate nelle acque del mare del Giappone. Per produrre una perla vengono sacrificate tre ostriche: della prima si utilizza la conchiglia con cui si formano piccole sfere che andranno a costituire il nucleo, mentre dal mantello della seconda si ricavano piccoli lembi ricchi di cellule epiteliali. A questo punto è l’uomo ad inserire il tutto all’interno di una terza ostrica ospitante assicurandosi di aver messo a diretto contatto il nucleo sui lembi di tessuto epiteliale. Proprio da quest’ultima, l’ostrica Akoia, deriva il nome delle perle. La coltivazione richiede continui lavaggi, cure e controlli della temperatura dell’acqua e può durare da uno a tre anni. Trascorso questo periodo si procede con la raccolta che avviene durante l’inverno ma nonostante i numerosi sforzi solo poco più del 10 % delle perle raccolte saranno perfette.


Le perle

di

acqua dolce

A differenza delle prime queste perle vengono coltivate in acque di lago o di fiume in Giappone o in Cina, ma nonostante la diversa provenienza sono praticamente uguali. All’interno dell’ostrica non viene inserito un nucleo ma solamente minuscoli pezzi di mantello presi da un’ostrica sacrificale, per questo motivo le perle di fiume sono anucleate; ossia formate solamente da materiale perlifero. Durante la coltivazione le ostriche di acqua dolce non necessitano di cure e dopo uno/tre anni sono pronte per la raccolta. All’interno di ognuna si trova una sacca perlifera contenente, nei casi più fortunati, 40/50 piccole perle più o meno sferiche o in altri casi una minore quantità di perle imperfette o del tutto irregolari. La produzione di perle di fiume è quindi meno dispendiosa e più prolifica rispetto a quelle delle perle Akoia; inoltre quest’ultime, producendo appunto una sola perla per volta, raggiungono una qualità superiore in grandezza, luminosità e perfezione. Per tutti questi motivi le perle Akoia hanno un costo nettamente superiore a quelle di fiume.

Le perle

australiane

Queste perle nascono nei mari del sud, prevalentemente in Australia e Birmania, e si caratterizzano per dimensione e colore. Hanno infatti un diametro che varia dai 12 ai 16 mm e una tipica tonalità bianca-argentata, che deriva dalla speciale ostrica a “labbra argentate” che la produce. Fino ad oggi non si è riusciti ad ottenere la riproduzione artificiale di tali ostriche, pertanto le perle che ne derivano sono estremamente costose.

Perle Nere di

Tahiti

Le perle di Tahiti vengono coltivate sempre nei mari del sud, prevalentemente nelle acque di Tahiti. Nascono dall’ostrica a “labbra nere” e posso raggiungere anche grandi dimensioni, mentre i colori possono variare in tantissime sfumature del nero. Alcune tendono verso il verde, altre verso il grigio, altre ancora sono scurissime o presentano zone con diversi colori. Ovviamente anche per queste perle sono il colore, la dimensione, la lucentezza e la perfezione della superficie a stabilirne il valore.


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