DIGIMAG 60 - DICEMBRE 2010 / GENNAIO 2011

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leggerlo. Mi sorprese tanto che mi lasciò il piacere dell’imprevisto e ora in tutta la musica che mi piace (e che è molta) per me è estremamente importante la presenza dell’elemento sorpresa. Mi diverte molto. Relativamente pochi anni fa mi sono accorta anche che della musica pop mi piace di più quella malinconica e triste di quella allegra. Quella allegra non mi diverte. E allora mi sono chiesta che musica mi diverte e mi sono accorta che è quella che faccio.

suggerisce spazi, non visivi ma interiori, e la relaziono con i sentimenti. La musica mi aiuta a sentire. Se ho bisogno di entrare in contatto con la mia tristezza, per esempio, sì che la musica mi aiuta.

A parte divertirmi quando suono, mi diverto anche quando la ascolto, grazie appunto all’elemento sorpresa. È una musica che sembra molto seria, come molto seri sembriamo quando la suoniamo, ma durante le prove dovresti vederci: ridiamo come matti. E a volte pensiamo che sia un peccato che poi in pubblico non facciamo così, probabilmente solo perché perderemmo la concentrazione. Comunque io quando sono tra il pubblico ascoltando musica improvvisata, per quanto possa sembrare intellettuale e pretenziosa, posso arrivare a ridere. A ridere di gioia, di divertimento.

Barbara Sansone: Ma tu hai lavorato anche con il video… Ruth Barberán: Una delle cose che in passato abbiamo organizzato con il collettivo IBA veniva da un’idea di un amico di Alfredo Costa Monteiro. Lionel Stora, francese che allora viveva a Barcellona, ci propose di organizzare un festival di nome Minúscul, che era molto interessante perché era diretto a un pubblico di appena due persone. Ogni concerto durava solo 5/10 minuti (il musicista in realtà suonava magari per un’ora e mezza, ma per gli ascoltatori la durata era quella) e si ascoltava in un cybercafé con le cuffie.

E non ho relazionato mai la musica né con la vista né con l’olfatto né con il tatto. Molta gente la preferisce accompagnata dalla danza o da un filmato, vede un rapporto tra l’immagine e la musica. A me non è mai successo: piuttosto la musica mi

Quindi si stava in un luogo pubblico, il musicista stava là con la sua tavola 18


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