DIGIMAG 39 - NOVEMBRE 2008

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non parla di rappresentazioni ma dei suoi spettatori.

Paolo Valenti. Filippo Berta per “Deja’ vu” invita sei coppie di gemelli identici a sfidarsi in un tiro alla fune. Due metà speculari, appartenenti ad una stessa unità si affrontano l’una opposta all’altra e il loro performare produce un movimento oscillante e precario. Mai le due unità, nonostante siano identiche, raggiungeranno l’equilibrio perché il confrontarsi e il quotidiano dare e ricevere sono frutto di un’altalena di esigenze e motivazioni individuali profondamente differenti. Trento Premia Filippo Berta “per l’abile reinterpretazione dell’idea del doppio”.

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Intanto sulla terrazza al terzo piano si cucina il Canederlo più grande del mondo che farà vincere a Francisco Camacho (Colombia) il Guinness dei Primati. Verso la fine della serata, il pubblico assaggerà lo gnocco tipico trentino fatto di pane, speck, formaggio e farina di grano saraceno. Se nel lontano 1819 Rossini avesse scritto una pagina in più della Cenerentola, in quel 29 Maggio, nuovi personaggi si sarebbero imbattuti in un mostro impressionante che in fin di vita perdeva pezzi e si accasciava esanime sul bordo del palcoscenico. Un principe l’avrebbe soccorso e portato via lontano dagli occhi indiscreti degli spettatori. Così Brian Getnick (USA), per “Triumph of Goodness” immagina un ipotetico capitolo di quest’antica fiaba, interpretato dalla cantante lirica Aurora Fagioli e musicato dal pianista

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Infine, Feiko Beckers (Paesi Bassi 1983) per “A farewell forever to people I’ve just met”, invita nuovi amici sul palco e elargisce silenziosi addii. A volte un silenzio vale più di mille parole e questa volta il silenzio di Beckers risulta vincente. Con quest’ “addio per sempre a persone che ho appena

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