DIGIMAG 37 - SEPTEMBER 2008

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Netsukuku. Close The World, Txen Eht Nepo Davide Anni

Come condividere la proprietà di internet? Come destrutturare una struttura gerarchica in espansione continua? Come comunicare digita lmente senza c hiedere i l preventivo permesso alle autorità, e mendicare interfacce che gratificano la partecipazione “many to many”? Semplice! Non ci resta altro che sostituirla. Interfacce, protocolli, pachetti ip, router, ISP, browser, linguaggi di programmazione, sono i fondamentali protagonisti del mutamento dalla comunicazione assimetrica a quella partecipativa, prepotentemente entrata nella nostra vita, cambiando canoni e ruoli di ognuno di noi.

Queste sono alcune premesse del progetto Netsukuku, una rete distribuita, decentralizzata e pienamente efficiente; una rete che possa quindi non essere sottoposta a nessun tipo di governo, che sia globale e distribuita, anonima e non controllata, non necessariamente separata da Internet, senza il supporto di alcun server, ISP e di alcuna autorità centrale. Da ora in poi non sarà più Internet ma Netsukuku!.

Questo modo di operare, “trasparente”, che descrive tratti caratteristici personali, è a mio parere, molto discutibile e a differenza di quanto si pensi, poco libero. Progetti di sovversione, attivismo, artivismo sono “spesso” il frutto fiacco, retorico e funzionale che alimenta più che cambiare, fa sorridere più che pensare, e mi rende consapevole dell’ impossibilità dell’arte, di essere un originale alternativa nel calderone dei nuovi media.

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