DIGIMAG 32 - MARZO 2008

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sinesteticamente altri sensi, lasciando una piena libertà allo spettatore, senza incanalarne la percezione e la comprensione in maniera univoca o peggio ancora pavloviana. Jacobs parla di audio-aura, mutuando di fatto il concetto che Walter Benjamin applicava al potere evocativo della sola immagine all’ambito sinestetico delle immagini che generano “suoni”. Il testo di questa conferenza è dunque particolarmente denso e complesso, ricco di spunti davvero notevoli ma legato alla dimensione orale d’una illustrazione attuata anche attraverso l’ausilio di film, di brani estratti da testi filmici provenienti dalla propria personalissima collezione. Rimando

dunque al testo integrale della conferenza per una sua più approfondita comprensione. Veniamo dunque all’intervista, alle risposte che Jacobs ha fornito con molta generosità alle domande postegli, senza risparmiarsi e senza risparmiarci una complessa attività di traduzione, perché il suo linguaggio riflette in pieno la sua attitudine avanguardista ed il fatto che le abbia scritte in aereo, mentre dagli States raggiungeva Amsterdam, non è che la conferma del fatto che un personaggio del genere sia davvero al di sopra di tutto o che comunque quest’intervista in un certo qual modo piova dal cielo.

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