Il viaggio di Zoe

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Da un’idea di Dario Varvaro - Illustrazioni di Vinicia Varvaro

Si

Intercettata la corrente del Nord, si lasciò trascinare placidamente, chiacchierando con qualche pesciolino che incontrava di tanto in tanto.
immerse allora nelle acque verdazzurre delle Galapagos, lasciandosi alle spalle la sua isoletta, dove era vissuta fin da quando si era schiuso l’uovo da cui era nata.
Trascorsi un paio di giorni, vide un posto nuovo che la colpì per le sue sponde di un bianco accecante. Non sapendo dove fosse finita, la tartaruga Zoe si rivolse ad una buffa creatura sdraiata a rosolarsi al sole in quella strana distesa bianca. “Buon giorno” salutò cordialmente, “Mi sapresti dire dove siamo qui? Non ho mai visto una spiaggia così chiara e, soprattutto, così fredda!”. La foca Fenny aprì lentamente gli occhioni neri e massaggiandosi i lunghi baffi irsuti rispose: “Questo è il Polo Nord”. “Il Polo Nord?” ripetè sorpresa Zoe, che ne aveva sentito parlare una volta da delle arringhe che avevano smarrito la rotta. “E questa” le spiegò Fenny, “non è una spiaggia, ma una banchina di ghiaccio”.
“Wow!” esultò la tartaruga, entusiasta di vedere per la prima volta in vita sua il ghiaccio, “sembra fantastico! Quasi quasi mi fermo a vivere qui”.
“È un’ottima idea” concordò la foca, “qui il cibo non manca mai: ci sono un sacco di pesci, meduse, krill… Basta solo stare attenti agli orsi bianchi”. “Cosa?! Orsi bianchi?!” inorridì Zoe. “Esatto, amica mia. Attenzione, guarda! Giusto ora ne sta arrivando uno. Meglio andare via alla svelta, perché quando hanno fame non li ferma nessuno”. E con un tuffo Fenny sparì rapidamente tra le onde. La tartaruga Zoe valutò che non era poi così bello vivere al Polo Nord:

il ghiaccio è divertente ma tanto freddo, e poi gli orsi bianchi… “Via via” disse risoluta, “meglio cercare un altro posto”.

Si lasciò dunque traportare dalla vivace corrente del Sud. Qualche giorno dopo, sollevando la testa dall’acqua, vide un gran chiasso di alberi, liane, uccelli variopinti e scimmiette che saltavano di ramo in ramo. Quel posto le piacque subito tantissimo. Mentre cercava di capire dove fosse finita, una vocina impertinente la salutò: “Ciao bella tartaruga!”.

Zoe, frastornata, alzò gli occhi e vide un’allegra scimmietta che saltellava tra i rami di un frondoso mogano. “Buon giorno Signora Scimmietta”, salutò educatamente Zoe (che era un po’ all’antica e ci teneva alle buone maniere). “Mi sapresti dire dove ci troviamo qui?”. “Questo, cara la mia nonnetta” rispose la scimmia, “è il posto più bello del mondo: siamo nella foresta amazzonica. Qui fa sempre caldo, ci sono tanti frutti succulenti ed è pieno di amici con cui giocare”. “Davvero? Allora mi fermerò a vivere qui!” esclamò Zoe con gli occhi luccicanti per la gioia.

“Sììì! Wow” esultò la scimmietta Shadea, che però volle informare la nuova amica dei pericoli nascosti: “Devi stare attenta a due cose. Quando sei a terra guardati bene dai serpenti, che ti possono ingoiare in un sol boccone. E quando nuoti in acqua fa’ attenzione ai piranha e ai loro denti aguzzi!”. Shadea non aveva ancora finito la frase che la tartaruga Zoe si era già messa nuovamente in viaggio. Questa volta si lasciò trascinare dalla tumultuosa corrente dell’ovest.

in una baia dalla sabbia dorata con delle onde così alte da poterci fare surf con il suo guscio.

chiese ad un gabbiano che passava per di lì dove si trovava. Il gabbiano Jonny garrì con la sua voce stridula “Questa che vedi è l’Australia: terra dei canguri, dei koala, dei coccodrilli e degli squali”.

cielo, ma qui è tutto un pericolo!”.

in viaggio, questa volta affidandosi alla corrente dell’Est.

Arrivò
Divertita,
“SQUAAALIII?!” inorridì Zoe, “Oh,
E così, ancora una volta, si rimise

Dopo aver quasi smarrito la speranza di trovare un bel posto in cui vivere, Zoe si ritrovò su uno scoglio che misteriosamente la fece sentire al sicuro. Era giunta in un’isola dalla spiaggia rocciosa e scura che tanto le ricordava quella da cui era partita. Chiese allora ad un banco di pesci chirurgo dove fossa arrivata. I pesciolini risposero in coro: “Queste sono le Galapagos”. “Ohhh...” si meravigliò Zoe “...ma sono proprio le mie isole!” e in quel momento sentì che voleva vivere per sempre lì. “Pensa un po’”, riflettè Zoe, “ero felice ma mi è servito un lungo viaggio per rendermene conto”.

La
tartaruga Zoe,
stanca della vita monotona alle isole
Galapagos,
decide di intraprendere un viaggio per il mondo. Le correnti marine la porteranno a incontrare nuovi amici e nuovi luoghi che si riveleranno affascinanti ma pieni di insidie nascoste.

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