Emilio Villa - La scrittura della Sibilla

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«foliamen», e uno di quegli espressionistici verbi incoativi che Villa amava coniare, costruire a bella posta: «grylli inter foliamen refremiscunt».

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Fra parentesi quadre riporto l’incipit della Sibylla che si pubblica in questa sede per distinguerla dall’omonima Sibylla (sa bina) [Zodi acale signum] già apparsa alla fine degli anni Novanta. Per il testo e il commento di quella Sibylla mi permet- to di rimandare al mio Vox Labyrintha. Quattro Sibyllae di Emilio Villa, in «Avanguardia», 8, anno II, 1998, pp. 3-25. Si pensi a CBille CBelle, Michele Lombardelli Editore, Castelvetro Piacentino, 1995, cartella con cinque incisioni su la- stre di zinco di manoscritti sibyllini tanto complessi, graficamente, da non prestarsi ad essere trascritti, testi che «costi tuiscono la più coerente, e forse la più efficace, realizzazione di quella sintesi tra parola e segno che il poeta aveva lunga- mente perseguito nelle opere visive», scrive Aldo Tagliaferri nella nota che accompagna le incisioni.


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