Emilio Villa - La scrittura della Sibilla

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mimesi : nutrimento e sacrificio variazioni di tono su sovrabbondanze e abbandoni Se, come dice Nancy, “la voce è già un abbandono”, perché per fuoriuscire esige a priori una “spinta”, allora l’importante non è intendere il detto, ma appropriarsi dell’abbandono che è nel detto, anche a costo di fraintenderne il gesto originario. E quel “gesto finalizio” di cui leggeremo poco più avanti, quel farsi carico di una prospettiva (“perspectiva” ) che deve, per forza di cose, guardare fino alla fine e che deve passare attraverso lo “squarcio” e il “lacero”, quel “gesto finalizio” è proprio il gesto originario da ripetere ad aeternum, per far sì che, finalmente, si intenda che le caratteristiche peculiari di tutta la letteratura villiana possono anche riassumersi in due sole parole: nutrimento e sacrificio. Se noi vediamo un corpo nudo (che sia maschile o femminile è irrilevante) in opera o in esposizione, la prima cosa cha salta agli occhi sono le sue estensioni (il pene e i seni ad esempio). Queste estensioni sono «gettate» verso il fuori, e quindi abbandonate. Siamo noi capaci di cogliere questo abbandono, questa cosa che Heidegger definiva «il disponibile»? Possiamo certo coglierne una parte, uno dei tanti tasselli che (de)compongono la sua essenza sovrabbondante, ma non sarà mai possibile raccogliere un’unità di senso che sia per l’appunto unica e indissolubile (vuoi solo perché il corpo, in quanto esposto, è già opera d’arte in sé, e non importa che sia animato o inanimato). È sempre una questione di campi di leggibilità. Allo stesso modo la parola villiana, essendo anch’essa corpo (nudo, diversamente nudo) in opera, cerca la sua estensione nella voce, nella phoné, nella «gettata» di una voce che possa esacerbare qualsiasi campo di leggibilità, vanificando possibili univocità di senso. Ma se il corpo nudo di Lenz pretende di essere ulteriormente spogliato, come se si potesse artaudianamente raschiarne la pelle per arrivare a quella che lo stesso Artaud definiva “macchina surriscaldata”, il corpo villiano sem-


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