Detergo Dicembre 2011 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

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ASSOSISTEMA

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DETERGO DICEMBRE - DECEMBER 2011

rapporto solidaristico con i propri competitors. Purtroppo, però, stante la mancanza di requisiti di idoneità tecnicoprofessionali specifici, il settore è fortemente penalizzato da fenomeni distorsivi della concorrenza. A causa della operatività sul mercato di soggetti rispetto ai quali le attestazioni di idoneità tecnico-professionale, non trovano sempre riscontro nella effettiva capacità di gestire in modo sicuro e competitivo i processi produttivi, le imprese più virtuose vedono ogni giorno compromesso il loro lavoro soprattutto in situazioni congiunturali di mercato critiche – come appunto quella attuale - in cui il prezzo è l’unico elemento che fa la differenza. L’obiettivo del sistema deve essere quello di sostenere lo sviluppo di un processo virtuoso in grado di migliorare le sensibilità degli attori economici e sociali al fine di trasformare i vecchi e obsoleti stereotipi culturali in linfa di sviluppo e crescita di nuovi modelli economici e sociali maggiormente in linea con gli standard europei. Un’Europa, in cui l’Italia si colloca ancora come “innovatore moderato” e in cui l’Italia ha il dovere morale di aumentare il proprio impegno affinché l’Europa stessa risulti maggiormente innovativa rispetto ad altri Paesi come USA e Giappone. In tutti questi anni, gran parte delle aziende associate ha lavorato proprio sul perfezionamento del rapporto di equilibrio fra agenti chimici, meccanici, termici e impatto ambientale, raggiungendo risultati più che soddisfacenti in termini di riduzione dei consumi: meno 30% di energia e meno 60% di acqua. E il sistema può essere ancora migliorato sia in termini di efficienza tecnologica sia attraverso il riciclo dell’acqua utilizzata per il lavaggio. La stessa riduzione di sostanze detergenti associata all’utilizzo di detergenti eco-compatibili ha consentito di ridurre drasticamente l’emissione di fosforo e di tensioattivi nell’ambiente. Vantaggi ambientali che possono essere ulteriormente enfatizzati soprattutto con politiche di sensibi-

lizzazione all’utilizzo di prodotti riutilizzabili al posto di prodotti monouso, soprattutto nei mercati di sbocco dove in termini di volumi generano un danno economico, sociale e ambientale il cui costo non è immediatamente percepibile. Si pensi ai ristoranti, agli alberghi, alle sale operatorie in cui l’uso elevato e quotidiano si traduce in importanti volumi di carta e di Tessuto Non Tessuto da smaltire anche, in questo ultimo caso, con accorgimenti particolari, considerata la sua caratteristica di “rifiuto ospedaliero” e quindi “speciale”. Inoltre, i prodotti monouso sono prevalentemente importati dall’estero e come tali non fautori di reddito fiscale. Da un punto di vista sociale ed economico, quindi, si tratta di uno sbilanciamento sostanziale a favore delle spese: - PIL + COSTI. L’importazione dall’estero dei prodotti monouso genera una prevalenza di manodopera delocalizzata e una bassa capacità di controllo dell’intera filiera produttiva; l’utilizzo di tali prodotti implica necessariamente il loro smaltimento e quindi un costo in più, che, per sostenere, le strutture sanitarie devono attingere ai contributi regionali. Tutto questo meccanismo si traduce in minore reddito disponibile per i consumi e maggiore impatto ambientale da gestire con risorse pubbliche non generate da corrispondente gettito fiscale. Limitando, quindi, l’acquisto del monouso solo laddove effettivamente necessario, produrremmo più occupazione e maggiore reddito fiscale. Considerato che, come abbiamo visto, il fatturato complessivo del nostro settore si attesta sui 4200 milioni di euro e che in media il 20% del fatturato è destinato, ad esempio, all’acquisto di prodotti tessili, solo con l’approvvigionamento di questo ultimo fattore di produzione si genera un indotto di 840 milioni di euro di cui il 40% impegnato a garantire occupazione per 10.000 lavoratori. A tal proposito, il decreto legislativo 163/2006 (Codice Appalti) statuisce che l’affidamento dei contratti d’appalto “deve svolgersi nel rispetto


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