Il Falco grillaio in volo su Lavello

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Domenica 25 settembre 2011

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Domenica 25 settembre 2011

La Basilicata Scrigno delle biodiversità

Il falco grillaio

in volo su Lavello ISCQUAQQUAAAAA! Grandi e piccoli questo verso gridavamo (di origine araba, bizantina come sciaraball ?...) sbattendo le mani per spaventare e far fuggire qualche nibbio (per noi erano tutti nibbi, magari grandi e piccoli, non distinguevamo certo le specie dei rapaci ) che si approssimava all'aia della masseria del Bosco delle Rose, nella quale abitavamo tutta l'estate e tutte le festività scolastiche. Nessuno mai ha osato sparare a quelli che pure vedevamo come “nemici” delle innumerevoli nidiate di pulcini che allevavamo in diecine di “alloggi” mobili, i “pagliaridd” che ospitavano una sola famiglia , se pure grande a nostro piacimento a seconda del numero delle uova che ponevamo sotto la chioccia,tutte quelle che la” fascedd” col letto di paglia poteva contenere. Col passare del tempo ,scomparsi i paglairidd, non abbiamo più badato ai negl (gl di famiglia...), non sappiamo dire cosa sia successo di loro in questi decenni, ma una cosa sappiamo per certo , oggi che siamo tornati a porre attenzione ai rapaci della nostra zona, ad osservarli nelle loro maestose evoluzioni ,a fotografarli e riprenderli, oggi abbiamo scoperto che sono numerosissimi, di svariate dimensioni e specie e...abbiamo avuto una splendida sorpresa: Il Falco Grillaio, la cui presenza è tipica delle Murge appulo-lucane, ha scelto in folti gruppi il comprensorio “Bosco delle Rose” , “Il Finocchiaro” e” Iannuzzi “a Lavello. vitantonioiacoviello@tiscali.it

di ENZO CRIPEZZI* a Basilicataè terra dallemille sorprese e dai mille valori, la riscoperta di inestimabili valori storici e paesaggistici si salda con rare emergenze naturalistiche spesso tipiche solo di alcune zone lucane con una importanza di carattere nazionale e comunitaria. I variegati scenari ambientali della Lucania sono l'ingrediente di base per conservare specie di grande interesse scientifico o talvolta per favorirne il loro ritorno. Una di queste emergenze faunistiche è presentenell'agro diLavello doveil mosaicobasso collinare caratterizzato da estensioni cerealicole, stoppie e pascoli residuali fa da cornice a una delle sorprese più gradite dell'ultimo periodo. Compagnie di spericolati volatori planano, picchiano, battono quest'angolo di cielo nella stagione estiva a caccia di insetti, posandosi leggeri sui pali della elettrificazione rurale o sulle preziose masserie storiche del circondario schiamazzando per contendere spazi ad altri abitanti tipici come la Taccola (Corvus monedula) o di notevole interesse come la Ghiandaia marina (Coracias garrulus). Sono Grillai, i piccoli falchi nidificanti nei centri storici del Materano e della Murgia appulo-lucana che fanno la loro comparsa nella buona stagione dopo un viaggio di migliaia di km dai paesi del centro Africa dopo aver superato savane, deserti e distese di mare grazie a una padronanza del volo che ha ben pochi concorrenti. Dopo la stagione riproduttiva, questo migratore ritorna nei quartieri di svernamento africani. Il Grillaio (Falco naumanni) è una specie minacciata e vulnerabile (lista rossa IUCN), in allegato Idella Dir. 79/409 (specie prioritaria) e SPEC 1 (globalmente minacciata), (Birdlife International 2004). Le circoscritte popolazioni europee hanno subito un drammatico trend dagli anni '60 (100.000 individui nella sola Spagna) ai giorni nostri (poco oltre 20.000 individui in tutta Europa) e da qui l'interesse che la specie suscita nelle istituzioni preposte alla tutela ambientale e l'inserimento nelle direttive internazionali. Probabilmente le cause di questa situazione sono da ricercarsi nell'uso massivo di fitofarmaci in agricoltura e nelle trasformazioni ambientali delle aree incolte e dei pascoli. Il Grillaio è tendenzialmente coloniale, da poche coppie a centinaia di individui. L'ambiente d'elezione per questo rapace è costituito da distese aperte, preferibilmente a pascolo ma anche cerealicole, che utilizza per esigenze trofiche dove caccia prevalentemente insetti (in particolare ortotteri e cavallette, da cui il nome) e in misura minore piccoli vertebrati. I siti di nidificazione sono in genere costituiti da cavità e sottotetti sugli edifici storici dei centri abitati o su masserie e strutture isolate nelle campagne. E' simile al più comune “cugino” Gheppio

L

con cui può essere confuso. Ha le ali appuntite tipiche del falconide e la coda lunga con una barra scura. Il maschio si caratterizza per colori piùbrillanti contesta grigio-azzurrae dorso color rosso mattone uniforme con sottoala bianco e ventre crema-arancio. La femmina, più mimetica, è di un rossiccio picchettato di nero con ventre chiaro. Ha una lunghezza di circa 30 cm e una apertura alare intorno ai 60 cm. Il Grillaio giunge dall'Africa a fine aprile e si insedia nelle aree di riproduzione dove sceglie nicchie o cavità in cui, in media a metà maggio, depone 3-5 uova che saranno covate principalmente dalla femmina per 28 giorni. Alla nascita i pulcini sono inetti e coperti di piumino, quindi ancoracoperti dalla femmina mentre il maschio porta loro il cibo. I giovani crescono a vista d'occhio e dopo alcuni giorni anche la femmina procura il cibo insieme al maschio. A circa 4 settimane i giovani si involano ma seguono gli adulti nel circondario dei siti riproduttivi fino a perfezionare l'arte del volo e della caccia, fondamentali per sopravvivere e per sperare di superare con successo la prima migrazione verso l'Africa insieme agli adulti. Il Grillaio da alcuni anni sembra registrare una certa stabilità delle popolazioni e pur non presentando incrementi demografici apprezzabili in valore assoluto, si registrano circoscritte espansioni del suo areale attraverso l'insediamento dipiccole colonienidificanti (230 coppie) in masserie isolate o in quartieri storici cittadini, a ridosso di territori aperti utilizzati per le esigenze trofiche. Si trattaquindi di una dinamicapositiva che probabilmente si avvantaggia anche di una nuova agricoltura di qualità, meno basata sui biocidi, di cui il Grillaio diventa involontario “termometro”dello stato di salute. Tuttavia è una dinamica incerta, vulnerabile, quindi meritevole di attenzioni per garantirne il successo attraverso politiche di uso del territorio serie e non improvvisate. La presenza registrata nel comprensorio “Bosco delle Rose- Finocchiaro-Iannuzzi” dell'agro di Lavello, non solo in periodo di passo migratorio ma anche durante il periodo estivo, lascia presupporre chiaramentecome quest'area sia parte integrante delle importanti aree riproduttive. La Basilicata si conferma scrigno di Biodiversitàalivelloalmeno nazionale,inchiavedel tutto sinergica alle bellezze storiche, ai paesaggi rurali degni delle location cinematografiche, ai siti archeologici alle tradizioni culturali e alla qualità di agricoltura e pastorizia. Le istituzioni regionali hanno grandi responsabilità verso il proprio territorio e dovrebbero mettere a sistema questi valori, tutelarli, promuoverli in un ottica di rispetto e di saggio utilizzo delle risorse. La Basilicata è la vera regione verde d'Italia, tutto l'anno, con un capitale grandioso che non potrà mai essere delocalizzato in Cina o altrove ma che, però, deve essere difeso, utilizzato e promosso con intelligenza perché non si degradi maldestramente e per sempre. E i lucani avrebbero tutto da guadagnarci. *LIPU Onlus

La presenza

dei volatili

non solo nel periodo migratorio la garanzia di una

natura sana

le foto dei falchi a Lavello (qui sopra riportate) sono di E.Nesta e P.Serra

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Il grido di grandi e piccini per spaventare i “nemici” alati


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