PONTE Architettura, Tecnica e Legislazione per costruire

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P O NTE

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ROC ED U RE

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R OGE T T I

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R OC E SSI

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R OD O TTI

FARE ARCHITETTURA

n. 5-2013

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Francia, Lorient, quartiere Quai de Rohan, 1996. Intervento di riqualificazione realizzato dall’atelier Castro & Denissof. Attraverso demolizioni puntuali e addizioni di nuovi volumi è riconfigurato il lotto urbano restituendo nuova permeabilità all’intero quartiere sociale Fonte:www.castro-denissof.com - www.pss-archi.eu - http://fotki. yandex.ru

pare, riqualificare ed innovare il territorio

La demolizione e la successiva nuova edificazione permettono di ideare ex novo l’insediamento, sia dal punto di vista urbano/tipologico, sia dimensionale in riferimento agli alloggi, sia dell’involucro esterno sfruttando le nuove tecnologie. Inserimento: la caratteristica peculiare di tale strategia risiede nel limitare il più possibile la modificazione dell’immagine e della configurazione originaria. La preesistenza viene concepita come elemento “contenitore” che offre la possibilità di operare nel suo spazio interno con nuovi elementi. Questo permette di riqualificare non solo gli elementi tecnologici ma anche gli standard dimensionali degli alloggi e degli spazi sociali. L’addizione: si aggiungono al manufatto oggetto dell’intervento uno o più elementi interamente compiuti, definiti e distinguibili dalla preesistenza. Le addizioni, sia isolate che integrate, possono declinarsi in sopra-

elevazioni, corpi a sbalzo, box, torri, ballatoi, volumi di collegamento che al di là del particolare sistema costruttivo impiegato, dell’estensione dimensionale e degli esiti compositivi, si presentano dal punto di vista tecnologico con soluzioni finalizzate alla massima riconoscibilità delle parti. Questo si trasforma nella ridefinizione delle volumetrie dell’edificio, che si amplia a seconda delle necessità della domanda abitativa e dell’utenza residente. Progettate adeguatamente, secondo alti livelli tecnologici, le parti aggiunte diventano il fulcro dell’operazione di recupero anche sotto il profilo energetico. L’integrazione: caratterizzata dalla fusione di nuovi elementi costruttivofunzionali con quelli del manufatto esistente, tale soluzione, finalizzata tanto all’incremento di prestazioni quanto alla risoluzione di problematiche di natura distributivo-funzionale, ha come peculiarità la forte integrazione

tra gli elementi della preesistenza e quelli nuovi4. La sovrapposizione: struttura l’intervento in una sorta di involucro, inglobando totalmente o parzialmente l’edificio esistente mantenendone però inalterata la struttura originaria. L’involucro storico può trasformarsi nel risultato di una composizione stratigrafica, la cui variabile di complessità aumenta in funzione delle caratteristiche prestazionali richieste. La metodica risulta particolarmente efficace nei casi di deficit prestazionali delle chiusure esistenti e nei casi in cui ci siano profonde carenze nella qualità architettonica del manufatto. È un’operazione che permette una rapida esecuzione ed in particolar modo può essere realizzata con lavorazioni esterne, evitando lo spostamento di un grande vincolo quale l’utenza residente. 4 Turchini, G. 2007. L’arte del recupero edilizio, Milano, Clup Editore. Vai all'indice


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