Ti ho cercata nel mio tempo

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anticipo sull'orario del volo e osservando la progressione inversa dei cartelli segnaletici che tracciavano un countdown di distanza dallo snodo autostradale. Cinque chilometri, due e mezzo, uno e mezzo... Proprio in quel momento Federico decise di spostare la giacca e riporla sui sedili posteriori e il movimento, in maniera del tutto casuale, fece uscire la busta che teneva in tasca, lasciando spuntare la foto fatta da Italo venticinque anni prima. Martina puntava gli occhi fissi su di lui, quasi volesse mandargli un messaggio attraverso il tempo. Faticando a restare concentrato sulla guida prese in mano la polaroid e la portò sul volante, in modo di poterla guardare mantenendo sullo sfondo la carreggiata. L'immagine gradualmente si sovrappose a quella del cartello che diveniva sempre più grande e che indicava, da un lato direzione Milano, dall'altro La Spezia. Doveva proseguire dritto per l'aeroporto ma in quell'istante il dj alla radio, con tempismo perfetto, fece entrare in assolvenza “If you leave me now” dei Chicago. Le immagini del presente e del passato iniziarono a confondersi nella sua mente e si sentì nuovamente travolgere da una forte emozione poi, quasi di riflesso, la sua mano destra iniziò ad esercitare una leggera pressione sul volante facendolo ruotare di poco. La macchina, dolcemente, prese così a svoltare per imboccare la direzione ligure. Era stata una decisione d'impulso, irrazionale. Per una volta, dopo molti anni, aveva seguito il suo istinto e ora si af61


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