enjoyin 2007

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INVERNO 2007/08

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SOMMARIO editoriale

moda

fashion

Vivienne Westwood: stilista camaleontica e visionaria 9 Ai piedi del 2008 13 Gli emergenti della moda 16 Metallo, Tessuti, Pietre 21 Le proposte di Gucci, Krizia e Coveri 23

Vivienne Westwood: versatile and visionary stylist

preziosi & regali

jewels and gifts

Un regalo da... star! 29 Lo stile al polso 31 Il personal shopper... un “angelo” per Top Manager 33 Dorotheum, regali indimenticabili 36

benessere

editorial

Sudarshan Kriya: disciplina yogica per supermanager molto busy 39 In bici... senza muoversi 42 Scienza e medicina: nuove speranze 44 Le palestre? Superate! è l’ora dell’Home-Fitness 47

sport Duello d’alta classe… 51 Non cavalcare… scivola! 54

hi-tech Una casa senza fili 58 Hi-tech sempre con te! 60

Your shoes in 2008 New Upcoming Designers Metals, textiles and stones On stage!

Give me a star Wrist style Personal shopper: an angel for top managers Palais Dorotheum, unforgettable gifts

wellness Sudarshan Kriya. A yoga discipline for very busy managers Ride your bike, without moving Science and medicine: new hope It’s time for Home-Fitness

sport High Class duel Do not ride, slide!

hi-tech Wireless Home Hi-tech always with you!


motori Moto “fatte a mano” 65 Marchi storici alla riscossa! 68

money & job

Le imprese e Basilea2: minacce e opportunità 72 Passaggio generazionale 74 … e dal Paese del Sol Levante: il Kaizen! 76 Values Profile 79

viaggi

Atlantikwall.fr bunker’s village: diario di un viaggio 83 Parigi in rete o in bici? 86 Una settimana a New York 88 Camminando per Teheran… 94

arte & design

Materiali sorprendenti 98 Qatar, carrefour d’incantevoli musei 101 I colori del design 104

sapori

Distillati d’autore 107 L’estetica dei sapori nella cucina moderna 110

specials Hand made bikes Historical brands forward on the foe

money & job Companies and Basel II: threats and opportunities Generation transfer Kaizen. From the Empire of the Rising Sun Values Profile

travels Bunker’s village: diary of a journey Paris: wireless or by bike? A week in New York City Walking around Teheran

art & design Surprising materials Qatar... the land of charming museums Design colours

savours & flavours traduzione The aesthetic of flavours in modern cooking

La guida di enjoyin 113


editoriale

editorial

Niente politica.

Nessun omicidio irrisolto. Nemmeno un cenno ai rincari della benzina o all’effetto serra. Su enjoyin, non troverete nulla di tutto ciò. Il nostro corpo durante le meritate vacanze ha bisogno di riequilibrarsi dopo mesi di stress e posture forzate. Anche per la mente è necessario staccare la spina ogni tanto. Ecco perché abbiamo pensato di bandire dalle pagine del numero di enjoyin che state sfogliando ogni riferimento alla solita “drammatica” quotidianità. Quale modo migliore per rilassarsi che sciare spensieratamente sulle piste innevate di fresco o apprezzare i sapori dei ristoranti tipici della nostra esclusiva meta invernale? Le guide locali ancora più curate che nelle edizioni passate e gli articoli “leggeri” di moda, arte, tecnologia e turismo sono il mezzo con cui tutta la redazione intende augurarvi buone feste. Quindi, che buone feste siano!

Daniele Cerra

Direttore Responsabile

No politics. No unsolved crime. No word on the greenhouse effect or on the cost of oil. We need to relax during holiday: our soul and not only our body needs quiet. And thanks to Enjoyin you will relax. Our magazine proposes you articles on fashion, technology and tourism. And local units are more accurate than in the past. Enjoy your holiday!



Vivienne Westwood: stilista camaleontica e visionaria Vivienne Westwood: versatile and visionary stylist Ai piedi del 2008 Your shoes in 2008 Gli emergenti della moda New Upcoming Designers Metallo, Tessuti, Pietre Metals, textiles and stones Le proposte di Gucci, Krizia e Coveri On stage!

moda

fashion


di rossella nastasi

moda

Vivienne Westwood:

stilista camaleontica e visionaria Vivienne Westwood: versatile and visionary stylist Il Museo di Palazzo Reale a Milano celebra la carriera della regina del punk esponendo le sue creazioni: dalle geometrie destrutturate delle prime collezioni alle arditezze sartoriali anni Novanta e i recenti abiti da grande soirĂŠe

Un ritratto di Vivienne Westwood oggi


moda

In un anno prodigo di ricorrenze per il mondo della

un’artista del mondo della moda come artista e basta, come Giotto o Caravaggio”. E l’arte della Westwood resta nella capacità di far rivivere con i tessuti, i sapienti tagli e il colore, ora l’atmosfera degli ambienti della contestazione post-hippy, ora quella sfarzosa delle corti rinascimentali e barocche.

moda sessant’anni dalla nascita di Maison Dior e del marchio italiano Emilio Pucci, ma anche del decimo anniversario dalla tragica morte di Gianni Versace - l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano insieme con la Camera Nazionale della Moda fanno una scelta controcorrente e dedicano una retrospettiva ad un genio sognatore e anticonformista: Vivienne Westwood, pilastro della moda britannica. L’Assessore on.Vittorio Sgarbi, dichiarato ammiratore della stilista, ha portato la mostra inaugurata nel 2004 al Victoria and Albert Museum di Londra, a Palazzo Reale, sostenendo l’urgenza di “celebrare senza pregiudizi di genere,

Palazzo Reale Museum in Milan celebrates the career of the Queen of punk. In a year in which fashion has to celebrate a lot (Maison Dior and the brand Emilio Pucci were founded sixty years ago, ten years ago Gianni Versace was killed) the municipality of Milan and the National Chamber of Fashion decided to pay tribute to a dreamer and nonconformist stylist: Vivienne Westwood.

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moda

Al pari di Yves Saint Laurent, Giorgio Armani, Emmanuel Ungaro, Karl Lagerfeld e Christian Lacroix, Vivienne Westwood è considerata uno dei guru più influenti della moda mondiale. La sua carriera è iniziata trentacinque anni fa, nella seconda metà degli anni Settanta, quando assieme a Malcom McLaren e la boutique Sex di Kings Road sancì la nascita dello stile punk. Vivienne ha poi sviluppato un suo percorso stilistico originale e personalissimo, sempre guidata dalla sua profonda curiosità intellettuale: dalle destrutturazioni geometriche delle prime collezioni alle sfide tecnico-sartoriali degli anni Novanta, il suo paradigma stilistico riflette un attento e sistematico studio della storia del costume. Premiata come British Designer of the Year nel 1990 e

nel 1991, il suo successo commerciale globale è stato riconosciuto nel 2003 attraverso il titolo di Export Designer of the Year e l’UK Fashion Export Award for Design: la Vivienne Westwood Ltd, infatti, esporta in 86 paesi ed è presente in più di 700 punti vendita nel mondo. Ma il suo posto nella storia del costume e della cultura inglese viene definitivamente stabilito nel 2006, quando riceve l’onorificenza di Dama dalla Regina Elisabetta II per l’eccezionale contributo al mondo della moda.

Commesse del primo negozio Seditionaries

Con i suoi amici davanti al Let It Rock

Town Councellor Vittorio Sgarbi, who declared to be a fan of Vivienne Westwood, took the show to Palazzo Reale from London, where it was opened in 2004 at the Victoria and Albert Museum.

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moda

La Westwood alle sfilate 2008

Vivienne con la destroy t-shirt

La produzione di Viv è molto dinamica, caratterizzata da praticità e inventiva e supportata dalla grande capacità di maneggiare le stoffe che rappresentano i suoi must: il tweed inglese, i tessuti a motivi scozzesi, le percalle a quadretti e il taffettà di seta. La mostra di Palazzo Reale, attraverso ben 150 abiti selezionati dalla collezione privata del Victoria and Albert Museum e dall’archivio personale della designer, restituisce allo spettatore la ricchezza di idee che ha animato negli anni le creazioni della stilista: dagli abiti-slogan dell’epoca punk alle campagne contro l’omologazione di alcune delle sue

ultime collezioni. Completano il percorso cronologico nella carriera dell’artista alcuni video e gli estratti delle sue sfilate più famose. La retrospettiva - visitabile fino al 20 gennaio 2008 - rappresenta la tappa più recente di un tour che sinora ha toccato gli importanti spazi espositivi di Canberra, Shangai, Taipei, Tokio, Dusseldorf, Bangkok e San Francisco. As Yves Saint Laurent, Giorgio Armani, Emmanuel Ungaro, Karl Lagerfeld and Christian Lacroix, Vivienne Westwood is considered to be one of the most influent guru in international fashion.

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di alice ripa

moda

Ai piedi del 2008 Your shoes in 2008 Le calzature dell’estate 2008: colori, glitter, materiali metallici a specchio e soprattutto altezze vertiginose per una donna glamour e sexy. ..e il comfort? Problema, ahimè, solo femminile

Giuseppe Zanotti

La donna consacrata dalle ultime sfilate si muoverà

ancora su vertiginose scarpe-scultura che proiettano la silhouette ad altezze infinite. È senza dubbio la décolleté il modello che incarna il mood del momento: potrà essere completamente vestita, scoprire il tallone o appena la punta, nella chicchissima versione open-toe. Nel fondo ci sarà sempre il plateau oppure il tacco stiletto. I materiali

Summer shoe collection: colours, metallic materials and very high heels for a glomourous and sexy woman. The woman celebrated at the last summer collection will still move on very high heeled shoes able to accentuate her figure.

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moda

Giuseppe Zanotti

Giuseppe Zanotti

proposti più di frequente sono il vitello, la vernice e il grosgrain, ma una tendenza comune è anche l’utilizzo di materiali metalizzati a specchio. Le nuance saranno naturali, ma potranno accendersi improvvisamente in colori brillanti come il blu, il rosso ciliegia, il giallo, il bianco ottico, il verde o il viola. Quasi sempre ricoperti sono i tacchi creati dal designer romagnolo Giuseppe Zanotti, proposti in legno o in metallo decorato. Sergio Rossi ci propone un’estate full colour e celebra la décolleté senza dimenticare la sofisticata stringata di colori metallici o il sandalo gioiello. Altissime le zeppe scultoree firmate Vicini, tripudio di glitter e colori vivaci, ispirate ad una Memphis anni Ottanta. Ma se è vero che i glutei di una donna coi tacchi alti sporgono del 25% in più rispetto a chi preferisce le scarpe basse, il prezzo di essere così inavvicinabile e sexy ça va sans dire resta

un problema di chi li indossa! Nei secoli si sono adottati diversi escamotage per mantenere sane le estremità e sempre sexy la propria immagine. Già nel Settecento la marchesa di Pompadour per restare in equilibrio sui tacchi alti e sottili introdotti a Corte, lanciò la moda di accompagnarsi con un grazioso bastone tempestato di pietre preziose e nastri di seta. Anche le dame veneziane nel XV secolo pur di indossare le chopine (zatteroni in sughero che raggiungevano anche i 50 centimetri d’altezza) si appoggiavano leggiadre sulle spalle di due domestici. Ma oggi su quali “sostegni” possono contare le nuove dame per sopravvivere incolumi alle meravigliose,

Vicini

Vicini

Materials used to create these design shoes go from calfskin to patent-leather but the novelty is represented by mirror metallic materials.

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moda

Sergio Rossi

ma quanto mai scomode creazioni dei più immaginifici designer di calzature? Non c’è che un rimedio: portare con sé un paio di “ballerine”, fide alleate, e se necessario sostituirle con nonchalance a quelle più scomode! Passando all’uomo, che non sembra affatto toccato dalla “questione comfort”, le collezioni proposte per l’estate 2008 confermano la presenza del mocassino, nelle versioni in capretto lucido o scamosciato, coi fondi in cuoio o in neoprene bianco che, col passante sul collo, strizza l’occhio al mondo della nautica. Anche per la prossima stagione gli uomini potranno godersi la comodità degli intramontabili sandali a due bande in cuoio, nabuk o in vernice. E per i fanatici dei pantaloni a tubo, non mancheranno le sneaker e gli ankle-boot, ovvero gli stivaletti stile primi anni Settanta in nero o colori naturali, spesso effetto used. Infine si rivedrà anche la tradizionale derby, nei colori del cioccolato o dell’ecrù, al passo coi tempi anche se ricorda volumi primi anni Sessanta o certi tocchi dandy tipici degli anni Trenta.

Next summer, men will use moccasin in glossy or suède kidskin and sandals with two wedges in patent-leather and leather.

La classica ballerina

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di rossella nastasi

moda

Gli emergenti della moda New Upcoming Designers Le giovani promesse della moda italiana lanciano per la prossima estate una moda divertente e colorata, ricca di tessuti morbidi e di geometrie. I protagonisti del progetto “Incubatore della Moda”, hanno aperto la Milano Fashion Week presentando le loro collezioni sullo sfondo della scenografia dell’artista contemporanea Sissi

Andrea Turchi

Andrea Turchi

Anche in questa edizione è toccato a sette giovani

For next summer collection young stylists propose funny and coloured fashion, rich in morbid and geometric textures. Also at this edition, seven young artists, main characters at “Fashion Incubator” had the opportunity to open the fashion week in Milan. This project, started in 2005 by the municipality of Milan and by the National Chamber of Italian Fashion aims to support and promote the company activities of young talents in the world of fashion.

stilisti, protagonisti del progetto “Incubatore della Moda” aprire la settimana della moda milanese. Il progetto, attivato nel 2005, dal Comune di Milano e la Camera Nazionale della Moda Italiana, ha l’obiettivo di supportare e promuovere le attività imprenditoriali di giovani talenti della moda. Adorisadora, Andrea Turchi, Archivio Privato, Claudio Montias, Cristian Luppi,

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Andrea Turchi

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Archivio Privato

Archivio Privato

Elesila, Oxygene+Lumiere per l’estate 2008 hanno proposto delle collezioni molto interessanti arricchite dalla creazione di una scenografa d’eccezione: Sissi, promettente artista bolognese, che ha già esposto al “MoCa” di Miami, al “Macro” di Roma e al “Brooklyn Museum” di New York. Sissi ha creato, apposta per l’occasione “Sciame in fasci”, istallazione composta da un rovo di linee di ferro intrecciato attraverso le quali

le modelle entravano in passerella. Sissi si è ispirata alle voliere ottocentesche, alle armature corporee e alle strutture in ferro su cui i bambini si divertono ad arrampicarsi nei parchi. Ma venendo alla sfilata, il leit motiv della collezione di Andrea Turchi è la stampa: alcuni elementi della bicicletta, quale la ruota, diventano motivo di ricamo su capi di raso e jersey di seta e motivo jacquard sulla

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moda

Adorisadora

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maglieria che si rifà a volumi e linee che ricordano tanto il bon ton anni Sessanta. “Archivio Privato”, alias Francesco Zambelli, invece si è ispirato ad Eleonora Duse e alle suggestioni evocate dalle stanze del Vittoriale di D’Annunzio, dando vita ad una collezione fatta di sete morbide, drappeggi e plissè che ha tutto il sapore della moda anni Venti e Trenta. In Cristian Luppi dominano i tagli decisi e le asimmetrie geometriche. Lo stilista reinterpreta il kimono creando delle mantelle di cotone o di seta abbinate a gonne o pantaloni Saroual. La maglieria è molto presente con linee aderenti e senza cuciture che segnano il corpo, senza imprigionarlo. Il designer Claudio Montias, che viene da anni di gavetta nell’ufficio stile calzatura e accessori di Gianni Versace e di Dolce e Gabbana, crea la sua creatura: la gaucha di Los Angeles che indossa con disinvoltura abiti dai colori della Pampa argentina e vertiginose scarpe-scultura. Oxygène+Lumière, della designer turca Asuman Samyeli e l’italiana Camilla Giacobini, propone invece una moda comoda e sportiva dalle forme morbide.

Domina su tutto il jersey di colori neutri, bianco, nero e grigio melange, con qualche spruzzo rosso lacca. Lino e seta di colori naturali per le linee morbide, dalla vestibilità ampia della collezione disegnata dalla stilista romana “Elesila”, alias Eleonora Febbo, che interpreta la sua idea di femminilità con abiti comodi, pensati per la quotidianità. Infine con “Adorisadora”, marchio creato da Enrica Volpi, Serena Piller e Sara Melzi, in passerella anche la lingerie, il loungewear e la moda mare ad un tempo colorata e pratica ma anche sensuale. Il team creativo per l’estate 2008 si è ispirato all’Art Dèco e ha disegnato le linee della collezione pensando alle figure del nuoto sincronizzato.

Adorisadora

Adorisadora

Adorisadora, Andrea Turchi, Archivio Privato, Claudio Montias, Cristian Luppi, Elesila, Oxygene+Lumiere propose very interesting collections enriched by the creation of an extraordinary set designer: Sissi, a promising artist from Bologna, who exposed at “MoCa” of Miami, at “Macro” in Rome and at “Brooklyn Museum” in New York.

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di lorenzo carcano

moda

Metallo, tessuti, pietre Metals, textiles and stones Elegante e sofisticata, la donna consacrata dalle ultime sfilate milanesi amerà adornarsi di accessori ricercati e preziosi. Il fascino del metallo, dei tessuti pregiati e delle pietre naturali secondo John Richmond, Amuleti J, Francesco Scognamiglio e Jo No Fui

John Richmond

John Richmond

Sarà adorna di accessori e darà di sé un’immagine

ed emozioni primitive e per la prossima estate propone abiti dalle linee morbide ed una ricercata palette di colori naturali, come la sabbia. L’arte e la natura si incontrano attraverso le tuniche drappeggiate di organza, georgettes o chiffon di seta che ricordano la roccia erosa dal vento o le stampe: quelle a bande concentriche sui

opulenta e sempre costruita la donna della prossima estate: monili, borse e sandali arricchiti di metallo, pietre preziose o materiali naturali le tendenze emergenti delle ultime sfilate milanesi. Gabriele Colangelo, giovane designer del marchio Amuleti J che fa capo al Mariella Burani Fashion Group, per esempio ha creato grandi borse-sacca coi manici in legno dipinti a mano e madreperla incastonata e sandali che avvolgono il piede con fasce drappeggiate ferme alla caviglia costruiti su platform in listelli policromi assemblati artigianalmente. L’intera collezione Amuleti J si ispira a paesaggi esotici e al deserto come territorio di colori

Refined and elegant, women on the catwalks in Milan, love unique and precious accessories. The fascination of metals, of refined fabric and of natural stones imagined by John Richmond, Amuleti J, Francesco Scognamiglio e Jo No Fui. Gabriele Colangelo, young designer of the brand Amuleti J, part of the Mariella Burani Fashion group, created big shopping bags with hand-painted wood handles.

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moda

Amuleti J

Jo No Fui

tessuti ultra-light ricreano le striature multicolore dei quarzi di calcedonia, e le più etniche richiamano l’arte contemporanea di Phil Frost. Le silhouette appaiono allungate, quasi fossero sculture tribali. Diametralmente opposta nei colori e nel mood la collezione firmata John Richmond, stilista inglese cresciuto in Italia che porta in passerella una femminilità dark-rock fatta di stelle, frange e paillette, ma anche di corpetti strizzati e gonne fascianti, accompagnate da giacche dalla linea morbida. Una valanga di proposte per coprire tante esigenze, soprattutto negli accessori, alle volte dal fascino vintage, come per gli occhiali “da diva” o i foulard-turbanti in chiffon di seta, altre dallo stile più deciso, come nel caso delle maxi-bag e dei sandali in vernice nera. Per Alessia Giacobino, designer del marchio Jo No Fui, invece l’abito è una seconda pelle, come una corazza di pizzo e piombo. Il metallo diventa materiale di decoro e trama della collezione: gli abiti in jersey sono illuminati dalle catene, i bracciali sono un patch-work di borchie e catene in galvaniche grezze e ossidate. Non mancano però i freschi caftani con inserti di valencienne e le gonne in duchesse di seta. La palette della collezione

ha come base il bianco, il burro e il nero, con toni di viola intenso, blu e fluo. Anche Francesco Scognamiglio mostra una maniacale attenzione per il particolare: la sua ultima collezione si ispira alle atmosfere eleganti e sofisticate della vecchia Inghilterra. Accessori aristochic ricercatissimi, come le minuscole pochette gioiello tempestate di cristalli montana, o le borse da viaggio di “cocco” e di lucertola. Anche negli abiti il giovane stilista campano predilige materiali luccicanti, come le organze sottili e altre fibre di lusso. Le linee sono futuristiche nelle produzioni sartoriali dai volumi a sfera, le giacche hanno maniche a pagoda e sono arricchite da cristalli e torna in passerella anche l’intramontabile tailleur dal taglio maschile. Molto curate anche le stampe di Scognamiglio nei raffinati toni del bianco perla, del grigio e del blu notte. Opposite to his, in mood and colours, is the collection designed by John Richmond: dark femininity made of stars and sequins, tight tops and binding skirts. Alessia Giacobino, designer for Jo No Fui, thinks that clothing is like a second skin, a lead and lace armour. Last but not least Francesco Scognamiglio who pays particular attention for the refined and elegant mood of old Great Britain.

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di viviana alder

moda

Le proposte

di Gucci, Krizia e Coveri On stage! Le proposte di Gucci, Krizia, Enrico Coveri e C’N’C per la primavera-estate 2008 si ispirano agli anni Venti, Trenta e Cinquanta: in passerella contrasti, geometrie e tanto rigenerante colore

Coveri

Coveri

Accomunati

dalla nostalgia di miti e tempi ormai passati e dalla loro rivisitazione in chiave contemporanea, i marchi Gucci, Enrico Coveri, Krizia e C’N’C - Costume National per l’estate 2008 propongono l’immagine di una donna a volte sbarazzina, altre più sofisticata, che ama sorprendere con colori decisi. È molto sensuale e talvolta provocatoria la moda che Ennio Capasa, direttore creativo del marchio Costume National, ha pensato, per la linea giovane C’N’C. Un sofisticato mix tra sportswear e suggestioni anni Venti: in passerella parka, giubbotti, bluse leggere e pantaloni

della tuta indossati con top délavé e gilet sempre d’ispirazione sportiva ma di seta. Trovano spazio in questo contesto anche gli asimmetrici abiti bon-ton di soffici strati di tulle indossati con la borsa rigida in vernice da portare rigorosamente a mano, e le canotte in jersey nascoste sotto le tuniche multistrato di colori accesi. Drappeggi, sovrapposizioni e tagli in sbieco donano movimento e struttura all’intera collezione. Il For spring/summer 2008 Gucci, Krizia, Enrico Coveri e C’N’C were inspired to the Twenties, Thirties and Fifties: on the catwalks you will see contrasts, geometic shapes and colours.

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Coveri

Coveri


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rosso corallo e il giallo riscaldano i più neutri toni cipria, nero e grigio. Must have della stagione per C’N’C è il foulard che si drappeggia intorno al corpo, si annoda al collo o al manico della borsetta, o diventa uno chantoso copricapo. Krizia invece interpreta la bella stagione con geometrie anni Trenta. Un nuovo minimalismo che si ispira ai film culto dell’epoca del muto Lulù di Wedekind e Metropolis di Fritz Lang. A dominare la collezione è il contrasto: lungo e corto, spalle voluminose su gonne minimal, spalle ad arco, spalline-sottoveste, plissé rigoroso e drappeggio, forma ad anfora e linea a sacchetto, vita alta e vita strizzata, pantalone cargo e pantalone affilato. Sui colori cui la maison è fedele da sempre, il bianco e

il nero, il sabbia e l’argento, Gianluca Capannolo, che ha disegnato la collezione, ha studiato innesti di rosso, fucsia e giallo per dipingere i tessuti: cotone spalmato effetto cocco, poliestere metallizzato, jersey, plastica e i più classici georgette, raso e taffetà. E per la sera ha creato magnifici abiti a sirena, in lamè argento ricamati e arricchiti da una pioggia di frange di seta color glicine. Frida Giannini per Gucci si è ispirata invece alle donne di Alfred Hitchcock e la sua collezione è piena di citazioni anni Cinquanta: gonne a ruota, cortissime, con pieghe e lavorazioni origami, giacchini brevi e aderenti, tubini con applicazioni di onice laccata. Il punto vita è sempre strizzato da cinture imponenti. Oltre al bianco e nero, spiccano il giallo brillante e il rosa shocking. Le

The new woman will be sometimes childish, sometimes refined, a woman who likes to surprise with vivid colours. Young women will be sexy and provocative for Ennio Capasa, art director of Costume National who chose to wisely mixed sportswear and Twenties.

Krizia was inspired by the Thirties: Lulù by Wedekind and Metropolis by Fritz Lang. The collection is dominated by contrasts: long and short, wide shoulders and minimal skirts, just to mention a few.

C’N’C

C’N’C

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moda

Krizia

Krizia

stampe sono floreali o dai richiami artistici, come se provenissero dalla collezione di Peggy Guggenheim. I sandali in vernice hanno sempre il tacco a stiletto e sono stretti alla caviglia da un bracciale metallico. Anche il marchio Enrico Coveri s’ispira agli anni Cinquanta e ripropone il mito delle pin up girl, frizzanti e seducenti bellezze americane. Francesco Martini Coveri, designer della maison, strizzando l’occhio a Cristina Aguilera del video Candyman, rivisita il malizioso baby-doll con costruzioni di fiocchi e sbuffi di seta, applica rouches sugli abiti sirena, intarsia il logo della maison negli abiti scamiciati e li impreziosisce con decori gioiello. In passerella hanno sfilato anche pantaloni al ginocchio dalla linea molto stretta, abiti

sciancrati e goffrati, mini tubini a balconcino dalle gonne vaporose. Le stampe, da anni fiore all’occhiello della maison, raffigurano pesci di un acquario stilizzato, fiori e mosaici coloratissimi. Anche gli accessori sono molto divertenti: bustine profilate di paillette, borse con grafismi flipper, sandali open toe a pois e maxi shopping bag di vernice, tutto a sottolineare anche nei dettagli l’immagine di una donna positiva, sexy e consapevole. Frida Giannini for Gucci took her fashion inspiration by Alfred Hitchcock and the Fifties: black and white, bright yellow and shocking pink are the favourite colours. Last but not the least, Enrico Coveri and pin up girls of the Fifties: baby doll with satin flocks, short sheath dress and funny accessories.

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Un regalo da... star! Give me a star Lo stile al polso Wrist style Il personal shopper... un “angelo� per Top Manager Personal shopper: an angel for top managers Dorotheum, regali indimenticabili Palais Dorotheum, unforgettable gifts

preziosi & regali

jewels and gifts


di francesca sarcina

preziosi

& regali

Un regalo da... star! Give me a star Brilla più di un diamante e dura per sempre. Supera i confini del cielo e si perde nell’immensità delle galassie. Regalare una stella è il modo più sorprendente e incredibile per dire “ti amo”

Would you like to surprise your partner? Here you will find a great idea. Present her with a star. It is a unique gift, and it is brighter and less expensive than a diamond. Many very important people have already received this gift. Look at the sky and, at night, you will see the bright star dedicated to Luciano Pavarotti, Sabrina Ferilli, Francesco Totti or to Robert De Niro, Clint Eastwood, Andrè Agassi shine on you.

Molti VIP hanno già ricevuto questo dono speciale:

basta alzare gli occhi al cielo per ammirare la stella luminosa di Luciano Pavarotti, Sabrina Ferilli, Francesco Totti. Ma anche di Robert De Niro, Clint Eastwood, André Agassi. Un gesto d’amore che supera ogni confine di spazio e di tempo. Un segno indelebile del proprio amore.

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preziosi

& regali

Nata negli Stati Uniti, l’iniziativa “regala una stella” è approdata anche in Italia e l’esclusiva nazionale di questo regalo d’amore è della Digital Web di Parma. La società Name a Star, in collaborazione con l’osservatorio Smithsinian Astrophysical Observatory, ha infatti registrato al Congresso Americano un catalogo delle stelle, aggiornato di anno in anno con il nuovo nome ad esse attribuito. Il regalo, completamente personalizzato, arriva in un plico esclusivo che comprende la scelta della costellazione, il nome della stella, la dedica speciale, la data memorabile e un certificato in carta filigranata oro consegnato in una cornice. Il kit comprende anche una brochure che include una lettera speciale di benvenuto, la scheda dettagliata della stella e della costellazione, la sua storia, il glossario dei termini astronomici e la mappa del cielo con le coordinate celesti della stella, per renderla individuabile con un telescopio. Affinchè il dono sia veramente unico, è possibile abbinare alla stella una dedica altrettanto speciale. Il sito della Digital Web ne mette a disposizione alcune, ma è ovviamente possibile improvvisarsi poeti e scrivere di proprio pugno una frase d’amore a effetto per conquistare il cuore della persona amata. I più romantici sono sicuramente gli uomini. Il quaranta per cento delle richieste, infatti, arriva da innamorati che vogliono regalare una stella a una donna; nel venti per cento dei casi sono le donne che si dichiarano a un uomo e poi, naturalmente, ci sono anche le stelle donate ad amici, familiari, aziende. Chi desidera annotare il nome della propria stella in un altro Registro, quello Universale della Volta Celeste depositato in Svizzera, può fare riferimento alla Psn Distribution. Anche in questo caso la procedura è molto semplice: basta indicare il nome della persona a cui si vuole dedicare la stella e una data che consenta di selezionare una costellazione. Il destinatario riceverà un kit composto da una mappa generale delle costellazioni, una mappa dettagliata della sua costellazione, la stella che gli viene intitolata e il certificato che attesta il

battesimo della stella a suo nome, con dettaglio delle coordinate astronomiche. Ma l’originalità non ha confini; se, infatti, si ha un’azienda o una nuova attività da promuovere, l’azienda Psn Distribution propone incredibili soluzioni per utilizzare anche nel business questo servizio, trasformando in stelle agenti, clienti e consumatori. Un’idea, a dir poco... spaziale!

If you want to buy a star, just type regalaunastella.it or starregistryitalia.it, write the name of your partner and a date: it could be the birth date or your anniversary, according to what you would like to celebrate. That’s it.

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di sante dattola

preziosi

& regali

Lo stile al polso Wrist style Giovani, sbarazzini e che sanno distinguersi. Queste le caratteristiche dei ragazzi degli anni 2000, votati al divertimento e attenti alla moda, con un occhio particolare agli accessori… anche nella scelta dell’orologio

3 Metri Sopra il Cielo - Breil Tribe

Che ore sono?

é l’ora di scegliere l’orologio giusto, che si abbini adeguatamente al proprio look e che sia fatto del materiale giusto! È l’acciaio l’elemento che fa tendenza negli ultimi anni, le case costruttrici si sbizzarriscono nella ricerca formale e propongono linee per tutti i gusti e per tutte le età: la scelta è vastissima ma l’aspetto fondamentale è che l’orologio, oggi, si indossa proprio come un capo di abbigliamento. Per i più giovani è la linea Breil Tribe quella che fa tendenza e non è un caso che in questa stagione proponga una linea ispirata alla storia d’amore simbolo per la generazione dei ragazzi di oggi, quella di “3 metri sopra il cielo”, il libro “cult” di

Federico Moccia, poi diventato film e quindi musical. La lucentezza dell’acciaio circonda il logo del cuore alato trafitto da un pugnale, il tatuaggio dei due protagonisti della storia. Quadrante rosa per le romantiche e mondane ragazze come Babi, la protagonista femminile, quadrante nero per i duri che vanno al massimo, proprio come Step, protagonista maschile. E anche come Massimiliano Varrese, idolo Young, jaunty and unique. These are the main characteristics of trendy people of the year 2000: they want entertainment, they are always up to date and prefer accessories, such as watches. What time is it? It’s time to choose the right watch, right for your style and in the right material.

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delle teenager, interprete del personaggio di Step nella versione musical e testimonial maschile negli spot televisivi Tribe by Breil. La linea Turn, sempre di Tribe, è invece dinamica e trendy proprio come le ragazze per cui è stata pensata: quadrante asimmetrico su cui si disegnano striature di colore che creano giochi di contrasto. Cinturino rigorosamente d’acciaio, semplice ed essenziale. Giorgio Armani propone invece cinturini dalle tinte tenui in coccodrillo o pelle lavorata per orologi a cassa tonda e numeri in cifre arabe, il tutto impreziosito da ghiere di cristalli, non smentendo il suo legame al classico che si sa, è sempre di moda! E se Armani rimane il must dell’eleganza, Roberto Cavalli si contraddistingue da sempre per la sua eccentrica originalità. In collaborazione con i Sector Group ha realizzato linee di orologi che sono un perfetto connubio tra precisione e design. La progettazione avviene con tecnologie avanzate: dalla grafica del quadrante agli studi di vestibilità del cinturino. Stile tagliente e inconfondibile anche per gli orologi D&G Time, marchio lanciato all’inizio del 2000, rilanciato quest’anno anche da un’accattivante campagna televisiva. Il logo è più che altro il simbolo del mondo del divertimento e quindi della nightlife: in compagnia degli amici, in giro fino all’alba... Ed è invece per il giovane sportivo la linea Nike Timing, ormai presente sul mercato da diversi anni. Gli orologi sono caratterizzati dalla dinamicità della forma e dagli accostamenti di materiali diversi. Pratici per l’attività sportiva ma ottimi anche per essere indossati dopo, per dichiarare la propria natura atletica senza rinunciare al look. Ma è Paris Hilton, la regina della mondanità e del gossip che stupisce ancora lanciando la propria personale linea di orologi. Presentata in Italia nell’ottobre del 2007, la linea “Paris Hilton Watches”, è per definizione l’unione del fascino e dello stile. Big Square, Mini Square, Charms e Floating Numbers sono i nomi delle quattro linee della collezione: forme originali, colori femminili e strass scintillante in pieno stile “Paris”. Assolutamente glamour, assolutamente per fashon victim!

Turn - Breil Tribe

The trendy material is steel: watch manufacturers love to play with shapes and propose lines for every taste and every age. And watches today are no more accessories but a must. Let’s discover together the new proposals for the new collection. Breil Tribe has a line inspired to the love affair told in “3 metri sopra il cielo” by Federico Moccia. Giorgio Armani proposes watch straps in delicate shades, while Roberto Cavalli confirms his love for versatile oddness.

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di maria ciancaglini

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Il personal shopper... un “angelo” per Top Manager Personal shopper: an angel for top managers Un consulente prezioso. Un suggeritore di stile sempre up-to-date su ristoranti, negozi e tendenze a livello nazionale e internazionale per vivere con allure, glamour e serenità il vostro soggiorno

I regali ti stressano? La tua giornata è una vera e

A un tratto, come per incanto, il dilemma svanisce… ed ecco entrare in scena il professionista degli acquisti. Il cosiddetto personal shopper! Figura, il più delle volte femminile, con innate doti relazionali e di comunicazione. Ha una perfetta padronanza almeno

propria lotta contro il tempo? Che cosa regalerò all’amministratore delegato? E alla sua segretaria? Stasera dove porterò il cliente a cena? Quale sarà il ristorante più à la page di questa città? Come mi vestirò? Starò meglio in blu o in grigio? I quesiti incalzano veloci. Svettano, protagonisti, nei mille pensieri che già galoppano a ritmi compulsi, nella mente dell’uomo d’affari. Stacanovista infaticabile. Col tempo che scema, inesorabile, perché iper-indaffarato.

A precious consultant. An up to date advisor on restaurants, shops, national and international trends for top managers, who do not have time and energy to go shopping but need someone who help them choose. If you think that you need help, call a personal shopper.

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di una lingua straniera e un’eccellente conoscenza degli angoli più reconditi e più espressivi della città e dei suoi dintorni periferici. Offre assistenza privata durante tutto l’arco di tempo che il turista si ferma in terra estranea. Ma la definizione esatta di personal shopper? Persona che dietro compenso assiste altre persone a selezionare e a comperare cose di qualsiasi tipo: abbigliamento, oggetti d’arredamento, regali per le ricorrenze, cadeau aziendali, ecc. Un consigliere provetto, per l’appunto. Può accompagnare i clienti per i negozi, oppure acquistare in vece loro. è un artista delle compere, senza dubbio! Frequenta show-room, piccole botteghe artigiane, outlet, mercatini, gioiellerie e pelletterie, negozi d’antiquariato, di porcellane rare e quant’altro. Nulla scappa al suo occhio attento. Altri luoghi dove puoi incontrare questo good angel delle spese? Of course, nei lussuosi negozi per indicare all’elitaria clientela gli abiti migliori, gli arredi più pregiati, o lo stile più appropriato in base alle esigenze di ognuno. Oltretutto, ti “segue” per utilizzare al tondo il tuo esiguo tempo libero. Se c’è il desiderio d’effettuare compere di gran qualità, ma non puoi dedicare che poche manciate di minuti. Tra le altre cose, dà pure una sorta di consulenza d’immagine. Deve essere, perciò, al passo con i tempi. Aggiornato all’ultima ora. Avere gusto e personalità “da vendere”, gran savoir faire, cultura e deve pure essere un po’ psicologo per comprendere, in prima battuta, il carattere e le esigenze della persona che ha dinanzi. Il personal shopper è la tua guida individuale nell’intrigato e fascinoso mondo delle compere. Specialmente quando l’acquisto è importante, di notevole valore, e hai bisogno di un parere imparziale da contrapporre ai tuoi gusti personali. é un personaggio che è sempre al posto giusto nel momento giusto. I percorsi dello shopping sono integralmente studiati, magari passeggiando nelle stradine e nei vicoli nascosti, alla scoperta di quei negozietti inusitati o caratteristici, oppure comodamente in un’automobile a noleggio, o in taxi nel più completo comfort. Questo mestiere si è da pochi anni diffuso in Italia (2004/2005, ndr.). é facile trovare professionalità di questo genere nelle famose città come Milano, Roma, Firenze, Napoli, Torino, Venezia… Riassumendo. Il personal shopper, dunque, è una persona spigliata. Positiva. Solare. Determinata. Insigne ispiratore. Ti farà vivere piccole emozioni legate alla scoperta di luoghi inusuali e renderà il tuo “girar per

vetrine” piacevole, semplice e divertente! Ti condurrà “per mano” nelle boutique delle grandi griffe dell’alta moda. Cercherà per te il regalo più adatto per ogni occasione. Ti guiderà tra le botteghe artigiane, chicche della nostra tradizione. Tessuti e complementi d’arredo per la tua casa, oggetti d’arte e d’antiquariato. Potrai, inoltre, acquistare i migliori prodotti locali, vino e gastronomia gustandone l’originario sapore delle lontane origini. Frequenterai locali e ristoranti à le dernier cri. Un’ occasione di relax e di benessere in una SPA (beauty farm, ndr.). L’acconciatore più cool del momento. Uno chauffeur a tua completa disposizione. L’atelier, o la boutique aperti per te anche fuori orario… questo e ancora per coccolarti e farti vivere e assaporare lo shopping senza tensioni. Senza stress. All’insegna della gioia, della calma e della distensione! A personal shopper is a fee only advisor who help you choose and buy everything: clothing, furniture, gifts, business gifts and so on. He/she can go with you shopping or go instead of you as as he/she knows your tastes. You can find this good angel in Milan, Florence, Naples, Turin or Venice.

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di anna nannini

Dorotheum,

regali indimenticabili Palais Dorotheum, unforgettable gifts A Vienna, città d’Arte e Cultura, il sontuoso Palais Dorotheum, la più antica casa d’Aste del mondo

Per la sua storia improntata alla grandezza asburgica

di un miliardo di persone nel pianeta; per parteciparvi dal vivo occorre prenotarsi almeno un anno prima. I valzer poi hanno sempre accompagnato eventi, balli, spettacoli, cerimonie nei grandiosi Teatri, nei romantici Caffè, nelle dimore borghesi come nei sontuosi Palazzi: la Hofburg, sfarzosa residenza imperiale voluta dagli

e per la sua posizione favorevole, Vienna è la città mitteleuropea per eccellenza; nel periodo delle feste natalizie acquista una speciale magia, vestendosi di luci e di suoni, suoni di quella musica immortale creata dai grandi compositori che lì sono nati o vissuti e che portano nomi come Mozart, Schubert, Strauss, Beethoven, Mahler, tanto per citarne solo alcuni. Rinomato in tutto il mondo è il celebre Concerto di Capodanno, che si tiene nella Sala del Musikverein eseguito dalla Filarmonica di Vienna, seguito da più

In Vienna, town of art and culture, there is the Palais Dorotheum, the oldest auction house all over the world. It was opened by Emperor Joseph I in 1707. It came to light as a pawn shop on an old convent and it became one of the most important auction houses.

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Asburgo, come lo Schonbrun, maestoso Palazzo estivo degli Imperatori, e il Municipio, le Chiese, il Teatro dell’Opera, tutto si esprime in grande a Vienna. Tra i monumentali palazzi ce n’è uno aperto a chiunque e da non perdere, per la sua architettura e per la sua antica tradizione, il Palais Dorotheum, inaugurato esattamente 300 anni fa, nel 1707 dall’Imperatore Francesco Giuseppe in persona, giubileo che la Casa d’Aste quest’anno ha celebrato con importanti eventi e battute di massimo livello, oltre a tutto con l’apertura delle Aste anche a Milano, di cui la prima è quella dedicata ai gioielli, seguita dai vetri. Nata come Monte di Pietà e Banco di pegni, la Dorotheum (che deve il suo nome per essere sorta sull’antico convento delle suore dorotee) è divenuta nei secoli una delle più attive Case d’Asta di tutto il mondo: non c’è settore che non venga coperto, dall’Arte antica a quella moderna, dalle armi al design di alto livello, dai mobili alla gioielleria e agli orologi delle più importanti e prestigiose marche. All’interno della Casa d’Aste, il comfort la fa da padrone, e non solo nelle lussuosissime sale dedicate alle vendite

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all’incanto, ma anche con una galleria rutilante di oggetti preziosi dove è possibile acquistare, come in un negozio di lusso, monili tra i più straordinari e rari, di tutte le epoche, tanto da essere definita la più grande gioielleria di tutta l’Austria: pare che sia uno dei luoghi più propizi per trovare un’idea per un regalo speciale, per un investimento mirato, ma anche soltanto per soddisfare un capriccio, appagare un proprio raffinato senso estetico… E, come luogo d’incontro di appassionati d’arte e collezionisti, ci si può soffermare al secondo piano del palazzo nelle comode poltrone del Caffè Dorotheum, che rispetta in toto l’antica tradizione e l’atmosfera di locali viennesi del passato di pasticceria, una pasticceria che non ha uguali al mondo, dove gustando una fetta della celebre Sacher si può seguire l’andamento delle Aste nelle vicine sale.

Art lovers and collectors can meet at Dorotheum Cafeteria where they can find the old tradition and atmosphere of the typical Austrian cafeterias and where they can taste a delicious slice of Sacher torte.

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Sudarshan Kriya: disciplina yogica per supermanager molto busy SudarshanKriya. A yoga discipline for very busy managers In bici... senza muoversi Ride your bike, without moving Scienza e medicina: nuove speranze Science and medicine: new hope Le palestre? Superate! è l’ora dell’Home-Fitness It’s time for Home-Fitness


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di carla rossi

Sudarshan Kriya: disciplina yogica per supermanager molto busy Sudarshan Kriya. A yoga discipline for very busy managers Un mini-yoga ma sta al pari col tradizionale… se addirittura non lo sconvolge. Venti minuti di rituale quotidiano e…

I

“ l primo passo è rilassarsi. L’ultimo passo è… rilassarsi”. Sulle paciose onde di questo suo “adagio” His Holiness Sri Sri Ravi Shankar (ideatore della Sudarshan Kriya) ha edificato i pilastri portanti della filosofia di vita che ha abbracciato. Art of Living, per l’appunto. O meglio, “Arte di Vivere”, questo è il nome tradotto nel nostro idioma! Smile. Positivity. Quite. Il trinomio vincente. Tre bodyguard anti-stress… se ci sono fedeli e ci seguono passo, passo la vita va da sé. E per il verso giusto. Ma a tutta prima chi è esattamente Sri Sri Ravi Shankar? Nasce nel 1956 da un’importante famiglia del Sud dell’India. Uomo naturale e spontaneo anche con persone provenienti da ogni esperienza di vita. Un leader spirituale noto in tutto il mondo. Il guru della gioia. L’uomo che “fa la differenza”. Non predica alcuna religione ma insegna, attraverso l’esempio, il significato più vero della spiritualità: essere pienamente felici. Personaggio eclettico che merita d’essere esplorato a fondo. Sempre contento. Sempre solare. Sempre positivo. Con un incredibile sorriso sulle labbra. Forse, anzi senza dubbio, il più gran maestro di meditazione vivente. Oggi uno dei più attivi portatori di pace nel globo. Sogna la pace e un mondo senza divisioni. Un mondo d’amore: libero dallo stress e dalla violenza. Visita ogni anno più di cinquanta nazioni, incontrando regnanti, personalità della politica e del business, legislatori, scienziati e decision-maker di livello internazionale e immense The first step is to relax... the last step is to relax. This is the motto by His Holiness Sri Sri Ravi Shankar, the creator of Sudarshan Kriya. His Art of Living is based of three simple words: Smile. Positivity. Quite.

Sri Sri Holiness Ravi Shankar

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folle, rimane storica la celebrazione del 25° di Art of Living a Bangalore: quattro giorni di festa, duemilioni e mezzo di partecipanti da tutto il mondo. Lo invitano ai congressi psicanalitici in America, nei centri olistici, in Germania. Gli incontri pubblici e privati, con Sri Sri, sono fonte d’ispirazione per i leader in ogni campo. In India, milioni di persone seguono il suo insegnamento. E i suoi discepoli si stanno moltiplicando anche nel resto del pianeta. Ravi Shankar, capo indiscusso del Movimento “tocca” fino in fondo chi lo incontra. Anche in Italia sono sorte sedi dell’Art of Living e di ciò dobbiamo dare lustro al dottor Roberto Sanlorenzo, che dopo aver conosciuto personalmente il maestro di

vita Ravi Shankar e approfondito le sue lezioni, ha dato origine alla realtà “Arte di Vivere” anche nel nostro Paese. Cos’è Art of Living? Una delle più grandi organizzazioni non governative di volontariato, a livello mondiale, che offre programmi educativi, strumenti pratici e processi esperienziali per la gestione dello stress. Nonché per risolvere conflitti, migliorare la salute e vivere la vita con maggiore gioia ed entusiasmo. Sri Sri, pur attingendo al patrimonio spirituale dell’India, trae spunti dalle varie tradizioni religiose e culturali dell’umanità. Secondo l’“Arte di Vivere”, esistono sette livelli dell’esistenza umana: corpo, respiro, mente, intelletto, memoria, ego e sé. La salute, nell’insegnamento della guida mistica

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del movimento, non è intesa, tout court, come assenza di malattia, ma coincide con l’armonia di questi sette step. L’Art of Living insiste sull’importanza d’imparare tecniche per preservare, o ristabilire quest’euritmia. Ce n’è più di una… ma ora, interessiamoci della pietra miliare tra le tecniche, insegnate da Sri Sri, medico della mente e dello spirito. La perla dei suoi programmi. Il Sudarshan Kriya (dal sanscrito, “azione purificatrice che permette di avere la chiara visione della propria natura”). E di cosa si tratta? Una potente e al tempo stesso semplice tecnica di respirazione che elimina lo stress riportando chi la pratica al momento presente. è un metodo di respiro basato sulla filosofia yoga. Una filiazione ma anche un’evoluzione del Pranayama (sempre dal sanscrito, indirizzare, o immagazzinare energia vitale) Yoga. Il Sudarshan Kriya lavora con il respiro nella sua duplice natura. Assunzione d’energia vitale e rilascio di tossine e ritmo. è stato messo a punto per innescare un processo di guarigione che porta l’individuo a godere di notevoli benefici. Fra cui, il maggior senso di soddisfazione nella vita quotidiana, incremento della capacità di gestione delle emozioni e dello stress e, perciò, miglioramento della salute globale.

Particolare enfasi è posta, anche, sul lavoro corporeo finalizzato ad acquistare consapevolezza del legame fra emozioni e sensazioni del corpo, come strumento di conoscenza di sé. Sorriso, positività e tranquillità sono i punti cardine del vivere bene! Perciò, facciamo tesoro di quest’onorevole concetto! Il corso di Sudarshan Kriya dura pochi incontri. Al termine siamo autonomi e liberi di praticare questo toccasana tutti i giorni. Efficace, easy e svelto. La pratica, una volta acquisita, comporta solo venti minuti. Ottimo per uomini d’affari, personalità e politici, con tempi ristrettissimi da dedicare a se stessi. Risultato? La vita all’insegna della salute fisica e mentale, della serenità e della pace. Un dolce tuffo nelle limpide acque di un oceano cheto. Un volo soave nei cieli tersi dell’ottimismo… positivity! Per saperne di più: per aziende e manager: www.apexcourse.org; general public: www.artedivivere.org – www.aivu.org. Who is Sri Sri Ravi Shankar? He was born in South India in 1956 in a very important family. He does not teach a religion but a new art of living: “be completely happy”. He is a very versatile person, always happy, a sunny character, a dreamer we should know more.

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di elena silette

In bici... senza muoversi! Ride your bike, without moving Nato negli Stati Uniti per poi diffondersi, come spesso accade, anche in Europa, lo spinning è ormai una delle attività sportive preferite dagli amanti del fitness del nostro paese, sedotti dalla possibilità di bruciare molte calorie faticando, certo, ma soprattutto divertendosi

Fino a qualche tempo fa nelle palestre e nei centri fitness

sbalordito assistendo a una lezione di spinning. Vedere una ventina di uomini e donne, inguainati in tute hitech con tanto di pantaloncini imbottiti, magliette griffate traspiranti e cardiofrequenzimetri al polso, che pedalano a velocità inaudite alzandosi e abbassandosi da una bici che al posto delle ruote ha un pesante volano

l’utilizzo di biciclette da camera, le cyclette, era considerato poco più che un passatempo a basso dispendio energetico che, al massimo, poteva andare bene come riscaldamento prima di iniziare l’allenamento “serio”. Oggi l’indoor cycling ha assunto le dimensioni di un vero e proprio fenomeno di costume che, sotto il nome di spinning, è probabilmente l’attività fisica più apprezzata dagli assidui frequentatori dei centri fitness più rinomati. Attenzione però. Chi fosse rimasto al tempo delle tranquille pedalate sulla cyclette vecchia maniera, durante le quali si poteva addirittura sfogliare una rivista patinata di gossip e scambiare quattro chiacchiere con i compagni di allenamento, rimarrebbe sicuramente

Spinning was invented in the United States and spread later all over Europe. Today it represents one of the most appreciated activities by fitness lovers. Not longer ago, in gyms and fitness centres, exercise bikes was an exercise one could do reading or speaking to someone. Forget the old exercise bike, experts speak of “indoor cycling program” on high tech bikes. You pedal faster and faster, in a small room, with other 20 people, sweating as if you were riding the tour.

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Stili e correnti Lo spinning è una disciplina sportiva che si basa su tecniche di allenamento aerobiche codificate dallo statunitense Johnny G. Spinner. Introdotto in Italia intorno al 2000, attualmente è presente in tutte le palestre più esclusive, dove i corsi si tengono all’interno di apposite sale attrezzate. La disciplina originale si è differenziata nel corso degli anni e oggi vengono insegnati diversi stili e, all’interno dello stesso stile, si conta un numero decisamente vasto di tipologie di lezioni. In linea di massima, tutti gli stili (Schwinn, 3B, Race e altri ancora) prevedono lezioni di intensità variabile nel tempo per il miglioramento delle funzionalità cardiovascolari, addestramenti di rafforzamento muscolare in cui si simulano salite ripide, allenamenti per migliorare l’agilità caratterizzati da pedalate rapide eseguite staccandosi dal sellino e, per finire, lezioni di lunga durata per la tonificazione e l’eliminazione dei grassi.

metallico, è qualcosa di molto diverso dai classici “dieci minuti di cyclette”. Tanto più che mentre la classe riversa fiumi di sudore spingendo sui pedali, l’istruttore scandisce incomprensibili comandi in inglese, cercando di superare con la voce la musica che invade la sala a volumi da discoteca. Al di là di quello che si potrebbe pensare vedendolo dal di fuori, lo spinning è in realtà un ottimo sistema di allenamento al coperto che riesce a stemperare il forte impegno fisico grazie a un ambiente reso divertente dalla musica e dagli istruttori i quali, oltre a scandire i comandi di allenamento e a spiegare le dinamiche del tipo di lezione che si sta svolgendo, contribuiscono a creare lo spirito di gruppo e ad alleggerire la tensione fisica variando i ritmi e la resistenza della pedalata. È proprio il mix tra puro divertimento e disciplina atletica di alto livello ciò che rende lo spinning uno dei corsi di fitness più apprezzati ed efficaci proposti dalle palestre di tutto il mondo.

Spinning is a good training invented in America by Johnny G. Spinner. In Italy arrived in 2000 and now the most fashionable fitness centers have at least one course. It is a very mix between entertainment and sport. There are many different styles and types. Spinning is an aerobic exercise that takes place on a specially designed stationary bicycle in which you pedal to the music and do what instructor says.

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di alice ripa

Scienza e medicina: nuove speranze Science and medicine: new hope Il professor Riccardo Rosati, titolare della Cattedra di Chirurgia Generale dell’Università degli Studi di Milano, ci parla dei progressi della medicina in campo oncologico

Tra le patologie che più incutono timore, il cancro è

senza dubbio una delle meno note. Questo accade sia per via della complessità delle forme nelle quali si può manifestare, sia per il proliferare di una serie di luoghi comuni, falsi miti e informazioni diffuse attraverso il passaparola che di scientifico hanno ben poco ma che, nonostante questo, contribuiscono a creare un immaginario comune cupo e misterioso, troppo spesso apparentemente privo di speranza. Per dirimere dubbi e perplessità sui tumori e cercare di delineare lo stato dell’arte dei vari rami medici che si occupano di affrontare questa malattia, Enjoyin ha intervistato uno dei più autorevoli luminari che operano in Italia, il professor Riccardo Rosati, docente universitario, ricercatore e Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Mininvasiva dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano. La parola “tumore” suscita sempre una certa soggezione, anche per via di una generale disinformazione. Quali sono le armi più efficaci che la scienza e la medicina mettono a disposizione per combattere il cancro? L’arma più efficace per combattere il cancro è la prevenzione della malattia, seguita dalla diagnosi precoce. Sono infatti questi gli strumenti che consentono la guarigione dal tumore. Conoscere gli aspetti epidemiologici di un tumore ed i fattori di rischio vuol dire identificare i soggetti a rischio e mettere in atto programmi di sorveglianza o terapie poco invasive che consentono di diagnosticare e rimuovere lesioni potenzialmente cancerose prima che si sviluppino e quindi prima che diano origine alla malattia neoplastica aggressiva.

Riccardo Rosati, MD, FACS - Professor of Surgery University of Milan - Director General and Minimally Invasive Surgery - Istituto Clinico Humanitas, Milan

We interviewed Riccardo Rosati, University Lecturer at the Postgraduate School in Surgery of the University of Milan.

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un esempio possono essere i risultati che si ottengono sul tumore del retto o dell’esofago operando pazienti selezionati dopo una chemio-radioterapia preoperatoria, risultati superiori a quelli ottenuti ad esempio dalla sola chirurgia.

Negli ultimi dieci anni quali sono stati i più significativi passi in avanti compiuti in ambito oncologico? Quanto la scienza ha migliorato le condizioni di vita dei malati? I progressi più significativi stanno nell’aver capito che la cura del tumore non risiede in un’unica competenza specialistica ma che si ottiene con lo sforzo combinato di un team multidisciplinare: chirurgo, oncologo, radioterapista, endoscopista ed altri ancora, svolgono un ruolo sinergico ognuno con un contributo essenziale nella cura del paziente. La grande attenzione poi alla qualità di vita che si offre al paziente oncologico ha consentito di sviluppare protocolli di cura con terapie meno invasive in grado di garantire risultati eccellenti.

Parlando di pazienti e non solo di malattie, al di là della scienza e della medicina cosa si può fare per migliorare la qualità di vita di chi ha un tumore? Innanzitutto dirgli la verità, totale o quasi totale. Non si può pensare di combattere una battaglia insieme a un paziente se si parte da una condizione di mezze verità o falsità propinate per un finto pietismo che alla fine non fa bene ne al paziente ne a chi lo deve curare. Il paziente ha una sua dignità che deve essere rispettata anche nella durezza di una diagnosi cattiva. Si deve stringere una alleanza fra chi cura e chi lotta per sopravvivere. Ogni giorno conquistato è un giorno in più ed è conquistato insieme, garantendo il massimo del benessere fisico e psichico per il paziente.

Su quali aspetti si sta focalizzando la ricerca oncologica? Quando si vedranno i primi risultati concreti? Bisogna distinguere tra la ricerca di base, biologia molecolare e genetica su tutte, e la ricerca clinica che è volta a verificare quale sia la combinazione migliore tra farmaco, protocollo terapeutico multidisciplinare e tecnica chirurgica avanzata. I risultati, soprattutto per gli approcci multidisciplinari, si vedono già adesso:

Il nostro sistema sanitario nazionale, troppo spesso sotto accusa in Italia, è considerato all’estero uno dei migliori a livello mondiale. Quali sono in campo oncologico i nostri maggiori punti di forza? È una domanda a cui è difficile rispondere. Facile pensare “In Italia abbiamo Veronesi”, un grande medico che ha avuto dei meriti enormi, soprattutto nel portare nella vita di tutti i giorni della gente comune il problema del “tumore” oltre che ovviamente nell’aver capito la validità della chirurgia conservativa della mammella in un ambito di approccio integrato alla malattia. In Italia abbiamo in ogni settore dei grandi professionisti che possono tranquillamente essere considerati dei maestri nella cura dei pazienti oncologici a livello mondiale (vedi foto). Un esempio fra tutti è quello della chirurgia mininvasiva oncologica, cioè quella tecnica che permette di eseguire interventi di chirurgia oncologica attraverso piccoli fori sulla parete addominale o toracica del paziente invece che grandi incisioni, con un grande beneficio per il paziente, tecnica in cui i chirurghi italiani sono sicuramente tra i pionieri. Relativamente alla ricerca e all’innovazione, come si pone l’Italia a livello internazionale? Si può ancora parlare di fuga dei cervelli?

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Sicuramente il nostro paese non investe in ricerca e neppure nei giovani. Per emergere occorre un’enorme perseveranza ed una grande forza di volontà. All’estero, soprattutto negli USA, i meccanismi attraverso cui il giovane fa ricerca, ha una giusta remunerazione e progredisce, sono decisamente più accessibili. Nonostante questo, chi avendo il “cervello” resiste nel nostro paese, ritengo sia allo stesso livello di chi ha avuto possibilità di lavorare in una realtà differente. Certo che è ben diverso farsi tutto da soli (modello italiano) rispetto al lavorare in un ambiente dove tu ti devi occupare di una sola cosa (la tua eccellenza) e tutta l’infrastruttura lavora per te. Sembra un discorso complesso ma sto parlando ad esempio di “clinical data manager” in un paese in cui il registro della casistica è spesso tenuto manualmente da qualche medico o studente di buona volontà e raramente il medico ospedaliero o universitario è dotato addirittura di segretaria!

“inquinano”? Prendiamo dal progresso quello che c’è di buono ma senza esserne schiavi, forse è solo questo il trucco. Se, come recita il motto, prevenire è meglio che curare, quali sono le “cose da fare o non fare” per ridurre al minimo il rischio di tumore? Conoscere i fattori di rischio, familiari o ambientali, ed agire di conseguenza per la prevenzione o la diagnosi precoce; vivere una vita il più sana possibile (citare fumo, alimentazione o stile di vita mi sembra fin troppo banale) e imparare a conoscere il proprio corpo e le sue forme di comunicazione. Per concludere, cosa può fare ciascuno di noi per aiutare la ricerca? Questa è forse la domanda più difficile. Probabilmente non può fare nulla di attivo (la cena di beneficienza per questa o quella lega o associazione lasciano il tempo che trovano) ma può forse battersi perché a livello politico il problema della salute e della ricerca possa essere recepito come un problema vitale nell’economia e nello sviluppo scientifico e sociale di una nazione. Appoggiare tutte quelle risoluzioni che a livello istituzionale spingono nella promozione della cultura medica e della ricerca in genere è forse il solo modo in cui il cittadino può dire: “ho fatto qualcosa anche io”.

Tra OGM, inquinamento atmosferico e radiazioni dei telefonini, negli ultimi anni il dibattito su cosa sia realmente cancerogeno ha dato adito al proliferare di una serie di falsi miti. Cosa c’è di vero? Sicuramente l’ambiente ha un grande impatto nelle genesi del cancro, ma è molto facile esagerare. D’altronde, chi è disposto a rinunciare al telefonino o all’auto solo perché

Il prof. Surendra Narne e il dott. Umberto Fumagalli Romario, medici dell’equipe che collabora con il Prof Rosati

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di elena cranchi

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Le palestre? Superate! è l’ora dell’Home-Fitness It’s time for Home-Fitness Il prestigioso marchio Performance nasce dall’esperienza di E.R. Rovera, azienda leader nel mercato italiano ed europeo nel settore Home Fitness

Recum Bike “Dragonfly”

Odio

le palestre! Tutte. Odio quelle anguste e sotterranee perché sono caverne popolate da orridi ercolini ululanti. Detesto quelle grandi, luminose e alla moda perché bisogna fare il mutuo per l’abbonamento annuale, le ragazze alla reception hanno la superbia delle dive di Hollywood e ti guardano con supponenza se non “affitti l’armadietto” (che costa più di un box, in centro, a Milano). Dulcis in fundo, nelle prime gli istruttori sono gli ultrà del muscolo, nelle seconde non ti si avvicinano se non hai la 36 e non assomigli ad Elle Mcperson. Vi state domandando come possa tenermi in forma? NON MI MUOVO DA CASA. Non ci credete? Chiedetelo a Gianni Rovera, che ha introdotto l’home fitness in Italia.

ER ROVERA, azienda leader nel settore Home-Fitness e tra le più qualificate nel settore dell’attrezzo sportivo. Come e quando nasce? è stata fondata nel 1955 da mio padre, Ernesto Rovera. La nostra storia è legata al Tennis da Tavolo. Continuiamo a produrre i tavoli in Italia, ma ormai e’ un mercato di nicchia.

I hate gyms. I hate them all. I hate the small and underground ones where you find terrible hawling little Hercules. I hate the up to date ones, where receptionists look at you as if they where starlets and men do not look at you if you wear something larger than an extra small and you do not look like Elle McPherson.

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Come mai il Tennis da Tavolo? Papà era figlio di una nota famiglia produttrice di mobili. Aveva a disposizione del legno e da lì…

L’Home-Fitness? Guardi che è un concetto assolutamente rivoluzionario. Non tutti abbiamo tempo di andare in palestra ma tutti abbiamo nell’arco di una giornata un’ora che, con lo strumento adatto, possiamo utilizzare per tenerci in forma.

è iniziata l’avventura… Si, pensi che ne caricava quattro o cinque sulla Cinquecento a balestra corta e li consegnava personalmente nei negozi del torinese o milanese.

E voi ne producete parecchi? Per ogni esigenza: pedane per il footing, ciclocamere, ellittiche, vogatori, elettrostimolatori e le nuove pedane vibranti.

Poi? L’Azienda è cresciuta e trentacinque anni fa ho iniziato a guardare il mondo del fitness. Abbiamo iniziato a produrre attrezzi come il mini vogatore e l’estensore.

E chi più ne ha più ne metta! In palestra però ci sono degli istruttori che vigilano sul corretto utilizzo degli attrezzi. A casa come possiamo tenerci in forma senza rischiare di farci male? Abbiamo creato il TELEFITNESS, il PERSONAL TRAINER TELEMATICO, abbinato alla ciclocamera. Con una semplice telefonata si accede ad un sistema di allenamento personalizzato. è stato messo a punto sui testi di Cooper, medico NASA, autore dei programmi di alimentazione, fitness per astronauti e piloti US AIR FORCE.

Fortunata intuizione o passione? Io ero uno sportivo ed avevo la necessità di tenermi in allenamento. Le palestre inoltre erano ghettizzate. I templi dell’omino Michelin!!! Sì! Erano il regno dei culturisti. Mancavano le culture del fitness e del wellness. E voi cosa avete fatto? Abbiamo riprodotto macchine da palestra con spazio e costo contenuto e abbiamo creato un nuovo modo di vivere lo sport.

I know what you are thinking. How can I be very fit, if I do not go to a gym? Ask Gianni Rovera, the manufacturer of home-fitness in Italy.

Vibrotech Plus

Ellittica Mantis

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benessere

Nessun punto debole insomma? Er Rovera coniuga innovazione e preparazione. L’assistenza nel post-vendita è continua. A proposito di vendita, dove si possono acquistare i vostri prodotti? La linea Rovera nella grande distribuzione e la linea Performance nei punti vendita specializzati. Il vostro prodotto di successo? Difficile da dire. Ogni anno esce un nuovo prodotto. Sicuramente sta suscitando grande interesse la pedana vibrante. Funziona davvero? Assolutamente sì. Non creda agli spot televisivi però…

Pedana Footing Dallas

Mi sta dicendo che non bastano dieci minuti al giorno di “tremori” per aver un corpo perfetto? Direi di no! Ma è un rivoluzionario metodo d‘allenamento: le vibrazioni interessano il 95% delle fibre muscolari contro il 40% di un allenamento convenzionale. In forma senza fatica: che sogno!!! Abbiamo coronato il sogno delle donne: la ginnastica passiva! Abbiamo venduto 8.000 pezzi in tre mesi. E, per chi ama ancora sudare? Qualche novità? Abbiamo eliminato la monotonia. Il Bike Trainer de Luxe e il Footing Trainer permettono di collegare la ciclocamera e il tappeto al PC di casa. Oltre a grafici e statistiche sull’allenamento ci sono video che danno l’impressione di correre all’aria aperta. Fantastico! Quanto conta il design? Il fitness è fondamentale nella vita delle persone e lo è nell’arredamento della casa. Gli oggetti non devono essere nascosti ma esibiti. Per il futuro? Ci regala qualche anticipazione? No!!! Non me la sento di rovinare delle sorprese… Grazie, corro a casa! Anzi… in casa! ER ROVERA, and its famous brand Performance, are leader in the Italian and European market. The company was founded in 1955 by Gianni’s father. Let’s discover together how it went.

Pedana Vibrante Vibrotech

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sport sport Duello d’alta classe… High Class duel Non cavalcare... scivola! Do not ride, slide!


di giovanni bonomo

sport

Duello d’alta classe… High Class duel La scherma come “sport”. Due avversari si confrontano in un incontro convenzionale e cavalleresco

Un assalto di scherma in una gara mondiale

E

“… AL FIN DELLA LICENZA IO NON PERDONO E TOCCO! IO NON PERDONO! NON PERDONO E TOCCO!”. Questo remoto distico di Cyrano de Bergerac, uno dei più illustri spadaccini di tutti i tempi, elargisce a tutto tondo il concetto di “scherma”. Concetto, peraltro, parecchio esaustivo. Perciò nobiltà, eleganza, abilità, coraggio, onore, cortesia, onestà, determinazione, precisione, ottimismo. Certo! Elevatezza d’animo e nella storia lontana combattimento pressochè esclusivamente ad appannaggio dell’aristocrazia (nobiltà). Commistione di mosse -attacchi e parate- raffinate (eleganza). Agilità, sveltezza, scioltezza (abilità). Sangue freddo, intrepidezza (quindi coraggio). Dignità, decoro, rispetto (onore). Il saluto prima della contesa (cortesia). Morigeratezza e lealtà verso regole, codici e il proprio antagonista (onestà).

The main characteristics of a fencing match are nobleness, courage, elegance, ability, honour. Fence match has been also called the intelligent force, because of this peculiar characteristics.

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sport

Decisione, risolutezza (determinazione). Puntualità, scrupolosità, accuratezza nel portare a termine le mosse (precisione). Infine, Bergerec ancor prima di infliggere la “stoccata” già custodisce in cuor suo la tranquillità, la certezza della vittoria (pensiero positivo). La scherma, come già riportato, è uno sport con radici nobili e fondato su alti valori umani e sportivi. Da secoli le più importanti e ricche famiglie assoldavano maestri di scherma per insegnare i segreti di questa disciplina ai propri rampolli. Forse per questo motivo, ancor oggi, quest’arte (nell’ambito della scherma antica arte marziale) è vista da molti come esclusiva e insolita. L’etimologia italiana della parola “scherma” (coprire, schermare, ndr.) è probabilmente collegato all’idea della spada come strumento nato non per colpire, ma come strumento difensivo. La scherma ai giorni nostri è uno sport altamente educativo tanto da essere stato definito “la forza intelligente”. La scherma moderna, è uno sport di scontro, con la sua eredità di tradizione,

“codici” e “regole”, discende direttamente dalla storica arte di maneggiare la spada in combattimento, o in duello ed è collocata tra le discipline olimpioniche. Tecnicamente la scherma comprende tre armi bianche. E ogni specialità ha le sue regole e i suoi bersagli. Il “fioretto” arma leggera sviluppatasi nel diciottesimo secolo, pesa non più di 500 grammi. Il bersaglio valido è delimitato al solo tronco. Colpisce solo di punta. è definita “arma convenzionale” (cioè soggetta a convenzioni di combattimento). Gli incontri di fioretto richiedono una tecnica eccellente e possono essere molto animati. Il fioretto, di fatto, è lo strumento più difficile. La sciabola, di contro, può infilzare, tagliare e colpire di taglio. è la versione leggera della sciabola It is based on codes and rules and comes from the historical art of handling the sword. Fencing matches can be battled using different arms: sabre, foil and swords require different codes and techniques.

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sport

da cavalleria. L’obiettivo idoneo è costituito dal busto, la testa e gli arti superiori (escluse le mani). Anch’essa è “arma convenzionale”. “Di punta”, ancora, come il fioretto, è la spada. Erede della spada da duello. L’arma più pesante in assoluto. La mira, questa volta, include tutto il corpo. Non comprende alcuna convenzione di competizione. E le azioni fondamentali di base? Il saluto. Nella scherma, come in ogni sport di combattimento la gentilezza e il rispetto sono di fondamentale importanza. La guardia. Posizione di base dello schermidore. è pronto per un’azione di difesa o di attacco. Il passo avanti. é il movimento con il quale ci si avvicina all’avversario. Il passo indietro. All’opposto, si evita l’avvicinarsi dell’avversario. L’affondo. è la posizione finale del corpo in una situazione d’attacco. è la volta delle parate. “Prima, o mezzo cerchio”. “Seconda”. “Terza”. “Quarta”. “Quinta”, ma solo per la sciabola. Ora le dinamiche d’attacco. La “botta dritta”.

La”cavazione”. La “battuta” e “botta dritta”. E il “filo”. La spada, colpendo di taglio dà luogo a differenti azioni. Grande avvento d’evoluzione nella scherma! Nel 1938 l’invenzione del fioretto elettrico vince il concorso indetto dalla Federazion International d’Escrime e rivoluziona il mondo della scherma. è il risultato dello studio di un appassionato schermidore e insieme tecnico scrupoloso e brillante, ingegner Sergio Carmina. Il sistema di segnalazione viene definitivamente adottato nel 1952 ed è tuttora in uso in tutto il mondo schermistico. Ampio successo! La scherma deve molto all’Italia. I nostri schermidori alle Olimpiadi hanno sempre ben figurato, basti pensare che l’arte del “tirar di scherma” è la disciplina che nella storia dei giochi olimpici ha portato più medaglie al bottino italiano. Divertimento, competizione con gli altri, socializzazione, miglioramento dello stato di salute sono ragioni ragguardevoli per affacciarsi propensi a questa ex arte marziale d’elite! This sport is also based on some fundamental actions such as greetings, en garde, lunge and parry, touch and riposte, just to mention a few.

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di pierluigi regiroli

sport

Non cavalcare... scivola! Do not ride, slide! Il Reining Horse. Dall’America, uno dei più raffinati e spettacolari insegnamenti sportivi equestri!

Monta western

Il Reining è la disciplina western, al presente, più in

tradizionale possiamo battezzare questa specialità il dressage dell’equitazione a “stelle e strisce”. Il Reining è una competizione molto difficile ma accattivante. A dir poco stupenda. Per essere capita veramente richiede larga competenza in fatto di cavalli western. Il Reining, l’equivalente in italiano di “tra le redini”, trae le sue origini dal lavoro con il bestiame svolto nei ranch dai cow-boy che si servivano dei cavalli per

voga nel nostro paese. Nata negli States, venticinque anni or sono, è detta “l’arte dello scivolare”… ma con stile! L’unica specialità della monta americana che, con tutta possibilità, presto entrerà a far parte degli sport olimpici. Oltretutto ha, altresì, una posizione di spicco nell’ambito del mondo equestre internazionale. Invero, nelle arene di tutto il globo si svolgono gare di Reining Horse E centinaia di destrieri e cavalieri (ancor detti “scivolatori”, ndr.), di ogni livello tecnico, hanno modo di esibirsi e dare dimostrazione della propria maestria. Per fare una similitudine con l’equitazione

Reining is a western riding competition for horses that is in fashion in Italy at the moment. This discipline came to light in the US 25 years ago and it is called the art of sliding... with style.

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sport

raggruppare, spostare e tenere insieme le mandrie nelle sconfinate praterie. I cavalli dovevano essere agili, docili e veloci e rispondere repentinamente ai comandi dettati dall’utilizzo delle redini da parte dei loro cavalieri. Con il trascorrere degli anni i cow-boy, orgogliosi dei loro equini ben addestrati e pronti al lavoro, cominciarono a cimentarsi in competizioni. I cavallerizzi dotati di ampia preparazione e destrezza, eseguivano una serie di manovre che suscitavano l’effervescenza del pubblico al quale era demandata la nomina del binomio (cavallo/ cavaliere) preferibile. Suddette performance costituirono le fondamenta dello sport omonimo. è un’arte, quella del Reining, che mette in risalto la finezza e l’armonia del nobile quadrupede coniugata con la ricercatezza di mosse del cavaliere. E la razza legittima del cavallo? Quarter Horse naturalmente. Il più adatto! E il Reining ne glorifica tutte le sue peculiarità. Questa razza è così chiamata, giacchè è la più lesta nel “quarto di miglio”. Davvero la più celere in assoluto. Corsiero molto eclettico. Versatile. Possiede quello che gli americani chiamano: good mind, ovvero intelligenza mista. Ha disponibilità verso l’allenamento e l’apprendimento, buon carattere, costanza, affidabilità. è ognora vigile agli ordini del suo “padrone” e se è in sintonia, si può manifestare gaio, vivace e giocherellone. I Quarter Horse sono cavalli americani, derivati da incroci tra purosangue Arabo, Mustang e cavalli di razza Spagnola. Sono soggetti particolarmente a “sangue caldo”, docili, duttili, atletici e prestanti. Molto utilizzati dai cow boy per il lavoro. E come già riportato danno il massimo nelle attività che richiedono cow sense (letteralmente il “senso della mucca”, ndr.) che è un vero e proprio istinto, comparabile, in un certo qual senso, a quello dei cani pastore. Nel Reining l’equino deve muoversi in maniera perfettamente autonoma e i comandi devono essere impartiti dal cavaliere in modo pressoché impercettibile affinché possano risaltare, soprattutto, l’apprestamento e l’allenamento dell’altezzoso “mezzosangue”. In gara il cavallo compie molti esercizi e disegna molte figure secondo una sequenza stabilita da un pattern

Alcuni accessori per la monta western

Probably in the near future it will be also an olympic discipline. Reining is a horse competition where riders guide the horses through a precise pattern of circles, spins, and stops. It is a very difficult and at the same time very appealing sport.

Quarter Horse

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sport

(percorso). Deve far perno su di una zampa posteriore e girare assai velocemente in modo corretto ed elegante (spin). Correre a velocità differenti, ci sono cambiamenti di direzione da compiere senza fermarsi e c’è l’esercizio più strepitoso che è senza dubbio lo stop (sliding-stop). L’animale è lanciato a tutta velocità e al precetto del maestro d’equitazione blocca gli arti posteriori e prosegue in scivolata per parecchi metri. Dopo l’alt, facendo perno sugli arti posteriori, solleva gli anteriori e si getta come un gatto nella direzione opposta (roll-back). Ma quel che incanta un po’tutti è il modello di monta “non coercitiva”: le esercitazioni non si possono compiere se il cavallo è “tirato” o “forzato” e per ogni manovra deve essere dato soltanto un leggerissimo suggerimento. Il Reining, come tutta la monta western (detta da sempre monta da lavoro, ndr), è certamente un’occasione libera

di andare a cavallo ma anche uno stile di vita. Non esistono “protocolli” o forme particolari. Ed è pure per questo che attira la nostra attenzione! Cosa considerevole per questo sport, oggi molto trendy e abbastanza dispendioso, è il lato sportivo. Cioè questo genere di monta e questo sistema di andare a cavallo. L’aristocratico “quattrozampe” esprime tutte le sue potenzialità in una corsa che dura così pochi minuti ma che è il risultato di un duro lavoro e di un gravoso impegno. E questo è un altro punto a suo favore. Alla sua intelligenza! Alla sua signorilità! Alla sua noblesse! Nonostante si tratti di un “lavoratore” a dir poco indefesso…

Sires chosen for this discipline are Quarter horses. Their name comes from their speed on the quarter of mile. These horses are fast, versitile, have the so called good mind and a good disposition.

Quarter Horse in libertà

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Una casa senza fili Wireless Home Hi-tech sempre con te! Hi-tech always with you!

hi-tech

hi-tech


hi-tech

di sante dattola

Una casa senza fili Wireless Home Dall’impianto stereo ai collegamenti tra TV e PC, per godere del miglior intrattenimento hi-tech domestico cavi e fili non servono più!

Con

il proliferare dei dispositivi elettronici e digitali che negli ultimi anni hanno invaso le nostre case e che, come il PC, la macchina fotografica digitale, l’home theatre e i telefonini, sono diventati ormai parti integranti del nostro arredo domestico esattamente come la TV o il frigorifero, si è assistito a un esponenziale aumento della massa di cavi di collegamento che si aggrovigliano antiesteticamente sul pavimento o dietro gli angoli meno visibili degli armadi. Verificato che gli sforzi per progettare case con cablature omnifunzionali si rivelano troppo poco lungimiranti – basta l’arrivo di una nuova tecnologia come la fibra ottica per costringere a dover rivedere l’impianto cablato di casa – sembrerebbe non esserci altra soluzione se non rassegnarsi a vedere le nostre case trasformarsi in una palude di mangrovie di

rame. In realtà il progresso delle diverse tecnologie di comunicazione wireless permette di utilizzare qualsiasi nostro dispositivo elettronico – scelto con la dovuta accortezza – senza dover impiegare un solo filo. Pensiamo, per esempio, alla possibilità di navigare in Internet e accedere a tutti i servizi Web utilizzando un impianto di trasmissione Wi-Fi. Portatili, palmari, console di gioco e qualsiasi altro dispositivo che può navigare in Internet sono infatti ormai compatibili con il sistema Wi-Fi che, per chi non lo sapesse, permette di diffondere la copertura Internet in tutta la casa You do not need anymore wires to connect the stereo or your TV and PC. Now everything is wireless. Every year new digital device become part of our home: PC, camera, home theatre, mobile phones. And every one has its wires that mix up, get tangled with the other.

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hi-tech

periferiche come le stampanti fotografiche, beh allora al momento dell’acquisto di un nuovo giocattolo hitech, verifichiamo che sia compatibile con lo standard Bluetooth, tecnologia senza fili che permette, appunto, di far comunicare le periferiche più diverse. Molto più recenti, per finire, sono nuove tecnologie multimediali per vedere sul nostro maxischermo LCD, stando seduti comodamente in poltrona, i film presenti nella memoria del nostro computer. Apple TV, questo il nome del nuovo prodotto di Apple che svolge tale funzione, permette di vedere in TV i contenuti multimediali salvati su un PC che si trova in un’altra stanza!

senza dover stabilire collegamenti fisici via cavo. Con un portatile di ultima generazione, dopo aver collegato all’uscita telefonica ADSL o alla centralina della fibra ottica un dispositivo/antenna chiamato Access Point, possiamo così collegarci a Internet con il nostro portatile, spostandoci tra le stanze o da un piano all’altro della casa senza mai perdere la connessione così da potere, per esempio, fare la spesa on-line direttamente dalla cucina! Sono ormai ben lontani i tempi in cui per poter riprodurre un’esperienza cinematografica nel nostro salotto era necessario disseminare per casa una trama di cavi che, dal sistema di lettura del DVD, raggiungevano i cinque satelliti di amplificazione del nostro impianto home-theatre. Ormai tutte le maggiori case produttrici offrono infatti sistemi di amplificazione in versione wireless che garantiscono un’ottima resa del suono. Se poi ci siamo stancati di ricordarci dove abbiamo nascosto il cavetto di collegamento tra il telefonino e il computer per effettuare la sincronizzazione delle agende o se dal nostro computer partono troppi fili verso le varie

But technology helps us solve this problem. You have to choose the right device, but in a few you will get rid of that jungle of wires you have in your living room! Thanks to a Wi-Fi system you will be able to surf the net in your kitchen or living room, forgetting where the “physical” connection is, and using an Apple TV, you will watch the movies saved on your Mac in another room!

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hi-tech

di mario izmi

Hi-tech

sempre con te! Hi-tech always with you! Piccoli, belli e multimediali: ecco i gadget tecnologici che stanno cambiando le nostre abitudini

Sono ancora in molti a pensare che i computer siano

degli ingombranti e sgraziati oggetti – di solito molto difficili da usare - da relegare nell’angolo di uno studio e da utilizzare solo in caso di estrema necessità, leggasi “per lavoro”. In realtà negli ultimi mesi la nascita di una serie di prodotti portatili di nuova generazione ha rivoluzionato il concetto stesso di computer, trasformandolo da un nemico da affrontare con non pochi problemi in un compagno non solo di lavoro ma anche, e soprattutto, per l’intrattenimento. Accade così che importanti multinazionali come Apple, Nintendo, HTC o Samsung concentrino i loro sforzi per realizzare una serie di prodotti di facile utilizzo che rispondano alle specifiche esigenze ludiche e professionali dei nuovi consumatori dell’era digitale. Prendiamo, per esempio, il famosissimo iPhone di Apple e il concorrente HTC Touch. Ormai definitivamente abbandonata l’idea di telefonino come oggetto che serve solo per effettuare e ricevere chiamate, questi due innovativi dispositivi tascabili sono delle vere e proprie centrali multimediali personali che possono memorizzare grandissime quantità di dati e permetterci, ovunque ci troviamo, di guardare film, scorrere fotografie e ascoltare musica. Il tutto viene gestito attraverso un sistema di controllo davvero molto intuitivo che si attiva trascinando la punta del dito sullo schermo facendo ruotare tridimensionalmente lo sfondo. Dotati di un design molto curato – aspetto che per i dispositivi elettronici di nuova generazione è considerato ormai una caratteristica comune a tutti

Apple iPhone

Small, beautiful and multimedia: here you will find the technological gadgets that are changing our habits. Many still think computers are huge and graceless objects. Nothing is more far from reality: go and see entertainment devices by Apple, Nintendo, HTC or Samsung and you will discover a new digital world.

HTC Touch

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hi-tech

Nintendo DS

i prodotti di successo – e compatibili con tutte le più diffuse tecnologie di comunicazione senza fili, l’iPhone e l’HTC Touch sono da considerarsi il primo vero passo evolutivo verso la futura stirpe di telefonini e sono già considerati oggetti di culto tra i trend setter. Una seconda linea evolutiva dell’hi-tech è quella che riguarda la miniaturizzazione dei classici computer portatili che, per quanto si fregino da sempre di questa definizione, in realtà non possono certo considerarsi comodi da trasportare. In questo senso, l’HTC Shift – prodotto poco più grande del palmo di una mano -, o il Samsung QT1 che, a fronte di dimensioni di poco superiori, vanta una potenza di calcolo e di elaborazione grafica che nulla ha da invidiare ai classici portatili, sono diventati rapidamente il punto di riferimento del mercato. Perfetti per essere utilizzati anche a scopo professionale, soprattutto da chi viaggia molto per lavoro, questi due piccolissimi computer ci permettono nella pratica di svolgere lo stesso tipo di operazioni che possiamo compiere in ufficio anche quando siamo in attesa di un volo all’aeroporto o ci troviamo fuori sede. Per finire, cosa dire dell’oggetto di culto per eccellenza per i patiti dei videogiochi? Con oltre quaranta milioni di esemplari venduti in pochi mesi nel mondo, un design accattivante e grazie all’impiego delle più moderne tecnologie di controllo vocale e il doppio touch screen, il famosissimo

Nintendo DS è probabilmente il prodotto tascabile più innovativo presente in commercio. Oltre che regalo perfetto per fare la felicità dei più piccoli, Nintendo DS, grazie a giochi quali Brain Age e altri quiz e rompicapo, è anche l’oggetto del desiderio dei “grandi” che vogliono mantenere la mente giovane e allenata. The famous iPhone by Apple and the counterpart HTC Touch are more than a simple mobe. With them it is possible to watch movies, pictures, listen to music. A new high tech trend is set by the miniaturizing of personal computers: think of HTC Shift (bigger than a hand) or Samsung QT1. Last but not least Nintendo DS, the more innovative portable device on the market now.

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HTC Shift




Moto “fatte a mano� Hand made bikes Marchi storici alla riscossa! Historical brands forward on the foe

motori specials


di amelia valletta

motori

Moto

“fatte a mano” Hand made bikes Un viaggio attraverso le ultime produzioni delle più rinomate case motociclistiche evidenzia una nuova e sorprendente tendenza: la moto in edizione limitata, sempre più personalizzabile e rigorosamente “fatta a mano”!

Vyrus 985 C3 4V, un gioiello della tecnologia e del “saper fare” delle aziende italiane

Negli ultimi anni, sempre più spesso, il consumatore

europeo sembra interessarsi a prodotti super esclusivi, di “ultranicchia”, che gli permettano di differenziarsi e di sfoggiare oggetti quasi unici. Questo atteggiamento si risolve nell’edizione di prodotti a tiratura limitatatissima, nati sovente da operazioni di co-branding e co-marketing di marchi esclusivi. Un’operazione di mercato che

A journey in the world of bikes. A new trend has been set: bikes in limited edition, customizable and hand made items.

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motori

Dettaglio Vyrus 985 C3 4V

riguarda le più diverse categorie merceologiche, dall’auto all’arredamento, dall’accessorio di moda al prodotto hitech, e che esprime un valore particolarmente sentito nel mondo del motociclismo, dove la costruzione di molte moto è un processo unico in cui la più avanzata tecnologia è plasmata dall’eccellente artigianalità. Proprio per questo motivo ogni moto può essere costruita su misura del cliente stesso, il quale, oltre al ricco catalogo offerto dai produttori, può richiedere soluzioni a sua discrezione che lo portano a possedere non più “solo” una moto, ma una sorta di gioiello, un prodotto capace di offrire quei valori aggiunti come emozioni e appagamento destinati a durare in eterno. Parliamo di moto sportive al top di gamma, dove la ricerca di prestazioni e l’esclusività del mezzo sono

In the last years, the interest of European consumers is on exclusive products, that let them feel unique. Therefore, companies are more and more interested in co-branding and co-marketing operations of exclusive brands.

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motori

Desmosedici RR: di casa Ducati, Moto derivata dalla MotoGP sia come design che come componentistica e motore

le motivazioni che spingono le più blasonate case costruttrici e i più arditi preparatori a realizzare delle vere e proprie special derivate dalla serie. Solitamente si procede con l’elaborazione del motore finalizzata alla ricerca della massima potenza, elemento considerato fondamentale insieme alla riduzione del peso ottenuto tramite l’utilizzo di materiali leggeri e allo stesso tempo resistenti quali carbonio, magnesio, titanio. Quindi le chiavi fondamentali del successo sono potenza e leggerezza. Nelle moto sportive il lusso va ricercato dunque nell’aumento delle prestazioni e nella ricercatezza dei dettagli, caratteristiche che, oltre a farne un bell’oggetto da vedere, contribuiscono a realizzare un mezzo rapido e preciso, in pista e in strada, ambito dal motociclista più esigente. Chiediamo ad Alberto Benazzi, industrial designer ed esperto in trasportation, alcuni approfondimenti sui più innovativi modelli. Un ruolo di protagonista, ci spiega, spetta sicuramente alle moto italiane. A partire dalla MV F4 1000c.c., una delle moto più esclusive e costose mai create (ne sono

stati prodotti soli 100 esemplari), voluta dal Presidente Claudio Castiglioni per celebrare il genio del più famoso progettista. Una moto magica, dove la cura estrema per il dettaglio e la scelta della componentistica più esclusiva si sposano con un propulsore appositamente configurato per ottenere prestazioni emozionanti. Un altro esemplare interessante è rappresentato dalla “Macchia Nera”, nata dalla NCR di Bologna. È ancora un prototipo più che una moto in produzione e costituisce il massimo dell’espressione racing per quanto riguarda le special, con un motore bicilindrico “testastretta” Ducati profondamente rivisto ed elaborato. La Desmosedici RR di casa Ducati, è una moto derivata dalla MotoGP sia come design che come componentistica e motore, con un V4 capace di erogare 200cv e un peso a secco di soli 171 Kg.

Every bike can be built on customer needs, and the result is a jewel able to satisfy and excite its owner. A few example are MV F4 1000c.c., “Macchia Nera” by NCR in Bologna.

MV F4 1000c.c.: moto da 100.000€ Creata in onore di Clauio Castiglioni

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di anna scarpati

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Marchi storici alla riscossa! Historical brands forward on the foe I marchi storici rinascono sposando sempre più il design e continuano ad incontrare i favori di un pubblico attento e colto

Serie Le Bambole 07 disegnata in origine per B&B Italia nel 1972 ed ora nei nuovi tessuti completamente sfoderabili. Foto Oliviero Toscani

Qualcuno parla di un rinnovato gusto per il vintage,

ovvero per quei prodotti più che ventennali dotati di qualità intrinseche e fascino superiori ad omologhi moderni e per questo universalmente riconosciuti quali oggetti cult. Un fenomeno che ha generato in questi ultimi anni una gran quantità di progetti “ridisegnati”, sotto il profilo dell’estetica e della prestazione e pronti ad essere proposti sul mercato con nuovi posizionamenti e codici di accesso. Gli esempi sono più che altisonanti. E le conferme ci arrivano da mondi estremamente diversificati, come quello

Historical brands revive thanks to design that is able to meet the needs of a more and more attentive and educated public. Some say we are living a renovated taste for vintage, that is to say those items produced more than 20 years ago that are now considered cult objects. This passion for vintage let some brands produce a huge quantity of items redesinged as far as aethetic and performance are concerned. Cars, furniture and tecnology are the worlds in which this new trend set.

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Fiat 500 3/4 topview

Fiat 500 3/4 front

dell’auto in primis ma anche quello del mobile e della tecnologia. A cominciare dalla nuova Fiat 500 ispirata alla celebre citycar torinese di Dante Giocosa e arrivata sul mercato internazionale lo scorso 4 luglio, esattamente cinquant’anni dopo la presentazione del “cinquino” del 1957. Un progetto interessante, destinato ad un pubblico nostalgico ma anche colto, selezionato, attento, che non vuole una vettura semplice ed economica votata alla grande distribuzione bensì un gioiellino esclusivo, unico nel suo genere. Le forme, soprattutto, negli interni sono vintage: il cruscotto ed il volante, sono realizzati con un materiale plastico che ricorda la bachelite del vecchio modello, così come il sistema delle informazioni per il conducente, accuratamente racchiuse in un unico strumento circolare posto dietro il volante. Gli accessori non mancano: il tettuccio in vetro, borse per il vano della plancia, un cargo-box estraibile da sistemare sotto la plancia centrale, il supporto per l’iPod e barre porta-

oggetti d’ogni forma e dimensione. Manca solo la mitica “doppietta”, che solo chi ha guidato una 500 originale sa cos’è. Un progetto quello della nuova 500 che ha portato fortuna ed un rinnovato prestigio alla casa torinese, oltre che a un sensibile – si parla del 18.7% - incremento dei fatturati. Sportività, competizione, sfide e vittorie sono, oggi come allora, nelle prime pagine del vocabolario Abarth, un altro grande marchio italiano che quest’anno ha rilanciato. Lo Scorpione è tornato: lo dimostra la conquista del titolo italiano Piloti al rally di Sanremo, con Giandomenico Basso e Mitia Dotta a bordo di Grande Punto Abarth. Progetti di questa natura sono sempre più frequenti nel panorama del design italiano. Al Salone del Mobile di

Fiat 500 interno

Fiat 500 interno

The new Fiat 500 is inspired to the very famous citycar designed by Dante Giocosa exactly 50 years ago. This new car is designed for a nostalgic and educated, selective, attentive public that desires a juwel, unique in its genre and not a mass utility car.

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motori

Milano, quest’anno abbiamo assistito ad un generale rilancio di alcuni noti brand italiani. La serie “Le Bambole 07” disegnata nel 1972 da Mario Bellini per B&B Italia, simbolo di un nuovo modo di vivere e di abitare, più libero, informale, trasgressivo, dove la gente giovane si sedeva sugli schienali e sui braccioli, ed oggi riproposta nei nuovi tessuti completamente sfoderabili. Zerodisegno ripropone alcuni particolari di una celebre opera di Mimmo Rotella, intitolata “Marilyn la donna più bella”, realizzata nel 1963 dal celebre artista recentemente scomparso e riproponendoli come elementi decorativi della collezione Zerodisegno Art Store, con una particolare tecnica che evidenzia la stratificazione delle immagini sottostanti proprie del decollage di Rotella. Ma se è vero che il design rappresenta sempre più il nuovo asset di rilancio per molti marchi italiani ed internazionali, bisogna anche dire che queste stesse lo fanno attraverso nuove modalità che vanno ben oltre le dinamiche produttive e commerciali. Bensì promuovendo la cultura, l’arte ed i giovani talenti. Da alcuni anni, infatti, sono stati ideati e sostenuti diversi progetti che vedono realtà operanti nel modo del design e noti marchi aziendali, collaborare attivamente tra loro, al fine di promuovere la cultura del design. MINI - autentica icona del car design - sosterrà il Museo del Design voluto dalla Fondazione Triennale di Milano. In particolare contribuirà alla selezione delle idee creative per gli allestimenti dei prossimi tre anni e alla realizzazione del primo allestimento firmato da Greenaway e Rota. Da alcuni anni, invece, il periodico specializzato “Interni”, promuove in occasione del Salone del Mobile di Milano, il progetto NADA Nastro Azzurro Design Attitude - in collaborazione con la nota azienda italiana Peroni, per il rilancio del marchio Nastro Azzurro, un evento nel corso del quale architetti e designer di fama internazionale aprono i propri studi professionali al pubblico ed in particolar modo agli studenti delle più accreditate scuole di design.

Grande Punto Abarth Rally

Grande Punto Abarth

At the Salone del Mobile in Milan, we assisted to a relaunch of tradition. Zerodisegno proposed some elements of a very famous work by Mimmo Rotella “Marylin, the most beautiful woman”, 1963.

Collezione Zerodisegno Art Store dove alcuni pezzi celebri riprendono particolari di una celebre opera di Mimmo Rotella

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money & job

Le imprese e “Basilea 2”: minacce e opportunità Companies and Basel II: threats and opportunities Passaggio generazionale Generation transfer ... e dal paese del Sol Levante: il Kaizen! Kaizen. From the Empire of the Rising Sun Values Profile Values Profile


di alberto rimoldi

money

Le imprese e “Basilea 2”: minacce e opportunità Companies and Basel II: threats and opportunities In questo scorcio di fine anno gli imprenditori italiani delle “PMI” sono chiamati a focalizzarsi anche sugli accordi denominati “BASILEA 2”. Ma cosa riguardano gli accordi di “Basilea 2”?

I nuovi accordi internazionali sui requisiti patrimoniali

Si dovrà privilegiare l’approccio alla finanza aziendale e a guidare gli imprenditori nella redazione del bilancio e di tutti gli altri documenti necessari non sarà più soltanto l’attenzione alla fiscalità. Infatti, quelli che sono i vantaggi fiscali per le imprese potrebbero rivelarsi svantaggi dal punto di vista del rating, per la loro incidenza sulla struttura patrimoniale o sulla situazione finanziaria dell’azienda. Le piccole e medie imprese, normalmente dotate di minor capitale di rischio, potranno quindi andare

delle banche, denominati “Basilea 2”, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2008, prevedono che gli istituti di credito accantonino quote di capitale proporzionali al rischio contratto; di fatto, quindi, a un maggior rischio corrispondono maggiori accantonamenti e, di conseguenza, maggiori costi a carico delle banche. Gli istituti di credito dovranno, inoltre, classificare la clientela in base ai coefficienti di rischiosità. Di fatto per le imprese non cambia molto: i documenti da produrre non sono di più o diversi rispetto al passato né l’azienda deve cambiare assetti societari. A cambiare, invece, e in maniera decisiva deve essere l’approccio dell’impresa.

At the end of the year, Italian enterpreneurs of SME have to focus their attention on Basel Accords. What are they on?

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incontro a una contrazione dei prestiti all’investimento concessi. In tal modo gli imprenditori delle “PMI” a causa di minor garanzie creditizie, vedrebbero peggiorare le condizioni praticate dagli istituti di credito con un effetto di compressione della loro capacità di indebitamento. In pratica le banche sarebbero indotte a ridurre il credito destinato alle “PMI” e, al contempo aumentare i tassi d’interesse. Risulterà necessario che le “PMI” presentino conti in ordine per continuare a contrarre mutui e prestiti dalle banche e, in secondo luogo per cercare di ottenere minor costo sul finanziamento (tasso di interesse). L’imprenditore deve acquisire le conoscenze economiche basilari per controllare lo “stato di salute” della propria azienda, e iniziare a valutare i ratio ossia gli indici aziendali, così come fa per le spie dell’olio e dell’acqua quando si mette alla guida della propria autovettura. I principali indici aziendali da tenere sotto controllo sono gli indici di redditività (R.O.I, R.O.E., etc), che indicano la capacità dell’impresa di generare reddito; gli indici di liquidità (quick ratio o acid ratio) che indicano la capacità di far fronte ai pagamenti in scadenza con i flussi di cassa generati dalla gestione operativa corrente; gli indici di solidità finanziaria (indice di indebitamento, indici di copertura delle immobilizzazioni con capitale netto, etc) che indicano le capacità e lo stato d’indebitamento rispetto al totale del patrimonio aziendale, gli indici di sviluppo (indici di rotazione o di durata) che indicano la capacità di crescere e svilupparsi nel medio e lungo termine. Gli imprenditori dovranno, quindi, fornire un flusso continuativo e costante d’informazione relativo all’andamento della propria azienda, non più quindi solo bilanci annuali ma anche pianificazioni triennali, prospetti di flussi finanziari, programmi d’investimento, strategie di vendita, rendiconti trimestrali prospettive di sviluppo, etc., e tutto ciò data la necessità degli istituti bancari di ottenere un maggior numero d’informazioni possibile ai fini della stima del rischio.

In definitiva, ”Basilea 2”, che entrerà in vigore all’inizio del nuovo anno, prevede un rating per le aziende che chiedono di aver accesso al credito che dipende dalla solidità e dal patrimonio della singola azienda, e dal comportamento che il management ha avuto nel passato nei confronti degli istituti di credito (segnalazioni al CRIF, utilizzo dei fidi concessi, puntuali rimborsi delle rate dei prestiti etc.). Alle imprese verrà richiesto di farsi promotrici di un processo d’autovalutazione, che porterà a capire il loro livello di appetibilità nei confronti degli istituti di credito. Sarà importante che le imprese investano sulla formazione del personale e sullo snellimento delle procedure decisionali poiché sottostante agli accordi “Basilea 2” vi è il concetto di maggiore trasparenza nel rapporto istituti di credito e imprese e quindi per evitare un rating basso le imprese dovranno fornire indicazioni il più possibili complete ed attendibili sul loro patrimonio.

The purpose of Basel II is to create an international standard that banking regulators can use when creating regulations about how much capital banks need to put aside to guard against the types of financial and operational risks banks face. This standards will be enforced on 1st January 2008.

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di alberto rimoldi

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Passaggio generazionale Generation transfer Patrimoni d’impresa e patrimoni familiari

Dott. Alberto Rimoldi, Dottore Commercialista, Revisore Contabile e Consulente Tecnico del Tribunale di Milano www.cominirimoldi.it

Il patrimonio personale accumulato nel corso della

propria vita può essere trasferito ai propri figli e familiari in vario modo. Fondamentale importanza riveste la pianificazione fiscale nel passaggio generazionale, tema “caldo” in

Enterprise and familiar properties: personal properties amassed during life can be passed to kids and family in different ways. Here you find the most important rules in Italian law.

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quanto influenza e, molto spesso, determina le scelte economiche dell’impresa. I principali istituti giuridici che possono essere utilizzati nel momento del passaggio generazionale possono riassumersi nei Patti di Famiglia, Trust, Fondi Patrimoniali. Mi soffermo all’analisi della situazione riguardante l’impresa individuale nel delicato momento del passaggio generazionale; in particolare, ho voluto approfondire il tema della donazione d’azienda, che assume sfumature diverse in seguito alla presenza o meno di beni immobili nell’attivo aziendale. Nell’impresa individuale del tutto priva di immobili, si può attuare liberamente e senza eccessivo carico fiscale una donazione d’azienda in favore dei figli o del coniuge: il trasferimento d’azienda, infatti, ai fini delle imposte dirette è fiscalmente neutrale, ex art. 58 TUIR, primo comma (…il trasferimento d’azienda per causa di morte o per atto gratuito non costituisce realizzo di plusvalenza dell’azienda stessa; l’azienda è assunta ai medesimi valori fiscalmente riconosciuti nei confronti del dante causa…): (…il figlio, quindi, assumerà l’azienda ai medesimi valori fiscalmente riconosciuti all’imprenditore). Ai fini delle imposte indirette, la tassazione è molto bassa: è dovuta comunque l’imposta di registro, in misura fissa (168 Euro), nonché l’imposta sulle successioni e donazioni, ripristinata con il D. L. 262/2006: per la donazione a favore dei figli e del coniuge, l’imposta viene applicata nella misura del 4% sul valore globale dei beni o diritti oggetto di donazione, o sul valore della quota o dei beni o diritti spettanti a ciascuno di essi, in caso di dichiarazione a favore di più soggetti o di più donazioni a favore di soggetti diversi compresi nello stesso atto, al netto degli oneri che gravano sul donatario. è prevista inoltre, per la donazione in favore di figli e coniuge, una franchigia, piuttosto elevata, di 1.000.000 di Euro per ogni beneficiario: ciò significa che, se il valore di ogni quota donata è inferiore a questa cifra, l’imposta sulle successioni e donazioni non viene applicata. Nel caso in cui l’impresa individuale possegga immobili, e l’imprenditore voglia donare l’azienda con annessi gli immobili, la donazione risulta meno conveniente, in quanto gli immobili e i terreni oggetto di trasferimento a titolo di donazione sono assoggettati alle imposte ipotecarie (2%) e catastali (1%).

Non è dovuta invece imposta di registro. Per ridurre l’effetto fiscale, si può attuare un conferimento d’azienda in una S.r.l. neo costituita ad hoc (di cui l’imprenditore sarà l’unico socio); l’imprenditore donerà, in seguito, le quote al figlio. In questo caso, il conferimento risulta fiscalmente neutrale, ex art. 176 TUIR. Inoltre, nel conferimento d’azienda le imposte ipotecarie e catastali si applicano in misura fissa, e la successiva donazione di partecipazioni da parte di un socio di una S.r.l. non viene tassata ai fini delle imposte sui redditi. Senz’altro, nel caso in cui si volesse porre in atto una simile operazione, bisognerebbe valutare bene costi e benefici: il costo di una perizia per il conferimento di ramo d’azienda e della costituzione di una nuova società sono piuttosto elevati. L’operazione non è contestabile dall’Amministrazione Finanziaria come elusiva ex art. 37 bis D.P.R. 600/1973, in quanto il vantaggio è ipocatastale, e non ai fini delle imposte sui redditi. Il caso in cui l’imprenditore volesse, invece, donare l’azienda, mantenendo gli immobili in sua proprietà, sarebbe il più complesso e fiscalmente costoso: l’imprenditore, infatti, perde tale qualifica se esercita la sola attività di detenzione e gestione di immobili, che può essere svolta soltanto da società. Pertanto, non sarebbe più assoggettato alle norme sul reddito d’impresa; se donasse l’azienda senza gli immobili, si vedrebbe tassare le plusvalenze latenti sull’immobile e non potrebbe detrarre l’IVA: un salasso in termini fiscali. Bisogna comunque evitare strade elusive che porterebbero a vantaggi fiscali ai fini delle imposte dirette, come ad esempio la seguente: • conferire l’azienda per intero (con tutti i beni immobili) in una s.r.l. neo costituita; • fare uno spinoff immobiliare, cioè conferire tutti gli immobili in un’altra società avente per oggetto l’attività di gestione immobiliare; • donare al discendente le quote della società che mantiene l’attività aziendale. Tale percorso, oltre ad essere molto costoso (il conferimento richiede una perizia, e così anche la successiva scissione), è anche potenzialmente elusivo ex art. 37 bis, quindi sconsigliato. Donare l’azienda senza gli immobili rischia d’essere, quindi, un’operazione ardua, costosa, lunga e controproducente, soprattutto se il valore dell’operazione non è elevato.

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di laura regiroli

... e dal paese del Sol Levante:

il Kaizen!

Kaizen. From the Empire of the Rising Sun Una filosofia che coinvolge il credo delle persone. Per migliorare bisogna cambiare. Non esiste Kaizen senza successo. Non esiste Kaizen senza partecipazione totale e risultato positivo

Un lontanissimo e celebre adagio samurai recita

talmente: “Seppure un uomo dovesse vincere mille volte in battaglia mille uomini non sarà un grande guerriero. Colui che vince se stesso è il guerriero più grande”. Da questo motto si evince che gli uomini, intesi come singoli individui, devono addivenire a mutamenti. A cambiamenti interni, soprattutto. Per poi arrivare a quelli collettivi. E l’origine e l’etimologia

Kaizen is a philosophy on the beliefs of people. You need to change if you want to improve. There is no Kaizen without success. There is no Kaizen without a complete engagement and positive result.

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del termine Kaizen? Nasce in terra nipponica e trae il suo significato da kai (cambiamento) e zen (meglio). Due parole che applicate conducono a una sorta di progressivo miglioramento della vita individuale per poi arrivare a quella di gruppo. Importante: per perfezionarsi occorre rinnovarsi, cioè mutarsi. La parola kaizen trova, più che altro, la sua applicazione in ambito aziendale. è una metodologia giapponese di miglioria in continuo divenire che applicata nel campo dell’azienda piano, piano va a coinvolgere l’intera struttura imprenditoriale. Obiettivo del Kaizen? Forgiare una “macchina perfetta”. La logica del cambiamento è innata nell’uomo. I bimbi apprendono in età giovanissima ad ambulare e a sfamarsi da soli basandosi sull’impulso naturale. La stessa cosa accade anche in chi lavora. Si acquisisce una professione per poi metterla in pratica. E il problema affiora proprio qui, cioè quando l’individuo “ha imparato”. Da quest’istante si fossilizza nella ripetitività delle azioni e nel tedio delle abitudini. Crescere significa combattere, senza interruzione, contro le proprie pigrizie mentali. Uscire dagli schemi.

Creare nuove buone abitudini e mantenerle nel tempo. Bisogna perciò coltivare, come si suole dire, l’orto e se stessi! La mancanza di miglioramento costante porta l’azienda alla chiusura! Al fallimento! Questo è un caposaldo. Facciamo, quindi, tesoro dei consigli dei samurai: crescere ognora, allenarsi con perseveranza a ricercare nel nostro ego fonti d’ispirazione per noi e per gli altri e arrestarci solo per gioire dei buoni risultati e per meditare circa gli insuccessi per riprendere le mosse con maggior decisione per il prossimo “fatto d’armi”. Passiamo ai concetti del Kaizen, quali il “TQM” (Total Quality Management – la gestione totale della qualità), il “JIT” (Just In Time – abbattimento delle scorte) e il Kanban (metodo per la reintegrazione costante delle materie prime e dei semilavorati a mano a mano che sono utilizzati). Suddetta philosophy, fatta propria

An old Samurai proverb says: “Though a man should conquer a thousand times a thousand men in battle, he who conquers himself is the greatest warrior” It is clear that men have to change, individually and innerly, in order to reach a collective change.

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inizialmente dalla Toyota, oggi è attuata sempre più in tutto il globo. Le fondamenta di questo “stile di vita” chi le detta? Nel Kaizen è molto importante sapere che “l’energia vien dal basso”, o meglio sulla comprensione che il risultato in un’impresa non è raggiunto dal management, ma dal lavoro diretto sul prodotto. Il management si addossa, dunque, una nuova funzione, non tanto legata alla gestione gerarchica quanto al supporto dei diretti coinvolti nella produzione. Il Kaizen mira anche ad eliminare lo spreco (Muda) e a impegnarsi nella riduzione di quei processi che non generano valore aggiunto sull’originato. In poche parole, escludendo tutte quelle cose che il consumatore non è incline a pagare. Kaizen è un’attività giornaliera e il suo fine va più avanti del rifiorimento. Gli uomini a tutti

livelli dell’organizzazione prendono parte al Kaizen. Dall’amministratore delegato all’ultimo operaio. Per rendere complici i singoli nell’avanzamento più ottimale si è distinto il “Sistema dei Suggerimenti”. Consiste in proposte formulate da tutti i dipendenti per apportare modifiche più opportune al ciclo produttivo o per evitare il sollevarsi di problematiche ancora non manifeste ma di probabile insorgenza (Warusa Kagen). La prassi Kaizen si può avvicinare, per alcuni versi, alla “Via della Spada” dei lontani Samurai. Può aumentare le capacità di leadership e autodisciplina in ogni essere umano, in particolare se impegnato nel conseguimento d’obiettivi specifici o chiamato a dirigere o a lavorare in un team. Così dicendo, inchiniamoci alla saggezza dei vecchi samurai e al loro zen a tutto tondo!

What does Kaizen mean? It came to light in the Empire of the Rising Sun and its meaning comes form kai (change) e zen (better). Aim of Kaizen is to create a marvellous machine.

We already know some of the rules of kaizen: JIT, for example stands for Just in time, and, in a factory, means the total abatement of stocks. Let’s discover other rules together.

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di chiara osnago gadda

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Values Profile Una valida proposta della scuola di Palo Alto‌ alle imprese

Business Week outdoor Team Sailing Portofino

Passione ed entusiasmo appartengono alla natura di

ogni uomo. Ma, alla stregua delle cose piĂš preziose, hanno bisogno di cura, di attenzione, di stimoli e delle situazioni adatte per crescere e consolidarsi. Proprio come quelle che la Scuola di Palo Alto offre al mondo aziendale. Questa business e management school milanese, vanta infatti ben quindici anni di esperienza nel settore della formazione, della consulenza, del coaching e dello sviluppo manageriale e fornisce non solo gli

Passion and enthusiasm are part of the nature of mankind. But as valuablues, they need care, attention and to be nourished. Scuola di Palo Alto knows this very well.

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Esterno uffici Open Day Scuola di Palo Alto

strumenti mentali, conoscitivi, strutturali, di supporto alla gestione del cambiamento, ma agevola anche la creazione di valore, sia interno in relazione a persone, prodotti e processi, sia esterno verso i clienti e il mercato. Non a caso, essa interviene su due coordinate temporali: una situazione presente, di cui si studiano le dinamiche, e un futuro che guida la progettazione dei piani di sviluppo desiderati. La forte personalizzazione del suo servizio, volto principalmente ad affiancare manager e professionisti monitorandone il cammino professionale e fornendo una cassetta degli attrezzi comportamentali, comunicativi, gestionali, si percepisce a colpo d’occhio, fin da quando si entra nei suoi uffici che si trovano in un prestigioso palazzo d’epoca in Corso Magenta, al numero 85: il calore degli ambienti (le pareti delle stanze sono tutte arancioni e gialle, i colori, appunto della passione e dell’entusiasmo) si fondono con il tratto squisitamente gentile di Marco Masella, il fondatore e direttore didattico della scuola, dello staff organizzativo, dei trainer (manager d’azienda

o professional di alto livello) e degli School Partner. In particolare, proprio perché aggregare le persone attorno alla visione ai valori aziendali significa dare una spinta propulsiva al cammino verso il successo organizzativo, la Scuola di Palo Alto propone nella sua offerta formativa il Values Profile, uno strumento di comprovata efficacia, che in modo semplice e rapido offre un quadro completo delle credenze, intenzioni, motivazioni e dei valori standard di comportamento di un individuo in rapporto all’organizzazione nella quale è inserito. Inoltre grazie ad esso, sulla base delle diverse esigenze, è possibile calcolare il sistema dei valori di gruppi, dipartimenti e dell’azienda stessa, fornendo in questo modo un quadro preciso su cui fare leva in funzione dell’implementazione dei cambiamenti strategici necessari.

This business and management school of Milan was founded 15 years ago and has a deep experience in training, consulting, coaching and management development.

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Vista pertanto l’utilità di questo strumento, Enjoyin ha domandato a Marco Masella di illustrarne i contenuti e, soprattutto, come funziona. “Basato sulle ricerche del dr. Clare W. Graves, professore emerito di Psicologia alla New York State University e sul modello delle Spiral Dynamics,” spiega Masella “il Values Profile rappresenta un mezzo semplice, rapido ed efficace per misurare l’allineamento tra valori personali, valori aziendali percepiti, valori aziendali desiderati. Conseguentemente, i suoi obiettivi sono quelli di fornire un’analisi oggettiva del contesto organizzativo e la chiave d’interpretazione per allineare i valori guida dei collaboratori a quelli dell’azienda, nonché del sistema dei valori percepito con quello desiderato; offrire una fotografia chiara della strategia d’implementazione più adatta nei diversi contesti e azioni organizzative (come politiche di gestione delle R.U., costituzione di team di progetto, ecc.); garantire processi di cambiamento sostenibili consentendo di legarli immediatamente al sistema dei valori esistente; contestualizzare qualsiasi processo di cambiamento in una situazione e in un clima ben delineato, scevro da pregiudizi e idee precostituite. In pratica, ogni individuo appartenente all’organizzazione che si vuole misurare compila on-line un test. Il risultato del test viene restituito via e-mail direttamente al compilatore che riceverà una panoramica dei propri valori non solo in positivo ma anche in negativo (i valori con i quali ha difficoltà a relazionarsi). Contestualmente l’azienda riceverà una fotografia del sistema dei valori presenti nella propria organizzazione, elaborata e sviluppata riunendo e classificando i risultati individuali. Dunque, in definitiva, non appena la situazione attuale e quella desiderata viene focalizzata, risulta chiaro quanto il sistema di valori dichiarati dall’organizzazione sia lontano o vicino dal sistema di valori percepito e desiderato dagli individui. I risultati forniranno una base concreta sulla quale lavorare affinché il gap rilevato venga colmato”.

Marco Masella Presidente e Fondatore della Scuola di Palo Alto

Poster Motivazionale della Scuola di Palo Alto in occasione del Convegno SFIDE

Among the different courses, Scuola di Palo alto offers Values Profile, a very efficient tool able to highlight in a quick and simple manner, the main beliefs, intentions, motivations and behaviour of a person in relationship to the organization in which he/she works. Enjoyin interviewed Marco Masella on the content of the course and on how it works.

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Atlantikwall.fr bunker’s village: diario di un viaggio Bunker’s village: diary of a journey Parigi, in rete o in bici? Paris: wireless or by bike? Una settimana a New York A week in New York City Passeggiando per Teheran… Walking around Teheran

viaggi travels


di amelia valletta

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foto di amelia valletta

Atlantikwall.fr bunker’s village

diario di un viaggio

Bunker’s village: diary of a journey Un viaggio lungo la costa atlantica francese per scoprire l’AtlantikWall, il muro fatto erigere dal Reich per difendere i confini dagli attacchi alleati, un’opera gigantesca e folle, paragonabile per estensione ed imponenza alla Muraglia Cinese o al Vallo di Adriano

Il 23 marzo del 1942,

in una direttiva di guerra, Adolph Hitler definiva i principi fondamentali che avrebbero costituito la fisionomia di un’immensa opera di architettura militare, denominata Atlantikwall. 6500 km quadrati di area interessata da Capo Nord in Norvegia ai Pirenei, sei paesi europei coinvolti ( sette se includiamo l’Inghilterra con le Channel Islands), quindicimila corpi di fabbrica strategicamente disposti lungo la costa atlantica, tredici milioni di metri cubi di cemento armato, 334.000 operai coinvolti, tedeschi, gente del posto, prigionieri di guerra, deportati.

Un esempio unico di architettura prefabbricata. Ma non si tratta di un vero è proprio muro, piuttosto di un sistema di fortificazioni – i bunker appunto – divisi in settori secondo una logica militare che non sempre coincide con una logica geografica dei paesi occupati. Perché è un sistema che ha una sua logica strutturale dall’obiettivo chiaro, ovvero difendere i A journey on the French Atlantic coast to discover the Atlantic Wall, a wall built by the Third Reich to protect borders from the attacks of the allies. A crazy and huge work comparable to the Chinese or to the Adrian Wall.

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confini territoriali, i limiti geografici del Reich da eventuali attacchi alleati, da mare e da cielo. Si trattava di affrontare per la prima volta una prospettiva militare tridimensionale (terra, cielo, mare), il che spiega in parte anche la morfologia del bunker stesso. L’Atlantikwall è un prodotto di una cultura tecnologica avanzata, di una società, la Germania del Reich, fortemente industrializzata, in grado di sostenere in così poco tempo uno sforzo costruttivo mastodontico e tecnicamente avanzato – mi riferisco all’Atlantikwall come macchina da guerra, quindi all’insieme di architetture, strumentazione bellica e infrastrutturale. In Francia dove si avverte con maggior chiarezza il rapporto di complessità e di contraddizione, di odio e amore che la gente del posto ha con il “muro” e con l’alieno bunker, il percorso va da Dieppe in Normandia fino a Saint Malò, per proseguire poi verso la Bretagna, Brest, le basi sottomarine di Lorient e Saint Nazaire, scendendo infine lungo la costa occidentale fino alle batterie di Soulac sur Mer, Saint Barbe e Saint Jean de Luz. Una costellazione di rifugi che ornano le coste

atlantiche, quelle sabbiose come quelle granitiche. Ai tempi in cui era militarmente attivo, “ tutto il territorio della costa atlantica diventa “proibito”, occupato soltanto dagli occhi attenti dei soldati di guardia barricati nei bunker, diventa uno “spazio estremo”, come il deserto, una regione inospitale alle forme di vita… I bunker, le casematte sono un luogo di impegno ed obbedienza, che comprime i corpi fino a ridurli parte del sistema, dei componenti necessari al funzionamento corretto del sistema stesso, un’architettura dove corpo umano e arma si integrano in un’unità preposta per fare la guerra. In queste architetture, l’uomo cessa di essere centrale alla visione e si trasforma in una parte del meccanismo ottico generale del sistema di controllo.” (G. Padovani). Oggi, di questo mastodontico confine politico oltre che architettonico, di questa linea di demarcazione concepita con l’idea di controllo sui confini e nel tempo trasformatasi in altro, di questi corpi di fabbrica in cemento grezzo, in molti casi, non esistono altro che le vestigia, segni di un passaggio. La costa è ora accessibile ed i bunker – o ciò che di essi resta – sono in parte visitabili, con un turismo che non si concentra più unicamente sulle aree dello “sbarco”, bensì si estende, interessandosi alla scoperta dell’intera linea difensiva, in parte trasformatasi in musei, come a Batz sur mer, piuttosto che in siti “archeologici”, come a Longues sur mer in Normandia, o in qualcos’altro, meno identificabile.

23 March 1942: Adolf Hitler defined the most important guidelines to build the so-called Atlantic Wall. The Atlantic Wall is not a real wall, but a system of pill boxes divided in sectors according to a military disposition. To watch it at its best, you should go from Dieppe in Normandy to Saint Malò, and then go towards Brittany, Brest, Lorient e Saint Nazaire.

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E i francesi, quando gli chiedi dei bunker, ti guardano con aria sorpresa, meravigliata, ti scrutano incuriositi, forse infastiditi. Come se avessero a che fare con dei folli. Ma che ci devono fare questi con i bunker? Molti non ti rispondono e quelli che lo fanno o farfugliano qualcosa ma ne sanno meno di te, o ricordano ma non esattamente e poi si scusano. La maggior parte fa finta di non sapere”. Forse Il ricordo è ancora troppo vicino, è necessario più tempo per capire e metabolizzare.

Eppure, come spesso accade, gli esploratori sono sempre i bambini che con la loro spensieratezza e privi di un vissuto storico, nei bunker decorati da graffiti multicolor di artisti più o meno noti, ci saltano, ci corrono, si nascondono, ci giocano alla guerra, ovviamente. In France the relationship with the wall is of love and hate, and you can feel it everywhere you go along this fortification.

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di dario bellani

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foto di amelia valletta

Parigi,

in rete o in bici? Paris: wireless or by bike? All’inizio del nuovo millennio Parigi punta ad essere la città più all’avanguardia d’Europa, con connessioni a Internet senza fili e trasporto urbano sostenibile

Les Halles, centro commerciale cablato

Parco urbano cablato con WI-FI gratuita

L’impatto

delle nuove tecnologie sta cambiando radicalmente la struttura della società e il nostro modo di vivere. Nell’“Era dell’accesso” Jeremy Rifkin spiega perché in un imminente futuro la proprietà sarà sostituita dall’accesso a ogni genere di bene o servizio o esperienza culturale, con la possibilità di una maggiore diffusione della conoscenza, della democrazia e del benessere, ipotizzando l’affrancamento della schiavitù del lavoro. Il magazine, inglese, Monocle ha recentemente pubblicato una curiosa ricerca sulle Top 20 liveable city, con l’idea di delineare un tracciato significativo sul tema dell’urban experience. Il focus di questa ricerca è quello d’identificare le componenti e le forze che rendono una città non solo attrattiva ma realmente vivibile. I parametri adottati, dunque, si riferiscono alla sanità, ai trasporti pubblici, alla ricettività turistica, alle infrastrutture,

alla connettività, alla qualità dell’architettura, alla high quality housing, ai dati sulla criminalità e sicurezza, alla gestione politica, alla presenza di media rilevanti, alla democrazia, eccetera. E le città europee risultano stabilmente in pole position. In questo panorama, Parigi appare tra le città più all’avanguardia in termini di “accessibilità”, che significa fondamentalmente due cose: connessioni a Internet senza fili che copra gran parte della città a partire dalla fine del 2007 e potenziamento dei servizi sostenibili di trasporto urbano. At the beginning of the new millennium, Paris is working to be the most avant-garde town in Europe thanks to wireless hot spots and a sustainable public transport. The impact of new technologies is radically changing the social structure and the way of life. Recently the English Magazine Monocle published a curious research on Top 20 liveable city, trying to focus on urban experience.

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Bici Velib’ parcheggiata al Centre Pompideau

Parchimetro Velib’

Infatti, Il programma Paris Digital City comprende il progetto Paris Wi-Fi, che dal 29 settembre ha reso la capitale francese il polo Wi-Fi più grande d’Europa, con 260 siti pubblici coperti come parchi, piazze, biblioteche e musei, serviti da 315 access point. E tutto rigorosamente gratuito! In Europa, seguono l’esempio Londra, Dublino, Barcellona, Brighton, Monaco, Amsterdam, Vienna, Marsiglia e Colonia. Allo stesso tempo, il sindaco Bertrand Delanoe, punta, sul modello di Amsterdam, al potenziamento del trasporto a due ruote et… voilà! Il 15 luglio 2007 oltre diecimila biciclette grigie metallizzate sono diventate parte integrante del paesaggio urbano parigino, suscitando la curiosità e l’entusiasmo dei cittadini. Questa piccola “rivoluzione” nei trasporti si basa molto sul concetto apparentemente innovatore del Vélib’, abbreviazione di vélo e liberté (bici e libertà): si compra una scheda magnetica annuale, giornaliera o settimanale ad una cifra accessibile e si può usufruire delle bici pubbliche, gratuite per la prima mezz’ora di utilizzo, a pagamento per le ore successive.

I detentori della carta potranno scegliere fra 1.451 distributori automatici che daranno la possibilità di depositare e ritirare liberamente oltre 21.000 biciclette. Nel giro di cinque anni la vecchia rete parigina di piste ciclabili è, infatti, raddoppiata e attualmente vanta 320 km di percorso. Per i turisti un’occasione unica per vedere Parigi pedalando in allegria, e contribuendo così alla riduzione delle emissioni inquinanti e alla diminuzione del traffico urbano, sempre tanto congestionato nella capitale francese.

Paris seems to be the most avant-garde cities in terms of accessibility, that is to say wireless connections and sustainable public transport. Thanks to the program Paris Wi-Fi, the French capital is the biggest Wi-Fi hub in Europe with 260 hot spots. Of course, it is free. In the mean time, the mayor Bertrand Delanoe decided to improve the transportation by bike. Following the Dutch example, 10.000 bikes were put at the disposal of citizens, who, with a smart card can rent a bike.

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di mattia crosa

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foto di silvia campora e andrea g. brenna

Una settimana

a New York A week in New York City Una visita tutta d’un fiato alla città dalle mille luci tra arte, shopping, design: tutto quello che potete immaginare e molto altro ancora…

Il meraviglioso panorama visibile dall’86° piano dell’Empire State Building

New York è la città più bella del mondo. Lo pensano

Impresa impossibile, soprattutto se si ha solo una settimana di tempo! Niente panico né ansia da turista (siete in vacanza, no?). Noi ci proviamo lo stesso: vi guideremo nella visita dell’isola di Manhattan, facendo tappa in tutti i luoghi “necessari”, basta un po’ di organizzazione e almeno un paio di scarpe comode... ah e non dimenticate la macchina fotografica!

tutti quelli che non ci sono mai andati e lo confermano tutti quelli che ci sono stati. Forse perché è la metropoli per eccellenza: il centro dell’economia, della moda, dell’architettura, dell’arte, della mondanità… e dello shopping! New York è tutte queste cose insieme e molto altro ancora, il tutto concentrato tra quelle “piccole strade” separate dagli enormi grattacieli in cui vivono e lavorano milioni di persone di tutte le etnie sempre in frenetico movimento. Quando si arriva il desiderio che coglie ogni turista è quello di voler vedere tutto quello che si può vedere e visitare tutti i musei, i locali, i quartieri scoprendo almeno un po’ di quello stile di vita raccontato nei film di Woody Allen e celebrato in serial televisivi diventati cult.

Sightseeing the town of thousand lights, art, shopping, design: all you can imagine and more… New York is the most beautiful town all over the world. It is the centre of finance, fashion, architecture, art, high society…and shopping! New York is everything you imagine and much more! Here you will find a one week tour. Enjoy it!

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Pausa pranzo in Bryant Park

1° giorno. Orientarsi nella “grande mela” è piuttosto semplice (così come nella maggior parte delle città americane), ma è sempre bene avere una cartina con sé, se non altro per non perdersi nell’intricatissima rete metropolitana che la attraversa. In molte stazioni della subway è possibile avere gratuitamente una mappa della città con segnalate tutte le linee e tutte le fermate. Per orientarsi invece con maggior “maneggevolezza” sono disponibili in quasi tutti gli alberghi e in moltissimi negozi (soprattutto quelli di souvenir) delle cartine light: dei semplici fronte/retro molto pratici per consultazioni “strada facendo”. Il modo migliore per avere da subito un’idea di dove ci si trova e su come è fatta la città è andare a vederla dall’alto e quindi, se il tempo è a vostro favore, la meta è l’Empire State Building (350 Fifth Ave tra 33rd e 34th St). Il palazzo al centro di Midtown è visibile da quasi tutte le zone di Manhattan e diventerà per voi un ottimo punto di riferimento. Dalla sua terrazza all’86° piano potrete godere di una vista spettacolare di tutta la città: Queens a est, Brooklin a sud/est, Financial district a sud, New Jersey a ovest e Bronx a Nord. Se avete tempo a sufficienza fatevi aiutare dall’audioguida disponibile all’ingresso: avrete qualche notizia in più sulla storia della città e una spiegazione dettagliata di tutto ciò che vedrete compresa la storia della costruzione di celebri

palazzi: il MetLife Building, il bellissimo Chrysler Building con la sua guglia lucente, il Palazzo dell’ONU e il caratteristico e famosissimo Flatiron Building con la sua pianta a forma di ferro da stiro appunto. Una volta ridiscesi a terra potete proseguire a nord lungo la 5ht Ave fino ad incontrare La NY Public Library, la bellissima biblioteca pubblica che nasconde dietro di sé un piccolo angolo di paradiso: Bryant Park. Se volte approfittarne per uno spuntino prendete qualcosa in uno dei numerosi ristoranti e bar “a portar via” che si affacciano su questo quadrato di verde. Il vero newyorkese è qui che passa la pausa pranzo: seduto sull’erba o su una panchina, leggendo un libro o navigando in internet grazie alla linea wirless free disponibile nell’intera area. Proseguendo il vostro cammino entrerete nel cuore della NY 5° strada ammirando il complesso di 19 edifici che costituisce il Rockefeller Center e subito de fronte la bellissima St. Patrick’s Cathedral (la più grande cattedrale cattolica degli USA). Day 1: it is very simple to go and visit New York but it is better to have a map with you. First of all go on the Empire State Building (350 Fifth Ave between 33rd and 34th St). From here you will have a glance on New York and it will become your point of reference. From the terrace, at the 86th floor, you will have a spectacular view: Queens, Brooklyn, Financial district, New Jersey and Bronx.

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Sezione Design al Moma

Il Guggenheim Museum

2° giorno. Si parte con i Musei e quindi la prima tappa obbligata è quella del MoMa ovvero il Museum of Modern Art (11W 53rd St tra Fifth e Sixth AVe). La collezione d’arte moderna e contemporanea comprende opere di Picasso, Matisse, Van Gogh, Cézanne, De Chirico, Pollock, Warhol. Non è da meno la collezione di Architettura e Design che comprende progetti e oggetti di tutti i principali protagonisti del XIX secolo. Dopo essersi tolti qualche sfizio da shopping nel MoMa Design and Book Store se non ne avete avuto abbastanza di questa scorpacciata d’arte potete esagerare e tentare anche la visita al Guggenheim Museum (1071

Fifth Ave con 89th Street). La visita è necessaria anche per poter ammirare da vicino l’incredibile edificio a spirale progettato da Frank Lloyd Wright quasi 50 anni fa. Oltre alle collezioni temporanee, l’esposizione permanente comprende opere di Kandinsky, Chagall, Seurat, Modigliani e Picasso. Day 2: Let’s devote the day to Museums: MoMa that is to say Museum of Modern Art (11W 53rd St between Fifth and Sixth Ave) and Guggenheim Museum (1071 Fifth Ave with 89th Street). At night do not forget to go and visit the most famous square all over the word: Times Square (42th Street between Broadway and 7th Ave).

Times Square by night

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Statua della Libertà

Proponiamo per la sera un giro nella piazza più famosa del mondo: Times Square (42th Street tra Broadway e 7th Ave). Certo lo spettacolo è godibile anche di giorno ma solo vedendolo la sera potrete rendervi conto di quanto questo luogo sia una affascinante e spiazzante allo stesso tempo: una totale invasione di luci al neon, colori, marchi lampeggianti, video in rotazione, negozi illuminati a giorno. 3° giorno. é la volta del MET: Metropolitan Museum of Art (1000 Fifth Ave con 82nd St). Visitare tutti i 186.000 mq di gallerie è un’impresa impossibile e quindi è bene fare una selezione: le sale dedicate all’Egitto e all’arte greca e romana sono imperdibili, così come le esposizioni dei dipinti europei di Vermeer, Goya, Rembrant e Degas. Usciti dal museo potrete passare in pomeriggio a passeggiare in Central Park, il polmone verde della città. Se poi siete in vena di romanticherie perché non approfittarne per un giretto in carrozza? Potrete vedere migliaia di persone passano i loro pomeriggi sdraiati sull’erba a rilassarsi, facendo jogging lungo i percorsi dedicati o andando sui rollerblade. Per il programma serale proponiamo un giro a Grennwich Village con la famosa Washington Square, un tempo il quartiere degli artisti, in cui potrete trovare deliziosi ristoranti o sedervi in un cafè all’aperto a rilassarvi. 4° giorno. Se avete visto la città dell’alto adesso è il

momento di vederla dal basso. Dal Pier 83 (42nd St con Hudson River) parte 3 volte al giorno un traghetto che in 2 ore e mezza circa vi farà fare il giro di Manhattan. Potrete quindi ammirare lo spettacolo dello skyline della città da diversi punti di osservazione, passare vicini alla Statua della Libertà e a Staten Island e passare sotto al Ponte di Brooklyn. Dedicate il pomeriggio alla visita di Tribeca e quindi dedicarvi allo shopping a Soho, un quartiere chic pieno di negozi all’ultima moda. 5° giorno. Vi proponiamo un ultimo museo da visitare, ideale se avete dei bimbi con voi:il Museo di Storia Naturale (Central Park West con 79th St) vi riporterà agli inizi della storia dell’uomo con le sue sale dedicate ai dinosauri e agli ecosistemi del mondo. Nella Hall of Ocean Life vi ritroverete davanti ad un modello a grandezza naturale della balenottera azzurra ed entrando nello Hayden Planetarium potrete assistere ad affascinanti proiezioni riguardanti la storia delle stelle.

Day 3: Have a chance to go to MET: The Metropolitan Museum of Art (1000 Fifth Ave with 82nd St) is huge: 186.000 square metres, but you can screen the best galleries to visit. At night go to Greenwich Village. Day 4: Sea after the sky: From Pier 83 (42nd St with Hudson River) twice a day, there is a ferry boat that in 2 hours and a half let you see Manhattan.

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Per il pomeriggio vi consigliamo di sfogare ancora la vostra voglia di shopping girando per i grandi magazzini (Bloomingdale’s e Macy’s sono dei must) e girando per i negozi della 5th e di Madison Ave: Apple Store, Tiffany & Co., Trump Tower, Nike Town, Donna Karan New York, Ralph Lauren e molto, molto altro ancora… Per la sera proponiamo una visita a ChinaTown e Little Italy. Se poi il periodo è quello di settembre potreste ritrovarvi nel bel mezzo della Festa di San Gennaro: un’autentica esplosione di allegria tra i banchetti colmi di zeppole, pasta al forno, salsicce e cannoli siciliani! 6° giorno. É la volta di Financial Dstrict: fate un giro per Wall Street fino a raggiungere il centro dell’economia degli Stati Uniti: la New York Stock Exchange. Spostandovi di poco potrete raggiungere anche quello che è ora il grande cantiere recintato di Ground Zero.

Nella zona sono esposte le fotografie della devastazione dell’11 settembre in cui persero la vita 2800 persone, ma anche le immagini della Freedom Tower il palazzo che verrà costruito nel sito entro il 2012. 7° giorno. Lasciatevi liberi per gli ultimi acquisti, gli ultimi gadget, gli ultimi souvenir, magari facendo qualche acquisto nell’Official Yankees Store la squadra di baseball del Bronx per cui tutti i newyorkesi fanno il tifo. Sembra aver fatto e visto molte cose in questi giorni eppure vi sembrerà di averne tralasciate altrettante: ancora shopping, ancora musei, ancora giri per le vie della città sempre così incredibilmente trafficate. L’unico pensiero che avrete nel momento in cui vi allontanerete è che di certo, senz’ombra di dubbio, tornerete, perché di New York non se ne ha mai abbastanza!

Day 5: Go and visit one more Museum, The American Museum of Natural History (Central Park West with 79th St). In the afternoon plenty of time devoted to…shopping: Bloomingdale’s and Macy’s are a must, but do not forget Apple Store, Tiffany & Co., Trump Tower,

Nike Town, Donna Karan New York, Ralph Lauren… Day 6: Let’s discovered the Financial District: Wall Street and New York Stock Exchange. You are also in the heart of 9/11 and you will see the pictures in Ground Zero. Day 7: take your time for shopping, gadget, memories.

Ground Zero: la ricostruzione è in corso dopo l’attacco al Wolrd Trade Center

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di carla rossi

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Camminando per

Teheran… Walking around Teheran

Passo, passo tra boulevard e giardini pubblici dei quartieri più ricchi. Tra eleganti ristoranti, magnifiche rovine e incantevoli musei

L’altro volto dell’Iran. Culla di un turismo d’elite. La

capitale Tehran, inginocchiata ai piedi delle montagne Alborz, è una meta senza dubbio singolare. Una destinazione al di fuori degli schemi canonici. A dir poco stravagante. Un obiettivo di pochi. Città moderna, esuberante, convulsa e cosmopolita. S’inchina ospitale

Step after step going from boulevard to gardens in the richest blocks, among elegant restaurant, marvellous ruins and charming museums.

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a chi la visita. Non è una delle capitali più belle del mondo ma dal punto di vista del sapere e del lusso regala molto. In realtà, ha mantenuto intatto il meglio del suo patrimonio culturale e delle sue tradizioni, è doviziosa perciò di molte attrazioni avvincenti, incluse antiche moschee, chiese, templi dedicati a Zoroastro (antica religione persiana, ndr.) e sinagoghe. Tehran esibisce al viaggiatore una spettacolare visuale sulle montagne e cieli cristallini. Scenario appagante persino per il turista più esigente. Cornice di contorno? Non da poco. La squisita cortesia degli iraniani, possessori di un galateo raffinatissimo e talvolta quasi imbarazzante. Ma non abusiamo… e non facciamoli arrabbiare scambiandoli per arabi L’Iran non è un paese arabo! é semplicemente un paese mediorientale. Questo è un punto fermo per il popolo persiano. Digerito questo concetto e sfatati pregiudizi e luoghi comuni finalmente si possono fare le valige e partire. L’ex terra di Persia non è come la propinano i mass-media in Italia e in altre nazioni del mondo. O meglio non è solo così: l’Iran ha pure un’altra faccia. Quella solare. Quella positiva. Quando scendete dall’aereo e sbarcate in aeroporto vi troverete di fronte ad un paradiso di marmo (altro che Malpensa…!), addobbato con tappeti enormi rigorosamente persiani e free shop per tutti i gusti. Tehran è la più grande città e il più importante centro del paese. La sua chicca è il Museo Nazionale, grazie alla ricca storia, della Persia, uno dei più belli del mondo. Degni di nota il Glass and Ceramics Museum che è uno dei più sorprendenti ma non solo per i tesori serbati ma per le caratteristiche architettoniche dell’edificio stesso. Ancora il Reza Abbassis Museum, tenutario di opere di pittura islamica, preziose ceramiche e gioielli di fattura sopraffina. Il National Palace (White) Museum, ultima residenza dello scià, che raccoglie all’interno delle sue mura un insieme di giardini rigogliosi e edifici adibiti a museo, come il Palazzo degli Specchi. Infine, da non perdere la Moschea Imam Khomeini e l’imponente Cattedrale Sarkis di origine armena. Un ulteriore must? L’affollatissimo ed enorme Bazar che è talmente esteso da sembrare una città nella città. In questo trambusto The other face of Iran. The cradle of an elite tourism. The capital, Teheran, at the bottom of the mountain Alborz, is a peculiar destination. It is a modern, vivid and cosmopolitan town. It is the biggest and most important town in Iran.

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si può trovare di tutto. Anche cose di un certo pregio. Il metodo più sicuro e confortevole per raggiungere Tehran è l’aereo. La lingua nazionale è il persiano, o farsi ed è una lingua indoeuropea. La moneta il Ryal che vale circa 0,00007677 euro. E il clima? La terra d’Iran è un immenso altopiano che gode di una temperatura secca e continentale. Importantissimo: l’ex Persia è un paese di rigida osservanza musulmana sciita perciò durante tutto l’arco del soggiorno nella capitale persiana le signore devono conformarsi alle leggi islamiche. Coprendo sempre il capo, il collo, le braccia e le gambe. Indossando una casacca di lunghezza almeno fin sopra le ginocchia e una gonna lunga fino alle caviglie. Sono ammessi i pantaloni. Il guardaroba occidentale è meglio lasciarlo a casa.

Sarebbe solo cagione di pesanti guai! Gli alberghi a quattro e cinque stelle sono eccellenti. Ricchi di fascino. Arredati con mobili d’epoca, arazzi e tappeti di gran valore. La varietà di ristoranti, alberghi, negozi, centri commerciali e grattacieli è impressionante. Strabiliante è il bizzarro Burj-e Sefid, il grattacielo bianco, dove si può fare shopping, bere qualcosa o mangiare dei deliziosi manicaretti nel ristorante (all’ultimo piano) che gira a 360°. La cucina è un misto d’influssi arabi e di tradizioni persiane. E il delizioso caviale iraniano celebre in tutto il mondo? Pressochè introvabile. Forse si può acquistare in aeroporto alla partenza per il rientro. E le bionde (sigarette)? Fumatori desistete, al contrario della Turchia, l’Iran è uno dei paesi al mondo dove il fumo è quasi al bando! Il paese delle Mille e una Notte … Go and visit the National Museum, one of the most beautiful all over the world thanks to the rich history of Iran, take your time for the Glass and Ceramics Museum and do not forget the Bazar, that is so wide, that it seems a town in the town. Welcome to Iran, the place of The Thousand Nights and a Night.

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Materiali sorprendenti Surprising materials Qatar... carrefour d’incantevoli musei Qatar... the land of charming museums I colori del design Design colours

art & design

arte & design


di anna scarpati

arte

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Materiali sorprendenti Surprising materials “...Ho acceso un fuoco di notte in campagna tocco il fuoco tocco l’acqua tocco la stoffa e l’argento sei come un fuoco di bivacco all’addiaccioio ti tocco...” (R. Doisneau)

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arte

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Sempre più il design si scopre sensibile al tatto, al tocco.

“Z.Island” by DuPont Corian®, concepito da Zaha Hadid, una delle più grandi personalità dell’architettura degli ultimi tempi, sfrutta la malleabilità e la qualità estetica del materiale per creare un futuristico ambiente cucina. Le forme libere e fluide di isole e pareti incorporano dispositivi hi-tech che offrono differenti funzionalità legate al cucinare ma anche alla musica, alla qualità della luce e persino alla diffusione di fragranze. Nella sua Historia Naturalis, Edra presenta una collezione di prodotti basata sulla scelta di rivestimenti innovativi e sull’uso strategico del colore, precisando la vocazione dell’azienda, da un lato verso la ricerca di nuove “sensuali” forme per il comfort, dall’altro verso pezzi “artistici”, realizzati manualmente, ad alto valore narrativo, colorati, materici ed accattivanti. L’azienda inglese Established&Sons, ancora in collaborazione con Zaha Hadid, presenta Aquatable, un monolite dalle forme fluide realizzato in poliuretano, con una finitura di superficie high glossy bianca o nera ed un top in gel di silicone che gli conferisce un’estrema morbidezza al tatto. Biscazza, che da alcuni anni si è imposta nel panorama italiano ed internazionale quale protagonista indiscussa

E lo fa attraverso la ricerca continua, la sperimentazione, la creazione e realizzazione di materiali innovativi, dalle qualità superficiali sorprendenti, accattivanti, docili allo sguardo, gentili alla carezza, avvolgenti al contatto. Quando queste straordinarie qualità materiche si combinano con creazioni uniche e scultoree, forme liberamente tratte dalle forze e dagli elementi primigeni quali l’aria, il fuoco, la terra e l’acqua, e ricomposte attraverso la costruzione geometrica di intuizioni tradotte in disegni perfetti, allora parliamo di design dell’“eccellenza”. In occasione dell’ultimo Salone del Mobile di Milano, molte aziende hanno mostrato una chiara volontà di intraprendere questa strada, interpolandola con la creatività di alcuni grandi interpreti della forma, dello stile, del progetto. Design is more and more synonym of research and recently this research led design to create new, innovative, appealing materials, gentle to touch, and morbid to sight. During the last Salone del Mobile in Milan, many companies showed their interest in following this new path in design.

Aster Papposus, sofà della collezione Historia Naturalis, Edra 2006

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arte

& design

Kaiman Jacaré, sofà della collezione Historia Naturalis, Edra 2006

nell’ambito della ricerca sulle potenzialità espressive e materiche della tessera musiva, intende oggi suggerire, con la collezione Home, un personale codice di eleganza per la casa contemporanea. La proposta di stile è rintracciabile nei singoli pezzi, per la cura dei dettagli, la scelta di materiali preziosi, il virtuosismo degli intarsi di mosaico su morbidi imbottiti e su superfici lucide o specchianti. Preziosi elementi d’arredo in cui il mosaico non è mai semplice rivestimento ma inserto o gioco di riflessi. Sempre nell’ambito della ricerca sui materiali applicata al prodotto d’arredo ed in generale al design di interni, la mostra Alcantara® Style & Italian Car Design ha voluto chiarire ulteriormente questo concetto, attraverso un emozionante percorso sensoriale nel quale l’evoluzione della cultura, dell’estetica e della moda si fondono con il design automobilistico più innovativo delle ultime cinque decadi. Un viaggio che testimonia l’affinità che da sempre stimola e unisce un materiale unico alla creatività dei più grandi car designer italiani, maestri indiscussi dello stile e del Made in Italy, rappresentandolo magnificamente con 15 concept cars firmate Bertone, Giugiaro e Pininfarina. Questa magia è il risultato di una “sapienza tecnologica” avanguardistica, custodita

nei cuori e nelle menti di uomini straordinari e applicata alle più ribelli strutture molecolari, per trasformarne l’intrinseca natura, donando loro nuova vita, nuova parvenza, nuova essenza. Una materia prima che respira, si contrae, si trasforma, reagisce alla presenza umana, vive insomma, riplasmata nelle mani esperte di chi la ama e ne comprende la natura e le potenzialità espressive, scoprendone i più coerenti livelli di applicabilità al prodotto e definendone nuove performances e nuovi livelli di sensorialità e di benessere. È così che il viaggio in auto si trasforma in una vera e propria esperienza di piacere. In esposizione modelli che rappresentano la materializzazione di un sogno italiano, da vivere in maniera completa e totalizzante, da vedere come gambe affusolate, da assaporare come labbra che stillano mirra, da inalare come erbe profumate, da ascoltare come scrosci di acqua trasparente, e soprattutto da toccare, accarezzare, palpare, come seni d’avorio tempestati di zaffiri... “Z.Island”, DuPont Corian® concept by Zaha Hadid, exploits the malleability and the esthetic quality of material to create a futuristic kitchen.

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arte

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di milly von roty

Qatar...

carrefour d’incantevoli musei Qatar... the land of charming museums Un emirato che guarda in là. A breve sarà una delle mete più ambite di tutto il mondo arabo. Sia per il turismo leisure (di svago, ndr.) che per quello legato al mondo dei congressi e degli eventi. E, naturalmente, per gli ammalianti musei già esistenti e per quelli ancor più grandiosi in costruzione di cui il paese è tenutario

Et voilà! Il sipario si sposta e, finalmente, i riflettori

la sua generosità e ospitalità. E il governo? Monarchia assoluta ereditaria. La famiglia che regna questo piccolissimo ma ricco lembo di terra, grande poco meno dell’Abruzzo, oggi, è il clan Al-Thani. La religione di Stato è l’Islam. Ma molti aderiscono alla rigidissima setta Wahabbi, presente anche in Arabia Saudita. Il Qatar sposa una delle economie più esuberanti del

sono puntati sul riguardoso e riservato Qatar. Emirato del Medio Oriente, sorto nel XX secolo, adagiato in una minuscola penisola facente parte della ben più vasta penisola arabica. Una terra ancora da esplorare… d’incredibile suggestione con distese infinite che fanno “vagare” la nostra mente. Cullata dal brontolio del mare e dalle folate di vento del deserto. Il Qatar dona scorci irresistibili. Quasi surreali. Dove le dune del deserto si lasciano avvolgere dalle acque cristalline del Golfo Persico. La popolazione, invece? Si distingue per

An emirate that looks beyond. In the near future it will be one of the most loved locations in the Arabic area, both for pleasure and business.

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mondo a un ricco back-ground culturale. Facendone un luogo piacevolissimo da perlustrare. Cambio di scena. Le luci si muovono in altra direzione mettendo in risalto Doha. Non solo grattacieli e hotel superlusso. Il lungomare di Doha, capitale di un Qatar in continuo boom edilizio, riserva una piccola sorpresa se paragonata alle dimensioni super-size degli edifici che l’abbracciano. è il Museo d’Arte Islamica. Un progetto da favola. Veramente ardito. Si pensa sia pronto per la primavera 2008. Quarantacinque mila metri quadrati realizzato a ridosso del mare: cinque piani tra negozi, caffetteria, auditorium, biblioteca e sale espositive. E il suo progettista? Il celebre architetto sino-americano Leoh Ming Pei conosciuto, a livello internazionale, per le sue trovate stravaganti. Fece scalpore quando osò metter a fianco del Louvre di Parigi, uno dei templi della cultura mondiale, una piramide hi-tech. Forse, proprio, quest’accostamento antico/moderno è stato un input per i governanti del Qatar che lo hanno convocato per plasmare quello che è destinato ad essere uno dei più ragguardevoli musei d’arte islamica. Doha, a cavallo, tra rinnovamento e tradizione. Tra i tanti souk, i grattacieli già esistenti e quelli in costruzione e il vecchio Forte Arabo, sulla Cornice, la passeggiata a mare, spicca il monumento alla perla. La scultura è stata scelta come simbolo della città per ricordare che, fino a pochi anni or sono, Doha era un villaggio di pescatori, tout court. Dediti, appunto, alla raccolta delle perle del Mar Arabico. Doha oggi, invece, punta su un turismo d’alta qualità legato a conferenze, seminari, viaggi per affari, eventi sportivi e culturali. Il Qatar è candidato a diventare meglio di Dubai. Attualmente, l’intero territorio abitato appare come un enorme cantiere. Gli investimenti in Qatar non si contano più. Sono state stanziate cifre da capogiro per portare questo piccolissima penisola al top. Anzi, al tip-top nel mondo! Altre attrazioni? Certo. Gli altri musei… il paese si sta improvvisamente evolvendo in tutti gli aspetti della vita di tutti i giorni ed è perciò fondamentale che non si perda di vista il senso del passato. In poche parole, i musei sono importanti per costruire l’identità del piccolo ma grande Qatar. Il luogo che più ci può narrare la storia di questa Qatar is an emirate in the Middle East, that came to light in XX Century and it is still a land to be discovered.

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arte

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minuscola terra è il Museo Nazionale. Originariamente era l’abitazione della famiglia governante Al Thani. La costruzione è un capolavoro d’architettura qatarina. Contiene diverse collezioni di manufatti tipici. Una curiosità. Il museo include un acquario su due livelli. Il piano superiore pullula di pesci imbalsamati. Mentre esemplari viventi, tra cui le tartarughe, si trovano al piano inferiore. Altre collection assorbono un intrigante spazio sui viaggi per mare e sui metodi di navigazione tradizionale attraverso gli astri. Oltre a esposizioni sull’Islam, l’esistenza nel deserto, l’astronomia, l’industria del petrolio e l’abituale stile di vita della popolazione autoctona. Di grande seduzione anche il Museo Etnografico. A ospitarlo è una classica casa patarina del XX secolo, è stata ristrutturata e dà un’idea della vita che si svolgeva in Qatar prima della scoperta del petrolio. E il Museo delle Armi? Vale la pena di visitarlo. Situato alla periferia di Doha. Vanta un’ampia esibizione di spade in oro della regione e le tipiche spade curve denominate Khunja, altre antiche armi e armature risalenti al XVI secolo. Poi, sono in bella mostra cannoni, lunghi fucili e spade di tutti i generi. Il Forte di Doha, inoltre, è veramente un altro museo. Vi sono delle buone esposizioni sui mestieri

folcloristici. Sfizioso è anche il Museo Postale ma dovreste essere proprio accaniti filatelici per affrontare il viaggio. E per un break di svago? Non perdetevi il Regno d’Aladino. Unico parco dei divertimenti, con montagne russe, di tutto il Golfo. Ancora, la Città dello Sport che annovera molteplici complessi dove poter praticare sport a ogni livello. E la Sports City Tower? Una novella struttura sportiva, ideata dallo statunitense Hadi Simaan e dal francese Etienne Tricaud, che non ha tardato a trasformarsi in una delle forti icone urbane. I suoi trecento metri d’altezza ne fanno l’edificio più alto del Qatar. Alberga un grande hotel di lusso, ma persino il Museo delle Discipline Sportive e un ristorante all’ultimo piano, con una larga veduta panoramica sulla città sporta sul mare. Gas naturale e petrolio fanno del Qatar uno stato opulento così come i musei fanno di questo paese uno stato colto e desiderato…

Doha, capital of Qatar, is a surprising melting of culture and innovation. Near skyscrapers and luxury hotels you can find the Museum of Islamic art that will be opened in spring 2008. It has 5 floors of shops, cafeteria, an auditorium, library and exposing halls.

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di amelia valletta

arte

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I colori del design Design colours Da sempre gennaio è il mese delle anticipazioni e delle previsioni. Ma quali saranno le macrotendenze nel design per il nuovo anno?

Nissan 350z

Ogni

anno, in questo periodo le riviste ci bombardano d’informazioni sul nostro futuro. E lo fanno attraverso strumenti più o meno ortodossi quali oroscopi, visioni, oracoli, tarocchi o letture di mani. Chi ha, dunque, il desiderio di avere delle anticipazioni esoteriche su come “butterà” l’anno che verrà ha, quindi, l’imbarazzo della scelta. Per sapere invece, con un certo margine di vantaggio, cosa accadrà nel prossimo futuro nel campo del design, ecco qualche indicazione che risulterà utile per essere di moda un po’ prima degli altri.

Designtools, uno degli istituti di ricerca e consulenza aziendale che operano nel panorama milanese nell’ambito della cosiddetta “scenaristica sul design”, è infatti, in grado di fornire alcune chiavi interpretative per le tendenze dell’anno prossimo. January has always been the month of previsions and forecasts. What are the macro trends in design for next year? First of all, colours: white, black and white and silver will be a must; near these, there will be an explosion of delicate, pastel shades. Look at technological devices and you will notice it.

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arte

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Per iniziare si confermano alcuni filoni che si possono definire “evergreen”, ovvero intramontabili, come il tutto bianco, il bianco e nero e il nero e argento. A differenza di quanto avvenuto in questi ultimi anni, che hanno visto trionfare le monocromie e l’uso dei colori primari saturi, probabilmente la prossima stagione sarà caratterizzata da un’esplosione di colore, dal multicolor, da colori desaturati e polverizzati, cromie pastellate, toni soffusi e leggeri. In questo senso la tecnologia di largo consumo sta diventando sempre più anticipatrice di tendenze. Basti pensare al mitico Ipod, che quest’anno ha introdotto una gamma di colori pastello metallizzato per I nuovi IPod Nano e per gli Shuffle, abbandonando quasi definitivamente il white. In questo mondo pieno di oggetti e di prodotti inutili, inquinanti e privi di ogni senso, nel design si porta sempre più avanti la tendenza Super Normal, ovverosia una riflessione su: oggetti semplici, chiari, monofunzione, basilari nelle prestazioni e di prezzo abbordabile. Un atteggiamento derivante forse dalla presenza sul mercato di innumerevoli prodotti di largo consumo provenienti dalla Cina, economici, privi di certificazioni e con nessun valore aggiunto in termini di design. Allo stesso tempo, forse perché pare sempre più netta la distinzione tra ricchi e classi popolari, aumenterà l’offerta di prodotti di superlusso, desinati ad un pubblico di nicchia.

Nuova confezione Acqua di Parma

Molto probabilmente l’anno prossimo vedremo il declino della corrente decorativista che ha caratterizzato le tendenze di gusto negli scorsi anni, a favore di un atteggiamento più sobrio e compatto, understate in un certo senso, adatto ad un pubblico colto e raffinato, che rifiuta lo show-up a tutti i costi.

Mostra Supernormal

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Distillati d’autore Auteur spirits L’estetica dei sapori nella cucina moderna The aesthetic of flavours in modern cooking

sapori

savours & flavours


di guido settepassi

sapori

Distillati d’autore Auteur spirits

Un tempo considerate “bevande da trattoria”. Oggi i distillati fanno bella mostra negli scaffali dei ristoranti VIP

Da un punto di vista superficiale e poco approfondito,

non di rado di età abbastanza avanzata e di cultura enogastronomica limitata. Non si può negare che per il consumatore medio italiano la Grappa rivesta soprattutto una funzione di completamento di pasti un po’grevi e pesanti, quasi a soddisfare una esigenza più digestiva che di puro appagamento gustativo. Se pure questo genere di preconcetti sia molto radicato nel tessuto sociale e per questo motivo assai complicato da estirpare, in tempi recenti si è assistito ad un tentativo

si potrebbe di certo affermare che l’Italia non sia mai stata la vera patria di distillati di grandissima qualità, se si vuole fare un paragone con altre nazioni come ad esempio la Francia, dove Cognac, Armagnac e Calvados rappresentano l’eccellenza assoluta del settore con prodotti da grande invecchiamento di eleganza e raffinatezza straordinarie. Il mondo dei distillati italiani ha più o meno sempre ruotato intorno alla Grappa, non propriamente un liquore nobile seppur ottenuto dalle bucce di uve precedentemente impiegate per la produzione di vini spesso anche di alto livello. In Italia la Grappa, nell’immaginario comune, sconta il prezzo di un’immagine di bevanda molto poco trendy, riservata ad un pubblico di consumatori

Once they were considered drinks for pubs. Today spirits are on the shelves of very important restaurants. From a superficial point of view, one can affirm that Italy has never been the country of spirits compared with France with its marvellous Cognac, Armagnac and Calvados.

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sapori

di invertire questa tendenza in modo radicale, attraverso la commercializzazione di prodotti di più alto profilo qualitativo caratterizzati da operazioni di marketing mirato ed investimenti finalizzati alla fidelizzazione di un crescente e diverso pubblico di riferimento. Non è un caso che al giorno d’oggi la gran parte dei più celebrati produttori di vino, consacrino una parte delle bucce delle proprie migliori uve da vino proprio alla distillazione di grappe. È così nata e si è sviluppata in seno a queste aziende una grande attenzione verso la creazione di grappe in serie limitatissima, con packaging esclusivo e processi d’invecchiamento particolarmente curati. I nomi di spicco non mancano in questo senso: da Tenuta San Guido con la sua magnifica Grappa di Sassicaia, ai migliori produttori di Brunello di Montalcino come ad esempio Angelo Gaja con la sua strepitosa grappa di Rennina, al mondo piemontese dei più snob barolisti che non mancano più di dedicare parte delle proprie bucce di Nebbiolo da Barolo o Barbaresco alla produzione di distillati preziosi e raffinatissimi. Ma anche Antinori ha creato una Grappa di Tignanello, oppure Pojer e Sandri ha utilizzato la Nosiola e ancora i fratelli Lunelli del mitico Spumante Giulio Ferrari producono l’ottima Grappa Segnana. Tuttavia è giusto sottolineare come forse i risultati più confortanti siano stati raggiunti da aziende che da sempre si sono dedicate esclusivamente alla distillazione di grappe, e che oggi si sono fatte propugnatrici di un messaggio di cambiamento che ha rivoluzionato il posizionamento di questi liquori rendendoli merce da palati fini ed esigenti, degni coronamenti di cene sopraffine, oggetti di regalo ricercati grazie ad una attenzione estrema al confezionamento in bottiglie dal design prestigioso. Su tutte vale la pena rammentare case storiche come la Nonnino, che da un profilo tradizionalmente più commerciale ha da tempo assunto un’immagine del tutto diversa, oppure Berta, grande nome del Monferrato oggi produttore di Grappe Cru come il Bric del Gaian o millesimate come il 1987. Ma non di meno anche Poli, una delle aziende più

famose e celebrate con oltre cento anni di storia alle spalle, la cui linea superiore Jacopo Poli è eccellente, o ancora la distilleria Scaramellini, una delle pochissime ad utilizzare ancora il metodo di distillazione più antico cd. discontinuo a fuoco diretto, che coi suoi tempi lunghi garantisce lavorazioni di altissimo livello. Per concludere un cenno separato merita la Grappa di Amarone Barrique Bonollo, prodotta dalle distillerie Umberto Bonollo, storica azienda che da quattro generazioni produce grappa. La “Grappa Of Amarone Barrique”, imbottigliata per la prima volta nel 1999, rappresenta la punta di diamante della collezione “Of ” ed è interamente invecchiata in “barrique”. Il suo ormai consolidato successo deriva da un “mix” unico di fattori: dall’impiego delle bucce d’uva di Amarone Valpolicella D.O.C., alla loro raccolta e distillazione in condizioni di estrema freschezza, all’invecchiamento in piccoli “barrique” di rovere francese che le conferiscono toni speziati particolarmente gradevoli e un elevatissimo livello di morbidezza ed equilibrio.

The world of spirits in Italy has always been represented by Grappa, which has always been tied up with the image of old consumers in poor locations such as pubs in the province. Today the great part of wine producers in Italy devotes a part of their best residue of a wine press to the manufacturing of Grappa.

Just to mention a few: Tenuta San Guido and its marvellous Grappa di Sassicaia, or Angelo Gaja, producer of Brunello di Montalcino, and his fantastic Grappa di Rennina.

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di guido settepassi

sapori

L’estetica dei sapori nella cucina moderna The aesthetic of flavours in modern cooking

Per alcuni chef, di altissimo profilo, l’attenzione alle forme esteriori e la cura maniacale dell’aspetto visivo delle proprie creazioni è dato che coinvolge la sostanza stessa dell’idea di fare cucina

Non c’è alcun dubbio che per parlare oggi di cucina

Il riferimento è volto in primis alla sempre maggiore importanza attribuita negli ultimi tempi alla presentazione estetica dei piatti: la filosofia sottesa ai piatti proposti è cioè veicolata attraverso il modo in cui sono presentati al pubblico. Ciò è, a maggior ragione, vero in relazione ad un ristretto gruppo di giovanissimi “artisti della tavola” che hanno deciso di affidare la “comunicazione” del proprio slancio creativo ad un’espressività anticonvenzionale, molto estrosa e ricca di fantasia. I piatti diventano così autentiche invenzioni, nelle quali oltre ad eleganza e raffinatezza è inseguito lo stupore

di alto livello sia necessario fare riferimento ad una pluralità di fattori che non possono essere limitati alla sola qualità dei piatti proposti. A sostegno di questa tesi unanimemente condivisa basti considerare l’esempio di uno qualunque dei numerosi ristoranti che raccolgono consensi presso guide di settore e pubblico di appassionati: a fianco di parametri fondamentali per il giudizio sulla grandezza di uno chef quali la nettezza dei sapori, l’equilibrio dei contrasti tra materie prime diverse o la corretta temperatura di servizio delle pietanze, se ne accostano altri di rilevanza non inferiore che col passare degli anni hanno contribuito a donare indiscussa visibilità a giovani professionisti dal brillante avvenire.

There is no doubt that in order to speak of high level cuisine it is necessary to refer to many factors not necessary tied up with the quality of the dishes.

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sapori

del cliente e la sua meraviglia davanti alle strabilianti capacità tecniche dell’ideatore. Esempi eclatanti di tanta maestria scenica sono le geniali trovate di Davide Scabin, patron del rinomato Combal Zero al Castello di Rivoli che, nel corso degli anni, ha realizzato piatti entrati nella legenda. Piatti come la crema di piselli fredda con misticanza croccante servita in una sorta di grande provetta sormontata da un tappo a cappuccio bianco, e si mangia con un cucchiaione di plastica simile a quelli usati in gelateria. Oppure il Fossil, servito in una ciotola con dentro funghi secchi di decorazione ed un pesce fossile fatto di argilla cotta al forno che deve essere rotto con un martello; all’interno si trova un involucro di carta contenente una squisita sogliola accompagnata da fagiolini e tartufo nero. Ed il famosissimo Cyber-egg, presentato in maniera a dir poco intrigante, consiste in una doppia bolla di pellicola sottile di plastica con all’interno tuorlo d’uovo e caviale; viene fornito un “bisturi” che serve a praticare due fori nella doppia “bolla” di contenimento, dopo

di che bisogna immediatamente mettere in bocca il contenuto utilizzando l’apposito picciolo. Come si intuisce facilmente il fascino irresistibile di queste invenzioni - che hanno un ciclo di vita relativamente breve e vengono sostituite rapidamente da creazioni altrettanto originali - è tutto incentrato nella presentazione e nella veste esteriore che le contraddistingue; da un tanto potente sforzo creativo emerge il desiderio di inseguire la sperimentazione più ardita, affidandosi ad un linguaggio espressivo che segna una cesura netta con la tradizionale idea di cucina che il pubblico degli odierni gourmet ha iniziato a considerare eccessivamente angusta. Near the peculiar characteristics that make a cook a real Chef -such as the right temperature of the dishes, the balance among the different raw materials and the clarity of savours- there are other less defined and definable elements: the aesthetic of flavours in modern cooking. Some “artists of cooking” decided to commit themselves to this, such as Davide Scabin, chef at the famous Combal Zero in Castello di Rivoli.

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I love... St. Moritz

Foto Bergbahnen ENGADIN/St. Moritz


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I love... St. Moritz Guida di St. Moritz

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St. Moritz’s guide

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St. Moritz,

St. Moritz, an Avant garde location

una località all’avanguardia Le novità della stagione 121

News for the winter season

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Attività sportive

Sport

Sport da protagonisti 122 Sport da spettatori 123

For sport lovers Celebrity watching

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Gastronomia

Coooking

La tradizione a tavola 125 Fragranti dal forno 126

Nightlife

Tradition at my table Still warm from the oven

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Nightlife

Romanticismo 127 e adrenalina outdoor Relax e ballo indoor 128

Romanticism and outdoor adrenaline Relax and indoor balls

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Guida di St. Moritz Hotel HOTEL ARTE Via Tinus 7 7500 St. Moritz

HOTEL MONOPOL Via Maistra 17 7500 St. Moritz

HOTEL BÄREN Via Maistra 50 7500 St. Moritz

HOTEL NOLDAPARK Via Crasta 3 7500 St. Moritz

HOTEL BELLAVAL Via Grevas 55 7500 St. Moritz

HOTEL PRIMULA Via Gunels 24 7512 Champfèr

HOTEL CORVATSCH Via Tegiatscha 1 7500 St. Moritz

HOTEL RANDOLINS Via Curtins 2 7500 St. Moritz

HOTEL EDELWEISS Via dal Bagn 12 7500 St. Moritz

HOTEL SCHWEIZERHOF

HOTEL EDEN GARNI Via Veglia 12 7500 St. Moritz

HOTEL STEFFANI

Via dal Bagn 54 7500 St. Moritz Via Traunter Plazzas 6 7500 St. Moritz

HOTEL EUROPA Via Somplaz 59 7500 St. Moritz

Suvretta House Via Chasellas 1 7500 St. Moritz

HOTEL HAUSER Via Traunter Plazzas 7 7500 St. Moritz

HOTEL WALDHAUS AM SEE Via Dim Lej 6 7500 St. Moritz

HOTEL LA MARGNA Via Serlas 5 7500 St. Moritz

HOTEL/ RESTAURANT SALASTRAINS 7500 St. Moritz Via Salastrains 12

HOTEL LANGUARD Via Veglia 14 7500 St. Moritz

HOTEL/ RESTAURANT Veltlinerkeller Via dal Bagn 11 7500 St. Moritz

HOTEL LAUDINELLA Via Tegiatscha 17 7500 St. Moritz HOTEL LÖFFLER Via dal Bagn 6 7500 St. Moritz

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Guida di St. Moritz Ristoranti

Shopping

Acla c/o Hotel Schweizerhof Via dal Bagn 54, 7500 St. Moritz

Bulgari SA c/o Palace Gallerie Via Serlas 24, 7500 St. Moritz

Bella Vista - Ristorante Italiano c/o Kulm Hotel Via Veglia 18, 7500 St. Moritz

Cartier Joailliers c/o Palace Gallerie Via Serlas 29, 7500 St. Moritz

Cà d’Oro c/o Kempinski Grand Hôtel des Bains Via Mezdi 27, 7500 St. Moritz

Chanel Via Serlas 22, 7500 St. Moritz Chopard c/o Palace Gallerie Via Serlas 27, 7500 St. Moritz

Caprice c/o Hotel Soldanella Via Somplaz 17, 7500 St. Moritz Chesa Chantarella Via Salastrains 10, 7500 St. Moritz Confiserie Hauser c/o Hotel Hauser Via Traunter Plazzas 7, 7500 St. Moritz Corvatsch c/o Hotel Corvatsch, Via Tegiatscha 1, 7500 St. Moritz Diamond Via Maistra 33, 7500 St. Moritz

Dolce & Gabbana Via dal Vout 4, 7500 St. Moritz Gucci Via Serlas 22, 7500 St. Moritz Kookaï Via Stredas 2, 7500 St. Moritz Moncler Via Maistra 4, 7500 St. Moritz Prada Via Maistra 25, 7500 St. Moritz

Grissini c/o Crystal Hotel Via Traunter Plazzas 1, 7500 St. Moritz

Prada Exclusive c/o Palace Arcade, 7500 St. Moritz

Hotel Ristorante Meierei Via Dim Lej 52, 7500 St. Moritz

Tod’s & Hogan c/o Badrutt’s Palace Via Serlas 22, 7500 St. Moritz

Le Lapin Bleu c/o Hotel Steffani Via Traunter Plazzas 6, 7500 St. Moritz

Gianni Versace c/o Palace Gallerie Via Serlas 27/29, 7500 St. Moritz

Le Mandarin c/o Hotel Steffani Via Traunter Plazzas 6, 7500 St. Moritz

Louis Vuitton Via Serlas 22, 7500 St. Moritz

Les Saisons c/o Kempinski Grand Hôtel des Bains Via Mezdi 27, 7500 St. Moritz

Ermenegildo Zegna c/o Suvretta House Via Chasellas 1, 7500 St. Moritz

NOBU c/o Badrutt’s Palace Hotel Via Serlas 27, 7500 St. Moritz Primula c/o Hotel Primula Via Gunels 24, 7512 Champfèr

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Guida di St. Moritz Bar e Discoteche Bobby’s Pub Engl. Pub, Fast Food, Internet-Café Via dal Bagn 50a, Gallaria Caspar Badrutt 7500 St. Moritz

Hemingway’s Club/Bar Modern - Disco, Fox - Walzer. Late Night Club California Gastro AG, Plazza da Mulin 2 7500 St. Moritz

Casinò St. Moritz Kempinski Grand Hôtel des Bains 7500 St. Moritz Tel. 0041 (0)81 837 54 54 Fax. 0041 (0)81 837 54 50 info@casinostmoritz.ch www.casinostmoritz.ch

Mulibar Country Music dal vivo c/o Hotel Schweizerhof, Via dal Bagn 54 7500 St. Moritz Pavarotti & friends Plazza dal Mulin 3 7500 St. Moritz

Crystal Pianobar Cocktails e live music Via Traunter Plazzas 1 7500 St. Moritz

Piano Bar c/o Hotel Chesa Guardalej 7512 Champfèr

Devil’s Place Il più grande Whisky Bar del mondo c/o Hotel Waldhaus am See, Via Dim Lej 6 7500 St. Moritz

Piano Bar Piano Bar, cocktails, champagne e musica dal vivo c/o Hotel Schweizerhof, Via dal Bagn 54 7500 St. Moritz

Discoteca Bonaparte California Gastro AG, Plazza dal Mulin 2 7500 St. Moritz

The Ivory Ball, Lounge Bar Whisky Night, Happy Hour, Ladies Night c/o Casino St.Moritz, Via Mezdi 17 7500 St. Moritz

Diamond Via Maistra 33 7500 St. Moritz

King’s Club c/o Badrutt’s Palace, Via Serlas 27 7500 St. Moritz

Enoteca - Kempinski’s Lifestyle Ristorante & Bar c/o Kempinski Grand Hotel des Bains St. Moritz Via Mezdi 27 7500 St. Moritz

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Vivai Dance Club c/o Hotel Steffani, Via Traunter Plazzas 6 7500 St. Moritz


Eventi a St. Moritz 27 dicembre The Trophy - La prima gara sciistica per VIP sulle piste di Corviglia 31 dicembre

Fuochi d’artificio - Spettacolo pirotecnico sul lago per festeggiare la fine dell’anno 1-6 gennaio

Campionati svizzeri di bob a 2 e a 4 e di skeleton 10-13 gennaio

Out of the Blue’s - Festival musicale a Samedan, dedicato a blues tradizionale, ragtime, latin rock e funky soul 13-20 gennaio

Concours Hippique sulla neve - Cinquantesima edizione 21-27 gennaio

Coppa del Mondo di bob e skeleton 24-27 gennaio

Cartier Polo World Cup on Snow - Il più prestigioso torneo invernale di polo 28 gennaio - 2 febbraio

St. Moritz Gourmet Festival “The Original” - Quindicesima edizione del festival culinario itinerante fra hotel e tensostrutture

31 gennaio - 2 febbraio Cricket on Ice - Lo sport britannico per eccellenza viene adattato all’inverno engadinese e si gioca sul ghiaccio 2 - 3 febbraio

Coppa del Mondo FIS di sci alpino femminile 3, 10, 17 febbraio White Turf - Evento ippico e mondano sul lago ghiacciato 15 febbraio Art on Ice - Show di pattinaggio artistico sul lago ghiacciato, con gala dinner e concerto 9 marzo

Engadin Skimarathon - Quarantesima edizione della Maratona di fondo, 42 km dal Passo del Maloja a Zuoz

13-29 marzo Snow & Symphony - Festival di musica classica a chiusura della stagione invernale

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di francesca viganò

Foto Kur- und Verkehrsverein St. Moritz

St. Moritz,

una località all’avanguardia An Avant garde location

St. Moritz ha una sorta di vocazione pionieristica:

Lord Foster si è occupato anche del restyling del complesso residenziale e commerciale The Murezzan, all’ingresso della zona pedonale di St. Moritz. Qui, sempre in una felice combinazione di elementi storici e di hi-tech, si sperimenta il vero contemporary alpine living, nel quale è possibile godere di comfort urbano, lusso e qualità di vita ai massimi livelli restando immersi in uno scenario alpino di rara bellezza. Fulcro mondano del complesso è il Post Haus (via dal Vout 3, tel. 081 8338080; www.post-haus.ch), bistrò, caffè, grill e bar lounge riaperto al pubblico nel febbraio 2006 e già diventato un must per gli habituée della località svizzera. Per il Post, Foster ha contribuito anche al concept e ha progettato l’arredo degli interni. Il locale si rivela luminosissimo e accogliente, grazie ai camini aperti e alle ampie finestre affacciate sul centro pulsante dello shopping e degli incontri (via Serlas), sul lago e sulle cime innevate.

qui nacque il turismo invernale alpino, 143 inverni fa, e da allora la storia della “capitale” engadinese è stata scandita da primati dell’innovazione. Il più poetico è forse l’accensione delle prime lampadine elettriche della Svizzera: era la notte di Natale del 1878, e i tavoli imbanditi dell’Hotel Kulm scintillarono sotto una luce mai vista nelle lunghe sere dell’inverno montano. Tra le ragioni del successo di St. Moritz presso il suo pubblico cosmopolita ed esigente c’è proprio questa capacità di captare i trend e anche di anticiparli, di rinnovarsi senza però tradire la sua natura alpina. Oltre, ça va sans dire, alla benedizione della Natura che si è concretizzata in paesaggio spettacolare e invidiabile esposizione solare. Negli ultimi anni l’inglese Norman Foster, uno fra i più grandi architetti contemporanei, è passato di qui, imprimendo il suo stile a diversi edifici. Per la Chesa Futura (“casa del futuro”, in romancio), un’apartament house a St. Moritz Dorf, appena dietro la stazione di valle della funicolare di Chantarella, ha plasmato materiali e tecniche della tradizione come le scandole di larice locale in un avveniristico design “a bolla” (presto ribattezzato “a zucca” o “a rene” dai detrattori).

St. Moritz has a strong inclination for innovation: 143 winters ago, winter tourism was created here, and since then the “capital” of Engadine is known for the innovation it proposes every year.

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Le novità della stagione News for the winter season

L’attuale stagione invernale ha in serbo altre riaperture

e inaugurazioni. Il più piccolo dei cinque magnifici cinquestelle di St. Moritz, il Carlton Hotel (via Johannes Badrutt 11, tel. 081 8367000; www.carlton-stmoritz.ch), con un investimento di 60 milioni di franchi svizzeri diventa il primo hotel delle Alpi composto solo da suite, per inciso tutte rivolte a sud, con vista lago e maggiordomo personale. Il Badrutt’s Palace Hotel, il leggendario albergo di lusso simbolo di St. Moritz (via Serlas 27, tel. 081 8371000; www.badruttspalace.com), inaugura una nuova ala est e propone un fitto calendario di eventi. Le signore apprezzeranno le esposizioni dei grandi nomi dell’alta gioielleria, da Chopard e de Grisogono (dal 22 dicembre al 6 gennaio), a Sabbadini (dal 24 dicembre al 10 gennaio e poi dal 15 al 20 febbraio), a Cartier (dal 9 al 17 febbraio), mentre i gourmet troveranno soddisfazione nelle numerose iniziative culinarie dedicate ad esempio al cioccolato, ai frutti di mare, ai formaggi di Francia. Interessante novità di stagione anche in un’altra località della regione turistica ENGADIN/St. Moritz, Pontresina. Qui riapre il Grand Hotel Kronenhof (via Maistra, 081 8303030; www.kronenhof.com), sister hotel del Kulm di St. Moritz. Il complesso è tutelato dai Beni culturali in quanto una delle più importanti testimonianze neo-barocche delle Alpi, e vanta il titolo di albergo “più romantico dell’Engadina”. Incastonato in un secolare parco privato, con esclusiva vista panoramica sul ghiacciaio del Bernina e sulla catena montuosa del Corviglia, si è dotato di garage sotterraneo e di un’attrezzatissima oasi benessere ampia 2.000 mq.

Vasca idromassaggio dell’albergo-rifugio Diavolezza: all’aperto, a 3.000 metri di altezza e con vista mozzafiato sulle vette del Piz Palü e del Piz Bernina. Foto: Diavolezza-Bahn AG This winter many locations will be opened or reopened. Let’s start from the smallest of the 5 star hotels in Saint Moritz, the Carlton Hotel (Johannes Badrutt 11, 081 8367000; www.carlton-stmoritz.ch), that offers only suites on the lake and with personal butler.

Una miniera di informazioni nel cellulare Volete aggiornamenti sugli eventi mondani e sulla situazione di piste e impianti, sapere che tempo farà o semplicemente conoscere l’indirizzo di un locale? Accendete il Natel – qui il telefonino è chiamato così! – e connettetevi al portale dell’ufficio turistico, st.moritz.ch (corrispettivo del sito internet www.stmoritz.ch). Il servizio è disponibile in tedesco o in inglese e risulta di facile consultazione. Dalla sezione tedesca potete addirittura spedire cartoline vere con foto scattate proprio con il cellulare. Inviate la foto con un MMS all’e-mail indicata (postcard@stmoritz.ch); riceverete le istruzioni per comporre sia il testo di saluto sia l’indirizzo del

destinatario. A questo punto la cartolina non sarà più virtuale, ma verrà stampata con la più moderna tecnologia digitale, laminata e inviata per posta. Lo stesso servizio è disponibile anche via Internet, al sito di cui sopra: andate su Lifestyle, scegliete Multimedia Galerie e poi Echten Postkarten.

Tons of info on you mobe

Would you like to be informed on events or ski traces or where to go? Switch your Natel – this is the name of the mobe here in Engadine – and go to st.moritz.ch, where you will find all the info you need.

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Attività sportive Sport

Foto: Bergbahnen ENGADIN/St. Moritz

Sport da protagonisti For Sport lovers

La regione turistica ENGADIN/St. Moritz è un

elevati, che passano sui laghi ghiacciati e conducono in romantiche vallate laterali, come la Val Fex e la Val Roseg. Anche in questo caso, i numerosi alberghi e ristoranti che si incontrano lungo i binari e le piste per lo skating sono perfetti per soste calde e confortevoli. Per orientarsi si possono acquistare cartine dettagliate (Loipenkarten) presso gli Uffici del Turismo e le scuole di fondo. Un bel gesto sarebbe quello di acquistare anche la spilletta Engadiner Langlaufabzeichen, disponibile sia per un giorno sia per l’intera vacanza: è un contributo al mantenimento delle piste, che

sogno per gli amanti degli sport invernali, a cominciare dagli appassionati di sci alpino, che qui trovano 60 impianti di risalita ultramoderni con 350 Km di piste sempre innevate, ad altitudine compresa tra i 1.800 e i 3.300 metri. Una volta in quota, ristoranti panoramici, chalet e bar sulla neve offrono ristoro e intrattenimento. La discesa più lunga? è la pista sul ghiacciaio del Morteratsch, di ben 10 km. I fondisti non si lamentino: hanno a disposizione 180 km di piste realizzate in base agli standard più

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ogni anno richiede oltre un milione di franchi (punti vendita come sopra e in apposite casse lungo i percorsi). Lo snowboard è uno sport relativamente recente, ma è già integrato nel panorama delle attività locali: a disposizione degli appassionati ci sono piste preparate con assoluta maestria, aree free-ride illimitate, una pista permanente di half pipe, varianti ed escursioni guidate. Per i nostalgici della classica slitta c’è la pista che scende da Muottas-Muragl a Punt Muragl. Si snoda lungo 4,2 km e, in 20 curve, copre un dislivello di 705 metri. La salita avviene con una comoda funicolare e le slitte vengono noleggiate sul posto : non ci sono proprio scuse per non provarla! ENGADINE/St. Moritz is a dream for winter sport lovers. Here you can find 60 ski lifts and 350 km ski runs. But Saint Moritz is very important also for other sports such as snowboard, with a run for free ride and half pipe.

Sport da spettatori Celebrity watching

Per chi non disdegna un po’ di sano celebrity watching,

il 27 dicembre si disputa The Trophy, la prima gara sciistica per VIP. Personaggi dello spettacolo, sportivi, politici e protagonisti del mondo finanziario si sfidano sulle piste di Corviglia. L’anno nuovo si apre con i campionati svizzeri di bob a 2 e a 4 e di skeleton (dall’1 al 6 gennaio). A seguire, lo Stimorol Engadinsnow (dal 9 al 13 gennaio), un must per gli snowboarder. Contemporaneamente si corre il quinto Winter Raid, corsa di auto d’epoca: l’11 gennaio i concorrenti arrivano a St. Moritz e vengono premiati per le prove svolte in Engadina. La 50esima edizione del Concours Hippique sulla neve (dal 13 al 20 gennaio) non delude mai, grazie alle prove di skikjöring e di salto, e precede di pochi giorni un altro evento ippico: il Cartier Polo World Cup on Snow. Il torneo invernale di polo più prestigioso al mondo (dal 24 al 27 gennaio) offre ai consueti 20mila spettatori le prodezze di 16 fra i migliori giocatori di polo. Subito dopo, e sempre a proposito di primati, il torneo di cricket più insolito del mondo. è il Cricket on Ice (dal 31 gennaio al 2 febbraio), davvero unico per il campo (il lago ghiacciato) e la stagione.

Si disputano poi due Coppe del Mondo a distanza ravvicinata: quella di bob e skeleton (dal 21 al 27gennaio) e quella della FIS (Federazione Internazionale di Sci) di sci alpino femminile (2 e 3 febbraio). Per 3 domeniche consecutive, a partire dal 3 febbraio, è in programma White Turf, un connubio di corse di cavalli e di eventi mondani che da 101 anni appassiona grandi e piccoli. “Solo” dal 1969, invece, la seconda domenica di marzo è consacrata alla maratona di

For those who love celebrity watching, on 27th December The Trophy will take place. It is the first ski competion among VIPs. This competition will open the season in the valley of Engadine: just to mention a few: Stimorol Engadinsnow and Winter Raid the White Turf.

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fondo Engadin Skimarathon. 42 km dal Passo del Maloja a Zuoz, aperta al pubblico, con una media di 13mila partecipanti: una vera fiumana multietnica, spettacolare da vedere mentre scivola sulla piana innevata. Quest’anno per la prima volta, in occasione della 40esima edizione, si può correre la mezza

maratona, che copre metà della distanza tradizionale. Altre gare ed eventi, anche in occasione del doppio anniversario dei Giochi Olimpici Invernali a St. Moritz, si intrecciano a quelli segnalati e vanno a comporre il bouquet di 150 appuntamenti previsti per la sola stagione invernale 2007-2008.

A St. Moritz il curling è praticato dall’inverno 1880-81, anno in cui furono create le prime piste sul lago ghiacciato. Presso il Curling Center Al Parc ogni giorno si svolgono allenamenti, partite amichevoli o tornei

Unici al mondo Curling, nordic walking, pattinaggio sui laghi ghiacciati e in appositi impianti, equitazione e golf su neve, scalate sul ghiaccio, escursioni con racchette… l’elenco degli sport invernali praticabili in Engadina è lunghissimo e non del tutto necessario: basta guardarsi intorno per scoprire tutte le offerte. Due peculiarità locali meritano però una segnalazione: la pista olimpica di bob e la Cresta Run. La pista olimpica di bob tra St. Moritz e Celerina è l’unica rimasta al mondo totalmente composta da ghiaccio naturale. Su di essa sono stati disputati molti Campionati Europei e Mondiali e due gare Olimpiche. Il “cunicolo” ghiacciato, lungo 1.612 metri, può essere percorso anche a bordo di un… taxi, ovvero di un bob con un esperto conducente e un frenatore.

Unica al mondo è pure il Cresta Run, un canale ghiacciato sempre tra St. Moritz e Celerina, nel quale i piloti sfrecciano a testa in giù sugli slittini skeleton, raggiungendo i 140 km/h. Questa “pazzia” non è affatto recente: fu creata nell’inverno 1884-‘85, e segnò la nascita degli sport invernali organizzati. Il Cresta Run è proprietà di un club privato, ma gli ospiti sono i benvenuti per una discesa che lascia senza fiato anche i più temerari. Unique in the world

Curling, Nordic walking, skating, golf and horse riding on the snow: whatever it is the sport you like, in Saint Moritz you will be able to do it!

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Gastronomia Coooking

La tradizione a tavola Tradition at my table

I piatti engadinesi sono robusti e sostanziosi, ideali per

il clima invernale e facilmente “smaltibili” con l’attività sportiva. Se vi sembrano comunque troppo calorici, ricordate che in Svizzera c’è la buona abitudine di servire anche le mezze porzioni: perfette per chi vuole rimanere leggero, o per chi vuole assaggiare più specialità. Premesso che ogni località e anzi, ogni chef, propone le sue versioni delle specialità tradizionali, ecco quelli da provare almeno una volta. Giusto per non tralasciare alcun aspetto del lifestyle di St. Moritz. Fra le hit della stagione fredda ci sono i Pizokels, strettamente imparentati con i pizzoccheri valtellinesi sia nel nome sia nella sostanza: sono infatti tagliatelle rustiche di grano saraceno cotte con verdure e condite con burro fuso e formaggio. Fino a qualche tempo fa praticamente introvabili, data la laboriosità della preparazione, i Capuns sono finalmente tornati nei menu di diversi locali. Si tratta di involtini di bietole da costa ripieni di un morbido impasto, bolliti e in seguito gratinati o conditi con formaggio, speck, cipolle. Anche qui, le varianti sono molte: se un piatto non è sufficientemente spiegato nel menu, il consiglio è sempre quello di chiedere lumi al personale di servizio. La selvaggina, cucinata o sotto forma di insaccato, è protagonista dei secondi e viene spesso accompagnata dal piatto più povero ma anche più sincero della tradizione alpina: la polenta, che qui viene preparata con sola farina di mais, oppure con una miscela di mais e di grano saraceno. In alternativa, ci sono i pesci del fiume Inn o del lago di Sils, oppure ancora la carne secca dei Grigioni (simile alla bresaola) e i formaggi degli alpeggi locali. Le enoteche e le cantine dei ristoranti engadinesi sono fornitissime, ma non dispongono di vino locale: a St. Moritz e dintorni, infatti, non si coltiva l’uva! I vigneti più vicini sono quelli familiari della Bregaglia (la valle che si estende dal passo del Maloja al confine italiano, verso Chiavenna), ma la loro produzione è appunto

Foto: TOP Engadin

ad uso domestico. Come specialità locali si possono degustare comunque i vini della valle del Reno fra Fläsch e Bonaduz. è sempre in Canton Grigioni, ed è pure la regione viticola più temperata della Svizzera tedesca. Se il Blauburgunder (pinot nero) domina l’offerta, non vanno dimenticati i più tipici Schiller (rosè) e Completer. Quest’ultimo, un vino bianco aromatico e generoso, è il più antico vino dei Grigioni. Coooking is very rich and nutricious and the ideal diet if you practice sport. If you are here in St.Moritz you should taste Pizokels, and capons and do not forget second courses such as game that here is served with the traditional dish: polenta. Unfortunately St.Moritz is not famous for wine but you should try the ones of the neighbourhood: Fläsch and Bonaduz, Blauburgunder and Completer.

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Fragranti dal forno Still warm from the oven

In una nazione che, come la Svizzera, vanta la più grande

in romancio Tourta da Nusch Engiadinaisa. è un involucro di pastafrolla dorata che cela un ripieno di noci, caramello e panna: un connubio di morbidezza e di croccantezza a cui è difficile resistere. Come la Sacher Torte viennese, anche quella di noci dell’Engadina può essere spedita in tutto il mondo e ordinata online, ad esempio dalla celebre pasticceria Hanselmann (via Maistra 8, tel. 081 8333864; www.hanselmann.ch).

varietà di pane (le specialità sono ben duecento), non è difficile accompagnare affettati e formaggi. Durante il vostro soggiorno in Engadina non fatevi sfuggire i Silser Brötli, cioè i panini di Sils. Sono morbidi e ricoperti da una crosticina bruna, molto saporita, dovuta ad un passaggio della pasta in salamoia prima della cottura al forno. Lo stesso procedimento viene applicato ai gustosissimi Bretzel (sorta di “nodi” di pane cosparsi di sale grosso e spesso farciti con burro salato), e ai deliziosi croissant salati, che qui si chiamano Gipfel. La regina dei dolci locali è la Engadiner Nusstorte,

In the land of bread you should not forget to taste it with salami and cheese. Try Silser Brötli, that is to say bread from Sils or Bretzel or Gipfel.

St. Moritz Gourmet Festival. Foto: Kur-und Verkehrsverein St. Moritz

Il St. Moritz Gourmet Festival Una raffinatissima celebrazione dell’alta cucina, nella quale mondanità e gola vanno di pari passo. è il St. Moritz Gourmet Festival “The Original”, che quest’anno festeggia la quindicesima edizione (dal 28 gennaio al 2 febbraio; www. stmoritz-gourmetfestival.ch). All’opera sono chef ospiti provenienti da tutto il mondo e chef “locali”. Sono infatti coinvolti i grandi nomi dei cinque hotel al top (Badrutt’s Palace, Carlton Hotel, Kulm Hotel, Suvretta House e Kempinski Grand Hotel des Bains), degli hotel di prima categoria (Crystal, Monopol, Schweizerhof e Steffani) e anche lo

chef del ristorante Mathis Food Affairs. Il calendario degli eventi comprende party, degustazioni direttamente dalle pentole sul fuoco, cene formali e dimostrazioni in una tenda appositamente allestita sul lago ghiacciato.

St. Moritz Gourmet Festival

St. Moritz Gourmet Festival “The Original” will take place this winter for the 15 year running. Chefs coming from all over the world and chefs from the most important hotels in St. Moritz, will liven up the week of events.

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Nightlife

Foto: Silvaplana Tourismus

Romanticismo e adrenalina outdoor Romanticism and outdoor adrenaline

Il cielo notturno sopra l’Engadina è uno spettacolo

Esistono anche proposte serali ad hoc per gli sportivi irriducibili, che non vedono l’ora di immedesimarsi nel James Bond di “Al servizio segreto di Sua Maestà”, con la sua famosa sciata in notturna. Ogni venerdì è Snow Night sul Piz Corvatsch (salita da Surlej presso Silvaplana): la “montagna che non dorme mai” offre cinque chilometri di pista da sci illuminata, la più lunga della Svizzera. Anche alla Diavolezza, tremila metri di altitudine, si scia in notturna, ma solo con il bel tempo e la Glüna Plaina (“luna piena” in romancio; così si chiamano le serate sciistiche della Diavolezza). A differenza del Corvatsch, infatti, qui si fa affidamento solo alla magica luce lunare. La salita avviene con la funivia che parte dalla strada per il Passo Bernina, nei pressi della stazione Bernina-Diavolezza della Ferrovia Retica.

che lascia senza fiato. Grazie all’altitudine e ad un inquinamento luminoso e atmosferico ridottissimo, una miriade di stelle si staglia nitida al di sopra delle cime innevate. Per godere di questa meraviglia si può passeggiare per le strade dei paesi, che con il calare della sera si svuotano e diventano silenziose, e approfittare dell’occasione per scoprire le architetture locali. Oppure lasciarsi trasportare da una slitta trainata da cavalli, seduti comodamente sotto una coltre di pelliccia: accompagnati dal tintinnio dei campanelli che adornano i cavalli ci si trasforma per qualche ora in re e regine delle nevi. Le carrozze viaggiano ovviamente anche di giorno e sono disponibili in diverse località: a St. Moritz, ad esempio, partono dai pressi della chiesa cattolica (zona Bad), a Sils-Maria si radunano di fronte al municipio, a Pontresina davanti alla stazione della Ferrovia Retica. Il personale degli hotel è normalmente ben informato su questo servizio.

Sky over the Engadine Valley is a breathless show. Stars fill the sky over the snowy peaks. To appreciate it at its best, go for a walk or for a ride on a horse sleight at the sun set, and you will see the sky be filled with stars.

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Relax e ballo indoor Relax and indoor balls

I numerosi hotel e locali di St. Moritz e dintorni

offrono serate speciali anche a chi non ha il… coraggio di uscire all’aperto. Un’ala del Kempinski Grand Hotel des Bains ospita il Casino (via Mezdi 29, 081 8375454; www.casinostmoritz.ch), dove è possibile cimentarsi con Roulette Americana, Black Jack, Stud Poker e slot machine. Eventi come le degustazioni di caviale e vodka o di whisky e sigari rendono una visita alla sala da gioco sempre interessante, così come il bar Ivory Ball Lounge. Qui anche i non-giocatori possono trascorrere una serata piacevole, magari sorseggiando la specialità della casa, “The Ivory Ball Martini”, creato da René Van De Graaf con gin, vermouth francese, calvados e… una pallina d’avorio! Per un ambiente più informale, potete scegliere fra le tre proposte dell’Hotel Schweizerhof (Via dal Bagn 54, 081 8370707; www.schweizerhofstmoritz. ch), tutte con musica dal vivo. Il Piano Bar, con arredi del primo Novecento, accoglie la clientela in un’atmosfera da film: luci soffuse, piccoli tavoli con candele, champagne e raffinata musica in sottofondo sono l’ideale per una serata intima. Lo Stübli è un pub in stile engadinese, vivace e cosmopolita. Qui è protagonista la chitarra, mentre al Muli Bar si suona musica country e western. Se però la serata deve essere in movimento, è d’obbligo una puntata in discoteca. Ad esempio alla Vivai, il dance club dell’Hotel Steffani (via Traunter Plazzas 6, tel. 081 8336939; www.vivai.ch). I più modaioli non possono perdere il King’s Club (presso il Badrutt’s

Case tipica engadinese, con erker (balconcino sporgente vetrato) e sgraffitti (decorazioni su intonaco). Foto: Kur- und Verkehrsverein St. Moritz

Palace Hotel), la “madre di tutte le discoteche di St. Moritz”, dove la notte finisce con il sorgere del sole. Recentemente rinnovato con megaschermi al plasma, questo locale leggendario accoglie fino a duecento ospiti, volti e nomi noti compresi. Hotels and pubs in St. Moritz offer many special nights, aloso for those who do not fear cold! At Kempinski Grand Hotel des Bains for example there is a Casino where you can play, Black Jack, Stud Poker or at the slot machines.

Cultura e spettacolo Non mancano eventi mondani, ad animare le serate engadinesi. Chi ha la fortuna di esserci, non può perdere lo spettacolo pirotecnico sul lago, che celebra la fine dell’anno (31 dicembre, inizio alle 22 circa). Molto più esclusivo, con soli cinquecento posti a disposizione per il pubblico, è Art on Ice (15 febbraio; www.artonice.ch): un grandioso show di pattinaggio artistico sul lago ghiacciato, con gala dinner e concerto. è solo alla seconda edizione, ma è già diventato un must grazie ai pattinatori protagonisti, grandi fuoriclasse a livello mondiale. I melomani non hanno che l’imbarazzo della scelta, a cominciare dal festival Out of the Blue’s (dal 10 al 13 gennaio; www.

samedanblues.ch): quattro giorni di blues tradizionale, ragtime, latin rock e funky soul, tutti a Samedan e dintorni. Melomani sì, ma rigorosamente classici? L’undicesima edizione del festival Snow & Symphony (dal 13 al 29 marzo; www.stmoritzfestival. ch) è pensata per voi. Grandi solisti e ensamble si esibiscono in varie sedi prestigiose: una degna conclusione della stagione turistica invernale. Culture and snow

At New year’s Eve do not miss the fireworks show on the lake. If you plan your holiday in February, book one of the 500 exclusive seats for Art on Ice

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