Rassegna stampa Cymichip 2009

Page 1

Esperienze g Daniela Giacomelli

Manutenzione programmata: la sicurezza in un chip È un microchip, è distribuito in un kit assieme al suo software, è installabile direttamente sul telaio di qualsiasi bicicletta e crea un legame indissolubile fra il rivenditore, che può così rafforzare la propria immagine, e il cliente, che acquista, assieme alla bicicletta, la certezza di possedere un veicolo sicuro e protetto nel tempo. Il suo nome? Cymichip

L’

idea è geniale e come per tutte le idee geniali in molti si stanno chiedendo come sia stato possibile non pensarci prima. In fondo siamo circondati da microchip che ci legano alla banca o al supermercato e persino al nostro cane, identificandoci e rendendoci rintracciabili. Perché non pensare anche alla bicicletta? Luigi Menghini sorride, quando glielo si chiede a bruciapelo. «Per me è stato facile trasferire il concetto di “card” al mondo delle

biciclette. Sono un operatore del settore e so quanto sia difficile il rapporto che i rivenditori vivono con i loro clienti. La bicicletta esce dal negozio ed è nelle mani del cliente fino al momento in cui ritorna per un problema. Allora cominciano i guai: che bicicletta è stata venduta, perché ha un guasto, di chi è la responsabilità, a cosa serve la garanzia, eccetera, eccetera». I rapporti non progrediscono, diventa difficile creare forme di fidelizzazione e alla fine il cliente finisce con il lasciarsi sedurre dalle offerte

speciali. Ed è qui che entra in gioco il Cymichip. La novità ideata e distribuita da Menghini Rappresentanze, è un chip di identificazione che crea un’associazione fra bicicletta e acquirente e fra questi e il rivenditore. I suoi scopi sono molteplici. «Collegare il Cymichip al telaio della bicicletta – spiega Luigi Menghini – significa innanzitutto rendere il prodotto immediatamente identificabile. Per il cliente, per il quale l’installazione del chip è assolutamente gratuita, il Cymichip

L’esperienza di Cicli Hermes Nel negozio di Cicli Hermes di Vicenza, Roberto Romagnolo è entusiasta. Al suo attivo ha dieci installazioni su biciclette nuove e un’altra decina su biciclette rientrate in riparazione. «Abbiamo introdotto il computer in molte delle nostre attività - racconta - e l’adozione del Cymichip è stata del tutto naturale. Il kit prevede l’inserimento dei dati della bicicletta e del cliente in un paio di schermate del software abbinato, per le quali è sufficiente una minima esperienza informatica, mentre l’installazione è un “lampo”». L’uso pratico del Cymichip, secondo Romagnolo, si riassume facilmente: «Al momento della presentazione della garanzia, noi diamo al cliente un tagliando gratuito e quattro tagliandi a pagamento per altrettanti interventi di manutenzione in garanzia. Quando sta per scadere la data del tagliando, il server centrale della rete Cymichip Roberto Romagnolo, uno dei soci, assieme invia automaticamente un e-mail al cliente invitandolo a Radames e Roberto, di Hermes a presentarsi in negozio. Qui noi eseguiamo il nostro Bike and Parts di Vicenza intervento sulla base di opportune tabelle di lavorazione e aggiungiamo un controllo generale dello stato della bicicletta. Se da quest’ultimo risulta la necessità di altri interventi, programmiamo la manutenzione straordinaria aiutando così il cliente a mantenere la bicicletta nelle migliori condizioni e a non incorrere in spiacevoli episodi di rifiuto di assistenza in garanzia da parte dei costruttori». Secondo Romagnolo, i clienti vedono inizialmente il Cymichip come un vero e proprio libretto di circolazione elettronico, ottimo come antifurto, grazie all’identificazione accurata della bicicletta, descritta in tutte le sue caratteristiche e personalizzazioni. «In seguito, - continua Romagnolo - il cliente ci confessa di non spiacersi del fatto che “qualcuno” lo richiami ai suoi doveri e gli ricordi gli interventi necessari per mantenere la bicicletta in buono stato. La nostra immagine ne esce molto migliorata...» 78 febbraio 2009

Luigi Menghini, ideatore e distributore di Cymichip

è immediatamente riconoscibile come un antifurto molto efficace, ma questa è solo la prima impressione. Infatti, nel momento in cui il rivenditore installa il chip, il software abbinato e installato sul Pc del negozio, lo guida, attraverso opportune schermate, all’inserimento, non solo dei dati identificativi della bicicletta e del suo possessore, ma anche di una serie d’informazioni utili a redigere un programma di interventi di manutenzione in garanzia, ordinaria e straordinaria da eseguire in base al tipo di utilizzo della bicicletta. I dati inseriti nel programma vengono trasmessi a un server centrale ad accesso controllato, aperto a rivenditori e utenti finali, che all’avvicinarsi dell’intervento programmato


L’esperienza di Iaccobike di Sassuolo Alla Iaccobike di Sassuolo, Davide Castelli è convinto che Cymichip sia soprattutto un ottimo strumento di manutenzione perché invita rivenditore e cliente a una sistematicità e a forme di automatismo che si risolvono in una programmazione “intelligente” degli interventi in garanzia prima e di quelli necessari poi per mantenere la bicicletta in buone condizioni. «Siamo giovani, – puntualizza Davide Castelli – il computer non ci fa paura e lo strumento elettronico ci costringe ad avere metodo. Quando poi diventa un modo per recuperare i clienti di altri rivenditori che non offrono questo omaggio e soprattutto per fidelizzarli alla nostra officina, il costo del kit diventa semplicemente un investimento, per un ritorno d’immagine subito e un ritorno economico nel tempo».

Iaccobike di Sassuolo (Mo)

Massimo Calcaterra è stato tra i primi a credere nelle potenzialità di Cymichip ed ha iniziato a installarlo tra settembre e ottobre 2008. Oramai ha al suo attivo 75 biciclette con Cymichip, tra nuove e riparate, e il suo negozio offre, con l’acquisto di una bicicletta fornita di chip, quattro controlli gratuiti, mentre viene installato gratuitamente sulle biciclette sottoposte a manutenzione. «Cymichip risolve il problema della storia della bicicletta, dei componenti che sono stati installati e da chi sono stati montati. È un elemento di tutela per il rivenditore e garanzia sui prodotti venduti e sugli interventi che vengono eseguiti». Calcaterra evidenzia fattori positivi e negativi: «L’unico inconveniente nel montare Cymichip è la perdita di tempo iniziale, circa una ventina di minuti, perché bisogna fissare il chip alla bici e inserire i dati nel computer, ma questo tempo viene ampiamente ricompensato nel futuro. Cymichip automaticamente avvisa i clienti, tramite sms o email, che è arrivato il momento di un controllo, oppure che la bicicletta è pronta per il ritiro e si ha sempre sottocontrollo l’esatta situazione di ogni cliente. Alcuni acquirenti erano preoccupati per l’aumento di peso della bici, ma Cymichip pesa solo 3 g e mi sono procurato una pesa digitale per dimostraglielo».

Massimo Calcaterra titolare del negozio Doctor Bike di Boffalora Ticino (MI)

L’esperienza di Giangi’s Bike di Erbusco (BS)

Cicli Hermes di Vicenza

invierà automaticamente un invito e-mail al cliente perché preveda al più presto il rientro del veicolo in negozio per la manutenzione». Come strumento di registrazione, il Cymichip offre al negoziante un plus: un metodo di lavoro che si traduce in una migliore organizzazione dell’officina attraverso la programmazione degli interventi, distribuita nel corso dell’anno, con una riduzione sensibile dei

L’esperienza di Doctor Bike di Boffalora (MI)

picchi stagionali. Al cliente il Cymichip permette di accedere al server per diversi motivi: per esempio, per tenere sotto controllo i tagliandi e lo stato della propria garanzia, ma anche per poter recuperare l’intera storia della manutenzione della propria bicicletta in caso di vendita. Questo aspetto è particolarmente interessante perché rende la bicicletta con Cymichip più affidabile e quindi più interessante per l’acquirente nel mercato dell’usato. z

Gianluca Romano, detto Giangi, gestisce un negozio di sua proprietà e punta soprattutto a sviluppare il lavoro come centro assistenza, di cui ha già le credenziali per quasi tutti i marchi di forcella. Da ottobre il suo negozio fornisce biciclette provviste di Cymichip, inserito nel tubo reggisella, e già una trentina di biciclette sono in circolazione con questa piccola novità tecnologica. Inoltre quando vecchi clienti si presentano per una revisione, ora puntualmente propone di inserire Cymichip. «Il problema è che non sempre si riescono a ricordare tutti i clienti, – spiega Giangi - Cymichip è un buon sistema per memorizzare tutti gli acquirenti e la storia delle loro Gianluca Romano, biciclette. È ancora presto per stabilire se il costo titolare Gangi’s Bike di Cymichip è ricompensato a breve termine, ma sicuramente di Erbusco (BS) non è una spesa eccessiva, considerando anche che un negozio di biciclette non ha grandi investimenti in nuovi macchinari o tecnologie, perciò è un piccolo investimento con un riscontro decisamente positivo nell’ambito dell’organizzazione del lavoro. Diamo sicuramente un’immagine più professionale al cliente che nel negozio trova un ambiente amichevole ma nel contempo serio e affidabile perché vengono annotati tutti i lavori fatti sulle bici».


Protagonisti

«

g Marzio Di Marzio

L’avvocato Gentilli ha scoperto CymiChip

Gilberto Gentilli, consulente legale Cymichip

CymiChip e Bicigroup porteranno vantaggi solo a coloro che condivideranno le nuove regole del mercato, dettate tra l’altro dalla normativa europea. Coloro che invece non avranno capito che sta avvenendo un grande cambiamento, ne rimarranno fuori

»

A pochi mesi dalla sua nascita, il sistema CymiChip è stato accolto da oltre 30 negozianti che stanno proponendo ai loro clienti un nuovo modo di lavorare, in grado di garantire sicurezza del prodotto e tutela legale. Ed è proprio da quest’ultima esigenza che nasce l’accordo tra Luigi Menghini – ideatore del sistema - e l’avvocato Gentilli, che da anni promuove il tema della sicurezza e della qualificazione professionale dei rivenditori

«S

e avessi avuto la bacchetta magica non avrei potuto fare di meglio! Il servizio CymiChip mi è piaciuto da subito – afferma Gilberto Gentilli – perché è innovativo e può davvero mettere in pratica i tanti temi sulla sicurezza che su Bicitech e nei vari convegni ho divulgato fino a oggi. Mi piace paragonare il servizio CymiChip a scoperte nel campo medico come il termometro per misurare la temperatura corporea o la radiografia per diagnosticare le fratture ossee. Scoperte indispensabili ai fini diagnostici. Sono convinto

Luigi Meneghini, ideatore e distributore Cymichip

«

A pochi mesi dalla sua nascita, con circa 30 negozianti che stanno usando il sistema Cymichip, è venuto il momento di aggiungere un tassello importante: la tutela legale

16 giugno 2009

»

che tra qualche anno parleremo di CymiChip come di un’idea epocale nel campo della sicurezza del prodotto, della qualificazione della professionalità del rivenditore, della fidelizzazione del cliente finale e di tante altre funzionalità. CymiChip è in grado di fare una sorta di “radiografia delle ossa”: dalla nascita della bicicletta, ai cambiamenti dei componenti che avvengono negli anni, ai programmi di manutenzione effettuati, ai passaggi di proprietà, fino alla sua morte. Ne sono semplicemente entusiasta!». «A pochi mesi dalla sua nascita, con circa 30 negozianti che stanno usando il sistema Cymichip – spiega a Bicitech Luigi Menghini, ideatore del servizio – è venuto il momento di aggiungere un tassello importante: la tutela legale. Ecco perché – continua Menghini – sono passato alla fase due del progetto CymiChip. Ho preso contatti con l’avvocato Gilberto Gentilli, maggiore esperto del settore, col quale è stato facile condividere i concetti relativi alla sicurezza del prodotto e alla necessità di dover svolgere una azione forte per poter operare in questo mercato con nuove regole,

Bicigroup e CymiChip insieme per la qualificazione del rivenditore Certificazione di proprietà, di manutenzione e di garanzia; deterrenza contro il furto; certificazione data di acquisto e storico del prodotto; controllo dei lavori effettuati; garanzia dei lavori svolti dal negoziante; manutenzione programmata; trasferimento di proprietà del prodotto: sono questi i servizi esclusivi che CymiChip è in grado di offrire oggi all’utente finale attraverso i meccanici rivenditori. Si tratta di un semplicissimo chip che, inserito all’interno della bicicletta, è in grado di monitorare il suo “ciclo di vita” e tutti gli interventi effettuati su di essa. Un vero e proprio deterrente al fai da te, causa spesso di rotture e conseguenti gravi incidenti, ma anche uno strumento innovativo che permette al negoziante di fidelizzare il rapporto col suo cliente, garantendogli sicurezza e affidabilità. Per tutti questi motivi, Bicigroup ha deciso di affiancare al suo progetto di qualificazione dei rivenditori un partner ideale come CymiChip, offrendo a tutti i Negozianti Clienti Installatori CymiChip l’iscrizione gratuita a Bicigroup per il primo anno. Grazie a questo accordo, tutti i clienti rivenditori CymiChip avranno inoltre la possibilità di confrontarsi all’interno del Social Network di Bicigroup – http://bicigroup.ning.com – con l’ideatore del progetto, Luigi Menghini, e il suo consulente legale, avv. Gilberto Gentilli.

che tutelino il meccanico rivenditore e gli permettano di fidelizzare maggiormente il suo rapporto col cliente finale. Con lui abbiamo raggiunto un accordo secondo il quale il servizio CymiChip si avvarrà della sua consulenza legale: consulenza legale alle attività di CymiChip, ma anche ai rivenditori e fornitori clienti del servizio che ne avranno necessità». Dunque CymiChip impone al mercato un nuovo modo di lavorare, soprattutto per la categoria dei rivenditori che fino a oggi non hanno

avuto grandi opportunità di qualificarsi sul mercato. L’iniziativa CymiChip, insieme con Bicigroup, può certamente cambiare le vecchie regole del gioco. «Senza dubbio – ci conferma Gentilli – ma attenzione: CymiChip e Bicigroup porteranno vantaggi solo a coloro che condivideranno le nuove regole del mercato, dettate tra l’altro dalla normativa europea. Coloro che invece non avranno capito che sta avvenendo un grande cambiamento, ne rimarranno fuori». z


Protagonisti g Matteo Luteriani

Parkpre: produrremo i primi telai con CymiChip integrato A partire da luglio Parkpre sarà la prima azienda a produrre e vendere biciclette con un microchip inserito nel telaio: ciò permetterà il monitoraggio costante della vita e della manutenzione della bicicletta stessa

A

bbiamo intervistato Marco Ricci, amministratore della Goo S.r.L. che ci ha parlato di questo innovativo progetto di inserire CymiChip nei telai Parkpre. Parkpre ha stipulato un accordo con Menghini (responsabile del servizio CymiChip), per inserire il suo microchip all’interno dei telai? «Menghini ci ha lanciato la sfida e noi l’abbiamo accolta con piacere. A noi piace scommettere su tutto ciò che è innovazione e inserire CymiChip all’interno dei telai in modo tale che permetta ai nostri clienti di ottenere un servizio mai visto fino a oggi, ci è sembrata una caratteristica veramente rivoluzionaria.» Che cos’è CymiChip e come funziona? «Questo “sistema” lo possiamo definire un certificato di proprietà elettronico oppure

concessionario potrà registrare il prodotto abbinandolo con i dati del cliente attivando una card personale: una sorta di immatricolazione della bicicletta.»

Marco Ricci, AD Parkpre

uno speciale antifurto o ancora, un sistema di monitoraggio tecnico della bicicletta. In realtà tutte e tre le cose messe insieme sono vere: CymiChip è sicuramente una maggiore garanzia per il cliente che avrà una serie di vantaggi tutti da provare. Uno per tutti? Sul web il cliente potrà avere in tempo reale la situazione aggiornata sullo stato di manutenzione della sua bici, con tutte le specifiche su ogni singolo intervento. Il processo si basa su un semplice software che verrà fornito solo ai concessionari Parkpre; una volta acquistato il telaio, il

Quali servizi e vantaggi dà al cliente avere un telaio con CymiChip? «CymiChip conterrà tutte le informazioni tecniche, il processo di vita, la garanzia e la manutenzione del prodotto nel tempo, legandolo al suo proprietario. I clienti saranno costantemente aggiornati tramite sms o email sulle revisioni programmate, che permetteranno di estendere la garanzia fino a un totale di ben 4 anni reali. Inoltre, in caso di furto, i clienti potranno rintracciare il telaio grazie a CymiChip che è univoco e non duplicabile; direi proprio una bella sicurezza, no? E non dimentichiamo l’opportunità più importante: il cliente non avrà nessun costo aggiuntivo per avere tutti questi vantaggi. Questi ultimi non saranno appannaggio solo dei clienti, ma anche dei concessionari: CymiChip è uno strumento che permetterà, dopo la vendita, di instaurare un rapporto continuo e perfetto con il cliente, fornendo una nuova professionalità nell’assistenza e nella manutenzione del prodotto stesso e cosa più importante, garantire che il

prodotto acquistato manterrà nel tempo efficienza, funzionalità e valore attraverso le certificazioni svolte.» Quando entreranno in produzione? «I telai saranno pronti a partire dal mese di luglio.» Insomma una vera rivoluzione nel mondo della bicicletta: come comunicherete un evento così significativo ai negozianti? «La comunicazione avverrà attraverso i media di settore, le newsletters, i rappresentanti e poi i nostri mezzi di comunicazione interna all’azienda, e per finire, il passaparola tra i clienti, che è sempre la miglior pubblicità.» Quali sono gli sviluppi per il futuro? «Parkpre è un’azienda costantemente in crescita che ha fatto del progresso la sua parola d’ordine: attenti alle esigenze dei clienti, abbiamo preferito buttarci sul made in Italy per poi passare alla personalizzazione del prodotto (verniciatura e su misura) e infine la nuova proposta, di rendere ancora più unici i nostri telai con l’integrazione del CymiChip. Le sfide ci piacciono e speriamo che il futuro ce ne serbi delle nuove!» z giugno 2009 17


Perché ho scelto CymiChip... g Claudia Vianino

Per tutelarmi legalmente Nome: Ferronato Cicli Indirizzo: Viale Italia 127/A, Creazzo (VI) Telefono: 0444 021726 Sito internet: www.ferronatocicli.com Titolari: 1 Anno di nascita: Il negozio ha solo un mese, a causa del trasloco forzato per lavori stradali effettuati davanti alla sede precedente Attività: Vendita e riparazione biciclette e accessori per corsa, mtb, city, trekking, bambino. Abbigliamento ciclo. Numero vetrine: 4 Dimensioni: 145 mq vendita, 150 mq magazzino Marchi trattati: Lee Cougan, Tecnobike, Carrera, Orbea… Iniziative collaterali al negozio: Supporto tecnico alla società sportiva dilettantistica S.C.Palladio 1973, Cat. dalla G1 alla G6 Massimo Ferronato di Ferronato Cicli

Perché ha scelto Cymichip? Per due ragioni, principalmente: volevo sentirmi le spalle più coperte e perché penso che Cymichip possa dare fiducia al consumatore finale. “Sentirsi le spalle più coperte”? Che cosa intende? Purtroppo, poco prima di conoscere Luigi Menghini e Cymichip ho avuto un problema di garanzia con una Full di un anno, usata forse quattro volte. Il perno che tiene

il basculante dell’ammortizzatore si è sfilato durante una discesa. Il cliente è caduto e si è fatto male, non gravemente per fortuna. Io mi sono rivolto prima alla mia assicurazione e poi al produttore della bici, per il risarcimento danni. L’assicurazione mi ha risposto che non copriva simili sinistri; il produttore mi ha detto, in poche parole, che se il perno si era sfilato, non era colpa sua. Alla fine ho aggiustato la situazione con gran

soddisfazione del cliente: gli ho sostituito l’intera bici, con una di qualità molto superiore. E se avesse montato Cymichip su quella bici? Intanto, avrei caricato tutti i dati di manutenzione sul chip: il cliente avrebbe ricevuto un sms che lo avvisava, quando scadeva “il tagliando” e io, manutenendo la bici, mi sarei accorto del perno lasco. Se poi lui decideva di non portarmi il mezzo, mi avrebbe scaricato

L’opinione dell’avv. Gilberto Gentilli «Non entrerò nel merito della questione legale, perché non conosco tutti i dettagli di questo caso, posso però affermare che, se Cymichip fosse stato installato sulla bicicletta venduta dal signor Ferronato, le cose potevano andare diversamente. Cymichip avrebbe prodotto lo storico (io lo chiamo «il sentiero di carta») della bicicletta. I documenti avrebbero evidenziato se, per esempio, il cliente aveva portato il mezzo in negozio per la manutenzione periodica, se il perno era stato controllato nello specifico e così via. Insomma, Cymichip avrebbe potuto rappresentare un buon punto di partenza per comprendere l’accaduto e dunque attribuire responsabilità, oneri e doveri. Si sarebbe magari scoperto che l’ammortizzatore era stato interamente revisionato dal rivenditore e dunque, la causa dell’incidente poteva essere imputabile a un intervento esterno o a un difetto di fabbricazione del componente, sollevando il nostro meccanico dalle responsabilità del caso. Attenzione però: Cyimichip non deve essere visto soltanto come un alleato per vincere battaglie legali. È soprattutto uno strumento utile a tutta la filiera.Voglio infine precisare che il 22 marzo 2002, è entrato in vigore in Italia il Decreto Legislativo recante attuazione della Direttiva 1999/44/CE che regola alcuni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo, sia nuovi sia usati. La novità principale sta nel fatto che il venditore oggi risponde direttamente al consumatore per eventuali difetti del bene». 26 settembre 2009

da ogni responsabilità in caso di inconvenienti. È impossibile avvisare tutti i clienti, quando scadono i tagliandi, ma con Cymichip oggi, lo posso fare. È difficile da usare o da installare? Ma no! Bisogna solo dedicargli qualche ora di tempo, ma all’inizio. Anche una persona con poche conoscenze informatiche può lavorarci da subito. Cymichip dà tanti vantaggi. Quali sono, a suo parere, i più utili? Nell’immediato, sottolinerei la programmazione del lavoro, la gestione dei tagliandi di garanzia, lo storico degli interventi. È un modo per dare un servizio al consumatore e oggi, solo il servizio può fare la differenza. Il cliente è più tutelato anche dai furti: i dati del proprietario confluiscono in una banca dati nazionale per cui dalla Sicilia al Veneto, possiamo verificare se una bici è rubata. Per me, se offri Cymichip, fai capire subito al cliente come lavori: dai una garanzia di qualità, perché pensi, innanzitutto, alla sua sicurezza. z


Tavola rotonda g Gianni Lombardo

Travolti dallo tsunami degli incentivi

Dopo un avvio d’anno piuttosto faticoso, “la voglia di bicicletta” è tornata a prevalere e con essa sono emersi problemi vecchi e nuovi alcuni dei quali sono stati affrontati nella tavola rotonda tenuta a Milano il 6 luglio da Bicitech con il coinvolgimento di produttori o distributori di bici complete e componenti, rivenditori, tecnici esperti di sviluppo prodotto, associazioni di categoria e del cliente finale 90 settembre 2009


settembre 2009 91


Tavola rotonda

I

l tema che ha maggiormente stimolato la discussione è stato quello relativo all’accordo stipulato nel mese di aprile 2009 tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) e la CEI CIVES

Lorenzo Taxis (Direttore Marketing e Comunicazione Gruppo Campagnolo)

…dovrebbe prima crearsi una maggiore cultura verso la bici e poi fare gli incentivi come un ulteriore modo per promuovere le vendite…

(Comitato Elettrotecnico Italiano-Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali) per l’erogazione di incentivi statali all’acquisto di biciclette e biciclette a pedalata assistita. L’incentivo previsto è stato del 30% del prezzo d’acquisto (iva inclusa) fino a un massimo di 700 euro. I modelli soggetti a incentivo sono stati quelli indicati in un apposito elenco a “prezzo bloccato” per la durata dell’intero accordo. L’accesso agli incentivi è stato riservato solo a quei rivenditori 92 settembre 2009

accreditati attraverso i produttori/importatori ed elencati in apposite liste, periodicamente aggiornate, redatte dall’ANCMA e CEI-CIVES. La cifra stanziata di 8,75 milioni di euro, destinata anche ai ciclomotori “ecologici” per cui era comunque necessario rottamare un veicolo euro 0 o euro 1, è stata esaurita in poche settimane in massima parte grazie alla richiesta di bici. Nonostante ciò gli incentivi hanno lasciato un lungo strascico di discussioni di cui la nostra tavola rotonda ha offerto un interessante spaccato.

Gli incentivi come strumento di promozione Per la prima volta la bicicletta ha usufruito di un incentivo diretto all’acquisto, se si trascura un unico precedente

Luca Brischetto (Export Manager Europe N.V. Race Productions)

…l’art 87 dell’unione europea dice che quando si fanno degli incentivi commerciali di questo tipo bisogna garantire tutti gli operatori di mercato senza alcuna discriminazione

Fulvio Acquati (Managing Director Deda Elementi)

… ancora adesso nelle scuole italiane non c’è una materia di insegnamento per l’educazione stradale… e come insegni ai bambini ad andare in bici, con le diapositive?

che prevedeva però la rottamazione di un ciclomotore “inquinante”. Proprio per la complessità delle pratiche di rottamazione di un veicolo registrato, a cui i rivenditori di bici non erano avvezzi, l’iniziativa ebbe scarsissimo seguito. Questa volta invece, come sottolinea Fulvio Acquati, General Manager di Deda Elementi, «gli incentivi sono stati concessi dal ministero dell’ambiente, quindi vanno letti nell’ottica di una educazione alla mobilità più moderna e la bici ha detto e ha moltissimo da dire in tal senso. I sistemi educativi di un paese sono il metro di misura della qualità e del futuro di quel paese. Se noi non ci battiamo perché nelle scuole si insegni a guidare bene, ad andare bene in bici, a rispettare i segnali, a capire quelli che sono i rischi ad andare per

strada, difficilmente potremo demandare queste responsabilità alle famiglie o alle scuole guida. Ancora adesso nelle scuole italiane non c’è una materia dedicata all’insegnamento dell’educazione stradale. È giusto che lo stato utilizzi il denaro dei contribuenti per indirizzarlo verso quegli stili di vita che ritiene più consoni alla comunità. Ritengo che per la comunità sia più che giusto se la gente utilizza di più la bici, non solo il sabato e la domenica, ma anche nei giorni feriali come accade nelle grandi città europee». L’uso e la diffusione della bici, inserita in quel contesto di mobilità sostenibile sempre più invocata dai nostri centri cittadini, sembra quindi una delle motivazioni prime dell’adozione di questo strumento straordinario, anche se,

Francesco Chichi (Direttore tecnico 2 EffeLab, studio che opera nella progettazione e nel testing dei componenti ciclisti)

…per quella che è l’attuale normativa europea di sicurezza, il rivenditore, essendo l’ultimo operatore professionale della catena, non può permettersi di non conoscerla


Pierangelo Liotto (titolare Cicli Liotto)

… Abbiamo dovuto chiamare i clienti e spiegare che erano finiti i soldi. Per noi è stato un grave problema

aggiunge Lorenzo Taxis, Direttore Marketing e Comunicazione Gruppo Campagnolo, «La valutazione del momento in cui sono stati erogati questi incentivi è molto importante. Credo che al di là di un’azione di lobbing fatta dall’ANCMA, a livello governativo, il momento di assoluta flessione generale dell’economia e dei mercati abbia dato un impulso aggiuntivo. Anche se la settimana scorsa con la ventilata possibilità di decurtare punti dalla patente per le infrazioni al codice della strada commesse da ciclisti, è stato dato un segnale opposto. Occorre infatti tener presente la mancanza di infrastrutture delle nostre città a differenza di quanto accade nel nord Europa dove esiste grande disponibilità di piste ciclabili. Le istituzioni dovrebbero cercare in primo luogo di creare le condizioni affinché chi va in bici usufruisca di una condizione di assoluta

sicurezza, cosa che oggi non è assolutamente garantita». Non tutti però ritengono che lo strumento dell’incentivo come stimolo delle vendite possa essere un valido contributo alla promozione del settore pur riconoscendo che grazie a essi, si è diffusamente parlato di bici su media non specializzati come i telegiornali o i quotidiani sia economici che d’opinione. Luca Brischetto, Export Manager Europe di Ridley, sostiene «che non si possa cambiare così tanto la cultura della mobilità solo dando alle persone l’opportunità di acquistare “in saldo”. Da che mondo è mondo, i saldi concentrano le vendite nei periodi a loro dedicati, non sempre sono indirizzati all’ agevolare gli acquisti da parte dell’ utente finale, se questo non è attento. Servono indubbiamente a svuotare i magazzini delle aziende e dei negozi, ma non rappresentano mai

Lisa Colombelli (Customer Service Relation Manager Vittoria)

… Molti utilizzano i marciapiedi per andare in bici e le piste ciclabili sono vuote. Servirebbe maggior cultura

Diego Monaco (titolare Eurobike di Cusano Milanino, Mi)

…L’ideale sarebbe stato essere messi a conoscenza degli incentivi, prima dei nostri clienti

una soluzione strutturale, tanto è vero che devono poi essere ripetuti ogni anno. L’esempio è avvenuto anche a seguito di questi “ecoincentivi” : non si è creato alcun volano vendite, anzi, terminata l’incentivazione, i molti scontenti, rimasti a mani vuote, che, in precedenza, avrebbero magari acquistato la bicicletta, senza incentivi, hanno deciso di lasciar perdere ed aspettare i nuovi promessi incentivi del prossimo autunno». Il rischio che l’incentivo diventi strutturale è presente in diversi interventi. In particolare si teme che operando in un settore vergine a questa tipologia di strumenti sia abbastanza normale registrare un primo impatto positivo. Ma l’incentivo è come una droga, se si prolunga il suo uso nel tempo non se ne può più fare a meno, così come accaduto in altri settori dell’automotive. Da annotare anche

l’osservazione di Francesco Chichi, partner di 2EffeLab, che segnala, dal suo personale osservatorio, il rinnovato interesse di alcune aziende a «sviluppare prodotti non per la mtb o la bici da corsa, ma per le city bike. Anche osservando le reazioni dei negozi, abbiamo capito che questa campagna è servita a far entrare nel mercato la city bike di media alta gamma che in Italia non aveva domanda». Aggiunge Lisa Colombelli,

Alessandra Lanzini (responsabile Bicigroup)

…Tutti sono d’accordo nell’affermare che il settore si è mosso. Le critiche non sono state fatte agli incentivi ma alla gestione

Customer Service Relation Manager di Vittoria: «…molti negozi hanno avuto un incremento dell’affluenza di pubblico superiore rispetto al passato. In molti casi la clientela tipo è stata la famiglia che, in assenza di incentivi, avrebbe optato per la grande catena specializzata o la GDO e che, in questo caso, ha scelto i negozi di ciclismo». settembre 2009 93


Tavola rotonda

Pietro Nigrelli (Responsabile settore ciclo ANCMA)

…Ho cavalcato quello che definisco lo tsunami-incentivi come la grande voglia degli italiani di biciclette

Positivo anche il giudizio di Marco Burroni, Direttore Commerciale di Atala, che sottolinea la pubblicità di cui il settore ha potuto usufruire, nonché l’effetto traino che gli incentivi stanno ancora esercitando sul mercato.

e alla fine non siamo stati inseriti nella lista dei marchi preparata dall’ANCMA. Ci avevano detto che saremmo stati inseriti dopo 10 giorni ma alla fine non è stato possibile perché i fondi si sono esauriti e così ci siamo ritrovati con 150 bici invendute. A quel punto abbiamo dovuto chiamare i clienti e spiegare che erano finiti i soldi e per noi è stato un grave problema» Altro motivo di scontento è rappresentato dalle modalità di comunicazione adottate, come riferisce Diego Monaco, titolare Eurobike: «siamo venuti a conoscenza degli incentivi leggendo i giornali, praticamente in contemporanea con il nostro cliente. Ciò ha complicato anche la preparazione dal punto di vista del sistema informatico che prevedeva il non facile reperimento di una chiavetta per l’accesso. Il traffico in negozio è stato positivo ma non siamo stati in grado di soddisfare che il dieci per cento della

La gestione degli incentivi Se gli incentivi vengono da quasi tutti i presenti ritenuti uno strumento in grado di “portare ossigeno ai negozi”, le critiche sono però praticamente unanimi sulla loro applicazione pratica. È sufficiente a tale proposito scorrere alcune testimonianze. Pierangelo Liotto, titolare della Cicli Liotto di Vicenza, nella duplice veste di produttore e rivenditore, afferma con calore: «… Abbiamo dovuto scontentare un sacco di persone. Abbiamo preparato i listini di circa 60 modelli di bici dalla piccolina del bambino di 2 anni a quella più costosa 94 settembre 2009

David Maddalena (titolare Cicli Maddalena di Vicenza)

…Sarebbe stato meglio permettere all’utente finale di detrarre dalle tasse il costo della bici, dietro fattura del negoziante

Graziano Beltrami (socio Beltrami TSA)

…L’incentivo sembra sia diventato un saldo che si ripete due volte l’anno. Cercate però di metterli in momenti morti: ci saranno i periodi dei saldi e quelli della produzione normale

richiesta. Lavoriamo con Cinelli, Bottecchia, Carraro, Cervelo, Kube e Passoni e tutte ci hanno dato la comunicazione quando la notizia era già giunta all’utente finale. Sarebbe stato utile partire prima». Negativa anche la scelta del momento in cui sono stati rilasciati gli incentivi che per molti non ha tenuto conto della stagionalità di un prodotto che normalmente ha minori difficoltà di vendita a primavera rispetto all’autunno. Una efficace sintesi delle difficoltà incontrate si trova nelle parole di Alessandra Lanzini, responsabile Bicigroup, associazione di rivenditori che nel suo forum ha rappresentato un efficace termometro degli umori e delle opinioni di chi si è trovato a operare in prima linea nei giorni più caldi del mercato spesso privo dei necessari supporti di gestione.

«Gli incentivi sono serviti a dare vivacità al settore e da questo punto di vista sono stati visti positivamente dai nostri soci. Le lamentele che sono state espresse nel forum possono così riassumersi: - la comunicazione arrivata in ritardo ai negozianti - la stagionalità sbagliata - il sistema informatico sempre bloccato, al punto che molti non sono riusciti a inserire le loro pratiche - i fondi esauriti molto presto - la notizia della seconda trance di incentivi data

Marco Burroni (direttore vendite Atala)

… gli incentivi sono stati un ricostituente per il mercato ed hanno provocato molta comunicazione positiva

con largo anticipo e che sta bloccando le vendite dei nostri soci» A questi temi ha dato una prima risposta Piero Nigrelli, responsabile settore ciclo dell’ANCMA il cui intervento ha innanzitutto richiamato l’excursus storico della legge, i suoi precedenti conclusi senza successo e con buona parte dei


Avv. Gilberto Gentilli

…Vi assicuro che sotto il profilo legislativo sono molto più severe le normative in Europa che negli Stati Uniti

fondi ancora da spendere. Il nuovo ministro si è proposto di promuovere la bicicletta semplificando le modalità d’accesso con l’eliminazione dell’obbligo di rottamazione, l’equiparazione dello sconto e altri suggerimenti applicativi voluti dalla propria segreteria tecnica. «L’ANCMA - aggiunge Nigrelli, - si è così trovata a gestire qualcosa che non aveva pensato nei termini in cui è stata realizzata, né per l’entità dello sconto accordato né per i tempi di lancio sul mercato. Doveva anzi partire a febbraio ma, difficoltà interne al ministero, l’hanno fatta slittare ad aprile». Relativamente al problema della comunicazione ai negozianti e della criticità emersa nella gestione del sistema informativo, la posizione di Nigrelli appare chiara: «Mi rendo conto che all’inizio molti sono rimasti esclusi, e che siano state favorite le aziende associate. Nel momento in cui c’è stato il decreto

del ministro dell’Ambiente ho avvertito tutti, per cui nella prima settimana, gli incentivi sono stati utilizzati da coloro i quali vendono marchi di associati ANCMA; dalla seconda settimana sono stati inseriti anche gli altri costruttori non associati con i loro rivenditori con conseguente crescita esponenziale. Abbiamo registrato fino a 4500 partite iva che hanno aderito al sistema degli incentivi contemporaneamente, il che vuol dire tutti i negozi di Italia. La precedente esperienza aveva interessato solo 100 negozi e pur avendo usato un moltiplicatore 10/15, nessuno poteva immaginare l’entità del fenomeno così come si è concretizzato, complice anche la bella stagione. Riguardo al sistema informatico è evidente che i dati in nostro possesso erano sbagliati. Tutti noi abbiamo colpa e responsabilità su questo.

Luigi Menghini (ideatore e distributore CymiChip)

…Hanno fatto l’incentivo, lo fanno applicare al negoziante e poi il negoziante deve aspettare i soldi che arrivano dalle aziende

COMUNICATO ANCMA MODALITÀ DI PAGAMENTO Si è avuto un incontro tra ANCMA e Ministero dell’Ambiente con importanti e interessanti prospettive sul fronte ecoincentivi. La notizia certamente più attesa è quella che conferma una nuova campagna di incentivi per le biciclette con un nuovo fondo di circa 7 milioni di euro al netto delle pratiche in lista d’attesa. Presumibilmente i nuovi incentivi decorreranno nella seconda metà di settembre 2009. Riassumendo, sono confermati i nuovi fondi più i fondi necessari a pagare le fatture emesse fino al 13 di maggio per tutti coloro che registreranno le fatture sul sistema in modalità “lista d’attesa”. Il termine è scaduto lo scorso 25 giugno. I tempi di pagamento. 1) Pratiche validate ad aprile 2009: pagamento fine luglio/primi di agosto 2009. 2) Pratiche validate a maggio 2009: pagamento fine agosto/primi di settembre 2009. 3) Pratiche in lista d’attesa: pagamento a fine settembre/primi di ottobre 2009.

Parte dei nuovi incentivi andranno a sanare situazioni create dal cattivo funzionamento del sistema. A settembre, quando sarà replicata la campagna, il sistema informatico sarà non potente ma potentissimo, strutturato per la richiesta dei negozi. A questo proposito domenica 20 settembre durante la fiera di Milano si terrà un convegno dedicato a tutti i rivenditori italiani per spiegare passo dopo passo i nuovi procedimenti per inserire la pratica in pochi minuti».

Gli aspetti discriminatori degli incentivi Una delle critiche più forti che è stata sollevata, nel corso dell’incontro, alla campagna di incentivazione è stata quella di una infrazione nell’applicazione del decreto all’art. 87

dell’Unione Europea che, seppur con alcune deroghe, dichiara che «…sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza». Luca Brischetto di Ridley sostiene a tale proposito che è da ritenersi discriminatorio l’aver escluso dall’elenco delle aziende ammesse agli incentivi quelle europee che operano sul territorio italiano senza avvalersi di distributori locali ma in forma diretta con partita iva estera. Opinabile poi, sempre secondo Brischetto, il far rientrare tra i modelli da eco-incentivare anche le costose bici di alta gamma dal prezzo di diverse settembre 2009 95


Tavola rotonda La responsabilità di prodotto

Sergio Finazzi e Consuelo Monguzzi (titolari Nevi)

…Andando in bici tutti i giorni, avrei preferito che i soldi fossero stati spesi in infrastrutture migliaia di euro, le cui case produttrici, hanno subito colto la palla al balzo, pubblicizzando il ricco sconto su quotidiani nazionali di primaria importanza, mai usati prima, rendendo illegittimo l’ utilizzo di questi “ecoincentivi”, secondo quando espresso chiaramente nelle normative Europee. Posizione condivisa da diversi presenti tra cui David Maddalena (Cicli Maddalena) per cui «chi acquista bici di questo tipo, i soldi risparmiati grazie agli incentivi li investe nell’acquisto di un manubrio in carbonio». A tutto ciò si contrappone l’appello di Nigrelli che, pur riconoscendo errori e lungaggini, ritiene che «… Solo chi non fa non sbaglia mai. Tutto è passibile di miglioramento, occorre però avere l’onestà mentale di riconoscere un vantaggio a chi sostiene un’associazione, qualunque essa sia. Incentivi, sviluppo del mercato, bicycle advocacy con le istituzioni, lotta alla concorrenza sleale, normative europee: sono tutte azioni finalizzate 96 settembre 2009

alla crescita del settore merceologico. Ritengo che il mondo della bicicletta abbia bisogno di una strategia univoca, altrimenti le risorse si disperdono e i risultati risultano frammentati. Concludo dicendo che in ogni caso, l’adesione al sistema degli incentivi non è obbligatoria». Conclude l’avv. Gilberto Gentilli che sottolinea la necessità di superare le distinzioni tra associati e non, aziende italiane ed estere per trovare un punto in comune a tutto vantaggio del consumatore finale e anche per meglio rappresentare e sostenere le istanze di tutti gli operatori. Un punto comune per esempio potrebbe essere la condivisione che gli incentivi sono un palliativo e il reale problema è quello di stimolare adeguatamente a tutti i livelli un cambiamento culturale nei confronti della mobilità in bicicletta, richiedendo anche le necessarie infrastrutture. Bicitech potrebbe farsi portavoce di una campagna di sensibilizzazione in tal senso.

Il secondo tema posto all’attenzione degli intervenuti alla tavola rotonda è stato quello relativo alla sicurezza declinato secondo l’aspetto della responsabilità di prodotto e quello della garanzia; temi che sempre più stanno coinvolgendo sia il produttore sia il rivenditore. L’avv. Gentilli, moderatore degli argomenti in questione, ha immediatamente chiarito come sotto il profilo legislativo le normative europee sono molto più severe anche di quelle americane in quanto si preoccupano di prevenire un sinistro. A titolo d’esempio la vendita in Italia di un prodotto privo di adeguate istruzioni comporta risvolti sia civili che penali.

Renato Zaninetti (titolare Tuttobici di Romagnano Sesia, No)

…le vendite con gli incentivi sono state buone, nonostante la difficoltà per l’inserimento delle pratiche; l’annuncio però di altri incentivi ha bloccato le vendite...

Filippo Rinaldi (progettista)

…non si può avere un’associazione che rappresenti solo la bicicletta?

«La responsabilità spetta al produttore – afferma correttamente Lorenzo Taxis (Campagnolo) ma ci rendiamo conto di come la rete distributiva sia talvolta superficiale. Oltre a non consegnare il libretto di istruzioni, molte volte, a fronte di un prodotto nuovo alcuni dealer “esperti” ritengono di non dover utilizzare l’utensile specificatamente progettato dal produttore. Non è quindi sufficiente che il produttore faccia quanto di sua competenza ma è tutta la catena distributiva che deve adeguarsi comprendendo quanto la tecnologia sia un’opportunità ma anche un rischio ed essere coscienti che chi potrebbe farne le spese è il cliente finale» Coincidente è la posizione di Francesco Chichi (2EffeLab) che individua nel rivenditore il punto debole della catena della sicurezza, spesso responsabile di carenze di manutenzione, montaggio.


Gianluca Cattaneo e Gloria Radaelli (responsabile ricerca e sviluppo FSA, responsabile comunicazione e marketing)

…ogni azienda ad oggi mette in atto un sistema di recall o di assistenza verso i propri clienti che non è sempre identico. Vorrei discutere con altri produttori di un modo comune…

Tipico l’esempio del non rispetto delle coppie di serraggio delle viti o dell’ignoranza circa il comportamento dei nuovi materiali come la fibra di carbonio o il magnesio. Importante il contributo di Gianluca Cattaneo, Responsabile Ricerca e Sviluppo di FSA Europe, che invita a definire i ruoli per capire dove sono i problemi, partendo dal produttore – distributore

– negoziante – utente finale. «Una responsabilità oggettiva dei produttori esiste sempre soprattutto per quanto riguarda la scarsa chiarezza del libretto d’istruzione. Oggi il consumatore ha diritto di rivolgersi o al negoziante o al distributore e al produttore se è presente nel territorio in cui il prodotto è stato venduto. FSA chiede spesso l’aiuto dei rivenditori che sono i

Luca Poli (product manager Ma.ro Group)

In una fase commerciale in crisi, quello che vince è l’euro, anche a discapito della sicurezza…

portavoce delle esigenze dei consumatori per offrire un servizio migliore. Sarebbe utile poter discutere con altri produttori su come affrontare i problemi legati alla garanzia, per esempio». È pur vero che alcuni produttori non informano adeguatamente il rivenditore per usarlo come scudo in caso di problemi di prodotto. In altri casi il produttore non effettua una adeguata selezione della rete di vendita sulla base delle effettive capacità e competenze anche sul piano dell’assistenza.

Roberto Zanetti (cicloamatore)

Da utilizzatore, ritengo che con la manutenzione preventiva, si potrebbero evitare molti sinistri…

La garanzia La distinzione più importante è tra garanzia europea che è quella legale e garanzia privata che non è altro che un contratto privato tra il produttore e il consumatore finale, attraverso il quale il produttore cerca di conquistare il cliente offrendo condizioni migliorative rispetto alla concorrenza. La garanzia europea è stata voluta dalla Comunità Europea ed è offerta dal venditore, non parla solo di prodotto difettoso ma anche di legittime aspettative create nel consumatore al momento della vendita attraverso il materiale pubblicitario. Può quindi verificarsi il caso che un prodotto non difettoso rientri nella garanzia europea in quanto non soddisfa le legittime aspettative indotte nel cliente. Per questo motivo è importante per il rivenditore avere alle

spalle aziende produttrici professionalmente affidabili, facilmente reperibili e disponibili a sostenere i suoi diritti. Relativamente alla durata attesa per un prodotto, si è infine aperto un ampio dibattito relativamente ai prodotti appartenenti alla fascia più performante, prodotti che per le loro caratteristiche potrebbero avere una vita utile più breve rispetto ai prodotti tecnicamente meno spinti. Sul piano legale i produttori avrebbero la possibilità di tutelare il proprio prodotto specificandone una vita utile ben definita, ma nessuna direzione commerciale sembra voler accettare una dicitura “prodotto destinato a un uso agonistico e pertanto soggetto a durata limitata”, e così facendo accettano implicitamente che chi lo utilizza debba aspettarsi una durata analoga a quella di ogni altro prodotto. z settembre 2009 97


Editoriale g Marco Di Marzio • marco.dimarzio@tecnichenuove.com

Si sta scrivendo il futuro della sicurezza

A

vevo intenzione di parlarvi di fiere, di sovrapposizioni di date, di numeri di visitatori enunciati a gran voce (reali o presunti tali), di sterili guerriglie intestine, di unicità delle nostre manifestazioni in quanto iperspecializzate... ma poi mi sono reso conto che in realtà, in questo settore, si sta muovendo ben altro: oggi, signori, si sta scrivendo il futuro della sicurezza della bicicletta. E noi di Bicitech, perdonate la modestia, siamo tra coloro che hanno avviato il cambiamento in atto. Abbiamo cominciato da subito, tre anni fa, a diffondere contenuti relativi alla sicurezza di prodotto e alla responsabilità civile. Il lavoro fatto insieme con l’avvocato Gilberto Gentilli, sulle pagine di Bicitech e attraverso i nostri seminari e convegni, è stato il fattore scatenante che ha fatto capire a molti dei nostri lettori che è arrivato il momento di cambiare mentalità: basta con le vendite su internet, basta con i meccanici pressappochisti, basta con le manutenzioni fai-da-te. I negozianti oggi hanno bisogno di strumenti di tutela della loro attività e di crescita della loro professionalità. Gli utenti finali hanno bisogno di sicurezza. In questi anni abbiamo lavorato alacremente affinché nascesse Bicigroup, oggi realtà completamente autonoma dalla nostra rivista in grado di erogare diversi servizi ai negozianti soci. Con Bicigroup abbiamo trovato da subito punti in comune e ipotizzato progetti futuri sui quali lavorare in stretta sinergia. A Bicigroup si è affiancato Cymichip, un servizio che il negoziante offre gratuitamente all’utente finale: una rivoluzione nel modo di concepire l’attività del meccanico, una tutela per tutti, produttori compresi. Cymichip contribuirà, insieme con l’attività formativa e di servizio offerti da Bicigroup, a creare una rete di negozianti più forti e più sereni sotto il profilo della responsabilità civile. I rivenditori stanno seguendo con grande attenzione le due nuove realtà, pronti a far parte del progetto comune. Ce ne siamo accorti anche durante il 1° Meeting Bicigroup, tenutosi lo scorso 21 settembre durante la fiera ExpoBici di Padova, al quale sono stato invitato da Bicigroup in qualità di moderatore e del quale parleremo approfonditamente sul prossimo numero. Molti dei negozianti presenti all’incontro, che ha avuto uno straordinario successo, hanno manifestato attivamente il loro interesse, ma soprattutto la loro voglia di voltare pagina e di riscrivere le regole del gioco. E oggi questo processo di cambiamento sta già avvenendo.

Marco Di Marzio direttore editoriale

ottobre 2009


Protagonisti g Matteo Luteriani

Cymichip: quando il telaio vale un’assicurazione A seguito dell’incontro tra una primaria azienda del settore della bicicletta e una del mondo assicurativo, è nato un accordo che per il mondo del ciclo è addirittura avveniristico, e garantisce al contempo una serie di servizi veramente all’avanguardia

E

urop Assistance è un operatore globale presente in 33 paesi nel mondo con 208 corrispondenti diretti e 6.000 dipendenti. In Italia, il Gruppo è attivo nell’assistenza privata e offre una ricca gamma di soluzioni che integrano prestazioni di assistenza, coperture assicurative e servizi, in risposta a una grande varietà di esigenze, in emergenza e nel quotidiano. La sua attività è articolata in quattro principali aree di business: Auto, Viaggi, Salute e Casa e Famiglia. Il recente accordo siglato con Luigi Menghini per il dispositivo Cymichip ha permesso a Europ Assistance di estendere i propri servizi al mondo della bicicletta. Abbiamo incontrato nella sede di Milano Francesco Rimoldi, Account Manager, che si è occupato di rendere operativo questo innovativo e singolare modello di assicurazione.

Perchè Europ Assitance è diventata partner di questa iniziativa con Cymichip? Europ Assistance condivide con Menghini la filosofia e i principi cardine a cui da sempre ci ispiriamo: innovazione e spirito pionieristico. Questa nuova e importante partnership segna l’ingresso di Europ Assistance nel mercato delle biciclette, un settore in forte espansione che il nostro Gruppo segue con crescente interesse. A testimonianza dell’intenzione a intensificare la nostra presenza in questo segmento stiamo attualmente studiando nuovi prodotti assicurativi e di assistenza capaci di rispondere sempre meglio alle richieste degli amanti delle due ruote. In quali termini si applica l’assistenza? Il ciclista che ha scelto Cymichip ha a propria disposizione un numero

Francesco Rimoldi, Account Manager Europ Assistance

14 novembre 2009

La sede di Europ Assistance

verde dedicato, attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, gestito dalla Centrale Operativa e dalla Centrale Medica di Europ Assistance. Attraverso il numero identificativo riportato sulla propria card il cliente potrà richiedere di usufruire gratuitamente delle prestazioni di assistenza comprese nella Polizza: rientro al domicilio in caso di guasto, incidente o furto del mezzo, consulenza medica, trasferimento in un centro ospedaliero. Il servizio di assistenza è reso possibile grazie all’efficienza della Centrale Operativa e della Centrale Medica che dispongono di una rete capillare di professionisti sul territorio in grado di

Luigi Menghini, ideatore Cymichip

fornire un supporto mirato per ogni necessità. Quanto dura questa polizza? I clienti Cymichip potranno usufruire di ogni singola prestazione di assistenza compresa nella polizza fino a 3 volte durante un anno e per singolo periodo di validità della copertura. z


Protagonisti g Matteo Luteriani

Il custode del tuo telaio La nuova frontiera del mondo della bici è oggi rappresentata dal servizio più accurato verso i clienti. L’inserimento nei telai del dispositivo CymiChip rappresenta in questo momento un vero balzo in avanti in questa direzione

P

assoni S.a.S., storica azienda produttrice di telai su misura in titanio, nata nel 1989, ha deciso di inserire nei suoi telai di altissima gamma, il dispositivo CymiChip, che permette di registrare tutti gli interventi di manutenzione programmata e non, consentendo quindi un monitoraggio reale e costante della vita della bicicletta. Nella sede dell’azienda ne abbiamo parlato con Danilo Colombo, Product Manager dell’azienda. Nel vostro catalogo dite che «tutti i modelli rappresentano la sintesi ideale tra lusso e sportività». Come è nata la determinazione di inserire CymiChip nei vostri telai, già fortemente controllati in tutta la loro produzione e vita sportiva? L’ideatore di CymiChip, Luigi Menghini, ci ha proposto

16 novembre 2009

di inserire questo chip nei telai. Per la nostra azienda è estremamente importante fornire all’utilizzatore finale un servizio sempre più presente, pertanto abbiamo ritenuto estremamente interessante l’utilizzo di questo sistema come valore aggiunto al telaio. Lo sviluppo e la nascita di nuovi centri CymiChip permetterà all’utente finale di usufruire di questo servizio ottenendo per la propria bicicletta una raccolta dati storica di tutti gli interventi effettuati. In sostanza è un nuovo modo, questa volta certificato, di catalogare e controllare tutta la manodopera eseguita sulla bicicletta. Quali sono le potenzialità di CymiChip inserito nel telaio e quali sono le vostra azioni rivolte al cliente? L’obiettivo finale di CymiChip è quello di garantire la massima

sicurezza all’utilizzatore: grazie ai controlli qualificati e alle manutenzioni effettuate, il rivenditore controlla tutta la meccanica oltre allo stato del telaio. Gli incidenti in bicicletta sono sempre molti e spesso causati da controlli non effettuati o da una manutenzione non corretta. In questo senso posso dire che oggi CymiChip rappresenta un ulteriore controllo in termini di sicurezza.

sulle vendite tramite rivenditore stiamo offrendo materiale informativo.

Quali azioni avete previsto per pubblicizzare il nuovo prodotto sul punto vendita? Abbiamo anticipato il prodotto tramite catalogo ai rivenditori, e sia sulla vendita diretta sia

Quali strade pensate di seguire per il futuro? Da sempre abbiamo dato estrema importanza al customer service e continueremo su questa strada. z

Dal momento che Passoni è distribuito a livello mondiale, prevedete l’inserimento di CymiChip su tutta la produzione? La commercializzazione dei telai con CymiChip è iniziata a novembre, saranno quindi già tutti dotati al loro interno del nuovo microchip.


Perché ho scelto Cymichip… g Claudia Vianino

Per offrire ai miei clienti un servizio a 360° Nome: Cicli Tanfoglio Indirizzo: Via Dante 210 – 25068 – Ponte Zanano di Sarezzo (BS) Telefono: 030802261 Sito internet: www.ciclitanfoglio.it Titolari: Famiglia Tanfoglio Anno di nascita: 1970 Attività: Vendita e riparazione biciclette di tutti i tipi, fitness Numero vetrine: 3 Marchi trattati: Frw, Cannondale, Trek, Ghost, Whistle, Atala e molti altri Iniziative collaterali al negozio: Squadra ciclistica dal 1978, gruppo escursionistico, viaggi con ciclisti “Escursionando”, escursioni settimanali e mensili per i clienti, partecipazione a gare gran fondo, cene, eventi speciali in negozio e fuori, newsletter con mailing list, sms a clienti, monitor video in negozio con filmati da noi montati, banner su siti amici o collaboratori, sito Web della squadra, comunicazioni visive in negozio (A4 su bancone e bacheca, cartelli pubblicitari e luminosi in negozio) e tanto altro ancora, visibile al sito www.ciclitanfoglio.it

Signor Marco Tanfoglio, come ha conosciuto Cymichip? Ne avevo letto sulla vostra rivista tempo fa e mi era piaciuta molto l’idea. Tuttavia, mi sembrava troppo all’avanguardia per il mondo del ciclismo e anche impegnativa da attuare per il negozio. Così decisi che per un po’ sarei stato “a guardare” come evolveva. La visita di un rappresentante mi ha aperto la mente e successivamente, ho incontrato Luigi Menghini (il titolare di CymiChip, n.d.r.) che mi ha fatto capire con chiarezza tutti i benefici di questo incredibile chip. Da marzo 2009 lo installo con regolarità. Perché ha scelto Cymichip? È un servizio utilissimo, non solo per il negozio, soprattutto per il cliente. C’è la tutela legale, c’è la gestione dei cicli di manutenzione, c’è la certificazione del lavoro che svolgo in negozio, c’è il dare un nuovo valore e un nuovo peso alla garanzia allegata alla bici. Tutto questo e molto altro: in una parola, posso offrire un servizio veramente a 360°, che può fare la differenza con il cliente. Oggi, se si vuole essere

20 novembre 2009

competitivi, occorre stare al passo con i tempi. A casa mia ogni innovazione è benvenuta perché significa progresso. Va detto però, che io appartengo a una generazione che non si spaventa davanti a un computer! Anzi, sono piuttosto ferrato in tema informatico. In negozio abbiamo installato parecchi PC, che ci consentono di compilare al meglio i files Cymichip di tutti i nostri clienti e ovviamente, di sovrintendere alla quotidiana gestione del negozio. Che “ciclista illuminato”! E per chi non è proprio un asso in materia informatica? Non è difficile usare Cymichip. Assolutamente! Bisogna

dedicargli del tempo, questo è certo, sia quando lo installi sulla bici del cliente sia dopo. A me piace fare le cose per bene per cui cerco di essere sempre molto esaustivo con il cliente, dettagliandogli tutti i vantaggi di Cymichip, illustrandolo con cura. Il software poi, è molto pratico ma io non mi limito a inserire solo i dati generali dell’utente: entro nel dettaglio, scrivo tutto, apro un file per ogni tipo di bicicletta. Tuttavia, lo ripeto, il computer mi appassiona per cui mi applico con metodo e cerco di sfruttare al meglio il software di Cymichip, esplorandone tutte le possibilità. Probabilmente, un utente meno esperto può accontentarsi delle funzionalità

base: sono già, comunque, un vero passo avanti. Cymichip dà tanti vantaggi. Quali sono, a suo parere, i più utili? Tra gli utenti del mio negozio c’è il mondo più vario: da quello che fa le gare e vuole la bici sempre al top, al maniaco della manutenzione della… vite, fino a quello che, invece, una volta acquistata la bicicletta quasi non ricorda più di averla. Ecco, è soprattutto in quest’ultimo caso che sono contento di aver installato Cymichip. Oggi, grazie all’sms e alle email automatiche, informo il cliente “distratto” che per la sua bici è giunto il momento di fare il tagliando. È un modo per creare cultura della bicicletta, per ricordare al cliente che la bici c’è e va curata e amata. Per noi rivenditori poi, i vantaggi sono innumerevoli, a partire dalla tutela legale e dal fatto che tutto ciò che io faccio su una determinata bicicletta viene registrato e tracciato. È come una testimonianza certificata del mio lavoro, a prova anche di futuri problemi di garanzia. Una bella tranquillità! z


Eventi g Chiara Alessi

1° Meeting Bicigroup a Expobici: gli strumenti per la crescita del rivenditore Fermento e interesse tra i rivenditori di biciclette al 1° Meeting Bicigroup “Quali strumenti per la crescita del meccanicorivenditore”, tenutosi come da programma il 21 settembre alla Fiera di Padova, in occasione di ExpoBici (19-21 settembre 2009)

A

lessandra Lanzini, direttore Bicigroup, Gilberto Gentilli, avvocato Cymichip e consulente legale Bicigroup, Luigi Menghini, responsabile progetto Cymichip, Marco Di Marzio, direttore editoriale Bicitech hanno partecipato al primo meeting Bicigroup a Padova. Organizzato da Bicigroup, gruppo evoluto e in crescita di negozianti di biciclette, il meeting ha posto l’accento su tematiche particolarmente sentite dagli operatori della categoria, tra cui le normative e gli aspetti legali, i diritti e doveri dei negozianti, la sicurezza di prodotto e la garanzia, i risvolti e i casi particolari che più

24 novembre 2009

Il 1° Meeting Bicigroup “Quali strumenti per la crescita del meccanico-rivenditore”, si è tenuto il 21 settembre alla Fiera di Padova, in occasione di ExpoBici (19-21 settembre 2009).

interessano e toccano gli addetti ai lavori. Tematiche evidentemente apprezzate dal pubblico in sala che ha dato vita a un acceso e interessante dibattito.

Convergenza Marco Di Marzio, direttore della rivista Bicitech, ha introdotto i lavori ricordando i punti di convergenza tra Bicigroup, Bicitech e Cymichip, tre realtà diverse ma accomunate dallo stesso obiettivo: far crescere ed evolvere la professionalità dei rivenditori di biciclette. L’avvocato Gilberto Gentilli, massimo esperto in materia di sicurezza di prodotto, ha quindi richiamato l’attenzione su alcune tematiche che riguardano da

vicino la categoria, a volte addirittura sottovalutate. «Normalmente succede che un produttore immette sul mercato un prodotto cercando di farlo il meglio possibile, ha affermato l’avvocato Gentilli. Però non esiste prodotto al mondo che non abbia difetti, anche per il produttore più coscienzioso. Poi magari il produttore accompagna questo prodotto anche con istruzioni. Quindi il prodotto arriva nei negozi e qualcuno di voi si rende conto che sia sul prodotto che magari anche sulle istruzioni legate all’assemblaggio del prodotto stesso ci sono dei problemi. Secondo me il ruolo dell’operatore professionale è quello di portare alla luce del sole il problema.

L’avvocato Gilberto Gentilli, massimo esperto in materia di sicurezza di prodotto e consulente legale Bicigroup, ha richiamato l’attenzione su alcune tematiche che riguardano da vicino la categoria


Alessandro Grandis

i cOMMENTI dei SOCI Andrea Fornari di Jolly Bike di Altopascio (LU) ha partecipato al 1° Meeting Bicigroup del 21 settembre 2009, durante Expobici. «Sono più che soddisfatto – ha detto Andrea Fornari cui è stato chiesto un parere sull’evento – perché abbiamo parlato di argomenti interessanti, dalla sicurezza di prodotto ai programmi di Bicigroup. L’unico appunto che eventualmente potrei fare riguarda il fatto che forse ci siamo dilungati un po’ sugli aspetti inerenti la presentazione del Cymichip nella prima sessione dell’incontro, ma ripeto, non è una critica. In generale ritengo che siano appuntamenti importanti per noi del settore, da ripetere sicuramente, perché consentono di approfondire tematiche fondamentali ma, a volte, trascurate dai rivenditori stessi».

Massimo Calcaterra è titolare del negozio Doctor Bike, che si trova a Boffalora Ticino, in provincia di Milano, sul ponte del Naviglio.

Alessandro Grandis di Grandis snc di Verona. Massimo Calcaterra

Che cosa pensi del 1° Meeting Bicigroup? «Francamente mi aspettavo una maggior partecipazione, ma considerata la concomitanza con la Fiera di Milano non ci si poteva aspettare l’affluenza di operatori dello scorso anno, in occasione del convegno organizzato da Bicitech. I temi trattati sono sempre di grande interesse e soprattutto, la cosa che mi ha colpito, è stato il particolare coinvolgimento che ho notato da parte dei colleghi durante i dibattimenti vari». L’ha trovato interessante? «Sì, ribadisco, molto interessante». Ha affrontato tematiche di suo gradimento? «Devo dire di sì, soprattutto per quanto riguarda il tema sicurezza e di quella grande invenzione chiamata Cymichip».

Andrea Fornari

Che temi proporresti per il meeting del prossimo anno? «Credo che il tema della sicurezza vada sempre trattato, anche perché, secondo me, è il tema più scottante del nostro lavoro e che viene troppo spesso poco considerato. Darei grande risalto anche a tematiche di visual merchandising, per esempio come esporre i prodotti in negozio per dare la giusta visibilità, come servire bene il cliente, i mezzi di comunicazione attuale: insomma un corso vero e proprio di aggiornamento sia di vendita che di approccio con il cliente».

Se l’azienda non risponde in modo soddisfacente si devono prendere delle iniziative tali per cui la professionalità dell’operatore è coperta. Il negoziante deve dimostrare di aver fatto tutto quello che era sua responsabilità fare».

«Ritengo Bicigroup un progetto su cui credere e investire per il futuro. I negozianti mi sembra che oggi siano un po’ troppo “abbandonati” a sé stessi, in balia degli eventi e anche (passatemi il termine), un po’ ricattati dalle grande distribuzione, per esempio, deboli come potere contrattuale rispetto le grandi multinazionali (ammesso che gli stessi non ne distribuiscano i prodotti, si intende). Serve un comitato di rappresentanza, meglio ancora se riconosciuto da enti “superpartes” (anche per maggiore credibilità agli occhi dei clienti)». Hai trovato il meeting interessante? «Sì: l’arma vincente è trovarsi (numerosi!) per discutere assieme sui problemi presenti, al tempo stesso per organizzarsi in difesa dei propri diritti di commercianti, sia come produttori che distributori». Che temi proporresti per il meeting del prossimo anno? «Un tema di interesse è la sicurezza e la garanzia dei prodotti. Mi piacerebbe vedere il frutto dei vostri (e nostri) sforzi, ovvero: - Esempio 1: iniziare a “regolarizzare” il mercato, in modo da valorizzare la concorrenza leale, pur nel rispetto del libero mercato. - Esempio 2: perché non coinvolgere al tavolo di dibattito alcuni “grandi” fornitori di accessori & parti? Si potrebbe discutere in modo schietto di temi di attualità, mi viene in mente l’e-commerce, ma non solo…»

Un momento della presentazione del Cymichip, il microchip che registra e gestisce tutti i dati e le informazioni relative alla bicicletta

Potenzialità Rivenditori, negozianti e produttori hanno quindi assistito, nella sessione aperta del meeting, alla presentazione dei plus offerti dal sistema Cymichip, un prodotto dalle inaspettate potenzialità, capace di stimolare l’attenzione e la curiosità dei presenti. Un semplice microchip, come ha spiegato Luigi Menghini, ideatore del sistema, che

L’obiettivo di Bicigroup è quello di qualificare i soci inserendoli nell’albo dei Meccanici Qualificati Bicigroup al termine di un percorso formativo obbligatorio, capace di elevare ai massimi livelli la categoria

novembre 2009 25


Eventi MICHELE CATERINO, nuovo responsabile commerciale Bicigroup Michele Caterino è il nuovo responsabile commerciale di Bicigroup. È stato infatti definito un accordo in base al quale Caterino coprirà il ruolo di responsabile commerciale per lo sviluppo del gruppo di acquisto di Bicigroup. Michele Caterino è attualmente coordinatore nazionale del Gruppo Delta Spa, leader del settore termoidraulico, e proviene da una lunga esperienza maturata nei gruppi di acquisto nel settore Its. L’obiettivo di questa collaborazione è di realizzare un posizionamento competitivo di Bicigroup sul mercato, creando valore per i Soci e rafforzando ulteriormente la base sociale. «Si tratta di un settore destrutturato – ha commentato Michele Caterino poco dopo la nuova nomina.- La crisi che sta attraversando il Paese facilita le opportunità di dialogo con la produzione e tra i soci stessi. Questo ci consentirà di creare opportunità concrete per lo sviluppo di iniziative commerciali sia per spingere le vendite sia per creare nuovi servizi condivisi. L’operatività di Bicigroup è determinata fortemente dalla partecipazione dei suoi membri, per trovare soluzioni commerciali, per lo sviluppo di attività di comunicazione verso l’utente «da e per» il nostro socio. Attualmente stiamo preparando un piano di sviluppo che presenteremo nei primi mesi del nuovo anno, come ho annunciato anche sul sito internet del Social Network. La Mission principale di Bicigroup sarà la creazione di accordi quadro, che renderemo disponibili in tempi brevi». Michele Caterino, nuovo responsabile commerciale di Bicigroup

viene inserito all’interno del telaio della bicicletta da un negoziante autorizzato. Il servizio, completamente gratuito per l’utente finale, registra e gestisce tutti i dati e le informazioni

relative alla bicicletta, dalla certificazione di tutte le manutenzioni al passaggio di proprietà, garantendo anche l’assistenza gratuita del cicloamatore in caso di infortunio.

Qualificazione totale La formazione costituisce invece l’asse portante di Bicigroup, il gruppo organizzatore del meeting, come spiegato

Massimo Calcaterra, installatore autorizzato e socio Bicigroup, viene premiato durante il meeting da Luigi Menghini, ideatore del Cymichip

26 novembre 2009

da Alessandra Lanzini. L’obiettivo di Bicigroup è quello di qualificare i soci inserendoli nell’albo dei Meccanici Qualificati Bicigroup al termine di un percorso formativo obbligatorio, capace di elevare ai massimi livelli la categoria. I corsi vengono effettuati in collaborazione con le più importanti aziende produttrici e distributrici di biciclette, accessori e componenti, nonché con esperti di normativa e di sicurezza di prodotto. «La comunicazione di Bicigroup ai suoi soci e tra i soci stessi – ha ricordato Alessandra Lanzini – si basa sull’utilizzo di una piattaforma internet di Social Network ad accesso privato e solo a invito; all’interno del sito i soci possono scambiare opinioni,


GLI ATTUALI SOCI BICIGROUP A.M.A. di Ranzani & C. Snc, Tirano (SO) B.p.s. di Pasquali Claudio & C., Vaiano Cremasco (CR) Bycicle World Srl di Moser e Gottardini, Gardolo (TN) Bici Planet Srl, Cesano M. (MI) Bramati Point Sas di Bramati Luca Riccardo, Canonica d’Adda (BG) Cicli Armani snc di Armani Andrea, Verona Cicli Bandiziol di Lenardon Lida, S. Martino al Tagl.to (PN) Cicli Bettega di Massimo Bettega, Mezzano (TN) Cicli Migani, Riccione (RN) Cicli Tanfoglio Snc di Tanfoglio Marco & C., Sarezzo (BS) Cicli Turri di Chiesa Alberto, Gallarate (VA) Ciclomania Snc di Semini M. & Barbieri A., Voghera (PV) Cremonini Bici & Sport, San Giovanni in Persiceto (BO) Doctor Bike di Calcaterra Massimo, Boffalora Sopra Ticino (MI) Duemme Bike di Martinelli Maurizio, Romano Lombardia (MI) Due Emme di Massarotto G.&N. snc, Noale (VE) Emporio Sport di Pedrazzani Alberto, Castelnuovo di Asola (MN) Eurobike di Diego Monaco, Cusano Milanino (MI) Evento Bici di Massardi Silvano & C. Snc, Moniga del Garda (BS) Ferronato Cicli, Creazzo (VI) Giangi’s Bike Snc, Erbusco (BS) Grandis, Verona (VR) Jolly Bike di Fornari Andrea, Altopascio (LU) Light Bike/Cicli Santoni Srl, Vaiano (PO) Zavarise Gigi & Figli snc, Cornuda (TV) Nardelli Sport di Onofrio Nardelli & C. Sas, Monopoli (BA) New Motor Bike Sas di Bertolani Cristian, Bosco di Scandiano (RE) Pianeta Bike Snc, Vicenza Pro-Bike Snc di Marani e Davolio, Novellara (RE) Tuttobici Rossano, Sulmona (AQ) Spada Corrado, Tirano (SO) Sport Bike di Pesci Pietro, Noceto (PR) Valtellina Bike Snc di Quadrio Alberto & C., Tovo Di Sant’Agata (SO) Veloline Srl, Lucca Vitamina BC Snc, Rovereto (TN) Zavarise Gigi&Figli snc, Cornuda (TV)

aprire Forum e dibattere sui temi di attualità o sullo loro aspettative». A offrirne un esempio significativo il recente forum sul tema degli incentivi statali all’acquisto di biciclette. Il dibattito accesosi ha fornito lo spunto per diverse proposte interessanti da parte dei membri Bicigroup verso percorsi alternativi all’uso di uno strumento – l’incentivo – che invece di rendere un servizio alla categoria e agli utenti finali rischia di distogliere l’attenzione dai reali deficit che affliggono

questo settore e cioè la mancanza in Italia di una vera cultura della bicicletta e la palese assenza di idonee strutture quali piste ciclabili percorribili in piena sicurezza, come avviene in molti altri Stati europei. Tra i servizi offerti da Bicigroup rientrano anche la consulenza legale da parte dei massimi esperti, il magazzino virtuale centralizzato (cioè la vetrina di prodotto riservata ai soci Bicigroup), e il Listino Comune Manodopera. Il meeting si è quindi concluso con una sessione riservata esclusivamente ai soci Bicigroup. z


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.