Il Bambù n. 26, giugno 2012

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Il BambĂš Cristo Vera Speranza

26 Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno VII, giugno 2012


C'era un giardino molto bello. Il suo Signore ne era orgoglioso. Il più bello degli alberi, e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stesso sapeva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con faccia seria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”. Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e con gioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”. “Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,” “Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mi vuoi tagliare?”. “Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”. Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza essere tagliato, allora, tagliami”. Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoi rami e le tue foglie”. “No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie. Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”. “Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”. “Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”. “Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!". Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami e dividimi”. Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie, lo divise in due parti e gli strappò il cuore. Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava verso campi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del tronco tagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo. La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque si riversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale che correva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno. Così quello che era un magnifico bambù diventò una grande benedizione in tutta la sua fragilità e umiltà. Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso e gioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della sua distruzione diventò un canale che il Signore poteva usare per rendere il suo regno più fruttuoso.

(Da un racconto popolare cinese) 2

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11 maggio 2013: Mons. Novarese sarà Beato!

Carissimi, con grande gioia abbiamo ricevuto la comunicazione della data nella quale avrà luogo la solenne celebrazione di Beatificazione del nostro Padre Fondatore Luigi Novarese. Pertanto, comunico che tale data è fissata per l’11 maggio 2013. Lodiamo il Signore, preghiamo perché quest’avvenimento segni un nuovo slancio apostolico. Con grande stima. Anna Maria Cipriano SOdC (Presidente Confederazione CVS)

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Il dialogo continua...

In estate, amico mio, mi piaci molto più di un gelato! 1) Le ferie, tempo favorevole per l'amicizia. – Egr. sig. Rossi, buona estate! Per aiutarti a viverla davvero alla grande ti offro uno spunto di riflessione sull’amicizia. Sig. Rossi: E che c’entra l’amicizia con questa stagione? – Abbi un attimo di pazienza e ti spiegherò. Rifletti: forse che per far bene le ferie può bastare il «distacco della spina» da questo o da quello? E non dovremmo piuttosto – in positivo – impiegare le nostre migliori energie in occupazioni altre, ma veramente altre, quali quelle proprie della festa, cioè danzare, volare, giocare, ecc? Per realizzare un simile (ambiziosissimo) programma di ferie non è affatto sufficiente prendere il treno o la macchina, l’aereo o il traghetto: è vera «vacanza secon4

do Dio» solo quella nella quale partiamo per i «viaggi del cuore» e – nei modi più diversi – sperimentiamo la beatitudine di sentirsi vivi e da Dio amati e resi capaci, a nostra volta, di riamarLo. Sig. Rossi: Comprendo adesso: tu ritieni che uno dei contenuti/compiti più importanti delle ferie è quello di coltivare/riannodare le proprie amicizie, inevitabilmente allentatesi durante il resto dell’anno … – Per farti innamorare/reinnamorare di essa ti sciorino alcune testimonianze splendide: 2) L'amicizia tra elogi e sospetti. Il Bambù - Giugno 2012


1. «Non vi è in terra dono più grande. Che cosa abbiamo fatto per meritarlo?» (Lewis). 2. «Questa nostra amicizia mi sembra di percepirla come una grazia» (E. Mounier). 3. «Ho incontrato un amico durante le vacanze. Ma fino ad oggi non ho mai pensato di pregare Dio a proposito di questa amicizia. Mi sembrava che Dio non c’entrasse; volevo soltanto che, quest’amicizia, Dio la facesse durare. Oggi scopro che è stato proprio Dio a pensarci l’uno per l’altro, a inviarci l’uno nel cuore dell’altro». 4. «Io e il mio amico ci vogliamo tanto bene che un giorno ci siamo detti: questa amicizia è più forte di noi. E se venisse da Dio? Se fosse questi il buon Dio? Si ha l’impressione di essere nell’Amore come il pesce nell’acqua». 5. «Una volta trovai un amico: fortunato me – dissi – è stato fatto per me. Ma ora trovo nuovi e nuovi amici che sembrano essere stati Il Bambù - Giugno 2012

fatti per me. E altri e altri ancora, fatti per me. E’ mai possibile che noi tutti su tutta la terra siamo stati fatti l’uno per l’altro?» (C.F. Chesterton). Sig. Rossi: Belle, bellissime parole. Ma vedi di non allargarti troppo, però: «Chi troppo in alto sale a terra cade sovente precipitevolissimevolmente». Io, ad esempio, riguardo all’amicizia ho fatto esperienze proprio terra terra… E, a mettermi ulteriormente in crisi, hanno contribuito alcune affermazioni (ultra-negative!) lette recentemente: 1. «Homo homini lupus» (Hobbes). 2. «L’inferno sono gli altri» (Sartre): l’amore non è che un permanente inganno vicendevole, il tentativo mascherato di ridurre l’altro ad oggetto. 3. «L’amicizia non esiste: ti cercano quando hanno bisogno, per il resto puoi crepare» (= ci si aggrega per il potere, l’utilità, la paura: l’amicizia non c’entra!) 3) Il «vangelo dell’amicizia». – Anche circa l’amicizia nulla di meglio, sig. Rossi, che chie5


dere lumi alla Parola di Dio. Ed ecco la splendida risposta. Per meglio sintetizzarla la formulo a mo’ di sillogismo: a) L’umanità immersa nel peccato è davvero un ‘mondo cane’, è proprio - per dirla con padre Dante - un’ «aiuola feroce» (cf Rom 8,12). b) Ma «l’amico dell’uomo si è fatto uomo, nascendo dalla Vergine» (s. Proclo) e non solo «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo: ha [addirittura] amato con cuore d’uomo (GS 22) e «sino alla fine» (Gv 13,1). c) Perciò, innestato mediante il battesimo in Cristo, vero suo «amico per la Pelle», è dato anche all’uomo di vivere di amore e amicizia (cf Gal 2,20). 4) Amicizia? Si, grazie! - In conclusione invito anche te, sig. Rossi – nell’ottima compagnia di Cicerone, Bernardo di Chiaravalle, Aelredo, ecc sino ai contemporanei don Tonino Bello e fr. Roger di Taizè – invito anche te (e me!) a fare nostra questa piccola immensa affermazione: «Ami6

cizia? Sì, grazie!». Consapevoli che, prima ancora di essere un’arte, essa è un dono (dall’Alto) e va dunque chiesta al Datore di ogni dono. Sig. Rossi: Mi rimane un dubbio: ma tutto ciò vale solo per l'estate? – Niente affatto, sig. Rossi! La «fractio vitae», il vivere, cioè, in compagnia gli uni degli altri, spezzando a vicenda con amore gioie e speranze, sconfitte e vittorie, se durante le ferie brilla di una luce particolarmente intensa, è in verità dono/compito di tutti i mesi e di tutti i giorni (cf Mt 18,20) … Con affetto, tuo don Vittorio Il Bambù - Giugno 2012


CVS-TG

15 aprile è nato Davide, terzo nipote dei nonni Michele e Chiara Scardicchio (GdA Trasfigurazione, Bitritto). Felicitazioni!

30 aprile presso la Parrocchia S.M.M. Carmelo la famiglia Carnevale è in festa. Come associazione abbiamo ricevuto l'annuncio a partecipare alla celebrazione nuziale di Monica con Massimo. Preghiamo per la coppia affinché siano sempre sposi sereni come quelli delle nozze di Cana, che non avvertirono la mancanza del vino in quanto Gesù era con loro: il Signore sia spiritualmente sempre in mezzo a loro.

Il nuovo Provinciale dei Frati Cappuccini è p. Piergiorgio Paneburgo. P. Leonardo Di Taranto, direttore dell'Ufficio per la Pastorale della Salute della nostra Diocesi, è il vicario. A entrambi auguri di un fruttuoso lavoro.

E' andata in Cielo, donando tutta se stessa, la sorella di Rosa Maria Modugno (GdA S. Rocco). E' tornata alla Casa del Padre anche la mamma di Laura Pace (Palo del Colle). Tutta la famiglia associativa si stringe a loro e prega per le defunte.

30 maggio: sono finalmente rientrata a casa, dopo un ultimo periodo di convalescenza all'ospedale S. Paolo. Anche Dora Gandini e zia Rita D'Amelio sono tornate a casa.

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6 giugno cade una doppia ricorrenza: a don Mimmo Chiarantoni i nostri migliori auguri per il 19° anniversario di sacerdozio, mentre il nostro fondatore diocesano Emmanuele Fiore avrebbe oggi compiuto 80 anni.

7 giugno: auguri anche alla nostra Cooperativa “Ala di Riserva”, che compie il 18° anno di attività. Guardiamo al futuro affidandola con fiducia nel Signore.

14 giugno: Mimmo Di Liso (GdA S. Agostino, Modugno) si è laureato in Ingegneria. Congratulazioni vivissime!

Don Francesco Santomauro è stato nominato Animatore, per il prossimo anno accademico, del triennio del Seminario Teologico di Molfetta. Siamo fiduciosi nel suo nuovo ruolo di formatore e di sensibilizzatore anche del nostro carisma, avendo formato con noi un ampio bagaglio di esperienze.

25 luglio: Marianna Riccardi e Vincenzo Pastore si uniranno in matrimonio. Tutto il CVS sarà vicino agli sposi in questo giorno così importante, con l'augurio che possano sempre amarsi l'un l'altro come Cristo ama la Chiesa.

31 agosto: Vito Cascella, che svolse il servizio civile con noi e da allora è rimasto affezionato, ci comunica le sue nozze con Vanessa Volpe. Auguri di cuore agli sposi. Rosa Sinisi (Responsabile Diocesana)

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“Ala di riserva” notizie

L'iniziativa del “SABATO-FESTA DELLA COOPERATIVA” è stata finora un buon successo. Riprenderà dopo l'estate per continuare a sensibilizzare alla realtà della Cooperativa e contribuire al suo sostegno.

La raccolta fondi straordinaria avviata a marzo e conclusasi nel Meeting Regionale del 25 aprile è stata un successo! Ringraziamo tutti e ciascuno per i contributi che ci hanno donato e per la pubblicità che hanno fatto all'iniziativa nelle parrocchie, tra amici e colleghi. Un ringraziamento particolare va alla comunità di Carosino per la grande generosità dimostrata.

Invitiamo tutti i civuessini a continuare a diffondere questo appello:

Abbiamo bisogno anche della tua… 'ala di riserva' ! Inutile dire che la crisi si fa sentire… anche e soprattutto per le Cooperative sociali. Ora abbiamo bisogno anche di te, per poter continuare ad aiutare chi ha bisogno di noi! Il Bambù - Giugno 2012

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Come puoi aiutarci? Semplice! 1) VISITANDO IL NEGOZIO, che ha tanti articoli belli e mille idee regalo. Oggetti artigianali e artistici che valgono ‘doppio’: perché fatti a mano, e perché fatti anche con la collaborazione di mani di ragazzi diversamente-abili. Prima di spendere soldi altrove, passa da via Sagarriga Visconti, 61 (angolo via Putignani); 2) FACENDOCI UN PO’ DI PUBBLICITA’ tra amici, parenti, parrocchiani… 3)PROPONENDO AI GENITORI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI della tua Parrocchia di FARE LE BOMBONIERE per i battesimi e le comunioni da noi; 4) DESTINANDO ALLA COOPERATIVA IL CINQUE PER MILLE nella Dichiarazione dei redditi! Il codice fiscale della Coop. “Ala di riserva”, da inserire nella casella ‘Sostegno volontariato e organizzazioni non lucrative’ è: 04601590724 5) CON UNA DONAZIONE! Potete fare un bonifico utilizzando questi dati: Ala di riserva società cooperativa IBAN: IT33 N054 2404 0060 0000 1001 148 Causale: donazione per sostegno Coop. Ala di riserva. Le donazioni effettuate con questa procedura sono detraibili dalle tasse. 6) Segnalando ad altri la possibilità di fare donazioni per la Coop. ‘Ala di riserva’ 7) SEGNALANDO LE NOSTRE INIZIATIVE A GENITORI DI RAGAZZI DISABILI, interessati a seguire i nostri laboratori… che tra l’altro sono DEL TUTTO GRATUITI! 8)…CON TUTTI I SOSTEGNI che vorrai darci… per continuare a volare! 10

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Una guida che continua

Mons. Novarese e Emmanuele Fiore L'indimenticabile fondatore del CVS diocesano di Bari-Bitonto, Emmanuele Fiore, venne a conoscenza del Centro Volontari della Sofferenza attraverso la rivista "L'Ancora". Padre Ludovico Isceri, un sacerdote che egli conobbe a Loreto, gli propose di ricevere la rivista del CVS in abbonamento - allora gratuito, poiché Mons. Novarese non voleva far pagare gli ammalati, che già offrivano la loro vita a favore del Regno. Così Emmanuele si avvicinò al carisma e all'ideale del CVS, ed imparò a conoscere Mons. Novarese attraverso i suoi scritti. Fu poi a Lourdes che i due ebbero modo di incontrarsi di persona. Sull'esplanade Emmanuele, in pellegrinaggio con l'Unitalsi, riconobbe in un sacerdote lì presente quel Mons. Novarese che aveva tante volte visto in fotografia su "L'Ancora". Chiese allora al barelliere che lo accompaIl Bambù - Giugno 2012

Emmanuele con la sua 'arma' preferita di apostolato

gnava di portarlo da quel sacerdote. Emmanuele si presentò a Mons. Novarese, che subito colse la palla al balzo: “Di che diocesi sei?”. “Di Bari.” “Lì c'è il CVS?” “No.” “E che aspetti?” Così fu gettato idealmente il primo seme del CVS a Bari. In concreto, la fondazione avvenne poi tramite il Centro di Taranto, che invitò don Vittorio Borracci a predicare un corso di Esercizi Spirituali per gli ammalati a Valleluogo. Ciò favorì la partecipazione di Emmanuele e un primo manipolo di baresi che al ritorno, ormai innamorati del carisma associativo, si attivarono per costituire il CVS di Bari. Rosa Sinisi (Dall'opuscolo “Mons. Novarese e la Puglia – Ricordi e testimonianze”, distribuito al Meeting Regionale di Molfetta del 25 aprile 2012) 11


Per portare più frutto

Come un seme di senape Una Chiesa che evangelizza: educare alla missionarietà / 3a parte Vorrei con voi cogliere il dinamismo del Regno nelle parabole raccontate da Marco, il Vangelo che ci accompagnerà in questo anno pastorale. Marco racconta tre parabole, tutte sul seme. Una di queste riguarda il granello di senape (Mc 4, 30-32), “il più piccolo di tutti i semi della terra”, che diventa un arbusto, “il più grande di tutti gli ortaggi”. Di fatto questo seme piccolissimo, grande quanto il segno che fa la punta di una matita su un foglio bianco, è capace di diventare un arbusto di due o tre metri. Possiamo parlare delle sproporzioni del Regno: tra il piccolo e il grande, l’insignificante ed il rilevante (insignificante il piccolo seme, rilevante l’arbusto che accoglie gli uccelli), tra il poco e il tutto (il pochissimo seme e il tutto, il grande che è l’arbusto). Tutto il Regno si basa sul contrasto tra ciò che appare e si vede, e ciò che è e sarà. Chi non capisce questo fa fatica ad entrare nella logica del Regno. La parabola del granello di senape ci invita innanzitutto alla pazienza, di fronte al len12

to movimento del Regno. Il Regno sembra poca cosa, si vede appena, come un granellino di senape, ed una volta gettato, bisogna pazientare. Mons. Novarese quando in sanatorio vive la sua sofferenza e vede quella degli amici, avverte il lento movimento del Regno: perché la sofferenza? Come posso essere felice? Quale progetto realizzare? Noi vorremmo vedere subito il cambiamento, l’esito nuovo, avere i risultati… Non è l’efficacia a dare valore all’evangelizzazione, che ha valore in sé, in quanto è la Parola, la rivelazione, l’autocomunicazione di Dio all’uomo. Accolta o rifiutata, né guadagna, né perde il suo valore. Il rischio di voler vedere subito i risultati è quello di forzare l’efficacia dell’evangelizzazione, proponendola in termini costrittivi invece che persuasivi. E noi oggi, nel mondo postmoderno in cui viviamo, riconosciamo la libertà di evangelizzazione che ci viene lasciata. La società permette alla Chiesa di proporsi, pur non concedendole né mezzi, né ragioni per poter sostenere la sua come la Il Bambù - Giugno 2012


forza superiore. Consegue che, priva di ogni sostegno ma insieme libera da ogni contaminazione e ambiguità, l’evangelizzazione resta affidata esclusivamente a se stessa e alla propria intrinseca efficacia. L’altro messaggio che il granello di senape ci chiede è quello di avere speranza di fronte al dinamismo del Regno. Perché il Regno di Dio ha la forza della vita ed il piccolo seme è irresistibile. San Paolo ci insegna che chi vede ciò che spera, non ha speranza. La speranza infatti sta nel non vedere ciò che si spera, nel sapere che il seme diventerà albero. Quando mons. Novarese ha scritto a don Filippo Rinaldi per chiedere di pregare per la sua guarigione, non sa a cosa va incontro, ma si fida, spera che la sua vita possa essere accarezzata dalla tenerezza di Dio e di Maria Ausiliatrice, riconosce che Don Bosco amando i giovani ha tradotto questo amore di Dio possibile anche nei momenti di grande disperazione. Pazienza e speranza hanno aiutato il granello di senape a diventare arbusto: i Papi parlano agli ammalati aspettando il loro contributo per l’edificazione della Chiesa; la Casa di Re in cui si avverte il frutto della grazia e dove ci sentiamo come protetti, sorretti, incoraggiati a proseguire senza perderci d’animo; la Il Bambù - Giugno 2012

Radio Vaticana che dal 1949 è entrata nella casa di tanti ammalati aiutandoli a scoprire la vocazione ad amare di più (come il caso di Cecilia Cremonesi, vedi libro); il miracolo di Claudia che apre una via nuova, quella dei laboratori, ancora da sperimentare in tutta la sua ampiezza; la testimonianza dei seminatori di speranza che disegnano il cammino di santità alla nostra portata. E noi oggi viviamo dentro questo arbusto. La pazienza e la speranza oggi ci aiutano a purificare il nostro modo di amare l’apostolato, ma anche ci confermano che l’opera è di Dio e della Vergine Santa e ci aiutano a superare le apparenze ed accordare la nostra vita con la passione gratuita al mistero del Regno. Brani della relazione di don Armando Aufiero SOdC nel Convegno di programmazione CVS a Valleluogo, 17/9/2011 13


Meeting Regionale CVS, Seminario di Molfetta, 25 aprile 2012

In ascolto della voce del fondatore Il Meeting Regionale al Seminario Teologico di Molfetta è uno dei momenti più forti e partecipati dell'anno per tutto il CVS di Puglia. Anche il 25 aprile scorso abbiamo ritrovato la calorosa amichevole accoglienza del Rettore del Seminario, Mons. Luigi Renna, degli educatori e dei seminaristi. La giornata è cominciata con la formazione, introdotta da un momento di preghiera cantata. I relatori di quest'anno sono stati don Armando Aufiero SOdC e Mauro Anselmo, autore dell'ultima biografia sul Ven. Mons. Novarese. Don Armando ha preferito limitare il suo intervento per lasciare spazio ad un video in cui la voce di Mons. Novarese stesso raccontava la sua giovinezza, con la malattia, la guarigione e la vocazione al sacerdozio. E' stata una forte emozione sentire – per molti dei presenti era la prima volta – la voce di Mons. Novarese. Nella semplicità delle parole del fondatore traspariva chiaramente la sua forte fede, matu14

rata sin da tenera età attraverso l'amore e l'esempio della madre e la vita di comunità parrocchiale. L'intervento di Mauro Anselmo, con il suo stile preciso e appassionato, si è concentrato invece sull'opera di Novarese adulto, che con la guida e l'aiuto della Beata Vergine Maria ha dato avvio, davvero in anticipo sui tempi, ad un apostolato mirato ad esplorare e valorizzare le risorse dello spirito nel corpo sofferente. La giornata è proseguita con la celebrazione della S. Messa in cappella, il pranzo a sacco e il pomeriggio di festa in fraternità nel giardino del Seminario, conclusa con un momento di preghiera in cui Mons. Renna ha invitato noi civuessini a pregare per sostenere i seminaristi nella loro vocazione e nel loro percorso di preparazione al sacerdozio. Ringraziamo il Signore per il dono di questa giornata e sentiamoci chiamati ad essere eco, con la nostra vita, della voce del nostro fondatore. □

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Comunicare la fede nel tempo della sofferenza. Il contributo di Mons. Luigi Novarese Convegno Nazionale CVS, Collevalenza (PG), 28 aprile – 1° maggio 2012 Dopo alcuni anni, è ritorna- spiritualità e formazione relito il tradizionale appunta- giosa. Tutti noi civuessini siamento formativo del CVS mo stati ospitati molto bene. Nazionale d'Italia a Colleva- Particolarmente belle e suggelenza. Per me è stata la prima stive sono la cappella, in cui volta e l'esperienza è stata po- ogni giorno abbiamo celebrato sitiva sotto molteplici aspetti. la S. Messa, e la sottostante Da Bari è partito un grup- cripta, in cui riposano le spopo piccolo ma ben assortito: glie di madre Speranza, foncon me e mio fratello erano datrice del santuario. presenti Annalisa Caputo LE PERSONE SOdC, Teresa Carmosino del E' stata davvero una gioia GdA S. Antonio e Antonia Ca- conoscere tanti civuessini – rella del GdA S. Maria del eravamo circa centocinquanta Monte Carmelo. L'affiatamen- – provenienti da tutta Italia, to è stato subito buono ed è soprattutto dal Nord, ma anulteriormente cresciuto nei che da Pescara, Napoli e quattro giorni trascorsi assie- Roma. Uno dei lati positivi di me (compresi il viaggio d'an- questi raduni a livello naziodata e quello di ritorno). nale è proprio quello di IL LUOGO (ri)scoprire che si è in molti a Sin dall'arrivo, il Santuario condividere un dono, un caridell'Amore Misericordioso di sma e una missione nella Collevalenza mi ha colpito per Chiesa: questo può dare forza la sua vastità e imponenza. E' nei momenti più difficili delcertamente uno spazio ideale l'apostolato. Porterò nel cuore, per organizzare incontri di in particolare, Resy Rizzini, la nostra Delegata nazionale, Il Bambù - Giugno 2012

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che oltre ad aver preparato, aperto e chiuso i lavori del convegno con grande perizia, mi ha colpito per il suo modo di porsi molto affabile e lieto. Anche la conoscenza di don Luigi Garosio SOdC mi ha rivelato – al di là di quanto potessi conoscere su di lui dai suoi scritti su “L'Ancora” e dalla radio – il suo tratto umano molto delicato e, nello stesso tempo, la sua profonda determinazione in campo apostolico, con vera “passione per il Regno”. E' stato anche molto bello rivedere e condividere momenti di formazione e spiritualità con coloro che conoscevo già, come Pasquale Caracciolo di Perugia, don Arturo Di Sabato, don Armando Aufiero e gli altri Silenziosi. I CONTENUTI Venendo ai contenuti, si può dire che il convegno non ha tradito le attese. La prima relazione, “La sofferenza interroga la fede” di don Pier Davide Guenzi, ci ha condotto – con un percorso molto originale attraverso il libro di Giobbe e altri passi biblici, ma anche testi filosofici e letterari – a considerare su 16

come la sofferenza sia “scandalo” per la sensibilità dell'uomo, “problema” per la ragione e “mistero” per la fede. Nei laboratori pomeridiani, divisi in gruppo, abbiamo approfondito questi temi riflettendo su alcuni testi proposti dallo stesso don Pier Davide. Il secondo giorno Mons. Carlo Rocchetta ci ha avvicinato agli aspetti specifici del carisma civuessino con l'intervento “La valorizzazione della sofferenza, come forma della fede provata”. Di esso mi ha colpito in particolare la forte sottolineatura data dal relatore alla volontarietà dell'offerta che Cristo ha fatto di Sé nella Passione. E' questa volontà mossa dall'amore che dà significato alla Croce di Cristo e ad ogni nostra croce, non la sofferenza di per sé. Nella tavola rotonda del pomeriggio, infine, sono stato Il Bambù - Giugno 2012


molto edificato dalle testimonianze di Zelinda Elmi di Perugia e Paolo Marchiori di Brescia, che nella loro vita incarnano davvero quanto amava dire il nostro Mons. Magrassi: “Essere cristiani non è facile, ma è felice.” Oltre ai contenuti veri e propri, nel corso dei lavori del convegno mi ha piacevolmente impressionato l'interesse mostrato da tutti i partecipanti, che con domande e interventi hanno spesso scavato a fondo nei temi trattati. Da quel che dicevano si capiva che, anche a livello di Gruppi d'Avanguardia e CVS diocesani, svolgono un serio lavoro di formazione permanente sulla Parola di Dio, sul magistero ecclesiale e sul carisma associativo. Mi è tornata in mente, mentre ascoltavo, quella considerazione di Mons. Novarese per cui, se tutti i battezzati sono chiamati come operai nella vigna del Signore, gli ammalati sono “operai specializzati” chiamati ad approfondire, valorizzare ed annunciare il “vangelo della sofferenza”: ecco, la cura che il CVS pone per la formazione Il Bambù - Giugno 2012

dei suoi membri fa capire che quest'affermazione viene presa sul serio. LA MISSIONE Siamo tornati a casa spiritualmente e umanamente arricchiti e fortificati da quest'esperienza. La speranza è che i semi gettati a Collevalenza portino frutto in tutte le Diocesi. L'invito a tutti i lettori è quello di prendere in attenta considerazione la partecipazione a futuri appuntamenti come questo, perché aiutano a far sentire la gioia di appartenere al CVS e la responsabilità dell'apostolato verso i sofferenti che ancora attendono il Vangelo. Floriano Scioscia (GdA Buon Pastore)

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Tutti insieme a Cotrino L’Incontro Regionale Terza Età è un evento molto sentito nei nostri Gruppi d’Avanguardia. Quest'anno ci siamo ritrovati presso il “Santuario Maria Santissima di Cotrino” (BR), accolti con letizia e gioia dall’amico Antonio Monteleone. La giornata è iniziata con la recita delle Lodi; successivamente, dopo un breve introduzione di Antonio, ha preso la parola Lucia Cingolani sull’interessante tema “Educarcieducare alla vita buona e bella del Vangelo nella stagione della terza età”. La sua relazione [riportata nelle pagine seguenti, NdR] si articolava sulla straordinaria importanza dell’attività insieme alla famiglia come soggetto attivo nella Chiesa e nella società: evangelizzare deve essere il nostro compito costante e permanente senza, però, dimenticare di servire Gesù, dedicandoci a Lui ed esserne testimoni coraggiosi anche davanti alle avversità della vita. E’ importante essere presenti come genitori, comportandoci coerentemente con 18

figli, nipoti e davanti al prossimo. Possono aiutarci, in questo cammino, i preziosi consigli del nostro Monsignor Luigi Novarese. Dobbiamo, con l’aiuto di Dio, portare gioia e speranza, avere coraggio di accettarci quando siamo depressi o colti da malattie; è allora che dobbiamo dividere con Gesù le nostre e Sue sofferenze sulla Croce, nella pienezza del Suo amore per noi. La relazione continuava con l’importanza del Battesimo: Cristo ci ha rivelato l’amore del Padre, siamo Suoi figli, fratelli di Gesù venuto per salvarci dal peccato. Il padre cistercense, che ci ha accompagnato durante la giornata, ha illustrato la storia del santuario. Dopo la pausa pranzo, abbiamo celebrato la Santa Messa. Ringraziamo il Signore per la giornata trascorsa. Alla prossima. Mimmo Fontana (Capogruppo GdA S. Maria del Monte Carmelo/2) Il Bambù - Giugno 2012


Educarci – educare alla vita buona e bella del Vangelo nella stagione della Terza Età Educare alla vita buona del Vangelo è il titolo degli Orientamenti pastorali che l'Episcopato italiano ha indicato alle Chiese in Italia (EVBV) per il decennio 20102020. Il tema approfondisce la riflessione sulla particolare vocazione educativa della Chiesa nei confronti delle persone, delle famiglie e di intere popolazioni e sulla sua missione evangelizzatrice. Nonostante gli Orientamenti non si prefiggano obiettivi di carattere sociologico, ma teologicopastorali, tuttavia la Chiesa auspica vivamente che l'impegno di tutti i battezzati non mancherà di produrre effetti benefici sulla situazione generale, che il santo Padre con molta chiarezza ha definito di «grande emergenza educativa» (EVBV 3). La fascia della Terza Età, composta prevalentemente da persone anziane attive, deve sentirsi profondamente coinIl Bambù - Giugno 2012

volta in questo programma ecclesiale per il particolare ruolo che gli anziani svolgono all'interno della famiglia e delle comunità parrocchiali di appartenenza. Infatti, la Chiesa già da tempo si è rivolta a loro, dedicando importanti documenti come La dignità dell'anziano e la sua missione nella Chiesa e nel mondo, preparato dal Pontificio Consiglio per i Laici e la Lettera agli anziani di Giovanni Paolo II. Entrambi i testi risalgono al 1999, dichiarato dall'ONU Anno internazionale degli anziani, e rappresentano la voce della Chiesa nei confronti degli uomini e delle donne appartenenti alla Terza età, verso i quali Ella, come Madre di tutti, ha sempre mostrato attenzione e impegno, secondo la visione cristiana della persona umana e della sua vocazione trascendente. Anche negli anni successivi ci sono stati frequenti interventi magisteriali sulle figure 19


dei "nonni" e sulla loro missione nella famiglia e nella società. Con certezza possiamo affermare che la Chiesa riconosce a noi anziani il grande compito della testimonianza, del raccordo intergenerazionale e soprattutto della trasmissione della Fede, compiti molto importanti e delicati in questa fase di nuova evangelizzazione. Ma come educare gli altri, come trasmettere il Vangelo, se noi per primi non verifichiamo costantemente la nostra conformazione a Gesù Maestro, ai suoi atteggiamenti educativi, alla pedagogia stessa del Vangelo? Scriveva Tertulliano: «Cristiani si diventa, non si nasce» (citato in EVBV 26). Infatti leggiamo al n. 28 degli Orientamenti: «L'immagine del cammino ci fa comprendere che l'educazione è un processo di crescita che richiede pazienza. Progredire verso la maturità impegna la persona in una formazione permanente caratterizzata da alcuni elementi chiave: il tempo, il coraggio, la meta». 20

Questo vale sia nel processo di formazione personale, che giustamente si deve considerare permanente, sia nel rapporto educativo fra educatore ed educando. Soffermiamoci a riflettere su questo passaggio. Il riferimento al tempo potrebbe apparire scontato, perché ogni processo di crescita, in natura, avviene sempre in un tempo debito. Ma nell'ambito della formazione non vale solo la quantità del tempo necessario, ma anche la qualità del tempo: tempo non lesinato, non frammentato, ma vissuto con generosità. E per la vita spirituale il nutrimento fondamentale è dato dalla Parola, dall'Eucaristia e dalla Preghiera a cui non si deve sottrarre il tempo, per paura di perderlo per altre attività, come accade il più delle volte. Senza questo nutrimento non c'è progresso spirituale, né Il Bambù - Giugno 2012


formazione armoniosa della persona. Allo stesso modo, per educare bisogna tessere con l'educando una relazione costante nel tempo, fatta di fiducia e di fedeltà, di capacità di ascolto in cui non ci siano né atteggiamenti autoritari, che annullano la libertà dell'altro, né permissivismo, che rende il rapporto educativo insignificante (cfr. EVBV n. 27). Educare è dare tempo all'altro, farlo esprimere, metterlo al centro delle nostre cure, nella consapevolezza che il tempo negato, soprattutto ai bambini, è un tempo "rubato" alla loro formazione. E se ne troveranno in futuro i segni. Come affermano gli Orientamenti, l'educatore deve essere testimone della verità, della bellezza, del bene (cfr. EVBV n. 29), con fedeltà e con coerenza, trasmettendo «da una generazione all'altra qualcosa di valido e di certo, regole di comportamento, obiettivi credibili, intorno ai quali costruire la propria vita» (EVBV n.30). Tutto questo certamente richiede il coraggio delle proprie scelte, coraggio che Il Bambù - Giugno 2012

potremmo specificare come il coraggio per il più e il coraggio per il meno, cioè “il coraggio della fedeltà”, dell'aspirare a cose grandi, del «prendere il largo» (cfr. Lc 5,4) ma anche il coraggio per il meno, cioè il coraggio di accettare i propri limiti, i propri errori e la fragilità della propria umanità, che conosce slanci ma anche cadute. Infine la meta, che è bene fissare sin dall'inizio, per dare senso e vigore a tutto il cammino: essa consiste – come recitano gli Orientamenti – «nella perfezione dell'amore» che rappresenta il massimo, la pienezza della vita spirituale e della gioia. «Nell'itinerario verso la vita piena, Gesù ci invita a seguirlo sulla via delle beatitudini, strada di gioiosa pienezza, e sul sentiero della croce, supremo atto di amore consumato sino alla fine (cfr. Gv 19,30; 13,1)» (EVBV n. 28). Recita un passo dell'art. 5 del II capitolo dello Statuto del Centro Volontari della Sofferenza: «Il Mistero pasquale apre alla persona sofferente la profondità della comunione con Cri21


sto crocifisso e risorto, come unica ed esaustiva proposta di vita in pienezza». Che cosa la Chiesa chiede ai battezzati appartenenti alla Terza età? Innanzi tutto la testimonianza di una vita sinceramente evangelica e, pertanto, controcorrente. Gesù stesso nel Discorso della Montagna, a fronte dei comportamenti umani più diffusi, ripeteva: «Ma io vi dico...» e questo insegnamento del Maestro, nell' "oggi" di Dio, è per tutte le generazioni. 22

Gli Orientamenti, nel IV capitolo, affidano alle famiglie (EVBV nn. 36-37) e alle comunità parrocchiali (EVBV nn. 39-42), alle associazioni ed ai movimenti cattolici (EVBV n. 43), alla vita consacrata (EVBV n. 45), alle scuole ed alle università cattoliche (EVBV fin. 46-49) il compito precipuo dell'educazione a cui anche noi possiamo dare il nostro piccolo, ma significativo contributo a partire dalla realtà in cui il Signore ci ha posto. Una cosa è certa: se vogliamo lasciare un segno positivo nel cuore dei giovani che ci vengono affidati, dobbiamo offrire dei punti fermi, i valori che giudichiamo fondanti della nostra stessa vita, la testimonianza di una fede non triste e demotivata, ma carica della fiducia che traiamo dal Signore e dalla bellezza dei nostri anni ricchi di esperienza e di impegno, anni non proiettati verso il passato, ma tesi verso la meta che è Cristo stesso. Infatti in questa società ripiegata sull'immediato, bisogna testimoniare la dimensione escatologica Il Bambù - Giugno 2012


Maria SS.ma di Cotrino della fede cristiana: la vita non finisce qua, ma si schiude alla vita eterna, che "non è semplicemente un tempo senza fine, ma è un altro piano dell'esistenza", dove incontreremo Dio, che è il fine di tutti gli uomini. Non dobbiamo temere di comunicare la nostra fede sia in famiglia che nell'ambito della vita ordinaria, consapevoli della libertà di ognuno, ma anche degli impegni battesimali che siamo chiamati a vivere. Non dimentichiamo mai che nel rapporto educativo sono necessari: tempo, pazienza, relazioni durature, ascolto e accompagnamento. Come diceva San Giovanni Bosco: «L'educazione è cosa del cuore e Dio solo ne è Il Bambù - Giugno 2012

padrone e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l'arte e non ce ne mette in mano la chiave» (EVBV n. 34). Poniamoci sotto lo sguardo della Madre di Dio, perché ci guidi nel cammino dell'educazione, così pregandola: Maria, Madre dolorosa, che dopo aver conosciuto l'infinita umiltà di Dio nel Bambino di Betlemme, hai provato il dolore straziante di stringerne tra le braccia il corpo martoriato, insegnaci a non disertare i luoghi del dolore; rendici capaci di attendere con speranza quell'aurora pasquale che asciuga le lacrime di chi è nella prova. Maria, Amante della vita, preserva le nostre generazioni dalla tristezza e dal disimpegno. Rendile per tutti noi sentinelle di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci si fida e ci si dona. (EVBV n. 56) Lucia Cingolani (Ufficio Famiglia Diocesi di Bari-Bitonto) 23


Ogni giorno è una nuova creazione! Bari, 26 maggio 2012 Carissimi amici, con l'incontro di oggi concludiamo un cammino durato un intero anno, vissuto fianco a fianco, cuore a cuore, tra le pagine del Vangelo che sta diventando sempre di più faro per il cammino di ciascuno. Stiamo riscoprendo un amico importante per la nostra vita: Gesù Cristo, o forse è meglio dire che è Lui che ogni giorno riscopre noi per primo! Ad essere sinceri, dobbiamo dire che Lui ci ha amati, chiamati e plasmati, proprio quando la solitudine sembrava la nostra unica compagna. Ci ha trovato mentre eravamo rannicchiati in un angolo oscuro della nostra "stanza", timorosi di rialzarci in piedi, per non cadere di nuovo. Gesù però, con i suoi occhi lumino24

si, ci ha convinto a risorgere con Lui, a ritrovare il coraggio di affrontare la vita con il cuore ricolmo di speranza, traboccante di sogni e desideri, grazie all'amore che riversa continuamente sopra di noi, che non tiene conto del nostro peccato, delle nostre paure, del nostro sentirci indegni di Lui, ma che guarisce anche le ferite più profonde, quando incontra un cuore che, bisognoso della sua acqua come la sabbia dei deserti africani, si apre totalmente e fiduciosamente ai suoi inviti di conversione. Stiamo scoprendo che la croce, abbracciata ogni giorno, diventa il trampolino di lancio di chi ha scoperto la forza grande dell'amore e si cimenta, in punta di piedi, a testimoniarlo ai suoi fratelli. Ora ci spaventa di meno guardare alla nostra fragilità, perIl Bambù - Giugno 2012


ché Dio proprio lì ci incontra e ci parla come fece con Mosè dal roveto ardente. Ci stiamo accorgendo che il desiderio folle di Dio, il suo sogno più profondo è quello di abitare stabilmente nella nostra casa, perché ciascuno di noi diventi una cosa sola con Lui nella fedeltà; non solo in Paradiso, ma iniziando questa intima comunione già con i piedi sulla terra, questa terra che ha così bisogno di nuovi profeti che sappiano vedere con gli occhi di Dio i teneri passi degli uomini e delle donne del terzo millennio: questa è la nostra vocazione! Siamo continuamente guariti da Dio perché, come nel vecchio racconto di Re Mida, tutto quello che tocchiamo d'ora in poi guarisca a sua volta e riprenda il suo volo nei cieli della speranza. Siamo appassionati di questa nostra piccola cosa che si chiama vita, ma che con Dio diventa il campo fiorito che dà lode a Lui e rende più bella la faccia della terra. Siamo i figli della Risurrezione, possiamo e vogliamo vivere con questa unica certezza, che si fa sempre più chiara in mezzo ai fumi evanescenti che spesso Il Bambù - Giugno 2012

offuscano il nostro cuore: solo Dio basta! Da lui viene tutto e a lui tutto si orienta. E dalla certezza del suo amore scaturisce un'altra grande verità: a questo punto della vita, per noi che abbiamo incrociato il suo sguardo traboccante di misericordia, il dramma più grande non è tanto quello di non essere amati, ma quello di non amare! L'amore non si ferma: non vuole formare dei bacini di raccolta - per quanti grandi siano - ma vuole prendere la forma del fiume che irrora e vivifica le terre che incontra. Osiamo chiederti: facci Amore, Signore, facci Te! Tuttavia, Signore, per non montare in superbia, ricordaci che ogni giorno è un nuova partenza, una nuova occasione per ricalibrare il tiro della vita, per rinsaldare la scelta di seguirti... per fortuna, siamo sempre all'inizio e ogni giorno è una nuova creazione! Auguri di ogni bene nel Signore... e buona estate! Andrea Gelardo e Davide Russo (Seminaristi di Teologia) 25


La posta del Bambù Caro CVS, ora mi trovo a Manfredonia presso la “Casa della Carità”. Grazie per il costante ricordo e per l'invio di “Bambù”. Ve ne sono grato... lo dico di cuore. Don Stefano Mazzone

Caro Bambù, se vuoi puoi pubblicare queste parole. E' valsa la pena di arrivare a Collevalenza, e non tutto si può spiegare: è più importante partecipare! Grazie a Floriano, Gaetano suo fratello, ad Annalisa Caputo e Teresa Carmosino, siamo stati bene assieme. Un abbraccio pieno di speranza a tutti i sofferenti nel corpo e nello spirito! Antonia Carella (GdA S. Maria del Monte Carmelo) Caro Bambù, ecco una barzelletta veloce veloce:

Due cavalli si incontrano, ognuno traina un carretto. - Ciao, come va? - Eh, tiriamo... Mino Cagnetta (GdA S. Antonio)

Grazie a tutti per le lettere inviate! 26

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Esercizi Spirituali 2012 a Valleluogo

9-14 luglio

“Gruppo Attivo”, Giovanissimi, Giovani 6-12 agosto Adulti e Giovani-adulti 16-20 agosto Famiglie 21-26 agosto Adolescenti

Giovanni Paolo II in persona ci invita agli Esercizi Spirituali 2012

“Non abbiate paura di dare il vostro tempo a Cristo! Il tempo donato a Cristo non è mai tempo perduto, ma piuttosto tempo guadagnato per l'umanizzazione profonda dei nostri rapporti e della nostra vita.” (Dies Domini, 7) Il Bambù - Giugno 2012

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Sommario 11 maggio 2013: Mons. Novarese sarà Beato!........................3 In estate, amico mio, mi piaci molto più di un gelato!...........4 CVS-TG....................................................................................7 “Ala di riserva” notizie.............................................................9 Mons. Novarese e Emmanuele Fiore....................................11 Come un seme di senape.......................................................12 In ascolto della voce del fondatore........................................14 Comunicare la fede nel tempo della sofferenza. Il contributo di Mons. Luigi Novarese........................................................15 Tutti insieme a Cotrino.........................................................18 Educarci – educare alla vita buona e bella del Vangelo nella stagione della Terza Età........................................................19 Ogni giorno è una nuova creazione!......................................24 La posta del Bambù...............................................................26 Esercizi Spirituali 2012 a Valleluogo....................................27 “Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorioso giornalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Bitonto per molti anni. La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cinese che esprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma della nostra associazione: così infatti il bambù esclama con termini molto... cristiani: «Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc 14,36). Hanno collaborato a questo numero: Don Armando Aufiero, Lucia Cingolani, sorella Anna Maria Cipriano, Mimmo Fontana, Andrea Gelardo, Davide Russo, Rosa Sinisi Redazione: Don Vittorio Borracci, Angela e Damiana Moschetta (Andria), Floriano Scioscia, Maria Ida Todisco (Bisceglie) Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 Bari Indirizzo e-mail: cvsbari@gmail.com Sito Web della Confederazione CVS: www.sodcvs.org Sito Web del CVS diocesano: cvsbari.altervista.org 28

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