Cuore-Vita Magazine N.10 - Giugno 2014

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Cu re

Vita

N°10 Giugno

Autorizzazione n° 343 del 12.12.2005 - in allegato a Sorpresa!

2014

m a g a z i n e

02 Editoriale 03 Associazione CuoreVita 04 Guarir dal ridere 06 La sanità nei francobolli sammarinesi 07 Parliamo di Trigliceridi

08 Stili di vita salutari 09 Sindrome delle apnee ostruttive 10 Gestione dello stress 11 Il diabete fa male al cuore 12 La vita secondo... Vito

13 Alcune indicazione di terapia nutrizionale 14 Curiosità dal mondo scientifico 15 Salute e luoghi comuni della medicina


L’e

di

to ri ale Ben ritrovati! Editoriale a cura del Dott.: Giovanni Michele Zangoli

U

na risata al giorno…Forse non basta a togliere il medico di torno ma sicuramente giova alla salute. Non è un mistero che la terapia della risata (gelotologia) viene

praticata su basi consolidate come nuova moderna scienza. Non lo fanno forse i volontari clown-dottori in camice bianco e nasone rosso da pagliaccio per fare sorridere bambini malati? Insomma, ridere fa bene. La risata, sostengono i cultori di questa nuova terapia, può essere il migliore dei farmaci, l’importante è che essa nasca davvero ‘dal cuore’. Scatena le endorfine, riattiva le energie del corpo e ci aiuta a sopportare il dolore.Oltretutto risveglia il cervello e tutto l’organismo avantaggio del nostro benessere psicofisico. Insomma una sana risata è un ottimo antidoto contro lo stress che, nella nostra caotica vita quotidiana, è uno dei nemici giurati del nostro cuore quando ne accumuliamo in eccesso. Anche in tempi difficili si trova il pretesto per una risata liberatoria: una barzelletta, una satira in tivù, una serata con gli amici. É un modo semplicissimo di staccare la spina senza ricorrere necessariamente al medico o al farmacista; è semplicemente un modo tutto personale di gestire lo stress.Non a caso la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute non tanto come assenza di malattie, ma come uno stato di perfetto benessere psicofisico e sociale. Perché una risata non dovrebbe entrare di diritto negli ingredienti di questa semplice ‘ricetta’? Un giorno senza un sorriso è un giorno perso, diceva Chaplin, vissuto fino 88 anni.

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Associazione CuoreVita

L’Associazione Sammarinese Cuore-Vita annuncia l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo, che resterà in carica nel triennio 2014-2016. I nominativi dei nuovi componenti del Consiglio sono : Iwanejko Giovanni Presidente Rolli Giampaolo Vice Presidente Tosi Rodolfo Segretario Nocentini Nadia Tesoriere Simetovic Niksa Presidente Comitato Scientifico Costa Anna Grazia Gasperoni Antonio Zafferani Nerina Macina Giuseppe Revisori dei Conti: Guardigli Marino Presidente Geri Lamberto Toccaceli Primo Probi Viri: Tentoni Alessandro Vaglio Giuseppe Gualandra Romano Calmi Valerio

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Guarir dal ridere A cura del Prof. Giampaolo Rolli Vicepresidente Associazione Sammarinese Cuore-Vita

“Il riso fa buon sangue”. Non è solo un detto popolare. Lo sostengono anche filosofi, antropologi e scrittori. Anche la Bibbia afferma che “un cuore allegro è una buona medicina” (Pr 17,22). Più recentemente anche i medici si sono impegnati nell’indagare i rapporti fra il ridere e lo stato di salute. Di giullari e buffoni sono piene le corti del Medioevo e del Rinascimento; i signori dell’epoca avevano già capito che l’allegria a tavola favorisce una buona digestione. Nella “Bisbetica domata” Shakespeare invita all’allegria perché evita mille danni e allunga la vita. Nel “Decamerone” Boccaccio mostra di ritenere che la comicità possa contrastare la morte e tenere lontana la peste. Le risate di Carnevale evocano riti ancestrali di fertilità e di abbondanza. Ma di riso si può anche morire. Il riso sardonico era quello delle antiche genti sarde, le cui usanze prescrivevano risate rituali durante il sacrificio dei vecchi, quando questi venivano uccisi perché non più autosufficienti. Per di più sembra che l’obbligo di ridere fosse esteso anche alle vittime. L’ironia della satira, da Aristofane a Pasquino, è stata da sempre valido antidoto alla frustrazione dei poveri e dei sottomessi. Terapia antistress su scala sociale? Alcune teorie sullo stress (ora ridimensionate) hanno ipotizzato il ruolo della personalità di tipo A nel predisporre alle malattie cardiovascolari.

Sembravano infatti candidati all’infarto individui competitivi, aggressivi, ambiziosi, ostili, irosi, perfezionisti, spasmodicamente tesi al successo sociale. A ben pensare, la capacità di vedere il lato umoristico della vita e una buona dose di autoironia si presentano come ottimi e specifici antidoti contro tutte le caratteristiche dei soggetti di tipo A. Perché allora non sfruttare l’umorismo anche per prevenire le malattie di cuore? “L’umorismo aiuta a sdrammatizzare i problemi, a vedere la vita in modo positivo, a superare con una battuta momenti difficili… Ridere è una medicina ideale: non è cattiva da ingoiare…, è gratuita, non ha effetti collaterali negativi” (Donata Francascato). Ridere, se non altro, migliora la qualità della vita. I fisiologi avrebbero dimostrato che una buona risata stimola le endorfine e aumenta le difese immunitarie, migliorando così potenzialmente la resistenza contro molte malattie, da quelle infettive a quelle tumorali. Una grossa risata, suffragata da pensieri positivi, migliora inoltre l’equilibrio fra sistema vagale e sistema simpatico, rilassa i muscoli e riduce l’ansia. Una risata aumenta transitoriamente la pressione arteriosa, che però poi scende sotto i livelli iniziali, effetti analoghi a quelli di un buon esercizio fisico, che, come noto, ha sul cuore un effetto positivo. Negli ultimi anni la ricerca psicosomatica sembra aver dimostrato che l’ottimismo, ol-

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tre a costituire una buona ricetta antistress, possa contribuire ad allungare la vita. Consapevoli degli effetti positivi sulla salute del buon umore, molti ospedali hanno adottato diverse forme di comico-terapia. Medici clown o clown di professione sono attivi anche in Italia* in ospedali pediatrici.

*Lo stesso avviene nel Reparto Pediatrico dell’Ospedale di San Marino, dove i volontari della Associazione Sammarinese Vip si adoperano quotidianamente nel rendere più serena la degenza dei piccoli pazienti. Ridendo, i bambini riescono a superare ansie e paure e sono quindi più disponibili alle cure. “Guarir dal ridere” non è più quindi solo uno slogan, ma una concreta possibilità. L’importante è essere convinti che la ricetta sia valida anche nella vita quotidiana e per tutte le età, affinché ognuno di noi, con un sorriso e un po’ di autoironia, impari ad affrontare meglio le situazioni difficili della vita e ad “inventarsi” un po’ della gioia necessaria per illuminare la tristezza delle giornate più buie.

Da “Cuore e Salute, marzo-aprile 2014”

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La sanità nei francobolli Sammarinesi A cura del Dott: Daniele Cesaretti

Il 21 aprile 1982 la Repubblica di San Marino ha emesso una serie di dieci francobolli denominata “Pionieri della scienza” (1a emissione). Fra essi, tre valori si riferiscono alla scienza medica. Il valore da 60 Lire (catalogo Sassone n.1094) celebra Marie Curie (1867-1934), nata Marie Sklodowska, chimica e fisica polacca naturalizzata francese. Ad essa fu assegnato il premio Nobel per la fisica nel 1903 per i suoi studi sulle radiazioni. Ricevette anche quello per la chimica nel 1911 per la scoperta del radio e del polonio. Essa operò, insieme con il marito Pierre Curie, nel campo della fisica nucleare e della medicina nucleare che erano entrambe agli albori. I coniugi Curie fondarono a Parigi nel 1909 l’Istituto del Radio (successivamente rinominato Curie) struttura non profit specializzata nel trattamento medico del cancro. É tuttora un istituto di ricerca avanzata in biologia molecolare ed oncologia. Il valore da 100 Lire (Sassone n.1095) ricorda il tedesco Robert Koch (1843-1910), medico, batteriologo e microbiologo. Premio Nobel per la medicina nel 1905. Riuscì ad isolare l’agente eziologico della tubercolosi (il mycobacterium tubercolosis o bacillo di Koch), che all’epoca era la principale causa di morte, quasi un flagello. Le efficaci campagne di profilassi del dopoguerra ne avevano drasticamente ridotto l’incidenza. Purtroppo la tubercolosi è ritornata d’attualità in Occidente anche a causa dei nuovi flussi migratori di individui poco o nulla controllati sotto il profilo sanitario e provenienti da paesi in cui la profilassi era precaria o assente. Trattandosi di un batterio opportunista dell’Aids, la diffusione di quest’ultima ha favorito una forte ricomparsa della Tbc con l’apparizione di temibili ceppi batterici antibiotico-resistenti. Il valore da 450 Lire (Sassone n.1098) raffigura il greco Ippocrate, vissuto nel IV secolo avanti Cristo e ritenuto padre della medicina. Ippocrate introdusse il concetto innovativo secondo cui la malattia e la salute dipendono da circostanze umane e non da superiori interventi divini. Per primo introdusse i concetti di diagnosi e prognosi. Ancor’oggi è in uso il giuramento di Ippocrate che elenca i principi fondamentali da osservare da parte di chi esercita la professione medica. A testimonianza dell’attualità del medico greco. Tiratura 600.000 serie complete (Sassone S.218). Stampa in rotocalco/ calcografia + offset in fogli da 40 esemplari presso l’ Istituto Poligrafico Zecca dello Stato di Roma. Bozzetti di Angelo Titonel.

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Parliamo di trigliceridi... A Cura della Nutrizionista Dott.ssa Marina Corsi

Cosa sono?

sono:

Sono delle molecole di grassi che chimicamente si esprimono dall’unione di glicerolo con tre acidi grassi.

smo)

Malfunzionamento della tiroide (ipotiroidiPatologie renali Consumo di alcool e fumo Livelli elevati di trigliceridi possono anche essere causati dall’assunzione di alcuni farmaci

A che cosa servono? Nel nostro corpo sono contenuti negli adipociti (“cellule di grasso”) e svolgono principalmente la funzione di riserva energetica, di termoregolatori e non solo. Vengono introdotti nel nostro organismo con i cibi soprattutto di origine animale e sono assorbiti a livello intestinale e portati al fegato. Il fegato stesso li può produrre anche dai carboidrati ecco perché un consumo eccessivo di pasta, pane e dolci può determinare un loro aumento. L’immagazzinamento dei trigliceridi nelle cellule è determinato dall’insulina, quindi nei diabetici si possono avere delle dislipidemie importanti (alterata quantità di

Quali sono i valori di trigliceridi “normali”? La concentrazione di questi grassi nel sangue auspicabile è compresa tra 50 e 150 mg/dl. L’analisi dei trigliceridi ematici è effettuata in associazione a quella del colesterolo totale, di quello cattivo cioè (LDL) e di quello buono (HDL) per valutare il rischio cardiovascolare. Livello di Trigliceridi

lipidi nel sangue).

Normale: meno di 150 mg per decilitro (mg/dL) Borderline Alto: da 150 a 199 mg/dL Alto: da 200 a 499 mg/dL

Sono dannosi per la salute e perché?

Molto alto: 500 mg/dL o più

Alti valori di trigliceridi nel sangue si associano ad alte concentrazioni di colesterolo cattivo LDL e di conseguenza ad alto rischio di malattie cardiovascolari dovuto alla formazione di placche che ostruiscono la parete delle arterie. Livelli elevati di trigliceridi sono tipici di soggetti che conducono stili di vita errati caratterizzati da sedentarietà e da diete ipercaloriche, tolti ovviamente quei casi di ipertrigliceridemia famigliare dove incidono i fattori ereditari. Inoltre altre condizioni possono incidere sulla concentrazione plasmatica dei trigliceridi e

Come si abbassa la loro concentrazione nel sangue? Ecco alcuni accorgimenti che possono aiutare a mantenere sotto controllo la concentrazione ematica dei trigliceridi:

• Diminuisci di peso • Aumenta il consumo di cibi integrali • Prediligi il consumo di grassi vegetali e non animali e consuma pesce ricco di omega 3 • Non consumare acidi grassi idrogenati (trans) • Limita il consumo di alcool • Svolgi attività fisica regolare

Sottoponeteci i vostri quesiti alla mail: info@cuore-vita.sm 7


Stili di vita salutari A cura del Dott. Giovanni Iwanejko Presidente dell’Associazione Sammarinese Cuore-Vita

Prima Parte

per ridurre i costi economici e sociali delle malattie. I quattro principali fattori di rischio -il fumo, l’alcool, una scorretta alimentazione, l’inattività fisica- sono ben conosciuti come principali responsabili delle malattie croniche più frequenti. Uno stile di vita gioioso e sano è una importante strategia per mantenere ad esempio un cuore in forma ad ogni età della vita; al cuore fa bene per esempio ballare e ridere: ridendo (almeno 15 minuti al dì) i vasi sanguigni si rilassano e di conseguenza la pressione si riduce e il rischio di infarto si riduce.

Che gli stili di vita siano determinanti sulla nostra salute è un dato di fatto: esistono prove scientifiche che comportamenti nocivi quali una alimentazione sbagliata, l’abuso di alcool, il fumo, una mobilità ed attività fisica insufficienti, la sedentarietà costituiscono fattori di rischio causali per numerose malattie quali per esempio: • malattie cardiovascolari • tumori • diabete tipo 2 • malattie respiratorie croniche • problemi di salute mentale • osteoporosi

Stili di vita non salutari sono fattori di rischio modificabili. Significa che essi sono associati a malattie in particolare a malattie cardiovascolari o tumorali, ma a differenza del nostro patrimonio genetico essi possono essere modificati, se possibile evitati.

Una delle più importanti acquisizioni del moderno approccio alla promozione della salute di cui devono tenere conto la ricerca socio-sanitaria, i programmi di educazione sanitaria ed il mondo politico è la centralità degli stili di vita nel determinare lo stato di salute e la qualità della vita della popolazione dei giovani, proiettate anche nel loro futuro di adulti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che nei paesi europei quasi il 50% delle malattie negli uomini ed il 25% nelle donne possano essere ricondotte a comportamenti di vita non salutari. Pertanto favorire l’adozione di stili di vita salutari è importante per favorire il benessere della popolazione, per contrastare i comportamenti a rischio e anche

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Investi in uno stile di vita sano


La sindrome delle apnee ostruttive: quando il sonno è a volte senza respiro A cura del Dott. Rossi Responsabile Modulo Funzionale di Pneumologia - Ospedale di Stato RSM

Prima parte La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) è un disturbo del sonno caratterizzato dalla interruzione o riduzione significativa del flusso aereo durante la notte causato essenzialmente dalla chiusura temporanea delle prime vie aeree (faringe) e favorito da anomalie anatoniche (ipertrofia del palato molle e dell’ugola, ecc...) Il sonno è caratterizzato dalla presenza di riduzione del flusso dell’aria (ipopnea) e/o di arresto del flusso dell’aria (apnee). Complessivamente ha una prevalenza significativa (circa il 4% della popolazione) con percentuali che aumenteno con l’avanzare dell’ età. In genere è la persona che dorme con il paziente che segnala la presenza di russamento e di pause respiratorie relativamente frequenti, senza che lo stesso paziente si renda conto delle anomalie del sono; le alterazioni della respirazione non provocano generalmente il risveglio del paziente affetto da tale patologia. Le conseguenze di un sonno di cattiva qualità (nelle forme molto gravi il paziente durante la notte “ogni tanto respira“) sono la sonnolenza diurna e la difficoltà a compiere mansioni che richiedono attenzione, in particolare l’attività più frequentemente compromessa è la guida dell’ auto sia per i così detti colpi di sonno o più frequentemente per l’allungamento dei tempi di reazione: un numero signi-

ficativo di incidenti della strada si ritiene essere dovuto alla presenza di questa condizione patologica; Gli automobilisti che soffrono di questa sindrome corrono un rischio fino a 7 volte maggiore di provocare un incidente stradale. Inoltre è stato dimostrato che la presenza dell’ OSAS è da considerarsi un fattore di rischio cardiocircolatorio che se non trattato è responsabile di eventi cardiocircolatori (ictus ed infarto miocardico) indipendentemente da altri fattori di rischio.

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Gestione dello stress A cura della dott.ssa Sacha G.Mullins Psicologa, Direttore Moving Universe Londra

Uno dei motivi che Mindfulness (vedi Magazine Cuore - Vita n.6) è sempre più utilizzato in tutto il mondo come uno dei modi più promettenti per le persone a gestire lo stress e le malattie collegate allo stress come l’ipertensione e il diabete, è perché Mindfulness è un modo genitile, amichevole e accessibile a tutti.

Con l’estate in arrivo, serate e giornate più calde, potrebbe avere senso stimolare la curiosità per la pratica della mindfulness e migliorare la salute del tuo cuore riducendo lo stress. La bellezza e la semplicità della mindfulness risiede nel soggetto della tua curiosità: te stesso. La pratica della Mindfulness (consapevolezza) ti invita ad essere connesso alle sensazioni che avverti sul tuo corpo e di vedere i tuoi pensieri che elabori momento per momento. È definita come la pratica di prestare attenzione in modo particolare, nel presente e senza giudicare, ed è qualcosa che tutti possono fare e ottenerne benefici. Sia che tu stai prestando attenzione al modo in cui mangi o al modo in cui respiri, tutta l’attenzione che poni a quello che c’è qui ed ora, senza giudicarlo, è esattamente cio che la mindfulness insegna. Non esiste un modo giusto per mangiare o respirare o camminare o riposare, c’è solo

sapevolezza ciò che esiste e convivere con quello che c’è. É un paradosso, ma quando accetti quello che c’è, la mente lascia andare la tensione tenuta nel corpo e permet-

te al corpo stesso di continuare il lavoro di guarigione, di costruire e mantenere la salute. Mindfulness è ormai accettato come un trattamento tradizionale per le malattie cardiovascolari e malatie legate a lo stress,

grazie al lavoro di Jon Kabat - Zinn, un biologo molecolare qualificato al MIT (MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY, Harvard), il quale afferma che più di 240 programmi di Mindfulness sono condotti presso ospedali e cliniche degli Stati Uniti. In Italia si può imparare la Mindfulness chiedendo al tuo medico di consigliarti dove poter intraprendere un corso di 8 settimane MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction la Riduzione dello Stress attraverso Mindfulness): esistono sempre più associazioni di Mindfulness che ti indiceranno un istruttore qualificato, oppure potrai iscriverti direttamente ad un corso MBSR in località a te vicino. L’integrità del contenuto e il protocollo seguito dei corsi MBSR sono gli stessi in tutto il mondo, e sono scrupulosamente salvaguardati.

quello che c’è nel modo in cui è, sia buono o cattivo. E più che pratichi per allenare la

tua attenzione alle sensazioni e ai pensieri, più abile diventi nel conoscerti momento per momento e quindi piu capace di gestire la salute del tuo corpo e della tua mente. Coltivare la consapevolezza (Mindfulness) significa non voler cambiare ciò che esiste, piuttosto, accettare attivamente con con-

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Il diabete fa male al cuore A cura della dott.ssa Tatiana Mancini Responsabile Modulo Malattie Endocrino-Metaboliche UOC Medicina Interna - Ospedale di Stato RSM Ma perchè dovrei preoccuparmi della mia glicemia? Questa la domanda che mi sembra di scorgere negli sguardi dei pazienti , spesso sorpresi a volte infastiditi da tanta attenzione per quello che ritengono essere un “semplice” esame di laboratorio. Purtroppo dalla capacità di rispondere adeguatamente a questo quesito dipende molto della salute futura del paziente. Il diabete mellito un tempo detto “dell’anziano” (ma che oggi colpisce ad ogni età anche nell’adolescenza!) non da disturbi e viene diagnosticato per questo molto dopo la sua insorgenza quando ormai il pancreas del paziente ha perso la metà della propria funzionalità. Il paziente infatti può non avvertire alcun fastidio fino al momento di un ricovero per una complicanza per lo più cardiovascolare che non di rado conduce alla diagnosi stessa. D’altra parte invece “curare” il paziente richiede per il medico e per il paziente molto impegno. Il diabete entra con prepotenza nella vita del paziente ed il medico deve educarlo a difficili modifiche nel suo stile di vita portandolo a rinunciare spesso a quelli che possono sembrare i vantaggi della modernità come l’abbondanza di cibo e la proscrizione della fatica (come l’utilizzo dell’auto anche per piccoli tratti o l’uso dell’ ascensore etc.). É dunque fondamentale che il paziente capisca, prima possi-

bile, l’utilità di tutto questo e si renda conto che il diabete è una condizione che fa ammalare la circolazione di tutti gli organi

(cuore, cervello, reni, retina etc.) in maniera subdola ma inesorabile, se non ben “curato”. Tutti gli studi concordano sul fatto che il diabete mellito non riconosciuto e/o non trattato costituisca un importante fattore di rischio per eventi cardiovascolari come infarto ed ictus. Recentemente è emerso come anche “ un po’ di diabete” cioè un’alterata glicemia a digiuno o elevati valori di glicemia dopo il pasto, possano fare ammalare più facilmente di cuore. Fortunatamente le attuali conoscenze e la disponibilità di un maggior numero di farmaci, più sicuri rispetto a quelli del passato, hanno allungato progressivamente la vita di questi pazienti migliorandone significativamente la qualità.

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La Vita secondo Vito Vignetta realizzata da: Gigi Belisardi

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Alcune indicazioni di terapia nutrizionale nel paziente con diabete A cura Servizio di Dietologia. Ospedale di Stato RSM Aumentare l’apporto di fibra tramite cibi integrali vegetali e legumi , così si avverte un maggior senso di sazietà, si rallenta l’assorbimento degli zuccheri e si riducono i picchi di glicemia dopo i pasti. Ricorrere ai carboidrati che non provocano grandi escursioni glicemiche come l’accoppiata pasta e legumi limitando quelli ad elevato indice glicemico come il pane bianco e pizza. Il consumo di carboidrati deve essere distribuito nell’arco della giornata così da tenere il valore della glicemia più o meno allo stesso livello. A pranzo, per esempio, si mangeranno 70-80 gr di pasta e niente pane ,da tenere per la cena. Quindi non si devono mangiare troppi carboidrati tutti nello stesso pasto, mai per esempio pasta, pane e patate insieme. Limitare il consumo di carne rossa e degli insaccati. Preferire da un punto di vista proteico il pesce che apporta acidi grassi omega-3, elementi molto utili alla salute. Consumare tra i latticini lo yogurt bianco al naturale(che aiuta a ripopolare l’intestino di benefici batteri), il latte scremato, parzialmente scremato e i formaggi magri.Consumare uova 1-2 volte la settimana. Condire con olio extra vergine d’oliva aggiunto a crudo e con moderazione. Escludere il più possibile le bibite e i soft drink responsabili di un aumento del rischio di sviluppare il diabete. Bere the e caffè senza esagerare. Bere almeno 1,5l di acqua al dì (preferibilmente acqua oligominerale) É consentito un modico consumo di vino rosso secco (circa mezzo bicchiere a pasto) Per i dolci resta il divieto mai o in pochissime quantità. Per quanto riguarda i tipi di cottura può essere utile orientarsi verso una cucina più semplice utilizzando cotture al vapore o ai ferri evitando i fritti. Svolgere regolare e moderata attività fisica aerobica (ad esempio 30’ di cammino al giorno).

Seconda parte. La dieta di riferimento rispetto alla prevenzione del diabete rimane quella mediterranea. Alimentazione corretta, non una dieta, la prima regola è non prendere peso e se c’è già un sovrappeso, perderne un po’. Non ci sono cibi da demonizzare rispetto ad altri, ma cibi da consumare con attenzione. Gli zuccheri (o carboidrati) rappresentano la principale fonte di energia per il nostro organismo: tanto più lo zucchero è chimicamente semplice, tanto prima può essere utilizzato dall’organismo per la creazione di energia. Da un punto di vista chimico possiamo immaginare i diversi tipi di carboidrati: zuccheri semplici ad assorbimento rapido (glucosio, fruttosio, galattosio, saccarosio, lattosio, maltosio) zuccheri complessi ad assorbimento lento (amido). Una volta ingerito un alimento contenente degli zuccheri ,siano essi semplici o complessi, per essere assorbiti dall’intestino, devono essere demoliti fino alla struttura più semplice del glucosio, questa passa nel sangue ed è possibile misurarne la quantità attraverso il valore della glicemia. Il paziente con il diabete dovrà escludere con la dieta gli zuccheri semplici evitando così bruschi aumenti di glicemia, al contrario andranno privilegiati gli alimenti contenenti carboidrati complessi. Impegnarsi a consumare frutta fresca non più di 400gr al giorno, con buccia e ben lavata, sconsigliata frutta sciroppata e disidratata, limitare il consumo di frutta più zuccherina quale banana, uva, melagrana, mandarini, fichi, cachi, avocado. Consumare verdura in abbondanza preferendo vegetali a foglia verde(spinaci,indivia cavoli ecc.) e ortaggi a radice (carote, zucchine, finocchio,ecc.) preferire varietà localied attenzione alla loro effettiva stagionalità.

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Curiosità dal mondo scientifico A cura del Dott.: Niksa Simetovic

I risultati sottolineano l’importanza dello screening e del trattamento della depressione nei pazienti con diabete. (Journal of the American Geriatrics Society)

Le donne con il diabete sono più vulnerabili alle malattie cardiache rispetto agli uomini

Secondo un’analisi di “Diabetologia”, pazienti di sesso femminile con diabete hanno un rischio dal 40% al 50% più elevato di malattie coronariche, rispetto agli uomini con diabete. Dott.ssa Tara Narula ha detto: ”Abbiamo bisogno di vedere donne come entità uniche per quanto riguarda i loro fattori di rischio e se riconosciamo che c’è questa differenza, dobbiamo essere più aggressivi nel trattamento delle donne per il diabete o per le malattie cardiache.”

L’uso di Internet tra gli anziani con disabilità funzionali

Secondo uno studio di ricerca l’uso di Internet tra gli anziani con disabilità funzionali è aumentato del 10% dal 2002 al 23% nel 2010, rispetto al 21% e 42% tra la popolazione generale di adulti di età 65 anni che vivevano in modo indipendente. Questi risultati sono stati riportati nella rivista JAMA Medicina Interna.

Studi: programma di prevenzione post-dimissione può ridurre nuovi ricoveri

Fermare l’aumento di peso può arrestare la progressione

I ricercatori hanno riportato su una rivista di medicina interna JAMA 47 studi scientifici che hanno dimostrato che i nuovi ricoveri possono essere ridotti del 20% se gli ospedali attuano programmi di prevenzione post-dimissioni.

Mantenere un peso stabile può contribuire ad arginare la progressione del diabete negli adolescenti con prediabete. Secondo uno studio presentato al Pediatric Academic Societies e Asian Society for Pediatrics Research viene suggerito ai medici di fissare obiettivi di peso raggiungibili per i pazienti più giovani.

del diabete nei giovani

La depressione aumenta il rischio di morte nei pazienti diabetici anziani

I dati su 3341 pazienti diabetici di età 65 anni hanno dimostrato che quelli che soffrivano di depressione avevano un rischio di mortalità più elevato del 78%, rispetto a coloro che non erano depressi. I ricercatori hanno riferito che i pazienti diabetici con depressione aderiscono meno alle terapie, alla dieta, all’esercizio fisico e al monitoraggio della glicemia.

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Salute e luoghi comuni della medicina A cura del Dott.: Daniele Cesaretti

sportivi/carne?

Due cellulari accesi sono in grado di cuocere un uovo!

Figuriamoci allora i danni che i cellulari possono produrre sul cervello! Ecco un’altra bufala pazzesca. Lanciata tempo fa da Beppe Grillo che, da buon politico, sa raccontare anche panzane scientifiche allo scopo di fare presa sulla credulità popolare. La sua è una fedele applicazione, nei giorni nostri, di un motto latino secondo cui “Vulgus vult decipi. Ergo decipiatur!” La gente vuole essere ingannata, dunque sia ingannata! Oppure secondo un motto più attuale che recita: “L’ha detto qualcuno, quindi è vero”. Se poi la bufala è sbraitata, urlata, gesticolata, proposta in modo istrionico e moltiplicata all’infinito attraverso i media diventa una verità incontestabile. L’allarmismo, anche quando ingiustificata, piace. Pensate un po’, ha l’effetto di …spingere qualcuno “a riflettere”! Tuttavia fra scienza (quella vera, accademica) e politica/ciarlatani c’è di mezzo il mare. Seguendo le direttive di Galileo Galilei, e non di un comico, se vuoi sostenere una tesi devi sperimentarla. Allora facciamo subito chiarezza. Né due né una dozzina nemmeno cinquanta cellulari sono in grado di cuocere un uovo. Per il semplice motivo che nelle loro batterie non vi è contenuta sufficiente energia. Chi lo dice? Lo stabiliscono le leggi della termodinamica e dell’elettromagnetismo. Per ragioni di spazio (e di complessità tecnica) non si scende in questa sede

nei dettagli scientifici e si rimanda il lettore alle spiegazioni disponibili sui libri e/o in rete. Comunque anche una semplice massaia è consapevole di quanto calore (e tempo) sia necessario per cuocere un uovo. Differente e controverso è il discorso sui possibili danni da onde elettromagnetiche e da uso incongruo dei cellulari, anche se risposte definitive non ve ne sono. Ancora non ne è morto nessuno, pur contandosi miliardi di utenti di cellulari. É incontestabile d’altra parte che durante il loro uso prolungato i cellulari “scaldano” un po’. Ma non in modo da denaturare le proteine. Come per altri argomenti di patologia medica è spesso questione di quantità (o dose) e di tempo. Pensate semplicemente al glucosio. Esso è indispensabile al funzionamento del cervello e di quant’altro. Senza, si muore. Ma l’eccesso di glucosio è causa del diabete, malattia spesso gravemente invalidante o addirittura mortale se non trattata. Idem per il colesterolo: indispensabile o pericoloso a seconda delle circostanze. I raggi UV (ultravioletti) in eccesso sono dannosi e/o pericolosi per la pelle ma in loro carenza si soffre di rachitismo. Un goccio di vino fa bene, un bottiglione fa male. In questo mondo tutto, o quasi tutto, è questione di misure e di relatività…a prescindere dai ciarlatani.

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Associazione Cuore Vita

Via Napoleone Bonaparte, 25 47890 Repubblica di San Marino - Tel e fax: 0549 991011 - info@cuore-vita.sm

www.cuore-vita.sm

Sponsor:

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Dogana - San Marino 0549.905767

Grafica: AVALON | Stampa: Seven Seas

presso Centro Commerciale Atlante

Direzione: Giovanni Iwanejko / Capo redazione: Gianni Michele Zangoli Comitato redazione: Niksa Simetovic • Emidio Troiani • Daniele Cesaretti Editore & Redazione: Avalon di Gloriano Amici | Via Tonso di Gualtiero, 12 - 47896 Faetano - RSM


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