ESTRATTO VOLUME "IL DONO DEI FIORI"

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Il Dono dei

iori

CreativitĂ e Tradizione nelle Infiorate del Lazio


Regione Lazio Assessorato Cultura, Arte e Sport Assessore Fabiana Santini Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direttore Guido Magrini Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale Centro Regionale di Documentazione dei beni culturali Dirigente Sabrina Varroni

Si ringraziano per la loro disponibilità e per avere contribuito al volume: Roberto Basili, Alessandra Broccolini, Vincenzo Cannada Bartoli, Domenica Borriello, David Briscia, Maria Luigia Cerica, Diego Cesaroni, Comune di Bolsena, Comune di Genzano di Roma, Comune di Gerano, Maria Grazia Corradini, Maria D’Onofrio, Laura De Martino, Raffaella Di Girolamo, Andrea Eumeni, Maria Federico, Secondino Gatta, Ennio Genovese, Macrina Marilena Maffei, Luciana Mariotti, Museo del Fiore di Acquapendente, Museo dell’Infiorata di Genzano di Roma, Giuseppe Tommaso Patrizi, Roberta Pelliccetti, Michele Salerno, Studio Fotografico NEW ART di Proietti Simonetta (Gerano)

Per l’Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale si ringraziano in particolare Nadia Carlotta per il supporto amministrativo prestato e Fiorella Macchia per la cura del censimento delle Infiorate

Si ringrazia inoltre Claudio Cristallini, Dirigente dell’Area Servizi e Strutture Culturali

© Proprietà letteraria riservata

Gangemi Editore spa Piazza San Pantaleo 4, Roma w w w. g a n g e m i e d i t o re . i t

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta senza le dovute autorizzazioni. Le nostre edizioni sono disponibili in Italia e all’estero anche in versione ebook. Our publications, both as books and ebooks, are available in Italy and abroad.

ISBN 978-88-492-2310-1 In copertina: Infiorata per il Corpus Domini, Genzano di Roma (Rm). Foto: Michele Salerno

© REGIONE LAZIO 2012 Area valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale 00142 Roma, Via del Serafico 127 www.culturalazio.it


Il Dono dei

F

iori

CreativitĂ e Tradizione nelle Infiorate del Lazio

a cura di

Roberta Tucci



I ndice Prefazioni

Le Infiorate catalogate dal Centro Regionale

Fabiana Santini

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di Documentazione dei beni culturali del Lazio

Sabrina Varroni

9

a cura di

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Roberta Tucci e Maria Vincenza Zongoli Le Infiorate del Lazio

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Roberta Tucci Il Centro Regionale di Documentazione

Roberta Tucci

dei beni culturali

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Infiorata per il Corpus Domini – Agosta

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Antonia Ursini

Infiorata per il Corpus Domini – Bolsena

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L’uso delle meraviglie dei fiori: dal mosaico di fiori

Infiorata per il Corpus Domini – Cervaro

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Infiorata per il Corpus Domini – Onano

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Infiorata per il Corpus Domini – Pico

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Infiorata per il Corpus Domini – Pisoniano

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Infiorata per il Corpus Domini – Rocca Canterano

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Infiorata per il Corpus Domini – Rocca Santo Stefano

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Infiorata per il Corpus Domini – Valentano

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Infiorata per Sant’Antonio da Padova – Acquapendente

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Pugnaloni per la Madonna del Fiore – Acquapendente

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Referenze bibliografiche e iconografiche

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I mosaici vegetali del Lazio

della Basilica Vaticana all’Infiorata di Genzano

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Vincenzo Padiglione Il Museo dell’Infiorata di Genzano di Roma

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Gianluca Forti Il Museo del Fiore di Acquapendente

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Giovanni Censi L’Infiorata per la Madonna del Cuore a Gerano

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Paola Guerrini Le Infiorate nell’arte

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Anna Maria Resini I fiori delle Infiorate

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e tradizioni, i costumi, i saperi, sono valori fondanti per ogni Paese. Nel Lazio la realizzazione delle Infiorate per il Corpus Domini è certamente uno tra i riti più importanti, più conosciuti nel mondo e più amati dalla popolazione. Lo testimoniano le circa 100 Infiorate che,

ogni anno, rivestono letteralmente di fiori e colori gli antichi borghi del territorio laziale. Tutelare e conservare la memoria di queste tradizioni è uno dei compiti dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio. Un impegno che viene promosso efficacemente grazie ai sistemi museali regionali sparsi sul territorio e grazie a un’intensa attività di conservazione e archiviazione di immagini, testimonianze e saperi che quotidianamente produce il Centro Regionale di Documentazione. Per conservare la memoria di tale tradizione, la Regione Lazio ha sostenuto la realizzazione del Museo dell’Infiorata di Genzano. Una moderna struttura museale che si impegna a rendere “stabile” un patrimonio effimero tramite documenti, trasposizioni, rappresentazioni capaci di farlo sopravvivere oltre ai giorni della festa. Troviamo testimonianze delle Infiorate e dei “Pugnaloni” (i mosaici di fiori realizzati per la festa della Madonna del Fiore di Acquapendente) anche nel Museo del Fiore, piccolo centro espositivo naturalistico immerso nel verde della Riserva Naturale Regionale di Monte Rufeno. Il museo, che fa parte del sistema museale SIMULABO di Bolsena, è nato per avvicinare la gente al mondo del fiore, per far conoscere a tutti la ricchezza delle fioriture locali e delle tradizioni culturali legate a questo incantevole mondo. Oltre che con i musei regionali di Genzano e di Monte Rufeno, la Regione Lazio continua a valorizzare questo patrimonio immateriale grazie allo straordinario lavoro di catalogazione svolto dal Centro Regionale di Documentazione che conserva ricerche bibliografiche, fotografie, registrazioni, interviste e immagini delle manifestazioni che sul territorio laziale rendono la tradizione dell’Infiorata un bene culturale fondamentale per la cultura identitaria della comunità laziale. I musei e il Centro Regionale di Documentazione sono preziose strutture di eccellenza del nostro territorio che la Giunta Polverini vuole sostenere e valorizzare. La pubblicazione di questo volume, anche grazie a un corredo fotografico davvero straordinario, vuole andare in questa direzione, con l’obiettivo di offrire ai lettori gli stimoli giusti per trasformarsi anche in visitatori appassionati della nostra regione e in profondi conoscitori delle nostre tradizioni. FABIANA SANTINI Assessore alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio

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ulle politiche di valorizzazione del patrimonio culturale la Regione Lazio ha investito e lavorato molto soprattutto nell’ultimo decennio. Del resto il contesto giuridico generale si è evoluto in questo periodo verso una più netta distinzione delle attività di tutela e va-

lorizzazione, assegnando queste ultime prevalentemente alla competenza delle Regioni. L’istituzione nel 2004 di una specifica struttura regionale dedicata alla valorizzazione del territorio e del patrimonio, ha ulteriormente rafforzato le attività per una migliore conoscenza, fruibilità e accessibilità dei beni, articolandole in diversi ambiti di intervento. Il Centro Regionale di Documentazione (CRD), realtà storica e pioneristica della Regione Lazio, è uno di questi ambiti. Le campagne di censimento e catalogazione dei beni, condotte sul territorio in modo capillare e interdisciplinare negli oltre vent’anni di attività del Centro, hanno prodotto un insieme prezioso di banche dati catalografiche e multimediali aperte alla pubblica consultazione attraverso il Portale Culturalazio. Il dialogo tra le attività di conoscenza e quelle, parallele, di valorizzazione, si è fatto in questi anni sempre più stretto con l’obiettivo ambizioso di realizzare un processo circolare attraverso cui integrare le diverse fasi delle politiche relative al patrimonio culturale. Il presente volume, sotto questo profilo, è un buon un esempio della ricchezza e molteplicità della documentazione ordinata nelle banche-dati del CRD e delle attività istituzionali di promozione, diffusione e comunicazione che a partire da queste si possono realizzare. La documentazione antropologica (fotografie, interviste, schede di catalogo) sulle Infiorate che è stata utilizzata, proviene da specifiche campagne di rilevazione sul campo dedicate alle feste e cerimonie tradizionali che si svolgono nei comuni del Lazio. Le ricerche sono state effettuate in periodi diversi ma con metodologie scientifiche omogenee che hanno riguardato sia la preparazione che lo svolgimento dell’evento. Data l’estrema ricchezza e diffusione di questa particolare tradizione festiva legata alla ricorrenza religiosa del Corpus Domini, si è scelto in questo volume di presentarne una selezione rappresentativa per tipologia e diffusione territoriale. SABRINA VARRONI Dirigente dell’Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale Regione Lazio

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e Infiorate del Lazio

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PROVINCIA di FROSINONE 1. Acuto. Infiorata per il Corpus Domini 2. Alatri. Infiorata per il Corpus Domini 3. Anagni. Infiorata per il Corpus Domini 4. Arpino. Infiorata per il Corpus Domini 5. Boville Ernica. Infiorata per il Corpus Domini 6. Casamari. Infiorata per il Corpus Domini 7. Ceprano. Infiorata per il Corpus Domini 8. Cervaro. Infiorata per il Corpus Domini 9. Collepardo. Infiorata per il Corpus Domini 10. Ferentino. Infiorata per il Corpus Domini 11. Filettino. Infiorata per il Corpus Domini 12. Fontechiari. Infiorata per il Corpus Domini 13. Fumone. Infiorata per il Corpus Domini 14. Morolo. Infiorata per il Corpus Domini; Infiorata per la Madonna della pace, seconda domenica di giugno 15. Pico. Infiorata per il Corpus Domini 16. Serrone. Infiorata per il Corpus Domini 17. Sora. Infiorata per il Corpus Domini 18. Trevi nel Lazio. Infiorata per il Corpus Domini PROVINCIA di LATINA 1. Itri. Infiorata per il Corpus Domini 2. Maenza. Infiorata per il Corpus Domini 3. Roccasecca dei Volsci. Infiorata per il Corpus Domini 4. Sermoneta. Infiorata per il Corpus Domini PROVINCIA di RIETI 1. Ascrea. Infiorata per il Corpus Domini 2. Cottanello. Infiorata per il Corpus Domini 3. Fara in Sabina. Infiorata per il Corpus Domini 4. Magliano Sabina. Infiorata per il Corpus Domini 5. Monteleone Sabino. Infiorata per il Corpus Domini 6. Montenero Sabino. Infiorata per il Corpus Domini 7. Petrella Salto. Infiorata per il Corpus Domini 8. Poggio Mirteto. Infiorata per il Corpus Domini

9. Poggio Moiano. Infiorata per il Sacro Cuore di Gesù, ultimo sabato di giugno 10. Rieti. Infiorata per il Corpus Domini 11. Roccantica. Infiorata per il Corpus Domini 12. Tarano. Infiorata per il Corpus Domini 13. Turania. Infiorata per il Corpus Domini PROVINCIA di ROMA 1 Affile. Infiorata per il Corpus Domini 2 Agosta. Infiorata per il Corpus Domini 3 Anguillara Sabazia. Infiorata per il Corpus Domini 4 Arcinazzo Romano. Infiorata per il Corpus Domini 5 Bracciano. Infiorata per il Corpus Domini 6 Capranica Prenestina. Infiorata per il Corpus Domini 7 Cerreto Laziale. Infiorata per la Madonna delle Grazie, prima domenica dopo l’8 settembre 8 Cervara di Roma. Infiorata per il Corpus Domini 9 Cerveteri. Infiorata per il Corpus Domini; Infiorata in Onore della Madonna, ultima domenica maggio 10 Ciciliano. Infiorata per il Corpus Domini 11 Cineto Romano. Infiorata per il Corpus Domini 12 Filacciano. Infiorata per il Corpus Domini 13 Genazzano. Infiorata per il Sacro Cuore, prima domenica luglio 14 Genzano di Roma. Infiorata per il Corpus Domini 15 Gerano. Infiorata per la Madonna del Cuore, prima domenica dopo San Marco (25 aprile) 16 Lavinio. Infiorata per il Corpus Domini 17 Lanuvio. Infiorata per il Corpus Domini 18 Marino. Infiorata per il Corpus Domini 19 Mazzano Romano. Infiorata per il Corpus Domini 20 Monte Porzio Catone. Infiorata per il Corpus Domini 21 Montecompatri. Infiorata per il Corpus Domini 22 Montelanico. Infiorata per il Corpus Domini 23 Nerola. Infiorata per il Corpus Domini 24 Olevano Romano. Infiorata per il Corpus Domini 25 Palestrina. Infiorata per il Corpus Domini 26 Pisoniano. Infiorata per il Corpus Domini 27 Poli. Infiorata per il Corpus Domini 28 Rocca di Cave. Infiorata per il Corpus Domini 29 Rocca Priora. Infiorata per il Sagra del narciso, maggio

30 Rocca Santo Stefano. Infiorata per il Corpus Domini 31 Rocca Canterano. Infiorata per il Corpus Domini 32 Roccagiovine. Infiorata per il Corpus Domini 33 Roviano. Infiorata per il Corpus Domini 34 San Cesareo. Infiorata per il Corpus Domini 35 San Gregorio di Sassola. Infiorata per il Corpus Domini 36 San Polo dei Cavalieri. Infiorata per il Corpus Domini 37 Sambuci. Infiorata per il Corpus Domini 38 Tivoli. Infiorata per la Madonna di Quintiliolo, prima domenica di maggio 39 Torrita Tiberina. Infiorata per il Corpus Domini 40 Valmontone. Infiorata per il Corpus Domini 41 Velletri. Infiorata per il Corpus Domini PROVINCIA di VITERBO 1. Acquapendente. Pugnaloni per la Madonna del Fiore, terza domenica di maggio 2. Barbarano Romano. Infiorata per il Corpus Domini 3. Bolsena. Infiorata per il Corpus Domini 4. Capodimonte. Infiorata per il Corpus Domini 5. Castel Sant’Elia. Infiorata per il Corpus Domini 6. Civita Castellana. Infiorata per il Corpus Domini 7. Fabrica di Roma. Infiorata per il Corpus Domini 8. Gallese. Infiorata per il Corpus Domini 9. Marta. Infiorata per il Corpus Domini 10. Montefiascone. Infiorata per il Corpus Domini 11. Nepi. Infiorata per il Corpus Domini 12. Onano. Infiorata per il Corpus Domini 13. San Lorenzo Nuovo. Infiorata per il Corpus Domini 14. Soriano nel Cimino. Infiorata per il Corpus Domini 15. Sutri. Infiorata per il Corpus Domini 16. Torre Alfina. Infiorata di San Bernardino domenica dopo il 20 maggio 17. Tuscania. Infiorata per il Corpus Domini 18. Valentano. Infiorata per il Corpus Domini 19. Vallerano. Infiorata per il Corpus Domini 20. Vasanello. Infiorata per il Corpus Domini


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Roberta Tucci

I mosaici

vegetali del Lazio

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n occasione del Corpus

sempre presenti motivi geometrici e orna-

Domini e di diverse feste

mentali. Nei giorni immediatamente prece-

religiose primaverili, in molti paesi del La-

denti l’evento vengono raccolti, in luoghi

zio si può assistere all’allestimento delle In-

selezionati, i vegetali necessari alla compo-

fiorate: mosaici pavimentali composti da

sizione – fiori di ogni genere, infiorescenze,

quadri, figure religiose, scritte, motivi or-

foglie, semi, erbe aromatiche ecc. – che so-

namentali di vario genere, realizzati me-

no poi conservati in ambienti freschi da cui

diante l’utilizzo di fiori e di altri vegetali. Si

vengono prelevati per essere mondati e se-

tratta di una forma di devozione popolare

lezionati. Finalmente il giorno della festa le

connessa alla pratica, ancora oggi attiva in

opere iconografiche prescelte vengono tra-

molti luoghi, di gettare petali di fiori dai

sposte a terra secondo varie tecniche e i di-

balconi sopra le immagini sacre portate in

segni vengono ricoperti con i vegetali: la

processione, in tal modo segnando, colo-

parte conclusiva dell’Infiorata avviene in un

rando e profumando un percorso di forte

crescendo corale, in una socialità allegra,

valenza simbolica per la comunità.

rumorosa, concitata ed emozionale, in una

La realizzazione di un’Infiorata coinvol-

condivisione intensamente sentita.

ge la comunità locale secondo tempi e modi

Il lavoro si conclude appena prima del

che variano da luogo a luogo in un comples-

passaggio della processione religiosa, che

so ciclo lavorativo che include diverse fasi

incede sul tappeto fiorito calpestandolo se-

preparatorie. Vengono ideati, selezionati e

condo norme consuetudinarie locali. Spes-

realizzati i bozzetti per i disegni che si rin-

so, dopo il rientro della processione in

novano di anno in anno aggiungendosi ai

chiesa, l’Infiorata viene distrutta ritual-

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mente da parte dei bambini che vi corrono

dell’alta Tuscia, realizzati in occasione del-

sopra disgregandola.

la festa della Madonna del Fiore di metà

Le Infiorate nel Lazio presentano di-

maggio quali composizioni di fiori e di altri

versi livelli di complessità e di affinamento

vegetali su pannelli: un’oggettualità effime-

delle tecniche, in continua evoluzione nel

ra poiché i Pugnaloni non sono destinati a

tempo. In alcune prevale l’aspetto devozio-

durare nel tempo, ma al termine di ogni ci-

nale della religiosità popolare e delle ap-

clo annuale festivo vengono distrutti e so-

partenenze rionali o di quartiere; in altre

stituiti da nuovi.

prevalgono gli aspetti rappresentativi co-

Nonostante le trasformazioni che l’uni-

munitari. In diversi centri si sono costituiti

verso festivo popolare del Lazio e le stesse

gruppi strutturati di ‘maestri infioratori’ e

comunità locali hanno subito nel tempo, la

si è anche dato luogo a collaborazioni con

natura vegetale ed effimera delle Infiorate

artisti appositamente chiamati a dare il lo-

e dei Pugnaloni ancora oggi rinvia a un’idea

ro contributo. C’è anche l’elemento della

di rinnovamento stagionale legato alla pri-

competizione, più o meno esplicita: ogni

mavera e si colloca entro un orizzonte cicli-

paese, ogni rione, desidera realizzare l’In-

co rituale che certamente esprime, sia pure

fiorata più bella e la confronta con quella

con motivazioni differenziate e articolate,

degli altri. Non ci sono premi, ma c’è piut-

bisogni sociali sentiti e condivisi.

tosto un orgoglio di appartenenza e un sen-

Le Infiorate e i Pugnaloni riflettono be-

so di promozione locale, rafforzato spesso

ne quella “cultura dei fiori” di cui scrive

dall’aspettativa della ricaduta turistica a cui

l’antropologo Jack Goody: i fiori, quali com-

alcuni Comuni guardano con particolare in-

ponenti dell’attività umana, sono presenti

teresse.

nella vita sociale come elementi di relazio-

Esiste anche una sorta di rete naziona-

ne tra la sfera degli uomini e la sfera divina.

le delle Infiorate tramite l’Associazione Na-

Per questo motivo in Europa essi assumono

zionale delle Infiorate Artistiche Infioritalia,

particolare significato nei riti e nelle feste

mentre annualmente a Poggio Moiano si tie-

del ciclo liturgico dell’anno, così come nei

ne il Concorso Nazionale delle Infiorate

momenti di passaggio del ciclo della vita

d’Italia, nel mese di giugno.

(battesimo, matrimonio, morte).

Alle numerose Infiorate laziali vanno

Nelle feste religiose primaverili la pre-

aggiunti, quali parenti stretti, i Pugnaloni di

senza dei fiori e delle altre componenti ve-

Acquapendente, esclusivi di questo centro

getali fresche si configura come un’offerta


di carattere propiziatorio, riflesso di un pre-

I fiori e i vegetali selvatici di cui la co-

cedente orizzonte rituale agrario di cui re-

munità si è appropriata e che sono stati a

stano tracce, in molti luoghi delle Infiorate

stretto contatto con il sacro, al termine del-

laziali, nelle forme di vita e nei punti di vi-

l’Infiorata hanno acquisito una particolare

sta: il legame con la terra, la conoscenza del

valenza: non possono sopravvivere all’even-

territorio e delle specie vegetali che lo po-

to e per questo spesso si procede alla di-

polano, i saperi e le pratiche intorno ai di-

struzione rituale del tappeto. Ma la

versi utilizzi dei vegetali stessi.

medesima logica prevede pure che una par-

Dalle interviste effettuate localmente –

te di essi possa venire prelevata e conser-

in parte riportate in questo volume – emer-

vata per un utilizzo legato alla protezione

ge come la realizzazione delle Infiorate av-

dalle calamità naturali, soprattutto in quel-

venga entro precise regole non scritte ma

le comunità dove l’attività agricola ha anco-

socialmente condivise: trattandosi di un rito,

ra un’incisività nella vita economica e

nulla viene lasciato al caso. Un’importante

culturale degli abitanti.

puntualizzazione emersa ripetutamente nel-

In questa dimensione mitico-rituale si

le interviste è la necessità di utilizzare fiori

evidenzia il ruolo delle donne che parteci-

e fogliame selvatici, raccolti appositamente

pano attivamente a tutte le fasi di realizza-

nelle campagne. L’uso dei fiori coltivati è un

zione delle Infiorate, assumendo a volte

espediente a cui si ricorre quando proprio

un’esclusività di genere. Esse inoltre gesti-

non se ne può fare a meno per via della sta-

scono in prima persona la mediazione fra il

gione sfavorevole, ma è considerato un ri-

sacro e il profano. La loro attività si espli-

piego che si preferisce evitare.

ca anche in tutto ciò che correda i tappeti

L’Infiorata in tal modo non solo riper-

dei fiori: allestiscono gli altarini lungo il

corre ed evidenzia lo spazio abitato – tutto,

percorso, addobbano i vicoli, le soglie e le

o una parte simbolicamente rappresentati-

scale con vasi di piante verdi e fiorite,

va come avviene a Genzano e a Gerano – che

espongono le coperte più belle ai balconi e

dovrà essere purificato e sacralizzato dal

alla finestre, recitano le preghiere, tra-

passaggio della processione, ma rifonda an-

mandano e attivano la memoria e il suo rac-

che il legame fra lo spazio della campagna e

conto.

lo spazio del paese in un esercizio di dome-

Nel Lazio la pratica dell’Infiorata appa-

sticazione del primo a favore del secondo e

re tenacemente radicata: lo dimostra la no-

in funzione potenziatrice dell’azione rituale.

tevole ampiezza della sua distribuzione sul

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territorio. È anche una pratica in continuo

tematica. Sono prese in considerazione due

sviluppo, intersecata da una feconda dialet-

infiorate di particolare rilievo nel panorama

tica fra tradizione e innovazione, fra persi-

laziale, quali l’Infiorata per il Corpus Domi-

stenza

di

ni di Genzano e l’Infiorata per la Madonna

rinnovamento, fra ripetizione e creatività,

del Cuore di Gerano, con scritti rispettiva-

fra le generazioni più anziane e quelle più

mente di Antonia Ursini e di Giovanni Cen-

giovani.

si; sono illustrati due musei di stretto

dei

modelli

ed

esigenze

riferimento, il Museo dell’Infiorata di Gen-

p 16

Il volume, che vuole testimoniare l’im-

zano e il Museo del Fiore di Acquapendente,

portanza del fenomeno nel territorio regio-

rispettivamente dal curatore scientifico Vin-

nale, si basa principalmente sui dati raccolti

cenzo Padiglione e dal direttore Gianluca

e sulle documentazioni prodotte attraverso

Forti; sono approfonditi i rapporti delle In-

l’attività di catalogazione del Centro Regio-

fiorate con la storia dell’arte e con la bota-

nale di Documentazione dei beni culturali

nica attraverso i contributi di Paola

(CRD) dell’Area Valorizzazione del Territorio

Guerrini e di Anna Maria Resini.

e del Patrimonio Culturale della Regione Lazio: sono restituite, in forma sintetica le schede e le immagini fotografiche concernenti le Infiorate di Acquapendente, Agosta, Bolsena, Cervaro, Onano, Pico, Pisoniano, Rocca Canterano, Rocca Santo Stefano, Valentano e i Pugnaloni di Acquapendente. Si tratta di un’esemplificazione dell’ampio cor-

pus regionale costituito da almeno un centinaio di Infiorate, prevalentemente connesse alle festività del Corpus Domini: la carta di distribuzione alle pp. 10-11 ne consente di verificare la consistenza numerica e la distribuzione nelle cinque province del Lazio. Il volume è arricchito da ulteriori contributi mirati ad ampliare i punti di vista sul fenomeno secondo un’ottica territoriale e


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)N¬OCCASIONE¬DEL¬#ORPUS¬$OMINI¬E¬DI¬DIVERSE¬FESTE RELIGIOSE¬PRIMAVERILI ¬IN¬MOLTI¬PAESI¬DEL¬,AZIO¬SI PUÛ¬ ASSISTERE¬ ALL ALLESTIMENTO¬ DELLE¬ )NFIORATE MOSAICI¬PAVIMENTALI¬COMPOSTI¬DA¬QUADRI ¬FIGURE RELIGIOSE ¬ SCRITTE ¬ MOTIVI¬ ORNAMENTALI¬ DI¬ VARIO GENERE ¬REALIZZATI¬MEDIANTE¬L UTILIZZO¬DI¬FIORI¬E¬DI ALTRI¬VEGETALI ¬3I¬TRATTA¬DI¬UNA¬PRATICA¬TENACEMENTE RADICATA¬E¬IN¬CONTINUO¬SVILUPPO¬NEL¬TERRITORIO )L¬VOLUME ¬FRUTTO¬DELLA¬COLLABORAZIONE¬ DI¬TANTE VOCI¬A¬CONFRONTO ¬VUOLE¬TESTIMONIARE¬L IMPORTANZA DEL¬FENOMENO¬E¬L ATTENZIONE¬A¬ESSO¬PRESTATA¬DALLA 2EGIONE¬,AZIO¬ANCHE¬ATTRAVERSO¬LE¬RICERCHE¬DEL #ENTRO¬ 2EGIONALE¬ DI¬$OCUMENTAZIONE¬ DEI¬BENI CULTURALI


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