Rassegna stampa VI Conferenza Nazionale Volontariato

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Rassegna stampa durante e post evento VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012

- Agenzie -


5 ottobre 2012

Il presidente: "Diffusa incertezza tra i più deboli"

Napolitano: "Serve società più coesa, dal volontariato significativo contributo" E' la sollecitazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato al ministro del Lavoro Elsa Fornero un messaggio in occasione della VI Conferenza nazionale del Volontariato che si svolge a L'Aquila Roma, 5 ott. - (Adnkronos) - Ricostruire una società "più inclusiva e coesa" per fronteggiare la "diffusa incertezza" che la crisi ha generato tra le categorie "piu' deboli". E' la sollecitazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato al ministro del Lavoro Elsa Fornero un messaggio in occasione della VI Conferenza nazionale del Volontariato che si svolge a L'Aquila. "Sono certo che nell'attuale congiuntura, che ha acuito situazioni di forte disagio economico e sociale ed alimentato una diffusa incertezza fra le categorie più deboli, questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa'', aggiunge il Capo dello Stato. "Nell'arco del mio mandato -aggiunge Napolitano- ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del mondo del volontariato italiano, nelle sue molteplici espressioni associative e nei suoi diversi campi di azione. Ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che, lontane da qualsiasi clamore, dedicano una parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono in situazioni di difficoltà materiali o sociali". "Innumerevoli sono le occasioni in cui, di fronte a devastanti calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese, si e' rinnovata la mobilitazione dei volontari che con generosa determinazione e straordinario coraggio sono accorsi immediatamente a prestare il loro aiuto", conclude il Capo dello Stato.


5 ottobre 2012

Tutte sono protagoniste della VI Conferenza Nazionale del Volontariato

Volontariato, 12mila istituzioni non profit abruzzesi in rilevazione Istat ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 18:23 Operano in maggioranza nel settore sportivo (35,6%), seguito da quello artistico e culturale (20,7%) e dal più variegato ambito della promozione sociale (15,4%) Roma, 5 ott. - (Adnkronos) - Sono 12.023 le istituzioni non profit abruzzesi coinvolte nella rilevazione censuaria dell'Istat, partita il 3 settembre con l'invio dei questionari. La presenza e le attività delle associazioni sono concentrate in particolare nella provincia di Pescara, con 3.292 realtà attive nel mondo della solidarietà. Le istituzioni non profit abruzzesi, oggetto della rilevazione, operano in maggioranza nel settore sportivo (35,6%), seguito da quello artistico e culturale (20,7%) e dal più variegato ambito della promozione sociale (15,4%). Tutte sono protagoniste della VI Conferenza Nazionale del Volontariato, in programma a L'Aquila fino a domenica. La rilevazione sulle istituzioni non profit risulta di particolare interesse essendo l'Italia tra i pochi Paesi in Europa a censire periodicamente questo variegato mondo. A dieci anni di distanza dall'ultima rilevazione, il 9° Censimento vede coinvolte 474.765 istituzioni - quasi il doppio rispetto alle 235.000 del precedente Censimento - suddivise in diverse tipologie: dalle associazioni culturali e sportive alle organizzazioni di volontariato, dalle cooperative sociali alle fondazioni, dalle Ong alle istituzioni di studio e ricerca. Lo scopo e' di fornire una rappresentazione statistica ufficiale, aggiornata e affidabile del settore non profit in Italia e del contributo che esso fornisce allo sviluppo economico e sociale del Paese. Il Censimento consentirà anche di misurare l'entità del lavoro volontario secondo le linee guida stabilite dalle Nazioni Unite e dall'International Labour Organisation. Gia' dalla lista precensuaria sono emerse indicazioni interessanti sul modo in cui e' strutturato l'universo del non profit in Italia. Per esempio, la maggioranza delle istituzioni e' rappresentata in prevalenza da associazioni (79%), cooperative sociali (4%), organizzazioni di volontariato (3,1%), istituzioni di rappresentanza (3%). Da un punto di vista geografico in Lombardia risiede il 14% delle realtà precensite, seguita da Lazio, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia. Pur assicurando la confrontabilità dei risultati con quelli delle passate edizioni del Censimento, la rilevazione introduce novità di contenuto, con l'inserimento di nuovi quesiti sulla struttura organizzativa, le reti di relazioni, l'ambito territoriale di riferimento, le risorse umane, il settore di attività, la tipologia di utenza, gli strumenti di comunicazione e le modalità di raccolta dei fondi. In particolare, il questionario e' diviso in sette Sezioni: Dati anagrafici e stato di attività; Struttura organizzativa; Risorse umane; Risorse economiche; Attività; Struttura territoriale: unità locali; Notizie relative al compilatore; Le risposte ai questionari di rilevazione dovranno fotografare la situazione al 31 dicembre 2011, che rappresenta la data di riferimento del Censimento.


5 ottobre 2012

L'invio postale dei questionari alle unità di rilevazione e' iniziato il 3 settembre. Dal 10 settembre 2012 le istituzioni non profit hanno avuto accesso alla compilazione anche via Internet. Il termine ultimo per la raccolta dei dati e' fissato al 20 dicembre 2012. Tre le modalità alternative di compilazione e restituzione: direttamente on line fino al 20 dicembre 2012; restituzione del questionario cartaceo a un ufficio postale fino al 20 ottobre 2012; restituzione del questionario cartaceo allo sportello dell'Ufficio Provinciale di Censimento competente per territorio, fino al 20 dicembre 2012. Il coordinamento della rilevazione sul campo spetta, con la supervisione dell'Istat, agli Uffici Provinciali di Censimento (UPC) costituiti presso le Camere di Commercio. Al loro interno operano i rilevatori, che forniranno assistenza alla compilazione e sorveglieranno affinché la restituzione dei questionari avvenga entro i tempi previsti. I contatti (anche telefonici) degli UPC di pertinenza territoriale sono disponibili all'indirizzo web: http://censimentoindustriaeservizi.istat.it/istatcens/contatti/ . A livello regionale, le operazioni censuarie saranno supervisionate dai 19 Uffici Regionali di Censimento, appositamente costituiti presso le sedi territoriali dell'Istat. I risultati verranno diffusi entro la seconda metà del 2013.


5 ottobre 2012

Volontariato: Mancini (Istat), Abruzzo interessante per censimento no profit ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 18:46 Roma, 5 ott. - (Adnkronos) - "Le organizzazioni che risiedono sul territorio dell'Abruzzo sono molto interessanti sotto il profilo del censimento delle organizzazioni no profit e spero di mettere tutta la cura necessaria per definirle". Lo afferma il direttore per i censimenti Istat Andrea Mancini a margine della sesta Conferenza nazionale del volontariato. "Su questi territori -aggiunge- hanno agito non solo le organizzazioni locali ma la partecipazione di tutto il settore nazionale e' stata molto forte a causa del terremoto". "Dall'invio dei questionari ai primi di settembre -precisa Mancini- la risposta delle associazioni, tra l'altro, e' attualmente al 10%. Ma e' interessante che la compilazione via web sia finora la pi첫 utilizzata".


5 ottobre 2012

Volontariato, 174 milioni di euro per le associazioni dal gettito del 5X1000 ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 17:11 Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenuta alla VI Conferenza nazionale del volontariato a L'Aquila L'Aquila, 5 ott. (Adnkronos) - ''Proprio nel Consiglio dei ministri di ieri abbiamo stabilito che la convenzione con l'Agenzia delle Entrate che erogherà i fondi del 5X1000 sarà a titolo gratuito. Ciò significa che da questa settimana l'Agenzia delle Entrate potrà corrispondere alle associazioni circa 174 milioni di euro, al netto dei 79 milioni già pagati''. Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenuta alla VI Conferenza nazionale del volontariato a L'Aquila. ''Questo governo -ha proseguito- e' entrato in carica in un momento in cui le risorse non c'erano. Ma tutti i nostri Consigli dei ministri sono stati improntati all'esigenza che dovevamo spendere bene e farlo con criteri ispirati all'equità''. ''Abbiamo deciso di dare lo stesso sostegno all'associazionismo, ma abbiamo perseguito decisioni -ha concluso- che sono state dettate dall'interesse generale del Paese.


5 ottobre 2012

Crisi: Napolitano, diffusa incertezza tra più deboli, serve società più coesa ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 15:34 Roma, 5 ott. - (Adnkronos) - Ricostruire una società "più inclusiva e coesa" per fronteggiare la "diffusa incertezza" che la crisi ha generato tra le categorie "più deboli". E' la sollecitazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato al ministro del Lavoro Elsa Fornero un messaggio in occasione della VI Conferenza nazionale del Volontariato che si svolge a L'Aquila.


5 ottobre 2012

2012-10-05 15:52

LAVORO: FORNERO, 235 MILIONI PER GIOVANI E DONNE L'AQUILA (ANSA) - L'AQUILA, 5 OTT - Ieri sera il Governo ha deciso di stanziare 235 milioni per incentivi alle imprese per l'occupazione di giovani e donne. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso di una conferenza all'Aquila.(ANSA).

AB/VIT S0A QBXB


5 ottobre 2012

Napolitano: "Volontariato, storica risorsa del paese" Il messaggio alla Conferenza del presidente: ''Esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa'' L'Aquila - "Questa storica risorsa del paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa". Sono le parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto all'assemblea della VI Conferenza Nazionale, attraverso un messaggio letto dal Ministro Fornero in apertura dei lavori. "Nell'arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del mondo del volontariato italiano, nelle sue molteplici espressioni associative e nei suoi diversi campi di azione. Ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che, lontane da qualsiasi clamore, dedicano una parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono in situazioni di difficoltà materiali o sociali. Innumerevoli sono le occasioni in cui, di fronte a devastanti calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese, si è rinnovata la mobilitazione dei volontari che con generosa determinazione e straordinario coraggio sono accorsi immediatamente a prestare il loro aiuto"."Nel rinnovare alle donne e agli uomini del Volontariato il mio sentito ringraziamento, invio a tutti i presenti un caloroso saluto".


5 ottobre 2012

Crisi, Danese (Csvnet): ''Il futuro è già nei territori, la politica non se accorge'' Degli 800 partecipanti alla sesta Conferenza nazionale, oltre 400 sono volontari di organizzazioni non profit, circa 200 i delegati dei centri di servizi del volontariato mentre non arrivano a 80 quelli di onlus e Associazioni di promozione sociale L’Aquila - Degli 800 partecipanti alla sesta Conferenza nazionale del volontariato, oltre 400 sono volontari, circa 200 i delegati dei Centri di servizi del volontariato mentre non arrivano a 80 i rappresenti delle Onlus e della Associazioni di promozione sociale. Un mondo variegato “piegato” per tre giorni alle "leggi" della caserma: trasferimenti consentiti solo con navette e riconoscimento all’ingresso. Ma la Scuola sottufficiali della Guardia di finanza è l’unico modo per accogliere un numero così alto di persone in una città ferita, come è ancora L’Aquila. E il significato della scelta aiuta a superare le perplessità. Domani, invece, la città si aprirà alle associazioni ospitando in vari luoghi gli otto gruppi di lavoro previsti. Sul volontariato, nella crisi, in molti contano: lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Napolitano, lo ha detto nel suo discorso di apertura il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Perché come analizza il sociologo Mauro Magatti (Cattolica di Milano), il volontariato è “uno strumento per superare la crisi” da un punto di vista economico e sociale ma è anche "uno strumento per produrre un bene che ci manca: la fiducia’’. E il volontariato risponde all’invito. I numeri lo confermano. In vista della Conferenza è stato avviato un percorso di riflessione partecipato in tutta Italia: oltre 100 incontri, 4500 volontari e la partecipazione di più di 3500 organizzazioni. Domani tutte queste esperienze confluiranno in diversi gruppi di lavoro per arrivare, alla conclusione di domenica 7 ottobre, alla stesura di “una lettera” al paese. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall’Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti per tutto il mese di settembre. Francesca Danese vicepresidente del CSVnet illustra i dati di una così alta partecipazione, ma prima ancora ringrazia i volontari di L’Aquila per l’accoglienza e il supporto. ''Ho girato l'Italia e posso dire che il futuro sui territori c'è già, anche se amministratori e politici non se ne vogliono accorgere". Danese ha ricordato poi di aver incontrato molti volontari: "Mi hanno detto: anche noi siamo un bene comune” . Il 59,1% dei volontari aveva un’età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 40,9% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti, la maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale, educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell’ambito dell’inclusione sociale (10%). "Dobbiamo evitare - dice Danese - che la crisi ci riduca ad affrontare solo l'immediato". (cch)


5 ottobre 2012

Conferenza nazionale, Fornero: ''Nella crisi c'è più bisogno di volontariato'' Si aprono i lavori a L'Aquila: circa 800 persone e 50 giornalisti accreditati. Il ministro rassicura: salvo il finanziamento delle leggi di settore ''266'' e ''383'' L'AQUILA - I volontari a L'aquila sono arrivati per primi e i primi soccorsi gli aquilani li devono a loro. Per questo ad aprire ufficialmente i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato con il ringraziamento del “Coro della portella” e dei canti popolari. Sono circa 800 i volontari e i rappresentanti delle associazioni arrivati a L’Aquila; circa 50 i giornalisti accreditati. C’è molta attesa per questo appuntamento che manca da ormai cinque anni. Sciolta la riserva delle ultime ore, è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ad aprire i lavori. “Voglio ragionare con voi da economista”, dice e da economista spiega quanto sia difficile in quest’ottica spiegare comportamenti che non siano motivati dall’ottimizzazione di qualche risultato. “La psicologia delle persone è più complessa e meno squadrata e consente che ci sia qualcosa'altro che le spinge: la gioia del dono”. Una motivazione profonda, una pulsione a condividere e a voler bene agli altri. Una molla, “imperscrutabile per gli economisti”, che nella crisi "ha motivato un impulso a studiare quella parte importante degli scambi basati sulla gratuità”. E plaude all’associazionismo. “Il Terzo settore è il punto di congiunzione tra un’attività meramente privata e una meramente pubblica” e nella crisi questo anello va rafforzato. “In questo momento difficile di volontariato c'è più che mai bisogno”. E’ “nel momento di crisi che la vostra azione diventa preziosa, quando la crisi acuisce l'area della sofferenza”. “Voi non agite nell'astratto, voi agite nel concreto; – dice ancora il ministro - aver scelto L'Aquila come momento di incontro per la vostra conferenza è altamente significativo”. In più di un passaggio il ministro ricorda le difficoltà economiche e la scarsezza di mezzi che il governo deve affrontare, guardando "l'interesse del paese e non di qualche parte”. La crisi era inizialmente finanziaria – ricorda Fornero - ma poi si è trasformata in crisi reale. “Dobbiamo spendere bene, con criteri ispirati all'equità; abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle nostre misure”. E rassicura: salvo il finanziamento delle leggi di settore ''266'' e ''383'' . (cch)


5 ottobre 2012

Agenzia del Terzo settore, una chiusura obbligata Il ministro Fornero alla Conferenza nazionale del volontariato a L'Aquila: ''L'alternativa era: o molte risorse o la chiusura e noi le risorse non le avevamo'' L'Aquila - “Sono certa che mi avete rimproverato quando abbiamo preso la decisione di chiudere l'Agenzia del terzo settore". Lo dice il ministro del lavoro e delle Politiche sociali aprendo i lavori della sesta conferenza del volontariato a L'Aquila. "Una decisione presa non perché non la ritenevamo inutile, è quello che ci siamo trovati a decidere. L'alternativa era: o molte risorse o la chiusura e noi le risorse non le avevamo”. Fornero ribadisce che questo governo è entrato in carica nel momento in cui erano necessari grandi sacrifici" e prosegue: "Ci siamo chiesti: pensiamo di essere capaci come ministero di dare lo stesso sostegno, lo stesso aiuto all'associazionismo? Forse con un po' troppa fiducia abbiamo detto sì, dobbiamo provarci. E questo abbiamo fatto”. Il ministro ha sottolineato che al ministero è stato chiesto di lavorare di più di prima e con maggiore determinazione per non far mancare nulla” (cch)


5 ottobre 2012

Spontaneo e lontano dalle istituzioni: i volti del nuovo volontariato SPECIALE/Sette storie su un fenomeno difficile da censire, che sfugge alle classificazioni, eppure presente in tutta Italia. Dal sito delle mamme di bambini down all’immigrato che aiuta chi deve presentare domanda per la sanatoria ROMA – Si muove accanto al volontariato tradizionale, a quello che è spesso emanazione di grandi associazioni nazionali laiche o cattoliche e con forti matrici religiose, politiche o sindacali. Agisce spesso su obiettivi mirati, o su bisogni per i quali nessuno aveva ancora trovato risposte. Parla un linguaggio "diverso", non ha o non vuole rappresentanze di "primo livello", sta bene nell’informalità e il più delle volte resta anche lontano dalle istituzioni. E naturalmente è difficile, se non impossibile, da censire e da classificare. Eppure esiste in Italia un grande filone di volontariato nuovo, spontaneo, fatto di uomini e donne, italiani e stranieri, giovani e anziani, che si mettono a disposizione degli altri. In occasione della Conferenza nazionale sul volontariato che si apre oggi a L’Aquila, Redattore Sociale ha scelto sette di queste esperienze, che hanno per protagonisti casalinghe, pensionate, studenti, immigrati. A Asti è nato il sito delle mamme dei bambini down che si scambiano on line "consigli di vita" per rendere autonomi i loro figli; a Palermo il servizio mensa della Caritas è garantito dalle casalinghe e dalle pensionate che cucinano ogni giorno; ad Alessandria è nata l’associazione delle donne che si dedicano a confezionare corredini per i bambini prematuri. E ancora, a Firenze una volontaria ha creato il servizio taxi per i bambini ricoverati all’ospedale Meyer. A mettersi al servizio degli altri ci sono anche gli immigrati come il senegalese Saidou Moussa Ba, che aiuta chi è alle prese con la sanatoria, mettendolo in guardia dalle truffe. A Palermo un immigrato che mangia alla mensa Caritas, in segno di riconoscenza, due volte a settimana taglia barba e capelli ai senza dimora che utilizzano il servizio doccia. Infine, la proposta di un’associazione di Boscoreale, in provincia di Napoli, per trasformare trenta chilometri di binari abbandonati in una pista per pedoni e ciclisti.


5 ottobre 2012

5 per mille, Fornero: ''Dalla prossima settimana erogati 174 milioni'' L'annuncio da L'Aquila: determinata la convenzione con l'Agenzia delle entrate che erogherà a titolo gratuito il 5 per mille alle associazioni L'Aquila - L'Agenzia delle entrate erogherà a titolo gratuito il 5 per mille alle associazioni e nulla pretenderà per il servizio. Un risultato raggiunto nel Consiglio dei ministri di ieri che ha esaminato e determinato la convenzione con l'Agenzia. Lo spiega il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero nel corso del suo discorso di apertura della Conferenza nazionale del volontariato. ''Nel consiglio dei Ministri di ieri è stato stabilito che l'Agenzia delle entrate eserciterà l'erogazione a titolo gratuito - sottolinea. - Dalla prossima settimana l'Agenzia corrisponderà circa 174 milioni di euro dovuti, al netto dei 79 già erogati". Sono 39 le associazioni, le più grandi, che avevano già ottenuto l'ok per l'erogazione; ora la certezza c'è per tutte. (cch).


5 ottobre 2012

Il volontariato della crisi: ''Siamo un bene comune” Degli 800 partecipanti alla sesta Conferenza nazionale, oltre 400 sono volontari di organizzazioni non profit, circa 200 i delegati dei centri di servizi del volontariato mentre non arrivano a 80 quelli di onlus e Associazioni di promozione sociale L'Aquila - Degli 800 partecipanti alla sesta Conferenza nazionale del volontariato, oltre 400 sono volontari, circa 200 i delegati dei Centri di servizi del volontariato mentre non arrivano a 80 i rappresenti delle Onlus e della Associazioni di promozione sociale. Un mondo variegato "piegato" per tre giorni alle "leggi" della caserma: trasferimenti consentiti solo con navette e riconoscimento all'ingresso. Ma la Scuola sottufficiali della Guardia di finanza è l'unico modo per accogliere un numero così alto di persone in una città ferita, come è ancora L'Aquila. E il significato della scelta aiuta a superare le perplessità. Doman, invece, la città si aprirà alle associazioni ospitando in vari luoghi gli otto gruppi di lavoro previsti. Sul volontariato, nella crisi, in molti contano: lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Napolitano, lo ha detto nel suo discorso di apertura il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Perché come analizza il sociologo Mauro Magatti (Cattolica di Milano), il volontariato è "uno strumento per superare la crisi" da un punto di vista economico e sociale ma è anche "uno strumento per produrre un bene che ci manca: la fiducia''. E il volontariato risponde all'invito. I numeri lo confermano. In vista della Conferenza è stato avviato un percorso di riflessione partecipato in tutta Italia: oltre 100 incontri, 4500 volontari e la partecipazione di più di 3500 organizzazioni. Domani tutte queste esperienze confluiranno in diversi gruppi di lavoro per arrivare, alla conclusione di domenica 7 ottobre, alla stesura di "una lettera" al paese. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall'Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti per tutto il mese di settembre. Francesca Danese vicepresidente del Csvnet illustra i dati dii una così alta partecipazione, ma prima ancora ringrazia i volontari di L'Aquila per l'accoglienza e il supporto. ''Ho girato l'Italia e posso dire che il futuro sui territori c'è già, anche se amministratori e politici non se ne vogliono accorgere". Danese ha ricordato poi di aver incontrato molti volontari: "Mi hanno detto: anche noi siamo un bene comune" . Il 59,1% dei volontari aveva un'età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 40,9% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti, la maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale, educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell'ambito dell'inclusione sociale (10%). "Dobbiamo eviatre - dice Dabese - che la crisi ci riduca ad affrontare solo l'immediato". (cch)


6 ottobre 2012

Volontariato, terzo settore a L'aquila per rilanciare no profit L'Aquila, 6 ott. - (Adnkronos) - La sesta conferenza nazionale del volontariato ha ospitato il ministro del Lavoro Elsa Fornero, il governatore dell'Abruzzo Giovanni Chiodi e il direttore per i censimenti Istat Andrea Mancini. Durante la giornata si è discusso di welfare e terzo settore mentre Mancini ha presentato il censimento nazionale per le organizzazioni no profit. Guarda il video


6 ottobre 2012

LAVORO: FORNERO, ALLONTANARSI DA CLAMORE ELETTORALISTICO MINISTRO INCONTRA SINDACATI METALMECCANICI AQUILANI (Ansa) - L'Aquila, 6 ott - "Se ci si allontana dal clamore magari anche elettoralistico di certe richieste, si può lavorare con serietà a risolvere i problemi con senso di equità e di giustizia": è quanto ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a una delegazione dei sindacati metalmeccanici dell'aquilano che hanno incontrato il ministro prima della Conferenza del volontariato all'Aquila. Lo ha reso noto lo stesso ministro a margine dei lavori. "Oggi ho incontrato una delegazione di sindacalisti e abbiamo discusso in modo civile dei problemi del territorio - ha riferito Fornero - non ho fatto facili promesse, ma ho detto che se ci si allontana dal clamore magari anche elettoralistico di certe richieste, si può lavorare con serietà a risolvere i problemi con senso di equità e di giustizia. Perché non tutti meritano la stessa attenzione. Bisogna cominciare a guardare le situazioni più difficili". (ANSA) AB/ S0A QBXB


6 ottobre 2012

PENSIONI: FORNERO, RAPPRESENTAZIONI ESAGERATE DELLE MISURE (ANSA) - L'AQUILA, 6 OTT - "Quando le forze dell'ordine, che hanno spesso espresso la loro disponibilità a partecipare anche loro ai sacrifici che sono stati chiesti a tutta la popolazione, potranno vedere quello che il governo propone, si accorgeranno che non c'é nessuna costrizione particolare, non ci sono le rappresentazioni esagerate, sicuramente anche non corrette, che qualche volta vengono date delle misure". Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha commentato le proteste dei sindacati delle forze dell'ordine davanti alla Scuola Istruttori della Guardia di Finanza all'Aquila, dove è in corso la Conferenza nazionale del volontariato. (ANSA).

AB/ S0A QBXB


6 ottobre 2012

FISCO: FORNERO, AL VIA EROGAZIONE 174 MLN DEL 5 PER MILLE (ANSA) - L'AQUILA, 6 OTT - E' stata sbloccata l'erogazione dei circa 174 milioni di euro del 5 per mille: lo ha reso noto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, davanti alla platea della sesta Conferenza nazionale del Volontariato, che si è aperta oggi all'Aquila. Sulla questione c'era un contenzioso con l'Agenzia delle Entrate, che deve erogare i fondi e che per farlo aveva chiesto il riconoscimento economico del servizio. Ma "nel Consiglio dei ministri di ieri - ha spiegato il ministro - abbiamo stabilito che l'Agenzia delle Entrate erogherà il 5 per mille a titolo gratuito. Dalla prossima settimana, dunque, l'Agenzia comincerà a corrispondere i 174 milioni di euro dovuti, al netto dei 79 già erogati". (ANSA) AB/ S0A QBXB


6 ottobre 2012

VOLONTARIATO:AL VIA CONFERENZA CON FORNERO, TRA LE PROTESTE IL MINISTRO, UNA FATICA IMPROBA DIFENDERE LE POLITICHE SOCIALI (dell’inviata Angela Abbrescia) (ANSA) – L’AQUILA, 6 OTT – “Difendere le politiche sociali e’ una fatica improba”: lo ha ammesso con semplicita’, il ministro Elsa Fornero, e ha scelto di farlo proprio davanti alla platea dei volontari e delle organizzazioni riuniti nella sesta Conferenza nazionale del volontariato, che ha preso il via oggi all’Aquila e terminera’ domenica. Le sue parole suonano come una rammarico per non poter fare di piu’ per un settore che, nelle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e’ “una storica risorsa” che “non manchera’ di offrire un contributo significativo alla ricostruzione di una societa’ piu’ inclusiva e coesa”. Ma una buona notizia il ministro e’ comunque riuscito a darla ai circa 500 volontari presenti e alle loro organizzazioni: dalla prossima settimana l’Agenzia delle Entrate comincera’ ad erogare i circa 174 milioni del 5 per mille della dichiarazione dei redditi del 2011 (relativa al 2010). Sulla questione c’era un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, a cui spetta erogare i fondi e che per svolgere questo servizio voleva essere pagata, ma la vicenda si e’ sbloccata ieri sera in Consiglio dei ministri. “Abbiamo stabilito che l’Agenzia eroghera’ i fondi, a titolo gratuito, gia’ dalla prossima settimana” ha detto il ministro. Fornero ha sottolineato come, nonostante la crisi, il suo Ministero sia riuscito a “salvaguardare il finanziamento delle due leggi di settore”, la 266 e la 383, e che “si prevede di andare al bando nei prossimi mesi” per i progetti. Ma non ha nascosto di essere stata molto criticata per la decisione di sopprimere l’Agenzia del terzo settore. “Siamo qui anche per accettare le critiche – ha detto - non ho mai cercato la popolarita’, le nostre decisioni vengono determinate dall’interesse del Paese nella sua interezza, non nell’interesse di alcuni”. E quindi ha garantito: con il trasferimento al Ministero delle competenze dell’Agenzia, “lavoreremo piu’ di prima per non far mancare nulla”. E poi un elogio di chi ogni giorno invece di badare ai propri interessi aiuta gli altri: “in tempi di crisi ci si puo’ rifugiare nell’egoismo, si possono rivendicare privilegi o reagire con slancio come fate voi”. Mentre il ministro parlava, fuori dalla Scuola ispettori della Guardia di Finanza dove si svolgeva la conferenza – lo stesso edificio del G8 del 2009 – manifestavano lavoratori metalmeccanici e sindacati delle forze dell’ordine. Una delegazione dei metalmeccanici, che protestavano per le crisi industriali, i problemi degli esodandi e degli ammortizzatori sociali nella provincia dell’Aquila, e’ stata ricevuta dal ministro prima dei lavori della Conferenza. “Non ho fatto facili promesse – ha riferito il ministro dopo l’incontro – ma ho detto che se ci si allontana dal clamore,magari anche elettoralistico, di certe richieste, si puo’ lavorare con serieta’ a risolvere i problemi. Perche’ non tutti meritano la stessa attenzione. Bisogna cominciare a guardare le situazioni piu’ difficili”. (ANSA).


6 ottobre 2012

I volontari della crisi, ''siamo preoccupati'' Conferenza nazionale, nel secondo giorno di lavoro spazio alle tante voci dell'associazionismo: otto gruppi di lavoro per redigere una “lettera” al paese e alle istituzioni di richieste e intenti. “Ci impegno a produrre cambiamento attraverso la gratuità” L'Aquila – Nel primo giorno della Conferenza nazionale del volontariato hanno parlato gli esperti e le istituzioni. I volontari (oltre 400) hanno ascoltato. Ma nella seconda giornata a L'Aquila i loro progetti e le loro esperienze saranno al centro dei lavori. Otto gruppi, in previsione della stesura definitiva di un documento condiviso, una “lettera” al paese e alle istituzioni. Legalità, raccolta fondi, comunicazione, il cambio generazione, il rapporto con le istituzioni: i temi forti in agenda sono molti e le preoccupazioni non mancano. Il documento di sintesi dei contributi degli oltre 100 incontri realizzati in vista della Conferenza, nei mesi passati, denunciano chiaramente gli “umori” dell'associazionismo. “Siamo preoccupati – si legge – perché sono sempre di più le OdV 'costrette' a sostituirsi alle istituzioni fornendo servizi fino a ieri assicurati dalle amministrazioni locali e, ancora una volta, il volontariato è usato come 'barelliere della storia'”. Una preoccupazione che cresce con la consapevolezza che la crisi acuisce nei territori differenze e disuguaglianze e che ancora una volta “sono i più deboli e più poveri a pagare, mentre diminuiscono i servizi e vengono negati i diritti''. Alle istituzioni le organizzazione presenti a L'Aquila chiedono che la persona torni al centro delle scelte economiche e politiche; alle imprese percorsi di promozione del volontariato per i lavoratori, i cassintegrati, gli esodati; all'Europa un programma chiaro di sviluppo che stimoli la costruzione di una cittadinanza attiva comune e comunitaria. Ma chiedono anche al governo di diminuire le spese militari e rendere legge il 5 per mille, l'istruzione del registro delle reti nazionali di volontariato. Uno dei nodi cruciali è lo snellimento della burocrazia, che “rischia di soffocare soprattutto le piccole associazioni di volontariato”. Dall'accredito del 5 per mille alle assicurazioni: le richieste più forti riguardano questo ambito. “Chiediamo – si legge – di inserire il parametro della reciprocità nelle relazioni con la pubblica amministrazione per avere certezza dei finanziamento e dei tempi di erogazione, di rivedere agevolazioni fiscali e alcune detrazioni ( Irap, tassa rifiuti, bollo auto...), Richieste che sollecitano le istituzioni che dal palco della Conferenza più volte sottolineano il ruolo cruciale del non profit. Loro, i volontari, s'impegnano: a governare il quotidiano e a esserci nell'eccezionalità. Ma soprattutto a ''produrre cambiamento attraverso la gratuità”. (cch)


6 ottobre 2012

Censimento non profit, solo il 9,3% delle associazioni ha risposto Compilati in media 2.200 questionari al giorno. Mancini (Istat): ''A questo ritmo ci impiegheremo 200 giorni''. Ma il censimento si chiude il 20 dicembre. Appello alla velocità. Più attento Trento, Sud in ritardo L'Aquila – Solo il 9,3% delle associazioni ha compilato il questionario del 9° Censimento industria e servizi, istituzioni non profit e istituzioni pubbliche. Sono circa 44 mila e il ritmo è in media di 2.200 al giorno. I dati aggiornati sono stati diffusi alla Conferenza nazionale del volontariato dal Direttore del Dipartimento per i censimenti Istat, Andrea Mancini. ''A questo ritmo - commenta - ci impiegheranno 200 giorni''. Peccato che il censimento si chiuda il prossimo 20 dicembre. Dal palco dell'Auditorium della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza, Mancini sollecita le associazioni ad essere celeri nella compilazione. I più veloci e attenti sono al momento i “montanari”, spiega Mancini. Trento è al primo posto con il 18% dei questionari consegnati, seguita da Bolzano. Più in ritardo il Sud, con la Sicilia ferma al 6%. Ma per l'Istat una “buona notizia” c'è: la maggior parte delle compilazioni è avvenuta online. Il censimento non coinvolgerà direttamente tutte le realtà imprenditoriali (circa 4,5 milioni nel nostro paese) ma un campione rappresentativo composto dal 260 mila unità di cui fanno parte tutte le grandi imprese e circa 190 mila aziende di piccole e piccolissime dimensioni. Coinvolgerà anche 13 mila istituzioni pubbliche: tutti gli organi costituzionali, gli enti locali, le autorità amministrative etc. Infine il non profit: a dieci anni dall’ultima rilevazione, il nuovo censimento riguarderà anche le 474.765 associazioni (nel 2001 erano 230 mila). La data di riferimento del censimento è il 31 dicembre 2011. I dati dovrebbero essere disponibili entro la seconda metà del 2013. Sul sito dell'Istat un tutorial per la compilazione e una sezione di FAQ . (cch)


6 ottobre 2012

Comunicazione, Volterrani: ''Il non profit stenta a operare online'' Conferenza nazionale, a Onna il gruppo di lavoro sulla comunicazione. Il docente di Tor Vergata traccia la strada per un cambiamento: ''Tornare a pensare per fare una buona comunicazione che cambi la cultura'' L'Aquila - Onna è stata per molti mesi il simbolo del terremoto in Abruzzo, scomparsa sotto la forza del sisma. E' qui nella Casa di Onna, un luogo bello e accogliente, tra le macerie che sono ancora tutte qui, sono stati accolti i lavori del gruppo dedicato alla comunicazione, sotto la guida di Andrea Volterrani, dell'Università Tor Vergata di Roma. Ad Onna, sottolinea, non è stata compiuta un'opera di desocializzazione e i residenti convivono con quel che resta del paese vecchio. Basta attraversare la “zona rossa” di Onna per accorgersene: un nonno racconta alla nipotina della casa che non c'è più, gli indica lo spazio vuoto: “Vedi ora quanta erba c'è?" La memoria tiene in piedi il quotidiano. Dentro la casa di Onna ci si confronta su come comunicare meglio il sociale. Ed è un gruppo di lavoro molto nutrito quello che segue il tema, circa un'ottantina di persone. Per Volterrani “più che un ripensamento c'è bisogno di tornare a pensare per fare una buona comunicazione che cambi la cultura”. Bisogna costruire strategie di comunicazione e rinunciare una volta su tutte all'artigianalità e all'autoreferenzialità, puntando sulla semplicità e sulla chiarezza dei contenuti. Centrale ritornare alla narrazione, a raccontare storie “che siano vere o verosimili”. Per questo si può ipotizzare un incontro tra giovani registi e sceneggiatori e il mondo del volontariato in grado di mettere insieme competenze tecniche e contenuti, ma anche abbattere i costi della comunicazione. E sulle nuove tecnologie un "rimprovero" alle associazioni: Il non profit usa poco la rete che pure crea relazione. Quando lo fa lo fa anche molto bene, ma non basta. (cch)


7 ottobre 2012

5 per mille, Guerra: "Dal volontariato venga una proposta compiuta'' Conferenza nazionale, il sottosegretario s'impegna. La stabilizzazione inserita nella proposta di legge delega presentata al Parlamento L'Aquila – La stabilizzazione del 5 per mille è una richiesta importante del mondo del volontariato ed è stata inserita nella proposta di legge delega presentata al Parlamento. Lo ribadisce il Sottosegretario del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra, ai volontari e alle associazioni riunite a L'Aquila per la sesta Conferenza nazionale del volontariato che si chiude oggi. “Dal mondo del volontariato venga un proposta meditata e compiuta su come s'immagina debba essere, a regime, il 5 per mille”, chiede. Un possibile luogo di confronto e di definizione di una proposta di legge a cui pensa il Sottosegretario pensa è il tavolo di confronto avviato con il mondo associativo. “C'è volontà di interlocuzione – aggiunge - è una battaglia che ci vede dalla stessa parte” (cch)


7 ottobre 2012

Trasparenza e legge contro la corruzione: l'appello del non profit Le richieste delle associazioni: legge contro la corruzione che liberi risorse per il non profit, trasparenza nella gestione dei fondi, certezza delle risorse e dei tempi di erogazione. ''Non chiamateci solo a coprire le carenze dei servizi'' L'Aquila – Meno spese militari e più welfare, una legge contro la corruzione che liberi risorsi per il non profit. Trasparenza nella gestione dei fondi e dei finanziamenti, certezza delle risorse e dei tempi di erogazione, stabilizzare con una legge il 5 per mille, mettere mano alle leggi che regolano il mondo del volontariato. Sono richieste concrete quelle del mondo dell'associazionismo al governo e non solo. E sono i giovani volontari a leggere alla platea della Conferenza nazionale la “lettera” al paese che le contiene. Un documento di impegno ma anche di sollecitazione che nasce da un documento articolato, frutto del lavoro degli 8 gruppi di lavoro che ieri hanno analizzato priorità e nodi critici. L'assemblea approva con un lungo applauso. “Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. - si legge nel testo - Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione, perché non è una crisi solo economica e finanziaria, ma anche sociale, politica, culturale e spirituale. In questo sforzo culturale vogliamo coinvolgere i cittadini, la politica, le Istituzioni”. Il volontariato è “un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori”. “Non possiamo accettare – denunciano - di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni. Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo”. Per questo chiedono risorse certe e leggi di riforma: che si stabilizzino i finanziamenti per il servizio civile nazionale, che il 5 per mille legge dello Stato, agevolazioni fiscali, abbattere l’Iva e introdurre esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…). Non ultimo la semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni, anche inserendo il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione. Ma nel testo c'è anche un invito a riconoscere il “ruolo educativo” del volontariato, inserendo “sistematicamente” programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti. (cch)


7 ottobre 2012

Volontariato e media, ''dal servizio pubblico più attenzione al non profit'' Conferenza nazionale, più servizio pubblico su tv e radio e un canale dedicato al mondo del volontariato. Richiamo ai media: “Offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà” L'aquila - Più servizio pubblico nell'informazione sul sociale. Il mondo del volontarato interroga istituzioni e media sulle modalità di rappresentazione e nel documento che chiude i lavori della Comnferenza nazionale in corso a L'Aquila sul piano dell'informazione chiedono che il Governo si attivi affinché “il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale. La richeista è anche quella di attivare un canale digitale dedicato al mondo del volontariato, da costruire insieme al non profit e Terzo settore. Ma c'è anche un richiamo ai media: “Offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà”. (cch)


7 ottobre 2012

Tabò (Csvnet): “Il volontariato non è la soluzione della crisi” Il presidente di CSVnet risponde alle sollecitazioni. E sulla questione della rappresentanza: ''Superata la concezione di monopolio - uno che parla per tutti - occorre contenere la tentazione dell'oligopolio'' L'Aquila - “Ci viene chiesto di essere supporto per superare la crisi. Il volontario c'è, ci sarà, c’è stato, con competenza e dedizione. Ma il volontariato non è la soluzione della crisi. Sarebbe un inganno e un pericolo”. Stefano Tabò, presidente di CSVnet, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, risponde così alle tante sollecitazioni arrivate in questi giorni – e non solo – al mondo associativo. “La migliore conferenza del volontariato – sottolinea ricevendo un grande applauso - sarà quella in cui i ringraziamenti fatti dalle associazioni alle istituzioni saranno superiori a quelle ricevuti”. Non resta sullo sfondo la questione della rappresentanza sollevata anche da Fausto Casini (Forum del Terzo settore): “Dobbiamo aumentare la capacità di stare insieme per farci forza”. “Credo sia arrivato il momento sottolinea Tabò - di riprendere in mano in modo più convinto la carta delle rappresentanza che abbiamo chiuso dopo anni di osservazione”. “Superata la concezione di monopolio - uno che parla per tutti - occorre contenere la tentazione dell'oligopolio” (cch)


7 ottobre 2012

Dalla conferenza un appello ai cittadini, ''stringete un'alleanza con il volontariato" Si chiude la Conferenza nazionale, il volontariato prende la parola. Danese (CSVnet): ''Da questa crisi o si esce insieme o non si esce" L'Aquila - Si chiude la Conferenza nazionale del volontariato. Il volontariato riprende la parola, dopo tre giorni di confronto, e lo fa con un documento di intenti e di impegni. Francesca Danese, vicepresidente del CSVnet, coordinamento dei centri di servizio del volontariato, traccia un bilancio dell'appuntamento e chiama istituzioni e cittadini alle proprie responsabilitĂ . ''Da questa conferenza esce un appello oltre che alla politica e alle istituzioni anche a tutti i cittadini: stringete un'alleanza con il volontariato. Da questa crisi o si esce insieme o non si esce". Per la Danese ''il volontariato ha ripreso la parola e non intende farsela togliere''. (cch)


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012

- Stampa -


6 ottobre 2012


6 ottobre 2012


6 ottobre 2012


6 ottobre 2012


6 ottobre 2012


6 ottobre 2012


7 ottobre 2012


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012

- Radio -


5 ottobre 2012

Intervista a Maria Cecilia Guerra andata in onda durante la puntata del 5 ottobre del Giornale Radio Sociale

Solidarietà a km zero Da oggi a domenica, L’Aquila diventa la capitale del Volontariato organizzando la sesta conferenza nazionale. A chiudere i lavori il sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Cecilia Guerra, ai nostri microfoni. "Questa occasione della Conferenza è molto importante per il volontariato, sia per riflettere su sè stesso e sul proprio futuro, sia per mettere a punto quali sono le interlocuzioni richieste al mondo del...


5 ottobre 2012

Intervista a Primo Di Blasio andata in onda durante la puntata del 5 ottobre del programma Baobab— L’albero delle notizie. Ascolta l’intervista


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012

- Tv -


6 ottobre 2012

SECONDA GIORNATA CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO PARLIAMO DELLA SESTA CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO CHE SI STA SVOLGENDO IN QUESTI GIORNI A L'AQUILA. OGGI SECONDA GIORNATA DEDICATA AI GRUPPI DI LAVORO PER DISCUTERE SU VARIE TEMATICHE INERENTI IL MONDO DEL VOLONTARIATO. Guarda il video


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012

- Web -


5 ottobre 2012

VI Conferenza Nazionale: il messaggio di Napolitano "Questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa". Sono le parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto all'assemblea della VI Conferenza Nazionale, attraverso un messaggio letto dal Ministro Fornero in apertura dei lavori. "Nell'arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del mondo del volontariato italiano, nelle sue molteplici espressioni associative e nei suoi diversi campi di azione. Ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che, lontane da qualsiasi clamore, dedicano una parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono in situazioni di difficoltà materiali o sociali. Innumerevoli sono le occasioni in cui, di fronte a devastanti calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese, si è rinnovata la mobilitazione dei volontari che con generosa determinazione e straordinario coraggio sono accorsi immediatamente a prestare il loro aiuto". "Nel rinnovare alle donne e agli uomini del Volontariato il mio sentito ringraziamento, invio a tutti i presenti un caloroso saluto".


5 ottobre 2012

Guerra: la legge sul 5 per mille entro aprile di Stefano Arduini Intervista di Vita.it al sottosegretario a margine della Conferenza Nazionale del Volontariato L'Aquila - A margine della Conferenza Nazionale del Volontariato siamo riuscirti a porre qualche domanda al sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra. Va bene l'accordo con le Entrate, ma che fine ha fatto l'impegno di stabilizzare il 5xmille entro la fine dell'anno? La norma è contenuta nella delega fiscale che sta concludendo il suo iter nel primo ramo del parlamento. Dunque entro fine legislatura avremo la legge. Naturalmente se ci sarà l'accordo di tutte le forze politiche. Crede che non sia così? Io credo che il 5X mille verrò stabilizzato entro il primo aprile A proposito, non ha avuto nessun chiarimento su che fine hanno fatt0 gli 80 milioni del 5xmille spariti nel 2010? No, nessuno. Ma non è nemmeno mio compito chiederlo al ministero dell'Economia. Noi liquidiamo quello che il Mef ci assegna. Altro tema caldo è quello della riforma del lavoro. Il ministro ha accennato all'approvazione della clausola solidale negli appalti. ma il punto più delicato rimane quello dell'appesantimento contributivo nei contratti a progetto che nel non profit sono spesso reali e molto utilizzati anche perché i finanziamenti vertono proprio sui progetti? Sulla questione previdenziale dico che, se non si favorivano i contratti da dipendenti e si aumentava la contribuzione delle aziende su quelli a progetto, in futuro avremmo avuto un sacco di persone con una pensione da miseria, visto che ormai il calcolo è basato sul principio contributivo. Sull'obbligatorietà di trasformare i co. co. pro. in contratti da dipendenti dopo un tot di incarichi invece penso che ci si possa ragionare. Col CSVnet e il Forum del Terzo Settore abbiamo aperto un tavolo di confronto che si occupa proprio di questa questione.


5 ottobre 2012

Il 5 x mille? Per pagare l'Agenzia delle Entrate di Stefano Arduini Dal 2006 ad oggi circa 150 mila euro l'anno venivano versate dal Ministero del lavoro per la gestione amministrativa. Da L'Aquila la Fornero annuncia: d'ora in poi non sarà più così da L'Aquila - La notizia è la cancellazione di un obolo (circa 150 mila euro l'anno) che il Ministero del Lavoro fino a ieri versava, senza averlo mai reso noto, nelle casse dell'Agenzia delle Entrate prelevandolo dai residui del fondo per il 5xmille. «D'ora in poi invece i servizi amministrativi legati alla gestione del 5 per mille saranno svolti dalle Entrate a titolo gratuito», ha annunciato il ministro Fornero aprendo i lavori della sesta Conferenza Nazionale del Volontariato in corso all'Aquila. Un intervanto quello del ministro che ha spesso ribadito le difficoltà di operare in un contesto di crisi e risorse scarse («per noi ministri è sempre difficile andare a chiedere fondi al ministero dell'Economia») ma che ha ripetutamente tessuto le lodi di un mondo, quello del Volontariato, che incardina tre caratteristiche fondamentali: «la promozione del principio di gratuità che ora anche economisti come me stanno iniziando a studiare, la capacità di dedicarsi agli altri in modo associativo e organizzato, la natura di ente privato ma capace di sostenere il pubblico, che senza il Terzo Settore rischia di dare risposte lontane dai bisogni e di chiudere i servizi». Tra i meriti del Governo infine il ministro annovera, oltre all'accordo con le Entrare, il via libera alla seconda tranche dei pagamenti del 5xmille 2010, pari a 174 milioni di euro, che si andranno a sommare alla prima tranche di 79 milioni, già predisposta alle prime 39 associazioni. Il ministro ha annunciato anche che verranno emessi i bandi relativi alla 266 (volontariato) e 383 (promozione sociale). Anche se resta da vedere, se con una tempistica così stretta, i fondi saranno corrisposti alle associazioni quest'anno o più verosimilmente l'anno prossimo. «In queste condizioni vi assicuro che mantenere inalterata l'entità dei fondi è stata una fatica improba», ha concluso la Fornero.


5 ottobre 2012

Ritorna il fondo per le politiche sociali, l’annuncio nel corso della VI Conferenza del Volontariato di Francesco Heigel L’AQUILA. «Il fondo nazionale delle politiche sociali ci sarà. Così come tutti gli altri fondi. Perché sono stati difesi con le unghie e con i denti dal sottosegretario Cecilia Guerra » Ad affermarlo nel primo giorno della conferenza nazionale del volontariato dell’Aquila Danilo Giovanni Festa, direttore generale del ministero del lavoro e delle politiche sociali. Che poi comincia a dare i numeri «Abbiamo in mano gli elenchi che contengono ventiduemila associazioni ed erogheremo entro questo mese i circa 174 milioni dovuti». Poi, prima di addentrarsi sulle questioni dell’organizzazione e del percorso che ha portato a questa sesta conferenza, parla della legge 266, delle 200 pratiche ‘ereditate’ dopo la chiusura dell’Agenzia per il Terzo Settore, delle 1.400 rendicontazioni di cui si sono fatti carico e della collaborazione dell’osservatorio nazionale del volontariato «con cui è stata organizzata questa conferenza» Un osservatorio che, però, ormai non esiste più, cancellato via dai tagli alla spesa insieme a quasi tutte le strutture di rappresentanza analoghe. Ed anche se sembrano mancare le testimonianze dirette dei volontari a riportare la gratuità al centro ci prova il Ministro Fornero che parla di puntare tutto sulla cultura del dono e sulla gratuità. Le fa eco, infine, Giovanni Chiodi, governatore della Regione Abruzzo, : « Spesso si parla di volontariato con un po’ di retorica. Ci sono momenti in cui si sente un estremo bisogno d’aiuto. Se non si potesse contare sulla cultura del dono, tutto sarebbe tutto più difficile».


5 ottobre 2012

Fornero: “Sbloccati 174 milioni del 5 per mille”, comincia bene la conferenza del volontariato di Francesco Heigel L’AQUILA. E’ stata il Ministro Elsa Fornero ad aprire i lavori della sesta Conferenza Nazionale del Volontariato, leggendo il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolto ai volontari. Napolitano ha sottolineato come «Nell’arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del volontariato italiano, ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che lontano da qualsiasi clamore dedicano parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono situazioni di marginalità sociali. Sono certo che nell’attuale congiuntura che ha acuito situazioni di forte disagio economico e sociale, questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più unita e coesa » LE DICHIARAZIONI – La ministra ha poi proseguito intessendo le lodi al mondo del volontariato: « Voglio ragionare con voi da economista e riflettevo sul significato del volontariato. Per gli economisti è difficile trovare una collocazione, perchè gli economisti usano rappresentare l’agire delle persone come motivato da un desiderio di massimizzazione dell’utilità. Ma la pulsione verso la condivisione è sicuramente un tratto di conforto nella nostra vita soprattutto nei momenti in cui sembra esserci molta sofferenza, egoismo, scarsa partecipazione. Anche gli economisti stanno studiando la gratuità di certi scambi che è alla base della gioia del dono. – Poi entrando nel vivo, ha proseguito – Un altro elemento imprescindibile del volontariato è l’essere terzo settore, punto di congiunzione fra un’attività che è meramente privata e una che è meramente pubblica. E’ esattamente l’anello di congiunzione che talvolta manca fra l’essere privato ed essere istituzione. Lo Stato ha bisogno dell’azione del volontariato perchè senza questa azione le istituzioni, nazionali e locali, finirebbero per essere distanti, qualche volta troppo burocratiche, frettolose. Queste sono le vostre caratteristiche. Nel momento di crisi di volontariato c’è più che mai bisogno, perchè le persone soffrono i disagi, si sentono spiazzati e soli. E questo riguarda molto anche i giovani perchè la mancanza di prospettive in questo Paese è soprattutto dei giovani. E’ nei momenti di crisi che la vostra azione diventa in tutti i luoghi preziosa. La crisi acuisce l’area della sofferenza. Anche lo Stato ha i suoi compiti, certamente ». Sull’Agenzia del Terzo Settore, a cui il colpo di grazia è stato inflitto proprio dal Governo Monti, il Ministro si è cosi espresso « Sono sicura che mi avete rimproverato quando abbiamo preso la decisione di chiudere l’Agenzia. Ma l’abbiamo presa non perchè la ritenevamo inutile, ma perchè è quello che ci siamo trovati a decidere. L’alternativa era molte risorse o la chiusura. Noi le risorse non le avevamo, non c’erano e quindi il sottosegretario ed io abbiamo lungamente discusso e ci siamo chiesti se nel Ministero fossimo capaci di dare lo stesso sostegno e lo stesso aiuto. Forse con un po’ troppa fiducia ci siamo detti di sì. Abbiamo detto “Cecilia ci dobbiamo provare” e lei ha risposto “Elsa, sì ce la dobbiamo fare!”. Noi siamo qui anche per accettare le critiche, anche per registrarle e le vostre critiche saranno essenziali per migliorare la qualità del nostro lavoro ed aumentare la sinergia”. Rivendicando poi le azioni del Governo: «Abbiamo salvaguardato il finanziamento alle leggi di settore e prevediamo di poter andare al bando con le cose che conoscete nei prossimi mesi, ma difendere l’insieme delle risorse delle politiche sociali è una fatica improba e mantenere le risorse per il volontariato richiede un grande impegno. Poi abbiamo fatto altre cose, non moltissime: ho esordito dicendo che nella crisi che era inizialmente di tipo finanziario e si è poi trasformata in una crisi di carattere reale, le sinergie sono essenziali e il fatto di lavorare meglio è qualcosa a cui non possiamo rinunciare. Ma le risorse sono poche: in tutti i consigli dei ministri che abbiamo fatto, abbiamo tenuto conto che le risorse sono poche e dobbiamo spendere bene e cercare di farlo con criteri ispirati all’equità. Abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle misure che abbiamo preso »


5 X MILLE – E poi, in conclusione, affrontando l’annosa questione del 5 per mille, Fornero sembra aver dato una buona notizia: «Nel consiglio dei Ministri di ieri, abbiamo stabilito che l’Agenzia delle Entrate eserciterà il ruolo di trasferimento di erogazione delle somme a titolo gratuito. Confidiamo che l’Agenzia possa corrispondere circa 174 milione di euro dovuti al netto dei 79 che sono stati pagati. Ci mancano meno di sei mesi ma lavoreremo costantemente anche per farvi sentire la nostra vicinanza. In un momento di crisi si può reagire con slancio e voi siete un esempio che si può reagire con la gioia del dono e voglio farvi sentire che pur nella ristrettezza il governo è vicino a voi e vi ringrazia in maniera sentita »


5 ottobre 2012

Festa: “I fondi ci saranno. Guerra li ha difesi con unghie e denti”. Poi parla dell’osservatorio volontariato (in attesa di rinnovo) L’AQUILA. “Il fondo nazionale delle politiche sociali ci sarà. Così come tutti gli altri fondi. Perché sono stati difesi con le unghie e con i denti dal sottosegretario Cecilia Guerra”. Lo dice nel primo giorno della conferenza nazionale del volontariato dell’Aquila Danilo Giovanni Festa, direttore generale del ministero del lavoro e delle politiche sociali. Che poi comincia a dare i numeri (senza però fare riferimento alla quantità delle risorse disponibili). Comincia così col 5 per mille. “Abbiamo in mano gli elenchi che contengono ventiduemila associazioni ed erogheremo entro questo mese i circa 174 milioni dovuti”. Festa, prima di addentrarsi sulle questioni dell’organizzazione e del percorso che ha portato a questa sesta conferenza, ha parlato della legge 266, delle 200 pratiche ‘ereditate’ dopo la chiusura dell’agenzia per il terzo settore, delle 1.400 rendicontazioni di cui si sono fatti carico e della collaborazione dell’osservatorio nazionale del volontariato “con cui è stata organizzata questa conferenza”. Sì, grazie all’osservatorio. Che però agisce in ‘prorogatio’. Prima è stato cancellato, spazzato via dai tagli alla spesa insieme a tutte (o quasi) le strutture di rappresentanza analoghe. Poi è stato reintegrato con deroga. Ma quel che è più importante è il rinnovo della sua composizione, di cui ancora non si è discusso. Fra l’altro sono pochi i membri effettivi e gli invitati permanenti che si sono presentati alla prima giornata della conferenza nazionale. Forse sarebbe meglio cominciare a riflettere sulle prospettive e sul rinnovamento ormai prossimo (e necessario). “La conferenza è nata in totale collaborazione con l’osservatorio del volontariato. Ci siamo trovati d’accordo anche sulla scelta dell’Aquila” dice Festa dal palco. “L’osservatorio ha votato ed eletto un gruppo di lavoro che ha lavorato molto. si sono incontrati dodici volte in otto mesi. E l’intero programma – aggiunge Festa – stato fatto autonomamente dal volontariato. Il ministero non ha modificato una virgola”. Poi il direttore generale chiude con un plauso al “percorso partecipato”, sostenendo che “il mondo del volontariato ha dato il massimo. Se poi c’è qualche disfunzione, la colpa è mia”. Di volontariato si è in realtà parlato poco o pochissimo. E a farlo sono stati soprattutto rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico. Nessuna esperienza, nessun volontario sul palco. Del resto queste erano le premesse. E c’è corrispondenza con gli intenti del gruppo di lavoro che ha preparto questo importante appuntamento: nella prima giornata il volontariato avrebbe dovuto ascoltare, nel secondo parlare, nel terzo essere ascoltato. Ma le due ore abbondanti di saluti iniziali, tutte ad appannaggio del ministero, ha molti sono apparse eccessive. Il volontariato è stato tratteggiato raccontato nei modi più diversi. Se per il ministro Fornero occorre puntare tutto sulla cultura del dono e sulla gratuità, Giovanni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, si spinge oltre. “Spesso si parla di volontariato con un po’ di retorica” spiega. “Ci sono momenti in cui si sente un estremo bisogno d’aiuto. Se non si potesse contare sulla cultura del dono, tutto sarebbe tutto più difficile”. Per Chiodi il modello di welfare europeo “è in crisi. E’ saltato perché insostenibile. I governi che si avvicenderanno faranno scelte difficili e altrettanto drammatiche. E allora? Questo modello potrà reggere solo se fondato sulla cultura del dono. Dove la remunerazione, in un perfetto spirito comunitario, sarà lo spirito di gratuità”. Più decisa e lungimirante è stata Stefania Pezzopane, assessore alla cultura e alle politiche sociali del Comune dell’Aquila. “Il volontariato – ha detto – deve essere interpretato come un soggetto sociale e politico. Perché? Beh, si occupa della polis. Questa è la sua missione. Ora, però, dalla Regione ci aspettiamo che non si tagli più risorse sul sociale…”.


5 ottobre 2012

Fornero: “Sbloccati 174 milioni del 5 per mille”. L’annuncio alla conferenza del volontariato L’AQUILA. Il Ministro Elsa Fornero ha aperto i lavori della sesta Conferenza Nazionale del Volontariato, leggendo il messaggio che Giorgio Napolitano le ha inviato. Nel saluto letto da Fornero, Napolitano ha sottolineato come “nell’arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del volontariato italiano, ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che lontano da qualsiasi clamore dedicano parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono situazioni di marginalità sociali. Sono certo che nell’attuale congiuntura che ha acuito situazioni di forte disagio economico e sociale, questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più unita e coesa”. E anche le parole di Elsa Fornero sono state piene di lodi al volontariato e alla gratuità. “Voglio ragionare con voi da economista -ha esordito-, e riflettevo sul significato del volontariato. Per gli economisti è difficile trovare una collocazione, perchè gli economisti usano rappresentare l’agire delle persone come motivato da un desiderio di massimizzazione dell’utilità. Ma la pulsione verso la condivisione è sicuramente un tratto di conforto nella nostra vita soprattutto nei momenti in cui sembra esserci molta sofferenza, egoismo, scarsa partecipazione. Anche gli economisti stanno studiando la gratuità di certi scambi che è alla base della gioia del dono. Un altro elemento imprescindibile del volontariato è l’essere terzo settore, punto di congiunzione fra un’attività che è meramente privata e una che è meramente pubblica. E’ esattamente l’anello di congiunzione che talvolta manca fra l’essere privato ed essere istituzione. Lo Stato ha bisogno dell’azione del volontariato perchè senza questa azione le istituzioni, nazionali e locali, finirebbero per essere distanti, qualche volta troppo burocratiche, frettolose. Queste sono le vostre caratteristiche. Nel momento di crisi di volontariato c’è più che mai bisogno, perchè le persone soffrono i disagi, si sentono spiazzati e soli. E questo riguarda molto anche i giovani perchè la mancanza di prospettive in questo Paese è soprattutto dei giovani. E’ nei momenti di crisi che la vostra azione diventa in tutti i luoghi preziosa. La crisi acuisce l’area della sofferenza. Anche lo Stato ha i suoi compiti, certamente”. Dopo le lodi, Fornero è entrata nel vivo di alcune questioni. Il Ministro ha commentato la recente chiusura dell’Agenzia per il terzo settore. “Sono sicura che mi avete rimproverato quando abbiamo preso la decisione di chiudere l’Agenzia. Ma l’abbiamo presa non perchè la ritenevamo inutile, ma perchè è quello che ci siamo trovati a decidere. L’alternativa era molte risorse o la chiusura. Noi le risorse non le avevamo, non c’erano e quindi il sottosegretario ed io abbiamo lungamente discusso e ci siamo chiesti se nel Ministero fossimo capaci di dare lo stesso sostegno e lo stesso aiuto. Forse con un po’ troppa fiducia ci siamo detti di sì. Abbiamo detto “Cecilia ci dobbiamo provare” e lei ha risposto “Elsa, sì ce la dobbiamo fare!”. Noi siamo qui anche per accettare le critiche, anche per registrarle e le vostre critiche saranno essenziali per migliorare la qualità del nostro lavoro ed aumentare la sinergia”. Fornero ha rivendicato le azioni del governo. “Abbiamo salvaguardato il finanziamento alle leggi di settore e prevediamo di poter andare al bando con le cose che conoscete nei prossimi mesi, ma difendere l’insieme delle risorse delle politiche sociali è una fatica improba e mantenere le risorse per il volontariato richiede un grande impegno. Poi abbiamo fatto altre cose, non moltissime: ho esordito dicendo che nella crisi che era inizialmente di tipo finanziario e si è poi trasformata in una crisi di carattere reale, le sinergie sono essenziali e il fatto di lavorare meglio è qualcosa a cui non possiamo rinunciare. Ma le risorse sono poche: in tutti i consigli dei ministri che abbiamo fatto, abbiamo tenuto conto che le risorse sono poche e dobbiamo spendere bene e cercare di farlo con criteri ispirati all’equità. Abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle misure che abbiamo preso”.


Il Ministro del Welfare ha assicurato che si stanno sbloccando i fondi del 5 per mille. “Nel consiglio dei Ministri di ieri, abbiamo stabilito che l’Agenzia delle Entrate eserciterà il ruolo di trasferimento di erogazione delle somme a titolo gratuito. Confidiamo che l’Agenzia possa corrispondere circa 174 milione di euro dovuti al netto dei 79 che sono stati pagati”. “Ci mancano meno di sei mesi -ha concluso Fornero-, ma lavoreremo costantemente anche per farvi sentire la nostra vicinanza. In un momento di crisi si può reagire con slancio e voi siete un esempio che si può reagire con la gioia del dono e voglio farvi sentire che pur nella ristrettezza il governo è vicino a voi e vi ringrazia in maniera sentita“.


5 ottobre 2012

Fornero: “235 milioni per assunzione di giovani e donne”. Intanto gli studenti contestano il governo. Risponde il ministro: “vorrei incontrarli tutti” L’AQUILA. Un decreto varato nella notte che porterà fra l’altro 235 milioni d’incentivi alle imprese per l’assunzione di giovani e donne. Lo ha annunciato Elsa Fornero alla conferenza del volontariato dell’Aquila. “Quando il lavoro è scarso – ha detto – è importante poter assumere”. Che il ministro del welfare di trovi molto più a suo agio a parlare di economia e lavoro non è certo un mistero. Tant’è che parlando ai volontari, ogni qualvolta si sono stati fatti riferimenti diretti al settore, lei si è ‘appellata’ al discorso scritto, leggendo con attenzione ogni riga. Quando l’asse dell’intervento assumeva profili diversi, ecco comparire di nuovo la Fornero di sempre. “Non possiamo pensare che questi 235 milioni possono risolvere il problema dell’occupazione italiana” ha aggiunto il ministro. “Ma in questo momento ci è sembrato importante dare un segnale, facendo capire che si può assumere anche grazie a un aiuto dello stato da aggiungere a quelli settoriali già esistenti. Spero davvero che tutti questi soldi verranno spesi per fare nuova occupazione”. Nel dettaglio, l’incentivo sarà di 12mila per una stabilizzazione con contratto a tempo determinato. Cifra che diminuirà con contratti diversi. “L’incentivo sarà a scalare per contratti a tempo determinato” ha spiegato la Fornero. “Lo abbiamo fatto per premiare la permanenza più lunga. In questo momento di grande difficoltà spero sia d’aiuto a famiglie e donne”. Intanto oggi molti giovani – soprattutto studenti – sono scesi in piazza per protestare conto i tagli e le scelte del governo. “Per quanto possa sembrare una una frase fatta – dice il ministro del welfare – vorrei incontrare tutti questi giovani. Non è facile governare non avendo facili promesse da fare. Non siamo un governo politico. Non sarebbe onesto dire loro che domani sarà tutto più facile. Possiamo solo dire che stiamo lavorando molto seriamente affinché il paese ritrovi una strada di crescita economica, morale e civile. In questa crescita c’è anche un po’ di coesione. E per i giovani la possibilità di recuperare un po’ di fiducia e diminuire la loro rabbia…”.


5 ottobre 2012

Allarme dell’Istat: di questo passo il censimento del non profit finirà fra 200 giorni L’AQUILA. Se la compilazione dei questionari del censimento da parte delle istituzioni non profit proseguirà di questo passo, finirà fra duecento giorni invece che il 20 dicembre. Il campanello d’allarme è stato lanciato alla sesta Conferenza Nazionale del Volontariato all’Aquila dal Direttore del Dipartimento per i Censimenti dell’Istat Andrea Mancini. Mancini ha ricordato i numeri del censimento: più di 470.000 organizzazioni in cui sta tutto quel mondo che corrisponde alla definizione mater nazionale di definizione non profit. “Abbiamo prodotto il questionario unico proprio per questo motivo, per criteri omogenei per tutti vogliamo con la sintesi fare emergere le differenze“. “Siamo partiti -ha detto Mancini- il 20 settembre, su 475.000 hanno risposto oltre 45.000 istituzioni, dunque il 9,3%. La cosa buona è che il 68% lo ha fatto tramite web. La cosa meno buona è che se andiamo di questo passo, 2200 questionari compilati al giorno, ci impiegheremo 200 giorni per recuperare quello che manca. Peccato che la chiusura dei questionari sia fissata per il 20 dicembre“. Il problema riguarda in particolare le regioni del Sud: in Sicilia, per fare un solo esempio, solo il 6% delle istituzioni ha risposto fino ad oggi all’appello. Mancini ha concluso con un appello alle organizzazioni presenti per velocizzare i tempi.


5 ottobre 2012

I prof strigliano il volontariato all’Aquila. Magatti: “Serve più consapevolezza”. Volterrani: “Persa la capacità di creare connessioni” L’AQUILA. Dopo gli interventi istituzionali, sono stati i docenti universitari ad animare la prima giornata della Conferenza Nazionale del Volontariato in corso all’Aquila. Il primo ad intervenire è stato Marco Magatti dell’Università Cattolica di Milano che ha fornito una “fotografia”, anche in chiave critica, del volontariato italiano. “Si parla -ha detto Magatti- del volontariato nella crisi. Ma non si afferma abbastanza che il volontariato è un elemento prezioso nella stabilizzazione della democrazia. Oltre a questo è fondamentale nella moltiplicazione della ricchezza. Per la gente poi il volontariato può essere importante per aiutare ad imparare a fare le cose, a stare con gli altri e capire la realtà. Poi è un laboratorio sperimentale utile a fare innovazioni e sperimentazioni. Il volontariato non è un piccolo mondo antico tutto “rose e fiori”, non è un retaggio del passato, ma qualcosa che riguarda il futuro. Altra sua caratteristica è infatti quella di saper avviare rapporti strutturati con altri soggetti. Poi dobbiamo considerare che il volontariato ha arricchito il suo campo di azione, aprendo molti nuovi settori. Il primo messaggio che voglio dare a questa conferenza è che il volontariato deve ulteriormente acquisire la consapevolezza di se stesso. Ed ha, finito il tempo delle risorse infinite, una grande responsabilità per contribuire a far capire come è possibile usare le risorse al meglio e rintracciare dei modi di stare insieme improntati a costruire le alleanze che salvano tutti. Il volontariato non aiuta a risparmiare, ma ad usare meglio le proprie risorse ed includere nella propria azione ambiti che sono trascurati”. “Per questo -ha ribadito Magatti- pensiamo al volontariato non come surroga, ma come soggetto consapevole del suo agire”. “Non dimentichiamo -ha concluso Magatti- che il volontariato è in grado di aiutare a trovare soluzioni più flessibili e forme innovative non disponibili senza la sua presenza. E, non da ultimo, è fondamentale per aiutare a ritrovare questa fiducia. Questa democrazia italiana se non la salviamo in tanti non la si salva piú”. Ma -ha avvertito infine Magatti- stiamo attenti alle dinamiche che si riproducono anche all’interno del volontariato, nella società italiana invecchia tutto e anche il volontariato corre questo rischio, a partire dal mancato ricambio generazionale”. Dopo l’intervento di Magatti si è aperta la sessione “Abitare la crisi”. Il primo a parlare è stato Marco Musella dell’Università Federico II di Napoli. “Forse -ha detto Musella- il volontariato è più adatto i altri soggetti a vivere e superare la crisi. Dobbiamo abitare la crisi per promuovere lo sviluppo umano delle persone e delle comunità. Oggi c’è bisogno di capire e riscoprire valori propri del volontariato, a cominciare dalla gratuità. Inoltre il contributo originale può essere dato dall’entrata del volontariato nell’economia dei territori e anche la partecipazione dei volontari e la costruzione anche di opportunità diverse”. Giuseppe Cotturri, dell’Università di Bari, ha ricordato la lezione dei “padri” del volontariato, citando i Monsignori Nervo e Pasini e Luciano Tavazza. “I grandi maestri del volontariato italiano non lo hanno mai concepito come caratterizzato principalmente dalla carità, ma dalla sua capacità di operare per una società migliore. L’obiezione che viene fatta è che non ci sono risorse. Ma se ne potrebbe trovare per esempio tassando le transazioni finanziarie internazionali o con altri provvedimenti come quelli contro la corruzione”.


L’ultimo ad intervenire è stato Andrea Volterrani, sociologo dell’Università di Roma Tor Vergata. Ha parlato soprattutto di comunicazione e volontariato, mettendolo in guardia il da alcuni rischi che sta correndo. “Il volontariato non si pone più il problema di fare politica, non è capace più di creare connessioni perchè è incapace di pensare a cose più grandi e a cosa gli sta intorno. È possibile fare di più con meno risorse, ma non fare peggio. Il volontariato deve essere più popolare, non può dimenticarsi che parla a tutti e non solo a sé stesso e deve comunicare con lo stesso standard che usa il mercato. Poi deve ritrovare la capacità di ritrovare le narrazioni, le storie”. Volterrani ha ripercorso gli “ingredienti” della coesione sociale per rileggerli misurandole sul volontariato. Solo un esempio: “Molte organizzazioni non sono partecipate e continuano a riprodurre modi di organizzazione gerarchizzati”. Infine un monito: “Il volontariato può contribuire di più al cambiamento se si pone il problema della comunicazione”.


6 ottobre 2012

Quando fare di più con meno è possibile "Non far finta di niente" è il titolo di uno spot realizzato in occasione di "Cose nostre: per la legalità e la cultura, ricordando Angelo Vassallo" l'iniziativa organizzata il 5 novembre 2010, due mesi dopo l'assassinio del sindaco di Pollica. Cinque ore di diretta, a "rete unificata", con video, collegamenti via skype, interventi, contributi, storie e denunce per raccontare tutte le persone che lottano quotidianamente per rimarcare il senso delle istituzioni, il mantenimento di una legalità fondante per la comunità e la diffusione di una cultura libera. Il video è stato al centro dell'intervento del prof. Andrea Volterrani, che ha preso parte alla tavola rotonda dal titolo "Abitare la crisi" svoltasi nella prima giornata di lavori della VI Conferenza. "Non far finta di niente" è stato scelto dal docente dell'Università di Roma Tor Vergata per porre attenzione sulla possibilità, anche per il volontariato, di fare di più, e a volte meglio, con meno risorse. L'importante è pensare: pensare a ciò che gira intorno al mondo del volontariato; cambiare il proprio modo di pensarsi in un contesto più ampio; pensare a come contribuire ad un cambiamento culturale, anche attraverso la comunicazione, perché la comunicazione "crea cambiamento sociale e culturale", la comunicazione produce cultura, ed in questo processo di produzione culturale il volontariato può avere un ruolo centrale. Leggi la notizia e guarda il video online


6 ottobre 2012

La carica dei volontari, tra prospettive e preoccupazione L’AQUILA. nella seconda giornata della conferenza del volontariato a L’Aquila al centro dei lavori ci sono i progetti e le esperienze dei volontari. Otto gruppi, in previsione della stesura definitiva di un documento condiviso, una “lettera” al paese e alle istituzioni. Legalità, raccolta fondi, comunicazione, il cambio generazione, il rapporto con le istituzioni: i temi in agenda sono molti. IL DOCUMENTO. Il documento di sintesi dei contributi degli oltre 100 incontri realizzati in vista della Conferenza, nei mesi passati, denunciano chiaramente gli “umori” dell’associazionismo. “Siamo preoccupati – si legge – perché sono sempre di più le odv “costrette” a sostituirsi alle istituzioni fornendo servizi fino a ieri assicurati dalle amministrazioni locali e, ancora una volta, il volontariato è usato come barelliere della storia”. Una preoccupazione che cresce con la consapevolezza che la crisi acuisce nei territori differenze e disuguaglianze e che ancora una volta “sono i più deboli e più poveri a pagare, mentre diminuiscono i servizi e vengono negati i diritti”. Alle istituzioni le organizzazione presenti a L’Aquila chiedono che la persona torni al centro delle scelte economiche e politiche; alle imprese percorsi di promozione del volontariato per i lavoratori, i cassintegrati, gli esodati; all’Europa un programma chiaro di sviluppo che stimoli la costruzione di una cittadinanza attiva comune e comunitaria. Ma chiedono anche al governo di diminuire le spese militari e rendere legge il 5 per mille, l’istruzione del registro delle reti nazionali di volontariato. LE TEMATICHE. Uno dei nodi cruciali è lo snellimento della burocrazia, che “rischia di soffocare soprattutto le piccole associazioni di volontariato”. Dall’accredito del 5 per mille alle assicurazioni: le richieste più forti riguardano questo ambito. “Chiediamo – si legge – di inserire il parametro della reciprocità nelle relazioni con la pubblica amministrazione per avere certezza dei finanziamento e dei tempi di erogazione, di rivedere agevolazioni fiscali e alcune detrazioni ( Irap, tassa rifiuti, bollo auto…), Richieste che sollecitano le istituzioni che dal palco della Conferenza più volte sottolineano il ruolo cruciali e del non profit. Loro, i volontari, s’impegnano: a governare il quotidiano e a esserci nell’eccezionalità. Ma soprattutto a ”produrre cambiamento attraverso la gratuità”.


6 ottobre 2012

Fondazioni e volontariato: un percorso di collaborazione. Riflessione in occasione della conferenza nazionale dell’Aquila L’AQUILA. Le Fondazioni di origine bancaria hanno consolidato nel tempo un rapporto particolarmente stretto con il mondo del Volontariato, mutuandolo dalla tradizione delle originarie Casse di Risparmio e Banche del Monte e rilanciandolo negli ultimi anni attraverso una forte strategia di alleanza, culminata con gli accordi nazionali del 2005 e del 2010 stipulati dall’Acri con le principali rappresentanze nazionali del volontariato stesso. Al volontariato si riconosce infatti una fondamentale funzione di rafforzamento della coesione sociale nei territori, non solo per la capacità di dare risposte concrete alla cittadinanza in relazione a esigenze che altrimenti rimarrebbero insoddisfatte, ma anche per l’alto valore emblematico ed educativo della sua azione: un contributo decisivo per l’innalzamento del “capitale sociale” della comunità. Le Fondazioni condividono con il mondo del Volontariato una visione dello sviluppo civile del Paese ispirata al principio di sussidiarietà e di partecipazione attiva dei cittadini. In questo paradigma esse individuano, per se stesse come per il Volontariato, un preciso spazio di impegno e di responsabilità: uno spazio in cui iniziative e percorsi comuni si presentano come opportunità da cogliere, quando non addirittura come necessità ineludibili. Com’è noto, l’impegno delle Fondazioni a favore del volontariato si concretizza in due principali linee di sostegno: il finanziamento dei fondi speciali per il volontariato, istituiti in ciascuna regione con l’art. 15 della legge quadro sul volontariato del 1991 (legge 11 agosto 1991 n. 266) e l’erogazione diretta di contributi alle organizzazioni di volontariato per la realizzazione di progetti e programmi. Attraverso il finanziamento delle attività dei Centri di servizio le Fondazioni assicurano indirettamente alle organizzazioni del volontariato un supporto essenziale di promozione e qualificazione, divenuto con gli anni sempre più consistente (dalla loro nascita, che ha coinciso con l’emanazione della Legge 266/91, le Fondazioni hanno complessivamente destinato ai fondi speciali per il volontariato circa 1 miliardo di euro), e oggi avvertito dal Volontariato stesso come uno strumento pressoché irrinunciabile. Ma come si è detto le Fondazioni non limitano l’apporto al mondo del Volontariato entro i confini obbligatori previsti dalla Legge 266/1991: esse infatti destinano ulteriori risorse, sulla base delle politiche di erogazione autonomamente definite, per dare sostegno a progetti e iniziative che vedano coinvolte le realtà di Volontariato presenti sul territorio. L’entità complessiva di tali risorse è più difficile da stimare, essendo esse distribuite trasversalmente in molteplici settori e non sempre univocamente indirizzate a beneficiari classificati come organizzazioni di volontariato, ma si traYa certamente di volumi consistenZ, tanto più signi[caZvi in quanto indirizzaZ a realtà di volontariato locali spesso molto piccole. Negli ultimi anni il legame tra le Fondazioni e il Volontariato si è rafforzato a seguito dell’accordo nazionale, sottoscritto nel 2005 e rinnovato nel 2010, stipulato tra l’Acri, il Forum terzo settore, la Consulta nazionale per il Volontariato, la ConVol, CSVnet e la Consulta nazionale dei Comitati di gestione dei fondi speciali per il volontariato. Nella prima fase di applicazione dell’accordo, nel quinquennio dal 2005 al 2009, grazie a un rilevante flusso di risorse aggiuntive assicurato dalle Fondazioni (oltre 130 milioni di euro di extra-accantonamenti integrativi dei fondi ex art. 15 della L. 266/1991), si è realizzato un importante obiettivo di riequilibrio nella distribuzione territoriale dei fondi a vantaggio delle regioni del Paese con dotazione [nanziaria storicamente più scarsa (soprattutto, ma non solo, quelle del meridione), avviando parallelamente un processo di potenziamento e razionalizzazione del sistema nazionale di sostegno del volontariato imperniato sui fondi speciali della L. 266/91.


Tra i principali risultati di questa prima stagione di cooperazione si deve certamente ricordare anche la nascita della Fondazione con il Sud, un nuovo soggetto filantropico governato pariteticamente dalle Fondazioni e dal volontariato e terzo settore, a cui è stato affidato il compito di realizzare un articolato programma di interventi nel Meridione per il rafforzamento delle infrastrutture sociali. Nel 2010 l’accordo è stato rinnovato dagli stessi firmatari, aggiornandone gli obiettivi per il successivo quinquennio secondo una strategia che punta a mantenere nel periodo il sostegno economico alla Fondazione con il Sud, con una contribuzione speciale delle Fondazioni, a stabilizzare e perequare il flusso dei fondi speciali per il volontariato ex L. 266/91 e a completare il processo di razionalizzazione del funzionamento degli stessi. Il meccanismo di stabilizzazione dei fondi destinati ai Csv previsto dall’accordo si è rivelato quanto mai provvidenziale per i Centri stessi nei due anni appena trascorsi, nei quali la riduzione degli accantonamenti di legge effettuati dalle Fondazioni, conseguenti al negativo andamento dei mercati finanziari, è stata ben compensata dagli apporti integrativi ottenuti, in misura difficilmente ripetibile nei prossimi anni, in funzione delle intese nazionali. La previsione di riduzione delle risorse messe a disposizione dei Centri di Servizio al Volontariato impone da una parte una rigorosa ricerca di riduzione di spese, di costi, di interventi non rigidamente funzionali ai servizi da offrire alle associazioni; d’altra parte è opportuno favorire il coinvolgimento diretto di volontari e di associazioni per fornire ad altre associazioni servizi e supporti (in dimensione volontaria e quindi gratuita) per integrare e forse anche per sviluppare e potenziare ciò che i Centri Servizi o\rono con personale e struYure che comportano cosZ non più totalmente sostenibili. LA CONFERENZA DELL’AQUILA - In virtù di questa importante base di lavoro comune le Fondazioni, nel perseguimento della propria missione istituzionale, annoverano oggi il Volontariato tra i loro partner “naturali”, e guardano con estrema attenzione alla VI Conferenza nazionale dell’Aquila, interessate a cogliere nell’ampio diba]to che in essa si svolgerà le direttrici principali attraverso cui il Volontariato si prefigge di indirizzare la propria azione nel prossimo futuro. Ma non volendo esaurire il senso della propria partecipazione alla Conferenza ad un semplice ascolto passivo, le Fondazioni hanno ritenuto di o\rire, e auspicano che ciò sia riconosciuto quale testimonianza di costruttiva e autentica partecipazione, anche un proprio contributo di riflessione su alcune tematiche ritenute di centrale interesse per lo sviluppo del Volontariato italiano nei prossimi anni. Ne è nato questo documento, redatto a cura della Commissione Volontariato CSV e servizi alla persona, che viene consegnato agli organizzatori della Conferenza per la più ampia diffusione tra i partecipanti alla stessa. Le riflessioni proposte si focalizzano su tre ambiti tematici e su un’agenda di comune impegno che le Fondazioni e il mondo del Volontariato potrebbero utilmente sviluppare nel prossimo futuro. VOLONTARIATO E CRISI - La gratuità nella relazione con il prossimo continua a caratterizzare fortemente l’azione del volontariato e ne costituisce l’essenza. Grazie a questo principio il volontariato ha un ruolo di primo piano nel modo in cui nella nostra società si vive e si organizza la solidarietà: umana, sociale e culturale. Ciò è vero soprattutto oggi in presenza di una crisi economico-sociale di tipo strutturale e di lungo periodo e del ridimensionamento dell’azione pubblica.. Si sta da tempo riflettendo sull’esigenza e sull’urgenza di elaborare un nuovo modello di welfare basato su una effettiva, virtuosa e stretta collaborazione tra pubblico e privato allargata anche a soggetti che finora non hanno fatto parte strictu sensu del sistema di protezione sociale post- bellico, anche se possono avere radici molto remote nella nostra storia. La funzione del Volontariato acquisisce in questo modo una centralità nuova, ingenerando tuttavia meccanismi che, se non governaZ e presidiaZ adeguatamente, rischiano di stemperare il valore e il signi[cato più profondo dell’esperienza volontaristica.


In un contesto di associazionismo già fortemente focalizzato sui seYori parasanitario e assistenziale, le organizzazioni di volontariato sono chiamate sempre più a svolgere servizi essenziali all’interno del sistema di assistenza pubblica, in virtù di strumenti contrattuali vincolanti che fanno acquisire agli operatori addetti la veste di incaricaZ di pubblico servizio. Ciò comporta la necessità per le associazioni di dotarsi di strutture organizzative complesse, in grado di assicurare il rispetto degli impegni contrattualmente assunti; una tale dinamica è portatrice di effetti indubbiamente positivi, ravvisabili nella progressiva professionalizzazione delle organizzazioni, che contribuisce ad una complessiva presa di coscienza dell’ente; bisogna però guardarsi dai rischi insiZ in un’eccessiva “aziendalizzazione”, che può portare alla perdita delle speci[cità e, in ulZma analisi, della legi]mazione stessa del volontariato. Il valore intrinseco del volontariato, infa], non può essere limitato allo svolgimento di un servizio socialmente uZle o (sempre più spesso) necessario a cosZ minori rispeYo a quelli di mercato; ciò significherebbe sminuire fin quasi ad azzerare il suo valore aggiunto, che deve invece riconoscersi nel creare, rafforzare e consolidare relazioni: fare volontariato non significa semplicemente spendersi in qualcosa di utile per gli altri, ma vuol dire molto di più; vuol dire arricchire noi stessi e la nostra comunità con la costruzione di rapporZ umani fondaZ sulla coesione sociale e sulla umana solidarietà. Vista in questi termini, la sfida del volontariato in un contesto di crisi generalizzata è quella di riuscire ad adempiere ai nuovi compiZ aYribuiZgli, senza perdere di vista la propria idenZtà. Per centrare questo obiettivo è necessario un invesZmento conZnuo e consapevole sul piano culturale, che miri a ria\ermare con forza la centralità del rapporto umano e dello scambio di reciprocità nell’esperienza volontarisZca; occorre che le organizzazioni di volontariato maturino una sempre più chiara consapevolezza dei valori fondanti su cui è costruita la propria mission, in modo tale da poterne dare adeguata comunicazione sia all’interno che all’esterno. Solo così potrà essere mantenuta la ricchezza generata dai rapporti umani intrattenuti e consolidati con l’esperienza volontarisZca (ricchezza di cui vanno a bene[ciare i volontari, i desZnatari dei servizi e la comunità nel suo complesso) e potrà essere aYraYo nuovo capitale umano da invesZre nelle organizzazioni. La centralità dell’elemento umano e dello scambio di reciprocità devono in[ne essere riconosciute anche alla base delle dinamiche di rete, ormai sempre più di\usamente auspicate da più parti (non ultimi i principali finanziatori istituzionali pubblici o privati). Lavorare in rete con altre associazioni, infatti, non ha soltanto o sopraYuYo la [nalità di migliorare od e^cientare i servizi resi, ma o\re in primo luogo e con tuYa evidenza l’opportunità di accrescere esponenzialmente la qualità e la quanZtà dei rapporti umani intrattenuti. VOLONTARIATO E VULNERABILITÀ SOCIALE - Il volontariato si trova oggi più che mai in prima linea nel tentaZvo di dare risposte non solo ai sogge] già in stato di povertà ma anche a coloro che, a causa della crisi, sono passaZ da una situazione di relaZvo ben-essere e di programmabilità dell’esistenza a una di vulnerabilità. Per questi ultimi, in assenza di adeguate misure di contrasto, il rischio di impoverimento è oggi particolarmente elevato e il passaggio dalla condizione di vulnerabili a quella di vulneraZ avviene in tempi molto più rapidi rispetto al passato. I volontari si trovano quindi a dover fronteggiare scenari inusuali e complessi dove la perdita del lavoro determina non solo l’erosione del potere di acquisto ma produce spesso danni collaterali altreYanto dirompenZ: morosità nel pagamento dei canoni di affitto, delle rate di mutuo e di utenze, separazioni familiari, scelte penalizzanti per l’educazione dei figli, cambiamento di stili di vita, disturbi psichici, rischio di espulsione per gli stranieri che perdono il lavoro. Il rischio di essere chiamaZ a svolgere un ruolo di mera supplenza e non di sussidiarietà accomuna sia le fondazioni di origine bancaria sia il settore del non profit nelle sue due principali espressioni: cooperazione sociale e volontariato. Le prime sono sempre più spesso chiamate a integrare con le loro disponibilità i bilanci delle amministrazioni pubbliche alle prese con pa] di stabilità e spending review e a finanziare pezzi di welfare in sofferenza se non a rischio di chiusura. Al secondo si richiede di erogare servizi e prestazioni secondo logiche e standard di^cilmente compaZbili con la crisi in aYo, per di più aggravate dal ritardo “patologico” nel pagamento della prestazioni stesse.


A tuYo ciò si può cercare di ovviare aYraverso azioni di sistema che porZno alla realizzazione di un welfare di comunità meno garanZsta nell’erogazione delle prestazioni ma capace di costruire opportunità e di promuovere la responsabilizzazione e l’autorganizzazione delle persone. E’ il tema del welfare comunitario (o secondo welfare) che si integra al primo nella costruzione di modelli adeguati alle situazioni territoriali specifiche e capaci di mobilitare tuYe le risorse. Ciò presuppone una forte condivisione di obiettivi, metodi e strumenti e un coinvolgimento/protagonismo del privato sociale nella gestione e nella programmazione delle politiche sociali anche attraverso forme di co-progettazione e attivazione di reti. E’ probabilmente necessario che i cittadini prendano aYo che esiste un nuovo (o anZco?) dovere di solidarietà attiva che deve affiancare le forme di welfare state – che pure non possono mancare per evidenti questioni di perequazione e giustizia. Si ravvisa l’esigenza di una promozione culturale da parte di tuYe le componenZ della società civile, ed è molto probabile che si debbano escogitare strategie educative e partecipative di nuovo tipo, ancora largamente da immaginare. Anche il rapporto tra volontario e persona a rischio di esclusione sociale può evolvere verso un modello meno assistenzialisZco e sempre più orientato alla valorizzazione delle potenzialità della persona stessa, costruendo insieme un percorso monitorato che tenda al superamento della situazione o della di^coltà conZngente (sZpula di un paYo personalizzato). Questo potrebbe rendere più agevole l’introduzione di ulteriori elemenZ di novità nel rapporto interpersonale come il tema della “restituzione” cioè la consapevolezza che l’aiuto e il bene[cio conseguiZ in una fase problemaZca della propria vita può tradursi in un impegno a resZtuire parte di quello che si è ricevuto: non necessariamente denaro ma tempo e professionalità che si meYono a disposizione di altri. Inoltre l’a]vità del volontario non può prescindere dalla capacità di attivare reti e di agganciare le persone alle reZ sociali – cioè luoghi, spesso a base territoriale, della relazione e della reciprocità. Solo aYraverso la conoscenza e l’uZlizzo delle opportunità presenZ sul territorio il volontario può cercare di rispondere a situazioni di povertà e di fragilità multiproblematiche e allo stesso tempo evitare la dispersione delle scarse risorse esistenti, la sovrapposizione o la totale assenza degli interventi. LA CULTURA DELLA POVERTA’ - Pur nella consapevolezza delle profonde contraddizioni legate al tema “povertà” (come conciliare sviluppo, occupazione, invesZmenZ e consumi con sobrietà, sempli[cazione, rinuncia, spiritualità? ) appare quanto mai opportuno ed attuale interrogarsi oggi su come, in quali forme, con quali prospe]ve culturali, eZche e praZche il Volontariato può e deve misurarsi con il tema della povertà. In primo luogo segnalando l’opportunità per il Volontariato di promuovere e alimentare, con una autorevolezza che oggi i ciYadini gli riconoscono più che ad altri, un rinnovato dibattito culturale di profilo etico e valoriale. Da un altro punto di vista richiamando la necessità per il Volontariato di rimanere coerente nel tempo alle prassi operaZve più radicate nella sua anZca tradizione: il volontariato deve vivere ed agire in un clima di sobrietà e di semplicità. Nell’a]vità di volontariato è importante porre aYenzione ad intervenZ che possano aYenuare le forme più gravi di disagio economico e sociale, mettendole in equilibrato rapporto rispetto ad iniziaZve a caraYere ludico, consolatorio. Così come altreYanta aYenzione va data alla leYura del territorio e della realtà, con la capacità di animazione locale anche in funzione del coinvolgimento di nuove risorse volontarie. Restando ferma la libertà di ogni associazione e di ogni persona di scegliere il proprio ambito di intervento, spetta alle reti di associazioni , ai Centri Servizi, agli enti finanziatori pubblici e privati sostenere, anche sul piano economico, i progetti che si impegnano in queste direzioni.


UN’AGENDA COMUNE DI IMPEGNO - Il XXII Congresso Nazionale dell’Acri, tenutosi nello scorso mese di giugno a Palermo, ha solennemente ribadito la strategia delle Fondazioni, già richiamata in premessa, volta a stabilire con il mondo del Volontariato un rapporto di primo piano. Attingendo dalla mozione finale congressuale di Palermo, approvata all’unanimità, è possibile qui delineare alcune concrete prospettive di lavoro, per le quali l’Acri e le Fondazioni associate si sono impegnate, che sottendono la ricerca di una piena sintonia e di una forte cooperazione con le realtà del Volontariato italiano, nei diversi ambiti organizzativi in cui esse operano: consolidamento della strategia di alleanza legata agli accordi nazionali del 2005 e del 2010, basato sull’attuazione delle intese in essere, pur se rimodulate in funzione dell’attuale scenario di crisi, e sulla prosecuzione del sostegno alla Fondazione con il Sud; avvio di una riflessione per una revisione profonda della disciplina [scale del privato- sociale, tesa ad assicurare un pieno riconoscimento del valore sociale delle [nalità di interesse generale perseguite; sperimentazione di percorsi innovativi di intervento, basati sulla promozione e valorizzazione di forme organizzative di tipo orizzontale, quali espressione di un nuovo modello di welfare comunitario. a cura della Commissione “Volontariato, CSV e Servizi alla Persona” dell’Acri


6 ottobre 2012

Scurria si appella ai giornalisti presenti all’Aquila: “Raccontare il bene è un fatto educativo. Pensate al volontariato” L’AQUILA. “Il volontariato permette di acquisire competenze e conoscenze che dovrebbero servire alla ricerca di un posto di lavoro o a integrarsi in un particolare percorso formativo” dichiara l’eurodeputato Pdl Marco Scurria intervenendo alla VI conferenza nazionale del volontariato in corso all’Aquila. Scurria ha passato in rassegna il corpo di aiuto umanitario in ambito europeo, le risorse per il volontariato transfrontaliero, il tema del passaporto in relazione alle competenze per riconoscere ufficialmente le capacità acquisite come volontari, della possibilità di concedere più fondi alla cultura e all’educazione. “E proprio per la poca rilevanza che purtroppo è stata riservata al terzo settore negli ultimi anni, ritengo doveroso partecipare ad incontri come questo. Porre il volontariato al centro del dibattito pubblico, attraverso il continuo confronto con le associazioni di categoria permette di restituire dignità ad un settore troppo spesso bistrattato e che, al contrario, potrebbe acquisire un ruolo centrale nel contrastare la difficile crisi economica e culturale che stiamo vivendo” prosegue l’europarlamentare. “Fortunatamente con l’approvazione in Parlamento europeo, lo scorso giugno, della mia risoluzione in merito al Passaporto delle Competenze, un prima passo in questa direzione è stato fatto – prosegue Scurria – poiché siamo riusciti a creare in Europa un vero e proprio strumento ufficiale in grado di facilitare il riconoscimento formale delle esperienze professionali in tutta l’Ue. E’ necessario un maggior riconoscimento pubblico del volontariato come esperienza utile per i giovani al fine di acquisire competenze da spendere nella formazione e nel mondo del lavoro. Non dimentichiamo – conclude – che il volontariato è da sempre un elemento chiave per migliorare la coesione sociale, un creatore importante di capitale umano e sociale, e una via per promuovere integrazione e occupazione”. Infine il parlamentare europeo si rivolge alla stampa: “ci piacerebbe che questo mondo venisse raccontato tutti i giorni, non solo in occasione di catastrofi o emergenze. Raccontare il bene è un fatto educativo. E rivolgo anche un appello affinché in poco tempo sia possibile un rinnovo della classe dirigente”.


6 ottobre 2012

Napolitano: “Volontariato, storica risorsa del Paese. Contribuirà alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa” L’AQUILA. “Nell’arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del mondo del volontariato italiano, nelle sue molteplici espressioni associative e nei suoi diversi campi di azione”. Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio di auguri inviato, in occasione della VI Conferenza nazionale del Volontariato, ospitata nella città de L’Aquila, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, e a tutti i partecipanti. “Ho potuto ascoltare e seguire – ha continuato il Capo dello Stato – le storie di tante persone che, lontane da qualsiasi clamore, dedicano una parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono in situazioni di difficoltà materiali o sociali. Innumerevoli sono le occasioni in cui, di fronte a devastanti calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese, si è rinnovata la mobilitazione dei volontari che con generosa determinazione e straordinario coraggio sono accorsi immediatamente a prestare il loro aiuto”. “Sono certo – ha concluso il Presidente Napolitano – che nell’attuale congiuntura, che ha acuito situazioni di forte disagio economico e sociale ed alimentato una diffusa incertezza fra le categorie più deboli, questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa”.


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012

- Newsletter -


5 ottobre 2012

Oggi nel notiziario (05/10/2012):

VOLONTARIATO Spontaneo e lontano dalle istituzioni: i volti del nuovo volontariato Si muove accanto al volontariato tradizionale. Agisce spesso su bisogni per i quali nessuno aveva ancora trovato risposte. Non ha o non vuole rappresentanze di "primo livello". E naturalmente è difficile da censire. Eppure esiste in Italia un grande filone di volontariato nuovo, spontaneo, fatto di uomini e donne, italiani e stranieri, giovani e anziani, che si mettono a disposizione degli altri. In occasione della Conferenza nazionale sul volontariato che si apre oggi a L’Aquila, Redattore Sociale ha scelto sette di queste esperienze. VAI ALLA NOTIZIA - Ad Asti è nato il sito delle mamme dei bambini down che si scambiano on line ''consigli di vita'' per rendere autonomi i loro figli. VAI ALLA NOTIZIA - A Firenze una volontaria ha creato il servizio taxi per i bambini ricoverati all’ospedale Meyer. VAI ALLA NOTIZIA LEGGI LO SPECIALE (8 lanci)

VOLONTARIATO Fornero apre la Conferenza. ''Nella crisi c'è più bisogno di volontariato'' A L'Aquila il ministro ringrazia i volontari, ma ribadisce la scarsezza di risorse: ''Pur nella ristrettezza dei mezzi, il governo è vicino a voi per il vostro lavoro''. E sull'Agenzia del Terzo Settore: "E' stata una chiusura obbligata". Annunciato lo stanziamento di 235 milioni per incentivare l'occupazione di donne e giovani. VAI ALLA NOTIZIA - 5 per mille, sbloccati 174 milioni per le associazioni. L'agenzia delle Entrate erogherà a titolo gratuito il 5 per mille alle associazioni: un risultato raggiunto nel Cdm di ieri sera. Erogazioni a partire dalla prossima settimana.VAI ALLA NOTIZIA


Rassegna stampa evento in corso VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5-6-7 ottobre 2012

- Newsletter CSV -


5 ottobre 2012

Mattoni Nuovi n. 72

L'Aquila, il ministro Fornero apre la Conferenza Nazionale del Volontariato Fino a domenica 7 ottobre, incontri e gruppi di lavoro. Attesi 700 volontari da tutta Italia. Per saperne di pi첫 clicca qui.


5 ottobre 2012

Volontariato Marche News - 5 ottobre 2012

VI CONFERENZA DEL VOLONTARIATO: I RISULTATI DEL PERCORSO DI AVVICINAMENTO Pubblichiamo la sintesi di quanto emerso dal "Percorso di ascolto di proposte e spunti" realizzato dal Csv Marche in vista della VI Conferenza Nazionale del Volontariato in corso a L'Aquila


Rassegna stampa post evento - Comunicato stampa 7/10/2012 -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012


7 ottobre 2012

VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO L’AQUILA, 5 - 6 - 7 OTTOBRE 2012 COMUNICATO STAMPA DI CHIUSURA Si è conclusa oggi a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace. Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato quanto segue: “Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato. Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione.” L’Aquila, 7 ottobre 2012


Rassegna stampa post evento - Comunicato stampa 7/10/2012 -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Agenzie -


8 ottobre 2012

Volontariato: Forum Terzo settore, da Conferenza invito a fare rete 08 Ottobre 2012 - 16:58 (ASCA) - Roma, 8 ott - Si e' conclusa a l'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato: tre giorni per ripensare il volontariato, il suo ruolo nella crisi, come reagisce ad essa e quale contributo e risposte puo' dare al Paese per uscirne. A chiusura della Conferenza, e' stato presentato un ''Documento Finale', carta di intenti, impegni e richieste, frutto di un lavoro comune tra le reti di volontariato e di un percorso cominciato nei mesi scorsi e arrivati oggi a sintesi. Molti i temi toccati, a partire dall'impegno ad ''esserci', nelle situazioni eccezionali come nell'ordinaria vita del Paese, alla volonta' di porsi come protagonisti e motori di cambiamento per attivare percorsi di coesione sociale, dalla condivisione di percorsi che possano portare alla formazione di cittadinanza competente e attiva, alla responsabilita' a costruire reti, che valorizzino l'apporto di tutti, per condividere processi e scelte, a livello locale e globale. Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore e in rappresentanza del Coordinamento del Forum, ha sollevato l'importanza del tema della rappresentanza dei diversi soggetti attraverso i quali il volontariato svolge la propria azione. ''Perche' il volontariato sia protagonista nel cambiamento, dovra' costruire forme unitarie di rappresentanza. Dobbiamo aumentare la capacita' di stare insieme, valorizzando le diversita' ed evitando di sintetizzare tagliando i picchi profetici ed esemplari. Il Forum del Terzo Settore e' pronto a condividere gli obiettivi contenuti nel Documento. Infatti molte questioni sono gia' nell'agenda dei lavori del Forum, a partire dal tema del lavoro, alla comunicazione, alla situazione degli Osservatori.'' rus


Rassegna stampa post evento - Comunicato stampa 7/10/2012 -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Stampa -


8 ottobre 2012


novembre 2012



Rassegna stampa post evento - Comunicato stampa 7/10/2012 -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Radio -


8 ottobre 2012

Intervista ad Emma Cavallaro andata in onda durante la puntata del 8 ottobre del Giornale Radio Sociale

Solidarietà a km zero Solidarietà a km zero. Meno spese militari, più welfare e una legge contro la corruzione che liberi risorse. Queste alcune richieste del mondo non profit lanciate ieri a L’Aquila dove si è conclusa la sesta conferenza nazionale del volontariato. Emma Cavallaro, presidente Convol...


9 ottobre 2012

Intervista a Primo Di Blasio andata in onda durante la puntata del 9 ottobre del Giornale Radio Sociale

Ricomincio da tre Primo Di Blasio, responsabile settore estero della Focsiv, lancia alcune proposte emerse dalla sesta conferenza nazionale sul volontariato “la prima è la richiesta di rimettere la persona umana al centro di ogni scelta economica, politica e sociale. La seconda ancora forse più importante è di riconoscere il volontariato come soggetto politico in grado di partecipare alla governance dei nostri territori. La terza è una preoccupazione: sembra che chi governa ad ogni livello locale, nazionale ma anche internazionale, non sia capace di tirarci fuori dalla crisi”. Ascolta l’intervista


10 ottobre 2012

Intervista a Stefano Tabò andata in onda durante la puntata del 10 ottobre del Giornale Radio Sociale

Una via d’uscita Il volontariato come risorsa per scacciare la crisi. Anche questo aspetto è emerso nella conferenza nazionale della scorsa settimana a L’Aquila. Il giudizio di Stefano Tabò, presidente di CSVnet “il volontariato deve essere riconosciuto prima di tutto per aiutare a comprendere le ragione della crisi. Il volontariato aiuta a porsi le domande giuste vero la crisi di un modello di società e di civiltà che probabilmente ha ribaltato dei valori ed è la cittadinanza attiva, di cui il volontariato è espressione, una componente basilare dello sviluppo anche economico, ma non volontariato come ruota di scorta”. Ascolta l’intervista


10 ottobre 2012

Intervista a Stefano Tabò andata in onda durante il Giornale Radio del 10 ottobre 2012


ottobre 2012

Intervista a Maria Cecilia Guerra andata in onda durante uno speciale del Giornale Radio Sociale Conferenza nazionale del volontariato Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla Conferenza nazionale del volontariato che si tiene a L'Aquila dal 5 al 7 ottobre


Rassegna stampa post evento - Comunicato stampa 7/10/2012 -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Web -


7 ottobre 2012

Volontariato: pi첫 spazio e attenzione, da associazioni 'Lettera al Paese' Roma, 7 ott. (Adnkronos) - "Essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull'attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione". Parte da qui il documento che la VI Conferenza nazionale del volontariato, che ha chiuso oggi i battenti a L'Aquila, rivolge alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Una 'Lettera al Paese' in cui il mondo del volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: "dall'inserimento di programmi specifici nella scuola all'applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall'approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all'istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l'importanza strategica di una comunicazione sociale pi첫 articolata ed efficace", si legge nel documento.


7 ottobre 2012

All’Aquila i volontari scrivono una lettera al Paese. Guerra: “stabilizzare 5 per mille e riprendere la responsabilità verso i cittadini” L’AQUILA. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. Si è così conclusa a L’Aquila la VI conferenza nazionale del volontariato. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “lettera al paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un registro delle reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace. Il sottosegretario al ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato: “Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi – in particolare quello delle politiche sociali – bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato. Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione”.


7 ottobre 2012

VI Conferenza Nazionale del Volontariato. "Volontariato, solidarietà a km zero" L’AQUILA, 5 - 6 - 7 OTTOBRE 2012 COMUNICATO STAMPA DI CHIUSURA Si è conclusa oggi a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace. Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato quanto segue: “Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato. Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione.”


8 ottobre 2012

DIRITTI DEI CITTADINI - DALLA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO A L'AQUILA L'INVITO A FARE RETE PER "ESSERCI" (2012-10-08) Si è conclusa a l’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato: tre giorni per ri-pensare, in questo difficile momento, il volontariato, il suo ruolo nella crisi, come reagisce ad essa e quale contributo e risposte può dare al Paese per uscirne. A chiusura della Conferenza, è stato presentato un ‘Documento Finale’, carta di intenti, impegni e richieste, frutto di un lavoro comune tra le reti di volontariato e di un percorso cominciato nei mesi scorsi e arrivati oggi a sintesi. Molti i temi toccati, a partire dall’impegno ad ‘esserci’, nelle situazioni eccezionali come nell’ordinaria vita del Paese, alla volontà di porsi come protagonisti e motori di cambiamento per attivare percorsi di coesione sociale, dalla condivisione di percorsi che possano portare alla formazione di cittadinanza competente e attiva, alla responsabilità a costruire reti, che valorizzino l’apporto di tutti, per condividere processi e scelte, a livello locale e globale. Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore e in rappresentanza del Coordinamento del Forum, ha sollevato l’importanza del tema della rappresentanza dei diversi soggetti attraverso i quali il volontariato svolge la propria azione. “Perché il volontariato sia protagonista nel cambiamento, dovrà costruire forme unitarie di rappresentanza. Dobbiamo aumentare la capacità di stare insieme, valorizzando le diversità ed evitando di sintetizzare tagliando i picchi profetici ed esemplari. Il Forum del Terzo Settore è pronto a condividere gli obiettivi contenuti nel Documento. Infatti molte questioni sono già nell’agenda dei lavori del Forum, a partire dal tema del lavoro, alla comunicazione, alla situazione degli Osservatori.” Il volontariato ha ribadito di essere consapevole di rappresentare una grande risorsa per il Paese in termini di valori e d’identità, di esperienza, relazionalità, di occupazione e di servizi, che deve essere valorizzata e riconosciuta all’interno del sistema di welfare. Per questo chiede alle Istituzioni di rispettare la sua autonoma capacità di proposta e di azione e di non essere relegato a surroga dello Stato, né tantomeno un fornitore di servizi a basso costo. Il volontariato riunito a l’Aquila ha toccato infine il tema della comunicazione, con un impegno da parte di tutto il terzo settore a realizzare una comunicazione buona e strategica, che punti sulla semplicità e sulla chiarezza dei contenuti. “L’augurio e la richiesta al Governo e ai media - ha proseguito Casini - è che la prossima Conferenza possa essere seguita maggiormente nel Paese grazie ad un percorso di cambiamento dell’informazione che richiede un impegno anche da parte del servizio pubblico radiotelevisivo a promuovere il volontariato in maniera più articolata e rispondente alla realtà. La comunicazione che viene dal nostro mondo deve accettare e valorizzare le diverse professionalità, con la consapevolezza che nessuno è in grado di approfittare di tutte le opportunità del momento, ma che è necessario assumerci la responsabilità di rimanere al passo con i tempi.” Auspichiamo inoltre - ha concluso Casini - che la prossima conferenza sia organizzata da un Osservatorio diverso, non di nomina ministeriale, ma scelto dal volontariato.” (08/10/2012-ITL/ITNET)


8 ottobre 2012

All’Aquila i volontari scrivono una lettera al Paese Guerra: “stabilizzare 5 per mille e riprendere la responsabilità verso i cittadini” Volontariatoggi - Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. Si è così conclusa a L’Aquila la VI conferenza nazionale del volontariato. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “lettera al paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un registro delle reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace. Il sottosegretario al ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato: “Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi – in particolare quello delle politiche sociali – bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato. Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione”.


8 ottobre 2012

VI Conferenza nazionale del Volontariato: il documento finale La VI Conferenza Nazionale del Volontariato a L'Aquila: sono stati tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace. Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato quanto segue: “Ho apprezzato il documento presentato qui dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato. Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione.” Tutti i documenti cliccando qui


8 ottobre 2012

Il punto su L'Aquila Domenica 7 ottobre si sono chiusi i lavori della VI Conferenza nazionale del volontariato. Un appuntamento tanto atteso dal popolo del “fare per il bene comune” che si è incontrato in un luogo simbolo dell’impegno e della rinascita, L’Aquila. Sono stati tre giorni intensi di confronto e di dibattito sul ruolo che oggi il volontariato riveste nella società, in un periodo di passaggio in cui bisogna imparare ad “abitare la crisi”, come qualcuno ha sottolineato, che non implica un atteggiamento di passività rispetto ad una situazione di disagio, ma di accettazione del cambiamento e di assunzione di nuovi modelli di convivenza. Si è dibattuto, anche, sui rapporti sempre più collaborativi e paritari che il volontariato deve assumere con tutte le forze sociali, dalla pubblica amministrazione al mondo profit, a livello nazionale ed europeo affinché possa esserci una crescita reale dei territori all’interno di un progetto unitario di sviluppo. I volontari, divisi in otto gruppi tematici – fare sistema, il lavoro, i rapporti con le istituzioni, la comunicazione, la legalità, i rapporti intergenerazionali, la responsabilità sociale, l’Europa – hanno lavorato per elaborare proposte innovative utili alla crescita del volontariato e, insieme, dell’intera comunità. Le riflessioni che sono scaturite da questi incontri hanno dato vita ad un documento finale, la “Lettera al Paese”, in cui accanto alla conferma dell’impegno a favore dei più deboli e per la costruzione di un “futuro più sostenibile e giusto”, il volontariato sintetizza gli impegni che si assume e le richieste che avanza a tutte le forze decisionali della nazione. Il volontariato chiede, innanzitutto, di essere riconosciuto come “soggetto in grado di contribuire alla governance” delle comunità e dei territori in quanto “moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche”. Partendo da ciò, individua alcune linee di azioni su cui intervenire: dall’applicazione dei livelli essenziali delle prestazioni socio sanitarie all’inserimento nelle scuole di programmi specifici sull’impegno civile, dalla legge contro la corruzione al riutilizzo dei beni confiscati a favore delle associazioni, dalla stabilizzazione del cinque per mille alla destinazione delle risorse umane del servizio civile solo alle onlus, dalla formazione del personale pubblico sul mondo del volontariato all’istituzione di un Registro delle reti nazionali del volontariato, dalla valorizzazione del volontariato internazionale alla gestione di un sistema della comunicazione nazionale più attenta ai temi sociali. Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, sempre presente ai tavoli di lavoro in questi tre giorni, intervenendo a conclusione della Conferenza ha dichiarato di avere apprezzato il documento presentato “in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato” Riguardo al 5 per mille, il sottosegretario conferma che “la sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione”.


Rassegna stampa post evento - Comunicato stampa 7/10/2012 -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Newsletter -


8 ottobre 2012

Newsletter dell'8 ottobre 2012

ALL'AQUILA I LAVORI DELLA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO Con la lettura del messaggio del presidente Giorgio Napolitano, il Ministro Elsa Fornero ha dato il via ai lavori. Strigliata al Non profit dall'Istat per la lenta risposta al censimento


10 ottobre 2012

AGENZIA D'INFORMAZIONE AUSER 34 2012

CONCLUSA LA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO Si è conclusa a L’Aquila domenica 7 ottobre, la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, si sono confrontati su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace. La documentazione si può scaricare dal sito www.lavoro.gov.it ed anche dal sito dell’Auser.


15 ottobre 2012

Newsletter del 15 ottobre 2012

ALLA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO ISFOL FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE Presentati vari documenti tra cui il rapporto "Il lavoro non retribuito e volontario". Secondo le stime il 38,1% dei volontari è pensionato, 43% nel nord-ovest e 43,6% nel nord-est del Paese.


8 novembre 2012

Newsletter 8 novembre 2012

L’AQUILA VI CONFERENZA DEL VOLONTARIATO "Lo sviluppo del territorio. Fare sistema per moltiplicare le risorse". E' questo il tema che ha accompagnato i lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato, che si è svolto a l' Aquila dal 5 al 7 ottobre. Un appuntamento che non ha avuto una particolare attenzione da parte dei media italiani, ma che ha coinvolto circa 800 persone tra tecnici, esperti e rappresentanti delle organizzazioni di volontariato. Gli oltre 100 incontri ...


settembre/dicembre 2012

Impegni e richieste dalla VI Conferenza Nazionale del Volontariato La conferenza nazionale del Volontariato, L’Aquila 5-7 ottobre 2012, si è conclusa con buon livello di partecipazione (anche del MoVI) con un importante documento http://www.convol.it/sites/default/files/dox_noti zie/documentofinale_viconfnazvol.pdf e analoga lettera aperta al Paese. Documenti dalla cui lettura si possono trarre orientamenti e speranze, chiarimenti e prospettive. Intanto i volontari prendono ben 12 “impegni” importanti e seri, cui faranno fronte con lo zelo di sempre rafforzato dalla consapevolezza delle difficoltà del momento. Si impegnano (a continuare) ad “esserci” con il consueto stile di gratuità, solidarietà e responsabilità su percorsi di coesione sociale nella ricerca del bene comune, a promuovere una cittadinanza attiva che vuol dire impegnarsi, ma anche controllare e denunciare, a valorizzare il lavoro di rete con le istituzioni e le parti sociali in atteggiamento propositivo, ma esigente, a difendere la legalità e stimolare la partecipazione. A questi impegni contrappongono ben 18 “richieste”. Quali e a chi? Al mondo del lavoro e alla scuola che promuovano il volontariato. Allo Stato che assicuri i livelli minimi di assistenza, recuperando un welfare degno di questo nome tagliando le spese militari e i privilegi, che legiferi sulla lotta alla corruzione, che aumenti i sostegni e diminuisca gli oneri al terzo settore, che si sburocratizzi facilitando il nostro lavoro. Ai media che aumentino l’attenzione e il rigore nell’occuparsi del volontariato. Ma questa certo è una sintesi troppo succinta: cliccate sul link!. Ognuno potrà valutare le priorità indicate e considerarle per il proprio ambito di azione. C’è solo da augurarsi che non succeda ciò che è sempre successo in Italia. Che sulle nostre promesse i nostri reggitori “ci contino” magari riconoscendoci complimenti e pacche sulle spalle (visto che i volontari e le famiglie comunque si arrangeranno). E che le nostre richieste non vengano prese solo come auspici, generando solo dichiarazioni e promesse (che non costano nulla e ... non influiscono sullo spread!). È importante che questo momento di confronto - peraltro promosso dal Ministero - venga invece preso sul serio. In quanto espressione di un metodo democratico, costruttivo e pacifico in grado di prevenire altri approcci suggeriti dalla disperazione...


Rassegna stampa post evento - Comunicato stampa 7/10/2012 -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Newsletter CSV -


9 ottobre 2012

Newsletter del 9 ottobre 2012 Si è conclusa la VI Conferenza Nazionale del Volontariato che si è tenuta all’Aquila dal 5 al 7 ottobre. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. Continua >>


9 ottobre 2012

Coordinamento Solidarietà Valle d'Aosta - mail n. 19 del 09 ottobre 2012

Dalla Conferenza Nazionale del Volontariato dell’Aquila arriva una lettera al paese Si è conclusa domenica 7 ottobre scorso a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Il CSV della Valle d’Aosta ha partecipato alla tre giorni con i consiglieri Claudio Latino e Davide Jaccod e con il coordinatore Fabio Molino. La conferenza si è svolta presso la Caserma della Guardia di Finanza di Coppito, sede del G8, a l’Aquila, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni, del mondo del volontariato e del terzo settore. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all'uscita dall'attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una "Lettera al Paese" rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche.


9 ottobre 2012

CSV: newsletter straordinaria

IL DOCUMENTO REDATTO DALLA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO Si è svolta a L'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, confronto e dibattito per riflettere sul ruolo del volontariato, sul suo fattivo contributo all'uscita dall'attuale crisi e a un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in 8 gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita a un animato dibattito e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno redatto un "Documento Finale", poi sintetizzato in una "Lettera al Paese" rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. La "Lettera al Paese" è leggibile al link: http://www.csvpadova.org/images/stories/csv/eventi/allegati/ iniziative nazionali/2012letteraalpaese.pdf Il "Documento finale" della Conferenza è al link: http:// www.csvpadova.org/images/stories/csv/eventi/allegati/iniziative nazional uogo: Italia - contatti: info@csvpadova.org - www.csvpadova.org/Iniziative-a-livello-nazionale/2012-conclusione-conferenzanazionale.html


10 ottobre 2012

Mattoni Nuovi n. 73

Il volontariato: ecco i nostri impegni e le nostre richieste Al termine della Conferenza Nazionale che si è svolta a L'Aquila è stata redatta una Lettera al Paese. La risposta del sottosegretario Guerra. Per saperne di piÚ clicca qui.


10 ottobre 2012

NEWSLETTER N.402 - 10 ottobre 2012

VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO L'Aquila, 5 - 6 -7 Ottobre 2012: ecco il comunicato stampa di chiusura della Conferenza [Leggi]


10 ottobre 2012

[informazionicisvol n°70]

A L'Aquila si è conclusa della VI Conferenza Nazionale del Volontariato Si è conclusa a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. Leggi tutto ...


10 ottobre 2012

Newsletter n° 35/12

VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO: GLI ESITI DEL CONFRONTO Domenica 7 ottobre si è conclusa a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato: una tre-giorni di condivisione, confronto e dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dalla crisi, concorrendo ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari partecipanti, riuniti in otto gruppi tematici, hanno ribadito il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, e hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dal bisogno di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato. Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che ha seguito la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato che: “…mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato.” In allegato la “Lettera al Paese” stesa dai volontari partecipanti alla Conferenza.


11 ottobre 2012

Volontariato Marche News - 11 ottobre 2012

CONCLUSA LA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO Si è conclusa a L'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale,...


11 ottobre 2012

Newsletter dell'11 Ottobre '12

Il CSV Catanzaro alla VI Conferenza Nazionale Una nutrita delegazione del Centro Servizi per il Volontariato di Catanzaro ha partecipato ai lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato, tenutasi a L'Aquila dal 5 al 7 ottobre. Nel contesto di una città che non riesce a nascondere le proprie ferite, a tre anni e mezzo dal terribile terremoto che l'ha privata del suo centro storico, il gruppo, (composto da Piero Caroleo, Luigi Cuomo, Antonietta Cutruzzolà , Maria Molinaro, Maria Cucè, Stefano Morena e Benedetta Garofalo) ha ascoltato gli illustri relatori che si sono avvicendati all'auditorium della caserma della Guardia di Finanza Leggi tutto...


11 ottobre 2012

Newsletter dell'11 Ottobre '12

Volontariato: Caroleo (CSV), non siamo il braccio compassionevole che copre i vuoti del Welfare Una nuova legge regionale ( 26 luglio 2012, n. 33) sul Volontariato, presentata nei giorni scorsi alla stampa. Abbiamo chiesto un parere sulla normativa a Pietro Caroleo, vicepresidente vicario CSV ( Centro Servizi al Volontariato) di Catanzaro, che raggruppa oltre cento associazioni. Tutto questo mentre si è appena conclusa la Conferenza Nazionale di Settore, svoltasi a L'Aquila. Leggi tutto...


11 ottobre 2012

NEWSLETTER N. 38/12 DEL 11 OTTOBRE 2012

ESITI DELLA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO L'Aquila dal 05 al 07 ottobre 2012


12 ottobre 2012

NUMERO 311 DEL 12/10/2012

VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO L’AQUILA, 5 - 6 - 7 OTTOBRE 2012 Si è conclusa lo scorso 7 ottobre la VI Conferenza Nazionale del Volontariato a L’Aquila. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace. Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato quanto segue: “Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo, è giusto che lo Stato faccia altrettanto e in particolare rispetto al fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato. Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione.”


12 ottobre 2012

CSV - Vicenza - Newsletter 149 - nr. 39 - anno 2012

CONCLUSIONE VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO Il volontariato dice la sua con un percorso di riflessione che ha attraversato tutto il Paese. Protagonista L'Aquila: punto di partenza e di arrivo di questa maratona della solidarietà. Si è svolta all'Aquila dal 5 al 7 ottobre 2012 la VI Conferenza Nazionale del Volontariato, organizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale per il Terzo Settore e le Formazioni sociali - in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale per il Volontariato, in partenariato con la Provincia dell'Aquila e il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato - CSVnet e con il patrocinio del Comune dell'Aquila. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa rappresentare una valida risposta per uscire dalla crisi che coinvolge il nostro Paese, dando il proprio responsabile contributo per un radicale e costruttivo cambiamento. Attraverso questo appuntamento il volontariato vuole far emergere una nitida analisi della crisi, fatta da chi ogni giorno si confronta con i suoi effetti, e soprattutto che si mettano a fuoco le proposte per uscire da questa crisi, che non è solo economica, ma anche culturale. Il volontariato ha molte cose da dire in questo campo perché è presente in tutto il territorio del Paese e vi è profondamente radicato. Ha la capacità non solo di "abitare" l'ordinarietà della vita delle persone, ma anche di essere presente e attivo nello straordinario: nelle situazioni difficili, nei luoghi della precarietà, dove i diritti sono negati, dove i beni comuni sono in pericolo, ovunque ci sia una risorsa da valorizzare.


12 ottobre 2012

CSV - Vicenza - Newsletter 149 - nr. 39 - anno 2012

CONCLUSIONE VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO Si è conclusa a L'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all'uscita dall'attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. Come anticipato anche il CSV di Vicenza ha partecipato con una delegazione a questo importante evento, consegnando un documento redatto con le vostre proposte e riflessioni raccolte prima e durante la nostra manifestazione annuale "Azioni Solidali Vicentine" lo scorso 29 settembre.


12 ottobre 2012

CSV Salento Newsletter n. 296-12 ottobre 2012

Il volontariato scrive al Paese A conclusione della VI Conferenza nazionale del Volontariato tenuta a L'Aquila (5-7 ottobre), i volontari approvano all'unanimitĂ una lettera al Paese individuando i temi prioritari sui quali agire.


12 ottobre 2012

"Notizie Ce.Se.Vo.Ca." N. 38

12. CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO: LETTERA AL PAESE Si è conclusa lo scorso 7 ottobre a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato, tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito...=> vai al sito


15 ottobre 2012

Corrispondenze 260 - 15 Ottobre 2012

IL PUNTO SULLA CONFERENZA NAZIONALE DE L'AQUILA Domenica 7 ottobre si sono chiusi i lavori della VI Conferenza nazionale del volontariato. Un appuntamento tanto atteso dal popolo del “fare per il bene comune” che si è incontrato in un luogo simbolo dell’impegno e della rinascita, L’Aquila. Sono stati tre giorni intensi di confronto e di dibattito sul ruolo che oggi il volontariato riveste nella società, in un periodo di passaggio in cui bisogna imparare ad “abitare la crisi”, come qualcuno ha sottolineato, che non implica un atteggiamento di passività rispetto ad una situazione di disagio, ma di accettazione del cambiamento e di assunzione di nuovi modelli di convivenza...


16 ottobre 2012

Newsletter del 16 ottobre 2012

Conclusa la VI Conferenza Nazionale del Volontariato - L'Aquila dal 5 al 7 ottobre 2012 Si è conclusa a L'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all'uscita dall'attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo. I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città , hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei piÚ deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una "Lettera al Paese" rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche ... Leggi tutto


16 ottobre 2012

Newsletter n. 243 Si è conclusa a L'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato - comunicato stampa e documento "Lettera al Paese" links: Sito CSVnet - Sito Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali scarica gli allegati: Comunicato Stampa - Lettera al paese


17 ottobre 2012

n°14 - 17 ottobre 2012 - Newsletter CESV-SPES Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio

A L'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato Come è andata


17 ottobre 2012

VOCE Casa del Volontariato [newsleSer 3]

VI Conferenza Nazionale del Volontariato Domenica 7 ottobre si è conclusa a L'Aquila la VI conferenza Nazionale del Volontariato continua..


22 ottobre 2012

Corrispondenze 261 - 22 Ottobre 2012

IL PUNTO SULLA CONFERENZA NAZIONALE DE L'AQUILA Domenica 7 ottobre si sono chiusi i lavori della VI Conferenza nazionale del volontariato. Un appuntamento tanto atteso dal popolo del “fare per il bene comune” che si è incontrato in un luogo simbolo dell’impegno e della rinascita, L’Aquila. Sono stati tre giorni intensi di confronto e di dibattito sul ruolo che oggi il volontariato riveste nella società, in un periodo di passaggio in cui bisogna imparare ad “abitare la crisi”, come qualcuno ha sottolineato, che non implica un atteggiamento di passività rispetto ad una situazione di disagio, ma di accettazione del cambiamento e di assunzione di nuovi modelli di convivenza...


29 ottobre 2012

Corrispondenze 262 - 29 Ottobre 2012

IL PUNTO SULLA CONFERENZA NAZIONALE DE L'AQUILA Domenica 7 ottobre si sono chiusi i lavori della VI Conferenza nazionale del volontariato. Un appuntamento tanto atteso dal popolo del “fare per il bene comune” che si è incontrato in un luogo simbolo dell’impegno e della rinascita, L’Aquila. Sono stati tre giorni intensi di confronto e di dibattito sul ruolo che oggi il volontariato riveste nella società, in un periodo di passaggio in cui bisogna imparare ad “abitare la crisi”, come qualcuno ha sottolineato, che non implica un atteggiamento di passività rispetto ad una situazione di disagio, ma di accettazione del cambiamento e di assunzione di nuovi modelli di convivenza...


novembre 2012

DOCUMENTO FINALE DELLA VI CONFERENZA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO Dal 5 al 7 ottobre 2012 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale per il Volontariato, in partenariato con la Provincia dell’Aquila e il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – CSVnet e con il patrocinio del Comune dell’Aquila, ha organizzato all’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. E’ stata un’importante occasione di confronto e dibattito sul ruolo assunto dal volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale, ed in particolare sulla possibilità che questo possa offrire una risposta efficace per uscire dalla crisi che coinvolge il nostro Paese. Il volontariato italiano è profondamente radicato in tutto il territorio e ha la capacità di offrire aiuto nelle situazioni difficili e nei luoghi di precarietà: dove i diritti sono negati, dove i beni comuni sono in pericolo e, in particolare, ovunque ci sia una risorsa da valorizzare. I volontari hanno ribadito il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, sintetizzando le loro riflessioni nel “Documento Finale” e nella “Lettera al Paese”, rivolti alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Per maggiori informazioni visita il sito: www.lavoro.gov.it/Lavoro/ConferenzaVolontariato/


Rassegna stampa post evento - Uscite collaterali -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012


Rassegna stampa post evento - Uscite collaterali -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Agenzie -


8 ottobre 2012

Il volontariariato s'impegna, ma resta senza risposte Scende il sipario sulla sesta Conferenza nazionale. Sussidiarietà e rappresentanza, i nodi da sciogliere. Sottosegretario Guerra: ''Politiche sociali sistematicamente smantellate'' L'Aquila - Sceso il sipario sulla sesta Conferenza nazionale del volontariato è tempo di bilanci. Il mondo associativo esce da questo appuntamento apparentemente rafforzato da richieste comuni e concrete, sviluppate all'interno di singoli gruppi di lavoro e confluite, come un fiume magmatico a cui mettere un argine comunicativo, dentro un decalogo di impegni e istanze. Il non profit, sulla carta, si riappropria e riconferma la propria identità, ma nella quotidianità dei rapporti e dei progetti pesano due nodi da sciogliere: sussidiarietà e rappresentanza. Nel documento torna a chiedere di non essere schiacciato sui servizi, che sia valorizzato il proprio ruolo educativo e riconosciuta la capacità intrinseca di questo mondo ''di moltiplicare risorse''. Tirato per la giacca da un governo che continua a sottolinearne il ruolo necessario e irrinunciabile nella crisi, il non profit risponde. "Il volontario c'è, ci sarà, c'è stato, con competenza e dedizione. Ma non è la soluzione": pensarlo e lasciarlo credere "sarebbe un inganno e un pericolo" spiega a conclusione dei lavori Stefano Tabò, presidente del Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato. Di fronte un interlocutore debole: nel governo in scadenza, il ministero guidato da Elsa Fornero - per quanto riguarda le politiche sociali - sembra essere il vaso di coccio tra tanti di ferro, e stenta, in un quadro economico oggettivamente complicato, a mantenere risorse per una programmazione che ragioni su un periodo più lungo. Lo ricorda lo stesso sottosegretario Maria Cecilia Guerra che ne ha la delega: "Le politiche sociali nel nostro paese sono state sistematicamente smantellate". Da un punto di vista finanziario: ''In 4-5 anni i fondi nazionali per le politiche sociali sono stati azzerati, sono il 10% di quello che erano", ha detto la Guerra ribadendo che un centesimo a cittadino verrà consegnato alle regioni: 10 milioni di euro in totale, 500 mila circa a regione per quest'anno. Ma soprattutto da un punto di vista culturale. "Parlare di politiche sociali - sottolinea - significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato". E ha aggiunto: "Non e' vero che la spesa sociale non possiamo permettercela, chiedo al mio governo di dare un segnale di inversione per il lungo termine, perché quello che ci attende è un periodo lungo". Sembra che lo stesso ministero in questa Conferenza abbia creduto poco. La presenza della Fornero, all'apertura dei lavori, è confermata a poche ore dall'avvio. "Non abbiamo voluto la passerella dei ministri", spiega la Guerra, a L'Aquila in questa tre giorni tra i volontari e la gente che abita una città ancora spezzata. Qualche assenza si è notata, a partire dagli enti locali, con qualche apprezzata eccezione. Assente la coordinatrice della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle regioni, Lorena Rambaudi, che manda una lettera di saluti. Anche i media sono accusati di essere troppo impegnati altrove. Un invito concreto a guardare all'Europa, come uno dei canali di sviluppo e rafforzamento del non profit, viene dalla parlamentare europea Silvia Costa. Il volontariato porta a casa la notizia che da questa settimana arriveranno i soldi (174 milioni) del 5 per mille e l'invito a lavorare subito sua proposta di legge "meditata e compiuta" per stabilizzare questo strumento che attende solo l'approvazione da parte del Parlamento della legge delega per essere varato. Ma c'è anche la sensazione che tra qui e la fine del mandato di questo governo, ancora qualcosa si può conquistare: nulla di rivoluzionario, ma un segnale di cambiamento e controtendenza che deve trovare radice nella prossima legge finanziaria. In molti alla fine condividono le parole di Tabò: "la migliore conferenza del volontariato sarà quella in cui i ringraziamenti fatti dalle associazioni alle istituzioni saranno superiori a quelle ricevuti". (cch)


8 ottobre 2012

Conferenza nazionale, media assenti o scarsi strumenti? Bagno mediatico per la Fornero, silenzio su contenuti. Il volontariato si dota di uno specifico gruppo di lavoro e chiede ai giornalisti ''una rappresentazione più 'rispondente alla realtà'' L'Aquila - Sono i media, la grande stampa, il grande assente della sesta Conferenza nazionale del volontariato, che si è chiusa ieri a L'Aquila. Lo dicono i volontari su twitter, lo dicono i rappresentati delle associazioni, come Fausto Casini del Forum del Terzo settore ("Tg del servizio pubblico non contengano solo gossip politico"). Lo ribadisce persino il sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra, chiudendo i lavori della tre giorni. Il tema della visibilità è così impellente che il volontariato si dota di uno specifico gruppo di lavoro per capire come comunicare meglio e avanza precise richieste. Più spazio sul servizio pubblico radiotelevisivo ("presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale") e un canale digitale dedicato al mondo del volontariato, da costruire insieme al mondo del giornalismo. Infine rampognano i media: "Offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà". I giornalisti in realtà in questi giorni a L'Aquila ci sono stati: un bagno mediatico per il ministro della Lavoro e delle Politiche Sociale, Elsa Fornero, attesa dalle proteste di sindacati e lavoratori e sollecitata "a margine" sui temi caldi, come esodati, fondi alle imprese che assumono, ammortizzatori sociali. In altre parole, il lavoro. Quasi silenzio sul resto dei lavori, soprattutto sui contenuti che sembrano interessare invece molto le testate di settore. Eppure sottolinea il sottosegretario la comunicazione istituzionale su questo evento non è mancata, la presenza delle associazioni era nutrita e ci sono stati 100 incontri preparatori all'evento. C'erano, dunque, tutti gli ingredienti perché ci fossero anche notizie. Ma non sempre buoni ingredienti bastano a mettere in tavola anche un buon pasto. E' mancata soprattutto la capacità di raccontare storie, di fare emergere attraverso volti e persone, che pure erano numerosissime a L'Aquila in rappresentanza di tutta Italia, quei contenuti così difficili da far passare in modo più astratto. E c'è anche la consapevolezza, soprattutto nei volontari più giovani, che la comunicazione può viaggiare su altri canali, liberi e disorganizzati. Quel mondo che però, come ha ricordato Andrea Volterrani (Uni. Tor Vergata) è ancora troppo poco frequentato. (cch)


7 novembre 2012

No profit in Italia, un 2012 tra crisi e speranza Roma, 7 nov. (Adnkronos) - In tempi di crisi e spending review, anche il volontariato e le tante associazioni no profit cominciano a sentire il peso dei tanti tagli, pur essendo un pilastro del welfare italiano. Riuniti, ne hanno discusso alla conferenza nazionale dell'Aquila, dove in una carta d'intenti, hanno stabilito i prossimi passi per promuovere il settore.


8 novembre 2012

Guerra: “Ancora più rappresentativo il nuovo Osservatorio sul volontariato'' Il sottosegretario alle Politiche sociali torna sulla conferenza nazionale a L’Aquila: “Avevamo affidato l’organizzazione al volontariato, ma poi abbiamo visto che l’appuntamento sarebbe stato boicottato proprio da quel mondo, e per cose non nobilissime” ROMA – “Il nuovo Osservatorio sul volontariato sarà un organismo ancora più rappresentativo. La proposta la stiamo costruendo in piena trasparenza attraverso un Tavolo di rappresentanza, in cui ci sono il Forum del Terzo settore e il Csvnet”. Lo ha detto il sottosegretario alle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, intervenendo oggi a Roma a un convegno sull’invecchiamento attivo. Nel corso del suo discorso il sottosegretario ha voluto sottolineare, però, anche l’eccessiva frammentarietà del mondo del volontariato, e togliersi un “sassolino nella scarpa” in merito all’organizzazione della Conferenza nazionale, che si è svolta all’Aquila il 5, 6 e 7 ottobre. “Abbiamo affidato la parte organizzativa al mondo del volontariato, poi a un certo punto abbiamo scoperto che la conferenza sarebbe stata boicottata da parte di quel mondo, quindi abbiamo cercato una mediazione – afferma Guerra – ma si trattava di cose non nobilissime, come per esempio chi doveva parlare e chi no. Si tratta di un mondo troppo frammentato”. Il sottosegretario ha poi aggiunto che in occasione della conferenza i gruppi di lavoro hanno lavorato bene ma l’ultimo giorno è stato difficile tirare le fila, “segno che ci sono problemi, che sono emersi e su cui si dovrà lavorare ancora”. (ec)


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VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

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ottobre 2012


novembre 2012





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VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

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8 ottobre 2012

Volontariato, chiusi i lavori della VI Conferenza Nazionale. I volontari scrivono una “lettera aperta” al Paese Conclusi ieri a l’Aquila, alla presenza del Sottosegretario Guerra, i lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, confronto e dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato, e sul suo fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi. (Ornella Esposito) “Noi, che già siamo presenti ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono”. Così inizia la lettera indirizzata al Paese, redatta dal mondo del volontariato al termine della tre giorni di confronti, dibattiti e riflessioni, salutata dal Presidente della Repubblica, aperta dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, e chiusa ieri dal suo Sottosegretario Maria Cecilia Guerra. “Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato – ha affermato il sottosegretario “ , e “mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo – ha continuato - è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio”. Il mondo del no profit è giunto compatto e deciso all’appuntamento. Ha chiesto di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione. Nella tre giorni il Volontariato ha affrontato alcuni temi prioritari, riassunti nella lettera aperta al Paese in cui chiede: “L’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale, l’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati, l’aumento e la stabilizzazione del Servizio Civile Nazionale”. Naturalmente i volontari, abituati a rimboccarsi le maniche e poi a parlare, prima di avanzare le loro richieste al mondo politico-istituzionale, hanno annunciato quali saranno i loro impegni: “Difendere i diritti di ciascuno, ed con responsabilità il ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze; ricercare ad ogni livello forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico, essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche”. Fra i temi caldi della tre giorni, il Fondo Nazionale delle politiche sociali che Danilo Giovanni Festa, direttore generale del ministero del lavoro e delle politiche sociali, assicura “ci sarà”, e la richiesta di stabilizzazione del 5 per mille grazie al quale le organizzazioni di volontariato si sostengono. “La sua stabilizzazione – afferma il Sottosegretario Guerra a chiusura dei lavori - è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento”. Le dichiarazioni sembrano rassicuranti. I volontari però sono abituati ai fatti, intanto, stanno già facendo la loro parte.


8 ottobre 2012

Isfol ha partecipato presentando una serie di contributi

Conclusa la VI conferenza nazionale del volontariato 08.10.2012 - Si è conclusa ieri a l’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato, organizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale per il Volontariato e in partenariato con la Provincia dell’Aquila e il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato CSVnet. Ottocento volontari giunti da tutta Italia hanno animato i tre giorni di dibattito e confronto tra mondo del volontariato e soggetti istituzionali sul ruolo del volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come il volontariato possa contribuire al superamento della crisi. I lavori sono stati aperti venerdì 5 ottobre dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero e conclusi dal Sottosegretario Maria Cecilia Guerra. L’Isfol ha partecipato alla Conferenza distribuendo una serie di contributi su: IV Rapporto biennale sul volontariato; Economia sociale. Il sistema informativo delle organizzazioni non profit; Economia sociale. Il lavoro non retribuito e volontario. La Conferenza è stata preceduta da un percorso partecipato d’incontri di approfondimento a partire dal testo preparatorio “Spunti di lavoro per il documento finale”, elaborato dal Gruppo di lavoro dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato. Il documento è stato condiviso e discusso nei territori con i volontari, le reti e le organizzazioni di volontariato e presentato alla Conferenza sotto forma di un documento rappresentativo del volontariato italiano. Alla fine della Conferenza le organizzazioni di volontariato hanno presentato una “Lettera al Paese” indirizzata alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Per approfondire: IV rapporto biennale sul volontariato Il lavoro non retribuito e volontario Il Sistema Informativo delle Organizzazioni NonProfit (SIONP)


8 ottobre 2012

I volontari: «Siamo incazzati neri» di Gabriella Meroni Il bilancio di Francesca Danese, vicepresidente di CSVnet, il giorno dopo la chiusura dei lavori dell'Aquila: «Il governo, le Regioni e i Comuni ci hanno profondamente delusi. la Fornero? È venuta per farci la sua lezioncina» "Siamo delusi, Delusissimi. Anzi, lo scriva pure: incazzati". E' questa la sintesi efficace del post-Conferenza nazionale de volontariato tratteggiata da Francesca Danese, vicepresidente del CSVnet e vera anima del lungo lavoro preparatorio che ha condotto all'appuntamento dell'Aquila. Un lavoro fatto da oltre 100 incontri su e giù per l'Italia che ha poi portato ala stesura di una "lettera aperta" all'Italia messa a punto dalle associazioni e letta alla Conferenza per la prima volta "non da esponenti di qualche sigla famosa ma da quattro volontari veri, in carne e ossa", come sottolinea Danese. Delusione e rabbia, dunque, non certo per come si è svolta la Conferenza (oltre 850 presenze, momenti di vera partecipazione popolare, dibattiti e laboratori proficui), ma per le assenze da cui è stata caratterizzata. "Avremmo voluto interloquire con molti altri soggetti direttamente coinvolti nella realizzazione di tanti provvedimenti essenziali, come la Conferenza Stato Regioni, l'Anci, l'Upi", sottolinea Francesca Danese. "Ma speravamo anche nella presenza di altri ministri, come il ministro dell'Economia o quello della Coesione sociale, invece niente", conclude la vicepresidente di CSVnet. "Mi chiedo allora al di là delle belle parole a chi importi davvero il volontariato in questo paese". A quanto pare, alcuni inviti sarebbero dovuti partire direttamente dagli uffici del ministero del Lavoro, che però stando ai rumors post Conferenza non avrebbe provveduto. Altri organismi, invece, contattati direttamente dagli organizzatori non istituzionali, avrebbero fatto orecchie da mercante. Danese è un fiume in piena: "È sconcertante, perché il nostro lavoro è stato di ampio respiro: abbiamo parlato di un modello diverso di economia, di tagliare le spese militari, di utilizzare a favore del non profit i beni sequestrati dallo Stato, le caserme in disuso... Abbiamo aperto la grande partita del Lep, i livelli essenziali di prestazioni, che riguardano le regioni, così come le agevolazioni Irap. Poi c'è la partita Imu, in cui entrano in gioco i Comuni. Con tutti questi soggetti sarebbe stato importante avere un confronto, che invece è mancato". Quanto alle presenze istituzionali che non potevano mancare, Francesca Danese non è più tenera: "Il ministro Fornero è venuta a farci una lezioncina sul volontariato", sottolinea, "senza pensare che in realtà sull'argomento ne sappiamo qualcosa anche noi. Il sottosegretario Guerra è andata un po' più a fondo sulle questioni reali, ma da sola che poteva fare?". Infine Danese ne ha anche per i mass media, che avrebbero "ignorato" completamente l'appuntamento "per occuparsi solo di beghe di partito". E ora che si fa? "Si ricomincia a lavorare da subito, da oggi", conclude Danese, "sulle proposte contenute nella lettera. Il CSVnet, la ConVol e la Consulta per il volontariato all'interno del Forum proseguiranno a tutti i livelli e in tutte le sedi a portare avanti queste istanze, fondamentali per noi ma soprattutto per l'Italia". Le prossime mosse concrete sono già state decise, e partiranno proprio dal grande assente dell'Aquila: "Chiederemo al più presto un'audizione alla Conferenza Stato regioni. Ci dovranno ascoltare, perché noi non ci fermeremo".


8 ottobre 2012

Il Mondo del Volontariato scrive una Lettera al Paese I volontari, riuniti nella VI Conferenza Nazionale del Volontariato dell’Aquila, rivolgono il seguente appello ai cittadini e a tutte le componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche del Paese. Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione, perché non è una crisi solo economica e finanziaria, ma anche sociale, politica, culturale e spirituale. In questo sforzo culturale vogliamo coinvolgere i cittadini, la politica, le Istituzioni. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono. Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze. Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità. Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro. Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell’Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione. Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello – dal locale, al regionale, al nazionale – forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico. Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche. Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo. CHIEDIAMO Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica. Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni. Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo. Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell’etica delbene comune, della solidarietà e della sobrietà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo. Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione. E’ all’interno di questa cornice che chiediamo: - che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato; - che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti; - l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; - chiediamo l’approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti;


- che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale; - che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l’Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…) anche alla luce delle indicazioni dell’Unione Europea; - che Governo e forze politiche si facciano carico dell’urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l’impegno di risorse per il welfare; - che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni; - che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione; - che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l’assegnazione dei beni confiscati. - l’istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell’Osservatorio Nazionale. - che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato; - che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realtà del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale; - che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato; - chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà. Ringraziamo quei cittadini che tante volte ci hanno dimostrato fiducia, e chiediamo loro un’alleanza più forte, per cambiare e ricostruire insieme il nostro Paese.


9 ottobre 2012

VI Conferenza nazionale del volontariato 09-10-12 Si è conclusa la VI Conferenza Nazionale del Volontariato, che si è svolta a L'Aquila dal 5 al 7 ottobre 2012. E' disponibile l'intervento della Presidente della ConVol Emma Cavallaro di domenica 7 ottobre. Inoltre sono disponibili il Messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; la Lettera al paese e il Documento finale della Conferenza.


9 ottobre 2012

Conferenza del Volontariato: lettera al Paese I volontari, riuniti nella VI Conferenza Nazionale del Volontariato dell’Aquila, rivolgono il seguente appello ai cittadini e a tutte le componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche del Paese. Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione, perché non è una crisi solo economica e finanziaria, ma anche sociale, politica, culturale e spirituale. In questo sforzo culturale vogliamo coinvolgere i cittadini, la politica, le Istituzioni. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono. CI IMPEGNIAMO Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze. Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità. Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro. Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell’Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione. Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello – dal locale, al regionale, al nazionale – forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico. Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche. Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo. CHIEDIAMO Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica. Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni. Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo. Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell’etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo.


Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione. E’ all’interno di questa cornice che chiediamo: - che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato; - che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti; - l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; - chiediamo l’approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti; - che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale; - che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l’Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…) anche alla luce delle indicazioni dell’Unione Europea; - che Governo e forze politiche si facciano carico dell’urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l’impegno di risorse per il welfare; - che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni; - che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione; - che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l’assegnazione dei beni confiscati. - l’istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell’Osservatorio Nazionale. - che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato; - che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realtà del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale; - che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato; - chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà. Ringraziamo quei cittadini che tante volte ci hanno dimostrato fiducia, e chiediamo loro un’alleanza più forte, per cambiare e ricostruire insieme il nostro Paese.


9 ottobre 2012

CeSVoB: conclusa a L'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato Si è conclusa domenica a L’Aquila la VI° Conferenza Nazionale del Volontariato. Il CESVOB “Cantieri di Gratuità” ha partecipato alla tre giorni con il presidente Antonio Meola e l’ultimo giorno con una delegazione di associazionI sannite. La conferenza è stata il risultato di un ampio lavoro di preparazione, attraverso gli incontri realizzati in ogni città d’Italia. Le associazioni di volontariato ed i volontari hanno potuto confrontarsi sulle tematiche e le problematiche che vive quotidianamente ed hanno elaborato dei documenti rappresentativi del volontariato italiano. La conferenza si è svolta presso la Caserma della Guardia di Finanza di Coppito, sede del G8, a l’Aquila, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni, del mondo del volontariato e del terzo settore. I volontari provenienti da tutte le città italiane, sono stati organizzati in 8 gruppi di lavoro tematici e dislocati in 8 zone simbolo per la città de l’Aquila. Le tematiche andavano dallo sviluppo del territorio ed i rapporti con le istituzioni, all’intergenerazionalità ed il valore della legalità, fino a giungere alla responsabilità sociale di comunità, la comunicazione e la costruzione dell’Europa. Nei gruppi si è potuto riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come le associazioni possano contribuire affinché si riesca al più presto ad uscire dalla “crisi” che ci ha colpito. I volontari hanno ribadito i loro impegni nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli ed hanno sintetizzato le loro richieste in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche.

All’approvazione e consegna dei documenti finali al sottosegretario, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra, era presente una folta delegazione di associazioni della provincia di Benevento: Associazione per La Buona Sanità, Auser, Acli, C.A.I., C.A.M. Tefono Azzurro, Misericordia di Solopaca, Unitalsi di Frasso telesino, Volontariato Sannio e rappresentanti del CeSVoB. Antonio Meola, presidente del CeSVoB, ha condiviso il documento finale, dove il volontariato ha chiesto e preteso di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche e di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulle scelte. Sono stati individuati alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale dei beni confiscati alle mafie, alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; alla stabilizzazione del 5 per mille, all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, alla comunicazione sociale più articolata ed efficace e maggiormente visibile sui media e una Legge sulla Delega Fiscale. L’intervento conclusivo è stato affidato al Sottosegretario Maria Cecilia Guerra che ha molto apprezzato il documento presentato, perché includeva non solo richieste ma anche impegni. Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo, dice la Guerra, sarebbe giusto che anche lo Stato si interrogasse sul proprio ruolo mettendo in piedi relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita.


9 ottobre 2012

Il volontariato deve aumentare la propria capacità di stare insieme E lo deve fare costruendo forme unitarie di rappresentanza: questo il principale messaggio emerso dalla VI Conferenza Nazionale del Volontariato svoltasi all’Aquila, tre giorni per “ripensare”, in questo difficile momento, il volontariato, il suo ruolo nella crisi, come reagisce ad essa e quale contributo e risposte può dare al Paese per uscirne Tre giorni per “ri-pensare”, in questo difficile momento, il volontariato, il suo ruolo nella crisi, come reagisce ad essa e quale contributo e risposte può dare al Paese per uscirne: questo è stata la VI Conferenza Nazionale del Volontariato dell’Aquila, in chiusura della quale è stato presentato un Documento finale, carta di intenti, impegni e richieste, frutto di un lavoro comune tra le reti di volontariato e di un percorso cominciato nei mesi scorsi e arrivati oggi a sintesi. Molti i temi toccati in Abruzzo, a partire dall’impegno ad “esserci”, nelle situazioni eccezionali come nell’ordinaria vita del Paese, fino alla volontà di porsi come protagonisti e motori di cambiamento per attivare momenti di coesione sociale. E ancora, dalla condivisione di percorsi che possano portare alla formazione di cittadinanza competente e attiva, alla responsabilità a costruire reti, che valorizzino l’apporto di tutti, per condividere processi e scelte, a livello locale e globale. Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore – organizzazione alla quale aderisce anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – e in rappresentanza del Coordinamento del Forum stesso, ha sollevato l’importanza del tema della rappresentanza dei diversi soggetti attraverso i quali il volontariato svolge la propria azione. «Perché il volontariato sia protagonista nel cambiamento – ha dichiarato – dovrà costruire forme unitarie di rappresentanza. Dobbiamo aumentare la capacità di stare insieme, valorizzando le diversità ed evitando di sintetizzare tagliando i picchi profetici ed esemplari. Il Forum del Terzo Settore è pronto a condividere gli obiettivi contenuti nel Documento finale. Infatti, molte questioni sono già nell’agenda dei lavori del Forum, a partire dal tema del lavoro, da quello della comunicazione e dalla situazione degli Osservatori». Il volontariato ha ribadito in sostanza di essere consapevole di rappresentare una grande risorsa per il Paese in termini di valori e d’identità, di esperienza, relazionalità, occupazione e servizi, che dev’essere valorizzata e riconosciuta all’interno del sistema di welfare. Per questo ha chiesto alle Istituzioni di rispettare la sua autonoma capacità di proposta e di azione e di non essere relegato a surroga dello Stato, né tanto meno a “fornitore di servizi a basso costo”. All’Aquila, infine, è stato toccato tema della comunicazione, con l’impegno, da parte di tutto il Terzo Settore, a realizzare una comunicazione buona e strategica, che punti sulla semplicità e sulla chiarezza dei contenuti. «L’augurio e la richiesta al Governo e agli organi d’informazione – ha proseguito Casini – è che la prossima Conferenza possa essere seguita maggiormente nel Paese, grazie a un percorso di cambiamento dell’informazione che richiede un impegno anche da parte del servizio pubblico radiotelevisivo a promuovere il volontariato in maniera più articolata e rispondente alla realtà. La comunicazione che viene dal nostro mondo deve accettare e valorizzare le diverse professionalità, con la consapevolezza che nessuno è in grado di approfittare di tutte le opportunità del momento, ma che è necessario assumerci la responsabilità di rimanere al passo con i tempi». «Auspichiamo infine – ha concluso Casini – che la prossima Conferenza sia organizzata da un Osservatorio diverso, non di nomina ministeriale, ma scelto dal volontariato». (A.M.)


9 ottobre 2012

Catanzaro politica Società: I volontari calabresi e la VI Conferenza Nazionale Di ritorno da l’Aquila i gruppi calabresi che hanno partecipato alla VI Conferenza Nazionale sul Volontariato. Tra loro anche il CSV (Centro Servizi Volontariato) del capoluogo di regione, una struttura che raggruppa oltre cento associazioni di settore. In attesa di conoscerne i numeri esatti, un nuovo censimento Istat è atteso per dicembre, l’ultimo risale a diversi anni addietro,il Volontariato si ritrova simbolicamente nel capoluogo abruzzese devastato dal terremoto. Un luogo simbolo, dove i volontari hanno fatto la loro parte, soprattutto sotto il profilo dell’assistenza psicologica ai cittadini che avevano perso tutto. Alla Conferenza nazionale si è arrivati dopo una serie d’incontri a livello territoriale ( Catanzaro si è segnalata positivamente anche sotto questo profilo, per il numero di confronti organizzati). Dai lavori dell’assemblea è scaturito un documento finale , sintetizzato in una “Lettera al Paese” che vuole ribadire la forza e l’incidenza del volontariato nella vita di tutti i giorni, nonostante la crisi economica globale. Tutto ciò,insieme alla richiesta di poter essere messo in condizioni,dalle Istituzioni,d’ incidere maggiormente nella vita del Paese, anche attraverso una maggiore partecipazione diretta ai processi decisionali. “Dall’ Aquila sono emersi concetti molto interessanti”, ci riferisce durante una breve conversazione Benedetta Garofalo, addetto stampa del CSV di Catanzaro, ” la solitudine del volontario, in settore che a volte sembra essere abbandonato a sè stesso, il difficile rapporto con le Istituzioni e il conseguente stato di frustrazione”. Sembra paradossale, ma il Volontariato è più forte nelle aree più ricche del Paese. In regioni povere come la Calabria,è condizionato da mille fattori : tempo sottratto alla ricerca di una lavoro che consenta una retribuzione, da parte dei giovani, distrazioni derivate da una condizione economica non florida. Ma, in queste aree, sostengono gli addetti ai lavori, chi decide di fare il volontario è animato da motivazioni davvero molto forti.


10 ottobre 2012

Affinché il volontariato non si faccia togliere la parola L’AQUILA. Nel tempo che è passato dall’ulZma Conferenza Nazionale, quella di Napoli, molte cose sono cambiate: ci sono staZ cambiamenZ nella società, nell’economia e anche nella legislazione. Allora aspettavamo l’applicazione della 328, oggi ci troviamo davanZ un quadro legislaZvo più ampio, anche se spesso inapplicato. QuesZ cambiamenZ interpellano il volontariato, che, oggi più che mai, sente il bisogno di prendere la parola. Per questo, un elemento caraYerizzante di questa Conferenza è sicuramente il processo partecipativo, che abbiamo messo in campo. Una serie di incontri sono stati organizzati, a partire dal documento Spunti di lavoro per il documento finale, elaborato dal Gruppo di Lavoro sulla VI Conferenza, all’interno dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato. GLI INCONTRI - Gli incontri sono staZ più di 100: in essi le associazioni di volontariato e i volontari si sono confrontati sui temi e le problematiche che li coinvolgono e hanno proposto il loro contributo per la costruzione di un documento finale da presentare qui, in Conferenza Nazionale. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall’Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti fino a tutto il mese di settembre. Sono stati fatti dei report degli incontri, che sono stati raccolti e sintetizzati. Analizzando i dati, risulta che il percorso partecipato ha registrato la presenza di circa 5000 volontari e la partecipazione di più di 3500 OdV, che hanno interessato 79 ciYà italiane e 14 regioni. In parZcolare sono staZ realizzaZ 39 incontri in piccoli centri o in provincia e 40 in grandi ciYà e capoluoghi di provincia. In alcune regioni, quali l’Abruzzo o le Marche, in aggiunta o in sostituzione degli incontri sul territorio, sono staZ a]vaZ percorsi di consultazione alternaZvi, anche aYraverso l’uZlizzo del web, che hanno così garanZto un ampia di\usione del documento e assicurato una grande partecipazione. QuesZ daZ rispecchiano la realtà del volontariato italiano, che è presente in tuYo il Paese. Non c’è territorio o ciYà, per quanto piccola o periferica, che non abbia al proprio interno dei volontari, così come non c’è realtà, per quanto di^cile e problemaZca, in cui il volontariato non sia presente. Quando diciamo “solidarietà a KM zero”, vogliamo segnalare questo radicamento, e questa presenza capillare, ovunque ci sia una persona sola, un’ingiustizia da correggere o un bene da tutelare. I PARTECIPANTI - Ciascun incontro ha registrato una media di 44 partecipanZ, di cui 25 uomini e 19 donne; il 59% di quesZ aveva un’età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 41% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro, inoltre, è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti. La maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale; seguono quelle attive in ambito educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell’ambito dell’inclusione sociale (10%). Va tuttavia evidenziato il fatto che molte organizzazioni di volontariato svolgono a]vità in diversi seYori contemporaneamente. IL SIGNIFICATO DEL PERCORSO - Possiamo dire che un lavoro di questo genere non è mai stato faYo prima e che dà un signi[cato più pieno a questa Conferenza. Sappiamo tu] quanto è di^cile, per chi ha già un lavoro, una famiglia, responsabilità e doveri di tu] i Zpi trovare anche il tempo per fare volontariato, e ancor di più per partecipare ad incontri in cui si discute, ci si confronta, si elaborano idee per la società. Ma il volontariato ha tante cose da dire e ha voglia di dirle e quindi si è faYo carico di questa faZca ulteriore, perché ne ha capito l’importanza. Ha avuto la consapevolezza che non di chiacchiere si tratta, ma di elaborazione culturale. La rete dei Csv, che conosce ed è al servizio del volontariato, ha sostenuto e facilitato questo percorso. La strada compiuta da maggio [no ad oggi ci ha permesso di arrivare alla Conferenza più preparaZ e consapevoli, ma sopraYuYo è stato un momento di partecipazione e di democrazia esemplare, in un paese in cui le forme tradizionali di partecipazione sono in crisi. Abbiamo dimostrato che partecipare si può, anche se è faticoso. Primo di Blasio ha raccolto tutti i report e ne ha fatto una sintesi. Io ho partecipato a molti di questi incontri, che mi hanno permesso di toccare con mano una realtà ricca, diversi[cata, composta di idenZtà plurime, che hanno molto in comune, a cominciare da quei valori della gratuità e della responsabilità che fondano il volontariato.


E soprattutto ho incontrato tante esperienze vive e innovative, che meritano di essere valorizzate e trasformate in proposte poliZche, per dare un futuro alla nostra società. Sono esperienze che riguardano i modi di intervenire nelle solitudini e nelle povertà, la costruzione di servizi di qualità, i modi per prendersi cura dei beni comuni, resZtuendo il verde ai ciYadini e i luoghi di incontro alle comunità disgregate. Sono esperienze che riguardano anche gli stili di vita e che compongono interessi diversi: per esempio i gruppi di acquisto solidale, che sostengono le struYure che danno lavoro a chi so\re di mala]a mentale o è portatore di handicap, che a loro volta fanno coltivazione biologica e costruiscono filiere corte per dare ai cittadini prodo] freschi e di qualità. Cito questo esempio perché è un modello di filiera solidale che si sta diffondendo, ma ce ne sono molZ altri che creano innovazione e sviluppo sul territorio, aYraverso la capacità di creare reZ non solo all’interno del terzo seYore, ma anche con le aziende e sopraYuYo con i ciYadini. Il volontariato è creaZvo: i suoi campi di intervento si allargano sempre più, e i suoi metodi si diversi[cano, e questo è un segno di una vitalità di cui il nostro Paese ha bisogno. Insomma, girando l’Italia, grazie agli incontri preparatori di questa assemblea, ho toccato con mano il faYo che il futuro sui territori c’è già, anche se spesso gli amministratori e i politici non se ne accorgono. I TEMI EMERSI - Primo di Blasio ci parlerà più estesamente dei contenuZ emersi; io vorrei solo soYolineare un dato. La diversità delle esperienze e delle caraYerisZche delle varie organizzazioni, nonché dei territori, non ha impedito che emergessero punti importanti di convergenza. Ci sono state infatti idee che sono emerse con forza ovunque, a Nord come a Sud, nelle grandi ciYà e nei paesini di montagna. La consapevolezza che questa crisi non è solo economica, ma soprattutto sociale e culturale. Questa convinzione spinge il volontariato a sviluppare un maggior impegno culturale. Oggi bisogna fare proposte di obiettivi a lungo termine, bisogna individuare valori ispiratori, mettere a punto metodi di azione che guardino al futuro. Dobbiamo impedire che la crisi ci riduca a guardare solo all’immediato, perché il vero problema è: che Zpo di società vogliamo essere? La necessità di difendere i diri] delle persone e di chiedere più giusZzia sociale. Una giusZzia che non si può perseguire, se non rimeYendo la persona al centro delle scelte poliZche, economiche, sociali del Paese. Non può piacere al volontariato una democrazia che non sia inclusiva, che non sappia garantire i diritti ai suoi membri, che perda di vista il valore della dignità della persona. La rivendicazione di un maggior ruolo poliZco, perché ciò che conta, oggi, è affiancare, al lavoro quotidiano in mezzo agli esclusi, l’elaborazione di poliZche e di scelte amministraZve, che non producano più quella esclusione contro cui comba]amo. Troppe volte è emersa una denuncia: le amministrazioni ci usano per sosZtuire i servizi che non riescono più a fornire o per tenerne bassi i costi, in ogni caso per attuare le loro scelte, che noi non abbiamo condiviso. Il volontariato chiede alla politica, alle Amministrazioni, alle istituzioni, di considerarlo un partner nella elaborazione di quelle scelte, perché ha la conoscenza delle situazioni e le competenze. Non mi è possibile qui raccontare la ricchezza di quanto emerso, peraltro dai lavori di questa Conferenza emergeranno altre analisi e altre proposte, che permeYeranno di completare il quadro. Ciò che auspico è che il volontariato, dopo aver preso la parola, non se la faccia togliere. Francesca Danese vicepresidente CSVnet (intervento in occasione della VI conferenza nazionale del volontariato – L’Aquila, 5-7 ottobre 2012)


10 ottobre 2012

Volontariato: il lavoro di rete come obiettivo prioritario L’AQUILA. La Conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti e di volontariato (ConVol) ha creduto fin dall’inizio nel percorso che abbiamo pensato per giungere alla Conferenza qui a L’Aquila e ci sentiamo parZcolarmente interpellaZ da quello che abbiamo vissuto nei territori e durante la Conferenza e questo perché crediamo fortemente al valore del lavorare insieme. La più grande preoccupazione è stata proprio quella di coinvolgere quanto più volontariato possibile: grandi e piccole organizzazioni nella preparazione della Conferenza e nella redazione del Documento Finale. E’ stata una grande novità ed è stato un momento privilegiato vissuto nell’ascolto vicendevole con umiltà ed aYenzione reciproca. La ConVol è nata 21 anni fa da un’intuizione semplice, ma di fatto rivoluzionaria e profeZca. Cito da uno scriYo di Luciano Tavazza: “Abbiamo preso insieme coscienza che non possiamo più procedere così frammentaZ nelle nostre qualità di responsabili nazionali del volontariato e pur assicurando il mantenimento di tuYe le nostre disZnte idenZtà dobbiamo essere un organismo capace di andare al di là del nostro speci[co per a\rontare i problemi globali che determinano le poliZche sociali”. La ConVol è stata certamente la prima rete di reti, in un tempo in cui nessuno pensava a questo e nemmeno se ne parlava. Il cammino che abbiamo fatto insieme nei territori tra reti, federazioni e organizzazioni grandi e piccole, senza compromessi e fughe solitarie, superando interessi parZcolari in nome di obie]vi generali è stato un ottimo risultato, che a mio avviso da solo giustificherebbe questa Conferenza, il cui svolgimento abbiamo seguito numerosi fin dall’inizio con attenzione e partecipazione. Una cosa credo dobbiamo dircela con molta chiarezza: nella situazione che stiamo vivendo il volontariato rischia di essere sospinto e forse schiacciato sul piano dei servizi, che pur essendo preziosi non sono né il primo né il più importante obie]vo del volontariato stesso che, come ci ricorda la Carta dei valori del Volontariato, è tra l’altro “azione gratuita, espressione del valore della relazione e della condivisione, scuola ed espressione di solidarietà, praZca di sussidiarietà, partecipazione responsabile, pratica di cittadinanza solidale, con una funzione pedagogica e culturale”, che oggi noi definiamo di controcultura. In questa logica si pongono i Seminari a cui la ConVol ha dato vita. Gli Atti del primo Seminario sono qui in distribuzione. Tutti abbiamo detto e ripetuto, anche in questi giorni, che vogliamo essere riconosciuti dalle istituzioni come portatori di sogge]vità politica, ma forse non ci siamo chiesti abbastanza se noi stessi siamo convinti di essere portatori di una visione strutturale e generale e di essere un soggetto a vocazione maggioritario. Se fossimo davvero convinZ di questo saremmo anche più capaci di essere come volontariato sempre di più un soggetto politico ed un reale soggetto di cambiamento. La consapevolezza di non essere come volontariato una corporazione, ma invece una parte sociale, ci spinge ad esigere di sederci al tavolo della concertazione e delle decisioni e questo a livello nazionale ma anche ai diversi livelli locali. Non ci basta infatti essere chiamati per essere messi al corrente delle decisioni prese, vogliamo partecipare a tutto il processo che conduce a determinate decisioni e vogliamo poter intervenire con la nostra competenza ed esperienza che nascono dalle relazioni direYe. La rappresentanza che ci interessa non è quella che si costruisce sul prevalere del numero dei voZ, ma quella di chi ha più ragioni ragionevoli e capaci di convincere. Una rappresentanza progettuale che non si sottrae mai al confronto, al riconoscimento della diversità e all’esercizio del dialogo. Due obiettivi richiamati con forza sia nell’itinerario preparatorio che in questa Conferenza e che viaggiano insieme, sono, da una parte, il valore della legalità alla quale il volontariato richiama tutti e prima di tutti se stesso e dall’altra il coraggio della denuncia, anche in questo caso iniziando dal verificare i nostri comportamenti per giungere a quelli degli altri.


In ConVol abbiamo sempre parlato di coraggio perché ci rendiamo perfeYamente conto che occorre proprio la virtù del coraggio per tu], ma sopraYuYo per chi vive nei luoghi, e ormai purtroppo sono sempre più numerosi, dove sembra che bene e male, giusZzia ed ingiusZzia non siano più disZnguibili e quindi chi vive ed opera dalla parte della illiceità o quanto meno della scorreYezza può richiamarsi con estrema serenità ad un comportamento che perché molto diffuso sarebbe anche accettabile. A questo come volontari, ma ancor prima come cittadini, dobbiamo e vogliamo opporci con fermezza e determinazione, come bene ci ricordava il professor Cotturri. Molti hanno parlato di soffocamento del volontariato nella burocrazia. Ricorro ad alcune parole che ci ha indirizzato in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ricevendoci al Quirinale nel 2009, il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Occorre non solo non togliere ossigeno al mondo del volontariato, garantendo le risorse ad esso destinate, ma bisogna anche alleggerirlo da gravami burocratici che consumano troppo tempo e preziose energie, come spesso lamentano le stesse organizzazioni”. Un appello che da tre anni rimane inascoltato. Qualcuno ha rilevato che sono sempre meno i giovani che trovano spazio nella loro vita per il volontariato organizzato. Inchieste e sondaggi dicono il contrario ma quello che è certo è che non sempre i giovani trovano aperte le porte delle nostre organizzazioni. Se poi oltre le porte trovassero menti e cuori aperti ed accoglienti potrebbero dare il meglio di sé e divenire “risorsa” per tu]. Dai giovani abbiamo tu] molto da apprendere anche nella governance, occorre però esserne convinZ e lasciarci meYere in quesZone. Un obie]vo prioritario di tuYo il volontariato è certamente il lavoro di rete. Dobbiamo essere capaci in parità e libertà di poter riflettere, interrogarci e confrontarci. Le reti nazionali devono avere un riconoscimento ed un registro nazionale che ancora mancano. Per raggiungere tutti questi obiettivi e tanti altri segnalati nei lavori di gruppo dobbiamo chiederci con chi vogliamo fare, o meglio, continuare a fare alleanza. In primis con tutto il volontariato che si ritrova nella Carta dei valori del Volontariato e vuole lavorare insieme nella comune certezza che questa è l’unica strada perché il volontariato possa incidere e possa raggiungere una concreta e riconosciuta sogge]vità politica. Vogliamo farlo con il terzo settore nella piena consapevolezza di rappresentarne una componente rilevante. A questo proposito la ConVol ha iniziato una riflessione interna che ci auguriamo possa sfociare in un dialogo approfondito e condiviso con il Forum del Terzo SeYore anche sulle modalità e qualità della rappresentanza. Vogliamo farlo, o meglio, continuare a farlo con CSVnet e localmente con i diversi Centri di servizio del volontariato che riconosciamo come un patrimonio di tutto il volontariato italiano che ne ha voluto la nascita attraverso l’art. 15 della Legge 266. Il volontariato della gratuità, che signi[ca garanzia di libertà e di democrazia, ha bisogno di Centri di servizio che contribuiscano a renderlo sempre maggiormente autonomo nel proprio sviluppo, un soggetto di coesione sociale sul territorio, un reale soggeYo di cambiamento e non solo un mero utente di prestazioni. E l’auspicio è che sempre maggiori organizzazioni di volontariato, le più diverse sia per rilevanza che per interessi, si impegnino correttamente negli organi di governance dei Centri. E vogliamo farlo con le Fondazioni di origine bancaria, con le quali è già in aYo un percorso ed un legame che negli ulZmi anni si è rafforzato con l’accordo nazionale sottoscritto nel 2005 e rinnovato nel 2010. Tra le Fondazioni ricordiamo la Fondazione con il Sud che è un buon frutto di questa stagione di cooperazione, governata in modo paritetico dalle Fondazioni, dalla ConVol, dal Forum e dalla Consulta del Volontariato del Terzo Settore e da CSVnet.


L’ACRI, che raccoglie le Fondazioni e le Casse di risparmio, ha dedicato una particolare e positiva attenzione al mondo del volontariato nel suo 22° Congresso svoltosi a Palermo lo scorso giugno. La Commissione “Volontariato” dell’ACRI ha prodoYo un bellissimo documento per questa Conferenza, documento che è sorto anche in relazione ad una conversazione avuta con il Presidente Guzze] circa la possibilità di iniziare insieme alcuni approfondimenti sulla non facile situazione che volontariato e Fondazioni si trovano ad affrontare sui territori con il rischio per ambedue di essere chiamaZ a svolgere un ruolo di mera supplenza e non di sussidiarietà. Vogliamo farlo con i Co.Ge. che hanno il compito di controllo e di connessione tra le diverse istituzioni e sogge] previsZ dall’art. 15 della Legge 266, impegnandoci perché i rappresentanti del volontariato siano persone sempre maggiormente qualificate e capaci a rappresentare il volontariato del territorio di competenza, le sue esigenze e i suoi bisogni. ConZnueremo a lavorare con tuYe le isZtuzioni locali, nazionali e europee purché si pongano nei nostri confronti in modo corretto e il fatto che le istituzioni che erano state invitate oggi per confrontarsi con il mondo del volontariato non ci siano non è un buon segno. E’ certamente importante e anche significativo ricevere saluti, ma noi preferiremmo confrontarci e discutere su problemi e contenuti precisi. Continueremo a lavorare con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali aYraverso l’Osservatorio e aYraverso il Tavolo Permanente di confronto che è sorto nello scorso marzo, voluto dal sottosegretario Maria Cecilia Guerra e che raccoglie rappresentanti di Convol, Forum del III Settore e CSVnet, e vogliamo farlo con la speranza che il camminare insieme ci conduca a trovare il passo giusto per il bene di tu]. Il lavoro che come ConVol raccogliamo qui a L’Aquila è tanto e non facile. A tu] è richiesto un grande salto di qualità e per poterlo fare occorre volerlo, occorre saper coniugare idenZtà e pluralità, occorre anche saper rinunciare a forme di auto referenzialità associaZve esasperate, occorre essere capaci di hessibilità come capacità di uscire dagli schemi e occorre una sana immaginazione che ci consenta di rivedere continuamente orizzonZ e metodi e di non subire passivamente il cambiamento ma di saperlo proporre e governare. Dal professor Maga] ci è stato ricordato che occorre essere capaci di fare di più con meno e credo che non intendesse rifarsi puramente a quesZoni economiche. Questo è il lavoro che ci attende e che noi come ConVol vogliamo raccogliere insieme a tutti gli altri spunti emersi dal lavoro dei gruppi. Proprio per come abbiamo costruito questa Conferenza sentiamo anche un impegno speci[co nei confronZ dell’aYuazione del Documento [nale. L’augurio è che tutti vogliano unirsi a questo cammino da fare insieme. Da quando abbiamo cominciato a pensare ad un nuovo percorso per arrivare qui a L’Aquila, credo che in molti ci siamo chiesti se non si trattasse di un’utopia e forse qualcuno se lo chiede ancora. Ho ripensato ad un testo sull’utopia di Eduardo Galeano, e ve lo offro: “Lei sta all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto cammini non la raggiungerò. A questo serve l’utopia. A questo serve: per camminare.” E il volontariato cammina, chi da più secoli, chi da più o meno anni. Continuiamo a camminare e facciamolo insieme. Emma Cavallaro presidente Convol (intervento in occasione della VI conferenza nazionale del volontariato – L’Aquila, 5-7 ottobre 2012)


7 novembre 2012

L’AQUILA VI CONFERENZA DEL VOLONTARIATO 07/11/2012 “Lo sviluppo del territorio. Fare sistema per moltiplicare le risorse”. È questo il tema che ha accompagnato i lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato, che si è svolto a L'Aquila dal 5 al 7 ottobre. Un appuntamento che non ha avuto una particolare attenzione da parte dei media italiani, ma che ha coinvolto circa 800 persone tra tecnici, esperti e rappresentanti delle organizzazioni di volontariato. Gli oltre centro incontri realizzati nei mesi passati in vista della Conferenza, sono stati sintetizzati, al termine della tre giorni, in una "Lettera al Paese" rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio inviato agli organizzatori, ha ricordato la «storica risorsa del Paese» che «nell'attuale congiuntura, che ha acuito situazioni di forte disagio economico e sociale ed alimentato una diffusa incertezza fra le categorie più deboli» può ancora essere un «esempio di impegno e passione civile» e «non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa». Ma come è emerso nei lavori di gruppo (i partecipanti, prima di scrivere la Lettera al Paese, si sono suddivisi in otto laboratori: Lo sviluppo del territorio. Fare sistema per moltiplicare le risorse; Sistema Paese: il mondo del lavoro per la solidarietà; I rapporti con le istituzioni; I rapporti intergenerazionali; Legalità: un valore prioritario; Costruire responsabilità sociale di comunità; La comunicazione come strumento culturale per il cambiamento; La costruzione dell'Europa), sono sempre più numerose le preoccupazioni che attanagliano il mondo del volontariato e della solidarietà. «Siamo preoccupati – si legge nel documento scritto dai partecipanti – perché sono sempre di più le Odv “costrette” a sostituirsi alle istituzioni fornendo servizi fino a ieri assicurati dalle amministrazioni locali e, ancora una volta, il volontariato è usato come “barelliere della storia”». Alle istituzioni le organizzazione presenti a L'Aquila hanno chiesto che la persona torni al centro delle scelte economiche e politiche; alle imprese percorsi di promozione del volontariato per i lavoratori, i cassintegrati, gli esodati; all'Europa un programma chiaro di sviluppo che stimoli la costruzione di una cittadinanza attiva comune e comunitaria. Ma chiedono anche al governo di diminuire le spese militari e rendere legge il 5 per mille, l'istruzione del registro delle reti nazionali di volontariato. Uno dei nodi cruciali è lo snellimento della burocrazia, che «rischia di soffocare soprattutto le piccole associazioni di volontariato». Dall'accredito del 5 per mille alle assicurazioni: le richieste più forti riguardano questo ambito. «Chiediamo di inserire il parametro della reciprocità nelle relazioni con la pubblica amministrazione per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione – si legge nella Lettera al Paese – di rivedere agevolazioni fiscali e alcune detrazioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto...)». Il Presidente della Consulta nazionale dei Coge, Carlo Vimercati, durante il dibattito ha sottolineato che il volontariato deve essere parte pienamente attiva nel processo di riorganizzazione del sistema di welfare nazionale, puntando alla ricomposizione di un quadro d’insieme capace di vincere la sfida della sostenibilità economica, senza però intraprendere un percorso regressivo rispetto alle fondamentali conquiste di progresso e civiltà faticosamente raggiunte nell’arco di molte generazioni. In questo impegnativo sforzo i Centri di servizio devono svolgere una puntuale azione di accompagnamento, ed è compito dei Coge vigilare affinché essa sia svolta con efficacia. Riguardo al momento di difficoltà per i Centri di servizio derivante dal ridimensionamento del “quindicesimo” accantonato dalle Fondazioni, il Presidente della Consulta ha osservato che, sebbene gli accordi nazionali del 2005 e del 2010 tra le Fondazioni e il Volontariato abbiano permesso sinora di attenuare i contraccolpi della crisi, si delinea per un futuro non breve un assestamento verso il basso delle risorse a disposizione, a cui tutto il sistema deve prepararsi con grande senso di responsabilità.


È da attivare, ha aggiunto Vimercati, un serio percorso di ripensamento e riorganizzazione dei Centri di servizio, pilotando la diminuzione delle risorse non verso un “taglio” indiscriminato dei servizi, ma verso una rimodulazione degli stessi e delle strutture organizzative ad essi preposte, che con oneri minori di quelli attuali consenta di mantenere standard di prestazione adeguati a bisogni del Volontariato. L’obiettivo, ha precisato il numero uno della Consulta Coge , non è solo quello di eliminare sprechi, ove esistenti, e rendere le strutture dei Csv più efficienti, ma anche di valutare in modo più accurato i bisogni del volontariato, individuando i servizi a maggior valore aggiunto e concentrando su questi le risorse a disposizione”. Per promuovere e realizzare un rinnovamento di questa natura è necessario il massimo sforzo di coesione, sia a livello nazionale che locale, ed è quindi auspicabile una stagione di dialogo e collaborazione tra i Comitati di gestione e i Centri di servizio. «Difendere le politiche sociali è una fatica improba» ha ammesso il ministro del Welfare Elsa Fornero che, nel suo intervento alla Conferenza nazionale ha riferito che l’Agenzia delle Entrate comincerà ad erogare i circa 174 milioni del 5 per mille della dichiarazione dei redditi del 2011, relativa al 2010 (sulla questione c’era un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate sbloccato nelle settimane scorse). Fornero ha sottolineato come, nonostante la crisi, il suo ministero sia riuscito a «salvaguardare il finanziamento delle due leggi di settore», la 266 e la 383, e che «si prevede di andare al bando nei prossimi mesi» per i progetti. Ma non ha nascosto di essere stata molto criticata per la decisione di sopprimere l’Agenzia del terzo settore. «Siamo qui anche per accettare le critiche – ha detto – non ho mai cercato la popolarità, le nostre decisioni vengono determinate dall’interesse del Paese nella sua interezza, non nell’interesse di alcuni». Il ministro ha comunque garantito che con il trasferimento al ministero delle competenze dell’Agenzia «lavoreremo più di prima per non far mancare nulla». Il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, nel suo intervento conclusivo alla Conferenza de L'Aquila ha dichiarato di aver apprezzato il documento presentato dalle principali reti del volontariato, perché esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l'azione del Governo non può essere risolutiva.


8 novembre 2012

5 per mille 2010, pagamenti in arrivo di Gabriella Meroni Il direttore generale del settore volontariato Danilo Festa rassicura le associazioni che aspettano ancora il contributo di due anni fa: "I pagamenti sono arrivo, come annunciato dal ministro Fornero. Sbloccato oltre l'88% dei fondi" Il ministro Elsa Fornero l'aveva annunciato alla Conferenza del volontariato dell'Aquila, il 5 ottobre: sono stati sbloccati 174 milioni del 5 per mille 2010, presto arriveranno alle associazioni che li aspettano. Dopo le parole del ministro, però, le casse degli enti continuavano a rimanere a secco, come segnalato anche a vita.it da diverse associazioni. Tra queste la Fiagop, Federazione nazionale rappresentante di 28 Associazioni di Genitori di bambini e adolescenti colpiti da tumore o leucemie e le loro famiglie, scriveva così il 5 novembre scorso: "A tutt’oggi ancora non ci è dato sapere quando Il Ministero delle Politiche Sociali provvederà ad effettuare il pagamento delle somme agli aventi diritto, come da elenchi già forniti al suddetto Ministero, dall’Agenzia delle Entrate. (...) Se da un lato è apprezzabile lo sforzo dimostrato dal Governo per mantenere in vita questo strumento", recitava la lettera firmata dal presidente Pasquale Tulimiero, e inviata anche al ministero delle Politiche sociali, "dall’altro sembra quasi incredibile che le risorse provenienti dalla libera scelta del cittadino a contribuire per sostenere la grande rete dell’attività sociale e solidale non venga rispettata". "I pagamenti sono in arrivo", risponde attraverso vita.it il direttore della Ex Direzione Generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali del ministero, Danilo Festa. "Io stesso ho firmato le autorizzazioni al pagamento lo scorso 10 ottobre, e la pratica ora è in capo alla Ragioneria, i cui tempi sono quelli normali della Pubblica Amministrazione. Posso precisare che per quanto riguarda l'edizione 2010 del 5 per mille", continua Festa, "il nostro ministero ha dato disposizione di erogare l'88,2% dei fondi, che in totale ammontano a 253 milioni per gli enti del volontariato. La parte restante purtroppo è ancora ferma all'Agenzia delle Entrate per vari motivi: errori nella comunicazione dell'Iban, spesso dovuti alle banche, controlli ulteriori, variazioni che riguardano le associazioni stesse. Per gli altri si tratta solo di aspettare ancora un po' per vedere arrivare i fondi; altri problemi non ce ne sono".


CSVnet sostiene il Censimento delle istituzioni non profit Roberto Museo, direttore CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato spiega perché il Censimento delle istituzioni non profit rappresenta una importante opportunità per il volontariato italiano. L’intervista è stata realizzata in occasione della VI Conferenza Nazionale del Volontariato, a L’Aquila dal 5 al 7 ottobre 2012.

Guarda l’intervista Video: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4aLwyom40KA


Documento Finale della VI Conferenza Nazionale del Volontariato Dal 5 al 7 ottobre 2012 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale per il Volontariato, in partenariato con la Provincia dell’Aquila e il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – CSVnet e con il patrocinio del Comune dell’Aquila, ha organizzato all’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. E’ stata un’importante occasione di confronto e dibattito sul ruolo assunto dal volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale, ed in particolare sulla possibilità che questo possa offrire una risposta efficace per uscire dalla crisi che coinvolge il nostro Paese. Il volontariato italiano è profondamente radicato in tutto il territorio e ha la capacità di offrire aiuto nelle situazioni difficili e nei luoghi di precarietà: dove i diritti sono negati, dove i beni comuni sono in pericolo e, in particolare, ovunque ci sia una risorsa da valorizzare. I volontari hanno raccolto le loro riflessioni sul ruolo che assume oggi il volontariato redigendo il “Documento Finale” e la “Lettera al Paese”.


VI Conferenza del Volontariato – L'Aquila: il programma e la scheda di iscrizione Dal 5 al 7 ottobre 2012 si è svolta a L'Aquila la VI Conferenza nazionale del volontariato. L’appuntamento, rivolto a tutte le organizzazioni di volontariato, agli operatori impegnati nel settore e a tutti i soggetti istituzionali, era organizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale per il Terzo Settore e le Formazioni Sociali, in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale per il Volontariato e in partenariato con la Provincia de L'Aquila e CSVnet. Ad aprire i lavori venerdì 5 ottobre 2012, è stato il Ministro Elsa Fornero; sono seguiti i saluti istituzionali che vedranno intervenire, tra gli altri, Giovanni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo e Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile; i lavori sono stati presieduti il Direttore Generale del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Danilo Giovanni Festa. A seguire è stata organizzata la tavola rotonda dal tema "Abitare la crisi" che ha visto confrontarsi diversi docenti universitari; poi è stata la volta della relazione sulle attività svolte nei territori con un intervento di Francesca Danese, Vicepresidente di CSVnet. Nel pomeriggio di venerdì è stato anche presentato il censimento del Censis sulle istituzioni non profit; nella giornata di sabato, invece, otto gruppi di lavoro si confronteranno su diversi temi. Nella tre giorni de L'Aquila è stata anche presentata la prima bozza del regolamento per la ricostituzione dell’Osservatorio del Volontariato che era stato soppresso per la spending review ma che il Ministero delle Politiche Sociali ha deciso di riaprire. Le iscrizioni per partecipare alle plenarie e ai gruppi di lavoro della Conferenza erano aperte dal 20 al 30 settembre 2012.


Rassegna stampa post evento - Uscite collaterali -

VI Conferenza Nazionale del Volontariato L’Aquila, 5/6/7 ottobre 2012

- Newsletter -


8 ottobre 2012

Oggi nel notiziario (08/10/2012)

VOLONTARIATO Conferenza nazionale, media assenti o scarsi strumenti? Bagno mediatico per la Fornero, quasi silenzio su contenuti espressi dalla tre giorni di lavori a L'Aquila. Il volontariato si dota di uno specifico gruppo di lavoro e chiede ai giornalisti ''una rappresentazione più 'rispondente alla realtà'''. VAI ALLA NOTIZIA - Il volontariato s'impegna ma resta senza risposte. Sussidiarietà e rappresentanza, i nodi da sciogliere. Il sottosegretario Guerra: ''Politiche sociali sistematicamente smantellate''. VAI ALLA NOTIZIA


9 ottobre 2012

[Superando.it] Gli articoli di oggi - 9 ottobre 2012

Il volontariato deve aumentare la propria capacità di stare insieme E lo deve fare costruendo forme unitarie di rappresentanza: questo il principale messaggio emerso dalla VI Conferenza Nazionale del Volontariato svoltasi all'Aquila, tre giorni per “ri-pensare”, in questo difficile momento, il volontariato, il suo ruolo nella crisi, come reagisce ad essa e quale contributo e risposte può dare al Paese per uscirne (continua...)


Rassegna stampa Giornata internazionale del Volontariato Messaggio del Presidente della Repubblica e diffusione Lettera al Paese 5 dicembre 2012


5 dicembre 2012

Messaggio del Presidente Napolitano in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato Comunicato Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltĂ e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere piĂš a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalitĂ del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietĂ e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".

Roma, 5 dicembre 2012


LETTERA AL PAESE I volontari, riuniti nella VI Conferenza Nazionale del Volontariato dell’Aquila, rivolgono il seguente appello ai cittadini e a tutte le componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche del Paese. Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione, perché non è una crisi solo economica e finanziaria, ma anche sociale, politica, culturale e spirituale. In questo sforzo culturale vogliamo coinvolgere i cittadini, la politica, le Istituzioni. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono. Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze. Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità. Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro. Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell’Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione. Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello – dal locale, al regionale, al nazionale – forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico. Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche. Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo. CHIEDIAMO Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica. Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni. Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo. Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell’etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo. Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione.


E’ all’interno di questa cornice che chiediamo: - che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato; - che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti; - l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; - chiediamo l’approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti; - che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale; - che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l’Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…) anche alla luce delle indicazioni dell’Unione Europea; - che Governo e forze politiche si facciano carico dell’urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l’impegno di risorse per il welfare; - che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni; - che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione; - che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l’assegnazione dei beni confiscati. - l’istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell’Osservatorio Nazionale. - che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato; - che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realtà del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale; - che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato; - chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà. Ringraziamo quei cittadini che tante volte ci hanno dimostrato fiducia, e chiediamo loro un’alleanza più forte, per cambiare e ricostruire insieme il nostro Paese.


Rassegna stampa Giornata internazionale del Volontariato Messaggio del Presidente della Repubblica e diffusione Lettera al Paese 5 dicembre 2012 - Agenzie -


5 dicembre 2012

QUIRINALE: MESSAGGIO DI NAPOLITANO PER GIORNATA VOLONTARIATO (AGENPARL) - Roma, 05 dic - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell’interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l’auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato – in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato – corrisponda l’attenzione responsabile di tutte le istituzioni”.


5 dicembre 2012

NAPOLITANO: VOLONTARIATO VA RICONOSCIUTO COME BENE DA DIFENDERE Roma - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell’interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l’auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato – in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato – corrisponda l’attenzione responsabile di tutte le istituzioni”. (ilVelino/AGV)


5 dicembre 2012

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni". Roma, 5 dicembre 2012


5 dicembre 2012

Crisi: Napolitano, volontariato offre risposte a domanda sociale (ASCA) - Roma, 5 dic - ''In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietĂ e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni''. E' quanto si legge in un messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, con il quale rinnova ''apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltĂ e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese''. Nel corso del mio mandato, conclude Napolitano, ''ho avuto modo di conoscere piĂš a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalitĂ del nostro popolo e della nostra democrazia''.


5 dicembre 2012

CRISI: NAPOLITANO "DA VOLONTARIATO RISPOSTA CONCRETA A DOMANDA SOCIALE" ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova “apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell’interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l’auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato – in occasione dei lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato – corrisponda l’attenzione responsabile di tutte le istituzioni”. (ITALPRESS).


5 dicembre 2012

NAPOLITANO: IL VALORE DEL VOLONTARIATO È UN BENE DA DIFENDERE, PROMUOVERE E SVILUPPARE NELL'INTERESSE GENERALE ROMA\ aise\ - "Apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese" sono stati espressi dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si celebra oggi, 5 dicembre. "Nel corso del mio mandato - ha continuato il Capo dello Stato - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali". "Va pienamente riconosciuto - ha rilevato il Presidente Napolitano - il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio - ha concluso il Presidente - che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni". (aise)


Rassegna stampa Giornata internazionale del Volontariato Messaggio del Presidente della Repubblica e diffusione Lettera al Paese 5 dicembre 2012 - Stampa -


5 dicembre 2012


5 dicembre 2012


Rassegna stampa Giornata internazionale del Volontariato Messaggio del Presidente della Repubblica e diffusione Lettera al Paese 5 dicembre 2012 - Web -


5 dicembre 2012

Il messaggio del Presidente Napolitano per la Giornata Internazionale del Volontariato Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rivolgere al mondo del volontariato, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si celebra oggi 5 dicembre. "Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato - dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet - per l'attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni". Roma, 5 dicembre 2012


4 dicembre 2012

Giornata mondiale del Volontariato, Napolitano “sposa” la Lettera al Paese ROMA - In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si celebra come di consueto il 5 dicembre di ogni anno, questa volta al centro dei festeggiamenti pare esserci il testo della Lettera al Paese, che i volontari italiani hanno redatto a margine della VI Conferenza nazionale del volontariato dell’Aquila, svoltasi dal 5 al 7 ottobre scorso. Lo scritto, letto alla presenza di migliaia di volontari, si rivolgeva alle istituzioni a tutte le componenti sociali, produttive ed economiche del nostro Paese, per ribadire i principi ispiratori del volontariato e dare voce alle richieste avanzate dal settore per proseguire nella propria opera di sostegno al terzo settore. Richieste che, seppure nei fatti, richiederanno un lungo tempo per essere soddisfatte o quantomeno tradotte in azioni reali, sembra comunque non essere passato inosservato ai livelli più alti. E’ di ieri (4 dicembre), infatti, l’ indiscrezione secondo la quale proprio quest’oggi sarà lo stesso Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a rilanciare l’appello in occasione delle celebrazioni, offrendo un richiamo al documento all’interno del suo discorso. LA LETTERA – Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, – si legge nell’appello – noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono. Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze. GLI IMPEGNI 1) - Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità. 2) - Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro. 3) - Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell’Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione. 4) - Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello – dal locale, al regionale, al nazionale – forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico. 5) – Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche. 6) – Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo. LE RICHIESTE: 1) - Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica. 2) - Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni.


3) - Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo. 4) - Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell’etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietaà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo. Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione. I volontari, inoltre, chiedono: 1) - Che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato; 2) – Che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti; 3) - L’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; 4) - Chiediamo l’approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti; 5) - Che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale; 6) – Che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l’Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…) anche alla luce delle indicazioni dell’Unione Europea; 7) - Che Governo e forze politiche si facciano carico dell’urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l’impegno di risorse per il welfare; 8) - Che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni; 9) - Che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione; 10) - Che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l’assegnazione dei beni confiscati. 11) - L’istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell’Osservatorio Nazionale. 12) - Che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato; 13) - Che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realta? del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale; 14) - Che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato; 15) - Chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà. di Alessandro Barba


4 dicembre 2012

La Giornata internazionale del Volontariato "Lettera al Paese per cambiare lo sviluppo" La crisi sta colpendo i più deboli, ed è l'occasione per ripensare la nostra società, gli stili di vita e il modello di sviluppo e per preparare un futuro sostenibile e giusto. C'è bisogno di un grande sforzo culturale, per il cambiamento. "Noi presenti in tutte le situazioni difficili ci impegniamo con la gratuità a difendere i diritti di ciascuno" ROMA - In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che ricorre il 5 dicembre di ogni anno, c'è il testo della Lettera al Paese, che i volontari italiani hanno voluto indirizzare alla società e alle istituzioni, ribadendo i principi e le richieste avanzate nel corso della VI Conferenza nazionale del volontariato dell'Aquila, che s'è svolta dal 5 al 7 ottobre scorso. L'appello è rivolto ai cittadini e a tutte le componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche del nostro Paese. Un grande sforzo culturale. Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un'occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono. Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze. 1) - Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità. 2) - Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro. 3) - Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell'Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione. 4) - Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello - dal locale, al regionale, al nazionale - forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico. 5) - Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche. 6) - Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo. Quello che chiediamo. 1) - Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica. 2) - Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni. 3) - Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo.


4) - Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell'etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo. Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione. All'interno di questa cornice chiediamo inoltre. 1) - Che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato; 2) - Che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti; 3) - L'applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; 4) - Chiediamo l'approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti; 5) - Che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale; 6) - Che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l'Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto...) anche alla luce delle indicazioni dell'Unione Europea; 7) - Che Governo e forze politiche si facciano carico dell'urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l'impegno di risorse per il welfare; 8) - Che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni; 9) - Che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione; 10) - Che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l'assegnazione dei beni confiscati. 11) - L'istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell'Osservatorio Nazionale. 12) - Che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato; 13) - Che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realta? del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale; 14) - Che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato; 15) - Chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà.


5 dicembre 2012

Il volontariato vale 8 miliardi di euro, ma la politica non se ne accorge di Redazione I volontari nel nostro Paese sono oltre 5 milioni. Eppure nei fatti le istituzioni continuano a mettergli i bastoni fra le ruote. Perché? Nel 2011 sono stati più di 5 milioni gli italiani che hanno svolto una qualche attività gratuita presso un’associazione di volontariato. . In Italia la partecipazione ad attività di volontariato è in crescita. Malgrado la crisi infatti secondo i dati Istat, in poco meno di 20 anni la percentuale di persone che si dedicano al volontariato è passata dal 6,9% al 10%. Oggi, 5 dicembre, Oggi, 5 dicembre, è la giornata internazionale del volontariato. L'Onu festeggia la ricorrenza dal 1985. I fenomeni dell’associazionismo e del volontariato coinvolgono maggiormente i residenti al Nord rispetto a quelli delle altre ripartizioni (13,5% rispetto all’8% del Centro e al 6,4% del Sud). Da una recente ricerca condotta da Istat e Cnel (2011)33 è inoltre emerso come il valore economico delle attività volontarie svolte all’interno del Terzo Settore sia pari a quasi a 8 miliardi di euro. Trasformando il numero delle ore donate in unità di lavoro equivalente e, successivamente, in numero di occupati a tempo pieno, è stato quantificato che il lavoro volontario in Italia è pari a 700 milioni di ore, corrispondenti a 385 mila unità occupate a tempo pieno. Particolarmente significativo è poi il numero degli affidamenti diretti dei servizi sociali alle organizzazioni di volontariato da parte dei Comuni italiani. Per il 2010, i dati34 indicano una percentuale di affidamenti diretti pari al 78% del totale delle procedure di affidamento, di cui ben il 72% rivolti alle organizzazioni di volontariato35 per la gestione di servizi sociali alla persona cd. “integrativi” di supporto agli interventi “complessi”, ovvero in particolare: laboratori di animazione sociale, interventi di sollievo e supporto psicologico, trasporti sociali, accompagnamento e servizi agli immigrati. Numeri importanti ai quali però non corrisponde un'adeguata attenzione da parte delle istituzioni (a parte le sfilate istituzionali come per esempio la recente conferenza nazionale dell'Aquila. (In allegato la lettera al Paese scritta dai volontari dopo l'assiste abruzzese). «Il governo oggi parla di equità, crescita e sviluppo, parole da sempre nel dizionario del volontariato, una delle vere capacità per far crescere il Paese», ricorda per esempio il presidente di Csvnet Stefano Tabò. A cui fa eco Fausto Casini coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum: «Invece di eliminare gli sgravi di cui gode il volontariato con la prossima delega fiscale, o di ritardare i pagamenti del 5 per mille come sta avvenendo, o ancora, invece di dichiarare guerra ai falsi invalidi senza nemmeno consultare chi, come il volontariato, conosce la situazione, alle istituzioni chiediamo di considerare una volta per tutte il valore economico e sociale che il volontariato genera, smettendola una volta per tutte di considerarlo uno strumento per abbattere i costi?»


5 dicembre 2012

Volontariato: Napolitano, è motivo fiducia in forza e vitalità Paese Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - "Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato. Il Capo dello Stato rinnova l'"apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese". "In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico - sottolinea il Presidente - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


5 dicembre 2012

VOLONTARIATO: NAPOLITANO, E’ MOTIVO FIDUCIA IN FORZA E VITALITA’ PAESE Roma, 5 dic. – (Adnkronos) – “Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato. Il Capo dello Stato rinnova l’”apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese”. “In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico – sottolinea il Presidente – il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell’interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l’auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato – in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato – corrisponda l’attenzione responsabile di tutte le istituzioni”. (Pol/Zn/Adnkronos) 05-12-2012 – 10:50


5 dicembre 2012

Volontariato: Napolitano, è motivo fiducia in forza e vitalità Paese Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - "Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato. Il Capo dello Stato rinnova l'"apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese". "In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico - sottolinea il Presidente - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


5 dicembre 2012

Messaggio del Presidente Napolitano in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato Riportiamo il messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dedicato al volontariato COMUNICATO Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltĂ e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere piĂš a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalitĂ del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietĂ e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni". Roma, 5 dicembre 2012


6 dicembre 2012

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO "Ammirazione per il mondo del volontariato italiano" Fonte www.cooperazioneintegrazione.gov.it - Ieri, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha trasmetto un messaggio che riportiamo di seguito: «In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato desidero rinnovare il mio apprezzamento e la mia ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni». 6 dicembre 2012


5 dicembre 2012

Volontariato: solidarietà concreta Il messaggio di Napolitano in occasione del 5 dicembre, giornata internazionale del volontariato Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 5 dicembre, Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni". Fonte CSVnet


5 dicembre 2012

5 dicembre: Giornata Internazionale del Volontariato Da una recente ricerca condotta da Istat e Cnel (2011) è emerso che il valore economico delle attività volontarie svolte all’interno del Terzo Settore sia pari a quasi a 8 miliardi di euro. Avete capito bene: 8 miliardi di euro. In Italia le ore donate volontariamente, trasformare in unità di lavoro equivalente e in numero di occupati a tempo pieno, sono state quantificate in 700 milioni di ore, corrispondenti a 385 mila unità occupate a tempo pieno. Più di 5 milioni gli italiani che nel 2011 hanno svolto una qualche attività gratuita presso un’associazione di volontariato. Nonostante la crisi, secondo i dati Istat, negli ultimi 20 anni la percentuale di persone che si dedicano al volontariato in Italia è passata dal 6,9% al 10%. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


5 dicembre 2012

5 dicembre: Giornata Internazionale del Volontariato Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato che si celebra ogni anno il 5 dicembre, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltĂ e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere piĂš a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalitĂ del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietĂ e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


5 dicembre 2012

Giornata Internazionale del Volontariato: messaggio di Napolitano Oggi, 5 dicembre, è la Giornata Internazionale del Volontariato. La Giornata del Volontariato è stata indetta dalle Nazioni Unite ONU. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rivolgere al mondo del volontariato un messaggio “Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato – dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet – per l’attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese”. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, rinnova “apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato – ha detto Napolitano – ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, – continua il Presidente della Repubblica – il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell’interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui – conclude Napolitano – l’auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato – in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato – corrisponda l’attenzione responsabile di tutte le istituzioni”.


6 dicembre 2012

Il messaggio del Presidente Napolitano per la Giornata Internazionale del Volontariato Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rivolgere al mondo del volontariato, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si è celebrata il 5 dicembre. "Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato - dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet -per l'attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


7 dicembre 2012

Il messaggio del Presidente Napolitano per la Giornata Internazionale del Volontariato Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rivolgere al mondo del volontariato, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si celebra oggi 5 dicembre. "Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato - dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet - per l'attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concre te risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni". Fonte: www.csvnet.it


7 dicembre 2012

Napolitano ringrazia i volontari Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rivolgere al mondo del volontariato, un messaggio in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si è celebrata il 5 dicembre. "Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato - dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet - per l'attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese". Il Presidente della Repubblica rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


10 dicembre 2012

Il messaggio del presidente Giorgio Napolitano «In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato desidero rinnovare il mio apprezzamento e la mia ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e perso che, nel diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello s'viluppo economico. Di qui l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato -in occasione dei lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni». Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Italiana


MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che cade ogni anno il 5 dicembre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto al mondo del volontariato un messaggio significativo. "Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato - dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet - per l'attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese". Il Presidente della Repubblica con il suo messaggio ha voluto rinnovare "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


Giornata Internazionale del Volontariato, il messaggio di Napolitano Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato che si è svolta il 5 dicembre, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


Rassegna stampa Giornata internazionale del Volontariato Messaggio del Presidente della Repubblica e diffusione Lettera al Paese 5 dicembre 2012 - Newsletter -


6 dicembre 2012

Newsletter del 10 dicembre 2012

L'ASSOCIAZIONISMO FESTEGGIA LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO L'appuntamento si celebra ogni tre anni. L'auspicio dei volontari: la crisi possa e debba trasformarsi in «un'occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo»


11 dicembre 2012

Newsletter informativa di Anffas Onlus n.41/2012

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO "Ammirazione per il mondo del volontariato italiano" Fonte www.cooperazioneintegrazione.gov.it - Ieri, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha trasmetto un messaggio che riportiamo di seguito: ÂŤIn occasione della Giornata Internazionale del Volontariato desidero rinnovare il mio [...]


Rassegna stampa Giornata internazionale del Volontariato Messaggio del Presidente della Repubblica e diffusione Lettera al Paese 5 dicembre 2012 - Newsletter CSV -


7 dicembre 2012

NUMERO 315 DEL 07/12/2012

Il messaggio del Presidente Napolitano per la Giornata Internazionale del Volontariato Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rivolgere al mondo del volontariato, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si celebra oggi 5 dicembre. "Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato - dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet - per l'attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concre te risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni". Fonte: www.csvnet.it


12 dicembre 2012

Newsletter n° 44/12

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che cade ogni anno il 5 dicembre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto al mondo del volontariato un messaggio significativo. "Vogliamo ringraziare il Capo dello Stato - dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet - per l'attenzione e il valore che ha sempre riconosciuto alle persone e alle organizzazioni che quotidianamente si impegnano per migliorare la qualità della vita, contrapporsi alle ingiustizie e promuovere lo sviluppo del Paese". Il Presidente della Repubblica con il suo messaggio ha voluto rinnovare "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano -l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


12 dicembre 2012

[informazionicisvol n°86] Giornata Mondiale del Volontariato

Il messaggio del presidente Giorgio Napolitano ÂŤIn occasione della Giornata Internazionale del Volontariato desidero rinnovare il mio apprezzamento e la mia ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltĂ e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tra~izione civile del nostro paese. Leggi tutto ...


18 dicembre 2012

CIRCOLARE N. 64/12 DEL 18 DICEMBRE 2012

5 dicembre 2012 - GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rivolgere al mondo del volontariato, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si è celebrata lo scorso 5 dicembre. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha inviato un messaggio con il quale rinnova "apprezzamento e ammirazione per il mondo del volontariato italiano, per tutti coloro che offrono il loro contributo nei momenti di difficoltà e nei luoghi del bisogno, onorando la migliore tradizione civile del nostro paese. Nel corso del mio mandato - ha detto Napolitano - ho avuto modo di conoscere più a fondo associazioni e persone che, nei diversi campi di azione del volontariato, dedicano tempo ed energie al bene comune, e dalle esperienze da loro vissute ho tratto nuovi motivi di fiducia nella forza e nella vitalità del nostro popolo e della nostra democrazia. In un contesto scosso dalla crisi acuta insorta sul piano finanziario ed economico, - continua il Presidente della Repubblica - il volontariato offre, con immediatezza e di slancio, solidarietà e concrete risposte alla crescente domanda sociale di sostegni materiali e morali. Va pienamente riconosciuto il valore del volontariato come bene da difendere, promuovere e sviluppare nell'interesse generale: con esso cresce il capitale sociale, fattore essenziale dello sviluppo economico. Di qui - conclude Napolitano - l'auspicio che agli impegni, ordinari e straordinari, fatti propri dalle organizzazioni di volontariato - in occasione dei lavori della VI^ Conferenza Nazionale del Volontariato - corrisponda l'attenzione responsabile di tutte le istituzioni".


Contatti Ufficio stampa e comunicazione CSVnet Clara Capponi ufficiostampa@csvnet.it 340/2113992 06/45504996 Rassegna stampa chiusa il 11 dicembre 2012


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