Csi insieme N°9 - 2014

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PRIMA PAGINA lo sport possa essere strumento di educazione e di crescita umana dei loro figli’. L’intervento di Lorenzo Branzoni, governatore Panathlon per l’area Lombardia 2 ha posto l’accento sul rapporto tra Panathlon e scuola, evidenziando come ‘il Panathlon è nel territorio con fatti concreti, lavora per formare quei giovani che saranno la società futura e molti nostri club svolgono progetti formativi nelle scuole’. Il dirigente scolastico dell’Istituto OlivelliPutelli di Darfo Boario Terme prof. Antonino Floridia ha raccolto le ‘provocazioni’ di Branzoni elencando una serie di possibilità che la scuola oggi offre al mondo dello sport e alla crescita sportiva degli studenti ‘i centri sportivi studenteschi consentono a molti studenti di fare sport oltre l’orario curriculare, l’idea di un liceo Sportivo, i progetti per favorire l’attività sportiva agli studenti disabili sono tutte iniziative nate negli ultimi anni per favorire lo sport nella scuola’. Molto apprezzato anche l’intervento di Ugo Ranzetti, referente provinciale per il CONI. ‘Il concetto di sport in Italia - ha esordito il prof. Ranzetti - non è stato ancora assimilato e il denaro negli ultimi anni ha rovinato l’attività sportiva e l’idea di sport, oggi si deve parlare di spettacolo sportivo e non di sport. Per i giovani lo sport deve rimanere gioco e l’ambiente dove un bambino cresce sportivamente è molto importante. Devo sapere a chi affido mio figlio o mio nipote per l’attività sportiva perché lo sport è strumento fondamentale per far crescere valori culturali ed educativi nei bambini e nei ragazzi. E’ l’aspetto pedagogico dello sport che conta per imparare, per crescere, per stabilire le regole. Oggi purtroppo in Italia dobbiamo parlare ancora una volta di alfabetizzazione

motoria perché non c’è più gioco’. Il ruolo dell’informazione nell’educare allo sport è stato trattato da Pierpaolo Romani, giornalista scrittore che ha esordito dicendo ‘oggi è la giornata mondiale per l’Infanzia e noi qui ci stiamo confrontando proprio su questi temi. E’ necessario abbinare allo sport i diritti-doveri dei cittadini sanciti dalla nostra Costituzione. Nei nostri AIC Camp insegniamo ai ragazzi che per saper essere bisogna innanzitutto sapere perché più sai, più sei, tutti devono sentirsi responsabili gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di esempi, di testimonianze, di adulti responsabili e ogni tanto abbiamo bisogno anche di imparare proprio dai piccoli’. E qui Romani ha citato l’esemplare comportamento di Simone Bianchi, presente in sala, giovanissimo giocatore dell’AC Vallecamonica che in una partita della sua squadra ha detto all’arbitro che non era rigore quello fischiato a suo favore. Infine Damiano Tommasi, presidente AIC (Associazione Italiana Calciatori) che ha iniziato il suo intervento dicendo ‘noi qui, tutti, stasera, condividiamo gli stessi ideali, gli stessi valori e siamo qui anche

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per sentirci meno soli nel nostro lavoro quotidiano. Sono gli adulti che devono cambiare e soprattutto non dobbiamo prendere esempio dai calciatori, dai loro atteggiamenti talvolta viziati perché i primi educatori sono i genitori, è la famiglia, non certo il calciatore famoso. Ognuno di noi, nella sua vita, ha il suo ‘sport’ dove emergere: ricordo compagni di squadra nelle giovanili che oggi sono medici, ricercatori, e quindi anche loro hanno vinto, stanno vincendo perché ogni ragazzo che oggi gioca a calcio può farcela a raggiungere il suo obiettivo che non necessariamente deve essere primeggiare nello sport, nel calcio in particolare. Abbiamo sempre più bisogno di maestri esemplari nel testimoniare i valori di cui stiamo trattando stasera’. Alcuni interventi successivi ed alcune domande ai relatori hanno approfondito temi quali il rapporto tra sport e scuola, tra sport e famiglia e successivamente tutti si sono accomodati per la parte conviviale che ha visto ancora uno scambio di doni tra il ‘festeggiato’ Panathlon Club di Vallecamonica e gli ospiti invitati a questo importante compleanno. Marco Filippi Pioppi


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