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MONDO DEL LAVORO Le sfide da affrontare

Le sfide da affrontare

di Nino Aiello

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Questo rovente inizio di estate ci ha portato alla conclusione delle fasi assembleari.

CSA ha chiuso le proprie Assemblee di Bilancio il 20 ed il 21 giugno, Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia anch’essa il 21 giugno, mentre lo scorso 7 luglio si è tenuta a Roma l’Assemblea Nazionale Confcooperative Lavoro e Servizi. Tralasciando i numeri, sono emersi, nel corso delle manifestazioni, importanti temi su cui riflettere e lavorare nel prossimo futuro. Si sente innanzitutto l’esigenza di stringere un nuovo Patto Sociale, c’è bisogno che le organizzazioni imprenditoriali e quelle sindacali trovino la condivisione di un cammino che possa combattere e sconfiggere,

una volta per tutte, la concorrenza sleale, il dumping contrattuale, il

mercato drogato da soggetti spuri, che siano essi cooperative o srl, e rilanciare l’importanza delle vere im-

prese cooperative, partner divenuti indispensabili per la crescita del

lavoro e del Paese. In questi anni c’è stato uno scollamento, la mancanza di un fronte comune di intenti ha fatto registrare il propagarsi di organizzazioni autonome che hanno trovato terreno fertile nel malcontento dei lavoratori, con conseguenti battaglie denigratorie e diffamatorie nei confronti del mondo cooperativo che ha portato e sta portando gravi danni in termini di stabilità. C’è, inoltre, bisogno di un fisco più equo, di un poderoso intervento sul cuneo fiscale, ovvero sul costo del lavoro, anche attraverso le fasi di rinnovo dei contratti nazionali perché, con la globalizzazione, rischiamo di soccombere in termini di competitività nei confronti di soggetti che arrivano dall’estero e perché c’è bisogno di garantire retribuzioni

adeguate ai propri Soci Lavorato-

ri, per dar e giusta dignità ad un lavoro essenziale e fondamentale, come è stato in questi anni di pandemia, e per sostenere stabilmente la figura del Socio, unica nelle proprie peculiarità. C’è bisogno, inoltre, di formazione, ma una formazione che vada a qualificare il lavoro, anche rendendolo più attrattivo verso i giovani, oggi forse più “startuppari” che dediti all’aggregazione del mondo cooperativo. Attualmente ci limitiamo alla formazione obbligatoria, alla sicurezza,